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Cap 7: I Singoli Contratti

Parte Prima
I Contratti di Scambio Di Beni e Servizi

Sezione I La Compravendita Nozione: Il Contratto Consensuale che ha ad oggetto il trasferimento, è ad effetti reali, sinallagmatico a
prestazioni corrispettive, a forma libera (eccetto quando si tratti di trasferimento di immobili), nel quale L'art 1470 definisce che: La
vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il
corrispettivo di un prezzo, e Questa Fattispecie è centrale: Tant’è che il legislatore ha considerato di porla all’apice della disciplina sui
singoli contratti tipici, e del resto pone anche le linee direttrici di altri contratti tipici, Ex sono:
 Appalto: Esso è il contratto con cui una parte si assume il compimento di un’opera dietro un corrispettivo in denaro (obbligazione di
fare);
 Locazione e Contratto D’Opera
In Linea di Principio la Compravendita: E un contratto commutativo ovvero uno scambio di cosa contro prezzo, nel quale trasferisci il
diritto e l’altro si obbliga a pagare un prezzo (“un” prezzo: è obbligazione di valuta), ed L’effetto Traslativo: Della vicenda sottostà al
principio consensualistico ex art 1376, e per questo motivo il contratto va noverato tra quelli a esecuzione instantanea - è tuttavia
possibile concordare il differimento della consegna o del prezzo.
Poi dal Contratto di Compravendita nascono Obbligazioni Corrispettive ovvero che sono:
A) Venditore: E obbligato a consegnare la cosa al compratore, a fargli acquistare la proprietà se oggetto del contratto è una cosa del terzo
o futura, a garantire la pienezza del dominio e l’assenza di vizi o difetti occulti;
B) Compratore: E obbligato a pagare il prezzo concordato nel termine e nel luogo prestabiliti - in mancanza di pattuizione, e salvo usi
diversi, il pagamento deve per avvenire al momento della dazione
Ulteriori Precisazioni: Il sistema introduce alcune restrizioni alla libera negoziabilità delle cose mediante la  compravendita nel quale:
1) I Limiti Oggettivi: Come l’incommercibilità di determinati oggetti (generalmente per ragioni di ordine pubblico);
2)I Limiti Soggettivi: Come l'art 1471 che pone dei divieti speciali di comprare nei riguardi di determinate persone che, a causa del loro
ufficio, potrebbero essere portatrici di conflitti di interessi.
Vendita Con Riserva: Sottospecie della compravendita vi è:
 La Vendita Con Riserva Della Proprietà Art 1523 ss: Nel quale il modello negoziale tipicamente qualificato dalla mancanza d’immediata
coincidenza tra perfezionamento dell’accordo e trasferimento del diritto reale - del resto, il compratore diventa
proprietario soltanto a seguito del pagamento dell’ultima rata di prezzo, nel quale la Fattispecie appare dunque strumentale all’interesse
del venditore di conservare nella propria sfera giuridica il diritto sulla cosa come garanzia del credito nato dalla vendita: E di
fatti, l’effetto traslativo è ex legge sospensivamente condizionato all’estinzione di tale debito, e nello stesso tempo, il compratore si
avvantaggia del termine di adempimento, anche se spunta come contrappeso il rischio che l’acquirente assume su di sé, sin dalla
consegna, nell’evenienza di perdita fortuita - ci in deroga al principio res perit domino, e Dal momento che:
 Per un Verso: Il compratore si comporta come proprietario pur non essendo ancora titolare del diritto reale;
 Mentre per l’altro Verso: Il venditore perde immediatamente il godimento della cosa, si pone il problema della opponibilità ai terzi della
riserva di proprietà, e tal Proposito interviene l'art 1524: Che afferma l’opponibilità della proprietà del venditore ai terzi, a patto che il
contratto costituente la fonte della riserva abbia data certa - e ferma restando la necessità della trascrizione del titolo se oggetto
dell’intesa è un immobile o un mobile registrato.
Gli art 1525 e 1526 poi: Introducono una disciplina imperativa a protezione dell’acquirente  dall’uso di clausole particolarmente vessatorie
in 3 punti che sono:
1) Il mancato pagamento di una sola rata, che non superi l’optava parte del prezzo, non dà diritto:
 A Risoluzione;
 Né implica la decadenza dal beneficio del termine;
2) Nell’ipotesi di risoluzione per inadempimento imputabili al compratore, l’altra parte è tenuta a restituire le rate già riscosse, fatto salvo il
diritto a un equo compenso per l’uso della cosa e il risarcimento di eventuali danni;
3) Qualora sia stata pattuita una clausola penale autorizzante il venditore a incamerare le rate riscosse, il giudice può ridurre l’indennità
convenuta.
Vendita con Patto di Riscatto: Nel quale qui il venditore può inoltre nutrire il legittimo  interesse a riacquistare la proprietà del bene, e in
tal caso gli vengono in aiuti gli art 1500 ss che trattano il Patto di Riscatto: Grazie ad esso, il dante causa si riserva la facoltà di riottenere la
proprietà e trasferirà “mediante la restituzione del prezzo e i rimborsi” di cui all'art 1502: Nel quale questo art va a difendere il venditore
dalla posizione di debolezza economica in cui verrebbe così a trovarsi, e che  decreta la nullità - nei limiti dell’eccedenza - del patto di
restituzione del sovrapprezzo, e inoltre allo scopo di evitare che il patto di riscatto generi un vincolo reale illimitato nel tempo, l'art 1501:
Esso  stabilisce che senza possibilità di deroga convenzionale, che il termine per l’esercizio di tale potere potestativo del venditore è di 2
anni per i mobili e 5 per gli immobili - posto che il termine decorre dal momento del perfezionamento dell’effetto reale qualora non sia
contestuale all’accordo.
Precisazioni: Il riscatto è minuziosamente articolato agli art 1502 che dice:  E un atto unilaterale recettizio a contenuto patrimoniale, i cui
effetti sono opponibili ai terzi, in quanto il patto è a sua volta loro opponibile, nel quale e il venditore che  esercita il diritto di riscatto va a
riprendere infine la cosa esente dai pesi e dalle ipoteche di cui sia stata eventualmente gravata, ma è tenuto a mantenere le locazioni
senza fronte, a patto che abbiano data certa e siano state convenute per un tempo non superiore ai 3 anni.
Per quanto concerne la Vendita di Cosa Generica: L'obbligazione di dare, a carico del venditore e che si esprime nella prestazione volta a
far acquistare all’avente causa il diritto sulla cosa, viene alla luce primariamente nel caso in cui oggetto del contratto sia una
cosa determinata solo nel genere, e tal proposito, l'art 1378: Stabilisce che il trasferimento di proprietà è realizzato nell’istante in cui le
parti hanno “d’accordo” individuato la cosa, sì da renderne possibile la separazione dalla massa, e questo atto d’individuazione, e destinato
a tramutare l’obbligazione generica in obbligazione specifica, che partecipa della natura di negozio giuridico bilaterale ex lege collegato
alla vendita sottostante, nel quale la condotta della parte mirata a separare l’oggetto dalla massa integra gli estremi di una proposta di
individuazione, di per sé inidonea a completare gli effetti reali della vendita fino a quando non sia stata accetta dall’oblato - a eccezione
che nel campo della vendita generica di cose da trasportare, dove l’effetto traslativo si realizza all’epoca della consegna della species nelle
mani del vettore, e Le parti sono in ogni caso libere di differire il mutamento di titolarità alla consegna effettiva compratore e Nell’area
della vendita di cose da trasportare, l’atto di individuazione assume il carattere di negozio unilaterale che si perfeziona con la dazione delle
merci al vettore e, da questo istante, il compratore risponde della perdita fortuita.
Vendita di Cosa Obbligatoria: Tipi di vendita che non producono immediatamente effetti: Domanda: Se la vendita ha effetti traslativi, è
possibile che li abbia obbligatori? Risposta: In verità la persona non è obbligata, l’effetto traslativo è semplicemente differito.
E rientrano tra le vendite di cosa Obbligatoria la:
1) Vendita Cosa Futura: Le parti hanno la possibilità di vendere un bene attualmente inesistente, ma suscettibile di venire in
essere, dando luogo a una “vendita di cosa futura”. In questo caso, la proprietà passa se e quando la cosa viene ad esistenza (non produce
effetti immediatamente), in cui L'art 1472.2: A proposito definisce, approssimativamente, che ove “le parti non abbino voluto concludere
un contratto aleatorio, la vendita è nulla, se la cosa non viene ad esistenza, nel senso cioè, che ameno che le parti non abbiano voluto
stipulare un contratto aleatorio, la vendita è nulla, e se la prestazione è impossibile succede che se e:
 Sin dall’inizio per un impedimento giuridico o materiale, la sanzione di nullità è ex 1418.2:
 Mentre se invece la cosa non viene ad esistenza a seguito di un impedimento sopravvenuto e estraneo alla sfera di rischio del disponente
la disciplina sarà quella ex art 1256.
Al di fuori di queste ipotesi: Trattandosi di inadempimento imputabile, le regole saranno quelle sull’inadempimento dell’alienante e, a
motivo di ciò, il compratore avrà diritto alla risoluzione del contratto o alla diminuzione del prezzo, oltre ai danni, che tuttavia, nel caso
di emptio spei (“vendita di speranza”): Sul compratore grava il rischio del mancato conseguimento dell’effetto programmato essendo
tenuto a pagare sebbene l’oggetto non venga in essere o risulti diverso da quello dovuto e il trasferimento del bene avviene nell’istante in
cui la cosa diventa reale, come risultato dell’opera umana o del processo naturale di maturazione.
Ulteriori Precisazioni: Il contratto di vendita di cosa futura è assoggettabile a trascrizione, anche se la funzione della pubblicità, sino
a che la cosa non sia venuta ad esistenza, è circoscritta alla risoluzione del problema inerente all’eventuale conflitto tra più acquirenti dello
stesso bene, ed essendo inimmaginabile giuridicamente l’attribuzione dello ius in re prima della materializzazione della cosa, è nulla, per
impossibilità dell’oggetto, la clausola pattizia di retrodatazione dell’effetto reale al momento della stipula del contratto di cosa futura.
2) Vendita di Cosa Altrui: La vendita può avere ad oggetto il bene di proprietà altrui (artt 1478 ss), e La fattispecie è:
 Valida;
 Vincolante,
 Ma L’Effetto Traslativo: E sospensivamente condizionato all’acquisto di titolarità da parte del venditore, obbligato a perfezionare
il passaggio di proprietà in capo alla controparte.
Nella prassi commerciale è normale vendere cose di cui non si ha la proprietà (es vendite “allo scoperto” in borsa), nel quale al momento
dell’acquisto, la proprietà non si trasferisce immediatamente: Ma si trasferirà unicamente quando il venditore la acquista a sua volta nel
L’alienante può servirsi dell’istituto di cui all'art 1381 (“promessa dell’obbligazione o del fatto del terzo”): Così da limitare la pretesa
risarcitoria varata dal creditore dell’obbligazione traslativa non verificatasi, in quanto, laddove ricorra la promessa del fatto del terzo, il
promittente è tenuto a corrispondere l’indennizzo, assai minore rispetto alla domanda di risarcimento dei danni, e questa strategia di
difesa presuppone ovviamente che l'obbligato non riesca a liberarsi dalla responsabilità per il danno contrattuale dimostrando l’assenza di
colpa, nel quale La linea che separa le due fattispecie è rappresentata dal fatto che  nell’ipotesi ex art 1478: Ovvero il dante causa ha
assunto su di sé l’obbligazione traslativa, comportandosi dunque come Uti Dominus, mentre nell’ipotesi ex art 1381 la parte si limita a
promettere la prestazione traslativa del terzo proprietario, e allora, una volta ricondotta la vicenda nei confini di questo tipo di
vendita obbligatoria, l’inadempimento sarà completamente sorretto dall'art 1479, non 1381.
Ulteriori Precisazioni: L’obbligazione di far acquistare la proprietà può essere adempiuta:
 O Dall’Alienante direttamente;
 Oppure tramite il trasferimento dal terzo al compratore, fermo restando che in quest’ultima ipotesi il terzi non subentra nel contratto di
vendita tra le parti originarie.
Inoltre qualora vi fosse L’omessa traslazione: Fa scattare la responsabilità per inadempimento del venditore, a prescindere dal fatto che
all’epoca dell’accordo l’avente causa sapesse che il bene apparteneva a un terzo, e Tuttavia, ex art 1479.1: Stabilisce che il
compratore “può chiedere la risoluzione del contratto se, quando l’ha concluso, ignorava che la cosa non era di proprietà del venditore, e
se frattanto il venditore non gliene ha fatto acquistare la proprietà e Il legislatore ha così voluto stabilire che il compratore in buona fede
può pretendere l’immediata risoluzione a prescindere dal fatto che l’altro abbia avuto la possibilità di godere dii un margine di tempo per
adempiere, mentre nel caso di compratore in mala fede (consapevole dell’alienità del bene) lo stesso diritto pu essere fatto valere
soltanto decorso un congruo termine di adempimento.
Vendita a Termine o Sottoposta a Condizione Sospensiva: La proprietà passerà in un certo momento e tra queste vi rientrano:
1) Vendita Con Causa Commissoria:La vendita può esser caratterizzata da una causa economico-concreta di finanziamento per il venditore e
di garanzia per il compratore, e strumentale proprio a questo proposito è la fattispecie di cui agli art 1500 : Utilizzata al fine di appagare
l’occasionale bisogno del proprietario di monetizzare il valore di scambio, con la prospettiva, assicurata dal patto di riscatto, di riottenerne
la titolarità restituendo il prezzo, nel quale e da notare è che la fattispecie, eludendo il divieto di patto commissorio, può prestarsi a
realizzare un fine illecito nel caso in cui il trasferimento di proprietà serva per consentire al creditore di ottenere sul bene negoziato una
garanzia commissoria, la quale diventa causa soggettiva della vicenda.
Ulteriori Precisazioni: La vendita con Causa Commissoria è un contratto privo di scambio, in quanto non serve a trasferire la proprietà
dietro il pagamento di un prezzo, ma a costituire un dominio fiduciario strumentale alla garanzia, nel quale Affiora dunque il concetto di
negozio indiretto, considerando che la vendita diventa il mezzo per realizzare un fine pratico diverso da quello innervante il sottotipo
contrattuale, e In ogni caso, ad avviso dell'opinione dominante: La vendita con patto di riscatto stipulata in funzione di:
 Garanzia Reale Atipica: E nulla per violazione del divieto di patto commissorio;
 Mentre e Pacifica è invece la validità del Patto Marciano: Nel quale con esso vi è un accordo tale per cui, in caso di inadempimento, la
proprietà del bene gravato da pegno o ipoteca passa al creditore: Nel quale il creditore però ha l’obbligo di versare al debitore la
differenza tra l’importo del proprio credito e il valore del bene offerto in garanzia, in cui La ratio del Patto Marciano: E quella di evitare
l'arricchimento ingiustificato del debitore, e ove Vi è il divieto per le parti di costituire garanzie reali “extra ordinem” poichè esse
tendenzialmente violano il canone di proporzionalità e Con cui la stima della cosa, compiuta dal terzo, è differita al
momento dell’inadempimento.
Consegna: La consegna della cosa (art 1476, n 1) si rileva, in linea di principio, soltanto sotto il profilo dell’esecuzione di una compravendita
già perfetta e Tale datio può mancare qualora sia surrogata dalla traditio brevi manu, con mutamento della precedente detenzione
in possesso, o dal costituto possessorio, qualora il venditore conservi per sé la detenzione, nel quale questa detenzione
si convertirà nuovamente in possesso per effetto di un’eventuale interversione.
Prezzo: Le parti possono affidare la determinazione del prezzo a un terzo arbitratore, eletto nel contratto o da eleggere posteriormente, e
Se questi non vuole o non può accettare l’incarico, oppure le parti non si accordino sulla sua nomina o per la sua sostituzione, la nomina è
fatta a sua richiesta di una delle stesse parti dal presidente del tribunale del luogo in cui è stato concluso il contratto (art 1473).
Qualora l’oggetto consista: In una cosa che il venditore vende abitualmente e le parti non abbiano determinato il prezzo, né convenuto il
modo per stabilirlo, né sia stato stabilito dall’autorità, si presume che abbiano voluto riferirsi al prezzo normalmente praticato e mentre
per quanto riguarda le spese del confatto di vendita e le accessorie, anche queste sono, di norma, a carico del compratore, e comunque Il
compratore: E tenuto a pagare il prezzo nel termine e nel luogo concordati, e in mancanza di pattuizione, e salvo usi diversi, il pagamento
deve avvenire al momento della consegna e nel luogo dove questa si esegue, e se il prezzo non si deve pagare al momento della consegna,
il pagamento si fa al domicilio del venditore (art 1498) e Salvo la Pattuizione diversa: Qualora la cosa venduta e consegnata al compratore
produca frutti o altri proventi, decorrono gli interessi sul prezzo anche se questo non è ancora esigibile.
2) Vendita di Cose Mobili: Qui la disciplina speciale dettata dal cc in materia di vendita di cose mobili (artt 1510 ss) va integrata con lo
statuto speciale sulle vendite tra professionista e consumatore, e questi rimedi si affiancano a quelli di diritto comune senza rimpiazzarli,
nel quale la parte non adempimenti avrà infatti la facoltà di scegliere la protezione ordinaria anziché quella accelerata, e Prendendo le
mosse dall'art 1510.1: Questo stabilisce che, in mancanza di patto o di uso contrario, la consegna della cosa deve avvenire nel luogo dove
questa si trovava al tempo della vendita, se le parti ne erano a conoscenza, oppure là dove il venditore aveva il suo domicilio o la sede
dell’impresa, e Se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo all’altro, il venditore, salvo diversa pattuizione, si libera dell’obbligo
di consegna rimettendo la cosa al vettore o allo spedizioniere - le spese del trasporto sono a carico del compratore.
Mentre per quanto concerne il termine per la denuncia di vizi e difetti: Esso decorre allora dal ricevimento, e se il compratore non si
presenta per ricevere la cosa acquistata, il venditore ha la possibilità di liberarsi depositandolo, per conto e a spese del compratore stesso,
in un locale di pubblico deposito, oppure in altro locale idoneo designato dal tribunale del luogo, e Dopo di che deve darne pronta notizia
al compratore (art 1514). Nel caso in cui l’acquirente non adempia l’obbligazione di pagare il prezzo: L’altra parte, in via di autotutela, ha
la facoltà di far vendere all’incanto la cosa per conto e a spese di lui (art 1515), e all’inverso, se oggetto della vendita sono cose fungibili
aventi un prezzo corrente e il venditore non onora l’obbligazione di consegna, il compratore può fare acquistare senza ritardo le cose, a
spese del venditore (art 1516).
Per quanto concerne In fatto di danno, l'art 1518:  Enuncia una regola speciale rispetto alla disciplina comune ex art 1223:
 Se oggetto della vendita è una cosa che ha un prezzo corrente ex art 1515.2: Il risarcimento è costituito dalla differenza tra il prezzo
pattuito e quello nel luogo e nel giorno fissati per la consegna, salva la prova di un maggior danno;
• Se la vendita è a esecuzione periodica: il risarcimento si determina tenuto conto dei prezzi correnti nel luogo nel giorno fissati per le
singole consegne - considerando che questa è una presunzione assoluta di danno e quindi non ammette prova contraria
Per quanto riguarda la Garanzia di Buon Funzionamento (art 1512): Nel caso in cui il venditore abbia espressamente garantito per un
tempo determinato il buon funzionamento della cosa venduta, il compratore, salvo patto contrario, deve denunciare difetti
di funzionamento entro 30 giorni dalla scoperta, a pena di decadenza, nel quale L’azione si prescrive: In 6 mesi dalla scoperta stessa (art
1512.1), mentre Se invece non è stato previsto un termine finale di durata della garanzia, questa deve essere stabilita utilizzando criteri di
normalità - opinione non pacifica in quanto alcuni ritengono la garanzia invalida se priva di termine definito, nel quale il Giudice può:
Assegnare al venditore un termine per sostituire o riparare la cosa, fatto salvo il risarcimento dei danni (art 1512.2) e sono poi salvi gli usi
che stabiliscono che la garanzia di buon funzionamento è dovuta anche in mancanza di patto espresso (art 1512.3), nel quale:
L’Azione Redibitoria e l’Actio Quanti Minoris: Possono essere esperite dal beneficiario della garanzia soltanto in seconda battuta, laddove
la riparazione non abbia generato alcun risultato utile, oppure nel caso in cui il venditore rifiuti l’esatto adempimento.
Vendita con Riserva di Gradimento a Prova su Campione: Nel quale tra questi rientrano la:
A) Vendita con Riserva di Gradimento: Non si perfeziona finché il compratore non comunica il proprio gradimento - secondo una
valutazione discrezionale e completamente potestativa - alla controparte (art 1520.1). Gli effetti del contratto si produrranno ex nunc dalla
stessa comunicazione.
B) Vendita a Prova: Si presume perfezionata sotto la condizione sospensiva che la cosa abbia le qualità pattuite o sia idonea all’uso a cui è
destinata, nel quale la prova si deve eseguire nel termine e secondo le modalità stabilite nel contratto o dagli usi (art 1521);
C) Vendita su Campione: Il campione deve servire come esclusivo paragone per la qualità della merce, e dunque qualsiasi difformità
attribuisce al compratore il diritto alla risoluzione, nel quale L’utilità di questa fattispecie consiste nel fatto che la descrizione dell’oggetto
avviene indirettamente, ossia tramite il rinvio al campione, e Qualora per dalla convenzione o dagli usi risulti che il campione debba
servire unicamente a indicare in modo approssimativo la qualità, si può domandare la risoluzione soltanto se la difformità dal campione
risulta notevole (art 1522).
D) Vendita su Documenti Art 1527: Sottospecie che si è radicata nel traffico mercantile in quanto semplifica la circolazione di cose mobili
detenute dal terzo nell’interesse del proprietario allineante, e quando questi intenda negoziare cose in viaggio oppure situate in magazzini
o presso altro depositario, si libera dall’obbligo di consegna rimettendo all’acquirente il titolo rappresentativo - la dazione del documento
legittima l’acquirente alla consegna da parte del terzo detentore e di fatto, la “tradizione documentale” equivale alla dazione della merce
in viaggio o depositata, per cui il possessore del titolo acquista il potere di disporre della merce mediante il trasferimento dello stesso, e La
vendita ha tuttavia ad oggetto la merce, non il titolo, il quale svolge il ruolo di mero documento rappresentativo.
E) Vendita di Cose Immobili Art 1537: In materia, il codice detta una disciplina particolare riguardo all’esattezza della prestazione
traslativa, il cui accertamento varia in base al fatto che sia a stata pattuita una vendita a misura (art 1537) oppure una vendita a corpo (art
1538) in cui:
L'art 1537 Ipotesi della Vendita a Misura: Presuppone una differenza quantitativa, o di estensione, tra l’immobile oggetto del contratto e
quello effettivamente consegnato all’acquirente, da cui nasce il diritto alla riduzione del prezzo, e Qualora invece le dimensioni
dell’immobile sormontino quelle specificate nel contratto spetta al venditore il diritto di esigere l’adeguamento del prezzo,
mentre all’acquirente spetta la facoltà di recedere se le reali dimensioni sono superiori di oltre la ventesima parte rispetto a quanto
concordato - ci per proteggerlo a fronte del maggior costo a cui va incontro per effetto dell’incremento di valore della res.
L’art 1538 ipotesi della Vendita a Corpo: Il prezzo non è calcolato per unità di misura, ma viene determinato tenuto conto dell’oggetto
considerato nella sua totalità. Nulla esclude che siano state indicate le dimensioni dell’immobile, ma ciò che importa ai
fini dell’applicazione della disciplina è che il prezzo pattuito discenda dalla valutazione complessiva dell’oggetto, e tuttavia, laddove le
dimensioni siano state indicate, è riconosciuto, salvo patto contrario, il diritto al supplemento o alla diminuzione del prezzo a beneficio
della parte pregiudicata quando la differenza, rispettivamente in eccesso e in difetto, sia almeno pari al ventesimo., nel quale La parte
legittimata: Può altresì chiedere l'annullamento qualora lamenti il vizio spontaneo o provocato della propria determinazione volitiva - a
patto che l’errore non sia essenziale.
F) Vendita di Eredità Art 1542: La vendita di eredità ha per oggetto il trasferimento a titolo oneroso dei diritti coinvolti nella delazione (mai
della qualità di erede che non è negoziabile) - presuppone infatti che sia stata aperta la successione, a pena di nullità, nel quale L’istituito,
a titolo universale o pro quota, può vendere i diritti successori (esclusi quelli personalissimi) nella loro totalità, oppure soltanto beni
specifici rientranti nella successione, e tuttavia, quest’ultima ipotesi sottostà alla disciplina generale, in quanto solo la prima integra gli
estremi della vendita di eredità
Vizi e Diffetti Materiale della Cosa: L’art 1490: Dice che la consegna di beni affetti da vizi occulti costituisce violazione dell’obbligazione
contrattuale di conformità, da cui scattano le sanzioni per omessa o inesatta esecuzione del rapporto obbligatorio - la prestazione
di conformità rientra nelle maglie dell’adempimento, e da ciò Ne deriva allora che i rimedi riconosciuti al compratore, nella sua veste
di creditore dell’obbligazione di conformità, consistenti nell’azione di risoluzione o di riduzione del prezzo, sono suscettibili di accoglimento
indipendentemente dall’imputabilità del vizio, nel quale La cosa acquistata ha un difetto materiale (nell’ambito del rapporto venditore-
compratore, non rileva il fabbricante), In cui Bisogna innanzitutto stabilire se: Il vizio preesisteva o meno la vendita, il difetto deve
sussistere alla stipulazione del contratto, non deve essere sopravvenuto, e si viene a porre una Domanda: Quali difetti rilevano fino alla
risoluzione del contratto e diminuzione del prezzo? Risposta: All’Art 1490, Garanzia dei vizi della cosa venduta nel quale la Garanzia che il
venditore deve al compratore (non garanzia data da fabbricante, che invece si concretizza in una promessa al pubblico).
Ulteriori Precisazioni: Qualora vi e la mancanza delle qualità promesse è invece disciplinata all'art 1497 nel quale Il punto aggregante degli
gli artt 1490 e1497 è l’inadempimento dell’obbligazione contrattuale di consegnare un bene conforme al contratto, è precisamente la
differenza tra il dato e il dovuto e Tuttavia, a parere della giurisprudenza forense per configurare tale responsabilità
è indispensabile l’estremo ella colpa dl venditore secondo i principi generali.
Per quanto concerne i Rimedi: Quando il bene è affetto da un vizio occulto (art 1490), oppure manchi delle qualità promesse
o necessarie per l’uso cui è destinato (art 1497), il compratore ha diritto, a patto che siano rispettati i termini ex art 1495, a chiedere la
risoluzione del contratto, oppure la riduzione del prezzo in proporzione al minor valore determinato dall’imperfezione lamentata, nel quale
Il legislatore non ha qui espressamente previsto l’esatto adempimento (riparazione o sostituzione della cosa) invece ha riconosciuto dall'art
1453 - del resto, le nostre corti escludono la possibilità di invocare l’esatto adempimento dal momento che i rimedi per equivalente
previsti ostacolano la tutela in forma specifica là dove le parti non abbiano previsto clausole ad hoc,
Nel quale L'art 1495 da parte sua: Sottopone il regime dei rimedi riconosciuti al compratore di cosa affetta da vizi materiali a termini-
capestro: Nel quale egli deve enunciare il vizio entro 8 giorni dalla scoperta e proporre l’azione entro un anno dalla consegna, e con il fine
di salvaguardare l’interesse dell’alienante ad accertare tempestivamente le cause del vizio, difficilmente verificabili passato un certo
periodo, e Allo scopo di non trasformare la disposizione in un’arma nelle mani dell’obbligato atta a frustrare le pretese del compratore che
non abbia rispettato i termini, i giudici accolgono le domande di risoluzione o riduzione del prezzo applicando l’istituto della consegna Aliud
Pro Alio: Qui, per un verso manca l’onere di denuncia, per l’altro vale il termine ordinario di prescrizione, nel quale L’istituto presuppone
tuttavia la diversità tra dato e dovuto di rilevanza tale da rendere sostanzialmente inidonea la cosa al soddisfacimento dell’uso normale
o pattuito, in cui La cosa compravenduta può essere colpita anche da vizi giuridici, i quali pregiudicano in tutto o in parte l’effetto utile
della pienezza e integrità del dominio - al compratore spetta infatti una titolarità scevra di limiti o vincoli non dichiarati, altrimenti scatta la
tutela ex artt 1481-1489 e Qualora la res sia gravata da:  Pegno;
 Ipoteca;
 Vincoli derivanti da pignoramento o sequestro preesistenti al perfezionamento dell’accordo;
L’art 1482: Permette al compratore di sospendere il pagamento del prezzo allorché tale vincolo non fosse stato dichiarato dal
venditore né risulti conosciuto dal compratore stesso in cui Questi può inoltre, qualora ne ricorrano le circostanze, far fissare al giudice un
termine oltre ila aule, se la cosa non è stata liberata dai pesi, il contratto è automaticamente risolto (art 1482.2), e  Qualora invece la
limitazione al dominio derivi da oneri, diritti reali o personali non apparenti né dichiarati che diminuiscono il godimento, è possibile
domandare la risoluzione del contratto oppure la riduzione del prezzo se il compratore non ne era a conoscenza., oltre ai danni qualora
sussista colpa grave del dante causa (art 1489) e Tale Responsabilità: Non può essere scampata nel caso in cui, pur a fronte di un peso
apparente, il venditore ne abbia specificamente garantito l’inesistenza, Ulteriori Precisazioni: Tale disciplina sull’evizione: Entra in
scena allorché il proprietario abbia subito la perdita tonale o parziale del diritto di proprietà - del resto è un fatto che è destinato a
essere “patito” dal compratore, in cui L’evizione sembra implicare qualcosa di diverso dal puro accertamento petitorio, concretandosi nella
condanna alla restituzione a favore del rivendicante, e la condanna può tuttavia essere eccezionalmente surrogata, ex art 1485.2, dal
legittimo riconoscimento del diritto del terzo da parte dell’acquirente ed L’evento evizionale, successivo alla compravendita, deve
dipendere da una causa preesistente, la quale può essere rappresentata dall’alienità del diritto trasferito, dalla garanzia reale, dal vincolo
espropriativo di diritto pubblico o ancora dall’estinzione con effetto retroattivo del titolo di legittimazione del dante causa in cui Verificatosi
tale evento, il compratore ha allora diritto alla tutela dell'art 1479, inoltre e Irrilevante è il suo stato soggettivo all’epoca della stipula del
contratto: Nel quale il compratore che abbia patito l’evento evizione è protetto sempre, anche se consapevole al momento dell’accordo
che il bene era in tutto o in parte del terzo o che vi gravava un vincolo reale.

