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Il sistema finanziario è costituito dall’insieme dei contratti finanziari, dei mercati in cui essi sono
negoziati, degli operatori e delle regole che presiedono al suo funzionamento. Considerato nella
sua dimensione funzionale, il sistema finanziario è un’infrastruttura dedicata al soddisfacimento di
bisogni finanziari degli operatori non finanziari (famiglie, imprese), ha il compito di rendere
effettiva la negoziazione di operazioni finanziarie.
Funzioni:
-funzione monetaria;
-funzione di trasmissione della politica monetaria;
-funzione di intermediazione;
-funzione di assicurazione e gestione dei rischi.
LA FUNZIONE MONETARIA
La funzione monetaria consiste nella produzione e circolazione della moneta; si compendia nella
gestione del sistema dei pagamenti e si esprime sia nella messa a disposizione degli utenti dei
mezzi di pagamento, in quantità e qualità adeguate all’esigenza degli scambi (creazione di
moneta), sia nella prestazione di servizi, per un’effettiva circolazione della moneta stessa (servizi di
pagamento). La banca centrale e le banche che mediante l’emissione di moneta legale e bancaria
rispettivamente, concorrono a determinare l’offerta complessiva di moneta.
LA FUNZIONE DI INTERMEDIAZIONE
Essa consiste nel collegamento tra risparmio e investimento. Essa riguarda il trasferimento e
l’allocazione delle risorse tra gli agenti economici attraverso operazioni di finanziamento mediante
la negoziazione di contratti. Tra questi scambi figurano in particolare quelli aventi natura creditizia.
L’incontro tra domanda e offerta di finanziamenti ed il trasferimento di risorse si concretano nella
creazione di attività finanziarie e strumenti finanziari (contratti finanziari).
CONTRATTI FINANZIARI
Le operazioni finanziarie si concretizzano in un rapporto contrattuale dove entrambe le prestazioni
delle parti in causa sono espresse in moneta e differenziate nel tempo. Sono trasferimenti di
potere d’acquisto nel tempo tra soggetti che intendano soddisfare esigenze contrapposte di
impiego e di raccolta di risorse monetarie.
I contratti finanziari sono rappresentativi degli accordi fra gli operatori per definire diritti, obblighi,
vincoli e divieti relativi all’esecuzione delle prestazioni di trasferimento di potere d’acquisto.
Attività finanziaria è il termine generico con cui è individualmente generata qualsiasi specie di
operazione finanziaria e di contratto finanziario.
Possono essere:
- d’indebitamento;
- di partecipazione;
- di assicurazione;
- derivati.
CONTRATTI DI INDEBITAMENTO
Un’operazione creditizia, o di indebitamento, consiste nell’esecuzione, da parte di un primo
contraente (creditore) di una prestazione monetaria attuale, sulla base di un contestuale impegno,
assunto dalla controparte debitrice, comprendente tanto la restituzione del capitale ad una
scadenza futura, quanto la corresponsione di un interesse (moneta oggi, contro moneta domani).
Rientrano tra queste operazioni: l’emissione di titoli obbligazionari, la negoziazione di un mutuo e
di un prestito bancario.
CONTRATTI DI PARTECIPAZIONE
Sono rappresentativi di diritti relativi al conferimento di quote di capitali d’impresa. Sono un
rapporto finanziario tra due diversi soggetti giuridici: l’impresa emittente ed il conferente. Hanno
un interesse diretto ai risultati dell’attività economica svolte dall’emittente e per il vincolo che lega
i capitali investiti alla vita dell’impresa, per cui il prenditore di fondi non assume nessun impegno
certo di remunerazione e di restituzione futura del capitale originariamente ricevuto. Questi
contratti sono rappresentati da azioni, quote di società a responsabilità limitata. Conferiscono ai
titolari sia diritti patrimoniali che amministrativi.
CONTRATTI DI ASSICURAZIONE
Prevedono che dietro il pagamento di un premio l’assicuratore assume un onere finanziario al
verificarsi di un dato evento futuro ed incerto, inerente al patrimonio o alla persona
dell’assicurato.
CONTRATTI DERIVATI
Gli strumenti definiti derivati sono denominati anche strumenti contingenti ed il loro prezzo
dipende da quello di un altro contratto finanziario o di un bene reale sottostante.
