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Cap 1: Le Fonti, Le Situazioni Giuridiche e La Loro Tutela

Sezione I Le fonti:
La Funzione del Diritto: Consiste nel ricercare la regola migliore per prevenire o comporre una lite tra due persone, e quanto più ristretto
è l’ambito delle persone e delle cose alle quali la regola è applicabile, tanto meno questa si presterà a perdurare nel tempo, poiché la sua
funzione verrà smarrendosi una volta che la lite sia stata decisa.
Il Diritto Privato: Si occupa dei casi in cui le parti sono sullo stesso piano, dove le persone sono Formalmente Uguali e Art 3 Cost: I cittadini
non sono uguali per davvero, sussisteranno sempre differenze Economiche / Fisiologiche ecc.. ma lo sono almeno formalmente.
Chiunque può creare regole per prevenire o decidere le controversie, ponendo a mente che:
1) Quanto più ristretto sarà il loro ambito di applicazione: Tanto meno queste perdureranno nel tempo;
2) Mentre quanto più generale e astratta sarà la loro formulazione: Tanto più grande sarà il loro campo di applicazione, anche nel tempo, e
Si  perché di fronte a liti “simili” a quella per cui la regola era stata formulata, a patto ovviamente che l’esito sia stato soddisfacente per le
parti, è molto probabile che questa sia riprodotta, venendo così ad affinarsi e a rendersi uniforma nel tempo trascendendo dalla singola
controversia rispetto a cui aveva avuto origine in cui al momento dell’applicazione al caso concreto, la regola smetterà dunque i suoi
panni generali e astratti, con un processo sostanzialmente inverso. L’esperienza storica e comparativa dimostra che: Ciascun ordinamento
è la risultante di una combinazione, più o meno sapiente, dell’uso di regole appartenenti ai differenti insiemi, in cui:
A) In alcuni ordinamenti l’osservatore potrà riscontrare che le controversie vengano in prevalenza risolte affidandosi alle regole desumibili
da decisioni già assunte in precedenza (i precedenti) ed è il caso dei sistemi di common law;
B) Oppure guardando alle opinioni dei giuristi o alle consuetudini o ancora alle regole di portata generale ed astratta, come accade nei
sistemi che, per contrapporli agli altri, si dicono di civil law.

Le Regole Gli enunciati e Le Norme: Con la Rivoluzione Francese scatta proprio in nome del principio di Eguaglianza e in nome del Popolo:
Si credeva che se fosse stato il popolo stesso a dare le regole,  queste sarebbero state per definizione giuste e rispettate e Si delinea così:
 Un’Idea di Norma Generale: Uguale per tutti;
 Astratta: Ovvero applicabile a ogni situazione concreta (contrariamente a quanto accade nei sistemi di Common Law)
J. R. Portalis individua allo stesso tempo 2 parametri fondamentali per scrivere le regole giuridiche: In cui:
1)Semplificare: Tutto anche a costo di essere superficiali;
2)Impossibilità: Di prevedere ogni cosa
Egli sostiene infatti che il compito della legge sia quello di Fissare, da prospettive ampie, le massime generali del diritto, e nel quale
Piuttosto compete ai magistrati e ai giuristi di penetrare lo spirito delle leggi e su di esso indirizzare l’attività interpretativa”.
In linea di massima per una regola di formazione giudiziaria: Cioè desunta da un “precedente”, non necessariamente avrà carattere
particolare e concreto, che potrebbe invece avere una regola di provenienza legale ad Ex:  Leggi / Provvedimenti e Da questo grande
sistema di regole sarebbe da distinguere: Quello delle norme: Che apparterrebbero al sistema delle fonti del diritto, in ragione della forma
che le regole stesse assumono, perché infatti, solo e soltanto una regola col ruolo di Norma Fondamentale ha attribuito loro la capacità di
innovare l'ordinamento producendo diritto, e In Altre Parole:  L’insieme delle fonti del dritto è definito da un’altra norma, estranea
all’insieme, capace di rendere le regole lì contenute norme giuridiche produttive di effetti nell’ordinamento.
Le Norme non sono nient’altro che interpretazione: Ovvero l’interprete, una volta individuato dove reperire gli enunciati che lo vincolano,
procederà dunque a ricercare le norme da applicare al caso concreto a lui presentato attraverso la sua attività ermeneutica, in cui  Ogni
atto legislativo  contiene infatti una pluralità di regole, tante quanti i significati che l’enunciato può assumere nella mente dello stesso
interprete, in cui questi sceglierà la regola che risulti più idonea a indirizzare l’attuazione della giustizia sostanziale, ma qualora non
rinvenga tale norma convergente nell'enunciato, gli si apriranno due possibili soluzioni:
 O sollevare incidente di legittimità costituzionale
 O rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'UE.
Principi Costituzionali: Ovvero principi condivisi dall’unanimità delle persone, che stanno alla base della convivenza. La loro forma scritta
funge da garanzia di rispettabilità (non dove la forma sia ovviamente orale, come ad esempio in Gran Bretagna), n cui L’interprete deve
applicare la forma così da dare attuazione a questi principi, che si trovano per la maggior parte nella Costituzione stessa, e alcune norme
inseribili nella Costituzione non sarebbero tuttavia condivise dall’unanimità, e per questo motivo alcuni diritti di questo genere si trovano
nella CEDU e nella Carta di Nizza.

Le Conseutidini: Ovvero Usi: Cioè fatti normativi Ex: Educazione o Moda.


Il concetto cardine sono due:
N.1 Diuturnitas: Comportamento ripetuto in un determinato posto, indica il fatto che la consuetudine è osservata nel corpo sociale in
maniera molto diffusa e duratura;
N.2 Opinio Iuris Seu Necessitatis(opinione che sia regola giuridica): E l’attribuzione di valore giuridico agli usi, in cui sa che non sono un
diritto in senso stresso, ma li si osserva ugualmente, e una scelta puramente libera e  consapevole, in cui Alla base c’è quindi un circolo
vizioso: Nel quale il comportamento si segue in quanto ritenuto doveroso, ma è proprio perché “ritenuto” tale che a ben
vedere “è” doveroso, e la regola è infatti divenuto norma giuridica e come tale richiede di essere osservata.
La Conseutidini si Distingue:
• Consuetudini Secundum Legem:  Ovvero consuetudini richiamate da leggi, ed e consentito farvi riferimento per motivare la decisione di
una controversia quando richiamate da enunciati scritti;
• Consuetudini Praeter Legem: Ovvero consuetudini al posto di leggi, che secondo alcuni sarebbe possibile farvi riferimento per motivare
la decisione di una controversia quando gli enunciati non contengano la norma adatta a dedicare la controversia stessa;
• Consuetudini Contra Legem: Ovvero consuetudini contrarie a leggi, che spesso nascono da controversie sul fatto che, se per uso, una
regola non viene osservata, allora questa sarebbe da considerarsi abrogata, ma ovviamente non è così.
Anche se le Norme Consuetudinarie: Non possano desumersi da enunciati scritti questo è infatti il Proprium che le caratterizza rispetto a
tutte le altre e si avverte l’esigenza di facilitare l’interprete registrando per iscritto, da parte di esperti appositamente incaricati, certi
comportamenti ripetuti e diffusi per renderli più facilmente conoscibili e si tratta delle Raccolte Ufficiali di Usi Pubblicati da Enti o Organi
Autorizzati in specie dalle Camere di Commercio.

