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ISTITUZIONI DI
DIRITTO PRIVATO I
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Il programma d’esame abbraccia l’intera
materia trattata nei manuali di Istituzioni di
diritto privato, fatta eccezione per le parti
riguardanti:
l’impresa e le società;
i contratti di banca e borsa;
i titoli di credito;
il fallimento e le procedure concorsuali;
il rapporto di lavoro subordinato;
il diritto sindacale.
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Il testo per la preparazione dell’esame è a scelta dello studente.
A titolo esemplificativo si indicano di seguito alcuni tra i testi
consigliati:
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P.TRIMARCHI, Istituzioni di diritto privato, Giuffrè, Milano, ultima
edizione;
P.ZATTI, V.COLUSSI, Lineamenti di diritto privato, CEDAM, Padova,
ultima edizione.
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Le fonti del diritto e la norma giuridica.
L’interpretazione della legge e l’analogia.
Situazioni giuridiche soggettive.
Soggetti del rapporto giuridico ed i beni.
Proprietà e diritti reali di godimento.
Possesso.
Fonti e disciplina generale delle obbligazioni.
L’adempimento e gli altri modi di estinzione
dell’obbligazione.
Contratto (nozioni introduttive e classificazioni).
Gli elementi essenziali: l’accordo, trattative e
conclusione del contratto.
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Gli elementi essenziali (segue): la causa,
l’oggetto, la forma.
Gli elementi accidentali: condizione, termine e
modo.
Nullità ed annullabilità.
Rescissione e risoluzione.
Rappresentanza.
Simulazione.
Responsabilità extracontrattuale.
Le altre fonti dell’obbligazione.
La trascrizione.
I diritti reali di garanzia.
Le azioni a difesa della garanzia patrimoniale.
Prescrizione e decadenza.
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LE FONTI DEL DIRITTO E LA NORMA GIURIDUCA
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Ogni aggregazione sociale necessita di una
organizzazione che, attraverso i comandi, imponga
ai consociati di tenere determinate condotte
attribuendo a ciascuno una determinata posizione
nel gruppo.
Lo STATO è una particolare associazione la cui
organizzazione è detta ORDINAMENTO GIURIDICO,
i comandi che impone sono le NORME GIURIDICHE
(v. slide 32), i rapporti che disciplina sono i
RAPPORTI GIURIDICI e la posizione di ciascun
consociato è detta SITUAZIONE GIURIDICA
SOGGETTIVA.
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Il diritto oggettivo è l’insieme di regole di
comportamento imposte dallo Stato ai
consociati anche attraverso l’irrogazione di
sanzioni (V. slide 32 e ss.).
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Il diritto oggettivo si distingue nel diritto:
pubblico privato
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È l’insieme delle norme che disciplinano i rapporti
giuridici tra i consociati e che sono volte a limitare
gli interessi di cui quest’ultimi sono portatori.
In particolare si occupa:
1) delle organizzazioni;
2) delle cose e del loro uso;
3) dei debiti e crediti;
4) dei contratti;
5) dei danni;
6) delle attività economiche organizzate;
7) della famiglia;
8) delle successioni per causa di morte.
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1) Disciplinare i fenomeni di cui sopra (v.slide
precedente).
2)Risolvere i conflitti.
3)Prevenire i conflitti.
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SONO QUEI FATTI O ATTI DAI QUALI TRAGGONO
ORIGINE
LE NORME GIURIDICHE
(V. slide 34 e s.s.)
Si distinguono in:
1) Fonti di cognizione
fonti atto
Fonti sulla produzione
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Stabilisce un elenco delle fonti del diritto
italiano con carattere dichiarativo e non
costitutivo.
L’elencazione, risalendo al 1942, non è
completa:
- manca la Costituzione, che è del 1948;
- sono state abrogate le norme corporative;
- non sono contemplate le fonti comunitarie.
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Fonti primarie
Trattato FUE, Costituzione e leggi costituzionali.
Regolamenti e direttive comunitarie.
Leggi ordinarie.
Gli altri atti con forza di legge (decreti legge e
decreti legislativi).
Leggi regionali.
Fonti secondarie
I regolamenti del governo e delle autorità
amministrative.
Gli usi.
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È la legge fondamentale dello Stato che è
entrata in vigore il 1 gennaio 1948.
