operanti nel sistema ec, un sistema articolato e integrato di strumenti e mercati, di interm e autorit
di controllo che perseguono al suo regolare funzionamento.
Funzioni del sistema finanz:
1)FUNZIONE CREDITIZIA (Trasferimento delle risorse dalle unit in surplus alle unit in
deficit)
Canalizza il reddito non consumato e le ricchezze accumulate verso Investimenti con elevata
redditivit attesa. Il trasferimento delle risorse avviene attraverso due circuiti di intermediazione:
-DIRETTO tra prestatori e prenditori finali: linterm in qst caso attinto dal mercato, ed in modo
particolare i rischi non ricadono su di esso, offrendo supporto e consulenza.
-INDIRETTO In qst caso gli interm finan rispondono dei rischi soddisfando le esigenze di
finanziamento delle unit in deficit e investendo per le attivit in surplus. Tale circuito qll
maggiormente in uso nel mercato domestico in quanto consente di colmare le asimmetrie
informative dellinvestitore rispetto al prenditore di fondi, con correlata possibilit di
comportamenti opportunistici del secondo a danno del primo.
2)FUNZIONE MONETARIA (Offerta di strumenti di pagamento)
Consiste nellofferta di strumenti di pagamento alternativi alla moneta legale. In modo particolare
linterm rappresenta il veicolo per il trasferimento del potere dacquisto della moneta dal
risparmiatore allinvestitore.
3)TRASMISSIONE ALLECONOMIA DEGLI IMPULSI DI POLITICA MONETARIA
Il sistema finanz risulta essere il veicolo di trasmissione della politica monetaria ed economica in
quanto moneta e credito esercitano uninfluenza sui consumi e sugli I. Il processo governato dalla
BCE che facendo leva sulla base monetaria, essa agisce sull offerta complessiva dei mezzi di
pagamento, da qui sul volume dei finanziamenti alleconomia e quindi sui Depositi indotti.
4)GESTIONE DEI RISCHI TRAMITE:
-Contratti assicurativi: consentono la negoziazione dei rischi che comportano perdite o danni, i c.d
rischi puri (i rischi speculativi invece comportano effetti positivi). In modo particolare lassicurato
trasferisce il rischio allinterm: in qst modo levento dannoso incerto trasformato in costo certo (il
premio della polizza assicurativa). Abbiamo poi i
-Derivati: che tutelano gli operatori dal rischio connesso ad andamenti futuri di grandezze finanz,
come ad es il cambio delle valute e il i. Qst contratti conferiscono il diritto di acquistare/vendere
una certa attivit ad un P prestabilito e ad una data specificata.
Nel sistema finanz opera una pluralit di sogg che assicurano la connessione tra i nuclei di
produzione del risparmio e i nuclei di realizzazione degli I, ci riferiamo agli INTERM FINANZ. In
modo particolare gli INTERM CREDITIZI occupano una posizione di maggior rilievo. Essi si
differenziano in:
-INTERM BANCARI
-INTERM NON BANCARI--> svolgono les nel settore pubblico delle attivit di assunzione di
partecipazioni, di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma, di prestazione di servizi di
pagamento e di intermediazione in cambi. Tra qst interm ritroviamo:
SOCIETA DI LEASING FINANZIARIO (Contratto con cui il locatore, societ di leasing,
concede al locatario il godimento di un bene per un t determinato, con facolt di qstultimo di
acquistare il bene al termine della locazione a condizioni prefissate), DI FACTORING (Contratto di
cessione pro-soluto -rischio di credito a carico del cessionario- o pro-solvendo -rischio di credito a
carico del cedente- di crediti commerciali per fini di gestione e incasso) E DI CREDITO AL
CONSUMO (Credito alle famiglie per scopi personali collegati al consumo di beni o servizi).
Secondo lART 107 del TUB tali categorie sono sottoposte al controllo della BANCA DITALIA ed
inoltre tali attivit possono essere anche svolte dalle banche.
CAPITOLO 2 -AUTORITA DI CONTROLLO DEL SISTEMA FINANZNella terza fase dell UEM (Unione ec e monetaria) abbiamo un profondo cambiamento nell assetto
istituzionale europeo con la rivisitazione delle funzioni assegnate inizialmente alle BCN. In modo
particolare tali cambiamenti hanno riguardato:
DISPOSIZIONI SULLA DEFINIZIONE DELLA POLITICA MONETARIA
GESTIONE DELLE RISERVE UFFICIALI DI VALUTA
EMISSIONE DI BANCONOTE
DISTRIBUZIONE DEI PROVENTI DELLA GESTIONE MONETARIA
Tali funzioni sono state trasferite al SEBC abrogando i poteri di vigilanza e decisionali della BI
negli ambiti suddetti. In qst modo la politica monetaria definita in tt larea euro dal SEBC e dalla
BCE, mentre le funzioni esecutive vengono decentrate presso le BCN. Alla BI rimangono le
funzioni di vigilanza sul sistema bancario e il servizio di tesoreria provinciale dello stato. Qsr
impostazione pu non risultare del tt efficace al raggiungimento degli obbiettivi di politica ec: esiste
il rischio di scarso coordinamento tra le diverse componenti della politica ec di un paese concreto.
Il superamento del problema suddetto pu avvenire solo con l attuazione di un! Politica ec definita
a livello sovranazionale.
Infine nelles delle funzioni di prestatore di ultima istanza e di vigilanza sul sistema dei pagamenti
attribuita una competenza congiunta alle Autorit Nazionali e alla BCE che operano sotto i rispettivi
poteri di competenza.
SEBC
Affianca ad un accentramento decisionale un decentramento operativo; costituito dalla BCE e da
27 BCN dei paesi membri (27 appartenenti all UE e 16 appartenenti all Eurosistema).
Si compone di:
-CONSIGLIO DIRTETTIVO---> impartisce le linea guida della politica monetaria, definisce la
politica monetaria, si occupa dellorganizzazione interna della BCE e dei suoi organi decisionali e
di ogni ordine ai problemi e ai rapporti di cooperazione internazionale.
-COMITATO ESECUTIVO--->gestisce a livello centrale la realizzazione delle linee individuate,
indirizzando allultimo livello le BCN per lattuazione delle diverse operazioni per il
conseguimento degli obbiettivi della politica monetaria. In modo particolare impartisce alle BCN le
istruzioni necessarie per lattuazione della politica monetaria, gestisce gli affari correnti della BCE e
qll dellorganizzazione delle riunioni del consiglio direttivo.
da garanzie, le c.d attivit idonee per le operazioni di politica monetaria, comprese nella lista di 1
livello (strumenti di debito negoziabili con un buon rating e selezionati direttamente dalla BCE
mediante pubblicazione di unapposita lista) e 2 livello (attivit negoziabili e non i cui specifici
criteri di idoneit vengono stabiliti dalle singole BCN secondo linea giuda fissate dalla BCE).
OMA
Azioni di compravendita temporanea di titoli.
-ORP--> sono compravendite di titoli con programmazione controllata. Svolgono la funzione di
controllo dei tassi interbancari, di determinazione delle condizioni di liquidit del mercato e di
segnalazione dellorientamento della politica monetaria. Sono operazioni a carattere temporaneo,
effettuate nella forma di PRONTI CONTRO TERMINE o PRESTITI GARANTITI a tassi variabili
tramite ASTE STANDARD con FREQUENZA SETTIMANALE e DURATA PREFISSATA DI 1
SETTIMANA (durano 1 settimana poich i tassi cambiano e dunque cambia anche la
remunerazione:pi si alza il tasso pi si rende costosa la liquidit e viceversa). Sono inoltre
operazioni di IMMISSIONE DI LIQUIDITA: la BCE compra titoli e cede liquidit.
-ORLT--> sono volte a creare uno stock di base monetaria relativamente costante in un orizzonte di
pi vasto respiro, non quindi per inviare al mercato segnali di indirizzo della politica monetaria.
Sono anche qst operazioni di IMMISSIONE DI LIQUIDITA ma hanno una SCADENZA di 3
MESI e una FREQUENZA DI 1 MESE. linvestitore quindi si priva di un pacchetto di titoli per un
LP: hanno infatti un quantitativo ridotto proprio per la protratta scadenza.
-OPERAZIONI DI FINE TUNING-->agiscono invece per contenere effetti indesiderati a
fluttuazioni negative della liquidit: loro peculiarit infatti lelasticit, essendo altamente flessibili
e, quindi, eseguibili tempestivamente. Prevedono infatti lASTA VELOCE attraverso procedure
bilaterali. Qst in modo particolare consistono nellIMMISSIONE (abbassamento dei tassi attraverso
OPERAZIONI TEMPORANEE; OPERAZIONI DI SWAP VALUTA-->la BCE o le BCN
acquistano/vendono a pronti contro valuta estera e contestualmente li rivendono/riacquistano a
termine. Hanno frequenza non regolare e scadenze non standardizzate; ACQUISTI DEFINITIVI) O
DRENAGGIO DI LIQUIDITA (alzamento dei tassi attraverso lassorbimento di liquidit, cio
cedendo titoli, mediante: OPERAZIONI TEMPORANEE, OPERAZIONI DI SWAP VALUTA,
RACCOLTA DEI D A TEMPO DETERMINATO E VENDITE DEFINITIVE). Essendo operazioni
tempestive hanno FREQUENZA NON REGOLARE E SCADENZA PREFISSATA.
-OPERAZIONI DI TIPO STRUTTURALE sono volte a modificare la liquidit del sistema bancario
attraverso le BCN. Anche qst consistono nell IMMISSIONE (OPERAZIONI TEMPORANEE E
ACQUISTI DEFINITIVI) o DRENAGGIO DI LIQUIDITA (EMISSIONE DI CERTIFICATI DI
DEBITO-->OBBLIGAZIONI E VENDITE DEFINITIVE). La FREQUENZA pu essere regolare
(OPERAZIONI TEMPORANEE, OBBLIGAZIONI-->ASTE STANDARD) oppure NON
REGOLARE (ACQUISTI E VENDITE DEFINITIVI attraverso procedure bilaterali tra BCN e
banca che richiede di fare qlloperazione)
Le OPERAZIONI DI FINE TUNING e le OPERAZIONI DI TIPO STRUTTURALE sono
strumenti dintervento utilizzati dalla BCE per far fronte a problematiche specifiche del singolo
istituto di credito nonch a situazioni particolari che si verificanosui mercati.
OPERAZAIONI DI INIZIATIVA DELLE CONTROPARTI
Si svolgono mediante rapporti puramente bilaterali tra la BCE (quindi le BCN) e le banche di
ciascun paese dellarea euro. Sono finalizzate ad IMMETTERE (OPERAZIONI DI
RIFINANZIAMENTO MARGINALE: scadenza overnight; la banca chiude la giornata in debito.
Laccesso a discrezione delle controparti) O ASSORBIRE LIQUIDITA OVERNIGHT
(OPERAZIONI DI DEPOSITO PRESSO LA BCN: scadenza overnight, la banca chiude la giornata
in eccesso di liquidit. Il versamento alla BCN verr remunerato ad un determinato tasso. Anche qui
la procedura a discrezione delle controparti) nonch a fornire un limite alle fluttuazioni del tasso a
brevissimo termine. Entrambe qst operazioni sn disponibili a quantit illimitata. In modo particolare
il i applicato al rifinanziamento marginale rappresenta il limite max per le oscillazioni del tasso
overnight (nessuna banca prenderebbe a prestito capitali sul mercato interbancario ad un i > a qll
applicato dalla BCE), mentre li applicato alle operazioni di deposito rappresenta il limite min del
tasso overnight (nessuna banca avrebbe convenienza a prestare base monetaria ad unaltra banca ad
integrate con quanto previsto dalla Legge n.262 del 28 dicembre 2005 recante Disposizioni per la
tutela e la disciplina dei mercati finanziari.
