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IL POSSESSO

È una situazione di fatto e non una situazione di Diritto

Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in un'attività corrispondente


all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale (Art. 1140)

Possesso è legittimo qualora il possessore abbia il godimento in base ad un


titolo (Proprietà o Usufrutto). Esistono altre situazioni nelle quali al possesso
non corrisponde un titolo.

Secondo la dottrina tradizionale gli elementi costitutivi del possesso sono due:

1. il corpus possessionis, che si identifica nel comportamento del


soggetto che agisce svolgendo un'attività corrispondente all'esercizio
della proprietà o di altro diritto reale
2. l'animus possidendi, che si identifica nella intenzione di tenere la
cosa come proprietario o come titolare di un altro diritto reale.

Si può possedere direttamente o per mezzo di altra persona, che ha la


detenzione della cosa
Ma allora che cosa fa di diverso quest'altra persona che non possiede
direttamente? Cosa fa il detentore?

Nei fatti non si comporta diversamente dal possessore, ma è "nell'animus" che


si scopre la differenza, perché il detentore esercita il potere sulla cosa con la
consapevolezza di non voler tenere la cosa come titolare di un diritto reale,
ma per ragioni diverse, come per ragioni di amicizia, o perché è un
conduttore, o perché è un dipendente e così via....

1. detenzione qualificata, quando è esercitata nell'interesse proprio, come accade per il conduttore
2. detenzione non qualificata, quando è esercitata nell'interesse altrui, come accade per il
depositario.

In conclusione potremmo definire la detenzione come una sorta di possesso


minore, dove esteriormente ci si comporta come un possessore, ma non se ne
ha l'animo essendo coscienti che il bene è di altri.

interversione del causa proveniente da un terzo: è l'ipotesi in cui un terzo essendo possessore del
possesso bene, trasferisca il possesso al detentore o il diritto corrispondente
opposizione del detentore: il detentore manifesta al possessore la sua volontà di
acquisire il possesso del bene

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L’ACQUISTO DEL POSSESSO
L’acquisto del possesso segue all’acquisto del diritto sulla cosa.

ORIGINARIO: Usucapione

ACCESSIONE: Acquisto a titolo derivativo

SUCCESSIONE: A titolo di erede

GLI EFFETTI DEL POSSESSO

Varia a seconda della buona o mala fede del possessore. In buona fede colui
che possiede ignorando di ledere il diritto altrui, anche se vi è un limite
all’ignoranza. La buona fede fa si che il possessore acquisti i frutti naturali
maturati sino al giorno di rivendicazione sulla cosa. Il possessore in ha solo
diritto al rimborso delle spese e delle riparazioni ed un indennizzo per le
migliorie.

POSSESSO VALE TITOLO

(ART. 1153) “Colui al quale sono alienati beni mobili da parte di chi
non ne è il proprietario, ne acquista la proprietà mediante il
possesso purchè sia in buona fede al momento della consegna e
sussista un titolo idoneo al trasferimento della proprietà”
Talvolta il possesso si trasforma in proprietà, non con il decorso del tempo ma
all’atto stesso in cui sorge, cosicché al proprietario, il quale ne è rimasto privo,
è preclusa l’azione di rivendicazione.
Colui al quale sono alienati beni mobili (non registrati) da parte di chi non ne
è proprietario, ne acquista la proprietà mediante il possesso (alienazione a
non domino).
Affinché il possesso si traduca in titolo occorre che l’acquirente:
-possa vantare un titolo idoneo al trasferimento della proprietà
-abbia già acquistato il possesso della cosa e non solo il titolo;
-sia in buona fede al momento della consegna della cosa e cioè che al
momento dell’alienazione ignorava la non titolarità dell’alienante che è
presunta e difficilmente indagabile.
Questa regola, c.d. possesso vale titolo, si giustifica in base a considerazioni
di utilità sociale, le quali esigono che non venga intralciata la circolazione dei
beni mobili.
Se taluno con successivi contratti aliena a più persone lo stesso bene mobile, è
preferita quella che per prima ne ha acquistato in buona fede il possesso.
Per le universalità di mobili il legislatore tutela non chi per primo acquista il
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possesso in buona fede ma chi può vantare un valido titolo d’acquisto di data
anteriore. Per i mobili registrati non basta la buona fede ma occorre che la
titolarità sia trascritta.

AZIONI POSSESSORIE
Azioni a tutela del possesso sono:

REINTEGRAZIONE: legittimati attivi: il possessore e il detentore qualificato


spetta al possessore che ne sia stato privato con violenza o clandestinamente.
A pena di decadenza entro l’anno, ma in caso di clandestinità decorre dal
momento della scoperta.

