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Capitolo 2

La misurazione del costo pieno unitario di prodotto:


l’orientamento alle risorse e il sistema dei centri di
costo

Arcari, Programmazione e controllo 3e, McGraw-Hill Education (Italy) S.r.l. 2019


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1.1 Il calcolo del costo unitario di prodotto: i
costi diretti

I costi diretti sono


attribuiti all’unità di
prodotto mediante la
valorizzazione

Le materie prime, i
componenti, la
manodopera diretta
sono esempi di
fattori produttivi.

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1.2 Il calcolo del costo unitario di prodotto: i
costi indiretti

E’ necessario
individuare un
base di
ripartizione in
grado di esprimere
il nesso di causalità
che lega il costo
indiretto ai singoli
prodotti.

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2. Il calcolo del costo unitario di prodotto: le
configurazioni di costo

Per calcolare il costo unitario di produzione, bisogna definire la


configurazione del costo di prodotto:

§ direct cost: il costo di prodotto è costituito da soli costi diretti


la cui imputazione non necessita di alcuna base di ripartizione.

§ full cost (o costo pieno): il costo di prodotto è composto dai


costi diretti e da quote di costi indiretti attribuiti utilizzando
delle basi di ripartizione.

§ variable cost : in questo caso ho una configurazione di costo


parziale che include i costi variabili (diretti e indiretti); per
arrivare al full cost dovrò aggiungere pertanto i costi fissi.
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2.1 Le configurazioni di costo: direct cost

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2.2 Le configurazioni di costo: full cost

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3.1 L’imputazione dei costi indiretti all’unità
di prodotto: il metodo orientato alle risorse
§ L’impostazione tradizionale di attribuzione dei costi indiretti al
prodotto si basa sulla ricerca di un legame di consumo tra i fattori
produttivi e l’unità di prodotto. Tale legame può essere espresso in
due diversi modi:

§ Prima modalità, tutti i costi indiretti sono attribuiti all’unità di


prodotto utilizzando un’unica base di ripartizione.

Costi indiretti:
-manodopera indiretta
-costi indiretti di produzione Unità
-servizi esterni Base di di prodotto
-ammortamenti ripartizione
-manutenzioni
-personale amministrativo
-personale commerciale
-costi generali
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Esempi di basi di ripartizione
§ Ore MOD
§ Ore macchina
§ Q.tà materie prime
§ Costo MOD
§ …..

ESEMPIO
COSTI INDIRETTI: 100 euro
Ore MOD totali: 5 ore, di cui 2 prodotto A e 3 prodotto B

100 costo indiretti/ 5 ore = 20 costo indiretto ora

20 x 2 ore = 40 costo prodotto A


20 x 3 ore = 60 costo prodotto B
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3.2 L’imputazione dei costi indiretti all’unità
di prodotto: il metodo orientato alle risorse

§ Seconda modalità di attribuzione dei costi indiretti


all’unità di prodotto prevede l’utilizzo di diverse basi di
ripartizioni: i costi indiretti sono raggruppati in classi
omogenee di costi e per ciascuna classe si definisce un
criterio di ripartizione appropriato.
§ E’ possibile individuare due orientamenti: un
orientamento ai fattori produttivi e un orientamento
funzionale.

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3.1 L’orientamento ai fattori produttivi

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3.2 L’orientamento funzionale

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3.3 Il contesto e le condizioni di applicabilità del
metodo orientato alle risorse
§ Il metodo orientato alle risorse può risultare adeguato in
situazioni aziendali caratterizzate da un grado di complessità molto
basso (processo produttivo semplice, limitata varietà dei prodotti,
etc.) nelle quali prevalgono i costi diretti rispetto ai costi indiretti, e
questi ultimi sono prevalentemente di natura industriale e facilmente
riferibili all’unità di prodotto.

§ In altre parole, il metodo è adatto in un contesto nel quale i processi


produttivi delle imprese sono caratterizzati dal ruolo fondamentale
svolto dalla manodopera diretta, rispetto agli altri fattori
produttivi.

§ Il contesto descritto è coerente con le finalità:


-valutare le rimanenze dei prodotti finiti
-determinare il prezzo di vendita.

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Caso Aziendale MECLAV
§ azienda di piccole dimensioni – lavorazioni meccaniche per la
produzione di valvole in acciaio.
-ha due reparti di lavorazioni: Tornitura, Montaggio

§ problema:
- la valvola Beta ha prezzi di vendita troppo alti (il cliente principale
si è lamentato)
- la valvola Alfa venduta a sotto costo (i concorrenti si lamentano)

§ Il management vuole capire come stanno realmente le cose ???

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Caso Aziendale MECLAV – la situazione
Calcolo del costo unitario di prodotto
-configurazione a costo pieno
-metodo a base unica

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Full cost con ORE MANODOPERA DIRETTA

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Full cost con ORE MACCHINA

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3.4 Metodo orientato alle risorse vs centri di costo
§ per gestire la complessità, almeno a livello dei processi produttivi è
necessario portare l’informazione di costo nel luogo fisico in cui le risorse
sono consumate dai prodotti.