Sezione II La Codificazione
I Codici: Il movimento della Codificazione: E ispirato alla necessità di riordinare gli enunciati in maniera sistematica, in base a criteri il più
possibile chiaramente definiti e ragionevoli, e si origina in Europa circa dalla metà del XVIII secolo.
L’idea di base è raggruppare in un volume unico, “codex”, l’insieme di regole necessarie e sufficienti per comporre potenzialmente
qualsiasi lite nell’ambito del diritto privato, e a questa unicità del testo normativo corrisponde una consultazione più agevole,
ma soprattutto l’idea di assicurare pari trattamenti giuridico a situazioni eguali, e A questa impostazione non può quindi essere ascritto
compiutamente il ALR cioè diritto generale territoriale per gli stati del regno prussiano per 2 Motivi Fondamentali:
A) Da una è Parte: Non vi si rinviene una netta distinzione tra gli ambiti disciplinari;
B) Dall’Altra Parte: Perché vi si trovano nettamente distinti gli stasi soggettivi di nobiltà, cittadini e contadini.
Poi vi sono veri esempi di codificazione furono:
• Code Civile Francia 1804: E il primo codice definibile tale in senso stretto, sarà successivamente emendato da Napoleone e difatti
prenderà il nome di “Code Napoleon” dal 1807 circa, poi L’opera si deve soprattutto a Portalis e si compone dei classici 3 libri: Persone /
Beni e Modificazioni /Modalità di acquisto della proprietà.
Con la Restaurazione tuttavia, il codice civile viene abrogato e restaurato il diritto romano, ma se ne sente ancora l’esigenza, e difatti
nel 1840 il code civile viene reintrodotto, grazie alla sua caratteristica chiarezza e al suo vantaggio di rendere maggiormente controllabile
l’operato dei giudici;
• BGB Germania: Dopo un primo progetto frutto di ben 13 anni di lavoro poi criticato sotto vari aspetti, dal 1 gennaio 1900 entra invece in
vigore il codice civile tedesco, detto BGB (Bürgerlich Gesets Buch), con la conseguente abolizione definitiva del diritto romano.
Il BGB si compone come uguale e contrario del code civile francese, con 4 libri più 1 che sono:
 Allgemeiner Teil: Cioè parte generale, contenente l’apparato concettuale alla base della disciplina degli altri libri e la presunzione di
essere perfetto, preciso, e di prevedere ogni cosa, diventando inevitabilmente molto complesso;
• Codice Civile Italia: Un primo codice, traduzione della versione francese, viene introdotto nel 1806 nelle regioni del Regno d’Italia
di origine napoleonica: Come in Francia, questa codificazione sopravvive la caduta di Napoleone, ma solo in alcune province (in altre
è prontamente sostituito da codici che lo imitano), Un’eccezione importante è il lombardo-veneto, dove nel 1816 entra in
vigore la traduzione del codice austriaco, di non pari concisione rispetto alla versione francese.
Con la nascita dell’Italia, sin dal 1859 vengono insediate varie commissioni per elaborare un codice adatto al nuovo Regno unito:  La prima
versione del cc italiano è infatti del 1865 ed è sostanzialmente un’innovazione del code napoleonico, entrerà in vigore il 1 gennaio 1866,
mentre risale invece al fascismo il progetto di redarre 5 codici:
 Del 1930: Sono il Codice Penale e di Procedura Penale (primo tutt’ora vigente);
 Del 1940: Il Codice di Procedura Civile quasi interamente ad opera di Calamandrei;
 Del 1942: Il Codice Civile, che ingloba anche il previsto codice commerciale, ed è frutto di un’unificazione e coordinamento dei singoli
libri portati a termine in momenti diversi.
Nel quale Il codice civile si compone di 6 parti che si chiamano libri, questi libri sono premessi una ventina di articoli che richiamano
preleggi (disposizioni sulla legge in generale), dopo questi 16 articoli delle preleggi inizia il vero e proprio codice civile:
I Libro: Persone e Famiglia;
II Libro: Successioni per causa di morte;
III Libro: Proprietà e altri diritti sulle cose;
IV Libro: Obbligazioni e i Contratti;
V Libro: Non fa parte del diritto privato secondo confini universitari essa disciplina dell’impresa, delle società e del diritto di lavoro;
VI Libro: Della Tutela dei diritti e contempla alcuni istituti che in vario modo servono per realizzare e per dare tutela ai diritti previsti nei
libri precedenti