Sezione II L’Appalto Premessa: L'art 1655>: Definisce L'appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi
necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro, nel quale L’oggetto
del Contratto: E rappresentato dall’esecuzione materiale di un’attività che si concreta nella realizzazione a titolo oneroso di un’opera o
nell’esecuzione di un servizio nel quale La prestazione di Facere: Grava sull’appaltatore nel quale implica l’organizzazione dei mezzi
produttivi in vista dell’esecuzione dell’incarico, e Pertanto, ai sensi dell’art. 2082: L’appaltatore è un imprenditore dal momento che
attraverso tale coordinamento esercita un’attività economica diretta all’ottenimento del profitto. Nel quale L’appalto ha in comune con la
Mentre per quanto Concerne La Locatio Operis ha in comune con L’appalto: L’Oggetto della Prestazione Principale che consiste in un
Fare.
La Differenza tra Appalto e Locatio Operis sta nell’organizzazione dei fattori produttivi si distingue:
 Locatio Operis: Quando l’impresa è piccola e l’organizzazione è gestita dal titolare nel quale i Diritti di Garanzia del Committente:
Sottostanno al termine di decadenza di 8 giorni (art. 2226 comma 2);
 Appalto: Quando l’impresa è Medio/Grande e l’attività produttiva si emancipa dal ruolo dell’imprenditore, nel quale i Diritti del
Committente: Sottostanno al termine di decadenza decadenza di 60 giorni (art. 1667 comma 2), mentre per quanto Riguarda il Diritto ai
Rimedi per Vizi e Diffetti: Il termine di prescrizione di due anni dalla consegna, e inoltre, il committente può far valere la garanzia allorché
le differenze siano denunciate entro 60 giorni dalla scoperta e 2 anni dalla consegna
Altra differenza Importante e Tra La Vendita e Appalto: Molto semplicemente: allorché risulti in concreto dominante la prestazione di fare
assunta dall’appaltatore il rapporto è governati dagli Art 1655, mentre se tale attività appaia meramente strumentale in relazione al
trasferimento di proprietà la disciplina in gioco sarà quella della vendita, nel quale la ricerca della linea di confine tra le due fattispecie
assume importanza pratica alla luce dei termini più favorevoli riconosciuti all’appaltante in materia di vizi e difetti materiali della cosa.
Domanda: Come distingue L’Appalto dal Contratto D’Opera? Risposta: Quest’ultimo non si trova nel IV, ma nel V libro: L’opera viene
prestata con lavoro prevalentemente proprio, mentre se è realizzata attraverso l’organizzazione di fattori produttivi è appalto, nel quale Il
contratto d'opera non è un contratto a esecuzione continuata o periodica, mentre l'appalto di opere sì (es pulitura delle aule), Una ragione
importante di distinzione: In cui viene a Sorgere una Domanda: Ma se l’opera è difettosa? Risposta: Art 1667: Dice che l’appaltatore è
tenuto a garantire difformità o vizi dell'opera, mentre L’Art 1668: Il committente può richiedere, con l’azione di esatto adempimento, che i
vizi siano eliminati a carico dell’appaltatore, oppure la diminuzione del prezzo (azione quanti minoris), oppure ancora la risoluzione in caso
di vizi gravi.
Domanda: Cosa può fare L’appaltatore? Risposta: Esso può:
 Eseguire l’opera fornendo direttamente la materia prima, in tal caso si somma all’obbligo di fare quello di dare e Realizzata la cosa il
committente acquisterà il diritto di proprietà sulla stessa in forza dell’effetto traslativo scaturente dal contratto di appalto, nel quale
l’effetto traslativo implica che il contratto sottostia all’onere formale ex art. 1350;
 Utilizzare materiali fornitegli dal committente, allora il committente acquista la proprietà della cosa a titolo originario, in cui non si
trattadi specificazione poiché la trasformazione avviene nell’interesse del committente.
Qualora la Prestazione di Dare Assunta dall’Appaltatore può:
1)Risultare Dominante dall’Appalto;
2)Risultare strumentale in relazione al trasferimento della Proprietà della Vendita.
Sono stati messi a punto canoni interpretativi per distinguere nettamente le due fattispecie: In cui infatti prevale il dare sul fare qualora
egli allo scopo di realizzare la cosa sia costretto a predisporre modifiche marginali alla propria organizzazione, nel quale La distinzione tra le
due discipline è importante in caso di difetti dell’opera poiché all’appaltante sono concessi termini più favorevoli.
Domanda: Si e detto tutto sull’Appalto? Risposta: No perché : L’appalto è un contratto di durata e il tempo si considera un fattore di
rischio, infatti si possono richiamare i rimedi per eccessiva onerosità sopravvenuta ai sensi dell’art. 1467 in cui Tuttavia, il legislatore ha
ritenuto di offrire di specifici rimedi per il contratto in esame:
• L’appaltatore se per ragioni sopravvenute ritenga utile apportare variazioni al progetto deve ottenere l’autorizzazione del committente
(art. 1659 comma 1);
• L’eventuale autorizzazione deve essere redatta in forma scritta ad probationem (art. 1659 comma 2);
• L’autorizzazione in questione non autorizza l’appaltatore a richiedere un compenso per le variazioni se il prezzo è stato determinato
globalmente (art. 1659 comma 3);
• Se la variazione può svelarsi necessaria per l’esecuzione del progetto a regola d’arte, in questo caso l’appaltatore deve comunicare allo
stipulante che nel corso dell’esecuzione sono emersi elementi di fatto che esigono l’adattamento del progetto, e quando la modifica incida
sul corrispettivo occorrerà conformarlo ad essa. In ipotesi di disaccordo decide il giudice (art. 1660 comma 1);
• Qualora l’importo a seguito delle variazioni supera il sesto di quello originariamente convenuto, l’appaltatore è legittimato a recedere dal
contratto beneficiando di un’equa indennità (art. 1660 comma 2), così come è riconosciuto al committente il diritto di recesso
corrispondendo un indennizzo (art. 1660 comma 3);
• Nel caso in cui la variazione dipenda da una scelta discrezionale dettata da ragioni estetiche, il committente può pretendere l’esecuzione
della modifica purché non importi una spesa superiore al sesto del prezzo complessivo convenuto e l’appaltatore può pretendere un
compenso per i maggiori lavori (art. 1661 comma 1), e Tuttavia, nell’ipotesi in cui la modifica pur entro i limiti stabiliti generi notevoli
modificazioni della natura dell'opera o dei quantitativi nelle singole categorie di lavori previste nel contratto per l'esecuzione dell'opera
medesima, non c’è potestà di pretesa dell’esecuzione.
Tali regole: Cercano di armonizzare l’interesse del committente a cambiare idea e quello dell’appaltatore a far affidamento sulla fissità del
concreto contenuto del programma negoziale e in cui:
 In caso si sopravvenienza economica, sulla scorta della regola dell’equilibrio economico, l’art. 1664: attribuisce in linea di principio
prevalenza all’interesse alla stabilità del contratto fermo restando il diritto di rinegoziare il corrispettivo nel caso in cui l’evento generi un
aumento o una diminuzione dei costi dei materiali o della mano d’opera superiore al decimo del prezzo complessivo convenuto;
 In caso di variazioni che importino variazioni minori a tale limite, si considera che siano parte del normale rischio contrattuale.
Nel quale al committente per queste ipotesi è riconosciuta una particolare autotutela: Nel quale si snoda attraverso la procedura di
controllo di cui all'art 1662, tesa a verificare che l’esecuzione dell’opera avvenga in conformità al progetto e alle regole dell’arte e Qualora,
all’esito di tale accertamento, emergano violazioni del contratto, il committente ha la possibilità di fissare un congruo termine entro
cui l’appaltatore possa rimediare all’adempimento inesatto, e Trascorso questo inutilmente, il contratto è risolto di diritto e il committente
e legittimato ad agire per il risarcimento del danno Inoltre: Il committente ha anche il diritto a esaminare nel dettaglio l’opera prima di
prenderla in consegna (art 1665.1) e, se non è diversamente stabilito, il suo obbligo di pagare il corrispettivo nasce solo a seguito
dell’accettazione dell’opera stessa (art 1665.ult comma) - tale verifica “deve essere fatta dal committente appena l’appaltatore lo
mette in condizione di poterla eseguire” (art 1665.2) nel quale L’opera si presume accettata quando in committente non dia corso alla
procedura di controllo senza giusta causa o non ne comunichi l’esito entro un breve termine (art 1665.3), oppure quando riceve senza
riserve la consegna (art 1665. 4) e sorge una Domanda: Ma le Responsabilità dell’Appaltatore quali sono? Risposta: Esso per svincolarsi
dalla responsabilità per vizi, l’appaltatore non può  semplicemente invocare che questi siano stati causati da imperfezioni corporali o
funzionali dei materiali forniti dal committente, essendo egli tenuto a verificarne ex ante l’idoneità all’impiego programmato, ma
Similmente, in tema di vizi cagionati da errori progettuali, si può pensare a un dovere dell’appaltatore di verificare ex ante la correttezza
degli elaborati e di avvertire il committente di possibili inesattezze capaci di compromettere la perfetta esecuzione dell'opera, nel quale vi
e Una responsabilità particolare: Che è la responsabilità ex art 1669: Nel quale trattandosi di edifici o di altri immobili destinati per la loro
natura a lunga durata, se nel corso di 10 anni dal compimento l’opera rovina in tutto o in parte, oppure presenta evidente pericolo di
rovina o gravi difetti, l’appaltatore è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi causa, purché sia fatta denuncia entro un
anno dalla scoperta, nel quale Il danneggiato può in ogni caso invocare, senza limiti di tempo, la responsabilità ex art 2043. Potendo
intercorrere tra soggetti non legati da alcun rapporto negoziale (appaltatore e terzi aventi causa del committente), la responsabilità in
questione pare avere carattere extracontrattuale in cui L’appaltatore risponde: Dei difetti e vizi dell’opera, a meno che il committente
l’abbia accetta senza riserve e l’imperfezione fosse conoscibile o comunque conosciuta - eppure, in quest’ultima ipotesi,
la “garanzia”rimane in piedi se i vizi sono stati deliberatamente taciuti dall’obbligato (art 1667.1).
Ulteriori Precisazioni: L’appaltante decade dal diritto di “garanzia” se non denuncia all’altro stipulante il vizio o la difformità entro 60 giorni
dalla scoperta, ma tale denuncia non è necessaria se l’appaltatore ha riconosciuto le difformità o i vizi oppure li ha occultati (art 1667.2), in
cui L’azione si prescrive in 2 anni dalla consegna, ma il committente convenuto per il pagamento può far valere sempre la “garanzia” a
patto che l’imperfezione sia stata denunciata entro i termini previsti (art 1667.3), e in caso di vizio o difformità dell’opera, l'art
1668.1 riconosce al committente il diritto ad esigere, alternativamente, la riduzione del corrispettivo (actio quanti minoris)
oppure l’eliminazione delle imperfezioni a spesa della controparte (esatto adempimento), e Tuttavia, qualora le imperfezioni siano così
gravi da rendere l'opera del tutto inadatta alla sua destinazione, l'art 1668.2 autorizza l’appaltante a esercitare l’azione di risoluzione,
fermo restando il diritto al risarcimento dei danni derivanti dall’inadempimento e Tuttavia, i giudici liberano l’obbligato dalla responsabilità
se dimostra la non imputabilità dell’inadempimento.
Infine: Un particolarità dei contratti d’appalto quando il committente è la pubblica amministrazione sta in quanto sancito agli artt 132 e
133 del dlgs che tratta la materia: questi vietano la revisione dei prezzi, vietando quindi l’applicazione dell'art 1664.

