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Chiara Franzoni
Dipartimento di Ingegneria Gestionale
Politecnico di Milano
Chiara.franzoni@polimi.it
Dal programma 2
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo 3
Cosa sono e perché’ sono diverse da quelle di lungo
• Decisioni di breve periodo: scegliere fra due o più alternative quella migliore
(più economica)
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo 4
Caratteristiche
• Caratteristiche
1. Non mutano la struttura organizzativa e produttiva dell’impresa (Se
le mutano, allora sono decisioni di lungo/strategiche e vanno prese
diversamente)
2. Non influenzano la strategia di impresa. Sono anche definite
“decisioni tattiche”, per sottolineare la differenza da quelle
strategiche, che hanno effetto sul lungo e sono di portata superiore
3. Hanno limitato impatto economico-finanziario
4. Non comportano investimenti di capitale fisico (investimenti
smobilizzabili solo nel lungo periodo)
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo 5
Caratteristiche
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo: 6
4 semplificazioni
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo: 7
Variabili da considerare
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo: 8
Variabili da considerare
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo: 9
Tre tipologie di decisione
Chiara Franzoni
1 - Analisi di Break Even 10
Chiara Franzoni
1 - Analisi di Break Even 11
3 Ipotesi semplificatrici
Chiara Franzoni
Costi
Chiara Franzoni
Definizione di costi variabili e costi fissi
Chiara Franzoni
Costi variabili e costi fissi: totali e unitari (1)
Q Q
Costi variabili unitari Costi fissi unitari
CFu
c CFu = CF / Q
Q Q
I costi variabili totali crescono linearmente I costi fissi totali sono invarianti alla quantità
col volume di attività. (entro un certo intervallo di rilevanza).
Il costo variabile unitario è quindi costante Il costo fisso unitario decresce con il volume di
attività. à ECONOMIE DI SCALA
Chiara Franzoni
Costi variabili e costi fissi: totali e unitari (2)
2.000
1.000
200 500 Q 200 500 Q
Costi variabili unitari Costi fissi unitari
CFu
c
5
10
2
200 500 Q 200 500 Q
Chiara Franzoni
Costo totale
CT = Costi totali
CF = Costi fissi
c = Costo variabile unitario CT
Costi
CV
CF
• RT, CT à p, m, CF
Determin • Obiettivo di profitto in base al quale si calcola
azione • Con ipotesi semplificatrici
dati
• Quantità di BE: QBE= CF/m oppure
Calcolo • Quantità necessaria per il MON atteso QP=(CF+MON)/m
Chiara Franzoni
1 - Analisi di Break Even 19
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even:
Rappresentazione grafica
RT
Costi e ricavi
CT= CF+CV
BEP
CV
CF
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even:
Rappresentazione grafica
RT
Costi e ricavi
CT
BEP
CV
CF
regione colorata
ha m positivo
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even:
Rappresentazione grafica
regione RT
in profitto
Costi e ricavi
CT
BEP
CV
CF
regione
in perdita
Chiara Franzoni
1 - Analisi di Break Even: 23
Esempio
Dati
•Costo lavoro diretto: €100 al pezzo
•Costo materiali diretti: €50 al pezzo
•Costi fissi diretti (acquisto brevetto): €20.000
•Prezzo unitario di vendita: €200
• Prima di QBE si opera in perdita (MON negativo). Dopo QBE si opera in profitto
(MON positivo)
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 25
Statica comparata 1 di 3
Esempi
Cosa succede se si riduce il prezzo unitario?
• I ricavi di vendita diminuiscono (curva RT ruota verso il basso)
• Più difficile coprire i costi totali (il m è ora più basso)
• Il BEP si sposta verso destra
§ Per coprire i CF è necessario fare margine su una quantità maggiore di
prodotti venduti
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even:
Riduzione dei prezzi unitari
RT RT’
Costi e ricavi
CT
BEP’
BEP
CV
CF
Se calano i
prezzi
QBE* Q*’
Quantità prodotte e vendute
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 27
Statica comparata 2 di 3
Esempi
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even:
Aumento dei costi variabili CT’
RT CT
Costi e ricavi
BEP’
CV’
BEP CV
CF
Se crescono
i costi var.
unitari
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 29
Statica comparata 3 di 3
Esempi
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even:
Aumento dei costi fissi
regione CT’
RT
in profitto
Costi e ricavi
BEP’ CT
BEP
CV
CF’
CF
regione Se crescono
in perdita i CF
QBE* Q’BE*
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 31
Il punto di pareggio e’ funzione …
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 32
Margine di contribuzione percentuale
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 33
Margine di sicurezza e percentuale di saturazione
L’analisi di Break Even e più in generale la Cost Volume Profit Analysis sono
utilizzate continuamente in produzione perché i rischi di gestione aumentano
esponenzialmente con alti costi fissi.
Inoltre molti altri costi operativi degli impianti sono determinati delle scelte di
installazione iniziali e sono fissi nel breve
• Costi semi-fissi (consumo di energia, materiali, manutenzioni, costo del
personale, costo dei contratti di servizio indipendenti dai volumi di produzione
come assicurazioni, diritti di atterraggio per le compagnie aeree, etc.)
• Costi fissi anticipati (costo della R&S sostenuti prima dell’inizio della
produzione, costi di progettazione, ..)
Chiara Franzoni
Analisi di Break Even: 35
Situazione assai rischiosa
Esempio: Alitalia
Chiara Franzoni
Come fronteggiare gli alti costi fissi e semi-fissi 36
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo: 37
Tre tipologie di decisione
Chiara Franzoni
2- Make or Buy 38
NB: Solo nel breve periodo ha senso usare l’analisi che segue.