Ecco che il T.U e la richiamata legge risultano utili per tracciare la fisionomia dellorgano di
vigilanza. Si consideri innanzitutto lart. 4 del T.U secondo cui:
-
1 DIRETTIVA DEL COORDINAMENTO BANCARIO DEL 1977, recepita in Italia nel 1985
che in modo particolare definiva il CONCETTO DI ENTE CREDITIZIO, cos da poter realizzare
un coordinamento pi ampio possibile, introducendo la LIBERTA DI STABILIMENTO E LA
LIBERA PRESTAZIONE DEI SERVIZI.
CONTENIMENTO NORMATIVO DELLA DIRETTIVA:
-CONDIZIONI DI ACCESSO ALLATTIVITA BANCARIA, subordinato al rilascio di
unautorizzazione da parte delle Autorit competenti di ogni singolo Stato;
-APERTURA DI SUCCURSALI DEGLI ENTI CREDITIZI IN AMBITO CEE
Abbiamo inoltre lemanazione di new leggi tra cui ritroviamo:
LEGGE AMATO CARLI (n 218/1990)
Conteneva la delega al governo per lemanazione di disposizioni in materia di ristrutturazione e
integrazione degli istituti di diritto pubblico. In modo particolare vediamo la trasformazione delle
banche pubblica in Spa per lesigenza di ricapitalizzazione degli enti creditizi resa necessaria anche
a seguito del profondo mutamento del clima concorrenziale. OBBIETTIVI DI FONDO DELLA
RIFORMA furono LA PRIVATIZZAZIONE (di fatto solo formale in quanto non apport modifiche
oltre a qll della forma giuridica) con il conseguente accesso al mercato dei capitali da parte delle
banche pubbliche e il MAGGIOR GRADO DI CONCENTRAZIONE NEL SETTORE DEL
CREDITO. La Legge Amato prevedeva percorsi di ristrutturazione diversi a seconda che qst
riguardassero:
-ENTI CREDITIZI A BASE CORPORATIVA in cui avvenne la trasformazione in Spa oppure il
conferimento dellazienda bancaria ad una societ con conseguente assegnazione delle azioni da
emettere ai precedenti soci in funzione delle loro quote di partecipazione. La SPA BANCARIA
persegue FINALITA PFOFIT.
-ENTI CREDITIZI AVENTI NATURA DI FONDAZIONE per i quali era prima necessario lo
scorporo dellazienda bancaria e successivamente il suo conferimento in una societ il cui pacchetto
azionario rimaneva per intero allente conferente. La FONDAZIONE, privata della qualifica di
IMPRENDITORE CREDITIZIO, si pone OBBIETTIVI NO PROFIT.
LEGGE ANTITRUST (n287/1990)
Sottopone gli enti creditizi alle regole generali dettate per la tutela della concorrenza; spetta alla BI,
per, lapplicazione delle norme in tema di: INTESE, ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE e
OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE. Di rilievo il fatto che sogg diversi dagli enti creditizi o
dagli enti di societ finanz non possono acquisire azioni di un ente creditizio che comportino una
partecipazione > al 15%, se non con lautorizzazione della BI.
LEGGE n1/1991
Rappresenta il primo interbvento normativo organico in materia di mercato mobiliare. Si sancisce il
PRINCIPIO secondo il quale UNA STESSA ATTIVITA FINANZ DEVE ESSERE
ASSOGGETATA ALLA MEDESIMA DISCIPLINA. Qstultima prevedeva che lattivit di interm
mobiliare svolta dalle banche fosse subordinata alla preventiva autorizzazione della BI, che avrebbe
dovuto darne comunicazione alla CONSOB.
2 DIRETTIVA DI COORDINAMENTO BANCARIO (ITALIA-->1992)
Con qsta abbiamo lattuazione del MERCATO ! EUROPEO DEGLI ENTI CREDITIZI. In modo
particolare vengono adottati 3 NUOVI PRINCIPI:
1)MUTUO RICONOSCIMENTO DELLE NORMATIVE NAZIONALI (Art. 1 TUB; qst ha
comportato da un lato il venir meno della distinzione del 36 tra aziende ed istituti di credito e
dallaltro ha consentito lesercizio diretto delle attivit appartenenti al c.d parabancario. Ora gli enti
creditizi possono esercitare tt le attivit finanz eccetto le attivit svolte dalle Assicurazioni e qll
riservate alle societ dei fondi comuni di I e alle Sicav. Qst despecializzazione ha ridotto le forme
giuridiche adottabili a due: Spa o Scar (Banche popolari e BCC).
2)ARMONIZZAZIONE MINIMA
3)POTERI DI CONTROLLO E DI VIGILANZA SULLE SUCCURSALI ALLO STATO
DORIGINE (PRINCIPIO DELL HOME COUNTRY CONTROL).
OBBIETTIVO PRIORITARIO DELLA VIGILANZA BANCARIA DIVIENE LA SANA E
PRUDENTE GESTIONE DELLE BANCHE.
Inoltre le banche e le SGR possono, previo consenso scritto, agire per nome proprio e per conto del
cliente.
ART 22 TUF:vede la separazione del patrimonio dei clienti da qll dellinterm e degli altri clienti.
Con il Tuf in modo particolare nasce la figura del GESTORE ! O SGR che ha la facolt di prestare
congiuntamente lATTIVITA DI GESTIONE IN MONTE, in cui appunto il gestore ha il ruolo
principale, e lATTIVITA DI GESTIONE INDIVIDUALE, in cui i contenuti sono definiti
prevalentemente dallinvestitore. Il GESTORE ! Inoltre pu istituire e gestire FONDI PENSIONE e
svolgere attivit connesse o strumentali, la cui determinazione stata demandata dal TUF alla BI.
MIFID (1 NOVEMBRE 2007, recepite in Italia con il D.Lgs del 2007) Riguarda la disciplina sui
mercati, servizi e strumenti finanz volta a rafforzare la tutela del risparmiatore, ad ampliare le
opportunit di offerta dei servizi di I a livello transfrontaliero nonch a creare un mercato europeo
pi integrato, competitivo ed efficiente assicurando la parit di condizioni tra i sistemi di
negoziazione esistenti in Europa, integrit e trasparenza di mercato. Le norme contenute nella
Direttiva Mifid hanno profondamente modificato il TUF ed hanno evidenziato i suoi punti di
debolezza attribuibili ad un corpo normativo privo di specifiche regole di condotta e pi orientato
alla definizione delle linee guida di comportamento ispirate allintegrit dei mercati ed alla tutela
delli degli investitori. Le pi significative NOVITA introdotte dalla MIFID fanno riferimento alla
RIORGANIZZAZIONE DEGLI ASSETTI DI CONTROLLO (Proprio come nel TUB prevista la
ripartizione per finalit dei poteri di controllo tra BI e CONSOB: esse sono chiamate ad attuare un
protocollo dintesa per coordinare e definire chiaramente le rispettive competenze: la prima in
materia di tutela della trasparenza e vigilanza sulla correttezza dei comportamenti, la seconda in
materia di tutela della stabilit) e delle SEDI DI NEGOZIAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZ
(abbiamo labrogazione dellobbligo di concentrazione sui mercati regolamentati cos da poter
aumentare la concorrenza e far diminuire i costi di compravendita: ne consegue un ampliamento
delle sedi di negoziazione dei mercati regolamentati (TRADING VENUES) che saranno affiancati
dai sistemi multilaterali di negoziazione, gli MTF), alla RIVISITAZIONE DEGLI ASSETTI
ORGANIZZATIVI DEGLI INTERM FINANZ, DELLA PRESTAZIONE DEI SERVIZI DI I IN
UNOTTICA DI MAGGIOR TUTELA DELLI. La frammentazione degli scambi richiama una
regola di assoluto rilievo nella disciplina Mifid, qll della Best Execution, cio la produzione
automatica di esecuzione e trasmissione degli ordini finalizzate ad individuare almeno le sedi di
esecuzione che permettono di ottenere in modo duraturo il miglior risultato per il cliente: qst passa
attraverso la valutazione dei P, dei costi e delle pr di esecuzione dellordine.
La Mifid dunque impone agli operatori coinvolti nella gestione degli scambi di garantire alla
propria clientela un adeguato livello di trasparenza nellinformativa sui P pre-trade e post-trade. Le
novit introdotte riguardano inoltre la clientela, con particolare riguardo ai criteri di classificazione
(cliente professionale, cliente al dettaglio e controparti qualificate) che si basa sulla conoscenza ed
esperienza in materia di servizio di I e di valutazione dei rischi insiti in tali operazioni. Infine la
Mifid riconosce la figura del CONSULENTE FINANZIARIO INDIPENDENTE, tenuto ad
iscriversi allalbo dei consulenti finanz: tale figura si pone come soluzione possibile al conflitto di i
di interm che operano simultaneamente in qualit di consulenti e di gestori per conto della clientela
o di produttori e distributori di prodotti e servizi di I.
CAPITOLO 5 -VIGILANZA SUL SISTEMA BANCARIOLa Vigilanza detta regole di controllo sullattivit creditizia. Tali regole sono dettate in particolar
modo dal Legislatore Comunitario: sono regole comuni applicate a tutte le banche, cos da
permettere una concorrenza ottimale!
FINO AGLI ANNI 70 la Vigilanza attuata dalla BI si incentrata sulla stabilit del sistema
creditizio. Questo per:
-la scarsa efficienza allocativa ed operativa delle banche italiane e per superare la crisi di instabilit
dilagarsi della crisi da ricercarsi nella ELEVATA LEVA FINANZ CHE CARATTERIZZA IL
SETTORE BANCARIO. A tale fenomeno si accompagnata una GRADUALE EROSIONE DEL
LIVELLO E DELLA QUALITA DEL PATRIMONIO REGOLAMENTARE DELLE BANCHE A
VOCAZIONE INTERNAZIONALE, le quali si sono trovate incapaci di assorbire le perdite
derivanti dallattivit di trading e dal deterioramento della qualit del credito. Da qui una serie di
RIFORME aventi come OBBIETTIVO IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DELLE
BANCHE E DI MITIGAZIONE DEI RISCHI DI NATURA SISTEMICA.
A livello di songola banca, le principali linee di intervento riguardano:
-INNALZAMENTO DELLA CONSISTENZA, QUALITA E TRASPARENZA DEL CAPITALE
PROPRIO;
-LINTEGRAZIONE DEI REQUISITI DI ADEGUATEZZA PATRIMONIALE CON UN
INDICATORE DI LEVERAGE, LR, in grado di contenere, nelle fasi espansive del ciclo ec, il
livello di indebitamento delle banche;
-INTRODUZIONE DI DUE INDICATORI PER UNA PIU OTTIMALE MITIGAZIONE DEL
RISCHIO DI LIQUIDITA: LCR, che risponde alla necessit di detenzione di risorse liquide di
elevata qualit per il fronteggiamento delle situazioni di stress severo, eliminando di fatto la
possibilit di ricorso al mercato; NSFR, che invece assicura stabilit delle fonti di
approvvigionamento delle risorse finanz attenuando lo squilibrio delle scadenze dellattivo e del
passivo.
Le regole di Basilea 3 saranno a regime dal 2019. la predisposizione di misure pi rigorose per i
coeff. patrimoniali se da un lato attenua il rischio di arbitraggio regolamentare, dallaltro rischia di
rendere pi difficile laccesso al credito, dal momento che linnalzamento del livello di risorse
patrimoniali incide negativamente sia sullammontare complessivo del credito erogabile sia sul
pricing, a motivo dellincremento del costo complessivo di raccolta.
