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SECONDO PARZIALE EIF

e operazioni finanziare: investimento, finanziamento e rischio


Le operazioni finanziarie o di finanziamento sono trasferimenti di potere d'acquisto nel tempo tra
soggetti che intendono soddisfare esigenze contrapposte di impiego di raccolta di risorse monetarie. Lo
scambio è attuato mediante l'esecuzione di una prestazione attuale in moneta a fronte della promessa
di una prestazione futura, sempre in moneta.

Sono interessati agli scambi:


- Sia intermediari finanziari ( banche, istituzioni finanziari)
- Sia le unita finali ( famiglie, imprese) che si rivolgono al sistema finanziario per impegnare le risorse
non destinate all’acquisto di beni di consumo ( investimento ) così da ottenere un maggior potere
d’acquisto futuro e per realizzare una spesa superiore alle entrate correnti promettendo di restituire
le risorse monetarie nel futuro ( finanziamento)

Le operazioni finanziare sono formate da 2 elementi essenziali:


- Tempo: le prestazioni sono separate da un intervallo più o meno lungo che definisce la durata
dell’operazione
- Rischio: la distanza temporale che separa le prestazioni conferisce all’operazione elementi
d’incertezza. A seconda della natura contrattuale ed economica dello scambio sono presenti varie
tipologie di rischio.
Le operazioni finanziarie possono esser valutate secondo:

A. Il profilo tecnico-giuridico
Le operazioni finanziarie sono rappresentate da contratti finanziari rappresentativi degli
accordi tra operatori economici per definire obblighi vincoli e divieti relativi all’esecuzione
delle prestazioni e al trasferimento di potere d’acquisto.

L’operazione finanziarie è classificabile come attività finanziaria e passività finanziaria.


Diversamente dalle attività reali, cioè beni materiali tangibili ( es immobili) e immateriali
intangibili ( es marchi) che compaiono nell’attivo del bilancio di un solo operatore, le attività
finanziarie e le passività presentano la particolarità di comparire nello stato patrimoniale di
due operatori

La titolarità di un’attività finanziaria o di un contratto finanziario attivo conferisce al suo


possessore dei diritti sull’attivo patrimoniale della controparte, mentre la proprietà di
un’attività reale attribuisce la facoltà di determinarne l’uso.

I contratti finanziari presentano elementi negoziali e caratteristiche economiche tecniche


diversificate. La numerosità e varietà di tipologie riflette la differenziazione dei bisogni delle
controparti dello scambio finanziario. Le disponibilità delle parti a realizzare la transazione
finanziaria è di fatto vincolata al soddisfacimento di esigenze e di condizioni che trovano
concreta espressione nella combinazione delle varie clausole contrattuali

Attraverso la definizione dei diritti e degli obblighi della scambio finanziario le parti non si
accordano solamente sulle modalità tecniche di trasferimento dei fondi ma anche sul tipo di
redistribuzione dei rischi gravanti sui prenditori di fondi

In base alla natura contrattuale ed economia dello scambio i contratti possono essere
classificati:
• Contratti di debito: consistono nell’erogazione da parte di un soggetto ( creditore) di
una data somma di denaro, sulla base di impegni contrattuali, assunti dalla
controparte ( debitore) sia di restituzione ad una data di scadenza futura del capitale
ricevuto in prestito, sia del pagamento di un compenso (interesse)per la disponibilità
delle risorse monetarie. Prima di erogare un prestito alla controparte deve valutare la
capacità di rimborso a scadenza che dipende dalle condizioni reddituali e patrimoniali
del prenditore di fondi
• Contratti di partecipazione: consistono nel trasferimento di risorse da un’impresa
da parte di un soggetto che assume la veste di un proprietario dell’impresa stessa. Il
conferimento di risorse a titolo di capitale sociale comporta l’assunzione al rischio
d’impresa. Il soggetto finanziario non assume alcun impegno certo di remunerazione e
di restituzione futura del capitale ricevuto.
• Contratti di assicurazione: consentono il trasferimento dei rischi da un soggetto
( assicurato) ad un altro ( assicuratore) di norma rappresentato da istituzioni
specializzate. A fronte di un compenso, detto premio assicurativo, l’assicuratore
assume un onere finanziario condizionato al verificarsi di un dato evento futuro ed
incerto, inerente il patrimonio o la persona dell’assicurato. Il contratto assicurativo è
detto anche polizza assicurativa .
Nelle assicurazioni del ramo vita e a carattere previdenziale, l’incertezza riguarda il
momento dell’adempimento d parte dell’impresa assicuratrice. Il pagamenti da perte
dell’assicuratore è subordinato all’esistenza in vita , al verificarsi della morte della
persona o combinazione delle due

Nelle assicurazioni del ramo danni la controprestazione a carico dell’assicuratore è


subordinata al verificarsi dell’evento previsto nel contratto senza il quale non matura il
diritto di risarcimento

• Contratti derivati: sono chiamati così perché il loro valore dipende da altre operazioni
o altre variabili finanziari. Un derivato è quindi un contratto il cui prezzo dipende dalle
quotazioni di un diverso contratto finanziario sottostante ed oggetto di riferimento per
la definizione dei diritti e degli obblighi delle parti. Le controparti di un contratto
derivato hanno come finalità quella di trasferire il rischio speculativo. Lo scambio
finanziario è utilizzato come copertura ( hedging) del rischio di variabilità dei prezzi
delle attività finanziarie.

Queste tipologie contrattuali possono essere usate per il soddisfacimenti dei principali bisogni che
possono essere distinti in:
- bisogni di investimento: sono collegati alla valorizzazione nel tempo delle disponibilità monetarie
dei soggetti in avanzo finanziario. Gli strumenti destinati a soddisfare questo bisogno sono le
principali forme di impiego del risparmio come acquisto di azioni, quote di organismi di
investimento
- Bisogni di finanziamento: sono collegati alla necessita di reperire risorse finanziare ulteriori per
un’eccedenza dei consumi o delle spese di investimento. È infatti la necessità di copertura del
fabbisogno finanziario per soggetti in deficit finanziario.
- Bisogni collegati al trasferimento dei rischi:
• Puri ->nascono dalla necessità di cautelarsi contro i danni prodotti dal verificarsi di un
sinistro attinente alla vita umana
• Speculativi -> derivano dalla necessit di affrontare i problemi di gestione dei rischi e
ottimizzare il portafoglio di investimento per manterrà la ricchezza finanziaria
- bisogni collegati al sistema dei pagamenti: fanno riferimento alla domanda di moneta e ai servizi di
trasferimento della stessa evidenziati dalle unita del sistema economico

B. Il profilo economico-tecnico
Sotto il profilo economico tecnico, un’operazione finanziaria incorpora flussi di pagamento con
scadenze temporali diverse e soggetti a differenti tardi di affidabilità. Essi dipendono da:

• Dalla denominazione in valuta estera o in moneta nazionale: consente di individuare una


particolare tipologia di rischio, il rischio di cambio o valutario, in quanto la variazione del tasso di
cambio impatterà sui futuri flussi di cassa associati all’attività finanziaria e quindi sul valore
dell’attività stessa.
• Dalla natura del prenditore dei fondi: consente di classificare le operazioni in funzione del
livello atteso di rischio. Lo scambio finanziario poggia su un presupposto di fiducia, cioè e
evidente che non tutti i prenditori di fonti possono essere messi sullo stesso piano, cioè hanno lo
stesso rating. Ad esempio le passività del tresoror dello stato sono considerate a rischio nullo in
quanto lo Stato ha potere impositivo su ogni cittadino. Il rating è un punteggio espresso in
lettere o cifre che indica la capacità di un ente privato o pubblico che emette un titolo di
rispettare l’impegno assunto.. il rating pu essere pubblico nel caso dello Stato e i cittadini o
interno nel caso di contratti tra debitori e creditori
• Dalla durata del contratto: definisce l’orizzonte temporale dell’operazione e quindi il periodo di
impiego del capitale. La durata pu essere indeterminata e determinata. Nel primo caso la data
del imborso non è fissata in modo implico e quindi non significa che non c’è una data di scadenza
ma che il prenditore di fonti non è vincolato ad una data ultima per la restituzione del capitale.
Nel secondo caso invece c’è una data di scadenza fissa per il rimborso del capitale. L’esistenza di
questa precide data consente di classificare le operazioni finanziarie secondo termini di
scadenza: Breve ( entro 12/18 mesi) , medio (entro 5 anni) e a lungo termine ( oltre 5 anni )
• In altre modalità di esecuzione delle prestazioni : assumono importanza:
- Le modalità relative all’erogazione del capitale e all’emissione dei titoli del
contratto: essi concorrono a finire i tempi, gli importi e le modalità di effettiva
disponibilità di fondi per i prenditori. L’acquisizione di tale disponibilità pu avvenire
per importi e in tempi prefissati oppure pu essere lasciata a discrezione del
prenditore di fondi.
- Il rimborso del capitale: pu avvenire secondo criteri e modalità differenti. Essi
concorrono a determinare l’effettiva sequenza temporale dei pagamenti. La durata
consente all’emittente di definire con certezza i tempi di effettiva disponibilità dei
fondi
- Il tipo e la natura della remunerazione: concorre a definire tanto il rendimento
quanto il costo effettivo dell’operazione. La remunerazione periodica assume la
forma di interesse per i contratti di debito e di dividendo per i titoli azionari. La
misura della remunerazione pu esser fissa ovvero variabile ed è importante
precisare che quando è riferita al tasso cedolare identifica operazioni a tasso fisso
e operazioni indicizzate. Le obbligazioni sono comunque denominate anche titoli
a tasso o a reddito fisso in contrapposizione a valori azionali detti titoli a reddito
variabile. Nel caso dei titoli azionari la misura del dividendo è strettamente
collegata a quella degli utili d’esercizio conseguiti dal soggetto emittente. La
remunerazione periodica non è altro che una molteplice componente di ricavo e di
costo dell’operazione. Di ricavo poiché agli interessi e ai dividendo ve ne sono di
natura occasionale ( come perdite o guadagni di capitale dovuti a variazioni di
prezzo) o di altro genere (come premi di rimborso). Di costo perche il creditore
sostiene oneri per l’acquisto, la negoziazione, l’incasso e il rimborso dette
commissioni
- La presenza di facoltà od opzioni concesse all uno o all’altro contraente come la
facoltà di richiedere in via anticipa il rimborso, o la facoltà di modificare la tipologia
dell’accordo contrattuale
• Dalla negoziabilità : alcuni contratti sono scambiati in mercati organizzati altri invece p oggetti di
scambi attivi e vivaci. Sotto questo profilo le attività quotate e smaniate in mercati ufficiali
presentano un grado di negoziabilità maggiore rispetto a quelle non quotate. La negoziabilità è
uno dei requisiti per la liquidità delle operazioni finanziarie. La liquidita sta ad indicare la
rapidità con cui l’impiego di capitale viene trasformato in moneta. Il recupero dei capitali
impiegati pu avvenire:
a. In maniera fisiologica alla scadenza naturale dell’operazione
b. In seguito alla cessione a terzi ( smobilizzo) dell’attività prima della sua
scadenza In questo caso avremmo liquidità naturale che è determinata dalla scadenza naturale
dell’attività e liquidita artificiale che è invece il recupero dei capitali impiegati ottenuto
mediante la cessione a terzi del contratto finanziario

Il rischio
Con il termine rischio si indica l’eventualità che un avvenimento possa causare un danno o una perdita

I rischi possono classificarsi:

• In base agli effetti dell’evento dannoso


- Rischio puro : è un rischio collegato ad accadimenti che possono generare solo danni e
perdite ( es incendio, furto). Sono tutti quegli eventi che possono causare solo danni e
nessun beneficio
- Rischio speculativo : è collegato ad avvenimenti futuri e incerti che possono
comportare effetti sia positivi che negativi. Per un’operazione finanziaria, il rendimento
realizzato pu essere diverso da quello atteso ( superiore o inferiore) . Gli eventi
possono causare quindi effetti di segno opposto sui flussi di cassa.
Esempio: l’acquisto di azioni comporta un rischio speculativo in quanto il valore dell’investimento pu
scendere e determinare una perdita ma pu anche salire e determinare un profitto. Un’impresa agricola
invece pu subire una perdita sia quando ci sono eventi atmosferici che possono causare una totale o
parziale distruzione, sia quando i prezzi di vendita non consentono di coprire i costi di gestione. Il
rischio di grandine è fin rischio puro, il rischio di variazione del prezzo è un rischio speculativo. Nel
primo caso l’impresa agricola pu assicurarsi contro il rischio di grandine, nel secondo caso non pu
stabilire una polizza assicurativa. Per pu proteggersi tramite contratti derivati

• In base alla tempistica


- Rischi ex ante : sono rischi basati sulla varianza dei rendimenti possibili rispetto al
rendimento medio atteso o stimato al momento in cui l’investimento ha inizio
( rendimento atteso)
- Rischi ex post: rischi ottenuti quando si rileva a posteriori in un dato intervallo di
tempo la variabilità del rendimento ( rendimento realizzato)
• In base alla natura del rischio
- Rischio sistematico( non diversificabile) : è originato da eventi e da situazioni di
carattere generale che condizionano tutte le operazioni finanziarie. ad esempio la
variazione d’interesse e dei cambi, l’inflazione. questo tipo di rischio non pu essere
eliminato ma pu essere gestito rami te politiche di copertura( hedging) utilizzando i
contratti derivati
- Rischio non sistematico ( o specifico o diversificabile): si tratta di fattori di rischio
originato da situazioni specifiche inerenti l’attività svolta e i risultati di singoli prenditori
di fondi. ad esempio il livello di indebitamento di un operatore economico. è detto
rischio diversificabile perché è un rischio specifico che dipende da caratteristiche
soggettive. la diversificazione degli investimenti è realizzabile suddividendo il capitale
tra più attività così da ottenere vantaggi derivanti da una riduzione del rischio. infatti il
rischio pu essere riferito sia a singole operazioni sia a un portafoglio di attività
finanziarie. l’esposizione al rischio di un portafoglio diversificato è inferiore a quello
derivante dalla somma dei rischi singoli delle attività che lo compongono
• In base all’oggetto:
- singola attività finanziaria
- portafoglio di attività finanziaria
tipologie di rischio
i contraenti di un’operazione finanziaria sono esposti a rischi riconducibili a

