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22/02
Garanzie dell’obbligazione
Cambiale —> titolo di credito (titolo esecutivo: documento dove c’è quest’obbligazione
e grazie al quale il creditore può iniziare un processo esecutivo, si passa attraverso
l’espropriazione forzata dei beni del debitore —> trasformare tali beni in denaro.
Es. la casa: vendita all’asta tramite tribunale, e sul ricavato il creditore si può
soddisfare)
Regola generale della responsabilità patrimoniale del debitore:
Art. 2740 c.c —>”Il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i
suoi beni presenti e futuri.”
In qualche caso non si applica: art. 2740 II comma:”Le limitazioni della responsabilità
non sono ammesse se non nei casi stabiliti dalla legge.” —> si intende: debitore non
risponde più con tutti i suoi beni presenti e futuri:
- una prima forma si ha quando la legge esclude alcuni beni del debitore
dall’aggressione del creditore (non li può attaccare): es fondo patrimoniale (istituto
del diritto patrimoniale di famiglia) i coniugi possono vincolare beni immobili oppure
beni mobili registrati (es. autoveicoli) o titoli di credito nominativi (es. azioni di
società) —> sono destinati a far fronte ai bisogni della famiglia, quindi sono
vincolati e il codice prevede che questi beni possono essere espropriati soltanto dai
creditori per crediti inerenti ai bisogni della famiglia (es. famiglia non paga la retta
scolastica, oppure i lavori fatti a casa ecc.) —> i creditori estranei ai bisogni della
famiglia (uno dei coniugi si gioca i risparmi al casinò) —> il giudice lo decide volta
per volta relativamente al caso concreto. Le banche e lo stato (per il pagamento
delle imposte) i più grandi creditori —> ampliamento della tutela del creditore e
scapito dei coniugi: il giudice reprime l’abuso del fondo patrimoniale, giocando sul
campo dei bisogni della famiglia. Il bilanciamento tra la regola generale e le
eccezioni di responsabilità stabilire dalle legge è demandato alla giurisprudenza:
demandato al giudice dare un orientamento: una continua protezione del creditore.
Ceto creditorio —> creditori volontari (es. banche) sono diversi dal creditore
involontario.
- Una seconda forma con la quale l’ordinamento interviene: quando la legge consente
la separazione patrimoniale —> regola generale: a ogni soggetto corrisponde un
patrimonio (unicità del patrimonio) ma ci sono casi in cui una persona può avere
due patrimoni separati l’uno dall’altro (es: eredità accettata come beneficio
d’inventario —> il figlio accetta l’eredita mantenendo separato il patrimonio del
defunto dal suo patrimonio —> l’erede non paga i debiti del defunto con i propri
beni personali).
- 23/12
Causa per risarcimento del danno —> l’inadempimento con una prestazione di fare si
trasforma in un risarcimento del danno.
Trust: un soggetto trustee (gestore) è incaricato di amministrare determinati bene
nell’interesse del disponente (set lord) come istruito dal disponente, a beneficio di
terzi soggetti (beneficiari). Il disponente può anche essere gestore, il disponente può
essere anche uno dei beneficiari.
Il trust è nato nel medioevo, esigenza alla base: i feudatari ricevevano l’investitura dal
re e in caso di morte del feudatario il re si riprendeva l’investitura a e la concedeva a
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suo piacimento —> cosi tramite il trust il feudatario prima di partire per la guerra
attribuiva a un fiduciario i suoi terreni —> aggirare il meccanismo della ripresa da
parte del re.
Il trust nel diritto continentale non esiste —> per la separazione della proprietà dei
beni in due figure giuridiche diverse (tutte e due proprietà):
- il gestore nel modello inglese è proprietario del bene affidato e proprietario secondo
le regole di common law ma
- Anche i beneficiari sono proprietari secondo il sistema di regole di equity.
Si è evoluto nel sistema inglese questa duplicazione di proprietà.
Scissione tra le due non si riesce a riprodurre nel sistema di diritto continentale —> il
mandato si avvicina nel nostro sistema (il mandato può avere contenuto transattivo).
La figura equivalente al trust nel modello continentale si chiama fiducia (non nel
nostro ordinamento) —> fiducia statica si dice che c’è un passaggio di proprietà ma
però non si ha i poteri del proprietario pieno ma sono limitati da un rapporto
obbligatorio.
Convenzione dell’Aia nel 1985 resa esecutiva in Italia nel 1992 —> convenzione sul
riconoscimento del trust a livello internazionale (diritto internazionale privato: es.
italiano sposa un francese, comprano una casa in Svizzera, dopo litigano e
separazione —> la casa in svizzera? Quale diritto si applica? La scelta è determinata
da alcune regole che ci sono in ogni stato e sono regole di diritto internazionale
privato —> legge 218/95: legge che introduce in Italia il diritto internazionale privato
—> norme di legge che individuano quale legge nazionale si applica ad un certo
problema, non lo risolvono, ma serve per individuare il diritto nazionale applicabile.)
Nata come convenzione di diritto internazionale privato —> il Paese firmatario
riconosce il trust, costituito secondo il diritto di uno stato che regolamenta il trust:
regola iniziale: Il giudice italiano deve riconoscere la qualifica dei trust costituita
all’estero da un altro stato che lo disciplina e lo riconosce (inghilterra).
Dal 1992 in poi cambiamento —> trust diventato un contratto atipico (no codice o
leggi speciali) ma è un contratto che può essere stipulato in base all’autonomia della
parti (art.1322: le parti possono stipulare contratti anche diversi da quelli previsti dal
codice purché siano destinati a soddisfare interessi meritevoli di tutela) —> il trsut è
diventato con il tempo un contratto di diritto italiano —> allentamento dallo scopo
iniziale —> pone una difficoltà applicativa: i beni sono trasferiti (di proprietà del
trustee) ma c’è la separazione patrimoniale —> segregazione:termine utilizzato dalla
convenzione): i beni del trustee sono segregati rispetto al patrimonio personale del
trustee —> con il mandato non succede questa regola di separazione patrimoniale.
Problema applicativo: in Italia c’è una legge di segregazione dei beni? No. Due
osservazioni:
- innovazione giuridica non portata dalla legge ma dalla giurisprudenza, quanto
tempo per stabilizzarsi? Circa 20-30 anni, considerando anche la durata di un
processo (generale).
- Trust autodichiarato/ autonominato: 99% lo si fa in una situazione dove non si
dovrebbe usare quel meccanismo —> normalmente il giudice decide prima di dare
una qualificazione giuridica alla decisone. Il trsut fatto in questo modo è nullo: non
sta in piedi.
Strumento che si sta affermando come meccanismo di limitazione delle responsabilità
art. 2740 II comma —> come il diritto lentamente si evolve.
Art. 2741 —> concorso dei creditori e cause di prelazione: “I creditori hanno
eguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore, salve le cause legittime di
prelazione.” Regola fondamentale che ci arriva dal diritto francese: uguale trattamento
dei creditori —> par condiucium creditorum: non si soddisfa chi arriva per primo, ma
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fra tutti io creditori ce n’è uno che fa causa, gli altri creditori hanno diritto di inserirsi
in quel procedimento (esecutivo), conseguenza pratica di tale norma. Non importa chi
arriva prima o dopo —> vendita immobile e il giudice fa una ripartizione in
proporzione del credito che ogni creditore ha nei confronti del debitore —>
Meccanismo pratico —> ricavato ripartito tra tutti i maniera proporzionale.
“2. Sono cause legittime di prelazione i privilegi, il pegno e le ipoteche.” —> causa
legittime di prelazione: chi possiede una di queste ha privilegio rispetto agli altri:
garanzie reali su singoli bene a favore di un creditore specifico.
24/02
Art. 2741 —> dal punto di vista dei creditori e la regola del pari trattamento
(principio generale): i creditori hanno eguale diritto di essere soddisfatti sui beni del
debitore salve le cause legittime di prelazione
Le legittime cause di prelazione: sono delle figure che consentono a un creditore o una
categoria di creditori di prevalere sugli altri creditori. Differenza tra due categorie di
creditori: quelli privilegiati e i chirografari.
Regola generale: tutti i creditori sono chirografari: ovvero sono tutti nella stessa
posizione (sul ricavato dei beni del debitore vengono soddisfatti tutti in equale
proporzione al credito di ciascuno)
I creditori privilegiati sono quelli che hanno una causa legittima di prelazione —> II
comma 2741: “la legge riconosce cause di prelazione come pegno, ipoteca e privilegi”.
Pegno e Ipoteca: sono diritti reali di garanzia, su beni altrui —> aggettivo reali sta a
significare che danno una posizione giuridica al loro titolare su un bene determinato.
- Pegno: è la garanzia reale mobiliare: riguarda beni mobili o su diritti di credito
- Ipoteca: principalmente su beni immobili, oppure su beni mobili registrati
(autoveicoli, navi ecc.)
Differenza tra pegno e ipoteca per quanto riguarda la costituzione:
- Pegno: la regola principale è lo spossessamento , ovvero la consegna della cosa
mobile —> il contratto di costituzione di pegno rientra fra i contratti reali: contratti
che dei perfezionano e nascono con la consegna (impostazione tradizionale). Nasce
con la consegna del bene/cosa.
- Ipoteca: nasce con una formalità nei registri immobiliari, ovvero con l’iscrizione
nei registri immobiliari: forma di pubblicità (es i contratti di vendita su beni
immobili si trascrivono hai registri, difesa da iscrizione) —> nascita di un ipoteca si
iscrive nei registri immobiliari. Differenza terminologica che corrisponde ad una
differenza di effetti della pubblicità: la trascrizione di una vendita immobiliare si dice
che abbia un effetto dichiarativo (serve per rendere opponibile ai terzi il
trasferimento di proprietà), mentre l’iscrizione di un ipoteca ha effetto costitutivo:
non c’e ipoteca senza l’iscrizione nei registri immobiliari
Pegno e ipoteca sono garanzie speciali perche colpiscono un determinato bene
(principio di specialità). Non esistono ipoteca o pegno generale! Cioè un ipoteca su
tutti i miei beni—> devino essere determinati: o iscritti o consegnati —> riguarda beni
determinati
I PRIVILEGI
I privilegi: sono una figura complessa. Si distinguono con delle sottocategorie:
Distinzione in base all’oggetto:
- Privilegi su beni mobili
- Privilegi su beni immobili
Distinzione in base all’estensione dei privilegi:
- Privilegi generali: cioè colpiscono tutti i beni mobili del debitore
- Privilegi speciali: colpiscono un (o più) bene determinato (sia su beni mobili che
immobili)!
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Non esistono privilegi generali sugli immobili!!
—> motivi:
1) i privilegi nascono dalla legge: legge determina i privilegi: regola generale —>
art. 2745: il privilegio è accordato dalla legge in considerazione della causa del
credito —> è la legge che considera meritevole un tipo di credito e lo garantisce
con un privilegio. Es: i crediti dello stato per le imposte, i crediti dei dipendenti, dei
prestatori di lavoro, altri crediti che derivano da contratti. Privilegio opponibile al
terzo —> problema di conoscibilità.
2) Normalmente i privilegi sono occulti: non si sa se il singolo bene è colpito in un
certo momento da un privilegio speciale o no —> problema meno drammatico sui
beni mobili rispetto ai beni immobili. Se esiste un privilegio su un bene immobile
sorge la questione se la ciò è reso pubblico oppure no —> un potenziale
compratore rischia di comprare un bene ma in realtà c’è un privilegio sopra —> i
privilegi speciali sugli immobili esistono ma non sono numerosi e bisogna effettuare
prima un controllo (ad esempio da chi vuole comprare l’immobile) —> non risulta
reso pubblico da nessuna parte, nessuna trascrizione e iscrizione nei registri
immobiliari —> il privilegio nasce automaticamente a favore dello stato a garanzia
del pagamento dell’imposta —> il compratore con la normale diligenza deve fare
attenzione e cercare la prova. In alcuni casi, il privilegio è reso pubblico —>
dipendente da un a formalità (trascrizione): es. che riguarda il contratto
preliminare di vendita con privilegio: si trascrive il contratto preliminare, in caso di
inadempimento si richiede o la risoluzione del contratto (con restituzione dei soldi),
o agire per l’esecuzione forzata —> nel caso di risoluzione per inadempimento:
diritto alla restituzione degli acconti, in caso di caparra restituire il doppio. La legge
del 1996: trascrizione del preliminare di vendita e contiene anche un privilegio al
promissario compratore sull’immobile —> il compratore ha un privilegio
sull’immobile per le restituzione degli acconti, privilegio speciale immobiliare, se il
debitore è scappato via il creditore ha diritto di far vendere all’asta l’immobile e sul
ricavato si prende quello che gli spetta —> privilegio che risulta dai registri
immobiliari: privilegio speciale che è dipendente alla trascrizione del contratto
preliminare —> es. voglio comprare un’immobile da A e vedo trascritto un
preliminare a favore di B dovrò fare attenzione perche ci potrebbe essere un
credito di B per la restituzione dei suoi acconti verso A, B ha un privilegio, perche
può far vendere l’immobile anche se io l’ho comprato —> perché c’è la trascrizione
del contratto preliminare.
I privilegi sugli immobili sono quindi pericolosi e incidono sulla possibilità di vendere e
sulla possibilità di concedere l’ipoteca in banca per farsi finanziare su un’immobile —>
ecco perche i privilegi immobiliari sono solo speciali —> cioè un creditore per qualche
ragione ha un privilegio su un determinato immobile e basta, il che rende più semplice
per chi vuole comprare un bene capire se c’è o non c’è un privilegio (nel caso dello
stato con imposta di successione o il caso del promissario acquirente (li c’è anche una
trascrizione nei registri immobiliari).
Se invece ci fosse un privilegio genere sugli immobili (che non c’è) —> risultato:
chiunque compra un immobile deve fare attenzione. In Francia i crediti dei dipendenti
hanno un privilegio generale che riguarda sia i beni mobili che i beni immobili del
datore di lavoro (in Italia riguarda solo i beni mobili). I privilegi generali immobiliari
sono un distro per la sicurezza dei crediti —>
in Italia il controllo dovrebbe farlo il notaio, controllare che l’immobile che stiamo
comprando non è colpito da ipoteche, privilegi e altri vizi di questo tipo.
Il privilegio generale che colpisce tutti gli immobili (occulto) è inefficiente dal
punto di vista economico propio perche costringe un potenziale acquirente a fare delle
ricerche che aumentano i costi transattivi (costi necessari per raggiungere un certo
risultato contrattuale).
Avere solo privilegi speciali immobiliari è una regola più efficiente
E se questi fossero tutti soggetti ad una formalità (trascrizione nei registri immobiliari)
sarebbe ancora più efficiente (anche se da noi non è così).
Prestatori di lavoro dei dipendenti —> 2751 bis soggetti che hanno questo tipo di
privilegio:
Concorso tra creditori con cause di prelazione: all’interno dei privilegi è la legge
che stabilisce la graduazione all’interno dei privilegi: fra più creditori privilegiati è la
legge che stabilisce chi viene prima e chi viene dopo nella somma ricamata dal bene.
Prima di tutto vengono i crediti dello Stato (per tasse non pagate), poi vengono i
crediti dei dipendenti (2751 bis), tutti gli altri privilegi secondo una graduazione
stabilita dalla legge —> se ci sono tanti creditori e viene venduto un bene mobile sul
ricavato ci sarà la graduazione di questi creditori privilegiati e se rimane qualcosa a
quelli chirografari (quelli che non hanno nessuna prelazione)
Nel conflitto tra pegno e privilegi: regola generale (anche se ci sono eccezioni
infinite):
- il pegno prevale sul privilegio per i beni mobili —> pegno vuol dire che c’è stato uno
spossessamento
- Sui beni immobili il privilegio speciale prevale sulle ipoteche (regola generale),
anche su quelle anteriori/precedenti —> eccezione: questo meccanismo non opera
se il privilegio immobiliare è collegato da una formalità pubblicitaria: quando il
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privilegio è collegato a una trascrizione immobiliare —> elemento che determina la
prevalenza —> chi ha fatto la formalità prima. Es: D ha firmato la formalità di
vendita per comprare casa da L e ha trascritto il preliminare. Su questa casa L
avesse fatto prima un mutuo con ipoteca, cioè L sta vendendo una casa che è
ipotecata per una banca. Cassazione si è espressa su questo punto: vince chi
ha fatto prima la formalità! In questo caso vince l’ipoteca che ha fatto per prima
la formalità!
Evoluzione del diritto italiano dopo il 1942: si è sviluppata una serie di garanzie
mobiliari senza spossessamento. es: Il pegno (che richiede lo spossessamento —>
funziona tra privati).
es. l’imprenditore ha la proprietà di beni immobili e beni mobili con un alto valore (es
macchinari) l’imprenditore non può dare in pegno la sua azienda (consegnare i
macchinari alla banca?) —> come lo si risolve il spossessamento? Come si possono
usare i beni mobili di un impresa per garantire finanziamenti all’impresa stessa —>
proprio perche la consegna non ha senso —> al risposta a questo problema è stata la
nascita di garanzie mobiliari non possessorie, senza spossessamento. Nel
diritto italiano siamo rimasti vincolati all’idea che il pegno richiede la consegna —>
storicamente in Italia l’abbiamo chiamata privilegio questa forma di pegno —>
inizialmente tenute fuori dalla nozione di pegno e sono state inquadrate fra i privilegi
perche? Nel 2745: “la costituzione del privilegio può tuttavia, dalla legge, essere
subordinata alla convenzione delle parti”, cioè con contratto può essere previsto il
privilegio ma la legge prevede che il privilegio nasce se c’è un accordo tra le parti.
Ecco perche le garanzie sui beni d’impresa, prevista dalla legge, (oggi 46 t.u.b.),
nascono senza spossessamento ma in base ad un contratto tra l’impresa e la banca.
Il pegno rimane quello descritto dal codice civile caratterizzato dalla consegna e le
garanzie impresa sui beni mobili dell’impresa sono andate a svilupparsi nel settore dei
privilegi fino al 2016 quando è stato creato per legge il PEGNO NON
POSSESSORIO.
Sui beni dell’impresa, tutte le volte che c’è una garanzia sui beni d’impresa senza
spossessamento, viene richiesta una forma di pubblicità: diversa a secondo dei c sai
(senno altrimenti chi lo sa che i beni di un’impresa sono vincolati a favore di una
banca?). Storicamente togliere la consegna/spossessamento è andato in parallelo a
prevedere una forma di pubblicità. Formalità pubblicitaria che ricorda l’ipoteca.
L’ipoteca richiede che l’oggetto sia un bene che viene a sua volta individuato con una
formalità pubblicitaria, cioè l’ipoteca colpisce o l’immobile o i mobili iscritti in pubblici
registri perche hanno un’identificazione formale.
Garanzie sui marchi e brevetti iscritte nel registro (trascrizione)
01/03
PEGNO
Pegno: diritto reale di garanzia
Aggettivo reale che quel diritto ha per oggetto un bene mobile o diritti di credito
Pegno mobiliare: Art. 2784 c.c.:” il pegno è costituito a garanzia dell’obbligazione
dal debitore o da un terzo per il debitore” definizione precisa. Il pegno deve essere
collegato da un obbligazione —> principio di accessorietà tipico del diritto italiano e
significare che le garanzie sui beni sono accessorie ad un obbligazione che viene
garantita.
es: tra D e C è stato stipulato un qualche contratto per cui D deve pagare 100 a C
(si può parlare di contratto ma anche di risarcimento del danno) —> c’è comunque
un’obbligazione da garantire —> questa obbligazione viene garantita mediante un
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pegno di un quadro —> D vuole garantire l’adempimento mediante un quadro. Se D
non adempie C vendere all’asta la cosa data in pegno e soddisfarsi sul ricavato —>
l’eccedenza restituita. No si appropria della proprietà di tale oggetto.
Divieto patto commissorio —>Art. 2744: “è nullo il patto con il quale si conviene
che in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa
ipotecata o data in pegno passi al creditore” —> la soluzione più rigida in caso di
inadempimento va a sbattere contro questo divieto.
Il soddisfacimento del creditore è sempre da calcolare in denaro, trasformando i beni
del debitore appunto in denaro mediante una vendita.
Nell’espropriazione forzata si inizia una vendita all’asta che porterà ad un risultato in
denaro —> regola generale
Anche il meccanismo del pegno si basa sullo stesso principio di fondo.
Il codice lo esprime chiaramente all’Art.2787 —> “ il creditore ha diritto di farsi
pagare con prelazione sulla cosa ricevuta in pegno”. La cosa va venduta e dal ricavato
il venditore si prende ciò che gli spetta. E nel caso di eccedenza, quest’ultima se la
prende il debitore che ha dato il pegno.
Patto marciano —> “breve accenno”: accordo fatto prima, al momento del
finanziamento, con il quale il debitore dice che in caso di un suo inadempimento, il
creditore può prendere un determinato bene ma verrà fatta una valutazione
economica imparziale da un terzo su quanto vale quel bene e l’eccedenza (maggior
valore rispetto al debito non adempiuto) va restituita al creditore. (più avanti)
Art. 2784 —> la figura del terzo datore che può dare in pegno un bene. In generale
tutte le garanzie reali su beni possono essere concesse oltre che dal debitore ma
anche da un terzo che interviene e garantisce. Anche l’ipoteca può essere concessa da
un terzo datore di ipoteca.
Es: D deve pagare 100 a C, un parente di D interviene e da in garanzia un bene
(orologio) per questa obbligazione.
Quando interviene un terzo il contratto interviene tra il debitore e il terzo o tra
creditore e terzo oppure contratto trilaterale e interviene tra tutti e tre —>
normalmente il terzo si rivolge al creditore garantito, ma il terzo può anche stipulare
un contratto con il debitore a favore del creditore (contratto a favore di terzi art. 1411
dove il terzo acquisisce subito il diritto previsto da questo contratto) —> es. il parente
di D stipula con D il contratto (concessione di pegno) e viene pattuito a favore di un
terzo che va a garanzia di quell’obbligazione e vede C come creditore.
Struttura: Indifferente come venga stipulato il contratto a favore del terzo, quando il
terzo garante interviene.
Spossessamento: art. 2786 —> “il pegno si costituisce con la consegna al creditore
della cosa o del documento che conferisce la disponibilità della cosa.” Passaggio
essenziale per la costituzione della garanzia reale. Occorre quindi:
- L’accordo tra le parti;
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- La consegna (anche se con il tempo il contratto con consegna è un po evaporato);
Il contratto di pegno può essere valido anche senza consegna ma senza la consegna il
creditore non ha la prelazione sul bene, non ha la garanzia ancora sulla cosa.
Il pegno si costituisce (nasce) con la consegna —> senza consegna tendenzialmente è
ancora inefficace dal punto di vista della garanzia —> non crea la garanzia.
II comma risolve un problema pratico —> la cosa può essere anche consegnata a un
terzo oppure può essere in custodia di entrambe le parti in modo che il costituente sia
nell’impossibilità di disporne senza la cooperazione del creditore.
Pegno di cose mobili è un insieme di regole che cominciano dal diritto romano,
perfezionate fino al diritto francese del 1700, riversate nel codice civile francese 1804
e arrivano poi a noi nel 1942 (soluzioni stratificate nel corso dei secoli).
