Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
PRIVATO
DIRITTO
È una scienza pratica che mira a risolvere/prevenire conflitti. Il diritto rispecchia,
riflette rapporti e situazioni reali (metafora dello specchio).
È un complesso di principi e regole che si traggono dal testo attraverso l’attività
d’interpretazione e applicazione delle norme che lo compongono operata dalla
dottrina (dagli studiosi) e dalla giurisprudenza (dai Giudici).
L’interpretazione della dottrina non è vincolante essa esprime un’opinione la
cui efficacia persuasiva dipende dal rigore scientifico del suo autore e dalla sua
capacità di essere condivisa dalla maggioranza
L’interpretazione della giurisprudenza è vincolante con riferimento al solo caso
concreto deciso dalla sentenza in cui questa è contenuta.
(l’influenza maggiore è esercitata dalle sentenze della Corte di Cassazione le
quali costituiscono precedenti cui le sentenze degli altri Giudici tendono ad
uniformarsi)
Il diritto mira a fare certezza tra i rapporti giuridici, ma spesso, nella pratica, tale
certezza non sussiste perché vi è di mezzo l’interpretazione.
Diritto è tutto ciò che si trae dall’interpretazione e applicazione delle norme giuridiche.
ORDINAMENTO GIURIDICO
È un complesso di regole che disciplinano il comportamento di una comunità.
È una pluralità di norme che formano un insieme unitario e ordinato. Modo in cui una
società si ordina e si organizza attraverso il sistema di norme che lo compongono e che
sono prodotte in conformità ad un apparato di fonti legittimato da un fatto costitutivo.
TEORIA DELLA PLURALITA’ DEGLI ORDINAMENTI GIURIDICI
Esistono tanti ordinamenti giuridici, quanti sono i gruppi sociali organizzati.
Soggetti, Regole ed Organizzazione formano un ordinamento giuridico
(“UBI SOCIETAS IBI IURIS”)
LEGGE
Legge: indica uno dei procedimenti attraverso i quali si creano norme giuridiche. La
legge si indentifica con un complesso di norme scritte (testo legislativo).
SISTEMI GIURIDICI:
Civil law (Giappone, Cina, Italia, …) sistemi basati su un diritto scritto.
La fonte del diritto è il Legislatore.
Il Giudice è tenuto ad applicare la legge; le sentenze del Giudice non sono
vincolanti, ma sono vincolanti solo al caso concreto
Common law (Gran Bretagna, …) sistemi basati sulla consuetudine.
La fonte del diritto è il Giudice, che è fautore del caso concreto, quindi crea la
regola (principio dello Stare Decisis -> il
SISTEMA ITALIANO:
precedente è vincolante) - Civil Law
- Diritto positivo. Diritto scritto, posto da
fonti predeterminate e riconoscibili
- Diritto pubblico
- Diritto privato
PRINCIPIO DI GERARCHIA DELLE FONTI (Art. 1 disp. prel. al c.c.)
1. COSTITUZIONE, LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE E ALTRE LEGGI
COSTITUZIONALI
2. LEGGE: ordinaria, decreto legislativo(76 Cost.), decreto legge(77 Cost.), legge
regionale(117 Cost.)
3. REGOLAMENTI governativi (di esecuzione) e delle Autorità indipendenti
4. USI (codici di autoregolamentazione)
Scritta
1) LA COSTITUZIONE Lunga
Rigida non modificabile con legge ordinaria, ma solo mediante:
- leggi di revisione costituzionale
- leggi costituzionali
Le leggi di revisione e le altre leggi costituzionali incontrano alcuni limiti art. 139
(articolo)
(comma)
CODICE CIVILE
o Atto in cui si manifesta la potestà normativa del governo o di altre autorità a ciò
legittimate dalla legge
o Limiti:
a. Non possono contenere norme contrarie alle disposizioni di legge
b. Riserva di legge assoluta: la Costituzione riserva alla legge ordinaria la
disciplina di determinate materie
c. Riserva di legge relativa: in determinate materie la legge ammette
l’esercizio del potere regolamentare solo dopo che la legge abbia fissato i
principi fondamentali.
4) USO O CONSUETUTIDE
Il legislatore vuole l’uniformità tra gli stati membri. Problemi per il legislatore:
1. diverse regole giuridiche da stato membro a stato membro, che falsano il libero
gioco della concorrenza
2. diverse lingue
3. cercare di uniformare le regole tecniche (modi di produzione di certi stati e
beni)
Procedura di consultazione
Procedura di cooperazione
Procedura di codecisione
I CONFLITTI TRA NORME
1. Nel conflitto tra norme dell’ordinamento europeo possono darsi due ipotesi:
a) Conflitto tra norme che nella gerarchia delle fonti sono dello stesso grado. Si
applica in questo caso il principio generale in tema di gerarchia delle fonti
per cui tra fonti dello stesso grado, la norma successiva nel tempo abroga
quella precedente con cui sia incompatibile.
b) Conflitto tra norme primarie e norme derivate. Spetta alla Corte di Giustizia il
controllo di legittimità sui regolamenti e sulle direttive.
VINCOLI:
( I ) INTERPRETAZIONE GIUDIZIALE
L’interprete è il Giudice. La sentenza che il Giudice emette è vincolante per il caso
concreto, ma in relazione ad altri casi la stessa sentenza non è vincolante per altri
Giudici.