MANUTENZIONE: il possessore mira a far cessare molestie o turbative nel


possesso di un bene. Deve essere possessore di un bene immobile o universalità di
mobili se possiede da un anno in maniera continua ed ininterrotta e non abbia acquistato il
possesso in maniera violenta o clandestina

AZIONE DI NUNCIAZIONE
Volte a prevenire la causazione di un danno

DENUNCIA DI NUOVA OPERA: Chi abbia ragione di temere che una nuova
opera, iniziata da meno di un anno, stia per derivare danno alla cosa che
forma l’oggetto del suo diritto, può denunciare all’autorità giudiziaria, alla
quale sarà rimessa la decisione di sospendere l’opera. (Può essere richiesta
solo dal possessore)

DENUNCIA DI DANNO TEMUTO: Il possessore, il quale abbia ragione di


temere che vi sia un pericolo che un edificio o albero o altra cosa possa recare
un grave danno, può denunciare all’autorità giudiziaria. (Può essere richiesta
da chiunque)

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TUTELA DEI DIRITTI
TRASCRIZIONE
È lo strumento di pubblicità predisposto dall'ordinamento per rendere certi i
fatti che riguadagno i beni immobili (artt. 2643 c.c.) e i beni mobili registrati
(artt. 2683 e ss. c.c)

È un onere e non un obbligo. Ha efficacia dichiarativa, nulla aggiunge e nulla


toglie alla validità degli atti. Solo per opponibilità a terzi.

L'art. 2643 c.c. stabilisce quali sono gli atti che devono essere trascritti;
ricordiamo, tra i tanti, i contratti che trasferiscono la proprietà di beni
immobili, o diritti reali di godimento sulla proprietà, o, ancora la comunione
costituita per tali diritti.
Ricordiamo, ancora, i contratti di locazione di beni immobili che hanno
durata superiore a nove anni.
Secondo l'art. 2645 c.c. devono poi essere trascritti tutti gli atti che producono
gli effetti dei contratti previsti dall'art. 2643 c.c. come, ad esempio, la
sentenza che costituisce una servitù coattiva ex art. 1032 c.c.

Pubblicità Notizia: Rende conoscibili certi fatti (Stato Civile: Matrimonio,


morte)

Pubblicità Dichiarativa: Rende opponibile a chiunque un fatto o un


negozio giuridico. Se Tizio vende un immobile a Caio e successivamente a
Sempronio, a prescindere dalle indagini sulla buona fede, risulterà
proprietario colui che avrà trascritto prima l’immobile al pubblico registro.

Pubblicità Costitutiva: Necessaria per la creazione di un rapporto giuridico


(Ipoteca non sorge se non iscritta al registro/ Acquisto per Usucapione)

Funzioni Principali Trascrizione:

Risolvere conflitti tra più acquirenti dal medesimo titolare (anche usufrutto)

a) Domanda Giudiziale se accolta è opponibile


b) Contratto Preliminare è trascrivibile ma se successivamente vi è
Trascrizione di atto definitivo di trasferimento allora il CP non sarà più
opponibile

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c) Se A vende a B con contratto nullo, B non diventa proprietario, se B
vende a C, C non acquista alcun diritto. Se però non vi è domanda di
nullità entro 5 anni, accertata la buona fede non si pregiudica il diritto
acquistato dal Terzo.
d) Atti interruttivi di Usucapione e acquisto per Usucapione

Continuità delle Trascrizioni: (art 2650)


Chi acquista diritti reali su un immobile, per essere tranquillo, deve non solo
trascrivere il proprio atto di acquisto, ma deve anche accertarsi se sia stato
trascritto il titolo d’acquisto da parte di colui da cui ha comprato (es.: Tizio
compra da Sempronio; quando va a trascrivere il proprio atto, dovrà
accertarsi che Sempronio abbia a sua volta trascritto l’atto con il quale ha
acquistato dal precedente proprietario).

Se però A ha trasmesso a B con atto non trascritto e B vende a C e poi a D, D


può prevalere su C solo se trascrive prima ma solamente dopo che B si sia
fatto trascrivere il trasferimento da A (vale solo come prenotazione).

LA PROVA
La prova è lo strumento necessario per convincere il giudice dei fatti della
causa

Può essere documentale o non documentale

l’art. 2697 c.c. distribuisce l’onere della prova tra le parti, cioè tra
attore e convenuto

l’attore: deve provare i fati costitutivi del suo diritto ( ad es. un creditore deve provare
l’esistenza del contratto da cui è sorta l’obbligazione); se non vi riesce perderà la causa
il convenuto: se l’attore è risuscito a provare i sui fatti costitutivi, deve provare i fatti
impeditivi, modificativi estintivi, impeditivi del diritto dell’attore; se non vi riesce sarà
lui a perdere la causa

Con il termine “documento” si intende ogni cosa idonea a rappresentare un fatto, in


modo da consentirne la presa di conoscenza a distanza di tempo (es. certificati, lettere,
fatture, fotografie, film).
La seconda tipologia di prova è quella testimoniale. Essa è fornita oralmente da parte di
un soggetto estraneo alla vicenda contesa, che ne fornisce informazione al giudice.
Ovviamente il legislatore pone alcuni limiti significativi a tale prova.

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RESPONSABILITÀ PATRIMONIALE
È conseguenza dell’inadempimento del debitore. Si definisce come
l’assoggettamento del patrimonio del debitore inadempiente al
soddisfacimento forzoso delle ragioni del creditore.

