di gestione della Qualità
Qualit
La qualità è la capacità di un’organizzazione di soddisfare le richieste degli stakeholders.
L’elemento fondamentale è la soddisfazione del cliente che consiste nel trovare prodotti
e/o servizi che rispondono al suo interesse.
Gli stakeholders
Gli stakeholders sono le parti interessate a qualsiasi comportamemnto di una
particolare attività. Essi sono:
Le norme
• UNI EN ISO 9001:2008: ci dice come soddisfare il cliente
• UNI EN ISO 9004:2008: tratta come migliorare rispetto al cliente tutte le parti
interessate
• TQM: riguardo tutte le parti interessate
• UNI EN ISO 14001:2008: tratta del comportamento ambientale
• OHSAS 18001:2007: tratta della sicurezza
• SA 8000: tratta del comportamento etico
• D.lgs 231/01: tratta dell’amministrazione
Tranne il decreto legislativo che è obbligatorio, le altre norme sono facoltative. Tutte le
norme sono caratterizzate dal miglioramento continuo, difatti rimanere fermi significa
rimanere indietro.
1
Miglioramento continuo
• Missione: punto di arrivo
• Visione: come l’impresa vuole essere vista
• Valori: missione e visione saranno raggiunte solo attraverso determinati valori
La ruota di Daming
• Plan: qualsiasi attività deve essere pianificata
• Do: realizzo quanto pianificato
• Check: una volta realizzata controllo se sono stati raggiunti i risultati
o Se li ho raggiunti torno al passo plan
o Se non li ho raggiunti per poco: analizzo le cause, correggo e passo di nuovo
alla fase successiva.
o Se non ho per niente raggiunto l’obiettivo le cause possono essere:
pianificazione errata, risorse scarse, non ho effettuato un buon controllo,
ho sbagliato la realizzazione, ed è quindi necessario effettuare un kairo.
Questo stesso concetto è riportato nella ISO 9001 e in TQM con l’acronimo RADAR:
È un PDCA dove oltre a definire gli obiettivi pianifico anche i risultati e il deployment.
Il concetto di qualit
Il vero concetto di qualità si ha intorno agli anni ’40 con Ford (Ford T). I primi standard
di qualità si hanno in America in ambito militare dopodiché ci si è spostati in ambito
nucleare e petroolchimico per poi espandersi in tutti i settori. L’evoluzione del concetto di
qualità è stata:
2
4. Gestione della qualità: non basta tenere sotto controllo i processi funzionali e
quelli che influenzano la produzione ma anche tutti gli altri, il che porta nel tempo
a sviluppare tutta una serie di attività volte a stare a contatto con il cliente. (ISO
9001:2000)
I modelli di riferimento
Le norme ISO 9001
Nata nel 1987 come norma di conformità soprattutto in aziende manifatturiere, ha un
primo aggiornamento nel 1994, dove vengono corretti gli errori, dove si creano le
condizioni per cui possa essere applicata al meglio, spingendo sull’aspetto formale
(procedure scritte), si introducono indicatori di efficacia. Nella versione del 2000 gli
aspetti di efficacia sono evidenti, uniti alla soddisfazione del cliente.
Nell’edizione del 2000 si richiede che solo le procedure fondamentali siano scritte, per il
resto si chiede di documentare (attraverso semplici diagrammi di flusso) i processi e le
loro interrelazioni.
Secondo la ISO 9001:1994 le fasi tipiche del ciclo di vita di un prodotto sono:
3
9. Installazione e messa in esercizio
10.Assistenza tecnica e manutenzione
11.Attività di postvendita
12.Messa fuori uso o riciclaggio alla fine della vita utile
13.Ritorno al punto 1.
Immagine
Le promesse di vendita hanno varie forme (pubblicità, cataloghi, contratti). Nella versione
del 2000 la precedente si trova praticamente riassunta nel capitolo 7. Tra le informazioni
del prodootto c’è anche quella dell’uso. I capitoli 5, 6, 7, 8 rappresentano il PDCA. Anche
il capitolo 4 rappresenta la pianificazione.I principi della norma ISO 9001:2000 sono:
• Leadership
• Coinvolgimento del personale
• Approccio basato sui processi
• Approccio sistemico alla gestione
• Miglioramento continuo
• Decisioni basate su dati di fatto
• Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori
La norma del 2000 parla, nel capitolo 5, di leadership, ovvero di responsabilità della
produzione. Le decisioni vanno prese su dati di fatto e sarà la valutazione a decidere se
usare o meno le tecniche statiche.
4
compito di adottare o meno queste norme. Se le norme vengono emesse sul comparto
dell’elettrotecnica diventano immediatamente leggi, mentre per gli altri settori le norme
rimangono volontarie.
5
La ISO 9001 è un elenco di requisiti, la ISO 9004, per ogni paragrafo della ISO 9001, dice
i metodi per ottenere e migliorare i requisiti della ISO 9001.
La UNI ENI ISO 9001:2008 identifica il sistema per la gestione della qualità, ovvero un
sistema di gestione orientato alla qualità, ovve4ro alla soddisfazione del cliente. Il QMS è
costituito da sistemi, processi, risorse e persona che mirano a soddisafare il cliente
attraverso il miglioramento continuo.
Capitolo 5 – responsabilità della direzione
Riassume cosa deve fare la direzione:
6
o Elementi in ingresso per il riesame
o Elementi in uscita per il riesame
Capitolo 6 – gestione delle risorse
Per poter sviluppare quanto detto servono delle risorse, che la direzione deve poter
assicurare per quanto possibile. Le risorse possono essere:
Capitolo 7 – realizzazione del prodotto
Una volta pianificato, si valutano i requisiti del cliente, ovvero capire cosa il cliente vuole
e se si è in grado di produrlo, quindi si progetta il prodotto o il servizio. Si compra ciò che
serve per produrre (approvvigionamento) e si produce (con relativi controlli di prodotto
e/o processo).
In questo capitolo, poiché si parla di processi tipici, alcuni punti si possono eliminare,
cosa non possibile in altri capitoli.
Capitolo 8 – misurazione analisi e miglioramento
Bisogna valutare la soddisfazione del cliente. L’organizzazione si autocontrolla attraverso
indicatori di processo e di prodotto. Se trovo dei problemi devo rimediare tenendo sotto
stretto controllo tutto quello che è fuori specifica.
Vincoli: tutto quello che mette dei paletti nella sequenza del processo ma che esistono
indipendentemente dal fatto che inizio o termino un processo produttivo. Generalmente
me li do io o li danno parti esterne all’azienda (collettività, stato, sindacati…)
7
I paragrafi della norma corrispondono a determinati processi da tenere sotto controllo.
Una funzione aziendale è una serie di risorse umane omogenee che svolgono attività della
stessa natura. Le strutture aziendali possono essere struttuirate in diversi modi:
• Principali/di supporto
I processi principali sono quelli che costituiscono il core business, ovvero tutti
quelli che si trovano dalla progettazione del prodotto al pagamento da parte del
cliente. I processi di supporto sono quelli di gestione e logistica
• Primari/secondari
I processi primari sono quelli in cui si fa innovazione, si supera una certa soglia o
ho un interfaccia con il cliente. Per concretizzare questo criterio devo stabilire una
soglia.
• Gestionali/operativi
I processi gestionali si occupano delle operazioni e della pianificazione. I processi
operativi sono quelli che si occupano dell’effettiva produzione.