Sezione III La Somministrazione: Premessa: La somministrazione è il contratto “con il quale una parte si obbliga, verso un corrispettivo di
un prezzo, a eseguire, a favore dell’altra, prestazioni periodiche o continuative di cose” (art 1559).
Questa fattispecie appartiene dunque alla categoria di negozi di scambio di cosa contro corrispettivo, ma si distacca dal ceppo
della compravendita perché fa nascere un’obbligazione di dare che vincola il somministrante a eseguire prestazioni in modo periodico
o continuativo in cui nello stesso momento, il somministrato è portatore di un bisogno durevole, non appagabile da una prestazione unica,
e al pari della vendita genere un effetto traslativo sorretto dal principio consensualistico - tale effetto non è tuttavia elemento essenziale
della fattispecie.
Il nostro ordinamento conosce due tipi principali di somministrazione, oltre a uno schema  “misto” che sono:
• Somministrazione Di Consumo: Che e caratterizzata dal passaggio di proprietà delle cose fornite;
• Somministrazione D’uso: La prestazione dell’obbligato si esprime nella fornitura alla controparte di beni in godimento temporaneo.
L'art 1560: Descrive il criterio di misura (o indicatore) della prestazione dovuta dal somministrante, e in particolare, laddove le parti non
abbiano previsto clausole particolari, l’entità della prestazione si desume per relationem sulla base del normale fabbisogno del creditore,
avendo riguardo alla situazione esistente al tempo del perfezionamento dell’intesa, nel quale le parti sono allora del tutto svincolate per
quanto riguarda le prestazioni eccedenti il normale fabbisogno, stando queste fuori dal vinculum iuris, e Allorché le parti abbiano invece
prefissato i limiti minimo e massimo della prestazione, spetta al somministrato il diritto di circoscrivere di volta in volta il quantitativo
dovuto (art 1560.2), e Qualora poi la prestazione del debitore debba essere determinata in dipendenza del fabbisogno dell’avente diritto
alla somministrazione e sia altresì stabilito il limite minimo, questi è tenuto per la quantità corrispondente al fabbisogno se esso travalica il
minimo stesso (art 1560.3).
Nel quale Il somministrato è obbligato a pagare il corrispettivo delle prestazioni di cose fornite  dall’altra parte - a questo proposito, le parti
sono libere di fissare i criteri volti a regolare l’obbligazione: In cui il prezzo può essere stabilito per tutta la durata del contratto, oppure
sottoposto a meccanismi di revisione così da adeguarlo a eventuali sopravvenienze, e nell’ipotesi che le parti nulla abbiano pattuito
sul punto, il legislatore ha previsto una disciplina suppletiva: Quando il contratto generi il trasferimento di proprietà dei beni forniti, il
rinvio di cui all'art 1570 giustifica l’applicazione in materia delle norme sulla compravendita, e Oltre a ciò , nella somministrazione a
carattere periodico, salvo diverso accordo, il prezzo deve essere corrisposto all’atto delle singole prestazioni e in proporzione a ciascuna di
esse (art 1562.1), mentre nella somministrazione a carattere continuativo l’obbligazione va adempiuta secondo le scadenze d’uso (art
1562.2).
L'art 1565: Esso stabilisce che qualora la parte avente diritto alla somministrazione sia inadempiente, e l’inadempimento si riveli di lieve
entità, il somministrante non è legittimato a sospendere l’esecuzione del contratto senza dare congruo preavviso, in cui Ai sensi dell'art
1564: In caso di inadempimento degli obblighi gravanti una delle parti e inerenti alle singole prestazioni, l’altra può chiedere la risoluzione
del contratto “se l’inadempimento ha una notevole importanza ed è tale da menomare la fiducia nell’esattezza dei
successivi adempimenti.”
Esiste anche Una sottospecie è la Somministrazione di Servizi: Anche se l’orientamento dominante parla di “contratto d’appalto di servizi”
sulla base della norma di rinvio ex art 1677, da cui si desume che a questa fattispecie si applica innanzitutto la disciplina in tema di
appalto e solo in assenza quella della somministrazione, e Tuttavia: Considerando che la prestazione di servizi serve a soddisfare
un bisogno duraturo del creditore, questo sottotipo va effettivamente ricondotto nell’ambito della somministrazione, e quindi le
norme sull’appalto entrano in gioco soltanto per riempire eventuali vuoti di disciplina e Tale modello di organizzazione della produzione
industriale: Che favorisce la nascita di piccole o medie imprese satellite gravitanti attorno al nucleo dell’impreso decentrante, porta spesso
ad abusi di potere negoziale da parte dell’imprenditore economicamente più forte che potrebbe imporre condizioni generali di contratto a
contenuto vessatorio, e Per superare questa alterazione della c.d. Parità Contrattuale: In cui l'art 9 della l 192/1998 pone un argine al
fenomeno dell’abuso di dipendenza economica - non circoscrivendo l’area di applicazione ai contratti di subfornitura, ma enunciando
regole di carattere generale. Le clausole destinate a realizzare tale abuso cadono allora sotto la sanzione della nullità (assoluta).

Sezione IV Concessione di Vendita e il Franchising La Concessione di Vendita: Esso è il contratto - di durata - con cui il concessionario
assume l’obbligo di promuovere la rivendita dei prodotti fornitigli dal concedente, in cui In linea di massima, l’obbligo promozionale del
concessionario è compensato dall’esclusiva territoriale garantita a lui dalla controparte.
Per quanto concerne il Franchising: Le grandi imprese che producono beni o servizi spesso ritengono conveniente allacciare legami con
distributori autonomi così intensi da creare la parvenza, verso la generalità dei consumatori, che non sussista alcun diaframma giuridico tra
attività di produzione e attività di distribuzione, e Ciò in quanto il rivenditore, partecipando a determinati schemi negoziali destinati
a organizzare la catena distributiva in modo uniforme, non solo utilizza i segni distintivi del produttore ma si impegna anche a seguirne le
direttive nella fase di allestimento dell’azienda e nella successiva fase di aggiornamento della struttura operativa alle esigenze di mercato.
Il contratto atipico per raggiungere tali risultati è il “franchising: Il quale permette al produttore di controllare sin maniera capillare la
distribuzione dei beni o servizi offerti al pubblico secondo metodi uniformi, e allo stesso tempo, le opportunità fornite dalla fattispecie
attraggono gli intermediari, i quali da un lato possono far affidamento sulla rinomanza del marchio fabbrica quale collettore di clientela, e
dall’altro riescono ad abbattere i costi da sostenere ai fini della predisposizione dell’attività commerciale di rivendita, in cui Si possono
allora individuare i profili distintivi del contratti, quali:
• Il Franchisor: oltre a mettere a disposizione del franchisee il proprio bagaglio di conoscenze commerciali e tecnologiche
(c.d. “knowhow”) e a prestare loro l’assistenza necessaria per mettere a profitto tali nozioni, concede ai rivenditori autonomi le licenze
d’uso dei beni immateriali, tra cui importantissimi l’insegna, il marchio e i brevetti, dietro il pagamento di un corrispettivo in
genere determinato da una percentuale sul volume d’affari, affiancate un compenso fisso per l’inserimento nel sistema distributivo
(c.d. “entry fee”);
• Il Franchisee: Ha l’obbligo di uniformarsi alle istruzioni predisposte dalla controparte e attentamente enumerate nel c.d. “package”, per
quanto riguarda tecniche di organizzazione aziendale, di formazione e aggiornamento del personale ecc ecc, utili a omogeneizzare la rete
distributiva, nel quale Il vincolo di conformazione gravante sugli affiliati: Informa di sé questo contratto atipico al punto da diventarne uno
degli elementi strutturali, nel quale La tecnica di aggregazione attraverso il quale si esplica si sostanzia nell’articolato controllo esercitato
dal franchisor sulla rete distributiva autonoma, e può anche essere irrobustita tramite la clausola di esclusiva - elemento accessorio del
contratto che vincola la generalità dei franchisees a porre in commercio soltanto i prodotti o i servizi forniti dalla controparte. Ulteriori
Precisazioni sul Franchisee: Il parlamento italiano si è occupato di alcuni profili riguardanti il franchising con la l 129/2004, che tuttavia
non introduce un complesso organico di norme  né quindi intende ridurre la capacità della fattispecie di adattarsi alle specificità della
prassi mercantile, in cui Semplicemente, sono stati plasmati una serie di concetti ispirati dalla finalità di reagire alla sproporzione di potere
economico tra le parti.
Mentre per quanto concerne il Factoring: Premessa:  Operazione fondata sulla cessione dei crediti.
Il Factoring: E il contratto con cui l’imprenditore cede al factor i crediti, in genere a breve scadenza, derivanti dall’attività produttiva così
che questi provveda, dietro corrispettivo, a curarne l’incasso e eventualmente a svolgere servizi di consulenza commerciale e
amministrativa, inoltre È possibile che il factoring svolga una funzione di Finanziamento Extrabancario: Nel caso in cui il factor si obblighi ad
anticipare, in tutto o in parte, l’ammontare dei crediti oggetto della cessione - il cedente dovrà allora pagare gli interessi nati da
quest’operazione di anticipazione e nel caso Qualora manchi la clausola di anticipazione: La cessione soddisfa il bisogno del cedente di
aver un unico debitore (factor) così da semplificare la riscossione e assicurargli una liquidità costante, nel quale Da parte sua, il factor è un
imprenditore la cui attività consiste nel “comprare” il flusso creditizio di un altro imprenditore.
Ulteriori Precisazioni: Di factoring si possono individuare 2 sottospecie, a seconda che il cessionario assuma o no il rischio dell'insolvenza
del ceduto che sono:
1) Pro Soluto: Il cessionario assume il rischio dell’insolvenza del ceduto, nel quale e una Cessione Definitiva, traspare la causa vendendi in
quanto il factor non può pretendere la restituzione delle somme anticipate nel caso in cui il debitore ceduto lasci inadempiuta la propria
obbligazione pecuniaria, in cui Attraverso la clausola pro soluto, la cessione produce un effetto traslativo siccome il cedente si spoglia per
sempre della titolarità del credito. In ragione del maggior rischio assunto poi, il tasso di commissione del cessionario sarà ovviamente
superiore di quanto richiesto normalmente.
2) Pro Solvendo: Il cessionario non assume il rischio dell’insolvenza del ceduto, nel quale Il trasferimento del credito avviene salvo buon
fine: l’importo anticipato andrà infatti restituito dal cedente nel caso in cui, scaduto il termine, ci sia inadempimento del debitore, e Per
ridurre accordi fraudolenti è d’uso che il factor richieda al ceduto una dichiarazione, contestuale alla cessione, attestante l’esistenza e
l’esigibilità dei crediti - sarà così eventualmente esposto all’azione di risarcimento dei danni.
Infine: Il parlamento si è occupato del factoring, sotto la denominazione italiana di “cessione dei crediti d’impresa”, con
una normativa speciale con la l 52/1991, con l’obbiettivo di superare quegli ostacoli che rendevano malsicuro il ricorso al factoring.

Sezione V Il Contratto di Trasporto Terrestre Essa e una Disciplina particolare: Perchè Dipende dal fatto che spesso il trasporto è diretto
verso l’estero, nel quale specifica dei contratti d’opera, consiste in un'obbligazione di fare verso un corrispettivo, con l’obbligazione che
consiste sostanzialmente nel trasportare persone o merci da una parte all’altra (art 1678).
La Disciplina: E autonoma perché l’importanza dei contratti di trasporto è enorme, vi rientrano innumerevoli fattispecie (es contratti con
le ferrovie o con le poste, rispettivamente per il trasporto di persone e il trasporto di merce), e si pone una Domanda: Se la merce viene
rubata? Risposta: Se è imputabile al vettore, allora egli ne risponde e Stesso discorso qualora la persona trasportata cada sul tram a causa
di una frenata brusca.
Questa disciplina è arricchita da tutta una serie di regole che dipendono dal fatto che spesso il vettore trasporta tutta una serie di merci o
persone anche verso l’estero in cui nel capo VIII, titolo III, libro IV si divide in 3 sezioni:
1) Disposizioni Generali (artt 1678-1680);
2) Trasporto di Persone (artt 1681-1682): Nel quale qui Il legislatore ha incentrato la disciplina di tale sottotipo sul regime di responsabilità
contrattuale del vettore, che scatta in ipotesi di danni alla persona del viaggiatore o alle cose che porta con sé (c.d. “bagaglio a mano”), in
cui a questo riguardo, l'art 1681.1, lungi dal riconoscere una responsabilità oggettiva, afferma che il vettore risponde “se non prova di
avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno” - il parametro della responsabilità è la diligenza, non già il mancato
raggiungimento del risultato.
L’obbligazione principale del vettore: Allora non si concreta soltanto nell’esecuzione del trasporto, ma anche nella
protezione dell’integrità personale del creditore, in cui Il2 comma sancisce invece la nullità ci quelle “clausole che limitano la responsabilità
del vettore per i sinistri che colpiscono il viaggiatore” e che Coordinando questa disposizione con l'art 1229.1 si deduce:
 Da un lato: La validità delle clausola di limitazione o esclusione della responsabilità per colpa lieve aventi ad oggetto i bagagli del
trasportato;
 Dall’altro lato: La nullità di qualsiasi clausola volta a ridurre il regime legale di responsabilità (contrattuale o aquilana) del vettore in fatto
di sinistri che colpiscono il trasportato.
Infine: A parere di un indirizzo dominante inoltre, la responsabilità da inesatto adempimento contrattuale del vettore terrestre concorre
con quella conseguente la violazione dell’obbligo legale di non ledere ex art 2043, nel quale Vale cioè il principio secondo cui laddove il
medesimo evento integri gli estremi della violazione del rapporto e del danno aquilino, il danneggiato può avvalersi nello stesso tempo
dell’azione contrattuale e di quella extracontrattuale - potendo così invocare il ristoro non solo del danno emergente e del lucro cessante,
ma anche del danno);
3) Trasporto di Cose (artt 1683-1702);
La definizione della fattispecie è espressa dall'art 1678: è in breve un’obbligazione assunta dal vettore di trasportare persone o cose da un
luogo ad un altro dietro corrispettivo.
L'art 1693.1: Esso stabilisce che il vettore è responsabile della perdita e dell’avaria delle cose consegnategli ai fini del trasporto, dall’istante
in cui le riceve a quello della riconsegna al destinatario, fatta salva la prova che “la perdita o l’avaria è derivata da caso fortuito, dalla
natura o dai vizi delle cose stesse o del loro imballaggio, o dal fatto del mittente o da quello del destinatario, nel quale Tuttavia, nel caso in
cui il vettore accetti le cose da trasportare senza riserve “si presume che le cose stesse non presentino vizi apparenti d’imballaggio”.
La responsabilità per mancata o ritardata esecuzione del trasporto è invece attratta  dal diritto comune: L'art 1698 stabilisce allora
che, con il ricevimento senza riserve della merce e il pagamento del porto, si estinguono le pretese nascenti dal contratto, a meno che il
vettore abbia agito con dolo o colpa grave, e Tale presunzione è per inapplicabile in caso di vizi occulti, non potendosi desumere qui il
riconoscimento - il destinatario deve qui allo stesso modo dai diritti contro il vettore se non denuncia il vizio entro 8 gironi dalla scoperta e
non 8 giorni dopo al riconsegna e da ciò ne consegue l’onere del destinatario di controllare l’integrità delle merci entro tale termine.
All'art 1695.1:  Si statuisce che per gli oggetti i quali, tenuto conto delle loro caratteristiche particolari, vanno incontro durante il trasporto
a diminuzione di peso o dimensioni, il vettore risponde soltanto di quelle alterazioni che oltrepassano il calo naturale, salvo che il mittente
o il destinatario dimostrino che “la diminuzione non è avvenuta in conseguenza della natura delle cose o che per le circostanza del caso
non poteva giungere alla misura accertata, nel quale La stessa Ratio informa l'art 1694: Il quale riconosce agli stipulati la facoltà di pattuire
clausole tipizzanti presunzioni semplici di caso fortuito, e quindi irresponsabilità, riguardanti quegli accadimenti che, alla luce delle leggi
statistiche, risultano di solito generati da forza umane o naturali estranee ai poteri di controllo del vettore e dei suoi ausiliari.
Tra le norme a tutela del vettore uno spazio a sé occupa l'art 1696.1: In cui esso che, in deroga all'art 1223, stabilisce che il danno
derivante dalla perduta o avaria “si calcola secondo il prezzo delle cose trasportate nel luogo e nel tempo della riconsegna”, nel quale
L’obbligazione del vettore è così circoscritta al danno emergente, calcolato sulla base del prezzo di mercato delle cose trasportate praticato
nel liuto e nel tempo della riconsegna, e Il 2 comma afferma una limitazione della responsabilità del vettore, non derogabile se non in
specifici casi previsti dalle convenzioni internazionali e dalle leggi speciali (3 comma).
Il vettore non potrà tuttavia: Avvalersi di tale limitazione qualora sia dimostrato che la perdita o l’avaria della merce sia stata
determinata “da dolo o colpa grave del vettore o dei suoi dipendenti e preposti, ovvero di ogni altro soggetto di cui egli si sia avvalso per
l’esecuzione del trasporto, quando tali soggetti abbiano agito nell'esercizio delle loro funzioni” (4 comma).
Mentre per quanto concerne Il mittente ha comunque il diritto di contrordine (art 1685): Egli può sospendere il trasporto e chiedere la
restituzione delle merci, oppure ordinare la consegna a un destinatario diverso o anche disporre altrimenti, salvo l’obbligo di rimborsare
le sorse e di risarcire gli eventuali danni derivanti dall’esercizio di tale potestà, la quale viene meno allorché sia sorto il diritto del
destinatario alla riconsegna del carico (art 1689) comunque È un diritto di recesso non generante l’immediata estinzione del contratto, ma
bensì un diritto di modificare unilateralmente le modalità di esecuzione del rapporto.
Domanda: I Diritti Scaturenti dal contratto verso il vettore a chi spettano? Risposta: Spettano al destinatario dall’istante in cui egli stesso
ne chieda la riconsegna, o perché arrivate le cose a destinazione o perché scaduto il termine entro cui avrebbero dovuto arrivare, nel quale
Egli non può tuttavia eserciate i propri diritti se non dietro pagamento al vettore dei crediti derivanti dal trasporto. La richiesta al mittente
di esercitare i propri diritti soltanto alle condizioni evocate è considerata alla stregua di un negozio di adesione al contratto stipulato
dal mittente a favore del destinatario - di qui la natura sui generis del contratto a favore di terzi riconosciuta al contratto di trasporto di
cose, dato che il diritto del terzo è condizionato dall’atto di adesione, a sua volta esercitabile se e solo se sussistano i presupposti richiesta
dalla norma.
Una volta acquistata da parte del destinatario la legittimazione all’esercizio dei diritti nascenti dal contratto, gli è riconosciuto il diritto
all’indennizzo della merce trasportata qualora sia stata assicurata contro la perdita o le avarie che si possono verificare durante il tragitto e
se la merce sua perita dopo la consegna al vettore e sia decorso il termine per la restituzione, ad agire potrà essere unicamente il mittente,
a meno che il destinatario non abbia chiesto la restituzione.
Infine: Il contratto di trasporto è in ogni caso una fattispecie diversa da quello di spedizione: Questo perché:
 Nel Contratto di Trasporto: il vettore è colui che si obbliga a eseguire il trasporto;
 Nel Contratto di Spedizione: Lo spedizioniere si impegna a stipulare il contratto di trasporto in nome proprio e per conto del mandante e
a compiere le operazioni accessorie, nel quale Egli risponde solo di questo obbligo, non dei danni occorsi al mandante per perdita o avaria
delle merci, e inoltre, in quanto mandatario, deve osservare le istruzioni impartite dalla controparte, nel quale È tuttavia ammessa l’ipotesi
in cui il contratto di spedizione si affianca a quello di trasporto, allorché lo spedizioniere assuma l’esecuzione del trasporto con mezzi
proprio o altrui.