• rischi derivanti dall’ inadempimento degli impegni contrattuali della controparte in questa
tipologia abbiamo una serie di rischi legati alla possibilità di una delle parti di un accordo non rispetti i
suoi obblighi.
- Rischio di insolvenza o rischio di credito o default risk: si verifica quando il debitore
non è in grado di onorare integralmente i propri debiti, pagando gli interessi e
rimborsando il capitale. questa situazione è quella per scempio di un’impresa fallita. lo
stato di insolvenza di un debitore pu essere definitivo ma anche solo temporaneo,
quando il debitore non effettua i pagamenti dovuti puntualmente, alla scadenza
prefissata pur riuscendo a farlo in un’epoca successiva
- Rischio di migrazione : è il passaggio da una classe di rischio di credito ad un’altra.
durante la vita dell’operazione finanziaria, è possibile che l’immagine di un buon
debitore possa mutare, in peggio o in meglio. Ad esempio, una persona pu essere
considerata un buon debitore quando adempie ai suoi obblighi entro i tempi stabiliti,
ma questa considerazione pu cambiare, quindi pu essere soggetta a rischio di
migrazione, quando questa persona inizia a non rispettare gli obblighi o a fare ritardi.
- Rischio di regolamento : riguarda gli adempimenti collegati alla negoziazione di
strumenti finanziari, di valori mobiliari e di valute. il regolamento delle operazioni ci
compravendita di valori mobiliari ( es azioni) comporta sia il pagamento del prezzo che
la consegna del titolo. la controparte pu risultare insolvente se non esegue la
prestazione dovuta e in questo caso viene annullata l’operazione.
- Rischio paese o country risk : il rischio di mancato adempimento contrattuale assume
aspetti particolari quando gli scambi avvengono tra soggetti localizzati in due stati
diversi o due zone valutarie diverse. le transazioni svolte con controparti residenti in un
paese estero generano rischi maggiori rispetto a transazioni interne.
il rischio paese è riconducibile al fatto che nel paese estero è presente un dato insieme
di condizioni politico sociali ed economiche finanziarie. mutamenti del contesto
ambientale possono quindi influenzare in negativo ma anche in positivo le attività
economiche svolte. il rischio paese è individuato nella possibilità che la controparte
non sia in grado di far fronte a impegni assunti verso l’estero per il verificarsi di eventi
legati a decisioni di autorità del governo del paese di appartenenza.
• rischi collegati alla variazione un’attesa di variabili di mercato sono rischi collegati a variazioni
di mercato che possono portare a mutamenti di prezzi delle attività finanziarie
- Rischio di prezzo: il rischio è dovuto a modifiche inattese di variabili che porta ad una
variazione di prezzo delle attività negoziabili nel tempo
- Rischio di tasso di interesse o rischio d’interesse: è il rischio causato da una possibile
variazione del tasso di interesse a cui sono e se posti soprattutto i contratti di debito. un
aumento dei tassi di interesse si traducono in una riduzione dei prezzi delle attività
finanziarie. se l’investitore vende il titolo prima della scadenza naturale subisce una
perdita in quanto la cessione avviene ad un prezzo di mercato inferiore a quello rilevato
prima dell’evento variazione dei tassi d’interesse. anche se il titolo non venisse
venduto, l’investitore sostiene un costo opportunità in quanto il rendimento del suo
impiego risultata inferiore a quello corrente, offerto dal mercato dopo la variazione dei
tassi
- Rischio di reinvestimento : È un rischio che colpisce i contratti di debito che prevedono
il pagamento periodico di interessi. Al momento in cui avviene l'incasso degli interessi
l'operatore non è in grado di reinvestire la somma riscossa alle medesime condizioni di
rendimento rispetto a quando l’operazione ha avuto inizio. Il reimpiego pu venire ad
un tasso superiore inferiore circostanze che modifica il rendimento effettivo
dell'operazione
- Rischio di cambio : tutti i contratti finanziari che prevedono prestazioni terminate in
valuta diversa da quella normalmente utilizzata sono soggetti a questo rischio. I flussi di
cassa realizzati dall'investitore possa risultare diversi da quelli attesi in base
all'andamento del prezzo della moneta nazionale rispetto alla valuta estera. Anna
localmente per un operatore che assume la veste di debitore in un contratto di debito
denominati in valuta estera il costo effettivo pu risultare diverso da quello atteso come
conseguenza dell'andamento dei cambi
- Rischio di inflazione : questo rischio influisce sul potere d'acquisto della moneta del
contratto finanziario. Il rendimento reale del contratto finanziario negoziato pu essere
influenzato da variazioni in attese che possono essere superiori e inferiori a quelle
stimate ex ante
- Rischio di liquidità : si manifesta quando eventi in attesi riducono di fatto il grado di di
quid abilità dell'attività finanziaria. In particolare il mercato specifico poi evidenziare
insufficiente capacità di assorbimento e di conseguenza rallentamento di tempi di
realizzo (rischio di liquidità di mercato )

Il Testo Unico della Finanza (TUF)


Il testo unico della finanza è l’ ordinamento giuridico vigente e colloca i valori mobiliari nell'ambito
della categoria degli strumenti finanziari a loro volta compresi nel più ampio genere di prodotti
finanziari

Con il termine prodotto finanziario si identifica qualsiasi


forma di investimento di natura finanziaria, quindi un impegno
del risparmio effettuato in vista di un reddito.
Gli i strumenti finanziari sei una particolare categoria di
prodotti finanziari. Essi sono formati da valori mobiliari,
strumenti di mercato monetario, quote di un organismo di
investimento collettivo del risparmio e strumenti derivati.
I valori
mobiliari sono
prodotti
finanziari
destinati alla
circolazione e
allo scambio in
PRODOTTI FINANZIARI mercati
organizzati.
Sono quindi
STRUMENTI FINANZIARI tutte quelle
categorie di
valori che
possono essere
VALORI MOBILIARI
negoziati nel
mercato dei capitali. Si caratterizzano quindi per essere forme
di impiego del risparmio che consentono all'investitore di
liquidare e smobilizzare l'investimento senza attendere la
scadenza naturale dello stesso. Sono per esempio le azioni di
società, le obbligazioni e titoli

2 attività
Il valorefinanziarie
della moneta nel tempo e i criteri di valutazione delle
L'investimento in uno strumento finanziario è motivato dal reddito che questo pu generare. Infatti
l'operatore richiede un compenso per privarsi di risorse e rinviarne il consumo nel tempo. Tale
compenso è rappresentato dal tasso di rendimento quale prezzo della rinuncia disporre di un certo
capitale monetario per un certo periodo di tempo.

Il tasso di rendimento e quindi una misura dei ricavi di un impiego di moneta (potere d’acquisto)
espresso in percentuale del capitale iniziale. Chiede se il minare l'interessi sondato capitale è
necessario precisare:

1) la durata : individua il periodo di impiego del capitale e definisce con certezza intervallo temporale
di effettiva disponibilità dei fondi per il debitore

2) la scadenza
3) Le modalità di calcolo : decisero in regime di capitalizzazione semplice o composta degli interessi
4) i tempi dei pagamenti degli interessi maturati : definiscono i momenti precisi di esecuzione delle
prestazioni e degli esborsi di monete e con essi anche le date di disponibilità effettiva delle somme
di decorrenza e di maturazione di interessi
5) il rimborso del capitale prestato

L'impiego di un dato capitale iniziale C produce interessi consente alla scadenza di ottenere un capitale
finale detto montante M pari al capitale iniziale + gli interessi. Il rendimento associato a questa forma
di impiego del capitale e detto rendimento di periodo ed è ottenuto come:
La misura degli interessi da aggiungere capitale iniziale pu essere determinato utilizzando il regime di
capitalizzazione semplice (interesse semplice) oppure regime di capitalizzazione composto
( interesse composto)

A. Regime di capitalizzazione semplice


Interessi maturati in questo regime sono aggiunti al capitale solo alla fine del periodo di impiego e non
sono fruttiferi di altri interessi. Nel regime di capitalizzazione semplice gli interessi sono proporzionali
sia il capitale iniziale che al tempo secondo un fattore di proporzionalità così visto dal tasso di interesse
il passaggio da rendimento del periodo rendimento su base annua con capitalizzazione semplice
avviene utilizzando la formula:

Rendimento di periodo
Rendimento su base annua con capitalizzazione semplice

Potremo così calcolare l'interesse I e il montante M come:

B. Regime di capitalizzazione composto


I regimi di interesse composto il tasso di interesse si applica anche sull'interessi via via maturati sul
capitale l'interesse prodotto risultati di tempo di capitalizzazione alla fine di tale periodo si aggiunge
capitale e diviene fruttifero di altri interessi. L'interesse che si forma in ogni istante è proporzionale al
montante accumulato a quel tempo.