• Valore per il cliente/valore per l’azienda
Bisogna definire il concetto di valore: valore di immagine, economico…
• Responsabilità direzionale
• Gestione delle risorse
• Misurazione
8
• Realizzazione
Mappatura del processo
È l’identificazione dei processi attivi nell’organizzazione. Per ogni processo identificato
vado a definire le interazioni con gli altri processi e le interfacce di riferimento. Inoltre
definisco metodi di valutazione dei flussi informativi e di efficienza e di efficacia. Ogni
volta che si mappa si fa una razionalizzazione, nel momento in cui si sviluppa modifica
l’organizzazione (fa emergere problemi da risolvere).
Tipi di diagramma
Diagramma a frecce
Il processo è rappresentato da una serie di attività. Lego facilmente processi e sotto
processi di livelli diversi. Rappresentazione solo in un sunto, ovvero non vedo i processi e
non ho ritorni), rappresentazione di alto livello.
Diagramma a matrice
Ha come vantaggio la rappresentazione con flussi di entrata e flussi di uscita e gli attori.
Ha come svantaggio il fatto che ha un solo livello di dettaglio (non posso andare sui
sottolivelli). Per attività troppo complicate è più difficile rappresentare e visualizzare.
Diagramma di flusso
Devo definire i confini del processo, le attività, i punti di decisione, tutta la
documentazione associata e associare una tabella che dice come fanno i soggetti
coinvolti, input e output di ogni fase e i documenti di riferimento. Se la rappresentazione
è troppo complicata il livello di dettaglio non è adeguato.
Il monitoraggio e gli indicatori
Controllo per valutare le impressioni del cliente, cosa vuole, cosa sono stato capace di
fornirgli e in ogni modo alimentare processi di miglioramento continuo.
9
Il sistema di misurazione è buono se è ben allineato sia verticalmente che
orizzontalmente rispetto agli obiettivi dell’organizzazione. Gli errori che si possono
commettere sono:
Il TQM è:
• Globale:
o Si riferisce a tutti i fini
10
o Investe tutta l’azienda con una leadership diffusa
o Interfaccia tutti gli stakeholder
• Aperta
o Si arricchisce via via di nuovi strumenti
o Non fa riferimento a metodi specifici, è un modello di governante aziendale
• Non clonabile
o Ogni azienda deve trovare la propria via
Se con un anno di sforzi si ottiene una certificazione ISO 9001, con il TQM per avere
significativi, tangibili, devo attendere almeno 3 anni. Questi modelli, per portare a dei
risultati, devono penetrare nella logica aziendale e integrarsi con le strategie, e perciò il
modello TQM ha avuto un insuccesso.
Il limite sul quale si basa l’impresa è che se offre qualcosa che supera in maniera
eccessiva l’aspettativa del cliente questi potrebbe non riconoscere tali qualità e quindi
non comprare il bene o il servizio. Alla base di tutto rimane la qualità del processo. La
strategia della qualità si risolve in un mix pesato di:
Gli internal audit controlla che non ci siano comportamenti interni deontologicamente
non corretti
11
Più l’azienda è grande più diventa importante il controllo di gestione. La leadership deve
gestire troppa attività di controllo quindi è buona abitudine controllare il risk
management. Ogni profilo di rischio del progetto deve sommarsi ai profili di rischio delle
diverse aree ed aiutano il management a gestire e allocare risorse. I rischi derivano o da
sovrapposizione o da mancanza di controllo sull’area o, semplicemente, da confusione
(che si crea quando non si vuole scontentare nessuno).
Gli obiettivi
Gli obiettivi devono essere:
• Smart: intelligenti
• Significativi: aggiungono valore all’organizzazione
• Misurabili: basati su dati di fatto
• Adeguati: raggiungibili
• Riesaminati: controllati e modificati periodicamente
• Tempificati: abbinati ad una tempistica
12
1. Quantità, qualità, riferimenti (%): consegne senza contestazioni
2. Consegne in tempo (%): consegne effettuate in accordo allo schedulino del cliente
3. Fatturazione (%): fatture corrette (senza contestazioni sul prezzo, condizioni di
fornitura, errori vari…)
Si interviene su quello su cui è più facile intervenire per migliorare POG. Di solito si
interviene sulle forniture perché è quello più scollegato.
13
Capitolo 4 – Sistemi di gestione per la qualità
L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, e mantenere un sistema di
gestione per la qualità secondo la normativa ISO 9001. Ogni qual volta un’organizzazione
affida dei processi all’esterno diventa responsabile anche di quei processi e la norma si
applica anche a questi processi esterni.
Paragrafo 4.2 – Documentazione
• Politica
• Obbiettivi
• Manuale della qualità
• Procedure documentate
• Registrazioni
Documento: definisce modalità di lavoro e mi serve per lavorare. Esiste finché non si
modifica la procedura.
Registrazione: fotografia di quel momento (modulo compilato).
Il diagramma di Gantt è un documento finchè viene usato praticamente, se serve per
registrate i gap e gli scostamenti diventa una registrazione.
Nota1: ogni volta che si richiede una procedura documentata significa che è obbligatoria.
Il livello di documentazione dipende dalle attività e dalla grandezza dell’organizzazione.
La documentazione può essere:
14
• Di origine interna: la determina l’organizzazione stessa ed è sottocontrollo.
• Di origine esterna: specifiche, contratti, norme, leggi…
Paragrafo 4.2.2 – Manuale
Paragrafo 4.2.3 – regole di gestione
• Quali sono le regole per la redazione dei documenti (chi redige il documento deve
sapere come si opera, ovvero deve lavorare nel sistema).
• La documentazione va controllata rispetto alle specifiche di riferimento (chi fa il
controllo deve conoscere la norma)
• La documentazione va approvata da chi ha il potere di decidere le cose
15
Se si conosce chi sa la norma e si sa come opera allora il redattore può essere anche il
controllore.
Normalmente è corretto che ci siano 2 livelli: chi prepara e chi approva. Ogni azienda si
struttura come vuole. L’importante è che chi prepara abbia la conoscenza e chi approva
abbia l’autorità per farlo. Questo viene deciso e regolato nella procedura delle procedure.
La procedura deve anche dare le regole per l’aggiornamento. L’aggiornamento andrebbe
fatto da chi ha redatto la procedura la prima volta. Quando il numero di aggiornamenti è
troppo elevato è opportuno cambiare il documento ex-novo o va rivisto completamenti.
Ogni volta che la procedura è rivista il documento deve essere riapprovato.
Gli elementi identificativi di una procedura sono: nome del documento, pagina
documento. Nella nuova revisione devo segnalare il cosa e il perché dei cambiamenti.
Paragrafo 4.2.4 – Registrazioni
16
Capitolo 5 – Responsabilità della produzione
Paragrafo 5.1 – Impegno della direzione
La direzione deve dare un segnale. Deve essere la prima ad essere convinta della politica
per la qualità ma non esclusivamente a parole, l’alta direzione deve dimostrare il suo
impegno. Deve:
Paragrafo 5.2 – Attenzione focalizzata al cliente
Paragrafo 5.3 – Politica per la qualità
La politica deve essere appropriata alle finalità dell’azienda, deve definire gli obiettivi
generali e coerentemente con essi devono essere fissati gli obiettivi specifici. Tutti i
17
dipendenti devono sapere la politica e va comunicata. La politica va riesaminata per
vedere se è adeguata alla missione. Va cambiata ogni qual volta cambia lo scenario di
riferimento o la missione. Bisogna sempre diffidare di una politica in continua o in
assente evoluzione.