§ l’articolazione dei processi di produzione impedisce l’individuazione di


relazione dirette tra impiego dei fattori e risultati (metodo orientato alle
risorse), ne consegue la necessità di impostare la misurazione per livelli
intermedi, rappresentati dai centri di costo.

§ con il sistema basato sui centri di costo il processo di ripartizione dei


costi indiretti ai prodotti si articola in due fasi:
-i costi sono localizzati nelle unità operative in cui gli stessi sono generati
(Cdc)
-successivamente sono imputati all’unità di prodotto.

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4. La misurazione dei costi basata sui centri di
costo

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I CENTRI DI COSTO

MINIMA UNITA’ CONTABILE DI RAGGRUPPAMENTO DEI COSTI;


DESTINAZIONE INTERMEDIA NEL PROCESSO LOGICO DI CALCOLO DEL PRODOTTO.
SPESSO CORRISPONDENTI AD UNITA’ TECNICO-ORGANIZZATIVE (es. reparti,
Uffici, laboratori ecc.)

L’INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI DI COSTO

AVVIENE SULLA BASE DI:


- CERTO AMMONTARE DI RISORSE ASSEGNATE
- OMOGENEITA’ DELLA TECNOLOGIA IMPIEGATA
- OMOGENEITA’ DI RISULTATI

Se il centro di costo corrisponde a


unità organizzativa con a capo un
RESPONSABILE, allora coincide con
un CENTRO DI RESPONSABILITA’

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TIPOLOGIA DEI CENTRI DI RESPONSABILITA’

SECONDO I PARAMETRI SUI QUALI POSSONO


INTERVENIRE/SONO VALUTATI I RESPONSABILI

CENTRO DI COSTO: COSTI CHE GENERA (ES. CENTRO PRODUTTIVO)


responsabilità sull’efficienza nell’acquisizione/impiego
delle risorse del centro

CENTRO DI SPESA: responsabilità su un livello max di spesa, da non


superare, e un certo livello di servizio

CENTRO DI RICAVO: RICAVI CHE CONSEGUE (unità commerciale)

CENTRO DI PROFITTO: PROFITTI CHE CONSEGUE (ES. A.S.A., AZIENDA)

CENTRO DI INVESTIMENTO: PROFITTI CHE CONSEGUE


RAPPORTATI AL CAPITALE INVESTITO
(ES. A.S.A., AZIENDA)

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4. Le fasi del sistema di misurazione dei costi
basato sui CENTRI DI COSTO

Fase1 individuazione dei Cdc e localizzazione dei


costi nei Cdc

Fase2 gerachizzazione dei Cdc

Fase3 allocazione dei costi dai Cdc intermedi ai


Cdc finali

Fase4 imputazione dei costi dai Cdc finali all’unità


di prodotto

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4.1 Fase 1 Individuazione e localizzazione dei
costi nei Cdc
§ INDIVIDUAZIONE = costruzione del piano dei centri di costo

§ LOCALIZZAZIONE = misurazione delle risorse consumate dai singoli


centri.

§ ATTRIBUZIONE DI COSTI CHE:


§ riguardano la gestione economica caratteristica
§ concorrono a determinare il risultato operativo
§ si riferiscono a fattori produttivi i cui processi di impiego risultano
connessi alle operazioni svolte da uno o più centri di costo.

§ I costi localizzati nei centri di costo possono essere:


§ costi specifici di centro di costo
§ costi comuni, se si riferiscono a risorse consumate da più centri
di costo. NECESSITA’ DI BASI DI RIPARTO

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L’IMPUTAZIONE DEI COSTI AI CENTRI

Al termine di questa fase è possibile redigere la prima parte di un


prospetto a doppia entrata, chiamato QUADRO ANALISI COSTI:

Costo di CENTRI DI COSTO


competenza C. FINALI C. AUSILIARI C. COMUNI

A B C D E F G
VOCI DI COSTO:

MOD
Materie di consumo
Stipendi
Utenze
Ammortamenti
Totale costi del centro………… … … … … … … …

Come si vede, i costi (di competenza) vengono localizzati


nei centri ove le relative risorse sono state utilizzate.
Al termine di questa fase, si è dunque passati dai costi
dei fattori ai costi dei centri (quindi, dalla logica
dei costi “per natura” a quella “per destinazione”).