Il passaggio del rendimento di periodo a rendimento su base annua avviene applicando la formula:

Rendimento su base
annua con
capitalizzazione
composta
I regimi di capitalizzazione composta di interessi maturati in ciascuna unità di tempo considerata si
aggiungono capitale originario insieme medesimo capitale producono interessi per il successivo tempo
di impiego:

Ipotizzando di reinvestire alla fine il primo semestre il montante per un ulteriore semestre avremo che
nel secondo sempre il montante C1 è reinvestito allo scopo di ottenere il montante C2

Il valore attuale
Il montante è il valore futuro di un certo capitale investito oggi. Il termine capitalizzazione sta indicare
il procedimento mediante il quale l'interesse prodotto da un certo capitale viene aggiunto al capitale
stesso. Anziché ricercare il valore futuro di un certo capitale è possibile determinare il valore oggi, cioè
il valore attuale, di un montante incassato nel futuro. Esso è ottenuto come

Fattore di attualizzazione o di
sconto

Il processo di calcolo del valore attuale di somme disponibili in futuro è denominato anche sconto

Analogamente è possibile determinare il valore oggi di un montante incassato nel futuro in regime di
capitalizzazione composta:

La struttura dei flussi di cassa del prestito di questo esempio è quella tipica di molte operazioni
finanziarie di investimento definiti zero coupon (a cedola zero) in quanto gli interessi sono pagati in
unica soluzione alla scadenza insieme al capitale impiegato.
Nell'ipotesi di un unico flusso di cassa ricevuto alla fine dell’orizzonte temporale è possibile calcolare il
tasso di rendimento composto annuo associato all’operazione:

Generalizzando avremo:

Tempo 0 1 2 3

Flussi
di cassa -1000 +30 +30 +1030
FC

Il tasso di rendimento
Il tasso di rendimento o tasso di interesse effettivo è un indicatore dei proventi sui fondi prestati e
degli oneri sul capitale preso a prestito. Il tasso di rendimento deve essere sufficiente almeno ex ante
ad assicurare un potere d’acquisto futuro superiore a quello presente.

È opportuno distinguere tra:

1. Tasso di rendimento nominale : è un indicatore calcolato al lordo dell’inflazione


2. Tasso di rendimento reale : è una misura più appropriata della preferenza intertemporale tra
consumi presente e futuri, inc quanto tiene conto delle variazioni previste nel livello dei prezzi.
Il tasso di rendimento reale è espresso come

Il tasso di rendimento reale pu essere misurato sia ex ante, in riferimento all’inflazione attesa, sia ex
post , sulla base dell’inflazione o deflazione effettivamente verificata durante ala vita dell’investimento
finanziario.
Anche il tasso nominale pu essere negativo e questo fenomeno è riconducibile alla deflazione, cioè a
condizioni economiche di diminuzione dei prezzi dei beni.

Il tasso di rendimento pu essere determinato ex ante come tasso atteso e Ex post come tasso
realizzato a seconda che colui che compie la variazione si ponga al momento in cui investe o se
l’operatore valuta a posteriori l’investimento. Il tasso di rendimento p avere diverse configurazioni:

Tasso cedolare ( o coupon rate) - i Valore della cedola espresso in % del valore
nominale, per gli strumenti di debito

Tasso di rendimento effettivo a scadenza- Tres ( o Tasso di rendimento calcolato ex ante che
yield to maturity) nell’equazione del valore attuale eguaglia il valore
attuale di flussi di cassa stimati con il prezzo di
mercato
Tasso di rendimento richiesto- Trri Tasso di rendimento calcolato ex ante che
rappresenta quel tasso di equilibrio da utilizzare per
il calcolo del valore intrinseco ( o fair value) di un
titolo
Tasso di rendimento realizzato- trre Tasso di rendimento calcolato ex post maturato
effettivamente sull’investimento

Il tasso di rendimento rischioso e privo di rischio


La necessità di verificare che le possibilità di consumo future siano effettivamente superiori a quelle
correnti impone di tenere conto anche del rischio, cioè del fatto che i flussi di cassa in entrata possono
non realizzarsi in tutto o in parte cosi come possono risultare superiori a quelli attesi.

Possiamo quindi distinguere tra investimenti privi di rischio o rischiosi


- Privo di rischio: un investimento per essere privo di rischio deve avere un rendimento ex post
uguale a quello atteso ( anche detto ex ante) con una probabilità pari a . Il debitore deve avere un
alto standing creditizio in quanto offre al creditore la certezza pressoché assoluta del rimborso del
capitale e del pagamento degli interessi. Sono ritenuti investimenti privi di rischio quelli di Stato.
L’operazione finanziaria non deve presentare flussi di cassa intermedi tra la data di erogazione del
prestito e la data di rimborso del medesimo per non incorrere nel rischio di reinvestimento dei flussi
periodici incassati. Le operazioni finanziarie della specie sono dette anche zero coupon in quanto
quanto gli interessi sono pagati in un’unica soluzione alla scadenza insieme al capitale impegnato
- Rischiosi: gli investimenti rischiosi sono identificabili in tutte quelle operazioni che non rispondo al
doppio requisito di assenza del rischio d’insolvenza e di reinvestimento dei proventi. In particolare
sono rischiose le operazioni in cui i debitori non sono in grado di fornire le certezze di un
adempimento degli obblighi assunti. Il tasso di rendimento associato ad investimenti rischiosi pu
essere analizzato valutando le principali determinanti. Il rendimento r deve consentire un’adeguata
remunerazione per il tempo di consumo, misurata dal tasso di rendimento reale sulle attività prive
di rischio, il tasso di inflazione atteso e il rischio associato all’investimento
-
-

Tasso di rendimento reale Premio per il


rischio
sulle attività prive di Tasso di
rischio
inflazione
atteso

in termini nominale risulta che:

Tasso di rendimento
nominale sulle attività
prive di rischio

Il premio per il rischio è associato in particolare al rischio di mercato o rischio sistematico originato da
eventi e situazioni di carattere generale che condizionano tutte le operazioni finanziarie. Questi tipi di
rischio non possono essere eliminati ma possono essere gestiti tramite l’utilizzo di contratti derivati

CAPITOLO 3 – Le scelte finanziarie delle imprese


1. I bisogni finanziari delle imprese
Le funzioni economiche svolte dagli intermediari finanziari trovano espressione in 4 principali
categorie di servizi offerti alle imprese e dalle famiglie:
 servizi di finanziamento,
 servizi di investimento,
 servizi di pagamento,
 servizi assicurativi e previdenziali.
Ciascuna di queste aree di servizi si compone di più prodotti bancari e finanziari che rispondono a
differenti esigenze bisogni espressi dalla clientela.
La domanda di servizi finanziari da parte delle imprese è originata da bisogni di finanziamento, di
pagamento e di incasso e di gestione dei dischi puri e speculativi.