Paragrafo 5.4 – Pianificazione
Paragrafo 5.4.1 – Obiettivi per la qualità
RADAR: PDCA evoluto che ha come primo obiettivo i risultati rispetto agli obiettivi del
plan.Oltre agli obiettivi generali devo assicurare anche quelli del prodotto per soddisfare
il cliente, e gli obiettivi che mi pongo devono essere misurabili.
Paragrafo 5.4.2 – Pianificazione del sistema di gestione della qualità
L’alta direzione deve assicurare le condizioni perché sia fatta la pianificazione, quindi agli
alti livelli si deve scegliere Risorse Umane che siano coerenti e dare risorse adeguate. Ciò
viene controllato mediante il riesame.
Paragrafo 5.5 – Responsabilità, abilità e comunicazione
Paragrafo 5.5.1 – Responsabilità ed autorità
L’alta direzione deve assicurare che ci siano le condizioni affinchè la direzione sia in
grado di dare responsabilità ad ogni livello.
18
Paragrafo 5.5.2 – Rappresentante della direzione
A volte si confonde con il responsabile della qualità. Il rappresentante deve far parte
della direzione, ma non è detto che debba avere come unico ruolo quello del
rappresentante. Si assume la responsabilità di garantire tutto il necessario per il
mantenimento e miglioramento del sistema di qualità.
Paragrafo 5.5.3 – Comunicazione interna
Paragrafo 5.6 – Riesame di direzione
Paragrafo 5.6.1 – Generalità
Il riesame di solito è annuale, oppure ad intervalli pianificati per almeno una volta l’anno.
È l’azienda che stabilisce la cadenza. L’obiettivo è assicurare idoneità, struttura, ed
efficacia. Naturalmente vanno mantenute le registrazioni. Per idoneo si intende che
possiede i requisiti per una determinata attività, adeguato significa che è in grado di
rispondere ai requisiti per una determinata attività
19
Paragrafo 5.6.2 – Elementi in ingresso per il riesame
Paragrafo 5.6.3 – Elementi in uscita del riesame
20
Paragrafo 6.1 – Messa a disposizione delle risorse
La norma chiede di capire quali sono le risorse e fornirle per soddisfare il cliente e far
funzionare il sistema. Per la norma non c’è interesse alla soddisfazione dei dipendenti,
alla sicurezza, al risparmio.
Paragrafo 6.2 – Risorse umane
Paragrafo 6.2.1
Generalità
Si vedono le persone che, con il loro lavoro, possono impattare negativamente sul cliente.
Naturalmente si parla di competenza, abilità, istruzione, formazione ed esperienza.
Paragrafo 6.2.2 – Competenza, formazioneaddestramento, consapevolezza
Bisogna capire cosa serve e fornirlo (formare il personale attraverso diversi metodi). Solo
in questo punto si parlaa di coinvolgimento del personale, che deve essere consapevole
del fdatto che il loro lavoro può impattare sulla soddisfazione del cliente. Bisogna
registrare e documentare tutto, anche la formazione.
21
• Competenza 2 (strategico-aziendale): capacità di attuare conoscenza tecniche
Paragrafo 6.3 – Infrastrutture
Paragrafo 6.4 – Ambiente di lavoro
Non si parla in termini di sicurezza, ma nel senso che deve essere gestito per garantire
conformità del prodotto.
22
Paragrafo 7.1 – Pianificazione della realizzazione del prodotto
Nota 1: quando si hanno le procedure per uno specifico prodotto devo definire un
documento chiamato piano della qualità. Che è formato da elementi che definisco di
volta in volta e elementi che estraggo dai documenti già esistenti.
23
Paragrafo 7.2 – Processi relativi al cliente
Paragrafo 7.2.1 – Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
Bisogna avere la certezza di produrre ciò che il cliente vuole (i requisiti specificati). È
onere dell’organizzazione, laddove il cliente non lo fa presente o non lo sa, specificare i
requisiti per l’uso specificato o per quello previsto, ove conosciuto.
Ci sono inoltre i requisiti cogenti e quelli ritenuti necessari dall’organizzazione stessa.
Questi ultimi non sono necessari, ma se si adottano vanno sempre rispettati.
Paragrafo 7.2.2 – Riesame dei requisiti relativi al prodotto
Questo riesame deve essere fatto prima che l’organizzazione si impegni a fornire un
prodotto al cliente. Deve assicurare che:
Devono essere mantenute le registrazioni del risultato del riesame e delle azioni
conseguenti al riesame
24
Paragrafo 7.2.3 – Comunicazione con il cliente
Paragrafo 7.3 – Progettazione e sviluppo
Non vengono più intese come distinte ma come un’unica attività
Paragrafo 7.3.1 – Pianificazione della progettazione e sviluppo
25
Il riesame verifica che l’avanzamento del progetto sia coerente con quanto pianificato. Il
collaudo si può fare anche con modelli o prototipi.
Paragrafo 7.3.2 – Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo
26
Paragrafo 7.3.3 – Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
Bisogna avere la certezza che quello che è uscito sia conforme ai requisiti. Devono:
Paragrafo 7.3.4 Riesame della progettazione e sviluppo
27
Paragrafo 7.3.6 – Validazione della progettazione e sviluppo
Deve essere effettuata in conformità a quanto pianificato (7.3.1). deve essere completata
prima della consegna e della prima utilizzazione. Devono essere mantenute registrazioni
(4.2.4) della validazione e delle eventuali azioni conseguenti necessarie.
Paragrafo 7.3.7 – Tenuta sotto controllo delle modifiche della progettazione e sviluppo
Le modifiche devono essere riesaminate, verificate, validate e approvate prima della loro
attuazione. Il riesame delle modifiche della progettazione e sviluppo deve comprendere la
valutazione dell’effetto di tali modifiche sulle parti componenti del prodotto. Devono
essere mantenute le registrazioni.
Paragrafo 7.4 – Approvvigionamento
Paragrafo 7.4.1 – Processo di approvvigionamento
L’organizzazione deve valutare e selezionare i fornitori in base alla loro capacità di fornire
un prodotto conforme ai requisiti dell’organizzazione stessa.
28
Paragrafo 7.4.2 – Informazioni relative all’approvvigionamento
a) Requisiti per l’approvazione del prodotto, delle procedure, dei processi e delle
apparecchiature
b) Requisiti per la qualificazione del personale
c) Requisiti del sistema di gestione della qualità
Paragrafo 7.4.3 – Verifica dei prodotti approvvigionati
29
Paragrafo 7.5 – Produzione ed erogazione del servizio
Paragrafo 7.5.1 – Tenuta sotto controllo delle attività di produzione e di erogazione del servizio
Paragrafo 7.5.2 Validazione dei processi di produzione e di erogazione del servizio
Esistono prodotti e/o servizi che non possono essere controllati fintanto che non vengono
utilizzati dal cliente.
la validazione deve dimostrare la capacità di questi processi di conseguire i risultati
pianificati. Per questi processi l’organizzazione deve stabilire disposizioni comprendenti,
per quanto applicabile:
I processi speciali devono avere una validazione specifica e devono avere un rafforzamento
preventivo perché non li posso provare
Paragrafo 7.5.3 – Identificazione e tracciabilità
Numero di parte (part number): codice che identifica un articolo ed il relativo disegno
Paragrafo 7.5.4 – Proprietà del cliente
L’organizzazione deve avere cura della proprietà del cliente quando è sotto il proprio
controllo o viene utilizzato dall’organizzazione stessa. L’organizzazione deve identificare,
31
verificare, proteggere ee salvaguardare la proprietà del cliente fornita per essere utilizzata
o incorporata nel prodotto.