METODO STANDARD, basato sulla ponderazione delle attivit che tiene conto della
qualit del debitore esaminata da agenzie di rating esterne (ECAI). Pu essere utilizzato da tutte le
banche senza alcuna autorizzazione della BI; in modo particolare impone il ricorso a due strumenti:
la suddivisione delle esposizioni in diversi portafogli, a seconda della natura della controparte o
delle caratteristiche tecniche del rapporto; lapplicazione a ciascun portafoglio di coeff. di
ponderazione diversificati in funzione del merito creditizio della controparte ad essa attribuito da
agenzie di rating esterne (ECAI) opportunamente riconosciute dalle Autorit di Vigilanza;
METODO IRB, invece, utilizza sistemi di rating interni alle banche e richiede che la banca
dimostri di soddisfare in via preliminare e continuativa determinati standard, secondo cui i sistemi e
i procedimenti di rating e di stima del rischiosi arrivi ad una valutazione corretta delle
caratteristiche delle controparti e delle operazioni. Il metodo IRB considera:
-LE COMPONENTI DEL RISCHIO DI INADEMPIENZA DELLA CONTROPARTE (PD, ovvero
la pr di insolvenza della controparte; LGD, cio la perdita in caso di inadempienza; EAD, ovverosia
il valore e la misura dellesposizione al momento del default; ed infine M, o maturity, la media delle
durate residue). La valutazione del merito creditizio viene effettuata mediante la stima delle
variabili che definiscono la PERDITA ATTESA, EL=PD*LGD*EAD*M.
-I REQUISITI PATRIMONIALI ESPRESSIONE DELLA TRASFORMAZIONE DELLE
media delle ultime 3 osservazioni annuali del margine di intermediazione. Tale metodo
accompagnato dal rispetto di soglie di accesso e di precisi requisiti relativi ai controlli
interni: il suo utilizzo deve essere preventivamente alle Autorit di Vigilanza;
-AMA (METODO AVANZATO): determina il requisito patrimoniale per i rischi operativi
base di dati generati ed elaborati da modelli interni. Per qst approccio stata introdotta la
possibilit per le banche di considerare le polizze assicurative quale fattore di mitigazione
del rischio (possono svolgere un effetto di attenuazione per un ammontare non eccedente
il 20% dellonere complessivo di capitale a fronte dellarea operativa). Il requisito patrimo
niale dato dalla somma delle perdite attese e di qll inattese, stimate dal modello di calco
lo adottato.
RISCHIO DEL i SUL BANKING BOOK, ovvero il portafoglio commerciale di una banca, in
contrapposizione al TRANDING BOOK, che rappresenta invece il portafoglio di negoziazione.
Poich variazioni del i possono incidere sul livello corrente dei profitti della banca e sul valore
delle attivit e passivit, il rischio in questione disciplinato nellambito del 2 PILASTRO DI
BASILEA 2.
3C)INVESTIMENTI IN IMMOBILI E PARTECIPAZIONI, che non possono superare il
limite del PV. Il MARGINE DISPONIBILE (Free Capital) dato dal PV al netto della
sommatoria delle partecipazioni e degli immobili detenuti. A qst regola generale si affiancano
altre disposizioni a seconda che si tratti di:
-PARTECIPAZIONI IN BANCHE E SOCIETA FINANZIARIE (prevedono lautorizzazione per
le partecipazioni > al 10% e al 20% del capitale della SOCIETA PARTECIPATA e, in ogni caso,
per qll di controllo e per qll superiori al 10% del PV del PARTECIPANTE).
-PARTECIPAZIONI IN IMPRESE DI ASSICURAZIONE (Dove il limite di detenibilit pari al
40% del PV DEL PARTECIPANTE ed inoltre sono soggette ad autorizzazioni preventive qualora
la partecipazione sia di controllo).
-PARTECIPAZIONI IN I MPRESE NON FINANZIARIE
Innanzitutto necessario distinguere tra:
BANCHE ORDINARIE, le medie e piccole banche, il cui LIMITE DI CONCENTRAZIONE
(ogni singola partecipazione) del 3% DEL PV DELLA BANCA PARTECIPANTE , il LIMITE
COMPLESSIVO (quante partecipazioni posso detenere) del 15% DEL PV DELLA BANCA
PARTECIPANTE, il LIMITE DI SEPARATEZZA del 15% del CAPITALE PARTECIPATO.
BANCHE ABILITATE, le grandi banche, il cui LIMITE DI CONCENTRAZIONE del 6% DEL
PV DELLA BANCA PARTECIPANTE, il cui LIMITE COMPLESSIVO del 50% DEL PV
DELLA BANCA PARTECIPANTE ed il LIMITE DI SEPARATEZZA DEL 15% DEL
CAPITALE PARTECIPATO.
BANCHE SPECIALIZZATE, si differenziano dalle altre per la funzione obbiettivo: in qst
abbiamo una struttura del passivo costituita prevalentemente dalla raccolta a medio lungo termine
Qui abbiamo un LIMITE DI CONCENTRAZIONE DEL !5%, un LIMITE COMPLESSIVO DEL
6% ed un LIMITE DI SEPARATEZZA DEL 15%.
CONCENTRAZIONE DEI RISCHI CREDITIZI, qll derivanti dalla concessione di fidi di
dimensioni rilevanti, i c.d GRANDI RISCHI (ossia posizioni di rischio pari o superiori al 10%
del PV: oscillano tra il 10% e il 50%). La finalit qll di limitare la perdita potenziale
conseguente allinsolvenza di una singola controparte, prevedendo precisi limiti sullentit del
rischio che la banca pu assumere. Le banche sono tenute al rispetto di un limite individuale nella
misura del 25% del patrimonio, che si riduce al 20% in caso di esposizione nei confronti di sogg
collegati.
EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI LArt. 12 del TUB prevede che le banche possano emettere
obbligazioni, anche convertibili, nominative o al portatore. E previsto un TAGLIO MIN DI 1000
EURO per:
-Emissioni di importo > 150 mln euro
-Emissioni effettuate da banche con i seguenti requisiti: PV > 25 mln euro
Bilanci ultimi 3 esercizi in utile
Ultimo bilancio certificato
Per le ALTRE EMISSIONI previsto un TAGLIO MIN DI 10.000 EURO
REQUISITO PATRIMONIALE COMPLESSIVO--> Le banche e i gruppi bancari sono tenuti
a detenere costantemente un ammontare di PV non inferiore all8% della sommatoria dei requisiti
patrimoniali prescritti a fronte del RISCHIO DI CREDITO, RISCHIO DI CONTROPARTE,
RISCHIO DI MERCATO ed OPERATIVO.
3 PILASTRO DI BASILEA 2
Riguarda la disciplina di mercato. Sono previsti obblighi di informativa al pubblico relativamente
allAdeguatezza Patrimoniale, allesposizione ai rischi ed alle caratteristiche generali dei sistemi di
gestione e controllo. Le informazioni che gli interm devono fornire al pubblico devono essere
pubblicate almeno 1 volta lanno entro 30 gg dalla pubblicazione del bilancio.
Il criterio di copertura prevede una copertura max di 103.291, 38 per depositante (rimborso
calcolato sul tot dei depositi di uno stesso sogg) e un livello min di garanzia di 20.000 per singolo
depositante. Notiamo come la natura del fondo sia mutualistica e non assicurativa in quanto le
banche sono tenute a contribuire al fondo mediante il versamento di quote annue determinate in
funzione dellandamento della situazione aziendale di ognuna. Al FIDT si affianca infine il
FGCC (FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO,
1997) La cui finalit intervenire, su autorizzazione della BI, a tutela della garanzia di rimborso dei
depositanti in caso di crisi transitoria o di liquidazione coatta di una banca appartenente a questa
categoria giuridica.
b)Rischi a scadenza, rappresentati dalle operazioni con scadenza fissata contrattualmente e prive di
una fonte di rimborso predeterminata (PRONTI CONTRO TERMINE);k
c)Rischi a revoca, coincidono con le APERTURE DI CREDITO IN C/C CONCESSE PER
ELASTICITA DI CASSA, per le quali la banca si sia riservata la facolt di recedere
indipendentemente dallesistenza di una giusta causa;
d)Sofferenze, costituite dai crediti nei confronti di sogg in stato di insolvenza o in situazioni
equiparabili, indipendentemente dalla presenza di garanzie e dalla previsione di perdite del credito
stesso.
2)CREDITI DI FIRMA (GARANZIE CONCESSE AGLI INTERMEDIARI), in modo
particolare sono previste due categorie di censimento riferite alle GARANZIE COMMERCIALI e a
quelle FINANZIARIE, secondo la natura delloperazione, esempi sono lAVVALLO, la
FIDEIUSSIONE e il CREDITO DOCUMENTARIO.
3)GARANZIE PERSONALI RICEVUTE, comprendono le GARANZIE REALI E
PERSONALI rilasciate dallaffidato a favore delloperatore segnalante quale rafforzamento per
ladempimento delle obbligazioni da questo assunte.
4)DERIVATI FINANZIARI, contratti negoziati sui mercati OTC: OPZIONI, SWAP...
5)SEZIONE INFORMATIVA:
a)Operazioni effettuate per conto terzi
b)Crediti acquisiti per operazioni di factoring
c)Crediti passati a perdita
I dati comunicati agli intermediari permettono alla Centrale di trasmettere ai medesimi un flusso di
ritorno personalizzato (per ogni sogg segnalato si trasmette la situazione riassuntiva), un flusso
informativo statico e un servizio di prima informazione sui sogg non segnalati.
L esigenza di ampliare la gamma dei rischi da censire da parte delle banche ha portato nel 2000
alla costituzione della CENTRALE DEI RISCHI ASSOCIATIVA (CRA), la cui gestione
affidata alla SIA SPA (SOCIETA INTERBANCARIA PER LAUTOMAZIONE). Nello
specifico questa provvede al censimento dei rischi di importo < a 30.000 e dei crediti in
sofferenza, di qualsiasi importo.
suddetti. Funge quindi da chiave interpretativa per unanalisi pi approfondita della situazione
aziendale. Le informazioni in essa contenute sono di tipo qualitativo e quantitativo.
-RELAZIONE SULLA GESTIONE E infine un documento accompagnatorio redatto dagli
amministratori che assolve alla duplice funzione di illustrare la situazione della societ e
descriverne landamento della gestione. Contiene le informazioni di tipo qualitativo a supporto ed
integrazione dei dati economico-patrimoniali contenuti nei documenti di sintesi.
informazione sui i applicati nel corso del rapporto, sulla decorrenza delle valute, sulla
capitalizzazione dei i e simili. In particolar modo qst pu essere omessa, su comune accordo delle
parti, in assenza di movimentazione del conto per un periodo > allanno o in presenza di un saldo
creditore superiore a 5 mln di e per i contratti di deposito titoli a custodia e amministrazione,
quando il VN dei titoli sia > a 50 mln di .
Abbiamo poi norme speciali previste per il CREDITO AL CONSUMO: al consumatore infatti
riconosciuta una posizione di relativa debolezza: gli ART. 121-126 TUB evidenziano come il
credito al consumo non debba essere concesso in via occasionale e non sia riservato alle sole banche
ma anche agli intermediari finanz e ai sogg autorizzati alla vendita di beni e servizi nel territorio
nazionale, nella SOLA FORMA PERO della DILAZIONE DEL PAGAMENTO DEI P.
Il TAEG (Tasso annuo effettivo globale) rappresenta lonere complessivo delloperazione gravante
sul consumatore. Lo scopo assicurare al consumatore un maggior grado di certezza delle
condizioni contrattuali, sia nella fase precedente la definizione del rapporto finanz in relazione alla
valutazione delle alternative possibili, sia ex post, durante la vita del medesimo.