2. Il fabbisogno finanziario delle imprese


Le esigenze di finanziamento sono individuate sulla base del fabbisogno finanziario, determinato
dalla diversa dinamica temporale dei flussi monetari in entrata ed in uscita. Per l'acquisizione di
fattori produttivi le imprese debbono far fronte ad uscite di cassa non coincidenti temporalmente
con le entrate monetarie derivanti dalla vendita dei prodotti. I progetti di investimento realizzati
richiedono infatti uscite di cassa anticipate.
Lo svolgimento della gestione comporta in ogni momento l'esigenza di impieghi di fondi in attesa
di essere successivamente realizzati in moneta. Si tratta quindi di investimenti destinati a
trasformarsi in flussi di cassa ed a riprendere la forma di attività liquide, che presentano prima del
loro impiego in fattori produttivi. Sono rilevati contabilmente nel lato sinistro dello Stato
patrimoniale e costituiscono il capitale investito dall'impresa. L'attivo patrimoniale indica quindi
l'ammontare e la composizione degli impieghi di risorse monetarie realizzati dall'impresa per la
produzione di beni e servizi.
Il fabbisogno finanziario è originato tanto da fattori interni all'impresa, quanto fattori esterni di
ambiente e di mercato, la cui influenza si riflette;
 sulle entità dei ricavi di vendita,
 sull'ammontare degli investimenti necessari a sostenerla.
In quanto espressione degli investimenti l'entità del capitale investito definisce anche l'ammontare
del fabbisogno finanziario totale, misurato dall'attivo totale del bilancio. Il lato destro dello Stato
patrimoniale, rappresentato dal debito e dal patrimonio netto indica l'entità e la composizione
delle fonti di copertura del fabbisogno finanziario totale.
Per dato intervallo di tempo è possibile misurare il fabbisogno finanziario addizionale sulla base
della variazione del capitale investito. L'entità dell’incremento dell'attivo di bilancio:
 se misurata ex post consente di individuare nelle variazioni dell'indebitamento e del patrimonio
netto le fonti di copertura attivate;
 se rilevata ex ante indica l'ammontare dei nuovi finanziamenti da attivare per far fronte alle
esigenze dettate da maggiori investimenti.

Il fabbisogno esterno indica la parte di fabbisogno addizionale da coprire ricorrendo a finanziatori


esterni (creditori e soci proprietari) attraverso finanziamenti a titolo di debito e di capitale. Esso
misura, infatti, l'entità delle risorse monetarie derivanti dalle dilazioni di pagamento concessi dei
fornitori. Il fabbisogno esterno è diverso dal fabbisogno finanziario addizionale complessivo, la
differenza tra loro è data dall'autofinanziamento, cioè da risorse finanziarie che la gestione
aziendale è in grado di produrre autonomamente, invia indipendente dal contributo dei creditori e
della proprietà dell'impresa.
L'autofinanziamento è una fonte interna di finanziamento per l'impresa ed è misurato
dall'eccellenza delle risorse generate dalla gestione corrente rispetto a quelle impiegate nella
medesima gestione. Il fabbisogno finanziario esterno è ovviamente nullo, se l'autofinanziamento
risulta pari al fabbisogno finanziario addizionale.
L’autofinanziamento esprime il flusso di risorse addizionali che l'impresa produce e che trovano
immediato impiego a copertura del fabbisogno finanziario.
L’autofinanziamento netto è costituito, ad esempio, dagli utili di esercizio non distribuiti ai soci e
non prelevati dalla proprietà e quindi reinvestiti nell'attività dell'impresa. Gli utili di esercizio non
distribuiti, aumentati dell'importo relativo agli ammortamenti del periodo, costituiscono un
indicatore di autofinanziamento lordo.
Il margine operativo lordo (MOL o EBITDA) assume rilievo come grandezza che contribuisce alla
formazione dell'autofinanziamento lordo. Essa esprime il risultato economico derivante dalla
contrapposizione tra ricavi e di costi inerenti alla sola gestione operativa. È lordo in quanto
misurato prima degli ammortamenti.
Il margine operativo lordo è un indicatore assai significativo della capacità di un'impresa di
produrre cassa o risorse monetarie superiori a quelle impiegate dalla gestione corrente.

2.1 La durata del fabbisogno finanziario


Gli investimenti realizzati dall'impresa comprendono:
 attività a lungo termine (capitale fisso), derivano da operazioni di gestione non
ricorrenti, che danno luogo ad impieghi pluriennali in fattori produttivi il cui utilizzo si
estende su più cicli di produzione configurando investimenti destinati a trasformarsi in
moneta nei corsi di più periodi amministrativi. La quota consumata annualmente
(quota di ammortamento) è una componente del costo di produzione ed è
incorporata nel prezzo dei prodotti venduti.

 attività a breve termine (capitale circolante), sono originate direttamente dalle


operazioni di acquisto, produzione e vendita, le quali si rinnovano continuamente e
sistematicamente con l'avvicendamento dei cicli produttivi, costituendo il capitale
circolante. Quest'ultimo è individuato anche come attivo circolante, in quanto
comprensivo di impieghi non pluriennali la cui trasformazione in moneta si completa di
norma nell'arco di un periodo amministrativo.

Le attività reali e finanziarie iscritte nello stato patrimoniale sono classificate in ragione della
loro diversa attitudine a trasformarsi in cassa e, quindi, a ritornare nella forma originaria di
risorse monetarie.
Il capitale fisso era rappresentato da:
I. attività materiali, quali immobili, gli impianti, i macchinari e le attrezzature;
II. attività immateriali quali l'avviamento, i brevetti, i marchi, le licenze;
III. attività finanziarie destinate ad essere mantenute durevolmente, rappresentate da
titoli e partecipazioni azionarie.
Il capitale circolante (attivo circolante o attività correnti) comprende:
I. attività liquide
II. crediti commerciali verso i clienti e altri crediti a breve termine
III. rimanenze o scorte di materie prime, semilavorati i prodotti finiti

2.2 Le fonti di copertura del fabbisogno finanziario


L'indebitamento (debiti correnti e consolidati) e il netto patrimoniale esprimono le fonti di
copertura del fabbisogno finanziario generato dagli investimenti in corso di realizzo (capitale
investito o totale attivo). Il passivo e il netto patrimoniale indicano:
 la provenienza delle risorse ed il tipo di contratto finanziario
 debiti verso terzi
 conferimenti dell'imprenditore o dei soci)
 la scadenza temporale di disponibilità delle risorse per l'impresa
 a breve,
 medio o lungo termine.
Le risorse finanziarie acquisite con vincolo di rimborso sono suddivise tra:
 debiti a breve termine (debiti correnti) sono rappresentati da tutti i debiti esigibili
entro 12 mesi indipendentemente dalla loro natura.
 debiti a lungo termine (debiti consolidati) si caratterizzano per il fatto che l'impresa
può fare affidamento sulle risorse ricevute per un periodo temporale almeno
superiore ai 12 mesi prima di procedere al rimborso.

Il patrimonio netto, costituito tipicamente dal capitale sociale e dalle risorse, è una fonte di
finanziamento stabile e duratura. Non prevede vincoli temporali di restituzione, costituisce il
capitale proprio per l'impresa, deriva da conferimenti dei soci e da redditi non distribuiti. La
sua entità espressa in rapporto di debiti misura il grado di indebitamento dell'impresa o
leverage. Più elevato è l'indice di indebitamento tanto maggiore è il rischio finanziario
dell'impresa.
Un indebitamento crescente, a parità di tassi comporta oneri finanziari (interessi passivi) sul
debito più alti. Se gli oneri superano il reddito prodotto dalla gestione operativa, il reddito
netto risulta negativo, evidenziando in tal caso una perdita di esercizio. La remunerazione del
capitale di pertinenza dei soci può annullarsi fino a risultare negativa per effetto di una
eccessiva incidenza di interessi passivi. Anche i soci proprietari sono esposti a rischio
finanziario rappresentato dalle possibili conseguenze di un eccesso di indebitamento e di alti
interessi passivi. Per i creditori, il patrimonio netto quanto più è elevato, tanto maggiore sarà
la tutela di terzi creditori e più elevato sarà il grado di solvibilità dell'impresa.

