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IL SISTEMA FINANZIARIO E L'INTERMEDIAZIONE DEL CREDITO

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IL SISTEMA FINANZIARIO E L’INTERMEDIAZIONE DEL CREDITO

Il sistema finanziario è l’insieme di strumenti, istituzioni e mercati finanziari che assolve alle funzioni di:

1) Trasferimento delle risorse finanziarie da soggetti risparmiatori a soggetti investitori (funzione


creditizia allocativa);
2) Garanzia di efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria in senso stretto);
3) Trasmissione degli impulsi di politica monetaria al sistema economico (funzione monetaria in senso
ampio).

Le risorse finanziarie possono essere trasferite sia attraverso uno scambio diretto autonomo ( domanda e
offerta di risorse – datori e prenditori di fondi - si incontrano senza intervento di intermediari); sia
attraverso uno scambio diretto ma assistito da un intermediario; sia per mezzo di uno scambio indiretto o
intermediato nel quale l’intermediario di interpone tra i soggetti.

Il sistema finanziario, come abbiamo detto, si compone di tre principali componenti: le istituzioni, i mercati e
le loro infrastrutture (strumenti) che consentono la gestione dei pagamenti, la compensazione e il
regolamento degli strumenti finanziari.

Mercati, sistemi e strumenti di pagamento, sistemi di compensazione (incluse le controparti centrali) e


sistemi di regolamento delle operazioni in contante e in titoli svolgono dunque un ruolo importante per la
stabilità e l’efficienza del sistema finanziario e per l’economia nel suo complesso. Anche la conduzione della
politica monetaria si basa sull’esistenza di infrastrutture di pagamento affidabili ed efficienti.

Nel nostro Paese l’ordinamento giuridico affida alla Banca d’Italia responsabilità di supervisione,
regolamentazione e indirizzo in materia di sistemi di pagamento, regolamento delle transazioni in titoli,
strumenti di pagamento e mercati rilevanti per la politica monetaria e la stabilità finanziaria. Nell’esercizio di
queste funzioni, la Banca d’Italia contribuisce a promuovere l’efficienza del sistema finanziario, tutelarne la
stabilità e mantenere la fiducia del pubblico nella moneta e negli altri strumenti di pagamento.

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I SOGGETTI OPERANTI NELL'INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA: GLI INTERMEDIARI BANCARI, GLI INTERMEDIARI
FINANZIARI E GLI INTERMEDIARI DEL CREDITO.

Tutti i soggetti che si interpongono fra domanda ed offerta di risorse sono intermediari. Questi si dividono in
due grande categorie: gli intermediari finanziari, che a loro volta possono essere bancari o non bancari, e gli
intermediari del credito, che comprendono mediatori creditizi ed agenti in attività finanziaria.

Gli Intermediari bancari

Per intermediari bancari si identificano gli Istituti di Credito. Come tutti gli intermediari, anche le banche
forniscono una serie di servizi che hanno come scopo la remunerazione del capitale. L’attività primaria delle
banche si sviluppa fra servizi di raccolta e servizi di impiego, ma possono svolgere anche attività di leasing
finanziario, di factoring (cessione crediti di impresa), di finanziamento nel settore del credito al consumo, di
assunzione di partecipazioni nel capitale delle imprese, di sottoscrizione e collocazione titoli, di negoziazione
dei titoli in conto proprio o per conto terzi, di gestione individuale del risparmio, servizi di incasso e di
pagamento ed eventualmente di offerta di strumenti di pagamento.

La banca è un intermediario finanziario che esercita essenzialmente due funzioni:

 Funzione di deposito: consente ai singoli clienti di depositare i propri risparmi dietro corresponsione di
un tasso di interesse;
 Funzione creditizia: è l’attività di erogazione dei prestiti (es. mutui), attraverso la quale avviene
l'allocazione del risparmio inconsapevole dei depositanti verso quei soggetti richiedenti ( privati o
aziende) ritenuti “meritevoli”, ovvero con opportune coperture finanziarie.

Le banche devono tenere una riserva di capitale, imposta per legge, per far fronte agli obblighi nei confronti
della clientela; l’entità di tale riserva in Italia è stabilita per legge ma anche da scelte dell’Istituto di Credito
stesso.

Anche le banche private come tutti gli istituti di credito e di intermediazione finanziaria sono soggetti a
valutazioni intorno alla loro solidità finanziaria ed alle garanzie nei confronti di creditori privati.

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Tale valutazioni di rating sono espresse dalle note agenzie internazionali, le stesse che valutano la solidità
finanziaria degli stati in relazione al loro debito pubblico.

