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Codice civile
Il diritto dei privati è regolato dal Codice civile, che è un insieme
sistematico di norme/ regole giuridiche di comportamento che regolano il
vivere sociale. Il regio decreto n262 del 16 marzo 1942 approv il testo
del Codice civile.
La prima edizione del Codice Civile in Italia fu emanata nel 1942: furono fusi i
vecchi Codice civile e Codice di commercio in un Codice unico, che subisce
delle variazioni ogni anno.
Il testo del Codice civile è suddiviso in 6
libri: Libro I - Persone e famiglia (Artt. 1 ->
455)
Libro II - Delle successioni (Artt. 456 -> 809)
Libro III - Delle proprietà (Artt. 810 -> 1172)
Libro IV - Delle obbligazioni (Artt. 1173 -> 2059)
Libro V - Del lavoro (Artt. 2060 -> 2642)
Libro VI - Della tutela dei diritti (Artt. 2643 -> 2969)
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legge, e il ruolo del giudice sarà solo di interepretare la regola giuridica scritta
e di applicarla al caso concreto (il giudice è “bouche della Loi”). In Italia il
precedente non ha valore, ma gli avvocati ricercano comunque i precedenti
per capire il tipo di sentenza a cui potrebbero andare incontro prima di
impostare una causa, sia di difesa che di offesa. Le norme possono essere
interpretate in maniera differente da diversi giudici, motivo per cui gli articoli
non forniscono una risposta esatta per ci che sarà la decisione finale del
processo. Nessun giudice è tenuto ad attenersi ai precedenti, ma il
precedente pu servire a vedere come è stata applicata una norma.
Codici
I Codici sono leggi in cui sono raccolte tutte le norme e leggi attinenti un
determinato argomento.
Questi codici sono un lavoro di raccolta di leggi sparse nell’ordinamento e
difficilmente reperibili, soprattuto da un consumatore prima dell’era
informatica.
Sono tutte leggi di recepimento di direttive comunitarie.
A partire dagli anni 2000 sono state raccolte tutte queste leggi, in
Codici dalla facile consultazione (es. Codice del turismo, del consumo,
dei beni culturali. Queste raccolte favoriscono la razionalizzazione
dell’apparato statale.
Tipologie dei beni culturali (raccolti dal Codice dei beni culturali)
Ci sono vincoli per i proprietari di beni culturali. Per esportare un’opera d’arte
bisogna ottenere l’autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali.
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Lo Stato ha il diritto di prelazione sulla vendita dei beni culturali, ovvero
precedenza sulla vendita dei beni culturali: lo Stato ha infatti il diritto di essere
preferito a qualsiasi altro acquirente a parità di condizioni economiche.
Chi è in possesso di un bene culturale ne deve notificare il possesso.
Persone fisiche
• Capacità giuridica (Art. 1): ciascuna persona fisica è dotata della
capacità giuridica, che si acquista dal momento della nascita, ed è perci
idonea ad essere titolare di diritti e destinataria di obblighi e doveri.
Idoneità ad essere titolari di posizioni giuridiche soggettive non significa
idoneità a svolgere le attività che si riconnettono; perchè tale ipotesi si
realizzi, il soggetto deve possedere non solo la capacità giuridica ma anche
la capacità di agire.
• Capacità di agire (Art. 2): si acquisisce con la maggiore età, fissata al
compimento del diciottesimo anno. Essa si pu perdere se incapaci di
intendere e di volere.
Una persona che perde la propria capacità di agire viene interdetta, se
completamente incapace di intendere e di volere, o inabilitata se solo
parzialmente incapacitata. Una sentenza stabilisce se l’individuo non è
capace di intendere e di volere, e il giudice stesso nomina un curatore per
l’interdetto o un tutore per l’inabilitato. Ci avviene per proteggere questi
individui da eventuali truffe, raggiri ecc.
Nel caso in cui si venga condannati a una pena detentiva non inferiore ai 5
anni di reclusione, durante questo periodo l’individuo perde la capacità di
agire, che viene riacquistata una volta scontata la pena.
Ai minorenni non è concesso stipulare contratti e di disporre dei beni di cui
sono proprietari.
La cittadinanza
La cittadinanza italiana si basa sullo ius sanguinis, per cui il figlio nato da
padre o madre italiana è cittadino italiano.
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Acquisto della cittadinanza
• Per nascita: è cittadino italiano il figlio di genitori italiani o di residenti
ignoti o apolidi in Italia.
• Per matrimonio: diventa cittadino italiano chiunque si sposi con un
altro cittadino italiano, dopo 3 anni dalla data del matrimonio.
• Per concessione: con decreto del Presidente della Repubblica, sentito
il Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dell’Interno.
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pagine che riconducano alle notizie che non si desidera possano essere più
reperite.
Persone giuridiche
La persona giuridica è un complesso organizzato di persone o beni destinati
ad uno scopo, cui l’ordinamento giuridico attribuisce la qualità di soggetto di
diritto. La persona giuridica è titolare di diritti e obblighi, di un patrimonio di
beni e risponde dei propri debiti.
Essa gode di capacità giuridica e capacità di agire.
Tra le persone giuridiche si distinguono:
• Persone giuridiche pubbliche (Art. 11) che hanno come scopo primario il
soddisfacimento di interessi pubblici (Regioni, Enti pubblici).
Lo Stato è una persona giuridica pubblica, ed è soggetto giuridico sia nei
confronti degli altri Stati, sul piano internazionale, sia nei confronti dei
cittadini sul piano interno. • Persone giuridiche private (Art. 12), che
possono essere con personalità giuridica (fondazioni, associazioni, società
di capitali) o senza personalità giuridica (società di persone, comitati,
associazioni non riconosciute).
La società (Art. 13) è un accordo tra due o più persone per dare vita a
un’entità. Si tratta generalmente di società commerciali, per esercizio di
attività imprenditoriale con finalità lucrativa.
Il nostro ordinamento riconosce anche figure come la cooperative, le ONLUS
che non hanno finalità lucrativa.
Persone ed enti
Con la nozione di ente l’ordinamento tratta come persone fisiche le entità che
non lo sono. L’ordinamento riconosce la qualità di soggetto anche ad
aggregazioni di persone fisiche.
Esistono diverse tipologie di enti:
- Pubblici: con fini di interesse generale;
- Privati: con fini di interesse privato;
- Con personalità giuridica: hanno una piena capacità giuridica ed
autonomia patrimoniale perfetta;
- Non personificati: hanno una parziale capacità giuridica ed autonomia
patrimoniale imperfetta.
L’autonomia patrimoniale
Il patrimonio della persona giuridica si distingue da quello dei soggetti che la
costituiscono. Le persone giuridiche rispondono con il proprio patrimonio e
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nei limiti del proprio patrimonio, e le persone fisiche che compongono la
persona giuridica non rispondono alle obbligazioni assunte da quest’ultima.
Associazioni
Le associazioni hanno la loro base nella Costituzione negli articoli 17 e 18.
L’associazione è un ente con personalità giuridica, costituito da
un’organizzazione e da un complesso di persone che persegue uno scopo
non lucrativo. Le regole dell’associazione sono contenute nello statuto, che è
l’insieme delle norme che regolano la vita dell’associazione, indicano e
regolano l’organizzazione, ne determinano i fini, fissano la struttura e
disciplinano i rapporti interni.
Per costituire un’associazione occorre una scrittura privata redatta da un
notaio, con l’atto costitutivo (Art. 14) dell’associazione che comprende la
data di creazione, il luogo e i nomi dei fondatori con i loro dati anagrafici e la
dichiarazione di costituzione dell’associazione.
Sia l’atto costitutivo che lo statuto devono contenere la denominazione
dell’ente, l’indicazione dello scopo, del patrimonio e della sede, le norme
sull’ordinamento e l’amministrazione dell’associazione, i diritti e gli obblighi
degli associati e le condizioni per le ammissioni di nuovi soci (Art. 16).
Per quanto riguarda il patrimonio, l’associazione è titolare del proprio
patrimonio che viene utilizzato per il perseguimento dello scopo.
Gli amministratori sono responsabili verso l’ente secondo le norme del
mandato (Art. 18).
Essi sono gli organi dell’associazione e gestiscono e rappresentano
l’associazione. L’assemblea è la riunione degli associati in funzione
deliberante ed è attraverso essa che si forma la volontà dell’ente.
L’assemblea deve essere convocata dagli amministratori una volta all’anno
per l’approvazione del bilancio (Art. 20).
Le deliberazioni dell’assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la
presenza di almeno la metà degli associati alla prima convocazione; nella
seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero
degli intervenuti (Art. 21).
Gli associati sono coloro che hanno stipulato l’atto costitutivo
dell’associazione. I nuovi associati sono ammessi secondo le norme stabilite
nello statuto e la qualità di associato non è trasmissibile, salvo che essa non
sia consentita dall’atto costitutivo o dallo statuto.
L’associato pu sempre recedere dall’associazione (Art. 24).
L’associazione si estingue per cause previste dall’atto costitutivo, perchè lo
scopo è stato raggiunto o è divenuto impossibile, quando tutti gli associati
sono venuti a mancare o per delibera di scioglimento (Art. 27).
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Dopo lo scioglimento dell’associazione si procede alla liquidazione del suo
patrimonio (Art. 30).
Fondazioni
La fondazione è un ente con personalità giuridica costituito da un patrimonio
destinato al perseguimento di uno scopo non lucrativo. Si costituisce
attraverso un atto costitutivo che deve avere la forma di atto pubblico. L’atto
costitutivo in questo caso è un negozio giuridico formale ed unilaterale perchè
si perfeziona con la volontà del fondatore.
