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LA MONETA

GIOVANNI DIFONZO
Cos’è?
La moneta è un mezzo di pagamento, essa funge da intermediaria
degli scambi e svolge differenti funzioni
LA SUA STORIA
Prima di analizzarne le funzioni occorre fare un salto nel passato per capire come la società dell’epoca
affrontava il problema dei pagamenti:

Partiamo col dire che l’intero sistema di commerci era basato sul baratto: ossia sullo scambio di beni
contro altri beni. Esso però presentava molteplici inconvenienti, il principale dei quali era la difficoltà
nel trovare beni con lo stesso valore per poterli scambiare. Per questo motivo si cerco di utilizzare una
merce accettata da tutti come unità di misura per gli scambi (erano monete-merci il sale, le spezie…).
In seguito, circa 5000 anni fa, si coniarono le prime monete metalliche, preferibili alle monete-merci in
quanto più facilmente trasportabili. Ora che abbiamo una migliore concezione storica della moneta,
possiamo tornare ad analizzare le sue funzioni…
LE SUE FUNZIONI
- misura del valore (utilizzata quindi come unità di conto)

- mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi (utilizzata quindi come strumento di
pagamento)

- fondo di valore (utilizzata quindi come riserva di valore)


GLI ASSEGNI

BANCARI
CIRCOLARI
È un titolo di credito con cui un soggetto (traente), che ha
somme disponibili sul proprio conto corrente, ordina alla
banca (trattario) di pagare a vista un certo importo a se
stesso o a un altro soggetto (beneficiario).

L'ordine di pagamento alla banca mediante assegno


bancario può essere dato solo da chi ha stipulato con la
stessa banca il contratto di conto corrente e si è fatto
consegnare un libretto di assegni. Il libretto di assegni
(carnet) contiene dieci o venti moduli di assegni bancari;
ogni modulo è formato da due parti: la “madre” e la “figlia”.
La madre è il talloncino che rimane unito al libretto, serve
per ricordare gli elementi dell'assegno e la sua compilazione
non è obbligatoria; la figlia è l'assegno bancario vero e

ASSEGNO BANCARIO
proprio, che è il titolo di credito con cui il traente impartisce
alla banca l'ordine incondizionato di pagare a vista.
Soggetti
Nell'assegno bancario figurano tre soggetti:

1) il traente, che è il soggetto che emette l'assegno e ordina alla banca di eseguire il pagamento;

2) il trattario, che è la banca che riceve l'ordine di eseguire il pagamento;

3)il beneficiario, che è il soggetto a favore del quale l'assegno è stato emesso (il beneficiario può anche
essere lo stesso traente; ciò si verifica quando nello spazio per l'indicazione del beneficiario il traente
scrive il proprio nome o le parole "a me medesimo" oppure "a me stesso").
Contenuto dell’assegno bancario
1)la denominazione di assegno bancario;
2) l'ordine incondizionato di pagare una somma determinata;
3) il nome del trattario, che è la banca designata a pagare l'assegno;
4) l'indicazione del luogo di pagamento, che è la dipendenza (sede o agenzia) della banca presso la quale è tenuto il conto
corrente di chi emette l'assegno;
5) l'indicazione della data e del luogo dove l'assegno è emesso (la data deve essere quella del giorno in cui l'assegno viene
emesso; se viene scritta una data successiva a quella di emissione si parla di assegno postdatato: esso è irregolare e chi lo
emette è punito dalla legge);
6) la firma del traente, che è il titolare del conto corrente bancario che emette l'assegno.
Oltre a queste indicazioni previste dalla legge, su ogni assegno bancario si trovano l'indicazione del beneficiario, il
numero del conto corrente del soggetto che emette l'assegno e il numero progressivo dell'assegno. Inoltre, nella zona
inferiore del titolo, c'è una riga stampata in inchiostro magnetico contenente il numero dell'assegno e i codici ABI
(Associazione Bancaria Italiana)e CAB (Codice di Avviamento Bancario) che individuano la banca trattaria e la sua
dipendenza in modo da rendere veloci la selezione e lo smistamento degli assegni presentati alla riscossione.
Legislazione antiriciclaggio
Le norme antiriciclaggio, che hanno operato un profondo cambiamento nell'utilizzo degli assegni per ridurne la
circolazione e favorire i sistemi elettronici di pagamento, stabiliscono che i libretti di assegni rilasciati dalle
banche devono contenere moduli di assegni bancari con prestampata la clausola non trasferibile che ne
impedisce la girata ad altre persone. È tuttavia consentito alle banche di rilasciare libretti di assegni bancari
senza la clausola "non trasferibile", chiamati assegni in forma libera, se il titolare del conto corrente presenta una
richiesta scritta e paga per ogni assegno la somma di 1,50 euro a titolo di imposta di bollo. Le autorità possono
richiedere alle banche i dati identificativi e il codice fiscale delle persone alle quali sono stati consegnati moduli
di assegni in forma libera. L'emissione di assegni rilasciati in forma libera è assai poco frequente ed è consentita
per importi inferiori a 1.000 euro; oltre questa soglia è sempre obbligatoria la clausola non trasferibile. Pertanto,
tutti gli assegni emessi per importi pari o superiori a 1.000euro devono contenere l'indicazione del beneficiario e
la clausola non trasferibile. Le norme antiriciclaggio stabiliscono inoltre che gli assegni bancari nei quali il
traente ha scritto come beneficiario il proprio nome o le parole "a me medesimo" oppure "a me stesso” non
possono circolare e devono essere girati unicamente per l'incasso a una banca.
Ricevere un assegno
Quando si riceve un assegno bancario è possibile ottenerne il pagamento immediato presentandolo alla
dipendenza (sede o agenzia) della banca trattaria presso la quale è aperto il conto corrente di chi lo ha
emesso. Se invece lo si presenta a un'altra banca, oppure a una diversa dipendenza della banca trattaria,
chiedendo che venga depositato nel proprio conto corrente, la disponibilità economica dell'importo
dell'assegno non è concessa dalla banca immediatamente, ma solo dopo un certo numero di giorni (non
superiore a quattro) perché la banca vuole verificare che esistano i fondi necessari sul conto corrente
del traente.
Assegni scoperti
Abbiamo detto che, prima di effettuare il pagamento di un assegno bancario o di concederne la disponibilità economica, la banca
accerta se l'assegno è coperto, in altre parole se esistono fondi disponibili sul conto corrente dichi lo ha emesso. Se risulta che sul
conto corrente di chi lo ha emesso non esiste la provvista sufficiente a coprire l'importo dell'assegno (e quindi si tratta di un assegno a
vuoto), la banca ne rifiuta il pagamento, non concede la disponibilità economica della somma e lo consegna a un pubblico ufficiale
che redige l'atto di protesto. Ogni protesto viene reso pubblico attraverso il Registro informatico dei protesti tenuto dalla Camera di
Commercio e il nome del soggetto protestato viene inserito nella Centrale di allarme interbancaria (CAI) che è un archivio
elettronico consultabile dalle banche, dagli uffici postali e dalle autorità. Tutto ciò comporta pesanti conseguenze su chi ha emesso
l'assegno a vuoto, perché gli risulterà estremamente difficile ottenere finanziamenti dalle banche e regolamenti dilazionati dai
fornitori. Inoltre, coloro che emettono assegni scoperti:

1) sono puniti con pene pecuniarie e con sanzioni amministrative, tra cui il divieto di emettere assegni per un certo periodo di tempo;
2) sono esposti a un'azione legale esecutiva, con la quale chi è in possesso dell'assegno protestato fa togliere la proprietà di alcuni
beni a chi ha emesso l'assegno o agli eventuali giranti (se si tratta di un titolo informa libera) per farli vendere all'asta pubblica allo
scopo di recuperare la somma che gli spetta.
È un titolo di credito con cui una
banca (emittente) promette di pagare
a vista presso tutte le sue dipendenze
un certo importo al soggetto indicato
sul titolo stesso (beneficiario).

ASSEGNO CIRCOLARE
Soggetti
Nell'assegno circolare figurano due soggetti:
1)l'emittente, che è la banca che firma l'assegno impegnandosi a pagarlo all'atto della presentazione
presso una qualunque delle sue dipendenze(sede, filiali, agenzie);
2)il beneficiario, che è il soggetto indicato sul titolo a favore del quale l'assegno è stato emesso.

Oltre a tali due soggetti, l'emissione di un assegno circolare coinvolge un terzo soggetto (richiedente)
che è colui che si rivolge alla banca e compila un apposito modulo per chiedere l'emissione
dell'assegno. In genere il soggetto che chiede l'emissione ha un debito verso il beneficiario, al quale
intende consegnare o spedire l'assegno circolare come regolamento dell'im-porto dovuto. La banca
emette l'assegno circolare assumendosi l'impegno di pagamento solo dopo aver ricevuto l'importo da
chi ha richiesto l'emissione; l'importo può essere versato in contanti oppure addebitato sul conto
corrente del richiedente.
Contenuto dell’assegno circolare
Ogni assegno circolare deve contenere:
1) la denominazione di assegno circolare;
2) la promessa incondizionata di pagare a vista una somma determinata(scritta in cifre e in lettere);
3) il nome del beneficiario (indicato con nome e cognome se è una persona fisica oppure con ragione o denominazione
sociale se è una società);
4) l'indicazione della data e del luogo nel quale l'assegno circolare è emesso;
5) la firma della banca emittente, tracciata dal dirigente o funzionario autorizzato della dipendenza che emette l'assegno e
che ordina a tutte le altre dipendenze della banca di pagarlo alla presentazione.
Oltre a queste indicazioni previste dalla legge, su ogni assegno circolare si trovano il numero progressivo dell'assegno, un quadro
di controllo con cifre da annullare o perforare per impedire l'alterazione dell'importo e, nella zona inferiore del titolo, una riga
stampata in inchiostro magnetico contenente i caratteri magnetici per la lettura automatica. Il rilascio di assegni circolari non
comporta il pagamento di commissioni o di rimborsi spese alla banca emittente, che quindi fornisce il servizio gratuitamente.
Bisogna però considerare che la banca ha il vantaggio di disporre dell'importo, senza dover pagare interessi, dal giorno in cui
l'assegno circolare viene emesso al giorno in cui viene presentato per essere riscosso.
Legislazione antiriciclaggio
Come stabilito per gli assegni bancari, le norme antiriciclaggio consentono anche per gli assegni
circolari il rilascio in forma libera solo se l'importo è inferiore a 1.000 euro. Se l'importo dell'assegno è
pari o superiore a 1.000 euro è sempre obbligatoria la clausola non trasferibile. Per ottenere l'emissione
di assegni circolari in forma libera, che possono essere trasferiti mediante girata, il cliente deve
rivolgere alla banca una richiesta scritta; per ogni singolo assegno circolare rilasciato in forma libera il
richiedente deve versare l'imposta di bollo di 1,50 euro.

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