LA BANCA CENTRALE

Una banca con poteri particolari è la Banca Centrale di uno Stato. Tra i suoi compiti vi sono: la
regolamentazione dell'attività bancaria, la supervisione finanziaria delle banche private e del loro operato,
l'emissione in stato di monopolio della moneta ovvero tutto ciò che ha a che fare con la cosiddetta politica
monetaria. L'operato della Banca Centrale non è, in linea di principio, molto diverso da quello di qualsiasi
altra banca. La principale differenza consiste nella possibilità di emettere (e ritirare) moneta per regolarne
la quantità in circolazione nell'economia.

Molte banche centrali contribuiscono alla stabilità del sistema finanziario attraverso la vigilanza delle banche
commerciali, allo scopo di assicurare che i prestatori non assumano rischi eccessivi.

La legge italiana impone alle banche di tenere riserve obbligatorie presso la Banca Centrale; questa misura
ha lo scopo di regolare l'effetto inflazionistico generato dall'emissione di moneta. Più alta è la percentuale di
capitale da tenere immobilizzato presso la Banca Centrale, tanto minore è l'inflazione generata ( e con tanta
maggiore difficoltà le banche prestano denaro).

GLI INTERMEDIARI FINANZIARI

L'esercizio nei confronti del pubblico in via professionale della attività di concessione di finanziamenti,
assunzione di partecipazioni, di intermediazione in cambi, è riservato agli intermediari finanziari iscritti in un
apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia, come previsto dall'art.106 TUB. Tale attività comprende, tra l'altro,
ogni tipo di finanziamento connesso con operazioni di:

a) Locazione finanziaria;
b) Acquisto di crediti;
c) Credito al consumo, fatta eccezione per la forma tecnica della dilazione di pagamento del prezzo svolta
dai soggetti autorizzati alla vendita di beni e servizi nel territorio della repubblica;
d) Credito ipotecario;

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e) Prestito su pegno;
f) Rilascio di fideiussioni, l'avallo, l'apertura di credito documentaria, l'accettazione, la girata, l'impegno a
concedere credito, nonché ogni altra forma di rilascio di garanzie e di impegni di firma. Sono esclusi le
fideiussioni e gli altri impegni di firma previsti nell'ambito di contratti di fornitura in esclusiva e rilasciati
unicamente a banche e intermediari finanziari.

Banca d’Italia abilita e registra in apposito albo, le società che sono autorizzate ad operare.

BANCHE DI AFFARI

Le banche di affari operano esclusivamente nel finanziamento e nell'investimento in capitale di rischio. Sono
prive di operazioni di raccolta fondi presso il pubblico e quindi non possiedono sportelli bancari; possono
comunque svolgere operazioni di sottoscrizione e di collocamento di titoli. Le operazioni di debito sono
riservate a società di dimensioni elevate. Le banche d'affari sono conosciute a livello internazionale come
merchant bank.

IMEL ISTITUTI DI MONETA ELETTRONICA

Le IMEL sono società che emettono moneta elettronica e che, novità recente, possono svolgere tutti i servizi
di trasferimento di somme. L’attività degli IMEL è regolamentata dall’Organismo Agenti e Mediatori che li
racchiude in due elenchi distinti: Agente nei servizi di pagamento IMEL/IP italiani e Agente nei servizi di
pagamento IMEL/IP comunitari.

SOCIETÀ DI LEASING

Le società di leasing assistono le imprese nell'acquisto dei beni strumentali con servizi di finanziamento e di
locazione finanziaria.

SOCIETÀ DI FACTORING

Le società di factoring acquistano il credito delle imprese nei confronti della clientela, garantendogli liquidità
in via anticipata rispetto alla scadenza del credito.

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SOCIETÀ DI CREDITO AL CONSUMO

Le società di credito al consumo erogano prestiti ai consumatori per finanziare l'acquisto dei beni di
consumo.

SIM (SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE)

Sono intermediari finanziari autorizzati ad erogare servizi o attività di investimento nei confronti del
pubblico; possono svolgere operazioni di sottoscrizione e di collocazione dei titoli, operazioni di negoziazione
dei titoli e operazioni di gestione individuale del risparmio.

Le SIM hanno sede legale e direzione generale in Italia e svolgono sia negoziazione per conto terzi
(cosiddetto brokerage) che per conto proprio (cosiddetto dealing).

La SIM non è l'unico soggetto abilitato a fare gestione di patrimoni individuali in Italia, perché possono
esercitare questa attività anche le banche, le fiduciarie, gli agenti di cambio e le Società di Gestione del
Risparmio. Le SIM devono essere autorizzate dalla CONSOB, e l'autorizzazione deve indicare a quale specifica
attività si riferisce. Devono inoltre essere organizzate sotto forma di S.p.A.

BANCHE DI INVESTIMENTO

Le imprese di investimento erogano servizi simili alle SIM, sono autorizzate ad erogare servizi o attività di
investimento nei confronti del pubblico, ma hanno sede legale e direzione generale in uno Stato, comunitario
o extracomunitario, diverso dall'Italia.

