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Economia degli intermediari finanziari

Prof. La Torre Mario

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI Prof. La Torre Mario A.A 2011/2012

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Parte I - Concetti fondamentali 1. Il sistema finanziario e il sistema reale 2. I saldi finanziari settoriali e lintermediazione finanziaria 3. La struttura del sistema finanziario 4. Lintermediazione finanziaria: teorie e rischi tipici Parte II - Mercati e Strumenti finanziari 5. I mercati 6. Mercati valutari 7. Gli strumenti 8. I depositi bancari e postali 9. Gli strumenti creditizi di finanziamento a breve termine 10. Il finanziamento dei fabbisogni a medio-lungo termine Parte III - Attivit di intermediazione ed intermediari finanziari 11. Lintermediazione creditizia 12. Lintermediazione mobiliare 13. Lintermediazione assicurativa e i fondi pensione Parte IV - Controlli e concorrenza 14. La regolamentazione nel sistema finanziario: politiche di controllo e Autorit 15. La politica monetaria e il controllo del credito 16. Le innovazioni regolamentari e la vigilanza del sistema finanziario 17. Le Disposizioni di vigilanza prudenziali per le banche e gli intermed iari finanziari non bancari

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05-03-2012 SISTEMA FINANZIARIO E SISTEMA REALE Il sistema economico un insieme di soggetti, strumenti, attivit e regole strettamente interrelati tra di loro ed al suo interno vengono scambiati beni, servizi e forza lavora dando vita al sistema reale ed in contropartita viene trasferita moneta od altri strumenti finanziari la cui complessiva gestione da luogo al sistema finanziario. La struttura finanziaria delleconomia individua linsieme dei circuiti di trasferimento di risorse connessi al comportamento finanziario degli agenti economici. La crescita del sistema economico strettamente legata agli investimenti realizzati in un determinato arco di tempo ed il cui volume dipende dalla capacit dei soggetti di accumulazione del risparmio. Il processo di trasferimento delle risorse necessario in quanto nel sistema economico vede la contemporanea presenza di soggetti con caratteristiche diverse:
-

I soggetti in avanzo finanziario (surplus) che sono disposti a scambiare potere di acquisto attuale contro potere di acquisto futuro e con un vantaggio economico in linea con il rischio corso;

I soggetti in disavanzo finanziario (deficit) che presentano un mancato potere di acquisto da colmare attraverso il reperimento di risorse esterne purch il loro costo sia inferiore al rendimento atteso dagli investimenti.

Il sistema finanziario realizza il trasferimento di disponibilit finanziarie da un operatore ad un altro. Oltre a questa definizione possono essere fornite delle altre che vanno ad accentuare o a focalizzarsi sulle diverse funzioni che il sistema finanziario assolte. Occorre per distinguere la ricchezza finanziaria dalla ricchezza reale. La ricchezza finanziaria (attivit finanziaria) rappresenta un rapporto di credito-debito tra due operatori. In altre parole, ci che per un operatore costituisce un credito per il secondo operatore
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costituisce un debito e viceversa. Si ha dunque una simmetria della ricchezza finanziaria. Per le forme di ricchezza reale non si ha un rapporto credito-debito ma una ricchezza reale fa capo ad un solo operatore e non si ha una contropartita per un altro operatore. Vi possono essere anche combinazioni tra ricchezza reale e ricchezza finanziaria (ad esempio, un immobile acquistato tramite la concessione di un mutuo bancario). La situazione di un qualsiasi operatore pu essere schematizzata come:

Le attivit finanziarie (AF), che sono loggetto dei processi di produzione e di scambio che avvengono allinterno di un sistema finanziario, nascono dal temporaneo trasferimento di potere dacquisto da un soggetto ad un altro, con contestuale impegno di questultimo alla restituzione ad una scadenza futura. Le attivit finanziarie esprimono quindi un rapporto di credito/debito, cio un rapporto in cui le prestazioni di entrambe le parti in causa sono espresse in moneta e hanno diverse scadenze temporali. Di conseguenza, allattivit finanziaria nel bilancio di un operatore corrisponde una passivit finanziaria (PF) nel bilancio di un altro operatore. Si noti come una caratteristica fondamentale delle attivit finanziarie il tempo che separa le due prestazioni, da cui deriva una componente di rischio, che tipicamente si collega a qualunque evento futuro. Le attivit reali (AR) sono beni (di solito materiali) che sono in grado di produrre altri beni; esse esprimono un rapporto di propriet ed entrano nel bilancio di un solo operatore. La parte sinistra del bilancio contiene il totale delle attivit delloperatore (finanziarie e reali) cio la sua ricchezza lorda; la parte destra contiene le passivit.

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Il capitale netto (CN) la differenza tra attivit e passivit ed esprime la ricchezza netta. Normalmente questa grandezza positiva, cio il valore delle attivit supera il valore dei debiti. Il sistema finanziario ed il sistema reale sono tra loro collegati tramite: 1 il rapporto tra beni, servizi e forza lavoro con la contropartita dei mezzi di pagamento. I beni, i servizi e la forza lavoro riguardano il sistema reale mentre i mezzi di pagamento sono propri del sistema finanziario; 2 la relazione tra il reddito nazionale Y ed il PIL (Y=PIL) che a sua volta significa che C + S = C + I ed infine che il risparmio S uguale agli investimenti I (S = I). Gli investimenti riguardano sia le attivit finanziarie che la ricchezza reale. Le due grandezze si influenzano vicendevolmente; 3 la relazione PQ = MV ossia che i prezzi moltiplicati per le quantit devono essere uguali alla moneta moltiplicata per la sua velocit di circolazione. Ovviamente il membro a sinistra (PQ) riguarda il sistema reale mentre il membro a destra (MV) riguarda il sistema finanziario. Il sistema finanziario influenza, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi:
-

Le decisioni di distribuzione del reddito fra consumo e risparmio; Le decisioni di investimento delle unit in surplus; Le decisioni di finanziamento delle unit in deficit.

Nel rapporto tra il sistema reale ed il sistema finanziario vi un rapporto molto stretto ma ancora non chiaro se un sistema in grado di influenzare laltro o se essi si influenzano vicendevolmente.

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Nella recente evoluzione dei moderni sistemi economici il volume degli strumenti emessi e negoziati le quantit intermediate dagli operatori e la tipologia dei servizi offerti mostrano dei valori in crescita spesso a discapito delleconomia reale. In altre parole molti soggetti che tradizionalmente operano nel sistema reale, preferiscono ora gli impieghi finanziari a discapito di investimenti produttivi. Il sistema finanziario in grado di operare solo se e quando esiste unadeguata economia reale e se non vi siano fattori esogeni che possano interferire creando condizioni negative le quali impediscono o rendono pi difficoltoso lordinato sviluppo del sistema economico nel suo complesso. Il sistema finanziario ed il sistema reale si condizionano tra di loro anche con riguardo al ciclo economico. I cicli rappresentano una fluttuazione che caratterizza lintero sistema economico. Ciascun ciclo consiste in espansioni, recessioni, contrazioni e riprese e questa sequenza ricorrente (ma non standardizzabile nella sua periodicit) e pu avere un arco temporale sia di poco pi di un anno sia di molti anni. Un ciclo evidenzia i seguenti elementi:
-

Una tendenza di fondo (trend) che coglie landamento di lungo periodo; Una componente ciclica (congiuntura) caratterizzata da frequenti oscillazioni dovute al susseguirsi di periodi di crescita e di flessione, il cui andamento influenzato dal trend;

Una componente stagionale che si sovrappone frequentemente alla componente ciclica;

Una componente accidentale che individua movimenti imprevedibili e puramente occasionali che influenzano fattori stagionali, cicli e trend.

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Per quanto concerne le fasi del ciclo economico, si possono evidenziare come gi anticipato:
-

Recessione: si ha recessione quando per due trimestri consecutivi si ha una crescita negativa del Pil. Fase del ciclo economico caratterizzata da rallentamento dell'attivit produttiva accompagnato da debolezza dei consumi, aumento della disoccupazione e, spesso, da un pi basso tasso di Inflazione. meno grave della depressione;

Ripresa: fase del ciclo economico corrispondente alla crescita del Pil dal punto minimo fino al raggiungimento del punto di contatto con la curva di Trend. una breve fase durante la quale leconomia, dopo un rallentamento o una recessione, fa registrare uninversione di segno anche se con risultati ancora negativi;

Espansione: fase di crescita caratterizzata da una forte accelerazione e saturazione dellattivit produttiva senza che vi sia un surriscaldamento dei prezzi;

Rallentamento: fase in cui la non si ha una crescita o si ha in misura modesta senza che vi sia una recessione.

Unaltra modalit di studio dei cicli economici riguarda il fatto re temporale e si pu distinguere:
-

Lampiezza, ossia la differenza di livello tra due punti di svolta successivi; La durate e lalternanza, ossia la lunghezza dellintervallo temporale tra il massimo del ciclo del periodo precedente e quello del periodo successivo;

La ricorrenza delle alternanze;

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Il profilo, cio la forma del ciclo che pu differenziarli anche per il diverso rapporto tra fasi di espansione e di recessione, la pendenza, il ritmo di

accelerazione/decelerazione. Il Governo di un paese e la politica economica dovrebbero agire sui cicli economici, soprattutto nelle fasi negative del ciclo, con riguardo alla loro ampiezza, alla durata, alla diffusione, alla ricorrenza ed al profilo dei cicli economici. Tuttavia, al giorno doggi, non si hanno pi dei cicli non sincronizzati tra i vari paesi che consentivano performance pi attenuate sia nelle fasi favorevoli che nelle fasi sfavorevoli del ciclo ma con lapertura internazionale e lintensificarsi degli scambi, si avuta anche una sincronizzazione dei vari cicli economici e quindi diviene difficile pensare che ogni paese possa intervenire autonomamente ed in modo non coordinato nelle sue azioni di politica economica. Il sistema bancario rappresenta la componente pi importante del sistema finanziario. La definizione di banca individua il suo ruolo di intermediario tra i soggetti che producono avanzi finanziari e soggetti che manifestano disavanzi finanziari mentre la componente estera ha un ruolo mutevole nel tempo. La baca svolge un ruolo fondamentale dedicandosi in via sistematica ed organizzata alla copertura degli sbilanci che si verificano nella dinamica dei saldi finanziari degli operato economici che in genere vengono raggruppati in base dellomogeneit dei comportamenti e delle caratteristiche istituzionali in quattro macrosettori:
-

Le famiglie, che presentano una posizione strutturale di avanzo finanziario; Le imprese, che presentano una posizione struttura di disavanzo finanziario e con propensione allassunzione di debiti;

La pubblica amministrazioni anchessa in condizioni di disavanzo finanziario dettata dallesigenza di sostenere investimenti pubblici;

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Lestero, la cui condizione finanziaria viene rappresentata nella bilancia dei pagamenti.

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06-03-2012 INNOVAZIONE FINANZIARIA Linnovazione finanziaria riguarda lintroduzione di nuovi strumenti finanziari che assolvono in modo nuovo almeno una delle tre funzioni del sistema finanziario che sono:
1. 2. 3.

Generare risorse a titolo di credito/debito Fornire liquidit al sistema Creare canali per trasferire/distribuire il rischio.

Un esempio di innovazione finanziaria pu essere fornito dagli Euro bond i quali sono titoli di Stato che verrebbero emessi congiuntamente dagli Stati europei i quali si ripartirebbero anche i proventi derivanti la vendita di tali titoli. Tramite lemissione di Euro bond da parte dellUnione Europea, si generano risorse a titolo di debito con le quali si dovrebbe risanare il sistema economico. Gli Euro bond sono ancora in fase di studio da parte dellUE. Esempi pi concreti che hanno costituito in passato innovazione finanziaria possono essere i CCT, le ABS, i derivati. I CCT (certificati di credito del Tesoro) sono stati introdotti negli anni 70 come titoli a tasso variabile. Gli anni 70 sono stato un periodo di elevata inflazione per lItalia e quindi gli operatori non erano pi invogliati ad acquistare un titolo a tasso fisso come quelli che venivano offerti fino a quel momento dallo Stato e linnovazione finanziaria propria di questi titoli stata lintroduzione del tasso variabile e quindi la possibilit di avere un rendimento indicizzato. La cartolarizzazione la cessione di attivit o beni di una societ definita tecnicamente originator, attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari. Il credito viene ceduto a terzi, e il rimborso dovrebbe garantire la restituzione del capitale e

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delle cedole di interessi indicate nell'obbligazione. Se il credito diviene inesigibile, chi compra titoli cartolarizzati perde sia gli interessi che il capitale versato. Nella cartolarizzazione dei crediti si identificano due costruzioni:
a.

Dualistica: l'operazione formata da due distinti contratti (cessione di credito del creditore originario alla societ di cartolarizzazione pi contratto di finanziamento ossia un mutuo erogato dalla societ ai sottoscrittori dei titoli emessi dalla societ di cartolarizzazione), uniti da un collegamento legale.

b.

Monistica: tra i due momenti c' un nesso talmente stretto da farla ritenere unica cio un contratto avente un'unitaria causa quale la cartolarizzazione.

Soggetti del contratto sono il creditore originario, cedente, e i sottoscrittori dei titoli. La societ di cartolarizzazione quindi il tramite attraverso il quale si attua la cessione di crediti dal cedente ai portatori dei titoli. Con la cartolarizzazione non vi garanzia della solvenza del debitore ceduto e i rischi gravano sui portatori dei titoli. I derivati inizialmente nascono come strumenti di gestione del rischio. In genere il rischio viene coperto utilizzando un derivato con effetto opposto rispetto alloperazione che si vuole coprire. Gli strumenti finanziari innovativi sono quindi quelli che cercano di migliorare l'efficienza agendo su uno dei tre punti citati. Abbiamo:
1.

credit/equity generating instruments ne sono es. il tasso indicizzato sulle obbligazioni pubbliche;

2.

liquidity enhanching instruments es.: la titolarizzazione degli attivi che ha dato la possibilit di creare liquidit da uno strumento che generalmente non ne disponeva;

3.

risk-trasferring instruments ne sono es. gli strumenti derivati.

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La teoria REGULATORY DIALECTIC (KANE, EISENDEIS): si pone l'accento sulla vigilanza: la necessit primaria quella di rispondere agli obblighi di vigilanza. Sono quindi strumenti innovativi tutti quelli che cercano e riescono ad eludere gli obblighi di vigilanza. Teoria di Ribsinsky(1995) Ribsinsky ha analizzato l'evoluzione dei sistemi finanziari individuando tre fasi.
1.

BANK ORIENTED STAGE, sono i sistemi finanziari meno evoluti di tipo banco centrico ossia che vedono come centro del sistema le banche. un sistema ben delineato e gli strumenti tipici sono i prodotti bancari. Gli strumenti sono: mutui e prestiti in generale. Si parla di prestiti in Pool (prestiti sindacati) quando un affidamento e quindi un prestito di importo troppo elevato viene diviso tra pi banche al fine di diversificare il rischio.

2.

MARKET ORIENTED STAGE: un sistema che vede la comparsa degli intermediari finanziari e che di tipo mercatocentrico. I confini di tale sistema tendono a perdere la loro definizione e tendono a coprire un numero pi vasto di operatori. Si ha quindi la formazione del mercato di capitali. Si parla di BACKUP FACILITIES , cio le imprese possono emettere obbligazioni. Ci sono dei vincoli: le banche organizzano le emissioni, e si impegnano ad acquistare le quote non piazzate.

3.

STRONGLY MARKET ORIENTED STAGE: un sistema basato interamente sul mercato e quindi un sistema mercatocentrico puro. In questa fase non si ha pi il bisogno di intermediazione delle banche che invece forniscono servizi di consulenza e assistenza. Si ritorna verso una forma di credito diretto dove gli intermediari hanno la funzione di gestire e garantire il credito.

I tre livelli del sistema finanziario corrispondo ad una diversa operativit degli intermediari finanziari che andata espandendosi nel corse del tempo.

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08-03-2012 SALDI FINANZIARI Il saldo finanziario esprime la differenza tra attivit finanziarie e passivit finanziarie. Ogni operatore economico ha il proprio saldo finanziario che pu essere positivo (si parla allora di surplus finanziario) oppure negativo (si parla di deficit finanziario). Y-C= S S>I SF = S I AF > PF AF < PF I saldi finanziari consentono di studiare la distribuzione della ricchezza, il collegamento tra sistema finanziario e sistema reale ed il collegamento che c tra I vari soggetti presenti nel sistema finanziario. I soggetti aggregati sono le famiglie, le imprese, lo Stato e lestero ed i saldi finanziari dei soggetti aggregati vengono chiamati saldi finanziari aggregati. S = 100 Acquisto immobili = 30 Mutuo = 15 Acquisto titoli = 85 AF - PF = 85 - 15 = 70 In questo caso, tra le attivit finanziarie figurano solamente I titoli acquistati e tra le passivit finanziarie solamente il mutuo. Allanalogo risultato si giunge ragionando in termini di risparmio ed investimento.

S I = 100 30 = 70
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In questo caso, il risparmio costituito dalla differenza tra il reddito Y e le spese per i consumi C ed pari a 100 mentre tra gli investimenti vi lacquisto dellimmobile. Il rapporto tra economia reale e sistema finanziario evidente in quanto il valore dato dalla differenza S I viene impiegato nellacquisto di attivit finanziarie (anche se venisse detenuto sotto forma di moneta, essa costituirebbe comunque un attivit finanziaria). Lesistenza di un sistema finanziario in cui possibile avere un accesso al credito consente un investimento/consumo migliore in quando possibile reperire delle risorse necessarie per il consumo se le risorse proprie non sono momentaneamente sufficienti per poi rimborsare il prestito ottenuto e mantenere lo stesso livello di consumi se si ha laspettativa di veder crescere il proprio reddito. Il sistema finanziario consente anche ai soggetti in surplus un impiego differenziato tra le varie attivit finanziarie che si possono reperire nel sistema finanziario. Lacquisto di attivit finanziarie finanzia leconomia reale in quanto se si pone ad esempio lacquisto di titoli di una societ o la sottoscrizione di un prestito obbligazionario, lecito pensare che quella societ che aveva bisogno di reperire risorse, lo stesse facendo per lacquisto di beni reali o per nuovi investimenti e proprio in questultimo caso vi anche lo stimolo per leconomia reale impartito dal sistema finanziario. Anche il risparmio stesso, come detto in precedenza, determinato dalleconomia reale in quanto dato dalla parte restante di reddito tolte le risorse necessarie per i consumi ed il reddito deriva dalleconomia reale. Quando si parla di scelte finanziarie occorre tener presente che esse sono dettate da molteplici determinanti. TEORIA DEL CICLO VITALE

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Secondo questa teoria, gli individui pianificano le loro decisioni di consumo e di risparmio lungo ampi periodi con l'intento di allocare il loro consumo in modo soddisfacente nel corso dell'intera vita. Il risparmio dunque essenzialmente una conseguenza del desiderio degli individui di assicurarsi il consumo nella vecchiaia. Fino al momento dell'inizio della sua vita lavorativa, l'individuo trae le sue entrate dalla famiglia. Reddito e consumi sono sovrapponibili. Con l'entrata nel mondo del lavoro l'individuo consuma la quasi totalit del suo reddito arrivando persino a indebitarsi. I progressi di carriera e di reddito colmeranno il gap e consentiranno di destinare quote crescenti di guadagno al risparmio. Quest'ultimo dar i suoi frutti (pensione integrativa, polizza vita ecc.) quando sopraggiunger il pensionamento e con esso la fase calante del reddito: il ricorso alle attivit finanziarie accumulate permetter all'individuo di mantenere costante (o quasi) il suo livello di consumo. CL = YN C = YN/ L e poich S = Y C si ha S = Y L N/L Dove: Y il reddito, L gli anni vissuti, N let lavorativa, S il risparmio. Il risparmio accumulato uguale ad una frazione del reddito corrispondete alla quota di vita passata in pensione. Le scelte sono influenzate dalla vita attesa, dal trade-off rischio/rendimento, le aspettative economiche, la cultura, ecc. Le famiglie, soprattutto in Italia, hanno strutturalmente un saldo finanziario positivo mentre le imprese hanno strutturalmente un saldo finanziario in passivo. Le imprese hanno tale situazione strutturale in quanto utilizzano molto il concetto di leva finanziaria e quindi hanno la convenienza ad operare in tale situazione finanziario. Il saldo finanziario

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dellaggregato imprese va dunque esaminato in un ottica qualitativa e non meramente quantitativa ma tenendo conto anche del trend di tale saldo finanziario. Se il risparmio interno non sufficiente per effettuare gli investimenti programmati lo si pu reperire allestero creando per un deficit nella bilancia dei pagamenti che pu causare uno squilibrio del sistema economico se protratto per un tempo considerevole e/o oltre una certa misura. Le decisioni finanziarie delle famigli e delle imprese vengo altres influenzate dalle informazioni sia nella loro quantit sia nella qualit delle informazioni stesse. Si definisce informazione ogni dato riferito alla singola attivit finanziaria ed al suo emittente oppure alleconomia nel suo complesso. Si possono avere informazioni specifiche, generiche, pubbliche o private. Le informazioni possono essere fornite da vari soggetti con una frequenza ed unattendibilit variabile. Un ruolo molto importante in tema di informazioni dato dalle agenzie di rating le quali forniscono giudizi sia sulle singole imprese che per gli stati. I saldi finanziari vengono determinati da un trasferimento di risorse tra soggetti in surplus verso soggetti in deficit che pu avvenire secondo metodi diversi. Il sistema finanziario si basa soprattutto sul credito diretto con il quale un operatore in surplus finanziario cede risorse ad un operatore in deficit finanziario senza che vi sia loperato di un intermediario finanziario. Il soggetto in surplus in questo modo si fa carico dellintero rischio dato dalla mancata restituzione del credito concesso mentre nel caso del credito indiretto, con la presenza dellintermediario finanziario che si occupa di far incontrare i due soggetti oppure accorpando il surplus di pi soggetti per far fronte a richieste di risorse ingenti, il rischio non fa pi capo ai soggetti in surplus ma viene in parte trasferito allintermediario finanziario. Lintermediario finanziario ha una capacit migliore

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e pi efficiente nella gestione di questo rischio ed inoltre avr anche una remunerazione maggiore per aver sopportato tale rischio.

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12-03-2012 TEORIE E MODELLI DI INTERMEDIAZIONE Lattivit svolta da mercati ed intermediari finanziari facilit la mobilit dei capitali in quanto incide positivamente sulla disponibilit di informazioni, liquidit e negoziabilit degli strumenti, possibilit per tutti gli operatori di trovare la desiderata combinazione di rischio/rendimento. Un sistema economico perfetto, per poter funzionare, non avrebbe bisogno di alcun intermediario finanziario in quanto tutti gli scambi dovrebbero potersi concludere in modo diretto ed autonomo tra i vari soggetti. Linevitabile presenza di limiti e di vincoli del trasferimento diretto tra soggetti in surplus e soggetti in deficit genera spazi economici per linserimento degli intermediari finanziari la cui capacit di ridurre le imperfezioni dovrebbe consentire di accrescere qualit e numero di scambi offrendo margini di convenienza superiori al costo che lattivit di intermediazione comporta. Unattivit di intermediazione creditizia ha bisogno di uno spazio economico in cui inserirsi in modo tale da trovare la sua giustificazione economica. Se tale spazio economico non esistesse, sarebbe da preferire il modello di credito diretto a discapito del modello di credito indiretto.
1-

Scelte in assenza di intermediario finanziario;

Nel periodo 1, ad un certo livello di reddito Y corrisponde un certo livello di consumo C1 che viene condizionato dal reddito e dallammontare dei risparmi. Il risparmio in questo caso pu essere utilizzato per aumentare i consumi nel periodo 2 dove si possono effettuare dei consumi per un valore maggiore al reddito del periodo.
2-

Presenza di intermediari;

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Nel periodo 1, grazie alla presenza di intermediari finanziari e quindi con laccesso al credito, possibile aumentare i propri consumi indipendentemente dal livello di reddito del periodo ma nel periodo 2 i consumi dovranno essere ridotti per ripagare il prestito ottenuto nel periodo 1.

C1P Y1 = ammontare del prestito ottenuto Y2 C2P = quota di necessaria per ripagare il
3-

reddito prestito intermediari; determina per cui ad un maggiore uninclinazione

Scelte in presenza di costo del prestito

Il

linclinazione della retta costo di intermediazione corrisponde della retta maggiore e

viceversa.

COSTO OPPORTUNITA DELLINTERMEDIAZIONE La riduzione dei molteplici costi, diretti e indiretti, connessi alla conclusione di qualsiasi transazione rappresenta una delle principali funzioni attribuite allintermediario finanziario in quanto la sua attivit si esprime nella capacit di assorbire tutto o parte dei costi che gravano su una transazione finanziaria riducendo i costi rispetto a quelli che le parti

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dovrebbero sostenere nellipotesi di conclusione di uno scambio diretto ed autonomo rendendo in questo modo lo scambio pi conveniente. La mancata conclusione di uno scambio diretto imputabile a molteplici imperfezioni ma in particolare a costi che vengono genericamente definiti come costi di transazione e che possono essere ricondotti a tre tipologie:
12-

Search cost,sono costi associata alla ricerca di una controparte; Verification cost, sono i costi connessi allattivit di reperimento delle informazioni sulla controparte e sulla sua solvibilit;

3-

Monitoring cost, sono costi che riguardano il monitoraggio della controparte e sulla sua capacit di restituire il prestito ottenuto alla scadenza.