RISCHIO DI CREDITO
Qualsiasi attività di prestito è esposta ad un rischio di credito, cioè alla possibilità che il debitore
non assolva alle obbligazioni previste dal contratto di debito. Alla base dell’attività di
finanziamento, vi è per tanto la valutazione della capacità di rimborso del potenziale prenditore di
fondi.
RISCHIO PAESE
È il rischio di credito che una banca si assume quando presta fondi o acquista un’attività finanziaria
emessa da un’impresa che opera in un paese estero.
RISCHIO DI LIQUIDITÁ
È collegato alle difficoltà della banca di far fronte tempestivamente ed economicamente alle uscite
di cassa. Le banche sono particolarmente esposte al rischio di liquidità per un duplice ordine di
motivi:
- sono soggette ad un rischio di prelievo a discrezione del depositante;
- una parte fondamentale delle attività detenute in portafoglio , in particolare i prestiti, non è
negoziabile sui mercati secondari e quindi, anche se formalmente caratterizzata da una
scadenza a breve termine, non è facilmente liquidabile a descrizione della banca.
Il rischio di liquidità può assumere due fattispecie:
Funding liquidity risk= si verifica quando la banca trova difficolta nel raccogliere risorse
liquide, per esempio sul mercato interbancario;
Market liquidity risk= si manifesta quando vi sono difficoltà nel reperire la necessaria
liquidità sui mercati tramite la cessione di titoli.
RISCHIO DI MERCATO
Corrisponde al rischio di fluttuazione nei valori delle attività finanziarie, dovute ai mutamenti nelle
condizioni di mercato (variazione nei tassi di interesse e nei tassi di cambio).
RISCHIO DI INTERESSE
È collegato al fatto che il valore di mercato di un’attività finanziaria, può variare per effetto di
variazione di tassi di interessi.
RISCHIO DI CAMBIO
Variazione di valore di un’attività finanziaria, denominata in una valuta estera, che subisce
per effetto dell’oscillazione del tasso di cambio tra valuta nazionale e valuta estera.
RISCHIO OPERATIVO
Riguarda il funzionamento dell’impresa in generale, nel caso degli intermediari finanziari si fa
riferimento a possibili perdite legate al mal funzionamento dei sistemi operativi, a catastrofe
naturali, ad incapacità o infedeltà del personale e rischio di frode.
RISCHIO DI CONTROPARTE
Il rischio può emergere quando un operatore adempie alla sua prestazione prima di ricevere la
controprestazione, correndo quindi il rischio che il contratto stipulato non venga chiuso. È causato
dall’inadempienza di una delle parti del contratto.
CAPITOLO 2 - La funzione di intermediazione
La funzione di intermediazione consiste nel facilitare il trasferimento di risorse monetarie tra
agenti economici che presentano bisogni finanziari contrapposti.
L’offerta e la realizzazione di operazioni finanziarie consentono al sistema finanziario di soddisfare
da un lato le esigenze di impiego fruttifero del risparmio dei soggetti in avanzo finanziario e,
dall’altro, la necessità di finanziamento dei soggetti in disavanzo finanziario.
Il sistema finanziario si occupa del collegamento risparmio-investimento in attività reali mediante
operazioni finanziarie, le quali si caratterizzano per l’emissione di passività finanziarie, da parte di
coloro che realizzano una spesa corrente e in conto capitale superiore al reddito di periodo (unità
in deficit), e l’accumulazione di attività finanziarie, da parte di operatori il cui reddito corrente
eccede i consumi e gli investimenti in attività reali (unità di surplus).
Se il reddito corrente netto è maggiore alla spesa per i consumi (C) e beni d’investimento - attività
reali - allora si parla di surplus.
Y = reddito riferito a un soggetto in un determinato periodo temporale
T= imposte
Yd= reddito corrente netto= Y-T =reddito disponibile da poter spendere nei consumi e negli
investimenti
I consumi attendono alla spesa corrente, mentre gli investimenti si riferiscono agli acquisti di
attività reali (I).
Quello che viene pianificato come spesa, potrebbe essere maggiore o minore al reddito
disponibile.
Il soggetto in surplus ha una spesa inferiore al reddito, quindi è un soggetto in avanzo.
Le situazioni che si possono presentare sono tre: avanzo, disavanzo e pareggio. Gli intermediari
finanziari sono quelli che hanno una posizione di pareggio; gli altri soggetti oscillano tra avanzo e
disavanzo.