CAPITOLO 9 -LE FUNZIONI DELLA BANCA MODERNALa FUNZIONE MONETARIA--> ART. 10 del TUB : Le banche esercitano, oltre allattivit
bancaria, ogni altra attivit finanziaria, secondo la disciplina propria e di ciascuna, nonch attivit
connesse e strumentali. In questo articolo messa in evidenza la BANCA UYNIVERSALE, in
contrapposizione a qll SPECIALIZZATA del 36. Tale cambiamento ha portato a profonde
modificazioni per le gestioni bancarie e ha eliminato la peculiare funzione delle banche. In modo
particolare la Banca l! intermediario che colloca sul mercato i propri debiti con funzione
monetaria: questo trova ragione nelle diverse caratteristiche del suo credito passivo rispetto a qll
degli altri operatori; le attivit poi, aventi carattere monetario, possono contribuire a far ottenere un
effetto di ritorno sulla raccolta cos da espandere loperativit della banca stessa. La Funzione
Monetaria esercitata dalla banca dunque consiste nella peculiare facolt di questa di
surrogare, nel regolamento degli scambi, la moneta legale con propri segni di debito: la banca
dunque offerente di crediti in mezzi di pagamento rappresentativi dei propri titoli di debito.
Ovviamente, senza la certezza della possibile conversione dei debiti bancari in altri mezzi di
pagamento, difficilmente il pubblico si orienterebbe verso tali scelte e attuerebbe la
regolamentazione dei propri impieghi finanziari esclusivamente col contante. La banca pu cos
offrire i propri debiti con funzione monetaria per lacquisizione di titoli o per la negoziazione di
prestiti: concessione di prestiti, soprattutto se regolati in c/c, fa accrescere i depositi.
Al fine di promuovere una maggior efficienza del sistema dei pagamenti le BC dellarea euro si
sono adoperate per rendere sempre pi funzionale il sistema dei pagamenti dellarea ! (SEPA
Listituzione da parte della BCE del nuovo sistema di regolamento lordo in tempo reale TARGET 2
ha dato un impulso alla realizzazione della SEPA e pi in generale, alla definitiva unificazione del
sistema dei pagamenti europeo), un mercato pienamente integrato e concorrenziale nel quale non
sussistono differenze di trattamento tra pagamenti nazionali e transfrontalieri. Agli inizi del 2006
stato costruito il COMITATO NAZIONALE PER LA SEPA che ha apportato un valido contributo
alladeguamento degli strumenti e delle infrastrutture domestiche agli standard europei.
La FUNZIONE DI INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA rappresenta la capacit di
organizzare il circuito finanz unit in surplus/unit in deficit. Le banche attuano la
trasformazione temporale e qualitativa dei fondi raccolti, modificando le scadenze degli I e il P al
quale vengono negoziate le risorse. Possiamo dire che dallimperfezione del circuito finanziario
diretto trae giustificazione economica la presenza della banca sul mercato.
Il CREDITO CONCESSO DALLE BANCHE ha un importante valore segnaletico circa
laffidabilit dei sogg finanziati:
-EX ANTE le banche attuano una valutazione del merito creditizio per selezionare i progetti di I e
trasmettere al mercato informazioni circa la loro capacit di produrre reddito;
-EX POST controllano, mediante unattivit di monitoraggio continuo, il comportamento delle
imprese finanziarie nelli dei depositanti.
Per questo lesistenza di asimmetrie informative valorizza il ruolo della banca nellec di mercato:
STIGLER fu tra i primi studiosi che si interessarono della problematica delle asimmetrie
informative in relazione sopratutto alla qualit e al P dei beni presenti nel mercato.
L EFFICIENZA ALLOCATIVA dunque si raggiunge tramite la solgimento dellintermediazione
bancaria che elimina i problemi legati alla presenza di informazioni asimmetriche nei rapporti tra i
risparmiatori e le imprese finanziate. L efficacia sar favorita da uno stretto rapporto BANCACLIENTE, fondato sullofferta di pacchetti integrati di prodotti e di servizi, tale da evitare il rischio
che linformazione economica, che il risultato dellelaborazione dellinformazione statistica
prima, e dellinterpretazione della mente delluomo poi, prodotta dallintermediario sia poco
efficace perch incompleta. Il modello di intermediario finanz che intrattiene con la propria
clientela rapporti esclusivi di LP apparso in Italia con lintroduzione del TUB: negli altri Paesi
Europei tale modello di fatto sempre esistito.
Dinamica LOAN MAKES DEPOSITS: la banca acquisisce D e, nel rispetto della Rob e
dellRN/D prestabilito, eroga prestiti. L incremento dei D dunque porta ad un incremento dei P,
qstultimo per inferiore rispetto al primo a causa del rispetto della Rob e dellRn/D.
(Funzione monetaria a circuito chiuso--> meccanismo degli assegni: alimentano il conto D).
FUNZIONE DEI SERVIZI
Abbiamo detto che con le operazioni di impiego e raccolta di fondi tradizionali la banca svolge la
propria funzione di intermediatrice nel campo del credito. Sono operazioni con le quali la banca
percepisce o paga un P sotto forma di saggi di.
I servizi invece vengono offerti per soddisfare le pi evolute esigenze della clientela. Sono dunque
operazioni accessorie, per le quali la banca percepisce un ricavo nella forma di commissione o
provvigione. Si tratta di una vasta gamma di operazioni: da qll pi tradizionali come la custodia di
beni, servizi di sicurezza, a qll pi innovative come i servizi di consulenza del corporate e
investment banking. I ricavi correlati alla vendita dei servizi suddetti, oltre a conferire maggior
elasticit al CE, provocano anche conseguenze che si riflettono sul bilancio bancario. Abbiamo
quindi un rapporto tra FUNZIONE DEI SERVIZI (che deriva dallopportunit di disporre nella
maggior parte dei casi di un rapporto di c/c per soddisfare le richieste della clientela in merito ai
servizi finanziari c.d complementari) e FUNZIONE MONETARIA (In particolar modo una raccolta
stabile permette una pi diversificata gamma di impieghi. In tal modo qst ultimi godrebbero di un
processo di trasformazione delle scadenze pi sensibile, con positive ripercussioni sui margini di
profitto e sulla bancarizzazione della clientela.
CAPITOLO 10-11 -LA POLITICA DELLA RACCOLTATale espressione indica quel sistema coordinato delle azioni poste in essere dalla banca al fine di
ottenere il volume e la composizione delle risorse finanz atte al perseguimento degli equilibri
aziendali coerentemente ai vincoli di liquidit e solvibilit della gestione. Ovviamente, quanto pi il
pubblico mostrer gradimento verso la moneta bancaria, tanto pi le banche potranno ridurre le
riserve di liquidit in loro possesso, ed incrementare i propri impieghi. Questi ultimi a loro volta
influiranno sul volume dei Depositi: questo evidenzia la stretta correlazione che caratterizza le fonti
di impiego e di raccolta secondo il noto principio Loan makes Deposits.
Ora, in base alla ripartizione keynesiana, la domanda di attivit finanziarie risponde ad esigenze di
ordine:
-TRANSATTIVO, cio detenere M per le transazioni;
-PRECAUZIONALE, per far fronte a pagamenti imprevisti. Tali due ordini mostrano ESIGENZE
DI CARATTERE MONETARIO;
-SPECULATIVO, che invece sottolineano ESIGENZE DI INVESTIMENTO.
In modo particolare, a seconda che la clientela mostri esigenze di carattere monetario o di
investimento, le banche emetteranno passivit rappresentate rispettivamente da:
-DEPOSITI MONETA (c/c di corrispondenza passivi), la cui domanda motivata da considerazioni
di liquidit immediata e si fonda sullopportunit di utilizzare la M bancaria come mezzo di
pagamento negli scambi. Questi in modo particolare si ricollegano alla funzione monetaria svolta
dalle banche e risultano essere peculiari dellattivit di questultima, rispetto a qualsiasi altra
tipologia di azienda. La remunerazione del deposito in particolar modo risulta irrilevante rispetto
allopportunit di utilizzare validi strumenti di pagamento.
-DEPOSITI A RISPARMIO (certificati di deposito, emissioni obbligazionarie) invece, presentano
una domanda legata allopportunit di realizzare un rendimento.
Ora, essendo il volume delle passivit dipendente dalle scelte di accumulazione del risparmio finanz
tra il pubblico ed essendo questo influenzato dalle variazioni di remunerazione corrisposto, le
banche predispongono tipologie differenziate di forme tecniche di raccolta, a seconda appunto della
natura dei fondi depositati e delle diverse esigenze economiche da soddisfare; avremmo cos:
-c/c di corrispondenza passivi, che consentono luso della M scritturale;
-depositi a risparmio, tipicamente certificati di D, emissioni obbligazionarie...
In modo particolare, lo sviluppo armonico della banca non pu prescindere da una razionale
ripartizione dei fondi raccolti tra D monetari e a risparmio, in quanto i primi rendono pi
competitivo il settore bancario rispetto ad altri intermediari nei sistemi di pagamento e i secondi,
essendo alimentati da risparmi sottratti durevolmente al consumatore, contribuiscono al
raggiungimento di elevati livelli di stabilit.
Le Politiche della raccolta si prefiggono di raggiungere determinati livelli di dimensione (volume),
composizione e costo complessivo delle passivit coerenti con i vincoli di liquidit e solvibilit
della gestione, nonch con i rischi di liquidit ed il tasso che la banca disposta ad assumere.
Ovviamente le banche, nello svolgimento delle azioni suddette sono condizionate da fattori di
natura esogena, corrispondenti alle scelte di politica monetaria e al quadro normativo di riferimento,
nonch fattori di natura endogena, come ad esempio la concorrenza della struttura finanziaria. Per
raggiungere lOBBIETTIVO DI CRESCITA della RACCOLTA diviene prioritario raggiungere la
STABILIZZAZIONE, intesa come incremento dei D nella loro globalit, per afflusso di M oppure
di disponibilit sotto altre forme tecniche, al sistema bancario da parte del pubblico. Le variabili che
influenzano il perseguimento di unelevata stabilizzazione sono riconducibili a:
-crescente preferenza del pubblico per la M scritturale rispetto quella a potere liberatorio;
-incremento del tasso di accumulazione del risparmio;
-maggior interesse degli investitori verso il canale bancario rispetto ad altre forme alternative di
impiego.
A livello di singola banca, invece, dovr realizzarsi una dinamica della funzione monetaria cos
detta a circuito chiuso: ci stiamo riferendo al meccanismo degli assegni che appunto alimenta il
conto depositi.
Infine lobbiettivo della stabilizzazione della raccolta e quindi della sua crescita quali-quantitativa,
comporta ladozione di idonee politiche di prodotto, a cui correlare quelle di distribuzione e di
prezzo.
-Politiche di prodotto sono volte alla definizione puntuale della distinzione tra D monetari e a
risparmio: le banche si pongono lobbiettivo di ampliare la gamma di scelte a disposizione del
pubblico per soddisfare in modo sempre pi completo il bisogno di investimento del risparmio e le
esigenze di liquidit che la clientela manifesta, nonch indirizzare le sue preferenze verso il canale
bancario rispetto ad altre forme alternative di impiego del risparmio.
-Politiche di distribuzione Le banche utilizzano un sistema di offerta che prevede limpiego di pi
canali distributivi dotati di un maggior grado di specializzazione.
-Politiche di prezzo La fissazione del livello dei tassi passivi deve essere effettuata secondo il
principio della liquidit decrescente ed in modo da garantire al mercato unefficiente allocazione
della ricchezza finanziaria disponibile. Infatti se la liquidit dei fondi decresce,
corrispondentemente aumenta il rischio da compensare con rendimenti viepi crescenti. Inoltre la
banca dovr negoziare condizioni contrattuali differenziate a seconda della natura dei fondi che
affluiscono ai conti di deposito: i Depositi tempo avranno una remunerazione pi elevata mentre i
Depositi monetari, essendo chiesti esclusivamente per motivi di gestione della tesoreria dei
depositanti, possono presentare una remunerazione molto bassa, se non nulla.
adottarono politiche del passivo finalizzate ad adeguare lofferta alle rinnovate esigenze della
clientela:
-D Moneta si sono evoluti con caratteristiche accessorie personalizzate in base alle esigenze della
clientela;
-D Tempo sono invece stati sostituiti da forme tecniche cartolarizzate ad elevato contenuto
innovativo.