In presenza di costi di transazione (T) nel modello di credito diretto, la situazione delle controparti pu essere schematizzata nel modo seguente: Rs = ritorno dellinvestitore = R Ts R = tasso di interesse; Ts = costo sostenuto dallinvestitore; Rb = costo del debitore = R + Tb R = tasso di interesse; Tb = costo sostenuto da debitore. Intendendo per spread la differenza tra il ritorno del venditore ed il costo sostenuto dal debitore nel credito diretto si ha: Spread = Rb Rs Ipotizzando che: R = 5 ; Ts = 2 ; Tb = 2

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Si ha: Rs = 3 ; Rb = 7 Spread= 7 3 = 4 Lesistenza di tale differenziale crea spazio economico per lintermediari creditizio che pu operare ad un costo minore (es. C = 1) ottenendo cos dei benefici maggiori sia per linvestitore che per il debitore. Rs = 5 1 = 4 ; Rb = 5 + 1 = 6 ; Spread = 6 4 = 2 Lintervento di un intermediario finanziario ha senso se riduce i costi. I costi che ci sarebbero se non vi fosse la presenza dellintermediario finanziario ed i costi dopo la sua entrata devono essere maggiori dei costi da esso sostenuti. Gli intermediari finanziari non devi per forza ripartire i benefici tra investitore e debitore ma tali vantaggi possono essere ripartiti a favore delluno o dellaltro anche se letica suggerirebbe una soluzione equa di ripartizione. ASIMMETRIE INFORMATIVE Lasimmetria informativa la condizione di mercato in cui alcuni soggetti dispongono di uninformazione che altri non hanno, cio quando linformazione completa presenta solo su un lato del mercato. Lasimmetria informativa determina un vantaggio conoscitivo basato sul prezzo, sulla qualit e quindi sul rapporto qualit/prezzo. Ci condiziona le definizioni contrattuali. A causa dellasimmetria informativa e della razionalit limitata non si sperimentalmente in grado di stabilire un contratto completo, il quale per definizione prevede e descrive tutte le contingenze che possano emergere durante la relazione contrattuale, e assicura lesecuzione dei termini contrattuali. Gi di per s poi il contratto fa passare da una condizione di conflitto potenziale ad una condizione di conflitto effettivo, che

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dalla sfera privata passa alla sfera pubblica, in particolar modo nel caso di mancato adempimento degli accordi contrattuali. Lasimmetria informativa pu essere frutto di una scelta razionale in cui lagente informato incentivi il mantenimento dellimperfezione, aumentando conseguentemente i costi di acquisizione dellinformazione per lagente non informato. Il potere conoscitivo dunque potere economico-contrattuale, in quanto lagente informato conosce la disponibilit a pagare dellagente non informato: ci permette quindi di influenzare i prezzi e la distribuzione di reddito. In generale lasimmetria informativa produce un comportamento opportunistico che si manifesta in due fenomeni principali:

selezione avversa moral hazard

La selezione avversa una condizione di mercato dovuta ad asimmetria informativa precontrattuale (anche detta pre-transazione), in cui la selezione dei venditori non ottimale. Ci determina un fallimento del mercato riducendone le dimensioni o eliminandolo completamente, impedendo comunque la realizzazione di scambi socialmente efficienti. Tutto ci dovuto ad unasimmetria informativa tale che i potenziali acquirenti non acquistano prodotti di cui non riescano a percepire correttamente la qualit; ci comporta una diminuzione dei prezzi, costringendo i venditori di prodotti di alta qualit ad uscire dal mercato: cos che solo la selezione avversa di venditori di bassa qualit resta nel mercato. Akerlof esemplifica le conseguenze dell'asimmetria informativa con il caso

del mercato delle auto usate. Il mercato offre sia auto usate in buono stato sia auto in cattive condizioni (dei "bidoni" o, nel gergo americano, "limoni"). La persona interessata all'acquisto non conosce nulla in anticipo, n se l'auto buona, n se l'auto un bidone.

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L'ipotesi migliore sulla quale si baser l'acquirente che l'auto sia di media qualit, per cui sar disposto a pagarla il giusto prezzo per un'auto di media qualit. Il proprietario di un'auto di qualit elevata, quindi, non riuscir a venderla ad un prezzo cos elevato da ritenere conveniente la vendita. Di conseguenza, i proprietari di auto in buono stato non cercheranno di piazzare i propri beni sul mercato delle auto usate. Il ritiro dei mezzi buoni riduce il livello qualitativo medio delle auto presenti nel mercato, determinando una revisione al ribasso delle aspettative sulla qualit delle auto da parte dei compratori. A loro volta, i proprietari di auto moderatamente buone decideranno di abbandonare il mercato, e via discorrendo. Il risultato che in un mercato nel quale si riscontra asimmetria informativa nei confronti della qualit, mostra caratteristiche simili a quelle descritte dalla Legge di Gresham: il cattivo costringe il buono ad allontanarsi. Supponiamo di poter usare un numero q per indicare la qualit di un'auto usata, dove q uniformemente distribuita nell' intervallo [0,1]. La qualit media di un' auto usata sul mercato pertanto uguale a 1/2. Ci sono innumerevoli acquirenti in cerca di un'automobile che sono pronti a pagare il prezzo di (3/2)q per auto la cui qualit q. Ci sono inoltre commercianti pronti a vendere auto di qualit q a prezzi q. Se la qualit potesse essere osservabile, il prezzo delle auto usate si troverebbe quindi tra un valore q e (3/2)q, le auto sarebbero vendute e tutti risulterebbero pi soddisfatti. Se la qualit di un' automobile non osservabile dagli acquirenti, allora ad essi sembrer ragionevole stimare la qualit di un'auto offerta definendo una qualit media di tutte le automobili. Sulla base di questa valutazione, la disponibilit a pagare per qualunque auto ricevuta sar uguale a (3/2)(q_avg), dove q_avg sta per la qualit media di automobile. Supponiamo ora che il prezzo di equilibrio del mercato sia un certo prezzo p dove p>0. A questo prezzo tutti i proprietari di auto con qualit inferiore a p vorranno vendere la loro
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auto. Poich la qualit distribuita uniformemente tra 0 e p, la qualit media delle auto in vendita al prezzo p sar solamente p/2. Sappiamo che per un'auto di qualit p/2, gli acquirenti saranno disposti a pagare solo (3/2)(p/2) = (3/4)p. Perci al prezzo p nessuna automobile potr essere venduta (perch p>(3/4)p). Poich p un prezzo arbitrario, dimostrato che non sar venduta nessuna auto a qualsiasi prezzo non negativo. Il mercato delle auto usate collassa nel caso di asimmetria informativa.

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13-03-2012 LATTIVITA BANCARIA TUB E TUF Lattivit bancaria viene definita dallarticolo 10 del testo unico bancario (decreto legislativo 395/93) il quale afferma che la raccolta di risparmio tra il pubblico e lesercizio del credito costituiscono lattivit bancaria. Essa ha carattere di impresa. Al successivo articolo 11 viene definita anche la raccolta del risparmio. Ai fini del presente decreto legislativo raccolta del risparmio l'acquisizione di fondi con obbligo di rimborso, sia sotto forma di depositi sia sotto altra forma.

2. La raccolta del risparmio tra il pubblico vietata ai soggetti diversi dalle banche. [] non costituisce raccolta del risparmio tra il pubblico quella effettuata:
a) b)

presso soci e dipendenti; presso societ controllanti, controllate o collegate.

Il divieto del comma 2 non si applica:


a)

agli Stati comunitari, agli organismi internazionali ai quali aderiscono uno o pi Stati comunitari, agli enti pubblici territoriali ai quali la raccolta del risparmio consentita in base agli ordinamenti nazionali degli Stati comunitari;

b)

agli Stati extracomunitari e ai soggetti esteri abilitati da speciali disposizioni del diritto italiano;

c)

alle societ per azioni e in accomandita per azioni per la raccolta effettuata, nei limiti previsti dal codice civile, mediante l'emissione di obbligazioni;

d)

alle societ cooperative per la raccolta effettuata mediante l'emissione di obbligazioni;

e)

alle societ e agli enti con titoli negoziati in un mercato regolamentato per la raccolta effettuata mediante titoli anche obbligazionari;

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f)

Ecc.

La raccolta del risparmio ha la caratteristica essenziale dellobbligo di rimborso alla scadenza. Tale raccolta pu essere effettuata anche con altri metodi diversi dai depositi ma persiste lobbligo di rimborso anche per le forme diverse dai depositi. Per raccolta diffusa si intende il fatto che la raccolta di risparmio rivolta ad un numero elevato di potenziali investitori e con forme di contrattazione standardizzata. La raccolta di risparmio tra il pubblico vietata ai soggetti diversi delle banche come sancito dal comma 2 dellart 11 TUB. Il testo unico bancario per non definisce lattivit di esercizio del credito e lindividuazione di tale attivit stata affidata alla dottrina la quale ha individuato tale attivit come le operazioni di prestito, il leasing, il rilascio di garanzie ed i crediti di firma. Lattivit bancaria riguarda lesercizio congiunto della raccolta di risparmio e dellesercizio del credito che unattivit che pu essere esercitata congiuntamente solamente dalle banche e non dagli altri intermediari finanziari i quali possono esercitare una sola delle due attivit e non entrambe congiuntamente. In genere, lattivit pi diffusa presso gli intermediari diversi dalle banche quella di esercizio del credito. Lart. 106 recita: Lesercizio nei confronti del pubblico delle attivit di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma, e di negoziazione e gestione in valuta sono riservate ad intermediari finanziari autorizzati iscritti in un apposito albo tenuto dalla Banca dItalia Oltre alla attivit di cui al comma 1 gli intermediari finanziari possono prestare servizi di pagamento a condizione che siano a ci autorizzati ai sensi dellarticolo 114 novies, comma 4 e iscritti nel relativo albo nonch prestare servizi di investimento se autorizzati ai sensi dellart. 18 comma 3 del D.Lgsl. 58/98.

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Gli intermediari finanziari possono altres esercitare le altre attivit a loro eventualmente consentite dalla legge nonch attivit connesse e strumentali nel rispetto delle disposizioni dettate dalla Banca dItalia Con la riforma del Testo Unico Bancario si avuto un riordino della regolamentazione e dellassetto dei controlli a cui sono sottoposti gli intermediari finanziari con lobiettivo di assicurare la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati e rafforzare la stabilit complessiva del sistema finanziario. Prima della riforma, gli intermediari non bancari godevano di una vigilanza meno invasiva di quella applicata alle banche. Con la riforma stato costituito un Albo unico degli intermediari vigilati ed venuta meno la distinzione tra intermediari iscritti allelenco speciale ed i soggetti iscritti allelenco generale. Lautorizzazione allesercizio dellattivit pu essere concessa sia ad intermediari di nuova costituzione sia ad intermediari gi esistenti previa verifica da parte della Banca dItalia che riguardano in particolare la natura giuridica dellintermediario e il suo capitale. Gli intermediari inoltre possono solamente concedere credito e ci consiste il core business dellintermediario ma non possono effettuare la raccolta di risparmio presso il pubblico. Vengono individuate anche altre attivit collaterali o connesse che per evitare che tali attivit espongano gli intermediari a nuove tipologie di rischio, lo schema di Banca dItalia prevede che queste siano svolte solo in via subordinata. I nuovi intermediari finanziari sono soggetti a requisiti organizzativi, amministrativi e patrimoniale secondo il principio di proporzionalit. Il Testo unico sulla finanza (TUF), ufficialmente Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria il Decreto legislativo n58/1998 che opera un'armonizzazione, un coordinamento ed un'integrazione delle norme in materia di mercati finanziari che si

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erano andate accumulando tra la fine degli anni '80 e la prima met degli anni '90. Il TUF entrato in vigore il 1 luglio 1998. Una delle maggiori innovazioni del TUF la creazione delle Societ di gestione del risparmio (SGR), come intermediari finanziari autorizzati a svolgere il servizio di gestione di patrimoni mobiliari sia su base individuale sia su base collettiva. Nasce cos anche in Italia la figura del gestore unico, gi presente negli altri Paesi europei. Lart. 1 del T.U. Finanza (D.Lgs. 58/98) definisce la natura dei servizi di investimento e dellattivit di gestione collettiva del risparmio ed i soggetti ad essi abilitati. Costituiscono servizi di investimento le seguenti attivit che abbiano ad oggetto strumenti finanziari:
-

negoziazione per conto proprio negoziazione per conto terzi collocamento, con o senza preventiva sottoscrizione o acquisto a fermo, ovvero assunzione di garanzia nei confronti dellemittente

gestione su base individuale di portafogli di investimento per c/terzi ricezione e trasmissione di ordini nonch mediazione consulenza in materia di investimenti gestione dei sistemi multilaterali di negoziazione

A questi si aggiungono servizi accessori: custodia e amministrazione di strumenti finanziari, locazione di cassette di sicurezza, finanziamenti strumentali, servizi connessi allemissione e collocamento di strumenti finanziari. La gestione collettiva del risparmio si realizza attraverso:
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la promozione, istituzione e organizzazione di FCI e lamministrazione dei rapporti con i partecipanti

la gestione del patrimonio degli OICR (FCI e SICAV) e di Fondi Pensione, di propria o altrui istituzione.

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15-03-2012 I MERCATI FINANZIARI Il mercato finanziario il luogo fisico o figurato in cui vengono scambiati gli strumenti finanziari e la tipologia di strumenti finanziari che vengono scambiati al suo interno classifica il mercato stesso. Gli strumenti sono i contratti aventi per oggetto diritti e prestazioni di natura finanziaria che vengono scambiati con lausilio degli intermediari i quali costituiscono le istituzioni atte alla mediazione finanziaria. Un ulteriore elemento caratterizzante il mercato finanziario lordinamento il quale assurge il compito di regolare lattivit di tale mercato. Gli strumenti finanziari scambiati nel mercato finanziario possono essere inizialmente classificati in:
-

Strumenti di partecipazione, sono degli strumenti che consento di partecipare in maniera pi o meno ampia al rischio di impresa che si sostanzia nella partecipazione agi utili e/o alle perdite di una societ, un tipico esempio di tali strumenti costituito dalle azioni;

Strumenti di indebitamento, sono degli strumenti che hanno una natura opposta a quella delle azioni, per le azioni infatti si ha una quota di capitale societario mentre per tali strumenti (es. obbligazioni) si sottoscrive una quota di debito;

Strumenti assicurativi, gli strumenti assicurativi sono degli strumenti che hanno il compito di eliminare o quanto meno limitare il rischio. Va distinto il rischio puro dal rischio finanziario, il rischio puro infatti riguarda un evento totalmente negativo (es. incidente) mentre il rischio finanziario pu avere anche una natura positiva (es. partecipare alle perdite ma anche agli utili di una societ).

Un ulteriore classificazione fondamentale per distinguere il mercato consiste nella distinzione tra mercato primario e mercato secondario.
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Il mercato primario il mercato in cui avviene la prima quotazione degli strumenti finanziari, per tutte le successive quotazioni si fa ricorso al mercato secondario. In altre parole, sul mercato primario vengono negoziati strumenti di nuova emissione mentre sul mercato secondario vengono negoziati strumenti gi emessi in precedenza. Gli strumenti finanziari sono contratti che hanno per oggetto la realizzazione dello scambio finanziario attraverso il trasferimento delle risorse finanziarie tra investitori e prenditori di fondi, la classificazione degli strumenti amplia le opportunit di scambio fra i soggetti. Queste le principali caratteristiche in base alle quali si distingue. La natura dei diritti incorporati: - Strumenti che incorporano sia diritti di propriet sia di credito (titoli rappresentativi del patrimonio di una societ di capitali): con riferimento ai titoli azionari ci sono i diritti amministrativi (diritto di voto, di impugnativa per la tutela delle minoranze, di recesso e di opzione) e quelli di credito (diritto di partecipazione ai Dividendi, al rimborso del patrimonio della societ). - Strumenti che incorporano esclusivamente diritti di credito: ovvero il diritto di ottenere prestazioni economico-finanziari come il pagamento a scadenza prefissata di una remunerazione a titolo dinteresse (tasso fisso o variabile) o il rimborso del capitale a termini prefissati; tale tipo di strumenti attribuiscono al prenditore un controllo minore sulla disponibilit delle risorse finanziarie ricevute e nessuna discrezionalit per la dimensione dellonere finanziario sostenuto, mentre il finanziatore e favorito da una maggiore rigidit contrattuale che determina con maggiore chiarezza le prestazioni del debitore. - Strumenti che incorporano il diritto discrezionale e/o lobbligazione di comprare/vendere a termine unattivit finanziaria.

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Gli strumenti finanziari di partecipazione e/o di credito possono diventare oggetto di altri contratti definiti strumenti a titoli derivati che si distinguono in:
-

Strumenti che incorporano esclusivamente obbligazioni reciproche a termine; Strumenti che contengono il diritto discrezionale (opzione) di una delle due parti di acquistare o vendere a termine nei confronti dellaltra parte, titolare della contrapposta obbligazione, una data attivit finanziaria; nella prassi si distinguono contratti in cui:
o o

lopzione pu essere esercitata solo ad una scadenza prestabilita; lopzione pu essere esercitata entro una scadenza prestabilita;

A differenza dei precedenti strumenti, le opzioni si caratterizzano per lasimmetria fra i contraenti e per quella ex-ante dei possibili esiti contrattuali.
-

Trasferibilit: e un aspetto tecnico contrattuale assai rilevante, dato che consente la circolazione degli strumenti finanziari successivamente alla loro emissione. La trasferibilit rende uno strumento finanziario un mezzo di pagamento;

Negoziabilit: e il requisito tecnico e formale della trasferibilit che consente leffettivo trasferimento del titolo di propriet e/o di credito, tale requisito e favorito da standardizzazione e divisibilit. La negoziabilit dipende anche da condizioni esterne come la quotazione dello strumento finanziario;

Liquidit: e intesa come convertibilit in moneta e dipende sia dalla negoziabilit che dalla durata residua dello strumento finanziario; a tale concetto va poi affiancato quello di capacita monetarie intesa come lidoneit di un certo strumento ad essere usato direttamente come mezzo di pagamento o comunque ad essere convertito in moneta con costi, rischi e tempi praticamente nulli.

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La convertibilit: ossia la trasformazione di uno strumento finanziario in un altro o di alcune clausole contrattuali;

La valuta di denominazione: definita dal contratto sottostante, e quella in cui sono pagati/incassati i flussi monetari;

Costo di produzione e costo duso; Complessit e scomponibilit; Il regime fiscale.

Gli strumenti ibridi partecipativi sono strumenti finanziari con caratteristiche giuridiche ed economiche intermedie tra lazione e lobbligazione, e per questo qualificati come ibridi. Per lemissione di tali strumenti devono ricorrere particolari condizioni e devono essere rispettati specifici requisiti. Lefficienza dei mercati finanziari pu essere esaminata secondo tre aspetti quali:
-

Lefficienza allocativa-funzionale: concerne gli aspetti istituzionali, organizzativi ed operativi che consentono agli intermediari di individuare i progetti migliori da finanziare. Si realizza quando i fabbisogni delle unit che effettuano gli scambi risultano soddisfatti e non si ritiene necessario procedere ad unulteriore ridistribuzione delle risorse finanziarie. Il mercato finanziario ha consentito agli operatori di perseguire in maniera ottimale i propri obiettivi di finanziamento e impiego;

Lefficienza informativa: riguarda le relazioni tra prezzi ed informazioni. Si realizza quando i prezzi riflettono in modo corretto tutte le informazioni disponibili ed funzione dellintensit della informazione e della velocit con cui incorporata nel prezzo. Lefficienza informativa a sua volta pu essere distinta in:

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Efficienza debole: i prezzi incorporano soltanto informazioni di tipo storico; Efficienza semi-forte: i prezzi riflettono tutte le informazioni disponibili sul mercato. Gli investitori istituzionali non possono battere il mercato;

Efficienza forte: i prezzi sono la risultante di tutte le informazioni disponibile di tipo storico, prospettico, di dominio sia pubblico che privato;

Efficienza tecnico operativa: esprime la capacit di un mercato finanziario di realizzare la funzione di contenimento dei costi di transazione e di agevolare gli scambi finanziari. Tale forma di efficienza viene misurata su 4 parametri quali:
o

Ampiezza, con riferimento alla presenza nel mercato finanziario di ordini di acquisto e vendita di importi elevati in corrispondenza dei diversi possibili livelli di prezzo;

Spessore, riferito alla presenza nel mercato di numerosi ordini di acquisto/vendita;

o o

Immediatezza, con riferimento al tempo necessario per realizzare le transazioni; Elasticit, riferita alla capacit di immettere rapidamente nuovi ordini sul mercato per riequilibrare un temporaneo squilibrio tra domanda e offerta.

Lefficienza informativa e lefficienza tecnico-operativa sono strettamente collegati in quanto se si hanno a disposizione delle informazioni complete e diffuse si anche in grado di migliorare il funzionamento del mercato in termini operativi che a sua volta si traduce in un miglioramento dellallocazione delle risorse ossia nellefficienza allocativa. I mercati finanziari possono essere distinti come mercati ad asta (order driven) oppure in mercati market making. La differenza tra le due tipologie di mercato riguarda sia la procedura di negoziazione adottata.

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Nei mercati order driven, il pricing e il risultato di un processo order driver (i flussi di ordini di acquisti e vendite vengono incrociati su base di priorita di prezzo e di tempo), i prezzi negoziati si muovono al rialzo/ribasso in funzione del prevalere di ordini di acquisto/vendita. Vi la figura del broker finanziario il quale accoglie gli ordini di acquisto e di vendita senza incidere sul prezzo. Nel market making, il pricing si svolge con un processo del tipo quote driver, ovvero lorganizzazione del mercato prevede la presenza di intermediari che operano come dealer e con una specifica funzione di market making, cio di quotazione dei titoli (lintermediario espone le proposte di prezzo e le quantit a cui e disposto a comprare o vendere). La classificazione pi importante e maggiormente utilizzata per i mercati finanziari li distingue in:
-

Mercato assicurativo, nel quale gli operatori si coprono dai rischi pure mediante la stipula di appositi contratti con operatori specializzati;

Mercato creditizio, nel quale gli intermediari specializzati riescono a soddisfare le divergenti esigenze degli scambisti ricorrendo ad operazioni di raccolta ed erogazione di prestiti;

Mercato mobiliare, nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi ad oggetto titoli destinati a circolare tra gli operatori.

I mercati mobiliari svolgono le funzioni di finanziamento attraverso lemissione ed il collocamento dei titoli, il pricing degli strumenti negoziati, laumento della liquidit degli scambi, la riduzione dei costi di transazione ed il trasferimento della propriet delle societ per azioni. In relazione alla tipologia degli strumenti negoziati, anche i mercati mobiliari si distinguono in mercato monetario, obbligazionario, azionario e degli strumenti derivati.
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Il mercato monetario il mercato nel quale si compiono transazioni aventi ad oggetto titoli di mercato monetario ossia titoli con scadenza non superiore ai 12 mesi. I requisiti di funzionalit del mercato monetario sono la breve scadenza nominale dei titoli, lelevata negoziabilit, impersonalit dei rapporti tra emittente e sottoscrivente. Il mercato monetario ed il mercato dei cambi differiscono per loggetto delle transazioni ma sono molto simili con riguardo alle dimensione, alla funzione centrale svolta dalle banche al suo interno, il ruolo dei dealer-market maker e lintervento delle Autorit monetarie. Nel mercato obbligazionario le transazioni hanno per oggetto titoli di debito emessi da imprese, intermediari finanziari ed emittenti sovrani. Nel mercato azionario le transazioni hanno per oggetto le azioni ed altri titoli rappresentativi di partecipazione al capitale delle imprese. Nel mercato degli strumenti derivati, oggetto di transazioni sono le differenti tipologie di strumenti derivati. Per quanto riguarda la natura istituzionale, i mercati mobiliari possono essere regolamentati o non regolamentati in relazione alla presenza di una specifica disciplina che attiene alle condizioni di accesso di emittenti ed intermediari, obbligo di trasparenza e meccanismi di pricing. Un mercato regolamentato deve fornire ai partecipanti alcuni servizi fondamentali come stabilire le regole di svolgimento delle contrattazioni ed attivare il meccanismo di formazione dei prezzi, predisporre le strutture necessarie alla liquidazione delle contrattazione, formare norme di corporate governance per assicurare il buon funzionamento del sistema. I mercati non regolamentati, detti anche over the counter, si caratterizzano per assenza di norme e procedure standardizzate ma non di meccanismi di autoregolamentazione gestiti

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dagli operatori stessi e pertanto sono adatti alla negoziazione di strumenti ad alta personalizzazione o ad elevata fungibilit. In relazione alla struttura organizzativa ed alla determinazione dei prezzi, lelemento caratterizzante costituito dai sistemi di esecuzione degli ordini. In tale ottica i mercati possono essere a ricerca autonoma, di broker, di dealer, con market maker, ad asta ed ad asta con market maker. Nei mercati a ricerca autonoma, compratori e venditori sei cercano reciprocamente e formano un accordo interagendo direttamente tra di loro. Nei mercati di broker, lintermediario svolge unicamente il compito di ricerca della controparte e quindi non assume nessuna posizione sui titoli negoziati senza dare garanzie n sui tempi ne sulle modalit di esecuzione degli ordini. La funzione del broker una funzione di tipo informativo e di riduzione dei tempi di individuazione dei prezzi. I mercati di broker sono frequenti nel caso di strumenti con caratteristiche di unicit e personalizzazione. Nei mercati di dealer (quote driven), lintermediario svolge una funzione di ricerca della controparte ma pu anche assumere una propria posizione sui titoli negoziati. Tipicamente, il dealer si dichiara disposto ad acquistare/vendere i titoli allinterno di un determinato intervallo di prezzi. I dealer, al contrario dei broker, non sono indifferenti al livello dei prezzi. Nei mercati con market maker, il dealer, al fine di aumentare la liquidit degli scambi, diventa uno specialista assumendosi limpegno sistematico a rendere note le condizioni di prezzo alle quali disposto ad acquistare o vendere un determinato titolo. Nei mercati ad asta (order driven) la negoziazione avviene direttamente tra i trader che non possono scegliere la controparte poich i flussi di ordini di acquisto e vendita vengono

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ordinati sulla base di priorit di prezzo e di tempo. Se la negoziazione avviene alle grida gli intermediari trasmettono a voce gli ordini dei clienti e la conclusione del contratto in forma verbale; se la negoziazione telematica, lincrocio degli ordini e la conclusione dei contratti avvengono tramite meccanismi telematici con notevole risparmio di tempo e con maggiori opportunit di conclusione dei contratti. Nellasta a chiamata, si giunge ad un solo prezzo di chiusura ed perci adatta a titoli poco trattati, nellasta continua, al contrario, le contrattazioni avvengono durante lintera giornata e quindi in ogni momento gli intermediari immettono nel book ordini di acquisto e vendita mentre lesecuzione avviene non appena appare un ordine compatibile in attesa di incrocio. Nellasta continua esistono dunque tanti prezzi quanti sono gli incroci. A questo punto si pu rilevare che nel mercato primario, ricerca autonoma e collocamento diretta ad opera dellemittente sono costosi e il prezzo fissato su base bilaterale. Pertanto si ricorre: ai broker nel caso di emissioni per volumi non elevati da concludere in tempi non lungi ed in presenza di relazioni bilaterali stabili tra emittente ed intermediario; al dealer per emissioni di importo elevato il cui prezzo viene determinato in funzione del livello della richiesta. Nel mercato secondario, la ricerca autonoma non conveniente a causa sia dei costi di transazione si dallassenza di garanzie circa lottenimento delle condizioni migliori possibili. La presenza esclusiva dei broker presenta vantaggi come lindividuazione della controparte e segretezza sul committente e degli svantaggi come la non uniformit dei prezzi. I dealer assicurano regolarit e frequenza degli scambi svolgendo unindispensabile funzione di liquidit e di immediatezza per gli investitori. Il costo della prestazione dellintermediario rappresentato dal bid-ask spread mentre il prezzo funzione della concorrenza tra intermediari e dellinformativa ex ante ed ex post.