SFi = Si – Ii S= risparmio
I=investimenti in attività
LO STATO PATRIMONIALE
Il patrimonio netto costituisce la ricchezza netta disponibile ad una certa data, misurata dalla
differenza tra il valore attribuito ai beni di proprietà, ai diritti di credito di partecipazione,
genericamente denominati attività, e quello risultante dai debiti.
Le attività finanziarie e le passività finanziarie sono rappresentative di operazioni finanziarie.
Le attività finanziarie compaiono nell’attivo patrimoniale dei soggetti titolari dei diritti a ricevere
le prestazioni monetarie.
Le passività finanziarie compaiono nel lato destro dello stato patrimoniale dei soggetti che hanno
sottoscritto l’impegno ad eseguire le prestazioni monetarie concordate.
Le attività finanziarie e le passività finanziarie presentano la particolarità di figurare nello stato
patrimoniale due controparti dello scambio finanziario. Le attività reali sono rappresentate da
beni materiali e immateriali e compaiono nel bilancio di un solo operatore.
IL CONTO ECONOMICO
Nel conto economico sono rilevate tutte le transazioni che concorrono alla formazione del
risultato di esercizio; può essere denominato conto del reddito e rilevare, nella sezione di sinistra, i
flussi in uscita e, in quella di destra, le entrate (fonti di fondi), sottolineando la destinazione e
l’origine delle risorse finanziarie.
Il risparmio può assumere anche valori negativi nel conto economico; ciò accade quando la spesa
per i consumi risulta superiore ai redditi guadagnati nel periodo.
IL CONTO DELLA FORMAZIONE DEL CAPITALE E IL SALDO FINANZIARIO
I movimenti monetari comprendono anche transazioni realizzate in funzione dell’accumulazione
del capitale. Queste operazioni sono dirette a produrre modificazioni nelle consistenze
patrimoniali. Le operazioni sono rappresentate tipicamente da investimenti in attività reali, mentre
il risparmio conseguito nel periodo rappresenta la principale fonte di finanziamento
dell’accumulazione di attività non finanziarie.
- Su > Iu SFu > 0 = è un avanzo finanziario/surplus;
- Su < Iu SFu < 0 = è disavanzo finanziario/deficit.
5 TIPOLOGIE DI SOGGETTI:
1) Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie: comprende tutte le
unità di consumo, cioè gli agenti economici che ricevono una remunerazione destinata ad
alimentare l’acquisto di beni di consumo e servizi prodotti dalle imprese. Solitamente, Yd >
C = S (risparmio da investire), infatti è il tipico settore in surplus e prestatore di fondi.
2) Società non finanziarie: tutte le unità che svolgono la funzione di produrre beni e servizi
non finanziari destinati alla vendita. Le entrate sono rappresentate dai ricavi di vendita di
beni e servizi, mentre, le uscite riguardano l’acquisto e la remunerazione dei fattori
produttivi, sono tipiche unità di deficit, cioè prenditori finali di fondi.
3) Società finanziarie: tutte le unità che producono servizi di natura finanziaria, cioè, attività
d’intermediazione finanziaria. Il saldo finanziario è considerato pari a zero (pareggio).
5) Estero (resto del mondo): comprende tutti gli operatori non residenti. Le transazioni
considerate sonio quelle relative agli scambi tra i residenti e il resto del mondo. Il saldo
finanziario corrisponde al divario fra le entrate ed uscite di parte corrente della bilancia dei
pagamenti, per cui esprimerà un risparmio (il resto del mondo cede risorse reali nette
all’economia nazionale) o un investimento (il resto del mondo usufruisce di risorse
aggiuntive a quelle già prodotte) dell’estero.
Allocazione delle risorse: il sistema finanziario è un’infrastruttura complessa che alloca risorse e
rischi tra gli operatori di un sistema economico. Esse avvengono tramite gli scambi finanziari,
mediante contratti finanziari:
trasferimento di moneta, ovvero le intermediazioni di soggetti che utilizzano il proprio
bilancio per collegare operatori in avanzo e disavanzo;
supporto di mercati e intermediari finanziari.