Si compone di 139 articoli.
Le leggi costituzionali
Sono leggi emanate:
- con la procedura di cui all’art. 138 Cost.;
- nei casi previsti dalla Costituzione e qualora
si intenda modificarla.
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Ricopre una posizione di primazia rispetto al diritto
interno e, pertanto, in caso di conflitto tra norme di diritto
comunitario e di diritto interno, prevarranno le prime sulle
seconde (diretta applicabilità delle norme).
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Nuova tipologia di fonte
Legittimazione: art. 11 Cost.
Rapporto tra diritto interno e diritto comunitario
Diversa impostazione: Corte costituzionale:
separatezza per competenze del diritto interno e
della Corte di giustizia: integrazione del diritto
comunitario nel diritto interno, con rilevanza
anche di rango costituzionale
Sistema in itinere tutt’altro che definito nei
profili teorici, ma ben definito per gli aspetti che
potremmo ritenere acquisiti e di grande
rilevanza applicativa
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TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO UE
TRATTATO UE
I Trattati modificativi:
- Trattati di Roma, Trattato di Amsterdam;
- Trattato di Nizza;
- Trattato di Lisbona;
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Portata generale.
Obbligatorietà in tutti suoi elementi.
Diretta applicabilità negli Stati membri.
Diretta vincolatività oltre che per lo Stato anche
per tutti gli individui e le organizzazione al suo
interno.
Decisioni
Obbligatorietà in tutti suoi elementi.
Diretta applicabilità negli Stati membri.
Se designa i destinatari, è obbligatoria solo nei
confronti di questi.
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Vincolanti per lo Stato membro limitatamente al risultato da
raggiungere e non in merito alla forma e ai mezzi da impiegare
per il suo perseguimento.
Per essere applicate, devono essere recepite dallo Stato membro
mediante l’emanazione di norme di diritto interno.
Efficacia verticale
Self executing.
Hanno riscritto interi settori del diritto privato
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LEGGE ORDINARIA (è approvata dal Parlamento ed
ha valore su tutto il territorio v. anche art. 11
preleggi).
LEGGI REGIONALI (sono equiparate a quelle statali,
ma hanno un ambito di applicazione circoscritto).
DECRETI LEGGE (sono approvati dal Governo in
caso di necessità ed urgenza e vanno convertiti in
legge entro 60 gg dalla loro adozione).
DECRETI LEGISLATIVI (sono emanati dal Governo su
delega del Parlamento).
SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE
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Fonte secondaria la cui emanazione è di
competenza del potere esecutivo o in via
eccezionale di altre autorità.
Posso essere classificati in:
- esecutivi;
- attuativi ed integrativi;
- indipendenti;
- delegati;
- organizzativi.
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Sono norme non scritte che la generalità dei consociati osserva in
modo costante per un lungo periodo di tempo ritenendole
giuridicamente doverose.
Requisiti:
1) I comportamenti oggetto della regola siano stati ripetuti per un
determinato lasso temporale (« diuturnitas»);
2) sussista la convinzione generalizzata secondo cui il
comportamento osservato doveva ritenersi giuridicamente
obbligatorio («opinio iuris ac necessitatis»).
Gli usi operano:
A) Nelle materie non regolate dalla legge;
B) Nelle materie regolate dalle leggi e dai regolamenti solo
quando siano da essi richiamati (Art. 8 disp. sulla legge in
generale).
Non è ammesso l’uso contra legem.
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Quelli descritti sono i c.d. «usi normativi» che si
differenziano dagli «usi negoziali» che hanno:
- funzione interpretativa nell’attribuzione del
significato di una clausola contrattuale;
- funzione integrativa del contenuto della
disciplina contrattuale.
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A fronte della pluralità delle fonti del diritto, al
fine di scongiurare antinomie e garantirne il
coordinamento, operano alcuni principi:
- Principio di gerarchia (fonti primarie,
secondarie etc.;
- Principio cronologico (successione delle leggi
nel tempo: le fonti possono essere abrogate o
modificate da fonti successive);
- Principio di specialità (le fonti speciali
derogano quelle generali);
- Principio di competenza.
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IL CODICE CIVILE
(R.D. 16.03.1942, N.262)
LEGGI SPECIALI
(Ad. es. la legge sul divorzio, adozione, locazioni etc.
