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Obbligazioni Diritto privato

2°parte esame
Diritto Privato
Università della Calabria
32 pag.

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OBBLIGAZIONI
RAPPORTO OBBLIGATORIO

INTRODUZIONE: Strumento di coercibilità del comportamento umano, è un elemento essenziale della


norma giuridica. L’obbligazione è una qualifica che viene impiegata per motivare delle decisioni o
provvedimenti che servono a costringere un soggetto ad avere una condotta specifica nell’interesse altrui.
In particolare la condotta realizza una cooperazione intersoggettiva finalizzata ad un preciso assetto di
interessi (un sacrificio patrimoniale per il debitore e la realizzazione di un assetto di interessi anche di
carattere non patrimoniale per il creditore)

DISTINZIONE TRADIZIONALE TRA IL REGIME DEI RAPPORTI OBBLIGATORI E QUELLO DEI DIRITTI REALI
Nell’obbligazione sussistono i caratteri della situazione giuridica soggettiva, il rapporto obbligatorio rientra
infatti nei diritti soggettivi (diritti reali/di credito)

 Diritti reali= Caratterizzati dall’immediatezza, dall’assolutezza della tutela e inopponibilità ai terzi


subacquirenti (anche se a volte nei diritti reali viene richiesta una cooperazione)
 Diritti di credito= Necessità di cooperazione, relatività della tutela e inopponibilità ai terzi
subacquirenti (relatività non sempre trova riscontro a volte si ammette una tutela assoluta)

Questa distinzione serve per applicare nell’ambito dei diritti di credito alcune prescrizioni predisposte per i
diritti reali e reciprocamente serve a motivare l’applicazione nell’ambito dei diritti reali di alcune statuizioni
predisposti per i diritti di credito.

COMPLESSITÀ DEL RAPPORTO OBBLIGATORIO Operano delle prescrizioni che servono costringere il
soggetto attivo (creditore) ad avere una condotta specifica in favore del soggetto passivo. Es. buona fede la
quale può essere usata non solo per costringere il debitore ad avere delle condotte ulteriori (eseguire
prestazione integrative della prestazione principale) rispetto alla prestazione in favore del creditore, ma
può essere usata anche per costringere il creditore per avere dei comportamenti specifici nell’interesse del
debitore (es. dovere di informazione che riguarda sogg. attivo e passivo. Dovere di protezione che costringe
le parti ad avere delle cautele per prevenire dei danni, riguarda sogg. attivo e passivo)

STRUTTURA DEL RAPPORTO OBBLIGATORIO (ART 1174 C.C.):

1) Prestazione del debitore: Si compone di due teorie.

La teoria personalistica identifica la prestazione nella condotta specifica del debitore. Essa si basa sul
rilievo che se il debitore non esegue spontaneamente la prestazione opera l’emanazione di un
provvedimento coercitivo che consiste nell’ usare la forza pubblica per ottenere il risultato patrimoniale
atteso. (manca l’adempimento spontaneo)

La teoria patrimonialista la identifica invece in un decremento patrimoniale che deve avvenire in


conseguenza della condotta, essa si basa sul rilievo che l’obbligazione serve a programmare una certa
condotta del debitore e se il debitore esegue la prestazione opera l’estinzione dell’obbligazione.
All’interno della teoria patrimonialista si contrappongono altre due teorie:
-Teoria soggettiva: Basate sul concetto che la patrimonialità consiste nella previsione da parte degli
interessati di un corrispettivo o di una penale. Qualunque tipo di condotta può essere considerata
patrimoniale se le parti hanno previsto una penale/corrispettivo. Viceversa la condotta non è patrimoniale
se le parti non hanno previsto un corrispettivo.
-Teoria oggettiva: Si basa sul concetto che una prestazione è patrimoniale se le persone normalmente sono

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disposte a pagare o a prevedere una penale per il compimento di una certa prestazione.
(indipendentemente da ciò che le parti fanno)

2) Interesse del creditore: Costringono il soggetto passivo ad avere una condotta specifica in
favore del soggetto attivo. Assetto di interessi da parte del creditore.
-Assetti anche non patrimoniali
-Interesse a ricevere la prestazione
-Interesse all’adempimento personale
-Interesse del debitore alla liberazione
-Interesse del debitore all’esecuzione

Coercibilità: Determinazione di provvedimenti che servono a costringere il soggetto passivo ad


eseguire la prestazione
-Esigibilità della prestazione= Il creditore può usare questa qualifica per ottenere provvedimenti
che servono a costringere il debitore
-Irripetibilità della prestazione= Una volta prodotto l’assetto di interessi con l’uso della forza
pubblica sorge l’esigenza di conservare tale spostamento patrimoniale

ESECUZIONE DI PRESTAZIONI NON GIUSTIFICABILI IN BASE AD UN’OBBLIGAZIONE


(NON COERCIBILI)

Ciò suggerisce che, in caso di esecuzione di prestazioni non dovute (inesistenza dell’obbligazione) vi
sia l’operatività di prestazioni diverse da quelle dell’obbligazione e in particolare obbligazioni dirette
ad eliminare lo spostamento patrimoniale prodotto. In realtà non necessariamente vale questo tipo
di determinazioni perché vi possono essere altre ragioni che confermano l’opportunità di
conservare lo spostamento patrimoniale.

OBBLIGAZIONE NATURALE: Categoria che serve a richiamare il fatto che è stata eseguita una
prestazione con due caratteristiche:

1) non è giustificabile in base a un’obbligazione (non può essere invocata l’esistenza di


un’obbligazione, non si può porre in giudizio un atto costitutivo di quell’obbligazione)
2) corrisponde ad un dovere sociale o morale

A queste condizioni, pur non essendo un’obbligazione, vale l’irripetibilità della prestazione
(conservare lo spostamento patrimoniale prodotto) la stessa statuizione che opera per
l’obbligazione, ma non l’obbligo di eseguire la prestazione.

Sono inoltre richiesti due presupposti: La spontaneità dell’adempimento (intesa come volontarietà
salvo impugnabilità per errore) e la capacità di colui che ha eseguito la prestazione (intesa come
capacità naturale, salvo impugnazione per incapacità di intendere e di volere)

PAGAMENTO DELL’INDEBITO: Esprime un ragionamento applicativo in cui l’argomento


dell’inesistenza dell’obbligazione esplica una piena valenza decisoria (inesigibilità e irripetibilità
della prestazione)

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 Indebito “oggettivo” = Caratterizzato dall’ esecuzione di una prestazione e si rileva
l’inesistenza assoluta dell’obbligazione che la possa giustificare (Non si può porre in
giudizio un fatto costitutivo) né esiste alcuna obbligazione in grado di giustificare tale
prestazione seppure con soggetti diversi
Conseguenze:
Diritto alla ripetibilità della prestazione (diritto a rimuovere lo spostamento patrimoniale e
ripristinare la situazione patrimoniale anteriore attraverso restituzione o indennizzo
corrispondente al valore della prestazione)
Diritto ad acquistare i frutti prodotti fino al momento della domanda giudiziale da parte di
chi ha ricevuto la prestazione, tale diritto esiste soltanto se il soggetto è in buona fede.
In caso di mala fede vale la determinazione opposta: Obbligo di restituire frutti più interessi

 Indebito “soggettivo” ex latere accipientis= Caratterizzato dall’ esecuzione di una


prestazione caratterizzata dall’ inesistenza (non assoluta) dell’obbligazione che possa
giustificare tale prestazione con soggetti in parte diversi
(es. Eseguita una prestazione non dovuta da chi è veramente debitore nei confronti di chi
non è creditore)
Si rilevano due casi:
-Pagamento al creditore apparente= Esistenza di circostanze che fanno apparire chi ha
ricevuto la prestazione come il vero creditore (es. pago tizio alla cassa)
Conseguenze Estinzione dell’obbligazione (buona fede del solvens) + diritto del creditore
reale alla restituzione della somma da parte del creditore apparente
-Pagamento a persona non legittimata= Caso in cui il debitore esegue la prestazione nei
confronti di chi non è realmente creditore (con la consapevolezza del debitore) poiché
esistono delle circostanze che fanno credere al debitore che il ricevente darà la prestazione
al vero creditore (es pago il fratello del creditore che si tiene i soldi)
Conseguenze: Irripetibilità (debitore si fa ridare i soldi dal non creditore) o semplice
estinzione dell’obbligazione e liberazione del creditore

 Indebito “soggettivo” ex latere solventis= Caratterizzato dall’ esecuzione di una


prestazione caratterizzata dall’ inesistenza dell’obbligazione che possa giustificare tale
prestazione tra quei soggetti (caso in cui la prestazione è stata eseguita da chi non è
debitore nei confronti di chi è realmente creditore e l’esecutore pensava di essere il
debitore)
Conseguenze: Ripetibilità della prestazione solo se: l’errore è scusabile e conservazione di
titolo e garanzie del creditore
In mancanza di una delle condizioni si riconosce il diritto di subingresso del solvens il quale
può richiedere il riconoscimento del diritto non nei confronti dell’accipiens ma nei
confronti del vero debitore

ARRICCHIMENTO SENZA CAUSA: Condizione in cui un soggetto che ha compiuto la condotta realizza
un decremento del proprio patrimonio e incremento il patrimonio di un altro soggetto Si distingue
dal pagamento dell’indebito poiché tale prestazione/spostamento patrimoniale non è prodotto
intenzionalmente ma in maniera involontaria. (Es riscaldo il mio appartamento e faccio risparmiare
corrente all’appartamento di sopra) Diritto del soggetto che ha realizzato un proprio decremento
patrimoniale di ottenere la minor somma di denaro tra il valore del decremento patrimoniale e
quello dell’incremento.

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FONTI DELL’OBBLIGAZIONE

Fatto che rende meritevole l’interesse del creditore a ricevere la prestazione da parte del debitore

Momento costitutivo ovvero il momento a partire dal quale si può usare questa qualifica per
ottenere decisioni e provvedimenti che servono a soddisfare l’interesse del creditore a ricevere la
prestazione da parte del debitore

Esistenza di un fatto concreto da produrre in giudizio per dimostrare l’esistenza di un’obbligazione


(es. contratto/fatto illecito/ogni altro atto o fatto da cui deriva l’obbligazione)

Distinzione tra fonte e titolo


Fonte Atto/fatto costitutivo che rende meritevole di tutela l’interesse del creditore
Titolo Operazione economica perseguita o la finalità di carattere solidaristico (alcune volte può
corrispondere anche ad un documento e quindi, fonte)

Momento conclusivo Se il debitore adempie spontaneamente opera l’estinzione dell’obbligazione


attraverso la quale si libera il debitore dalla prestazione.
Se il debitore non adempie opera la statuizione dell’obbligo al risarcimento del danno

ADEMPIMENTO

Attuazione spontanea da parte del debitore del modello comportamentale che attua l’assetto di
interessi caratteristico dell’obbligazione (sacrificio patrimoniale del debitore associato ad un’utilità
anche non patrimoniale del creditore)

Requisiti adempimento
-Diligenza del debitore esprime il concetto che il debitore nell’adempiere si è sacrificato quel tanto
che basta per ottenere il risultato utile atteso dal creditore (sforzo normale del debitore) ma il
creditore non abbia ottenuto l’utilità sperata in questo caso si esclude l’emanazione di
provvedimenti sanzionatori a carico del debitore ma opera la semplice estinzione
dell’obbligazione. Vi è una distinzione tra obbligazioni di mezzo e obbligazioni di risultato, la
diligenza non può essere utilizzata in caso di obbligazioni di risultato (in mancanza di un risultato
utile opera l’emanazione di provvedimenti sanzionatori a carico del debitore)

-Buona fede del creditore e del debitore in senso oggettivo (non inteso come ignoranza) ovvero
l’adempimento non realizza i risultati contrari all’esigenza di solidarietà intersoggettiva, tra le
parti. Si rileva il caso in cui l’adempimento comporta o dei vantaggi sproporzionati per il soggetto
attivo o dei sacrifici eccessivi per il soggetto passivo. A queste condizioni si può usare la qualifica
della buona fede per giustificare l’inesigibilità della prestazione oppure determinazione del
risarcimento del danno se la prestazione è stata eseguita.