Non si deve mischiare i miei materiali con quelli del cliente. Nel momento in cui si ha
necessità di usare il materiale del cliente si deve palesare la cose e poi cercare di
ripristinare la situazione precedente. Il cliente è tenuto a darmi del materiale buono in
quanto è responsabile del materiale fornito. L’organizzazione ha piena responsabilità non
solo sulla fornitura, ma anche sul know-how che il cliente gli fornisce.
Paragrafo 7.5.5 – Conservazione del prodotto
32
Paragrafo 7.6 – Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di
monitoraggio e misurazione
33
Definisco quali sono le regole per il monitoraggio ed il controllo affinché siano coerenti
con i requisiti. L’organizzazione deve valutare e registrare la riuscita dei risultati delle
precedenti misurazioni, qualora si riscontri che l’apparecchiatura non è conforme ai
requisiti. La puntuale conoscenza delle definizioni in campo metrologico consente di:
34
Capitolo 8 – Misurazioni analisi e miglioramento
Paragrafo 8.1 – Generalità
Paragrafo 8.2 – Monitoraggio e misurazione
Paragrafo 8.2.1 – Soddisfazione del cliente
Si misura in modo diretto anche la soddisfazione del cliente (non bastano solo i reclami),
per esempio con la misura di conformità del prodotto.
35
Paragrafo 8.2.2 – Audit interno
Se per misurare i pezzi vale lo strumento di misura, per il sistema di gestione si misura
con l’audit. L’auditor deve rilevare quanto troverà le cause per l’area auditata. Tuttavia
l’auditor non deve suggerire la soluzione ma solo far emergere il problema.
Paragrafo 8.2.3 – Monitoraggio e misurazione dei processi
36
Bisogna definire uno standard di indicatori che devono essere:
• Specifici
• Misurabili
• Accessibili
• Rilevanti
• Tempestivi
Paragrafo 8.2.4 – Monitoraggio e misurazione del prodotto
37
Paragrafo 8.3 – Tenuta sotto controllo del prodotto non conforme
I prodotti non conformi vanno tenuti separati da quelli conformi e si può decidere se
rilavorarli o buttarli.
Paragrafo 8.4 – Analisi dei dati
I dati vanno analizzati per analizzare dove migliorare e valutare se tutte le cose vanno
come previsto.
38
Paragrafo 8.5 – Miglioramento
Paragrafo 8.5.1 – Miglioramento continuo
Paragrafo 8.5.2 – Azioni correttive
Correzione: rimuovo il problema ma non la causa (nel caso la causa sia speciale),
altrimenti rimuovo anche la causa.
Paragrafo 8.5.3 – Azioni preventive
Trovo cause che potrebbero determinare problemi che non siano verificati ma potrebbero
verificarsi in futuro.
39
I sistemi di gestione ambientale SGA
Si fa riferimento alla norma UNI EN ISO 14001. L’obiettivo è non inquinare attraverso
una politica ed una pianificazione per l’ambiente. I documenti che ci aiutano per fare una
gestione aziendale sono la norma 14001 ed il regolamento EMAS. Un’azienda decide di
fare un sistema di gestione ambientale per l’immagine e per il mercato, per rispettare i
requisiti di legge e per risparmiare risorse; inoltre si risparmia in spese per eventuali
contenziosi e in termini assicurativi.
Un SGA è una serie di documenti basati su una politica che permette di rispettare
l’ambiente. In un SGA devo cercare di migliorare l’immagine aziendale
• Vantaggi
o Immediati
Maggiore efficienza quindi minor consumo di risorse
Minori rischi
Posizione competitiva sul mercato
Maggior dialogo con clienti ed organizzazioni ambientaliste
o Di lungo periodo
• Costi
o Di gestione
Consumi
Conduzione struttura
Gestione rifiuti
Manutenzione
Gestione autorizzazioni
Costi amministrativi
o Costi legati ad incidenti
Assicurazioni per danno ambientale
o Di verifica
Monitoraggio aspetti ambientali
Audit interni
Ispezioni tecniche interne su
• Acque reflue
• Emissioni in atmosfera
• Rifiuti
• Amianto
• Rumore
o Costi indiretti
o Costi dovuti alla stesura della documentazione
Analisi ambientali iniziali
40
Manuale e procedure gestionali
Istruzioni operative e moduli
o Costi dovuti alla formazione interna
Responsabile del SGA
Responsabili di funzione
Personale avente compiti specifici
Tutto il personale
o Adeguamento autorizzazioni alle prescrizioni legali
In funzione della gestione pregressa delle pratiche
Predisposizione nuove pratiche
Aggiornamento/modifica pratiiche esistenti
o Modifiche alla struttura, agli edifici…
Costi non imputabili al SGA
Se previsto per legge
o Pulizia del sito
Smaltimento dei materiali di scarto
o Costi di consulenza dell’ente di certificazione
EMAS: è un regolamento europeo, quindi vale solo all’interno della CE. Si certifica lo
stabilimento el’ente certificatore effettua visite raramente.
UNI EN ISO 14001: è una norma internazionale e quindi vale a livello internazionale, si
certifica l’organizzazione ed il certificatore controlla con visite frequenti.
Aspetto ambientale: genericamente gli elementi che possono interagire con l’ambiente.
Impatto ambientale: nello specifico valuta la modifica che l’organizzazione porta
all’ambiente.
L’aspetto ambientale è indicativo quando lo è l’impatto ambientale. La norma chiede di
individuare gli impatti ambientali significativi.
41
Il processo di miglioramento
Approccio DMAIC
• Define: cosa è importante per clienti e business?
• Measure: determino come il processo si muove
• Analyse: determino cause che hanno generato questa specifica conformazione di
problemi
• Improve: cosa può essere fatto per risolvere le cause e migliorare?
• Control: come si garantisce la performance?
Define – definire
Definisco:
Measure – Misurare
Bisogna misurare dati e informazioni in ingresso, meglio se sono oggettivi, dopo si passa
al piano di misurazione e campionamento. Da un set rappresentativo di dati si vede se il
sistema di misurazione è stabile e i gap tra le specifiche e gli obiettivi attesi (carte di
controllo).
42
Analyse Analizzare
Si cerca di capire le cause che hanno generato le aspettative non conformi. Una volta
individuata la root cause si capisce dove operare per migliorare. Se non la si individua
non si ha il pieno controllo del sistema.
Control – Controllare
Si verifica se si è riusciti a fare benne quanto ci si era predisposti e se si può
standardizzare le attività oppure sono attività che risolvono un problema puntuale.
Matrici di Responsabilità
1 ATT 1 ATT 2 ATT 3 Responsabile
Pino
Collabora
Paolo
Informato
Mario
Se cambia il team leader del progetto vuol dire che il progetto salta. Una volta fatta la
squadra vedo tutto il resto delle risorse, non solo economiche, ma soprattutto i tempi.
• Metodi qualitativi
o Metodo delle interviste
Attraverso interviste ai manager si definiscono gli obiettivi e le variabili su
cui agire per raggiungerli, quindi si aggregano le variabili in categorie e si
individuano i fattori critici di successo.