Sezione III L’interpretazioni e le Situazioni Giuridiche


L’art. 12 delle Disposizioni sulla legge in generale, l’analogia e la giurisprudenza: L'art 12 è fondamentale nel campo dell'interpretazione
della legge: Vi si richiede che nell’applicare la legge, non le si attribuisca altro senso “che quello fatto palese dal significato proprio delle
parole secondo la connessione di essere e dalla intenzione del legislatore, e quindi Bisogna interpretare dunque con riguardo alle parole, in
modo tale che queste costituiscano una garanzia per il cittadino, Ma le parole sono di per sé ambigue, data l’ampiezza delle aree
semantiche, e per l’interprete sarà dunque necessario ricercare la Ratio Legis: Ovvero il significato profondo della norma, unico che ne
garantisce l’interpretazione corretta, che corrisponde alla intenzione del legislatore.
Tradizionalmente si usa Distinguere:
A) Interpretazione Letterale: Quando la ricerca della norma nell’enunciato è molto agevole, visto che vi è corrispondenza tra ambito
semantico dell’enunciato e norma;
B) Interpretazione Restrittiva e Estensiva: Quando la ricerca della noma richiede un ragionamento più complicato, perché si deve
restringere l’ambito semantico dell’enunciato o lo si deve allargare, si parla di interpretazione restrittiva o al contrario estensiva;
C) Interpretazione Storica: Quando nel valutare l’enunciato si guardi alla sua genesi, cioè alla formazione del testo.
D) Interpretazione Adeguatrice e quella Evolutiva: Non sono altro che la riproposizione di quanto detto sin qui.
Domanda: Come si fa a ricercare la norma quando essa non sia rinvenibile nel perimetro semantico degli enunciati? Risposta: In sistemi
chiuso come il nostro, ove l’interprete si trova in genere ad applicare disposizioni scritte in forma di proposizioni generali ed astratte, la
questione si rivela particolarmente interessante in quanto L’art 12: Consente di guardare ad enunciati riguardanti casi simili o materie
analoghe, se ciò conduca a ritrovarvi una norma che consenta di risolvere la controversia in maniera conforme ai valori rinvenibili nella
Costituzione e nei trattati sull’Ue, in cui:
 L'art 14 individua delle eccezioni a queste regola: L’analogia è infatti preclusa:
A) Per le Leggi Penali: Che prevedono fattispecie criminose;
B) Per quelle che Hanno carattere e portata eccezionale
Essendo che queste due categorie derogano a un principio per assolvere finalità precise, non avrebbe senso servirsi di quella deroga per
realizzare altre e differenti finalità, facendo di un’eccezione appunto una regola e Appunto L’interprete: Di fronte alla difficoltà di
applicare l’enunciato ai fatti giuridici controversi, può inoltre valersi della giurisprudenza, i quali si trovano variamente recepiti nelle
decisioni della Corte di cassazione: La Corte di cassazione quale organo supremo della giustizia ha il compito di assicurare l’esatta
osservanza e l’uniforme interpretazione della legge e l’unità del diritto oggettivo nazionale. In sostanza, da un lato è chiamata a
determinare, in relazione a determinati fatti giuridici, l’esatta applicazione dell’enunciato, dall’altro è tenuta a ricomporre all’unità le
differenti interpretazioni date agli enunciati dai diversi giudici dispersi sul territorio nazionale e ll ruolo assoluto della Corte nel sistema: è
riconosciuto dall’art. 111 Cost: Che ammette chiunque a ricorrere in cassazione per violazione di legge contro le sentenze e contro i
provvedimenti sulla libertà personale.

I Fatti, Gli Atti e i Negozi Giuridici. I Diritti Potestativi e L’onere: Come detto la Norma Giuridica: Misura un accadimento o una situazione:
Quanto viene misurato si chiama in generale Fatto Giuridico: Una categoria all’interno della quale si possono a loro volta distinguere i Fatti
Naturali: Quando gli accadimenti o le situazioni possono essere considerati indipendenti dalla volontà consapevole di una persona, e i 
Fatti Umani: Più comunemente  Atti Giuridici: Nel quale essi Anche sono distinguibili in due categorie fondamentali che sono:
 Atti Giuridici Leciti: Possono essere distinti in atti meritevoli, o immeritevoli quando pur non essendo espressamente riprovati
dall’ordinamento siano diretti a realizzare interessi non coerenti con quelli della collettività. Gli Atti Giuridici Leciti possono a loro volta
essere qualificati in:
A) Atti Giuridici in Senso Stretto: Quando la norma richiede che siano posti in essere in maniera consapevole e volontaria, ma non si
pretende ch’essi siano diretti a disciplinare gli interessi di chi li pone in essere per l’avvenire e ad Ex: Le dichiarazioni rese da un testimone
ecc;
B) Atti Giuridici Negoziali: Quando la norma non si limiti a misurare soltanto la consapevolezza e la volontà dell’atto in capo all’agente e
nella specie consiste in una dichiarazione o in un semplice comportamento, ma anche la consapevolezza e la volontà di lui quanto agli
effetti pratici che l’atto sia diretto a produrre, in cui tali effetti consistono nel dettare per l’avvenire regole riguardanti i propri interessi
patrimoniali come accade ad Ex: Nel testamento o nel contratto.
 Atti Giuridici Illeciti: Viene negato di produrre gli Effetti Precettivi: Che la parte si riprometteva di realizzare, quindi gli effetti pratici che
le parti intendevano realizzare non si trovano recepiti dall’ordinamento.
Per la realizzazione di un determinato interesse, infine, viene riconosciuto talvolta a un determinato soggetto di produrre con un proprio
comportamento effetti giuridici predeterminati dalla norma, anche se ciò può comportare conseguenze sfavorevoli per altri soggetti, E
allora in questo caso si parla:
Diritto Potestativo: Ovvero la possibilità riconosciuta a un soggetto di produrre con un proprio comportamento Effetti Giuridici
predeterminati dalla norma per la realizzazione di un determinato interesse, anche se ci potrebbe comportare conseguenze sfavorevoli
per terzi (la situazione di chi subisce l’esercizio di potere è detta “soggezione”).
L’Esercizio del Diritto Potestativo: Avviene, a seconda dei casi, con una dichiarazione espressa o tacita, con un comportamento, attraverso
un’istanza amministrativa o ancora tramite una domanda giudiziale diretta a conseguire una sentenza.
La Figura dell’Onere o Obbligo Potestativo: Con la quale si indicano le modalità, o il procedimento, con cui si chiede al soggetto di porre in
essere un determinato atto giuridico, quando intende realizzare un certo effetto, e Così si dice che ha l’onere di trascrivere un atto: Cioè di
seguire il procedimento pubblicitario regolato dagli artt. 2643 ss.

Le Vicende, L’Obbligo e le Situazioni Soggettive Correlate:


1)Vicende: Ovvero e quanto agli Effetti Prodotti dai negozi giuridici, questi sono generalmente detti  Vicende, a loro volta:
 Costitutive: Valutazione di un certo comportamento selezionando tra le varie condotte che il soggetto può tenere l’unica che verrà
considerata doverosa
 Modificative: Modificazione della qualità del comportamento atteso dal soggetto, ma mantenendone la doverosità
• Estintive: Concessione al soggetto di sceglier liberamente che comportamento osservare
In ogni caso, ai minimi termini questi effetti si risolvono sempre in un obbligo di osservare un certo comportamento, e la posizione in cui si
trova il destinatario dell’obbligo è detto  Diritto Soggettivo.
2)L’obbligo: A cui un soggetto è tenuto, e la coattività, che ne assicura la doverosità, si giustiziano qui perché sono correlati a un interesse
ritenuto meritevole di protezione giurisdizionale da una norma.
L’interesse si presenta allora come il fondamento e il limite dell’obbligo: E infatti previsto solamente nella misura in cui consente la
realizzazione di bisogni e valori giudicati meritevoli dall’ordinamento.
3)Differente è il Concetto di Potestà che esprime la Situazione Giuridica: In cui la doverosità d’agire è indirizzata alla realizzazione di un
interesse condiviso da un destinatario determinato con la collettività, mentre nel caso del diritto soggettivo, destinatario dell’obbligo è
colui portatore di bisogni o valori da realizzare.
La Titolarità delle Situazioni Soggettive e le Vicende Traslative: Il collegamento tra un soggetto e una determinata situazione giuridica
soggettiva in capo a lui si esprime come “titolarità”: specificatamente, “appartenenza” se il legame è attuale, “spettanza” se unicamente
virtuale. Ogni persona vivente, per il principio di uguaglianza, ha la possibilità di assumere su di sé situazioni giuridiche soggettive, ha cioè:
Capacità Giuridica: Che si acquista con la nascita e si perde con la morte.
Poi vi sono i casi da analizzare singolarmente che sono:
A) Persone Giuridiche: Qualora l’attitudine ad acquistare situazioni giuridiche in capo a sé sia riconosciuta a centri di imputazione
differenti dalle persone fisiche;
B) Situazioni Adèspoti: Qualora la situazione giuridica sia priva di titolare e la mancanza non comporta infatti l’estinzione;
C) Vicende Traslative (o successioni): Qualora una persona subentri a un’altra in una situazione giuridica, che appunto si trasferisce da un
titolare all’altro senza modificazioni della situazione stessa, e Chi perde La Titolarità: E detto Dante Causa; mentre Chi La Acquista: 
Avente causa o successore A seconda della natura dell’atto o del fatto che dà causa alla vicenda, si distingue tra vicende successorie inter
vivos e mortis causa, rispettivamente “tra vivi” e “a causa di morte” e tra vicende a titolo universale e a titolo particolare, a seconda che la
traslazione riguardi l’universalità o solo una quota dei diritti di un soggetto, ma tuttavia, le vicende tra vivi possono essere esclusivamente a
titolo particolare, a differenza di quelle a causa di morte

Sezione IV La Tutela dei Diritti e Le Prove


Le Situazioni Giuridiche e L’Azione: La protezione giurisdizionale delle posizioni giuridiche soggettive è veramente articolata, in ragione
della struttura delle situazioni: In cui si chiama Azione: Ovvero lo strumento con il quale si domanda la protezione giurisdizionale della
situazione stessa. Situazione Soggettiva ed Azione non devono essere confusi: Domanda: Questo Perché? Risposta: Poiché può
domandare protezione anche chi non sia titolare della situazione soggettiva, anche se in tal caso la protezione gli dovrà essere negata.
Il titolare del Diritto Soggettivo può esercitarlo senza il bisogno di ricorrere al giudice, e questo quando l’obbligato tenga spontaneamente
comportamento dovuto: Di fronte a due situazioni collegate nel rapporto giuridico, il titolare di quella che risulta prevalente non può
tuttavia costringere l’altro a tenere quel comportamento ma deve confidare sulla ragione e sulla libera volontà di lui, che gli dovrebbero
consigliare di cooperare e tenere il comportamento dovuto.
L’azione: E al contempo presupposto e limite per l’esercizio del potere giurisdizionale, giacché la cooperazione dell’obbligato si consegue
coattivamente, soltanto se sia stata domanda al giudice con le forme stabilite dal codice di procedura civile, mentre non può essere
somministrata ufficiosamente, ossia quando non sia stata appositamente richiesta, e Come Afferma L’art. 2907: In quanto stabilisce
infatti che alla tutela giurisdizionale dei diritti provvede L’Autorità Giudiziaria: Così precludendo a chiunque altro di provvedervi, come
alla pubblica amministrazione o allo stesso titolare in via di autotutela, su domanda di parte, vietando appunto l’iniziativa ufficciosa
del giudice, in cui sarà possibile intervenire anche su istanza del pubblico ministero o D’Ufficio unicamente quando la legge lo dispone, E a
Questo Proposito L'Art 2909: Essa parla di Cosa Giudicata per indicare:
 Sia che il processo di formazione della sentenza si è esaurito (c.d. “giudicato formale”);
 Sia il Vincolo di Irretrattabilità dello stesso accertamento tra le parti, gli eredi e gli aventi causa: In cui ogni ulteriore accertamento sul
medesimo rapporto da parte di qualsiasi altro giudice è ora precluso, assicurando così per il futuro l’esito del processo (c.d. “giudicato
sostanziale”). All’accertamento contenuto nella sentenza si può accompagnare l’attribuzione a una delle parti dell’Azione Esecutiva: Che
consente il soddisfacimento coattivo del diritto soggettivo portato in giudizio attraverso l’espropriazione forza dei beni del debitore o
L’Esecuzione in Forma Specifica: In questi casi si parlerà di Sentenze di Condanna .