L’atto di costituzione pu essere revocato dal fondatore fino a quando non è
intervenuto il riconoscimento o fino a quando il fondatore non ha fatto
iniziare l’attività. Lo statuto deve contenere denominazione, scopo,
patrimonio, sede, norme sull’ordinamento e l’amministrazione che possono
contenere norme relative alla trasformazione e devono contenere i criteri e
le modalità di erogazione delle rendite. Il patrimonio è costituito dal
fondatore. Gli amministratori gestiscono e rappresentano la fondazione
mentre il controllo è esercitato dall’autorità governativa.
L’autorità governativa pu provvedere alla trasformazione della fondazione
(Art. 28), allontanandosi il meno possibile dalla volontà del fondatore, anziché
dichiararla estinta.
Sede della persona fisica (Art. 43)
• Domicilio: il domicilio è il luogo dove una persona fisica ha stabilito la sede
principale dei suoi affari e interessi. Si pu eleggere domicilio speciale per
determinati atti o affari (Art. 47) in un luogo diverso da quello ove si svolge
l’attività principale della persona. Inoltre, una persona pu avere più di un
domicilio.
I minori hanno il domicilio nel luogo di residenza della famiglia, del tutore o
del genitore con il quale convivono (Art. 45).
L’art. 14 Cost. stabilisce che il domicilio è inviolabile. L’art. 16 Cost. stabilisce
che ogni cittadino pu circolare e soggiornare liberamente sul territorio
nazionale.
• Residenza: la residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, e
per i minori coincide con la residenza dei genitori. La residenza è una sola, e
consente i rapporti della pubblica amministrazione con i cittadini. Essa risulta
all’anagrafe, e vi è libertà di trasferirsi ovunque si voglia ma con l’obbligo di
far presente al Comune dove si abita ogni cambio di abitazione.
La residenza risulta in tutti i nostri documenti ed il Comune non si pu opporre
ai trasferimenti di residenza (Art. 44). Se residenza e domicilio coincidono, al
trasferimento della residenza si considera trasferito pure il domicilio, se non si
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è fatta una diversa dichiarazione nell’atto in cui è stato denunciato il
trasferimento della residenza (Art. 44).
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Anche i prigionieri, gli internati o i trasportati in paese straniero che
scompaiono in questi eventi bellici sono dichiarati morti presunti
anticipatamente (2 anni dall’entrata in vigore del trattato di pace o 3 anni dalla
cessione delle ostilità).
Per infortunio si intende in senso ampio, come terremoti e disastri ambientali
dove i morti sono centinaia se non migliaia. In questo caso viene dichiarata la
morte presunta dopo 2 anni dall’infortunio.
Stato familiare
• Parentela (Art. 74): è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso
stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia avvenuta all’interno del matrimonio,
sia nel caso in cui sia avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso di adozione
tranne nei casi di adozione di maggiorenni.
• Linee della parentela (Art. 75): sono parenti in linea retta le persone di cui
l’una discende dall’altra.
• Limite della parentela (Art. 77): la legge non riconosce il vincolo di
parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente
determinati.
• Affinità (Art. 78): l’affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro
coniuge. Esso non cessa con la morte, anche senza prole, del coniuge da
cui deriva.
• Coniugio: rapporto che lega i coniugi.
Matrimonio
Il matrimonio come atto è un negozio solenne costituivo di status, mentre il
matrimonio come rapporto si fonda sulla comunione spirituale e materiale dei
coniugi.
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Matrimoni religiosi
Il matrimonio celebrato davanti a ministri del culto cattolico è regolato in
conformità del Concordato con la Santa Sede e delle leggi speciali sulla
materia (Art. 82).
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Opposizioni al matrimonio
I genitori, altri ascendenti ed i collaterali entro il terzo grado possono opporsi
al matrimonio dei loro parenti per qualunque causa che osti alla sua
celebrazione. Esso compete anche al tutore o curatore, al coniuge della
persona che vuole contrarre un altro matrimonio, ai parenti dell’ex coniuge e
al pubblico ministero che deve sempre fare opposizione al matrimonio se vi è
un impedimento o se consta l’infermità di mente di uno degli sposi. (Art. 102).
L’opposizione avviene attraverso un atto di opposizione che deve dichiarare
la qualità che attribuisce all’opponente il diritto di farla e le cause
dell’opposizione (Art. 103). Se l’opposizione è respinta l’opponente pu
essere condannato al risarcimento dei danni se non si tratta di un ascendente
o del pubblico ministero (Art. 104).
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Il matrimonio pu essere impugnato se il consenso è stato dato per errore
sull’identità della persona o errore essenziale sulle qualità personali dell’altro
coniuge.
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risposarsi, in quanto il vincolo matrimoniale si scioglieva solamente con la
morte di uno dei due o a opera dei tribunali ecclesiastici.
• Scioglimento del matrimonio (Art. 149): il matrimonio si scioglie con
la morte di uno dei coniugi e negli altri casi previsti dalla legge.
• La separazione pu essere personale (Art. 150), giudiziale (Art. 151) o
consensuale (Art. 158).
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inabilitazione, il soggetto compia atti a sè pregiudizievoli o nei confronti dei
suoi familiari.
La mancanza di capacità di agire comporta che i minori siano incapaci di
porre in essere atti giuridici (es. contratti) o di disporre dei beni di cui sono
proprietari, ma essi possono porre in essere fatti giuridici (es. acquisto). Il
minore, essendo incapace, è soggetto alla potestà dei genitori, in mancanza
dei quali è affiancato da un tutore. Se il minore è incapace di agire, egli pu
per avere la capacità naturale.
Amministratore di sostegno
Il beneficiario conserva la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedono
la rappresentanza esclusiva. Il beneficiario pu compiere gli atti necessari a
soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana. L’amministratore di
sostegno deve tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario.
L’amministratore di sostegno, inoltre, deve informare il beneficiario circa gli
atti da compiere.
Eredità
Gli eredi subentrano in tutti i rapporti, siano essi attivi o passivi, e quindi
acquistano l’intero patrimonio, compresi i debiti.
Si pu rifiutare l’eredità, in caso di timore di debiti dell’eredità, o procedere
all’accettazione con beneficio d’inventario.
Un professionista (solitamente un commercialista) verifica l’entità del
patrimonio (crediti e debiti), ed entro un anno deposita l’inventario presso il
giudice che l’ha nominato. A quel punto chi aveva accettato con beneficio
d’inventario prende la decisione di accettare o rifiutare l’eredità ricevuta.
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Capacità di succedere
• Capacità delle persone fisiche (Art. 462): sono capaci di succedere
tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell’apertura della successione,
e si presume concepito chi è nato entro 300 giorni dalla morte della persona
della cui successione si tratta.
• Casi di indegnità (Art. 463): Elenco dei casi in cui il soggetto che
sarebbe erede secondo la legge, perde il diritto successorio per indegnità,
ovvero chi ha commesso atti particolarmente gravi contro il defunto, o chi ha
soppresso, celato o alterato il testamento o ne ha formato uno falso.
Accettazione dell’eredità
• Accettazione pura e semplice e accettazione col beneficio d’inventario
(Art. 470): l’eredità pu essere accettata puramente e semplicemente o col
beneficio d’inventario. Le eredità devolute a minori, a interdetti, a minori
emancipati o a inabilitati non possono essere accettate se non con il
beneficio d’inventario (Artt. 471, 472), lo stesso vale per le eredità devolute
a persone giuridiche o ad associazioni, fondazioni ed enti non riconosciuti
(Art. 473).
• Modi di accettazione (Art. 474): l’accettazione pu essere espressa o
tacita. L’accettazione è espressa (Art. 475) quando il chiamato all’eredità ha
dichiarato di accettarla o ha assunto il titolo di erede in un atto pubblico o in
una scrittura privata. L’accettazione è tacita (Art. 476) quando il chiamato
all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà
di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede.
• Prescrizione (Art. 480): il diritto di accettare l’eredità si prescrive in 10 anni.
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• Concorso del coniuge con ascendenti, fratelli e sorelle (Art. 582): al
coniuge sono devoluti i 2/3 dell’eredità se egli concorre con ascendenti o con
fratelli e sorelle anche se unilaterali, ovvero con gli uni e con gli altri. In
questo caso la parte residua è devoluta agli ascendenti, ai fratelli e alle
sorelle, salvo in ogni caso agli ascendenti il diritto a 1/4 dell’eredità.
• Successione del solo coniuge (Art. 583): in mancanza di figli, di
ascendenti, di fratelli o sorelle, al coniuge si devolve tutta l’eredità.
Tipologie di testamento
• Testamento (Art. 587): il testamento è un atto revocabile con il quale
taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie
sostanze o di parte di esse. Le disposizioni di carattere non patrimoniale, che
la legge consente siano contenute in un testamento, hanno efficacia, se
contenute in un atto che ha la forma del testamento, anche se manchino di
disposizioni di carattere patrimoniale.
• Forme (Art. 601): le forme ordinarie di testamento sono il testamento
olografo e il testamento per atto di notaio, che pu essere pubblico o segreto.
• Testamento olografo (Art. 602): il testamento olografo deve essere
scritto per intero, datato e scritto di mano del testatore e deve essere in
originale.
La sottoscrizione deve essere posta alla fine delle disposizioni. Se anche non
è fatta indicando nome e cognome, è tuttavia valida quando designa con
certezza la persona del testatore.
Sarebbe meglio affidare il testamento olografo a una persona di fiducia e che
non sia un erede.
La legge consente anche la nomina di un’esecutore testamentario, che dà
esecuzione alla volontà espressa dal testamento e ha il compito di
salvaguardare la volontà del testatore.
• Testamento pubblico (Art. 603): il testamento pubblico è ricevuto dal
notaio in presenza di due testimoni. Il testatore, in presenza dei testimoni,
dichiara al notaio la sua volontà, la quale è ridotta in iscritto a cura del notaio
stesso. Questi dà lettura del testamento al testatore in presenza dei
testimoni. Di ciascuna di tali formalità è fatta menzione nel testamento.