Negli ultimi 30 anni la destinazione del risparmio stata spinta verso il canale bancario,
alimentando la quota degli investimenti. In modo particolare i PRESTITI OBBLIGAZIOANRI
rappresentano la voce che pi si evoluta, nonostante risultino maggiormente onerose per la banca
emittente rispetto ad altre forme tecniche con il conseguente incremento del costo medio della
raccolta. Contributo alla crescita dei volumi della raccolta complessiva stato fornito dagli
STRUMENTI DI RACCOLTA INDIRETTA (con cui le banche non si costituiscono debitrici nei
confronti della propria clientela: si tratta di attivit classificabili tra quelle dellintermediazione
finanz e dei servizi), in modo particolare le ATTIVITA DI NEGOZIAZIONE MOBILIARE per
conto della clientela e di gestione del risparmio: le attivit amministrate da SGR e SIM hanno subito
un incremento rispetto al 2009.
Per quanto infine concerne la composizione del portafoglio e le preferenze degli investitori questi
sono indirizzati in prevalenza verso i prodotti assicurativi del ramo vita e verso la sottoscrizione di
titoli obbligazionari, avendo profili di rischio maggiormente contenuti.
Il peso della crisi finanz si avvertito sulla quota dei Fondi Comuni che continua a registrare un
trend decrescente insieme a quello dei Fondi Pensione.
LA RACCOLTA INDIRETTA
Coincide con lammontare delle risorse finanz provenienti dallattivit retail, cio tipologie di
servizi offerti agli investitori, della banca, diverse da quelle con cui la medesima si costituisce
debitrice nei confronti del depositante. Particolare rilevanza assumono le ATTIVITA DI
NEGOZIAZIONE MOBILIARE per conto della clientela, di GESTIONE DEL RISPARMIO e di
COLLOCAMENTO DI VALORI MOBILIARI, anche se in tale comparto le banche non godono di
assoluta esclusivit dovendosi confrontare con la concorrenza degli altri interm finanz.
ATTIVITA DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA PER CONTO DELLA CLIENTELA
Si tratta di un servizio meramente esecutivo, di trasmissione di ordini di acquisto e di vendita di
valori mobiliari svolto dalla banca su indicazione della propria clientela. E dunque unattivit di
pura mediazione: la banca agisce per nome del cliente, in qualit di broker, nella ricerca di una
controparte disposta ad effettuare loperazione di segno opposto compatibile per P e quantit
negoziate. La banca percepisce una commissione per la custodia e amministrazione che sar
proporzionale al VN dei titoli amministrati o custoditi nel corso dellanno solare. Nell attivit di
consulenza, invece, il costo espresso da diverse componenti rappresentative della globalit dei
servizi finanz offerti dallinterm. Con lentrata in vigore della Mifid (2007) lattivit di consulenza
finanz considerata a tutti gli effetti un servizio di investimento.
SERVIZI DI GESTIONE DEL RISPARMIO
Attivit svolta dalla banca relativamente alla gestione delle disponibilit finanz in surplus della
clientela. Tale attivit si pone come trade-union tra il patrimonio dellinvestitore e la costruzione del
portafoglio finanz e pu configurarsi secondo due modalit:
1)GESTIONE INDIVIDUALE (SGR) che consiste nella gestione professionale del risparmio di
individui che intendono delegare al gestore qualsiasi decisione di investimento del proprio
portafoglio finanz con lobbiettivo di ottimizzare la redditivit rispetto a specifici vincoli in termini
di liquidit e di previsione del rischio. Tale servizio pu avere per oggetto:
-SINGOLI STRUMENTI FINANZIARI: tale servizio denominato GPM (GESTIONE
PATRIMONIALE DI VALORI MOBILIARI);
-QUOTE DI ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO (OICR) che
invece definiscono la GPF (GESTIONE PATRIMONIALE DI FONDI)--->Questa prende il nome
di 2)GESTIONE COLLETTIVA (SGR e SICAV). La Gestione collettiva definita come attivit
di investimento di disponibilit finanziarie per conto terzi, per cui i rischi insiti nelloperazione di
cui tale attivit si compone gravano sullinvestitore delegante. Essa si propone di realizzare la
costruzione di un portafoglio efficiente, in cui cio ottimizzata la combinazione rischiorendimento.
Elemento della differenziazione tra gestione individuale e collettiva risiede nella
PERSONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO:
-Nella GESTIONE INDIVIDUALE il cliente pu confidare nella composizione da parte del gestore
di un portafoglio di attivit, perfettamente rispondente alle proprie esigenze finanz;
-Nella GESTIONE COLLETTIVA linterm svolge unattivit di gestione delegata in monte,
ovverosia standardizzata e indifferenziata delle risorse conferite da una pluralit di risparmiatori, le
quali vanno a costituire un patrimonio comune, quindi unico. L attivit di gestione collettiva pu
essere svolta dalle SGR o dalle SICAV, con autorizzazione della BI e sentito il parere della Consob.
Gli strumenti operativi della GPF sono come gi detto gli OICR (quote di fondi comuni di I, hanno
uguale valore e conferiscono ai partecipanti uguali diritti) e azioni emesse dalle Sicav (queste non
hanno un valore fisso in quanto espressione del PN detenuto dalla societ: per la banca il
rendimento complessivo dato dalla commissione di sottoscrizione (5%), di gestione (2,5%) e di
rimborso (0,3%); le misure max sono calcolate sul VN delle negoziazioni).
Vediamo il meccanismo degli OICR. Le risorse finanziarie sono fatte confluire dal gestore in un
fondo, il quale provvede ad investire le medesime in strumenti finanz caratterizzati da una diversa
combinazione rischio/rendimento. La disciplina prevede la distinzione fra:
-Funzione di promozione
-Funzione di gestione del fondo, conferita ad un SGR diverso da quello che gestisce il fondo.
Abbiamo inoltre delle limitazioni per quanto riguarda lautonomia decisionale della SGR: essa
tenuta al rispetto delle regole prudenziali relativamente allassunzione di posizioni di rischio
particolarmente concentrate: la Mifid stabilisce infatti che gli interm debbano acquisire le
informazioni dal cliente.
Il grado di liquidit dellinvestimento definito dalla tipologia di fondo nel quale il gestore investe
le risorse raccolte:
-Nel Fondo aperto il grado di liquidit dellI elevato in quanto il regolamento riconosce al
risparmiatore il diritto di richiedere il rimborso delle quote in ogni momento: tali fondi sono di tipo
mobiliare.
-Nel Fondo Chiuso il grado di liquidit contenuto poich il regolamento prevede il riscatto delle
quote solo in corrispondenza di scadenze predefinite.
presenta il libretto per richiederne il rimborso, il saldo del conto, comunque, non pu essere > a
5.000 .
I Depositi a Risparmio possono essere LIBERI o VINCOLATI. In questultimo caso il depositante
rinuncia per un periodo di tempo ad utilizzare le somme versate, accettando di ottenere il rimborso
delle medesime. Di recente i D Vincolati hanno perso importanza e ad essi si sono affiancati i
CERTIFICATI DI DEPOSITO, rappresentati da titoli vincolati e trasferibili che attribuiscono al
possessore il diritto di rimborso del capitale a cui si aggiungono gli interessi. I CERTIFICATI DI
DEPOSITI E BUONI FRUTTIFERI sono titoli di credito emessi dalle banche con durata da 3 a 5
mesi; possono essere a tasso fisso (gli interessi sono corrisposti in misura stabilita prima
dellemissione) o variabile (gli interessi variano a determinate scadenze in funzione dellandamento
dei tassi di mercato). Esistono infine i CERTIFICATI ZERO COUPON che, privi di cedola,
corrispondono gli interessi unitamente al capitale alla scadenza del titolo.
In modo particolare i CERTIFICATI DI DEPOSITO devono indicare:
-Denominazione, oggetto e sede della banca
-Capitale sociale dellintermediario
-VN, modalit di rimborso ed eventuali garanzie.
Il trattamento fiscale prevede che questi vengano assoggettati ad una ritenuta del 27%. Possono
essere emessi in euro o in valuta.
1.2)PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
Consistono in duplici compravendite di segno diverso: una regolata a contante ed una a termine, con
scadenza fissa e tasso prestabilito. Ogni operazione in particolar modo comprovata da 2
documenti contrattuali:
-nel primo la banca vende al cliente una quantit di titoli ad un P prestabilito con regolamento in
contanti,
-nel secondo lintermediario acquista dal cliente la stessa quantit di titoli ad un P superiore con
regolamento a scadenza prestabilita: la differenza marginale rappresenta il guadagno
dellinvestitore.
NON E PREVISTA LESTINZIONE ANTICIPATA. La durata delloperazione varia da 1 a 2 mesi.
L importo minimo delloperazione variabile. Tali operazioni sono tra le principali forme tecniche
a cui le famiglie e le imprese ricorrono per limpiego temporaneo delle disponibilit finanziarie.
1.3)OBBLIGAZIONI
Si tratta di strumenti del mercato mobiliare, titoli di credito espressamente previsti dal Codice
Civile; sono richiamate anche allart. 12 del Tub: Le banche possono emettere obbligazioni, anche
convertibili, nominative ed al portatore.
La BI disciplina lemissione di tali strumenti: tutte le banche come gi detto possono emettere
obbligazioni con taglio minimo non inferiore a 10.000; tagli pi contenuti, ma comunque non
inferiori a 1.000, sono ammessi per emittenti che presentano un PV > 25 mln , i bilanci degli
ultimi tre esercizi in utile e lultimo bilancio certificato, oppure se limporto dellemissione a
150 mln .
Obbligazione Ordinaria
Rappresenta la forma pi semplice: presenta diverse tipologie di remunerazione in quanto il
pagamento della cedola pu avvenire in forma fissa o variabile (in questultimo caso collegato a
parametri rappresentativi del rendimento di mercato). Le cedole hanno periodicit per lo pi
semestrale e, nel caso degli Zero Coupon Bond, la remunerazione pu essere implicita nel
differenziale tra il P di emissione e il P di rimborso. Per quanto riguarda la modalit di rimborso
previsto in genere il diritto al rimborso del VN ma le obbligazioni indicizzate si caratterizzano per il
rimborso del VN aumentato della rivalutazione eventuale. Il tempo di rimborso, infine, pu
avvenire in un! soluzione alla scadenza del prestito o in modo graduale in funzione del piano di
ammortamento prefissato.
Obbligazioni Convertibili
Consentono al sottoscrittore di mutare il proprio stato di creditore in quello di azionista, secondo un
certo rapporto di cambio e una determinata durata. La conversione pu essere:
-Diretta, quando il credito si trasforma in azioni della stessa societ che ha emesso le obblig oppure
-Indiretta, se trasformate in azioni di una societ diversa. Queste sono considerate dalle Autorit di
Vigilanza come operazioni di natura straordinaria e, come tali, deliberate dallassemblea
straordinaria.
Obbligazioni Cum Warrant
Godono di entrambe le caratteristiche: il warrant un diritto in virt del quale il possessore gode
della facolt di acquistare o sottoscrivere azioni o altri valori mobiliari ad un P prestabilito ed entro
un lasso di t anchesso determinato in via preliminare. Tale obbligazione prevede inoltre che il
buono dacquisto possa essere oggetto di negoziazione separata e perci staccabile dallobblig.