Germania: Tutte le garanzie di beni mobili si sono sviluppate fuori dal codice.
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Con il pegno non funzione per il requisito dello spossessamento. Es: se D consegna il
quadro a C per quella grazia (per garantire i suoi 100), non potrà consegnare lo stesso
quadro ad un altro creditore, in quanto non si può consegnare anche a qualcun altro.
Possibilità di avere 2° e 3° grado nel pegno: se si utilizza la consegna al terzo
depositario —> in questo modo diventa possibile un pegno di 2° grado sempre sullo
stesso grado perche il debitore può garantire un altro debito che ha verso un’altra
persona sempre con lo stesso quadro se c’è l’accordo anche con il nuovo creditore (tra
il primo e nuovo creditore) che il depositario del primo caso sia depositario anche del
secondo caso. Primo e nuovo creditore devono essere d’accordo che quel pegno
prevede il deposito presso lo stesso depositario (che deve essere a sua volta
d’accordo). Sul quadro esisterà quindi il pegno di C di 1° grado e poi esisterà un
pegno di 2° fatto con il nuovo creditore.
Se D non adempie tutti e due i debiti (ovvero non paga 100 a C e non paga l’altro
nuovo creditore) —> il quadro viene venduto, i soldi dati al depositario che li
distribuisce rispettando la graduazione: prima a C per l’estinzione del suo debito, e poi
quello che resta al nuovo creditore e se avanza qualcosa a D. Caso dove nel pegno
mobiliare ci può essere la graduazione tra più creditori sullo stesso bene.
Meccanismo che serve per capire la graduazione: ovvero la possibilità in astratto che
su un singolo bene ci siano garanzie reali in gradazione successiva.
Il codice chiarisce questo meccanismo negli art. sull’ipoteca —> “l’ipoteca prende
grado al momento dell’iscrizione nei registri immobiliari” —> la graduazione
significa che quando viene venduto poi quel bene il ricavato viene distribuito
rispettando la graduazione.
Modalità di escussione delle garanzie: il creditore non pagato si rifa sul bene e lo
vende all’asta, ma se il bene non viene venduto (anche se seguite tutte le procedure)?
Il creditore rimane con un nulla in mano —> quel bene non viene trasformato in
denaro e il creditore rimane insoddisfatto su quel bene.
Una possibilità è che il creditore chieda l’assegnazione del bene sia per il pegno che
per l’ipoteca: lo prende lui e gli viene assegnato in estinzione del suo credito, se il
bene vale di più il creditore deve ridare la differenza. L’assegnazione viene Stabilita
dal giudice nel procedimento esecutivo.
Art. 2784 —> aggiunge ancora: “possono essere dati in pegno i beni mobili, le
universalità di mobili, i crediti e altri diritti che hanno ad oggetto beni mobili”
Universalità di beni mobili —> es. i libri di una biblioteca, l’azienda, il gregge,
collezione di opere d’arte —> cioè beni che hanno una destinazione unitaria. Es. del
gregge: dal punto di vista giuridico il pegno colpisce anche i nuovi nati del gregge __<
il pegno viene costituito sulla universalità su quel gregge —> non solo su un numero
determinato di pecore —> tutto il gregge in pegno (anche se ci sono delle morti o
nascite dopo la costituzione del pegno) —> è una garanzia rotativa: l’oggetto della
garanzia cambia nel tempo.
Importanza pratica zero: ma tipico esempio di garanzia rotativa —> singoli beni
cambiano nel tempo ma l’insieme è uguale.
Applicazione nell’azienda: considerata un’universalità di beni e di diritti (di credito)—>
beni destinati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa (destinazione specifica).
Pegno mobiliare su azienda, come funziona? Bisognerebbe consegnare l’azienda al
creditore (meccanismo anormale) —> il pegno su azienda praticamente non esiste—>
si sono sviluppate le ipotesi di pegno non possessorio:
consegna senza spossessamento, cosi che il debitore continua ad usare la sua azienda
—> non riesce senno ad avere incassi per pagare il debito —> impresa rimane nella
disponibilità del debitore.
Per far vedere che esiste un pegno su quei beni aziendali si è trovata la soluzione di
dare pubblicità in appositi registri.
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Un’ampio settore delle garanzie italiane riguarda le garanzie su strumenti finanziari
(azioni, depositi sottoforma di libretti bancali o postali, fondi di investimento) —> qui
pegno ha importanza.
Es. L investe in banca i suoi risparmi (1.000.000) —> decide di comprarsi una casa al
mare (400.000), possibilità:
1) vende i suoi investimenti
2) Si fa prestare 400.000 dalla banca: potrebbe darglieli per l’investimento che ha in
quella banca ma principalmente questa chiede una garanzia: chiedere che una
parte dei suoi investimenti siano messi a garanzia: pegno. Come funziona lo
spossessamento: gli investimenti sono già nella banca: investimenti vincolati in
pegno —> spossessamento sparito. Deposito che già esiste vincolato come pegno
—>pegno di cose determinate
02/03
Garanzie accessorie all’obbligazione che viene garantita —> ciò vuol dire che le
vicende dell’obbligazione si riverberano anche sulla garanzia.
Es: D deve 100 a C —> D da in pegno il quadro —> l’accessorietà significa che la vita
del pegno è dipendente alla vita e alle vicende dell’obbligazione.
Cosa succede al pegno quando si estingue l’obbligazione garantita? Il diritto di
garanzie si estingue visto che si estingue l’obbligazione garantita (accessorietà).
L’adempimento provoca l’estinzione dell’obbligazione e l’estinzione della garanzia.
Obbligo Restituzione dell’oggetti dato in pegno.
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Durante la vita cosa accade —> D ha consegnato il quadro a garanzia del suo debito
verso C —> situazione proprietaria e possessoria: il proprietario è D, il quadro viene
dato in pegno ma rimane lui il proprietario.
Per quanto riguarda il possesso: C riceve la consegna del quadro e diventa possessore
a titolo di pegno, il debitore rimane anche lui possessore ma a titolo di proprietà (in
quanto non ha la disponibilità della cosa oggetto di pegno)
Come ci si difende dai terzi? La difesa del possesso è incentrata sulle azioni
possessorie (azioni che vengono utilizzate indipendentemente dalla proprietà su un
bene —> sono a tutela del possesso, di un potere di fatto) :
- Art.1168 —> Azione di reintegrazione o azione di spoglio: azione concessa al
possessore contro lo spoglio violento o clandestino fatto da un terzo. es. il ladro.
Violenza o volontà contraria. Anche il possessore non proprietario è protetto da un
azione di spoglio. Il creditore pignoratizio ha la legittimazione attiva per agire con
l’azione di spoglio —> decadenza di un anno dall’azione di spoglio, che decorre
dalla conoscenza dello spoglio (se è clandestino).
- Art. 1170 —> Azione di manutenzione: si esercita contro i terzi che commettono
turbative o molestie al possesso —> destinata a proteggere il possesso dei beni
immobili e le universalità di beni mobili
Duplicità di posizioni durante la vita del pegno: il creditore che ha il potere di fatto
sulla cosa e il debitore ne è il proprietario, mette di fronte due interessi contrapposti:
1) L’obbligo di custodia: il creditore è obbligato alla diligente custodia del bene;
2) il creditore può utilizzare la cosa data in pegno per bisogni propri? regola di base: il
creditore NON può usare per proprie necessità l’oggetto del pegno. L’uso del bene
è consentito se necessario per la conservazione della cosa. Non si può far usare
nemmeno a terzi.
Se l’oggetto dato in pegno è una cosa fruttifera? I frutti che fine fanno? Vanno al
creditore —>vengono trattenuti dal creditore in estinzione del suo credito —> i frutti
generati della cosa data in pegno, percepiti dal creditore, vanno a ridurre il debito.
Il debitore cosa può fare? Il debitore o il terzo datore ha l’interesse che il bene gli
venga riconsegnato in buono stato, quando adempie, in quanto ha un’interesse da
proprietario su quella cosa —> in caso di deterioramento o perdita del bene (o di
valore): può chiedere il sequestro del bene in caso di abuso o cattivo adempimento
dell’obbligo di custodia da parte del creditore.
In tale caso il giudice dispone l’affidamento, dell’oggetto del pegno, a mani di un terzo
sequestratario.
Perdita di valore —> Qui tutte e due le parti rischiano una perdita: il debitore si vede
restituire un bene che ha perso di valore rispetto all’inizio, ma anche il creditore ha un
rischio perché se il debitore non adempie, il creditore fa vendere all’asta un bene con
il rischio di ricevere poco —> il codice prevede così la vendita anticipata: non
ancora scaduto il debito, durante la vita del pegno e succedono questi eventi
(deterioramento o perdita di valore) —> entrambe le parti possono chiedere al giudice
l’autorizzazione a vendere il bene anticipatamente —> in questo caso, se lo ritiene
necessario, autorizza la vendita anticipata e dispone su cosa fare dei soldi ricavati, in
quanto il pegno continua a esistere come garanzia —> anche se l’oggetto è venduto la
garanzia comunque rimane per il solito principio di accessorietà in quanto
l’obbligazione non è ancora scaduta: se il debito esiste anche la garanzia continua ad
esistere —> ha solo cambiato forma: non è più un bene mobile (oggetto dato
all’inizio) ma avrà ad oggetto il denaro ricavato —> diventa un pegno sul denaro e il
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giudice stabilisce come viene conservato questo denaro. In genere viene depositato in
banca per vedere come va a finire l’obbligazione principale.
Vendita anticipata serve ad evitare un deprezzamento del bene
La vendita anticipata con domanda al giudice è una regola che opera quando le parti
non sono d’accordo.
Soltanto il debitore (non anche il creditore) può chiedere al giudice l’autorizzazione a
vendere il bene dato in pegno se si presenta una favorevole occasione di vendita,
che si presenta durante la vita del pegno. es. offerta maggiore del normale prezzo di
mercato per l’oggetto dato in pegno. Il debitore ne deve avere interesse in quanto
proprietario —> lasciando a garanzia altri beni o il ricavato della vendita —> sempre
però con autorizzazione del giudice.
In più il debitore, in questi casi, potrebbe anche chiedere di riprendersi la cosa
oggetto del pegno e sostituirla con un altro bene o denaro sufficiente per la garanzia,
sempre chiedendolo al giudice (in genere quando le parti non sono d’accordo).
Il creditore non può usucapire il bene, a meno che non faccia un atto di opposizione —
> è possessore a titolo di pegno.
Nel caso in cui il giudice autorizza una vendita anticipata per occasione favorevole, il
debito viene estinto in automatico? No sarà il giudice che decide quanto del ricavato
rimane a costituire il pegno in quanto quest’ultimo non è ancora estinto in quanto non
è scaduto il temine per adempiere l’obbligazione —> Quindi non c’è un’automatica
estinzione. Il giudice stabilisce come vengono utilizzati i soldi ricavati.
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Secondo problema di queste regole: può vendere il creditore lui stesso la cosa oggetto
di pegno? No —> soggetto terzi che prevede alla vendita. Ultimamente c’è una
tendenza a essere flessibili e potrebbe essere consentita la vendita fatta direttamente
dal creditore (passaggio ancora in movimento nelle regole del pegno —> non saper
per esame).
Una volta fatta la vendita e la cosa oggetto di pegno viene convertita in denaro e il
creditore ha la prelazione su quel denaro, cioè viene soddisfatto prima degli altri
creditori nel soddisfarsi su quel bene diventato denaro (art. 2741). L’eccedente dato
agli altri creditori (chirografari) in proporzione ai loro crediti.
Cosa s’intende che il creditore garantito ha la prelazione? Riguarda il capitale, ma
riguarda anche gli interessi (ma dell’anno in corso) —> perché? Il creditore ogni anno
ha diritto a farsi dare gli interessi e perche si vuole evitare che la prelazione del
creditore sia troppo alta per gli interessi, se si lascia maturare ante di interessi questi
crescono molto —> interessi rischiano di essere uguale al capitale —> non diventa più
giusto rispetto anche dagli altri creditori.
L’inutile attesa da parte del creditore e farsi dare gli interessi, non può andare a
scapito degli altri creditori —> ogni anni si deve far dare la somma con gli interessi.
Se in un anno il debitore non paga scattano dei rimedi sostanziali previsti dal codice >
es. 1186 —> decadenza dal termine.
Pegno sui crediti —> Possono essere oggetto di legno anche diritti di credito:
leggerle sul libro anche se non si studiano in maniera approfondita.
Il meccanismo del pegno sui diritti di credito: bisogna avere tre soggetti:
- rapporto di base: D deve pagare un debito C entro 5 anni di 100 —> C ha un diritto
di credito.
- Rapporto secondario: a sua volta C deve pagare 80 a M —> C anche debitrice del
terzo soggetto.
Come funziona il pegno sul credito? C e M si mettono d’accordo, stipulano un contratto
tra di loro, e il credito di 100 che C ha verso D viene c costituito in pegno a favore
di M per garantire il credito di M verso C di 80.
Se C non paga M —> ha un pegno sul debito di 100 che D deve a C —> M può andare
da D e farsi pagare il credito.
Banche e crediti bancari —> es. società costruttrice, si fa finanziare da una banca e da
in locazione ai marchi di negozii singoli negozzietti —> la società costruttrice deve
restituire il finanziamento alla banca, dall’altro deve prendere le locazioni ogni mese
C’è un flusso di denaro che passa dalla società costruttrice. Le banche non si fidano di
questo giro di soldi, cosa chiedono? Chiedono il pegno sui crediti, la società
costruttrice costituisce in pegno a favore della banca i suoi crediti verso i negozianti,
che affittano i locali dell’outlet —> Pagano direttamente alle banche.
La banca ha un pegno, una prelazione.
Questo funziona quando i due rapporti hanno la stessa scadenza oppure se scade
prima il debito di di C verso M.
08/03
Come garantire finanziamenti alle imprese creando garanzie sui beni dell’impresa
Beni aziendali usati per costituire una garanzia reale: i macchinari, magazzino —>
valore elevato che l’impresa desidera dare in garanzia.
Privilegio relativo all’acquisto di macchinari industriali —> art.2762 (ultimo comma
esteso anche al finanziatore dell’acquisto di macchine):
Vendita a rate: chi è il proprietario?
1) vendita con riserva di proprietà: proprietario il venditore fino all’ultimo pagamento;
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2) Prezzo dilazionato con il passaggio di proprietà subito: garanzia dell’art.2762:
privilegio speciale sulla macchina.
Legge 1985 —> pegno senza spossessamento che riguarda dei prodotti dell’impresa:
riguarda i prosciutti (estesa ai formaggi?!) —> contrassegno indelebile e le
annotazione in apposi registri (non pubblici, ma tenuti dal produttore) —> se ce il
contrassegno ce un creditore —>
Pegno agricolo decreto 2020 che può riguardare tanti beni (anche se rivolta alle
bottiglie di vino.
Il creditore che non ha ricevuto il bene, può chiedere il sequestro del bene in caso di
abusi da parte del debitore o mal conservazione dei beni —> se vede a rischio
l’integrità dei beni.
Beni immobili destinati all’esercizio dell’impresa non iscritti in pubblici registri (decreto
legislativo 385/1993)
—> tutti i beni mobili dell’impresa possono essere colpiti dal privilegio, dalla garanzia
presso la banca.
Come si costituisce questo privilegio (comma II del 46 t.u.b.) —> privilegio che nasce
da contratto (atto scritto pena nullità) —> necessita di indicare quale credito sia
garantito —> tutte le garanzie reali sono accessorie rispetto a un credito.
Comma III —> atto costitutivo trascritto nei registri del tribunale —> opponibile ai
terzi.
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9/03
Garanzie reali senza spossessamento: il pegno da Codici civili richiede sempre lo
spossessamento —> problema della garanzia dei beni d’impresa (che chiaramente
devino rimanere nella disponibilità dell’imprenditore)
Verso la fine del 1800 si inizia con una serie di garanzie su singoli bene, senza
spossessamento —> es. il privilegio sulle macchine industriali (art.2762 c.c.).
(* azione revocatoria e surrogatoria —> sono le due azioni per la conservazione della
garanzia patrimoniale generica del debitore.
Azione surrogatoria (art.2900) —> quando il creditore vede che il suo debitore è
inerte ovvero non esercita i suoi crediti verso i suoi debitori (debitori del debitore),
allora il creditore si surroga al suo posto.)
Dopo l’art.46 t.u.b. abbiamo altre ipotesi di garanzie, che rendono più flessibile le
garanzie mobiliari.
Nel 2004 (d.lgs.) recepimento di una direttiva Ue sulle garanzie finanziarie —> sui
contratti di garanzia finanziaria —> scopo della direttiva: dare uniformità nei vari
diritti europei alle garanzie finanziarie —> hanno come elemento distintivo:
- Piano soggettivo: sono garanzie costituite tra imprese, enti o imprese (pubbliche
amministrazioni) dove non c’entrano mai i consumatori.
- Piano oggettivo: regole che si applicano alle garanzie che hanno ad oggetto
strumenti finanziari (non tutti i beni mobili): azioni quotate (o alienabili in mercati
regolamentati), contratti derivati su azioni ecc., libretti di deposito o risparmio,
regole che si applicano al pegno regolare di titoli (pegno di azioni singole e
determinate).
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Questa regolamentazione ha alcune caratteristiche specifiche:
- Il creditore deve avere “il controllo” (non più il possesso tecnico) dei beni;
- E può esercitare dei poteri anche di sostituzione dei beni —> queste garanzie
finanziarie sono rotative in questo senso: il creditore ha poteri di disposizione
dell’oggetto della garanzia.
Regolamentazione di un settore specifico e ben ristretto.
Qual’è l’oggetto della garanzia, cosa colpisce il pegno non possessorio se c’è il valore
come elemento determinante? Tutti beni sono incollati nel limite massimo indicato —>
viene creato un criterio nuovo di determinazione dell’oggetto, che non riguarda più i
singoli beni, ma che riguarda il valore della garanzia —> ha poi una conseguenza
importante: chi sceglie i beni vincolati? Il creditore —> è un suo potere scegliere.
Quale bene utilizzare come garanzia.
La garanzia mobiliare non possessoria è bilanciata da una formalità pubblicitaria —> è
stato creato un registro nazionale dei pegni non possessori.—> tenuto in modo
informatico dal ministero delle finanze (agenzia delle entrate). Non è ancora
pienamente operativo.
In questo registro si devono trascrivere gli atti costitutivi (pegno non possessorio che
nasce da un contratto); come necessaria è la forma scritta per la validità e la
prelazione (opponibilità ai terzi) nasce con la trascrizione nel registro.
La legge si ispira alle regola dell’ipoteca
Inoltre la legge prevede un termine di efficacia della garanzia diverso dalla durata del
credito —> il pegno non possessorio dura 10 anni —> se il credito pero è più
lungo il termine può essere rinnovato.
Innovative sono le modalità di escussione del pegno non possessorio:
Se è previsto nel contratto, cosa può fare il creditore:
- Regola generale: può far vendere i beni (regola del pegno) —> si soddisfa sul
ricavato;
- Creditore può diventare proprietario dei beni (se previsto), restituendo però al
debitore l’eccedenza tra il valore dei beni e il debito non adempiuto —> evitando il
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problema del divieto patto commissorio, restituisce il maggior valore che possono
avere questi beni;
- terza possibilità il creditore può dare in locazione i beni oggetto del pegno non
possessorio (potere di disposizione): es. fare si che una macchina venga data in
locazione ad un altra società da parte del creditore —> il canone se lo prende il
creditore in quanto va a estinguere il suo credito. Soluzione che troviamo soltanto in
un’altra forma di garanzia, poco utilizzata e rilevante, che è l’Anticresi (lettura e
basta di tale argomento).
———————————————————————————————————————————
Individuazione dei crediti garantiti:
- Principio di accessorietà (fondamentale): garanzia accessoria al credito. Non
esiste la garanzia senza il credito garantito.
- Si può garantire un credito futuro? Si è possibile ma deve essere individuata —> nel
diritto italiano c’è una legge che si dedica su tale problema: la troviamo per
l’ipoteca: art.2852 c.c.: L'ipoteca prende grado (nasce la prelazione), anche
per garanzia di un credito non ancora esistente, ma che dipende da un
rapporto giuridico oggi esistente. es. apertura di credito in conto corrente —>
cioè è un contratto nel quale la banca consente al cliente di prendere soldi dal conto
corrente quando ne ha bisogno (con un limite massimo). L’apertura di credito (la
banca apre il credito) consente che il cliente prenda i soldi —> detta anche FIDO.
Non fa nascere un credito in quel momento (si tratterei di mutuo).
- Altre ipotesi di crediti eventuali nascenti da un rapporto esistente: es. nella vendita
di un immobile —> garanzia per evizione—> il venditore garantisce che nessun
terzo accamperà diritti su quel bene.
- Dal momento della sua iscrizione, anche se è iscritta per un credito condizionale. La
stessa norma si applica per i crediti che possano eventualmente nascere in
dipendenza di un rapporto già esistente.
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Regole riassuntive del pegno non possessorio:
1) tutti i beni dell’impresa sono colpiti (anche senza indicare quali beni indicando un
limite di valore);
2) In caso di escussione il creditore può vendere i beni o prendersi la proprietà
restituendo l’eccedenza. Ma come fa a a prendersi i beni una volta che c’è
l’inadempimento? A scegliere quale bene dell’impresa vuole prendere per
soddisfarsi? Il decreto legge dice: “ il creditore chiede all’ufficiale giudiziario di
andare presso il locale dell’impresa debitrice e prendere fisicamente i beni”. Caso
particolare in cui l’ufficiale giudiziario (che generalmente agisce sotto ordine del
giudice dell’esecuzione).
Problema dei crediti garantiti del tutto futuri ed eventuali—> non ce più il modello di
diritto romano, ma stiamo parlando dei poteri collegati ad uno statuto personale —>
in una società liberale democratica del XX secolo lo statuto personale ha perso
importanza: si fa riferimento a determinate regole applicabili ad un soggetto per via
della sua condizione/ situazione individuale. Es. le regole sui consumatori ; il
fallimento è una tipica regola applicabile allo statuto dell’imprenditore —> soggetto
che rientra però in un categoria di individui.
In uno stato occidentale come il nostro normalmente non esistono regole applicabili ai
soggetti in virtù della loro religione.
Se abbiamo un soggetto (es. banca) che ottime un pegno non possessorio (ovvero
prendersi i beni che decide, quando l’impresa non dovesse pagare un finanziamento
che ancora non c’è —> stiamo dando a un soggetto (banca) una serie di poteri sui
beni dell’impresa anche se non c’è ancora un credito esistente —> se il creditore teme
che la sua garanzia possa essere a rischio, può attivarsi con il sequestro (ordine
inibitore): il creditore chiede al giudice di vietare determinati comportamenti
all’impresa che ha costituito un segno non possessorio.