-irrilevanza della volontarietà: l’incapacità (sia di agire, sia naturale) non compromette la validità
dell’adempimento e non dà diritto alla ripetizione

-Esattezza dell’adempimento: L’adempimento non presenta anomalie o circostanze che


potrebbero giustificare l’esclusione dell’estinzione dell’obbligazione con la liberazione del debitore

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Luogo dell’adempimento
Luogo dove deve essere offerta la prestazione, esistono diversi criteri per individuare il luogo
dell’adempimento: convenzione (luogo scelto dalle parti), luogo designato secondo gli usi, luogo
ricavato da altre circostanze. Vi sono altri criteri: in particolare per le obbligazioni pecuniarie
(consegna di cose o denaro) vale il luogo del domicilio del creditore.

Tempo dell’adempimento Si intende il periodo a partire da quale posso essere emanati


provvedimenti volti a sanzionare le parti che compiono degli atti contrari all’adempimento.

1) Solitamente opera l’esigibilità immediata, ovvero dal momento in cui vi è un atto costitutivo
può essere sanzionato il comportamento delle parti contrario all’adempimento (creditore che si
rifiuta di ricevere la prestazione o debitore che si rifiuta di eseguire la prestazione)

2) In alcune circostanze però si sospendono questi provvedimenti per un certo periodo e quindi
opera il differimento l’adempimento tra il momento della costituzione e un momento successivo,
consiste quindi nel lasciare un periodo di tempo in cui non possono essere emanati provvedimenti
diretti a sanzionare le parti contrari all’adempimento (inesigibilità/ineseguibilità della prestazione).

 Escludere provvedimenti sanzionatori a carico del debitore (inesigibilità)


 Escludere provvedimenti sanzionatori a carico del creditore (ineseguibilità)
 Escludere provvedimenti sanzionatori a carico di entrambi (inesigibilità e ineseguibilità)

3) Decadenza dal beneficio del termine: Giustifica l’immediata esigibilità della prestazione da parte del
creditore anche in presenza di un termine a favore del debitore
Opera se il debitore è diventato insolvente, se non ha dato le garanzie promesse e se quelle garanzie si
sono perdute e il debitore non le ha sostituire

ADEMPIMENTO ANOMALO
Caso di adempimento che presenta caratteri che potrebbero comportare l’esclusione della
determinazione dell’esclusione dell’obbligazione, potrebbero rendere immeritevole l’interesse del
debitore ad essere liberato. Vi sono quindi delle circostanze anomale rispetto all’estinzione
dell’obbligazione.

Adempimento parziale
Concetto che fa riferimento al fatto che il debitore si offre di adempiere solo una parte della prestazione
o si offre di consegnare soltanto una parte dei beni dovuti. Tale qualifica serve a determinare alcuni
provvedimenti giudiziari che configurano un potere del creditore di rifiutare l’adempimento parziale
salvo che sia stabilito dalla legge o dagli usi, al contrario opera l’estinzione dell’obbligazione (in caso di
accordo con il creditore e tale prestazione sia ammessa dalla legge o agli usi)

Adempimento eseguito con cose altrui


Caso in cui il debitore adempie all’obbligazione consegnando cose di cui non è proprietario.
Conseguenze:
 Potere del debitore di esigere la restituzione= Il debitore ottiene provvedimenti a favore per la
restituzione della cosa che implica però che il debitore offera di eseguire la prestazione con cose
proprie
 Potere del creditore di esigere una nuova prestazione= Il creditore ottiene una decisione per
l’esecuzione di una nuova prestazione che implica però che il creditore sia in buona fede(non
sapeva che il bene non fosse del debitore) e che il creditore abbia un interesse nella ripetizione
della prestazione alla luce della disciplina della regola possesso vale titolo, un interesse sussiste

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soltanto se l’obbligo di consegna non derivava da un contratto di trasferimento di proprietà ma
derivava da un contratto di concessione di un diritto personale di godimento

Datio in solutum (prestazione in luogo dell’adempimento)


Rileva il fatto che il debitore invece di adempiere la prestazione dovuta si sia offerto di adempiere
una prestazione diversa
-Normalmente l’esecuzione di una prestazione diversa comporta la decisione di escludere
l’estinzione dell’obbligazione e quindi l’esclusione della liberazione del debitore ma tuttavia si può
utilizzare la formula della Datio in solutum.

Datio in solutum definita come “potere del debitore di liberarsi dall’obbligazione eseguendo una
prestazione diversa da quella dovuta” il presupposto è che ci sia un accordo tra creditore e debitore
che manifesta la volontà delle parti.
Momento di estinzione: l’obbligazione si estingue solo al momento dell’esecuzione della prestazione
diversa, ma fino a quel momento il creditore potrebbe cambiare idea ed esigere la prestazione
originaria.
Ipotesi particolari di datio in solutum

 Prestazione sostitutiva di fare o dare una somma di denaro


 Trasferimento della proprietà o costituzione di un diritto reale : Normalmente opera
l’immediata estinzione dell’obbligazione al momento dell’accordo, in caso di vizi vi è un
potere di scelta del creditore tra il richiedere la prestazione originaria o la garanzia
 Cessione di un credito: Normalmente opera l’estinzione dell’obbligazione al momento della
riscossione del credito ma in caso di accordo tra le parti opera l’immediata estinzione
dell’obbligazione

La Datio in solutum si distingue dalla Novazione che è l’accordo sulla estinzione dell’obbligazione
originaria in funzione della costituzione di una nuova obbligazione.
Momento di estinzione: Si estingue l’obbligazione al momento stesso dell’accordo, prima ancora
dell’esecuzione della prestazione nuova, ciò significa che il creditore non può cambiare idea.

Adempimento a persona non legittimata v. Indebito soggettivo ex latere accipientis

Adempimento a creditore apparente v. indebito soggettivo ex latere accipientis

Adempimento del terzo


Solitamente si riconosce l’adempimento del terzo per giustificare l’estinzione dell’obbligazione, essa
consiste nell’esecuzione della condotta dovuta da parte di un terzo fatta in maniera spontanea e
senza errore con la consapevolezza di non essere il debitore. L’adempimento del terzo è atto
negoziale e può essere impugnato anche per incapacità. In presenza di un adempimento del terzo,
solitamente opera l’estinzione dell’obbligazione e la liberazione del debitore.
Si distinguono due casi:
1. Col consenso del creditore= Normalmente estinzione dell’obbligazione con la liberazione del
debitore ma in alcune condizioni può operare la surrogazione del pagamento
2. Contro la volontà del creditore= Operano delle soluzioni giudiziarie che configurano un potere
del creditore di rifiutare l’adempimento del terzo se ricorrono due circostanze, l’obbligazione è a
carattere personale e il debitore ha manifestato la sua opposizione

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MORA DEL CREDITORE

Tecnica decisoria che serve a giustificare l’emanazione di provvedimenti sanzionatori nei confronti
del creditore che non coopera all’adempimento che abbia quindi un atteggiamento incompatibile
con l’interesse del debitore ad essere liberato.
Si usa la qualifica di “mora del creditore” per ottenere decisioni e provvedimenti che siano diretti a
costringere il creditore a consentire l’adempimento del debitore. Tale qualifica può essere usata
nel caso in cui ci sono due presupposti:
1. Il creditore rifiuta senza giustificato motivo l’adempimento oppure non compie la
collaborazione minima che serve al debitore per adempiere
2. in caso di obbligazioni potestative ex parte creditoris, mancanza della volontà del creditore
di rimettere (definitivamente) il debito cosi da non liberare il debitore né consentendogli di
adempiere né liberandolo dall’obbligazione.

L’offerta formale da parte del debitore per effettuare l’adempimenti può avere due caratteri:
1. offerta reale (per beni mobili o denaro) = Il debitore consegna la cosa al notaio il quale la
prova a consegnarla al creditore il quale rifiuta/non apre la porta. Il notaio fa un verbale in
cui dichiara che
2. offerta per intimazione (per obbligazioni di fare o beni immobili) = Il debitore indica luogo e
tempo per l’adempimento in una dichiarazione scritta inviata al creditore e avvisa il
creditore che se non accetta la prestazione sarà considerato in mora. Tale dichiarazione
viene inviata da un ufficiale giudiziario. Il debitore si presenza nel luogo indicato per
adempiere in presenza di un notaio ma il creditore non si presenza e il notaio lo scrive in un
verbale.

Conseguenze della mora:

 imputazione al creditore del rischio per impossibilità sopravvenuta


 perdita del diritto sugli interessi e i frutti non percepiti
 obbligo di rimborsare le spese e risarcire il danno

Tra le conseguenze della mora però non c’è l’estinzione dell’obbligazione e la liberazione del
debitore, ma l’interesse ad essere liberato può essere soddisfatto attraverso il deposito liberatorio
che consiste nel deposito della somma in un istituto di credito autorizzato, in caso di consegna di
cose mobili avviene la consegna in locali di pubblico deposito, nel caso di cose immobile si nomina
un sequestratario giudiziale.

 MODI DI ESTINZIONE DIVERSI DALL’ADEMPIMENTO

Modi satisfattori= Esprime il concetto che la determinazione dell’estinzione dell’obbligazione


realizza un assetto di interessi caratterizzati dal bilanciamento della perdita economica per il
creditore con un altro tipo di vantaggio patrimoniale o suscettibile di valutazione economica o di
carattere materiale)

 compensazione
 confusione
 novazione (?)

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Modi non satisfattori=Esprime il concetto che la determinazione dell’estinzione dell’obbligazione
realizza un assetto di interessi per cui la perdita per il creditore non è bilanciata da un vantaggio di
carattere patrimoniale o suscettibile di valutazione economica in suo favore

 remissione
 impossibilità sopravvenuta

COMPENSAZIONE

Modo di estinzione dell’obbligazione diverso dall’adempimento di natura satisfattoria.