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Il passaggio da dealer a market maker dipende dai volumi trattati, dal taglio medio delle negoziazioni, dal livello medio dello spread, dagli incentivi offerti dalle societ di gestione dei mercati. Qualunque sia il mercato di riferimento e/o le sue modalit di pricing, gli scambi finanziari si realizzano attraverso alcune fasi quali:
1-

Ammissione alla contrattazione: listituzione regolatrice degli scambi e lorgano di vigilanza preposto provvedono alla verifica delle condizioni per lingresso nel mercato regolamento dellemittente e degli strumenti da negoziare.

2-

Conferimento dellordine: il soggetto interessato a realizzare una determinata operazione incarica lintermediario abilitato. Il cliente fornisce le istruzioni relative alloperazione che intende effettuare e le varie caratteristiche.

3-

Esecuzione

dellordine:

lintermediario

assume

limpegno

allesecuzione

delloperazione finanziaria nei tempi ed alle condizioni richieste dal cliente. Lintermediario provvede ad individuare la controparte ed a definire le clausole contrattuali.
4-

Liquidazione: ha lobbiettivo di definire gli obblighi delle controparti circa le operazioni concluse. Viene effettuata con tempistiche diverse in base allo strumento finanziario negoziato. La liquidazione pu essere:
a.

Lorda: ogni operazione viene considerata in maniera singola e liquidata come tale;

b.

Netta: viene determinato un saldo tra operazioni di acquisto e vendita ed il risultato di tale saldo oggetto di liquidazione.

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5-

Regolamento: una volta determinati gli obblighi reciproci, il regolamento delle operazioni pu avvenire in due modalit:
a.

Rolling settlement: le operazioni realizzate in una stessa giornata saranno liquidate e regolate entro un numero di giorni prestabilito;

b.

Account settlement: tutte le transazioni riferite ad un certo orizzonte temporale saranno liquidate e regolate in una sola giornata.

IL MERCATO PRIMARIO DEI TITOLI DI STATO In italia, tutte le aste di collocamento dei titoli di Stato vengono gestite dalla Banca ditalia in presenza di un funzionario del Ministero dellEconomia in veste di garante e controllore. Ogni operatore autorizzato a partecipare allasta pu presentare un massimo di tre domande per ogni titolo offerto, entro le 11 del giorno dellasta. Ogni partecipante pu correggere pi volte la propria domanda entro il termine anzidetto. Vengono prese in considerazione solo le ultime tre richieste pervenute. Al termine di tale fase, viene predisposto un prospetto riepilogativo dove vengono riportate le domande in chiaro (le domanda vengono presentate in forma anonima) degli operatori che intendo partecipare allasta ordinate in modo decrescente di prezzo. Possono partecipare allasta solo i soggetti abilitati in base a caratteristiche prestabilite e tali soggetti sono:
-

Le banche italiane; Le banche comunitarie; Le societ di intermediazione mobiliare; Le imprese di investimento.

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Tra i soggetti abilitati non vi la Banca dItalia in quanto nellUE vietato in qualsiasi forma il finanziamento diretto del debito pubblico dello Stato da parte delle banche centrali nazionali tramite lemissione di prestito o la sottoscrizione di titoli di debito nel mercato primario. Anche i privati e le imprese non possono partecipare direttamente allasta del mercato primario ma possono farlo rivolgendosi ad uno degli intermediari finanziari i quali nel formulare le loro proposte terranno conto anche delle richieste dei clienti a cui successivamente cederanno i titoli acquistati. Il Ministero dellEconomia utilizza due differenti modalit di emissione mediate asta: le aste competitive (per il collocamento dei BOT) e le aste marginali (per gli altri titoli). ASTA COMPETITIVA Nellasta competitiva, il prezzo di aggiudicazione dei titoli corrisponde al prezzo indicato nel momento dellultima formulazione della domanda per ogni operatore. Le domanda vengono soddisfatte a partire da quelle formulate al prezzo pi alto procedendo poi ad aggiudicare le altre fino al completo esaurimento della quantit offerta in modo da realizzare le condizioni pi convenienti per lemittente per lammontare effettivamente richiesto. La comunicazione relativa allemissione dei titoli avviene tramite pubblicazione sulla GU di un apposito decreto ministeriale. Successivamente gli operatori autorizzate a partecipare alle aste faranno pervenire le proprie domande di sottoscrizione le quali dovranno contenere la quantit di titoli che intendo acquistare unitamente al prezzo proposto. Ogni operatore pu presentare un massimo di 3 richieste le quali devono essere differenziate nel prezzo di almeno 1/100 di punto e la richiesta minima di 1,5 milioni di euro mentre la richiesta massima pari al quantitativo offerto dal Ministero.
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Una volta esaurita tale procedura si calcola un prezzo medio ponderato delle domande aggiudicatarie in funzione del quale possibile determinare per ciascuna tipologia di BOT (trimestrale, semestrale o annuale) il rispettivo rendimento in capitalizzazione semplice ed in ragione annua. Per impedire che si verifichino dei comportamenti speculativi, vengono escluse automaticamente le offerte troppo basse o troppo elevate tramite il calcolo di un prezzo di esclusione al di sotto del quale le domande degli operatori, pure rispettando gli altri requisiti non sono prese in considerazione ed un prezzo di massimo definito come prezzo massimo ammissibile dove avviene la medesima esclusione. ASTA MARGINALE Lasta marginale prevede che i richiedenti rimasti aggiudicatari paghino tutti lo stesso prezzo (prezzo marginale). Il prezzo marginale viene determinato soddisfacendo le offerte a partire da quelle presentate al prezzo pi alto fino a quando la quantit domandata non pari a quella offerta. Il prezzo dellultima domanda che rimane aggiudicataria anche pro quota determina il prezzo marginale. In questa tipologia di asta vi quindi un onere aggiuntivo per il Ministero dellEconomia in termini di rendimento riconosciuto allinvestitore in quanto laggiudicazione avviene al prezzo pi basso tra quelli proposti dai sottoscrittori risultati aggiudicatari. Come nellasta competitiva, ogni operatore pu presentare un massimo di 3 richieste differenziate nel prezzo di almeno 1/100 di punto ma in questo caso la richiesta minima di 500 000 euro.

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19-03-2012 RENDIMENTO DEI TITOLI OBBLIGAZIONARI Il rendimento linsieme dei frutti prodotti da un valore mobiliare in rapporto al capitale investito e con riferimento alla durata dellinvestimento. I frutti variano in relazione alla tipologia dei titoli i quali possono essere con cedola o senza cedola. Oltre alla durata, lammontare dellinvestimento ed il tasso dinteresse, per valutare il rendimento si deve tener conto anche della variazione nella capacit di acquisto della moneta. I titoli di debito (o titoli obbligazionari) sono titoli di massa che costituiscono frazioni uguali di un prestito unitario. Il soggetto in surplus finanziario, acquistando un titolo di debito, diviene creditore dellemittente per limporto nominale indicato sul titolo maggiorato degli interessi che matureranno nel lasso di tempo che intercorre tra il momento dellacquisto del titolo e la sua scadenza. Il soggetto emittente del titolo, pu decidere quale regime finanziario adottare scegliendo tra:
-

Regime finanziario di interesse semplice, il rendimento viene calcolato sul capitale impiegato proporzionalmente al tempo di durata dellinvestimento (gli interessi maturati non contribuiscono alla formazione dei nuovi interessi);

Regime finanziario di interesse composto, il rendimento viene calcolato ipotizzando che gli interessi maturati durante il periodo di durata dellinvestimento vadano a contribuire alla formazione dei nuovi interessi (capitalizzazione degli interessi).

BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) I Bot sono titoli privi di cedola con durata di 3,6 o 12 mesi trattati sul mercato monetario. Sono emessi sotto la pari (PA) quindi ad un prezzo inferiore al loro valore nominale (VN) ed il collocamento avviene due volte al mese mediante il meccanismo dellasta competitiva.

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Gli investitori possono acquistare i BOT per un taglio minimo di 1000 euro o multipli di tale cifra.

La remunerazione del BOT data dalla differenza tra il suo prezzo di acquisto (PA) che sempre inferiore al suo valore nominale e questultimo (VN). I BOT sono titoli sprovvisti di cedola (zero-coupon) ed uno strumento adatto alle esigenze di investimento di breve periodo per risparmiatori che mostrano unelevata avversione al rischio. Il rendimento dei BOT pu essere calcolato sia con il regime finanziario di interesse semplice sia con il regime finanziario di interesse composto. Secondo il regime di interesse semplice si ha:

Secondo il regime di interesse composto si ha:

Al prezzo di acquisto dei BOT si ha laggravio delle ritenute fiscali e delle commissioni che vengono effettuate a monte. Il rendimento pertanto varia sia con riguardo alla convenzione adottata per quanto riguarda il tempo prima ancora che sulle ritenute e le commissioni. Tenendo conto delle sole ritenute fiscali, si ha dunque:

Ed aggiungendo a questultime le commissioni:

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CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon) I CTZ sono titoli privi di cedola con durata pari a 24 mesi. Presentano una struttura molto simile a quella dei BOT e vengono collocati in corrispondenza delle aste di fine mese assieme ai BOT. Il meccanismo dasta per la loro emissione avviene tramite lasta marginale. Anche in questo caso la remunerazione dei CTZ data dalla differenza tra il prezzo di acquisto ed il valore di rimborso.

Per il calcolo del rendimento, nei CTZ si utilizza il regime dellinteresse composto e la ritenuta viene applicata a valle e pertanto si ha:

RENDIMENTO DEI TITOLI A TASSO FISSO CON CEDOLA PERIODICA BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) I BTP sono titoli di debito a lungo termini con durata di 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Pagano cedole semestrali a un tasso cedolare fisso che viene stabilito al momento dellemissione e rimane invariato sino alla scadenza. I BTP sono dei titoli che rispondono alle esigenze di investimento di risparmiatori con bassa propensione al rischio e un ampio orizzonte temporale di riferimento. Garantiscono flussi cedolari certi e di ammontare predeterminato e il livello di liquidit del mercato consente agevolmente la loro negoziazione prima della scadenza.

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TASSO DI RENDIMENTO EFFETTIVO A SCADENZA (TRES) Il TRES quel tasso di attualizzazione che, in regime di capitalizzazione composta, consente di uguagliare il prezzo (tel quel) di acquisto alla sommatoria del valore attuale dei flussi di cassa del titolo. Lindicatore (TRES) rappresenta senza dubbio lindicatore di rendimento pi completo, in quanto considera tutte le componenti di reddito rappresentate da:
-

Le cedole incassate nel periodo di vita residuo del titolo; Gli interessi maturati dal reinvestimento delle cedole; La differenza tra il valore di rimborso del titolo e il prezzo di acquisto

P = prezzo dellobbligazione; Fk = flussi prodotti dallasset; (1 + r) = tasso di attualizzazione Tk = durata investimento

Nel caso dellobbligazione, il prezzo noto in quanto stabilito sul mercato come anche per i flussi (cedole) ed quindi occorre trovare il tasso R che renda valida lequazione:

IL RATEO CEDOLARE frequente che un titolo venga scambiato sul mercato prima della sua scadenza e nel caso di un coupon bond si ha spesso la non coincidenza tra il momento della vendita ed il momento dellaccreditamento della cedola.
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Al momento dellacquisto, linvestitore deve riconoscere al venditore non solo il valore capitale del titolo (corso secco) che il mercato richiede in quel momento per la promessa di un futuro flusso da rimborsare ad opera dellemittente ma anche una somma per gli interessi matura dalla data di acquisto che pur se di competenza del venditore non sar pagata prima della data di stacco della cedola previsto per la successiva data di godimento. Il calcolo del rateo cedolare, aggiungo al corso secco, va a definire il prezzo tel quel che lacquirente dovr riconoscere al precedente proprietario del titolo. Se ci non avvenisse, lacquirente si approprierebbe di un interesse spettante di diritto al venditore.

Esempio:
1. a. b. c. d.

Prezzo di emissione = 95 Valore nominale = 100 Cedola annuale = 5 % Durata 10 anni

2. a. b. c. d.

Prezzo di emissione = 95 Valore nominale = 100 Cedola semestrale = 2,5 % Durata 10 anni

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e. f. g. h. i. j. k. l. m.

Data di emissione = 01/05/2005 Cedola annuale = 5% Prezzo di acquisto = 95 Corso secco = 105 Acquisto sul mercato secondario = 31/08/2011 Valore nominale = 100 Giorni cedolari gi maturati = 123 gg Durata del titolo = 10 anni Tempo residuale = 3 anni e 8 mesi

20-03-2012 INDICATORI DI RISCHIO DEI TITOLI OBBLIGAZIONARI Il rischio definibile come la probabile registrazione/manifestazioni di una perdita al verificarsi di un evento pregiudizievole. Il rischio di interesse riconducibile allincertezza circa levoluzione futura dei tassi di interesse e comprende il rischio di volatilit (o di prezzo) ed il rischio di reinvestimento. Tale fattispecie di rischio connessa allimpatto sulle posizioni in titoli obbligazionari a tasso fisso. RISCHIO DI VOLATILITA O I PREZZO
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Il rischio di volatilit o dire prezzo definito come la variazione istantanea misurata in termini relativi al prezzo tel quel originato da una variazione inattesa dei tassi di rendimento a scadenza. Ipotizzando un titolo obbligazionario con rendimento del 4% ed tasso di interesse del 5%, si ha:

Se si verificasse un aumento dei tassi di interesse del 2% il prezzo del titolo sarebbe:

Come si pu osservare, laumento del tasso di interesse ha comportato una variazione negativa del corso secco pari a:

RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO Essa identifica lequazione generale per cui ad un maggior rischio corrisponde un maggior guadagno. In altre parole si afferma che maggiore il rischio, inteso come variabilit del rendimento di unattivit finanziaria, e maggiore sar il rendimento nel lungo periodo. Allaumentare dei tassi si riduce il valore legato al prezzo di questo titolo a tasso fisso. Ci non vuol dire che allaumentare del prezzo di un azione il suo valore si riduce ma questo vero per i titolo obbligazionari a tasso fisso come i BOT. A parit di condizioni, maggiore il prezzo di negoziazione del titolo minore il suo TRES e da ci possibile dedurre che i titoli di debito sono esposti ad un rischio di tasso di

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interesse da cui derivano le oscillazioni di prezzo e questo tanto pi vero quanto pi lunga la vita residua del titolo. Questa valutazione di rischiosit sintetizzata nella duration. La duration misura il tempo necessario per rientrare dallinvestimento effettuato. In altre parole indica in quanto tempo linvestitore recuperer il prezzo pagato per lacquisto del titolo di debito. La presenza di cedole intermedie di un titolo consente di accelerare il processo di rientro mentre per i titoli zero-coupon lunico flusso in entrata si ha alla scadenza del titolo ed in questi casi la duration coincide con la durata effettiva dellinvestimento. La duration viene calcolata come:

Dove: tk = scadenza del flusso k-esimo; Fk = flusso k-esimo; (1+r)tk =tasso di attualizzazione; P = prezzo tel quel. Esempio:
a. b. c. d. e.

Prezzo di rimborso del titolo = 100 TRES = 0,05 Cedola annuale = 0,05 Durata titolo 5 anni Corso secco = 110

22-03-2012 MERCATO FINANZIARIO ED OPERATIVITA DEL MERCATO AZIONARIO


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L'azione un titolo rappresentativo di una quota della propriet di una societ che possono essere scambiate sul mercato azionario. Il mercato secondario dei titoli azionari in Italia viene gestito da una societ quale la Borsa Italiana Spa. TIPOLOGIE DI AZIONI Azioni ordinarie: sono le azioni che assegnano diritti patrimoniali quali il diritto al dividendo, diritto al rimborso del capitale in caso di scioglimento della societ e il diritto di opzione in caso di aumento del capitale; assegnano anche diritti amministrativi, tipicamente quello di voto nell'assemblea ordinaria e straordinaria della societ. Azioni privilegiate: sono azioni nominative che assicurano all'azionista la precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all'atto dello scioglimento della societ. Dati questi privilegi i portatori di azioni privilegiate subiscono delle limitazioni nel diritto di voto, che precluso nelle assemblee ordinarie, mentre concesso in quelle straordinarie. Attribuiscono inoltre ai loro possessori diritti patrimoniali correlati ai risultati dell'attivit sociale in un determinato settore. Nell'eventualit in cui le azioni privilegiate conferiscano al titolare il pieno diritto di voto, queste prendono il nome di "azioni preferenziali". Le azioni privilegiate possono essere emesse anche da societ "non quotate". Azioni di risparmio: sono azioni prive del diritto di voto nell'assemblea ma privilegiate nella distribuzione del dividendo, poich la societ emittente deve distribuire utili ai titolari di queste azioni fino ad almeno il 5% del valore nominale delle azioni stesse. Sono, solitamente, destinate ai piccoli risparmiatori che cercano pi il rendimento

dell'investimento che l'esercizio del diritto di voto. Le azioni di risparmio possono essere emesse unicamente da societ con azioni quotate in Borsa, sui mercati regolamentati, sia italiani, sia di altri paesi dell'Unione Europea. Azioni a voto limitato: sono azioni che subiscono una limitazione del diritto di voto fino alla sua totale soppressione.
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Azioni correlate: sono azioni fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dell'attivit sociale in un determinato settore. Non concedono comunque diritto al dividendo se non sulla base di utili risultanti dal bilancio complessivo della societ. Azioni postergate: sono azioni che hanno diverse modalit di partecipazioni alle perdite. L'azione dunque subisce la perdita solo dopo il totale annullamento delle altre azioni. E possibile quindi creare azioni postergate nella partecipazione alla copertura delle perdite. Questo tipo di azioni non ammesso alle contrattazioni di borsa ed inoltre non garantisce il diritto di voto in assemblea a meno che non sia esplicitamente previsto dall'atto costitutivo o dallo statuto della societ Azioni di godimento: sono azioni assegnate come rimborso all'ex azionista nel caso in cui le sue azioni siano state annullate per via di una riduzione del capitale sociale per esuberanza. Esse attribuiscono un diritto di partecipazione agli utili futuri ma non rappresentano una quota di capitale sociale e sono postergate rispetto alle altre categorie di soci. Gli utili saranno corrisposti a questa categoria di azioni solo successivamente alla remunerazione di tutte le altre categorie di azioni nella misura dell'interesse legale, e anche in caso di scioglimento della societ il diritto alla liquidazione di un eventuale attivo residuale sar postergato rispetto alle altre categorie di azioni. Alle azioni di godimento negato il diritto di voto. Esse scaturiscono dalla differenza di valore che intercorre tra il valore nominale dell'azione e il valore reale della stessa; l'azione all'atto del rimborso ha un valore di gran lunga superiore a quello originario (valore nominale) e per la differenza vengono attribuite queste azioni di godimento. MIFID (MARKETS IN FINANCIAL INSTRUMENTS DIRECTIVE) MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) il nome con cui nota la direttiva europea con la quale si inteso costituire la costruzione di un mercato

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finanziario integrato efficace e competitivo all'interno dell'Unione Europea (UE) e si inquadra nel pi ampio Piano di Azione per i Servizi Finanziari (FSAP), varato nel 1999. La direttiva risponde all'esigenza di creare un terreno competitivo uniforme tra tutti gli intermediari finanziari dell'Unione europea, senza per pregiudicare la necessaria protezione degli investitori e la libert di svolgimento dei servizi di investimento in tutta la Comunit. Gli obiettivi di fondo della direttiva MiFID sono:
a-

la tutela degli investitori, differenziata a seconda del diverso grado di esperienza finanziaria;

bc-

l'integrit dei mercat; il rafforzamento dei meccanismi concorrenziali, con l'abolizione dell'obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati;

de-

l'efficienza dei mercati, finalizzata anche a ridurre il costo dei servizi offerti; il miglioramento dei sistemi di governance delle imprese di investimento ed una migliore gestione dei conflitti di interesse

Nell'ottica di stimolare la concorrenza e di garantire migliori condizioni agli investitori, la direttiva abolisce l'obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati, ed introduce nuove forme di scambio, quali il mercato over the counter (OTC), i Sistemi multilaterali di negoziazione e gli Internalizzatori Sistematici (IS). I Mercati Over the Counter (mercati OTC) sono mercati caratterizzati dal fatto di non avere i requisiti riconosciuti ai mercati regolamentati. Sono mercati la cui negoziazione si svolge al di fuori dei circuiti borsistici ufficiali.

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I mercati OTC sono quindi il complesso delle operazioni di compravendita di titoli che non figurano nei listini di borsa, la cui funzionalit organizzata da alcuni attori, e le cui caratteristiche dei contratti che vengono negoziati non sono standardizzate. I mercati OTC vengono utilizzati per le transazioni all'ingrosso tra intermediari istituzionali. Le contrattazioni avvengono in maniera informale, attraverso conversazioni bilaterali tra le parti (domanda e offerta), in maniera telefonica o telematica. La definizione di sistema multilaterale di negoziazione corrisponde all'organizzazione telematica gestita da un'impresa di investimento che consente l'incontro al suo interno e in base a regole non discrezionali di interessi multipli di acquisto e di vendita di terzi relativi a strumenti finanziari. L'internalizzatore sistematico (IS) un soggetto che in modo organizzato, frequente e sistematico negozia per conto proprio eseguendo gli ordini del cliente al di fuori di un mercato regolamentato o di un sistema multilaterale di negoziazione. Secondo quanto stabilito dalla Direttiva europea MiFID l'attivit di internalizzazione sistematica una particolare modalit di prestazione del servizio di negoziazione per conto proprio. In quanto servizio di investimento soggetto a riserva di attivit, esso pu essere svolto solo dagli intermediari autorizzati. La Borsa Italiana Spa una societ che si occupa dell'organizzazione, della gestione e del funzionamento del mercato finanziario italiano. La Borsa vigila sul corretto svolgimento delle negoziazioni, definisce i requisiti e le procedure di ammissione e di permanenza sul mercato per le societ emittenti, definisce i requisiti e le procedure di ammissione per gli intermediari, gestisce l'informativa delle societ quotate. Borsa Italiana organizza e gestisce il mercato italiano utilizzando un sistema di negoziazione completamente elettronico per l'esecuzione degli scambi in tempo reale.

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I mercati inizialmente gestiti da Borsa Italiana sono:


A-

il mercato di Borsa, suddiviso in Mercato telematico azionario (Mta), Mercato delle obbligazioni e dei titoli di stato (Mot), Mercato telematico dei contratti a premio (Mpr);

BC-

il Mercato ristretto per la quotazione di piccole e medie imprese; l'Idem mercato dei derivati azionari.

Borsa Italiana nasce dalla privatizzazione dei mercati di borsa e dal 1998 si occupa dellorganizzazione, della gestione e del funzionamento dei mercati finanziari. A partire dal 1 ottobre 2007 diventata effettiva l'integrazione tra il Gruppo Borsa Italiana ed il Gruppo London Stock Exchange, che ha dato vita al mercato leader in Europa per quanto riguarda gli scambi azionari, gli scambi di ETF, di covered warrant e certificates cos come di strumenti del reddito fisso. Il sistema di contrattazione gestito dalla Borsa Italiana si suddivide in diversi mercati:
1.