Il testamento deve indicare il luogo, la data del ricevimento e l’ora della
sottoscrizione, ed essere sottoscritto dal testatore, dai testimoni e dal notaio.
• Testamento segreto (Art. 604): il testamento segreto pu essere scritto
dal testatore o da un terzo. Se è scritto dal testatore, deve essere sottoscritto
da lui alla fine delle disposizioni; se è scritto in tutto o in parte da altri, o se è
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scritto con mezzi meccanici, deve portare la sottoscrizione del testatore
anche in ciascun mezzo foglio, unito o separato.
Chi non sa o non pu leggere non pu fare testamento segreto.
Viene messo in una busta e consegnato a un notaio, che alla morte della
persona aprirà il testamento.
• Patto di famiglia (Art. 768 bis): è patto di famiglia il contratto con cui,
compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel
rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o
in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o
in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti.
Gli imprenditori decidono da vivi la successione delle proprie imprese. Ci non
significa che l’eredità non vada suddivisa secondo le disposizioni vigenti,
motivo per cui un imprenditore non pu lasciare l’intera impresa a un solo
figlio se non ha un controvalore per gli altri eredi.
• Demanio pubblico (Art. 822): appartengono allo Stato e fanno parte del
demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i
torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le
opere destinate alla difesa nazionale. Fanno parimenti parte del demanio
pubblico, se appartengono allo Stato, le strade, le autostrade e le strade
ferrate; gli aerodromi; gli acquedotti; gli immobili riconosciuti di interesse
storico, archeologico e artistico a norma delle leggi in materia; le raccolte dei
musei, delle pinacoteche, degli archivi, delle biblioteche; e infine gli altri beni
che sono dalla legge assoggettati al regime proprio del demanio pubblico.
Il codice continua a parlare di beni introducendo delle differenziazioni quando
parla dei beni pubblici, contrapposti ai beni privati.
Sia i beni immobili e mobili possono essere di proprietà dello Stato o di altri
enti pubblici. I beni naturali di appartenenza allo Stato sono elencati
nell’articolo 822.
Le spiagge sono beni demaniali, ma nonostante ci dei privati possono
utilizzarle come stabilimenti balneari, per i ristoranti ecc. sotto una
concessione da parte dello Stato, e si stabiliscono i limiti per il privato (es.
stabilimenti devono essere smontati e la spiaggia lasciata libera alla fine della
stagione).
L’interesse dello Stato è economico, in quanto il privato paga la possibilità di
utilizzare il bene pubblico, ma il corrispettivo economico è molto basso e non
rapportato al business che il privato pu fare con la disponibilità del bene
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pubblico. La durata delle concessioni è di lunga durata, e il privato ha il
divieto di costruire qualsiasi cosa di definitivo, in quanto alla restituzione il
bene deve essere come era all’inizio. Le concessioni consentono soltanto la
costruzione di opere precarie.
• Condizione giuridica del demanio pubblico (Art. 823): i beni che fanno
parte del demanio pubblico necessario sono inalienabili e non possono
formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti
dalle leggi che li riguardano.
Spetta all'autorità amministrativa la tutela dei beni che fanno parte del
demanio pubblico. Essa ha facoltà sia di procedere in via amministrativa, sia
di valersi dei mezzi ordinari a difesa della proprietà e del possesso regolati
dal presente codice.
I beni del demanio pubblico non possono essere venduti e saranno sempre di
proprietà dello Stato.
Quando dei beni demaniali eventuali non sono più funzionali, essi possono
essere venduti.
Lo stesso vale per i beni mobili.
Il regime dei beni demaniali è rigido solo per quanto riguarda spiagge, fiumi,
laghi ed è viceversa modificabile per tutti i beni non più indispensabili ad
assolvere la funzione originaria (es. caserme).
Nessuna norma impone allo Stato di mantenere un bene che non serve più.
Lo Stato ha costituito enti pubblici per amministrare la proprietà di certi beni,
come l’ANAS che gestisce la rete delle strade statali.
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Es. Proprietà di un terreno su cui è predisposta la costruzione di una strada,
scuola ecc. Si pu ricorrere in sede giudiziale (secondo grado) in Corte
d’appello se si ritiene che il corrispettivo economico per l’espropriazione non
sia adeguato, ed impugnare quindi la proposta di indennizzo.
La confisca è la perdità della proprietà, che viene tolta e trasferita allo Stato.
È possibile la confisca di beni di attività imprenditoriali legate alla criminalità
organizzata a seguito di un processo in cui viene verificato che i beni siano
stati acquistati con denaro “sporco”. Questi beni vengono poi amministrati e
in seguito assegnati a enti no-profit che li utilizzano per le loro finalità.
Il sequestro è un provvedimento transitorio. Al termine del periodo di
sequestro il bene viene restituito al proprietario o venduto all’asta. Il
sequestro avviene per i beni dei debitori inadempienti, o beni proventi di
reato.
• Nozione di beni (Art. 810): sono beni le cose che possono formare oggetto
di diritti.
• Distinzione dei beni (Art. 812): il codice definisce solo i beni immobili, e
considera tutti gli altri beni mobili.
• Energie (Art. 814): si considerano beni mobili le energie naturali che hanno
valore economico.
• Beni immobili iscritti in pubblici registri (Art. 815): il codice specifica che
i beni immobili possono essere iscritti nei pubblici registri, e quelli iscritti
sono soggetti alle disposizioni che li riguardano e, in mancanza, alle
disposizioni relative ai beni mobili. (Catasto: la divisione del territorio per
rendere identificabili i beni immobili e la loro storia, i loro proprietari ed ogni
vicenda a riguardo del bene). I pubblici registri hanno un’importante
funzione informativa.
Il registro pubblico accomuna beni immobili, veicoli, aerei, navi, imbarcazioni,
di cui sono elencati tutti i proprietari nel corso del tempo e le vicende riguardo
le cause in cui si discute della proprietà di questi beni.
Per le persone giuridiche e per i beni vige un sistema “inverso” a quello delle
persone fisiche: il regime di pubblicità, al contrario del sistema di
riservatezza.
Per le persone giuridiche è importante il principio di conoscibilità, che vale
anche per i beni.
Proprietà e possesso
La proprietà è la disponibilità totale di un bene. Il proprietario ha un dominio
assoluto sui beni di sua proprietà.
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Chi ha il possesso (Art. 1140) non ha necessariamente la proprietà.
La detenzione di un bene si figura quando per ragioni professionali si utilizza
qualcosa di proprietà altrui. Chi ha possesso o detenzione pu solo utilizzare il
bene, senza avere il diritto di venderlo. La proprietà ha un solenne
riconoscimento costituzionale. Ci evidenzia che questo diritto pu essere
perso, solo per quando il diritto del privato contrasta con l‘interesse pubblico
(avviene quindi l’espropriazione per pubblica utilità).
Proprietà
La proprietà è la principale tra i diritti reali (res cosa).
Prescrizione
La prescrizione è la perdita di un diritto che non viene esercitato.
Il diritto di proprietà non si prescrive, anche se il proprietario non utilizza quel
bene. Se il proprietario non utilizza la casa non perde il diritto di proprietà,
poiché esso comporta la libertà del proprietario di fruire del bene. Se la casa
abbandonata rappresenta una minaccia per la pubblica comunità, il sindaco
del luogo interviene ingiungendo al proprietario di effettuare le dovute
riparazioni per salvaguardare la comunità.
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Il proprietario, se consegue direttamente dal nuovo possessore o detentore la
restituzione della cosa, è tenuto a restituire al precedente possessore o
detentore la somma ricevuta in luogo di essa.
L'azione di rivendicazione non si prescrive, salvi gli effetti dell'acquisto della
proprietà da parte di altri per usucapione.
• Azione negatoria (Art. 949): il proprietario pu agire per fare dichiarare
l’inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di
temerne pregiudizio. Se sussistono anche turbative o molestie, il proprietario
pu chiedere che se ne ordini la cessazione, oltre la condanna al risarcimento
del danno.
• Azione di regolamento di confini (Art. 950): quando il confine tra due
fondi è incerto, ciascuno dei proprietari pu chiedere che sia stabilito
giudizialmente.
Ogni mezzo di prova è ammesso. In mancanza di altri elementi, il giudice si
attiene al confine delineato dalle mappe catastali.
• Azione per apposizione di termini (Art. 951): se i termini tra fondi
contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha
diritto a chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni.
1. PEGNO
Il pegno riguarda le cose mobili non registrate.
Si consegna un bene a garanzia in cambio di una somma, e si riceve un
certificato di prova di scadenza, al termine della quale il debitore deve
restituire il denaro per riavere il suo bene, che in caso contrario verrà messo
all’asta.
Esso certifica la garanzia per un debito. È indispensabile che l’oggetto venga
sottratto al suo proprietario e consegnato al creditore o a un terzo.
Alla scadenza del termine se il pagamento viene onorato, l’oggetto viene
restituito, altrimenti viene venduto all’asta.
La differenza tra pegno ed ipoteca è che l’ipoteca è su beni immobili o mobili
registrati, e per la sua sufficienza è sufficiente la trascrizione sul registro
pubblico.
Se poi non vi è la restituzione, il bene viene venduto. La legge impone la
vendita all’asta. Pegno e ipoteca sono volte a consentire di utilizzare un bene
con funzione di garanzia; sono dei vincoli che gravano sui beni e che creano
una destinazione del bene a favore del creditore.
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• Nozione di pegno (Art. 2784): il pegno è costituito a garanzia
dell'obbligazione dal debitore o da un terzo per il debitore.
Possono essere dati in pegno i beni mobili, le universalità di mobili, i crediti e
altri diritti aventi per oggetto beni mobili.