Quindi se noi consentiamo che venga creato il pegno non possessorio per crediti del
tutto futuri (creato e trascritto nel registro) significa che abbiamo un’impresa, un
potenziale e futuro forse debitore che attribuisce ad un soggetto (banca), potenziale e
futuro creditore, una serie di poteri sui beni dell’impresa —> in questo senso non è
piu un diritto reale di garanzia —> il futuro creditore esercita dei poteri rilevanti dal
suo statuto personale perche è stato individuato nel contratto come creditore.
10/03
Contratti di garanzia finanziaria —> decreto attuattivo della direttiva (decreto del
2004) con quelle limitazioni soggettive e oggettive (garanzie su strumenti finanziari
che riguardano soggetti diversi dalle persone fisiche) —> ampliamento dei poteri del
creditore. La direttiva (direttiva non è scritta secondo le qualificazioni dello stato
nazionale) si applica a tutte le forme di garanzia mobiliare presenti negli stati
nazionali, quindi si applica al pegno, al trasferimenti di proprietà in garanzia, al pegno
su crediti ecc. —>la direttiva da delle regole generali applicabili a tutte le forme di
garanzia mobiliare. Controllo sui titoli oggetti dati in garanzia e ampliamento poteri del
creditore (es. disporre dei titoli dati in garanzia anche se sono individuati).
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La garanzia diventa rotativa: anche se viene dato in garanzia come pegno uno
strumento finanziario determinato, il creditore ne può disporre cioè lo può vendere e
riceve del denaro. È obbligato al termine del contratto di garanzia finanziaria a
restituire ciò che aveva ricevuto in pegno (ratio: consentire al creditore di smobilizzare
il più possibile gli strumenti finanziari dati in garanzia).
Es: banche danno finanziamenti alle imprese, queste come garantiscono? Possono
dare in garanzia dei titoli, dei strumenti finanziari.
Pegno irregolare
Nei contratti irregolari si fa riferimento a denaro o cose fungibili
Deposito irregolare: art. 1782: depositato denaro o cose fungibili (determinate nel
genere) —> la proprietà dei beni passa al depositario (unico caso —> conseguente
alla natura dei beni)—> “Se il deposito ha per oggetto una quantità di danaro o di
altre cose fungibili, con facoltà per il depositario di servirsene, questi ne acquista la
proprietà ed è tenuto a restituirne altrettante della stessa specie e qualità.” Nel
deposito regolare il depositario non diventa mai proprietario!
Restituzione tantundem —> identica quantità di cose dello stesso genere.
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Art. 1851 —> Pegno irregolare: contratto di garanzia: quando ha ad oggetto denaro
o cose non individuate o cose che il creditore pignoratizio è autorizzato a usare, ecco
che passa la proprietà —> “Se, a garanzia di uno o più crediti, sono vincolati depositi
di danaro, merci o titoli che non siano stati individuati o per i quali sia stata conferita
alla banca la facoltà di disporre, la banca deve restituire solo la somma o la parte delle
merci o dei titoli che eccedono l'ammontare dei crediti garantiti. L'eccedenza è
determinata in relazione al valore delle merci o dei titoli al tempo della scadenza dei
crediti.”
es. Debitore costituisce qualcosa in pegno a favore del suo creditore, es. denaro o
cose fungibili. Es. tot. numero di bottiglie di vino, o un lingotto d’oro. Creditore
diventa proprietario —> può anche bere le bottiglie di vino. Se non viene pagata alla
fine, dovrà restituire il tantundem, cioè un eguale quantità di cose dello stesso genere.
Art.1851 —> Il creditore deve restituire l’eccedenza di valore tra il vino e il suo credito
non adempiuto al debitore, cioè avviene al momento dell’inadempimento. (divieto
patto commissorio). Si tiene la quantità e restituisce l’eccedenza di valore.
es. debito di 100 —> D ha in pegno del petrolio (valore di 100) che però dopo 12 mesi
il valore di tale scende a 80 —> D non adempie e C non deve restituire l’eccedente,
rimane il credito per 20? C rimane con il credito di 20 —> problema dell’esdebitazione.
Il pegno irregolare ha effetto esdebitativo? No perche è una garanzia il pegno
Il meccanismo di esdebitazione vale soltanto per la datio in solutum: cioè una
prestazione in luogo di adempimento (art.1197 c.c.) —> prestazione che viene fatta
alla scadenza del debito —> estinzione concordata alla fine del debito. Figura che non
subisce il problema della nullità del patto commissorio (in quanto il patto commissorio
si fa prima o durante la vita dell’obbligazione). Questa viene fatta alla fine del
rapporto obbligatorio (quando c’è stato inadempimento). Eccedenza viene calcolata al
momento dell’inadempimento —> stima fatta da un terzo soggetto indipendente.
PATTO MARCIANO
Questi due passaggi (pegno irregolare e la riserva di proprietà) ci portano ad un terzo
istituto ovvero il Patto Marciano o alienazione della proprietà con scopo di garanzia.
Negli ultimi anni si sono affastellate 4/5 figure di patti marciani diversi l’uno dall’altro
—> noi tendiamo a dare un termine generico.
Manca una norma di legge generale sul patto marciano, ci sono una serie di legge
speciali: il patto marciano è un patto atipico (non è regolamentato dal codice o in
maniera esaustiva da una legge) ma ne esistono dei sottotipi legali, cioè disciplinati da
leggi speciali. Il Tipo generale non trattato dalla legge —> discipline di legge nei
sottotipi. Situazione caotica —> ci sono due possibilità o:
1) il Parlamento o il Governo (se ha una delega) disciplina la figura generale;
2) Rimane la lacuna normativa che viene colmata dalla dottrina e dalla giurisprudenza
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Ne il creditore ne il debitore possono calcolare il valore, non possono ne nominare un
loro perito di fiducia, nemmeno prestabilire il valore del bene.
Figura non prevista dal codice ma che la giurisprudenza ritiene ammessa —> è una
proprietà con funzione di garanzia.
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15/03
Passaggio di proprietà —> valida in caso di causa onorosa: controprestazione
ricevuta, oppure se manca la causa onerosa il trasferimento della proprietà è valido in
presenza della forma solenne prevista per la donazione (atto pubblico con due
testimoni). Cosi l’ordinamento giuridico protegge/controlla il trasferimento di proprietà
dei beni imponendo questa alternativa: c’è una controprestazione (causa onerosa,
oppure è presente una forma solenne (per evitare che l’alienante si privi della
proprietà di un bene a titolo gratuito).
Connotazioni diversificate nei sistemi giuridici europei.
Nel codice —> c’è un caso nel quale emerge un trasferimento di proprietà fatto senza
corrispettivo ma che non richiede la forma di donazione: causa economica e giuridica
—> mandato ad acquistare beni immobili senza rappresentanza —> D chiede
ad L di comprare una villa: proprietà del mandatario in quanto stipula in nome proprio
—> effetti a favore del mandatario ma l’ha stipulato per conto di D, che l’ha
incaricato.
22
Mandatario compre con i soldi del mandante —> D vuole diventare titolare effettivo
della villa, che succede? art. 1706, 1707 —> serve un contratto traslativo con il
quale il mandatario adempie l’obbligo che ha e trasferisce il bene immobile.
Art. 1706 —> “Il mandante può rivendicare le cose mobili acquistate per suo conto
dal mandatario che ha agito in nome proprio, salvi i diritti acquistati dai terzi per
effetto del possesso di buona fede.
Se le cose acquistate dal mandatario sono beni immobili o beni mobili iscritti in
pubblici registri, il mandatario è obbligato a ritrasferirle al mandante. In caso
d'inadempimento, si osservano le norme relative all'esecuzione dell'obbligo di
contrarre.
Art. 1707 —>"I creditori del mandatario non possono far valere le loro ragioni sui
beni che, in esecuzione del mandato, il mandatario ha acquistati in nome proprio,
purchè, trattandosi di beni mobili o di crediti, il mandato risulti da scrittura avente
data certa anteriore al pignoramento, ovvero, trattandosi di beni immobili o di beni
mobili iscritti in pubblici registri, sia anteriore al pignoramento la trascrizione dell'atto
di ritrasferimento o della domanda giudiziale diretta a conseguirlo.
Negozio fiduciario —> dove un soggetto incarica l’altro (fiduciario) senza
rappresentanza. Quel trasferimento ha la sua causa nell’obbligazione di adempiere, di
ritrafrire al mandante quel bene —> regola alla base dei negozi fiduciari —> fiduciante
incarica il fiduciario di fare qualcosa senza rappresentanza. Non richiede la forma della
donazione per la sua causa che lo giustifica: traferire il bene in adempimento di un
obbligazione in quel senso.
Medesima evoluzione successa nella Cessione di crediti in garanzia —> metà anni 50.
16/03
Trasferimento dei diritti di credito, cessione dei crediti in garanzia
Sentenze 2013 in poi —> trasferimento proprietà in funzione di garanzia —>
evoluzione che è Giua avvenuta negli anni 50’ per i crediti —> Problema dell’oggetto
di garanzia (diritto di credito).
Pegno sui diritti di credito —> es D. Debito di 100 verso C —> D vuole dare una
garanzia reale sul singolo bene o diritto, lo fa attraverso un diritto di credito,
sottopone a garanzia un suo diritto di credito verso L (che deve 120n a D).
Accordo tra D e C con il quale viene costituito in pegno il credito che D ha verso L —>
abbiamo una garanzia reale dove C diventa creditore pignoratizio, e potrà escutere im
credito dato in garanzia. Struttura del pegno sui diritti di credito.
I crediti ceduti sono crediti pecuniari —> situazione diversa rispetto alla cessione di un
determinato bene (es. alloggio, orologio), non c’è rischio di eccedenza rispetto al
credito garantito e non pagato —> diventa molto facile gestire la questione
dell’eccedenza, per cui il Divieto del patto commissorio fuori dalla discussioni relative
alle cessioni di crediti.
Cassazione e i giudici italianai hanno elaborato le regole sulla cessione in garanzia dei
crediti che nel codice non esiste —> ovvero non esiste la figura della cessione di un
credito come garanzia.
Art. 1260 ss. —> art. sulla cessione di crediti in generale —> dal punto di vista
causa della cessione: può essere a titolo oneroso o gratuito. Non specifica niente altro
Problemi risolti da una serie di sentenze:
es: D trasferisce a C il suo credito verso L —> titolare del credito dopo la dazione in
garanzia: il creditore resta D ma C è creditore pignoratizio (ha un pegno: in caso di
inadempimento ottenere il pagamento da L) di un credito, ma non è titolare autonomo
del credito. Questa è la grossa differenza che si ha con l’apparizione sulla scena della
cessione dei crediti
es. cessione del credito del 1260: D cede a C il credito —> differenza rispetto al
primo caso perché C diventa titolare dl credito ed esercita tutti i poteri normali che
esercita un creditore, non solo titolare di un pegno —> il credito diventa roba sua di
C, MA il passaggio questo credito è stato fatto con passaggio di garanzia —> C non
può compiere degli atti che contrastino che non siano coerenti con la causa di
garanzia.
Es —> C sta simpatico L, C può rinunciare al credito? NO. Comportamento illegittimo.
Quel credito ha lo scopo di garantire C. Limitazione dei suoi poteri nel diritto che le è
stato dato —> confine che viene messo con divieti.
C non può rimettere il debito ovvero liberare L —> come titolare del credito in
astratto ha quel potere e la liberazione di L sarebbe anche efficace ma non poco farlo
perche è un atto illegittimo e quindi avrà delle conseguenze risarcitorie a carico di C
—> illustra il problema fondamentale di una alienazione in garanzia (cessione di
credito in garanzia): Il titolate del diritto, dato in garanzia, subisce una limitazione nei
suoi poteri giuridici —> ha una titolarità conformata dallo scopo di garanzia.
C potrebbe concretamente liberare L ma non deve farlo (limitazione nell’esercizio del
diritto che le è stato dato) —> confine che viene messo con divieti.
Ma non basta:
Ci sono anche una serie di obblighi positivi da rispettare: l’interesse di D esiste: se
D adempie torna lui ad essere creditore di L —> quindi D ha interesse alla
conservazione, diligente gestione del diritto dato in garanzia: quindi C deve
conservare, esperire tutte le azioni eventualmente necessarie per conservare
l’integrità del credito verso L. Se L vende i suoi beni in maniera sconsiderata C è
legittimato all’azione revocatoria, ha l’obbligo di attivarsi: agire in revocatoria per
salvaguardarsi e anche l’interesse di D. C può anche agire in surrogatoria se L è inerte
nell’esercitare i propri crediti verso altri soggetti, ma deve farlo (non solo legittimata)
—> conservare il più possibile l’integrità di questo credito.
I poteri di D, in caso di comportamenti di C scorretti:
- Non è titolare attuale del credito;
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- Condizione: due soggetti: uno è titolare del diritto condizionato (C), cioè se si
verifica l’evento (D paga C) quel credito torna in dietro; D ha un aspettativa:
(termine non inserito nel codice): ha un interesse sostanziale perche se si verifica
l’evento previsto ritorna lui titolare. Nel codice c’è scritto “il titolare del diritto
condizionato lo può esercitare e disporne ma sempre con la stessa condizione, l’altra
parte può fare atti conservativi, può disporne con condizione sospensiva (regole
generale sulla condizione nel contratto)”
17/03
Patto marciano —> codice civile non dice nulla ma ci sono dei sottotipi, non c’è una
tipizzazione legale —> insieme di soluzioni spesso di vario contenuto che hanno come
26
risultato quello di far acquisire al creditore il bene dato in garanzia o il suo prezzo
(vendere da se il bene e si soddisfa sul ricavato) con correttivi:
- obbligo di restituire l’eccedenza in base alla stima di valore fatta al momento
dell’inadempimento;
- Non sempre avviene il trasferimento della proprietà in garanzia —> meccanismo
marciano, l’escussione secondo le regole marciane : regole inesatte su garanzie
normali.
fondamento: Autotutela del creditore: il creditore si soddisfa in autotutela, senza
passare dal giudice, senza nessuna forma di controllo o gestione giudiziale del
soddisfacimento del credito.
Uno di questi è il Pegno non possessorio (d.l. 59/2016): riconducibile a questo gruppo
di patti marciani ed è caratterizzato dalla presenza di un diritto reale di garanzia
(pegno nella variante non possessoria) sulla quale si innestano queste regole di
escussione marciana: ovvero i poteri del creditore di o vendere il bene o mantenere la
proprietà del bene restituendo l’eccedente.
22/03
Tre punti che emergono dal 48 bis (trasferimento di proprietà di un immobile in
garanzia per un finanziamento bancario) —> altra versione di patto marciano:limite
soggettivo (creditore esercente il credito)
Strutturata come trasferimenti di proprietà sospensivamente condizionato, dove
l’evento dedotto in condizione è l’inadempimento del debitore (cioè l’impresa non
adempie il rimborso del finanziamento, quell’evento fa produrre affetti al trasferimento
in garanzia e la banca diventa proprietaria dell’immobile con il solito obbligo di
restituire l’eccedenza tra il valore del bene stimato in quel momento e il debito non
adempiuto.
Tre problemi dovuti alla genericità di tale articolo —> riguardano tutte le forme di
garanzie marciane:
1)Problema della derogabilità: Questi sottotipi legali contengono una
regolamentazione inderogabile oppure le regole sono derogabili? Non è scritto
nessuna parte —> la soluzione prevalente individuata dalla dottrina richiede di
distinguere due categorie di regole :
- Da un lato le regole tipologiche: regole che concorrono a individuare il tipo
contrattuale —> non si può derogare. Es. il prestito vitalizio ipotecario ha
come regola tipologica che si tratta di un finanziamento fatto a persona ultra-
sessantenne (elemento tipologico) —> elemento che determina il tipo
contrattuale di cuoi stiamo parlando. Elemento strutturale, caratterizzante
necessariamente quel contratto —> regole inderogabili.
- Dall’altro regole non derogabili poste a tutela del debitore —> es. nel
48 bis si prevede una soglia specifica (quantitativa) di inadempimento che
consente al creditore di avvalersi delle clausole marciane (di prendersi la
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proprietà del bene o del ricavato). Art.1454 —> gravità dell’inadempimento:
non ogni inadempimento consente la risoluzione del contratto (ma
l’inadempimento di non lieve entità —> da vedere caso per caso) —> in
queste discipline la legge stabilisce una quantità dell’inadempimento
mancante (rate non pagate) —> regola che non può essere modificata a
svantaggio del debitore, ovvero non si può nel contratto stabilire “anche il
mancato pagamento di una rata soltanto consente di attivare il meccanismo
marciano di appropriazione del bene “: NON si può fare —> si può solo
derogare in senso favorevole al debitore. Anche le disposizioni di legge che
sono tutela del debitore non sono derogabili.
Legge sul prestito vitalizio ipotecario —> disposizione un po generica:“ la banca che
ha l’ipoteca sull’immobile deve restituire l’eccedenza dopo la vendita dell’immobile” >
restituire agli eredi l’eccedenza e agli altri aventi diritto
—> Chi sono questi? L’interpretazione di quella norma porta a dire la banca deve
guardare se ci sono Creditori con prelazioni su quel bene, che la banca ha venduto —
> diventa onere della banca fare attenzione nella fase di restituzione dell’eccedenza,
se ci sono prelazioni riconosciute o aventi dritto su quella somma.
Poteri del creditore che prevale sugli altri, bilanciati dall’onere di verificare se ci sono
prelazioni conosciute e aventi diritto su quella somma.
Tre punti fondamentali della disciplina imperfetta dei tre patti marciani.
IPOTECA
Nel codice ha la regolamentazione più precisa e con maggiore estensione.
È una garanzia reale che ha la caratteristica di colpire beni immobili, vengono anche
assoggettati a ipoteca i mobili registrati (navi, aereomobili, autoveicoli con targa).
Va fatta una precisazione sui “beni immobili”, ovvero l’oggetto dell’ipoteca: “colpisce
la proprietà dei beni immobili, l’usufrutto dei beni immobili, il diritto di
superficie (diritto di fare e di mantenere un manufatto/opera al di sopra o al di sotto
di un terreno di un’altro proprietario: superficiario può costruire —> termine di
prescrizione: se non costruisce entro tot. anni si estingue il diritto di superficie —>
proprietà del superficiario, ovvero chi costruisce non del proprietario del suolo —> se
crolla scattato i tot. Anni per ricostruire —> deroga al principio di accessione: ovvero
si presume che tutti gli edifici siano di proprietà del proprietario del suolo) su beni
immobili, l’uso e l’abitazione no perche non sono cedibili e espropriabili, non
è ipotecabile anche il diritto si servitù (viene colpito dall’ipoteca che grava sul
fondo dominante).
L’ipoteca colpisce anche le pertinenze del bene —> ovvero i beni posti a servizio o
ornamento di una cosa principale es. garage rispetto all’alloggio, la statua rispetto al
giardino. Non vuol dire che la singola pertinenza è ipotecata —>senso della frase: il
creditore che ha ipoteca sulla cosa principale può espropriare il bene principale con le
pertinenze (es. del giardino può espropriare anche le statue presenti all’interno). Il
creditore che usa l’ipoteca ottiene l’espropriazione del mobile principale con le
pertinenze.
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- Specialità: l’ipoteca colpisce un bene determinato —> non può esistere un
ipoteca che colpisce tutti i beni immobili del debitore; devono essere individuati!
- Indivisibilità: regola che troviamo anche nel pegno (tutte le garanzie reali lo
troviamo) —> il bene ipotecato garantisce il credito con ogni sua parte: la divisione
dell’immobile ipotecato oppure del credito che viene garantito è indifferente, non
limita il diritto del creditore. es. ipotecato a favore della banca un’alloggio, dopo
qualche anno il proprietario divide l’alloggio in due appartamenti separati. La banca
come si comporta? Per lei è del tutto indifferente —> può far espropriare entrambi
gli alloggi per il suo credito (non c’è Duun limite) —> nello stesso modo se si divide
il credito. L’immobile garantisce ogni parte del credito —> ogni divisione dalla parte
del credito consente ai nuovi creditori pro quota di aggredire l’intero bene ipotecato.
23/03
Tre tipi di ipoteca:
- Ipoteca Legale
- Ipoteca Giudiziale
- Ipoteca Volontaria
- La giurisprudenza ne ha elaborato una quarta —> l’ipoteca tributaria: che va a
garantire crediti fiscali, che viene iscritta a favore dello Stato dalla Agenzia delle
Entrate. Rilevanza negli ultimi anni.
Differenza tra i tre tipi di ipoteca che riguarda sia l’origine storica sia la loro funzione
all’interno del sistema giuridico:
- Ipoteca legale —> Garantisce l’alienante di un immobile per i crediti che derivano da
un contratto;
- Ipoteca giudiziale —> iscritta dal creditore in base ad una sentenza di condanna;
- Ipoteca volontaria —> ipoteca iscritta in base alla concessione fatta dal debitore o
da un terzo datore —> nasce da contratto di concessione di ipoteca.
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IPOTECA LEGALE
Art. 2817 —> “Hanno ipoteca legale:
1) l'alienante sopra gli immobili alienati per lo adempimento degli obblighi che
derivano dall'atto di alienazione;
2) i coeredi, i soci e altri condividenti per il pagamento dei conguagli sopra gli immobili
assegnati ai condividenti ai quali incombe tale obbligo;
3) lo Stato sopra i beni dell'imputato e della persona civilmente responsabile, secondo
le disposizioni del codice penale e del codice di procedura penale.”
Non vive da sola nel sistema giuridico, va sempre considerata in rapporto alle regole
del sistema —> È funzionalmente collegata alle regole sul trasferimento della
proprietà dei beni immobili.
La proprietà si trasferisce con il consenso legittimamente manifestato (art.1376:
contratto con effetti reali),quindi con l’accordo tra le parti (del contrato di vendita) —>
Principio consensualistico.
Controprestazione: pagamento del prezzo.
Se il venditore non riceve l’intero prezzo o non viene pagato al momento del contratto
—> Trasferimento della proprietà (art.1376) —> indipendente dalla controprestazione,
nel caso in cui il compratore non paghi il prezzo —> la proprietà passa lo stesso. Se
firma il contratto di vendita senza essere pagato —> da quel momento la proprietà si
trasferisce al compratore, indipendentemente dal pagamento del prezzo.
Il venditore dovrà fare una causa in tribunale per ottenere o l’adempimento
coattivo (sentenza di condanna del compratore a pagare il prezzo e con l’ufficiale
giudiziario mettere le mani nei patrimonio del comparatore) oppure chiede la
risoluzione del contratto che fa venir meno il passaggio di proprietà.
Quadro generale ricevuto dal diritto francese.
La soluzione italiana del principio consensualistico (proprietà che passa in base al
contratto di vendita) è la soluzione che si è affermata nel diritto comune francese
(diritto del 1500-1700) —> travasata poi nel codice francese.
Principio consensualistico o modello francese —> uno dei due possibili sistemi per il
trasferimento della proprietà, uno dei due modelli; l’altro è il modello tedesco:
Modello tedesco (lo troviamo anche nel sistema tavolare italiano: ovvero nelle
province di Trento, Bolzano, Gorizia, Trieste, Udine; in Austria, parzialmente in
Spagna)—> alternativa al modello consensualistico: rifiuta il passaggio di proprietà in
base al contratto di vendita, ma questo avviene tramite l’iscrizione nei pubblici registri
(a volte ci vuole addirittura prima uno specifico atto traslativo, che viene poi iscritto
nei pubblici registri). Sistema più puro che distingue il contratto di vendita da un
successivo atto traslativo, che viene iscritto nei pubblici registri.