La funzione economica delle obbligazioni si riconduce ad una molteplicit di vantaggi per la
banca emittente:
-grazie alla raccolta obbligazionaria si allunga la scadenza media delle passivit, e quindi aumenta
la stabilit della raccolta;
-lemissione di obbligazioni convertibili e cum warrant favorisce il rafforzamento patrimoniale
delle banche.
NB I titoli obbligazionari risultano pi onerosi per la banca emittente rispetto alle altre forme
tecniche di raccolta, determinando quindi un incremento del costo medio di questultima.
Obbligazioni Bancarie Strutturate
Si tratta di titoli costituiti da unobblig e una o pi componenti definite derivative, cio contratti di
acquisto o vendita di strumenti finanz come indici, azioni, valute. L emittente una banca che si
impegna alla restituzione del capitale investito. Elemento qualificante tuttavia il rendimento,
quantificato sulla base di parametri collegati al verificarsi o meno di certi eventi previsti nel
regolamento dellemissione. Abbiamo una variegata articolazione di tali obbligazioni, cos da poter
soddisfare le diverse propensioni al rischio dei sottoscrittori:
-investitori con propensione al rischio media si orienteranno verso tipologie che garantiscono una
cedola min e il rimborso del capitale, a cui si aggiunge un premio legato al trend dei parametri
previsti nel contratto;
-investitori invece con una propensione al rischio pi elevata si orienteranno in obbligazioni pi
complesse che, senza garantire una cedola min, presentano maggiori opportunit di incremento di
valore, nel caso ovviamente sempre di andamento favorevole dei parametri. Vediamo ora le
principali forme di obbligazioni bancarie strutturate:
-OBBLIGAZIONI EQUITY LINKED (Capitale garantito) Sono strutturate su valori azionari, a
capitale garantito, collegate ad un credit derivate il cui rendimento funzione delle performance del
mercato azionario. Sono formate da un OBBLIG ORDINARIA (garantisce il rimborso del VN alla
scadenza) + OPZIONE CALL sul titolo azionario (garantisce lammontare del premio percepito
dallinvestitore), implicitamente venduta dallemittente al sottoscrittore. Infine, in funzione del tipo
di Opzione distinguiamo:
EQUITY LINKED PLAIN VANILLA dove il premio dipende dal differenziale tra Pfinale e
Piniziale ed il valore del titolo sottostante;
AVERAGE EQUITY LINKED BOND dove il premio dipende dalla differenza tra Pmedio del titolo
sottostante ed il suo valore iniziale.
-OBBLIGAZIONI REVERSE FLOATER
Sono strutturate sui tassi dinteresse. Sono a medio-lungo termine (10-30 anni), a tasso variabile, il
cui rendimento inversamente proporzionale allandamento dei tassi di mercato.
OBBLIG ORDINARIA (garantisce il rimborso del VN) + CONTRATTO SWAP (indicizzato
allandamento opposto (reverse) rispetto a quello dei tassi di mercato; questo determina il
meccanismo di variabilit delle cedole periodiche, annuali o semestrali, pari alla differenza tra il
tasso fisso determinato nel regolamento del prestito e quello variabile).
-OBBLIGAZIONI REVERSE CONVERTIBLE (Capitale non garantito) Conferisce al sottoscittore
il diritto di ricevere una remunerazione pi elevata rispetto ad obblig di ugual durata in cambio di
unopzione riconosciuta allemittente, segnatamente quella di rimborso a scadenza di un quantum di
azioni anche con valore inferiore rispetto al capitale investito: lemittente riconosce allinvestitore
un rimborso alla pari solo se il P del titolo azionario sottostante lopzione maggiore dello strike
price: in caso contrario si realizza sempre una perdita in conto capitale.
NB Differenza con quelle convertibili dove il diritto di conversione del titolo di debito in azione
spetta al sottoscrittore.
Tutte queste obbligazioni rappresentano titoli che contemplano una combinazione tra obbligazione
ordinarie zero coupon e contratti di opzione prescelti dal cliente secondo proprie aspettative
sullandamento del mercato borsistico: loperazione si configura come una compravendita di
derivati.
Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond)
Sono titoli a basso profilo di rischiosit in virt delle garanzie dalle quali sono accompagnate;
lemissione riservata alle sole banche. Lo schema operativo prevede la cessione da parte della
banca emittente di attivi di elevata qualit creditizia da destinare al soddisfacimento dei
sottoscrittori; le attivit vengono acquisite da societ veicolo e sono identificate come patrimonio
separato: la banca emittente emette, per importo pari al finanziamento, titoli obbligazionari garantiti
dal patrimonio separato, acquisito dalla societ veicolo, che prester ai sottoscrittori delle
obbligazioni idonee garanzie sempre nei limiti del patrimonio separato. Caratteristiche di tali
obbligazioni:
-elevato ammontare di garanzie e la segregazione di attivi di alta qualit su cui gli investitori
possono rivalersi in caso di default della banca emittente;
-presenza di un organismo di vigilanza pubblico sugli emittenti.
Le banche emittenti devono essere dotate di un elevato grado di patrimonializzazione, cio devono
detenere un ammontare di PV almeno pari a 500 mln e un coefficiente patrimoniale complessivo
non inferiore al 9%. Questo perch le garanzie che accompagnano lemissione dei Covered Bond
sottraggono in sostanza attivi di qualit primaria alla garanzia dei creditori non garantiti.
2)DEPOSITI MONETA
2.1)CONTRATTO DI C/C DI CORRISPONDENZA
La banca si impegna ad effettuare il servizio di tesoreria di cassa a favore del cliente e a svolgere
per suo conto una gamma assai vasta di servizi. I c/c di corrispondenza sono tipicamente creditori,
rappresentando quindi un debito per la banca. Vengono cos distinti da quelli attivi che invece sono
accesi dallinterm in occasione della concessione di linee di credito. Per quanto concerne la natura
giuridica, il c/c di corrispondenza caratterizzato da due aspetti:
-il primo, riferito al deposito bancario di denaro, per il quale la banca si obbliga a ricevere il denaro
che il cliente versa e a trattenere quello ricavato dallesecuzione di incarichi di riscossione,
costituendosi debitrice dellequivalente;
-il secondo si lega alla circostanza che la banca ottiene dal concorrentista un mandato, in virt del
quale essa si obbliga a compiere uno o pi atti giuridici che via via le vengono conferiti.
Prima di aprire un c/c in favore del cliente la banca ovviamente indagher sulle caratteristiche di
questultimo ed inoltre, periodicamente, spedir ad ogni concorrentista lestratto conto. In
particolare, a seguito della contabilizzazione di ciascuna operazione, si determina un saldo di c/c:
-Contabile quando comprensivo di tutte le operazioni registrate cronologicamente sul conto;
-Liquido quando comprensivo dei gg di valuta, quindi delle somme effettivamente disponibili per
nuove operazioni.
Dalla disparit tra data contabile, data effettiva delloperazione di accredito o addebito di somme e
data di valuta (a partire dalla quale le somme depositate/prelevate fruttano interessi) la banca
consegue un beneficio in termini economici.
CONTANTE
VALUTA
(Maturano i a favore
STESSO GG
ASSEGNI
BANCARI
3 GG
ASSEGNI CIRCOLARI
E BONIFICI
1 GG
del depositante/debi
tore)
DISPONIBILITA
(Qnd si pu preleva
re la somma accredi
tata/versata)
OPERAZIONE
NB Gg lavorativi successivi alla data
di versamento!
STESSO GG
OPERAZIONE
4 GG
4 GG
Nel corso degli anni si assistito allo sviluppo di nuovi forme di D moneta: C/C MISTI o DI
LIQUIDITA cio c/c alimentati da certificati di D, da Fondi Comuni di I Mobiliare o da Gestori
Patrimoniali. Questi conti prevedono che limporto eccedente il limite max di giacenza stabilito dal
concorrentista confluisca in una forma di risparmio gestito; viceversa, per valori del conto inferiori
alla giacenza min, la banca rende possibile in forma automatica il disinvestimento.
Infine possiamo constatare come la finalit del D moneta sia per la banca quella di incrementare il
soddisfacimento dei clienti proponendo loro prodotti che rispondano ad esigenze di liquidit e
rendimento, cos da poter conseguire obbiettivi di fidelizzazione della propria clientela e di
stabilizzazione dei depositi.
CAPITOLO 12-13 -LA POLITICA DEI PRESTITIPROFILI EVOLUTIVI DEL RAPPORTO BANCA-IMPRESA
Nel 36 prese avvio, come gi detto, il fenomeno noto come Specializzazione, per cui il fabbisogno
a breve delle imprese veniva soddisfatto dalle aziende di credito ordinario, mentre quello a mediolungo termine veniva soddisfatto dagli istituti di credito speciale; il rafforzamento del mercato
mobiliare avrebbe infine assicurato la copertura del fabbisogno a titolo di capitale. Alcuni fattori
per, come ad es la limitatezza del mercato in termini di strumenti ed interm, hanno determinato
uneccessiva concentrazione della Domanda di risorse finanz presso il canale bancario. Si dovuto
perci rivisitare il RAPPORTO BANCA-IMPRESA, intervenendo soprattutto su quegli elementi di
inefficienza che per lungo tempo lhanno contraddistinto, quali ad es la prassi del
PLURIAFFIDAMENTO, in virt della quale la singola impresa trattiene rapporti di finanziamento
con una molteplicit di banche, nonch la conseguente presenza di informazione incompleta tra le
controparti. Con il fenomeno dei FIDI MULTIPLI risulta pregiudicata lefficacia della funzione di
screening al momento della concessione del finanziamento e di monitoring in tempi successivi
allerogazione stessa; la MULTIBANCARIETA infine induce a surrogare forme di copertura
finanziaria di I a carattere duraturo con il ricorso al credito a breve.
Contributo significativo in questo senso stato dato da BASILEA 2 con cui viene valorizzato
lutilizzo dei modelli di RATING INTERNI, la cui predisposizione presuppone la capacit della
banca di acquisire prima, e di elaborare poi, le informazioni ricevute dal cliente. I SISTEMI DI
INTERNAL RATING poggiano infatti sullesaltazione del patrimonio di conoscenze di cui il
singolo intermediario dispone ed inoltre rendono immediata la percezione del deterioramento della
qualit del credito e favoriscono pi adeguate politiche di P maggiormente rispondenti al rischio
supportato. Tali sistemi si basano dunque su METODOLOGIE DI NATURA STATISTICA per la
misurazione del rischio della singola posizione debitoria.
La CRISI FINANZIARIA ed il seguente cambiamento delle condizioni economiche hanno creato
un ambiente operativo estremamente critico in cui laccesso al credito stato sottoposto a nuove
pressioni: in modo particolare dal lato delle banche la crisi ha inasprito progressivamente le
condizioni di erogazione dei finanziamenti.
Fattori che spiegano la maggior prudenza degli interm possono essere ricondotte a:
-laumento della rischiosit della clientela e
-le difficolt nelle politiche di raccolta.
Le banche ovviamente devono indirizzare le risorse verso i clienti meno rischiosi.
Le AUTORITA NAZIONALI (OTTOBRE 2008) hanno attuato MISURE DI SOSTEGNO al
sistema creditizio. Tali provvedimenti anti-crisi sono stati adottati dal Governo e dal Parlamento,
con il supporto tecnico della BI ed in modo particolare prevedevano:
-Rafforzamento Patrimoniale delle Banche
-Sostegno della liquidit della banca
-Rafforzamento del Sistema di tutela dei depositanti
-Potenziamento del Fondo di garanzia per le PMI
Tali iniziative sono orientate al mantenimento di unofferta adeguata di credito al sistema
produttivo; le banche selezionano le imprese pi meritevoli e le supportano nella crescita offrendo
loro un valido sostegno sia finanziario che consulenziale. Dal canto loro le imprese devono dare
maggior peso alla trasmissione di informazioni adeguate e periodicamente aggiornate.