I CANALI FINANZIARI
Il sistema finanziario è chiamato a rendere possibile il raggiungimento dello squilibrio tra fonti ed
impieghi di risorse ed a consentire la realizzazione di una spesa superiore ai proventi correnti,
permettendo una riconciliazione tra le diverse intenzioni di risparmio e d’investimento degli agenti
economici. L’intervento del sistema può realizzarsi secondo modalità diverse avvalendosi di:
canali finanziari;
istituti finanziari;
tecniche operative.
Il collegamento risparmio-investimento è definito:
Il trasferimento di fondi tra operatori finali si realizza nell’ambito di mercati aperti, cioè in mercati
organizzati. Questo consente una effettiva interazione tra domanda ed offerta, sia al momento
dell’emissione degli strumenti finanziari (mercato primario), agevolando l’incontro tra gli operatori
finali, sia negli scambi successivi (mercato secondario), conferendo liquidità e mobilità agli
investimenti di capitale.
Gli intermediari mobiliari sono tipici operatori finanziari presenti nei mercati dei valori mobiliari,
che rendono possibili gli scambi finanziari diretti tra prestatori e prenditori finali, offrendo a loro
servizi d’intermediazione mobiliare.
Gli intermediari finanziari del canale indiretto intervengono con il proprio bilancio per conciliare le
esigenze degli operatori finali, offrendo:
- proprie attività gradite ai predatori finali in termini di costo e di durata;
- proprie passività gradite ai prestatori finali di fondi in termini di rischio, rendimento e
liquidità.
Gli intermediari creditizi:
- offrono opportunità di investimento emettendo proprie passività (“attività
indirette/secondary securities”);
- negoziano operazioni attive concedendo finanziamenti alle unità in deficit (“attività
dirette/secondary securities”).
L’intermediario si sostituisce alle unità in avanzo nella selezione dei soggetti da finanziare,
realizzando un processo di trasformazione qualitativa e quantitativa di alcuni caratteri dell’attivo
patrimoniale.
La concessione di finanziamenti comporta la necessità di valutare attentamente la solvibilità delle
controparti, al fine di ridurre il possibile impatto sui propri finanziatori dei rischi di credito assunti.
L’intermediario svolge una ricomposizione delle preferenze contrapposte che gli operatori finali
non hanno potuto o non hanno ritenuto conveniente realizzare avvalendosi dei canali
d’intermediazione diretta proposti dai mercati aperti.
Nel caso di collegamento indiretto, gli intermediari finanziari interpongono il proprio bilancio tra
quelli delle unità economiche, mentre, nel caso di collegamento diretto, l’intervento consiste nella
prestazione di servizi, denominati servizi d’intermediazione mobiliare, idoneo a facilitare l’incontro
tra gli emittenti e gli investitori.
Sotto il profilo istituzionale un singolo intermediario può essere autorizzato dalla legislazione
vigente ad operare sia nell’ambito del canale diretto, sia in quello indiretto.
Sotto il profilo funzionale, cioè delle attività svolte e dei servizi prestati, uno stesso soggetto
giuridico può quindi esercitare una pluralità di funzioni di intermediazione.
La moneta ha 3 funzioni:
1) intermediario degli scambi o mezzi di scambio;
2) guida di conto è misura di valore punto;
3) strumento di riserva o fondo di lavoro.
La moneta misura il valore dei beni e consente trasferimenti di ricchezza, ma è anche uno
strumento per conservare la ricchezza nel tempo.
1) “La moneta come mezzo di scambio”. Il passaggio da una economia senza moneta ad
un'economia incentrata sull'uso rende efficiente le transazioni e riduce i costi delle stesse.
La moneta è costituita dall'insieme dei mezzi di scambio generalmente accettati e
trasferibili a costi minimi per il pagamento di beni e servizi e per l'estinzione di debiti. Vi
sono 2 distinte tipologie: la moneta merce e la moneta segno.
La moneta merce o moneta attività reale è rappresentato da un bene, in genere di uso
comune, con lo specifico valore intrinseco legato alle sue caratteristiche fisiche e
funzionali.
La moneta segno è rappresentata da mezzi di scambio con valore intrinseco o nullo o di
gran lunga inferiore rispetto ai beni cui è scambiata. La moneta segno nasce da un
operazioni di credito, essa è accettata in pagamento sulla base di:
un atto di un soggetto che ne sancisce il potere liberatorio dei pagamenti effettuati
con il trasferimento di quella specifica moneta; in questo caso è definita moneta
legale;
una convenzione tra le parti che si accordano per attribuire un determinato valore
al bene che funge da genere monetario, indipendentemente dal valore intrinseco
dello stesso; in questo caso la moneta è definita moneta fiduciaria.