L’estinzione dell’obbligazione realizza un assetto di interessi che comporta il bilanciamento della
perdita patrimoniale con……
Esprime il concetto che un’obbligazione si estingue in funzione di un’obbligazione reciproca
Qualifica usata per motivare la decisione della contestuale estinzione di due obbligazioni
reciproche
PRESUPPOSTI:
-Reciprocità (esistenza di obbligazioni reciproche e dualità di soggetti) tizio e caio creditori e
debitori
-Estinzione avviene per quantità corrispondenti (tizio deve 100, caio 1000 NO)
FUNZIONE SOCIALE
-Economia degli atti giuridici = Si ottiene lo stesso risultato di due atti di adempimento senza però
adempimenti.
-Rafforzamento della garanzia per la solvenza

TIPI DI COMPENSAZIONE

Compensazione legale
 Requisiti
 Omogeneità= I due beni oggetto della prestazione appartengono allo stesso genere
 Fungibilità= Le prestazioni danno la stessa utilità o un’utilità qualitativamente
corrispondente
 Liquidità= Fa riferimento al fatto che la prestazione di ciascuno dei crediti è determinata
nell’ammontare del suo valore pecuniario (Valore pecuniario è determinare dal valore
numerico)
 Esigibilità= Non esiste temporaneamente un potere di rifiuto del debitore, tale potere esiste
solo se il credito è a termine o a condizione

 Momento dell’estinzione (momento a partire dal quale le obbligazioni si ritengono estinte)


Coesistenza= Criterio che identifica il momento dell’estinzione delle due obbligazioni, per
coesistenza si intende un momento anteriore rispetto a quello della dichiarazione giudiziale
 Mezzi processuali (soluzioni incompatibili con il criterio della coesistenza)
Esprime il concetto che la compensazione non può essere fatta valere in via d’azione (solo in via di
eccezione) e non può essere rilevata d’ufficio dal giudice

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Tali criteri di giudizio operano in parallelo, per alcune determinazioni si fa riferimento al criterio
della coesistenza mentre per altre si fa riferimento ai mezzi processuali.

Compensazione giudiziale
 Requisiti
Presenta gli stessi requisiti della compensazione legale eccetto quello della liquidità, tuttavia i
crediti devono essere di facile e pronta liquidazione

 Momento dell’estinzione
L’estinzione opera dal momento della sentenza costitutiva (sentenza di compensazione)

Compensazione volontaria
 Requisiti
-Mancanza di almeno uno dei presupposti per procedere agli altri due tipi di compensazione (
può mancare anche la reciprocità)
-Presenza di un accordo tra le parti ( sia accordo successivo all’esistenza dei crediti sia accordo
preventivo)

CONFUSIONE
Qualifica che identifica un modo di estinzione dell’obbligazione diverso dall’adempimento di
natura satisfattoria. Esprime il concetto che un’obbligazione si estingue a causa della riunione
in uno stesso soggetto delle situazioni contrapposte (Es un soggetto diventa sia creditore che
debitore)

Caso in cui non opera la confusione: Casi alla base della teoria del rapporto unisoggettivo (es.
crediti e debiti reciproci tra socio unico e società unipersonale)

Caso particolare di confusione: Riunione in un unico soggetto della qualità di fideiussore e di


debitore principale (caso in cui in virtù di una successione chi era il debitore principale diviene
pure fideiussore, due situazioni passive)
La confusione opera soltanto se il creditore non ha interesse a conservare entrambe le
situazioni passive, tale interesse sussiste soltanto nel caso della fideiussione prestata a garanzia
di un debito assunto da un soggetto minorenne

NOVAZIONE (oggettiva)
Modo di estinzione di un’obbligazione diverso dall’adempimento di tipo satisfattorio (almeno
secondo il manuale) Esprime il concetto che un’obbligazione si estingue in funzione della
costituzione di una nuova obbligazione. Tale qualifica viene usata per motivare la determinazione
della estinzione di un’obbligazione preesistente e al contempo la costituzione di una nuova
obbligazione.
Con il termine novazione soggettiva si esprime il concetto che un’obbligazione preesistente
subisce una modifica nel soggetto passivo ma è diversa dalla novazione vera e propria.
Requisiti:
 Elemento soggettivo= Fa riferimento ad un accordo tra le parti che presenta gli estremi
di un vero e proprio contratto. (contratto di novazione). Tale accordo deve avere però
una particolare caratteristica: la volontà delle parti deve essere espressa in modo non

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equivoca e rimanda al fatto che una manifestazione di volontà potrebbe risultare
ambigua perché c’è un pericolo di confusione l’accordo di novazione con l’accordo della
datio in solutum. La novazione infatti riguarda la volontà delle parti di estinguere
immediatamente l’obbligazione mentre l’accordo di datio in solutum esprime la
volontà delle parti di riconoscere al debitore la possibilità di liberarsi eseguendo una
prestazione diversa. La novazione si estingue al momento dell’accordo mentre nella
datio in solutum l’estinzione opera del momento dell’esecuzione di una prestazione
diversa. Nella novazione dopo l’accordo non può essere eseguita la prestazione
originaria, nella datio in solutum il creditore può pretendere l’esecuzione della
prestazione originaria fino al momento dell’adempimento o il debitore può cambiare
idea
 Elemento oggettivo= Fa riferimento alla circostanza che l’accordo abbia programmato
un mutamento quantitativo dell’oggetto (mutamento della prestazione o cosa oggetto
della prestazione) o un mutamento del titolo (operazione economica o finalità sociale
che giustifica il rapporto)

Accordo sulla modificazione di modalità accessorie= Indica degli elementi del rapporto che il cui
mutamento non comporta la novazione ma implica una modifica del rapporto preesistente
Tipi di modalità accessorie
 Apposizione di un termine Fa riferimento alla dilazione e il rilascio o la ripetizione di un
documento
 Distinzione tra fonte dell’obbligazione (documento la cui modifica non comporta novazione
ma semplice modifica del rapporto e titolo (finalità di carattere solidaristico che giustifica
l’evento patrimoniale e l’utilità programmata dalle parti. Il mutamento del titolo è idoneo a
comportare la novazione

Collegamento tra rapporti=Riguarda il concetto che un’obbligazione si estingue in funzione della


nuova obbligazione. Il collegamento tra rapporti giustifica l’operatività di alcune decisioni nel caso
dell’inesistenza dell’obbligazione orignaria (discendenza da un titolo invalido)
L’obbligazione originaria può discendere da un titolo:
 Nullo= Inefficacia dell’accordo novativo rileva il fatto che il creditore non può pretendere
l’esecuzione della nuova prestazione
 Annullabile= Normalmente si applica comunque l’inefficacia dell’accordo novativo (il
creditore non può pretendere l’esecuzione della nuova prestazione) vale però una
determinazione opposto dell’efficacia dell’accordo normativo se ricorre una circostanza
particolare: si dimostra che il soggetto passivo al momento della novazione era a
conoscenza dell’annullabilità del titolo dell’obbligazione originaria.

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REMISSIONE DEL DEBITO

La remissione del debito è un modo di estinzione dell’obbligazione diverso dall’adempimento di


natura non satisfattoria. Esprime il concetto che un’obbligazione si estingue per volontà del
creditore liberando il debitore e senza ottenere alcuna prestazione.

Presupposti per ricorrere a tale qualifica:


 Contenuto volitivo= si ricava dalla distinzione tra remissione del debito e rinunzia del
credito. Mentre la teoria tradizionale non distingue tra remissione del debito e rinunzia del
credito, la teoria moderna percepisce invece una distinzione e definisce la remissione del
debito (volontà di estinguere il rapporto preesistente) dalla rinunzia del credito (volontà di
dispendere la posizione creditoria, volontà di abdicare al proprio credito), pur essendoci
una distinzione tra i due, dal punto di vista operativo non avrebbe senso perchè entrambi
comporterebbero l’estinzione dell’obbligazione poiché quando si estingue il credito(effetto
immediato) si estingue anche il debito(effetto riflesso). Vi sono però alcuni casi particolari
per cui la rinuncia del credito non comporta l’estinzione dell’obbligazione (es. crediti
incorporati in documenti di legittimazione)

 Struttura= Modello legale che configura una particolare struttura. Nel modello legale
prevede una dichiarazione del creditore e un potere di rifiuto del debitore. Nella
costituzione del modello legale si contrappongono due teorie:
1. Teoria dell’atto unilaterale rifiutabile= (Preferita dalla legge), la remissione non è
impugnabile per vizi della volontà o incapacità del debitore
2. Teoria del contratto concluso con mancato rifiuto= (Preferibile in generale) poiché
in questo caso la remissione è impugnabile per vizi della volontà o incapacità del
debitore
Tale modello legale si applica per il principio della variabilità della struttura soltanto se c’è un
interesse del debitore a impedire l’estinzione. Non si applica tale modello legale nelle obbligazioni
potestative ex parte creditoris ovvero tutte le volte in cui non c’è un interesse meritevole del
debitore a escludere la estinzione

Remissione presunta
-Restituzione volontaria del titolo originale= Presunzione assoluta della volontà di estinguere il
debito, tale tecnica comporta le stesse determinazioni della remissione (che il debitore non può
più essere costretto a eseguire la prestazione)
-Consegna volontaria della copia (da parte del creditore al debitore) = Presunzione relativa della
volontà di estinguere il debito, anche tale tecnica comporta le stesse determinazioni della
remissione (che il debitore non può più essere costretto a eseguire la prestazione) ma solo se non
vi è una volontà diversa (es. il creditore consegna la copia perché il debitore l’ha chiesta per fare
un controllo)

Principio di accessorietà delle obbligazioni opera la determinazione dell’estinzione delle garanzie.

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IMPOSSIBILITÀ SOPRAVVENUTA
Modo di estinzioni diverso dell’adempimento di natura non satisfattoria, questa formula esprime il
concetto che un’obbligazione si estingue a causa dell’impossibilità sopravvenuta della esecuzione
della prestazione.
Tale qualifica che si usa per motivare la determinazione della estinzione della obbligazione quando
si verifica un evento o una forza esterna incompatibile con l’esecuzione della prestazione da parte
del debitore. Questo impianto valutativo però non sempre può ricorrere alla formula della
estinzione per impossibilità sopravvenuta. In particolare emerge una distinzione tra i vari tipi di
impossibilità sopravvenuta:

 Impossibilità assoluta, totale e definitiva (non imputabile) = In questo caso opera la


determinazione dell’estinzione dell’obbligazione

 Impossibilità temporanea= Consiste in una situazione oggettiva che impedisce


temporaneamente al debitore di eseguire una prestazione.
-Normalmente opera la determinazione dell’esclusione di provvedimenti sanzionatori in
conseguenza del ritardo nell'adempimento quindi l’esclusione della disciplina della mora
del debitore.
-Eccezionalmente opera la determinazione della vera e propria estinzione dell'obbligazione
e conseguente liberazione del debitore.

L’impossibilità temporanea produce l’estinzione dell’obbligazione si rilevano due fonti di


circostanze, attraverso le parole del codice civile:
1) La circostanza che l'impossibilità pur essendo temporanea non può essere esclusa per il
futuro però l'adempimento sarà consentito pur essendo ancora temporaneo. Re l’interesse
del creditore magari perché l’esecuzione della prestazione dopo un certo periodo
diventerebbe inutile. (il creditore non ha più interesse a riceverla).
2) L'altra circostanza in presenza della quale si può usare la qualifica della impossibilità
temporanea per giustificare la determinazione della vera e propria estinzione è che
l'impossibilità pure in maniera temporanea, in relazione al titolo dell’obbligazione o alla
natura del suo oggetto, il debitore non può più essere ritenuto obbligato ad eseguirla.
(perchè aumentano i costi o i sacrifici che sono richiesti al debitore per l'adempimento).

 Impossibilità parziale è quando l'evento esterno impedisce l'esecuzione soltanto di una


parte della prestazione o la consegna soltanto di una parte dei beni promessi o dovuti. Tale
qualifica normalmente non giustifica la soluzione della estinzione dell'obbligazione
piuttosto normalmente si applica la decisione che configura un potere del debitore di
liberarsi eseguendo la parte della prestazione ancora possibile.
In casi del tutto particolari quando si verificano delle prestazioni corrispettive,
l’impossibilità parziale potrebbe giustificare eccezionalmente anche la statuizione
dell’estinzione dell'obbligazione.