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4.2 Fase 2 gerarchizzazione dei centri di costo

§ EVIDENZA DELLE RELAZIONI INTERCORRENTI


TRA CENTRI DI COSTO, PREVIA
CLASSIFICAZIONE DEGLI STESSI

CENTRI DI COSTO FINALI CENTRI DI COSTO


INTERMEDI

RELAZIONE
NON IN RELAZIONE
DIRETTA CON GLI
DIRETTA CON
OGGETTI DI COSTO
PRODOTTI
(PRODOTTI)

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Classificazioni dei centri di costo

Centri REALI Centri VIRTUALI

Corrispondono ad unità non corrispondono ad unità


operative dell’azienda operative dell’azienda: essi
rappresentano spesso dei
centri di costo ‘residuali’ o
“temporanei

Centri di SERVIZI
Centri dell’AREA (commerciali,
PRODUTTIVA Amministrativi,
Generali)
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CENTRI DI COSTO DELL’AREA PRODUTTIVA

CENTRI DI PRODUZIONE CENTRI DI COSTO CENTRI DI COSTO


AUSILIARI COMUNI

Rivolti direttamente Attività generale


Rivolti ad erogare di cui beneficiano
alla trasformazione
dei fattori per attività di supporto tutti gli altri centri
ai centri di costo
l’ottenimento
dell’output produttivi
(beni/servizi)
Servizi non
Servizi misurabili
Misurabili
(es. manutenzioni,
(es. direzione prod,
Forza motrice)
Engineering)
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PIANO DEI CENTRI DI RESPONSABILITA’/CENTRI DI COSTO

AZIENDA CENTRI DI SERVIZI

CENTRI CENTRI CENTRI


PRODUTTIVI COMMERCIALI STRUTTURA

1°CENTRI DI CENTRI CENTRI


PRODUZIONE AUSILIARI COMUNI DIREZIONE
CANALE 1
GENERALE
2°CENTRO CENTRO CENTRO
FASE 1 MANUT. DIR. PROD. DIREZIONE
CANALE 2
PERSONALE
CENTRO CENTRO CENTRO
FASE 2 RISCALD. ENGINEER. DIREZIONE
CANALE 2
FINANZIARIA
CENTRO CENTRO CENTRO
FASE 3 ENERGIA R&S DIREZIONE
AMMINISTR.
CENTRO
FASE 4

3°CENTRO CENTRO 1°, 2°, 3° SONO LIVELLI DEI CENTRI PRODUTTIVI


FASE 4-A FASE 4-B Arcari, Programmazione e controllo 3e, McGraw-Hill Education (Italy) S.r.l. 2019
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4.3 Fase 3 allocazione dei costi dai centri intermedi
ai centri finali
§ METODO DI ALLOCAZIONE DEI COSTI DEI CENTRI INTERMEDI:
§ Metodo DIRETTO
§ Metodo PER PASSAGGI
§ Metodo RECIPROCO

§ BASE DI RIPARTIZIONE DEI COSTI DEI CENTRI INTERMEDI:


§ Indicatori di IMPIEGO
§ Indicatori di ATTIVITA’
§ Indicatori di CAPACITA’

§ COEFFICIENTE DI ALLOCAZIONE:

COSTI TOT CENTRO INTERMEDIO/


Q.TA’ TOT BASE DI RIPARTO

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Metodo diretto

CENTRO AUSILIARIO Centro Produttivo A


1 (reparto lavorazioni)

CENTRO
Centro produttivo B
AUSILIARIO 2
(reparto montaggio)

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Metodo PER PASSAGGI

CENTRO AUSILIARIO 1

CENTRO CENTRI CENTRO PRODUTT.


AUSILIARIO 2 AUSILIARIO 3 A

CENTRI CENTRO PRODUTT.


AUSILIARIO 4 B
PRODOTTI
1. Imputo i costi del centro ausiliario 1
2. Imputo i costi del centro ausiliario 2
3. Imputo i costi del centro ausiliario 3
4. Imputo i costi del centro ausiliario 4
5. A questo punto tutti i costi sono nei centri
produttivi Arcari, Programmazione e controllo 3e, McGraw-Hill Education (Italy) S.r.l. 2019
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L’ALLOCAZIONE (RIBALTAMENTO) DEI COSTI DI
ALCUNI CENTRI SU ALTRI CENTRI

Ora il quadro analisi dei costi evidenzia la “chiusura” dei centri ausiliari
(ed eventualmente dei centri comuni ribaltati) e l’accoglimento, da parte dei
centri finali, dei relativi costi
Costo di CENTRI DI COSTO
competenza C. FINALI C. AUSILIARI C. COMUNI

A B C D E F G
VOCI DI COSTO:
MOD x x x x x x
Materie di consumo x x x
Stipendi x x x x x x
Utenze x x x x x x x
Ammortamenti x x x x x

Totale costi del centro … … … (1) (2) … …

Costi del Centro D (1) x x


Costi del Centro E (2) x x
Totale dopo il ribaltamento … … …

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4.4 Fase 4 imputazione dei costi dai centri di
costo ai prodotti

§ DAI CENTRI DI COSTO FINALI (PRODUTTIVI) AI PRODOTTI

§ BASI DI RIPARTIZIONE: in grado di rappresentare la diversa


intensità con cui ciascun prodotto assorbe la capacità produttiva
di ciascun centro di costo finale.

§ QUALE CAPACITA’ PRODUTTIVA?

§ capacità teorica
§ capacità attesa
§ capacità attuale
§ capacità in condizioni medio/normali

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Caso Aziendale MECLAV – Centri di costo

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Caso Aziendale MECLAV– nuovo COSTO DI
PRODOTTO

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