3. I sevizi di finanziamento
Questi servizi rispondono all’esigenze di coprire il fabbisogno finanziario delle unità economiche
che in deficit dal punto di vista finanziario, tipicamente le imprese.
Differenti sono le modalità di intervento della banca:
 servizi di finanziamento che impiegano il patrimonio della banca, essi rientrano in un
insieme di operazioni di finanziamento, tra cui:
 concessione di prestiti per cassa;
 concessione di garanzie;
 acquisizione di valori mobiliari emessi da prenditori di fondi.
Essi hanno come denominatore comune l'assunzione di rischi tra da parte dell'impresa.
 servizi finanziari di supporto all'emissione, alla sottoscrizione e al collocamento, essi
rientrano nelle attività di assistenza alle decisioni finanziarie dell'impresa in ordine a loro
ricorso al mercato mobiliare e alle decisioni relative alla propria struttura finanziaria. Si
tratta di servizi che non comportano un coinvolgimento patrimoniale della banca, anche se,
può intervenire temporaneamente garantendo il collocamento delle emissioni.

3.1 I finanziamenti
I prestiti per cassa rappresentano operazioni di finanziamento contraddistinte all'esigenza di
due contrapposte prestazioni aventi per oggetto somme di denaro, finalizzate alla copertura
del fabbisogno finanziario della clientela.

IL PROCESSO DI AFFIDAMENTO
Essa è la fase di valutazione delle capacità di rimborso del credito erogato e dei progetti
industriali e commerciali che le imprese intende realizzare con i finanziamenti ricevuti. Prima,
la banca determina l'ammontare dei fondi monetari da mettere a disposizione dell'impresa,
essa è la fase di valutazione della capacità finanziaria del cliente di far fronte ai propri impegni
di rimborso del capitale e degli interessi da cui consegue l'individuazione del fido bancario. Il
fido bancario o fido accordato è l'importo massimo di credito che la banca ha deciso di
concedere al cliente. Il fido utilizzato è, invece, la parte del credito accordato effettivamente
utilizzata dal cliente per le proprie esigenze finanziarie.
Le valutazioni effettuate dalle banche per accordare un fido ai richiedenti credito si basano su
diversi elementi di natura quantitativa e qualitativa. In questa fase assume rilevanza anche la
possibilità dell'impresa richiedente il fido di fornire garanzie accessorie al prestito, queste
rafforzano la posizione della banca creditrice riguardo all'esecuzione delle prestazioni del
debitore. Il rating consiste in un sistema oggettivo di valutazione del rischio di credito delle
imprese affidate. Il giudizio espresso al termine del processo di valutazione, assegnando un
punteggio il rating che sintetizza, secondo una scala predefinita, la probabilità che questi
faccia fronte al servizio del debito. Il punteggio assegnato consente alla banca di raggruppare i
richiedenti credito in classi di rischio omogenee e di decidere se concedere o meno il fido
richiesto (screening). Il punteggio assegnato può ovviamente essere modificato in base ai
risultati dei controlli continuativi (monitoring). Durante la vita della relazione banca cliente
affidato, possono verificarsi i cambiamenti nel giudizio di rating e il passaggio ad una classe di
disco superiore o inferiore a quella originaria  rischio di migrazione.
L'inclusione di richiedenti credito in una determinata classe di rischio consente alla banca di
individuale il premio per il rischio più appropriato per la determinazione del tasso di interesse
da applicare alle operazioni di prestito. Questo riduce la discrezionalità del personale bancario
nel valutare diverse pratiche di fido e collega il costo del credito alla rischiosità della specifica
impresa. Gli imprenditori sono incentivati ad adottare buone pratiche di gestione e di
mitigazione dei rischi e a produrre gli elementi conoscitivi necessari a documentare il proprio
merito e affidabilità.

3.1.1 Caratteristiche tecniche dei finanziamenti a breve termine


I prestiti a breve termine sono generalmente indirizzati a coprire fabbisogni finanziari
delle imprese che originano dalla gestione del capitale circolante, nella forma di scorte
di crediti commerciali concessi. Le esigenze di liquidità e di elasticità di cassa collegate
alla dinamica, non sempre prevedibile, dei movimenti monetari, sono soddisfatte
principalmente dalle aperture di credito in corrente; dalle operazioni di smobilizzo dei
crediti commerciali, trasformando anticipatamente in liquidità una componente del
capitale circolante, e anche di altre componenti dell'attivo corrente. L'impresa, in
quest’ultimo caso utilizza parte del proprio attivo per coprire fabbisogni di liquidità.

 APERTURA DI CREDITO IN CONTO CORRENTE


L'apertura di credito bancario è il contratto col quale la banca si obbliga a tenere a
disposizione dell'altra parte una somma di danaro per un dato periodo di tempo o a
tempo indeterminato. L'apertura di credito può essere:
 a scadenza fissa, quindi la banca ha la possibilità di interrompere l'esecuzione
del contratto prima del termine solo per giusta causa;
 a tempo indeterminato, perciò entrambe le parti hanno la facoltà di recedere.
La banca si cautela inserendo alcune clausole che le consentono piena e incondizionata
facoltà di recesso.
Sulla base delle modalità di utilizzo della somma di denaro che la banca tiene a
disposizione del cliente si distingue tra:
 apertura di credito semplice, in questo caso il cliente può solo effettuare
prelevamenti senza alternarli a versamenti.
 apertura di credito in conto corrente, questo permette al cliente di utilizzare,
in una o più volte, la somma messa a disposizione dalla banca e di ricostituire
la disponibilità dei fondi. L'apertura di credito in conto corrente è indicata
anche come conto corrente attivo poiché, attraverso questa forma tecnica di
prestito, la banca assume la veste di creditore ed impiega risorse monetarie.
Gli interessi, computati sulla base di tassi solitamente superiori per via della flessibilità
concessa al cliente nell'utilizzo del fido, vengono calcolati soltanto sugli importi
effettivamente utilizzati e addebitati trimestralmente. Tali componenti di costo
figurano anche le commissioni che remunerano la banca per il servizio di disponibilità
di credito offerto. L'apertura di credito può essere concessa in bianco, cioè in assenza
di garanzie specifiche, ma molto più spesso è assistita da garanzie che possono essere
personali.

 LO SCONTO
Nell'operazione di sconto la banca, previa deduzione degli interessi, anticipa il cliente
l'importo di un credito verso terzi, non ancora scaduto, mediante la cessione salvo
buon fine del credito stesso punto lo sconto e quindi un prestito monetario garantito da
un credito prevalentemente rappresentato da cambiali o ricevute bancarie.

 L'ANTICIPAZIONE GARANTITA DA TITOLI E/O DA MERCI


L'anticipazione consiste in un prestito monetario a breve termine con scadenza
determinata, garantito da pegno, a favore della banca virgola di merci, di valori
immobiliari o crediti. Si compone di due contratti:
1- un contratto principale di prestito, detto polizza di anticipazione;
2- un contratto accessorio (diritto di pegno).
L'importo del fido concesso in tale forma tecnica è commisurato al valore di perizie del
bene mobile dato in garanzia. Da tale valore viene dedotto un certo scarto
percentuale, in modo da tutelare la banca da possibili variazioni del valore della
garanzia. L'anticipazione garantita in conto corrente è molto simile all'apertura di
credito in conto corrente garantita.
La banca erogante acquisisce tre diritti:
1. tenere impegno il bene mobile per tutto il periodo del prestito;
2. far vendere la garanzia in caso di insolvenza del debitore;
3. estinguere il finanziamento rivalendosi sul ricavato della vendita del bene mobile
in opposizione ad altri eventuali creditori.