Chiara Franzoni
2 - Make or Buy 39
Come si decide nel breve
Chiara Franzoni
2 - MAKE or BUY: 40
Esempio (1/2)
Chiara Franzoni
2 - MAKE or BUY: 41
Esempio (2/2)
4) CONFRONTO/DECISIONE
€4000< €5000 MON(Buy)<MON(Make) L’opzione MAKE è più conveniente
Chiara Franzoni
2- MAKE or BUY 42
Considerare solo le variabili differenziali
Chiara Franzoni
2 - MAKE or BUY: 43
Esempio ulteriore
Ad esempio, nel caso di prima, se uno dei due lavoratori fosse stato già
impiegato e per fare questo lavoro avrebbe dovuto abbandonarne un altro, ad
esempio non producendo 10 unità del valore di €200 l’una, avremmo dovuto
detrarre dal conteggio anche il costo opportunità del mancato ricavo. I costi
opportunità vanno detratti, anche se non corrispondono ad una vera e propria
uscita di cassa.
Nel caso precedente, con 1 lavoratore saturo, si avrebbe:
Chiara Franzoni
2 - MAKE or BUY: 44
Considerazioni strategiche
Come tutte le modalità di scelta di breve periodo, questo metodo per determinare
la convenienza del make or buy ha evidenti limiti.
Più in generale (e nel lungo termine) le scelte di Make or Buy dovrebbero tenere
conto di:
§ Qualità del fornitore
§ Affidabilità/tempismo nelle consegne
§ Possibile concorrenza futura del fornitore
§ Costi per gestire le transazioni con un esterno
Chiara Franzoni
2 - Make or Buy 45
Esempio
Chiara Franzoni
Decisioni di breve periodo: 46
Tre tipologie di decisione
Chiara Franzoni
3- Scelta del mix produttivo ottimo 47
Un’impresa che può produrre due o più prodotti utilizzando le stesse risorse (con
costi fissi e produzione uguali) in generale deve decidere quali prodotti produrre
e in quale quantità.
Il presupposto della scelta è che ogni prodotto ha margini di contribuzione diversi
(se invece sono uguali, si può semplicemente utilizzare l’analisi di break even).
Come nei casi precedenti, solo nel breve periodo ha senso scegliere il mix
produttivo in base ad una serie di vincoli che esistono data la capacità produttiva
installata. Nel lungo periodo i vincoli si possono modificare (l’impresa espande gli
impianti, sostituisce i macchinari, trova nuovi mercati, ..).
Chiara Franzoni
3- Scelta del mix produttivo ottimo 48
Come si decide nel breve
Chiara Franzoni
3- Scelta del mix produttivo ottimo 49
In assenza di vincoli
La regola generale è che si produce di preferenza sempre il prodotto a margine
maggiore.
Il caso in assenza di vincoli è banale: si confrontano sempre i margini di
contribuzione. I prodotti a margine negativo non si producono. Fra quelli a
margine positivo, si sceglie quello maggiore. Ossia:
• fra prodotti con uguale prezzo unitario, si sceglie quello a costo di produzione
unitario minore
• fra prodotti con uguale costo di produzione unitario, si sceglie quello a prezzo
unitario maggiore
• fra prodotti con costi e prezzi diversi (margini di contribuzione diversi) si
sceglie il prodotto che ha un margine di contribuzione unitario più elevato. I
costi fissi sono dati, quindi irrilevanti.
Es.
Prodotto A à p=10€ c= 7€
Prodotto B à p=6€ c= 5€
mA = (10-7) € = 3€
mB = (6-5) € = 1€ mA > mB Conviene produrre solo A
Chiara Franzoni
3- Scelta del mix produttivo ottimo 50
Con vincoli di risorse (margini orari)
In molti casi le imprese possono variare il mix, ma devono tenere conto che mix
diversi assorbono diversamente una risorsa scarsa (scarsa = che saturandosi,
rende impossibile aumentare la produzione). In questi casi:
• Si calcolano i margini di contribuzione dei prodotti, per unità di assorbimento
della risorsa scarsa (es. per ora-uomo)
• Si allocano le risorse libere sui prodotti con marginalità /assorbimento
maggiore (ossia a max margine, a partita’ di assorbimento di risorse)
• Si satura prima la produzione del prodotto a margine maggiore poi le altre in
ordine di margine di contribuzione decrescente
Chiara Franzoni
3- Scelta del mix produttivo ottimo 51
Con vincoli di produzione minima
In molti casi le imprese possono variare il mix, ma devono garantire una
produzione minima di prodotto. In questo caso:
• Si calcolano i margini di contribuzione (orari) dei prodotti
• Si soddisfano i vincoli di minima produzione
• Si calcola quante risorse restano libere
• Si allocano le risorse libere al prodotto con marginalità maggiore
Es. I 2 prodotti di prima con produzione min settimanale di 6 unità cad e 38 ore
settimanali.
Chiara Franzoni
3- Scelta del mix produttivo ottimo 52
Con vincoli di produzione massima
In molti casi le imprese possono variare il mix, ma il mercato non assorbe più di
una certa quantità (domanda limitata). In questo caso:
• Si calcolano i margini di contribuzione dei prodotti
• Si satura (in base ai vincoli) il prodotto a margine maggiore
• Si allocano le risorse libere saturando in ordine di m decrescente
Es. Tre prodotti con margini diversi e produzione max settimanale diversa.
Chiara Franzoni