Il Divieto di Non Liquet e la decisione sul fatto incerto: L’esercizio dell’Azione: Presuppone che in capo a chi la esperisce cioè all’attore,
l’affermazione che in capo a lui si è originata una certa situazione giuridica favorevole per la quale domanda protezione giurisdizionale
Ovvero più Analiticamente:
A) Che uno o più fatti giuridici si siano verificati nella realtà fenomenica;
B) Che una norma ne abbia valutata la rilevanza e l’efficacia.
La ricerca e l’applicazione della norma, che riconosce efficacia ai fatti allegati, compete al giudice per la regola Iura Novit Curia: Ovvero
il giudice conosce le norme giuridiche; Però dipende dalla parte medesima convincere il giudice stesso quanto alla circostanza:
A) Ossia che i Fatti o Atti o Negozi Allegati: Si sono concretamente verificati;
B) Dal Canto suo la Controparte: Ovvero il convenuto potrà, nel difendersi, tentare di indirizzare la ricerca e l’applicazione della norma in
senso differente da quanto viene prospettato dall’attore e contestare che i fatti gli atti o i negozi allegati si siano verificati nella realtà
fenomenica;
C) Lo stesso convenuto afferma poi: Attraverso un’eccezione sostanziale o di merito che i fatti allegati dall’attore si sono verificati ma
risultano attualmente inefficaci, a causa di un altro fatto contestuale a quello allegato (c.d. fatto impeditivo) oppure di un fatto
sopravvenuto a quello allegato dall’attore che lo ha modificato (c.d. fatto modificativo) o estinto (c.d. estintivo).
Domanda: Come fare a convincere il giudice in merito alla verità dei differenti fatti allegati dalle parti? Risposta: Come
formulato chiaramente dall’art 115: In linea generale egli è tenuto a formare il proprio convincimento sulla verità dei fatti stessi se questa
sia contestata dall’attore o dal convenuto esclusivamente sulle prove proposte dalle parti, con le forme stabilite nel codice di procedura
civile e dovrà inoltre dare conto della motivazione che lo hanno indotto a ritenere che un fatto allegato si è effettivamente verificato
oppure no, Può tuttavia darsi che il giudice, chiamato a decidere la lite: Ovvero quando dubiti che uno o più tra i atti allegati dalle parti si
siano verificati, perché le parti non ne hanno offerto la prova, o pur avendola offerta, non siano riusciti a convincerlo e in tali casi al giudice
è vietata la decisione di non liquet : In cui il giudice non può cioè rifiutarsi di decidere ammettendo di non aver raggiunto un pieno
convincimento quanto all’effettivo verificarsi dei fatti allegati dalle parti, però Il giudice è infatti obbligato ad assumere una decisione,
valendosi in questi casi della regola implicitamente Codificata all'art 2697: Un fatto non provato deve considerarsi un fatto non accaduto.
La prova dei fatti giuridici: Il convincimento del giudice deve formarsi sulle prove proposte dalle parti, sempre che i fatti non risultino
incontroversi tra le parti stesse che non li hanno contestati, ove Fanno eccezione soltanto i Fatti Notori: Che il giudice può porre a
fondamento della decisione senza bisogno di prova, ovvero fatti noti alla generalità di persone di media cultura nel luogo e nel momento in
cui si svolge il processo. Il Mezzo di Prova: E ciò che fornisce al giudice l’esperienza di un fatto Il singolo mezzo di prova entra nel processo
e a determinare la struttura, l’ammissibilità e l’efficacia, nel quale: Il giudice valuta i singoli mezzi di prova secondo il suo apprezzamento,
cioè attraverso la sua esperienza e il suo raziocinio, ed eventualmente potrà ricorrere:
 A nozioni Tecnico Scientifiche;
 A un esperto ovvero ad unconsulente tecnico d’ufficio.
Inoltre esistono ipotesi eccezionali dove gli enunciati legislativi predeterminano l’efficacia di alcuni mezzi di prova: Essi sono così sottratti
alla libera valutazione del giudice, il cui compito viene semplificato. Si distinguono i Mezzi di Prova che sono:
A)Mezzi di Prova Precostituiti: Ovvero cose preesistenti al processo le quali forniscono al giudice la rappresentazione o raffigurazione del
fatto controverso ;
B)Mezzi di Prova Semplici: Ovvero che si formano durante il processo grazie ad un apposita attività:
 Prova Testimoniale;
 Giuramento e Confessione Giudiziale: Ove la rappresentazione del fatto controverso discende da una dichiarazione sul fatto a opera di
un terzo o della parte).

Prova Documentale: Nelle Prove documentali e possibili distinguere:


 Un Elemento Materiale: Ovvero la carta, il codice binario che fornisce l’immagine o il suono del fatto e così via;
 Un Elemento Intellettuale: Ossia il contenuto, ciò da cui deriva l’esperienza del fatto stesso.
Per fornire la rappresentazione di un fatto controverso: Il documento deve anzitutto essere attribuito al soggetto che l’ha formato.
La questione è semplificata dalla legge: Se il documento reca una sottoscrizione, poiché appunto L’art. 2702: In cui attribuisce l’insieme
delle dichiarazioni contenute nel documento a chi appunto vi ha apposto la firma è infatti regola di comune esperienza che si ponga la
propria sottoscrizione a quelle dichiarazioni che si intende far proprie e Allo scopo la sottoscrizione è data per vera e quindi il giudice non
può dubitare della provenienza delle dichiarazioni di chi l’ha sottoscritta in tre casi:
I Caso: Quando sia autenticata, cioè quando un notaio o un altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato attesti che la sottoscrizione è stata
apposta in sua presenza;
II Caso: Quando sia stata riconosciuta, anche tacitamente, da colui contro il quale la scrittura è stata prodotta in giudizio;
III Caso: Quando sia stata verificata giudizialmente.
La data della scrittura privata non autenticata nel diritto privato è di significativa importanza può essere contestata da una delle parti, in
tal modo costringendo l’altra a darne la prova. Tra le parti della scrittura stessa, la prova della data può essere fornita con qualsiasi mezzo
e, se la scrittura sia stata riconosciuta o verificata, la data appostavi si ha per provata, salvo prova contraria.
Invece, qualora la controversia sia insorta tra chi ha sottoscritto la scrittura e un terzo, la data è provata:
N.1: Dal giorno in cui sia stata registrata;
N.2: Dal giorno della morte o sopravvenuta impossibilità fisica di chi ha apposto la sottoscrizione;
N.3: Dal giorno in cui il contenuto della scrittura è riprodotto in atti pubblici;
N.4: Dal giorno in cui si verifica un altro fatto che stabilisce in modo ugualmente certo l’anteriorità della formazione del documento
Poi ci sono gli Strumenti che possono essere:  
 Telegramma: Per accertare che chi figura come mittente effettivamente abbia chiesto l’invio di quel telegramma e con quel particolare
contenuto, entra in gioco la presunzione il testo si presume, sino a prova contraria, conforme all’originale anche se il mittente abbia
fatto “collazionare” il testo per evitare errori di trasmissione (art 2706);
 Carte e Registri Domestici: In genere non arrecano sottoscrizione, ma fanno comunque prova contro chi li ha scritti quando enunciano
un pagamento ricevuto o contengono l’espressa menzione che l’annotazione è stata eseguita per supplire alla mancanza di titoli in favore
di chi è indicato come creditore (art 2707), Regola analoga vale per l’annotazione fatta dal creditore in calce, margine o a tergo di un
documento, in suo possesso e non sottoscritto, quando accerta la liberazione del debitore, o annotazione del medesimo tipo su una
quietanza o su un esemplare del documento del debito posseduto dal debitore (art 2708);
  Riproduzione Meccaniche/ Fotografiche / Informatiche / Registrazioni Fonografiche ecc..: Anche in questo caso il problema è di
paternità, datazione e ricostruzione e attendibilità del contenuto e L'art 2712: Chiarisce che formano piena prova se colui contro il quale
sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime, Ma il giudice convinto dell’imputazione e della genuinità
nonostante il disconoscimento, può fondare la propria decisione anche soltanto sulla riproduzione;
 Copie Fotografiche di un Documento:  Hanno la stessa efficacia probatoria dell’originale, salvo che siano state disconosciute e sempre
che la loro conformità all’originale non sia attestata da un pubblico ufficiale, perché in tal caso per disconoscerle è necessario promuovere
la querela di falso (Art 2719).