Il contratto di vendita non trasferisce la proprietà in questo sistema.
Due esiti contrapposti dell’evoluzione del diritto romano nel periodo del diritto
comune. Il diritto romano di base considerava due negozi per trasferire la proprietà:
- Il Contrato
- l’Atto traslativo (atto formale): la traditio e per le res mancipi era la mancipatio
Diritto romano ha lasciato all’Europa del diritto comune questa duplicità —> il
contratto di vendita che non trasferisce la proprietà e un atto successivo (traditio) che
trasferisce la proprietà.
È andata a finire in due modi differenti in Francia e Germania, evoluzione
contarpposta:
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In Francia si ha la tendenza a far prevalere il contratto per il trasferimento delle
proprietà —> all’interno del contratto di vendita si aggiunge una clausola che
contestualmente trasferisce il possesso al compratore —> la traditio (che trasferisce la
proprietà) viene inglobata nel contratto di vendita: di questi due pilastri che derivano
dal diritto romano la tradizione francese fa cadere il secondo —> affermazione del
principio consensualistico. La traditio nascosta come modo di trasferire la proprietà.
Inoltre la causa è necessaria per il trasferimento della proprietà. Vizi del contratto
fanno cadere automaticamente il trasferimento della proprietà
Es.
1) Contratto di compravendita, che non trasferisce la proprietà;
2) Atto traslativo: (astratto) con cui la proprietà viene trasferita —> iscrizione nei
registri immobiliari. In caso di nullità del contratto, ma viene compiuto l’atto
traslativo, la proprietà passa comunque. Anche nel caso in cui non c’è nessun
contratto di vendita —> ma c’è un atto traslativo: la proprietà passa anche in
questo caso. Manca di causa connette all’alienante di riprendersi la proprietà
mediante un’altro atto traslativo all’indietro —> la mancanza di causa non toglie gli
effetti del trasferimento, consente poi all’aliante di richiedere la restituzione
mediante un atto traslativo. Essendo astratto la proprietà passa —> indipendente
da una causa sottostante —> l’assenza di causa consente all’alienante un’azione
personale di restituzione.
Assenza di causa da un’azione personale di restituzione —> diritto di credito a
ottenere il trasferimento indietro, mentre nei sistemi franco-italiano, dove non c’è
l’atto traslativo, la nullità della vendita fa venir meno il trasferimento —> ha un’azione
reale (rivendicazione) a riprendersi il bene, essendo lui il proprietario.
La proprietà si traferisce per un atto astratto, indipendente da un. Accusa
sottostante. L’assenza di causa consente all’alienante un’azione personale di
restituzione mediante un nuovo atto traslativo.
Come viene garantito il venditore per il pagamento del prezzo, che ha un credito nei
confronti del compratore ma non ha più la proprietà del bene? —> codice attribuisce
al creditore un’ipoteca su quell’immobile venduto, in quanto la proprietà è passata al
compratore. Attribuisce a quel venditore una prelazione sull’immobile per il
pagamento del prezzo rispetto agli altri creditori chirografari.
È la legge che concede ipoteca —> automatica, prevista per legge —> Soluzione che
arriva dalla Francia del 1600 —> Il venditore non pagato ha una garanzia reale su
quell’immobile —> ha una prelazione
Art. 2834 —> l’iscrizione dell’ipoteca legale deve essere fatta automaticamente dal
conservatore dei registri immobiliari contestualmente alla trascrizione del contratto da
cui sorge. Passaggio automatico: viene trascritta la vendita, quindi il compratore
diventa proprietario immediatamente dopo viene iscritta l’ipoteca contro il compratore
(proprietario) a favore del venditore —> per il pagamento del prezzo. Regola
dell’automaticità —> il principio di fondo: aver eliminato l’atto traslativo, facendo
sorgere di come tutelare il venditore, ha imposto di adottare l’ipoteca legale come
tutela del venditore.
Ipoteca legale è un’elemento strutturale che si collega/ dipende dal trasferimento della
proprietà in base ad un contratto (principio consensuialistico).
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Richiede una protezione del venditore non pagato —> p. consensualistico è una
formula descrittiva troppo generale, e nasconde questo passaggio dell’ipoteca legale
Nel sistema tedesco l’ipoteca legale non esiste perche la separazione tra le due
(contratto e atto traslativo) è sufficiente a tutelare il venditore.
Descrizione generale (art.1376) ma che non corrisponde all’effettive regole applicate.
In Germania l’ipoteca legale non serve —> perche la separazione temporale tra il
contratto di vendita e l’atto traslativo è di per se sufficiente a proteggere il venditore.
Sul piano pratico l’ipoteca legale salata fuori più da sentenze che non da contratti, in
quanto i contratti preliminari sempre più utilizzati rendono inutili tali ipoteche.
Nasce anche dalla divisioni di immobili quando c’è un conguaglio —> figli litigano
sull’eredita e fanno una causa di divisione —> art.2817 secondo comma —> se c’è un
conguaglio in denaro per equilibrare i valori. Sentenza di divisione che prevede dei
conguagli, che saranno pagati.
Contratto preliminare che contrasta il consensualimo.
In Germania però non esiste il contratto preliminare —> non serve: nasce dalle
elaborazioni teoriche della pandettistica del 1870. Recepito in Italia da un’autore nel
1894, finisce nel codice del 1942 e nel 1997 il preliminare di vendita immobiliare può
essere trascritto e il risultato è che nell’utilizzazione della prassi ha messo fuori gioco il
consensualismo. Modello tedesco sotto falso nome di contratto preliminare.
Ipoteca legale non serve quindi più a niente
IPOTECA GIUDIZIALE
Art.2818 —> “1. Ogni sentenza che porta condanna al pagamento di una somma o
all'adempimento di altra obbligazione ovvero al risarcimento dei danni da liquidarsi
successivamente è titolo per iscrivere ipoteca sui beni del debitore.
2. Lo stesso ha luogo per gli altri provvedimenti giudiziali ai quali la legge attribuisce
tale effetto.
Ha come titolo/fonte una sentenza di condanna o altro provvedimento idoneo per
legge. Es: C doveva avere 100.000 da D, C in base al credito va in tribunale e chiede
una sentenza di condanna (che condanna D a pagare) —> per fare più in fretta chiede
un decreto ingiuntivo: è una condanna sotto forma di decreto che si chiede più in
fretta in determinate situazioni (quando il credito è liquido ed esigibile). il decreto
ingiuntivo può essere richiesto senza nemmeno informare il debitore.
Il creditore che ha questo titolo giudiziario può iscrivere un’ipoteca —> si fonda su
un provvedimento giudiziario.
Su che beni? Su qualunque bene immobile, presente o futuro, del debitore —>
scegliere debitore, fino all’estinzione del credito per prescrizione (10 anni). Non è
prevista per legge una corrispondenza quantitativa tra il credito e il valore del bene.
Ipoteca giudiziale è uno strumento brutale, che premia il creditore più veloce che ha
iscritto per primo la sentenza.
Si sta affermando un principio di proporzionalità: rispetto della proporzione tra il
credito e il valore del bene —> sull’idea dell’accessorietà della garanzia.
Regola sull’ipoteca giudiziale è estremamente favorevole al creditore: può iscrivere
ipoteca su tutti gli immobili presenti o futuri, non ci sono limiti di valore.
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29/03
Cosa significa avere un’ipoteca su tutti i beni del debitore condannato senza sistema di
pubblicità immobiliare? Si posizione giuridica opponibile ai terzi, ma veniva
considerata come l’azione esecutiva, con la possibilità di espropriare il bene anche
contro i terzia acquirenti —> non funziona come garanzia come la intendiamo noi. È
soltanto una regola specifica sull’espropriazione del bene. Il creditore che ha vinto con
sentenza può attaccare qualunque immobile del debitore condannato anche se è stato
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venduto a un terzo. Mentre ogni altro creditore non poteva espropriare un bene
venduto. Quindi l’ipoteca giudiziale del 1500-1700 francese era soltanto alla fine
un’azione esecutiva, espropriazione del bene immobile.
Quando poi con il codice francese nasce la pubblicità immobiliare queste due regole si
fondono: cioè l’antica regola francese “il creditore ha ipoteca su tutti i beni perche ha
una sentenza di condanna” —> diventa il creditore con la sentenza deve iscrivere
ipoteca (la sua garanzia) nei registri immobiliari —> Diventa una garanzia sui singoli
beni. Passaggio da una regola di tipo generale a una regola soggetta al principio di
specialità che caratterizza il sistema di pubblicità. La vecchia regola generale unita alla
pubblicità significa che la posizione del creditore viene assoggettata al principio di
specialità del registro immobiliare (quali beni sto ipotecando).
l’evoluzione storica che ci porta al 2818 —> “Ogni sentenza che porta condanna al
pagamento di una somma o all'adempimento di altra obbligazione ovvero al
risarcimento dei danni da liquidarsi successivamente è titolo per iscrivere ipoteca sui
beni del debitore. Lo stesso ha luogo per gli altri provvedimenti giudiziali ai quali la
legge attribuisce tale effetto.”
Da questa evoluzione nasce però la sproporzione per cui un creditore per 100.000 può
iscrivere ipoteca su un’immobile che ne vale 30.000.000 —> problema che deriva
dall’evoluzione storica dell’ipoteca giudiziale.
Prima la dottrina e poi la giurisprudenza negli ultimi 20-30 anni accolgo l’idea di
proporzionalità tra la garanzia e il credito:
Ragione storica —> importanza data alla costituzione, norme per l’interpretazione del
codice civile; proporzionalità viene fuori dal:
- Art.3: principio di uguaglianza;
- Art.24 (tutela giudiziaria) —> la costituzione riconosce il diritto di azione
strumentale a una pretese sostanziale. L’ipoteca giudiziale come primo passaggio
verso l’espropriazione (quindi come l’inizio di un procedimento in giudizio).
La proporzionalità dalla garanzia deriva anche da uno dei principi base delle garanzie
ovvero l’accessorietà —> in questa interpretazione che si sta svolgendo negli ultimi 20
anni, l’accessorietà viene intesa non più soltanto come accessorietà della garanzia
rispetto al credito ma viene interpretata in maniera evolutiva: ovvero che vale anche
dal punto di vista quantitativo —> accessorietà quantitativa —> collegata al
credito da garantire (siamo in un settore in movimento)
In base a questa sentenza —> evoluzione lineare: rivoluzione anche sulle altra
garanzie reali: pegno, pegno non possessorio, patti marciani, privilegio —> valutati
anche loro in base alla proporzionalità? Queste sono Garanzie volontarie e non
giudiziarie (debitore che con un contratto, concede liberamente al creditore una
garanzia).
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Problema di tensione tra due principi:
- libertà contrattuale
- Proporzionalità della garanzia come correttezza nella contrattazione/ nei rapporti
contrattuali (tutela del debitore);
Nel sistema giuridico di sta affermando una lotta contro l’abuso di posizione
dominante —> si cerca di risolvere questa disputa a tutela del debitore.
Art. 2818 2° comma —> provvedimenti da cui deriva: “Lo stesso ha luogo per gli
altri provvedimenti giudiziali ai quali la legge attribuisce tale effetto.” Non solo quando
il creditore ha una sentenza di condanna ma anche quando la legge attribuisce a un
provvedimento del giudice l’effetto di fondare l’iscrizione di ipoteca giudiziale.
L’ipoteca giudiziale può essere iscritta dal debitore sempre in caso di sentenze di
condanna (1° comma) e nei casi in cui la legge lo consente per diverso provvedimento
Disposizione che portato un’ampliamento nell’ambito dei provvedimenti.
Es. decreto ingiuntivo (ottenibile senza contraddittorio).
Ci sono casi in cui l’ipoteca giudiziale può essere iscritta senza una condanna vera e
propria —> casi classici dei provvedimenti di separazione e divorzio tra coniugi:
quando in un provvedimento di separazione o divorzio, uno dei due coniugi deve
pagare una somma all’altro, il provvedimento è titolo per l’iscrizione ad ipoteca
giudiziale. Il coniuge che deve ricevere questo pagamento (coniuge creditore) può
iscrivere ipoteca giudiziale. In questo modo l’ipoteca non è più tanto una reazione
all’inadempimento.
Cassazione ha adottato una soluzione per rendere meno rigida tale regola: “il coniuge
non dovrebbe iscrivere l’ipoteca se non ha un periculum in mora di inadempimento”.
—> collegare questo ad un evento dannoso. Valutazione dell’eventuale sussistenza del
pericolo spetta al giudice.
L’ipoteca giudiziale ha una forza espansiva elevata —> utilizzabile in molte ipotesi:
sistema pensa favorire il creditore in tante situazioni diversificate.
30/03
IPOTECA VOLONTARIA
L’ipoteca volontaria può essere concessa con un atto unilaterale —> sufficiente la
volontà di chi concede l’ipoteca: il debitore o un terzo datore che interviene. Contratto
a struttura unilaterale
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La causa è la causa di garanzia: LA concessione di ipoteca è sostenuta dalla causa
di garanzia, quindi non ci deve essere una controprestazione perché il contratto sia
efficace.
Troviamo le stesse regole che analizzeremo più avanti con la Fideiussione: abbiamo
sempre un terzo soggetto che interviene (D deve 100 a C, e interviene L per garantire
questa obbligazione —> concede ipoteca sul proprio immobile a favore di C) —> la
concessione del terzo datore non deve indicare nel perche L sta facendo questa
operazione (non deve indicare una qualche causa onerosa) —> nessuna rilevanza ai
fino della validità e dell’efficacia della concessione d’ipoteca.
Il terzo che da questa garanzia avrà i suoi motivi ma non rileva per la validità della
concessione d’ipoteca, mentre è importante che vi sia una causa di garanzia. La
concessione d’ipoteca del terzo datore È valida in quanto sorretta da una causa di
garanzia.
Liberalità indiretta: concedere la garanzia da parte di un terzo datore (ad esempio
quando c’è un rapporto familiare) il garante interviene senza ricevere nulla in
cambio (ma non siamo nell’ambito della donazione formale).
Concessione di ipoteca volontaria sta in piedi perche sostenuta dalla causa di
garanzia.
Aspetto che riguarda soltanto l’ipoteca volontaria: concerne gli effetti del
contratto di concessione d’ipoteca prima dell’iscrizione nei registri immobiliari.
—> avviene il contratto di concessione di ipoteca
—> e in un momento successivo l’iscrizione nei pubblici registri.
Mentre per le altre due ipoteche il meccanismo è diverso: non c’è una prima fase dove
il soggetto la concede o si rende partecipe verso il creditore. —> anzi il debitore
subisce l’ipoteca giudiziale.
Nell’ipoteca volontaria abbiamo questi due momenti.
Principio di specialità —> ipoteca colpisce bene determinato/individuato —>
principio che vale anche per il contratto di concessione di ipoteca volontaria non solo
per l’iscrizione nei pubblici registri: nel contratto deve essere individuato il bene o i
beni ipotecati —> deve essere iscritta poi soltanto sul bene indicato nel
contratto.l’iscrizione speciale che colpisce solo il bene indicato nel contratto.
Ci sono degli effetti sostanziali non legati alla pubblicità, alla prelazione del creditore
ma che riguardano il rapporto tra chi concede l’ipoteca e il creditore.
Es: D e L concedono un’ipoteca C per un credito di 100 su un’immobile —>il giorno
dopo distruggono l’immobile e lo trasformano, che succede? Due possibili risposte:
- peggio per C, in quando D o L essendo ancora proprietario dell’immobile, non è
ancora stata iscritta l’ipoteca e quindi non è ancora nata la prelazione di C su quel
bene;
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- no non possono distruggerla perche sarebbe un comportamento contrario alla
correttezza contrattuale —> comportamento non consentito in base al contratto di
concessione di ipoteca: chi concede ipoteca si obbliga a non ridurre il valore del
bene. Soluzione che viene ormai condivisa da tutti: il contratto di concessione
d’ipoteca prima dell’iscrizione produce effetti sostanziali: obbligo di non deteriorare
il bene, ridurre la garanzia ecc. —> obblighi che nascono dalla buona fede e
correttezza, mirati a permettere anche l’iscrizione: es. obbligazione di non impedire
l’iscrizione, obbligazione di consegnare il documento (atto notarile) necessario ecc.
- es. il datore di ipoteca e il debitore scrivono su un pezzo di carta la concessione
(scrittura privata semplice) a garanzia del debito di 100 —> concessione di ipoteca
valida (forma scritta) ma non può essere iscritto nei registri immobiliari in quanto
richiede la forma autentica quindi un atto notarile. Nel momento in cui si firma la
scrittura privata e basta, si assume anche l’obbligo di produrre un documento
idoneo all’iscrizione —> si obbliga ad andare dal notaio per la forma autentica e
dare una copia a C per l’iscrizione
Ci sono una serie di obblighi che vengono condotti alla concessione —>
Quando indichiamo la parola ipoteca, offro una ambiguità —> viene a indicare due
cose diverse:
- Come il diritto reale di ipoteca;
- Come prelazione sul bene che vanta il creatore
Ipoteca come diritto reale, nasce direttamente dal contratto di concessione —>
l’iscrizione serve per rendere attiva la prelazione.
Sul piano sostanziale più importanza del contratto che dell’iscrizione. L’iscrizione è
costitutiva per la nascita della prelazione.
L’iscrizione come richiesta alla pubblica amministrazione la può fare chiunque, non è
necessario che vadi il debitore.
Sono possibili casi in cui un soggetto è obbligato a concedere ipoteca, cioè non ha
ancora concesso ipoteca (non ha ancora fatto il contratto di concessione), ma è
obbligato —> es. banale il contratto preliminare.
Esiste anche il contratto preliminare di concessione d’ipoteca (nato dalla
giurisprudenza) —> si immagina una contrattazione abbastanza complicata, dove la
banca si dichiara disponibile ad un finanziamento se ci sono terminate condizioni, e un
soggetto (debitore o un terzo datore) che si obbliga a concedere ipoteca qualora si
verificano delle condizioni. A quel punto questo tipo di contratto ha l’effetto di un
contratto preliminare: obbliga a stipulare una concessione d’ipoteca —> in caso di
inadempimento il creditore può chiedere una sentenza (art.2932 c.c.) che sostituisce il
contratto non concluso, non perfezionato —> la sentenza sostituisce e produce gli
effetti della concessione d’ipoteca quindi si andrà nei registri per iscrivere un ipoteca
volontaria basata su una sentenza —> ipoteca volontaria e non giudiziale (non è
una sentenza di condanna volta al pagamento)—> è una sentenza costitutiva in
quanto produce gli effetti del contratto non concluso.
L’evoluzione è stata:
- il diritto reale ipoteca nasce da contratto (diritto sostanziale) ma la prelazione che è
il contenuto di questo diritto, può essere esercitata solo con l’iscrizione, che è
costitutiva per la nascita della prelazione. Tendenziale importanza al momento
negoziale rispetto all’iscrizione —> comunque necessaria per la prelazione. Dare più
importanza al contratto
Questo problema di duplicità non esiste nell’ipoteca legale e in quella giudiziale —>
perche manca quella parte di volontà (di concessione) da parte del concedente —>
senza iscrizione non esiste niente nell’ipoteca legale e giudiziale e non vengono
prodotti effetti; mentre nell’ipoteca volontaria questi effetti vengono spostati sul
contratto di concessione di ipoteca e non dopo l’iscrizione.
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L’aspetto metodologico su l’ipoteca giudiziale e legale —> lo studio del diritto è una
scienza strutturalista (strutturalismo: nasce nel 1916, rete di connessione tra tutti gli
elementi del sistema, non basarsi sullo studio di un solo elemento).
Estinzione dell’ipoteca:
- estinzione dell’obbligazione (in quanto è accessorio): il credito viene pagato —>
opera sul piano sostanziale del titolo; sul piano dell’iscrizione quella c’è ancora ma il
creditore non può più espropriare l’immobile non essendo più creditore —>
Problema: Es: credito estinti dopo un po torna in vita (es. pagamento colpito da una
revocatoria) —> continua ad essere protetto da quell’ipoteca? Si perche è rimasta la
formalità (l’iscrizione) —> se il titolo ha perso effetto sul piano sostanziale ma poi
ritorna, torna in vita anche quell’iscrizione;
- Cancellazione dell’iscrizione dell’ipoteca: consenso del creditore, oppure su ordine
del giudice.
- Consenso del creditore: duplicità di piani: cancellazione dell’iscrizione è una
formalità pubblicitaria che perde effetto: priva di effetto al pubblicata; ma il
consenso può essere di due tipi:
- il creditore può dire do il consenso a cancellare quella specifica iscrizione
ipotecaria. Riguarda solo il piano della pubblicità —> il creditore può
riscrivere l’ipoteca; il titolo continua a valere —> cancellata solo quella
specifica iscrizione.
- oppure può dire rinuncio alla garanzia ipotecaria del mio credito e quindi si
cancellerà quell’iscrizione. Rinuncia all’ipoteca come garanzia reale: quindi
anche sul piano sostanziale avviene la rinuncia all’ipoteca —> qui il
creditore ha rinunciato a garantire il credito con ipoteca. Titolo non potrà
più essere riscritto —> diventa creditore chirografario.
31/03
Ipoteca viene iscritta per una somma determinata di denaro —> questa somma
costituisce il limite quantitativo delle prelazione del creditore.
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La prelazione del creditore ipotecario copre anche le spese e gli interessi per
un triennio soltanto, prima dell’inizio dell’escussione dell’ipoteca.
Es: C credito di 100, D paga per qualche hanno e poi smette —> C può escutere
l’ipoteca —> inizio espropriazione immobile —> è ingiusto per il debitore aspettare
troppo tempo, durante quegli anni crescono gli interessi. Quindi non sarebbe giusto
per il debitore subite una prelazione ipotecaria per tante e troppo annate di interessi.
La prelazione copre anche le spese
Regola espansiva che si tende ad accogliere nelle altre garanzie soggette a forme di
pubblicità —> es. il privilegio dell’art.47 t.u.b.: privilegio concesso sui beni
dell’impresa finanziata a favore dell abacà —> richiede l’indicazione di una somma
massima. La troviamo anche nel pegno non possessorio del d.l. 59/2016 (pubblicità
nell’iscrizione del registro nazionale dei pegni non possessori). Le garanzie su marchi e
brevetti non la richiedono.
Correlazione tra la regia sulla somma massima della garanzie e l’efficienza dal punto
di vista economico del mercato —> meccanismo sempre collegato ad una forma di
pubblicità: altrimenti non se ne saprebbe nulla.