ATTIVITA DI CORPORATE E DI INVESTMENT BANKING
Individua lofferta da parte dellinterm bancario di unampia e articolata gamma di prodotti e servizi
ad elevato valore aggiunto, finalizzata al consolidamento delle relazioni con limpresa. Tra le
principali ricordiamo:
-MERCHANT BANKING: attivit di assunzione di partecipazioni azionarie in imprese non finanz;
-CORPORATE FINANCE: servizi ad elevato contenuto consulenziale;
-INVESTMENT BANKING: coincidente con il supporto fornito alle imprese che intendono
reperire sul mercato risorse finanz attraverso lemissione di titoli azionari/obbligazionari per il
soddisfacimento del proprio fabbisogno finanziario.
POLITICHE DI CUSTOMER RELATIONSHIP
Poggiano invece sulla definizione puntuale da parte della banca di interventi specificatamente
modellati sulla necessit delle imprese.
Per questa via risulta alimentato un circolo virtuoso per cui unapprezzabile patrimonio informativo
della clientela consente di finanziare le imprese pi meritevoli; dal canto loro le imprese avranno
interesse di mantenere tale relazione nel tempo: il RAPPORTO BANCA-IMPRESA NON E PIU
CONFLITTUALE, bens COLLABORATIVO.
Oggi le teorie dellintermediazione attribuiscono alla BANCA un ruolo fondamentale nella
FUNZIONE DI SORVEGLIANZA, atteso che essa riceva una delega dai depositanti allesercizio di
un controllo sul debitore finale, da compiere EX ANTE, vale a dire nella valutazione dei progetti di
I (SCREENING), ed EX POST, nella verifica dei risultati conseguiti (MONITORING). Tale
funzione deriva dallesistenza di ASIMMETRIE INFORMATIVE tra creditore e debitore: il primo
possiede pi informazioni circa le caratteristiche di rischio-rendimento del progetto da finanziare.
Peculiarit della banca appunto superare tali asimmetrie ed esercitare un controllo sul
comportamento del debitore a tutela del finanziatore.
immobilizzo naturale fino alla scadenza a meno che non si ricorra ad operazioni come la
Securitisation, hanno una remunerazione e costi di amministrazione maggiori rispetto ai titoli;
daltro canto i TITOLI hanno un ampio mercato che ne garantisce lo smobilizzo e una
remunerazione e costi di amministrazione minori rispetto ai prestiti.
La banca dovr quindi combinare il mix degli impieghi in funzione del rapporto rischio/rendimento
della singola operazione.
-FATTORI ESTERNI, riconducibili invece alla struttura del sistema finanziario, alle
caratteristiche del singolo interm, agli obbiettivi di politica monetaria in quanto gli interventi su
questa producono effetti sui bilanci bancari, da un lato sulla composizione, incidendo sulle
disponibilit destinate allattivit di prestito, e dallaltro sulla sfera economica, avendo riflessi sul
costo delle riserve. Infine incidono anche le disposizioni di vigilanza, poich configurano un
sistema di vincoli operativi entro cui le banche definiscono le proprie scelte. NB Questo il caso
del Requisito Patrimoniale a fronte del rischio di credito, delle norme di controllo dellesposizione
al rischio di interesse, della disciplina sui grandi fidi.
Al legame tra espansione dellattivit di prestito ed opportunit di consolidamento delle relazioni di
clientela fa riferimento lobbiettivo dellintermediario di valorizzare ulteriormente il ruolo del
partner finanziario dellimpresa cliente, ricercando sempre pi di combinare lerogazione del
credito con la prestazione di una pi vasta gamma di opzioni finanz ad elevato VA, atte a soddisfare
i bisogni di varia natura che la clientela manifesta.
Il processo di analisi delle banche viene cos perseguito:
-EX ANTE di definisce il volume ottimale del portafoglio prestiti e orientandone la composizione
attraverso ladozione di efficaci procedure di valutazione dei singoli affidati, cos da ottimizzare la
combinazione rischio-rendimento;
-EX POST si attua la revisione delle posizioni poste in essere.
PROCESSO LOAN MAKES DEPOSITS
Il volume degli impieghi dipende dalla DINAMICA DELLA RACCOLTA PRESSO LA
CLIENTELA, la cui stabilit dipender dalla composizione per segmenti di questultima,
dallammontare medio per forme tecniche e classi di scadenza, e dal GRADO DI
CAPITALIZZAZIONE, espresso dal rapporto tra mezzi propri e di terzi che riguarda la capacit di
far fronte a probabili eventi negativi derivanti dalle insolvenze della clientela affidata: la rischiosit
legata alla concessione del credito deve trovare adeguata contropartita nella consistenza
patrimoniale della banca.
La COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO PRESTITI cos orientata al
FRAZIONAMENTO DEL RISCHIO DI CREDITO, realizzabile mediante adeguate politiche di
diversificazione. Possiamo individuare settori che si differenziano per andamento produttivo e
risultati economici o in aree territoriali con caratteristiche diverse. In particolar modo lerogazione
di finanziamenti ad imprese che sono scarsamente correlate tra loro rappresenta una modalit di
frazionamento del rischio. La diversificazione pu infine riguardare limporto dei fidi accordati
oppure le forme tecniche delloperazione.
contenere indicazioni relative allAMMONTARE DEL FIDO, alla sua DURATA, alle
EVENTUALI MALLEVERIE OFFERTE ed ai DOCUMENTI CONTABILI PRESENTATI:
lintermediario pu in questo modo attuare un controllo generale sullaffidato. Tali domande vanno
attentamente esaminate per verificare la rispondenza ai vincoli posti dallo statuto dellazienda
bancaria. Si procede poi allistruttoria, la cui procedura si articola in 4 fasi:
1)Verifica della veridicit delle informazioni fornite dal cliente nella domanda di affidamento;
2)Analisi di tipo qualitativo, che rendono possibile lo studio della specifica realt aziendale;
3)Analisi quantitativa di tipo consuntivo, rappresentata dalle analisi di bilancio, effettuata secondo
le tecniche degli indici e dei flussi aziendali. I primi individuano un sistema di rapporti correlati
sotto laspetto economico, finanziario e produttivo, contribuendo ad una pi corretta interpretazione
della realt aziendale. I secondi, invece, pongono in evidenza i flussi monetari e concorrono ad una
definizione pi precisa delle esigenze finanziarie dellazienda. Abbiamo poi anche unanalisi
quantitativa di tipo previsionale che invece si avvale di documenti previsionali sullattivit
aziendale.
4)Stesura della relazione di fido da cui emergono gli aspetti positivi e negativi in merito alla
richiesta di credito e lindicazione della dimensione del fido da accordare al richiedente, nelle forme
tecniche concordate. Rappresenta la base informativa per gli organi competenti che devono decidere
in merito allaffidamento e si conclude nella formulazione di un giudizio di sintesi sullimpresa (il
RATING). Ovviamente il grado della rischiosit delloperazione deve essere compiuta oltre che
allinizio del rapporto di credito anche durante lo svolgimento dello stesso, al fine di monitorare le
operazioni e favorire il conseguimento di migliori performance dei prestiti.
DIRETTIVA CEE. Le informazioni cos elaborate rappresentano unutile base per lo svolgimento di
studi sulla situazione finanziaria e sulle condizioni economiche delle imprese.
aggiornato cos da poter esprimere leffettiva rischiosit del cliente durante il corso delloperazione.
Stiamo parlando delle tipiche ATTIVITA DI MONITORAGGIO e REVISIONE accumunate
dallesigenza di comprendere le eventuali variazioni che la situazione economico finanziaria
potrebbe subire nel tempo. L ATTIVITA DI MONITORAGGIO identifica linsieme delle azioni
poste in essere dallintermediario per assicurare coerenza tra giudizio espresso ed effettiva
rischiosit del debitore. Scopo dellattivit di monitoring la rilevazione tempestiva di anomalie
negli affidamenti, le c.d partite deteriorate (INCAGLI E SOFFERENZE), in presenza delle quali si
rende necessario lavvio a procedure di gestione del contenzioso che, in extremis, possono sfociare
nella revoca del fido e, di conseguenza, nellinterruzione del rapporto tra banca e cliente. Meno
dolorose si presentano le soluzioni di mercato riconducibili alle forme tecniche di CREDIT RISK
TRANSFER (CRT) o di CESSIONE PRO-SOLUTO dei crediti underperforming, di
SECURITISATION e di CREDIT DERIVATES.
CESSIONE DEL CREDITO PRO-SOLUTO
Realizza il trasferimento del credito e, quindi, del rischio sottostante, ad un terzo soggetto. Pu
riguardare una singola posizione debitoria o pi posizioni del portafoglio prestiti, in parte o in toto.
In qstultimo caso funge da strumento di salvataggio della banca cedente, essendo in grado di
ripristinare tempestivamente le condizioni di equilibrio gestionale della medesima. Il ricorso alla
suddetta soluzione di mercato molto frequente soprattutto da parte delle banche domestiche,
presentando requisiti di minor complessit sotto il profilo organizzativo e patrimoniale rispetto alle
cartolarizzazioni e allemissione dei derivati sui crediti.
PROCESSO DI SECURITISATION
Le cartolarizzazioni si basano sulla titolarizzazione di attivit preesistenti, ossia sulla conversione di
attivit finanziarie non negoziabili in SECURITIES (dette ABS). Nella gestione del contenzioso la
Securitisation pi propriamente attua la trasformazione di pacchetti di attivit finanziarie
difficilmente smobilizzabili, tipicamente i prestiti, in titoli scambiati sul mercato dei capitali. Si
tratta di una tecnica mediante la quale i flussi di cassa derivanti da impieghi creditizi vengono
selezionati e destinati al rimborso dei titoli emessi a fronte di tali crediti. Nello specifico,
loperazione di Securitisation si compone di pi fasi:
1)Inizialmente si ha la selezione da parte di un interm, chiamato ORIGINATOR, di un portafoglio
di crediti con caratteristiche omogenee di scadenza, piano di rimborso e struttura dei tassi di
interesse;
2)Segue la cessione dei crediti, di norma con la clausola pro-soluto, ad un sogg esterno, lSPV, la
cui attivit limitata allacquisto del pool di crediti finanziato mediante lemissione delle ABS.
Il rischio assunto dallinvestitore finale dipende dunque dalla capacit del portafoglio crediti ceduto
di generare redditi nella misura e nel tempo necessari al rimborso del capitale e degli interessi.
Infatti, il flusso originato dal pagamento del capitale e degli interessi da parte dei debitori principali
destinato al rimborso delle ABS; daltro canto il flusso che proviene da coloro che sottoscrivono i
titoli viene impiegato dallSPV per il pagamento dei crediti acquistati.
Pi nel dettaglio, i soggetti coinvolti nelloperazione sono:
-ORIGINATOR (BANCA CEDENTE) che lintermediario titolare degli attivi oggetto di cessione
e quindi resi liquidi prima della scadenza. La riscossione dei flussi che derivano dai prestiti
cartolarizzati solitamente resta in capo allORIGINATOR stesso, che assume in tal caso la veste di
SERVICER.
-SPV Lemittente una societ controllata o collegata allORIGINATOR oppure unimpresa
specializzata nellassemblaggio di pacchetti di pi ORIGINATORS. L emittente realizza la
trasformazione dei crediti collocando titoli a fronte delle attivit negoziate.
-INVESTMENT BANK sottoscrive direttamente i titoli o ne cura il classamento sul mercato.