Sezione VI Il Contratto d’Opera Intellettuale Art 2230: Esso dice che Il contratto avente ad oggetto la prestazione di
un’opera intellettuale soggiace in quanto compatibile a quella in tema di contratto d’opera manuale (artt 2222 ss).
L'elemento caratterizzante: E il rapporto è la tipologia della prestazione, nel quale a prescindere dal fatto che sia esercitata in modo
continuativo o saltuario.
Oggetto della Prestazione: E l’attività intellettuale, e l’intellettualità del facere implica che il prestatore d'opera svolge un servizio
consistente nello spendere le proprie energie celebrati a tutela dell’interesse del cliente, in cui Il professionista gode di ampia
discrezionalità circa la scelta dei mezzi più adatti a conseguire il risultato, perciò egli è tenuto a disattendere le direttive del cliente qualora
risultino in contrasto con le regole dell'arte esercitata, Domanda: Come Il rapporto tra Professionista e Cliente? Risposta:E personale, nel
senso che le capacità del prestatore d’opera sono infungibili e sono elementi che determinano il consenso del cliente stesso, nel quale Il
professionista potrà in ogni caso ricorrere a ausiliari, a patto per che espletino le proprie funzioni sotto il suo diretto controllo e che il loro
impiego non contribuisca a svilire l’impronta fiduciaria dell’intuitu personae (art 2232).
Domanda: Cosa determina L’ordinamento Giuridico? Risposta: Esso determina le professioni intellettuali “protette”, il cui esercizio è
subordinato ad un esame di abilitazione legittimante l’iscrizione all’albo, così da assicurare alla collettività che il candidato possiede le
conoscenze indispensabili per la professione, nel quale L’omessa iscrizione è sanzionata con il mancato riconoscimento ad agire per
ottenere il pagamento del corrispettivo (art 2231.1), in quanto è considerata causa di nullità del contratto, e Qualora invece il
professionista venga medio tempore cancellato dall’albo: Il contratto si risolve ipso iure, fatto salvo il diritto del prestatore d’opera al
rimborso delle spese e a un adeguato compenso per il lavoro già eseguito (art 2231.2), Per quanto riguarda al compenso: Ai sensi dell'art
2233.1: Dice che se questo non è stabilito dalle parti e non può essere determinato sulla base delle tariffe professionali o degli usi, è
stabilito dal giudice una volta sentito il parere dell’associazione professionale competente, nel quale La misura del compenso non
è comunque strettamente correlata all’utilità della prestazione, dovendo essere adeguata all’importanza dell’opera e al
decoro della professione (art 2233.2), Inoltre È poi valido il Patto di Quota Lite: Se redatto per iscritto, tra l’avvocato (o il procinatore) e il
cliente, per effetto del quale il compenso viene commisurato al risultato ottenuto (art 2233.ult comma)  in cui il rischio del mancato
risultato, controbilanciato dalla possibilità chance di guadagno, è qui attratto nella sfera patrimoniale del professionista, il quale finirà per
lavorare gratuitamente laddove tale risultato non sia conseguito. Il professionista è infine libero di svolgere la propria attività
gratuitamente per ragioni di liberalità o umanitarie.
Per quanto concerne La responsabilità per inattuazione, totale parziale o tardiva, del programma obbligatorio: Esso è svincolata dalla
situazione di difficoltà soggettiva in cui si trova il creditore: In cui in tema, bisogna ragionare in termini di esigibilità dell’adempimento, e da
questa base, la mancata soddisfazione dell’interesse del cliente-creditore farà nascere responsabilità contrattuale quando nell’attuazione
del rapporto si sia verificato un incidente imprevisto che aveva reso l’attività sì disagevole, ma che ciononostante doveva essere affrontato
e superato secondo i criteri di diligenza e buona fede in executivis, qualora Invece l’impossibilità ad adempiere è stata conseguenza di
un sopravvenuto evento naturale o del fatto di un terzo, imprevisto e imprevedibile: Il debitore potrà liberarsi ex art 1256, nel quale egli
dovrà dimostrare le relazione eziologica fra l’inadempimento e lo specifico evento impossibilitante e In definitiva, la prova liberatoria può
consistere: Nella dimostrazione dell'inesigibilità della condotta pur naturalisticamente possibile, o nell’impossibilità di conseguire il
risultato a causa di eventi integranti gli estremi dell’impedimento liberatorio ex art 1256. Al fine di evitare che l’applicazione di
tale disciplina in tema di responsabilità, fondata sull’equazione tra inadempimento e imputabilità, ostacolasse la sperimentazione di
nuove tecniche (in particolare in campo scientifico) e più in generale il progresso civile, si riversa al professionista una particolare
indulgenza, “tanto maggiore quanto più difficile è il problema”. Il prestatore d’opera non risponde a causa del mancato conseguimento
del risultato, a patto che siano state osservate le regole della diligente prestazione. Assumono allora rilevanza i “mezzi”: il professionista
non risponde dell’inesatto adempimento se il risultato non è quello auspicato o cercato, ma risponde se l’esito negativo della prestazione è
ascrivibile a un esercizio negligente dell’attività. In breve, così da superare l’equiparazione tra responsabilità del professionista e
responsabilità del diritto comune, l’idea è stata quella di distinguere il “mezzo” impiegato (ossia la diligenza) dal “risultato”
ottenuto. Questo favor riconosciuto ai liberi professionisti è stato tradotto nell'art 2236: quando la prestazione d’opera intellettuale
richieda il superamento di problemi tecnici particolarmente complessi, l’esecutore risponde solamente ove sussista dolo o colpa grave.
All’inverso, quando l’attività richiesta sia di carattere ripetitivo torna a valere il principio generale per cui la colpa è sottintesa dalla
situazione del mancato conseguimento del risultato, fatta salva la possibilità dell'obbligato di dimostrare la non imputabilità dell’evento.
L'art 2236 restringe il privilegio riconosciuto ai professionisti entro i confini della rilevanti difficoltà, da valutare non secondo la capacità del
singolo prestatore d’opera, ma alla luce dei canoni invalsi nella pratica professionale.
Mentre per quanto concerne In tema di Responsabilità Medica: Una recente revisione ha portato all’introduzione di uno speciale
privilegio, posto che il giudice potrà ridurre l’entità del danno liquidabile alla vittima qualora il debitore abbia attenuto alle “linee guida
e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica” - ci potrebbe disincentivare il progresso scientifico essendo che il
semplice ossequio a tali linee può costituire un palliativo per escludere o mitigare le conseguenze patrimoniali della professione, Inoltre:
Sempre nello stesso campo, l’esercente la professione sanitaria è obbligato ai medesimi doveri di protezione verso il paziente anche se il
contratto d’opera professionale interceda tra il paziente stesso e la struttura sanitaria, agendo il medico come ausiliare della stessa, nel
quale La responsabilità in questo caso Da Contatto Sociale: Nel quale è governata dall'art 1218: E con applicazione del termine ordinario
di prescrizione, riguardo all’onere della prova nella responsabilità medica, il creditore- paziente è semplicemente tenuto ad allegare
l’evento astrattamente capace di produrre il danno lamentato, mentre spetterà al convenuto dimostrare l’inevitabilità dell’evento,
l’assenza dell’imperfetto adempimento oppure la mancanza del nesso causale, e Dalla Costituzione poi,art 32.2: Trae fondamento la
garanzia individuale alla completa autodeterminazione nella scelta sul “se” e sul “come” del trattamento sanitario (“Nessuno può essere
obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”), e Al fine di assicurare l’effettività di tale
precetto occorre che il paziente sia specificamente informato in merito alla natura dell’intervento o del trattamento, così da poter
maturare una decisione consapevole - decisione che non può essere presunta, nel quale Egli è sovrano della decisione di sottoporsi o meno
a quanto suggerito dai professionisti, ma per rendere ponderata questa potestà deve disporre ex ante di tutte le informazioni necessarie,
in cui La violazione dell’obbligo legittimerà il paziente ad esperire l’azione per il risarcimento a titolo di inadempimento, anche
laddove l’intervento sia stato eseguito a regola d’arte, nel quale La persona capace di intendere e di volere ha quindi anche il diritto
al rifiuto delle terapie: Se egli è padrone di sé prevale il diritto della scelta individuale non censurabile dal medico, altrimenti vale il
principio per cui il medico non può essere vincolato da un consenso/dissenso presunto.

Parte Seconda
I Contratti Strumentali alla Circolazione

Sezione I Il Mandato  Premessa: Esso fa nascere in capo a uno dei contraenti un'obbligazione di fare, ha generalmente carattere oneroso,
ma può essere anche gratuito.
L'art 1703:  Esso definisce il mandato come il contratto con il quale il mandatario si obbliga a compiere uno o più atti giuridici in nome
proprio e per conto del mandante - gli oggetti dell'incarico possono avere natura materiale oppure negoziale,
Nel quale Il contratto: Obbliga, nel senso che il mandatario si impegna a svolgere l’attività oggetto dell’incarico di gestione o di cura
dell’interesse altrui, e la funzione gestoria è doverosa in quanto caratterizza la fattispecie, nel quale si tratta rispettivamente di conferire e
assumere un incarico: In cui il mandatario si impegna ad un’attività nell’interesse del mandante.
Detto ciò si deve distinguere il Mandato da altre Figure che sono:
• Mandato Preliminare: Similmente al preliminare, il mandato obbliga a stipulare un successivo contratto con cui attuare la
funzione gestoria, ma impegna l’interposto a concludere il contratto “esterno” nell’interesse del mandante, mentre il primo obbliga a
concludere il definitivo per conto proprio anziché altrui - il preliminare può per costituire oggetto di mandato;
• Mandato e Gestione D’affari: il tratto divisorio è dato dalla volontarietà dell’intervento del gestore, in quanto l’attività di mandato è
dovuta perché imposta dal contratto o dalla legge.
Nell’Esecuzione dell’Incarico: Il mandatario è tenuto ad osservare la diligenza del buon padre di famiglia (art 1710.1) - fermo restando che
il mandato conferito al professionista lo obbliga ad agire con la diligenza ex art 1176.2, nel quale Egli non può superare i limiti
dell’incarico, fissati nel contratto, e in caso contrario si deve presumere che egli abbia agito in contrasto con la volontà del dominus negotii,
in cui Il Gestore: Non potrà allora traslare sul mandante gli effetti (né attivi né passivi) dell’atto esorbitante i poteri, a meno che
il mandante stesso non decida di ratificarlo espressamente o implicitamente (art 1711.1), nel quale Difettano in ogni caso gli estremi
dell’eccesso di mandato quando l’interposto abbia compiuto atti non espressamente autorizzati ma indispensabili al fine del
raggiungimento del risultato della gestione.
Inoltre: Il mandatario non solo è tenuto ad osservare le istruzioni ricevute, ma ai sensi dell'art 1710.2, è altresì obbligato a rendere note al
mandante le circostanze sopravvenute che possano indurlo a revocare il mandato o a modificarne il contenuto, e qualora gli sia impedita
l’immediata comunicazione, egli è posto di fronte a un bivio: o prestare fede alle iniziali direttive con il rischio di violare l’obbligo di
salvaguardare l’interesse del mandante, oppure non dare esecuzione all’incarico correndo il medesimo rischio, e A togliere il gestore
dall’impaccio è l'art 1711.2: Egli ha il dovere di discostarsi dalle istruzioni allorché, a causa del fatto sopravvenuto che non
è possibile comunicare tempestivamente al mandante, la loro osservanza pregiudicherebbe gli  interessi di quest’ultimo - è una regola
eccezionale, in quanto modifica unilaterale del contratto per opera dell’obbligato.
Il mandante è libero di conferire a più mandatari l’incarico di compiere la medesima attività gestoria, e In questo caso, salvo patto
contrario, i mandatari sono autorizzati ad agire disgiuntamente, fermo restando che il mandante, una volta avvertito della conclusione
dell’affare, è tenuto a comunicarlo agli altri mandatari nel quale:
 In caso contrario il mandante risponde dei danni derivanti dall’omissione o dal ritardo (art 1716.2), e Da parte sua, il mandatario può
ricorrere a un sostituto (c.d. “SUBMANDATARIO”) nel quale la sostituzione autorizzata dal mandante e necessaria per l’esecuzione
dell’incarico contro cui il mandante è legittimato ad agire direttamente (art 1717.ult comma).
Per quanto concerne L’Art 1704: Dice che il Mandato Con Rappresentanza nel quale qui Se il contratto di mandato è stato stipulato
prevedendo il meccanismo della rappresentanza, si applicano anche le norme stesse della rappresentanza, nel quale Il mandato è quindi,
in questo caso, accompagnato da procura, che conferisce la rappresentanza al mandatario, che è anche rappresentante:   Ovvero
l’interposto, oltre ad essere titolare del potere rappresentativo, è nel medesimo istante obbligato a dare esecuzione all’incarico gestorio.
Per quanto concerne L’Art 1705: Dice che il Mandato Senza rappresentanza qui  Il mandatario che agisce in proprio nome acquista i diritti
e assume gli obblighi degli atti compiuti direttamente nei confronti dei terzi, anche se questi sono a conoscenza del mandato, In cui i terzi
non hanno alcun rapporto con il mandante, e gli effetti si producono tra gli stipulanti, nel quale  A non può agire per farsi consegnare le
cose dal terzo, in quanto egli è estraneo al contratto stipulato tra B e C, Tuttavia, il mandante sostituendosi al mandatario può esercitare i
diritti di credito che derivano dall’esecuzione del mandato (art 1705.2) - di fatto questo 2 comma legittima il mandante ad agire in nome
proprio contro i terzi, senza per generare una novazione soggettiva e Quindi A si può sostituire a B per far valere il diritto a farsi
consegnare le azioni (cfr art 2900: azione surrogatoria) e Sono escluse da questo ambito le azioni contrattuali di risoluzione, di garanzia per
vizi, di annullamento, rescissione e di ristoro del danno per inadempimento.
Per quanto concerne L’Art 1706: Dice sugli acquisti del mandatario che  Il mandante può rivendicare cose mobili acquistate per suo
conto dal mandatario in nome proprio e Ciò nonostante il proprietario dell’azione sia B, ossia il mandatario e La questione è molto
importante in pratica: Perché potrei non aver interesse a far sapere che sono proprietario di una determinata cosa (es azioni), per
cui ho che queste sono intestate al soggetto mandatario B, ma Tuttavia, in qualsiasi momento io ho la possibilità di rivendicarle (in effetti
ne sono proprietario), per quanto concerne  Relativamente ai mobili non registrati, tale rimedio richiederebbe - secondo l’indirizzo
dominante - un doppio trasferimento automatico: Ovvero la proprietà del bene è acquistata dal mandatario, ma si trasferisce scintilla
iuris nella sfera dell’interponente - ma questa tesi sarebbe da considerarsi errata. Il diritto di credito del mandante può anche essere
salvaguardato con l’azione di esecuzione in forma specifica  ex art 2932 qualora l’interposto non dia attuazione all'obbligo di perfezione
l’atto di trasferimento con causa esterna (art 1706.2).
Per quanto concerne l’Art 1707: Dice che i Creditori del mandatario, qui poniamo il caso che B ha un creditore cosa? Risposta: Questi
avrebbe diritto a tutto il suo patrimonio “presente e futuro” (ex art 2740), per cui anche su ciò che è stato acquistato in nome di A, e Non
c’è per pericolo: Nel quale i creditori non possono farsi valere sulle cose acquistate dal mandatario a proprio nome in esecuzione del
mandato, con la specifica che, se queste sono beni mobili o di crediti, il mandato deve risultare da scrittura avventa data certa anteriore al
pignoramenti, e Qualora si tratti invece di beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri: Il mandatario è obbligato a ritrasferirli al
mandante (art 1706.2: obbligo di dare, sanzionato ex 2932), e In questo caso allora, per evitare il pignoramento, anteriore al pignoramento
deve essere la trascrizione dell’atto di ritrasferimento o della domanda giudiziale diretta a conseguirlo.
Per quanto concerne L’Art 1708: Il Contenuto del Mandato nel quale dice che Il mandato può essere:
• Mandato Generale: Definito in maniera residuale, legittima il mandatario a compiere tutti gli atti che non eccedano l’ordinari
amministrazione qualora non siano stati indicati espressamente (art 1708.2)
• Mandato Speciale: Ha ad oggetto singoli atti (negoziali o materiali) individuati dal mandante, nel quale Il mandatario
è comunque legittimato a porre in essere tutti quegli atti che, sebbene non contemplati, si rivelino necessari all’esecuzione di quelli
nominati (art 1708.1)
Per quanto Concerne L’Art 1709: Presunzione di Onerosità qui dice che L'onerosità non è un elemento qualificante la fattispecie, in
quanto il mandato può essere stipulato anche a titolo gratuito - tuttavia si presume oneroso, nel quale La misura del compenso: Laddove
non sia stata definita dalle parti, si determina sulla base delle tariffe professionali o degli usi e in mancanza è fissata dal giudice.
Ulteriori Precisazioni sul Mandato: Il mandato è un contratto revocabile: Ovvero in qualsiasi momento, il mandante e il mandatario
possono rendere inefficace il contratto (con qualche eccezione), nel quale L'art 1722 n 2: Infatti, annovera tra le cause di estinzione del
contratto di mandato:
 La Revoca da parte del Mandante: Sempre possibile e con efficacia retroattiva (disciplina all’art 1723) in cui l’esercizio di questo diritto
potestativo è fonte di responsabilità contrattile quando fosse stata pattuita l’irrevocabilità dell’incarico o manchi una giusta causa di revoca
e in caso di assenza di giusta causa: In particolare obbliga il revocante a risarcire i danni allorché il mandato a titolo oneroso sia stato
conferito per un tempo determinato o per un particolare affare se la revoca è fatta prima della scadenza del termine o del compimento
dell’affare (art 1725), nel quale La revoca può essere: Tacita: Qualora il mandante abbia eseguito direttamente l’affare oggetto
dell’incarico, oppure qualora abbia nominato un nuovo mandatario per il medesimo affare e in ogni caso l’effetto estintivo avrà
luogo soltanto una volta che tali atti siano comunicati al mandatario, e Se poi il mandato è a tempo indeterminato e la revoca non sia stata
data con sufficiente preavviso, il mandante è obbligato al risarcimento del danno, salvo che ci sia una giusta causa (art 1725.2).
 È anche possibile che il Mandatario Rinunci all’incarico (art 1722 n 3): Fermo restando che colui che rinunci senza giusta causa deve
risarcire i danni, così come colui che rinunci senza congruo preavviso a un mandato a tempo indeterminato (art 1727.1).
Altre cause di estinzione possono essere:
1) La scadenza del termine o il compimento dell’affare;
2) La Morte/L’Interdizione/L’Inabilitazione di una delle parti (art 1722);  
Ultime Precisazioni: Non si estingue per Revoca ad Ex: Mandato In Rem Propriam  salvo patto contrario o giusta causa - ossia quando
l’incarico è conferito dal mandante nell’interesse prevalente del mandatario o di terzi.
Nullo è il mandato a causa di morte: In cui il mandatario riceve l’incarico di disporre dopo l’apertura della successione del mandante dei
beni facenti parte dell’asse ereditario secondo le modalità espresse nel contratto, nel quale La ragione d’invalidità sta nel fatto che la
fattispecie è stipulata nell’interesse dei terzi beneficiari e quindi risulterebbe irrevocabile contro il principio di libertà testamentaria, invece
e valido il Mandato Post Mortem: Il quale ha ad oggetto il perfezionamento di atti di disposizione sui beni o diritti acquistati inter vivos dal
mandatario, i quali dovranno essere eseguiti dopo la morte del mandante - la legittimazione di tale fattispecie trova spiegazione nel potere
dell’autonomia privata di derogare la regola che annovera tra le cause di estinzione del mandato la morte del dominus negotii, e
nonostante la disciplina sul mandato sia ispirata al modello dell’incarico ad acquistare, sicuramente pu essere estesa alla fattispecie
inversa dell’incarico ad alieneare (MANDATO AD ALIENARE). Il terzo acquisterebbe in questo caso il dominio sul bene soltanto quando
il mandatario baia a sua volta conseguito la proprietà della cosa oggetto del rapporto di gestione. Il trasferimento interno risulta
sospensivamente condizionato al perfezionamento della compravendita ex causa mandati e l’effetto traslativo programmato soggiace a un
duplice passaggio: dal mandante al mandatario sub condicione, poi verificatosi l’evento condizionante, da questi al suo avente causa.
Poi esistono 2 sottotipi che sono parenti stretti del mandato e sono:
• Commissione: Contratto di mandato senza rappresentanza a stipulare una compravendita, cioè a vendere o acquistare beni per conto
del committente e in nome del commissionario (art 1731), ed uno Ex: Quando vengono pignorati beni mobili (non immobili!), questi non
vengono venduti all’asta ma a un “commissionario”. In sostanza, il Ministero della giustizia attribuisce a un soggetto il compito di vendere i
beni pignorati, in cui sul ricavato, una parte viene trattenuta, mentre un’altra viene restituita per soddisfare i creditori, e Il committente
può: Revocare l’incarico fino a che il commissionario non abbia concluso l’affare, e in tal caso a quest’ultimo spetterà una parte del
corrispettivo pattuito tenendo conto delle spese sostenute e dell’opera prestata (art 1734), e la sua provvigione è fissata sulla base di
percentuali sul prezzo delle cose comprate o vendute, e qualora non sia stabilità da contratto, si trae dagli usi o è decretata dal giudice (art
1734), e Qualora egli, attraverso il “star del credere” garantisca l’adempimento del terzo, avrà diritto a un compenso speciale o a una
maggioranza della provvigione (art 1736).
• Spedizione: Mandato senza rappresentanza a concludere, in nome proprio o in nome del mandante, un contratto di trasporto.