 IL RIPORTO
Il riporto è il contratto per il quale il riportato trasferisce in proprietà al riportatore di
titoli di credito di una data specie per un determinato prezzo, e il riportatore assume
l'obbligo di trasferire al riportato, alla scadenza del termine stabilito, altrettanti titoli
della stessa specie, verso il rimborso del prezzo, che può essere aumentato o diminuito
nella misura con convenuta. Esso è costituito da due operazioni, una a pronti e l'altra a
termine di segno opposto, anche se il riporto si configura come contratto unitario.
Il riporto di borsa ha come oggetto i titoli azionari, in questo caso spettano al riportato
i diritti accessori, i diritti di opzione, i diritti e gli oneri derivanti da premi o rimborsi
relativi all'estrazione di titoli e gli obblighi inerenti ai titoli dati a riporto, mentre il
diritto di voto, salvo patto contrario, passa al riportatore.

 IL FACTORING
Il factoring è una tecnica finanziaria basata sul trasferimento dei crediti commerciali
da un'impresa ad una banca o ad un intermediario specializzato (il factor). I servizi
offerti dal factor (banca o società di factoring) rispondono potenzialmente a tre
diverse esigenze della clientela:
1. si ha un finanziamento nella forma del regolamento anticipato dei crediti
commerciali;
2. vi è la possibilità che il cessionario, cioè l'intermediario finanziario o factor, si
faccia garante del buon fine del credito commerciale oggetto di cessione;
3. la gestione dei crediti commerciali per conto del cedente vale a dire, l'attivazione
di una serie di operazioni riguardanti la contabilizzazione, l'incasso ed il recupero
dei crediti per conto del cedente.
La relazione tra factor e impresa è di solito duratura e sistematica. Il factor valuta il
portafoglio crediti dell'impresa selezionando quelli oggetto di cessione; quindi,
l'impresa cede una quota significativa dei propri crediti commerciali delegandone la
gestione e l'incasso al factor. Il factoring può prevedere anche la cessione di crediti
futuri.
Tra i servizi offerti dal factor può figurare anche la garanzia dei servizi di
inadempimento del debitore ceduto. I crediti possono essere ceduti:
 con la clausola salvo buon fine (o pro solvendo), in questo caso se il debitore
ceduto è insolvente, il factor può rivalersi sull'impresa accidente.
 con la clausola senza rivalsa (o pro soluto), in questo caso il factor si accolla le
conseguenze di una eventuale insolvenza, liberando l'impresa cedente dal rischio
di credito.

3.1.2 Caratteristiche tecniche dei finanziamenti a medio-lungo termine


I prestiti a medio e lungo termine sono diretti a soddisfare esigenze di fabbisogno
durevole e permanente delle imprese connesse ad investimenti in capitale fisso
(immobili, impianti, macchinari) o ad operazioni di crescita esterna, effettuate
attraverso l'acquisizione di altre unità economiche.
L'impresa ha più alternative a disposizione, può ricorrere:
 ai soci, attraverso aumenti di capitale sociale
 a terzi, attraverso le emissioni di obbligazioni o richiedendo prestiti a intermediari
bancari e non bancari.
I prestiti a medio-lungo termine sono interventi finanziari che comportano
generalmente un maggiore coinvolgimento dell'intermediario finanziario nella gestione
dell'impresa e che richiedono una valutazione approfondita della validità, sotto il
profilo reddituale e finanziario, dei progetti di investimento attuati dalle imprese.
Le principali forme di prestito a medio-lungo termine sono:

 IL MUTUO
Il mutuo è una forma tecnica di finanziamento a medio lungo termine con il quale un
intermediario creditizio eroga una somma di denaro che l'impresa finanziata si obbliga
a restituire gradualmente mediante pagamenti periodici. I pagamenti periodici, detti
rate, sono composti da:
 una quota capitale, data dall'importo del rimborso della somma prestata, definita
in base ad un piano di rimborso del capitale (piano di ammortamento)
determinato al momento della stipula del contratto di mutuo. Il piano di
ammortamento è il progetto di restituzione del debito che stabilisce la data di
scadenza del prestito, l'importo, la periodicità dei pagamenti destinati
all'estinzione del debito.
 una quota interessi, costituita dagli interessi dovuti e maturati sul capitale
prestato.
Le rate possono avere periodicità variabile e sono di norma costanti o decrescenti.
Nel periodo di pre-ammortamento la rata è costituita da soli interessi che il debitore è
comunque tenuto a pagare. Questo periodo permette all'impresa di iniziare il rimborso
del prestito quando gli investimenti finanziati con il mutuo sono già in grado di
produrre i benefici attesi in termini di flussi di cassa.
Il mutuo può essere:
 a tasso fisso, in questo caso il tasso di interesse rimane invariato per tutta la
durata dell'operazione.
 a tasso variabile, il tasso di interesse si adegua alla situazione di mercato ed è
determinato, per ogni periodo di maturazione degli interessi, sommando alla
componente variabile, rappresentata dal tasso base di riferimento, una
componente fissa o spread.
 a tasso misto, quando il tasso applicato passa da fisso a variabile (o viceversa) a
scadenze fisse e/o a determinate condizioni indicate nel contratto.
La componente principale di costo del mutuo è rappresentata dagli interessi, ai quali
devono essere aggiunti altre componenti di costo (ad esempio: quelli per l'istitutore
della pratica, la riscossione della rata).
Nella documentazione contrattuale deve essere sempre riportato il Tasso Annuo
Effettivo Globale (TAEG), cioè un indicatore di sintesi del costo complessivo del mutuo
comprensivo del tasso di interesse e di tutte le altre voci di spesa. Esso indica il costo
totale del mutuo su base annua ed è espresso in percentuale sull'ammontare del
finanziamento concesso.
Il mutuo può essere concesso anche senza garanzie specifiche  mutuo chirografico.
È assai più frequente la presenza di garanzie nella forma tecnica di:
- ipoteca di primo grado su immobili,
- privilegio su impianti e macchinari.
 I PRESTITI IN POOL
Altre due forme tecniche di operazione di prestito a medio-lungo termine sono
rappresentate dai prestiti stand-by ed evergreen, cosiddetti prestiti in pool: si tratta di
linee di credito di importo solitamente elevato, erogate da consorzi di banche, ovvero,
gruppi di banche organizzate da uno o più istituti con funzioni di manager, detti
capofila. Il prestito viene ripartito fra tutte le banche partecipanti secondo accordi
predeterminati, ed erogato da una delle banche componenti il gruppo promotore
dell'operazione stessa. Le banche capofila sono istituti di grandi dimensioni e di
provate capacità nell'organizzazione e gestione di prestiti in pool, le banche
partecipanti sono, invece, istituti di minori dimensioni e prestigio.
Le operazioni stand-by ed evergreen si differenziano per la durata e per le facoltà
riconosciute all'impresa, sono contratti di finanziamento che si caratterizzano per
l'elevata elasticità di utilizzo e di rimborso, solitamente variabili e prevedibili.
Consentono all'impresa di poter contare sulla certezza della copertura dei fabbisogni,
per periodi prefissati:
 fino a 5 anni per i prestiti stand-by
 fino alla revoca per i prestiti evergreen
Le condizioni di tasso sono generalmente rivedibili e seguono le condizioni del mercato
creditizio finanziario, inoltre, è previsto il pagamento di una commissione di
affidamento (commitment fee).