MTA (Mercato Telematico Azionario) dove vengono scambiati i titoli azionari quotati in borsa, il mercato si divide in 3 classi principali e una residuale in base a criteri di capitalizzazione e liquidit dei titoli (Blue Chip, segmento Star e Standard):
a.

Large Cap (o Blue Chip) comprendente le prime 40 imprese maggiormente capitalizzate e con maggiore grado di liquidit. Indice relativo: FTSE MIB.

b.

Mid Cap comprendente le successive 60 imprese per capitalizzazione e grado di liquidit. Indice relativo: FTSE Italia Mid Cap.

c.

Small Cap comprendente le altre imprese non facenti parte delle prime cento imprese, che superano i criteri di liquidit. Indice relativo: FTSE Italia Small Cap.

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d.

Micro Cap comprendente le altre imprese non facenti parte dei precedenti gruppi, che non superano i criteri di liquidit. Indice relativo: FTSE Italia Micro Cap.

2.

STAR, comprende imprese che rispondono a particolari criteri di trasparenza, governance e liquidit (con capitalizzazione tra i 40 mn euro e i 1000 mn euro). Indice relativo: FTSE Italia STAR.

3.

segmento MTA International dove trovano posto le contrattazioni dei titoli azionari di imprese gi quotate in borse dell'Unione Europea.

4.

MIV (Mercato Telematico degli Investment Vehicles), un mercato regolamentato dedicato ai veicoli di investimento.

5.

AIM Italia rivolto alle piccole imprese che ha sostituito il precedente Mercato Expandi

6. 7.

MAC mercato alternativo dei capitali IDEM (Italian Derivatives Market) in questo mercato sono negoziati contratti relativi agli strumenti derivati quali futures, minifutures e opzioni relativi ai titoli che rientrano nell'indice S&P/MIB

8.

SEDEX dove

vengono

negoziati covered

warrant, leverage

certificates, certificates della categoria investment


9.

MOT (Mercato Telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato) in questo mercato vengono negoziati i titoli di Stato

10.

ETF Plus un mercato dedicato alla negoziazione degli strumenti finanziari che replicano l'andamento di mercato quali ETF (Exchange traded funds), ETC (Exchange traded commodities), ETF strutturati.

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FLOTTANTE E CAPITALIZZAZIONE Con il termine flottante si indica il numero di azioni circolanti, emesse da una societ, non rappresentative della parte di capitale che costituisce partecipazione di controllo, disponibili per la negoziazione in Borsa. Oltre che rappresentare una parte della capitalizzazione dellazienda il flottante anche uno dei parametri utili alla valutazione di un titolo. Il flottante rappresenta la parte del capitale sociale effettivamente in circolazione sul mercato azionario. Nel computo di questa quota non si tiene conto delle partecipazioni azionarie di controllo, di quelle vincolate da patti parasociali e di quelle soggette a vincoli alla trasferibilit (come clausole di lock-up) di durata superiore ai 6 mesi. Non si tiene conto delle partecipazioni azionarie superiori ad una determinata soglia, anche le eventuali di minoranza non riferibili al controllo, salvo che Borsa Italiana, su istanza motivata dellemittente, valutate la tipologia dellinvestitore e le finalit del possesso, non accordi una deroga al riguardo. Il valore del flottante non corrisponde alla capitalizzazione dell'azienda quotata. La capitalizzazione risulta essere infatti il valore, al prezzo di mercato, di tutte quelle azioni che l'azienda ha emesso. In altri termini, il valore del flottante parte della capitalizzazione. Se il flottante si trovasse a coincidere con la capitalizzazione, tutte le azioni emesse dall'azienda a quel punto sarebbero in mano al mercato, e quindi oggetto di contrattazione e non pi detenute dal soggetto dominante. Borsa Italiana richiede alle societ specifici requisiti in termini di flottante minimo per lammissione a quotazione: si richiede un flottante minimo pari al 25% del capitale per le azioni negoziate nei segmenti di Borsa e del 10% per le azioni negoziate su

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Expandi (comunque non inferiore a 750.000 euro). Una volta ammessa a quotazione, la societ deve mantenere il requisito relativo al flottante; infatti, la carenza di negoziazioni sul proprio titolo pu comportare la revoca dellammissione a quotazione. Le azioni con un flottante di poco superiore al 25% e caratterizzate da bassi volumi di scambio sono dette titoli sottili. Unulteriore soglia poi prevista per il Segmento Titoli con Alti Requisti, lo STAR nel quale confluiscono le aziende a media capitalizzazione, o cosiddette medium cap (titoli con capitalizzazione compresa tra 40 milioni e 1 miliardo di euro). In tale segmento si obbligano le aziende a quotarsi con un flottante iniziale pari al 35% della capitalizzazione post-quotazione. Per poter accedere al segmento STAR necessario avere un flottante pari almeno al 35%, mentre per rimanere su tale segmento il flottante non deve scendere sotto la soglia del 20%, requisito questultimo che va rispettato insieme ad altri relativi alla corporate governance e allinformativa societaria verso il pubblico. La seduta di Borsa articolata in pi momenti:

asta di apertura negoziazione continua asta di chiusura

L'asta di apertura e quella di chiusura corrispondono al "vecchio mercato a chiamata" attuato con mezzi elettronici. Gli ordini di ciascun titolo che affluiscono si cumulano (non hanno esecuzione immediata); scaduto il termine per la presentazione delle proposte o le applicazioni , il "banditore" elettronico individua il prezzo a cui si concludono tutti gli ordini compatibili. In sintesi, l'apertura determina una quotazione che espressione del totale della domanda e dell'offerta presente nel mercato entro una determinata ora. L'asta si articola in tre diverse fasi:

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pre-asta o preapertura, validazione, apertura.

Nella preapertura il sistema accoglie le proposte, le ordina e determina, per ciascun titolo, il prezzo teorico di apertura che varia con l'affluire di nuovi ordini. L'operatore autorizzato pu inserire proposte a prezzo di apertura o con limite che possono essere modificate o cancellate fino al termine della fase. Il sistema calcola e aggiorna:
1-

il prezzo teorico d'apertura che corrisponde al prezzo al quale negoziabile la maggiore quantit del titolo.

Il sistema ordina le varie proposte e le cumula come segue. Il prezzo teorico d'apertura 6 eu perch quello che consente la maggiore quantit di scambio ( 5000 titoli).
2-

A parit di quantit scambiata, il prezzo teorico d'apertura quello che produce la minore differenza fra il volume degli acquisti e delle vendita (il prezzo che lascia il minore ineseguito).

Si consideri il seguente caso: Due sono i prezzi che muovono la stessa quantit; 5,9 e 6 eu consentono la negoziazione di 5000 azioni , tuttavia mentre il prezzo di 6 eu lascia un ineseguito di 2000, il prezzo di 5,9 genera una differenza tra domanda ed offerta di 3000. Il prezzo teorico d'apertura 6 eu.
3-

A parit di quantit scambiata e di ineseguito, il prezzo teorico d'apertura quello pi vicino al prezzo di riferimento precedente .

La situazione del "book" la seguente:

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Il prezzo teorico d'apertura 5,9 eu perch , a parit di quantit negoziata (5000 azioni) e di ineseguito ( 2000 azioni), pi vicino al prezzo di riferimento.
4-

al prezzo che in presenza di pari quantit, di ineseguito e di differenza dal prezzo di riferimento, risulta essere il maggiore.

Il prezzo teorico d'apertura 6 eu perch, a parit di quantit scambiata ( 5000 azioni) , di ineseguito ( 2000 azioni) e di vicinanza al prezzo di riferimento ( +/-0,05), il maggiore. Non possibile avere il prezzo teorico d'apertura se:
56-

il book vuoto si hanno proposte a prezzo limitato solo da un lato del mercato. In tal caso le proposte passano alla fase della continua con il loro prezzo e la priorit temporale originaria.

7-

si hanno proposte a prezzo d'apertura (APE) da un solo lato del mercato. Tali proposte passano alla continua e assumono il prezzo di controllo ( prezzo di riferimento del giorno precedente)

8-

si hanno proposte a prezzo d'apertura e a prezzo limitato in un solo lato del mercato. In tale ipotesi , le prime passano alla continua assumendo il prezzo con limite migliore della propria parte del mercato e le seconde mantengono il proprio prezzo.

9-

se i prezzi limitati dei due lati del mercato non consentono la conclusione di contratti ( caso in cui il pi alto prezzo in acquisto inferiore al minore prezzo di vendita).

Si noti che nella situazione contraria ( il miglior prezzo in acquisto maggiore del minor prezzo di vendita) si ha una normale apertura. Infine qualora siano presenti su entrambi i lati del "book" solo proposte APE , il sistema determina un prezzo teorico di apertura che corrisponde a quello di riferimento del giorno prima.

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La fase successiva alla pre-asta quella della validazione del prezzo teorico. In tale periodo non possibile immettere nuove proposte ne modificare o cancellare quelle esistenti. Perch il prezzo sia considerato valido dal sistema deve essere soddisfatta la condizione che:

la differenza tra prezzo teorico e quello di riferimento non deve superare una percentuale stabilita ( attualmente il 10%.per le azioni, il 5% per le obbligazioni convertibili).

Se il prezzo non validato viene riattivata la fase di pre-asta per un tempo stabilito dalla BORSA spa e le proposte con prezzo limitate vengono trasferite alla continua con il loro prezzo e la priorit originari, le applicazioni passano anch'esse alla continua e assumono il miglior prezzo presente sul mercato. Validato il prezzo si procede con l'abbinamento delle proposte. Nell'apertura i contratti sono conclusi ad un unico prezzo , quello di apertura, fino ad esaurimento delle quantit disponibili e tenuto conto della priorit di prezzo e di tempo. Nel caso non vi sia coincidenza tra domanda ed offerta, la ripartizione avviene come segue:
a. b. c.

le proposte APE assumono il prezzo d'apertura, le proposte del lato minore del mercato sono interamente soddisfatte, le proposte del lato maggiore del mercato sono eseguite in misura parziale iniziando da quelle che hanno un prezzo superiore a quelle di apertura (priorit di prezzo).

prezzo d'apertura = 6 eu; quantit scambiata = 5000; le proposte con il simbolo * sono escluse dall'abbinamento e passano alla continua (salvo clausole limitative) la proposta in vendita di 3000 al prezzo di 6,0 eu eseguita parzialmente , il residuo di 2000 trasferito con il prezzo e la priorit originaria, alla continua. TIPOLOGIA DI ORDINI

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Nel mercato azionario vi la possibilit di eseguire varie tipologie di ordini. In base alla proposta si possono distinguere ordini come:
123-

Con limite di prezzo; Senza limite di prezzo; Tutto o niente (TON). Una condizione secondo la quale, se la transazione non pu essere eseguita per intero immediatamente, l'ordine cancellato, ha una bassa priorit perch messo in coda;

4-

Esegui e cancella (EEC). Valido finch eseguito, per poi esser cancellato, ordine giornaliero (daily).

Gli ordini, normalmente, sintendono validi solo nelle ore di mercato aperto (Market Hours). Tutti gli intermediari, per, consentono anche di partecipare alle contrattazioni che talvolta si svolgono prima del tradizionale suono della campana che annuncia l'apertura ufficiale dei mercati (Before the Bell) e dopo quello che annuncia la chiusura (After Hours). Tali contrattazioni possono avvenire su circuiti telematici privati, nei quali gli scambi possono essere poco equilibrati, fuorvianti e quindi pi rischiosi. Ragion per cui, a chi intende agire al di fuori delle ore di mercato aperto, richiesto un esplicito consenso per operare nelle Extended Hours.

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26-03-2012 MERCATO FINANZIARIO STRUTTURA ED OPERATIVITA La quotazione in Borsa, attraverso la ricapitalizzazione dellimpresa, consente di disporre di un canale di finanziamento alternativo al debito bancario. Si possono infatti ottenere risorse finanziarie a pi riprese, grazie alla possibilit di richiedere aumenti di capitale successivi al momento della quotazione. Di conseguenza, la maggiore solidit finanziaria pu accrescere la stessa capacit di credito dellimpresa nei confronti del sistema bancario. Dal punto di vista dei rapporti commerciali, le societ quotate in Borsa possono migliorare la posizione di affidabilit nei confronti sia dei clienti, sia dei fornitori. In questo senso, migliora anche la visibilit dellimpresa e dei suoi prodotti, senza bisogno di aumentare le spese di marketing e promozione. Il miglioramento dellimmagine anche dovuto al fatto che una societ quotata deve rispettare un quadro di regole in materia di gestione aziendale che se da un lato non ben visto dalle imprese a controllo familiare a causa della maggiore trasparenza delle attivit, dallaltro, con la progressiva istituzionalizzazione dellimpresa, unopportunit per sviluppare le competenze interne e operare in un mercato pi ampio. Lo studio di Borsa Italiana evidenzia come una maggiore presenza di societ alimentari nel listino consentirebbe tra laltro agli investitori di accrescere le probabilit di ottenere rendimenti pi alti, considerando che la performance dei pochi titoli alimentari oggi quotati stata, in questi ultimi anni, al di sopra della media. Sebbene la scarsit dei dati a disposizione non consenta di dimostrare che la quotazione in grado di migliorare la redditivit delle imprese, si pu tuttavia affermare che lutilizzo del capitale di rischio consente una maggiore flessibilit nel finanziamento dei progetti di investimento, rafforzando lo spazio di manovra delle imprese per quanto riguarda la definizione delle strategie. Se dunque lautofinanziamento non riesce a garantire un patrimonio sufficiente a sviluppare i progetti di investimento e lulteriore indebitamento rischia di indebolirne il profilo

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finanziario, le imprese alimentari possono essere ancora pi motivate delle grandi a ricorrere al mercato borsistico per raccogliere le risorse finanziarie ritenute necessarie alla realizzazione delle strategie di consolidamento e sviluppo della loro attivit. Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano. I movimenti dellindice sono una buona approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Esistono differenti metodologie di calcolo degli indici, a seconda della ponderazione che viene attribuita alle azioni del paniere. Si distingue tra:

Indici equally weighted: questi sono caratterizzati dalluguaglianza dei fattori di ponderazione per tutti i titoli che compongono l'indice. Non importa la capitalizzazione delle societ incluse, perch tutti i titoli dellindice hanno il medesimo peso;

Indici price weighted: in questo caso il peso associato ad ogni titolo varia in funzione del suo prezzo (se il prezzo di un titolo aumenta pi degli altri, automaticamente aumenta anche il suo peso all'interno dell'indice). Essi sono molto semplici da calcolare in quanto sono dati dalla semplice somma dei prezzi dei titoli che compongono l'indice. Tali indici, tuttavia, hanno lo svantaggio di non rispecchiare correttamente landamento dellintero portafoglio: infatti vengono rappresentati maggiormente i titoli pi costosi, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della societ;

Indici value weighted: Questi risolvono i problemi dei precedenti in quanto il peso di ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa. Al contrario delle altre metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti, raggruppamenti,

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pagamento di dividendi straordinari, scissioni, assegnazioni gratuite o nuove emissioni a pagamento. Il metodo di calcolo pi utilizzato per il calcolo degli indici di borsa il metodo value weight.

INDICI DI BORSA ITALIANA Spa La serie di indici FTSE Italia stata costruita per rappresentare landamento delle societ quotate sui mercati di Borsa Italiana. Gli indici FTSE Italia sono stati realizzati utilizzando gli standard di FTSE riconosciuti a livello mondiale e utilizzati dagli investitori

internazionali, in grado di offrire una rappresentazione strutturata e integrata dei settori di mercato grazie alla classificazione internazionale ICB (Industry Classification Benchmark). Le principali caratteristiche metodologiche sono un filtro per la liquidit, un livello minimo di flottante e linclusione di una sola tipologia di azione per societ. Viene inoltre applicata una regola legata alla nazionalit per cui le azioni estere non possono essere inserite negli indici, ad eccezione del FTSE MIB e del FTSE Italia All-Share. La metodologia di calcolo dellindice FTSE MIB rimarr la stessa dellindice S&P/MIB e a partire dal 1 giugno 2009 Borsa Italiana non calcoler pi gli indici Mibtel, Midex, Mex, Mib Settoriale, Mib R, All Stars. Sempre a partire dal 1 giugno 2009 futures e opzioni su indice scambiati sul mercato IDEM di Borsa Italiana London Stock Exchange Group adotteranno il FTSE MIB. La Serie di Indici FTSE Italia stata studiata per rappresentare le prestazioni delle societ italiane quotate nei mercati di Borsa Italiana, fornendo agli investitori un insieme completo e complementare di indici che misurano le prestazioni dei principali settori industriali e segmenti di mercato.

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Indice FTSE MIB

Descrizione composto dai 40 titoli pi liquidi e capitalizzati sul listino della Borsa Italiana. L'indice FTSE MIB anche il sottostante di Futures, miniFutures ed opzioni, quotati sul mercato IDEM di Borsa Italiana.

Le societ che rientrano nei panieri dell'indice FTSE MIB vengono negoziate anche nel comparto After Hours. Per maggiori informazioni sugli orari consulta l'orario delle negoziazioni. FTSE Italia Mid Cap composto dalle prime 60 azioni per capitalizzazione e liquidit successive alle societ che compongono l'indice FTSE MIB. FTSE Italia Small composto da tutte le altre azioni, al di fuori dell'indice Cap FTSE MIB e di quello FTSE Italia Mid Cap.

FTSE Italia Micro composto da tutte le azioni la cui capitalizzazione di Cap mercato minore del valore pi piccolo dei costituenti FTSE MIB, che non sono nell'Indice FTSE Italia AllShare. FTSE Share FTSE Italia STAR Italia All Comprende tutti gli elementi costituenti degli indici FTSE MIB, FTSE Italia Mid Cap ed FTSE Italia Small Cap. Comprende le azioni delle societ appartenenti nel segmento STAR del mercato MTA.

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27-03-2012 IL VALORE DELLE AZIONI E INDICI DI REDDITIVITA I titoli azionari sono strumenti finanziari che rappresentano la partecipazione al capitale di una societ. I titoli azionari attribuiscono al possessore diritti di natura sia patrimoniale che amministrativa. Tra i diritto di natura patrimoniale rientra la partecipazione al risultato economico realizzato dallimpresa solo in caso di risultato economico positivo e in proporzione al numero di azioni possedute. I diritti di natura amministrativa riguardano la partecipazione allamministrazione della societ e quindi nellesercizio del voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie, limpugnazione delle deliberi assembleari contrarie alla legge o allo statuto, lesame dei bilanci prima dellassemblea convocata per lapprovazione. Il diritto amministrativo assegnato ad un azione si sostanzia principalmente nella scelta del modello di corporate governance di cui si vuole fornire la societ. Le societ di capitali possono scegliere tra tre diversi sistemi di governo:

ordinario, tipico della tradizione italiana si applica in assenza di diversa scelta statutaria e prevede la presenza di un consiglio di amministrazione ed di un collegio sindacale indipendente dal CDA;

monistico, tipico della tradizione anglosassone cos denominato in quanto prevede la presenza di un solo organo, il consiglio di amministrazione, che nomina al suo interno il comitato per il controllo.

dualistico, tipico della tradizione tedesca, cos denominato in quanto l'amministrazione della societ ripartita tra due diversi organi: il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza.

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Le azioni societarie possono assumere diversi valori contemporaneamente ed opportuno sottolineare:


a. b.

Il valore nominale, dato dal rapporto tra il numero di azioni ed il capitale sociale; Il valore contabile, dato dal rapporto tra il numero di azioni in circolazione del il patrimonio netto;

c.

Il valore di mercato (o prezzo), dato dallincontro tra domanda ed offerta del titolo e risente oltre che dello stato attuale dellimpresa anche delle prospettive future di reddito.

Vi sono 4 indicatori con i quali si va ad analizzare il rendimento delle azioni e sono:


1.

Dividend

yeld,

rapporto

dividendo-prezzo

corrisponde

al

rapporto

tra

l'ultimo dividendo annuo per azione corrisposto agli azionisti o annunciato e il prezzo in chiusura dell'anno di un'azione ordinaria. Esso utilizzato come indicatore del rendimento immediato indipendentemente dal corso del titolo azionario.
2.

Price earning, il rapporto fra il prezzo corrente di un'azione al momento del calcolo dell'indicatore, scelto di solito nel listino della borsa nazionale coi maggiori volumi scambiati, e l'utile atteso per ogni azione. Indica altres il tempo necessario per il rimborso dellinvestimento effettuato tramite gli utili societari.

3.

Il rapporto prezzo/cash-flow, esprime il tempo necessario affinch la somma investita in azioni ritorni allinvestitore sotto forma dai cash flow. Il cash flow rappresenta il flusso di liquidit generato dalla societ nel corso di un determinato periodo, e si ottiene aggiungendo allutile netto della societ gli ammortamenti e accantonamenti.
a.

Capitalizzazione / (Utile netto+Ammortamenti+Accantonamenti)

oppure

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b.

Prezzo Azione / ((Utile netto+Ammortamenti+Accantonamenti) / Numero azioni in circolazione)

4.

Price To Book Value (o Prezzo su Valore di Libro), il rapporto tra la capitalizzaizone complessiva di una societ (numero di azioni per prezzo di una singola azione) in un determinato istante e il patrimonio netto di quella societ. In questo modo si ha unidea di quanto il mercato valuta il patrimonio netto di unazienda; ovvero se il multiplo vi venisse pari ad 1, significa che la capitalizzazione esattamente pari al patrimonio netto, quindi evidentemente il mercato crede che la societ non valga molto pi del suo patrimonio netto. Se il multiplo sotto 1 (quindi capitalizzazione minore del patrimonio netto) il mercato addirittura valuta la societ meno del suo patrimonio netto, al contrario sopra 1 (quindi con capitalizzaizone superiore al patrimonio netto),evidentemente il mercato valuta positivamente questa societ, tanto che disposta a pagare pi del patrimonio netto.

Il rendimento di un titolo legato ad un fattore altamente incerto sia nellammontare sia nella sua costanza quale il dividendo che varia di anno in anno in base alla presenza o meno di un utile aziendale ed alle decisioni in merito alla ripartizione di tale utile. Per ottenere un unit di misura che esprima in maniera sintetica il rendimento di un anno derivante dalla detenzione di un titolo azionario si pu ricorre alla nozione di tasso di rendimento annuo calcolato come:

Il capital gain il guadagno generato dalla differenza fra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto di un titolo. CAPITAL GAIN = (P1 - P0)

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Se il titolo fosse detenuto in portafoglio per un periodo di tempo superiore ad un anno, ogni flusso percepito andrebbe pesato per il periodo di tempo nel quale si manifestato. In tali circostanze si dovrebbe definire il tasso di rendimento come quel tasso che consente di eguagliare al prezzo pagato in zero tutti i flussi di cassa futuri generati dal titolo.

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29-03-2012 INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA Lintermediazione creditizia rappresenta, insieme a quella mobiliare ed a quella assicurativa, uno dei tre tipi di intermediazioni a cui si fa riferimento parlando di sistemi finanziari. Lintermediazione creditizia agevola il trasferimento di risorse finanziare nello spazio e nel tempo tramite il cosiddetto circuito indiretto. Il trasferimento delle risorse finanziare pu avvenire con il concorso di uno o pi intermediari (doppia o tripla intermediazione). Il ruolo assolto dallintermediazione creditizia varia nei diversi sistemi finanziari ma assolve comunque ad un ruolo centrale in tutti i sistemi. Nel partecipare al circuito indiretto, i soggetti che svolgono intermediazione creditizia interpongono il loro bilancio tra datori e prenditori di risorse finanziarie. Gli intermediari assumo impegni nei confronti dei datori di fondi e posizioni di credito nei confronti dei prestatori di fondi e pertanto, nellattivo dello stato finanziario figurano gli impieghi ossia linsieme degli strumenti graditi ai prenditori di fondi in termini di costo, rischio e scadenza, e nel passivo figurano le fonti ossia linsieme degli strumenti graditi ai datori di fondi in termini di rendimento, rischio e scadenza. Lintermediazione creditizia comporta che vi sia una trasformazione di scadenza, di rischio e di liquidit che ricade sotto la responsabilit degli intermediari che frappongono il proprio stato patrimoniale ed il proprio sistema di risorse tra gli scambisti. I contratti sono mutevoli e possono essere adattati alle esigenze della domanda e dellofferta di risorse finanziarie ed anche la ricerca della controparte generalmente viene condotta su base individuale e ci si traduce in contratti fortemente personalizzati. I contratti si fondano su informazioni specifiche sulla qualit dei contraenti e lattivit di intermediazione creditizia contribuisce a limitare la presenza di asimmetrie informative che possono verificarsi tra prestatori e datori di fondi.