L'attività di una banca di investimento comporta la creazione di titoli di debito e di capitale per conto di
società o enti statali, e quindi l'emissione, la sottoscrizione e il collocamento dei titoli nei mercati monetari e
finanziari. I servizi mobiliari implicano anche l'assistenza nella negoziazione dei titoli sui mercati secondari.

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SOCIETÀ EMITTENTI DI CARTE DI CREDITO

Questa tipologia di società è specializzata nell'offerta di strumenti di pagamento come la carta di credito.
L’emittente è solitamente una banca, che emette la carta e finalizza il contratto con il consumatore fissando i
limiti di spesa, le modalità e i tempi di utilizzo.
L’ente esercente e il circuito di pagamento sono invece, rispettivamente, il venditore – o fornitore – di
servizi e la società che consente le regolari transazioni tra esercente ed emittente.

SICAV

Le Sicav sono società di investimento a capitale variabile che erogano servizi di gestione collettiva del
risparmio. Nelle Sicav i partecipanti versano una propria quota, diventando soci della stessa, e partecipano
alla nomina dei vertici degli organi amministrativi a cui viene affidato il compito di gestire l'investimento del
patrimonio sociale in valori mobiliari.

SGR (SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO)

Le SGR sono intermediari specializzati che esercitano professionalmente e istituzionalmente un'attività di


gestione del risparmio. Il Testo Unico della Finanza attribuisce alla SGR una riserva di attività per la
prestazione di servizi di gestione collettiva e consente loro di prestare anche servizi di gestione individuale,
nonché di istituire e gestire fondi pensione e svolgere altre attività connesse e strumentali.

Nel caso della gestione collettiva, le risorse raccolte dai singoli risparmiatori confluiscono in un unico
patrimonio (il ‘'fondo''), gestito in modo unitario.
Sull’operato delle SGR vigilano Banca d’Italia, Consob e Ministero dell’economia e delle finanze.

FONDI PENSIONE

Sono intermediari finanziari che offrono dei piani di risparmio che consentono ai partecipanti di accumulare
risparmi durante gli anni lavorativi per riscattarli negli anni di pensionamento.

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Il D. Lgs. 252/2005 (Disciplina delle forme pensionistiche complementari) definisce come ‘'forme
pensionistiche complementari'' i seguenti strumenti:

a) Fondi negoziali o chiusi: si tratta di una forma pensionistica collettiva, istituita in base a contratti o
accordi collettivi anche aziendali stipulati tra le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro.
b) Fondi aperti: istituiti direttamente da banche, società di intermediazione mobiliare, compagnie di
assicurazione e società di gestione del risparmio. Possono essere ad adesione collettiva o individuale.

c) Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo: si tratta di una forma pensionistica individuale, in cui è
prevista la figura di un responsabile del fondo che ha il compito di verificare la corretta gestione del
fondo.
d) I fondi preesistenti: sono stati istituiti con l'entrata in vigore della legge 421/1992, è possibile aderire
collettivamente o individualmente.

SOCIETÀ FINANZIARIE, SOCIETÀ FIDUCIARIE E AGENTI DI CAMBIO

Questi intermediari occupano una posizione marginale rispetto ai precedenti. Possono erogare soltanto
alcuni servizi di investimento e sono iscritti in un apposito elenco previsto dal Testo Unico Bancario.

GLI INTERMEDIARI DEL CREDITO

Banca d'Italia identifica, come Intermediari del credito, l'agente in attività finanziaria, il mediatore creditizio
nonché il soggetto, diverso dal finanziatore, che nell'esercizio della propria attività commerciale o
professionale, a fronte di un compenso in denaro o di altro vantaggio economico oggetto di pattuizione e nel
rispetto delle riserve di attività previste dalla legge, conclude contratti di credito per conto del finanziatore
ovvero svolge attività di presentazione o proposta di contratti di credito o altre attività preparatorie in vista
della conclusione di tali contratti.

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I COLLABORATORI ESTERNI DELLE BANCHE E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI

Nell'ambito dei rapporti tra gli intermediari finanziari e la clientela può accadere che la promozione e il
collocamento dei relativi prodotti finanziari avvenga al di fuori degli uffici degli intermediari ( per uffici si
devono intendere, ad esempio, sedi, dipendenze, agenzie, filiali, sportelli, ecc.). In questi casi si parla di
offerta fuori sede, che si realizza tramite canali di distribuzione esterni.
Vi sono diverse categorie di collaboratori esterni:

a) I promotori finanziari;
b) Gli agenti e i mediatori assicurativi;
c) Gli agenti in attività finanziaria;
d) I mediatori creditizi.

Ciascuna categoria di soggetti presenta specificità e caratteristiche operative che la distinguono dalle altre,
e ognuna di esse può distribuire specifici prodotti.