44
o Metodo del sondaggio
Attraverso l’invio di un questionario ad un campione di aziende si
determinano CSF per finalità di ricerca su un campione estensivo di
organizzazioni.
• Metodi quantitativi
o Analisi di bilancio
Identificazione di aree di criticità e opportunità di intervento in base
all’impatto di alcuni processi sulla contabilità
o Analisi combinate di sensitività
Analisi what-if con cui si misurano in maniera quantitativa gli impatti di
modifiche agli elementi di marketing mix o dello scostamento
dell’organizzazione da valori di riferimento.
Diagramma di Kano
Riporta in ascissa il grado di soddisfazione di una specifica richiesta dal cliente ottenuto
dall’azienda (quanto il prodotto sviluppato soddisfa veramente il bisogno, quindi la
percezione del cliente) e in ordinata il grado di soddisfazione del cliente conseguente al
soddisfacimento del bisogno da parte dell’azienda (la qualità realmente erogata).
Pertanto il diagramma misura il valore del prodotto realizzato e l’effetto che essi hanno
sul grado di soddisfazione del cliente.
45
Tutte e tre le curve dei requisiti del diagramma con il tempo tendono ad appiattirsi verso
il basso: quello che oggi entusiasma il cliente domani sarà richiesto, e quello richiesto
domani sarà implicito.
Diagramma ad albero
Scompone per livelli successivi una problematica od un obiettivo che si vuole
raggiungere. Viene utilizzato ogni qualvolta è necessario intraprendere un’analisi
sistematica di un problema, concetto o obiettivo. Il diagramma può servire allo sviluppo
di un concetto di sottocomponenti fino ad arrivare a documenti basilari, oppure a
sviluppare dei mezzi/procedure necessari ad ottenere un determinato risultato.
Mappe di processo
Consistono in rappresentazioni sinottiche di un processo, dalla situazione attuale as-is a
come dovrebbe diventare to be. È una rappresentazione grafica di tutti gli elementi che
fanno parte di un processo e delle loro relazioni. La raffigurazione nella mappa di
processo, rende più facile il suo controllo e l’individuazione di punti critici, supportando
le informazioni che si vogliono inserire in esse ed il livello di dettaglio da raggiungere. Si
identificano:
• Flow chart
46
47
• Control flow
chart
48
• Serviced system
mapping
• IDEFO
• SIPOC
SIPOC
Deriva dall’acronimo: Supplier Input Process Output Customer. È una mappa di
processo che identifica con precisione:
Stanza 1 – Voce del Cliente
Comprende la fase d’identificazione dei bisogni del cliente. Ci sono le seguenti attività:
Passo 1: Pianificazione
Prima di iniziare l’indagine bisogna stabilire dei punti fondamentali:
Passo 2: Interagire con i clienti
Vengono condotte le interazioni con i clienti nella forma stabilita nella fase di
pianificazione del QFD.
Passo 3: Sviluppare un’immagine del cliente
Si registrano le frasi e le espressioni che rivelano le immagini del cliente, se sono troppe
si procede per aggregazione dei bisogni.
Passo 4: Depurare i dati per ottenere chiarezza
Dalle interazioni con i clienti si possono ricavare centinaia di espressioni di bisogno, che
formano l’insieme dei dati grezzi dai quali deve essere ricavata l’indicazione definitiva ed
utilizzabile. Bisogna chiarire perciò le ambiguità, scomporre i pensieri complessi e
portare tutte le espressioni allo stesso livello di astrazione. Nella fase di depurazione i
traguardi sono:
• Chiarezza
• Espressioni dei bisogni che portano naturalmente a variabili continue
• Fedeltà alla voce del cliente
Passo 5: Selezionare le voci più significative
Bisogna attribuire ai bisogni un ordine di priorità in modo che il team possa concentrare
l’attenzione su un numero ristretto di bisogni vitali per il successo commerciale del
prodotto. Si può anche effettuare un’ulteriore depurazione togliendo i duplicati e
formando un’unica espressione.
Passo 6: Strutturare i bisogni
Bisogna strutturare un elenco gerarchico attraverso la loro classificazione tramite una
valutazione multicriteriale con pesi e significatività.
51
Passo 7: Caratterizzazione dei bisogni
Ha lo scopo di fornire una guida per concentrare gli sforzi del gruppo di sviluppo sulle
aree che permettono di ottenere un prodotto competitivo. Le attività previste sono svolte
con la valutazione multicriteriale per l’attribuzione dell’importanza relativa dei bisogni.
Stanza 2: Requisiti di prodotto, di servizio, di processo
Le colonne della casa della qualità contengono le caratteristiche che si vogliono includere
nel prodotto. Rappresentano una ridefinizione dei bisogni del cliente nel linguaggio
dell’azienda.
Passo 8: Sviluppare i requisiti del prodotto
Lo sviluppo delle metriche deve essere specifico e quantitativo per assicurare che il
prodotto goda di un vantaggio competitivo. Le categorie d’inchiesta sono:
Bisogna porre attenzione a non escludere dai requisiti quelle caratteristiche che non si sa
come misurare: se il requisito è importante e riflette in modo fedele un importante
bisogno del cliente, esso va inserito nella HOQ e in un secondo momento verrà risolto il
problema di misura.
Passo 9: Organizzare i requisiti di prodotto
Una volta che il gruppo ha identificato le metriche necessarie, Queste vengono
organizzate in categorie logiche in modo simile a quanto fatto nella strutturazione dei
bisogni del cliente, in modo da creare categorie di requisiti di livello superiore.
Passo 10: Definire i test appropriati per i requisiti stabiliti
Bisogna definire i test necessari a rilevare il valore di tutte le caratteristiche definite. Per
le variabili continue si possono usare i simboli che rappresentano:
Stanza 3: Mettere in relazione le metriche con i bisogni
Nel processo di sviluppo tradizionale accade che le specifiche di prodotto siani difformi
dalle aspettative e dai bisogni del cliente. Per ovviare a questo problema la QFD fa uso
delle metriche delle relazioni per verifica<re che le metriche individuate per le specifiche
possano realmente consentire una verifica della soddisfazione dei bisogni della clientela.
Passo 11: Valutare la matrice delle relazioni
Nella matrice delle relazioni si intersecano le metriche con i bisogni e si da un simbolo
diverso se c’è correlazione forte, media, debole o nulla. Perché la matrice sia veramente
utile, deve essere riempita al massimo la metà delle celle, più della metà significa che si è
esagerato nel correlare i bisogni con le specifiche.
I tempi per il completamento della matrice, fortemente influenzati dalle discussioni del
team, possono essere contenuti seguendo alcuni principi:
Passo 12: Verificare la conformità dei requisiti
Si riesamina la matrice delle relazioni alla ricerca di eventuali mancanze o omissioni.
Una riga vuota indica che un bisogno del cliente non è correlato ad alcuna delle metriche
prescelte e quindi non sarà soddisfatto nemmeno nel caso che vengano raccolti tutti i
valori di specifica; in questo caso si studia l’opportunità di inserire delle metriche
aggiuntive. Una colonna vuota implica che ci si sforzerà di raggiungere una specifica che
non corrisponde a nessun bisogno. Questo può significare:
• C’è un bisogno del cliente al quale la specifica può essere collegata ma non è stato
considerato
• La specifica è superflua e può essere eliminata
Una colonna con troppe celle riempite indica che la specifica è troppo generica. Il lavoro
della stanza 3 può essere molto oneroso ma consente di ottenere un quadro chiaro e una
profonda comprensione delle relazioni tra bisogni e metriche.