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Un ulteriore elemento fondamentale negli scambi creditizi riguarda la fiducia reciproca sia tra gli operatori sia tra gli operatori e gli intermediari. La fiducia si sostanzia nella solvibilit degli intermediari ed oggetto di controlli e di diffusione di informazione pubblica da parte delle Autorit che in tal modo mirano a mantenere un livello adeguato di fiducia e a consentire lo svolgimento delle attivit di intermediazione creditizia. La personalizzazione dei contratti, la natura delle informazione e la fiducia sono elementi che caratterizzano il concetto di relazione da cui il concetto di relationship banking. Il relationship banking caratterizzato nelle sue forme pure dalla non trasferibilit degli strumenti utilizzati ed stato affiancato (cedendo anche molto spazio) dal trasaction banking basato sulla trasformazione degli attivi rappresentati da prestiti attraverso diversi meccanismi come laccettazione, il factornig e la cartolarizzazione. Lattivit di intermediazione creditizia soddisfa i bisogni in investimento, di finanziamento e di gestione degli incassi e dei pagamenti lasciando allintermediazione mobiliare ed a quella assicurativa la funzione di copertura dai rischi finanziari e dai rischi puri. Tutti i tipi di intermediari creditizi soddisfano il bisogno di finanziamento nei confronti di differenti categorie di operatori economico. In Italia si sono sviluppati intermediari specializzati nel credito agrario, fondiario, industriali ed in finanziamenti erogati a specifiche regioni o a specifici settori. La peculiarit di questi intermediari si trova dal lato dellattivo essendo il passivo strumentale a tale attivit e composto da strumenti finanziari di mercato. Lo svolgimento della funzione monetaria affidata esclusivamente alla banca e non pu essere esercitata da altri intermediari finanziari. Tale funzione iniseme alle funzioni di trasferimento di risorse e di trasformazione e gestione del rischio conferisce alla banca un ruolo centrale tra flussi complessi caratterizzati da molteplici relazioni con diversi tipi di

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clienti ed oggetto di particolare attenzione da parte delle Autorit di controllo e degli innumerevoli stakeholder. Il servizio di liquidit offerto mediante i propri depositi e la partecipazione ai sistemi di pagamento ed il servizio di finanziamento offerto tramite i prestiti, svolti congiuntamente, rendono la banca lintermediario pi importante e pi centrale nel sistema finanziario. La banca assume la forma di imprese e in quanto tale tenuta anchessa alla redazione di un bilancio. Il bilancio costituisce un sistema complesso e integrato di informazioni la cui finalit principale quella di fornire a terzi (azionisti, creditori, mercato, ecc.) una rappresentazione della situazione aziendale (patrimoniale, economica e finanziaria) che consenta di formulare valutazioni corrette sullo stato di salute dellimpresa e di prendere coerenti decisioni economiche. Le banche hanno una forma tecnica di bilancio diversa da quella delle altre imprese non bancarie. Questo per tenere conto delle loro particolarit e cio, in buona sostanza, del fatto che le vendite delle banche sono costituite da interessi attivi e commissioni, mentre gli acquisti sono sostituiti dagli interessi passivi, nonch del fatto che tra le attivit ci sono gli impieghi bancari e tra le passivit i depositi (in senso largo), potendo quindi affermare che i debiti delle banche sono moneta. Il bilancio bancario accompagnato dalla Relazione sulla gestione del Consiglio di amministrazione e dalla Relazione del Collegio sindacale. Tra poco diventer obbligatoria anche la Certificazione del bilancio da parte di una societ di revisione. I documenti che compongono il bilancio bancario sono i seguenti:

Stato Patrimoniale
Conto

Economico

e poi in subordine:
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Nota

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Prospetto della redditivit complessiva Prospetto delle variazioni del patrimonio netto (per gli ultimi due esercizi) Rendiconto finanziario (con lo schema di Riconciliazione) integrativa parte A Politiche contabili parte B Informazioni sullo stato patrimoniale parte C Informazioni sul conto economico parte D Redditivit complessiva parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura parte F Informazioni sul patrimonio parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami dazienda parte H Operazioni con parti correlate parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali parte L Informativa di settore

a sua volta composta dallelenco di tabelle e considerazioni di seguito esposto:


STATO PATRIMONIALE al ../../. Attivo 10 20 Passivo e patrimonio netto Cassa e disponibilit liquid 10 Debiti verso banche Debiti verso clientela

Attivit finanziarie detenute 20 per la negoziazione

30

Attivit finanziarie valutate al 30 fair value

Titoli in circolazione

40

Attivit finanziarie disponibili 40 per la vendita

Passivit negoziazione

finanziarie

di

50

Attivit finanziarie detenute 50

Passivit finanziarie valutate

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sino alla scadenza 60 70 Crediti verso banche Crediti verso clientela 60 70

al fair value Derivati di copertura Adeguamento di valore delle passivit finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)

80 90

Derivati di coperura Adeguamento di valore delle attivit finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)

80

Passivit fiscali: a) correnti

100 110

Partecipazioni Attivit materiali 90

b) differite Passivit associate ad attivit in via di dismissione

120

Attivit immateriali: - avviamento

100 110

Altre passivit Trattamento di fine rapporto del personale

130

Attivit fiscali: a) correnti b) anticipate

120

Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione

140

Attivit non correnti e gruppi 130 di attivit in via di dismissione

150

Altre attivit

140 150 160 170 180 190

Azioni rimborsabili Strumenti di capitale Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie (-)

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200

Utile (Perdita) d'esercizio (+/)

Totale dell'attivo

Totale del passivo e del patrimonio netto

In evidenza le seguenti voci:

la 70 delle attivit, che esprime il totale complessivo degli impieghi (prestiti) netti della banca verso i clienti

la 20 delle passivit, che indica il totale complessivo dei depositi intrattenuti con i clienti

Sono queste le voci che bisogna guardare nel patrimonio della banca per capire la misura della sua attivit di intermediazione nellambito del mercato dei capitali.

CONTO ECONOMICO anno . 10 20 30 40 50 60 70 80 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attivit di negoziazione

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90 100

Risultato netto dell'attivit di copertura Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attivit finanziarie disponibili per la vendita c) attivit finanziarie detenute sino alla scadenza d) passivit finanziarie

110

Risultato netto delle attivit e passivit finanziarie valutate al fair value

120 130

Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attivit finanziarie disponibili per la vendita c) attivit finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie

140 150

Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative

160 170 180 190 200 210 220

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attivit materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attivit immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attivit materiali e immateriali

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230 240 250 260 270 280

Rettifiche di valore dell'avviamento Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operativit corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operativit corrente Utile (Perdita) della operativit corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attivit in via di dismissione al netto delle imposte

290

Utile (Perdita) d'esercizio

In evidenza le seguenti voci:


10 il totale degli interessi maturati a favore della banca sui finanziamenti 20 il totale degli interessi pagati dalla banca ai depositanti 30 si tratta della famosa forbice bancaria, cio della differenza fra interessi attivi sui prestiti e passivi sui depositi, che fornisce un primo giudizio circa la bont dellattivit di pura intermediazione posta in essere dalla banca

40 lentit dei ricavi derivanti dal settore dei servizi offerti dalla banca ai propri clienti

da 70 a 110 sono i risultati della complessiva attivit in strumenti finanziari realizzata, nellesercizio considerato, dalla banca. Ci sono quindi sia i rendimenti delle azioni in portafoglio (dividendi), sia il risultato globale del trading compiuto, il quale spesso, soprattutto quando i mercati sono turbolenti, presenta un saldo negativo, esprimendo pertanto una perdita sullattivit di compravendita dei titoli che ovviamente riduce lutile finale della banca

120 per quanto detto il Margine di intermediazione sintetizza il risultato economico complessivo delle attivit:

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di intermediazione creditizia (raccolta e prestiti) in servizi bancari in strumenti finanziari

130 e 140 alla voce 130 ci sono tutte le svalutazioni di crediti e titoli contabilizzate come costo desercizio, le quali per una banca possono essere di rilevante entit. La voce 140 mostra di conseguenza il risultato complessivo della gestione finanziaria al netto di queste svalutazioni

da 150 a 190 e 200 le voci che vanno da 150 a 190 sono le classiche voci che si trovano in un qualsiasi conto economico anche di aziende non bancarie: costi per il personale, per le spese amministrative, per gli ammortamenti e per tutte le altre spese sostenute nellanno. La voce 200 il loro totale

250 lutile (o la perdita) prima delle imposte 290 lutile (o la perdita) finale dellesercizio al netto delle imposte dovute.

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02-04-2012 STRUMENTI DI PAGAMENTO Gli strumenti di pagamento sono dei servizi che gli istituti di pagamento offrono alla loro clientela, composta da persone fisiche e persone giuridiche, la quale ha necessit di effettuare dei trasferimenti di denaro. La clientela pu essere scomposta in due settori: la clientela al dettaglio (o retail), composta generalmente da soggetti priva e piccole aziende; la clientela corporate, costituita da

aziende di maggiori dimensioni e che hanno un ingente bisogno di servizi di pagamento. La differenza tra le due tipologie di clientela data dalla frequenza con la quale richiede servizi di pagamento ed sullammontare di tali operazioni. La clientela corporate ha necessit di ingenti somme e di un frequente utilizzi di tali somme mentre ci non vale per la clientela retail. Per poter parlare di strumento di pagamento necessario innanzitutto che tale strumento sia accettato come mezzo di pagamento e perch tale strumento possa essere accettato, necessario che vi sia una rete capillare per il suo utilizzo. Lutilizzo di determinati strumenti di pagamento hanno un costo costituito generalmente dalle commissioni che spesso ne condizionano la diffusione. La domanda di strumenti di pagamento viene dalla famiglie, dalle imprese e dalla pubblica amministrazione mentre lofferta dei servizi di pagamento viene dagli istituti di pagamento quali le banche o le poste con il comparto bancoposta. I servizi di pagamento si suddividono in:
1-

Documentali, prevedono necessariamente la presenza di documenti cartacei per il completamento del loro processo produttivo (assegni bancari, assegni circolari e vaglia cambiari).
a.

Lassegno bancario un titolo di credito che contiene lordine incondizionato da parte del traente rivolto alla banca (trattaria) di pagare a vista una somma

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determinata allordine proprio o di un

terzo. In base alla normativa

antiriciclaggio, su ogni assegno riportata la clausola non trasferibile (che pu essere indicata anche con un doppio sbarramento) volta ad evitare la girata degli assegni bancari agevolando la tracciabilit del denaro. Esso uno

strumento di pagamento che rientra tra gli ordini di addebitamento e pertanto laccettazione di un assegno in pagamento espone il prenditore al rischio di mancata copertura. Il creditore che accetta un assegno si basa su un duplice rapporto di fiducia, nei confronti del debitore ritenendo che questi abbia le disponibilit necessarie e della banca trattaria, ritenendo che questa adempia correttamente al trasferimento di quanto dovuto.
b.

Lassegno circolare

un titolo di credito allordine emesso da banche

autorizzate, pagabile a vista presso tutti gli sportelli della banca emittente. Esso rappresenta una promessa di pagamento fatta dalla banca a favore di un terzo e pertanto sempre nominativo. Esso costituisce un ordine di addebitamento che espone il prenditore ad un ridotto rischio di controparte visto che lobbligato principale la banca che lo ha emesso. Il beneficiario dellassegno resta comunque esposto al rischio di mancato pagamento dovuto alleventualit che il titolo ricevuto risulti rubato o smarrito.
c.

Il vaglia cambiario un titolo di credito allordine, emesso dalla Banca dItalia, che contiene la promessa incondizionata di pagare a vista una somma determinata presso qualsiasi sportello dellistituto emittente. Si tratta di uno strumento molto simile allassegno circolare con una diffusione limitata che viene utilizzato in genere dagli enti pubblici per operazioni di pagamento.

2-

Completamente automatizzati, sono strumenti che non necessitano di documenti cartacei per poter completare le transazioni. Essi sono:

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a.

Bancogiro, un operazione con la quale si ha un trasferimento di denaro da un contocorrente ad un altro contocorrente. Tale strumento presuppone che vi sia un rapporto di c/c con la banca.

b.

Bonifico, anche se nel linguaggio comune il bonifico viene assimilato al bancogiro, per il bonifico non c la necessit di un rapporto di c/c con la banca. Per importi superiori ad 999, in attuazione alla normativa sulla limitazione alla circolazione del contante, lo sportellista pu segnalare tale operazione se fatta in contanti ed ha anche le facolt di chiedere informazioni supplementari su tale operazione.

c.

Disposizioni di pagamento, sono degli ordini di pagamento che vengono dati dal correntista alla banca che possono avvenire con diversi strumenti.

3-

Servizi di incasso, sono servizi che vengono offerti ad un soggetto creditore e sono:
a.

Ri.Ba., uno strumento finanziario usato per la gestione aziendale, aperto a tutti, con cui il creditore dichiara di aver ricevuto una somma di denaro versata a mezzo banca a saldo di una determinata fattura e autorizza la banca alla riscossione dellimporto indicato, secondo le istruzioni impartite dal cliente

b.

RID, (rapporto interbancario diretto) un servizio di incasso crediti basato su un'autorizzazione continuativa conferita dal debitore alla propria banca di accettare gli ordini di addebito provenienti da un creditore.

c.

MAV, (Pagamento Mediante Avviso) un bollettino particolarmente adatto per i soggetti che devono incassaresomme frazionate come quote condominiali o rate scolastiche. Generalmente viene emesso da alcuni enti pubblici quali scuole, amministrazioni locali, comuni ma anche da condomini e societ finanziarie che gestiscono il credito al consumo.

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4-

Carte di pagamento, La categorizzazione principale delle carte di pagamento quella che le distingue in base al momento in cui al titolare della carta vengono addebitati i fondi spesi o prelevati. In questo senso, esistono tre tipi di carte:
a.

Carte prepagate ("pay before"). Al titolare di queste carte i fondi vengono addebitati nel momento in cui vengono "caricati" sul conto collegato alla carta, quindi ancor prima di essere spesi. Il programma di carte prepagate pi diffuso in Italia Postepay, emessa dalla divisione BancoPosta di Poste Italiane.

b.

Carte di debito ("pay now"), comunemente note in Italia come carte "bancomat", dal nome del principale circuito di prelievo e pagamento a cui si appoggiano. Al titolare di queste carte i fondi spesi o prelevati vengono addebitati sul proprio conto corrente bancario nel momento stesso in cui vengono spesi o prelevati (o comunque entro poche ore).

c.

Carte di credito ("pay later"). Con queste carte il titolare si avvantaggia di una certa dilazione tra il momento in cui spende o preleva ed il momento in cui i fondi gli verranno addebitati dall'istituto finanziario emittente. Le carte di credito propriamente dette sono quelle che offrono una vera e propria linea di credito, il cui pagamento rateizzabile secondo varie modalit, a fronte del pagamento mensile di una rata minima

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03-04-2012 MERCATI VALUTARI Il mercato valutario quel insieme dei luoghi fisici e dei circuiti telematici dove vengono scambiate le principali valute internazionali e le quotazioni delle divise con i relativi tassi di cambio. Il mercato dei cambi, detto pi comunemente Forex (Foreign exchange market), un mercato finanziario over-the-counter, non regolamentato, decentralizzato, dove sono scambiate le valute. Il foreign exchange market di gran lunga il pi grosso mercato nel mondo, in termini di valore delle transazioni, e include gli scambi che avvengono tra grosse istituzioni bancarie, banche centrali, speculatori valutari, imprese multinazionali, governi, e altri mercati finanziari ed istituzioni. L'attivit di scambio che ha luogo nei mercati fx globali ammonta a pi di 1.900 miliardi di dollari al giorno (in media). Il mercato fx un mercato monetario interbancario o tra altre controparti, creato nel 1971 quando cominciarono ad apparire tassi di cambio fluttuanti. Inizialmente banche, multinazionali e imprese commerciali, che conducevano business al di fuori del territorio nazionale, e quindi generavano ricavi in differenti valute, operavano nel mercato forex solo per proteggere i profitti dalle fluttuazioni dei prezzi. Con l'aumentare dei volumi stato necessario garantire maggiore liquidit perch le transazioni avessero luogo e il mercato stato aperto anche agli speculatori. Le dinamiche sono quindi cambiate e si possono distinguere ora diversi partecipanti del mercato, ognuno dei quali entra nel mercato con motivazioni e obiettivi diversi. Le banche attive nel mercato forex sono le responsabili della maggioranza delle transazioni effettuate. Queste banche, avendo la possibilit di conoscere le posizioni dei loro grossi clienti, si trovano in una posizione di vantaggio perch mediante queste informazioni possono posizionarsi nel mercato sapendo di avere a supporto dei grossi ordini che hanno la capacit di influenzare il mercato delle valute.
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Tutti i business che svolgono attivit al di fuori dei confini nazionali che comprendono transazioni in una diversa valuta hanno un interesse nel mercato valutario. I flussi di capitale devono essere stimati e il rischio accuratamente bilanciato in modo tale da stilare i budget e le previsioni aziendali. Se un'azienda europea ha necessit di fare un grosso acquisto in Yen in 6 mesi, ma teme un apprezzamento dello Yen, potr andare short EUR/JPY.

In questo modo se l'Euro effettivamente si indebolisce il maggior costo dei prodotti giapponesi verr bilanciato dai guadagni nel mercato delle valute. Se invece l'Euro dovesse guadagnare, l'azienda risparmier sull'acquisto delle merci ma subir perdite

nell'investimento. Questo processo annulla quindi il rischio di impatto sul business delle variazioni dei tassi di cambio. In conclusione le imprese, attraverso le banche, cercano principalmente di proteggersi e non di guadagnare nel mercato forex. Tra i soggetti che intervengono nel mercato valutario, di particolare rilevanza il compito delle banche centrali quello di supportare la politica monetaria del governo e di mantenere la stabilit della moneta cercando di evitare eccessive oscillazioni.

Gli strumenti utilizzati dalle banche centrali per intervenire sul mercato sono essenzialmente 3:
1. 2. 3.

Acquistando o vendendo la propria moneta nel tentativo di rinforzarla o indebolirla Tagliando o aumentando i tassi di interesse Minacciando di intervenire nel mercato che molte volte sufficiente ad ottenere gli effetti desiderati senza ricorrere ad un intervento vero e proprio.

Le risorse delle banche centrali sono molto vaste e ogni loro movimento, o presunto tale, viene immediatamente percepito come un segnale molto forte dagli speculatori e pu
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causare grossi sbalzi nel mercato. L'efficacia di questi interventi altissima quando i prezzi si discostano molto dai fondamentali di mercato e le banche centrali possono aiutare a ristabilire un equilibrio. Una categoria molto varia e comprende tutti quegli operatori del mercato delle valute che operano nel breve periodo cercando di sfruttare le loro conoscenze e abilit per ottenere profitti dal mercato la categoria degli speculatori. In questa categoria ci sono gli Hedge Fund di cui tanto si sente parlare ultimamente che vengono etichettati come una delle cause della crisi dei mercati finanziari. Nella stessa categoria ci sono anche altri istituti finanziari tra cui, come detto in precedenza, anche le banche con i loro Prop Desk. La ragione di esistere degli speculatori s quella di generare profitti dal mercato forex, ma cos facendo svolgono la fondamentale funzione di fornire liquidit al mercato. I Broker ed i Dealer sono operatori di mercato i quali forniscono un servizio ai clienti garantendo laccesso al mercato a chi non pu permettersi di farlo direttamente attraverso una banca. Non operano quindi per conto proprio ma sono degli intermediari per conto di terzi. Solitamente i clienti dei broker sono i trader privati e i piccoli investitori, ma anche gli speculatori istituzionali possono utilizzarli per sfruttare opportunit di arbitraggio oppure per non accedere al mercato forex in modo diretto mantenendo quindi l'anonimato sulle proprie posizioni. Modalit di esecuzione delle contrattazioni

Inter Dealer Direct Voice Broker Customer Direct Electronic Methods

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broking system multibank trading system single bank trading system

I principali canali dellelectronic method sono:


ICAP: il cosiddetto voice broker su cui sono attivi prevalentemente i brokers Reuters Dealing: il tradizionale sistema Reuters Bloomberg: una piattaforma multi dealer, in forte sviluppo, che sta rapidamente assorbendo quote di mercato, anche a scapito di

EBS EBS: si tratta del sistema, una volta innovativo, ma ormai maturo, di trading elettronico sul circuito interbancario;

Trade web: modalit di negoziazione tramite Internet Piattaforme peer-to-peer multi dealer (Fxall, Currenex, 360): si tratta di piattaforme in cui un potenziale operatore ha accesso, in un sistema con una sorta di asta competitiva ai migliori 4/5 best bid e best offer tra cui il prezzo migliore. Sono diverse da quelle piattaforme, quali quelle rese disponibili da soggetti quali Barclays e Citi, che danno accesso alle quotazioni, e alle possibilit di negoziazione, solo con tali istituzioni.

Definizione economica (Samuelson)

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il tasso di cambio esprime, in termini di moneta nazionale, il prezzo dellunit monetaria estera e quindi il tasso di cambio misura il potere di acquisto di una moneta espresso in termini di unaltra di moneta. Definizione valutaria (ex Art. 3 DPR 148/88)
1-

Operazioni in cambi sono quelle relative alla trasformazione di una valuta in unaltra a pronti, a termine o con opzione;

2-

per operazioni di cambio a pronti si intendono le trasformazioni di una valuta in unaltra con regolamento fino a due giorni lavorativi;

3-

per operazioni di cambio a termine si intendono le trasformazioni di una valuta in unaltra con regolamento dal terzo giorno lavorativo

METODO DI DETERMINAZIONE DEL CAMBIO INCERTO PER CERTO (Price quotation system) numero di unit di valuta nazionale necessari per acquistare una unit di valuta estera ossia il prezzo della valuta estera in termini di valuta nazionale ossia quantit incerta di valuta nazionale che corrisponde ad una quantit certa (1,10,100,1000) di valuta estera. CERTO PER INCERTO (volume quotation system) Il numero di unit di valuta estera corrispondenti ad una unit di valuta nazionale ossia prezzo di una unit di valuta nazionale in termini di valuta estera ossia quantit certa (1,10,100,1000) di valuta nazionale corrispondente ad una quantit incerta di valuta estera. INCERTO PER CERTO: USD/YEN = 111.22 Un dollaro costa 111.22 yen.
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CERTO PER INCERTO: EUR/USD = 1,2297 Un euro corrisponde a 1,2297 dollari GBP/USD = 1,7838 Una sterlina corrisponde a 1,7838 dollari

CROSS RATE Date n valute, per ciascuna di esse saranno definiti n-1 cambi bilaterali di se stessa contro tutte le altre, per un totale di n (n-1) cambi. Tuttavia, basta conoscere n-1 cambi per determinare tutti gli altri. Esempio: EUR/USD = cambio euro/dollaro = 1,2297 USD/CHF = cambio dollaro/franco svizzero = 1,2651 Il cambio EUR/CHF risulta pari a:

USD/JPY = cambio dollaro/yen = 111,22 USD/CHF = cambio dollaro/franco svizzero = 1,2651 Il cambio CHF/JPY risulta pari a:

In pratica negli arbitraggi su cambi intervengono dei costi di transazione che rendono pi complesso il calcolo dei cross-rate. Esempio:

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Spot EUR/ USD = 1,2295/1,2299 Questo tipo di quotazione significa che lofferente disposto a acquistare 1 euro ad un prezzo di 1,2295 dollari (DENARO-BID), mentre disposto ad vendere un euro al prezzo di 1,2299 dollari (LETTERA-ASK). La differenza fra 1,2295 e 1,2299 pari a 0,0004 (4 pips) detta spread denaro/lettera. Il tasso di cambio nominale misura il valore esterno di una valuta in termini monetari. Il tasso di cambio reale, ottenuto tenendo conto oltre che del tasso di cambio nominale del differenziale dinflazione rappresenta un indicatore di competitivit internazionale. Entrambi i tassi di cambio nominale e reale possono essere espressi in termini bilaterali o multilaterali. In questultimo caso si parla di TASSO DI CAMBIO EFFETTIVO. Il tasso di cambio effettivo una misura sintetica del valore, in termini nominali o reali, della moneta di un paese nei confronti dei suoi principali partner commerciali. Il tasso di cambio nominale bilaterale non altro che il tasso di cambio di una valuta nei confronti di un altra. Il tasso di cambio reale bilaterale misura il grado di competitivit di un certo paese nei confronti di uno specifico partner commerciale. Un aumento del tasso di cambio reale comporta una riduzione della competitivit del paese in quanto i prezzi relativi tendono a diventare meno vantaggiosi.