L’Atto Pubblico: Esso come dice l’Art 2699: L’atto Pubblico e il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o altro pubblico
ufficiale e Ad Ex: Quello di stato civile autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato.
L’Atto Pubblico: E un mezzo di prova legale, poiché al giudice è precluso ogni apprezzamento (si parla di pubblica fede) in ordine alle
seguenti circostanze che vanno assunte per vere anche se ne dubitasse, ovvero:
A) La provenienza del documento dal Pubblico Ufficiale che appare averlo formato;
B) Dichiarazione delle parti;
C) Fatti che il Pubblico Ufficiale dichiara di aver compiuto;
D) Fatti che il Pubblico Ufficiale dichiara che siano avvenuti in sua presenza;
E) Data e Luogo in cui l’atto risulta formato.
L’Incontestabilità delle circostanze appena enunciate: Agevola e rende quindi più spedite le controversie e anche per questo si dice che il
notaio svolge una funzione antiprocessuale, poiché limita il numero delle situazioni in cui può essere necessario rivolgersi al giudice.
Sono tuttavia necessarie tre precisazioni:
N.1: La Fede Privilegiata dell’Atto Pubblico: Riguarda soltanto le circostanze enumerate, tutte le altre restano sottoposte al prudente
apprezzamento del giudice;
N.2: Il Documento formato da un Pubblico Ufficiale: Che sia incapace, incompetente o senza l’osservanza delle formalità prescritte, vada
considerato alla stregua di una scrittura privata, quando sia stato sottoscritto dalle parti;
N.3: L’incontestabilità delle Circostanze sopra elencate può essere superata attraverso un’apposita domanda di accertamento: Viene
Detta: Querela di Falso: Con la quale si chiede al giudice di stabilire l’efficacia del giudicato che una o più tra le circostanze stesse è falsa.
Vi sono dei casi in cui:
1) Quando la Querela viene Rigettata della Sentenza di Rigetto: Viene fatta menzione sull’originale del documento a cura del cancelliere
e la parte che l’ha proposta viene condannata a una pena pecuniaria di importo modesto;
2) Quando invece la Querela viene Accolta: Ne viene ordinata la cancellazione totale o parziale, secondo le circostanze e, se è il caso, la
ripristinazione o la riforma dell’atto o del documento, con la prescrizione del modo con cui deve essere eseguita.

La Testimonianza e la Confessione: In cui:


1) La Testimonianza: E la narrazione che un terzo estraneo alla lite (il nostro sistema non conosce infatti la testimonianza della parte) in
cui espone al giudice dopo aver prestato giuramento e che riguarda la verità di un fatto di cui è a conoscenza o di cui altri l'hanno
informata, e La Testimonianza e una prova liberamente apprezzabile dal giudice, in cui la prova testimoniale può:
 Non essere ammessa come dice Art 2722: Ha per oggetto patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento, per i quali si alleghi che
la stipulazione è stata anteriore o contemporanea” 
 Invece ammessa come dice Art 2723: Di patti aggiunti o contrari al documento nel quale si assumano posteriori, a patto che sia
verosimile L’Aggiunta o Modificazione verbale successiva avendo riguardo “alla qualità delle parti, alla natura del contratto e a ogni altra
circostanza;
 Per l'art 2724: La testimonianza è tuttavia ammissibile in ogni caso:
1)Quando vi è un principio di prova per iscritto;
2)Quando il contraente è stato nell’impossibilità morale o materiale di procurarsi una prova scritta;
3)Quando il contraente ha senza sua colpa perduto il documento che gli forniva prova
La Prova Testimoniale non è ammissibile per i contratti, per il pagamento e per la remissione del debito, salvo che il contraente non abbia
senza colpa perso il documento che gli forniva la prova:
Quando il valore dell’oggetto eccede i 2,58 euro
Quando è richiesta la forma scritta a pena di nullità o è richiesta dalla legge o dalla volontà delle parti la prova per iscritto
2) La Confessione: Essa e una dichiarazione di scienza che la parte fa di un fatto giuridico davanti al giudice detta Confessione Giudiziale,
Oppure fuori dal processo alla parte o a un terzo detta Confessione Stragiudiziale. In cui:
 Quanto alla Confessione Giudiziale: Questa può essere spontanea o provocata mediante interrogatorio formale reso nel processo in
cui art 2733 dice che: E mezzo di prova legale, e non è dunque sottoposto al libero apprezzamento del giudice;
 Quanto alla Confessione Stragiudiziale: Vale la medesima regola quando la confessione sia resa alla parte o a chi la rappresenta in cui
Art 2735.1 dice che: Tuttavia, per poterla introdurre nel processo sarà necessario incorrere alla prova documentale o testimoniale.
In genere la Confessione ha Carattere Inscindibile: Cosicché le dichiarazioni aggiunte di altri fatti o circostanze, tali da infirmare l’efficacia
della confessione stessa o di modificarne o estinguerne gli effetti, fanno egualmente prova piena se contestate dall’altra parte, e in questo
caso, l’efficacia probatoria è sempre rimessa al prudente apprezzamento del giudice, così come accade quando la confessione
stragiudiziale è resa a un terzo o è contenuta in un testamento.
Infine, la Confessione può essere “revocata”, cioè resa Inefficace da un Atto Sopravvenuto: Ovvero uando sia stata determinata da un
errore di fatto in cui è necessario dimostrare attraverso la prova che il fatto non è vero ma il confidente lo aveva erroneamente creduto
tale, oppure la dichiarazione gli sia stata estorta con minaccia (art 2732).