Stanza 4: Benchmarking percezioni del cliente
Tramite un questionario mirato, si cerca di comprendere quali sono le opinioni del cliente
riguardo ai prodotti della concorrenza e dell’azienda. L’attività è molto simile a quella
descritta nei paragrafi relativi alla definizione dei sondaggi e del benchmarking. Le cose
su cui puntare l’attenzione sono:
• Segmento di mercato
• Scegliere i prodotti di riferimento giusti. Rivolgere l’attenzione anche a prodotti di
segmenti di mercato superiori che possono migrare verso le fasce inferiori.
• Scegliere i clienti giusti
53
• Scegliere le domande giuste
Per ciascun bisogno il cliente esprime qual è il suo grado di soddisfazione. La valutazione
può essere espressa in forma grafica con una scala di valutazione da peggiore a migliore e
la posizione dei prodotti esaminati è indicata con un simbolo diverso per ognuno.
Stanza 5: Benchmarking rilevazioni aziendali
Il benchmarking dei prodotti in competizione effettuato dall’azienda con le proprie
rilevazioni viene indicato anche con i termini di misure aziendali, valutazione tecnico-
competitiva o benchmarking tecnico-competitivo. Lo scopo della stanza 5 è ricavare
informazioni tecniche riguardo ai prodotti esistenti, in modo da avere un quadro
completo delle prestazioni raggiunte dai prodotti leader del mercato.
Passo 14: Effettuare test competitivi
Alcuni test saranno di tipo standard e possono essere avviati all’inizio della HoQ. Nello
stesso tempo in cui si fanno i test è bene effettuare anche un’analisi del trend
tecnologico, utile per fornire una previsione dello scenario di mercato.
Passo 15: Verificare le percezioni del cliente, le misure e la matrice delle relazioni
Si verifica che i risultati delle stanze 4 e 5 siano concordi. Succede infatti che i test
effettuati internamente all’azienda diano buoni risultati sebbene la valutazione da parte
del cliente dei bisogni correlati sia del tutto negativa. Le cause di questo possono essere:
Il passo 15 costituisce una grossa opportunità per migliorare il livello di aderenza delle
misure all’effettiva percezione delle prestazioni da parte dei clienti. Questa è la seconda
volta che viene usata la matrice delle relazioni, la prima per stabilire la relazione tra le
metriche ed i bisogni, la seconda volta per verificarne la corrispondenza delle rilevazioni e
le percezioni del cliente.
Stanza 6: Valutare l’insieme delle specifiche
Passo 16: Completare la matrice di correlazione
La stanza 6 è la matrice di correlazione, ovvero il tetto della HoQ, nel quale vengono
messi in relazione i requisiti del prodotto. La valutazione è effettuata a coppie di requisiti.
L’esistenza di una correlazione negativa tra due specifiche indica che il raggiungimento
dell’una contrasta con il raggiungimento delll’altra. Lo scopo della stanza 6 è quello di
evidenziare la presenza di conflitti e non di trovare la soluzione. Anche le correlazioni
positive devono essere messe in evidenza, in quanto possono rappresentare opportunità
di mercato inattese.
Stanza 7: Pianificazione: concentrare l’attenzione sui pochi requisiti critici
Il QFD fornisce al gruppo di sviluppo una serie di dati utili per la corretta pianificazione
delle successive attività di sviluppo tra cui:
Passo 17: Calcolare l’importanza delle specifiche
Per il calcolo dell’importanza delle specifiche si utilizzano i punteggi di importanza dei
bisogni correlati ed il grado di correlazione tra la specifica ed i bisogni con i pesi decisi.
Per ciascuna cella della stanza 3 (matrice delle relazioni) si moltiplica il peso del
punteggio di correlazione per il punteggio di importanza e, per determinare l’importanza
della specifica, per ciascuna colonna si sommano i prodotti così ottenuti.
Passo 18: Valutare la difficoltà tecnica
Il gruppo di miglioramento effettua una valutazione della difficoltà che comporta ottenere
ciascuna delle specifiche, con punteggio generalmente compreso tra 1 e 5. Questo
punteggio viene inserito nella stanza 7. L’importanza calcolata, la stima della difficoltà
tecnica e le correlazioni valutate nella stanza 6 costituiscono insieme un importante
elemento di guida delle successive attività di sviluppo.
Stanza 8: Specifiche di prodotto
Passo 19: Definire le specifiche obiettivo assegnando valori alle metriche
Si assegnano valori alle varie metriche. In particolare le specifiche possono comprendere
sia i valori ottimali che una misura della degradazione della soddisfazione del cliente che
di solito si allontana dal valore ottimale. Per essere significativa la misura della
degradazione della soddisfazione del cliente dovrebbe essere monetaria in modo da
metterla in relazione con i costi di fabbricazione. Le specifiche definite al termine della
HOQ che costituiscono la guida migliore per un prodotto di successo sono:
• Competitive
• Conformi ai bisogni del cliente
• Condivise all’interno del gruppo di sviluppo
Riesame: Fare della HoQ un piano di lavoro
Passo 20. Analizzare la HoQ per definire le aree su cui concentrare gli sforzi
Una volta terminata la HoQ, si passano in rassegna tutti gli aspetti principali per essere
sicuri della completezza del lavoro svolto. È necessario pianificare le attività di sviluppo
utilizzando aiuti che vengono dalla HoQ:
• Valutazione di importanza
• Difficoltà tecnica
• Conflitti nel tetto della HoQ
• Strutturazione
• Caratterizzazione di Kano
Spesso non è necessario eseguire ex-novo tutti i passi e le stanze della HoQ ogni volta
che si sviluppa un nuovo prodotto, in quanto, per categorie omogenee, gli elementi
rimangono abbastanza stabili nel tempo.
La HoQ è un processo dove l’input è l’insieme dei bisogni del cliente, e l’output è
l’insieme delle specifiche di prodotto.
55
Benchmarking
È un processo di confronto con concorrenti, organizzazioni best-in-class, o la propria
realtà produttiva in istanti di tempo diversi. Il benchmarking è processo di identificazione,
di conoscenza e di adozione delle procedure e dei processi significativamente migliori delle
organizzazioni ovunque siano nel mondo per aiutare la propria organizzazione a migliorare
la performance. L’obiettivo è verificare la propria posizione rispetto ad un punto di
riferimento, così da identificare opportunità di miglioramento, punti di forza ed eventuali
modifiche ai processi analizzati. Il benchmarking:
Vantaggi del benchmarking
• Determinazione di obiettivi effettivi: il benchmarking concentra l’attenzione
sulle migliori pratiche correnti dell’industria dando validità e credibilità al
processo di scelta degli obiettivi. Questo approccio aiuta a formulare obiettivi che
soddisferanno senza dubbio il mercato e non sono più da discutere.
• Soddisfacimento delle esigenze del cliente: il benchmarking individua ciò che
meglio soddisfa le esigenze e le aspettative del mercato
• Conseguimento di una misura reale di produttività: il processo parte dalla
valutazione dei punti di forza e di debolezza dell’organizzazione e dalla volontà di
capire come le altre organizzazioni riescono a fare meglio ciò che non è fatto bene
nella propria. Il benchmarking è il processo che aiuta a raggiungere questa
consapevolezza di base e tradurla in azioni che abbiano come risulttato la reale
produttività nell’impresa.
• Il raggiungimento di una posizione competitiva: si sono tratti i benefici dai
punti di forza del processo in qualsiasi settore industriale.