Contratto di Mediazione: Art 1754:  Tale art non lo definisce come contratto, ma come Il Soggetto: Ovvero è mediatore colui che mette in
relazione due o più parti per la conclusione di un affare - il promotore non è tuttavia legato alle parti poste in contatto da rapporti di
collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza, semplicemente s’interpone tra loro allo scopo di favorire l’incontro dei consensi, nel
quale La differenza con l’agenzia sta nel fatto che l’agente promuove la conclusione di contratti, qui invece il mediatore non è obbligato a
nulla, non promuove alcunché, quello che fa è mettere in relazione soggetti per concludere un contratto (senza essere legato da rapporti di
collaborazione, dipendenza o rappresentazione) e Un Ex Un esempio: E L’Agenzia Immobiliare, o appunto “mediatore immobiliare:
Che mette in relazione venditore e compratore della casa, nel quale Se il contratto si conclude per effetto del suo intervento,
l'art 1755 stabilisce che il mediatore ha diritto a una provvigione da ciascuna delle parti (sia dal debitore sia dall’acquirente),  Salvo patto
contrario, il mediatore ha comunque diritto al rimborso delle spese nei confronti del soggetto per incarico del quale queste sono
state affrontate, anche se l’affare non sia stato concluso (art 1756), nel quale Ciò  che conta ai fini della nascita del diritto alla provvigione è
la possibilità di scorgere un rapporto causale tra l’intervento dell’intermediario e la successiva stipula del contratto: In cui può dare
impulso alla trattativa mettendo in contatto le parti, oppure intervenire medio tempore per dirimere un’eventuale lite che impedisce
il raggiungimento dell'accordo, nel quale la natura della provvigione e la proporzione secondo cui questa grava sulle parti è determinata
dal contratto o, in mancanza, dagli usi e Da notare che tale diritto alla provvigione può essere invocato unicamente dai mediatori iscritti
nei registri di cui all'art 73.1 dlgs 59/2010.
Ulteriori Precisazioni: L'art 1759.1 fa gravare sul mediatore il dovere d’informazione, allorché si determini a eseguire l’incarico: egli è infatti
tenuto a comunicare ai soggetti messi in relazione ogni circostanza conosciuta (o conoscibile secondo la normale diligenza) che potrebbe
influenzare la loro volontà sul “se” e sul “come” perfezionare il contratto, nel quale Il vero elemento informante di sé il rapporto di
mediazione è l’assoluta libertà di azione goduta dall’interposto: ha la facoltà - non l’obbligo - di porre in essere le iniziative volte a favorire
la stipulazione del contratto oggetto dell’incarico, ma allorché rimanga inerte non va incontro a responsabilità ex art 1218. Dall’incarico
non fuoriesce alcun obbligo di adempiere perché l’attività d’interposizione non è dedotta in obligatione ma in condicione: è la stipula per
effetto dell’intervento del mediatore che fa nascere il diritto alla provvigione. Per altro verso, nemmeno l’incaricante è obbligato a
concludere il contratto oggetto di mediazione, in quanto egli ha la c.d. “signoria dell’affare”, ossia la potestà di accettare o non accettare
l’affare intermediato. La mediazione è allora un contratto unilaterale: il mediatore è libero di favorire il perfezionamento dell’accordo, ma
se è raggiunto grazie al suo intervento ha diritto alla provvigione, mentre se viceversa l’affare non viene concluso, sull’incaricante grava
solo quando descritto dall'art 1756.

Parte Terza
I Contratti di Godimento di Cosa Altrui

Sezione I La Locazione: Premessa: La locazione è il contratto con il quale una parte (locatore) concede in godimento all’altra (conduttore)
un cosa mobile o immobile per un determinato periodo ottenendo in cambio un corrispettivo (art 1571).
La Disciplina Generale è dettata dagli  artt 1571: Nel quale essa deve essere armonizzata con la legislazione speciale extra codicem che ha
favorito la “decodificazione” del tipo contrattuale in cui I punti nodali di riferimento di tale disciplina sono le l 392/1978 e l 431/1998.
Da questo contratto nasce:
 Favore del locatario il diritto personale di godimento;
 Il locatore invece, se proprietario, conserva il valore di scambio del bene, mentre sfrutta quello d’uso indirettamente tramite la
percezione del canone.
La locazione è quindi Un negozio di scambio di utilità: Nel quale l’utilità di godimento diretto al locatario e il beneficio del godimento
mediato del locatore fruito per mezzo della conversione in moneta del valore d’uso, e Attribuendo tale diritto al locatario, il locatore da
una parte limita i propri poteri sul bene, ma dall’altro beneficia dei frutti civili dovuti a titolo di controprestazione.
La locazione può avere ad oggetto: Sia Beni mobili che immobili, nel quale l’obbligazione grava sul locatario di restituire il bene che
presuppone che lo stesso non sia consumabile nel quale lo sfruttamento genererà sì il naturale degrado ma non l’estinzione dell’oggetto
nel quale La stessa funzione economica della fattispecie che presuppone la reiterazione del godimento della cosa locata esclude gli oggetti
suscettibili di un solo utilizzo, mentre Qualora il bene abbia la capacità di produrre frutti naturali si applicherà la disciplina Sull’Affitto: Conc
l’obbligo dell’affittuario di rispettarne la destinazione economica e di non disperdere la capacità produttiva e In linea di massima la
locazione del bene principale consente al conduttore di beneficiare anche delle sue pertinenze e accessori - salvo patto contrario che
delimiti l’oggetto del contratto.

Ulteriori Precisazioni: Il contratto di locazione non può eccedere la durata di 30 anni - se stipulato per un periodo maggiore, il termine
legale sostituisce quello convenuto (art 1573), nel quale Tuttavia, la locazione di una casa per abitazione può essere convenuta per tutta la
durata della vita dell’inquilino e per due anni successivi alla sua morte (art 1607), e Laddove la durata non sia prevista, la si determina
secondo le 4 ipotesi previste all'art 1574.
Obbligazioni del Locatore sono: Sul locatore gravano le obbligazioni di consegnare il bene al conduttore in buono stato, di mantenerlo in
stato da servire all’uso convenuto e di garantirne il pacifico godimento durante le locazione (art 1575) nel quale Rispetto al primo punto,
grava sul conduttore l’onere di verificare che le caratteristiche della cosa locata permettano lo svolgimento dell’attività ripromessasi: Ossia
il principio di autoresponsabilità implica che egli, conoscendo un difetto strutturale o giuridico e assumendo su di sé il connesso rischio
economico, non potrà rifiutarsi di pagare il canone, Al Contrario: Il conduttore che ignori il difetto ha diritto a invocare i rimedi di cui all'art
1578, ossia risoluzione del contratto o riduzione del corrispettivo, oltre al risarcimento dei danni, e Il patto con cui il locatore limita la
propria responsabilità per tali vizi è nullo se li ha taciuti deliberatamente oppure se i vizi sono tali da rendere impossibile il godimento della
cosa (art 1579)., per quanto concerne I vizi conosciuti dal conduttore: Potranno essere causa di domanda di risarcimento
solamente qualora espongano a un serio pericolo la salute del conduttore medesimo o dei suoi familiari o dipendenti (art 1580), nel quale
Il locatore è tenuto a eseguire le riparazioni necessarie ad assicurare l’efficiente godimento del bene secondo quanto pattuito, ad
eccezione della piccola manutenzione che grava sul conduttore (art 1576.1)inoltre e Anche a carico del conduttore le spese di
conservazione e di ordinaria manutenzione se il bene è un mobile (art 1576.2), e Qualora il bene necessiti di riparazioni non a carico del
conduttore, questi deve darne notizia al locatore (art 1577.1), Per quanto concerne le riparazioni sono urgenti: Il conduttore può
sostituirsi al locatore, fatto salvo il suo diritto al rimborso a patto che ne dia contemporaneamente avviso al locatore (art 1577.2), e Se il
bene in questione è un immobile e l’esecuzione della riparazione lo rende inabitabile, il conduttore ha diritto a chiedere la risoluzione
del contratto (art 1584.2), Inoltre Il locatore è poi obbligato a garantire: Al conduttore dalle molestie arrecate da terzi che accampino
diritti sulla cosa (art 1585.1), al punto che se i terzi propongano un giudizio, egli è tenuto ad assumere la lite qualora sia chianato nel
processo e il conduttore può essere estromesso se non ha interesse a rimanervi (art 1585.2).
Gli Obblighi del Conduttore sono: Sul conduttore invece grava l’obbligazione di restituire la cosa alla scadenza del rapporto, di prenderla in
consegna e goderla con la diligenza del buon padre di famiglia senza mutarne la destinazione e di pagare il corrispettivo convenuto (art
1587), Scaduto il contratto, deve restituire il bene nello stato in cui lo ha ricevuto, salvo il deterioramento risultante dall’uso conforme a
quanto pattuito (art 1590), e Al suo diritto di godimento fa per da contrappeso il rischio su lui gravante della perdita o deterioramento
della cosa: Il conduttore per liberarsi dalla responsabilità contrattuale a titolo di custodia, egli dovrà dimostrare la non imputabilità del
danno (art 1588), Salva diversa pattuizione, il conduttore ha comunque diritto a sublocare la cosa, ma non può cedere il contratto in
difetto del consenso del dante causa (art 1594) nel quale il locatore può agire direttamente nei confronti del subconduttore per ottenere il
prezzo della sublocazione allorché il canone non sia stato pagato dal suo avente causa, e I due contratti sono collegati strettamente
secondo un ordine gerarchico: Nel quale se si estingue il primo, si estingue anche il secondo.
Poi vi sono diversi tipi di Locazione che sono:
A) Locazione di Immobili ad Uso Abitativo: Sottospecie disciplinata dalla l 392/1978, i cui cardini erano la determinazione legale del
canone e della durata minima - i pilastri erano cioè 2:
 Le locazioni di immobili avevano una durata minima legale (4 immobili destinati a uso di abitazione, 6 uso commerciale o professionale,
9 uso di alberghi o teatri) e Ciò per dare stabilità alla durata della locazione: Per quel periodo di tempo nessuno avrebbe potuto mandare
via il conduttore, nel quale Limita l’autonomia contrattuale del locatore: Nel quale non può stipulare un contratto di tempo minore (la
clausola sarebbe nulla e sostituita di diritto dalla norma, nullità parziale);
 Solo per le locazioni ad uso abitativo, il canone non poteva essere superiore a una certa misura (la legge è infatti detta “legge ad equo
canone”). Era possibile un canone inferiore, ma non superiore. Era allora previsto un meccanismo molto complesso per stabilirlo.
B) Locazione di Immobili ad Uso Diverso dall’Abitazione: Rispetto alla materia in questione, il legislatore si è limitato a sottrarre
all’autonomia privata il potere discrezionale di fissare la durata minima del contratto, a meno che l’attività esercitata nell’immobile sia
transitoria, nel quale la durata è stata fissata a 6 anni, 9 se l’immobile è destinato ad attività alberghiere e teatrali, ma il recesso del
conduttore è sempre concesso qualora ricorrano gravi motivi, sopravvenuti e involontari, tali da rendere eccessivamente onerosa
la prosecuzione del rapporto, e Qualora il locatore non comunichi la disdetta, una volta scaduto il termine, il contratto si rinnova ex lege
automaticamente quindi Domanda: Cosa succede in caso di disdetta? Risposta: L’Art 38: Esso contempla il Diritto di Prelazione
Sull’immobile: In caso di locazione ad uso commerciale, è prevista una prelazione legale a favore del conduttore. Inoltre l’ArtArt 34,
Indennità per la perdita dell’avviamento e  Si parla di “buon avviamento” dell’azienda.
Il conduttore ha diritto a un’indennità in caso il locatore voglia negare il rinnovo, nel quale Data l’abitudine del pubblico di frequentare
quel determinato locale per ottenere determinati beni e servizi offerti dal conduttore, l’immobile acquista infatti la capacità di captare
clientela, destinata probabilmente a permanere una volta scaduto il termine del contratto, e L’indennità per la perdita dell’avviamento è
riconosciuta laddove la cessazione del rapporto non sia al conduttore imputabile - oltre a essergli riconosciuto il diritto di prelazione di cui
all'art 38, essendo entrambe le norme informate della medesima ratio e Questa legge è rimasta in piedi, ma nel 1992 è stata abrogata la
parte relativa all'equo canone: è stato introdotto il principio per cui la determinazione è libera (circa le locazioni ad uso abitativo, ad uso
commerciale è sempre stato libera).
C)Sublocazione: Esso e un Contratto di locazione stipulato dal conduttore, nel quale Il cc civile la permette, la legge 1992 invece la limita:
vieta quella totale, ma consente la parziale.
L'art 79.1:  Sanziona con la nullità ogni pattuizione diretta a limitare la durata del contratto o ad attribuire al locare un canone extralegale,
o altri vantaggi contrastanti con l’ordinamento, nel quale l’obbiettivo era quello di porre rimedio al divario di poteri tra locatore e
conduttore, ma l’effetto indiretto fu quello di comprimere l’offerta di alloggi e di disincentivare gli affari a causa dei vincoli imposti, in cui la
legge nel suo insieme dunque non porta a grandi vantaggi in materia - anzi… - e allora si decise di riaprire le porte alla libertà
contrattuale con una nuova legge, che abroga parzialmente quella del 1978. La l 431/1998 modifica la durata minima legale della
locazione prevedendo due sottospecie di contratti locativi: nella prima si riconosce alle parti la facoltà di determinare liberamente il
canone, possibilità a vantaggio dei proprietari controbilanciata, a beneficio degli inquilini da una maggiore durata del contratto. L’altra
sottospecie prevede invece l’eterodeterminazione del canone, nell’interesse degli inquilini, compensata dalla minor durata del rapporto
negoziale.
Art 1.2: Per la stipula di validi contratti di locazione ad uso abitativo è necessaria la forma scritta a pena di nullità. Ci non tutela
il conduttore, perché se il locatore si rifiuta, la nullità può essere fatta valere immediatamente.
Ulteriori Precisazioni: Per quanto riguarda la durata, il termine non è più 4 anni, ma 8 anni. Il conduttore dopo i primi 4 anni può recedere
senza problemi, mentre il locatore pu recedere solo se esistono certe circostanze stabilite all'art 3, nel quale Il locatore non può quindi
impedire il rinnovo automatico (attraverso “disdetta” perché impedisce al contratto di prorogarsi), a meno che non ricorrano le
circostanze, e questo sistema era già formulato dalla 392/1978, tuttavia solamente rispetto alla locazione commerciale, e Se il locatore
vende a un terzo, bisogna considerare che il contratto non è opponibile a terzi poiché non è un diritto reale, nel quale Il
1599 stabilisce l’opponibilità al terzo acquirente se c’è data certa, anteriore all’alienazione. “Emptio non tollit locatum”: la vendita non
toglie la locazione.
E) Leasing: Il leasing è un contratto atipico che ha per oggetto la concessione in godimento di un mobile o immobile non consumabile
dietro il pagamento di un canone, con la possibilità di acquistarne la proprietà pagando la somma prefissata dopo il pagamento dell’ultima
rata, nel quale Lo schema base è dunque quello della locazione - concessione di godimento dietro corrispettivo - ma al conduttore è qui
riconosciuta L’Opzione: Nel quale al termine del contratto egli può  scegliere tra: restituire la cosa, rinnovare il contratto o acquistare
la proprietà della cosa stessa.
La prassi conosce 3 sottospecie di leasing:
• Prima Sottospecie: Leasing Operativo variante più semplificata in quanto è lo stesso produttore a concedere il bene in locazione.
• Seconda Sottospecie: Leasing Finanziario nel quale qui il bene è acquistato dalla società di leasing locatrice allo scopo di concederlo in
godimento al conduttore, quantunque è il conduttore stesso a scegliere il bene e a negoziare con il produttore.
Domanda: Qual è la disciplina che regola questa fattispecie, In particolare, quale disciplina la regola in ipotesi di risoluzione
del rapporto per inadempimento dell’utilizzatore? Risposta: Qualora prevalga:
 L’interesse di godimento le rate sono essenzialmente destinate a retribuire il valore d’uso e perci la somma prevista per l’esercizio
dell’opzione corrisponde di fatto al valore del bene al momento della scadenza del mero godimento;
 Viceversa, il contratto ha funzione di finanziamento qualora domini l’interesse al trasferimento della proprietà, comprovato dal fatto che
la somma concordata per l’esercizio dell’opzione è inferiore al valore residuale della cosa.
Ulteriori Precisazioni: Mentre al leasing finalizzato al puro godimento della cosa si applica il diritto comune (art 1458),
al leasing caratterizzato da causa traslativa si estende l'art 1526, nel quale Tra gli elementi caratterizzanti la fattispecie c’è il patto di
esclusione della responsabilità contrattuale per vizi o mancata consegna del bene a vantaggio del concedente e Tale clausola - non
considerata vessatoria - è solitamente accompagnata dalla cassone dei diritti di garanzia a favore dell’utilizzatore, che ha così facoltà
di aggredire il terzo fornitore in caso affiorino le patologie elencate nella clausola. Secondo la tesi prevalente, la clausola non deve
sottostare alla regola di cui all'art 1229.1 giacché i rischi qui esistenti devono ricadere sulla parte che beneficia in via diretta ed esclusiva
delle utilità prodotte dalla cosa acquista nel suo interesse dal concedente.
Terza Sottospecie: Leasing di Ritorno Qui il proprietario di un bene lo vende a una società di leasing, la quale lo concede in locazione allo
stesso proprietario riconoscendogli il patto di opzione, in cui:
 Da un lato: L’imprenditore è indotto a vendere il bene - per bisogno di monetizzare il valore di scambio senza privarsi del diritto di
continuare a usarlo - alla società di leasing la quale, contestualmente, lo concede in locazione all’alienante riconoscendogli il patto di
opzione;
 Dall’altro lato: Proprio grazie all’opzione il venditore si riserva il potere di riottenere la proprietà dei beni alienati una volta superata la
situazione di difficoltà economica, il proprietario allora, senza soluzione di continuità, continua a godere della cosa a titolo di locazione, con
la possibilità di riacquistarla, 