Due principi fondamentali:

a) Ricade su tutti i beni presenti e futuri


b) Par condicio creditorum: tutti i creditori hanno egual diritto di essere
soddisfatti (Ad eccezione delle cause legittime di prelazione dei
Creditori Privilegiati)

CAUSE LEGITTIME DI PRELAZIONE


1) PRIVILEGIO: titolo di prelazione che la legge accorda al creditore in
considerazione della particolare natura del credito (Alimenti)

2) PEGNO: (Beni Mobili) Diritto concesso dal Debitore a garanzia di un


credito. Si perfezione con Contratto Reale poiché prevede la consegna
della cosa. Il creditore può vendere il bene in pegno, passa in possesso
del bene e se è fruttifero ne raccoglie i frutti

3) IPOTECA: (Beni Immobili) Da diritto al creditore di espropiare i beni


ipotecati e di soddisfarsi con prelazione su quel bene. Sorge mediante
iscrizione sui registri immobiliari

PATTO COMMISSORIO
Nullo è ogni patto con il quale si conviene che la proprietà della cosa ipotecata
o data in pegno divenga di proprietà del creditore qualora il debitore risulti
inadempiente

CONSERVAZIONE DELLA GARANZIA PATRIMONIALE


(Art. 2900-2906) Strumenti che il creditore può utilizzare per impedire che il
patrimonio del suo debitore subisca, a causa di negligenza, diminuzioni tali da
pregiudicarne la garanzia.

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1) AZIONE SURROGATORIA: Consente al creditore di sostituirsi al
debitore (Carattere Patrimoniale)
2) AZIONE REVOCATORIA: Rende inefficace le disposizioni sul
patrimonio del debitore
3) SEQUESTRO CONSERVATIVO: Impedisce di disporre del bene
sequestrato

PRESCRIZIONE E DECADENZA
La Prescrizione, più precisamente, consiste nell'estinzione di un diritto
soggettivo a causa del suo mancato esercizio per un certo periodo di tempo,
determinato dalla legge (normalmente dieci anni). Nel linguaggio giuridico,
quando si parla di prescrizione ci si riferisce, per lo più, alla prescrizione
estintiva.

Il solo trascorrere del tempo non basterebbe a giustificare la perdita di un


diritto; è infatti vero che sin quando il titolare di un diritto fa uso dei poteri
che ad esso sono connessi, dimostra la sua volontà di non abbandonarlo. Se,
all'opposto, non ne fa alcun uso, implicitamente dimostra il suo disinteresse
che, protrattosi per un tempo più o meno lungo, produrrà come conseguenza
la perdita di quella posizione giuridica.

Il decorrere del tempo può essere impedito da:

SOSPENSIONE: Il decorrere del tempo viene interrotto, e successivamente,


riprende a decorrere dal momento in cui era fermo

INTERRUZIONE: Il decorrere del tempo viene interrotto e riprende da zero

La Decadenza ha un termine perentorio e non può essere né interrotta né


sospesa.

ATTO ILLECITO
Condotta lesiva di un interesse giuridicamente protetto, produttiva di un
danno. (Art. 2043) Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona danno
ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE: Atti che violano obblighi tra soggetti


determinati (Inadempimento)

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RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE: Atti illeciti civili. Derivanti
dall’obbligo di non ledere l’altrui sfera giuridica.

(Art. 2043-2044) Cause di esclusione della Responsabilità: Legittima Difesa e


Stato di Necessità.

(Art. 2046) Esclusi da imputabilità gli incapaci di intendere e volere. (Tranne


i drogati)

RISARCIMENTO DEL DANNO: Si verifica quando il debitore non esegue,


esegue in maniera inesatta o ritarda l'esecuzione della prestazione e consiste
nella corresponsione di una somma di danaro equivalente al danno subito
(risarcimento per equivalente) o alla rimozione diretta del danno
(risarcimento in forma specifica)

danno
emergent il danno emergente si quantifica secondo la perdita che ha
e, cioè la subito il patrimonio del creditore dalla mancata, inesatta o
perdita ritardata prestazione del debitore
subita
si fa riferimento ad una situazione futura, e non ad una presente
lucro come quella che abbiamo visto nel danno emergente. In questo
cessante, caso si guarda alla ricchezza che il creditore non ha conseguito
cioè il in seguito al mancato utilizzo della prestazione dovuta dal
mancato debitore. Trattandosi di evento futuro e solo prevedibile, per
guadagno ottenere il risarcimento sarà necessaria una ragionevole certezza
circa il suo accadimento

L’OBBLIGAZIONE
L’obbligazione è la più importante modalità deontica regolata dal libro IV. È il
principale strumento di regolazione delle relazioni interpersonali. Deve essere
suscettibile a valutazione economica (Diritto Soggettivo Patrimoniale).

È il vincolo giuridico che si crea tra due o più soggetti (creditori e debitori), in
base al quale il debitore s’impegna ad eseguire una prestazione a favore del
creditore.

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Fonti dell’Obbligazione (Art. 1173):
CONTRATTO (Obbligazione Convenzionale): Fonte diretta, produce una
norma già individualizzata. La validità dipende dalla volontà.
Con questo strumento le parti si impegnano volontariamente ad eseguire delle prestazioni.
Se si commissiona un quadro il pittore s'impegnerà ad eseguirlo ed una volta finito si sarà
obbligati a versare il corrispettivo per l'opera svolta

ATTO ILLECITO (Obbligazione Legale): Bisogna individualizzare la norma.