Impossibilità delle obbligazioni= Con questa formula la legge fa riferimento all'impossibilità


dell'obbligazione di conseguire una cosa determinata causata dal perimento della cosa,
normalmente si giustifica la determinazione delle estinzione dell'obbligazione mentre in alcune
circostanze particolari ( il caso di una circostanza in cui il fatto che ha causato l'impossibilità, comporti un

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obbligazione risarcitoria con l'obbligo di pagare un indennizzo a carico di un interesse nei confronti del
creditore) operano le soluzioni della surrogazione reale e subingresso legale

 Surrogazione reale è l’azionabilità della prestazione del creditore a farsi dare una somma di
denaro o direttamente nei confronti del terzo che è tenuto al risarcimento del debitore
 Subingresso legale Fa riferimento al caso in cui la prestazione che ha per oggetto una cosa
determinata è divenuta impossibile in tutto o in parte, il creditore subentra nei diritti spettanti al
debitore in dipendenza del fatto che ha causato l’impossibilità, e può esigere dal debitore la
prestazione di quanto questi abbia conseguito a titolo di risarcimento.

L'obbligo di consegna in questo caso fa riferimento all'obbligo di consegna in esecuzione, non di


contratto traslativo ma di un contratto di concessione di un diritto reale di godimento perché se la
consegna fosse esecutiva di un trasferimento di proprietà, il risarcimento del danno indennità già
spetterebbe al creditore In quanto proprietario per principio consensualistico. Quindi si deve
trattare dell'obbligo di consegna in esecuzione di un contratto di concessione di un diritto
personale di godimento.
Esempio: <<Io do in locazione un appartamento a tizio e consegno la cosa e prima che la consegno,
il mio peggior nemico la incendia, in questo caso c'è l'impossibilità dell’ obbligo di consegnare e il
fatto da cui discende l'impossibilità comporta l'obbligo di risarcimento a carico di caio. Ovviamente
il risarcimento del danno spetta al proprietario (debitore), e il locatario (creditore) ha diritto a
ricevere il godimento. Se il terzo ancora non ha pagato può chiedere il risarcimento del danno
ovviamente direttamente al terzo far valere il diritto di subingresso legale, se il terzo ha già pagato
può pretendere la restituzione di quanto ricevuto e per la quota a lui spettante dal debitore può far
valere il diritto alla surrogazione reale.

MODIFICAZIONI SOGGETTIVE DEL RAPPORTO OBBLIGATORIO

tecniche che servono a giustificare delle soluzioni o dei provvedimenti che realizzano il fine pratico di far
eseguire la prestazione nel rapporto con conseguenze nelle sfere personali e patrimoniali di parti che non
coincidono del tutto con quelle originarie.
Si distinguono due tipi di modificazioni:
 del lato attivo a proposito di alcune prestazioni operative che forniscono l'attuazione della
prestazione nel rapporto in cui cambia il soggetto attivo cioè il creditore.
La modificazione nel lato attivo normalmente risponde a delle esigenze generali a dei principi
generali dell'ordinamento in particolare al principio della libertà degli scambi e dei traffici in quanto
senza le modificazioni dell'atto attivo operano in circostanza abbastanza normali, generali. (es
cessione dei crediti e surrogazione del pagamento)

 del lato passivo a proposito di decisioni e provvedimenti che realizzano un fine pratico di far
attuare uno spostamento patrimoniale nel rapporto tra un soggetto diverso dal debitore originario.
Le modificazioni dal lato passivo invece normalmente contrastano con i principi dell'ordinamento
(es. sarebbe troppo comodo che io prima mi indebito poi passo l'indebito a favore di un nullo
tenente e il creditore non riceve niente) Queste determinazioni valgono in alcuni contesti
particolari dove sono idonee a soddisfare delle utilità di carattere generale (es. assunzione del
debito altrui in cui la determinazione della modifica del lato passivo soddisfa una esigenza pubblica
o giuridica di economia dei mezzi giuridici o degli atti giuridici. Ovvero delegazione, espromissione e
accollo)

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MODIFICAZIONI LATO ATTIVO

1) CESSIONE DEI CREDITI


Per cessione dei crediti si intende l’accordo con cui il creditore trasferisce, a titolo gratuito, il suo
credito ad un’altra persona. E’ un tipo di formula che viene usata per giustificare la
determinazione del subingresso di un terzo nella pretesa alla prestazione. In realtà è il tipo di
determinazione che serve a far eseguire la prestazione nei rapporti tra debitore originario e un
terzo diverso dal creditore originario.

Requisiti strutturali

 contratto tra creditore e terzo cioè un accordo che esprime contestualmente la volontà
del creditore e anche la volontà di un altro soggetto. Le parti dell’operazione economica
sono il creditore originario (cedente), il terzo (cessionario) e il debitore (ceduto). In
particolare, la legge fa riferimento a un accordo tra il creditore originario e terzo
cessionario.

 principio di variabilità della struttura


-In alcuni casi può essere impiegato il giudizio che è necessaria una struttura trilaterale
cioè che è necessaria la volontà del cedente, del cessionario e anche il consenso del
ceduto, in particolare si può ricorrere a questo concetto nel caso dei crediti a carattere
personale (per i crediti a carattere personale è vietata la cessione), in realtà il divieto
dovrebbe essere riferito alla sola cessione bilaterale mentre si deve tenere ammessa una
cessione trilaterale.
-In altri casi può operare il criterio opposto cioè quello di ammettere una cessione
unilaterale in particolare, al concetto della ammissibilità della cessione unilaterale si può
ricorrere nel caso di crediti che sono stati acquistati in esecuzione di un mandato che
devono essere trasferiti nei rapporti interni tra mandante e mandatario. Altre volte
all'opposto si ritiene sufficiente una manifestazione bilaterale di volontà ad esempio nel
caso di trasferimento di crediti acquistati da esecuzione di un mandato.

Fatti impeditivi

 divieto di legge
 interesse del debitore all’adempimento personale nei confronti del creditore= il carattere
personale impedisce la sola cessione bilaterale quindi è in grado di comportare la nullità
dell'atto di cessione bilaterale però in queste circostanze si può richiamare il criterio della
variabilità della cessione bilaterale, comunque la cessione del trasferimento del credito opera
se ricorre un accordo di cui oltre al cedente al cessionario e parte il debitore ceduto.
 patto di non alienare= un patto tra Il debitore e il creditore originario.
Il patto di non alienare non giustifica la statuizione della nullità del rapporto (che comporta delle
determinazioni contrarie alla conservazione economica) ma può giustificare la determinazione
della inopponibilità del rapporto, (tale determinazione può escludere la prestazione nei confronti
del nuovo credito ma ciò implica comunque la conservazione dell’operazione economica. Questa
formula opera solo se il patto è opponibile al cessionario cioè se è riconosciuto o conoscibile dal
cessionario quindi se risulta nell'atto costitutivo del credito).

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Principio di variabilità della causa= Criterio di giudizio che serve a formare il requisito casuale
dell'atto e a identificare quali sono le dichiarazioni economiche che consentono di giustificare la
volontà della cessione, anche riguardo alla causa.

La causa può essere rappresentata da:


-gestione corrispettiva (corrispettività-vendita) es. contratto
-vendita o una permuta
-liberalità (può essere costruita o come donazione o come liberalità indiretta)
-funzione solutoria (un tipo di giustificazione casuale che non è espressamente indicata dalla legge
ma è espressa dalla giurisprudenza).

Opponibilità

 al ceduto= opponibilità opera soltanto se la cessione è stata accettata dal debitore ceduto
quindi se c’è un’accettazione oppure se gli è stata notificata oppure se c’è un’effettiva
conoscenza da parte del debitore ceduto.
In mancanza di queste circostanze opera una statuizione della inopponibilità della cessione,
l’inopponibilità della cessione comporta delle prescrizioni che in parte potrebbero
coincidere con quelle della nullità.

 ai cessionari concorrenti= E’ un tipo di determinazione diverso che serve soprattutto a


identificare il beneficiario della esecuzione della prestazione nei casi in cui il creditore ha
fatto più atti di cessione opera la determinazione di riconoscere l’acquisto a favore di colui
che per primo la cui cessione è stata accettate. Ai fini dell’opponibilità della cessione ai
terzi cessionari concorrenti, rileva non il momento in cui è stato effettuato l’atto di
acquisto ma la priorità dell’accettazione o della notifica purché siano stati effettuati con
atti aventi data certa.

Diritti di garanzia per il cessionario= l'atto di cessione è in grado di giustificare della coercibilità di
prestazione di carattere accessorio e di garanzie.

Si tratta di statuizioni a tutela del cessionario che configurano dei diritti a prestazione di garanzia e
che sono individuati da due nozioni di garanzia dell'esistenza e di garanzia per solvenza.

1) garanzia dell'esistenza giustifica l’operatività della coercibilità di alcune prestazioni pecuniarie


del cedente nei confronti del cessionario nell'ipotesi di inesistenza del credito, l'inesistenza del
credito fa riferimento soprattutto alla gestione di un credito che discende da un titolo nullo,
inefficace. in queste ipotesi si applicano delle prescrizioni che configurano un diritto del
cessionario a ricevere una prestazione pecuniaria dal cedente a titolo di garanzia dell'esistenza.
(restituzione del valore del credito di ammontare superiore rispetto al corrispettivo pagato)
perché si applichino queste determinazioni però devono ricorrere alcuni presupposti precisi, si
distinguono due casi:

 Nella cessione a titolo corrispettivo tali determinazioni operano automaticamente ”effetto


lampante della gestione” salvo patto contrario.

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 Nella cessione a titolo gratuito queste determinazioni sono esclude (escluso l'obbligo del
cedente di pagare al cessionario il valore del credito seppur è stato ricevuto un credito
derivante da un atto nullo) eccezionalmente nella cessione a titolo gratuito opera la
garanzia dell'esistenza negli stessi casi in cui secondo la legge opera la garanzia
dell’evizione nella donazione. I casi sono tre: la cessione è stata espressamente prevista, la
cessione aveva carattere morale, la cessione aveva carattere remunerativo

2) garanzie per solvenza, è il concetto che il cessionario può pretendere dal cedente una
prestazione pecuniaria se non riceve l'adempimento a causa dell'insolvenza del ceduto. questo
tipo di prescrizione opera soltanto in casi particolari occorre essenzialmente che si tratti di una
prestazione a titolo corrispettivo e occorre una pattuizione espressa questo presupposto può
mancare nel caso della gestione con funzione solutoria, datio in solutum (in questo caso
l’obbligazione si estingue soltanto al momento della riscossione per cui la garanzia della solvenza
consiste in quel caso nella reviviscenza dell’ obbligazione.