In particolare:

a) I prodotti di investimento e di gestione collettiva del risparmio sono collocati fuori dai locali degli
intermediari dai soli promotori finanziari (ad esempio, i promotori finanziari offrono fuori della sede delle
società di gestione del risparmio le quote di fondi comuni di investimento), l'Organo di vigilanza di questi
collaborato esterni è la Consob;
b) I prodotti assicurativi e riassicurativi (ad esempio, le polizze assicurative del ramo vita) sono offerti
principalmente da agenti di assicurazione e da mediatori assicurativi (anche denominati,
quest'ultimi, broker), controllati dall'ivass.

In campo bancario e finanziario, esistono due categorie di soggetti cui è riservata l'offerta fuori sede dei
contratti di finanziamento: agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi, la cui attività è seguita
dall’organismo Agenti e Mediatori (OAM).

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Per poter svolgere l'attività, in generale, i collaboratori esterni devono iscriversi in appositi albi, elenchi o
registri gestiti dalle rispettive Autorità di vigilanza di settore o da organismi privati sottoposti a loro volta a
controlli pubblici. La mancata preventiva iscrizione è sanzionata in via amministrativa e/o penale.

La perdita dei requisiti previsti per l'iscrizione e la violazione delle norme che ne regolano l'attività nei
confronti del pubblico determinano l'attivazione dei poteri di legge delle autorità di controllo che possono
portare anche, ad esempio, alla cancellazione, alla radiazione o alla sospensione cautelare dei collaboratori
dagli elenchi o dagli albi.

La normativa richiede, a tutela della clientela, l'esistenza di specifici requisiti per l'iscrizione negli albi o negli
elenchi: l'onorabilità e la professionalità (quest'ultima in alcuni casi accertata anche attraverso specifici
esami di idoneità) del collaboratore esterno; per alcune categorie è richiesta anche l'esistenza di garanzie
fideiussorie o di polizze assicurative che coprano gli eventuali danni arrecati alla clientela dai collaboratori
stessi (ad esempio, è questo il caso degli agenti assicurativi e dei mediatori assicurativi).

IL SISTEMA ISTITUZIONALE PREPOSTO ALLA REGOLAZIONE ED AL CONTROLLO DEL SISTEMA FINANZIARIO

La Costituzione all'art. 47 sancisce che: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme;
disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito”. Da una parte il risparmio, dall'altra il credito, cioè il
finanziamento a chi voglia avviare o far crescere le sue attività, soprattutto le aziende ma anche i
professionisti e i cittadini. A collegare risparmio e credito sono le banche e gli intermediari finanziari.
Imprese che operano in autonomia, ma all'interno di un quadro di regole e controlli per un mercato
efficiente, stabile e trasparente, che contribuisca alla salute dell'economia.

La legge affida il compito di emanare queste regole e di controllare la loro applicazione alla Banca d'Italia,
che collabora con altre autorità pubbliche, quali il Ministro dell'Economia e delle Finanze, la Consob, l'IVASS,
l’OAM, l'Antitrust e la Covip.

Tutto questo in armonia con le disposizioni comunitarie e in collaborazione con le autorità di vigilanza
europee.

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COSA FA LA BANCA D'ITALIA

La Banca d'Italia controlla che gli intermediari bancari e finanziari siano gestiti in modo sano e prudente.
Sano, cioè che svolgano la loro attività d'impresa nel pieno rispetto delle regole. Prudente, cioè che per fare
profitti non mettano a rischio la propria esistenza e il denaro loro affidato. Indirizza inoltre la propria azione
di vigilanza per favorire la stabilità complessiva, l'efficienza e la competitività del sistema finanziario. Tutela
infine la trasparenza e la correttezza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari per rendere sempre
migliori i rapporti con la clientela.

Per questo:

a) Emana la normativa tecnica e controlla che venga applicata


b) Verifica la sana e prudente gestione degli intermediari attraverso l'esame di documentazione e ispezioni
presso i loro uffici
c) Sanziona i comportamenti scorretti e poco trasparenti nei confronti della clientela.

La Banca d'Italia, inoltre, promuove iniziative per lo sviluppo della cultura finanziaria a favore dei cittadini
per renderli più consapevoli delle loro scelte finanziarie.

COSA FANNO GLI INTERMEDIARI

Gli intermediari svolgono la loro attività di impresa all'interno del sistema di regole stabilite dalle leggi e
dalla Banca d'Italia. Devono quindi adottare misure di tipo patrimoniale, organizzativo e gestionale per
evitare eccessive esposizioni ai rischi e instaurare con il cliente una relazione fatta di comportamenti
corretti e trasparenti, offrendo prodotti e servizi adeguati a soddisfare le sue esigenze.

COSA POSSONO FARE I CLIENTI

Alla riduzione dei rischi contribuisce anche un cliente consapevole dei suoi diritti, avveduto e informato sui
profili di rischio e di costo dei servizi cui accede. Le segnalazioni che i clienti fanno alla Banca d'Italia e alle
altre autorità di comportamenti anomali e scorretti da parte degli intermediari contribuiscono al miglior
funzionamento del sistema finanziario.