In questo caso si prescinde da ogni e qualsiasi accordo tra i soggetti dell'obbligazione, anzi
c'è almeno un soggetto (il danneggiato) che non vuole il fatto da cui scaturisce
l'obbligazione.

Accade, infatti, che una persona commette un atto illecito, doloso o colposo che sia, che
cagiona ad altri un danno ingiusto.
A parte le altre conseguenze che possono sorgere in capo all'autore dell'atto, come quelle
penali, quest'ultimo sarà tenuto a risarcire il danno a chi l'ha subito. Sorgerà, quindi, una
obbligazione che avrà come contenuto la prestazione di solito consistente in una somma
denaro a favore del danneggiato che ne diviene creditore RESPONSABILITÀ
(EXTRA)CONTRATTUALE

AUTONOMIA PRIVATA
“È il potere dei soggetti di porre essi stessi le regole per disciplinare i loro
rapporti”

Ha carattere disponibile e dispositivo. La legge pone le linee guida e il privato


ha la libera iniziativa.

L’ADEMPIMENTO
Consiste nell’esatta esecuzione della prestazione dovuta (Corrispondenza tra
prestazione dovuta e prestazione eseguita). (Art.1176) Nell’adempiere
l’obbligazione si deve utilizzare la diligenza del buon padre di famiglia.

Luogo dell’adempimento (Art. 1182): Stabilito dalle parti, o in alternativa


dove è sorta l’obbligazione o presso il domicilio del creditore/debitore

Tempo dell’adempimento (Art. 1183): Termine previsto dalle parti, se non


convenuto allora il creditore può esigerla immediatamente

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L’INADEMPIMENTO
Consiste nella mancata esecuzione della prestazione. Non si ha
inadempimento quando:

1) Non dipende da sua negligenza (Evento Bellico)


2) Impossibilità sopravvenuta per causa non imputabile (Terremoto)

Le conseguenze dell’inadempimento: Il debitore è obbligato a risarcire il


creditore dei danni subiti (Responsabilità Contrattuale). Il danno consiste
nella perdita subita ma non equivale al danno risarcibile.

LA MORA DEL DEBITORE

Consiste in un ritardo ingiustificato dell’obbligo di adempiere. È necessario


che sia costituito in mora.

LA MORA DEL CREDITORE

Quando il Creditore rifiuta l’adempimento del Debitore. Debitore risarcito dei


danni.

ESECUZIONE FORZATA

● espropriazione forzata: attinente alle obbligazioni pecuniarie e consistente


nel pignoramento dei beni del debitore con conseguente loro liquidazione, in
attuazione della garanzia generale prevista dall'articolo 2740 c.c.;

● esecuzione forzata in forma specifica: attinente alle obbligazioni di consegnare,


di fare e di non fare e consistente nel conseguimento coatto di quanto dedotto in
prestazione.
Particolare caso di esecuzione in forma specifica è quello relativo all'obbligo di contrarre,
che si attua con una sentenza costitutiva che tiene luogo del contratto promesso ma non
concluso (articolo 2932 c.c.).

OBBLIGAZIONI PARZIARIE

Ogni debitore è tenuto ad adempiere ad una sola parte della prestazione


complessiva (L’adempimento della propria parte ha effetto liberatorio)

OBBLIGAZIONI SOLIDALI: Debito si estingue in una sola volta

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ATTIVE (Più creditori, 1 debitore): Un creditore può richiedere l’intero
pagamento al debitore e liberarlo nei confronti degli altri creditori

PASSIVE (1 creditore, più debitori): Un creditore può richiedere il pagamento


dell’intero debito da uno solo di loro, e successivamente ci sarà Azione Regres

La differenza con le Obbligazioni Parziarie la si trova nel fatto che in quelle


solidali il Debitore non può esimersi dal pagamento totale quando richiesto,
non può quindi far appello alla Parziarietà. Nel momento in cui il suo debito
sarà estinto, ci sarà AZIONE DI REGRESSO nei confronti degli altri debitori.

OBBLIGAZIONI PECUNIARIE

Obbligazioni che hanno ad oggetto prestazioni in denaro. Si guarda il valore


nominale.

OBBLIGAZIONI DI DARE, FARE O NON FARE

SOSTITUZIONE DEL DEBITORE

Il debitore non è mai indifferente per il creditore. Se creditore è d’accordo si


procede con DELEGAZIONE (Un terzo promette, su invito, il pagamento del
debito), ESPROMISSIONE (Promette senza invito del debitore) e ACCOLLO
(Contratto)

MODI DI ESTINZIONE DIVERSI DA ADEMPIMENTO

1) Remissione: Creditore libera debitore


2) Novazione Oggettiva: Nuovo contratto con nuova obbligazione
3) Compensazione
4) Confusione
5) Impossibilità Sopravvenuta