La moneta legale è un debito della banca centrale a cui lo stato ha delegato la funzione di
emettere, in regime di monopolio, i mezzi di scambio con pieno potere liberatorio. Le
banche e le istituzioni creditizie mantengono presso l'euro-sistema e le proprie scorte
monetarie, dette riserve di liquidità, nella forma di depositi in conto corrente.
La moneta fiduciaria è un debito privato senza potere liberatorio regali, per quel
pagamento effettuato con questo mezzo di scambio è subordinato al consenso del
creditore. La moneta bancaria, rappresentata dai depositi bancari in conto corrente è un
esempio tipico di una moneta fiduciaria accettata in pagamento sulla base delle questioni
di convertibilità in un altro tipo di debito e, in quello che ha pieno potere liberatorio, cioè la
moneta legale.
2) “La moneta come unità di conto e misura di valore”. La moneta è l'unità di misura del
valore dei beni e di servizi scambiati. Una moneta può essere impiegata anche solo come
unità di conto, è tuttavia opportuno distinguere il valore nominale da quello reale. Una
banconota da 50 EUR ha un valore nominale certo a qualsiasi data futura. La capacità di
acquisto di beni e servizi, tuttavia, può variare per effetto del cambiamento dei tassi, quindi
il valore reale o poteri di acquisto può modificarsi nel tempo in misura più o meno
accentuata sulla base dell'andamento dell'inflazione.
3) “La moneta come strumento di riserva o fondo di valore”. La moneta segno è accettata in
pagamento in quanto rappresenta un potere di acquisto generalizzato che può essere
conservato nello spazio e nel tempo. La moneta può essere detenuta e conservata per la
sua capacità di mantenere il proprio valore nel tempo, come un bene da tenere come parte
della propria ricchezza. In questo caso, la moneta è, al pari di altri beni e di altre attività
finanziarie. La moneta non necessita di alcun processo di conversione; è uno strumento
perfettamente liquido, che si distingue quindi dalle altre attività finanziarie per le sue
caratteristiche di liquidità. Anche l'attività finanziarie diverse dalla moneta si differenziano
tra loro per il diverso grado di liquidità.
LA BANCA CENTRALE
La banca centrale è l’istituzione cui sono affidate funzioni di controllo e di regolazione della
creazione moneta e di attuazione della politica monetaria. La banca centrale non intrattiene
rapporti con soggetti privati, ma solo con le banche e con il Tesoro. Nell’attività della banca
centrale rientrano diverse funzioni: l’originaria attività di emissione di moneta legale, cosiddetta
base monetaria e l’esercizio della politica monetaria e valutaria; l’assunzione del ruolo di autorità
preposta alla regolamentazione e al controllo del sistema bancario/creditizio e degli intermediari.
Obiettivi intermedi: queste variabili sono influenzati dagli strumenti di politica monetaria e
sono in grado di influenzare gli obiettivi finali. Essi possono essere:
- aggregati monetari e creditizi: quantità di moneta, credito bancario, attività
finanziarie complessive;
- tassi d'interesse: con riferimento a livello e struttura per scadenze.
Obiettivi finali: coincidono con quelli di altre componenti della Politica Economica e, in
particolare, della Politica di Bilancio e dei Redditi. Essi possono essere:
- Sviluppo e crescita del reddito
- Occupazione
- Equilibrio dei conti con l’estero
- Stabilità dei prezzi
RISERVA OBBLIGATORIA
L'istituto della riserva obbligatoria impone alle banche di detenere deposito, presso la banca
centrale un ammontare di base comunitario pari a una frazione della loro passività. La riserva
obbligatoria serve a creare una domanda di riserve stabile, al fine di stabilizzare i tassi d'interesse
di mercato monetario per creare a sua volta il fabbisogno di liquidità del mercato e per contribuire
al controllo dell'espansione monetaria. La riserva è determinata in relazione a un aggregato di
riferimento costituito dal totale dei depositi e certificati di debito emessi dalla banca con durata
inferiore ai 2 anni o con preavviso di rimborso inferiore ai 2 anni, escludendo la passività che
hanno come controparte altre istituzioni soggette al vincolo di riserva obbligatoria o una BCN o la
BCE.