-AGENZIA DI RATING esprime una valutazione del rischio di credito basata sulla qualit degli
attivi cartolarizzati e sulle garanzie accessorie
-GARANTE
Abbiamo infine diverse forme di cartolarizzazione:
I PRODOTTI DI IMPIEGO
Con riferimento allattivit di prestito, il credito erogato pu trovare una propria classificazione in
funzione di alcuni variabili quali:
-ORIZZONTE TEMPORALE, per cui distinguiamo forme a breve termine (apertura di
credito in c/c, lo sconto, lanticipo su portafoglio salvo buon fine, il factoring, lanticipazione e
il riporto) da forme a medio-lungo periodo (mutuo e lesing).
-LA NATURA MONETARIA O NON MONETARIA delle operazioni poste in essere, per cui si
distinguono i crediti per cassa o di firma (che si sostanziano nellerogazione di risorse monetarie;
tali prestiti non impegnano la tesoreria dellistituto finanziatore, pur coinvolgendone la
responsabilit patrimoniale. Limpegno della banca destinato a trasformarsi in un esborso
monetario qualora il beneficiario del credito di firma non adempia allobbligazione assunta. Al pari
dunque dei prestiti per cassa, quelli di firma danno luogo a veri e propri affidamenti, implicando
unaccurata fase distruttoria volta a verificare il merito creditizio del cliente) e i prestiti titoli (che
invece coincidono con limpegno della banca di assumere o garantire unobbligazione contratta
direttamente dalla clientela).
APERTURA DI CREDITO SEMPLICE E IN C/C
Operazione definita dal C.C e anche dallABI come un contratto con cui la banca si impegna a
tenere a disposizione del cliente, per un determinato periodo di tempo o a tempo indeterminato, una
somma di denaro che pu essere utilizzata anche con prelevamenti parziali e ripristinata con
versamenti successivi. Rappresenta loperazione pi gradita tra qll a breve termine in quanto
caratterizzata da una marcata flessibilit riguardo lutilizzo del credito. Pu avere differenti
configurazioni:
-APERTURA DI CREDITO SEMPLICE Attribuisce al beneficiario la facolt di disporre del
prestito in un! SOLUZIONE, sebbene possa essere ammesso anche lutilizzo frazionato. Ha
scadenza determinata, ed particolarmente diffuso nellambito dei prestiti sindacali (finanziamenti
in pool) e al consumo. Il credito al consumo offerto da operatori finanziari alla clientela
individuale in relazione al soddisfacimento di fabbisogni finanz per lacquisizione di beni ad uso
durevole: i c.d Prestiti personali. La concessione del credito al consumo presuppone per la sua
concessione un processo valutativo della capacit di rimborso del prenditore: vengono utilizzati
meccanismi di CREDIT SCORING che consentono di valutare la rischiosit del cliente avvalendosi
di modelli di analisi statistica. L analisi delle differenti forme tecniche di credito al consumo
contratti:
1)Quello principale di prestito e
2)Quello accessorio di pegno
in cui sono stabiliti gli obblighi che il debitore si assume al fine di garantire ladempimento del
contratto.
La concessione dellAnticipazione conferisce alla banca finanziatrice il diritto di conservare il bene
oggetto della garanzia senza che ne possa disporre, restando il bene di propriet del soggetto
affidato che ne perde la disponibilit fino al termine delloperazione. In caso di inadempienza del
cliente la banca pu richiedere la vendita del bene costituente il pegno godendo del diritto di
prelazione nella ripartizione del ricavato rispetto agli eventuali creditori del debitore. Tale
operazione pu assumere differenti configurazioni in relazione alla natura del bene oggetto del
pegno (Anticipazione su pegno merci, di valori mobiliari e crediti) ed alla forma tecnica di utilizzo
dellaffidamento (anticipazione a scadenza fissa o regolata in c/c).
ANTICIPAZIONE SU PEGNO MERCI
In modo particolare preferibile che esse non appartengano al capitale circolante tipico dellazienda
in quanto il loro allontanamento dalla gestione aziendale potrebbe pregiudicare la capacit di
rimborso dellaffidamento. Le merci sono custodite o dalla banca finanziatrice o presso i Magazzini
Generali. In questultimo caso si parla pi propriamente di ANTICIPAZIONE SU DOCUMENTI
RAPPRESENTATIVI DELLE MERCI in quanto dopo il deposito della merce avviene il rilascio
della fede di deposito e della nota di pegno (warrant): la prima attesta lesistenza e la propriet della
merce depositata, la seconda permette di ottenere anticipazioni sul valore dei beni.
A causa delle difficolt che il processo valutativo delle merci pone, spesso la loro accettazione in
garanzia subordinata al rispetto di determinate caratteristiche: valore stabile, qualit costante nel
tempo... . Le banche sono infatti solite preferire le materie prime rispetto ai prodotti finiti, i metalli
preziosi nonch le merci scambiate sui mercati ufficiali.
ANTICIPAZIONE SU PEGNO TITOLI
Non presentano linconveniente di ostacolare il normale svolgimento dellattivit aziendale ed
inoltre sono di pi facile valutazione e conservazione.
Innanzitutto necessario distinguere tra titoli a reddito fisso (Obbligazioni: le banche li
preferiscono in quanto hanno un VN abbastanza stabile) e titoli a reddito variabile (Azioni: le
banche cercano in questo caso imprese con elevato standing creditizio, dovendo contenere il rischio
specifico). Inoltre peculiarit di tale strumento la presenza di diritti accessori, in modo particolare
il diritto di opzione, di incasso cedole (per le obblig) o dei dividendi (per le azioni) ed il diritto di
rimborso prima della scadenza spettano al debitore pignoratizio. Mentre il diritto di voto spetta alla
banca, a meno che non venga convenuto diversamente dalle parti.
Per determinare lammontare di credito da erogare al cliente occorre stimare il valore di realizzo in
condizioni normali di scambio (la c.d vendita coattiva): la banca per questa via si espone al duplice
rischio di errata valutazione e di diminuzione del valore del bene nel corso delloperazione di
finanziamento. Quando il P del bene subisce una contrazione > del 10% il cliente infatti tenuto a
ricostruire il pegno oppure a ridurre in proporzione il debito nei confronti della banca.
Riguardo la forma tecnica, lanticipazione su pegno pu essere negoziata in c/c (ammontare
erogato, pari alla differenza tra il valore corrente del bene e lo scarto di garanzia, reso disponibile
sul c/c del cliente, utilizzato tramite prelevamenti e ripristinato con successivi versamenti-->
analogia rispetto allapertura di credito in c/c, anche se in questo caso la garanzia pignoratizia
costituibile solo su particolari tipologie di beni mobili come titoli, crediti merci o titoli
rappresentativi di merci, aventi dunque un valore in borsa o nel mercato) oppure a scadenza fissa
(dove al cliente viene accreditata una somma di denaro decurtata sia degli interessi (calcolati in via
anticipata sul tot del credito accordato) sia delle spese, prescindendo dagli eventuali utilizzi).
Costo del finanziamento dato dal tasso di interesse, oneri derivanti dalloperazione di custodia,
amministrazione, assicurazione e conservazione dei beni oggetto del pegno.
FINANZIAMENTI SUI VALORI MOBILIARI (RIPORTO E PRESTITO TITOLI)
Rappresentano una particolare forma di prestito che si concretizza in un trasferimento temporaneo
di titoli contro denaro, in due atti di compravendita diversi, uno a pronti e laltro a termine, di segno
opposto. Tali finanziamenti possono assumere diverse forme tecniche quali il RIPORTO e di
SECURITY LENDING (RIPORTO TITOLI, OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E
MUTUO TITOLI).
RIPORTO o RIPORTO FINANZIARIO(Art. 1548 e ss)
Contratto mediante il quale il riportato (cliente) trasferisce al riportatore (banca) determinati titoli
ad un certo P. Alla scadenza stabilita il riportatore deve trasferire al riportato la propriet di titoli
della stessa specie dei primi verso rimborso di un P, che pu essere aumentato (riporto con riporto,
operazione che in genere soddisfa una temporanea occorrenza di fondi) o diminuito (riporto con
deporto, il cui obbiettivo invece consentire la disponibilit di titoli per un determinato intervallo
temporale: abbiamo in questo caso lequivalenza con loperazione di prestito titoli) nella misura
convenuta. Si parla infine di riporto alla pari quando i P a pronti e a termine coincidono.
Nonostante la presenza di due operazioni di compravendita, il contratto di riporto ! poich le due
prestazioni vengono pattuite dalle parti contraenti in un ! tempo e con un solo atto giuridico.
Si tratta di unoperazione a favore di un sogg che dispone di valori mobiliari e manifesta un
fabbisogno finanz di breve durata e di ammontare predefinito. La banca dunque eroga al cliente una
somma corrispondente al P corrente dei valori mobiliari dedotti uno scarto di garanzia e gli i. La
maggiore entit del P a termine rispetto a quello a pronti permette di configurare il costo
delloperazione che il cliente tenuto a corrispondere allintermediario.
Da ultimo si rilevi che sebbene il riporto finanz e lanticipazione su pegno titoli presentino talune
antologie, tra le due forme tecniche non mancano importanti elementi di distinzione:
-ANTICIPAZIONE SU TITOLI--> Contratto di prestito abbinato ad un contratto di pegno
Polizza di anticipazione
Non si trasferisce, banca restituisce gli stessi titoli
Scarto di garanzia previsto dalla normativa
Tasso di i variabile se regolato in c/c
Banca richiede una garanzia o restituzione parziale prestito
Estinguibile anche prima della scadenza
-RIPORTO-->Contratto ! Caratterizzato da due compravendite, a pronti e a termine
Fissato bollato
Banca restituisce titoli della stessa specie e dello stesso genere
Scarto di garanzia potrebbe non essere applicato
Tasso di i fisso per la durata del contratto
La banca non pu richiedere il supplemento di garanzia
Estinguibile o rinnovabile solo a scadenza
PRESTITO TITOLI
Annoverato tra i crediti non monetari, rivolto a coloro che hanno necessit di disporre
temporaneamente di valori mobiliari da utilizzare a fronte di contratti di fornitura, per la
partecipazione a gare di appalto o a negoziazioni di borsa a garanzia delladempimento puntuale
dellobbligazione assunta. Gli schemi contrattuali delloperazione sono riconducibili a tre classi
principali:
1)MUTUO TITOLI, che prevede il trasferimento della propriet dei titoli da un sogg mutuante ad
un sogg mutuatario, a fronte del rilascio di garanzie da parte di questultimo, di beni fungibili o
personali di importo superiore al valore dei titoli oggetto del prestito. Il mutuatario contestualmente
si impegna a scadenza a porre in essere unoperazione di segno opposto, corrispondendo al
mutuante valori mobiliari di uguale genere e specie nonch una commissione proporzionale sia al
VN dei titoli scambiati sia alla durata delloperazione.
Oggetto delloperazione: tutti i valori mobiliari
Durata: 12 mesi rinnovabile
Remunerazione: commissione proporzionale al VN dei titoli e alla durata
2)RIPORTO CON DEPORTO Il riportatore ottiene la disponibilit temporanea di titoli, per una
durata temporale massima di 6 mesi, e ad un costo dato dalla differenza positiva tra P a termine e P
a pronti.
Oggetto delloperazione: azioni, obbligazioni convertibili e cum warrant
Durata: 30 gg; rinnovo con rinegoziazione delle condizioni
Remunerazione: differenza tra P a pronti e P a termine
3)PRONTI CONTRO TERMINE, consiste nella stipulazione contestuale di 2 contratti di
compravendita, di segno opposto, aventi per oggetto la stessa quantit e tipologia di titoli. In
particolare linterm vende a pronti una det quantit di titoli con limpegno di riacquistarli a termine
dalla medesima controparte ad un P prestabilito, minore di qll sostenuto a pronti.
Oggetto delloperazione: titoli di stato e obbligazioni
Durata: max 6 mesi
Remunerazione: differenza tra P a termine e P a pronti