2. IPOTECA
Ogni qualvolta una banca finanzia l’acquisto di un immobile, essa pone
un’ipoteca. Le banche che hanno un credito nei confronti di chi ha stipulato
un contratto di finanziamento tramite mutuo per un immobile, esigono delle
garanzie per il pagamento. Spesso queste garanzie sono rappresentate da
un accordo, il pegno di ipoteca, e sono quindi garanzie reali che
rappresentano un vincolo posto a tutela del creditore. L’ipoteca deve
essere registrata nel pubblico registro con una trascrizione.
• Costruzione ed effetti dell’ipoteca (Art. 2808): l’ipoteca attribuisce al
creditore il diritto di espropriare, anche in confronto del terzo acquirente, i
beni vincolati a garanzia del suo credito e di essere soddisfatto con
preferenza sul prezzo ricavato dall'espropriazione. L'ipoteca pu avere per
oggetto beni del debitore o di un terzo e si costituisce mediante iscrizione nei
registri immobiliari.
L'ipoteca è legale, giudiziale o volontaria.
Asta
Quando la banca finanzia un mutuo, essa pone un’ipoteca a garanzia. Se
non viene onorata l’ipoteca la banca pu decidere di mettere l’immobile
all’asta. Lo stesso discorso vale per i beni mobili registrati.
Un bene sul quale vi è un’ipoteca pu essere venduto e il nuovo proprietario
pu subentrare al debito del debitore precedente o estinguere il debito al
creditore.
Le aste devono sempre essere pubbliche: gli avvisi si possono trovare nei
quotidiani, in rete.
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L’enfiteuta non pu pretendere remissione o riduzione del canone per
qualunque insolita sterilità del fondo o per perdita di frutti.
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Acquisto a titolo originario
Nessuno trasferisce il diritto: il caso più banale è la raccolta di qualcosa per
strada. Il codice dice cosa bisogna fare quando si trova qualcosa per strada
di smarrito, bisogna portarlo in comune/al sindaco all’ufficio degli oggetti
smarriti in cui un funzionario prende nota del nome del ritrovatore, e se
nessuno si fa vivo entro un anno il bene viene restituito al restituitore, se il
proprietario reclama il bene al ritrovatore viene dato un premio in denaro.
Tutte le opere di interesse archeologico/storico ritrovate appartengono allo
Stato. Acquistiamo la proprietà di qualcosa che troviamo quando si tratta con
evidenza di cose delle quali il proprietario ha inteso disfarsi (res derelicta).
Chi passa e preleva qualcosa accanto a dei cassonetti, diventa proprietario a
tutti gli effetti in quanto evidente il fine del proprietario di disfarsene.
Questo pu valere anche per beni mobili registrati (es. automobile con targa
smontata, di cui non è stata fatta nessuna denuncia di smarrimento).
Se un auto viene ritrovata in seguito a un risarcimento da parte
dell’assicurazione, l’auto ritrovata è dell’assicurazione, motivo per cui molte
società di assicurazioni fanno delle aste dopo aver indennizzato il
proprietario.
L’assicurato firma un contratto in cui viene menzionato come in caso di
ritrovamento dell’auto, la proprietà passa alla società assicurativa.
Usucapione
È un modo di acquisto della proprietà e degli altri diritti reali di godimento a
titolo originario, per effetto del possesso continuo (art. 1158 del c.c.), non
interrotto (art. 1167 del c.c.), pacifico e pubblico (art. 1163 del c.c.) per un
determinato periodo di tempo stabilito dalla legge, unitamente all'inerzia del
titolare del diritto.
• Usucapione dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari (Art.
1158): la proprietà dei beni immobili e gli altri diritti reali di godimento sui beni
medesimi si acquistano in virtù del possesso continuato per 20 anni.
• Vizi del possesso (Art. 1163): il possesso acquistato in modo violento
o clandestino non giova per l’usucapione se non dal momento in cui la
violenza o la clandestinità è cessata. • Interruzione dell’usucapione per
perdita di possesso (Art. 1167): l’usucapione è interrotta quando il
possessore è stato privato del possesso per oltre un anno.
L’interruzione si ha come non avvenuta se è stata proposta l’azione diretta a
recusare il possesso e questo è stato recuperato.
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- usucapione ordinaria;
- usucapione speciale o abbreviata: il termine decorso il quale si produce
l'effetto acquisitivo è più breve e il solo possesso non è sufficiente, dovendo
sussistere ulteriori requisiti.
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Stato, un privato cittadino deve chiedere la concessione per poter esercitare
tale attività.
Il proprietario di un terreno non pu impedire il passaggio di cavi (elettrici,
idraulici, telefonici ecc.) al di sopra della sua proprietà.
Lo stesso vale per il sottosuolo. Il proprietario non pu impedire che passino
queste utenze.
Si tratta di una forma di servitù, le quali sono regolate nel codice civile a
partire dall’articolo 1027.
• Immissioni (Art. 844): il proprietario di un fondo non pu impedire le
immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili
propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale
tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare
questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della
produzione con le ragioni della proprietà e pu tenere conto della proprietà di
un determinato uso.
Proprietà agricola
La proprietà considerata nel Codice civile è prevalentemente quella fondiaria
(della terra), disciplinata in vista di un uso prevalente, quello agricolo. L’unico
accenno a questa produzione nella parte dalla proprietà del Codice civile è
l’Art. 844.
Il codice attuale, derivante dal codice del 1865, sembra quindi ignorare il
passaggio del tempo, poiché ora è rilevante la produzione industriale e non
più quella agricola.
In Italia, solo negli anni ‘60 è avvenuto l’effettivo sorpasso dell’attività
industriale su quella agricola, a dimostrazione dell’arretratezza economica del
paese.
Molti articoli del Codice civile parlano di vicende di campagna, quali l’art. 924
(sciami di api), l’art. 925 (animali mansuefatti) e l’art. 926 (migrazione di
colombi, conigli e pesci).
Oggetti ritrovati
Il codice procede con le norme relative agli oggetti ritrovati:
• Cose ritrovate (Art. 927): chi trova una cosa mobile deve restituirla al
proprietario, e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo al sindaco
del luogo in cui l'ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento.
In questo caso il codice non si pone il problema del falso proprietario che
reclama l’oggetto.
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• Premio dovuto al ritrovatore (Art. 930): il proprietario deve pagare a
titolo di premio al ritrovatore, se questi lo richiede, il decimo della somma o
del prezzo della cosa ritrovata. Se tale somma o prezzo eccede euro 5,16, il
premio per il sovrappiù è solo del ventesimo. Se la cosa non ha valore
commerciale, la misura del premio è fissata dal giudice secondo il suo
prudente apprezzamento.
• Tesoro (Art. 932): tesoro è qualunque cosa mobile di pregio, nascosta
o sotterrata, di cui nessuno pu provare di essere proprietario.
Il tesoro appartiene al proprietario del fondo in cui si trova. Se il tesoro è
trovato nel fondo altrui, purché sia stato scoperto per solo effetto del caso,
spetta per metà al proprietario del fondo e per metà al ritrovatore. La stessa
disposizione si applica se il tesoro è scoperto in una cosa mobile altrui.
Per il ritrovamento degli oggetti d'interesse storico, archeologico,
paleontologico e artistico si osservano le disposizioni delle leggi speciali.
Se il proprietario del bene ritrovato non si presenta a ritirare il bene smarrito
entro un anno, la proprietà del bene passa al ritrovatore.
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• Disposizioni della quota (Art. 1103): ciascun partecipante pu disporre
del diritto a cedere ad altri il godimento della cosa nei limiti della sua quota.
• Obblighi dei partecipanti (Art. 1104): ciascun partecipante deve
contribuire nelle spese necessarie per la conservazione e per il godimento
della cosa comune e nelle spese deliberate dalla maggioranza, salva la
facoltà di liberarsene con la rinuncia al suo diritto. • Scioglimento della
comunione (Art. 1111): ciascuno dei partecipanti pu sempre domandare lo
scioglimento della comunione; l’autorità giudiziaria pu stabilire una congrua
dilazione, in ogni caso non superiore a 5 anni, se l’immediato scioglimento pu
pregiudicare gli interessi degli altri.
Se una delle parti della comunione vuole liberarsi della sua parte, se le altre
parti non intendono acquistare la quota si pu rivolgere al giudice, che
rimanda la decisione a 5 anni. Se dopo 5 anni non si è trovato un accordo, il
bene è messo all’asta.
Condominio
La legislazione è più complessa rispetto alla comunione, in quanto la natura
del condominio in sè è più complessa. Nel condominio generalmente vi sono
due cose non presenti obbligatoriamente nella comunione:
1 - Regolamento di condominio
2 - Amministratore: è un professionista che opera nell’interesse dei
condomini, pagato da essi, con il compito di dare esecuzione alla delibera
dell’assemblea condominiale. Vi sono alcune analogie tra società e
condominio, in entrambi casi c’è un’assemblea (condomini o soci/azionisti, si
pu paragonare l’amministratore condominiale all’amministratore di una
società).
• Nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore (Art. 1129): la
nomina di un’amministratore è obbligatoria in caso di più di 8 condomini. Se i
condomini sono meno di 8, analogamente alla comunione, possono
provvedere ad amministrare il condominio accordandosi tra di loro.
Ogni condomino è in dovere di pagare la propria quota di spese di ordinaria
amministrazione (spese correnti quali la pulizia, il riscaldamento e lo stipendio
del portiere) e spese di straordinaria amministrazione (investimenti sulla
proprietà come la rivernciatura, interventi di sistemazione del tetto,
sostituzione caldaia, ovvero tutti gli investimenti effettuati al fine di migliorare
o conservare il bene, con miglioramenti o conservazioni).
Se qualcuno concede in locazione il proprio appartamento, l’inquilino è tenuto
al solo pagamento delle spese di ordinaria amministrazione.
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Il codice stabilisce che l’assemblea dei condomini deve essere convocata
almeno una volta all’anno.