Il Giuramento e Le Presunzioni: L’onere della prova prevede che si consideri non verificato tutto ciò che non sia in grado di provare, e al
fine di attenuare il rigore del meccanismo previsto dall’onere della prova si utilizza Il Giuramento: Da esso può dipendere la decisione
Totale o Parziale della causa, e La parte che giura viene informata riguardo:
 All’importanza morale dell’atto che sta compiendo;
 Le conseguenze penali delle dichiarazioni false.
Di conseguenza il giuramento assume la forza di prova legale. Poi vi sono vari casi come:
A) Nel Caso: In cui si provi la falsità della dichiarazione giurata fermo restando l’esito irrevocabile della sentenza civile colui che ha perduto
la causa potrà ottenere il risarcimento del danno subito in sede penale;
B) Nel Caso: In cui un soggetto decida di non giurare per i motivi più vari allora tale soggetto soccomberà secondo la massima “chi non
giura soccombe;
C) I Casi previsti dal Codice Civile: Per i quali il giuramento non produce effetti e di conseguenza non è ammesso, in cui Essi sono:
 Diritti di cui le parti non possono disporre, si pensa ad esempio alla capacità delle persone;
Un fatto illecito;
Un contratto per il quale sia richiesta la forma scritta;
Un atto pubblico avvenuto alla presenza di un pubblico ufficiale.
Il codice prevede due ulteriori strumenti atti ad attenuare il rigore dell’onere probatorio, che sono:
1) Giuramento Suppletorio: Deferito su decisione del giudice e quando la domanda o le eccezioni non sono pienamente provate, ma non
sono del tutto sfornite di prova (Art 2736 n.2);
2) Giuramento D’Estimazione: Deferito sempre su decisione del giudice per “stabilire il valore della cosa domandata, se non si può
accertare altrimenti.
L’intervento del giudice tendenzialmente pare contrario ai dettami dell’articolo 111 comma 2 della Costituzione il quale prevede che il
giudice debba essere imparziale, e di conseguenza il giuramento suppletorio e estimazione sono usati ove si renda strettamente
necessario.
Le Presunzioni Semplici: Che non sono propriamente mezzi di prova, ma che indicano i ragionamenti che partono da un fatto provato o
incontroverso, e A partire da un fatto si perviene al convincimento della veridicità di un altro fatto collegato al primo mediante le
presunzioni. Le Presunzioni Semplici consentono ampia autonomia al giudice e di conseguenza non sono ben viste dal legislatore. Al fine di
limitare le presunzioni il giudice le ammette solo qualora siano gravi, precise e concordanti, e Un Ex Di Presunzione Semplice: E desumere i
ricavi e il guadagno di un’azienda a partire dalle prove documentali.
Poi ci sono anche Le Presunzioni Legali: Ossia quelle che accertano un dato con forza di legge e un Ex: La prova di aver acquistato il
possesso di una cosa implica anche quella della buona fede del possessore. Le Presunzioni Legali si dividono in:
A) Presunzioni Relative: Quando la controparte possa fornire una prova contraria;
B) Presunzioni Assolute: Quando la controparte non riesca a fornire una prova contraria.

Sezione 5 Le Prescrizione e Le Decadenze


La Prescrizione Estintiva e il Non Uso: Le situazioni Soggettive: Consistono essenzialmente in un Obbligo: Esso è un comportamento
che la norma seleziona, nel quale l’obbligo è giustificato dalla tutela di un bisogno giudicato meritevole dall’ordinamento, e Nel caso in cui
le motivazioni che originavano la tutela vengano meno: Allora l’obbligo si potrà considerare estinto.
Se il Titolare del Diritto Soggettivo Come Dice Art L'art 2934 : Mostra per un lasso di tempo dettato dalla legge disinteresse per la tutela
del suo diritto allora si enuncia l’estinzione di “ogni diritto” per prescrizione quando il titolare non lo eserciti per il tempo determinato dalla
legge. La Prescrizione non può essere modificata: Né da un contratto / Né da un testamento.
L’Effetto Estintivo può essere evitato: Con la Rinuncia della parte che risulta obbligata a causa del diritto soggettivo.
L’Estinzione dispiega i suoi effetti: Solo quando la parte che trae beneficio dall’estinzione degli stessi decida di servirsene e In tal caso si
domanderà al giudice di verificare la prolungata inattività del titolare, inoltre il codice prevede che la prescrizione non sia rilevabile dal
giudice di ufficio, e Ad Ex: Il debitore deve provare la sussistenza dei fatti che costituiscono il fondamento della prescrizione.
L’effetto Estintivo riguarda tutti i diritti soggettivi, ad eccezione:
 Della Proprietà;
 Delle Situazioni Soggettive Non Patrimoniali;
Quelle Patrimoniali ma non Disponibili.
In questi casi non è sufficiente tener conto esclusivamente dell’interesse del titolare, ma anche degli interessi generali ad esempio se un
bisognoso non potesse ricevere gli alimenti dai famigliari ciò graverebbe sull’intera collettività. Il codice desidererebbe dettare una
disciplina che riguardi interamente il fenomeno giuridico in cui:
1) Per quanto riguarda I Diritti Di Credito: La disciplina della prescrizione e previsto al codice è applicabile solamente a essa;
2) Per quanto riguarda i Diritti Reali: La disciplina della prescrizione va integrata con altre previsioni contenute nel terzo libro.
La Prescrizione può o non riguardare in cui:
A) La Potestà: La Prescrizione non la riguarda;
B) Le Pretese Formative / I Diritti Potestativi: Essi sono soggetti a estinzione per non uso;
C) I Diritti Potestativi: Sono soggetti a estinzione per non uso sia che siano a esercizio giudiziario che in caso contrario;
D) Le Azioni di Accertamento: Non sono soggette a prescrizione poiché sulla loro stabilità si basa la certezza dell’ordinamento, e hanno il
fine di rendere incontrovertibile la sussistenza o la consistenza di un diritto.
E) Domanda: Ci si domanda se le eccezioni siano soggette alla prescrizione? Risposta: Fermo restando che il soggetto della prescrizione non
sono le azioni bensì gli obblighi e le situazioni ad esse correlate, in questo caso la prescrizione è prevista, e di conseguenza si arriva ad
affermare che l’eccezione può risultare perpetua solamente se vi è un enunciato che lo prevede espressamente, in caso contrario anche
l’eccezione sarà soggetta a prescrizione.