2) SURROGAZIONE PER PAGAMENTO

La surrogazione del pagamento nell’ordinamento italiano è il concetto che identifica il subingresso


di un terzo che si sostituisce nei diritti del creditore verso un debitore, per effetto del pagamento
del debito da parte del terzo stesso. È uno degli istituti che dà vita alle modificazioni soggettive del
rapporto obbligatorio nel lato attivo. Qualifica che viene usata per modificare la determinazione
del subingresso del terzo nella posizione del creditore o la determinazione dell'acquisto del credito
da parte di un terzo. Distinguiamo tre casi:

1. La surrogazione del pagamento per volontà del creditore individua alcune circostanze che
consentono di ricorrere alla qualifica della surrogazione del pagamento per giustificare la
determinazione del subingresso del terzo nella posizione del creditore in presenza di una
manifestazione di volontà del creditore quindi in concreto capita che c'è un adempimento del
terzo.
La differenza (rispetto ad una cessione del credito verso corrispettivo) riguarda soprattutto
l'operazione economica poiché nella surrogazione del pagamento per volontà del creditore, il
creditore riceve il valore della prestazione e fatto questo è incompatibile con la cessione del
credito corrispettivo, dove il corrispettivo pagato per definizione è un ammontare inferiore al
valore della prestazione.

2. La surrogazione del pagamento per volontà del debitore è una qualifica che serve a
giustificare la determinazione del subingresso del mutuante nella posizione del creditore se al
momento dell'adempimento il debitore ha manifestato la volontà di sostituire il creditore con i
mutuati. (debitore prende una somma di denaro e la usa per pagare il creditore) Il debitore adempie
e la particolarità è che adempie con una somma presa a mutuo e al momento del pagamento
dichiara la volontà di far subentrare il terzo mutuante nella posizione del creditore originale.
Può operare la surrogazione del pagamento per volontà del debitore se ricorrono alcuni
requisiti della quietanza e dell'atto di mutuo, nella quietanza è indicata la provenienza delle
somme, nel mutuo è indicata la destinazione delle somme.

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3. La surrogazione per pagamento per volontà legale Esprime il concetto del subingresso del
terzo nella posizione del creditore indipendentemente da una modificazione della volontà
delle parti (che potrebbe esserci ma potrebbe anche non essere espressa).
Es. pagamento del prezzo ai creditori ipotecari, creditori chirografari, erede con beneficio
d’inventario…

La surrogazione del pagamento comporta una determinazione della modifica del lato attivo che è
una vicenda modificata e per il principio di accessorietà si accompagna alla determinazione della
conservazione delle garanzie.

MODIFICAZIONE LATO PASSIVO


Ci sono delle determinazioni che hanno i caratteri della modificazione del lato attivo, ma ci sono
anche delle vicende che hanno i caratteri della modificazione del lato passivo dell’obbligazione. Si
tratta di prestazioni che servono a costringere e a favorire l’attuazione all’adempimento
dell’obbligazione nel rapporto tra il creditore ordinario e un terzo diverso dal debitore originario,
ovviamente questo tipo di soluzioni contrasta i principi dell’ordinamento e soprattutto determina
l’effettività della tutela del creditore. Queste prestazioni possono operare solo in alcuni contesti
particolari dove si realizzano degli interessi coordinati con l’attività pubblica, e in particolare con la
funzione di economia degli atti e dei mezzi giuridici. Le modificazioni del lato passivo si riscontrano
soprattutto come effetto di alcuni atti, tra le determinazioni applicabili in conseguenza degli atti di
assunzione del debito altrui sono: la delegazione, l’espromissione e l’accollo.
Si tratta di soluzioni precettive che in qualche misura rendono conveniente in un certo contesto
l’esecuzione della prestazione da parte di un terzo invece che del debitore originario e favoriscono
lo spostamento del peso patrimoniale del debito.

1) DELEGAZIONE
La delegazione è una serie di atti di assunzione del debito altrui, in particolare si tratta di una dualità
di atti di autonomia che fra di loro sono coordinati e questi atti programmano degli eventi pratici
che servono per lo spostamento del peso economico e cioè in qualche misura servono a rendere
conveniente se non necessario l’adempimento da parte del terzo.
Importante è che nella delegazione si fa riferimento non ad un singolo atto ma a più atti che si
possono tra loro coordinare. Per semplicità vengono chiamati atti di assegnazione, atto di delega e
atto finale, che potrà essere un pagamento o un atto di assunzione.

 Atto di assegnazione= Atto con il quale il debitore originario delegante manifesta al creditore
delegatorio la volontà o la propria intenzione di fare adempiere la prestazione dovuta da un terzo
delegato.
 Atto di delega= Atto che manifesta la volontà comune del debitore originario delegante e del
terzo delegato affinché ci sia un obbligo per il terzo di eseguire la prestazione dovuta dal debitore
(essi sono d’accordo che il terzo si impegni a eseguire la prestazione al posto del debitore).
Riguardo la struttura dell’atto di delega è un contratto (accordo bilaterale) tra debitore delegante
e terzo delegato e secondo la teoria prevalente è riconducibile al tipo del contratto di mandato.

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 Atto finale= può fare riferimento a delle condotte diverse da parte del terzo delegato e a secondo
delle condotte operano delle statuizioni precettive diverse. Figure di delegazione in base all’atto
finale sono:
 dichiarazione di assunzione prevede un atto che contiene la dichiarazione che il
terzo delegato fa al creditore delegatorio dell’intenzione di eseguire la prestazione
in un secondo momento in sostituzione del debitore originario
 pagamento(?)

Effetti (in conseguenza a questi fatti)

 Delegazione di pagamento= fa riferimento al caso in cui dopo l’atto di delega, il terzo


delegato si presenta davanti al creditore ed esegue la prestazione, in questi casi la condotta
del terzo ha i caratteri dell’adempimento del terzo e se fatta con il consenso del creditore ha
come conseguenza l’operatività della statuizione dell’estinzione dell’obbligazione oppure in
alternativa potrebbe valere la soluzione di configurare una surrogazione del pagamento.

 Delegazione di debito= atto che contiene la dichiarazione che un terzo delegato fa al


creditore delegatorio della propria intenzione di impegnarsi a eseguire in un secondo
momento l’adempimento della prestazione al posto del debitore originario. Per quanto
riguarda le conseguenze viene richiamata la distinzione tra due diverse famiglie:
 Delegazione cumulativa=qualifica ideata quando non sussistono circostanze
particolari quindi è il regime generale della delegazione di debito, essa giustifica
la soluzione di configurare un’obbligazione solidale tra il terzo delegato e il
debitore originario delegante, quindi è un tipo di soluzione che consente
l’emanazione di un provvedimento che condanna l’adempimento, sia nei
confronti del terzo delegato sia nei confronti del debitore delegante.
Poi è concepita una particolare regola, una particolare tecnica per conformare,
per moderare questa statuizione, in particolare si richiama la formula del
beneficium ordinis determinazioni che configurano un potere del debitore di
rifiutare di eseguire la prestazione se prima non viene richiesta all’assuntore
materiale. È un ragionamento applicativo per cui potenzialmente il creditore
può chiedere la prestazione sia al terzo sia al debitore originale, se però la
chiede direttamente al debitore originario si giustifica una decisione a favore
del rifiuto del debitore originario di eseguire la prestazione, ovviamente se
prima la richiede al terzo e il terzo la esegue a quel punto la può chiedere al
debitore originario e ottenere un provvedimento di condanna nei suoi
confronti. Secondo la teoria tradizionale il beneficium ordinis opera soltanto
quando l’atto di assunzione ha struttura unilaterale cioè si perfeziona con
l’accettazione del creditore, non opera invece se l’atto di assunzione consiste
in una semplice promessa unilaterale del terzo

 Delegazione privativa= Da questa formula si ricorre soltanto quando sussiste


una circostanza particolare quindi è un regime di carattere speciale non è il
regime generale.
Rileva la circostanza che il creditore al momento dell’assunzione abbia
dichiarato espressamente la volontà di liberare il debitore originale, (non
confondere la dichiarazione della volontà di liberare il debitore con
l’accettazione).

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-L’accettazione si ha quando il terzo dichiara al creditore di voler eseguire la
prestazione e il creditore accetta.
-La dichiarazione della volontà di liberare invece è una dichiarazione ulteriore
cioè il terzo va dal creditore e dice “mi impegno a eseguire la prestazione” il
creditore accetta e a queste condizioni è disposto alla liberazione del debitore
originario.
Quando sussiste questa dichiarazione ulteriore si ricorre alla formula della
dichiarazione privativa e di conseguenza, opera la statuizione di una
obbligazione esclusiva da parte del terzo quindi si predispone l’emanazione di
un provvedimento di condanna all’adempimento soltanto a carico del terzo
delegato. Questa determinazione non solo realizza il fine pratico di uno
spostamento del peso economico del debito ma ha la fisionomia, il carattere
della modificazione del lato passivo cioè della sostituzione del terzo al debitore
originario.

Collegamento tra rapporti= L’assetto di interessi della delegazione, operazione economica indica
un particolare collegamento tra rapporti e il collegamento tra rapporti giustifica l’operatività di
alcune determinazioni a tutela soprattutto del terzo delegato. Come rapporto delegati vengono
indicati, richiamate due nozioni, rapporto di valuta e rapporto di provvista.
▪ Il rapporto di valuta è l’obbligazione originaria cioè il rapporto tra debitore originario e creditore.
▪ Il rapporto di provvista invece è un rapporto che lega il debitore (rapporto estraneo alla vicenda
dell’assunzione che lega il debitore originario, delegato e il terzo). Questo collegamento fra rapporti
ha una valenza sistematica cioè serve ad individuare l’obbiettivo di godimento, la funzione
economico sociale della delegazione ma soprattutto una valenza operativa, serve a giustificare
l’operatività di alcune determinazioni, a favore del terzo delegato. Sono delle statuizioni che nel loro
complesso si chiamano regime delle eccezioni opponibili ovvero delle determinazioni che
configurano un potere del terzo di rifiutare l’esecuzione della prestazione richiesta dal creditore,
richiamando, invocando alcuni vizi o alcune cause aggiuntive, quindi in considerazione di alcuni vizi
o alcune parafrasi aggiuntive non del rapporto di esclusione ma di uno dei rapporti collegati.
Riguardo al regime delle eccezioni opponibili cambiano queste statuizioni a seconda di talune
circostanze, bisogna distinguere per l’operatività di queste statuizioni quattro figure di delegazione:
 titolata rispetto ad entrambi i rapporti= fa riferimento al caso in cui nell’atto di assunzione
sono stati riportati sia il rapporto di provvista sia il rapporto di mutuo, in questi casi si applica la
regola dell’eccepibilità delle eccezioni che siano relative al rapporto di valuta quindi vale la
soluzione di riconoscere un potere di rifiuto al terzo, sia laddove riesca a fare accertare un vizio,
una causa congiuntiva del rapporto di provvista, sia laddove faccia constatare che risulti un vizio
o un caso estintivo del rapporto di valuta.
 titolata rispetto al solo rapporto di provvista= fa riferimento al caso che nell’atto di assunzione
sia stato indicato soltanto il rapporto di provvista, in questo caso opera il criterio dell’opponibilità
delle sole eccezioni relative al rapporto di provvista, quindi si giustifica la determinazione di
configurare un potere di rifiuto da parte del terzo di eseguire la prestazione, in considerazione,
facendo rilevare che sono intervenuti alcuni vizi o alcune cause di estinzione del rapporto di
provvista.
 titolata rispetto al solo rapporto di valuta= fa riferimento questa qualifica al caso che nell’atto
di assunzione sia stato identificato soltanto il rapporto di valuta, in questo caso vale la regola
dell’opponibilità delle sole eccezioni del rapporto di valuta.
 delegazione pura= La delegazione pura fa riferimento al caso in cui nell’atto di assunzione non
sia fatta alcuna indicazione né del rapporto di provvista che del rapporto di valuta.