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Nel condominio è tutta proprietà comune divisa in base alla partecipazione
dei singoli. - Comunione: non ci sono differenze tra proprietà dei singoli e
proprietà comune, è tutta proprietà comune.
Possesso
• Possesso (Art. 1140): il possesso è il potere sulla cosa che si
manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di altro
diritto reale.
Si pu possedere direttamente o per mezzo di altra persona, che ha la
detenzione della cosa.
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giudiziaria, presa sommaria cognizione del fatto, pu vietare la continuazione
dell'opera, o permetterla, ordinando le opportune cautele: nel primo caso per
il risarcimento del danno prodotto dalla sospensione dell'opera, qualora le
opposizioni al suo proseguimento risultino infondate nella decisione del
merito; nel secondo caso, per la demolizione o riduzione dell'opera e per il
risarcimento del danno, che possa soffrirne il denunziante, se questi ottiene
sentenza favorevole, nonostante la permessa continuazione.
Riguarda proprietari e possessori, ma anche usufruttuari. (Es. se vi sono
lavori di scavo vicino all’abitazione, il proprietario o possessore pu
denunciare il fatto e il giudice pu far cessare l’opera).
• Denunzia di danno temuto (Art. 1172): il proprietario, il titolare di altro
diritto reale di godimento o il possessore, il quale ha ragione di temere che da
qualsiasi edificio, albero o altra cosa sovrasti pericolo di un danno grave e
prossimo alla cosa che forma l'oggetto del suo diritto o del suo possesso, pu
denunziare il fatto all'autorità giudiziaria e ottenere, secondo le circostanze,
che si provveda per ovviare al pericolo.
L'autorità giudiziaria, qualora ne sia il caso, dispone idonea garanzia per i
danni eventuali.
LIBRO IV: DELLE OBBLIGAZIONI (Artt. 1173 -> 2059)
Obbligazioni
• Fonti delle obbligazioni (Art. 1173): le obbligazioni derivano da contratto,
da fatto illecito o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità
dell’ordinamento giuridico.
Ogni contratto produce un’obbligazione tra due o più parti e quasi sempre le
prestazioni sono corrispettive (eccetto che per il contratto di donazione).
Ogni giorno stipuliamo contratti, come i contratti di acquisto per beni materiali.
Entrambe le parti si impegnano a rispettare il contratto: l’acquirente ha
l’obbligo di pagamento, il venditore risponde per ci che vende, e ha l’obbligo
di consegna del bene venduto, che deve essere esente da vizi.
- Vendita (Art. 1470): trasferimento della proprietà di un bene in
cambio di un corrispettivo in denaro.
- Donazione: trasferimento della proprietà di un bene a fronte di
un’accettazione. - Scambio: trasferimento della proprietà di un bene a
fronte del ricevimento di un altro bene.
Vi sono vari tipi di obbligazioni, come le obbligazioni tra coniugi: dopo il
divorzio infatti si possono mantenere delle obbligazioni verso il coniuge, come
il mantenimento per i figli e il pagamento di un assegno.
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Le obbligazioni hanno quasi sempre carattere patrimoniale (nella permuta vi
è uno scambio e non un corrispettivo economico).
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Il soggetto obbligato è responsabile del risarcimento del danno, eccetto se
prova che un evento imprevedibile ha reso impossibile raggiungere il risultato
(es. crollo del cavalcavia per un camion che trasporta beni da consegnare)
Consenso informato
In medicina si è diffuso il consenso informato, un consenso che il paziente
sottoscrive liberando il medico da responsabilità. Questo consenso deve
essere di semplice comprensione anche per chi non è un medico e quindi
non comprende certe terminologie. La firma su un consenso incomprensibile
spesso non ha validità.
• Responsabilità per fatto degli ausiliari (Art. 1228): salva diversa volontà
delle parti, il debitore che nell'adempimento dell'obbligazione si vale
dell'opera di terzi, risponde anche dei fatti dolosi o colposi di costoro.
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Concetto di dolo e colpa
Dolo e colpa sono due elementi soggettivi, ovvero dei modi di essere e
comportarsi della persona.
Il dolo è la premeditazione, la volontà di agire in un certo modo (di provocare
un danno, di fare del male).
La colpa avviene invece per distrazione, imprudenza (es. investimento
accidentale di una persona).
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contratto cambia drasticamente e quindi l’armatore richiede un pagamento in
denaro maggiore per via del viaggio più lungo.
Convenzioni internazionali
Fonte di armonizzazione del diritto. Un ente o istituzione predispone un testo
di legge che pu essere sottoscritto da vari paesi (es. brevetti)
Il danno risarcibile è stato poi ampliato con le diverse forme che pu
assumere il danno non patrimoniale.
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Obbligazioni contrattuali
Il contratto è il fulcro del sistema economico.
• Nozione di contratto (Art. 1321): il contratto è l’accordo di due o più parti
per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico
patrimoniale.
Il contratto di vendita è regolato sempre dalle medesime regole, di qualunque
bene si tratti. Tra l’acquisto per beni immobili o mobili cambia solamente la
forma.
La maggior parte dei contratti che stipuliamo è in forma verbale, e talvolta non
è nemmeno necessario parlare (es. distributori automatici).
I comportamenti concludenti indicano la conclusione del contratto. Il contratto
è perfezionato quando si manifesta la volontà di comprare e l’accettazione da
parte del venditore (volontà del proponente e dell’accettante). Il pagamento è
la conseguenza del contratto già concluso, ed indica l’adempimento del
contratto. Esporre un bene in vetrina significa proporlo alla vendita.
Per stipulare un contratto di vendita di un immobile è necessario un atto
pubblico, come indica il Codice. Nei casi in cui il Codice non specifichi alcuna
forma, ogni forma di contratto è valida (es. contratto di appalto). Secondo il
Codice il contratto di appalto pu essere stipulato anche verbalmente.
In caso di disputa, il giudice avrà bisogno di una prova scritta degli obblighi
tra le due parti del contratto di appalto. Se non si è in grado di fornire alcuna
prova delle obbligazioni reciproche delle parti non si pu tutelare il contratto
Trattativa
Talvolta possono esserci delle trattative, e nei rapporti che riguardano i
consumatori, un tempo la trattativa era insita in ogni contratto e non
esistevano contratti privi di trattativa. Nella trattativa, la parte che vende o si
impegna di realizzare un’opera chiede un prezzo, e l’altra parte rilancia
offrendo un prezzo minore. Le possibilità sono due: o non se ne fa niente,
oppure le parti si invertono perchè l’acquirente ha fatto una controproposta ed
è il proponente originario che deve aderire alla controproposta della
controparte e se vi aderisce il contratto è concluso (compravendita di
pacchetti azionari, di proprietà). Per quanto riguarda i consumatori, si tratta di
beni immobili di cui è normale trattare il prezzo.
Il codice parla del contratto come di una relazione tra eguali, e l’incontro delle
volontà che pu avvenire subito quando la proposta viene accettata o dopo le
negoziazioni che si instaurano.
Una piccola impresa, nei confronti di una grande, si trova nella stessa
situazione in cui si trova un consumatore, che deve accettare il prezzo.
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Questa situazione ha portato ai contratti di adesione, ovvero a tutti i contratti
in cui non c’è spazio per la volontà di una parte. La volontà della parte più
debole è ristretta solamente ad accettare o rifiutare.
Con il passaggio da una produzione artigianale a una produzione di serie,
industriale, sono mutate le pratiche di contrattazione con la conseguente
diminuzione della trattativa per via dei prezzi già stabiliti.
I Gruppi di acquisto solidale (GAS) permettono di saltare alcuni passaggi
della vendita, contrattando direttamente con il produttore..
Pagamento differito
Una legge europea ha definito i termini massimi di dilazione del pagamento in
60 giorni, alla fine del quale vi sono obblighi a carico del contraente
inadempiente.
Le grandi imprese abusano la loro posizione di forza nei confronti delle
aziende fornitrici, spesso piccoli imprenditori.
La firma del preventivo scritto rappresenta l’accettazione del contratto, a cui
possono essere applicate delle modifiche in accordo tra le parti. Lo scopo del
preventivo è documentare le obbligazioni delle parti.
Quando entrambe le parti arrivano alla negoziazioni con due contratti diversi,
si arriva alla “battaglia dei moduli” (battle of the forms). Ciascuno arriva con il
suo form e tenta di imporlo all’altro.
Certe volte il contratto viene redatto per conto di chi lo richiede, e quindi in
suo favore per tutelare i propri interessi.
Lo scontrino non è un contratto. È un documento fiscale utile a provare la
data del contratto.
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Transazione
Nella transazione, le parti con l’ausilio dei legali arrivano a un accordo
facendosi reciproche concessioni.
Se ci non avviene si fa ricorso a procedure giudiziali o ad altri metodi
alternativi al giudizio per risolvere la controversia.
• Nozione di transazione (Art. 1965): la transazione è il contratto col
quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine a una lite già
incominciata o prevengono una lita che pu sorgere tra loro.
Con le reciproche concessioni si possono creare, modificare o estinguere
anche rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa e della
contestazione delle parti.
• Transazione sulla falsità di documenti (Art. 1968): la transazione nei
giudizi civili di falso non produce alcun effetto, se non è stata omologata dal
tribunale, sentito il pubblico ministero.
• Oggetto del contratto (Art. 1346): l’oggetto del contratto deve essere
possibile, lecito, determinato o determinabile.
• Contratto preliminare (Art. 1351): il contratto preliminare è nullo se
non è fatto nella stessa forma del contratto definitivo.