Parte Quarta
I Contratti Reali

Il Deposito: Art 1776: Esso dice che una parte, detta “deponente” o “depositante”, riceve dall’altra una cosa mobile infungibile - ma nulla
vieta il deposito di un immobile - con l’obbligo di custodirla e di restituirla in natura, nel quale a Beneficiarne è il deponente, perché l’altro
è obbligato a custodirgli la cosa consegnata.  -
Il Deposito: Infatti essenzialmente qualificato dalla causa di custodia, si perfeziona a seguito della consegna della cosa, in quanto è proprio
da questo momento che nasce il vincolo di prestare custodiam, nel quale una volta esauritasi la funzione di custodia diventa
attuale l’obbligazione di resa in cui L'art 1771: Stabilisce che il depositario è tenuto a restituire la cosa non appena
il depositante la richieda, a meno che non sia stato pattuito un termine a favore del debitore, e Per contrappunto, il depositario può
pretendere sin qualunque momento che la controparte riprenda a cosa, a meno che non sia stato pattuito un termine a favore del
creditore, La centralità dell’obbligazione di custodia: Giustifica il divieto del depositario di servirsi della cosa, ma in caso di eventi
sopravvenuti non previsti dalle parti, egli deve prendere tutte le iniziative utili a preservala, anche in difformità a quanto pattuito, dandone
per avviso alla controparte appena possibile (art 1770), Alla funzione di Custodia può affiancarsi quella di garanzia: Nel quale ciò accade
qualora venga perfezionato il “Deposito cauzionale: Che serve a tutelare il creditore in ipotesi di pregiudizi subiti da azioni o omissioni del
depositante correlate al rapporto principale che li lega, nel quale non occorre essere proprietari della cosa per concludere un valido
contratto di deposito, in quanto è altresì valido se stipulato da possessore e detentore a qualunque titolo, e Lo si desume dall'Art 1777.1:
Secondo esso il depositario non può pretendere che il depositante provi di essere proprietario di ciò che richiede in restituzione, nel
quale Tuttavia, il depositario convenuto in giudizio da chi rivendica l’oggetto della cosa o vanta su di essa diritti è tenuto a denunciare la
controversia al depositante e può essere estromesso dal processo (art 1777.2), e Qualora per la cosa risulti appartenere al depositario,
l'art 1779:  Esso stabilisce che questi è liberato dall’obbligo nato dall’accordo, essendo privo di causa il contratto di deposito avente ad
oggetto un bene di proprietà dello stesso depositario in quanto equivarrebbe a dire che egli obbliga se stesso, nel quale Nulla vieta di
stipulare il contratto nell’interesse del terzo: se questi ha comunicato al depositante e al depositario la sua adesione, il depositario non pu
liberarsi consegnando la cosa al depositante senza il consenso del terzo.
Ulteriori Precisazioni: Il contratto di deposito si presume a titolo gratuito, ma è una presunzione relativa che può essere superata dalla
qualità professionale del depositario o da altre circostanza concrete, tra cui il collegamento dello stesso deposito con altro contratto
a titolo oneroso (art 1767), nel quale L’onerosità dunque non qualifica la fattispecie contrattuale, ma si riflette sulla responsabilità in
quanto la diligenza imposta al depositario a titolo gratuito è meno intensa rispetto a quella imposta al depositario a titolo oneroso (art
1768.2), Qualora vi fosse Il Caso di Non Gratuità: Il depositario ha la possibilità di sollevare l’eccezione di inadempimento qualora il
depositante non paghi il compenso pattuito, e potrà altresì chiedere la risoluzione del contratto.
Esistono vari tipi Deposito che sono:
 Deposito Irregolare Art 1782: Deposito di cosa mobile fungibile, con restituzione del tantundem (es deposito di denaro in banca), e  Alla
materia viene estesa la disciplina in tema di mutuo dato che dal passaggio di titolarità nasce in capo al depositante il diritto di credito a
ottenere l’equivalente;
 Deposito Nei Magazzini Generali: Questa sottospecie si distacca al deposito ordinario anzitutto perché è naturalmente onerosa, e in
questi magazzini generali si conservano merci in transito, e sono gestiti da imprese particolarmente attrezzate e munite di autorizzazione
governativa in quanto svolgono un servizio ritenuto d’interesse generale, nel quale Le merci qui contenute sono “rappresentate” da
particolari documenti: Grazia ai quali si può trasferire il possesso delle merci stesse, una volta scaduto il deposito o se non rinnovato, e che
sono: la fede di deposito e la nota di pegno;
 Deposito di Autoveicoli presso un Parcheggio Multipiano: Il dubbio è se il contratto di parcheggio sia deposito o sia invece un contratto
atipico che semplicemente assomiglia al deposito, e Siccome capita spesso che le auto nei parcheggi vengano danneggiate rubate o altro,
si pone il problema di qualificare il contratto, nel quale Posteggiando l’auto nelle strisce blu, si stipula in vero un contratto di
locazione, poiché si prende appunto in locazione quel posto per un determinato periodo di tempo e non c’è obbligo di custodia, e Nei
parcheggi riservati invece c’è l’obbligo di custodia - altrimenti non sussisterebbe alcuna differenza tra parcheggio oneroso in area privata e
sosta a pagamento in uno spazio pubblico -, e dunque si perfeziona un deposito e La domanda è proprio questa: C’è o non c’è l’obbligo di
custodia? Risposta: Se c’è è deposito, e si applica la correlata disciplina in caso di responsabilità.
 Sequestro Convenzionale: Come il deposito assolve la funzione di custodia, nel quale tramite questa fattispecie due o più persone
(sequestranti) affidano al terzo (sequestratario) una cosa o una pluralità di cose, rispetto alla quale sia nata controversia tra loro, perché la
custodisca e la restituisca a quella cui spetterà una volta definita la lite (art 1798) in cui L'art 1799: Lascia alle parti ampi poteri discrezionali
di stabilire le regole del rapporto negoziale, con la conseguenza che lo statuto normativo appare suppletivo.
Mutuo: Premessa: Si distingue da comodato e deposito perché ha ad oggetto unicamente cose mobili fungibili, per cui oggetto della
restituzione è il tantundem eiusdem generis ac qualitatis nel quale È un prestito di Consumo in cui:
 Una Parte: Il Mutuante concede;
 All’altra Parte: Detta mutuatario la disponibilità di una certa somma di denaro o altri fungibili con l’obbligo di questi di restituire il
tantundem nel quale e Beneficiato è il mutuatario, che riceve la somma.
L’art 1813: Riconduce il mutuo tra i contratti reali essendo il perfezionamento della fattispecie fatta dipendere dalla consegna del denaro o
di altre cose fungibili nel quale la datio rei è elevata ad elemento costituivo del tipo negoziale.
Nel diritto applicato si è tuttavia progressivamente “spiritualizzata” la consegna: Laddove infatti il mutuo si inserita in un antecedente
rapporto di conto corrente per il perfezionamento è sufficiente l’atto con cui la banca pone a disposizione del correntista la
somma richiesta (la consegna è qui puramente ideale), nel quale Tale “dematerializzazione” della consegna permette di utilizzare il mutuo
quale causa di giustificazione del rapporto di provvista tra delegante (mutuatario) e delegato (mutuante) affinché questi versi il tantundem
al terzo creditore dello stesso delegante, Nel quale Caratteristica importante di elemento essenziale del contratto: E il Termine Finale
essendo il mutuo consistente in una prestazione a durata avente ad oggetto la disponibilità di un determinato bene per un determinato
tempo, in cui L'art 1817:  Allora stabilisce che qualora il termine per la restituzione non sia stato pattuito, esso è determinato dal giudice
avuto riguardo alle circostanze, nel quale la fissazione giudiziale non sarà necessaria quando sia decorso un congruo periodo, ossia
un periodo utile alla realizzazione della fusa concreta del contratto di finanziamento.
Ulteriori Precisazioni: Il mutuo è naturalmente oneroso (art 1815.1), nel senso che sono dovuti di norma gli interessi al saggio legale - ma il
corrispettivo può anche essere espresso in natura, nel quale Il contratto con interessi usurari non è nullo, ma
diventa semplicemente gratuito (art 1815.2) - tutelando così meglio il mutuatario che il quale sarebbe stato costretto a restituire il
tantundem immediatamente, stante la scomparsa della causa di giustificazione dello spostamento di denaro, qualora la sanzione avesse
colpito l’intero contratto, nel quale Si intendono “usurari” gli interessi che superano il limite stabilito per legge.
Esistono vari tipi di Mutui che sono:
Mutuo di Scopo:  Con cui il mutuatario si obbliga a destinare la somma concessa dal mutuante per il conseguimento dell’obbiettivo
liberamente pattuito o imposto dalla legge - elemento distintivo rispetto allo schema tradizionale è l’obbligo di rispettare il vincolo di
destinazione.
Domanda: Quali sono allora le conseguenze del mancato rispetto di tale vincolo? Risposta: Occorrerà distinguere:
 Se l’elusione dello scopo: E effetto di un accordo tra istituto di credito e mutuatario il contratto è nullo,
 Mentre è risolto per inadempimento qualora il mutamento di destinazione sia frutto della violazione dell’obbligazione assunta dal
mutuatario.
 Il vincolo di destinazione può essere rappresentato dall’acquisto di un bene di consumo, e in questo caso la somma è spesso corrisposta
dal mutuante direttamente al terzo venditore, che beneficia del finanziamento.
Domanda: Ma se, nonostante il pagamento del prezzo, il venditore viola l’obbligo di consegna? Risposta: In materia, l'art 125-quinquies.1
Tub ha stabilito il diritto alla risoluzione del contratto, che comporta l’obbligo del finanziatore di rimborsare al consumatore le rate già
pagate e ogni altro onere, nel quale Da parte sua, il finanziatore avrà diritto a ripetere l’importo versato nei confronti del fornitore, ma non
già contro il consumatore (2 comma).
Comodato: Una parte consegna all’altra una cosa mobile perché se ne serva per un certo periodo e un determinato scopo (art 1803) nel
quale questo contratto si perfeziona con la consegna del bene, surrogabile da traditio brevi manu e costituto possessorio a Beneficiarne è
il comodatario, il quale gode della cosa per poi restituire la cosa stessa, anziché l’equivalente (art 1803.1).
Questo tipo di contratto: E essenzialmente Gratuito (art 1803.2), dal momento che la pattuizione di una controprestazione a carico del
comodatario trasformerebbe il rapporto in locazione.
Elemento Essenziale della Fattispecie: E il termine, in quanto il comodatario deve disporre di un periodo minino di tempo utile a soddisfare
l’interesse che costruisce la ragione giustificativa del rapporto:
Gli Obblighi del Comodatario sono: E obbligato alla consegna della cosa all’altra parte soltanto alla scadenza del termine o, in mancanza,
quando sia esaurita la funzione di godimento (art 1809.1), In caso di morte del comodatario, il comodante può  esigere l’immediata
restituzione della cosa in considerazione della natura strettamente personale del rapporto (intuitu personae) (art 1811), mentre la morte
del comodante non è causa di estinzione nel quale La stessa pretesa di immediata restituzione ante tempus pu essere avanzata dal
comodante qualora sopravvenga un suo “urgente e imprevisto bisogno” (art 1809.2), inoltre Il comodatario è responsabile del perimento
fortuito della cosa qualora abbia avuto la possibilità di evitare l’evento sostituendola con la cosa propria, o se potendo salvare una della
due cose, abbia scelto la propria (art 1805.1) ed e altresì responsabile quando impieghi la cosa per un uso diverso o per un tempo più
lungo di quanto pattuito, a meno che non dimostri che sarebbe perita comunque (art 1805.2), poi vi è un’Art 1806: Nel quale introduce
invece un criterio di responsabilità senza colpa: “Se la cosa è stata stimata al tempo del contratto, il suo perimento è a carico del
comodatario, anche se avvenuto per causa a lui non imputabile e tuttavia, se la cosa si deteriora solo in seguito all’uso conforme a
contratto, il comodatario non risponde (art 1807).
Un caso particolare di comodato: L’assegnazione giudiziale della casa, concessa in comodato a Tizio, in godimento esclusivo alla moglie
Caia ex art 155-quater a causa di separazione, nel quale Un primo indirizzo ritiene tale provvedimento del giudice capace di determinare
una novazione soggettiva del vincolo, ma la base negoziale del comodato è mutata, perché il contratto presupponeva che l’immobile fosse
goduto dalla coppia, in cui L’orientamento oggi dominante ritiene allora il provvedimento non opponibile al comodante, a cui spetta la
capacità di recedere. 
Il Precario: Laddove la durata del contratto non sia stata determinata, né espressamente né indirettamente o per relationem, il comodato
si trasforma in precario in quanto il comodatario è tenuto a restituire la cosa “non appena il comodante la richiede” (art 1810) nel quale
La giurisprudenza pratica attenua comunque tale regola, in particolare qualora oggetto del contratto sia un immobile destinato ad
abitazione - in questo caso sono le corti a fissare il termine ex art 1183.
Contratto Estimatorio: Nella prassi è definito o “conto-deposito” oppure “pagamento al venduto” e soddisfa un duplice bisogno:
 Da un Lato: Permette al rivenditore d’affrancarsi dal rischio economico dell’invenduto riservandosi la facoltà di pagare il prezzo delle cose
mobili (non deperibili) ricevute una volta smerciate, oppure di restituirle alla scadenza pattuita nel caso opposto;
 Dall’Altro Lato: Permette al consegnante di utilizzare distributori autonomi così da ridurre le spese necessarie all’organizzazione di una
rete commerciale controllata.
È un Contratto Postulante lo “smembramento” del dominio in cui:
 Da un lato il proprietario (tradens): Consegnando le merci all’accipiens, perde ipso iure il diritto di disporne;
 Dall’Altro Lato Il Consegnatario: Acquista su di esse lo ius disponendo, in deroga al principio res perit domino, il consegnatario assume
con la datio il rischio derivante dalla perdita accidentale delle merci o dal loro danneggiamento fortuito (art 1557) - il fondamento sta nel
fatto che egli vi esercita il potere di controllo uti dominus, nel quale La separazione della legittimazione a disporre del diritto reale spiega
anche l'art 1558: Per il quale i creditori del consegnatario non possono sottoporre a pignoramento o sequestro le cose oggetto di
stima finché non sia stato pagato il prezzo, e con esso perfezionato l’effetto traslativo.
Ulteriori Precisazioni: Il trasferimento della proprietà si perfeziona quando il consegnatario vende le cose al terzo, oppure quando queste
sono acquistate dallo stesso consegnatario - fermo restando che in ambedue i casi quest’ultimo deve pagare l'aestimatio al suo dante
causa, nel quale L'art 1556:  Afferma che l’obbligazione principale dell’accipiens è pagare il prezzo della res tradite, ma egli gode della
facoltà di estinguere il contratto restituendo le cose al tradens entro il termine stabilito, nel quale Decorso tale termine la facoltà viene
meno, con il conseguente consolidamento dell’obbligazione  corrispettiva: Il tradens dunque mantiene la proprietà delle merci sinché
il consegnatario non le abbia alienate, oppure fino a quando non le acquisti egli stesso pagando l’aestimatio, oppure ancora dichiarando
alla controparte di acquistarne la proprietà, e Se il consegnatario, oltrepassato il termine per la restituzione, non adempie
l’obbligazione solutori il dante causa può:
 Allora esperire l’azione di risoluzione;
 Oppure chiedere il pagamento del prezzo.
Il termine è infatti elemento essenziale della fattispecie, e laddove manchi né possa essere desunto dagli usi, è stabilito dal giudice.