Limite massimo della prelazione del creditore
Art. 2742 —> surrogazione dell’indennità alla cosa: ferimento del bene o grave
deterioramento, quando il bene è stato assicurato contro i danni —> regola applicabile
a tutte le garanzie reali:” Se le cose soggette a privilegio, pegno o ipoteca sono perite
o deteriorate, le somme dovute dagli assicuratori per indennità della perdita o del
deterioramento sono vincolate al pagamento dei crediti privilegiati, pignoratizi o
ipotecari, secondo il loro grado, eccetto che le medesime vengano impiegate a
riparare la perdita o il deterioramento. L'autorità giudiziaria può, su istanza degli
interessati, disporre le opportune cautele per assicurare l'impiego delle somme nel
ripristino o nella riparazione della cosa. 2. Gli assicuratori sono liberati qualora
paghino dopo trenta giorni dalla perdita o dal deterioramento, senza che sia stata
fatta opposizione. Quando però si tratta di immobili su cui gravano iscrizioni, gli
assicuratori non sono liberati se non dopo che è decorso senza opposizione il termine
di trenta giorni dalla notificazione ai creditori iscritti del fatto che ha dato luogo alla
perdita o al deterioramento. 3. Sono del pari vincolate al pagamento dei crediti
suddetti le somme dovute per causa di servitù coattive o di comunione forzosa o di
espropriazione per pubblico interesse, osservate, per quest'ultima, le disposizioni della
legge speciale.”
Es. …..
Dal punto di vista giuridico l’ipoteca in caso di ferimento dell’immobile che fine fa? Si
estingue: il ferimento estingue il diritto reale su di essa. Il ferimento provoca
l’estinzione dell’ipoteca (art.2878: cause di estinzione ipoteca), cosi il creditore che
garanzia ha? Prevede la surrogazione reale il codice: la somma che deriva
dall’assicurazione è destinata a garanzia del creditore che aveva ipoteca. L’ipoteca si è
estinta e l’oggetto non può essere denaro perche l’ipoteca riguarda solo beni immobili
—> abbiamo un meccanismo: rimane la prelazione del creditore ma si trasforma in
pegno —> l’ipoteca sul fabbricato bruciato si trasforma in pegno sulla somma pagata
dall’assicuratore —> la prelazione è sempre la stessa am diventa una forma
particolare di pegno (senza spossessamento: in quanto il giudice decide come
vincolarli) —> somma che non può essere aggredita dai creditori chirografari.
5/04
Continuiamo con il nostro argomento della volta scorsa, andando a memoria credo di
avervi detto qualcosa sul fatto che le regole dell’ipoteca servono come modello per un
certo tipo di garanzie reali, parlavamo della somma massima dell’iscrizione che è uno
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degli elementi tipici fondamentali dell’ipoteca che da un’efficienza economica a quella
garanzia, perché a differenza del pegno ordinario, che non ha un limite massimo, una
somma massima di garanzia della prelazione. In questo modo con l’ipoteca che ha una
somma massima, il mercato, cioè eventuali compratori e altri finanziatori che
potrebbero prendere ipoteche di secondo grado sanno benissimo che la prelazione del
primo creditore garantito arriva fino a quella somma li e basta. È un modo per rendere
efficiente il mercato immobiliare e consentire alienazioni o nuovi crediti di grado
successivo. Non l’ho detto in maniera espressa ma è venuto fuori durante le
spiegazioni delle volte scorse, il modello dell’ipoteca è tipicamente un modello di
garanzia non possessoria, non c’è spossessamento dell’immobile, è abbastanza ovvio,
chi compra casa e fa il mutuo in banca per finanziare l’acquisto, poi vuole andare a
vivere in casa, non è che da le chiavi alla banca creditrice. Ipoteca è la tipica forma di
garanzia non possessoria, cioè il creditore non riceve la disponibilità materiale del
bene, nn avrebbe nessun senso, ed è per questa ragione che a seguito
dell’innovazione della rivoluzione Francese esiste il bilanciamento della pubblicità,
quindi la garanzia non possessoria (ipoteca) viene resa conoscibile tramite formalità
pubblicitarie, nel nostro caso l’iscrizione nei pubblici registri in conservatoria. Questo
lo chiamiamo modello ipotecario, che senso ha dare un nome a questa regola? È
abbastanza importante perché nel codice civile troviamo una lunga regolamentazione
dell’ipoteca, cioè si va dal 2808 al 2890 e qualcosa, quindi sono una novantina di
articoli del codice dedicati all’ipoteca, tutti molto tecnici molto anche complicati,
perché quella argomentazione è il prodotto di molti secolo di evoluzione e
stratificazione delle regole. Se noi prendiamo qualche articolo del codice di oggi
sull’ipoteca possiamo trovare la sua origine come sempre nel diritto francese del 6 7
cento, nasce un problema, viene risolto in qualche modo e noi ce lo ritroviamo nel
codice. La disciplina codicistica sull’ipoteca è il nocciolo della disciplina di garanzie non
possessorie soggette a formalità pubblicitarie. Questa considerazione ha una
conseguenza importante, cioè le regole del codice sull’ipoteca possono venire estese
ad altre forme di garanzia, ad altri tipi di grazia reale caratterizzate da questi due
elementi: non possessorie e assoggettate a formalità pubblicitarie. In particolare
possono essere applicate, hanno una forza espansiva le regole dettate per l’ipoteca
che riguardano i meccanismi della pubblicità. Quello che vi dicevo, il rapporto tra i due
piani, c’è il piano sottostante debito credito garantito e il piano della pubblicità
immobiliare. Le regole sui meccanismi pubblicitari possono facilmente essere applicate
ad altre ipotesi nella quali manchi una disposizione specifica, ci sia una lacuna.
Vediamo di cosa stiamo parlando.
Quali altre grazie sono caratterizzate da questo elemento, ripeto non possessorie e
assoggettate a pubblicità. Una l’abbiamo già vista sui bene immobili dell’impresa, cioè
il privilegio dell’art 46 t.u e il pegno non possessorio. Facciamo un esempio pratico,
pegno non possessorio , cioè decreto legge 59/2016 pegno non possessorio sui beni
dell’impresa, il decreto legge stabilisce che l’effetto della iscrizione del pegno non
possessorio nel registro nazionale dei pegni, è stato istituito un unico registro
nazionale in Italia, ha efficacia dura per 10 anni. Gli effetti dell’iscrizione nel registro
nazionale durano 10 anni. E se il credito è più lungo cosa capita? Se il finanziamento
viene dato per un mutuo ventennale cosa succede? Dopo 10 anni sparisce il pegno
non possessorio? Cosa succede? Come si può colmare? Ludovico dice con una nuova
iscrizione; con una rinnovazione. La differenza è importante perché se hai solo la
nuova iscrizione che è giuSta perché il titolo è ancora buono, la concessione è ancora
efficace il contratto, però prendi grado dal giorno della nuova iscrizione, vuol dire che
se hai un conflitto con altre formalità vieni dopo. La revocatoria, fate sempre
attenzione ai problemi della revocatoria, il debitore fallisce o ci sono altri creditori
dell’impresa, quindi revocatoria ordinaria 2901, se fai la nuova iscrizione nasce una
nuova garanzia che è soggetta a revocatoria da quel giorno li e quindi come qualcuno
ha detto, anche se la legge non lo prevede è razionale applicare il meccanismo della
rinnovazione, quindi prima della scadenza, attenzione si rinnova prima della scadenza,
non dopo, perché se è già scaduta è una nuova iscrizione contatti quei problemi. Ma la
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legge non lo ha detto, per fortuna nel 2021 è uscito il decreto attuativo, 4 5 anni per
avere un decreto di attuazione di questo pegno. Nel modello attrattivo hanno previsto
la modalità di rinnovazione. Questo è un chiaro esempio di come il modello ipotecario,
cioè regole date dal codice civile sull’ipoteca immobiliare ha una forza espansiva, cioè
tende a essere il modello di riferimento, viene ripetuto, presentato in altre forme di
garanzia. In questo caso il pegno non possessorio il decreto legge se ne è dimenticato,
ma chi ha scritto il decreto attuativo ha letto ciò che la dottrina ha scritto. Il succo è
che quella regola ipotecaria è finita anche nel pegno non possessorio del 2016, quindi
rinnovazione. Poi ci sono altre forme di garanzia, quelle che vi racconto adesso sono
più delle pennellate, non sono da approfondire all’esame, importante è avere un
quadro generale. Nel codice civile l’ipoteca riguarda i beni immobili, ma nel frattempo
ci sono altri beni che possono servire come garanzia, che hanno un valore e che non
sono beni mobili non sono la bicicletta il quadro il diamante.
Cosa vi viene in mente? Qualcuno l’ho menzionato cosi di corsa. Quali altri beni vi
vengono in mente che possono essere oggetto di garanzia reale che non sia il pegno?
Tutta la roba che non c’era nel ‘700 francese, beni immobili registrati formano in realtà
una categoria non omogenea, nella trascrizione dei contratti si dice che le regole sulla
trascrizione immobiliare si applicano in quanto compatibili ai beni immobili registrati,
ma ci sono tante regolamentazioni diverse. Nel ‘700 Non cerano gli aerei, i veicoli a
motore, c’erano le navi, non c’erano altre cose di cui parliamo dopo. Noi ci troviamo
con e quindi queste sono le pennellate una regolamentazione dell’ipoteca sugli
autoveicoli (che non ci interessa), storicamente perché ci deriva dalla Francia è
chiamato privilegio, la legge del 1927 parla di privilegio sugli autoveicoli, ma nel
codice civile un articolo dice che il privilegio sugli autoveicoli è considerato come
un’ipoteca. È una garanzia non possessoria perché il creditore non prende l’automobile
ed è assoggetta ad una pubblicità nei registri automobilistici. Navi e aerei sono
interessanti perché l’ipoteca su navi e aeromobili è regolata dal codice della
navigazione, che è una cosa che a Torino non si studia, se voi andate a Genova
Venezia Napoli ci sono corsi dedicati al diritto della navigazione. Il penalista sa che ad
esempio il disastro marittimo di cui sono stato imputati alcuni dirigenti della società
che gestiva i due barconi sul Po che con la piena sono andati a sbattere, sono stati
imputati di disastro marittimo, l’avvocato difensore ha detto che il reato non era
applicabile perché non era navigazione marittima. Sono d’accordo che la fluviale sia
abbastanza incasinata. Navi e aeromobili che sono trattati e regolamentati dal codice
della navigazione sono beni mobili registrati. Cosa significa? Qual’e il soggetto della
frase? Il bene è iscritto in appositi registri, ogni automobile ha la sua targa, ma ogni
bene, ogni nave, io uso la parola nave in senso molto brutale perché c’e una
differenza tra le navi ma non ci interessa nulla. Ogni singolo bene ha un suo numero
di matricola, questo non capita per i beni immobili, in Italia fuori dal sistema tavolare
del trentino i beni immobili non sono essi stessi registrati, il sistema della pubblicità
immobiliare della trascrizione non richiede che il singolo alloggio richieda il suo
numero, l’individuazione c’è al catasto, ma la sua funzione è a fini di tassazione.
Mentre Germania, Austria e il sistema tavolare italiano Trentino Friuli Venezia Giulia, in
questi posti anche l’immobile viene registrato per un sistema di pubblicità degli
immobili. L’ipoteca navale che viene estesa anche per gli aerei, è l’evoluzione di quello
che nel 1600 era il pegno sulla nave, perché all’epoca si è iniziato con le navi non
registrate, non c’erano meccanismi di pubblicità per le navi. Questa è un'evoluzione in
Francia che ha preceduto quella degli immobili. La registrazione delle navi, farle
diventare beni registrarti e applicare un sistema di pubblicità in Francia è avvenuto
praticamente un secolo prima della rivoluzione francese che ha creato la trascrizione
degli immobili. Oggi ci troviamo con l’ipoteca su navi aeromobili che ha regole simili,
quasi identiche a quelle dell’ipoteca sugli immobili. È una garanzia non possessoria,
non c’è consegna della nave alla banca che finanzia ed è assoggettata ad una
registrazione nei registri appositi. Ci sono un paio di regole differenti che vi leggo, non
perché ve le chiedo all’esame ma per capre i meccanismi di cui stiamo parlando.
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“I diritti derivanti dalla concessione di poteva sulla nave si prescrivono con il decorso
di due anni dalla scadenza dell’obbligazione”. Questa è una regola interessante dal
punto di vista generale, è una soluzione diversa dell’ipoteca sugli immobili che dura 20
anni. Come si fa ad andare oltre? Con la rinnovazione prima della scadenza. Sono un
termine di prescrizione? No, è un termine di durata dell’efficacia, non si può
sospendere, non si può interrompere come i termini di prescrizione del codice, sono
20 anni secchi. L’unica cosa che puoi fare è rinnovarla prima della scadenza per altri
20. Qui nel codice della navigazione l’ipoteca ha invece una regola diversa e un
meccanismo teorico differente, cioè l’ipoteca si prescrive con il decorso di 2 anni dalla
scadenza dell’obbligazione, vuol dire che non c’è una scadenza fissa, non c’è un
termine di efficacia prefissato, 20 anni ipoteca, 10 anni pegno non possessorio del
decreto legge 59, questo è un modello di regola alternativo, non c’è una scadenza e in
base all’accessorietà della garanzia, la garanzia dura finché c’è il credito ancora in
piedi. La natura accessoria della garanzia fa si che la garanzia duri quanto dura il
credito. Come il pegno ordinario del codice non ha una scadenza fissa, non ha un
termine di durata, dura quanto dura il credito. Con questa piccola differenza, qui si
prescrivono con il decorso di 2 anni dalla scadenza dell’obbligazione, in sostanza il
creditore non pagato, scadenza dell’obbligazione, scadenza vuol dire il giro nel quale
Dario deve dare 100 a Camilla; quel giorno li Dario non adempie e in base alla regola
dell’ipoteca navale il creditore ha ancora 2 anni di tempo per muoversi, escutere
garanzia. Non può l’ipoteca sparire il giorno dell’estinzione, sennò il creditore non ha
tempo per attivarsi, e dato che si chiama prescrizione questo è un vero termine di
prescrizione, per cui si interrompe quando viene esercitata, cioè basta che entro i due
anni dalla scadenza del debito il creditore agisca per escutere l’ipoteca e a quel punto
non sparisce più l’effetto dell’ipoteca. Questa è una regola che fa vedere un modello
alternativo sulla scadenza della garanzia, però questa è una regola speciale che ci
arriva dalla Francia dell’epoca. Codice civile francese originale Code Napoleon 1804
non aveva una scadenza fissa dell’ipoteca, l’ipoteca degli immobili durava quanto il
credito con questo meccanismo, poi gli hanno dato durata trentennale. E dicevo una
soluzione alternativa al termine fisso 20 anni dell’immobiliare.
Un’altra regola particolare che troviamo nell’ipoteca navale riguarda le pertinenze.
Cosa abbiamo detto delle pertinenze nell’ipoteca immobiliare? L’ipoteca immobiliare si
estende anche alle pertinenze? Si e vi ho fatto l’esempio della cantina rispetto
all’alloggio, la statua nel parco rispetto all’ipoteca sulla villa. Non è che l’ipoteca
colpisce sulla statua, ma la regola è che il creditore ipotecario fa espropriare il bene
principale con la pertinenza. Questo è il meccanismo tipico dell’ipoteca immobiliare.
Anche qui abbiamo un meccanismo del tutto analogo, con la particolarità che nel
codice della navigazione le pertinenze posso essere anche separate dalla cosa
principale. Separate, cioè l’ipoteca navale su navi e aeromobili si estende la prelazione
del creditore anche alle pertinenze separate. Cosa vuol dire pertinenze separate?
Pensiamo all’ipoteca come sempre, se il proprietario della villa prende la statua che è
nel giardino e la porta altrove giuridicamente è cessato il rapporto di pertinenza,
perché quella statua non è più ornamento della cosa principale, ma è stata portata via
e il rapporto di pertinenza lo può creare o far cessare il proprietario di entrambe le
cose. Nel campo di navi e aeromobili le pertinenze possono anche essere staccate dal
bene principale, messe ad esempio in un capannone. Quali sono secondo voi
pertinenza importanti? Le scialuppe di salvataggio, si. Negli aerei i motori sono
pertinenze dell’aereo perché sono separabili, si possono, anzi si devono staccare
quando si fa la manutenzione. I motori sono pertinenze separabili. Quindi se viene
data l’ipoteca su una nave o su un aereo il creditore può quando si attiva anche far
pignorare le scialuppe di salvataggio staccate, se sono rimaste in un capannone se la
nave va in giro, i motori dell’aereo in un hangar per la manutenzione. Ricordate il caso
drammatico dell’aereo dell’Itavia che è caduto, se vogliamo dire la cosa giusto stato
abbattuto nel 1980 su Ustica che stava arrivando a Palermo e con tua probabilità,
dalle sentenze emerge che dopo una prima fase di depistaggio nella quale si è detto
c’era una bomba dentro che esplosa. È stato accertato che è rimasto impigliato in un
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teatro di battaglia aerea, non si sa chi abbia sparato, probabilmente Italia Stati Uniti o
Francia chi lo sa contro aerei libici. Era abbastanza abitudine dell’epoca inseguire i
libici del mediterraneo ed i libici erano soliti nascondersi sotto gli aerei di linea per non
farsi vedere. Quindi con tutta probabilità un missile è andato a sbattere contro l’aereo
Itavia. Cosa è successo: Itavia è fallita ed nata una vicenda giudiziaria che poi andata
in cassazione proprio su questo argomento. Perché aveva finanziamenti bancari
pensando anche a un cedimento strutturale, cosa che era stata detta all’inizio, sono
stati bloccati tutti gli aerei della compagnia Itavia che ovviamente è andata
economicamente male, avevano finanziamenti bancari e le banche avevano ipoteca
sugli aerei, c’è stata tutta una lunga vertenza giudiziaria su quest’aspetto; se le
banche potevano pignorare, far vendere i motori di aerei della flotta, non di quello
caduto, ma della flotta Itavia anche se erano negli hangar per la manutenzione. La
risposta certamente è si perché l’ipoteca può colpire anche le pertinenze separate.
Poi c’è una terza regola interessante su navi e aeromobili, stiamo sempre cercando di
capire il meccanismo dei mattoncini del lego. L’ipoteca navale può colpire le navi in
costruzione, cioè le navi che non ci sono ancora e gli aerei in costruzione che non ci
sono ancora. Cioè è un’ipoteca che può essere iscritta su un bene futuro. Qui si apre
un problema più generale e la domanda diventa: si può concedere una garanzia reale
su un bene futuro? Voi cosa dite? Qualcuno dice di si, ma non abbiamo detto che
(facciamo riferimento al diritto reale per eccellenza, la proprietà) la proprietà di un
bene esiste sessiste il bene stesso? Se la cosa, la porzione materiale di mondo, la cosa
che è oggetto della proprietà esiste, non si può essere proprietari di una cosa che non
c’é. Esempi ce ne sono.
Nella VENDITA DI COSA FUTURA il codice civile 1476 e seguenti, cosa prevede?
Vendita di cosa futura, che la proprietà della cosa viene acquistata dal compratore
quando la cosa viene ad esistenza. Caso classico: la vendita dei frutti di un albero,
vabbè economia agricola. Caso classico: il contratto di vendita unito all’appalto cioè il
venditore si obbliga costruire qualcosa per il compratore e la proprietà di questa cosa
diventa del compratore quando la cosa viene ad esistenza e non prima; così come, per
regola generale, quando si distrugge non esiste più una cosa, viene meno il diritto di
proprietà. Ricordate quell’altra regola che nessuno studia al primo anno e giustamente
nessuno ricorda, gli acquisti della proprietà di cose mobili a titolo originario,
unione e commistione, ci sono dei beni di un soggetto e dei beni di un altro soggetto
che vengono mescolati insieme e viene una cosa nuova, la proprietà dei beni originari
sparisce e il codice stabilisce a chi appartiene la cosa nuova ed è un acquisto a titolo
originario proprio per questo, perché scompare la proprietà vecchia e nasce un diritto
di proprietà nuovo. Oppure l’altro esempio, l’artista ha il blocco di marmo, passa giorni
giorni giorni a scalpellare e viene fuori una statua. Il bene blocco di marmo non c’è
più, la proprietà del blocco di marmo è estinta, non c’è più, abbiamo un bene nuovo
(la statua) e quindi il problema è di chi è la statua? E c’è quella regoletta del codice
l’attività superiore o inferiore al valore del bene ecc. ma la discussione è a chi
appartiene la proprietà del bene nuovo? Quindi la regola generale è che se non c’è un
oggetto, non c’è un diritto di proprietà, non ci sono diritti reali su quel bene e infatti,
nella saggezza precodicistica francese fino ad oggi, il codice civile non conosce
l’ipoteca di una cosa futura, di un immobile futuro, non esiste e invece è previsto dal
codice della navigazione fino a quando in maniera abbastanza improvvida è comparso
un articolo del codice civile del 1997, vi dico il numero ma non state neanche a
prenderlo perché è piuttosto complicato, il 2825 bis che crea un’eccezione cioè
consente di iscrivere un’ipoteca immobiliare, iscrivere un’ipoteca che ha per oggetto
un fabbricato da costruire che non c’è ancora, con delle limitazioni purché sia a
garanzia di un finanziamento bancario destinato alla costruzione del bene, quindi non
è una regola generale che vale per tutti i casi, vale solo per quello specifico caso, un
finanziamento bancario destinato a costruire, a finanziare la costruzione. In via del
tutto eccezionale può essere concessa l’ipoteca sull’immobile futuro; questa è una
regola eccezionale del codice civile per gli immobili ed è invece una regola del tutto
normale per navi e aeromobili in costruzione quindi che non ci sono ancora, ci possono
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essere i materiali nel capannone e basta ed è gestibile questa regola per navi e aerei
perché il codice della navigazione prevede un registro delle navi in costruzione cioè
quando un armatore vuole iniziare a costruire una nave lo dichiara, lo può dichiarare
con un’annotazione in un registro particolare. Ma non è questa la cosa interessante.
La cosa interessante è: qual è l’effetto giuridico di un’ipoteca su un bene che ancora
non esiste? Ma che senso ha? Quale è il risultato? Che effetto ha? Ripeto, facciamo
l’esempio. Viene iscritta l’ipoteca per una nave che ancora non c’è, ci sono solo i
materiali di costruzione oppure nell’esempio da codice civile 2825 bis viene iscritta
un’ipoteca su un fabbricato che ancora non c’è, questa ipoteca garantisce alla banca
che finanzia la costruzione, che effetto ha questa ipoteca secondo voi? Che effetto ha
l’iscrizione, Mattia?