Il contratto preliminare differisce dal contratto definitivo. Deve contenerne
tutti gli elementi ma non ne produce ancora tutti gli effetti. In esso è sempre
indicata la data entro cui deve essere stipulato il contratto definitivo. Le
obbligazioni che sorgono con il contratto sono quelle relative a rendersi
disponibile entro una certa a data a firmare il contratto definitivo Il caso tipico
è la vendita di immobili, in cui le parti si accordano sul prezzo e indicano il
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termine entro cui stipulare il contratto definitivo. Quando l’acquirente è
inadempiente, il venditore incassa la caparra. Se il debitore si sottrae, dovrà
restituire la caparra e una somma uguale alla caparra. La controparte,
quando una delle parti è inadempiente, pu iniziare un’azione legale
producendo in giudizio il contratto preliminare. Il giudice pronuncia una
sentenza che perfeziona gli effetti del contratto definitivo.
Nel settore immobiliare, non si ricorre subito al contratto definitivo poichè c’è
bisogno della figura del notaio in quanto si tratta di un atto pubblico.
Il contratto viene stipulato nell’ufficio dell’agente immobiliare, a cui spetta
dallo 0% al 4% di provvigione. In seguito si stipula il contratto presso il notaio.
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• Interpretazione contro l’autore della clausola (Art. 1370): le clausole
inserite nelle condizioni generali di contratto o in moduli o formulari
predisposti da uno dei contraenti si interpretano, nel dubbio, a favore
dell’altro.
Questo articolo tutela i casi di clausole ambigue predisposte dall’autore per
malafede e al fine di trarne vantaggi.
• Pratiche generali interpretative (Art. 1368): le clausole ambigue si
interpretano secondo ci che si pratica generalmente nel luogo in cui il
contratto è stato concluso. Nei contratti in cui una delle parti è un
imprenditore, le clausole ambigue s’interpretano secondo ci che si pratica
generalmente nel luogo in cui è la sede dell’impresa.
Es. contratti disciplinati dagli usi.
Alcuni standard contrattuali sono dovuti alla diffusione dei modelli di contratto
delle aziende leader di settore.
L’autoregolamentazione è la principale forma di armonizzazione dei contratti
internazionali (contratti non regolamentati da norme).
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sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno. Il recesso dà la
possibilità di cambiare idea.
1. Incapacità
La prima ragione per cui un contratto è annullabile è che sia stato stipulato da
un soggetto incapace, ovvero non in possesso della capacità di agire che si
acquista a 18 anni e che pu essere persa in caso di totale o parziale capacità
di intendere e di volere, in seguito a una sentenza che dichiara il soggetto
interdetto o inabilitato.
La persona che ha la rappresentanza del minore o dell’interdetto o la tutela
dell’inabilitato pu annullare il contratto.
• Incapacità delle parti (Art. 1425): il contratto è annullabile se una delle
parti era legalmente incapace di contrattare. È parimenti annullabile, quando
ricorrono le condizioni stabilite dall’art. 428, il contratto stipulato da persona
incapace d’intendere e di volere.
• Raggiri usati dal minore (Art. 1426): il contratto non è annullabile, se il
minore ha con raggiri occultato la sua minore età; ma la semplice
dichiarazione da lui fatta di essere maggiorenne non è di ostacolo
all’impugnazione del contratto
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2. Errore
• Rilevanza dell’errore (Art. 1428): l’errore è causa di annullamento del
contratto quando è essenziale ed è riconoscibile dall’altro contraente.
Il venditore omette di segnalare l’errore di giudizio da parte dell’acquirente,
traendo dunque vantaggio dal contratto.
4. Dolo
• Dolo (Art. 1439): il dolo è causa di annullamento del contratto quando i
raggiri usati da uno dei contraenti sono stati tali che, senza di essi, l’altra
parte non avrebbe contrattato. Quando i raggiri sono stati usati da un terzo, il
contratto è annullabile se essi erano noti al contraente che ne ha tratto
vantaggio.
I raggiri sono la truffa, ovvero tutte le modalità truffaldine e disoneste con cui
si induce qualcuno a credere a qualcosa di diverso da quel che è.
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Rescissione del contratto
Terzo vizio del contratto dopo nullità e annullamento è la rescissione, che
avviene per i contratti conclusi in stato di bisogno (economico) o in caso di
pericolo.
• Contratto concluso in istato di pericolo (Art. 1447): il contratto con
cui una parte ha assunto obbligazioni a condizioni inique, per la necessità,
nota alla controparte, di salvare sè o altri dal pericolo attuale di un danno
grave alla persona, pu essere rescisso sulla domanda della parte che si è
obbligata.
• Azione generale di rescissione per lesione (Art. 1448): se vi è
sproporzione, tra le prestazioni di una parte e quella dell’altra, e la
sproporzione è dipesa dallo stato di bisogno di una parte, del quale l’altra ha
approfittato per trarne vantaggio, la parte danneggiata pu domandare la
rescissione del contratto.
L’azione non è ammissibile se la lesione non eccede la metà del valore che la
prestazione eseguita o promessa dalla parte danneggiata aveva al tempo del
contratto.
Le lesione deve perdurare fino al tempo in cui la domanda è proposta.
Non possono essere rescissi per causa di lesione i contratti aleatori.
• Offerta di modificazione del contratto (Art. 1450): il contraente contro
il quale è domandata la rescissione pu evitarla offrendo una modificazione
del contratto sufficiente per ricondurlo ad equità.
La modificazione del contratto per ricondurlo ad equità deve portare il valore
del corrispettivo a un valore di mercato del bene, non inferiore al 50% + 1.
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consegna di certi materiali, in questo caso richiederà al giudice la
risoluzione del contratto e il risarcimento per il lavoro perso, che consiste
nella somma che il fotografo avrebbe ricevuto per il lavoro). Il danno subito
non sempre è un danno per mancato guadagno/lucro cessante (es.
fotografo deve ricomprare attrezzatura perchè il venditore si è reso
inadempiente, ma ha dovuto pagare un prezzo maggiore e quindi ha subito
un danno. La differenza di prezzo tra le attrezzature deve essergli risarcita).
Il danno per mancato guadagno di giornate lavorative di un professionista o di
un lavoratore in proprio viene calcolato sulla media delle denunce dei redditi
della persona. In contrapposizione al mancato guadagno c’è il danno
emergente, ovvero le spese extra (es. taxi sfasciato, spese carrozzeria).
Il risarcimento del danno, sia in caso di inadempimento contrattuale o per il
risarcimento del danno ingiusto, sarà sempre articolato nel danno emergente
e lucro cessante.
Ai fini del risarcimento del danno, non c’è differenza normativa tra il danno
contrattuale e il danno extra contrattuale (danno ingiustamente arrecato per
negligenza, per colpa o per dolo).
Il discorso cambia se si considera il risarcimento del danno non patrimoniale
(morale), anche in relazione a contratti di inadempimento contrattuale. Il più
clamoroso di tutti è il risarcimento del danno da vacanza rovinata.
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verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve tale
prestazione pu domandare la risoluzione del contratto.
La risoluzione non pu essere domandata se la sopravvenuta onerosità
rientra nell’alea normale del contratto.
La parte contro la quale è domandata la risoluzione pu evitarla offrendo di
modificare equamente le condizioni del contratto.
• Contratto con obbligazioni di una sola parte (Art. 1468): se si tratta
di un contratto nel quale una sola delle parti ha assunto obbligazioni, questa
pu chiedere una riduzione della sua prestazione ovvero una modificazione
nelle modalità di esecuzione, sufficienti per ricondurla ad equità.
• Contratto aleatorio (Art. 1469): le norme degli articoli precedenti non si
applicano ai contratti aleatori per loro natura o per volontà delle parti.
• Contratti del consumatore (Art. 1469-bis): le disposizioni del presente
titolo si applicano a contratti del consumatore, ove non derogate dal codice
del consumo o da altre dispozioni più favorevoli per il consumatore.
Contratto di agenzia
• Nozione di contratto di agenzia (Art. 1742): col contratto di agenzia
una parte assume stabilmente l’incarico di promuovere, per conto dell’altra,
verso retribuzione, la conclusione di contratti in una zona determinata. Il
contratto deve essere provato per iscritto. Ciascuna parte ha diritto di
ottenere dall’altra un documento della stessa sottoscritto che riproduca il
contenuto del contratto e delle clausole aggiuntive. Tale diritto è
irrinunciabile.
• Diritto di esclusiva (Art. 1743): il preponente non pu valersi
contemporaneamente di più agenti nella stessa zona e per lo stesso ramo di
attività, nè l’agente pu assumere l’incarico di trattare nella stessa zone e per
lo stesso ramo gli affari di più imprese in concorrenza tra loro.
Contratto di assicurazione
• Nozione di contratto di assicurazione (Art. 1882): l’assicurazione è il
contratto col quale l’assicuratore, verso il pagamento di un premio, si obbliga
a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da
un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un
evento attinente alla vita umana.
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Responsabilità civile
• Responsabilità contrattuale: è la responsabilità che fa capo al
soggetto che stipula un contratto e si rende inadempiente, e deve risarcire.
• Responsabilità extracontrattuale: un’altra forma di responsabilità
civile è quella di chi provoca un danno e deve risarcirlo (chi rompe paga).
Titoli di credito
• Adempimento alla prestazione (Art. 1992): il possessore di un titolo di
credito ha diritto alla prestazione in esso indicata verso presentazione del
titolo, purchè sia legittimato nelle forme prescritte dalla legge.
Il debitore, che senza dolo o colpa grave adempie la prestazione nei confronti
del possessore, è liberato anche se questi non è il titolare del diritto.
• Effetti del possesso di buona fede (Art. 1994): chi ha acquistato in
buona fede il possesso di un titolo di credito, in conformità delle norme che
ne disciplinano la circolazione, non è soggetto a rivendicazione.
I titoli di credito sono fondamentali nella pratica commerciale.
• Titoli rappresentativi (Art. 1996): i titoli rappresentativi di merci
attribuiscono al possessore il diritto alla consegna delle merci che sono in
essi specificate, il possesso delle medesime e il potere di disporne mediante
trasferimento del titolo.