• Inserimento nei proprio processi di lavoro nelle migliori prassi aziendali: il
grande valore del benchmarking risiede nell’apprendimento delle prassi ottimali
già collaudate ed in uso ne facilita l’applicabilità.
• Il supporto ad altre tecniche di management: individua le aree aziendali da
migliorare.
Tipologie di benchmarking
È possibile fare benchmarking sul tipo di partner di riferimento scelto, ed è
benchmarking interno, oppure sull’oggetto che si sottopone a benchmarking e si ha un
benchmarking strategico, operativo e di processo.
Benchmarking interno, competitivo ed intersettoriale.
Il benchmarking interno è l’applicazione della filosofia di benchmarking all’interno della
propria azienda. Consiste nel confronto di più entità che fanno riferimento alla medesima
56
organizzazione siano esse appartenenti alla stessa unità aziendale o ad unità
geograficamente separate. Questa modalità deve essere intesa come mezzo per
permettere una approfondita conoscenza delle proprie operazioni interne e per creare il
consenso del management relativamente al metodo in se.
Uno dei limiti del benchmarking interno è l’eccessiva enfasi rivolta all’interno. Solo nel
caso di imprese di grandi dimensioni, diversificate e dislocate in più nazioni, il risultato
di benchmarking interno può essere significativo grazie alla varietà di osservazioni che è
possibile raccogliere dalle varie sedi e all’approfondimento cui è possibile arrivare per la
natura dei rapporti esistenti.
Benchmarking competitivo
Risolve il problema della varietà di osservazioni del benchmarking interno confrontando
l’organizzazione con altre dello stesso settore competitivo. La facilità di applicazione dei
risultati deriva dal confrontare tecnologie, prodotti, servizi e processi produttivi simili a
quelli della propria azienda, che permettono quindi di applicare le lezioni apprese senza
eccessivi adattamenti. Lo svantaggio principale del benchmarking competitivo è data
dalla difficoltà di raccogliere informazioni direttamente da operatori dello stesso settore
per ragioni di riservatezza e di salvaguardia del vantaggio competitivo. È necessario
concordare chiaramente quali aree e questioni trattare e come; perché e per che periodo
saranno utilizzate le informazioni
Benchmarking intersettoriale
Si propone di individuare la prassi migliore di un’azienda che si sia conquistata una
reputazione di eccellenza a qualsiasi settore appartenga. Questa formulazione del
benchmarking prevede di uscire dal guscio, i dati sono molto dissimili quindi richiede
molta capacità analitica,
Il benchmarking strategico, operativo e di processo
Lo studio del benchmarking può partire da una chiara comprensione delle forze e delle
debolezze delle unnità di business, cioè dei prodotti dei mercati, attraverso l’utilizzo del
benchmark di tipo macro. In questo modo si possono successivamente indirizzare in
maniera efficace gli sforzi di benchmarking ti tipo micro, a livello cioè di specifici
processi di un’impresa.
Diventa necessario adottare una gerarchia nell’analisi del benchmark che affronti prima i
problemi con un focus macro al livello strategico per poi passare a quello operativo e,
quindi ai singoli processi.
57
opportunità presenti. Il benchmarking strategico è una tecnica usata dalle
aziende per fissare obiettivi basati su standard esterni. Le alleanze naturali devono
essere considerate come punto di partenza nella scelta dei partner. A questa se ne
possono aggiungere altre che si distinguono per l’ottima performance.
2° Livello: Benchmarking operativo. Gli elementi operativi possono dare luogo a
benchmark di tipo macro e micro, a seconda che coinvolgano uno o più processi.
Questo genere di benchmarking comprende anche l’analisi dei prodotti finiti e dei
servizi erogati dall’impresa, oppure attività come l’amministrazione, la gestione del
personale, la produzione…
3° Livello: Benchmarking di processo. Questa forma di benchmarking riguarda la
ricerca della migliore prassi di conduzione di un particolare processo aziendale.
Per processo si intende una serie di attività interrelate che trasformano gli input in
output. Il processo può essere misurato in termini di risorse impiegate, modalità
di svolgimento delle singole operazioni e risultati conseguiti, sia in termini di
efficienza che di efficacia.
1. Uomini Man
2. Macchine Machine – può essere un problema di tecnologie
3. Materiali materials
4. Metodi – Methods
5. A volte si aggiungono anche Money, Measurements e Enviroments
58
Le 5 why
L’obiettivo del porsi cinque volte la stessa domanda risiede nel determinare il nucleo del
problema o del difetto analizzato, anche attraverso la chiara definizione della catena di
causalità attraverso vari livelli di astrazione fino alla causa originaria.
1. Predisposizione dell’analisi
2. Analisi della struttura di sistema
3. Analisi dei modi di guasto/errore e preparazione del modula FMECA
4. Revisione
5. Azioni correttive
Robust Design
Termine con cui si raccolgono una serie di tecniche finalizzate ad individuare la
combinazione di quei parametri di progetto, detti fattori di controllo, che rendano le
prestazioni di un sistema più insensibili possibile all’effetto dei fattori di disturbo, ovvero
quegli elementi che aumentano la variabilità delle prestazioni e fanno deviare dal valore
obiettivo.
• Estranei al sistema
• Interni
60
• Riprodurre il profilo di missione, effettuando delle prove sperimentali che
forniscano la risposta del sistema al cambiamento del livello dei vari fattori, sia di
controllo che di disturbo
DOE
È una delle metodologie che possono essere utilizzate per individuare la combinazione di
valori da assegnare ai parametri di progetto o di regolazione che renda il sistema meno
sensibile nei confronti delle variazioni dei fattori interni o esterni. I dati da analizzare
vengono ricavati da prove appositamente svolte e si impiegano nello sviluppo e
progettazione del processo produttivo prima del suo inizio con l’obiettivo di individuare i
trattamenti che garantiscono la minore vulnerabilità e la massima resa.
Data la complessità di alcuni fenomeni, attraverso il DOE si possono eseguire una serie
di test sistematici per individuare quei fattori che possono essere significativi e la
correlazione tra di essi esistente.
• Fogli di raccolta: un dato oltre al valore intrinseco deve essere collegato a delle
informazioni che me lo collegano alla situazione fotografata
• Stratificazione: vedere come, cambiando periodi, zone, persone, i dati vengono
influenzati
• Istogramma
• Diagramma di Pareto: serve per capire a fronte di una serie di rilevazioni quali
sono le cause principali di un problema.
• MSA: serve per garantire che il sistema di misura produca dati validi: bias,
linearità, stabilità, accuratezza.
• Box and whiskers hot: è un diagramma che rappresenta la distribuzione di una
serie di misure. Individuo 4 quartili ed il valore min e max. più la scatola è larga
61
più i valori sono dispersi. Più le scatole sono simmetriche più il valore è
accentrato.
• Analisi di regressione: la si fa quando si vuole mettere in relazione due fenomeni
differenti. Se due variabili sono fortemente correlate vuol dire che c’è una relazione
di causa-effetto.
• Matrix plot: si mettono insieme su uno stesso diagramma più analisi di
regressione.
• Carte di controllo: a fronte di una serie di misurazioni si vede il range di
variabilità e le cause (se la variabilità è casuale o causale)
• Indici di capacità di processo: indicano se rispetto alle specifiche un processo è
più o meno capace.
62
I risultati possono essere quindi organizzati con una mind
mapping.