 LEASING
Le operazioni di leasing si caratterizzano per il fatto che alla base del finanziamento vi
sono una prestazione di tipo reale, rappresentata dalla cessione in locazione
all'azienda di un bene reale, generalmente macchinari o immobili, a fronte di una
controprestazione monetaria, nella forma di un canone periodico cui può aggiungersi
il riscatto o la restituzione del bene locato.
Esistono due tipologie di leasing:
 Il leasing operativo, l'operazione ha durata inferiore alla vita economica del bene
locato, il riscatto finale del bene oggetto del contratto avviene raramente, essendo
obbiettivo del soggetto locatario ottenere la disponibilità temporanea di un bene
strumentale senza sopportare i rischi connessi alla proprietà del bene stesso. I
servizi di assistenza e manutenzione del bene locato restano a carico del soggetto
locatore, d'altro canto è interesse del locatore vigilare sul diligente utilizzo e
conservazione del bene locato.
 Il leasing finanziario o locazione finanziaria, l'operazione presenta le
caratteristiche di un finanziamento vero e proprio. Esso risulta più flessibile in
termini di tipologia di beni che possono essere locati, qualunque bene mobile o
immobile, anche privo di un mercato dell'usato può essere oggetto del contratto.
La durata dell'operazione risulta correlata con la durata economica e fiscale dei
beni locato e i canoni di locazione corrisposti dal locatario sono comprensivi
dell'ammortamento del bene, degli interessi sul capitale investito e del ricarico
dell'intermediario erogante. Frequente è, a scadenza del contratto, l'esercizio della
facoltà di riscatto da parte dell'impresa locataria.
I principali vantaggi offerti dal contratto di leasing sono:
- la rapidità e snellezza delle relative pratiche,
- l’immediata disponibilità del bene oggetto del contratto,
- i vantaggi fiscali dell'operazione,
- la possibilità per l'impresa locataria di ottenere la copertura pressoché totale
del fabbisogno finanziario connesso con l'investimento effettuato.

3.2 I crediti di firma e gli impegni


I crediti di firma che, pur non comportando normalmente una prestazione di tipo monetario,
implicano tuttavia un'esposizione del patrimonio della banca a rischio di adempiere l'obbligazione
del cliente, nell'ipotesi che questo si riveli insolvente alla scadenza.
Tra le motivazioni alla base del rilascio di crediti di firma da parte della banca vi possono essere la
garanzia di obbligazioni connesse alla partecipazione dell'impresa a gare e appalti, la garanzia per
il buon fine di transazioni commerciali, soprattutto del commercio internazionale, la sostituzione di
depositi cauzionali con lettere di impegno della banca ad adempiere all'obbligazione.
Tra le forme principali di credito per firma si segnalano:
 l'avvallo di cambiali ed effetti: la banca concede la propria firma a garanzia del buon fine
dell'obbligazione contratta dal beneficiario avallando i titoli che le vengono presentati;
 la fideiussione bancaria: è un contratto mediante il quale la banca costituisce a favore del
cliente la propria garanzia circa la tempestiva e regolare esecuzione delle obbligazioni da
questo contratte. La durata dell'impegno della banca può essere determinata o lasciata alla
descrizione della banca stessa.

4. I servizi di pagamento alle imprese


L'impresa ha la necessità di amministrare e gestire il flusso di pagamenti ed incassi originato dalle
operazioni commerciali e non commerciali. Una efficiente gestione dei flussi di cassa, o della
tesoreria, richiede la disponibilità e l'accesso a strumenti e servizi di trasferimento del denaro in
grado di assicurare adeguate condizioni di sicurezza e di costo.
L'utilizzo di strumenti di servizi di pagamento è determinato:
1. dalla natura e dalle caratteristiche delle relazioni con le controparti
2. dalla necessità di realizzare una gestione efficiente della liquidità aziendale
L'impresa deve poter operare con strumenti e procedure di pagamento veloci, standardizzati e
affidabili, sia per limitare i costi amministrativi ed i costi finanziari del trasferimento del denaro,
sia per acquisire tempestivamente l'esito degli incassi e la sicurezza del potere liberatorio dell'atto
di pagamento.

La disponibilità e l'accesso degli strumenti di pagamento


È un'esigenza che origina dalla necessità di evitare che lo scambio di beni e servizi richieda la
contestuale consegna materiale della moneta legale, ma possa essere regolato attraverso l'utilizzo
di strumenti sostitutivi della moneta. Le banche mettono a disposizione del pubblico un genere
monetario (deposito in conto corrente) che è assistito dalla garanzia di convertibilità in moneta
legale. Quindi, le banche concedono alla clientela la possibilità di regolare i propri pagamenti
attraverso il processo di addebitamento e contestuale accreditamento dei conti intestati alle
controparti interessate al pagamento. Inoltre, le banche producono documenti che sostituiscono
temporaneamente la moneta come corrispettivo dello scambio e che costituiscono strumenti di
pagamento.
Le procedure di pagamento, quali i bonifici, i giroconti, gli ordini automatici di incasso e
pagamento, hanno invece lo scopo di agevolare il passaggio del mezzo monetario da un operatore
all'altro senza con ciò sostituirsi alla moneta bancaria nel processo di pagamento.

La sicurezza degli strumenti di pagamento


La sicurezza è definibile soprattutto in termini di solidità dei rapporti fiduciari che si vengono a
definire per effetto dell'utilizzo di strumenti sostitutivi della moneta. Il rapporto fiduciario
sottostante la circolazione della moneta bancaria riguarda:
 In primo luogo, la solvibilità della banca rispetto al depositante. È evidente che la
mancanza di tale presupposto impedisce la formazione stessa della moneta bancaria e
conseguentemente la creazione e la diffusione degli strumenti di pagamento atti a
consentire la circolazione.
 In secondo presupposto riguarda la relazione tra le due controparti che utilizzano la
moneta bancaria, e gli strumenti ad essa connessi, come mezzo di pagamento. Il rapporto
fiduciario è in questo caso collegato alla validità che il beneficiario del pagamento
attribuisce al diritto di credito vantato nei confronti della banca da colui che effettua il
pagamento.
 Il terzo presupposto interessa le banche coinvolte nel regolamento dei pagamenti. Infatti,
l'utilizzo di strumenti di pagamento comporta la formazione di posizioni
debitorie/creditoria tra le banche. La fiducia in questo caso riguarda la capacità della banca
creditrice di regolare con versamento di base monetaria il debito contratto.

L'efficienza del regolamento dei pagamenti


Il sistema dei pagamenti presenta un profilo tecnico-operativo che riguarda le procedure con cui
avviene lo scambio dei documenti, delle informazioni contabili e della base monetaria tra le
banche interessate al regolamento dei pagamenti.
Le banche debbono infatti garantire l'esecuzione delle seguenti fasi operative:
- lo scambio di documenti e delle informazioni contabili amministrative relative alle operazioni
di incasso e pagamento effettuate per conto dei clienti;
- la compensazione delle posizioni di vittorie creditorie reciproche che si vengono a
determinare nel tempo tra le banche trattare e banche negoziatrice;
- la liquidazione in base monetaria delle posizioni che uditore debitorie nette.
Lo scambio di informazioni sui pagamenti ed il trasferimento del denaro è reso possibile sia da
infrastrutture informatiche efficienti e sicure che collegano tra loro le banche e gli altri
intermediari prestatori di servizi, sia da regole e procedure uniformi per tutti gli operatori.

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