Chi è in possesso ha il diritto di farsi consegnare le merci.
Es. Polizza di carico, fede di deposito.
Un tempo esistevano, ed esistono ancora, i magazzini generali, che erano dei
capannoni gestiti da un soggetto pubblico (generalmente le camere di
commercio) a disposizione di chiunque necessitasse uno spazio di
magazzino (come l’outsourcing).
Un titolo rappresentativo di merci più diffuso ad oggi è la polizza di carico,
ovvero il documento in cui sono descritte le merci che vengono consegnate a
un’impresa di trasporti o a un armatore, o a una compagnia aerea ecc.
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Titoli all’ordine
• Legittimazione del possessore (Art. 2008): il possessore di un titolo
all’ordine è legittimato all’esercizio del diritto in esso menzionato in base a
una serie continua di girate.
(Es. Assegno bancario)
• Forma della girata (Art. 2009): la girata deve essere iscritta sul titolo e
sottoscritta dal girante. è valida la girata anche se non contiene l’indicazione
del giratario. La girata al portatore vale come girata in bianco.
Titoli nominativi
• Legittimazione del possessore (Art. 2021): il possessore di un titolo
nominativo è legittimato all’esercizio del diritto in esso menzionato per effetto
dell’intestazione a suo favore contenuta nel titolo e nel registro dell’emittente.
• Trasferimento (Art. 2022): un’azione di una SPA è un titolo di credito
che rappresenta una quota del capitale sociale. Le azioni sono nominative e
soggette al doppio passaggio dell’articolo 2022.
Il titolare di un azione ha diritto a partecipare a un’assemblea o di delegare
una persona di fiducia e di ricevere i dividendi (gli utili sono ripartiti pro quota
agli azionisti).
L’effetto della cambiale è di differire un pagamento. Sono uno strumento
tipico del credito utilizzate da chi vuole effettuare una certa operazione ma
non dispone del denaro contante immediatamente, e rilascia al venditore una
o più cambiali con diverse scadenze.
Se essa non viene pagata pu esserci un’immediata rivalsa sui beni del
debitore.
Titoli rappresentativi di moneta (obbligazioni, azioni).
Pagamento dell’indebito
• Indebito oggettivo (Art. 2033): chi ha eseguito un pagamento non
dovuto ha diritto di ripetere ci che ha pagato.
L’indebito oggettivo presuppone la mancanza di un’obbligo.
• Obbligazioni naturali (Art. 2034): non è ammessa la ripetizione di
quanto è stato spontaneamente prestato in esecuzione di doveri morali o
sociali, salvo che la prestazione sia stata eseguita da un incapace.
• Indebito soggettivo (Art. 2036): chi ha pagato un debito altrui,
credendosi debitore in base a un errore scusabile, pu ripetere ci che ha
pagato, sempre che il creditore non si sia privato in buona fede del titolo o
delle garanzie del credito.
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Fatti illeciti e risarcimenti
• Risarcimento per fatto illecito (Art. 2043): qualunque fatto doloso o
colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno.
Vi è un obbligo di risarcimento dei danni ingiusti, a differenza dei danni giusti
del seguente articolo.
• Legittima difesa (Art. 2044): non è responsabile chi cagiona il danno
per legittima difesa di sè o di altri.
La legittima difesa è un danno giusto, ma riguarda solamente le persone
fisiche e non beni personali. Deve esserci contestualità e proporzionalità tra
minaccia e difesa.
• Stato di necessità (Art. 2045): quando chi ha compiuto il fatto dannoso
vi è stato costretto dalla necessità di salvare sè o altri dal pericolo attuale di
un danno grave alla persona, e il pericolo non è stato da lui volontariamente
causato nè era altrimenti evitabile, al danneggiato è dovuta un’indennità, la
cui misura è rimessa all’equo apprezzamento del giudice.
(Es. vetrina sfondata per evitare di investire un bambino, chi subisce il danno
ha diritto solamente a un’indennità)
L’ingiustizia del danno non sussiste quando c’è una causa di
giustificazione, ovvero il consenso dell’avente diritto. Se non ricorrono
cause di giustificazione il danno è sempre ingiusto e vi è l’obbligo di
risarcimento, L’esercizio di un diritto pu provocare danni.
Per i danni provocati da minori a scuola, ne sono responsabili gli insegnanti.
Anche i datori di lavoro possono essere responsabili dei danni provocati dai
loro dipendenti, secondo l’articolo 2049 (es. commessi).
• Responsabilità dei padroni e dei committenti (Art. 2049): i padroni e
i committenti sono responsabili per i danni arrivati dal fatto illecito dei loro
domestici e commessi nell’esercizio delle incombenza a cui sono adibiti.
• Responsabilità per l’esercizio di attività pericolosa (Art. 2050):
chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa,
per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento
se non prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno.
Es. distribuzione del gas. Vi è sempre un risarcimento almeno che non sia
provato che il danno causato fosse inevitabile, e che siano state adottate tutte
le misure possibili per evitare il danno.
L’onere della prova è invertito, e non è il danneggiato a dover provare di aver
subito un danno, ma il danneggiante che deve provare di non esser
responsabile del danno. • Rovina di edificio (Art. 2053): il proprietario di un
edificio o di altra costruzione è responsabile dei danni cagionati dalla loro
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rovina, salvo che provi che questa non è dovuta a difetto di manutenzione o a
vizio di costruzione.
Danni provocati dalla rovina di un edificio o di altra costruzione, di cui è
responsabile il proprietario (es. edificio che perde pezzi e provoca danni).
• Circolazione di veicoli (Art. 2054): danni provocati dai conducenti di
veicoli senza rotaie.
• Valutazione dei danni (Art. 2056): il risarcimento dovuto al
danneggiato si deve determinare secondo le disposizioni degli Artt. 1223,
1226, 1227.
Il lucro cessante è valutato dal giudice con equo apprezzamento delle
circostanze del caso.
I proprietari di animali sono responsabili dei danni cagionati dall’animale.
Si tratta di responsabilità indirette.
Il danno emergente è rappresentato dalla fattura. Il lucro cessante è
rappresentato dalla perdita monetaria del danneggiato.
Il danno è sempre ricondotta ad una valutazione economica, di cui esistono
vari criteri (es. valutazione reddito della persona).
Fallimento di un’impresa
• Il fallimento, che sta cambiando con il Codice del fallimento, è disciplinato
dalla legge fallimentare del 1942. Di fronte alla crisi dell’impresa, il cui
presupposto è l’insolvenza ovvero l’impossibilità di far fronte alle proprie
obbligazioni con mezzo ordinario di pagamento.
La dichiarazione di fallimento è pronunciata dalla sezione fallimentare del
Tribunale. Il fallimento pu essere richiesto dall’imprenditore o da qualsiasi
creditore che non ottiene ci che gli spetta.
Il curatore (solitamente un commercialista) si sostituisce all’imprenditore e
prende in mano la situazione. Sotto sorveglianza del giudice delegato che lo
ha nominato, il curatore redige lo stato passivo ed incarica degli avvocati di
recuperare crediti laddove ce ne siano.
I soggetti sono il giudice delegato, il curatore e il comitato dei creditori.
Il compito del curatore è di individuare quante più risorse possibili per
soddisfare i creditori. Vi sono varie tipologie di creditori: i creditori privilegiati,
come i dipendenti, avvocati, INPS, INAIL; e i creditori chirografari, meno
tutelati.
Viene sacrificata l’impresa per tutelare i creditori.
• Nel 2006 vi è stata una revisione della legge fallimentare, e l’interesse
principale è diventato quello di mantenere l’impresa in quanto essa crea
ricchezza e posti di lavoro. Il bene da tutelare è l’impresa, e il tribunale
nomina un soggetto che si sostituisce all’imprenditore per portare l’impresa
fuori dalla crisi, questo avviene tramite piani di sanamento elaborati da
un’analista e da un commercialista. Il piano deve indicare le ragioni della crisi,
le ragioni per cui la crisi è superabile e il tempo utile per il risanamento. In
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caso di superamento della crisi, i creditori hanno il vantaggio di poter
recuperare per intero il loro credito.
La bancarotta fraudolenta è un reato di chi, trovandosi in una situazione di
crisi ha favorito determinati creditori.
I piani di risanamento devono essere effettuati da persone competenti. Anche
il piccolo imprenditore pu fallire.
Negli USA esiste il fallimento individuale, in cui una persona fisica non pu far
fronte alle proprie obbligazioni e fallisce. A quel punto tutti suoi beni sono
inventariati e resi disponibili per i creditori. Questa figura è entrata a far parte
del nostro ordinamento con la legge 27 gennaio 2012 n.3.
Il sovraindebitamento è la situazione di perdurante squilibrio tra le
obbligazioni e il patrimonio, e l’incapacità di adempiere alle proprie
obbligazioni.
Con l’ausilio degli organismi di composizione della crisi, si viene ad un
accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti sulla base
di un piano che indichi le garanzie rilasciate per l’adempimento dei debiti e le
modalità per l’eventuale liquidazione dei beni.
L’articolo 14 cita gli organismi di composizione della crisi.
Rapporto di lavoro subordinato
La disciplina del rapporto di lavoro è cambiata nel corso degli anni.
Scritture contabili
• Libri obbligatori e altre scritture contabili (Art. 2214): l’imprenditore
che esercita un’attività commerciale deve tenere il libro giornale e il libro degli
inventari.
Deve altresì tenere le altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e
dalle dimensioni dell’impresa e conservare ordinatamente per ciascun affare
gli originali delle lettere, dei telegrammi e delle fatture ricevute, nonchè le
copie delle lettere, dei telegrammi e delle fatture spedite.
Anche i piccoli imprenditori devono tenere i libri obbligatori e scritture
contabili.