Parte Quinta
I Contratti di Assicurazione e Rendita

Contratto di Assicurazione: Esso e un contratto che presuppone necessariamente che una delle parti sia: Un imprenditore commerciale
ovvero l’Assicuratore: Nel quale questi ha diritto di chiedere una compensazione pecuniaria, c.d. “premio” versata dall’ altra parte ovvero
L’ assicurato: A determinate scadenze, e si obbliga a sua volta a versare un capitale o una rendita se si verifica un evento incerto,
c.d. “sinistro”(art 1882), nel quale Questo può essere relativo alla vita umana o a un danno, ma è incerto il “se” o il “quando” si
verificherà (e il contratto è aleatorio proprio per questo motivo). Agli artt 1882-1903 è dettata una disciplina unitaria della fattispecie
con riguardo al rischio, al premio e all’impresa.
L'art 1887:  Introduce una finzione in quanto assegna all’assicurando il ruolo di preponente, sebbene il contratto appartenga alla categoria
dei contratti per adesione, nel quale al fine di permettere all’assicuratore di disporre di un arco di tempo sufficiente a valutare
l’opportunità della stipula o meno, valutando cioè il rischio da prendere su di sé in cui la  disposizione  rende  vincolate  la proposta  dell’
assicurando per 15 giorni (30 se è necessaria una visita medica).
L’Assicurazione e un tipo di Contratto: A forma libera, che si può dunque anche stipulare verbalmente, ma se è controverso il fatto che il
contratto sia stato o meno concluso, non è possibile la prova con testimoni presunzioni, nel quale la forma scritta è quindi ad
probationem (art 1888), e questo testo in cui è versato il contenuto dell’assicurazione è detto Poliza: Stipulato il contratto, l’assicuratore
deve essere in grado di prevedere il rischio, la probabilità del suo verificarsi.
Alla Base del contratto di assicurazione: Oltre al principio indennitario, c’è un altro principio rilevante soprattutto in quelle ramo vita: Per il
quale quando si stipula il contratto, l’assicuratore deve essere in grado di prevedere il limite, ossia quale sarà la probabilità secondo la
quale si verificherà il rischio, in cui Bisogna prevedere più o meno le probabilità secondo le quali si verificherà il sinistro perché più alto è il
rischio, più alta è la probabilità che l’assicurazione dovrà risarcire il danno, aumentando così il premio nel quale L’assicurazione deve
conoscere le probabilità per determinare il premio, e deve allora a questo fine conoscere alcune vicende personali dell’assicurato.
Domanda: Cosa succede se allora l’assicurato mente così da dover versare una somma più bassa e Cosa succede cioè se le se dichiarazioni
all’assicurato sono inesatte o insufficienti? Risposta: È in questo caso necessario stabilire se tale affermazione erronea sia stata
compiuta coscientemente e volontariamente,si integrano allora gli estremi del dolo, o per dimenticanze, sviste o simili, allora è colpa, e
secondo Art 1892: Dice che le dichiarazioni inesatte o insufficienti, tali che l’assicuratore non avrebbe dato il consenso o non lo avrebbe
dato alle stesse condizioni se avesse saputo come stavano le cose realmente, sono cause di annullamento del contratto, integrando dolo o
colpa grave - la giustificazione di ci sta nell’affidamento riposto dall’assicuratore sulla veridicità e completezza delle dichiarazioni, oltre che
nella capacità di tali dichiarazioni di pregiudicare l’interesse generale alternando il procedimento di calcolo del premio, e In questa
casistica l’annullamento si può avere anche dopo il verificarsi del sinistro, mentre Qualora invece si tratti solo di colpa, allora l'art 1893:
Non è possibile l’annullamento del contratto, ma l'assicurazione può recedere dal contratto stesso.
Oggetto dell’Assicurazione: E l’assunzione da parte dell’assicuratore del Rischio l’elemento caratterizzante la fattispecie - la sua inesistenza
iniziale è cassa di nullità del rapporto (art 1895), mentre la sua sopravvenuta cessazione è causa di risoluzione ipso iure (art 1896), Il
rischio, pur continuando ad esistere, può ovviamente subire modiche nel corso del rapporto, e per far fronte a ciò il codice ha previsto
una disciplina mirata a correggere il contenuto del contratto così da  mantenere l’equilibrio originario (art 1897 e 1898): Dice che se il
rischio:
 Si Attenua: L’assicuratore può esigere un minor premio o recedere se il contratto non è più conveniente;
 Si Aggrava: Può esigere un maggior premio o recedere.
Ulteriori Precisazioni: L’assicuratore non è obbligato per i sinistri cagionati da dolo o colpa grave del contraente, dell’assicurato o del
beneficiario, salvo patto contrario per i casi colpa grave (art 1900.1), mentre in caso di assicurazione della responsabilità civile,
l’assicuratore risponde ex lege dei sinistri cagionati dalla colpa grave (art 1917.1) e Ai sensi dell'art 1900.ult comma: Sono poi coperti da
garanzia assicurativa i danni provocati da fatti volontari perpetrati dall’assicurato al fine di soddisfare doveri di solidarietà umana o
per tutelare gli interessi comuni all’assicuratore, e di fatto, le clausola destinate a circoscrivere la natura dell’evento dannoso, e quindi
limitare la responsabilità dell’assicuratore, non rientrano nella categoria della clausole vessatorie, ma divengono clausole determinativi
della prestazione di garanzia, e A chiusura del sistema, l'art 1932 stabilisce che gli articoli ivi elencati non possono essere derogati se non in
senso più favorevole all’assicurato (1 comma), e le clausole violatrici sono sostituite di diritto dalle corrispondenti regole di legge (2
comma).
Esistono poi vari tipi di Assicurazione che sono:
• Assicurazione Ramo Danni: Nasce nell’ambito dell’agricoltura, nel medioevo e soddisfa l’interesse dell’assicurato a trasferire
all’impresa assicurativa il rischio, correlato ad attività lecita, derivante dalla perdita o dal danneggiamento di beni o diritti di cui egli ha
interesse a conservare l’integrità (ha funzione indennitaria), nel quale Il danno è una perdita che si compone di due voci, danno
emergente e lucro cessante, che viene assicurato secondo Il Principio Indennitario: L’assicuratore non ti può dare di più di quanto avresti
avuto se non ci fosse stato il danno, nel senso che la prestazione non deve mai superare il valore del danno patito dall’assicurato
- altrimenti questi avrebbe interesse al fatto che si verifichi il sinistro, nel quale La funzione dell’assicurazione è la tutela contro il danno,
non il dare un vantaggio (altrimenti sarebbe un contratto di gioco o scommessa), e Da ciò  discende che elemento essenziale della
fattispecie è la sussistenza dell’interesse all’assicurazione, interesse  oggettivamente desumibile dal valore della cosa assicurata.
Ex art 1909: Infatti il contratto è nullo se, nel momento in cui produce i propri effetti, manchi l’interesse dell’assicurato al risarcimento del
danno: In cui l’assicurato deve essere titolare dell’interesse esposto al rischio e protetto dalla polizza, nel quale Questa regola spiega anche
il fatto che, in caso di doppia assicurazione a due società, queste non risponderanno in solido del danno da me subito, in quanto il valore
che mi spetta è lo stesso e andrà perci tra le due diviso, in cui L’assicuratore non si può arricchire dal contratto, può solo riparare al
danno. Egli è tenuto a risarciate il danno sofferto nei limiti e nei modi pattuiti (art 1905.1)
Oggetto dell’indennizzo:  E il danno emergente, a meno che le parti non abbiano concordato la risarcibilità anche del lucro cessante (art
1905.2), nel quale Qualora il valore assicurato risulti inferiore al valore assicurabile al  momento del sinistro, entra in gioco la:
Regola Proporzionale: Nel quale l’assicuratore deve corrispondere un risarcimento proporzionale alla differenza tra i due valori differenti
(art 1907) - ma è una regola derogabile convenzionalmente, e Nell’ipotesi inversa, di assicurazione per una somma eccedente il valore
reale della cosa assicura (c.d. “soprassicurazione”), l’indennizzo non potrà comunque oltrepassare quest’ultimo valore e il contraente
ha diritto a ottenere per il futuro la proporzionale riduzione del prezzo (art 1909.2) e Di norma comunque, l’assicurazione si impegna a
pagare entro i limiti del c.d “massimale”
Riguardo al bene oggetto di assicurazione: Questo può essere determinato oppure essere il patrimonio nel suo complesso, ma salvo
patto contrario, l’assicuratore non risponderà dei danni cagionati da vizi intrinseci alla cosa a lui non denunciati in cui Allo stesso modo
non risponde, salvo patto contrario, per i danni determinati da movimenti tellurici, guerra, insurrezione e tumulti popolati
(cc.dd. “rischi catastrofici”) (art 1912), nel quale L’assicurato deve dare notizia del sinistro all’assicuratore entro 3 giorni da quando è
accaduto o ne abbia avuto cognizione - onere non necessario se l’assicuratore interviene entro tale termine alle  operazioni salvataggio
o constatazione del sinistro (art 1913.1) -, ma deve anche fare tutto il possibile per evitare o diminuire il danno (1914.1). Qualora egli violi
uno degli oneri, l'art 1915 decreta che: “L’assicurato che dolosamente non adempie l’obbligo dell’avviso o del salvataggio perde
il diritto all’indennità” (1 comma), ma se l’omissione è colposa “l’assicuratore ha diritto di ridurre l’indennità in ragione del pregiudizio
sofferto” (2 comma).
 Assicurazione Responsabilità Civile: E un danno, che può dipendere dal fatto che io assicurato ho provocato un danno a un terzo (questo
è il “sinistro”), e quindi sono obbligato a risarcirlo, nel quale L’assicuratore si obbliga a dare all’assicurato una somma pari a quanto egli
deve pagare al terzo danneggiato - si obbliga cioè nei confronti delle pretese risarcitorie invocate dai rezzi a titolo di
responsabilità contrattuale o aquiliana, per cui oggetto della garanzia è il patrimonio dell’assicuratore.
Ulteriori Precisazioni: L’assicurazione risponde anche quando il danno sia dato compiuto con colpa grave, anche se rimane esclusa
la responsabilità imputabile a titolo di dolo (art 1917.1), e come tutti i contratti, anche questo obbliga solo le parti, dunque l’assicurazione
darà in genere i soldi a me assicurato, con cui pagherei il danneggiato, e Ovviamente è possibile che la somma sia data direttamente al
terzo (è un ipotesi di adempimento al terzo), ma sono sempre io a essere obbligato e assicurato ed e La facoltà di pagare direttamente al
terzo si trasforma in obbligo quando il pagamento a favore del terzo sia stato richiesto dallo stesso assicurato (art 1917.2).
 Rca: In deroga al fatto che il contratto è obbligatorio tra le parti, è l’assicuratore a essere direttamente obbligato a pagare il danneggiato -
la responsabilità in questione è per i danni alla persona causati ai trasportati, qualunque sia il titolo in base al quale è effettuato il
trasporto. L’assicurazione è obbligatoria ai fini della circolazione, così come è obbligatoria l’esposizione sul parabrezza del “contrassegno”,
rilasciato dall’assicurazione stessa, che indica al terzo danneggiato qual è il suo debitore (ossia l’assicuratore, obbligato in solido con
conducente e proprietario). Il contratto produce allora effetti nei confronti del terzo, che ha nei confronti dell’assicuratore
la “azione diretta” - le modalità di attuazione del risarcimento diretto sono disciplinate nel dpr 254/2006. Verificatosi il sinistro,
i conducenti dei mezzi coinvolti o, se persone diverse, i rispettivi proprietari sono tenuti a denunciare il sinistro alle rispettive compagnie di
assicurazione - in caso di mancata denuncia stacca l'art 1915. Quando il modulo di denuncia presenti la sottoscrizione di entrambi i
conducenti, si presume, salvo prova contraria, che il sinistro si sia verificato nelle circostanza, con le modalità e con le conseguenze
descritte nel documento. L’assicuratore è comunque obbligato entro il limite del massimale: somma massima, non inferiore a quanto
stabilito per legge, che egli si impegna a pagare in relazione del contratto di assicurazione (se il danno eccede, pagherà conducente o
proprietario del veicolo). 
 Assicurazione  Ramo Vita: Nasce nella seconda metà del XVII sec perché presuppone conoscenze matematiche che prima non si avevano.
Corrisponde all’ipotesi in cui l’assicuratore si impegna, verso il pagamento di un premio, a versare un capitale o una rendita in dipendenza
di evento della vita umana (morte o vita) (ha funzione previdenziale). La pensione è un’assicurazione sociale ramo vita, di cui infatti tratta il
cc all'art 1886: se sopravvivi oltre una certa data, o se hai lavorato oltre un certo numero di danni, hai diritto a una rendita. Le pensioni
integrative sono viceversa forme di assicurazione non sociale: raggiunta una certa età, l’assicuratore deve la rendita. È del tutto diversa
dall’assicurazione danni: qui non c’è il principio indennitario, è completamente fuori causa perché la persona si augura di sopravvivere, e
del resto le parti sono libere di determinare l’entità assicurativa. In questo campo, il beneficiario è il soggetto a favore del quale è ovata la
prestazione dell’assicuratore, quindi lo stesso stipulante oppure anche un terzo (art 1920) - lo stesso assicurato pu essere persona diversa
dallo stipulante. Rivestono invece un ruolo importantissimo le dichiarazioni inesatte e insufficiente, in quanto per stipulare l’assicurazione
è fondamentale conoscere lo stile di vita dell’assicuratore, così da essere in grado di calcolare il più esattamente possibile le probabilità di
vita e di morte. In generale, certo, non possono sapere quanto l’assicuratore sopravviverà, ma potranno avvicinarvisi con l’esperienza e
soprattutto grazie al teorema di Bernoulli: se tu fai tendere all’infinito il numero di elementi, la distribuzione probabilistica, si avvicina
all’infinito anche la tua possibilità di sapere quante volte quell’evento si verifica. Altrimenti detto, non possono conoscere quando
l’assicurato morirà ma sanno che quando il numero degli assicurati tende all’infinito, si ha una distribuzione probabilistica terribile e quindi
loro sanno di dover accantonare a riserva un certo numero di liquidi. Nell’assicurazione sulla vita, l’assicurato non ha in ogni caso
un “sinistro”, nel senso cioè che soprattutto nell’assicurazione causa vita egli ha tutto l’interesse a che si verifichi l’evento, non tanto per la
rendita ma perché vuole sopravvivere. In caso di suicidio, avvenuto prima che siano decorsi 2 anni dalla stipula del contratto, l’assicuratore
non è tenuto a pagare, salvo patto contrario (art 1927).
Il contratto di assicurazione può essere stipulato per conto altrui o per conto di chi spetta (art 1891). Mentre nella prima ipotesi non
sussiste l’incertezza della persona dell’assicurato, nella seconda non si sa a priori chi sarà il titolare dell’indennizzo esigibile in caso di
sinistro. Tale diritto spetterà al titolare dell’interesse leso, che pu o no coincidere con il contraente, mentre gli obblighi contrattuali verso
l’assicuratore incomberanno sul contraente stesso, a prescindere dal fatto che l'assicurato abbia comunicato all’assicurazione di accettare
la stipulazione fatta a suo favore. All’obbligato toccherà adempiere gli obblighi strettamente correlati al rapporto con il bene, come
l’obbligo di denuncia del sinistro e l’obbligo di salvataggio. A carico dello stipulante nasce ovviamente anche un vero e proprio obbligo
informativo nei confronti dell’assicurato e riguardo la polizza a suo favore stipulata, che se violato integra gli estremi
della responsabilità contrattuale. Qualora invece a stipulare il contratto di assicurazione a favore di un terzo sia una persona priva di tale
potere, costui sarà obbligato personalmente a pagare il premio e a osservare gli altri impegni assunti nomine alieno, finché l’assicurazione
non abbia avuto notizia della ratifica dell’interessato o del suo rifiuto. Il contratto è allora pienamente efficace tra gli stipulanti.

Rendita Vitalizia: Consiste nel trasferimento di un diritto su mobile o immobile dietro il versamento di un corrispettivo a vita.
L’obbligazione non si trasmette agli eredi, altrimenti sarebbe perpetua, si estingue semplicemente con la morte di una delle due parti: se
muore prima il venditore ci guadagna il compratore, senno viceversa - il termine di estinzione è certus an ma incertus quando, incertezza
che imprime al contratto il connotato dell’aleatorietà.
Ulteriori Precisazioni: La rendita vitalizia si può costituire a titolo oneroso, tramite alienazione di un bene oppure attraverso il pagamento
di una somma o la cessione di un credito, ma è anche possibile costituirla per donazione diretta o in forza di legato testamentario
(art 1872), in cui si verifica l’incrocio di due prestazioni: una istantanea (trasferimento del diritto sul bene, pagamento di somma o
cessione di credito) e una duratura nel tempo (rendita a scadenze periodiche).
In Italia non è molto utilizzato, al contrario di quanto accade in Francia, in quanto è spesso stato utilizzato per scopi difformi: es si stipula
con un malato terminale, è ovvio che manca la causa (è destinato a morire entro breve termine), nel quali le parti possono prevede che
oggetto della prestazione di durata sia l’obbligazione di far fronte ai bisogni strettamente alimentari del beneficiario, attenuando così la
periodicità della prestazione ma accentuando il tratto di aleatorietà. Un ulteriore sottospecie si verifica quando il debitore si obblighi a
fornire per tutta la vita del beneficiario vitto, alloggio, nonché assistenza morale e materiale - a fianco del dare si concretizza un facere. In
materia si ritiene inoltre esperibile il rimedio della risoluzione per inadempimento dell’obbligazione di assistenza morale o materiale.
Rendita Perpetua:  Non è un contratto in pratica utilizzato, ha infatti più un'importanza storica, e non è un contratto aleatorio ma
commutativo, nel quale Art 1861 contratto con cui una parte conferisce all’altra il diritto di esigere il perpetuo (da qui il nome della
fattispecie) come corrispettivo della dazione di un immobile o la cessione di un capitale, nel quale c’è quindi una persona (beneficiario) che
ha diritto di ricevere il perpetuo (denaro o altro fungibile) in cambio di concessione di immobile in cui Il contratto dà vita a un rapporto di
durata che concerne prestazioni ripetute nel tempo, ad intervalli regolari, a favore del creditore, mentre la prestazione corrispettiva a
favore del debitore è istantanea, consistendo nell’acquisto di un immobile (c.d. “rendita fondiaria”) o nella cessione di un capitale
(c.d. “rendita semplice”).
La perennità implica che il vincolo: Si trasmette agli eredi, tanto dal lato attivo quanto dal lato passivo, e infatti fuoriescono alla fattispecie
gli accordi che stabiliscono l’estinzione del vincolo a seguito della morte dell’ultimo figlio del beneficiario, nel quale All’obbligato
è comunque riconosciuto il diritto di riscatto, non suscettibile di rinuncia convenzionale (art 1866.1), che si segue attraverso il pagamento
della somma risultante dalla capitalizzazione della rendita annua sulla base dell’interesse legale. Il diritto potestativo di riscatto spetta
altresì al beneficiario quando si verifichino episodi che mettano a repentaglio la fiducia sulla solvibilità e affidabilità della controporta (art
1868), e In questo caso: L’estinsi del rapporto di durata e la sua commutazione in obbligazione di pagamento della somma risultante la
capitalizzazione della rendita conseguono alla ricezione della dichiarazione di riscatto, nel quale questo tipo di rendita può nascere tanto
dal contratto di scambio, quanto dalla donazione modale di fondo o di capitale, oppure anche dalla promessa unilaterale nella forma della
promessa al pubblico, dalla disposizione testamentaria a titolo particolare o da onere opposto all’istituzione di erede o legato. Il contratto
dovrà in ogni caso essere redatto per iscritto a pena di nullità.