• Cappello bianco: analisi dal punto di vista dei dati e delle informazioni in
possesso
• Cappello rosso: opinioni personali e intuizioni rispetto all’argomento in esame
nella totale libertà di comunicare anche le ipotesi più azzardate
• Cappello nero: si esprimono giudizi sui pensieri espressi dalle persone
• Cappello blu: si valuta come si sta procedendo nella fase di brainstorming,
facendo un sunto del punto in cui si è arrivati e aiutando i membri a sviluppare
nuovi spunti interessanti
• Cappello verde: contraddizione dei pensieri altrui
• Cappello giallo: evidenziare i benefici di ogni proposta fatta
Random stimulation
Modalità per eliminare i preconcetti che si svolge selezionando casualmente una parola
del dizionario o un’immagine e facendo in modo che i membri del team di miglioramento
ne trovino la correlazione con il problema che stanno analizzando. Le fasi del metodo
sono:
63
• Comprendere in maniera chiara il problema che si intende affrontare
• Attivare la random stimulation attraversoi la scelta casuale di una parola o di
un’immagine
• Esplorare le possibili connessioni tra lo stimolatore ed il problema da risolvere
• Procedere in maniera fantasiosa in base a queste connessioni per generare più
proposte possibili
• Procedere ulteriormente con altre stimolazioni
Poka Yoke
Con il termine poka yoke si intendono tutti quegli accorgimenti e metodi volti a garantire
il corretto svolgimento di un processo, a prescindere dal livello di attenzione che si
adopera durante la sue esecuzione, considerando il fatto che la maggior parte dei difetti
di un prodotto sono causati da errori umani.
I metodi poka yoke si occupano di evitare che siano compiuti degli errori, con un
approccio preventivo, oppure permetterne la pronta rilevazione, con approccio di
controllo. Le cause più comuni su cui intervenire sono:
• Dimenticanze
• Comprensione errata
• Identificazione errata
• Competenza insufficiente
• Disciplina
• Confusione
• Eccessiva lentezza
• Sabotaggio
64
Sommario
Qualità ..........................................................................................................................1
Gli stakeholders .............................................................................................................1
Le norme .......................................................................................................................1
Miglioramento continuo .................................................................................................2
La ruota di Daming .....................................................................................................2
Il concetto di qualità ......................................................................................................2
Total quality management ...........................................................................................3
I modelli di riferimento ...................................................................................................3
Le norme ISO 9001 .....................................................................................................3
Il quadro normativo e certificativo ..................................................................................4
La certificazione e la valutazione di conformità ...............................................................5
La famiglia delle norme ISO 9000 ................................................................................5
Modello di QMS – ISO 9001:2008 ................................................................................6
Capitolo 4 - sistema di gestione per la qualità ..........................................................6
Capitolo 5 – responsabilità della direzione ................................................................6
Capitolo 6 – gestione delle risorse.............................................................................7
Capitolo 7 – realizzazione del prodotto ......................................................................7
Capitolo 8 – misurazione analisi e miglioramento .....................................................7
Analisi dei processi ........................................................................................................7
Classificazione dei processi .........................................................................................8
Mappatura del processo ...........................................................................................9
Dall’ISO 9001 al TQM ..................................................................................................10
Sistema dei controlli ................................................................................................. 12
Gli obiettivi ............................................................................................................ 12
Indicatori di efficacia ed efficienza ............................................................................. 13
UNI EN ISO 9001 – Sistemi di gestione per la qualità .................................................... 13
Capitolo 0 – Introduzione ..........................................................................................13
Capitolo 1 – Scopo e campo di applicazione ...............................................................13
Capitolo 4 – Sistemi di gestione per la qualità ............................................................ 14
Paragrafo 4.2 – Documentazione ............................................................................ 14
Capitolo 5 – Responsabilità della produzione ............................................................. 17
Paragrafo 5.1 – Impegno della direzione.................................................................. 17
65
Paragrafo 5.2 – Attenzione focalizzata al cliente ...................................................... 17
Paragrafo 5.3 – Politica per la qualità ..................................................................... 17
Paragrafo 5.4 – Pianificazione................................................................................. 18
Paragrafo 5.5 – Responsabilità, abilità e comunicazione ......................................... 18
Paragrafo 5.6 – Riesame di direzione ...................................................................... 19
Capitolo 6 – Gestione delle risorse .............................................................................20
Paragrafo 6.1 – Messa a disposizione delle risorse .................................................. 21
Paragrafo 6.2 – Risorse umane ............................................................................... 21
Capitolo 7 – Realizzazione del prodotto ...................................................................... 22
Paragrafo 7.1 – Pianificazione della realizzazione del prodotto ................................. 23
Paragrafo 7.2 – Processi relativi al cliente ............................................................... 24
Paragrafo 7.3 – Progettazione e sviluppo ................................................................. 25
Paragrafo 7.4 – Approvvigionamento ...................................................................... 28
Paragrafo 7.5 – Produzione ed erogazione del servizio ............................................. 30
Paragrafo 7.6 – Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio e
misurazione ........................................................................................................... 33
Capitolo 8 – Misurazioni analisi e miglioramento ....................................................... 35
Paragrafo 8.1 – Generalità ...................................................................................... 35
Paragrafo 8.2 – Monitoraggio e misurazione............................................................ 35
Paragrafo 8.3 – Tenuta sotto controllo del prodotto non conforme ........................... 38
Paragrafo 8.4 – Analisi dei dati ............................................................................... 38
Paragrafo 8.5 – Miglioramento ................................................................................ 39
I sistemi di gestione ambientale SGA ............................................................................ 40
Approccio DMAIC ...................................................................................................... 42
Define – definire..................................................................................................... 42
Measure – Misurare ............................................................................................... 42
Analyse - Analizzare ............................................................................................... 43
Control – Controllare ............................................................................................. 43
L’organizzazione del progetto ..................................................................................... 43
Strumenti per il miglioramento..................................................................................... 43
Definizione e rappresentazione di obiettivi e processi .................................................... 44
Fattori critici di successo ..........................................................................................44
Diagramma di Kano .................................................................................................. 45
Diagramma ad albero................................................................................................ 46
Mappe di processo .................................................................................................... 46
SIPOC ...................................................................................................................49
66
Quality function deployment – Casa della qualità ...................................................... 50
Stanza 1 – Voce del Cliente .................................................................................... 50
Stanza 2: Requisiti di prodotto, di servizio, di processo ........................................... 52
Stanza 3: Mettere in relazione le metriche con i bisogni .......................................... 53
Stanza 4: Benchmarking percezioni del cliente ....................................................... 53
Stanza 5: Benchmarking rilevazioni aziendali ......................................................... 54
Stanza 6: Valutare l’insieme delle specifiche ........................................................... 54
Stanza 7: Pianificazione: concentrare l’attenzione sui pochi requisiti critici ............. 54
Stanza 8: Specifiche di prodotto ............................................................................. 55
Riesame: Fare della HoQ un piano di lavoro ........................................................... 55
Benchmarking ..........................................................................................................56
Tipologie di benchmarking ..................................................................................... 56
Il benchmarking strategico, operativo e di processo ................................................ 57
Analisi delle cause ....................................................................................................... 58
Progettazione degli esperimenti ................................................................................. 60
DMAIC ............................................................ Errore. Il segnalibro non è definito.
Robust design .................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.
Rappresentazione dei dati ...................................................................................... 61
Identificazione delle soluzioni ................................................................................. 62
67