Lei dice che c’è un obbligo di costruire, si può derivare dall’obbligo di costruire però
deriva dal contratto, dalla concessione volontaria di ipoteca, non deriva dalla iscrizione
nei registri. L’iscrizione nei registri immobiliari serve per la prelazione, per poter
espropriare il bene e soddisfarsi con prelazione. Che vi viene in mente? Nulla? Dai dica
qualcosa. Lei dice un pegno sul valore del bene, però se non c’è il bene, non ha valore
neanche cioè nel caso nostro il costruttore non inizia la costruzione, si è preso i soldi
dalla banca marameo e non costruisce, non è che c’è un valore, non ha fatto niente, la
nave in costruzione non è stata costruita. La prima parte della frase mi piace, la
seconda no cioè lui ha detto che quando finisce la costruzione l’ipoteca si rinnova, no il
“si rinnova” non c’entra, ma quando finisce la costruzione questo mi piace già di più,
una specie di lui dice condizione sospensiva, una specie nel senso che la prelazione c’è
o non c’è mentre si costruisce la casa, la nave? Non c’è, perché cosa vai ad
espropriare? Se non c’è la casa, non puoi espropriare qualcosa con prelazione sul
ricavato, non c’è neanche niente da vendere in tribunale. Come dice Roberto in
streaming, una possibile soluzione è proprio quella, l’ipoteca ha efficacia quando è
costruito il bene, la prelazione del creditore quindi la prelazione nasce quando hai
finito, è stato costruito il bene con l’ulteriore aspetto che però l’iscrizione è stata fatta,
comunque l'iscrizione nei registri immobiliari è stata fatta e allora a cosa serve? Finché
non c’è la cosa, non viene costruita, la banca che ha fatto l’iscrizione non c’ha la
prelazione ipotecaria giusto quindi è un chirografario, quando è stato costruito il bene
si può espropriare. Lei dice prelazione e lei dice retroagisce, ma non tanto l’ipoteca
retroagisce ma il grado dell’ipoteca che è quello fissato dalla data di iscrizione, ecco a
cosa serve allora. Il grado della garanzia, il grado dell’ipoteca come dice Giulio è quello
determinato dalla data di iscrizione anche quando non c’era ancora il bene. Usando
un’altra terminologia è come fosse stato prenotato quel grado quindi quel creditore
che ha iscritto viene prima di un successivo creditore ipotecario ad esempio. Nel caso
dell’immobile, la banca che ha finanziato l’intervento e quindi con l’ipoteca iscritta sul
bene futuro prevale ad esempio sull’elettricista che non è stato pagato che ha fatto
l’impianto e che mette un’ipoteca giudiziale sulla casa una volta finita. L’elettricista
non può mettere un’ipoteca prima che sia finito il bene perché non è consentito, solo
la banca che finanzia la costruzione può farlo, allora quindi abbiamo una prevalenza
della data nella quale è stata fatta la pubblicità. Questo è l’effetto giuridico di una
pubblicità, di una iscrizione di garanzia su bene futuro, attribuisce già il grado. La
prelazione quindi il diritto di espropriare con preferenza viene solo dopo, quando è
finita la costruzione della nave, della casa, dell’aereo, di quello che volete.
Va bene, abbandoniamo navi e aeroplani. Ci sono ancora altri beni che possiamo
chiamare registrati o no, non importa che hanno formalità pubblicitarie per costituire
garanzie. Una categoria è quella a cui accennava Ludovico: i beni demaniali.
Ovviamente non stiamo pensando di iscrivere ipoteca sul bene demaniale, sulla
caserma, sull’autostrada cioè non è di per sé il bene demaniale ma è la concessione
che viene fatta a un privato dalla pubblica amministrazione. L’esempio classico è
quello dei porti o anche gli aeroporti, vabbè ma rimaniamo ai porti dove ci stanno le
navi. Il bene demaniale qual è? Il porto fa parte del demanio dello Stato e all’interno
del porto si intendono tutte le aree attrezzate, funzionali all’attività portuale. Quando
voi andate non tanto nel porto industriale ma nei porti turistici, in Liguria andate in un
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porticciolo, vedete che c’è un negozio che vende vestiti, c’è il ristorante all’interno
dell’area portuale, quei privati cioè il titolare del negozio o il ristoratore non sono
proprietari dell’immobile perché quello è bene demaniale, è area demaniale, hanno
ricevuto una concessione. La concessione può anche consentire di costruire, uno può
avere la concessione nel porto per costruire un ristorante su un’area non edificata.
L’esempio di Ludovico era il posto barca. Il posto barca non è la proprietà di uno
specchio d’acqua ma è una concessione demaniale per un periodo 30-40-50 anni a
seconda della concessione, il privato può utilizzare quel posto per ormeggiare. In Italia
c’è una certa confusione sulle regole applicabili a questo settore, le concessioni su
beni demaniali non si sa bene come vengono regolamentate o a che categoria
appartengono. Nell’esempio del negozio e del ristorante si tende a chiamarle, ad
assimilarle al diritto di superficie come fosse una proprietà che però ha una scadenza,
non è un vero diritto di superficie perché non c’è la proprietà privata del ristorante su
area demaniale ma sempre il codice della navigazione consente l’iscrizione di ipoteca
su questi beni quindi è un’ipoteca immobiliare sul diritto che deriva dalla concessione
amministrativa e che ha senso perché quel bene comunque è espropriabile. Ora, non
si espropria la proprietà del ristorante su area demaniale ma si espropria il diritto
derivante dalla concessione, quindi il tribunale metterà ad esempio all’asta la
concessione ad uso ristorante per i residui che so io 32 anni di concessione e c’ha un
certo valore, magari qualcuno compra all’asta questo diritto derivante dalla
concessione con tutta una serie di regole di diritto amministrativo che non ci
interessano, ma lasciamo perdere.
Un altro sottotipo di ipoteca è l’ipoteca sulle concessioni minerarie, sulle miniere. C’è
una legge degli anni 20, un regio decreto degli anni 20 che riguarda le miniere. E’
curioso. Noi abbiamo oggi ancora una regolamentazione del diritto minerario che risale
a prima del codice con tutta una serie di regole ispirate in realtà al codice civile
previgente, al codice civile 1865 che seguiva quello francese, una serie di nozioni sono
quelle ancora francesizzanti che non si trovano più nel codice attuale; questo non ci
interessa. La cosa interessante è che la legge prevede la possibilità di ipoteca
mineraria cioè può essere concessa ipoteca sulla miniera ma attenzione, di chi è la
miniera? La miniera non è del privato, la proprietà della miniera cioè del giacimento
codice civile dello Stato poi è passata alle regioni, non importa e comunque fa parte
del patrimonio indisponibile pubblico, oggi regionale, quindi non si diventa proprietari
di una miniera e non c’è la concessione di ipoteca sulla miniera. La cosa interessante è
che viene data l’ipoteca sulla concessione mineraria cioè sui diritti che il privato riceve
dall’ente pubblico per lo sfruttamento della miniera con tutta una serie di regole
particolari. Oggi in Italia quali sono le miniere? Ci sono miniere? Praticamente zero,
cioè le miniere in senso classico, minerali metalliferi praticamente non esistono più in
Italia e se voi pensate alle miniere di sale cioè dove si va sotto terra e si scava il sale,
si tira fuori il sale, quelle sono le uniche miniere effettivamente ancora esistenti in
Italia, ce ne sono in Puglia, in Toscana però la cosa interessante è che la legge
mineraria si applica alle concessioni di estrazione di idrocarburi sia sulla terraferma,
sia nel mare cioè quando avete non so la piattaforma dell’Eni nel mare territoriale
italiano che va giù, scava e tira fuori, ecco quella è una concessione mineraria regolata
ancora dalla legge del 27 con talune aggiunte per la normativa specifica degli
idrocarburi e c’è una legge apposta per la ricerca e lo sfruttamento di giacimenti in
mare, però il nocciolo è sempre la legge del 27.
Un altro, adesso abbastanza rilevante, settore dove si applica ancora la legge
mineraria del 27 aggiornata ma comunque il nocciolo è quello, è lo stoccaggio di gas
naturale di cui si parla tanto in questi giorni. Voi sapete cos’è lo stoccaggio del gas
naturale? No, quello non è stoccaggio, quello è un problema semplicemente di
trasporto quindi viene liquefatto, nave, arriva al rigassificatore, viene gassificato e
messo nei tubi ma quello non è stoccaggio. Sentite ai telegiornali, adesso se anche
non avessimo più il gas russo, vabbè inizia a far caldo, tutto il riscaldamento privato o
pubblico dei fabbricati non ha nessuna importanza, si sta bene uguale, ci sono
conseguenze quelle si sulle imprese che utilizzano energia derivante dal gas ad
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esempio tutte le imprese che hanno fornaci o roba del genere e si dice che bisogna
però fare lo stoccaggio d’estate per l’inverno prossimo. Sapete che cos’è quindi lo
stoccaggio, Mattia? Lo stoccaggio vuol dire che il gas che arriva dai tubi che può
essere, quello che dice Ludovico, liquefatto nella nave e poi riclassificato oppure è il
gas che ci arriva dalle tubazioni dalla Russia, dall’Algeria, da dove diavolo arrivano,
arrivano quantità di gas, cosa ne facciamo d’estate di queste quantità di gas che
arrivano? Riscaldiamo le case? Facciamo lo stoccaggio, vuol dire che questo gas viene
immagazzinato in profondità nel sottosuolo, non si scavano dei buchi apposta ma si
utilizzano miniere esaurite o depositi di idrocarburi praticamente esauriti. Voi non
dovete pensare alla miniera da cui si estrae gas o idrocarburi come un’enorme buco
sotterraneo perché gli idrocarburi normalmente cioè gli idrocarburi, il petrolio viene
tirato su, normalmente è all’interno di formazioni di roccia porosa quindi non è una
bolla liquefatta lì in mezzo. Una volta che viene estratto, il giacimento è mezzo vuoto,
rimane la formazione porosa e allora ci butti dentro i gas che la rioccupa. In Italia ci
sono circa 10 impianti di stoccaggio gestiti da società private e la concessione per
svolgere questa attività è una concessione mineraria cioè l’esercizio dello stoccaggio,
l’attività di stoccaggio, ricevere il gas e buttarlo sotto, tenerlo sotto terra è
tipicamente attività mineraria e ci può essere quindi un’ipoteca che garantisce i
finanziamenti della banca sulla concessione di stoccaggio, ma i soldi da dove arrivano?
Come funziona questo meccanismo? Allora, per fare preparare un sito di stoccaggio
grossomodo ci va almeno un miliardo di euro. Lo Stato concede a un’impresa di
attrezzare quindi un giacimento preesistente esaurito come area di stoccaggio e
l’impresa che non c’ha il miliardo va dalle banche se lo fa dare, concede l’ipoteca sulla
concessione perché la concessione è poi una gallina dalle uova d’oro perché tutti i
gestori Italgas, Iren, quelli che vi danno il gas per casa quando lo acquistano e non
sanno cosa farne lo mandano giù quindi lo versano negli impianti di stoccaggio
pagando un compenso per il deposito dell’area di stoccaggio quindi l’impresa che
gestisce lo stoccaggio guadagna sul deposito che viene fatto e quando serve il gas
viene estratto e ripreso da chi l’ha depositato.
Questo per dire che la legge del 27 che non riguarda più ormai le miniere di metalli, le
miniere dove si vanno a scavare oro, argento e robe del genere riguarda l’estrazione
di idrocarburi, lo stoccaggio di gas e anche le attività geotermiche. Anche la geotermia
a livello commerciale quindi non il piccolo impianto geotermico che scalda a casa mia,
quello privato no, ma gli impianti geotermici grossi sono regolati dalla legge mineraria
con una competenza regionale, non più statale.
Faccio una piccola pausa. Voi sapete che questo corso è di 9 crediti e quindi il
professore che fa nove crediti non finisce il suo obbligo didattico che è più elevato e
allora io anno per anno, a parte l’anno scorso che non ho fatto nulla per congedo, ogni
anno faccio un seminario, un anno faccio seminario di diritto minerario cioè queste
robe qui interessantissime e l’anno successivo faccio un seminario di arte
contemporanea, diritto e arte contemporanea che dall’anno prossimo questo qui
diventa corso, diventa un corso di sei crediti, diritto e arte contemporanea. Invece
nell’autunno che viene, ottobre novembre quindi del 2022, farò un seminario, sto
semplicemente facendo un pò di battage pubblicitario per dirvi che i seminari sono
interessantissimi, dann0 3 crediti giusto per la partecipazione, seminari o altre attività
infatti la maggioranza degli studenti viene con altre attività e quindi vi incito a seguire
uno dei seminari, il seminario che ci sarà in autunno. Secondo voi sarebbe più
interessante minerario o arte contemporanea? Minerario è bello, l’evoluzione del
diritto, i mattoncini del lego, non per sapere le regole ma per vedere come cambiano.
Tutti dicono arte contemporanea, me lo dicono tutti sempre, non so come mai e poi
invece dall’anno prossimo non faccio più i seminari perché l’arte contemporanea
diventa corso da 6 crediti.
Continuiamo ancora un attimo con quali altri beni possono essere usati? Non vi
vengono in mente? Mattia ci pensi, li ho già menzionati nel corso. Era divertente il
seminario di minerario perché iniziavo sempre proiettando la scena di 7 nani e lì c’è
pieno di regole minerarie, la proprietà della miniera, la proprietà dei carrelli, le
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pertinenze, un mucchio di regole di diritto minerario. E’ redditizio il settore minerario?
Bello, una domanda che ci sta. Gloria e Francesca anche voi volete arte
contemporanea. Ma dunque, diritto minerario fatto da me è una bestialità nel senso
che il diritto minerario è diritto amministrativo cioè se voi andate a cercare nelle
tabelle del Ministero dell’istruzione università, la cattedra di diritto minerario che ne
esiste una a Roma, forse una a Milano, non lo so, fanno parte del gruppo “diritto
amministrativo” però quando io ho chiesto di fare diritto minerario nessuno se n’è
accorto perché sennò gli amministrativisti mi avrebbero detto “tu non ne sai niente,
stai zitto e non pensare di occupartene”, in realtà loro non sanno che nel diritto
minerario ci sono un mucchio di regole di diritto privato, del diritto civile puro che
ovviamente gli amministrativisti trascurano completamente quindi non soltanto
l’ipoteca sulla concessione ma tutti i problemi del tipo “quando si acquistano i beni, i
prodotti della miniera”, questa è una regola che riguarda i frutti e il codice civile dice i
prodotti della miniera sono frutti naturali. Altro esempio, quando nello stoccaggio
viene messo giù il gas ma immaginate c’è un sito di stoccaggio gestito da una società
che lo fa professionalmente e 3 società diverse Italgas, Eni, A2a spediscono gas lì
sotto, una volta che il gas finisce sotto nel giacimento delle 3 società, si è mescolato?
Il gas è sempre lo stesso, deve avere determinate caratteristiche omogenee quindi
vuol dire che c’è una confusione di beni mobili, le quantità di gas mandate che sono
finite lì sotto e quello diventa un deposito irregolare perché essendo bene mobile
fungibile - quantità di gas - diventa proprietà del gestore. Può essere dato in garanzia
a una banca? In teoria si, può essere un pegno irregolare con il terzo depositario,
tutto un insieme di regolette di diritto privato che nei normali corsi di minerario fatti
dai professori di amministrativo manco si sognano. La nozione di pertinenze del diritto
minerario è del 1927 cioè sono le pertinenze francesizzanti e non le pertinenze del
1942 codice civile, c’è un elevato sbriciolamento in particolare per l’ipoteca su base
regionale perché alcune competenze sono regionali quindi si applicano leggi regionali,
ad esempio, la geotermia è regolata da leggi regionali e così via. Vabbè io mi sono
divertito a studiare queste cose anche se poi gli studenti preferiscono arte
contemporanea. Da dove ero partito? Lei la smetta di pensare a minerario, pensi ad
altri beni che incorporano dei valori anche elevatissimi, ne ho fatto già menzione,
marchi e brevetti. Immaginate una società che ha alcuni brevetti, non oso pensare a
quelli farmaceutici degli ultimi anni ma brevetti industriali, marchi, il valore di
quotazione della Ferrari incorpora un’elevatissima valutazione del marchio. Sapete che
c’è stata una sentenza a Parigi che ha considerato marchio protetto come modello di
segno industriale la suola rossa delle scarpe Louboutin, quella suola rossa è protetta
come segno distintivo dell’impresa. Esiste in Italia una regolamentazione unitaria di
marchi e brevetti, prima erano leggi separate, c’era la legge sui marchi e legge sui
brevetti, adesso sono regolati in quello che si chiama il Codice della proprietà
industriale (cpi), è il decreto legislativo n. 30 del 2005. Quando i marchi e i brevetti
sono registrati assumono proprio la veste tipica di un bene mobile registrato, sono
come fossero navi e aeromobili. Il titolare di marchi e brevetti può concederli in
garanzia reale, ad esempio, ad una banca che lo finanzia. Le regole sono previste
dall’articolo 137-140 del cpi; in sostanza, c’è un meccanismo di pubblicità, esiste il
registro italiano marchi e brevetti cioè un unico registro tenuto a Roma, registro
italiano marchi e brevetti che funziona un pò come i registri della pubblicità
immobiliare. Qui la legge non dice “viene concessa ipoteca su marchi brevetti e
registrati o viene concesso pegno su marchi e brevetti”, usa la parola garanzia, la
parola più generica che si poteva immaginare, è il termine più generico cioè può
essere concessa garanzia su marchi e brevetti registrati. La prelazione del creditore
nasce con la trascrizione, il termine usato è la trascrizione nel registro italiano marchi
brevetti. Che diavolo di garanzia è questa? Che cos’è? La soluzione non condivisa da
tutti ma la soluzione che si fa strada è che sembra quindi preferibile e che questo è un
esempio di garanzia che appartiene al modello ipotecario di cui vi dicevo all’inizio, è
una garanzia che fa parte di questo modello ipotecario perché si articola, si basa sul
non possesso cioè non viene trasferito il possesso ovviamente al creditore e la
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garanzia nasce con la pubblicità, con una formalità pubblicitaria, un registro pubblico,
quella che si chiama quindi pubblicità legale come la trascrizione e l’iscrizione per gli
immobili. Quindi anche questo tipo di garanzia viene attratto, viene riportato al
modello della garanzia ipotecaria. Ci sono delle regole specifiche, ovvio, ad esempio
non c’è un limite massimo di questa garanzia, non c’è neanche prevista una durata,
non ha una durata prefissata di 20 anni come l’ipoteca ecc., però il meccanismo di
costituzione della prelazione per il creditore corrisponde a quello dell’ipoteca, si
prevede anche la cancellazione di una garanzia. Ecco, su questi profili si possono
applicare le regole del codice civile dettate per l’ipoteca, se c’è una lacuna nella
normativa marchi e brevetti si può andare a colmare con quella dell’ipoteca
immobiliare e giusto per farvi un elenco, aggiungo che esistono garanzie reali di
questo tipo, esiste la garanzia reale di questo tipo anche per i diritti di utilizzazione
di opere cinematografiche. C’è una legge speciale che riguarda il cinema, che crea
un meccanismo di pubblicità assolutamente simile a quello degli immobili, anzi in
alcuni casi richiama proprio gli articoli del codice civile quindi anche in quel settore
abbiamo garanzie di modello ipotecario. Cosa vuol dire? Il produttore di un film, prima
che sia finito, si fa finanziare da una banca e costituisce come garanzia i diritti di
utilizzazione poi della pellicola, il che vuol dire quello che saranno i guadagni quindi la
banca ha la garanzia e poi in genere quindi ottiene i pagamenti direttamente. Mentre
le garanzie sul diritto d’autore quindi non cinematografico, normale diritto d’autore
non fanno parte di questo modello ipotecario ma sono dei veri e propri pegni di altri
diritti non c’è per il diritto d’autore per esempio di chi scrive un libro, il diritto d’autore
di chi fa un quadro, diritto d’autore sfruttamento economico e non quello morale
d’autore, non c’è un sistema pubblicitario per la garanzia, è una cosa un pò ibrida ma
non si ritiene che appartenga al modello ipotecario vero e proprio.
Va bene, basta, arriviamo qui quindi con il dolore che mi avete dato che non vi
interessa il minerario sentiamo ancora una domanda lassù. Le quote di srl hanno
subito un’evoluzione che tende ormai a portarle nell’ambito dei beni mobili registrati,
c’è una sentenza di Cassazione anche recente di uno o un paio di anni fa che qualifica
le quote di srl come beni mobili registrati. Il codice parla di pegno delle quote di srl,
possono essere date in pegno quindi tendenzialmente è una garanzia pignoratizia però
anche lì si sta lentamente sovrapponendo l’insieme delle regole che sono tipiche di un
sistema di pubblicità, in quel caso iscrizione nel registro delle imprese. E’ giusto dire
“quote di srl” e non “azioni di spa” perché le azioni di spa seguono tutte altre regole.
Va bene allora dicevo che se non ci sono altre domande ci vediamo domani. Buona
giornata.
6/04
I TITOLI DI CREDITO
I titoli di credito sono documenti che incorporano promesse di pagamento.
Due caratteristiche:
- documenti, cioè sono pezzi di carta con delle cose scritte sopra, che incorporano;
- l’incorporazione di una promessa di pagamento.
Questa è una definizione generale che non considera una tipologia specifica di titoli
es. Io, Angelo Chianale, pagherò la somma di 100 a Camilla perché destinato a essere
creditore in questo corso Camilla.
Effetto della dichiarazione: Quale effetto produce dal punto di vista giuridico questa
dichiarazione? È una semplice promessa di pagamento e non è un titolo di credito —
> la risposta sta nella causa delle prestazioni delle obbligazioni, dei trasferimenti
di proprietà.
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Il diritto italiano si appoggia, prende come pilastro, nel settore contrattuale, il
requisito della causa. In questa dichiarazione “prometto di pagare 100 a Camilla”
Non c'è una causa.
Per cui abbiamo due strade: la prima è la donazione che viene fatta per atto pubblico
con i due testimoni. Produce l'effetto obbligatorio, certo, perché è una donazione viene
qualificato come donazione. Questa promessa è salvata dalla forma. Seconda
possibilità, non c'è la forma solenne.
Allora bisogna prendere l’art 1987 CC: “la promessa unilaterale di una prestazione
non produce effetti obbligatori fuori dai casi ammessi dalla legge”. Abbiamo un
principio base per cui una promessa di prestazione di per sé non fa nascere
l’obbligazione.
L’articolo successivo, il 1988 CC recita che “la promessa di pagamento o la
ricognizione di debito dispensa colui a favore del quale è fatta dall'onere di provare il
rapporto fondamentale”. Dispensa Camilla dall'onere di provare il rapporto
fondamentale. Cioè la nostra causa? L'esistenza di questo rapporto fondamentale si
presume fino a prova contraria cioè, in mancanza della forma solenne della
donazione, la promessa unilaterale non fa nascere un'obbligazione ma è presente
un’inversione dell'onere della prova.
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Esistono 3 tipi di titoli di credito:
1. I titoli che riguardano pagamenti di denaro, le promesse di pagamento di denaro
e sono quelli importanti di cui parleremo;
2. I titoli rappresentativi di merci che sono diversi perché non hanno, non
incorporano una promessa di pagamento ma il possessore con il titolo ha diritto
di prendere dei beni. Il caso più banale? Esistono i magazzini generali che hanno
una disciplina di legge speciale, mi pare anni degli anni 30. Sono dei luoghi
regolamentati dallo Stato. Se voi andate a depositare nei magazzini generali
delle merci vi danno un documento che è un titolo rappresentativo di quelle
merci che avete depositato.
Se voi poi consegnate questo titolo rappresentativo a qualcun altro avete attribuito a
quell'altra persona il possesso delle merci e il diritto di ritirarle.