OBBLIGAZIONI NASCENTI DA ATTI ILLECITI

1) PROMESSE UNILATERALI: Negozio unilaterale corrispondenti alla


dichiarazione di una parte che si impegna ad eseguire una determinata
prestazione. Hanno carattere obbligatorio e irrevocabile. Può essere una
promessa di pagamento o riconoscimento di un debito

2) GESTIONE DEGLI AFFARI ALTRUI: Un soggetto (gestore) assume


spontaneamente l’amministrazione di uno o più affari altrui (Dominus).
REQUISITI FONDAMENTALI sono: utilità della gestione, mancanza di
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divieto della gestione da parte del dominus, liceità, capacità di agire del
gestore. EFFETTI: il gestore ha l’obbligo di gestire finchè il dominus
non possa intervenire, mentre il dominus deve indennizzare il gestore e
rispondere a terzi delle azioni compiute dal gestore

3) PAGAMENTO DELL’INDEBITO: Quando viene eseguito un pagamento


non dovuto. OBBLIGAZIONE DI RESTITUZIONE.
OGGETTIVO: Paga un debito che non esiste o pago un altro
SOGGETTIVO: Paga al posto di un altro

4) ARRICCHIMENTO SENZA CAUSA: Quando un soggetto si arricchisce


a danno di un altro. Arricchimento di un soggetto e impoverimento
dell’altra parte. Dà vita ad OBBLIGAZIONE DI INDENNIZZO

IL CONTRATTO
(Art. 1321) Il contratto è l’accordo tra due o più parti per costituire, regolare o
estinguere un rapporto giuridico patrimoniale

1) Deve essere almeno bilaterale fino ad essere plurilaterale


2) Stabilisce un oggetto (Esatta prestazione da eseguire)
3) È di tipo patrimoniale

REQUISITI DEL CONTRATTO

(Art. 1325)

1) Accordo: Incontro della volontà delle parti (Equivalente della Volontà


dei Negozi Giuridici)
2) La Causa: Controllo che l’ordinamento giuridico attua nei confronti
delle dichiarazioni di volontà. È il motivo che deve essere sottoposto a
controllo di liceità
3) L’Oggetto: Prestazione Programmata. Deve essere LECITO, POSSIBILE
e DETERMINATO/DETERMINABILE
4) La Forma: Per forma del contratto si intende la modalità esteriore con cui si
manifesta l’accordo delle parti.

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IL CONTRATTO HA FORZA DI LEGGE E NON PUÒ ESSERE SCIOLTO CHE
PER MUTUO CONSENSO O PER CAUSE PREVISTE DALLA LEGGE

CONTRATTI TIPICI: Ricevono disciplina particolare dalla legge

CONTRATTI ATIPICI: Non appartengono ai contratti previsti e sono


sottoposti a controlli di conformità

CONCLUSIONE CONTRATTO: Le parti stipulano il contratto dopo averne


valutato la convenienza. Conclusione del contratto quando l’accettazione
giunge a conoscenza del proponente.

PROPOSTA CONTRATTO: dopo trattativa, buona fede, si arriva alla


proposta. Una delle due parti è Proponente se è proposta irrevocabile non
perde effetto altrimenti si revoca. Proposta conforme alle dichiarazioni fatte
in trattativa.

ELEMENTI ACCIDENTALI

La condizione
è un avvenimento futuro ed incerto dal cui verificarsi le parti fanno dipendere l'inizio o la
nozione cessazione degli effetti di un negozio giuridico
( articolo 1353 c.c.)

Il Termine
è un avvenimento futuro e certo dal quale o fino a quale si producono gli effetti di
termine di efficacia
un negozio giuridico

Il Modo
il modo, o onere, è un peso imposto dall'autore di un atto di liberalità sul beneficiario dell'atto stesso

LA SIMULAZIONE

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Un negozio giuridico si considera simulato quando le parti lo hanno posto in essere in
modo apparente, con l'accordo che lo stesso non produca effetto tra le parti.

Si parla di simulazione assoluta se le parti creano l'apparenza di un contratto anche se


non vogliono porre in essere nessun contratto tra loro.

Si parla invece di simulazione relativa quando le parti stipulano un contratto diverso da


quello che vogliono realmente (cd. dissimulato).

In caso di simulazione relativa, è possibile distinguere tra simulazione in senso


oggettivo, quando la simulazione riguarda il contenuto negoziale, e simulazione
in senso soggettivo, quando si realizza un'interposizione fittizia di persona.

Nel caso della simulazione assoluta i contraenti oltre al contratto simulato


stipulano una controdichiarazione occulta per stabilire che tra loro quel
contratto non ha effetto alcuno (ad esempio si simula una compravendita
per sottrarre un bene a possibili azioni esecutive da parte di creditori).
Nel caso di simulazione relativa, le parti stipulano un contratto ma in realtà
desiderano gli effetti di un altro tipo di contratto. Ad esempio le parti
possono fingere di stipulare una compravendita (c.d. negozio simulato)
quando in realtà stanno a tutti gli effetti stanno ponendo in essere una
donazione (c.d. negozio dissimulato). Sta di fatto che il più delle volte si ricorre
alla simulazione per frodare i terzi (creditori o fisco).