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Tendenzialmente in questo caso dovrebbe valere la regola dell’imponibilità dell’eccezione, però
opera la soluzione di configurare un potere di rifiuto da parte del terzo soltanto laddove egli
dimostri che sussista un vizio di nullità sia per il titolo da cui discende il rapporto di provvista, sia
il titolo da cui discende il rapporto di valuta.

Vicende particolari:

 insolvenza del delegato= Nella delegazione privativa può capitare che il terzo diventi insolvente
in questo caso essendo liberato il debitore originario, il rischio di insolvenza è a carico del
creditore che non riceve la prestazione in realtà operanodelle soluzioni che servono a
contemperare questo rischio bisogna distinguere tra insolvenza originaria e insolvenza
sopravvenuta.
Se l’insolvenza è originaria opera l’azionabilità della pretesa del creditore a fare eseguire la
prestazione nei confronti del debitore originario.
Se l’insolvenza è sopravvenuta rispetto al momento dell’atto di assunzione si conferma
normalmente la determinazione della sostituzione del debitore e quindi il rischio dell’insolvenza
resta a carico del debitore, eccezionalmente può valere la regola della reviviscenza
dell’obbligazione originale o l’azionabilità della pretesa del creditore nei confronti del debitore
originario, se è o se c’è stata un’espressa riserva al momento dell’assunzione.
 invalidità della nuova obbligazione= vale il criterio della reviviscenza (recupero)
dell’obbligazione originaria.

Garanzie: in teoria dovrebbe operare la conservazione delle garanzie, però opera la statuizione
dell’estinzione delle garanzie salvo che non ci sia stato un consenso espresso a conservarle e
mantenerle da parte di chi ha concesso.

2) ESPROMISSIONE

Atto in grado di produrre a certe condizioni delle vicende che hanno i caratteri della sostituzione del
lato passivo, l’espromissione consiste in una dichiarazione o in un atto che contiene una
dichiarazione da parte del terzo espromittente al creditore espromissario dell’impegno a eseguire
la prestazione al posto del debitore espromesso.

Struttura: normalmente prevale la tesi che questa dichiarazione debba essere contenuta in un
accordo tra terzo e creditore (atto con struttura bilaterale che si perfeziona con la dichiarazione del
terzo e l’accettazione del creditore) in alcuni casi deve essere ritenuta sufficiente la sola promessa
unilaterale del terzo secondo il criterio della commissibilità di una connessione unilaterale al quale
si ricorre quando non opera la tecnica del beneficium ordinis.

Rispetto alla delegazione deve mancare l’atto di delega, (in realtà il manuale ritiene che l’atto di
delega ci possa essere purchè manchi l’atto di assegnazione.
Rispetto all’adempimento del terzo, nell’espromissione non vi è immediatamente l’esclusione della
prestazione ma vi è semplicemente la dichiarazione dell’impegno del terzo ad eseguire la
prestazione in un secondo momento.
Distinzione tra espromissione e fideiussione, (la differenza dipende solo dall’assetto di interessi o
dal contrasto: Si configura una fideiussione se il creditore ha un interesse a cedere la prestazione

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preferibilmente al debitore originario, si configura invece un’espromissione se il creditore ha un
interesse a ricevere la prestazione interamente dal terzo.

Effetti: qualifiche che vengono usate per motivare l’operatività di alcune determinazioni e soluzioni
operative che operano in conseguenza della dichiarazione di espromissione. Distinguiamo due casi:

 espromissione cumulativa= (criterio generale) questa qualifica comporta l’operatività della


statuizione, dell’esistenza dell’obbligazione solidale fra il terzo espromittente e il debitore
originario espromesso, quindi è un tipo di decisione che consente l’emanazione di decisioni
che configurano un potere del debitore di rifiutare l’adempimento se prima non è stato
chiesto al terzo.
beneficium ordinis la legge non lo stabilisce nell’espromissione
 espromissione privativa (liberativa o novativa)= Questa qualifica, ricorre in caso di espressa
dichiarazione liberatoria da parte del creditore della volontà di liberare il debitore originario.
Non confondiamo l’accettazione con la dichiarazione liberatoria perché l’accettazione può
ricorrere anche nell’espromissione cumulativa.
Come conseguenza opera la statuizione di un’obbligazione esclusiva a carico del terzo, quindi
una decisione che implica la liberazione del debitore originario (il provvedimento di
condanna all’adempimento può essere richiesto soltanto nei confronti del terzo)
“Modificazione del lato passivo”.

L’espromissione implica l’esistenza di un collegamento tra rapporti. (rapporti di valuta e rapporto


di provvista)

 il rapporto di valuta è la situazione che lega il creditore espromissario con il debitore


espromesso
 il rapporto di provvista è il rapporto che lega il debitore originario espromesso con il terzo
espromittente

Eccezioni opponibili= (determinazioni a tutela del terzo) si tratta di determinazioni che


configurano un potere del terzo di rifiutare l’esecuzione della prestazione sulla base
dell’accertamento di vizi o di cause estintive di uno dei rapporti collegati. Rileva la distinzione
tra eccezioni relative al rapporto di provvista ed eccezioni relative al rapporto di valuta.
1) Riguardo all’eccezione relative al rapporto di provvista normalmente opera il criterio della
inopponibilità (operano delle decisioni contrarie al rifiuto del terzo anche laddove possa
invocare un vizio del titolo o una causa estintiva del rapporto di provvista). Salvo accordo
nell’atto di assunzione sull’opponibilità.
2)Le eccezioni relative al rapporto di valuta, opera la formula dell’opponibilità salvo se
ricorrono alcune circostanze (eccezione abbia carattere personale oppure riguardano i fatti
intervenuti successivamente rispetto all’atto di assunzione)

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3) ACCOLLO

Atto in funzione dell’assunzione del debito altrui in grado di giustificare l’operatività di


determinazioni che abbiano i caratteri della modifica del lato passivo del rapporto.
Atto che manifesta la volontà comune del debitore originario accollato e dal terzo accollante di
costituire un’obbligazione a carico di un vincolo, un impegno per il terzo di eseguire la prestazione
nei confronti del creditore accollatario in sostituzione del debitore originario accollato attraverso
un vero e proprio contratto bilaterale che corrisponde più o meno alla delega.
Per quanto riguarda gli effetti e le determinazioni preposte a operare in conseguenza dell’accollo,
si rileva la distinzione tra due nozioni: quella di accollo interno e quella di accollo esterno.

 L’accollo interno fa riferimento al caso in cui al momento dell’assicurazione dell’accollo le


parti concordano un patto di occultamento; in conseguenza si configura un obbligo del
terzo nei confronti del debitore e si aggiunge alla obbligazione del debitore originario. La
particolarità di questo regime è dato il patto di occultamento il creditore materialmente
non può intervenire impedendo la revoca dell’obbligo.

 L’accollo esterno= figura che ricorre quando manca un patto di occultamento riguardo
l’identificazione degli effetti, cioè delle pretese aziendali, e in conseguenza di un accollo
esterno queste variano a seconda delle circostanze. Viene richiamata così la distinzione tra
accollo cumulativo e accollo privativo (liberatorio o novativo).
 Accollo cumulativo= statuizioni che operano in mancanza di circostanze particolari.
Questa qualifica giustifica la statuizione di una obbligazione solidale tra il terzo
accollante e il debitore originario accollato, quindi è un tipo di soluzione che consente
l’emanazione di un provvedimento di condanna di esecuzione della prestazione, sia a
carico del terzo sia a carico del debitore, anche in questo caso varrebbe la tecnica del
beneficium ordinis, anche se questa formula non è espressamente richiamata.
L’accollo cumulativo in prima battuta comporta il riconoscimento di un potere di
revoca per accordo tra il debitore e il terzo ma possono operare delle determinazioni
diverse nel caso in cui il creditore accollatario abbia aderito all’accollo, cioè abbia
dichiarato una propria volontà favorevole.

 Accollo privativo= formula a cui si ricorre in presenza di due condizioni:


1) che vi sia stata una dichiarazione liberatoria del creditore
2) che vi sia stata un’adesione del creditore, se questa adesione avviene in presenza
di una condizione, cioè se la liberazione del debitore è una condizione espressa
dell’accollo. A queste condizioni opera la vera e propria liberazione. si giustifica quindi
la soluzione di riconoscere una obbligazione esclusiva a carico del terzo accollante
(decisione che consente l’emanazione di provvedimenti di condanna all’esclusione
soltanto nei confronti del terzo, e non più dell’accollato.
È una vicenda che ha caratteri fisionomici della sostituzione del lato passivo del
debito.

Anche nell’accollo c’è un collegamento tra rapporti (rapporti di valuta e di provvista)

 i rapporti di valuta: Sono i rapporti tra debitori e creditori originali del rapporto

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 i rapporti di provvista: cioè i rapporti del debitore originario e terzi.
Questo collegamento tra rapporti giustifica delle statuizioni a tutela del terzo (regime di
eccezioni opponibili) cioè delle determinazioni a favore del terzo che esegue la prestazione
in presenza di vizi.
Si distingue tra eccezione relativa al rapporto di valuta ed eccezione relativa al rapporto di
provvista, in entrambi i casi opera il criterio della normale inopponibilità con un eccezione:
queste sono opponibili solo se riguardano il contratto di accollo (opponibili solo se è viziato
il contratto di accollo)

Vicende particolari
 insolvenza del terzo = se l’insolvenza è originaria normalmente opera la regola della
reviviscenza dell’obbligazione originaria della coercibilità della prestazione, se l’insolvenza
è sopravvenuta normalmente vale la regola opposta e quindi il rischio dell’insolvenza è a
carico del creditore. La regola opposta vale però se nell’atto di assunzione c’è stata,
espressa riserva nei confronti del debitore.
 invalidità della nuova obbligazione= L’inefficacia della nuova obbligazione comporta la
reviviscenza della vecchia obbligazione comunque dell’azionabilità della pretesa nei
confronti del debitore originario.

MANCATO ADEMPIMENTO

Mancanza di adempimento spontaneo è in grado di giustificare delle decisioni e provvedimenti


che corrispondono a due esigenze di carattere pratico
1) minacciare il debitore che non adempie spontaneamente (regime dell’inadempimento)
2) creare le condizioni materiali per ottenere un risultato equivalente all’adempimento con
l’intervento della forza pubblica (regime dell’esecuzione forzata)
 Ritardo dell’adempimento= Operano delle soluzioni dette Mora del debitore
 Inadempimento definitivo= Operano soluzioni giudiziali dette regime della responsabilità
contrattuale

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REGIME LEGALE DELL’INADEMPIMENTO (MORA DEL CREDITORE E
RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE

MORA DEL DEBITORE


Espressione che identifica le statuizioni applicabili in caso di semplice ritardo dell’adempimento, è
un apparato decisorio preposto a rimediare e a sanzionare il ritardo dell’adempimento da parte
del debitore. È una formula utilizzata per giustificare provvedimenti che comportano eventi
sfavorevoli al debitore (implicano un sacrificio del debitore sia di tipo sanzionatorio sia per creare
le condizioni per la realizzazione coattiva di un risultato equivalente all’adempimento).