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La Banca d'Italia stabilisce le regole sulla correttezza e la trasparenza degli intermediari e ne controlla
l'applicazione, ma non può risolvere le controversie tra intermediari e clienti.

Per ottenere una decisione su una controversia i clienti devono rivolgersi alla magistratura o a sistemi
alternativi quali l'Arbitro Bancario Finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it), che in molti casi
permettono di raggiungere il risultato in tempi più brevi e a costi contenuti.

PRINCÌPI E ATTIVITÀ DI VIGILANZA

L'attività delle banche e degli intermediari finanziari è sottoposta a una regolamentazione ampia che vuole
anche incentivare comportamenti corretti e prudenti. Essa è formata sia da leggi sia da deliberazioni del
Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, coerenti con l'articolo 47 della Costituzione e con le
norme comunitarie. Con circolari, regolamenti e disposizioni di vigilanza la Banca d'Italia introduce, poi, la
normativa tecnica. Il costante controllo sugli intermediari è particolarmente importante per prevenire
l'insorgere di crisi e attuare gli interventi correttivi.

I controlli sono sia di tipo documentale, su un complesso di informazioni statistico-contabili e


amministrative, sia di tipo ispettivo.

La Banca d'Italia svolge sugli intermediari controlli di diversa intensità. Su alcuni il controllo riguarda tutti gli
aspetti dell'operatività: la verifica dei requisiti per svolgere l'attività, la stabilità patrimoniale, la sana e
prudente gestione. Questo controllo si focalizza su: la coerenza degli assetti organizzativi, la qualità della
gestione, il controllo dei rischi, l'adeguatezza del patrimonio a fronteggiare eventuali perdite, il rispetto della
normativa in materia di trasparenza, antiriciclaggio e usura.

Il controllo su requisiti e attività di Agenti in attività finanziaria e Mediatori Creditizi è svolto dall’Organismo
Agenti e Mediatori (OAM), come previsto dal D. Lgs. 141/2010 che ha integrato il Testo Unico Bancario. L’OAM
si avvale, nella sua attività di vigilanza, del supporto di Guardia di Finanza e Fondazione Enasarco. Nella
propria attività di vigilanza, l’OAM può verificare la corretta applicazione dei contratti, la correttezza nei
rapporti con la clientela, l’adozione di misure adeguate per la gestione di trasparenza, privacy,
antiriciclaggio.

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ESPOSTI SUI SERVIZI BANCARI E FINANZIARI

La Banca d'Italia esamina gli esposti con cui i clienti segnalano comportamenti anomali o scorretti di banche
e intermediari finanziari. La Banca d'Italia risponde al cliente, chiede anche all'intermediario di rispondere
nel modo più esaustivo, preciso e tempestivo, e infine verifica la sua risposta. L'attività di gestione degli
esposti non costituisce un procedimento amministrativo ai sensi della legge 241/1990 (Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi).

I MEDIATORI CREDITIZI E GLI AGENTI IN ATTIVTÀ FINANZIARIA IN PARTICOLARE: ATTIVITÀ SVOLTA, REQUISITI
RICHIESTI, SISTEMA DI VIGILANZA E REGIME SANZIONATORIO

MEDIATORI CREDITIZI E AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA (FONTE OAM)

È Mediatore Creditizio “il soggetto che mette in relazione, anche attraverso attività di consulenza, banche o
intermediari finanziari previsti dal titolo V con la potenziale clientela per la concessione di finanziamenti
sotto qualsiasi forma” (art. 128-sexies, comma 1 TUB).

Il suo profilo professionale prevede l’attività di mediazione creditizia come esclusiva, nonché la possibilità di
svolgere attività connesse o strumentali alla stessa o attività definite compatibili dalla normativa ( come, ad
esempio, attività di mediazione di assicurazione o riassicurazione e consulenza finanziaria, fermo restando
l’obbligo di iscrizione dei relativi albi od elenchi). Si tratta di una attività che non prevede il legame ad alcuna
delle parti da rapporti che possano compromettere l’indipendenza del soggetto, che per poter esercitare
professionalmente nei confronti del pubblico l’attività di mediazione deve essere iscritto nell’apposito elenco
tenuto presso l’Organismo Agenti e Mediatori previsto dall’articolo 128-undecies del Testo Unico Bancario.

Ai Mediatori è fatto divieto di concludere contratti ed effettuare, per conto di banche o di intermediari
finanziari, l’erogazione di finanziamenti ed ogni forma di pagamento o di incasso di denaro contante, di altri
mezzi di pagamento o di titoli di credito. I Mediatori possono raccogliere le richieste di finanziamento
sottoscritte dai clienti, svolgere una prima istruttoria per conto dell’intermediario erogante e inoltrare tali
richieste a quest’ultimo.