• Modalità di tenuta delle scritture contabili (Art. 2215): i libri contabili,
prima di essere messi in uso, devono essere numerati progressivamente in
ogni pagina.
• Documentazione informatica (Art. 2215 bis): i libri, i repertori e la
documentazione la cui tenuta è obbligatoria per disposizione di legge o di
regolamento o che sono richiesti dalla natura o dalle dimensioni dell’impresa
possono essere formati e tenuti con strumenti informatici.
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• Contratto d’opera (Art. 2222): quando una persona si obbliga a
compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro
prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del
committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto
abbia una disciplina particolare nel libro IV.
È un tipo di contratto in base alle prestazioni sia materiali che intellettuali.
• Difformità e vizi dell’opera (Art. 2226): l’accettazione espressa o
tacita dell’opera libera il prestatore d’opera dalla responsabilità per difformità
o vizi della medesima, se all’atto dell’accettazione questi erano noti al
committente o facilmente riconoscibili, purchè in questo caso non siano stati
dolosamente occultati. Il committente deve, a pena di decadenza, denunziare
le difformità e i vizi occulti al presentatore d’opera entro 8 giorni dalla
scoperta. L’azione si prescrive entro un anno dalla consegna.
I professionisti intellettuali hanno un regime contrattuale meno severo se la
prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di particolare difficoltà.
Rispondono solo nei casi di dolo o di colpa grave, e sono quindi esentati
dalle responsabilità per colpa lieve. È l’unico caso in cui un soggetto di
un’obbligazione risponde solo nei casi di colpa grave.
• Esercizio delle professioni intellettuali (Art. 2229): sono intellettuali
tutte le professioni che prevedono l’iscrizione a determinati albi o elenchi, e di
essere quindi muniti di un certo titolo di studio, aver superato l’esame di Stato
ed essere abilitati dunque all’esercizio di tale professione intellettuale.
Alcune professioni non sono disciplinate: le professioni prive di una disciplina
legislativa possono essere esercitate da chiunque.
Si parla di professioni protette e professioni libere.
Le tariffe professionali vanno contro all’interesse dei professionisti stessi, in
quanto riducono la concorrenza che si avrebbe se ogni professionista
potesse liberamente fissare le proprie tariffe.
Un professionista radiato non pu ottenere più l’iscrizione all’albo: la
radiazione dall’esercizio di una professione avviene nei casi più gravi (es.
medici che hanno assistito qualcuno nella propria volontà di morire).
• Mancanza d’iscrizione (Art. 2231): quando l’esercizio di un’attività
professionale è condizionato all’iscrizione in un albo o elenco, la prestazione
eseguita da chi non è iscritto non gli dà azione per il pagamento della della
retribuzione. La cancellazione dall’albo o elenco risolve il contratto in corso,
salvo il diritto del prestatore d’opera al rimborso delle spese incontrate e a un
compenso adeguato all’utilità del lavoro compiuto.
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Marchio, ditta e insegna
Sono i segni distintivi dell’imprenditore e dell’impresa.
• Il marchio è un segno grafico che identifica un prodotto o un servizio (artt.
2569 -> 2574). Contratti di licenza d’uso del marchio: il titolare ha l’ultima
parola in merito all’approvazione dell’applicazione del proprio marchio sui
prodotti.
• La ditta è il nome sotto il quale l’imprenditore svolge la sua attività, e pu
coincidere con il marchio (es. Coca Cola, Ferrari). Ditta (Art. 2563):
l’imprenditore ha diritto all’uso esclusivo della ditta da lui prescelta.
La ditta deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore.
• L’insegna è l’emblema per i locali nei quali si esercita un’impresa (art.
2568).
LIBRO VI: DELLA TUTELA DEI DIRITTI (Artt. 2643 -> 2969)
• Beni per i quali è soggetta la pubblicità (Art. 2683): devono essere resi
pubblici col mezzo della trascrizione, osservate le altre forme di pubblicità
stabilite dalla legge, gli atti menzionati negli articoli seguenti, quando hanno
per oggetto: navi e galleggianti iscritti nei registri indicati dal codice della
navigazione; aeromobili iscritti nei registri indicati dallo stesso codice;
autoveicoli iscritti nel pubblico registro automobilistico.
Prove
Il compito del giudice non è di ricercare le prove o di ricostruire i fatti.
La verità processuale è quella che si verifica con una sentenza definitiva e
non sempre coincide con la verità.
I diritti sono riconosciuti quando vengono disciplinate le modalità per farli
valere.
• Onere della prova (Art. 2697): chi vuol far valere un diritto in giudizio
deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Chi eccepisce
l’inneficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto
deve provare i fatti su cui l’eccezione si fonda.
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contenuti, a meno che non sia dimostrata la falsità che si prova in sede
giudiziaria o che esso sia frutto di fotomontaggi.
Esso pu essere falso nei suoi contenuti, ed è stato redatto in malafede da un
pubblico ufficiale o con errore, quindi con colpa e non dolo.
• Efficacia della scrittura privata (Art. 2702): la scrittura privata fa piena
prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l’ha
sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la
sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta.
• Sottoscrizione autenticata (Art. 2703): si ha per riconosciuta la
sottoscrizione autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ci
autorizzato.
L’autenticazione consiste nell’attestazione da parte del pubblico ufficiale che
la sottoscrizione è stata apposta in sua presenza. Il pubblico ufficiale deve
previamente accertare la idoneità della persona che sottoscrive.
• Riproduzioni meccaniche (Art. 2712): le riproduzioni fotografiche,
informatiche o cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere,
ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose formano piena prova
dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non
disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime.
Se una parte dichiara un documento falso, il giudice incaricherà un
consulente tecnico d’ufficio che esaminerà il documento.
Non ci si pu esimere dal testimoniare.
La sentenza di appello (secondo grado) pu confermare la sentenza di primo
grado. Nel terzo grado il giudizio spetta alla Corte di Cassazione, a cui ci si
appella per giudizi di legittimità: verifica che non siano stati commessi errori
di diritto dai giudici.
La Corte di Cassazione pu confermare la sentenza, che diventa quindi
definitiva, oppure pu annullare la sentenza e rimandare la causa a un giudice
di secondo grado perchè emetta un nuovo giudizio anche sulla base delle
indicazioni date.
Prescrizione
La prescrizione è l’estinzione di un diritto nel caso in cui il titolare non lo
eserciti nel termine determinato dalla legge.
Ogni diritto si estingue per prescrizione quando non viene esercitato dal
titolare legittimo, e la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il
diritto pu essere fatto valere.
• Prescrizione ordinaria (Art. 2946): salvi i casi in cui la legge dispone
diversamente (es. reati penali più gravi, quali la strage), i diritti si estinguono
per prescrizione con il decorso di 10 anni.
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Negli anni ’60 furono emanate le prime leggi a tutela dei lavoratori in Italia,
con il fine di riequilibrare il rapporto lavorativo tra due individui, in favore della
parte debole del rapporto.
Si sono verificati casi in cui certe agenzie si accordavano per un allineamento
dei prezzi. Queste agenzie sono state successivamente condannate con
multe multi-milionarie, in percentuale al proprio fatturato o alle quote di
mercato.
È la raccolta delle regole nelle quali si traduce la tutela dei consumatori.
Sono regole speciali in funzione dello status di uno dei contraenti, in questo
caso dello status del consumatore.
Il medesimo acquisto è soggetto a regole diverse per soggetti diversi
(consumatore, imprenditore che acquista per attività professionale, chiamato
professionista nel codice per una traduzione errata di “professionel” dal
francese, e un errore da parte del legislatore che ha mantenuto il termine).
Il venditore risponde solamente per gli acquisti ad opera del consumatore.
Le clausole
vessatorie •
Direttiva UE n.93/13.
Recepita in Italia dapprima con artt. 1469-1469 sexies codice civile, poi dagli
articoli 3 ss. D. Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo.
Nel codice civile è rimasto un riferimento nella parte conclusiva dei contratti,
che specifica come le regole applicabili nei contratti del consumatore sono
nel codice del consumo.
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La legge salvaguarda il contratto di subfornitura, al fine di proteggere la parte
debole. “Eccessivo squilibrio” questo lascia un grande spazio per
l’interprete (il giudice), che ha un’eccessiva discrezionalità.
Le clausole vessatorie inserite nei contratti sono disciplinate dall’art. 1341 del
codice civile. Non vi è possibilità di accettazione di clausole vessatorie da
parte dei consumatori (sono nulle per i consumatori), tranne nel caso previsto
dal comma 4 dell’art. 34 codice del consumo.
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La responsabilità dell’albergatore è limitata al prezzo di 100 volte una notte
nella camera. In questo caso vi è una limitazione della responsabilità
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• Diritto di interpello (Art. 37-bis Codice del consumo): l’articolo, sempre al
fine di prevenire l’inserimento di clausole vessatorie nei contratti di massa,
istituisce il procedimento di interpello, già sperimentato in sede fiscale.
Le imprese interessate avranno quindi facoltà di interpellare preventivamente
l’Autorità in merito alla vessatorietà delle clausole che intendono utilizzare nei
rapporti commerciali con i consumatori. Le clausole non ritenute vessatorie a
seguito di interpello, possono essere successivamente valutate dall’Autorità e
dichiarate vessatorie con un provvedimento formale.
L’efficacia dell’interpello preventivo è limitata all’ambito amministrativo, in
quanto resta in ogni caso ferma la responsabilità dei professionisti nei
confronti dei consumatori.
La clausola sottoposta con successo all’interpello e poi inserita nel contratto
seriale, potrà essere dichiarata vessatoria dal giudice, del tutto libero rispetto
all’esito dell’interpello.
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conservazione e l’età dell’immobile, trova il valore dell’immobile. Chi aggira le
regole e si fa dare somme di denaro in nero in aggiunta al canone prestabilito
pu incorrere in una denuncia per estorsione.
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