Parte Sesta
Le Garanzie Personali

La Fideiussione: Fideiussore” è colui il quale si obbliga personalmente verso il creditore, a garanzia dell’adempimento di un’obbligazione
altrui (art 1936). È un tipico contratto di garanzia personale: c’è infatti un rapporto obbligatorio tra creditore e debitore, e il fideiussore
stipula un contratto con il creditore e si obbliga a pagargli ci che deve il debitore, garantendo l’obbligazione principale - oggetto del
contratto non è un bene determinato, ma l’intero patrimonio del debitore ai sensi dell'art 2740: È un meccanismo simile all’espromissione,
in cui un terzo si obbliga a pagare il debito dell’espromesso così sostituendo o aggiungendo un altro debitore, mentre nella fideiussione il
fideiussore non si obbliga a pagare ci che deve il debitore, ma si obbliga a garantire il suo pagamento, nel quale L'obbligato è il debitore, e
se questi non paga, allora paga lui: In cui la funzione del contratto non è sostituire il fideiussore al debitore, ma piuttosto aggiungere un
soggetto diverso, meno importantee e Qualora le parti del contratto sono il fideiussore e l’obbligato principale si rientra nello schema del
contratto a favore del terzo (creditore garantito), ma nulla vieta che la fattispecie sia perfezionata direttamente tra fideiussore e creditore
stesso - in questo caso, l’obbligato non è parte del contratto.
Precisazioni: È un contratto a forma libera, è possibile stipularlo oralmente, ma c’è una particolarità: Il legislatore all'art 1937 afferma
che “la volontà di prestare fideiussione deve essere espressa” - non può quindi essere presunta o costituirsi per fatti concludenti, nel
quale Inoltre, poiché è un contratto accessorio, ha un senso se c’è l’obbligazione principale, se questa manca la stessa fideiussione viene
meno ed è nulla - a meno che il vizio non derivi da incapacità (art 1939), e Il principio di accessorietà attiene per al “rapporto” e non
alla “fonte: Di modo che non soggiace a nessun onere formale nemmeno se l’obbligazione principale nasce da un contratto a forma
vincolata.
Siccome è un contratto usatissimo nella pratica, si sono posti alcuni problemi:
 Uno è: Si può assicurare un singolo rapporto o si pu assicurare l’insieme dei rapporti che legano i soggetti? Risposta: Ad Ex: Quando
stipulo un contratto con la banca, non ne stipulo uno solo ma una pluralità: Mi dà il mutuo, mi apre il conto corrente su cui versare i soldi
del mutuo, custodiscono il denaro, me lo fanno versare ecc ecc, nel quale Spesso le banche stipulano contratti detti “Fideiussioni
Omnibus: Per cui il fideiussore si obbliga a pagare alla banca debitrice tutte le somme che a qualunque titolo il debitore deve alla banca,
nel quale Questo ha dato luogo a significativi abusi, di cui il più clamoroso si vede in una sentenza del Tribunale di Palermo: In cui la signora
A, moglie del signor B debitore, si era costituita fideiussore di tutte le obbligazioni derivanti dai rapporti tra l’istituto di credito C e B,
nessuno escluso. B un giorno si reca in banca munito di una pistola e fa una rapina, facendo così nascere un’obbligazione, non da contratto
ma da fatto illecito: quella di restituire i soldi rubati. Allora la banca, non riuscendo a riscuotere da B, guarda al contratto di fideiussione per
cui A si era impegnata a pagare tutti i soldi che lui doveva a C, quindi anche quelli del furto però sorge una Domanda: Ma questo
comportamento è corretto, È in buona fede? Risposta: Il dibattito nascente ha portato una modifica all'art 1941, che traccia i limiti della
fideiussione, nel quale Il contratto di garanzia può essere prestato anche riguardo a obbligazioni future, cioè che non si sa
quali saranno (art 1938).
Ulteriori Precisazioni:Tuttavia, è stato stabilito che la fideiussione di questo tipo non è valida quando il fideiussore non sa fino a che punto
dovrà pagare, conoscendo il limite massimo (“con la previsione in questo ultimo caso, dell’importo massimo garantito” l 154/1992), nel
quale la stessa legge è andata ad occuparsi di quanto trattato all'art 1956.1, il quale tutela l’interesse del fideiussore a scansare il rischio
dell’escussione abusiva perpetrata nel caso in cui il creditore abbia concesso al debitore principale un credito “pur conoscendo che le
condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito” - con
conseguente aumento del rischio di insolvibilità del debitore principale. La l 154/1992 ha allora sancito la nullità di quei patti con cui il
fideiussore rinuncia preventivamente al diritto di avvalersi della liberazione di cui all'art 1956.1.
Domanda: Il fideiussore ha il beneficio di escussione ovvero il creditore può rivolgersi direttamente a lui o prima deve verificare che
il patrimonio del debitore è incapiente? Risposta: Dipende da come è stato stipulato il contratto, nel quale Il fideiussore risponde in solido
con il debitore principale, e per questo motivo il creditore può chiedere l’adempimento dirittamente allo stesso fideiussore, qualora questi
garantisca l’adempimento, in cui È tuttavia possibile concordare il beneficio della preventiva escussione dell’obbligato principale, da cui
consegue l’attenuazione, ma non estinzione, del vincolo di solidarietà.
Domanda: Il Fideiussore può  opporre delle eccezioni per non pagare? Risposta: Cioè, avanzare ad esempio il fatto che il contratto che ha
generato l’obbligazione del debitore è annullabile, e quindi l’obbligazione nasce ma essendo a efficacia eliminabile, pu essere eliminata da
una sentenza in cui In materia dispone l'art 1945: Il fideiussore può opporre al creditore tutte le eccezioni che spettano al
debitore principale, salva quella derivante da incapacità, e ad Ex: Se il debitore si è estinto per compensazione, egli può opporla e non
pagare, nel quale Per di più può  opporre le eccezioni fondate sul contratto di garanzia, in aggiunta a quelle derivanti dai rapporti personali
con il creditore, in cui Non sono per a lui opponibili i patti modificativi del contratti principale successivi al perfezionamento del contratto
di fideiussione, e In ogni caso, il fideiussore ha il diritto di regresso nei confronti del debitore principale, in quanto questi deve
restituirgli quanto da lui pagato, e inoltre ha anche la surrogazione nelle garanzie del creditore, e nel quale Sorge una Domanda: in cui  si
può derogare il principio per cui il fideiussore risponda senza poter opporre eccezioni al creditore e Può il creditore stabilire che il
fideiussore lo pagherà sempre e comunque, in deroga appunto all'art 1945? Risposta: Un contratto contenente questa clausola è detto:
Fideiussione a Prima Richiesta: Il Fideiussore non può opporre eccezioni, paga e basta, poi eventualmente se si scopre che non doveva
pagare per qualsivoglia motivo in cui:
 O agisce contro il debitore in via di regresso:
 O agisce contro il creditore così da ottenere indietro quanto pagato.
In cui quasi tutte le fideiussioni bancarie sono a prima richiesta, e ci comporta  ovviamente qualche problema: In linea generale per , si
ritiene valida la clausola che esclude al fideiussore di opporre eccezioni e quindi valida la sua rinuncia a queste, nel quale Alla banca una
fideiussione a prima richiesta serve perché è comodo, loro sanno che male che vada c’è uno che paga, a patto ovviamente che abbia beni
futuri e sufficienti a garantire l’adempimento ex art 2740, inoltre È ammissibile la stipulazione di una “Fideiussione di II Grado: Dove le
parti del contratto sono il fideiussore del fideiussore e il creditore - il fideiussore del fideiussore si obbliga a pagare la somma garantita
quando tanto il primo fideiussore quanto il debitore principale non hanno adempiuto, nel quale l’Oggetto della fideiussione di secondo
grado: Allora non è il debito principale, ma l’obbligazione fideiussoria del primo garante, e altresì possibile pattuire una pluralità
di fideiussioni, tra loro non collegate, a garanzia dall’adempimento della stessa prestazione: I fideiussori rispondono qui disgiuntamente
l’uno dall’altro. Il fideiussore escusso non avrà alcuna azione di regresso nei confronti degli altri, ma subentrerà nella posizione del
creditore soddisfatto - secondo la dottrina dominante egli potrà ripetere la differenza tra la somma pagata e la quota di debito su lui
gravante.
Contratto Autonomo di Garanzia: E un contratto atipico inventato e utilizzato soprattutto nella prassi del commercio internazionale,
simile alla fideiussione, nel quale Un soggetto, il garante (in genere una banca), si impegna a pagare le somme che un altro soggetto deve a
prima richiesta, senza opporre eccezione, e questo Si chiama “autonomo: Perché in questo contratto il fideiussore si impegna a pagare
anche se l’obbligazione non esiste e non è mai esistita: non è caratterizzato da “accessorietà”, diversamente dalla fideiussione - il fine della
fattispecie è rendere l’obbligazione di garanzia il più possibile autonoma dalla principale, a vantaggio ovviamente del creditore.
Inizialmente si rifiutava la tutela a questa fattispecie atipica, ma la linea è cambiata quando se ne è individuata la funzione propria: serve
per garantire il debitore, oltre che consentire e facilitare la circolazione delle merci nell’ambito internazionale, nel quale La differenza tra
fideiussione e contratto autonomo è molto sottile: Questo ha di caratteristico che manca del tutto il rapporto di accessorietà tra
obbligazione principale e obbligazione del fideiussore, al punto che se anche non esistesse la prima la seconda sarebbe valida ugualmente.
Mandato di Credito: Esso e un contratto con cui si carica una persona di far credito a un’altra - svolge una funzione preparatoria al
perfezionamento di una contratto di finanziamento, nel quale L'art 1958.1: Stabilisce a questo proposito che il soggetto il quale abbia
conferito ad un altro l’incarico di fare credito al terzo, in nome e per conto proprio, risponde ex lege verso l’incaricato come fideiussore di
un debito futuro, in cui L’incarico da parte sua no può  rinunciare all’impegno assunto, fermo restando il potere dell’incaricante di
revocarlo - il revocante è tuttavia obbligato a risarcire i danni subiti all’altra parte (art 1958.2) - o di chiedere la risoluzione del contratto
per inadempimento e Il terzo non acquista alcun diritto dal mandato di credito, al più ha un’aspettativa a che l’obbligato esegua l’incarico
concedendogli il credito.

Parte Settima
I Contratti Alternativi all’Accertamento Giudiziale

 Transazione: Esso e un contratto con cui le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine a una lite già cominciata o prevengono
una lite che può cominciare (art 1965). È uno strumento alternativo al processo, ha quindi uno scopo ben preciso (evitare l'intervento
del giudice) in cui Ma, a differenza della sentenza che accerta il fatto e detta la regola costituente lo statuto del caso, il contratto di
transazione ha sempre natura dispositiva, Inoltre Si dice che la transazione sia “Generale: Quando mirata ad estinguere una volta per
tutte ogni disputa tra le parti, mentre è detta “speciale” quando verte su una controversia particolare.
Gli elementi strutturali di una transazione sono 2:
1) Controversia, già in corso o che sta per sorgere - l’importante è la sua attualità, non già potenzialità o probabilità;
2) Reciproche concessioni, (es obbligazioni, trasferimenti di diritti reali, costituzione di pegno ecc ecc), per comporre la lite - attraverso “le
reciproche concessioni si possono creare, modificare o estinguere anche rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa e
della contestazione” (art 1965.2)
Come altra alternativa al giudice, esiste anche l’ipotesi di ARBITRATO (c.d. “RITUALE”), in cui sostanzialmente si fa un processo, solo che il
giudice è scelto dalle parti, nel quale Nella transazione invece, la lite viene meno non attraverso un giudizio, ma attraverso reciproche
concessioni: il contratto sostituisce il giudicato. L’ARBITRATO c.d. “IRRITUALE” è poi l'ipotesi in cui si chiede a un terzo di scrivere il
contenuto della transazione (si parla anche di “biancosegno”), chiedendogli sostanzialmente di sostituirsi al giudice.
Precisazioni: La transazione è a forma libera, ma scritta ad probationem (non si pu provare in giudizio né tramite presunzioni né tramite
testimoni), inoltre È poi necessaria la forma scritta a pena di nullità quando una delle concessioni consiste nel trasferimento di un diritto
reale immobiliare, nel quale:
La forma scritta è altresì elemento costituivo della transazione in cui è coinvolta la pubblica amministrazione, in cui
L’atto documentale dovrà in ogni caso esprimere la causa di “pacificazione”, e da questa dovranno risultare direttamente o per relationem
le ragioni della contesa e le reciproche concessioni: Questa specie di transazione è detta Conservativa: Perché si limita a dettare
una disciplina che incide sulla preesistente relazione giuridica senza rinnovarne la fattispecie costitutiva, che continua a essere tracciata nel
contratto in lite, nel quale la transazione può per anche essere “novativa”, quando anziché correggere determina la novazione oggettiva
del vincolo obbligatorio inter partes - viene semplicemente stabilita una nuova regola di condotta che dispone per l’avvenire innovando
rispetto al passato, nel quale Tale effetto novativo può  dipendere dalla volontà espressa delle parti, oppure può essere
imputabile all’incompatibilità oggettiva tra il negozio di definizione della lite e il precedente vincolo obbligatorio.
Precisazioni: La transazione è valida solamente se i diritti coinvolti nell’atto sono liberamente disponibili (art 1966.2), cioè non sono
suscettibili di essere composte le controversie vertenti sugli status, sui diritti della personalità e sugli altri diritti sottratti alla disciplina dei
singoli. La capacità di transigere invece spetta a chi ha la capacità di disporre della res litigiosa (art 1966.1), la parte deve cioè da un lato
essere titolare del diritto controverso e dell’altro possedere la capacità d’agire.

La transizione pone difficoltà innanzitutto per quanto riguarda la distinzione con l’arbitrato (il rituale è un processo fatto da
privati, l’irrituale è una transazione scritta da una persona diversa dalle parti).
Infine:Come contratto, pone una serie di deroghe a quanto previsto dalla parte generale: prima di tutto, come dice l'art 1969,  “la
transazione non pu  essere annullata per errore di diritto”: Questo perché se fosse annullata per errore di diritto, perderebbe la sua
funzione che è quella di porre fine alla lite, nel quale Se si potesse evocare l’errore in discussione, non ci sarebbe alcuna fine alla lite in
gioco, e Non può nemmeno essere impugnata per lesione (art 1970), dunque non è rescindibile, anche se è un contratto commutativo.
La transazione su pretesa temeraria autorizza invece la parte a chiedere l’annullamento (art 1971), sanzionando così la mala fede dello
stipulante che transige pur sapendo dell’infondatezza delle domanda, eccezione o contestazione da cui trae origine il litigio. È nulla la
transazione relativa a un contratto illecito (art 1971), ancorché le parti ne abbiano trattato, mentre negli altri casi di nullità, l’annullamento
della transazione pu essere chiesto soltanto dalla parte che ignorava la causa della nullità stessa del rapporto (art 1917.2) - ove entrambi
le parti la conoscessero scatta una specie di novazione automatica che elimina il vizio. Altresì annullabile è la transazione fatta sulla base di
documenti che in seguito sono stati riconosciuti falsi dall’autorità giudiziaria (art 1973), e la transazione speciale rispetto alla quale si provi
con documenti posteriori che una delle parti non aveva alcun diritto (art 1975.2). La transazione generale invece non pu essere impugnata
per il fatto che posteriormente si venga a conoscenza di documenti non noti all’epoca della composizione, a meno che tali documenti non
siano stati occultati dalla controparte (art 1975.1). Pure annullabile è la transazione conclusa su lite già portata in giudizio e chiusa con
sentenza passata in giudicato, della quale le parti o una di esse non avevano notizia (art 1974). Tali errori acquistano in generale rilevanza a
prescindere dall’estremo della riconoscibilità, e in caso di errore ostativo, dolo o violenza vigono le regole di diritto comune.
Contratto di Accertamento: Non e disciplinato dal cc, ma spesso utilizzato nella pratico, in cui Nella transazione le parti fanno un’accordo
e si impegnano a non dare più causa rispetto a quella lite, mai più: Sostituiscono cioè il contratto al giudicato, nel quale Il contratto di
accertamento invece si caratterizza per il fatto che è controverso se io abbia o non abbia già fatto qualcosa È cioè un contratto con cui le
parti accertano una situazione giuridica controversa:es è controverso se ti devo 50 o 100, stabiliamo che il debito esiste per 70 oppure non
si sa se io posso o non posso passare su questo terreno, stabiliamo con contratto che io posso passare, ma solo di giorno. Non è una
transazione perché non ci sono concessioni reciproche: la funzione del contratto è solamente quella di accertare. Un contratto del genere è
ovviamente valido, perché è valido che le parti assumano un’obbligazione di non farsi più causa rispetto a quella determinata questione.
Domanda: Come distinguere transazione e contratto di accertamento? Risposta: Nella prima: Ci sono le concessioni reciproche (es tu mi
devi 100, io dico 0 e ti do 50), Mentre nella Seconda: Non ci sono concessioni, c’è solo l’obbligo di non farsi più causa, e Il fine di questa
fattispecie è di spazzare via lo stato di insicurezza tramite la ricerca del vero, la quale sfocia nell’accordo decretante il reale stato delle
cose, nel quale Non produce tuttavia effetti nei confronti di terzi, essendo un contratto.
Cessione dei Beni ai Creditori: Contratto con cui il debitore incarica i suoi creditori, o alcuni di essi, di liquidare tutte o alcune delle sue
attività e di ripartirne il ricavato - i creditori non acquistano comunque la proprietà del patrimonio dedotto nel contratto,
ottengono semplicemente la legittimazione ad alienarlo in nome del mandante (il mandato è da considerare in rem propriam. Così da
evitare l’intervento giudiziale e il sistema farraginoso dell'espropriazione forzata, debitore e creditori si accordano: egli cede loro una parte
del proprio patrimonio e questi lo liquidano e si soddisfano privatamente. L’art 1980 afferma: Che il debitore non può disporre dei beni
ceduti, mentre i creditori anteriori alla cessione che non vi hanno partecipano possono agire esecutivamente su tali beni, nel quale la
cessione ha effetto soltanto nei riguardi dei creditori cessionari, ai quali è vietato agire esecutivamente sul patrimonio eventualmente
escluso dalla cessione stessa finché questa non sia esaurita (art 1980.ult comma).
La liquidazione, salvo diversa pattuizione, avviene pro solvendo (art 1984): Nel quale e il mandante ha diritto di controllarne la gestione e
di averne il rendiconto alla fine della liquidazione, o alla fine di ogni se la gestione è pluriennale (art 1983.1). Una particolarità è che è
prevista un’ipotesi dell’annullamento del contratto aggiuntiva (art 1986): “la cessione pu essere annullata se il debitore, avendo dichiarato
di cedere tutti i suoi beni, ha dissimulato una parte notevole di essi, ovvero se ha occultato passività o ha simulato passività inesistenti”. Il
contratto sottostà all’onere della forma pere iscritto a pena di nullità (art 1978.1).
8.2 GIOCO E SCOMMESSA:

È il più tipico contratto aleatorio, caratterizzato dal fatto che ne sono contemplati dal cc 3 tipi:

Giochi proibiti, non sono contratti validi (causa illecita). Sono giochi di pura sorte.

Giochi non proibiti ma non danno azione in giudizio per la vincita, chi ha pagato per il gioco non pu ripetere quanto ha versato. Sono i
giochi non di pura sorte, ma neppure sono scommesse o lotterie autorizzate.

Giochi autori

Parte Seconda

I Contratti Strumentali alla Circolazione Giuridica

extrapatrimoniale.

4.2 TRASPORTO DI COSE:

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