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12-04-2012 OPERAZIONI DI RACCOLTA FONDI I depositi di denaro costituiscono la fondamentale operazione di provvista fondi effettuata dalle panche nell'esercizio della loro attivit. Tale provvista di fondi costituisce un'operazione passiva per la banca la quale diventa debitrice verso i depositanti ai quali dovranno essere restituiti i capitali depositati comprensiti degli interessi maturati. I depositi rappresentano operazioni di raccolta di tippo originario in quanti praticati direttamente con la clientela e la banca acquista la diponibilit del denaro ricevuto e pu utilizzarlo in operazioni di impiego fondi che sono fruttifere per la banca stessa e vantaggiose per il sistema economico. Coloro che ricorrono ai depositi bancari possono avere differenti esigenze ed appartenere a categorie diverse. Una prima categoria costituita da i soggetti che depositano presso le banche importi di entit modesta in previsione di necessit future ed in genere si tratta di fondi che rimangono depositati per un arco di tempo esteso. Una seconda categria costituita da coloro che versano presso le banche i risparmi o i capitali in attena di destinarli in forme pi redditizie di investimento. Sono fondi che la banca ha a disposizione per un arco di tempo limitato. Un'ultima categoria riguarda i soggetti che depositano in banca la parte prevalente dei propri servizi di cassa e vista la natura transitiva di tali rapporti, tali depositi sono poco stabili in quanto continuamente movimentati da operazioni di versamento e di prelievo. Le banche svolgono lattivit di raccolta fondi impiegando forme tecniche diverse:

I fondi di conto corrente che sono caratterizzati da una notevole dinamicit poich, privati ed imprese, li utilizzano per le proprie esigenze di liquidit. Infatti, le somme depositate sui conti correnti possono essere prelevate dai titolari del conto a vista e senza alcuna limitazione;

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I depositi a risparmio libero che sono contraddistinti da una minore dinamicit rispetto ai fondi di conto corrente poich sono utilizzati dai risparmiatori soprattutto per formare il risparmio nel tempo anche se le somme ivi depositate sono prelevabili a vista da parte dei loro titolari;

I depositi vincolati e i certificati di deposito nei quali confluiscono risparmi caratterizzati da una certa staticit poich i loro titolari non possono chiederne il rimborso se non alle scadenze stabilite;

I prestiti obbligazionari, anchessi caratterizzati da stabilit trattandosi di titoli che vengono rimborsati in base ad un piano di ammortamento stabilito a priori, e contraddistinti anche da una scadenza medio-lunga,

I quattro gruppi di operazioni di raccolta fondi sono caratterizzati da una scadenza via via sempre maggiore. Il conto corrente viene utilizzato sia da soggetti privati che dalle aziende. I primi lo adoperano principalmente per la canalizzazione dello stipendio, l'addebito delle utenze e come forma di risparmio. Le aziende lo utilizzano per convogliare i flussi di incassi e pagamenti nazionali ed internazionali. Il titolare di un conto corrente semplice pu prelevare la somma solo alla scadenza, mentre nel conto corrente di corrispondenza il correntista ha l'esigibilit a vista delle somme in esso depositate. Nel caso in cui la banca abbia un rapporto di fiducia con il cliente e ne riceva garanzie economiche, essa pu concedergli il fido bancario, che permette di avere scoperti in linea capitale nei limiti prestabiliti. Il deposito a risparmio la forma pi tradizionale di raccolta del risparmio da parte degli Istituti di credito. Destinato essenzialmente al privato cittadino, il deposito a risparmio
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viene utilizzato soprattutto come destinazione temporanea del denaro, onde evitare la custodia personale di somme anche consistenti in contanti, in attesa di un utilizzo dello stesso, sia per le necessit quotidiane che per eventuali investimenti in forme diverse pi redditizie. Il deposito a risparmio caratterizzato solitamente dalla presenza, per la registrazione delle operazioni effettuate, del cosiddetto libretto, un documento rilasciato dalla banca al depositante sul quale vengono registrate progressivamente le diverse operazioni e la cui presentazione allo sportello necessaria per l'effettuazione delle operazioni stesse. Un libretto a risparmio pu essere sia nominativo che al portatore:

nel caso di un libretto nominativo, lo stesso riporta le generalit di uno o pi

titolari, i quali sono i soli ad avere facolt di operare (salvo il caso in cui sia stata rilasciata una delega ad un terzo), e contempla la possibilit di stabilire limiti operativi, quali ad esempio la necessit della firma congiunta di pi titolari, ovvero di uno dei titolari e di almeno uno degli altri, essendo strettamente necessaria la presenza del primo.

nel caso di un libretto al portatore, lo stesso pu essere distinto dagli altri, oltre

che da un numero progressivo assegnato dalla banca, anche da una denominazione, che pu anche essere di fantasia; l'operativit in questo caso consentita a chiunque presenti materialmente allo sportello il libretto stesso. Nei libretti al

portatore l'importo non potr essere pari o superiore a 1.000,00 euro. Pur essendo stato concepito per l'utilizzo da parte delle persone fisiche, consentita l'intestazione nominativa di un deposito a risparmio anche ad enti e societ regolarmente costituiti (persone giuridiche). Un deposito a risparmio pu essere libero oppure vincolato:

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un deposito libero presenta una possibilit illimitata di operare da parte del

titolare o del portatore, senza alcun limite che non sia quello dell'effettiva disponibilit.

un deposito vincolato appone sulle somme depositate un vincolo temporale,

ovvero la necessit che i fondi rimangano depositati per un certo lasso di tempo prima di poter essere prelevati dal titolare o dal portatore; a fronte di questa limitazione, le banche concedono un tasso d'interesse superiore a quello sul deposito libero. Contrariamente al conto corrente di corrispondenza, il deposito a risparmio non contempla la possibilit di emettere assegni a valere sulla disponibilit, e non consente di operare, anche solo con sconfinamenti temporanei, in maniera tale da rendere negativo il saldo contabile del deposito. Il deposito a risparmio ha avuto a partire dagli anni settanta una certa evoluzione, onde poter meglio andare incontro alle mutate necessit della clientela bancaria. In particolare:

stato progressivamente consentito il deposito di assegni tratti a favore del

titolare, sempre con la clausola del salvo buon fine, contrariamente a quanto avveniva in passato, quando l'operativit era consentita esclusivamente per contanti.

accanto a questo, stata attivata la possibilit di ricevere bonifici accreditati sul

deposito stesso e registrati sull'apposito libretto in un momento successivo, ovvero alla prima presentazione dello stesso allo sportello; tipico esempio di questo tipo di utilizzo l'accredito della retribuzione o della pensione.

possibile inoltre utilizzare il deposito a risparmio per l'addebito periodico di

pagamenti ripetitivi, quali utenze, rate di finanziamenti o canoni di locazione.

stata estesa anche ai depositi a risparmio la possibilit di essere utilizzati

come base tecnica per altre operazioni bancarie, in particolare operazioni in titoli:
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l'acquisto e la vendita di titoli (quasi sempre ad esclusione delle azioni), il ricevimento del controvalore del titolo all'atto del rimborso o delle cedole periodiche rappresentative degli interessi, richiede ad oggi la presenza di un rapporto bancario d'appoggio, essendo ormai la quasi totalit dei titoli dematerializzati, ossia non esistendo pi il titolo cartaceo rappresentante la quota di una societ per azioni (azione) oppure la quota di un debito contratto da un'emittente (obbligazione).

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16-03-2012 I DEPOSITI BANCARI E POSTALI Il deposito rappresenta una delle forme pi semplici di impego del risparmio e si costituisce tramite il versamento presso una banca o presso le poste di una somma di denaro a fronte della quale la banca o le poste assumono una posizione debitori. Tra le varie tipologie di depositi offerti dagli intermediari finanziari possibile distinguere in ogni caso una componente di remunerazione da una componente di servizio. La componente di remunerazione costituita dagli interessi maturati sulle somme depositate che tengono conto delle somme depositate e del periodo di permanenza del deposito. La componente di servizio costituita dallopportunit per il depositante di utilizzare il deposito per effettuare pagamenti e ricevere incassi. I depositi nei quali prevale la componente di remunerazione vengono definiti depositi a risparmio o depositi tempo. Le somme depositate in tali depositi sono destinate ad essere impiegate in tale deposito per un determinato periodo di tempo anche se permane una certa componente di servizio. I depositi nei quali prevale la componente di servizio vengono definiti depositi a carattere monetario o depositi moneta ed tale tipologia di depositi si caratterizza per il fatto che le somme depositate sono a disposizione del depositante e formano cos oggetto di servizi di pagamento. A seconda dellemittente, i depositi si dividono in: depositi bancari, emessi da istituti bancari; depositi postali, emessi da Poste Italiane S.p.A. DEPOSITI A RISPARMIO I depositi a risparmio si costituiscono tramite il deposito di una somma di denaro presso uno sportello bancario o postale a fronte dellemissione di un documento quale il libretto di risparmio.
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Nel libretto di risparmio vengo annotate le operazioni di prelievo o versamento effettuate sul deposito. Per il deposito, lemittente corrisponde un interesse proporzionale alle somme depositate ed al tempo di permanenza delle somme sul deposito. Gli interessi maturati vengono annotati periodicamente sul libretto in occasione della prima operazione successiva alla data di calcolo. I libretti di deposito possono essere nominativi o al portatore. Per i libretti nominativi vi lindicazione di uno o pi intestatari mentre nei libretti al portatore non vi nessuna intestazione e quindi vi limpossibilit di risalire al proprietario. Nel caso dei libretti nominativi, le somme depositate possono essere movimentate solamente dallintestatario o dai sui delegati o eredi e pu accogliere sia versamenti in contati che in altra natura senza limiti di importo e pu anche essere ceduto rispettando le formalit previste per la cessione del credito. Nel caso dei libretti al portatore, il trasferimento del libretto avviene con la semplice consegna fisica del libretto che legittima il possessore ad incassare le somme presenti sul deposito. Il possessore del libretto legittimato a riscuotere il credito in esso iscritto ma tale libretto pu essere alimentato solamente da versamenti in contanti e non pu presentare un saldo superiore ai 5000 euro. Altra distinzione necessaria riguarda la distinzione tra libretti bancari e libretti postali. I libretti bancari possono essere tenuti esclusivamente presso lo sportello che ha emesso il libretto stesso ad eccezione dei libretti circolari sui quali possibile effettuare operazioni presso tutti gli sportelli dellente emittente. I libretti postali sono di norma circolari. I depositi, in relazione al periodo per il quale le somme sono depositate e quindi destinate a rimanere sul libretto, si possono distinguere in depositi a risparmio libero ed in depositi a risparmio vincolati. I depositi a risparmio liberi sono caratterizzati da una possibilit di effettuare versamenti e prelevamenti in qualsiasi momento e senza limite di importo. Al contrario, i depositi vincolati sono caratte3rizzati dallimpossibilit di non eseguire

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prelevamenti per un certo periodo di tempo e tale vincolo pu essere a scadenza fissa se viene pattuita una data prima della quale non possono essere eseguiti prelevamenti, oppure a scadenza indeterminata se le sommo possono essere prelevate ma solo dopo un certo periodo di preavviso. Nei depositi, per il computo degli interessi va distinta la data valuta, ossia la data a partire dalla quale le somme depositate iniziano a produrre interessi e le somme prelevate cessano di produrre interessi, e la data contabile, ossia la data nella quale vengono effettuate le operazioni di prelevamento e di versamento. I versamenti in contanti iniziano a produrre interessi dal giorno stesso in cui viene effettuata loperazione ed in questo caso la data valuta coincide con la data contabile. I versamenti di assegni emessi da altri istituti, ad esempio, quando ammessi, iniziano a maturare interessi alcuni giorno dopo la data di effettuazione delloperazione e quindi non si ha la coincidenza della data valuta con la data contabile. Per i prelevamenti, la data valuta coincide con la data di effettuazione delloperazione. Gli interessi vengono calcolati tenendo in considerazione il capitale, il tempo di permanenza sul deposito del capitale ed il tasso di interesse.

Gli interessi maturati possono essere capitalizzati dallemittente con una certa periodicit ed a seguito della capitalizzazione gli interessi diventano parte del capitale e quindi fruttiferi anchessi di interessi. A carico del depositante possono essere previste delle spese per la tenuta del deposito e gli interessi sono assoggettati a ritenuta fiscale nella misura del 27%.

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Il rendimento effettivo del deposito, a causa delle spese e della ritenuta fiscale risulta inferiore rispetto al rendimento nominale espresso dal tasso di interesse. Quando la valuta posticipata rispetto al versamento, inoltre, posticipato anche il momento a partire dal quale vengono conteggiati gli interessi sulle somme depositate con conseguenze negative sul rendimento. Per lemittente, i depositi rappresentano una forma di raccolta relativamente poco costosa, i depositi liberi sono caratterizzati da un rischio di prelievo accentuato mentre i depositi vincolati rappresentano una forma di raccolta pi stabile ma anche pi costosa. CERTIFICATI DI DEPOSITO I certificati di deposito possono essere emessi dalle sole banche e non dal sistema postale. Tramite la sottoscrizione di un certificato di deposito, linvestitore deposita presso la banca una somma sulla quale viene costituito un vincolo temporale di durata breve o medio durate il quale il cliente non pu effettuare prelievi o versamenti salvo lincasso di eventuali interessi periodici ed il rimborso alla scadenza. Vi sono certificati di deposito con cedola i quali a fronte del versamento iniziale del valore nominale linvestitore incassa periodicamente gli interessi ed ottiene alla scadenza il rimborso del capitale investito, ed i certificati di deposito zero coupon i quali non prevedono il pagamento di cedole ma si ha una remunerazione data dalla differenza tra il prezzo di rimborso ed il prezzo di emissione che inferiore al prezzo di rimborso. I certificati di deposito con cedole possono essere a tasso fisso o a tasso variabile. Nel caso di cedole a tasso fisso, il tasso viene determinato al momento della sottoscrizione e le cedole corrisposte sono tutte di uguale ammontare. Nel caso delle cedole con tasso variabile, il tasso sul deposito dipende dal tasso di interesse corrisposto su altre attivit e pertanto le cedole possono avere (ed in genere hanno) importo diverso.

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Ai certificati di deposito viene corrisposto un interesse superiore rispetto ai depositi liberi ma anche in questo caso occorre tenere in considerazione le spese di emissione, i bolli sul contratto, le spese per il rilascio dei documenti di sintesi e la ritenuta fiscale del 27%. Il rendimento dei certificati di deposito sar diverso a seconda che si tratti di certificati di deposito con cedola oppure di certificati di deposito zero coupon. Nel primo caso, il rendimento deriva dalla cedole incassate che possono essere destinate al consumo oppure reinvestire in altri strumenti finanziari, nel caso degli zero coupon, il rendimento deriva dallo scarto tra il prezzo di emissione ed il prezzo di rimborso. Per la banca, i certificati di deposito rappresentano una forma di raccolta stabile anche se ci si traduce in un incremento del costo della raccolta. ESEMPIO 1)
Certificato di deposito con cedola semestrale Valore nominale 10 000 Tasso di interesse 1,45 % Spese 15 alla scadenza

Cedola lorda = (C x gg x i)/365 = (10 000 x 181 x 0,0145)/365 = 71, 9 cedola lorda Ritenuta fiscale = 71, 9 x 27% = 19,41 71,9 19,41 = 52,49 cedola netta 10 000 + 52,49 15 = 10 037,49 guadagno netto complessivo Rendimento

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2) Certificato di deposito zero coupon Valore rimborso 15 000 Mesi 18 Spese 15 Esborso 14 697 Interesse = 15 000 14 697 = 303 Ritenuta fiscale = 303 x 27% = 81,81 Somma a scadenza = 15 000 + 303 81,81 = 14 903,19 Guadagno netto = 14 903,19 14 698 = 206,19

Una nuova tipologia di certificato di deposito sono i certificati di deposito corridori i quali assicurano il rimborso del capitale, garantiscono una cedola minima e prevedono la corresponsione di un premio alla scadenza qualora il parametro di riferimento si mantenga in un dato range di oscillazione. La cedola minima garantita non molto elevata ed un titolo a carattere speculativo in quanto unelevata volatilit del parametro determina un rendimento effettivo inferiore a quello medio del mercato e la speculazione data sulla stabilit di un intervallo prestabilito. ESEMPIO
Certificato corridor con cedola legata al rapporto $/ Durata 12 mesi Valore nominale 3 000 Tasso di interesse : 8% per i giorni in cui il cambio nellintervallo 0,88 0,95; 1% negli altri gironi. Versamento iniziale 3 000

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Se il cambio non si mantiene nel range per 28 giorni (esempio): Interessi lordi = [(3000 x 8 x 337) / 36 500] = 221,56 Interessi lordi = [(3000 x 1 x 28) / 36 500] = 2,30 Totale interessi lordi = 221,56 + 2,30 = 223,89 Ritenuta fiscale = 223,89 x 27% = 60,45 Interessi netti = 223,89 60,45 =163,44 Importo percepito a scadenza = 3 000 + 163,44 = 3 163,44 Rendimento effettivo = (163,44 x 36 500) / (3000 x 365) = 5,448 %

PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI Le operazioni pronti contro termine sono una particolare forma di deposito che si configura come una doppia transazione di titoli. Le somme investite dal risparmiatore vengono pagate alla banca a fronte di un acquisto temporaneo di titoli e la vendita dei medesimi titoli alla banca stessa viene fissata al momento dellinvestimento. I pronti contro termine sono un contratto tramite il quale un soggetto vende a pronti ad un altro soggetto una certa quantit di titoli con limpegno di riacquistare alla scadenza concordata una medesima quantit di titoli della stessa specie al prezzo prestabilito. Per linvestitore, il rendimento delloperazione deriva dalla differenza tra il prezzo di vendita a termine ed il prezzo di acquisto a pronti. Il prezzo a termine viene stabilito aggiungendo al prezzo a pronti gli interessi maturati per il periodo di durata delloperazione (in genere tale periodo varia da 1 a 12 mesi) calcolati al tasso di interesse concordato con la banca. Il rendimento effettivo delloperazione pu essere differente dal tasso di interesse concordato per leventuale presenza di spese addebitate al cliente. Linvestitore non pu disporre delle somme investite nellacquisto dei titoli fino alla scadenza delloperazione ossia fino a quando non rientrer in possesso del capitale investito.

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Le operazioni pronti contro termine garantisco, per lemittente, una disponibilit stabile di risorse fino alla scadenza contrattuale configurandosi in tal modo come una forma di raccolta con un rischio sostanzialmente nullo ma con un costo superiore rispetto ad altre forme di raccolta. CONTII CONRRENTI DI CORRISPONDENZA PASSIVI La funzione principale del deposito sotto forma di conto corrente quella di rendere possibili operazioni di incasso e di pagamento e di mantenere scorte liquide atte a gestire la tesoreria di cassa. Il conto corrente passivo viene costituito tramite il deposito di una somma a fronte della quale il depositante firma una lettera-contratto contenente le condizioni generali del rapporto con lemittente. Il conto corrente pu essere alimentato tramite versamenti di varia natura che aumentano il saldo a credito del depositante ed il correntista pu disporre delle somme depositate, nei limiti dei fondi disponibili, tramite prelevamenti in contanti oppure tramite lutilizzo dei diversi strumenti di pagamento. Il conto corrente si configura quindi come uno strumento a vista. Sulle somme depositate sul conto corrente, lemittente corrisponde al depositante un interesse i quali sono riassunti allinterno della documentazione inviata periodicamente al correntista che composta dallestratto conto, dalla staffa e dal prospetto competenze e spese. Lestratto conto contiene informazioni sul saldo liquido disponibile sul conto ed un ripilogo dei movimenti effettuati. Si compone di cinque colonne quali: data di registrazione, data di valuta, dare, avere, descrizione delloperazione. Lestratto conto consente al cliente di controllare le operazioni effettuate e di avere conoscenza della situazione del suo conto corrente.

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Nel conto corrente sonno presenti tre tipi di saldo: 1- Saldo liquido, pu avere segno positivo o negativo e viene determinato ordinando i diversi movimenti in base alla data di valuta assegnata. Il saldo liquido il saldo utilizzato per il calcolo degli interessi creditori o debitori di pertinenza di uno specifico rapporto di conto corrente. 2- Saldo contabile, viene determinato ordinando i diversi movimenti in base alla data di contabilizzazione. 3- Saldo disponibile, viene determinato in base alla data di disponibilit. Il cliente potra disporre di una determinata somma giacente sul conto corrente soltanto nel momento in cui si ha la maturazione della disponibilit. La staffa un documento che riclassifica le operazioni ordinandolo per valute ed il documento con il quale si procede al computo degli interessi. Per calcolare gli interessi, una volta riordinate le operazione in base alla valuta, si calcolano i giorni che intercorrono tra due diversi saldi. Una volta calcolati i saldi in base alle valute ed i giorni che intercorrono tra due diversi saldi vengono calcolati i numeri ossia il prodotto di ciascun saldo per i giorni. Una volta calcolati i numeri, si procede a calcolare il totale dei numeri dare ed il totale dei numeri avere. I numeri determinati in tale modo vengono utilizzati per il calcolo degli interessi (totale numeri x tasso di interesse creditore). Il prospetto competenze e spese riassume tutte le spese addebitate dallemittente al cliente, limposta di bollo sul conto corrente e gli interessi a credito o a debito del cliente netti della relativa ritenuta fiscale. Il cliente, grazie allo strumento del conto corrente e grazie ai documenti di sintesi, usufruisce di un servizio di custodia del proprio fondo di cassa e di registrazione contabile delle

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transazioni effettuate. Il depositante, a fronte di tali servizi, tenuto a corrispondere alla banca spese per la tenuta del conto e spese per ogni operazione effettuata. Il rendimento ottenuto dal depositante non coincide con il tasso di interesse nominale applicato al conto corrente in quanto lapplicazione dei giorni valuta ad alcune forme di versamento (ed a volte dei giorni banca), riducono linteresse effettivamente percepito dal depositante con la conseguenza che il tasso di interesse effettivo risulta inferiore al tasso nominale. Pu verificarsi il caso in cui si produca uno scoperto per valuta ossia una situazione in cui il correntista figura temporaneamente a debito della banca con un saldo dare e quisto pu accadere perch i versamenti, in genere, hanno valuta successiva rispetto alla data di effettuazione delloperazione mentre i prelevamenti hanno valuta coincidente con la data di effettuazione delloperazione. La remunerazione netta per linvestitore risente anche delle spese addebitate. I conti correnti sono caratterizzati da un massi grado di disponibilit delle somme depositate assicurata dalla possibilit di utilizzare i diversi mezzi di pagamento messi a disposizione dellemittente e dalla possibilit di prelevamento in contanti. Il conto corrente rappresenta il pi diffuso ed ingente strumento di raccolta per lemittente ed ha un costo esiguo per lo stesso. Data tale caratteristica, sono diffuse diverse tipologie di conti correnti in grado di garantire la raccolta di fondi anche di importo assai limitato. Per conti convenzionati si intendono conti correnti accesi ad un determinato gruppo di correntisti (dipendenti di societ, pensionati di un ente, iscritti ad una associazione, ecc), che usufruiscono di condizioni e tassi uniformi e che in particolare su una e laltra gli vengono garantite condizioni di favore quindi migliori rispetto a quelli spuntabili singolarmente. Le agevolazioni, in genere, riguardano i costi di scritturazione e di liquidazione di periodo, oltre che la possibilit di ottenere un costo a forfait per le suddette operazioni di scrittura o servizi
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accessori quali emissioni di carte debito o credito, ecc., per quanto concerne gli interessi vengono applicate condizioni pi favorevoli ai convenzionati per lo pi sugli interessi attivi e infine negli ultimi tempi si assistito anche allintroduzione di condizioni favorevoli su particolari servizi che interessano nello specifico la categoria a cui si rivolge il conto convenzionato. I conci correnti a target, sono dei conti predisposti dalla banche per rispondere alle esigenze di una particolare categoria di clienti indotti ad identificarsi nelle caratteristiche del prodotto offerti. Anche se molto simile ai conti correnti convenzionati, i conti correnti a target presentano dei servizi accessori pi mirati e personalizzati ed una minore flessibilit poich i segmenti target sono predefiniti. I conti correnti abbinati a contratti assicurativi sono dei conti correnti associati a delle polizze come la morte accidentale del correntista con il versamento agli eredi di un indennizzo pari al saldo o un multiplo di esso oppure polizze contro rischi di infortuni e malattie, responsabilit civile, furti, ecc. I conci correnti in valuta hanno la caratteristica di essere indicizzati in una valuta di riferimento in cui si registrano addebitamenti ed accreditamenti ed il tasso di interesse legato allandamento della valuta di riferimento. I conti di liquidit (o conti di investimento o conti fondo) sono un prodotto misto che prevede labbinamento di u conto corrente di corrispondenza il quale ha delle caratteristiche di liquidit, con uno strumento di investimento in quote di fondi comuni di investimento ottenendo in tal modo maggiore redditivit delle disponibilit monetarie. I conti correnti di servizio sono degli strumenti con una remunerazione nulla o molto contenuta per le somme depositate giustificate dallassenza di spese di gestione e dalla possibilit di effettuare un numero significativo di operazioni gratuitamente oppure dietro il pagamento di una commissione forfettaria di importo contenuto. Date tali caratteristiche,
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un conto utilizzato prevalentemente come strumento di pagamento e di gestione della liquidita e rimuove la tradizionale e prioritaria contrattazione tra banca e cliente del tasso di interesse in quanto oggetto di negoziazione il numero di operazioni gratuito o la commissione forfettaria.