VINCOLI PRELIMINARI DEL CONTRATTO


1) PATTO DI PRELAZIONE: Una parte si impegna a preferire una parte
piuttosto che terzi qualora decida di concludere un determinato
contratto
2) CONTRATTO PRELIMINARE: Le parti si obbligano a concludere
successivamente un nuovo contratto
3) OPZIONE: Una delle parti si impegna a mantenere ferma la propria
dichiarazione rivolta alla conclusione di un contratto, consentendo
all’altra parte di accettarla entro un determinato periodo di tempo

RESCISSIONE DEL CONTRATTO: Per stato di pericolo o caso di lesione

RISOLUZIONE DEL CONTRATTO: Per inadempimento dell’altra parte,


impossibilità sopravvenuta o per eccessiva onerosità

RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE
Le parti nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono
comportarsi secondo buona fede.
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Non si può agire nelle trattative in mala fede, trascinando l'altra parte in inutili
lungaggini, o facendogli sostenere delle spese, ben sapendo, o dovendo sapere, che non si
giungerà alla stipula del contratto.
La buona fede di cui parla l'art. 1337 è la buona fede oggettiva, quella che impone, cioè, di comportarsi
correttamente.
Il comportamento fonte di responsabilità può essere doloso, ma anche colposo, come nel caso di chi,
sapendo di non avere i mezzi per far fronte alle obbligazioni nascenti dal contratto, si impegola in
trattative che poi non porta a termine.

IL CONTRATTO PRELIMINARE

è un contratto che ha ad oggetto la prestazione di un futuro consenso per la stipula di un


nuovo contratto detto definitivo del quale si sono stabiliti gli elementi essenziali di
contenuto e forma
Questa è, quindi, a funzione fondamentale del contratto preliminare:

ottenere uno strumento contrattuale (il contratto preliminare) che obblighi le parti a
stipulare un nuovo contratto (il contratto definitivo) che realizzerà l'effetto finale voluto
(il trasferimento delle proprietà, la costituzione di un diritto, l'esecuzione di una
prestazione, etc.)

È nullo se non è nella stessa forma del contratto definitivo. Può essere trascritto. In caso di
inadempimento si può richiedere una sentenza che produca gli effetti del contratto
definitivo.

CONTRATTI REALI E OBBLIGATORI

si perfezionano nel momento in cui si è consegnata la cosa oggetto del contratto (es. il
contratti reali denaro nel mutuo) ; per questi contratti c'è quindi bisogno di: consenso + consegna.
I contratti reali sono tutti tipici, cioè devono essere tutti previsti dalla legge

contratti
efficacia sono quelli che producono effetti obbligatori
obbligatori
contratti ad sono quelli che producono l'immediato trasferimento, la costituzione o modificazione
efficacia reale di diritti

CONTRATTI TIPICI

VENDITA (Art. 1470)

Contratto a titolo oneroso, a prestazioni corrispettive e consensuale, che ha


per oggetto il trasferimento della proprietà o di un altro diritto verso un
soggetto in cambio di un corrispettivo.

IL PREZZO deve essere determinato o determinabile


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È UN CONTRATTO AD EFFICACIA REALE, ha effetto immediato. (Esiste
anche vendita obbligatoria, bisogna procurare una casa al compratore)

VENDITE SPECIALI

1) RISERVA DI PROPRIETÀ: Vendita a rate, il venditore si riserva la


proprietà fino al pagamento dell’ultima rata
2) RISERVA CON PATTO DI RISCATTO: Venditore può riavere la
proprietà restituendo il prezzo
3) VENDITA DI AZIENDA: Trasferimento dei diritti su beni appartenenti
all’Azienda
4) VENDITA DI BENI MOBILI: Garanzia di buon funzionamento

PERMUTA

Contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento di proprietà su beni. È


un contratto di scambio ma non è presente alcun corrispettivo

MUTUO

Contratto col quale una parte (mutuante) consegna all’altra (mutuatario) una
determinata quantità di denaro e l’altra si obbliga a restituire la somma di
denaro pattuita.
Se è stato convenuto il pagamento a rate, in caso di inadempimento di anche
una sola rata, il mutuante può richiedere la restituzione immediata dell’intero
importo. Si presume a titolo oneroso, il mutuatario corrisponde degli
interessi, sotto il livello del tasso soglia per usura.

TRANSAZIONE

Contratto col il quale, le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine


ad una lite già cominciata o prevengono una lite che può sorgere:
Una parte modifica le pretese

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Una parte modifica le contestazioni

Usate per combattere il fenomeno dei ritardi nei pagamenti (contratti tra
imprese)

LOCAZIONE
Una parte (Locatore) concede il godimento di una cosa ad un soggetto
(Locatario) mantenendone la proprietà in cambio di un corrispettivo.