3. I documenti di legittimazione cioè documenti che servono ad individuare il
soggetto che può ottenere una prestazione dal debitore in base a un
contratto. Documento di legittimazione banalissimo ve ne viene in mente
qualcuno? Il biglietto del pullman dell'autobus, quello è un documento di
legittimazione, voi andate alla cassa, comprato il biglietto che cosa vuol dire
comprare un biglietto, stipulare un contratto di trasporto. Quando si dice compro
il biglietto, in realtà io sto facendo stipulando un contratto di trasporto. Quindi il
vettore, colui che trasporta GTT vi rilascia un pezzo di carta, il biglietto del tram
o della metropolitana. Chi ha quel biglietto è il soggetto legittimato ad ottenere
la prestazione. Ed è per questo che nelle negli avvisi c'è scritto, i biglietti non
sono cedibili. Perché il biglietto non è trasmissibile a qualcun altro perché in
base al contratto con GTT, sono io che ho pagato e che, quindi, posso fruire di
quella prestazione di trasporto, quindi non dovrei dare il biglietto a qualcuno, poi
si fa lo stesso, ma vabbè, è un'altra questione. Perché il biglietto di
legittimazione consegue a un contratto che ho stipulato io? Questo non ci
interessa.
Principi fondamentali che regolano la materia dei titoli di credito. Sono la letteralità
che abbastanza intuitivo, c'è poco da dire perché quello che è determinante è ciò che
c'è scritto sul documento. Il testo scritto sul documento individua esattamente il
debitore, il creditore, la prestazione, quanto pagare, quanto la scadenza. La
prestazione che risulta dal titolo non è modificabile in base al contratto sottostante ma
è determinata sempre solo da cosa c'è scritto dalla lettera del titolo. Immaginiamo un
contratto di compravendita. Camilla mi ha venduto la bicicletta per 100. Io non le do i
contanti e le do un assegno, poi vediamo dopo meglio che cos'è? Nell'assegno scrivo
90. Quando Camilla va in banca può andare a discutere col cassiere dicendo ma qui
c'è scritto 90, ma in realtà guarda che ti dimostro che la vendita era fatta per 100. No!
Quello che conta è cosa c'è scritto sull'assegno cioè 90. Vuol dire che per 10 è ancora
creditrice, dovrò darli. Quindi questo è l'esempio banale sulla letteralità. L'altro
principio è l’astrattezza dei titoli. Capite il significato di astrattezza qui…Siamo nella
deroga prevista dalla legge di cui parlavamo prima, se il principio generale è: ci vuole
una causa per sostenere la promessa di pagamento, l'eccezione, il caso previsto dalla
legge, rientra nella nozione di astrattezza; astrattezza significa mancanza di una causa
sottostante. Io firmo l'assegno in favore di Camilla per 90 o per 100? Vabbè, questa
volta lo faccio giusto per 100. Cosa vuol dire astrazione o astrattezza di questo
assegno? Significa che la promessa che c'è dentro non si basa sul contratto
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sottostante la vendita della bicicletta. L'emissione dell'assegno proprio di Camilla è
astratta, cioè è efficace di per sé, punto. È sganciata dal rapporto sottostante e i vizi o
le vicende del rapporto sottostante la vendita della bicicletta non incidono sulla
efficacia dell'assegno, della promessa che c'è lì dentro. Quindi questa è la l'astrazione
dei titoli. Altra caratteristica che vi ho già detto all'inizio nella definizione è
l’incorporazione. Con incorporazione si fa riferimento a una specie di magia giuridica:
il documento il titolo di credito incorpora la promessa di pagamento, incorpora la
promessa di pagamento. Rifacciamo l'esempio sempre Camilla mi ha venduto la
bicicletta per 100, io le firmo un assegno. L'assegno incorpora la promessa di
pagamento, cioè in quel momento quando io firmo l'assegno nasce un rapporto
separato da quello della vendita da quello sottostante. Esistono quindi due rapporti
giuridici:
1) il rapporto sottostante cioè quello fondamentale; è il rapporto che sta a
fondamento del titolo. È il rapporto causale. Anche il mio obbligo di pagare 100
per la bicicletta nasce da contratto causale dalla vendita della bicicletta;
2) quando firmo l'assegno nasce il secondo rapporto giuridico che si chiama
rapporto cartolare. Nasce una nuova obbligazione di pagare 100.
Quindi, quando viene messo l'assegno io firmo l'assegno a favore di Camilla. In quel
momento iniziano esistere due rapporti separati. Ripeto, quello sottostante la
compravendita e quello cartolare. Ma attenzione, sono due obbligazioni diverse. Ora è
ovvio che io non pagherò 200 per la bicicletta. Questa ovvietà significa che ci sono
delle regole che poi vediamo rapidamente. Ultima caratteristica dei titoli è la
cosiddetta autonomia. Una volta che si è creato il rapporto cartolare ed ho firmato
l'assegno, il mio debito incorporato nel titolo nell'assegno può circolare? Viene
acquistato da terzi soggetti. Autonomia vuol dire che chi ottiene il titolo, secondo le
sue regole di circolazione diviene titolare dell'obbligazione incorporata. Se parlassimo
di proprietà dei beni, diremmo a titolo originario perché il suo acquisto non risente
delle vicende precedenti di quel titolo. Facciamo l'esempio. Chi ottiene un titolo in
modo legittimo? Secondo la circolazione, il ladro. Chi ruba la borsa e dentro trova il
titolo a parte, il problema del cambiare il nome, ma lasciamo perdere, ti ruba la borsa
e quindi diventa ladro, possessore di titoli, può ottenere il pagamento? No, perché non
ha acquisito il titolo secondo le regole di circolazione.
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L'altra tipologia di titoli più importante, quella dei titoli all'ordine, titoli all'ordine cioè
i titoli che si trasferiscono mediante consegna e girata quindi attraverso consegna
fisica, la consegna del titolo e la girata.
Per quanto riguarda la consegna abbiamo la stessa regola dei titoli al portatore, cioè
bisogna che il titolo venga consegnato.
! Attenzione, quando qui si parla di consegna del titolo di possessore del titolo, in
questo ambito non esiste la differenza tra possesso e detenzione.
Cioè nella materia dei titoli di credito, non esiste la differenza tra possesso e
detenzione che invece troviamo nell’art 1140 del Codice delle regole normali sui
beni.
Chi ha il potere materiale e chi ha il potere di fatto sul titolo di credito è chiamato
possessore.
La circolazione del titolo all'ordine richiede la girata, che è una dichiarazione che deve
essere scritta sulla facciata del titolo e non sul retro, a meno che ci sia una espressa
indicazione, come per gli assegni, si scrive dietro.
Si attribuisce in questo modo a qualcun altro la titolarità. La girata, può essere o in
bianco, cioè senza indicare il nome del giratario, di colui che riceve il titolo oppure può
essere “piena” cioè con il nome.
Questo è un meccanismo un po’ più complicato che lasciamo perdere, è più facile la
cambiale diretta, cioè io pagherò 100 a Camilla punto.
Il lato positivo della cambiale è che è considerata titolo esecutivo, quindi un
vantaggio per il creditore. Es. Arriva il 31 dicembre e io non tiro fuori niente, non
pago.
Cosa può fare Camilla? Senza cambiale, non ci fosse la cambiale deve andare in
tribunale, chiedere il decreto ingiuntivo di condanna a pagare 100 e poi inizierà la
causa per l'espropriazione, questo ammesso che ci sia una prova scritta perché il
contratto di vendita della bicicletta, un contratto verbale, quindi ci devono essere
comunque prove per sostenere il decreto ingiuntivo o addirittura dovrà fare una causa
contenziosa per arrivare a una sentenza di condanna.
Invece, se ha la cambiale dal giorno successivo alla scadenza può andare da un
ufficiale giudiziario e iniziare l'espropriazione, cioè, può mandare un pignoramento
immobiliare o chiedere un'espropriazione di un bene mobile.
Con la cambiale si inizia subito il processo esecutivo, cioè il processo che consente di
ottenere quei 100 €. Senza la cambiale, invece, bisogna avere un provvedimento di
condanna contro il debitore, quindi questo è un vantaggio per il creditore.
Il sistema della circolazione all'ordine consente un altro vantaggio che è quello di far
circolare questa cambiale. Camilla che ha questa mia cambiale, con scadenza 31
dicembre 22 va in banca e sconta la cambiale, cioè monetizza quello c'è scritto, il
credito incorporato nella cambiale, ricevendo però dalla banca di meno.
È una specie di cessione del credito perché non è una vera cessione del credito.
La Banca, tolti gli interessi, le spese, eccetera, le darà 95, questo 95 è il prezzo che la
Banca paga per questa cambiale. Chi non vuole aspettare il 31 dicembre Camilla può
monetizzare questa cambiale e la sconta oppure la può usare, quindi girare a qualcuno
per garantire un suo acquisto.
Camilla vuole comprare ,venduta la bicicletta, delle scarpe, va nel negozio e dice, no,
io non ti pago subito, ti giro la cambiale con scadenza 31 dicembre.
Quindi vuol dire che c'è un contratto di vendita tra il negoziante e Camilla che invece
di pagare gira la cambiale. In questo senso il negoziante le fa credito.
è chiaro che se la cambiale è stata emessa da Pippo che è uno sconosciuto, nessuno la
prende, il contrario succede se è stata emessa da Ludovico, che è il più importante
avvocato penalista di Torino.
Questo per dire che tutto dipende dalla solvibilità di chi ha messo la cambiale.
Questo appena spiegato è il meccanismo della girata.
Di girate delle cambiali se ne possono fare quante se ne vogliono, essa deve avvenire
sempre con la consegna del titolo, devono andare insieme, quindi si consegna il titolo
con la girata.
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Al 31 dicembre, cosa succede? Il 31 dicembre, io che ho comprato la bicicletta da
Camilla, so che devo pagare 100.
Per la bicicletta cosa può capitare? Prima possibilità viene da me Camilla e mi dice, ti
ricordi che hai comprato la bicicletta per 100? Tu sei debitore in base al rapporto
sottostante al rapporto contrattuale, tu mi devi dare 100 in base al contratto di
vendita.
Se Camilla si presenta per farsi pagare il debito sottostante deve restituirmi la
cambiale, perché se non c'è questa cambiale che gira, che gira nel senso proprio, è in
circolazione.
Quindi prima possibilità alla scadenza del debito si presenta il creditore in base al
rapporto sottostante, per essere pagato deve restituire la cambiale.
Seconda possibilità: Al 31 dicembre si presenta qualcuno con la cambiale che ha il
possesso della cambiale, Beh, se è Camilla è facile pago e finisce lì.
Ma potrebbe essere Mattia come giratario o Potrebbe essere la banca dove Camilla ha
scontato la cambiale e ha preso i suoi 95 di prezzo scontato della cambiale
Io cosa devo fare, devo pagare al possessore della cambiale, quindi a chi si presenta
con la cambiale, verificando però anche l'altro elemento possesso e la girata cioè chi si
presenta deve risultare dal documento come giratario.
Quindi chi si presenta con possesso e girata è legittimato a ottenere il pagamento.
Quindi io pago 100 al possessore legittimo della cambiale.
Il giorno dopo viene Camilla da me dice, ti ricordi che hai comprato la bicicletta? Mi
devi dare 100?
Io cosa dico Camilla? Marameo dal punto di vista giuridico, marameo significa che il
pagamento della cambiale estingue il credito sottostante: pagando la cambiale, si
estingue anche il rapporto causale che sta sotto.
Quando diciamo che Mattia come primo giratario Ludovico come secondo giratario tipo
come terzo giratario e quindi l'ultimo viene da me e si fa pagare.
Io non posso opporre al giratario le vicende del rapporto sottostante, non si può porre
a chi è legittimato una vicenda del rapporto sottostante.
Esempio, la bicicletta faceva schifo, è viziata quindi abbiamo modificato il prezzo da
100 a 80,
La bicicletta non è mai stata consegnata e io ho ottenuto in tribunale lo scioglimento
del contratto, risoluzione del contratto per inadempimento di Camilla quindi non devo
più pagare niente in questa, in questo secondo caso.
Ridotto il prezzo invece di 100 devo pagare 80 mentre per lo scioglimento del
contratto, risoluzione non devo pagare nulla. Se si pone Mattia come giratario o non
posso porre a lui giratario questa vicenda del rapporto sottostante, la cambiale viene
acquistata in modo autonomo separatamente dai problemi del rapporto sottostante. Io
dovrò pagare 100 a Mattia e poi avrò regresso verso Camilla per ciò che non dovevo
pagare, quindi se il prezzo è stato ridotto avrò regresso per 20.
Se il contratto è stato sciolto avrò quindi zero da pagare. Avrò regresso per 100, però
il rapporto cartolare della cambiale è indipendente da quello sottostante.
Io posso, come eccezione porre i vizi sottostanti soltanto a Camilla, al quello che si
chiama il prenditore, al primo prenditore della cambiale.
il debitore può porre i vizi del rapporto sottostante soltanto al primo prenditore cioè a
Camilla, è chiaro che se abbiamo sciolto il contratto perché la bici non mi è stata
consegnata al 31 dicembre viene Camilla da me con la cambiale, io le dico ma figurati,
certo che non ti pago
Quindi nei rapporti diretti tra chi emette la cambiale e chi compra la bicicletta, il
beneficiario, Camilla Che è primo prenditore si possono porre i vizi del rapporto
sottostante. Solo in questo caso,
sennò quando la cambiale circola congelata, non si può più.
7/04
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Simulazione di esame:
Il principio di accessorietà delle garanzie reali:
a) È sancito dal Codice civile.
b) Comporta che non si può mai garantire un credito del tutto futuro.
c) Non ha significato pratico.
Non è la prima risposta perché non c’è nel Codice civile un articolo che sancisce il
principio di accessorietà in maniera espressa. La terza risposta nemmeno è corretta
perché sin dall’inizio del corso stiamo parlando delle conseguenze dell’accessorietà.
Quindi rimane la seconda risposta e cioè che il principio di accessorietà non può
garantire un credito del tutto futuro ed è quel discorso che abbiamo fatto del credito
futuro che nasce da un rapporto esistente o da un credito del tutto futuro.
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La prima risposta è quella giusta perché l’ipoteca è un diritto reale di garanzia su cosa
altrui quindi chi si compra la cosa, l’acquista gravata da ipoteca e corre un rischio di
espropriazione nei suoi confronti.
L' ipoteca legale:
a) Necessita di un’apposita nota di iscrizione
b) È sempre iscritta d’ufficio dal conservatore
c) È iscritta d’ufficio dal conservatore salvo diritto alla rinuncia dell’avente diritto
d) È iscritta solo per contratti di compravendita e donazione
La prima risposta: cos’ è una nota d’iscrizione? La nota, un tempo cartacea, ora si può
fare online, è la richiesta di iscrivere l’ipoteca. Se l’ipoteca è legale la nota non serve
perché per legge in automatico il conservatore la iscrive. La seconda risposta non è
corretta. La terza risposta è quella corretta. La quarta risposta non è corretta: infatti
si fa riferimento ad atti di alienazione, quindi anche la permuta, il conferimento di beni
in società. Il leasing no perché di per sé il leasing non è una vendita nel senso che la
società di leasing compra l’immobile, è una compravendita di un immobile tra il
proprietario di un bene e la società di leasing che lo compra. Poi la società lo dà in
locazione finanziaria. Però ricordate che abbiamo anche parlato di sentenze, vi avevo
fatto l’esempio delle sentenze di divisione, con obbligo di pagamento disposto dal
giudice e quello non è un contratto però c’è l’ipoteca legale: la quarta risposta è
troppo restrittiva.
La terza risposta è quindi quella corretta: l’ipoteca è sempre disponibile e sempre
rinunciabile, tanto più se puoi fare la rinuncia dopo, la rinuncia spontanea, puoi
rinunciare allora anche prima dell’iscrizione.
In caso di estinzione dell’obbligazione garantita (caso tipico: il pagamento):
a) L'ipoteca è cancellata d’ufficio
b) La garanzia resta in vita e non è necessario curare la cancellazione
c) L'ipoteca garantisce eventuali altri rapporti del debitore con altri creditori
d) L'ipoteca può essere cancellata con il consenso di altri creditori
Qual è la risposta corretta? La prima o l’ultima risposta?
La prima risposta: se l’ipoteca è cancellata, cosa si cancella? si cancella l’iscrizione
dell’ipoteca. Non è corretta questa risposta perché cosa ne sa il conservatore dei
registri immobiliari che Dario ha pagato Camilla quel giorno li o che c’è stato un
pagamento? La seconda risposta è del tutto scorretta. La terza risposta nemmeno, in
forza del principio di specialità che prevede che l’ipoteca garantisca quello specifico
credito e non altri. La quarta risposta è giusta.
Domanda di uno studente: Che cosa succede se il debitore adempie il credito e il
creditore si rifiuta di dare il consenso alla cancellazione?
Dare il consenso alla cancellazione dell’iscrizione è un atto dovuto dal creditore dopo
aver ricevuto il pagamento. Il creditore è tenuto e obbligato a liberare i beni dalle
garanzie che sono state messe. Che cosa succede se non lo fa? È un disgraziato per
cui il debitore gli può far causa non solo per ottenere il consenso alla cancellazione ma
anche per ottenere il risarcimento del danno. Se il debitore trova qualcuno che gli
compra l’immobile senza l’ipoteca, cancellando l’ipoteca perché chi compra vuole
essere tranquillo di non vedere l’ipoteca e perde l’acquisto, questo è un danno
risarcibile a carico del creditore che non ha dato consenso.
Purtroppo, i tempi della giustizia italiana sono lunghissimi e quindi può capitare che ci
sia il creditore birbante. Sarebbe una buona mossa per il debitore pagare quando il
creditore firma l’assenso alla cancellazione perché anche il debitore che paga dicendo
al creditore di passare il giorno dopo a firmare l’assenso è un po’ ingenuo. È un po’
come l’esempio di ieri del debitore con la cambiale che paga senza farsi restituire la
cambiale in quel momento. Può capitare di essere ingenui, magari l’estinzione del
debito non è un pagamento ma una compensazione e non si può impedire la
compensazione finché il creditore non firma il consenso alla cancellazione. In quei casi
lì alcuni avvocati, proprio perché altrimenti ci vogliono anni, hanno provato ad
applicare l’articolo 1700 del Codice civile e cioè il provvedimento sommario, così detto
provvedimento d’urgenza che però normalmente nella soluzione giurisprudenziale
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maggioritaria non viene concesso. I giudici non cancellano ipoteche e non danno ordini
di cancellazione in base all’articolo 1700 del Codice civile e quindi in base ad un
provvedimento d’urgenza ma solo in base ad un provvedimento ordinario di
cognizione perché sotto sotto vi è una ragione strutturale: i provvedimenti d’urgenza
sono sempre modificabili o revocabili mentre la cancellazione dell’ipoteca è
irreversibile, una volta cancellata l’ipoteca non c’è più. L’ idea è che non si possa
cancellare un’ipoteca con un provvedimento che poi dopo potrebbe essere revocato
perché cambia la situazione. Si può cancellare l ‘ipoteca solo in base ad una sentenza
passata in giudicato.
(professore: ogni tanto ci saranno altre simulazioni di domande di esame per ripasso e
per colmare delle lacune).
Riprendiamo il discorso di ieri da dove lo avevamo lasciato:
Ieri ho sbagliato a dire una cosa, quando vi ho detto che la girata deve essere scritta
sulla facciata del titolo: questo è sbagliato, non è vero: la girata può essere scritta
dove si vuole, la legge non richiede la girata sulla facciata o sul retro della girata.
Normalmente quando avete l ‘assegno è scritto dietro “girate a favore di”. Quindi è
sbagliato dire che la girata debba essere scritta sul fronte o facciata del titolo; la
girata va fatta sul titolo, ma non importa dove.
Corretto questo, siamo rimasti con la separazione tra il rapporto sottostante, il debito
(Dario deve dare 100 a Camilla) e il rapporto cartolare e cioè il credito di 100
incorporato nel documento, nel titolo e sono due rapporti che hanno vite separate e vi
avevo detto: se arriva Mattia a farsi pagare il debito dal debitore, quali sono le
eccezioni che il debitore può opporre?
Non le eccezioni personali del rapporto che il debitore Dario può avere con il debitore
Camilla. Il rapporto tra i due e i rapporti personali non è opponibile al giratario che ha
ricevuto il titolo.
Sono opponibili quelle che si chiamano le eccezioni reali e cioè le eccezioni che
riguardano ciò che c’ è scritto sul titolo, il tenore letterale: esempio manca la parola
cambiale e quindi questa non vale come cambiale, questa è un’eccezione reale che si
può opporre, che attiene al tenore letterale. Altro esempio è la falsità della firma:
Dario potrebbe dire di non aver fatto questa firma, quindi l’eccezione sulla falsità della
firma. Sarebbe opponibile anche l’eccezione sulla mancanza delle girate nel caso in cui
venisse un soggetto a farsi pagare con la cambiale ma una girata a suo favore:
potrebbe essere un ladro o qualcuno che mostra un altro pezzo di carta (?)
Queste sono le eccezioni reali che sono opponibili a chi si fa pagare.
Ancora un esempio sulla cambiale, ora ci soffermiamo sulla cambiale, sul pagherò:
Chi gira la cambiale è obbligato per il pagamento in subordine rispetto al debitore. Chi
gira la cambiale è obbligato anche lui al pagamento in subordine rispetto al debitore. È
abbastanza ovvio, facciamo un esempio:
Dario ha firmato una cambiale a Camilla il 31 dicembre. Camilla l’ha girata a Mattia e
Mattia l ‘ha girata a Ludovico e Ludovico si presenta da Dario per farsi pagare la
cambiale. Dario non paga e questo non pagare si fa constare con una procedura che si
chiama protesto della cambiale e cioè viene accertato che in quel giorno lì e cioè alla
scadenza Dario non paga e allora che succede? I giranti sono loro anche responsabili
in subordine, partendo dall’ultimo e andando indietro, in ordine cioè inverso e questo
significa che Ludovico che non è stato pagato, cosa fa? Si rivolge a Mattia che è il suo
girante, colui che gli ha girato la cambiale. Perché gli ha girato la cambiale? Non si sa,
la cambiale è un titolo astratto, quindi la girata che è una dichiarazione cartolare ,
separata e indipendente dal rapporto sottostante, cioè il rapporto sottostante tra
Ludovico e Mattia non si sa quale sia ad esempio Mattia ha venduto un libro a
Ludovico e non gli dà i soldi ma gli ha girato la cambiale, quindi la cambiale gli è stata
data in pagamento allora Ludovico , non essendo pagato dal debitore se la prende con
chi gli ha dato il libro senza pagare e cioè Mattia , il suo girante e a sua volta Mattia
andrà a richiedere un pagamento a Camilla che è la sua girante perché c’è un
rapporto sottostante tra i due che non si sa quale sia e non ci interessa e c’è questo
regresso . A questo punto cosa succede? Qual è la situazione? Dario si è comprato la
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bicicletta senza pagare perché ha dato il pezzetto di carta con su scritto il 31 dicembre
ti pagherò.