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Il 31 maggio 2019 l’Organismo Agenti e Mediatori, con un Comunicato Stampa, ha reso nota la posizione da
tenere da parte dei mediatori nell’offerta di consulenza “svincolata ed autonoma dall’intermediazione del
finanziamento”, ribadendo che questa possa avvenire solo a condizione che non sia svolta in via prevalente
(in questo caso può essere considerata attività connessa e strumentale).
Secondo l’OAM “l’attività di consulenza personalizzata volta all’indagine sul fabbisogno finanziario del cliente
e alla traduzione delle sue esigenze nella forma di finanziamento per il medesimo più adeguata, in alcuni casi
accompagnata anche da una descrizione e valutazione delle caratteristiche dei prodotti offerti sul mercato”,
è una prassi “compatibile con l’attuale quadro normativo in quanto è da considerarsi connessa e
strumentale all’attività principale, che resta quella di “procurare o favorire la stipula di un contratto di
finanziamento tra le parti (cliente - banca/intermediario finanziario), anche attraverso attività di
consulenza”.

L’Organismo ribadisce tuttavia che il mediatore deve rispettare l’obbligo di prevalenza della propria attività
di mediazione e che, nel caso in cui la consulenza porti alla “messa in relazione” del cliente con
l’intermediario finanziario, comunichi tempestivamente al soggetto finanziatore il compenso percepito per il
corretto calcolo del TAEG.

È Agente in Attività Finanziaria il soggetto che promuove e conclude contratti relativi alla concessione di
finanziamenti sotto qualsiasi forma o alla prestazione di servizi di pagamento su mandato diretto di
intermediari finanziari, istituti di pagamento, istituti di moneta elettronica, banche o Poste Italiane. Anche in
questo caso l’attività deve essere svolta in via esclusiva con la sola deroga per attività connesse o
strumentali.

Sono compatibili tuttavia, e dunque esercitabili da parte di un Agente in attività finanziaria, le attività di
agenzia di assicurazione e quella di promotore finanziario, fermo restando i rispettivi obblighi di iscrizione
nei relativi elenchi o albi.

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Gli Agenti in attività finanziaria svolgono la loro attività su mandato di un solo intermediario o più
intermediari appartenenti al medesimo gruppo. Nel caso in cui l’intermediario offra solo alcuni specifici
prodotti o servizi, è consentito all’Agente, al fine di offrire l’intera gamma di prodotti o servizi, assumere due
ulteriori mandati.

I prodotti e servizi per i quali gli Agenti possono ricevere mandato dagli intermediari bancari e finanziari
vanno dalla concessione di finanziamenti (mutui, prestiti personali, cessioni del V dello stipendio e
delegazioni di pagamento, factoring e leasing, rilascio di fidejussioni e garanzie ecc…) alla prestazione di
servizi di pagamento (money transfer, carte di credito/debito e fidelity card, incasso e trasferimento di
fondi ecc…).

Per esercitare nei confronti del pubblico la professione di Agente in attività finanziaria è necessario ottenere
l’iscrizione nell’apposito elenco tenuto presso l’OAM.

Secondo quanto stabilito dal D. Lgs. 141/2010, che ha integrato il TUB, non costituisce mediazione creditizia né
attività di agenzia in attività finanziaria:

a) la promozione e a conclusione, da parte di fornitori di beni e servizi, di contratti di finanziamento


unicamente per l’acquisto di propri beni e servizi sulla base di apposite convenzioni stipulate con banche
e gli intermediari finanziari (in tali contratti non sono ricompresi quelli relativi al rilascio di carte di
credito);

b) la promozione e la conclusione, da parte di banche, intermediari finanziari, imprese di investimento, SGR,


SICAV, imprese assicurative, istituti di pagamento, IMEL e Poste Italiane SpA di contratti relativi alla
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e alla prestazione di servizi di pagamento;

c) la stipula, da parte delle associazioni di categoria e dei Confidi, di convenzioni con banche, intermediari
finanziari ed altri soggetti operanti nel settore finanziario finalizzate a favorire l’accesso al credito delle
imprese associate.

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REQUISITI RICHIESTI

L'art. 128-septies del TUB fornisce l'indicazione dei requisiti necessari per l'iscrizione nell'elenco dei
Mediatori Creditizi. Questi devono avere forma di società per azioni, società in accomandita per azioni,
società a responsabilità limitata o società cooperativa. La Società deve avere sede legale e amministrativa o,
per i soggetti comunitari, stabile organizzazione nel territorio della Repubblica, avere oggetto sociale che
riporti l’esclusività dell’attività di mediazione creditizia e rispettare i requisiti di organizzazione stabiliti dal
TUB. Lo stesso Testo Unico Bancario ribadisce che l’iscrizione è subordinata anche al possesso, da parte di
coloro che detengono il controllo e dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e
controllo, dei requisiti di onorabilità; al possesso, da parte dei soggetti che svolgono funzioni di
amministrazione, direzione e controllo, di requisiti di professionalità (compreso il superamento di un
apposito esame) e al possesso, sempre da parte di chi svolge funzioni di amministrazione, direzione e
controllo, del superamento di un apposito esame.