OBBLIGHI DEL LOCATORE:


1) Consegnare casa in buono stato
2) Mantenerla in buono stato (manutenzione)
3) Garantirne il godimento
OBBLIGHI LOCATARIO:
1) Prendere in consegna la cosa ed osservare la diligenza del BPF
2) Dare il corrispettivo nei termini convenuti

COMODATO

Una parte (Comodante) concede ad un’altra (Comodatario) il godimento di un


bene, affinchè se ne serva e lo restituisca nei termini convenuti (È tipo
locazione senza corrispettivo)

DEPOSITO

Il depositante consegna una cosa mobile ad un depositario, il quale ha


l’obbligo di custodirla e di restituirla

OBBLIGHI DEPOSITARIO: Custodire con diligenza BPF, riconsegna nel


momento concordato o appena viene richiesta, non può utilizzare la cosa

OBBLIGHI DEPOSITANTE: Pagare il compenso pattuito

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TRASPORTO

Il vettore si obbliga a trasferire persone (responsabile dei sinistri) o cose


(responsabile di avaria) in un luogo e tempo stabilito in cambio di un
corrispettivo

MANDATO
Il mandatario si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto del
mandante.
Il mandatario agisce per conto ma non in nome. È un contratto, non ha
natura unilaterale come la rappresentanza (che prevede l’atto di procura)

POSIZIONE MANDANTE: Può revocare il mandato, deve corrispondere il


compenso e risarcire il mandatario oltre che somministrargli ogni strumento
affinchè quest’ultimo possa esercitare il mandato

POSIZIONE MANDATARIO: Deve eseguire il mandato, non può farsi


sostituire, non può discostarsi dalle istruzioni dategli.

APPALTO
L’appaltatore assume, con organizzazione dei mezzi necessari e gestione a
proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un
corrispettivo in denaro cui si obbliga il committente.

APPALTATORE: Non può apportare variazioni, Garanzia di 10 anni se è un


immobile, deve fornire la materia per il compimento dell’opera

COMMITTENTE: Può apportare variazioni, Ha diritto al controllo dello


svolgimento dei lavori, denunciare i vizi entro 60 giorni dalla scoperta

FIDEIUSSIONE

Un soggetto si obbliga nei confronti del creditore garantendo l’adempimento


dell’obbligazione da parte del debitore

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CONTRATTI ATIPICI

1) Leasing (locazione finanziaria): con esso, un soggetto concede ad un


altro, il diritto utilizzare un determinato bene a fronte del pagamento di
un canone periodico. Alla scadenza del contratto è prevista per
l'utilizzatore la facoltà di acquistare il bene stesso, previo l'esercizio
dell'opzione di acquisto (riscatto) con il pagamento di un prezzo.

2) Franchising: contratto a prestazioni corrispettive, con cui un


imprenditore (franchisor) attribuisce ad un altro imprenditore
(franchisee), il diritto di vendere i suoi prodotti, usando il suo marchio e
un’assistenza commerciale per tutta la durata del contratto. In cambio
la controparte deve pagare un corrispettivo all’atto della stipulazione del
contratto con il quale entra nella catena, ed un canone periodico.

3) Factoring: un’impresa specializzata (il factor) si impegna a gestire per


contro di un’impresa cliente, l’amministrazione dei crediti di cui
quest’ultima diventa titolare verso i propri clienti nella gestione della
sua attività imprenditoriale.

4) Contratti del consumatore (contratti per adesione) : le imprese che


hanno a che fare con moltissimi clienti (esempio quelle telefoniche) per
semplificare l’organizzazione, predispongono moduli standard di
contratto o formulari contrattuali che fanno sottoscrivere alle
controparti e nei quali inseriscono clausole uniformi (che l’esperienza
ha dimostrato per loro vantaggiose e che il cliente non può discutere) .
La legge ha riconosciuto efficacia a questi contratti, ma ha voluto
tutelare anche l’altro contraente per le + gravi clausole (dette
vessatorie, come la facoltà di recedere dal contratto) richiedendone la
specifica approvazione per iscritto da parte del contraente gravato, in
modo che su di esse sia richiamata la sua attenzione. La mancanza di
approvazione determina un difetto di norma e produce quindi la nullità
della clausola vessatoria.

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NULLITÀ E ANNULLABILITÀ

LA NULLITÀ è la principale forma di invalidità del contratto

Secondo l’articolo 1418 del codice civile, il contratto è nullo quando è contrario a
norme imperative, quando difetta di uno dei requisiti indicati dall’articolo 1325
del codice civile (accordo delle parti, causa, oggetto, forma), quando la causa o i
motivi sono illeciti, laddove determinanti per la conclusione del contratto,
quando l’oggetto del contratto è impossibile, illecito, indeterminato o
indeterminabile, negli altri casi stabiliti dalla legge.

La nullità è la più grave patologia contrattuale, consistendo in una sanzione applicata


al verificarsi di vizi “genetici” del contratto, in grado di fare venire meno gli effetti
prodotti che sono caducati ab origine, come se lo stesso non fosse mai venuto ad
esistenza.

Per queste ragioni, l’azione di nullità è imprescrittibile (ex art. 1422 c.c.), può essere
fatta valere ad istanza di chiunque vi abbia interesse e rilevata, anche d’ufficio, da
parte del giudice (ex art. 1421 c.c.).