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17-04-2012 CREDITIZIA

STRUMENTI

DELLATTIVITA

DI

INTERMEDIAZIONE

Tra gli strumenti con cui la banca attua la sua attivit di intermediazione creditizia assume un ruolo centrale lapertura di credito che consiste in un contratto con cui la banca simpegna a tenere a disposizione di un cliente, per un certo tempo o a tempo indeterminato, una somma di denare che il cliente stesso potr utilizzare pi volte mediante una pluralit di atti, senza che sussista per il cliente lobbligo di utilizzare il credito e senza che sia necessario stipulare di volta in volta altri contratti. Lapertura di credito un contratto scritto e consensuale in quanto si perfeziona senza che la somma messa a disposizione venga realmente utilizzata. Il contratto di partura di credito sempre preceduto da unistruttoria con la quale la banca accerta la correttezza, la solvibilit e la potenzialit economico-patrimoniali del richedente. La gestione dellimpresa caratterizzata da un costante fabbisogno finanziario per poter sviluppare la sua attivit di crescita e di sviluppo in generale. Tale attivit di sviluppo deve essere alimentata da investimenti i quali posso essere effettuati sia in capitale fisso (impianti, immobili) che in capitale circolante (crediti alla clientela). Gli investimenti in capitale fisso presentano dei caratteri di salutariet o di eccezionalit mentre i fabbisogni di capitale circolante sono molto frequenti allinterno di unimpresa e questo si traduce in un diverso grado di prevedibilit del fabbisogno finanziario. Per gli investimenti in capitale fisso, data la sporadicit di tali investimenti, la prevedibilit del fabbisogno quantificabile sia in termine di esborso sia in termini di tempisitca. Meno prevedibili sono gli investimenti in capitale circolante in quanto sono quantificabili solamente in termini di trend. Limprevedibilit del fabbisogno del capitale circolante uno dei problemi che assume maggior rilievo nella finanza di imprese e viene mitigato dallottenimento del credito di fornitura che si ottiene tramite lottenimento di dilazioni da parte dei fornitori o la

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concessione di dilazioni ai clienti. Tuttavia, non raro il verificarsi che per brevi periodi il saldi tra flussi monetari in entrata ed uscita sia deficitario per via dei diversi periodi di dilazione concessi/ottenuti. La situazione di deficit viene fronteggiata tramite la domanda nei confronti delle banche di forme di finanziamento e pu nel dettagio il fabbisogno finanziario si traduce nella richiesta di una domanda di margine di liquidit supplementare rispetto a quella generata dalla gestione corrente e si sostanzia in un apertura di credito in conto corrente. Un altro modo per far fronte al fabbisongo finanziario consiste nella richiesta di un finanziamento collegato alla smobilizzo dei crediti di fornitura che viene attuato tramite operazionei di sconto di portafoglio cambiario o di anticipo su ricevute bancarie o fatture. Le aperture di credito costituiscono le principali operazioni di finanziamento effettuate dalle banche e possono essere classificate in base a diversi elementi: a- Riguardo alle forme di utilizzazione del credito si distinguono le aperture di credito per cassa dalle aperture di credito per firma. i. Con le aperture di crediti per cassa, la banca simpegna a concedere un prestito monetario che pu essere utilizzato con uno o pi prelevamenti. Lapertura di crediti per cassa pu essere semplice o in conto corrente. semplice quando il cliente pu utilizzare il credito ricevuto una volta sola, sia pure con uno o pi prelevamenti, ma non gli e consentito il ripristino del credito mediante successivi versamenti. Lapertura di credito detta in conto corrente quando il cliente pu ripristinare la sua diponibilit e quindi riutilizzare pi volte il credito via via reintegrato, ii. Con le aprture di credito per firma la banca simpegna a concedere un prestito non momentario. Tale prestito si sostanzia con il prestito della prorpia firma per accettazione di tratte, per avvalli e per fideiussioni.

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Loperazione bancaria di sconto il contratto con cui un cliente cede alla banca un credito verso terzi non ancora scaduto, rivecendo in cambio limporto diminuito dello sconto commerciale e delle commissioni. Limporto ceduto dal cliente il valore nominale del credito, mentre quello pagato dallente creditizio denominato netto ricavo. La cessione del credito avviene salvo buon fine e ci si traduce nel fatto che il cliente ha lobbligo di rispondere nel caso di inadempienza da parte del debitore. Lo sconto pu riguardare titoli di credito o altri documenti. Con loperazione di sconto cambiario, la banca anticipa ad un suo cliente il valore attuale di cambiali con scadenza futura che il cliente trasferisce alla banca tramite girata. Tale operazione andata in disuso in quanto le imprese utilizzano altri strumenti per riscuotere i proprio crediti sia perch evitano limposta di bollo sia perch non figurano come obbligati cambiari. Loperazioni di sconto rappresenta per limpresa cliente unoperazione di smobilizzo e risulta complementare e concorrente alle altre operazioni di finanziamento. Per la banca tale operazione rappresenta unoperazione di impiego fondi . Le fasi delloperazioni consistono nella presentazione allUfficio Portafogli degli effetti allo sconto i quali vengono presentati unitamente alla compilazione e presentazione di un apposito modello (distinta di presentazione degi effetti allo sconto). Nella distinta, il cliente deve riportare per ciascun effetto limporto, lobbligato principale, il luogo di pagamento e la data di sacdenza. Il limite massimo per quanto riguarda limporto degli effetti presentati la cifra di casteletto accordata con la banca. Lufficio portafogli, previo esame formale degli effetti presentati, invia i medesimi allufficio fidi che decide in merito alla loro accettazione o rifiuto sulla base della solvibilit degli obbligati cambiari.

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Perch una cambiale si possa definire bancabile deve avere tutti i requisiti per essere ammessa allo sconto. Tali requisiti sono stabiliti dalla Banca DItalia e sono: la natura commerciale, la presenza di almento due firme di persone solvibili, la scadenza non superiore ai 6 mesi, lassenza di clausole che limitino lesercizio dei diritti cambiari, la pagabilit su na piazza bancabile. Il calo che si manifestato nelluso delle cambiali ha fatto diminaire limportanza pratica delloperazione bancaria di sconto di portafoglio commerciale che attualmente un operazione che viene svolta molto raramente. Lesigenza delle imprese di smobilizzare i credti commerciali ha dato origine e sviluppo a nuove forme di finanziamento alternative. Le operazioni di smobilizzo altrenative allo sconto oggi sono principalmente il portafoglio salvo buon fine, gli anticipi su fatture, la cartolarizzazione dei crediti e le cessioni di crediti commerciali alle societa di factoring. Le aperture di credti per portafoglio s.b.f. possono essere concesse secondo varie modalita che omportano notevoli differenze per quanto concerne le procedure, i rischi assunti ed i costi che gravano sulla clientela. La forma di portafoglio s.b.f. pi utlizzata riguarda il portafoglio s.b.f. con dispobilit immedita e si sostanzia con laccredito delle ricevute bancarie presentate allincasso s.b.f. in un conto anciticpo su cui maturano interessi con liquidazione trimestrale. Le ricevute bancarie che vengono via via presentati alla banca dal cliente affidato, se rientrano nel castelletto, vengono accredtitate dalla banca nel conto anticipo con valuta adeguata e subito girate al conto corrente di corrispondenza con valuta in giornata. Le commissioni edi diritti dincasso sono addebitati direttamente in conto corrente di corrispondenza. L'iter dell'incasso elettronico a mezzo Ri.Ba pu essere articolato nei seguenti punti:

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1. I clienti presentano alla propria banca i dati relativi ai crediti da incassare avvalendosi di supporti informatici, avendo cura di specificare la banca del debitore, con relativi codici ABI e CAB, presso la quale domiciliare il pagamento. 2. La banca assuntrice provvede ad inviare le Ri.Ba, attraverso la rete telematica interbancaria, alle varie banche domiciliatarie. 3. Queste ultime provvedono, a loro volta, a stampare e spedire l'avviso di scadenza al domicilio del debitore. 4. La comunicazione di esito (pagamento o insoluto) delle ricevute avviene sempre, tra la banca assuntrice e le banche domiciliatarie, tramite rete interbancaria. Il cliente pu quindi conoscere in tempi brevi le eventuali insolvenze dei clienti, iniziando tempestivamente le opportune azioni di recupero. 5. Quando il servizio Ri.Ba abbinato all'incasso con la condizione s.b.f. con disponibilit immediata, la banca ha un lasso temporale, il cosiddetto termine di stornabilit, entro il quale deve addebitare nel c/c di corrispondenza del cliente le ricevute insolute; decorso il termine le Ri.Ba vengono considerate andate a buon fine e gli importi accreditati non possono essere pi distolti dai c/c. Con lentrata in vigore del Testo unico le banche intervengono in modo completo nel processo di finanziamento delle imprese. I vincoli della vecchia legge bancaria del 1936 sono stati rimossi eloperativit si spinta oltre il breve termine. Linvestimento in capitale fisso rappresenta per limpresa il momento dellacquisizione di fattori produttivi permanenti e non temporanei quali le materie prime. I capitali fissi non esauriscono la loro utilit immediatamente ma la cedono lentamente nel corso del tempo. Dal punto di vista economico linvestimento in capitale fisso non comporta un costo immediato per limpresa e di importo pari allacquisto ma una distribuzione del

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costo totale attraverso il processo di ammortamento. Questo coerente con la valenza pluriennale dellinvestimento in quanto se il capitale fisso acquistato partecipa pi volte al processo produttivo o amministrativo dellimpresa corretto che il costo di tale fattore venga imputato a pi esercizi. Dal punto di vista finanziario lacquisizione di capitali fissi produce unuscita di cassa immediata pari al costo del bene. Se limpresa ricorresse ad una fonte esterna lesborso diverrebbe graduale. Gli investimenti in capitale fisso producono ricadute significative sulle scelte di finanziamento che limpresa deve compiere. La forma di copertura dovr necessariamente presentare alcuni requisiti di base quali la scadenza: 1- la scadenza protratta oltre il breve termine. 2- il piano di rientro programmato e coerente con i flussi in entrata previsti. Linvestimento in capitale fisso pu essere: a titolo definitivo, basato sulacuqto della propriet del bene oggetto di investimento; a titolo temporaneo, limpresa desidera disporre del bene per un arco di tempo pi o meno lungo ma senza acquistarne la propriet. La forma tecnica di finanziamento per linvestimento in capitale fisso pi utilizzata nel medio lungo termine il muto. Il muto uno strumento complesso che si fonda su una pluralit di negozi giuridici quali il conto corrente di corrispondenza e lassicurazione. La restituzione della somma prestata dalla banca con il contratto di mutuo e il pagamento degli interessi maturati durante il periodo del prestito pu assumere forme differenti.

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19-04-2012 STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA La politica monetaria l'insieme degli strumenti, degli obiettivi e degli interventi adottati per modificare e orientare la moneta, il credito e la finanza, al fine di raggiungere obiettivi prefissati di politica economica, di cui la politica monetaria fa parte. La politica monetaria deve concentrarsi sul medio periodo e la sua azione deve essere sostenuta da politiche di bilancio, da politiche strutturali orientate a garantire lefficiente funzionamento dei mercatie da un comportamento responsabile di coloro che partecipano alle trattative salariali. La politica di bilancio fa riferimento alle manovre fiscali e di spesa pubblica attuate tramite il bilancio dello Stato con la finalit di incedere sulle cariabili macroeconomiche obiettivo. La principale autorit competente per la politica di bilancio il Parlamento e per quanto riguarda gli Stati appartenenti allUEM (unione europea monetaria), essi sono soggetti ad alcuni vincoli in materia di politica di bilancio in virt del Trattato istitutivo dellUE e del Patto di stabilit e crescita. Lunione economica e monetaria costituita dai paesi dellUnione Europea che hanno adotta leruo come moneta. La realizzazione di ununione momnetaria richiede che tutti i Paesi aderenti abbiano situazioni economico-finanziarie compatibili tra loro al fine di non generare tensioni sulla futura moneta. Lattuazione della politica monetaria univa affidata al SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali) previsto dallart.107 del trattato di Maastricht. Il SEBC unorganizzazione complessa nata dallesigenza di attuare una politica monetaria unico in pi Paesi, ognuno dei quali resta autonomo in materia di politica fiscale. Il SEBC costituito: dalla BCE la quale ha i poteri decisionali in materia di politica monetaria unica; dalle banche centrali nazionli dei paesi aderenti allUEM con compiti operativi di attuazione

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della politica monetaria; dalle banche centrali dei paesi dellUE ma che non adottano la moneta unica con un ruolo consultivo. Allinterno del SEBC vi leurosistema formato dai soli paesi partecipanti allUEM ai quali vengono rivolte le politiche monetarie attuate dalla BCE. La necessit di generare questa nuova aggregazione quale leurosistema, come gi detto, nasce dalla non coincidenza tra Paesi partecipanti allUE e Paesi aderenti allUEM. Poich vi partecipano anche le banche dei Paesi che non adottano leruo, il SEBC non pu essere lorganizzazione alla quale conferire la responsablit della politica monetaria che risulta affidata alla BCE la quale ha il compito di gestire la politica monetaria europea e di assicurare il boun funzionamento del sistema dei pagamenti. Obbiettivo fondamentale dellEurosistema assicurare il mantenimento della stabilit dei prezzi nellarea euro, in moda da preservare il potere di acquisto della moneta unica e tale stabilit dei prezzi viene attuata agendo principalmente sul tasso di inflazione il quale stato stabilito intorno al 2%. Il legame tra moneta ed inflazione esplicitato nellequazione degli scambi di Fisher in base alla quale il valore totale delle transazioni pari al volume di moneta necessario per coprirle che a sua volta dato dalla quantit di moneta in circolazione per la sua velocit di circolazione. M x V = P x T Data la difficolt di misurare il numero di transazioni, molti economisti hanno ritenuto opportuno sostituire il numero di transazioni T con il reddito reale Y partendo dal presupposto che vi proporzionalit tra reddito reale e numero di transazioni. Per cui si ha: M x V = P x Y

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Imponendo che k=1/V, si ha la funzione di domanda di moneta che evidenzia come a parit di velocit di circolazione e di reddito reale il livello dei prezzi varia in funzione della quantit di moneta. M = kPT La BCE in grado di controllare lofferta di moenta tramite il controllo della base

monetaria. Lofferta monetaria dipende direttamente dalla base monetaria e dalle propensioni del pubblico e delle banche a detenere liquidit rispetto ai depositi. In formule si ha:

Dove p esprime la propensione del pubblico a detenere moneta legale rispoetto ai depositi e b la propensione delle banche a detenere riserve rispetto ai depositi. La BCE mira a conseguire due obbiettivi immediti: influenzare i tassi di interesse di mercato ed avviare il meccanismo di trasmissione; segnalare il prorpio orientamento agli operatori economici i cui comportamenti dovrebbero essere coerenti. La Bce nellassolvere tali compiti opera in conformit del princio di economia di mercato aperta ed in libera concorrenza favorendo uneffeciente allocazione delle risorse. Gli strumenti che ha a disposizione la BCE sono:
1.

Operazioni di mercato aperto, le operazioni di mercato aperto giocano un ruolo essenziale nella manovra dei tassi dinteresse, nella gestione delle condizioni di liquidit nel mercato monetario e permettono al SEBC di rendere evidenti i propri orientamenti di politica monetaria.Tali operazioni possono essere distinte in diversi tipi:

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a. Operazioni di rifinanziamento principale. Le operazioni di rifinanziamento principali rivestono un ruolo essenziale per la politica monetaria del SEBC: esse infatti permettono un agevole controllo dei tassi dinteresse e permettono il rifinanziamento del settore bancario. Sono effettuate dalle singole Banche centrali nazionali mediante aste standard che si tengono con una frequenza settimanale: le richieste immesse dalle controparti sono aggregate a livello europeo ed la BCE a decretare quali risultano aggiudicatarie b. Operazioni di rifinanziamento a pi lungo termine. Le operazioni di rifinanziamento a pi lungo termine forniscono liquidit a pi lungo termine al sistema finanziario; sono poste in essere a livello decentrato dalle singole Banche centrali nazionali mediante aste mensili a tasso variabile. A differenza delle operazioni di rifinanziamento principali, con questo tipo di operazioni il SEBC non intende dare indicazioni al mercato. c. Operazioni di fine tuning. Le operazioni temporanee di fine tuning permettono al SEBC di controllare levoluzione dei tassi ed intervenire sulle fluttuazioni inattese della liquidit. Poich presuppongono rapidit di esecuzione e flessibilit di mezzi, tali operazioni non hanno n frequenza n scadenza regolare e sono effettuate mediante aste veloci o procedure bilaterali. d. Operazioni strutturali. Le operazioni di tipo strutturale sono poste in essere quando il SEBC vuole modificare la propria posizione strutturale nei confronti del sistema finanziario. Possono essere costituite da emissioni di certificati di debito della BCE, acquisti o vendite definitive. 2. Operazioni su iniziativa delle controparti. A differenza delle operazioni di mercato aperto, quelle su iniziativa delle controparti (cd. standing facilities) sono attivate dalle

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istituzioni creditizie abilitate ad operare con il SEBC.I principali requisiti richiesti alle controparti sono: a. essere intermediari finanziari assoggettati al regime di riserva obbligatoria; b. disporre di una situazione finanziaria solida; c. essere sottoposti alla supervisione di una Autorit di vigilanza dellUnione Europea; d. soddisfare particolari criteri operativi quali la possibilit tecnica di accedere al sistema telematico delle aste. Le controparti abilitate hanno la possibilit di accedere a due tipi di operazioni: a. Rifinanziamento marginale Le operazioni di rifinanziamento

marginale permettono alle controparti di ottenere liquidit a brevissimo termine (overnight) dalle Banche centrali nazionali a fronte di attivit stanziabili. Possono consistere in compravendite di titoli con patto di riacquisto (la propriet del titolo trasferita al creditore e contestualmente le parti concordano di procedere alloperazione inversa e di ritrasferire il titolo al debitore il primo giorno lavorativo successivo) o in prestiti con garanzia reale ad un giorno e con esse le banche possono soddisfare bisogni temporanei di liquidit. Il tasso dinteresse a cui si compiono le operazioni rappresenta un "tetto" per i tassi del mercato overnight. Per poter attivare tali operazioni, cos come richiesto dallart. 18 dello Statuto del SEBC, le controparti devono presentare adeguate garanzie collaterali (le cd. attivit stanziabili o eligible assets) distinte in: a.i. attivit stanziabili di primo livello, costituite da attivit in euro negoziabili che soddisfano i requisiti generali specificati dalla BCE;
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a.ii. attivit stanziabili di secondo livello, costituite da titoli (non necessariamente negoziabili) di particolare rilevanza per i mercato bancari e monetari nazionali. Le operazioni di rifinanziamento marginali sono assimilabili alle anticipazioni (ordinarie e straordinarie) con cui la Banca dItalia svolgeva la sua funzione di prestatore dultima istanza. A differenza delle anticipazioni a scadenza fissa, per, le marginal lending facilities non necessitano dellassenso dellIstituto centrale (vi si pu accedere in qualsiasi momento della giornata lavorativa) e sono illimitate; rispetto alle anticipazioni ordinarie, la maggiore differenza consiste nel fatto che laccesso alle operazioni di rifinanziamento marginali teoricamente illimitato. b. Operazioni di deposito Le operazioni di deposito permettono alle controparti di impiegare al margine le eccedenze di liquidit mediante

depositi overnight presso le Banche centrali nazionali. In occasione dei depositi non prevista alcuna garanzia reale e la remunerazione del deposito avviene ad un tasso prefissato: tale tasso costituisce il "pavimento" dei tassi sul mercato overnight.I tassi dinteresse fissati e resi noti dal SEBC per le operazioni su iniziativa delle controparti costituiscono i due valori (massimo e minimo) dei tassi dinteresse sul mercato overnight: questi ultimi possono perci oscillare solo allinterno del "corridoio" individuato dal SEBC e fungono da guida per lintera struttura dei tassi di mercato nellarea delleuro. 3. Riserva Obbligatoria. erzo ed ultimo strumento attivabile dal Sistema Europeo delle Banche Centrali la manovra della riserva obbligatoria. Sfruttando la possibilit offerta dallart 19 dello Statuto del SEBC, a tutte le istituzioni creditizie operanti nellarea delleuro stato imposto di mantenere una riserva minima presso le Banche centrali nazionali, riserva calcolata applicando un coefficiente alle passivit nel

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bilancio delle istituzioni creditizie: lobbligo si considera soddisfatto se listituzione creditizia mantiene una riserva media giornaliera, calcolata nellarco di un mese, almeno pari allammontare di riserva dovuto. dunque possibile movimentare l'intera riserva purch a fine giornata il conto riserva/regolamento (il conto su cui la banca mantiene le proprie riserve pressa la Banca centrale) non presenti saldi negativi. L'aggregato soggetto a riserva comprende le seguenti passivit: depositi, titoli, di debito emessi, titoli dal mercato monetario. Sono invece escluse le passivit nei confronti della BCE e delle Banche centrali dei paesi dell'area-euro nonch delle banche soggette alla riserva obbligatoria del SEBC; con cadenza mensile la BCE pubblica un elenco delle istituzioni soggette al sistema di riserva obbligatoria. L'aggregato soggetto a riserva si compone di due parti: b.i. la prima comprende depositi a vista e overnight; depositi con scadenza predeterminata fino a due anni; depositi rimborsabili con preavviso fino a due anni; titoli emessi con scadenza predeterminata fino a due anni; strumenti di raccolta a breve termine (money market papers). Su questa prima parte dovuta una riserva nella misura del 2%; b.ii. la seconda comprende depositi con scadenza predeterminata oltre i due anni; depositi rimborsabili con preavviso oltre i due anni; pronti contro termine passivi; titoli emessi con scadenza predeterminata oltre i due anni. Su questa seconda parte non dovuta nessuna riserva (aliquota dello 0%) ma essa contribuisce al calcolo della franchigia. Per non penalizzare eccessivamente le banche minori, infatti previsto che dall'importo cos determinato si sottragga una detrazione fissa, pari a 100mila euro. Tale detrazione si applica per ogni singola banca assoggettata agli obblighi di riserva anche se questa si avvale della facolt della riserva indiretta: le banche, infatti,

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possono adempiere agli obblighi della riserva obbligatoria attraverso una banca intermediaria; la banca intermediaria responsabile, congiuntamente alle banche intermedie, del rispetto di obblighi di riserva da parte di queste ultime. Le riserve minime obbligatorie sono remunerate al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali durante il periodo di riferimento.

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23-04-2012 IL MUTUO Il mutuo il contratto col quale una parte consegna allaltra una determinata quantit di denaro o di altre cose fungibili e laltra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualit (art 1813 c.c.). Con il termine muto, si intende far riferimento ad un contratto di finanziamento a mediolungo termine di carattere monetario in cui previsto che il rimborso del prestito non avvenga in ununica soluzione ma gradualmente nel tempo mediante un rimborso a rate. Si tratta di unoperazione destinata a soddisfare bisogni finanziari di medio-lungo periodo che i prenditori di fondi posso manifestare in particolari fasi del loro ciclo di vita o in corrispondenza di determinati investimenti. In alcuni casi si ha, infatti, lesigenza di dover mobilitare ingenti risorse i cui benefici sono destinati a maturare in un arco di tempo abbastanza lungo ed il muto ben si presta a soddisfare tali esigenze. Il muto si presume a titolo oneroso ed il costo di tale finanziamento espresso da un tasso di interesse il quale pu essere: - fisso, quando indipendente dalle condizioni di mercato; - variabile, quando viene previsto un adeguamento del tasso di interesse alle condizioni di mercato. Uno dei tassi di riferimento pi noti lEuribor il quale una media ponderata dei tassi ai quali le banche dei Paesi dellUnione Monetaria Europea si concedono prestiti. Lindicizzazione alle condizioni di mercato pu essere pi o meno intensa in quanto si deve considerare che: o in alcuni casi pu essere fissato un tetto massimo oltre il quale, anche in presenza di una situazione di mercato che lo imporrebbe, il tasso di interesse applicato non possa essere maggiore di tale tetto; o ladeguamento alle condizioni di mercato dipende dalla frequenza con la quale vengono previsti tali adeguamenti; o lindicizzazione pu riguardare sia gli interessi che limporto del capitale preso a prestito.

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- misto, si tratta di una soluzione in base alla quale il cliente avr la facolt di mutare il tasso da fisso a variabile e viceversa a seconda delle sue esigenze, previsioni o situazioni di mercato. Uno dei principali profili sui quali possibile intervenire per caratterizzare unoperazione di mutuo e renderla maggiormente adatta alle esigenze di un privato o di unimpresa quello del piano di rimborso. Il piano di rimborso pu essere articolato con diverse modalit. Una prima soluzione un piano di rimborso che preveda la facolt del cliente di rimborsare in qualsiasi momento il finanziamento concesso ma vista la sua onerosit tale soluzione viene poco praticata. Una seconda soluzione il rimborso graduale del prestito a scadenze prestabilite mediante il pagamento di rate periodiche. Tale soluzione richiede che vi sia la redazione di un piano di ammortamento in cui vengano messe in evidenza in corrispondenza di ogni scadenza: 1- i flussi per il cliente, sia in entrata che in uscita, composti da una quota capitale ed una quota interessi; 2- il debito estinto fino a tale data; 3- il debito residuo a tale data. Il piano di ammortamento pu essere redatto secondo lo schema italiano o francese. Lo schema italiano prevede che la quota capitale venga tenuta costante nel tempo. Oltre alla quota capitale va tenuta in considerazione anche la quota interessi ed essendo questi calcolati di volta in volta sulla somma a disposizione, limporto della quota interessi avr un andamento decrescente che va ad influenzare limporto delle rate. Una soluzione pi utilizzata il piano di ammortamento francese il quale prevede il pagamento di una rata sempre costante dando cos al cliente la possibilit di pianificare in misura precisa limporto dei propri esborsi che risultato tutti dello stesso importo. Il piano di rimborso pu variare in quanto la banca pu concedere al cliente la facolt di rimborsare anticipatamente le somme ancora dovute rispetto al piano di ammortamento concordato. Anche il prenditore di fondi pu valutare positivamente una simile possibilit che permetterebbe di risparmiare in tal modo il pagamento di interessi per i periodi successivi.

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Per soddisfare le esigenze delle imprese di avere il pi velocemente possibile a disposizione la somma richiesta, una banca pu mettere a disposizione del richiedente una certa somma definibile pre-finanziamento in attesa dellerogazione del prestito richiesto. Tale importo pu servire a far fronte alla necessit di avvio del progetto di investimento che non risultano differibili. Si tratta di un finanziamento a breve termine e non autonomo in quanto viene erogato in funzione della concessione di un finanziamento di maggior rilievo. Per favorire il cliente nel rimborso del capitale preso a prestito, la banca ed il cliente possono concordare un periodo di pre-ammortamento. Una volta erogata dal finanziatore la somma convenuta, si pu prevedere che trascorra un certo periodo prima che inizi il rimborso del finanziamento. Durante lesecuzione del contratto di mutuo, non raro che il prenditore di fondi sia in particolari situazione che lo inducano a richiedere alla banca di rinegoziare le condizioni del prestito. Pu accadere che le condizioni del prestito non siano pi coerenti con la situazione di mercato o con la situazione economico-finanziaria del soggetto finanziato. La banca ha la possibilit o meno di aderire a tale proposta che potrebbe comportare non solo la revisione del tasso di interesse applicato ma anche una diversa modulazione del piano di rimborso.