È necessaria, come condizione di efficacia di iscrizione, la stipula di una polizza di assicurazione della
responsabilità civile per i danni arrecati nell'esercizio dell'attività derivanti da condotte proprie o di terzi del
cui operato i mediatori rispondono a norma di legge.

Anche i collaboratori di cui i Mediatori Creditizi si avvalgono devono possedere specifici requisiti di
professionalità ed onorabilità (come indicato dall’art. 128-septies del TUB) ed il Mediatore è tenuto alla
verifica di questi requisiti prima dell’iscrizione del collaboratore nel proprio elenco.

A differenza dei Mediatori Creditizi, che possono essere solo Società, gli Agenti in Attività Finanziaria possono
essere sia persone fisiche che persone giuridiche.

Nel primo caso, l’art.128-quinques del TUB precisa che per iscriversi all’elenco tenuto presso l’OAM l’Agente
persona fisica deve possedere la cittadinanza italiana o di uno stato UE o di uno stato diverso secondo le
disposizioni dell’art. 2 del D. Lgs. 286/1998; essere domiciliato in Italia; possedere i requisiti di onorabilità;
aver un titolo di studio non inferiore al diploma di scuola media superiore quinquennale; avere frequentato
un corso di formazione sulle materie rilevanti l’esercizio dell’attività ed avere superato l’esame che viene
indetto periodicamente dall’OAM.

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Se invece l’Agente in attività finanziaria è costituito in forma societaria, questa deve avere i requisiti
patrimoniali e la forma giuridica previsti dalla disciplina civilistica per le società; sede legale ed
amministrativa o, per i soggetti comunitari, stabile organizzazione nel territorio italiano; oggetto sociale con
previsione dell’esercizio in via esclusiva dell’attività di agenzia in attività finanziaria (ed eventualmente delle
attività connesse e strumentali); possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità - compreso il
superamento dell’apposito esame – da parte di coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e
controllo e, limitatamente ai requisiti di onorabilità, anche a coloro che detengono il controllo.

Questi ultimi devono inoltre essere scelti secondo criteri di professionalità e competenza fra persone che
abbiano maturato una significativa esperienza nel settore creditizio, finanziario, o dirigenziale.

Infine, sia che l’Agente in attività finanziaria sia una persona fisica o una persona giuridica, deve avere
stipulato una polizza di assicurazione sulla responsabilità civile per i danni arrecati nell’esercizio dell’attività.

Riguardo i dipendenti e i collaboratori di Agenti in attività finanziaria persone fisiche o costituiti in forma di
società di persone, questi possono essere solo persone fisiche a loro volta iscritte nell’elenco tenuto presso
l’OAM. Nel caso invece di dipendenti e collaboratori di Agenti che operano in forma di società di capitali
questi non sono tenuti a superare l’esame tenuto dall’OAM ma a superare la prova valutativa per l’iscrizione
nell’elenco previsto dalla normativa.

La permanenza negli elenchi, per Mediatori Creditizi ed Agenti in Attività Finanziaria è subordinata, in
aggiunta ai requisiti indicati, all'esercizio effettivo dell'attività e all'aggiornamento professionale come
regolamentato dalle Circolari emesse dall’Organismo Agenti e Mediatori che ne disciplina argomenti,
modalità di erogazione, tempi di formazione.

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Una cosa importante da ricordare riguarda l'incompatibilità dei ruoli fra intermediari del credito. Recita
infatti l'art. 128 – octies che:

1. È vietata la contestuale iscrizione nell'elenco degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi.

1-bis. Il Ministero dell’economia e delle finanze individua, con regolamento adottato, sentita la Banca d’Italia ai
sensi dell’art. 17, §3, della legge 23.8.1988 n.400, le cause di incompatibilità con l’esercizio dell’attività di cui
all’artiolo 128-sexies, §2-bis

2. I collaboratori di agenti in attività finanziaria e di mediatori creditizi sono persone fisiche e non possono
svolgere contemporaneamente la propria attività a favore di più soggetti iscritti”.

Importante l'accento posto riguardo l'assoluta impossibilità di detenzione di partecipazioni, dirette o


indirette, da parte delle società di mediazione creditizia in banche o in intermediari finanziari. Viceversa, le
banche e gli intermediari finanziari non possono detenere, nelle imprese o società che svolgono l'attività di
mediazione creditizia, partecipazioni che rappresentano almeno il dieci per cento del capitale o che
attribuiscono almeno il dieci per cento dei diritti di voto o che comunque consentono di esercitare
un'influenza notevole.