Circostanze di fatto
 Scadenza termine dell’obbligazione
 mancata offerta della prestazione
 interesse del creditore all’adempimento tardivo

Momento costitutivo (momento a partire da quale si può ricorrere a questa formula)


 mora ex persona = Esprime il concetto che la mora del debitore inizia a decorrere dal
momento in cui è stata comunicata all’indirizzo del debitore un’intimazione scritta ad
adempiere (chiede l’adempimento e avvisa il debitore dell’intenzione di considerarlo in
moda qualora dovesse scadere il termine fissato per l’adempimento)
 mora ex re= Esprime il concetto che la mora inizia a decorre immediatamente dal
momento della scadenza del termine dell’obbligazione. Tale criterio opera in circostanze
specifiche:
1. obbligazione prodotta da un fatto illecito
2. dichiarazione scritta del debitore di volere adempiere
3. obbligazioni che debbano essere eseguite al domicilio del creditore (pecuniarie)

Effetti della mora (conseguenze)


 dovere di risarcire il danno per il ritardo= il risarcimento aumenta in base al ritardo tuttavia
deve avere un ammontare inferiore rispetto al risarcimento per il danno dell’inadempimento
definitivo.
 imputazione al debitore del rischio dell’impossibilità sopravvenuta= Serve a giustificare
l’emanazione di un provvedimento di condanna del debitore a risarcire il danno anche se si è
verificata l’impossibilità sopravvenuta non imputabile della prestazione.
 interruzione della prescrizione (procedura della mora ex persona) = Serve a giustificare un
provvedimento di condanna al debitore anche dopo che sono decorsi i termini per la
prescrizione. Tale effetto opera sia nella mora ex persona che nella mora ex re, è necessaria
comunque l’intimazione scritta al debitore.

Fatti impeditivi (Fatti che sono in grado di giustificare determinazioni giudiziarie che escludono
gli eventi prodotti dalla mora del debitore)
 offerta (anche informale) della prestazione (al momento della scadenza)
 impossibilità temporanea
 natura di obbligazione negativa (salvo interesse del creditore all’adempimento futuro-tardivo)

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Fatti eliminativi (Escludono gli eventi potenzialmente prodotti dalla mora ma soltanto per il
futuro, momento successivo al verificarsi del fatto)
 interruzione della mora (ipotesi dell’offerta successiva alla scadenza) = Si giustifica la soluzione
giudiziale di escludere gli eventi potenzialmente prodotti dalla mora per un periodo successivo al
verificarsi del fatto, dal momento successivo all’offerta. Si conservano però gli eventi prodotti fino a
quel momento (danno a ritardo maturato) e si conserva l’obbligazione.
 purgazione (ipotesi di adempimento successivo) = Fa riferimento al caso dell’esecuzione tardiva
della prestazione che serve a motivare l’operatività della soluzione giudiziale di escludere gli eventi
potenzialmente prodotti dalla mora per un momento successivo all’esecuzione tardiva e si
accompagna all’estinzione dell’obbligazione con conseguente liberazione del debitore

RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE

Apparato decisorio posto a rimediare a i pregiudizi di natura economica comportati


dall’inadempimento definitivo. È una formula usava per ottenere decisioni e provvedimenti che
implicano degli eventi che costituiscono un sacrificio a carico del debitore. Utilizzando questa
formula davanti al giudice si possono produrre eventi che implicano una restrizione per il debitore
e che sono utili per realizzare un risultato equivalente a quelli atteso dal creditore.

Circostanze di fatto
 scadenza del termine dell’obbligazione
 mancata offerta della prestazione
 inesistenza di un interesse del creditore all’adempimento tardivo= potere di scelta del creditore
al momento del mancato adempimento può scegliere se avanzare le pretese basate sul ritardo
dell’adempimento (quindi agire a titolo di mora del debitore) oppure avanzare le pretese
sull’inadempimento definitivo (quindi agire a titolo di responsabilità contrattuale)

Fatti impeditivi (Fatti che sono in grado di giustificare delle determinazioni contrarie che
escludono gli eventi prodotti dalla responsabilità contrattuale)
 impossibilità sopravvenuta non imputabile= Fa riferimento alla sussistenza di un caso fortuito o
di una forza maggiore cioè fatti che non rientrano nella sfera di controllo del debitore e che
impediscono l’esecuzione della prestazione
 diligenza del debitore= Rileva il fatto che non si è realizzato il risultato utile atteso dal creditore
però il debitore dimostra di aver fatto uno sforzo che normalmente potrebbe consentire di
realizzare un risultato utile (tale determinazione non opera per le obbligazioni di risultato, solo
nelle obbligazioni di mezzo)
 clausole di esonero dalla responsabilità (richiamate soltanto nei casi di colpa lieve) = La clausola
è nulla in caso di dolo o colpa grave

Criterio estensivo
Esprime il concetto che la responsabilità si estende anche al danno causato dal fatto degli ausiliari
Criterio secondo il quale il debitore che si avvale degli ausiliari per l’adempimento risponde non
solo del mancato adempimento ma anche dei danni causati dall’attività di esecuzione compiuta
dall’ausiliario.
-Effetti= Diritto al risarcimento del danno e l’ammontare del risarcimento del danno da
inadempimento definitivo è una somma superiore al risarcimento del danno da ritardo.

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Danno risarcibile (criterio di determinazione)
 estensione al danno emergente (perdite economiche) e al lucro cessante (mancati guadagni)
 nesso di causalità= Solitamente il risarcimento fa riferimento alle conseguenze negative che si
verificano subito dopo l’inadempimento. In casi eccezionali si può ottenere anche il
risarcimento del danno per danni che non sono una conseguenza immediata e diretta, ovvero
nel caso in cui si riesca a provare che statisticamente quel fatto comporta altri tipi di pregiudizi
 prevedibilità del danno = Esprime il concetto che il risarcimento non si estende ai danni
prevedibili, tale criterio però non vale in caso di inadempimento doloso
 liquidazione equitativa= Esprime il concetto che l’ammontare della somma viene stabilita
liberamente dal giudice in base all’equità e tale criterio opera soprattutto per i danni di natura
non patrimoniale in cui valore non può essere prestabilito.
 Concorso del fatto colposo del creditore=
 Se il danno principale non si sarebbe prodotto con il concorso del fatto del creditore, si
giustifica la soluzione di ridurre la prestazione risarcitoria in baso all’entità del fatto
colposo
 Se ulteriori danni non si sarebbero prodotti con il concorso del fatto del creditore, si
giustifica la soluzione di escludere il risarcimento di danni ulteriori (risarcimento solo per
il danno principale)

REGIME CONVENZIONALE DELL’INADEMPIMENTO

Atti che sono in grado di giustificare l’operatività della determinazione di alcuni eventi pratico-
economici che sono concepiti come conseguenza dell’inadempimento che da un lato sono voluti
dalle parti e dall’altro lato sono sostituiti da quelli predisposti dalla legge (mora del creditore e
responsabilità contrattuale)

Clausola penale= Accordo tra le parti (tra sogg. Attivo e passivo) che programma l’esecuzione di
una prestazione sanzionatoria da parte del sogg. Passivo in caso di inadempimento della
prestazione principale.

Effetti:
 Potere del creditore di scegliere tra l’esecuzione della prestazione principale e quella penale, in
casi eccezionali potrebbe operare il potere del creditore di ottenere entrambe le prestazioni
soltanto se viene stabilita una penale per il ritardo (divieto di cumulo).
 dovere di eseguire la prestazione penale, se preferita alla principale
 esclusione dell’obbligazione risarcitoria, salva pattuizione della risarcibilità del danno ulteriore=
Esprime il concetto che se il creditore sceglie l’esecuzione della prestazione penale, da un lato si
motiva l’esecuzione di provvedimenti coercitivi contro il debitore ma dall’altro lato comporta
l’esclusione della prestazione risarcitoria. Caso particolare in cui l’ammontare del danno sia
superiore al danno della penale e che vi sia un accordo tra le parti. In questo caso la condanna
ad eseguire la penale si accompagna alla determinazione che il debitore non è liberato se non
paga anche la differenza tra il danno e il valore della penale

Potere di riduzione della penale da parte del giudice se la prestazione è stata parzialmente
eseguita oppure l’ammontare della penale risulta eccessivo rispetto all’interesse del creditore
all’adempimento.

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Distinzione tra clausola penale e multa penitenziale la clausola penale è l’accordo di una
prestazione sostitutiva che ha la funziona di sanzionare l’inadempimento, la multa penitenziale è
l’accordo su una prestazione alternativa che serve a compensare la mancata realizzazione
dell’operazione economica ( considerato diritto di recesso e non inadempimento) per cui la
prestazione alternativa non ha la funziona di sanzionare colui che non vuole più realizzare
l’operazione economica ma ha la funzione di compensare l’altra parte.

Caparra confirmatoria= Fa riferimento al fatto che al momento della conclusione di un


contratto di durata e a prestazioni corrispettive una parte consegna all’altra una certa somma di
denaro o una quantità di cose mobili fungibili. Tale consegna viene effettuata a titolo di caparra
ovvero per rafforzare il vincolo e l’impegno delle parti ad attuare l’operazione economica

Effetti:

 Adempimento delle parti = Opera la determinazione che configurano o il diritto della parte che
ha consegnato la caparra di ottenere la restituzione della caparra o il diritto a detrarre il valore
della caparra dalla prestazione dovuta.
 Inadempimento di colui che ha dato la caparra= Operano delle determinazioni che configurano
il potere dell’altra parte di scegliere tra recesso del contratto e trattenimento della caparra,
esecuzione specifica e danno da ritardo oppure risoluzione e danno da inadempimento
definitivo
 Inadempimento di colui che ha ricevuto la caparra= Operano delle determinazioni che
configurano il potere dell’altra parte (che l’ha data) di scegliere tra recesso e restituzione del
doppio della caparra o esecuzione specifica e risarcimento del danno da ritardo o risoluzione
del contratto e risarcimento del danno da inadempimento definitivo.

Caparra penitenziale= Caparra che ha come unica differenza che la consegna del bene o della cosa
avviene non per rafforzare il vincolo tra le parti ma per predisporre un corrispettivo per il diritto di
recesso. Nel caso in cui una delle parti decide di non attuare l’operazione economica rappresenta
un esercizio di un diritto di recesso e non di un inadempimento e di conseguenza operano delle
particolari determinazioni in base a chi ha esercitato tale diritto di recesso:

 Diritto di recesso esercitato da colui che ha dato la caparra= Diritto dell’altra parte di
trattenere la caparra ricevuta.
 Diritto di recesso esercitato da colui che ha ricevuto la caparra= Diritto dell’altra parte a
ottenere la restituzione del doppio della caparra.

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SPECIE TIPICHE DI OBBLIGAZIONI
Obbligazioni che hanno particolari caratteristiche soprattutto per quanto riguarda le prestazioni e i
soggetti, queste caratteristiche sono tali da giustificare l’operatività di alcune speciali
determinazioni soprattutto concernenti l’estinzione dell’obbligazione e l’estinzione de debitore.
Esse conformano la modalità dell’adempimento dell’obbligazione.

OBBLIGAZIONI PECUNIARIE

Fa riferimento a un’obbligazione che ha come oggetto della prestazione la consegna di una somma
di denaro. Si tratta di una qualifica che viene usata per motivare decisioni e provvedimenti che
servono a costringere il soggetto passivo a consegnare una somma di denaro al soggetto attivo.

Principio nominalistico= Esprime il concetto che il debitore è tenuto a dare una somma di denaro
il cui ammontare numerico (valore nominale) corrisponde a quello previsto al momento della
costituzione dell’obbligazione ma un valore di scambio minore. Di conseguenza avviene la
liberazione del debitore e l’estinzione dell’obbligazione.