La Sospensione e L’Interruzione della Prescrizione, Le prescrizioni Brevi: Il termine della restrizione inizia a decorrere dal momento in cui
l’atto che lo ha originato risulta essere rilevante e efficace, e In presenza di un fatto impeditivo il decorso della prescrizione sarà impedito,
viceversa il decorso non è impedito dall’impossibilità materiale del titolare ad esercitare il suo diritto. Analizziamo ora differenti ipotesi:
I Ipotesi: Vi sono circostanze in cui la decorrenza della prescrizione viene spostata in modo tale da consentire al titolare della situazione di
trovarsi in condizioni di esercitare il suo diritto ed E Un Ex: E il caso del termine quinquennale di prescrizione dell’azione di annullamento
de contratto concluso dal minore, termine che decorre da quando egli abbia raggiunto la maggiore età;
II Ipotesi: E quando la decorrenza della prescrizione viene sospesa a causa degli impedimenti materiali, In Cui essi sono:
 Il Minore Non Emancipato;
 L’interdetto per infermità mentale: La sospensione rimane in vigore finché non viene nominato un tutore.
La Sospensione Può:
1) Precedere il decorso del termine: Il termine sarà posticipato fino al venir meno dell’impedimento e tale procedimento Riguarda:
I Diritti di Credito: E prevista l’interruzione del periodo di prescrizione (anche nel caso di mora);
I Diritti Reali: E prevista l’estinzione della prescrizione per Non Uso ed e 20 anni;
Le Pretese Formative: Nel caso in cu avvenga il pagamento di una parte della somma dovuta la prescrizione si azzera e comincia a
decorrere ex novo in cui tendenzialmente il termine della prescrizione è 10 anni;
2) Sopravvenire al decorso del termine di prescrizione: Il decorso sarà arrestato e riprenderà solo in seguito alla cessazione
dell’impedimento stesso.
La Presunzione Presuntiva: Essa riguarda poi alcuni diritti di credito, originati da particolari contratti nominati, che il legislatore, trascorso
un certo periodo di tempo, si limita a presumere estinti a causa della difficoltà che il debitore potrebbe incontrare, dopo quel periodo, nel
dimostrare di averli pagati, e si tratta infatti di pagamenti che normalmente avvengono in contanti e di cui in genere non si conserva a
lungo la quietanza (Es. pagamento al ristorante o di una camera d’albergo). La Presunzione è Impedita: Se la parte, o il suo difensore,
ammettono che l’obbligazione non si è estinta e la presunzione stessa può essere superata dalla prova contraria solamente deferendo al
debitore il giuramento decisorio o, se è morto, ai suoi eredi, al coniuge che gli sia sopravvissuto, o ai loro rappresentanti legali, quanto alla
notizia ch’essi abbiano dell’estinzione del debito. Si
ricorda che il decorso del termine oltre il quale opera la presunzione di adempimento è sottoposto alle regole sull’interruzione e sulla
sospensione dettate per la prescrizione estintiva: Il riconoscimento da parte del debitore ha tuttavia effetto interruttivo soltanto se è
effettuato fuori dal processo e prima che il termine si sia compiuto, giacché, se occorra nel processo, costituendo ammissione, impedisce
alla presunzione medesima di operare.

La Decadenza su diritti disponibili e quella su diritti indisponibili: La decadenza può estinguere situazioni giuridiche disponibili o
indisponibili (non rinunciabili per volontà del titolare), La decadenza agisce a causa dell’inattività del titolare.
Distinguere la Decadenza dalla Prescrizione è Impossibile: Al fine di decidere se applicare le norme dettate dalla prescrizione o le norme
dettate dalla decadenza l’unica possibilità è di fare riferimento all’espressione letterale contenuta Nell’Enunciato: Qualora l’enunciato non
disponga riguardo la decadenza o la prescrizione limitandosi a prevedere un effetto estintivo per prolungata inattività allora occorrerà fare
riferimento all’eventuale disciplina dettata, nei quali Gli eventi sopravvenuti nell’asso di tempo necessario al fine di estinguere la situazione
giuridici sono insensibili alla decadenza, ma sono invece capaci di interrompere o sospendere la prescrizione, e se il titolare non vuole
l’estinzione della situazione giuridica è costretto ad esercitarla delle modalità previste dalle disposizioni.
La decadenza riguardante i diritti disponibili non è rilevabile d’ufficio dal giudice, nel quale la decadenza può essere prevista:
 Dalla Legge;
 Dal Contratti;
 Dai testamenti.
A) Mediante Contratti e Testamenti è possibile modificare la disciplina stabilita dalla legge: In cui le parti hanno la possibilità di rinunciare
della decadenza prima che si sia ricompiuta;
B) Il Contratto e il Testamento non devono introdurre: Termini di decadenza che rendano eccessivamente difficile l’esercizio della
situazione giuridica. In caso contrario la clausola sarà nulla.
C)Si può disporre mediante Contratto, Testamento o Legge: solamente dei diritti disponili.
D)Sono nulli patti e clausole testamentarie con le quali si disciplini la decadenza con riguardo a diritti indisponibili, la cui regolamentazione
è stabilita dalla legge e iI giudice in questo caso, rileva d’ufficio la decadenza può infine derivare da provvedimenti amministrativi o
giudiziari e in tal caso non può essere modificata contrattualmente e le parti non vi possono rinunciarvi

Sezione VI La Pubblicità
La Pubblicità dei fatti giuridici in generale: La pubblicità dei fatti giuridici in generale: Numerose sono le ipotesi nelle quali si prevede che
sia data pubblicità a un determinato fatto o atto giuridico, rendendolo quindi conoscibile da chiunque vi abbia interesse attraverso un
procedimento – cioè una sequenza di attività coordinate per realizzare un determinato fine – regolato compiutamente dalla legge. In cui vi
sono casi che :
A) Vi sono casi in cui alle parti è richiesto di percorrere quel procedimento, rendendo quindi pubblici determinati fatti o atti giuridici versati
in un documento. Si parla in questi casi di pubblicità notizia, e ad Ex: La sentenza di interdizione o inabilitazione deve essere annotata a
cura del cancelliere in un registro apposito e comunicata all’ufficiale di stato civile per le annotazioni a margine dell’atto di nascita, nel
quale L’omissione non inficia in alcun modo la rilevanza o l’efficacia della sentenza;
B) Vi sono poi casi in cui l’omissione del procedimento pubblicitario, o l’invalidità di alcuno degli atti capace di inficiarlo, comportano:
1) L’inefficacia Relativa del Fatto: Qui si parla Pubblicità Dichiarativa, poiché l’atto è inefficace nei confronti dei terzi ai quali l’effetto
dovrebbe essere appunto dichiarato (es. quando la legge richiede che un atto venga trascritto);
2) L’inefficacia Assoluta del Fatto: Quando l’omissione o l’invalidità di alcuno degli atti del procedimento rende il fatto, che si voleva
rendere pubblico, assolutamente inefficace e si parla di pubblicità costitutiva;
C) Va poi ricordato che in alcuni casi la conoscibilità legale del fatto da parte dei terzi, tramite il procedimento legale, rende in parte
efficace l’atto originariamente improduttivo di effetti: si parla allora di pubblicità sanante

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