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LA SUPERFICIE L'ENFITEUSI
Il diritto di superficie consiste Consiste nel diritto di poter
alternativamente : o nella sfruttare un fondo, concesso dal
concessione ad aedificandum proprietario, con l'obbligo di
(diritto di costruire un immobile su migliorarne la condizione, non
un fondo altrui), o nella modificarne la destinazione e di
concessione della proprietà pagare un canone periodico al
separata di un edificio che già concedente. E' concesso cambiare
esiste. la destinazione del fondo, purché
Si acquista tramite contratto, non si deteriori.
testamento o usucapione. Si costituisce per contratto,
Trattandosi di beni immobili, il testamento o usucapione.
relativo contratto costitutivo deve All'enfiteuta spetta il cd. <<potere
avere forma ad substantiam; il di affrancamento>>; al concedente
superficiario può azionare la cd. spetta il cd. <<potere di
actio negatoria servitutis per devoluzione>>.
tutelare la sua proprietà
superficiaria.
Chi gode di tale diritto ha la libera
disponibilità della costruzione.
Circa quest'ultima, dobbiamo
precisare i due casi possibili : a) la
costruzione non esiste, e il titolare
del diritto ha vent'anni prima che si
estingua per esercitarlo; b) la
costruzione esiste ed è proprietà
separata, quindi il suo non uso non
estingue il diritto di superficie.
La superficie si estingue per
rinuncia, confusione, estinzione per
termine sopraggiunto.
E' un istituto che trova grande
applicazione nella pratica (es. i
pubblici parcheggi nel sottosuolo; i
grandi complessi condominiali).
L'USUFRUTTO (!)
Nozione : l'usufrutto è il diritto di godere della cosa altrui, senza però
modificarne la sostanza (ius utendi fruendi salva rerum substantiam); ha
necessariamente durata temporanea, che cambia se l'usufrutto è a
favore di una persona fisica (fino alla morte, a meno di disposizioni
diverse nel titolo costitutivo) o di una persona giuridica, ovvero di un
ente non riconosciuto (non può superare i 30 anni); l'usufrutto viene
detto <<congiuntivo>> se il diritto è concesso contemporaneamente
a due o più persone, anche con diritto di accrescimento (ad es. nel caso
di usufrutto concesso a una coppia di coniugi); viene detto
<<successivo>> se subentra un'altra persona nel diritto a causa della
morte del precedente usufruttuario; oppure <<successivo
improprio>> se l'alienante del bene si riserva il diritto di usufrutto sul
bene che aliena, che alla sua morte passerà all'erede/agli eredi
congiuntamente.
LE SERVITU' PREDIALI
Nozione : la servitù prediale è il peso che un fondo, detto
<<dominante>>, impone sopra un altro fondo, detto <<servente>>,
quando i due fondi appartengano a proprietari differenti. Il fondo
dominante pertanto si avvantaggia della limitazione, quello servente la
subisce.
Le servitù si distinguono in tipiche (cioè quando la loro disciplina è
regolata dal codice e dalle leggi), atipiche (quando il loro contenuto è
liberamente costituito), industriali (quando sono strumentali al
funzionamento del fondo, in maniera tale che senza tale attività
verrebbe meno l'efficienza e il funzionamento del fondo stesso); non
sono servitù prediale le <<servitù aziendali>> (cioè quelle funzionali
all'azienda in quanto tale, indipendentemente dal fondo sui cui viene
esercitata), e quelle <<irregolari>> (cioè che hanno come fruitore una
persona fisica e non un immobile).
Le servitù possono altresì essere reciproche.
Estinzione della servitù : a)per rinuncia per iscritto; b)per scadenza del
termine, se a tempo determinato; c)per confusione; d)per prescrizione
estintiva ventennale (<<non uso ventennale>>).
Da che momento avviene il computo del tempo per la prescrizione
estintiva?
Qui c'è da fare una classificazione un po' complessa.
Le servitù si distinguono in <<negative>>, se attribuiscono al
proprietario del fondo servente un obbligo di non facere, e
<<affermative>>, se consistono in un sopportare per il fondo
servente, o meglio attribuiscono al titolare della servitù il diritto di poter
fare qualcosa, di svolgere un'attività.
Le servitù affermative a loro volta si dividono in <<continue>>, quando
l'attività dell'uomo è antecedente alla servitù (ad es. per far passare
l'acqua c'è bisogno di costruire le tubature, ma una volta costruite
l'acqua scorrerà automaticamente), e <<discontinue>>, quando c'è
bisogno dell'attività dell'uomo per esercitare la servitù (ad es. nel caso
del transito).
Orbene fatta questa distinzione, il computo del tempo è il seguente :
➔ per le servitù negative il termine inizia a decorrere da quando il
proprietario del fondo servente ha violato il divieto;
➔ per le servitù affermative continue si riproduce la precedente
situazione;
➔ per le servitù affermative discontinue il termine inizia a decorrere
dall'ultimo atto di esercizio.
L'interruzione del termine ventennale può essere provocata dalla
proposizione di una domanda giudiziale.
L'impossibilità di utilizzare la servitù (es. si inaridisce il corso d'acqua da
cui si attingeva dal fondo servente) non fa scattare il computo del
tempo; si parla di <<quiescenza della servitù>>, poiché non si è estinto
il diritto di servitù in sé, ma un modo di esercizio.