Camilla (che gli ha venduto la bicicletta), a quel punto cosa può fare? Ha due
possibilità
1)prova a farsi pagare con la cambiale dall’emittente: ma c’è poco da fare se non ha
pagato,
2) si affida al rapporto sottostante, alla vendita della bicicletta: chiederà quindi la
risoluzione del contratto e cercherà di andarsi a riprendere la bicicletta. Risoluzione
per inadempimento perché Dario, debitore, non ha pagato il prezzo dilazionato, non
ha pagato la cambiale che aveva dato per il prezzo.
Era rimasto un terzo tipo di titoli, i titoli nominativi oltre a quelli al portatore e quelli
all’ordine.
I titoli nominativi per eccellenza sono le azioni delle società. Nei titoli nominativi la
circolazione è data come elemento generale da un elemento in più: occorre
l’annotazione sui registri delle intende, in questo caso della società. Cioè: Camilla è
socio di una società, di una SPA e ha delle azioni, e dei documenti nominativi
sull’azione; sull’azione c’è scritto Camilla (c’è il nome) e c’è scritto il valore nominale
dell’azione.
Se Camilla vuole girare il titolo, l’azione della società a Mattia, cosa fa? Viene fatta la
consegna delle azioni che però non basta, e insieme, Camilla e Mattia richiedono alla
società la novazione. Sapete che nelle SPA c’ è il libro soci, che contiene l’elenco dei
soci. È l’amministratore della società che deve aggiornare il libro soci: toglie il nome
Camilla, inserisce il nome Mattia e a quel punto si modifica anche il titolo, l’azione
cartacea. È sufficiente che l’amministratore anche solo cancelli il nome Camilla e
inserisca il nome Mattia e indichi la provenienza della modifica. Più normalmente si fa
una cosa pulita e cioè vengono riemesse le azioni: la società distrugge le vecchie
azioni ed emette l’azione nuova con il nome Mattia. Quindi il meccanismo dell’azione
nominativa è questo. Il riferimento alla nominatività è dovuto al fatto che c’è sempre
un elenco, un registro.
L'unica particolarità da ricordare delle azioni della società è che sono azioni, titoli di
credito a letteralità attenuata e cioè le vicende della società sono valide e opponibili ai
soci anche se non riportate sul documento cartaceo, sull’azione.
Esempio: Società Pippo, l’assemblea della società delibera il trasferimento della sede a
Milano o aumento del capitale o operazioni sul capitale.
Questa vicenda della modifica della sede della società è comunque opponibile a
Camilla nel senso che se Camilla dice che vuole andare ad un’assemblea a Torino
perché sul suo pezzo di carta c’ è scritto che la sede della società è a Torino ma
l’assemblea ha deliberato il trasferimento di sede a Milano e risulta iscritto nel registro
delle imprese, Camilla non può pretendere che l’assemblea si trovi a Torino perché sul
suo pezzo di carta c’ è scritto che la sede della società è a Torino
La delibera assembleare vincola il socio indipendentemente da come sia scritta
l’azione.
Questo è tutto sui titoli nominativi.
Garanzie sui titoli di credito.
Abbiamo tre figure, tre garanzie sui titoli di credito:
1) La prima è il pegno dei titoli di credito: perché i titoli di credito sono pezzi di
carta, sono beni mobili che incorporano una somma di denaro.
Come si costituisce il pegno sui titoli di credito? Bisogna distinguere a seconda delle
regole di circolazione:
a) Titoli al portatore, con nessun nome del beneficiario scritto sopra: si
trasferiscono con la semplice consegna. Il pegno su titolo al portatore come si
costituisce? Esempio: azioni delle società Pinco Pallo: c’ è scritto Società Pinco,
Pallo obbligo di pagare tot euro alla scadenza del prestito obbligazionario e quel
titolo è al portatore, quindi, non c’è scritto il nome del beneficiario. Si può costituire
il pegno ma non c’è modo di farlo risultare, di renderlo conoscibile ai terzi
l’esistenza di questo pegno. Cioè Camilla può consegnare il titolo al portatore a
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Mattia non per consegnare la titolarità di questo ma solo in pegno; quindi, può fare
una consegna in base ad un accordo fra loro: Camilla, debitrice di Mattia gli
consegna il titolo al portatore in pegno e Mattia, ricevuto in pegno il titolo, prende il
titolo non con l’accordo del trasferimento ma semplicemente in garanzia, garanzia
pignoratizia. Se Camilla adempie il suo debito a Mattia, riprenderà il suo titolo al
portatore e invece se non adempie, Mattia procederà con gli articoli 2695-2697 con
la vendita o a chiedere al giudice l’assegnazione del titolo. Quindi si applicano le
regole del pegno. Il problema è che da nessuna parte risulta il loro accordo cioè
rispetto alla circolazione di quel titolo al portatore Mattia appare ai terzi come pieno
titolare del titolo al portatore quindi i rischi che deriva è che Mattia possa trasferire
questo titolo ai terzi. Questo Mattia non deve farlo perché sussiste un accordo fra i
due, riesce però a trasferire il titolo ai terzi attraverso la consegna perché questo
terzo non ha modo di sapere la legittimazione di Mattia era limitata dall’accordo.
Quindi Mattia appare ai terzi come pieno titolare del titolo al portatore, ha una
legittimazione limitata dall’accordo con Camilla, deve comportarsi come creditore
pignoratizio di quel titolo, non come titolare però rispetto ai terzi questo non
risulta.
Quindi il pegno sui titoli al portatore è ammissibile, si costituisce con la consegna
secondo le regole del pegno mobiliare del Codice civile e ha la particolarità che non
risulta dal titolo e non è opponibile ai terzi.
b) Passiamo al titolo all’ordine: la cambiale, la solita cambiale. Il titolo all’ordine può
essere costituito in pegno? Sì. Come si fa? Con una girata in pegno, una girata in
garanzia. Si usano proprio queste parole, girata in pegno oppure in garanzia. E si
scrive così, sul titolo. Quindi se, nel nostro esempio, Dario ha comprato la bicicletta
ed ha emesso la cambiale, ha dato la cambiale a Camilla, scadenza 31 dicembre,
Camilla può usare quella cambiale e girarla in pegno a Mattia.
Questa volta l’esistenza del pegno risulta dal titolo, viene scritto sulla cambiale,
perché ci sarà scritto: girata in pegno a Mattia (proprio queste parole), con la firma
di Camilla. Quindi, a questo punto Mattia riceve la consegna, con questa girata,
della cambiale. Non è in grado, non può proprio trasferirla a qualcun altro, con una
sua girata, perché risulta scritto sul titolo che Mattia è solo creditore pignoratizio,
ha solo il pegno sulla cambiale.
È chiaro questo passaggio? La differenza tra portatore e ordine? Quindi, la limitazione
dei poteri di Mattia risulta proprio dal titolo. Per i titoli nominativi, anche qui, la regola
è la stessa. Cioè, il fatto che ci sia una garanzia sopra un pegno dovrebbe, come
regola generale, risultare nel registro dell’emittente, viene fatta l’annotazione nel libro
soci ad esempio. C’è una sotto regola per cui è anche sufficiente una girata
autenticata, con firma autenticata, quindi autenticata dal notaio: una girata
autenticata dal notaio in pegno. Però questo, lasciamo perdere.
2) Secondo tipo di garanzia che ci riguarda, per i titoli di credito, è quella che si
chiama avallo, (soltanto due l), avallo. Non è una garanzia reale, cioè una di quelle
di cui abbiamo parlato fino adesso nel corso, è una garanzia personale. Però ne
parliamo adesso perché abbiamo i titoli di credito tra i piedi.
Come funziona? Siamo sempre nella nostra solita cambiale: Dario emette la
cambiale a favore di Camilla e gliela consegna, Camilla la gira a Mattia, eccetera.
Può capitare che intervenga un terzo soggetto, un estraneo a tutto questo giro di
persone che abbiamo. Interviene un terzo soggetto, che può essere un amico di
Dario, un parente di Dario, che vuole garantire personalmente, con il suo
patrimonio, l’obbligazione della cambiale.
Cosa vi fa pensare? Quale contratto vi fa venire in mente questa cosa qua? Un terzo
interviene, per garantire con il proprio patrimonio il debito. La fideiussione, che
vedremo. Però, la fideiussione è una garanzia sostanziale del rapporto fondamentale,
l’avallo è l’equivalente del rapporto cartolare, del rapporto del titolo. Esempio: il
fratello di Dario vuole garantire per Dario il pagamento. L’avallo si scrive sulla
cambiale, è facile, basta scrivere: per avallo e una firma, è sufficiente. Cosa vuol dire?
Vuole dire che il fratello di Dario garantisce personalmente il pagamento della
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cambiale, ma non garantisce il rapporto sottostante, cioè il debito di aver comprato la
bicicletta. L’avallo, ripeto, è una garanzia che riguarda solo il rapporto cartolare, il
debito di cento incorporato nella cambiale. Esattamente come, al contrario, una
fideiussione data dal fratello. Ad esempio, il fratello scrive a Camilla: ti garantisco io
del pagamento di 100 euro per la bicicletta. Questa è una fideiussione che garantisce
il debito sottostante, il debito che nasce dal contratto di acquisto della bicicletta.
Quella fideiussione non garantisce la cambiale. Quindi, questa è la rilevanza di due
piani separati. Qual è la conseguenza? Se il fratello ha firmato per avallo la cambiale,
garantisce anche rispetto ai giratari, nel nostro esempio, Camilla ha girato la cambiale
a Mattia, Mattia l’ha girata a Ludovico, Ludovico si presenta per il pagamento da Dario
con la cambiale. Se Dario non paga, Ludovico può farsi pagare dall’avallante, da chi ha
firmato per avallo. Se invece abbiamo l’altra ipotesi, della fideiussione del fratello, cioè
il fratello ha scritto a Camilla, dicendo vi garantisco il pagamento di 100, lui non ha
niente a che vedere con i giratari, Mattia Ludovico, della cambiale, niente. La sua
garanzia fideiussoria, la sua fideiussione, è solo verso Camilla. Quindi è nella regola
per cui ho fatto confusione la volta scorsa, sulla facciata e sul retro. Il fatto che la
cambiale nasce come strumento veloce del commercio eccetera, la legge, in
particolare la legge del ’33, si pone il problema su come viene qualificata e che effetto
ha una firma buttata lì, la firma di uno che non c’entra nulla (sulla cambiale). Uno
firma la cambiale ma non è Dario, non è Camilla che gira a Mattia, e non è neanche
Ludovico come giratario da Mattia, un terzo. Allora, c’è una regola di interpretazione
che quindi dice, la firma di un tizio messa sulla facciata si considera avallo. Questo fa
la differenza con quello che vi dicevo che ho sbagliato ieri, sulla girata. Allora, una
firma messa sulla facciata, solo la firma, non vale come girata, perché per legge è
considerata garanzia. Quindi la girata a quel punto andrebbe fatta dietro, sul retro,
anche senza nome.
Esiste la girata in bianco, cioè Camilla può girare in bianco quella cambiale. Girare in
bianco vuol dire fare la propria firma come girante senza indicare il beneficiario. In
pratica poi, con una girata in bianco, la cambiale circola come un titolo al portatore.
Camilla ha messo sul retro la sua firma girata, senza nome di beneficiario, poi
consegna a Mattia, Mattia consegna a Pippo, Pippo consegna a Topolino, alla fine
arriva a Ludovico. Tutti questi passaggi intermedi non risultano, perché sono stati fatti
tutti con la consegna. L’ultimo, Ludovico, per andare a farsi pagare da Dario, scriveva
il suo nome come giratario e lo scrive come completamento della girata fatta da
Camilla. E tutti i giri, Mattia Pippo Topolino eccetera, sulla cambiale non si leggono,
non ci sono, perché poteva circolare come un titolo loro. Va bene, basta su questo.
Quindi l’avallo ricordate è garanzia personale.
3) Terzo tipo di garanzie che rileva con i titoli, sono le garanzie reali: l’ipoteca e il
privilegio dell’articolo 46 Testo Unico Bancario, il privilegio concesso sui beni
d’impresa. Le regole più precise ed elaborate sono ovviamente sull’ipoteca, le
regole sull’articolo 46 scimmiottano l’ipoteca. Quindi noi parliamo dell’ipoteca.
Ipoteca e titolo di credito. Allora, stiamo parlando di un’ipoteca a garanzia del titolo
di credito, cioè, un’ipoteca che garantisce il credito incorporato della cambiale.
Facciamo sempre l’esempio della cambiale che è più facile. Ripeto, l’ipoteca garantisce
il credito incorporato della cambiale, è un’ipoteca questa, che non garantisce il credito
sottostante. Cioè, facciamo l’esempio. Il solito fratello di Dario può decidere di
intervenire non come avallo (garanzia personale), ma può dire, concedo ipoteca su un
mio immobile a garanzia di questa cambiale. Oppure lo stesso Dario, l’emittente,
quando firma la cambiale, può anche dire, concedo l’ipoteca a garanzia di questa
cambiale. Allora, questa è un’ipoteca che ha alcune regole previste dal codice, e che
riguarda ripeto, soltanto il credito incorporato nel titolo. Concedere ipoteca per una
cambiale, non garantisce il credito sottostante. Il codice prevede espressamente
l’ipoteca a garanzia dell’emissione di obbligazioni di società.
Però può essere anche concessa a garanzia di cambiali, di altri titoli di credito. Il
Codice parla delle obbligazioni di società perché è il caso più importante, forse
ricordate studiando commerciale, 2412 mi pare, quegli articoli sulle obbligazioni, ce
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n’è uno che riguarda le obbligazioni garantite da ipoteca della società, che serve per
superare il limite fissato dal codice sull’emissione di obbligazione, cioè, non deve
superare patrimonio netto salvo ci sia la garanzia dell’ipoteca. Comunque, il
meccanismo qual è? L’assemblea delibera l’emissione di un prestito, l’assemblea
decide: chiedo finanziamenti per un milione di euro con emissione di obbligazioni, cioè
di titoli obbligazionari per invogliare gli investitori, voglio garantire questi titoli con
un’ipoteca sui beni della società. Benissimo. Come funziona qui il meccanismo? È un
meccanismo particolare. Abbiamo quindi la delibera della società, secondo passaggio,
si iscrive l’ipoteca, viene iscritta l’ipoteca nei registri immobiliari, terzo passaggio,
vengono emesse le obbligazioni.
1) Ripeto, primo passaggio la delibera dell’assemblea, l’assemblea decide di
chiedere un prestito obbligazionario (non si dovrebbe chiedere al pubblico perché
sennò diventa attività riservata, ma chiede ai propri soci, chiede a terzi individuati,
chiede a investitori professionali, non importa questo). Un prestito con concessione
di ipoteca a garanzia di questo prestito.
2) Momento due, viene iscritta l’ipoteca sul bene della società, sull’immobile sociale.
3) Momento tre, vengono emesse le obbligazioni e quindi consegnate ai finanziatori,
quindi a coloro che fanno il mutuo a favore della società.
Vedete qualcosa di strano in questa sequenza? Vi appare qualcosa di strano? È fatta al
contrario, è al contrario, sì. Cioè, viene iscritta un’ipoteca a favore di chi? A favore di
chi? Non c’è il nome, Camilla, Mattia, Pippo, Topolino, perché non ci sono ancora i
sottoscrittori, non si sa chi sottoscrive quel prestito, questa è chiamata un’ipoteca di
m a s s a .
Ipoteca di massa. Cioè, viene iscritta l’ipoteca senza il nome del creditore, perché il
creditore non c’è ancora. E questa ipoteca è generica, si indica proprio nell’iscrizione
che è un’ipoteca a favore degli obbligazionisti che non si sa quale saranno, e del
prestito deliberato il giorno x. È un’ipoteca di massa. Qua e là ci sono nel diritto
italiano esempi di questo tipo. Ad esempio, un’ipoteca di massa può essere a favore
dei creditori di una procedura concorsuale, generico, ci sono ipoteche nel diritto delle
assicurazioni, delle società di assicurazione a favore degli assicurati, cioè come
garanzia necessaria che la società di assicurazione deve dare qualora non avesse più
soldi per rimborsare tutti gli indennizzi richiesti. Quindi qualche caso qua e là c’è,
questo è il più lampante ed è ben disciplinato dal codice, è un meccanismo al
contrario. Ma non è un’ipoteca su un credito futuro, del tutto futuro, perché c’è già il
momento uno, c’è già la delibera; quindi, rientriamo nel caso dell’articolo che vi ho già
detto, dell’articolo 2852, cioè ipoteca per un credito futuro ma che deriva da un
rapporto già esistente, la delibera (nel momento uno) di emissione del prestito con
ipoteca. 2852, e quello che dice: si può iscrivere ipoteca su un credito futuro, purché
derivi da un rapporto esistente, questo è un esempio.
Quindi ripeto, momento uno, la società delibera l’emissione del prestito con ipoteca,
ma non ci sono ancora i sottoscrittori. Momento due, si iscrive l’ipoteca generica di
massa, a favore degli obbligazionisti di quel prestito. Momento tre, si vede chi viene a
fare finanziamento e diventa obbligazionista. Aggiungo, il nome dei creditori non c’è,
anche perché le obbligazioni sono normalmente, vi ho detto, titoli al portatore; quindi,
che diavolo di nome metterei comunque. Quindi non c’è modo, per i titoli al portatore,
di individuare un beneficiario creditore da indicare; quindi, i sottoscrittori sono quelle
persone che danno i soldi alla società, fanno il finanziamento, (è un mutuo, è un
contratto di mutuo), e ad una certa scadenza prevista (5 anni, dieci anni), hanno il
credito al rimborso, ed è proprio questo credito al rimborso quello garantito da
ipoteca. Nello stesso modo viene iscritta l’ipoteca a garanzia di una cambiale, però qui
non è più l’ipoteca di massa, cioè l’ipoteca a garanzia di una cambiale, è sempre
un’ipoteca che garantisce il credito incorporato nel titolo. Nel caso prima, le
obbligazioni distribuite al portatore, in questo caso, la singola cambiale. Però, essendo
una cambiale garantita, c’è un beneficiario. Quindi, l’ipoteca che garantisce una
cambiale ha un soggetto individuato come creditore. Nel nostro caso, la cambiale
firmata da Dario a favore di Camilla, è Camilla il creditore. Quindi, se Dario concede
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ipoteca, o se un terzo, il fratello di Dario, concede ipoteca su un immobile, a garanzia
di quella cambiale, l’ipoteca viene iscritta a favore di Camilla. Qui c’è una regola
particolare, cioè l’ipoteca a garanzia del titolo all’ordine, tipicamente cambiale, non ha
senso parlare di ipoteca a garanzia di un assegno, perché abbiamo detto, l’assegno
non ti dà del tempo dopo, l’assegno è un mezzo di pagamento subito. Invece è logico,
è più logica, l’ipoteca a garanzia di una cambiale perché la scadenza può essere lunga,
mesi, anni (la scadenza della cambiale). Allora dicevo, qui c’è una regola particolare,
perché Camilla si trova con la cambiale in suo possesso garantita da un’ipoteca. Come
si fa il collegamento tra l’ipoteca iscritta in conservatoria e la cambiale? Il pezzo di
carta, il titolo. Qui è prevista l’annotazione sulla cambiale, dell’avvenuta iscrizione
d’ipoteca. Ripeto, è prevista l’annotazione sulla cambiale dell’avvenuta iscrizione di
ipoteca. Cioè, da un punto di vista pratico cosa succede? Quando Dario o il fratello di
Dario decidono di dare ipoteca su un loro immobile a garanzia della cambiale per
Camilla, la cambiale, cioè il titolo di credito, dev’essere portato in conservatoria dei
registi immobiliari e il conservatore scrive proprio sul titolo, scrive sulla cambiale, la
data e il numero di iscrizione dell’ipoteca. Quindi, vengono annotati sulla cambiale la
data e il numero di iscrizione dell’ipoteca, in questo modo c’è un collegamento sicuro,
univoco. A questo punto, rimane un problema (dell’ipoteca). Cosa succede quando
Camilla fa la girata a favore di Mattia? E poi Mattia fa la sua girata a favore di
Ludovico. Cioè cosa capita a quest’ipoteca quando vengono fatte le girate della
cambiale, la cambiale viene trasmessa a terzi soggetti? La risposta è che le regole di
circolazione del titolo di credito, della cambiale, comportano automaticamente anche il
trasferimento dell’ipoteca che garantisce quel titolo. Quindi, la girata che Camilla fa a
Mattia con la consegna poi del titolo, fa diventare Mattia creditore ipotecario. Quindi
abbiamo questa particolarità, che l’ipoteca a garanzia reale, attaccata (detto male
attaccata), che è accessoria alla cambiale, è accessoria al credito cartolare, non a
quello sottostante, viene trasmessa ai successivi giratari automaticamente, in base
alla girata. E questa è una particolarità rispetto alla regola generale, un po’ più
complicata. La regola generale, di cui abbiamo parlato in precedenza, cosa dice? Come
fa un’ipoteca a passare ad un'altra persona secondo voi? In generale, lasciando stare
le cambiali.
Risposta dello studente: Con una modifica dell’iscrizione.
Risposta del prof: Con una modifica dell’iscrizione, sì, ma perché? Perché un’ipoteca
passa da uno ad un altro?
Risposta di uno studente: per accessione del credito.
Perché passa al credito. L’ipoteca non può essere da sola trasferita a qualcuno, così,
l’ipoteca. Perché l’ipoteca è accessoria, accede sempre ad un credito, quindi l’ipoteca
segue le vicende del credito, i trasferimenti del credito. Quindi come regola generale,
il codice prevede, articolo 2843, segnatelo poi ve lo leggete perché è abbastanza
lungo. 2843, il codice prevede che quando si trasmette un credito garantito, l’ipoteca
dev’essere annotata, cioè l’iscrizione dell’ipoteca viene annotata, si dice, a margine,
con l’avvenuta cessione. Questo annotare a margine vuol dire, si presenta una nota in
conservatoria e il conservatore scrive proprio, ormai non lo scrive più nel margine
perché l’idea di scrivere a margine era quando c’erano i fogli protocollo, che venivano
presentati, i fogli di carta presentati scritti a mano. Oramai che è telematico, questo
annotare il margine fisicamente viene fatto a fondo. Nota di iscrizione, c’è lo spazio
bianco, il conservatore scrive: annotazione per cessione del credito a favore di Pippo.
Quindi la regola generale, è che l’ipoteca segue ovviamente il credito, ma è necessario
perché ci sia il passaggio, è necessaria questa annotazione di conservatoria, con un
ulteriore corollario, che le formalità dei registri immobiliari, vanno sempre fatte in
base a dei documenti autentici, non si può mandare una lettera così, una scrittura
privata non autenticata. Ci vuole sempre un documento autentico. Cosa vuol dire
documento autentico? Non basta l’originale. Atto pubblico, scrittura privata autenticata
da notaio, con, quindi pagamento anche di imposte, le imposte di registro. Detto
brutalmente, cedere un credito garantito da ipoteca, lasciando da parte la cambiale, in
generale, significa andare dal notaio, fare un contratto, cessione di credito, che paga
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lo 0,5% di un’imposta e paga il 0,2% di annotazione; quindi, costa il 2,5% solo di
imposte. Cedere un credito ipotecario da un milion