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26-04-2012 IL LEASING FINANZIARIO Il leasing finanziario un contratto mediate il quale un soggetto (locatore) a fronte del pagamento di canoni periodici, concede ad un altro soggetto (locatario) sia lutilizzo di un bene per un certo periodo dia la facolt al termine di tale periodo di acquistare il bene stesso ad un prezzo stabilito fin dallorigine. Per operazioni di locazione finanziario si intendo no le operazioni di locazione di beni mobili ed immobili acquistati o fatti costruire dal locatore, su scelta ed individuazione del conduttore, che ne assume tutti i rischi e con la facolt per questultimo di divenire proprietario dei beni locati al termine della locazione, dietro versamento di un prezzo prestabilito. Limpresa utilizzatore individua un bene di cui necessita il quale viene acquistato e quindi pagato dalla societ di leasing che ne diviene proprietario. Il bene in questione per viene consegnato al locatario il quale si impegnata a corrispondere un canone al proprietario del bene per tutta la durata del contratto di leasing. Al termine di tale periodo, il locatore avr la facolt di divenire proprietario del bene riscattandone la propriet dalla societ di leasing pagando un prezzo in genere molto contenuto. Si tratta dunque di unoperazione di finanziamento ed i canoni rappresentano da un lato il rimborso del capitale prestato e, dallaltro, la remunerazione del capitale preso a prestito. La principale garanzia offerta alla societ di leasing si pu riscontrare nella propriet del bene acquistato o fatto costruire il quale rimane di sua propriet fino al momento eventuale in cui lutilizzatore opter per il riscatto del bene. Talvolta vengono richieste ulteriori garanzie le quali possono essere fideiussioni o ipoteche su immobili. Il contratto di leasing pu essere strutturato secondo differenti modalit di rimborso. La successione dei pagamenti e la loro combinazione determinano il paino di rimborso del leasing. Si posso individuare almeno due fasi quali: 1- fase dei canoni, che a sua volta si divide in : a. Fase iniziale, in genere riguarda il primo pagamento ed abbastanza agevole riscontrare o il pagamento cumulativo ed in via anticipata di n certo numero di canoni o il pagamento di un maxicanone iniziale di importo differente da tutti gli altri.

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b. Fase intermedia, solitamente parte dalla seconda data di pagamento ed quelle pi tipica in cui previsto il pagamento in successione di canoni di uguale importo. c. Fase finale, interessa lultimo o gli ultimi pagamenti periodici e pu essere caratterizzata dal pagamento di canoni o di un solo canone di importo maggiorato rispetto a quelli della fase intermedia. 2- Fase del riscatto, quella fase in cui pu essere esercitata la relativa opzione e pagato il prezzo convenuto, consentendo al locatario di divenire proprietario del bene utilizzato. Il prezzo da pagare viene di solito fissato pari ad una percentuale dellimporto finanziato identificabile nel prezzo del bene messo a disposizione. LEASING OPERATIVO Nel leasing operativo si ha un operazione non finalizzata allacquisto di un bene e quindi non configurabile come un operazione di finanziamento per lacquisizione della propriet di beni. I soggetti delloperazione non sono pi tre come nel leasing finanziario ma solamente due ossia il fornitore del bene e limpresa utilizzatrice. Il profilo dellacquisto in tale contratto solo secondario ed eventuale ed i canoni che sono a fronte del solo utilizzo del bene possono risultare sensibilmente pi bassi rispetto a quelli prevedibili nellipotesi di leasing finanziario. Sar solo eventuale la previsione contrattuale di un prezzo dopzione per lacquisto del bene al termine del contratto. Se vi tale facolt, il prezzo di riscatto sar in linea con il valore di mercato del bene e se il locatario lo riterr opportuno lo potr riscattare altrimenti il bene torner nelle disponibilit del fornitore.

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05-05-2012 IMPRESE DI ASSICURAZIONE Tutti gli operatori economici sono chiamati ad agire in codizioni di incertezza e rischio. Parlando di rischio opportuno innanzitutto introdurre qualche distinzione individuando: - I rischi speculativi o finanziari, riguardano la variabilit del risultato atteso da un determinato investimento. Tale rischio pu avere sia unaccezione favorevole o sfavorevole. Si pensi al caso di un acquirente di un titolo azinario il quale pu vedere il suo titolo apprezzarsi o deprezzarsi nel periodo di detenzione di tale titolo. - I rischi puri o assicurativi, tali rischi producono conseguenze esclusivamente negative che si traduono in un danno per i soggetti colpiti. - I rischi demografici, sono legati ad eventi attinenti alla vita umana quali la morte o la sopravvivenza ad una certa data. Ciascun soggetto pu decidere se gestire in modo autonomo il rischio oppure trasferirlo ad altri soggetti trasformandolo. Un soggetto sar incline a gestire in modo autonomo il rischio se ritiene che levento sia poco probabile o che i suoi effetti siano di modesta entit ma tali supposizioni possono anche derivare da unerrata percezione del rischio. Quando invece un soggetto ritiene che il rischio sia troppo oneroso, pu trasformarlo trasferendolo ad altri soffetti. I rischio speculativi possono essere annullati o quanto meno mitigati tramite la realizzazione di strategie di copertura che comportano il ricorso a strumenti finanziari derivati. I rischi puri e demotrafici, invece, sono oggetto tipico dellattivit assicurativa attraverso la quale i rischi individuali vengono trasformati in frazioni di rischio collettivo tramite il risk pooling. Lart 1882 del codice civile definisce lassicurazione come il contratto col quale lassicuratore, verso pagamento di un premio, si obbliga a rivalere lassicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana. Dalla definizione data dal codice civile possibile ricavare la distinzione tra: il ramo danni, al quale appartengono tutti i prodotti assicurativi indirizzati a compensare gli effetti di eventi negativi sui beni, sui soggetti o sul patrimoni; ed il ramo vita, il quale comprende tutti i prodotti destinati ad erogare coperture connesse ad eventi legati alla vita umana.

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Un elemento caratterizzante le imprese di assicurazione riguarda linversione del ciclo produttivo per cui i ricavi, costituiti dai premi, vengono incassati prima del sostenimento di costi, rappresentati dagli indennizzi pagati agli assicurati. Le imprese di assicurazione godono, pertanto, di uningente massa di risorse finanziarie che possono essere investite sul mercato per intervalli di tempo coerenti con gli impegni assunti nei confronti degli assicurati. Nel calcolo del premio sar necessario tenere conto del pagamento anticipato e riconoscere al cliente il valore temporale del denaro. Lattivita di tali intermediari si concretizza nel soddisfacimento del bisogno di fronteggiare i rischi puri delle unita di domanda attraverso il processo assicurativo. Tale processo si caratterizza per la non coincidenza tra il momento in cui avviene la manifestazione monetaria degli impegni degli assicurati (pagamento anticipato del premio) e quello delle imprese di assicurazioni (risarcimento dei sinistri), in modo che una compagnia in attivita acquisisca sempre risorse finanziarie in anticipo rispetto ai propri impegni (inversione del ciclo costi-ricavi). I premi sono, quindi, investiti ed il loro rendimento e stimato e riconosciuto allassicurato fin dal momento del pagamento del premio, che viene calcolato in modo che il suo montante consenta alla compagnia di coprire gli impegni assunti. Le basi tecniche del procedimento assicurativo comprendono: unipotesi statistica: riguardante lammontare, il numero e la distribuzione temporale delle somme che dovranno essere corrisposte agli assicurati; unipotesi finanziaria: riguardante il rendimento dei mercati finanziari. Tali ipotesi devono essere necessariamente ben definite e rispettate per rendere rigorosa lattuazione del processo assicurativo, se cio non avviene, la compagnia e esposta ad un rischio di volatilita del risultato economico. In caso di sottostima dellipotesi statistica, la compagnia conseguira un risultato economico inferiore a quello previsto, cosi come nel caso contrario (stima statistica piu alta e stima finanziaria piu bassa) il premio assumerebbe un importo superiore a quello del mercato e porterebbe ad una minore competitivita dellimpresa. Se invece il premio e stato correttamente calcolato, la compagnia di assicurazione dovrebbe chiudere sempre con un margine operativo lordo prossimo allo zero; per raggiungere invece un risultato netto positivo, essa deve vendere il prodotto assicurativo ad un prezzo (premio di tariffa) superiore a quello stimato sulla base del processo assicurativo (premio puro) aggiungendo a questultimo:

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i costi di distribuzione e le quote di competenza dei costi operativi; un ragionevole margine per tutelarsi dalla possibilita di scostamenti sfavorevoli tra ipotesi adottate ed effettivo andamento dei sinistri e dei mercati in cui si sono investiti i premi; un margine di utile. Lattivit assicurativa consentita solamente alla compagnie di assicurazione le quali possono rivestire la forma giuridica delle societ di capitali o della muta assicruatrice. Per ottenre lautorizzazione allo svolgimento dellattivit assicurativa, lAutorit di vigilanza (ISVAP) verifica i seguenti elementi: - Lassetto della gavernance e della struttura organizzativa: riguarda le caratteristiche relative alle procedure di selezione ed assunzione dei rischi ed alle modalit di gestione dei sinistri, la struttura di controllo interno e lo sviluppo potenziale dellattivit futura; - Lidoneit dei soggetti che ricoprono un ruolo allinterno dellimpresa i quali devno possedere i requisiti di onorabilit e professionalit; - Il requisito di patrimonializzazione, per poter operare, le imprese di assicurazione necessitano di un livello patrimoniale minimo atto a fronteggiare uneventuale maggiore intensit o frequenza dei sinistri. Una volta che lautorizzazione stata rilasciata o riconosciuta dallISVAP, limpresa iscritta di diritto nellAlbo delle imprese. I caratteri distintivi dellattivit assicurativa si rispecchiano nelle poste dello stato patrimoniale e del conto economico delle compagnie. Per le imprese di assicurazione, il cuore del bilancio il passivo dello stato patrimonale ed in particolare la riserva matematica la quale individua gli impegni assunti nei confronti degli assicurati con la sottoscrizione delle polizze vita. La riserva matematica si calcola tenendo conto di tutti gli elementi che incidono sullentit dei diritti e degli obblighi della compagnia. Tali valori vengono stimati ed il legislatore prevede che tali stime siano formulate nel rispetto del principio di prudenzialit.

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Anche il capitale proprio riveste una funzione economica fondamentale per le imprese di assicurazione in quanto, in caso di insufficienza delle riserve matematiche il capitale funge da presidio di sicurezza ed il legislatore ne fissa un limite minimo. Nel campo assicurativo, il rappoto tra il capitale di terzi ed il capitale propiro, che normalmente identifica la leva finanziaria, viene definito leva assicurativa in quanto il rapporto tra linsieme delle riserve tecniche ed il capitale proprio. Per le compagnie assicurative, il valore di tale leva risulta elevato e ne deriva che esse fanno uno scarso ricorso allindebitamento verso altri intermediari. Per quanto rigaurda lattivo dello stato patrimoniale, esso formato prevalentamente dagli investimenti effettutati con i premi raccolti e pu essere visto come un portafoglio investimenti. La struttura di tale portafoglio investimenti deve rispettare il principio generale di coerenza con le caratteristiche delle riserve tecniche.

Il conto economico diviso in due sezioni successive: - Il conto tecnico, destinato ad accogliere tutti i ricavi ed i costi caratteristici della gestione dei rischi e d origine al margine di conto tecnico;
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- Il conto non tecnico, evidenzia le oprerazioni straordinarie e le oprerazioni di gestione del capitale proprio della compagnia. La principale fonte di ricavo per la compagnia la raccolta dei premi effettuata nel corso dellesercizio a cui si accompagnano i proventi originati dalla gestione del portafoglio investimenti. La principale voce di costo relativa alla voce oneri per sisinistri ossia per i capitali maturati e per le rendite erogate in relazione alle polizze in essere o scadute.

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07/14/15 -05-2012 REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA Il sistema finanziario e una parte delleconomia sottoposta a diverse forme di controllo da parte dei pubblici poteri. Le ragioni possono ricondursi a 4 punti principali. - La funzione monetaria e il governo monetario delleconomia: la moneta e costituita, oltre che da quella legale (emessa dalla banca centrale), dalla moneta scritturale (o bancaria), ossia da speciali forme di debito delle banche comunemente accettate come mezzo di pagamento e che rappresentano la componente piu importante dellofferta di moneta.Esistono due aspetti di interesse generale che spiegano lesigenza e lutilita del controllo delle banche: o per ragioni di sicurezza, stabilita ed efficienza, o per regolare la quantita di moneta a disposizione delleconomia e/o per governare altre grandezze chiave (tasso di interesse e di cambio) della politica monetaria. - La tutela del risparmio e la protezione degli investitori: il trasferimento del risparmio comporta un interesse generale nel rafforzare la fiducia del risparmiatore nei confronti dei prenditori di fondi; fra essi, per primi, gli intermediari finanziari. E opportuno quindi fissare regole cui devono sottostare questi ultimi che offrono forme di Investimento ai risparmiatori. - Lesternalit negativa: se si considerano le banche come debitori, allora la crisi e linsolvenza assumono un rilievo che va al di la della tutela dellinteresse del singolo investitore, in quanto una crisi bancaria puo provocare esternalita negative per il sistema economico sotto forma di contagio verso altre istituzioni finanziarie, sfiducia e panico dei depositanti, determinando instabilita nella stessa economia reale. - Asimmetria informativa e fallimento del mercato: il rapporto creditore-debitore e intrinsecamente caratterizzato da un difetto di informazione a danno del creditore, che comporta un limite alla selezione efficace dei prenditori di fondi, essendo linformazione insufficiente a stabilire una graduatoria di rischio ed il prezzo del credito in funzione del rischio stesso. Si determina conseguentemente un livello medio dei prezzi che non discrimina in base alla qualita del prenditore: i migliori pagano prezzi troppo alti e la fascia di qualita piu bassa paga un prezzo insufficiente. Si arriva in tal modo a determinare il fallimento del mercato. Qui nasce linteresse delle pubbliche autorita a fissare regole per rafforzare lo spessore e la qualita delle informazioni disponibili agli investitori (criterio della trasparenza). Esistono interventi a diversi livelli dei poteri dello Stato:

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- legislativo: normativa primaria per creare regole per le aree componenti il sistema finanziario (area bancaria, mobiliare e assicurativa); - esecutivo: interventi del governo con politiche di indirizzo a livello tecnico; - amministrativo: autorita di controllo indipendenti con competenze specifiche che - operano attraverso politiche e strumenti di regolamentazione e vigilanza. La gerarchia non e univoca: la ragione principale e che la banca centrale e vista come istituzione cui spetta la tutela del valore della moneta. LE AUTORITA DI CONTROLLO DEL SISTEMA FINANZIARIO LA BANCA DITALIA E la banca centrale a cui fanno capo la funzione di controllo della moneta e del credito e la funzione di vigilanza sul sistema bancario. Nasce nel 1893 come risultato di una fusione tra la Banca Nazionale del Regno, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito. Intorno alla funzione di istituto di emissione, essa sviluppa una serie di altre attivita che la trasformano nella piu complessa figura di banca centrale, determinando il passaggio dalla forma giuridica privata a quella di istituto di diritto pubblico. Le attivita che svolge possono essere classificate in 4 aree funzionali: - come istituto di emissione: esercita un ruolo centrale nel sistema dei pagamenti e nellorganizzazione dei servizi tecnici alla base del sistema stesso (compensazione, coordinamento e regolamento delle iniziative interbancarie); - come banca centrale: ha dato attuazione alla politica commerciale con diversi strumenti con lobiettivo di dare stabilita alla moneta (da notare che dal 1999 le funzioni principali di politica monetaria sono passate alla Banca Centrale Europea); - come organo di vigilanza: determina stabilita ed efficienza del sistema, funzioni queste che si integrano con gli interventi di altri organi (Consob, Isvap); - come organo di tutela della concorrenza: la Banca ha il compito di sorvegliare la condotta di mercato delle istituzioni finanziarie e di accertare eventuali situazioni e comportamenti potenzialmente o effettivamente lesivi della concorrenza, anche queste funzioni si integrano con lattivita di altre istituzioni (Autorita garante della concorrenza e del mercato). LA CONSOB (COMMISSIONE NAZIONALE PER LA SOCIETA E LA BORSA)

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Ha il compito di controllare (regolamenta, autorizza e vigila) il settore mobiliare. E stata istituita nel 1974 e svolge unattivita orientata alla tutela degli investitori e al miglioramento dellefficienza e della trasparenza del mercato. Le attivita si articolano in: - regolamentazione: in merito a prestazione di servizi di investimento da parte di intermediari, a obblighi informativi delle societa quotate e alle offerte al pubblico di strumenti finanziari; - autorizzazione: pubblicazione delle offerte pubbliche, istituzione di nuovi mercati regolamentati; - vigilanza: riguarda le societa di gestione di mercati regolamentati, la trasparenza delle negoziazioni, la correttezza di comportamento di intermediari/promotori finanziari e delle informazioni fornite al mercato; - monitoraggio: riguarda eventuali anomalie nellandamento delle negoziazioni (insider trading e aggiotaggio). Le aree di intervento della Consob sono: - la sollecitazione allinvestimento: offerta o messaggio promozionale finalizzati alla vendita o sottoscrizione di prodotti finanziari; - gli obblighi di trasparenza degli emittenti di strumenti finanziari quotati; - i mercati regolamentati ed i soggetti che li gestiscono. LISVAP (ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI PRIVATE E DI INTERESE COLLETTIVO) Questo esercita il controllo del mercato e delle imprese di assicurazione attraverso le sue funzioni di regolamentazione, vigilanza e di autorizzazione. Nasce con la legge 576/82 assorbendo parte delle funzioni del Ministero dellindustria, con i compiti di: - vigilanza: sulla gestione tecnica, finanziaria e patrimoniale delle imprese di assicurazione per verificare losservanza della normativa; - analisi e ricerca: sempre sul settore assicurativo sia per controllare le tariffe sia come supporto tecnico al Ministero dellindustria; - tutela della concorrenza: effettuata insieme con lAutorita garante ma in modo diverso da quanto accade per la Banca dItalia (la Banca prende provvedimenti sentito il parere dellAutorita, mentre per il settore assicurativo e lAutorita che decide sentito il parere dellIsvap). LA COVIP (COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE)

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Assicura la funzionalita del sistema di previdenza complementare, vigilando sulla corretta e trasparente gestione dei fondi pensione. E prevista dal d.lg. 124/93 che istituisce i fondi pensione. Tale vigilanza integra quella effettuata dal Ministero del lavoro e dalla previdenza sociale. Tale attivita comporta rapporti e scambi di informazioni con le altre Autorita di controllo, in particolare con lAutorita garante della concorrenza e con gli enti di controllo degli intermediari che possono assumere la funzione di gestione per conto dei fondi pensione (Banche, Sim, Imprese assicurative). La complessita del sistema di controlli fa sorgere il problema del coordinamento e dellintegrazione delle competenze e delle funzioni delle diverse autorita, quando queste hanno poteri di intervento sullo stesso oggetto. La situazione diventa complessa perche i confini tra aree di attivita non sono netti. Per ordinare i rapporti, anche sul piano informativo, occorre stabilire un campo definito per ciascuna autorita basandosi su diversi criteri di ripartizione analizzando le aree di intervento della vigilanza: - istituzionale: in base alle categorie di soggetti vigilati, - funzionale: per tipo di attivita svolta, - per finalita di vigilanza. REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA DEL SISTEMA FINANZIARIO Con il termine ordinamento ci si riferisce a tutte le attivita e le istituzioni che si riferiscono al paradigma (mercati/strumenti/intermediari), in altre parole si intende linsieme delle norme volte a disciplinare le attivita e le istituzioni dellintermediazione finanziaria in un dato contesto politico-amministrativo che in genere coincide con lo Stato o, in un contesto piu ampio come lattuale, con lUE attraverso le direttive comunitarie. Secondo limpostazione di queste ultime, lintermediazione e disciplinata per segmenti o tipologie di attivita con un corrispondente ordinamento specifico Lobiettivo dellUE e il concetto di mercato unico dei servizi finanziari con cui sia consentita la libera circolazione di persone, informazioni, capitali, merci e servizi. Lazione comunitaria e volta quindi a realizzare un sufficiente livello di armonizzazione fra ordinamenti vigenti negli Stati. Il modello scelto dallUE puo dirsi baricentrico rispetto agli ordinamenti nazionali, i fondamenti sono: - non specializzazione dei tipi di intermediari per tipi di attivita svolta secondo un modello di banca universale; - attribuzione delle attivita di investimento collettivo in valori mobiliari, a titolo di riserva, a organizzazioni specializzate;

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- regolazione del grado di separazione tra banca e impresa industriale sia a monte (partecipazioni industriali nel capitale bancario) sia a valle (partecipazione del capitale bancario in quello industriale). Nel recepimento/attuazione sono riconosciuti alcuni gradi di discrezionalita, questultima, pero, non puo essere utilizzata in modo opportunistico e non puo contrastare il principio di armonizzazione minima. Proprio larmonizzazione minima e la condizione necessaria affinche gli ordinamenti nazionali possano condividere i principi di liberta di prestazione di servizio e di liberta di stabilimento: tali principi si realizzano tramite il criterio del mutuo riconoscimento (ogni ordinamento deve riconoscere la possibilita di ogni intermediario esterno ma comunitario di operarvi). LA CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI DI VIGILANZA La classificazione adottata si basa sulla natura degli interventi e tiene conto delle finalita cui ogni strumento in primis si rivolge. - Vigilanza strutturale: e un approccio alla regolamentazione e si propone di determinare la configurazione di mercato piu idonea a produrre la migliore combinazione tra: dimensione e mix produttivo dei singoli intermediari (posizionamento del livello minimo dei costi medi) e alto grado di soddisfazione per gli utilizzatori finali. Le due finalita non sono necessariamente compatibili. Il fondamento principale di tale schema e costituito dallassunto che vi sia una relazione significativa tra la struttura del mercato, il comportamento degli intermediari e le performance degli stessi e del mercato. La vigilanza strutturale si propone di regolare la struttura dellofferta in un determinato mercato per massimizzare la dialettica competitiva. A tal fine, gli strumenti significativi sono: entrata nel mercato; assetto organizzativo degli intermediari operanti; gamma delle attivita che puo svolgere ciascun intermediario; i requisiti degli azionisti degli intermediari e lassetto di controllo societario; gli interventi amministrativi su quantita e prezzi degli intermediari. - Vigilanza prudenziale: sono strumenti attinenti la forma dei criteri di gestione, ai quali gli intermediari devono attenersi, finalizzati inoltre al controllo e alla delimitazione dei rischi. Qui la vigilanza si concentra sul rispetto delle regole di mercato. Gli interventi, infatti, evitano di condizionare direttamente il mercato, ma esprimono le regole del gioco su come si debba operare: sono regole oggettive e neutrali, trasparenti e stabilite ex-ante, in modo da essere una forma di
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incentivo/veicolo per gli intermediari. I principali strumenti sono: i coefficienti di bilancio applicati agli intermediari; ladeguatezza organizzativa con riguardo alla dimensione delle risorse tecniche, manageriali e professionali e alla presenza di strumenti operativi che consentano il rispetto del principio di indipendenza organizzativa e gestionale; i requisiti di onorabilita, di competenza e di esperienza. - Vigilanza informativa (fair play regulation): comprende tutti gli strumenti di comunicazione ed informazione che possono contribuire alle asimmetrie informative tipiche dellattivita finanziaria. Si applicano: le operazioni finanziarie basate su un primo livello di valutazione economica del rischio; gli emittenti i titoli oggetto delloperazione; gli intermediari nei confronti di emittenti ed investitori; gli intermediari nei confronti delle autorita di vigilanza; gli organismi responsabili del funzionamento e della gestione dei mercati mobiliari. Il risultato finale atteso da questi interventi di vigilanza informativa si colloca nellarea di trasparenza e correttezza informativa assunta come basilare per contratti il cui pricing si attiene ai requisiti di efficienza del mercato. Limportanza di tali interventi si apprezza se si parte dallipotesi che investitori e creditori si trovino in una condizione di svantaggio informativo rispetto ai soggetti finanziati. - Vigilanza protettiva: si tratta di strumenti che gestiscono situazioni di crisi degli intermediari con lesigenza di far fronte al principio fondamentale della tutela del risparmiatore. Limportanza della gestione accurata delle situazioni di crisi si ricollega al problema delle esternalita che, comportando una sfiducia generalizzata verso il sistema finanziario, determinerebbe costi per leconomia reale. Ci sono 2 principali ambiti di intervento: o quelli destinati alla prevenzione, tra cui: i flussi di documentazione statistica tra intermediari e organo di vigilanza (allarme preventivo), le situazioni di illiquidita delle banche affrontate con interventi di rifinanziamento della banca centrale, le situazioni di difficolta piu seria che possono comportare provvedimenti come lamministrazione straordinaria; o quelli che, quando la crisi e irreversibile, provvedono alla messa in liquidazione dellintermediario.

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