Deroghe al principio nominalistico=Determinazioni che escludono la liberazione del debitore il


quale oltre a non aver pagato la somma di denaro originaria non abbia pagato anche la somma
aggiuntiva che serve a compensare la diminuzione del valore di scambio

 moneta fuori corso legale


 debito sottoposto a rivalutazione legale (debiti da lavoro; debiti alimentari)
 esistenza di accordi di rivalutazione (clausola oro; clausola d’indicizzazione; etc.)
 distinzione tra debito di valore (debito in cui la moneta è presa in considerazione come
bene strumentale) e debito di valuta (debito in cui la moneta è presa in considerazione
come un bene finale che serve a soddisfare l’interesse del soggetto attivo) Il caso di debito
di valore il giudice richiama tale qualifica per prendere delle decisioni che derogano al
principio nominalistico in particolare non riconosce la liberazione del debitore che pure ha
pagato la somma di denaro pari all’ammontare numerico se quella somma non corrisponde
al pieno valore reale.

Scadenza del termine per l’adempimento= Opera l’obbligo del debitore del pagamento degli
interessi escludendo la liberazione del debitore che abbia pagato solo la somma di denaro della
prestazione originaria e non gli interessi aggiuntivi.
 interessi compensativi= hanno la finalità di compensare il creditore per il mancato
godimento della somma dopo la scadenza. Tale interesse è dovuto in misura legale
(0,80%), in misura convenzionale (tasso superiore a quello legale e dovuto in caso di
accordo scritto tra le parti e il tasso non deve avere carattere usurario) e infine anatocismo
(potere del debitore di pagare l’interesse composto cioè l’interesse calcolato sugli interessi
già maturati)
 interesse corrispettivo= interessi che hanno la finalità di remunerare il creditore per il
mancato godimento della somma nel periodo che va dal momento della costituzione
dell’obbligazione fino al momento della scadenza.
 interessi moratori= Interessi che hanno la funzione di rimediare all’inadempimento e di
sanzionare il ritardo dell’inadempimento. Se è dovuto l’interesse moratorio non è dovuto

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quello compensativo. Tale interesse è dovuto in misura legale, salvo il risarcimento del
danno ulteriore e convenzionale(…)

Si riconosce la liberazione del debitore soltanto in caso di pagamento mediante assegno o


mediante intermediario abilitato (banca) da 3.000 € in su.

Delle determinazioni particolari valgono in caso di obbligazioni pecuniarie attinenti a


transazioni commerciali
 mora automatica che opera automaticamente decorsi 30 giorni dalla consegna o dalla
fattura
 misura degli interessi maggiorata dell’8%

OBBLIGAZIONI ALTERNATIVE

Obbligazioni in cui sono potenzialmente dovute più prestazioni ma il debitore si libera


eseguendone una soltanto. Formula che viene usata in presenza di obbligazioni con più prestazioni
per giustificare la decisione di consentire al debitore di liberarsi eseguendone una soltanto. Tale
formula opera solamente in particolari condizioni.

Concentrazione volontaria = (atto di volontà del soggetto) Esprime il concetto che viene
identificata dopo un certo momento la prestazione che è in grado di consentire la liberazione del
debitore, tale prestazione viene identificata dal debitore stesso secondo un potere di scelta delle
prestazioni.
Tale potere di scelta può essere attribuito:

 al creditore, e quindi la prestazione idonea a comportare la liberazione viene individuata


dal creditore
 a un terzo soggetto designato dalle parti.

In mancanza di un termine, opera il criterio della decadenza del potere di scelta:

 il creditore deve effettuare la scelta in base al termine fissato dal debitore


 il debitore deve fare la scelta nel termine che il creditore fa fissare dal giudice
 il terzo deve effettuare la scelta in base all’accordo tra le parti, in caso contrario il potere
di scelta passa al giudice

Effettuata la scelta dell’obbligazione da eseguire, opera la determinazione della liberazione del


debitore.

Concentrazione legale= Esprime il concetto che l’identificazione della prestazione idonea a


comportare la liberazione del debitore avviene per fatti indipendenti dalla volontà degli interessati

 Impossibilità sopravvenuta (di una prestazione) per causa non imputabile ad alcuna delle
parti= In tal caso opera la determinazione che riconosce un dovere del debitore di liberarsi
eseguendo l’altra prestazione possibile.
 Impossibilità sopravvenuta (di una prestazione) per causa imputabile ad una delle parti e
potere di scelta del debitore=

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-Se la causa è imputabile al debitore, opera la determinazione del potere-dovere del
debitore di eseguire l’altra prestazione.
-Se la causa è imputabile creditore opera la determinazione della scelta del debitore tra la
liberazione o l’esecuzione della prestazione ancora possibile accompagnato dal diritto di
risarcimento del danno.
 Impossibilità sopravvenuta (di una prestazione) imputabile ad una delle parti e potere di
scelta del creditore=
-Se la causa è imputabile al creditore, opera la determinazione del potere di scelta del
creditore tra la liberazione del debitore e l’esecuzione della prestazione ancora possibile e
in tale caso il creditore deve offrire il risarcimento del danno.
-Se la causa è imputabile al debitore, opera la determinazione del potere di scelta del
creditore tra l’esecuzione della prestazione ancora possibile e il risarcimento del danno.

Impossibilità di entrambe le prestazioni (e almeno una imputabile al debitore)

 Se la scelta spettava al debitore opera la soluzione di configurare un potere-dovere del


debitore di liberarsi dando il valore della prestazione divenuta impossibile per ultima.
 Se la scelta spettava al creditore operano delle determinazioni che configurano il potere
del creditore di pretendere a sua scelta tra il valore dell’una o dell’altra

Distinzione tra obbligazione alternativa e facoltativa

Obbligazione alternativa= Obbligazione in cui sono coercibili più prestazioni ma il debitore si


libera eseguendone una soltanto. in caso di impossibilità sopravvenuta opera la determinazione
del potere di eseguire la prestazione ancora possibile

Obbligazione facoltativa= Caso in cui è potenzialmente coercibile una sola obbligazione però il
debitore si può liberare eseguendo anche una prestazione diversa (prestazione sostitutiva). In caso
di impossibilità sopravvenuta opera la determinazione dell’estinzione dell’obbligazione.

OBBLIGAZIONI SOLIDALI

Obbligazione caratterizzata dalla sussistenza di una pluralità di soggetti attivi o passivi. Tale
qualifica giustifica l’operatività di alcune determinazioni che hanno la finalità pratica di favorire
una esecuzione unitaria della prestazione (determinazioni contrarie all’esecuzione parziale della
prestazione).

Solidarietà attiva=Esprime il concetto che nel rapporto obbligatorio sono coinvolti una pluralità di
soggetti attivi (creditori) Si utilizza questa qualifica per favorire l’adempimento unitario della
prestazione nei confronti di un creditore.

Adempimento= Tale formula opera solo in caso di accordo tra le parti, in caso contrario il debitore
si libera eseguendo per ciascun creditore una quota della prestazione totale.

Situazioni correlate all’adempimento:

 Effetti nei rapporti esterni= Da un lato operano delle soluzioni che configurano un potere di
ciascuno dei creditori di pretendere l’intera prestazione dal debitore, dall’altro opera la

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determinazione della liberazione del debitore che ha pagato, nei confronti di tutti i
creditori.
 Effetti nei rapporti interni= (Servono a ridistribuire le conseguenze patrimoniali
dell’adempimento) Diritto di rivalsa dei creditori che non hanno ricevuto la prestazione nei
confronti del debitore che invece ha ottenuto la prestazione, per una quota proporzionale
alla prestazione ricevuta.

Solidarietà passiva= Esprime il concetto che nel rapporto obbligatorio sono coinvolti una
pluralità di soggetti attivi (debitori) Si utilizza questa qualifica per favorire l’adempimento
unitario della prestazione nei confronti del creditore.

Adempimento= Tale formula opera sia in caso di accordo tra le parti che in caso di mancato
accordo. E’esclusa solo in presenza di un patto contrario o in casi specificamente previsti dalla
legge (comunione ereditaria)

Situazioni correlate all’adempimento:

 Effetti nei rapporti esterni= Da un lato operano delle soluzioni che configurano un potere
del creditore di ottenere l’intera prestazione da ciascuno dei debitori, in caso di pagamento
opera la determinazione della liberazione di tutti i debitori, anche di quelli che non hanno
eseguito la prestazione.
 Effetti nei rapporti interni= (Servono a ridistribuire il sacrificio tra i singoli debitori) Si
riconosce al debitore che ha pagato il diritto di farsi restituire una quota proporzionale
della prestazione da parte degli altri condebitori. Tale diritto viene attuato attraverso il
diritto di regresso o surrogazione del pagamento. L’azione di restituzione è esclusa in caso
di solidarietà diseguale (obbligazione assunta nel solo interesse della parte che ha eseguito
la prestazione)

Distinzione con l’obbligazione sussidiaria

Obbligazione sussidiaria= Tecnica in cui più soggetti passivi sono tenuti a realizzare il
medesimo risultato utile per il creditore però tecnicamente non c’è un’unica obbligazione con
più soggetti passivi ma ci sono due distinte obbligazioni che tendono al medesimo risultato
utile per il creditore. Un’ obbligazione principale è a carico di un soggetto e un’obbligazione
secondaria è a carico di un altro soggetto dopodiché il creditore potrà essere soddisfatto
dall’esecuzione di una delle due prestazioni. Tale obbligazione sussidiaria comporta la tecnica
del beneficium excussionis, formula che può essere utilizzata per configurare un potere di
rifiuto da parte dell’obbligato secondario se dimostra che il creditore non ha agito
esecutivamente sui beni del debitore principale. (creditore prima agisce sui beni del debitore
principale e successivamente, per la parte residua agisce sul debitore secondario).

Tecnica del beneficium ordinis = Potere di rifiuto di uno dei condebitori il quale dimostra che
l’adempimento non è stato preventivamente richiesto all’altro debitore.

Cause di estinzione diverse dall’adempimento


- trasmissibilità delle vicende favorevoli
- esclusa la trasmissione delle vicende sfavorevoli

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OBBLIGAZIONI DIVISIBILI/INDIVISIBILI

L’indivisibilità è intesa o in senso materiale (es non posso separare gli ingredienti di una torta e
riportarli allo stato originale) o in senso economico (es. pur essendo materialmente divisibili alcuni
beni oggetto di una prestazione il loro valore economico cambierebbe in maniera esponenziale
dopo averli separati)

Il concetto di indivisibilità giustifica l’estensione delle statuizioni sulla solidarietà anche in casi in
cui non dovrebbe non ci sono i presupposti per richiamare tale qualifica della solidarietà. (Es. se
l’obbligazione è divisibile le statuizioni sulla solidarietà attiva varranno anche in assenza di un
patto tra le parti, se l’obbligazione è indivisibile le determinazioni comportate dalla solidarietà
passiva varranno anche verso i coeredi)

OBBLIGAZIONI FUNGIBILI/INFUNGIBILI

Obbligazioni fungibili sono quelle che hanno in oggetto beni fungibili (sostituendo un bene con un
altro si realizza un’utilità qualitativamente corrispondente) Questo tipo di obbligazioni viene
richiamata per ammettere la compensazione legale, nel contratto di mutuo, nel contratto del
deposito irregolare.

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