La nullità non è sanabile, né convalidabile, salvo che la legge non disponga


diversamente (ex art. 1423 c.c.), anche se è relativa esclusivamente a una parte o
singole clausole del contratto (c.d. nullità parziale), la stessa si estende all’intero
contratto, se risulti che i contraenti non lo avrebbero concluso senza quella parte del
suo contenuto (ex art. 1419 c.c.), fatta eccezione per la sostituzione di diritto delle
clausole nulle con norme imperative.

A norma dell’articolo 1424 del codice civile, la nullità può produrre gli effetti di un
diverso contratto, del quale contenga i requisiti di sostanza e di forma, qualora possa
ritenersi, avuto riguardo agli scopi perseguiti dalle parti, che le stesse lo avrebbero
voluto se avessero conosciuto la nullità (c.d. conversione del contratto nullo).

La nullità può colpire tutto il negozio ovvero soltanto una parte di esso: si parla
in questo caso di nullità parziale, che provoca la nullità dell’intero negozio solo se
risulta che le parti non lo avrebbero concluso senza quella parte del suo
contenuto.

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La nullità di singole clausole non importa la nullità del negozio, quando le
clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.

Sono considerate cause di annullabilità del contratto: l’incapacità di una delle


parti, ad esempio nel caso di contratti conclusi da minore o incapace di intendere e di
volere, (ex art. 1425 c.c.), il consenso dato per errore, estorto con violenza o carpito
con dolo, c.d. vizi del consenso, ( ex art. 1427 c.c.).

ANNULLABILITÀ

Per essere causa di annullamento, l’errore deve essere essenziale e


riconoscibile dall’altro contraente (ex art. 1428 c.c.), la violenza può anche essere
esercitata da un terzo (ex art. 1434 c.c.), il dolo deve consistere in raggiri da uno dei
contraenti, che, senza di essi, l’altra parte non avrebbe prestato il proprio consenso
(ex art. 1439 c.c.).

Il codice prevede, anche, la possibilità di sanare, interamente, o in parte, gli effetti del
contratto annullabile, perché si realizzino i presupposti dell’istituto
della “convalida” (ex art. 1444 c.c.) o della “rettifica” (ex artt. 1430, 1432 c.c.) e, al
fine di tutelare il legittimo affidamento di eventuali aventi causa, precisa che
l’annullamento (purché non abbia origine dall’incapacità legale) “non pregiudica i diritti
acquistati a titolo oneroso dai terzi di buona fede, salvi gli effetti della trascrizione della
domanda di annullamento” (ex art. 1445 c.c.).

NULLITÀ PARZIALE

Oltre che nullità totale del contratto, può aversi nullità parziale del medesimo
quando la nullità investe solo una parte del contratto o solo una delle clausole del
contratto. Ciò può verificarsi per le stesse cause che danno luogo alla nullità totale:
ad esempio una sola delle disposizioni simulata o priva della forma legale o illecita o

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sottoposta a condizione impossibile o illecita (cfr. art. 1354, ultimo comma, cod.
civ.).

Se la parte nulla o la clausola nulla è oggettivamente e inscindibilmente collegata


con le altre parti o clausole non colpite dalla nullità, allora la nullità parziale involge
senz'altro la nullità totale del contratto. Se invece questo collegamento oggettivo
manca, allora si deve indagare se sussista o meno un collegamento soggettivo. Il
modo con cui deve essere condotta questa indagine è stabilito nell'art. 1419 cod. civ.,
il quale non trova riscontro nel codice abrogato.

La norma prevede due ipotesi distinte: l'ipotesi di nullità parziale e l'ipotesi di


nullità di singole clausole. La distinzione non è perspicua, dato che non è dubbio, e
del resto risulta anche dalla lettera dell'articolo, che anche la nullità di singole
clausole è una nullita parziale; in pratica poi non è facile distinguere tra quella che il
codice chiama nullità parziale e la nullità di singole clausole. Comunque, se non si
vuole fare un'interpretazione abrogata di questa distinzione, la c.d. nullità parziale
deve essere riferita alla nullità di una parte della disposizione (es.: un contratto di
locazione ultratrentennale) e la nullità delle singole clausole alla nullità di una o più
disposizioni qualora il contratto consti di più disposizioni.

AZIONE DI NULLITÀ E AZIONE DI ANNULLAMENTO

Nullità può essere richiesta da chiunque ne abbia interesse, mentre


l’annullamento può essere richiesto solo dalla parte interessata.
Annullamento è costitutivo perché elimina una situazione giuridica esistente
ha quindi efficacia retroattiva. Differente il discorso per la nullità ed è di
accertamento.

CONVALIDA
è un negozio giuridico con il quale la parte legittimata a chiedere l'annullamento del
nozione
contratto vi rinuncia pur essendo consapevole del vizio che è causa di annullabilità

Può essere espressa (Art. 1444 con sanatoria) o tacita

CONVERSIONE DEL NEGOZIO NULLO


nozione è l'ipotesi in cui le parti stipulino un contratto ignorando la causa di nullità.
Se questo negozio nullo contiene in sé i requisiti di sostanza e di forma di un diverso
negozio valido, si convertirà automaticamente nel negozio valido quando le parti lo
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avrebbero comunque voluto se avessero conosciuto la causa di nullità del negozio
invalido

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