Processo di «decodificazione». I «codici di settore»)
COSTITUZIONE
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Disposizione della legge in generale
Libro I «Delle persone e della famiglia»
Libro II «Delle successioni»
Libro III «Della proprietà»
Libro IV «Delle obbligazioni»
Libro V «Del lavoro»
Libro VI «Della tutela dei diritti»
Disposizione transitorie di attuazione
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Ogni libro del codice civile è a sua volta così
articolato:
LIBRO
(Es.LIBRO III «Della proprietà»)
TITOLO
(TITOLO I «Dei beni»)
CAPO
(Capo I «Dei beni in generale»)
SEZIONE
(Sezione II «Dei beni immobili e mobili»)
ARTICOLO
(Art. (812 «Distinzione dei beni»)
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RUBRICA
PRIMO COMMA
SECONDO COMMA
TERZO COMMA
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E’ un
COMANDO GENERALE ed ASTRATTO
rivolto a
TUTTI I CONSOCIATI
(Se A allora B)
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GENERALITÀ (la norma è indirizzata ad un
numero di destinatari indeterminato)
COERCIBILITÀ
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1) PRECETTO
(Comando)
2) SANZIONE
(salvo i casi di norme privi di sanzione ad es.
l’art. 315 c.c.) per ripristinare l’interesse che è
stato leso ed eliminare l’effetto non voluto
prodotto dalla violazione della regola (ruolo:
punitivo, deterrente, compensativo).
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La norma giuridica quindi, contiene la descrizione
di un fatto che si definisce FATTISPECIE ASTRATTA
(art. 2043 c.c. «Qualunque fatto doloso o colposo
che cagiona ad altri un danno ingiusto»).
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È quel processo logico mediante il quale si verifica
che:
una determinata fattispecie concreta
corrisponda
ad una
o
più fattispecie astratte
(in quest’ultimo caso si parla di «combinato
disposto di norme»).
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Per applicare una fattispecie astratta ad una
fattispecie concreta occorre in via preliminare
interpretare la norma ossia individuare il corretto
significato delle parole e delle connessioni
sintattiche dalla medesima impiegate per
descrivere la fattispecie astratta.
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L’interpretazione, quindi, consiste in una
operazione logica che si inserisce tra il
giudizio sulla validità sotto il profilo formale
(art. 70 ss. Cost.) e sostanziale e la fase
dell’efficacia (art. 12 e ss. Disposizioni
preliminari al cod. civ.).
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Espressione concreta del primato della
Costituzione.
Organo costituzionale investito del compito di
decidere se una data norma giuridica,
promanante da fonti diverse dalla Costituzione
sia conforme o meno alla Costituzione stessa.
Contrasto:
a) norme che violano i rapporti tra poteri dello
Stato e le forme di esercizio di questi poteri.
b) norme che violano principi e valori vincolanti
espressi dalla Costituzione.
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Interpretazione e applicazione.
Risultato dato dall’attività conoscitiva regolata e vincolata dall’art.12
Disp. Prel.
Disciplina dettata per ciascun destinatario della norma.
Rispetto all’autore dell’attività interpretativa si distingue:
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«Nell’applicare la legge non si può ad esse
attribuire altro senso che quello fatto palese
dal significato proprio delle parole secondo la
connessione di esse, e dalla intenzione del
legislatore.
Se una controversia non può essere decisa con
una precisa disposizione , si ha riguardo alle
disposizioni che regolano casi simili o materie
analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si
decide secondo i principi generali
dell’ordinamento giuridico dello Stato».
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1) LETTERALE
2) LOGICO
3) PSICOLOGICO
4) TELEOLOGICO
5) SISTEMATICO
6) STORICO
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Quando nell’ordinamento giuridico non è
presente nessuna norma giuridica che disciplini
una determinata fattispecie concreta, si è in
presenza di una LACUNA DEL DIRITTO.
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ANALOGIA LEGIS:
L’interprete applica al caso non disciplinato da
alcuna norma specifica una norma che regola
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Quando nell’ordinamento non si riviene una
norma che disciplini casi simili o materie
analoghe, si applicano i
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È fatto divieto l’utilizzo dell’analogia per le:
1) Norme penali
2) Norme eccezionali o speciali
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