Nel settembre 2019 l’Organismo Agenti e Mediatori ha comunicato al mercato che, per gli iscritti e i
dipendenti e collaboratori, è sufficiente una autodichiarazione per attestare il requisito di onorabilità.

SISTEMA DI VIGILANZA

L’Organismo Agenti e Mediatori ha istituito, al suo interno, un Ufficio di Vigilanza il cui compito è accertare la
permanenza dei requisiti degli iscritti nel tempo ma anche verificare eventuali condotte poste in essere dagli
iscritti in violazione delle norme legislative o amministrative che regolano la loro attività.

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Come riportato dallo stesso OAM, l’azione accertativa può prendere avvio da iniziativa propria dello stesso
Organismo – che si muove “a campione” – o mirati a casistiche evidenziate da indicatori di possibili anomalie
o criticità già oggetto di attenzione, con finalità preventiva, oppure su esposti di terzi. In ogni caso l’attività
ispettiva può essere svolta a distanza o presso l’iscritto, con ispezioni in loco e richiesta documenti.

L’Organismo riceve esposti per il tramite di un’apposita area sul proprio sito, dove è possibile segnalare
anche attività abusive.

L’Ufficio di Vigilanza dell’OAM predispone un programma annuale di controllo, individua i criteri per
l’identificazione dei soggetti da sottoporre a controllo, svolge le attività di controllo ( avvalendosi dell’aiuto di
Guardia di Finanza e Fondazione Enasarco), predispone relazioni sulle attività svolte che vengono valutate
dalle Autorità/Enti competenti per la segnalazione di comportamenti eventualmente sanzionabili.

Tutti i dati le informazioni raccolte sono considerate riservate anche qualora configurino fattispecie di reato.
Se nello svolgimento dei propri compiti di controllo l’OAM accerta violazioni, trasmette apposita segnalazione
all’Autorità Giudiziaria.

Come riportato dal sito dell’OAM, “Ove nell’esercizio dei propri compiti l’Ufficio accerti violazioni di norme
legislative o amministrative che regolano l’attività degli Agenti e Mediatori avvia il procedimento
sanzionatorio mediante trasmissione di una comunicazione di contestazione delle violazioni.

L’OAM attua, altresì, nell’applicazione delle sanzioni agli iscritti, una politica di equilibrio e di gradualità nelle
situazioni meno gravi, tenendo in adeguata considerazione la necessità di politiche di educazione del settore
a seguito di una così recente e profonda riforma”.

Dall’8 maggio 2020 l’Organismo Agenti e Mediatori è diventato Fondazione e le modifiche statutarie sono
state approvate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sentito il parere favorevole di Banca d’Italia.

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ORGANO DI CONTROLLO

Il Decreto del MEF n.31 del 22/1/2014 (Regolamento recante attuazione dell'articolo 29 del decreto legislativo
13 agosto 2010, n. 141, concernente il contenuto dei requisiti organizzativi per l'iscrizione nell'elenco dei
mediatori creditizi) ha stabilito che le società di mediazione creditizia si devono dotare di un sistema di
controllo interno proporzionato alla propria complessità organizzativa, dimensionale e operativa e che le
società con più di 20 collaboratori debbano costituire una funzione di controllo interno cui è affidata la
valutazione periodica del sistema di controllo interno, la verifica e la regolarità dell’operatività aziendale.

Lo stesso Decreto ha imposto alle società di Mediazione Creditizia la redazione di una relazione che descrive
le scelte effettuate ed i presidi adottati per rispettare le disposizioni del Regolamento in termini di controllo
interno, da tenere a disposizione dell’OAM in caso di ispezione.

REGIME SANZIONATORIO

Il Testo Unico Bancario dal Titolo VIII prevede una serie di sanzioni specifiche per chi esercita in modo
abusivo le attività bancarie e finanziarie. Nel caso di esercizio abusivo di attività finanziaria l’art. 132 prevede
la reclusione da sei mesi a quattro anni e la multa da 2.065 a 10.329 euro. Anche l’”abuso di denominazione”,
l’utilizzo di segni distintivi idonei a trarre in inganno sulla legittimazione allo svolgimento dell’attività e
addirittura l’induzione al falso convincimento di essere sottoposto alla vigilanza di Banca d’Italia o di essere
abilitato all’esercizio delle attività sono sottoposti a rigorosi procedimenti sanzionatori.

Altre sanzioni amministrative, in misura variabile a seconda della entità dell’inosservanza/infrazione della
norma, sono applicate nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione o direzione o
controllo, così come nei confronti di dipendenti/collaboratori trovati in mancanza dei requisiti previsti dalla
normativa vigente, od operanti in modo abusivo o non conforme ai regolamenti. In questo caso il Mediatore,
così come l’Agente, rispondono in solido dell’attività svolta dal proprio dipendente/collaboratore.

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