La Cassazione ha il compito:
- di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della Funzione
legge; NOMOFILATTICA
- l’unità del diritto oggettivo della nazione.
Il Giudice di legittimità (Giudice di Cassazione) controlla se il procedimento sia stato
svolto in modo corretto e controlla la sentenza impugnata sotto l’aspetto della sua
motivazione (RAGIONI della sentenza).
La sentenza della Corte di Cassazione è vincolante per il caso concreto, per gli altri
Giudici non è vincolante, anche se il precedente di Cassazione certamente è autorevole.
La Cassazione è divisa in varie sezioni civili (sono 6). Spesso il contrasto si verifica tra
sezioni, quindi si chiede la pronuncia a sezioni unite (sono 9 in tutto) per contrasto su
questione di massima particolare importanza.
Dal 2006 vincolo per la pronuncia a sezioni unite: una volta che le sezioni unite si
sono pronunciate, le sezioni semplici devono rispettare quel precedente, ma se una
sezione semplice non lo vuole rispettare deve nuovamente proporre la questione a
sezioni unite. Quindi, accade che il precedente tiene per qualche anno è un vincolo
molto autorevole.
( II ) INTERPRETAZIONE AUTENTICA
L’interpretazione autentica è attuata dal Legislatore.
Tale interpretazione è certamente vincolante.
Interpretazione letterale: indica l’analisi delle parole che compongono il testo della
norma al fine di individuare il senso di ciascuna di esse in sé, secondo il significato
tecnico che l’elaborazione della dottrina e della giurisprudenza assegna loro.
Interpretazione logica: indica l’operazione logica consistente nel confronto tra il
risultato raggiunto con l’interpretazione letterale e l’intenzione del legislatore.
Interpretazione letterale e interpretazione logica sono due momenti del procedimento
di interpretazione, nel corso del quale il giurista si avvale di diversi criteri:
criterio sistematico la singola norma da interpretare va reinserita nell’insieme
dell’ordinamento di cui fa parte e dei principi fondamentali che lo costituiscono.
criterio storico la singola norma può essere reinserita nel contesto storico da
cui essa trae origine.
criterio analogico la singola norma la si interpreta per analogia, con materie
che disciplinano casi simili.
L’ANALOGIA:
Art. 12 delle <Disposizioni sulla legge in generale> disciplina il problema del
riempimento delle lacune dell’ordinamento giuridico, stabilendo che “se una
controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle
disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio,
si decide secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato”.
o Cronologico tra fonti dello stesso grado, la norma successiva nel tempo
abroga quella precedente con cui sia incompatibile
L’abrogazione:
a) abrogazione espressa
b) abrogazione tacita
c) abrogazione implicita
d) abrogazione parziale
LE SITUAZIONI SOGGETTIVE
Situazione giuridica soggettiva:
Espressione che indica la titolarità in capo a un soggetto di un interesse giuridicamente
rilevante, ma che nulla dice sulla tecnica di tutela scelta;
Posizione che un soggetto di diritto assume nell’ambito di un rapporto giuridico.
DIRITTO SOGGETTIVO
Rappresenta la forma di protezione più intensa accordata dall’ordinamento
Sintesi di una posizione di forza e di una posizione di libertà
La tutela è sempre diretta e immediata
L’unico limite è l’abuso ( norma 833 c.c.)
POTESTA’
Potere attribuito ad un soggetto a tutela di un interesse altrui.
Situazione di potere, caratterizzata dalla finalità di realizzare un interesse altrui
(es: interesse del minore )
Il potere-dovere di esercitare un diritto altrui implica controlli esterni, in quanto
esso è vincolato allo scopo che caratterizza la funzione. La deviazione costituisce
un abuso e porta alla perdita o limitazione dei poteri
Ora: responsabilità genitoriale rispetto alla potestà genitoriale è più ampia ed
esprime un mutamento di prospettiva.
INTERESSE LEGGITTIMO
Situazione giuridica soggettiva della quale è titolare un soggetto nei confronti della
pubblica amministrazione che esercita un potere autoritativo attribuitole dalla legge e
consiste nella pretesa che tale potere sia esercitato in conformità alla legge
nell'interesse collettivo.
Tutela in via indiretta (non è tutelato l’interesse finale del soggetto ma solo
quello strumentale a che l’azione pubblica si svolga regolarmente) e mediata
rispetto alla tutela primaria di interessi pubblici (la tutela è accordata solo se
l’interesse individuale coincide con quello pubblico; es. del concorso: interesse
della p.a. al regolare svolgimento delle prove per selezionare i candidati più
meritevoli)
Posso impugnare l’atto illegittimo che lede l’interesse rivolgendomi al TAR o al
Consiglio di Stato
STATUS
Fonte di diritti e obblighi per chi possiede tale situazione.
Nozione che esprime la posizione di un soggetto nei confronti di altri soggetti
nell’ambito di una collettività organizzata.
Situazione giuridica soggettiva stabile (e non precaria o passeggera), autonoma
e tutelata in quanto tale, a sua volta fonte di altre situazioni giuridiche (attive e
passive) anch’esse, a loro volta, tutelate in quanto tali. La perdita dello status
implica la perdita delle situazioni derivate.
Lo status non è una somma di diritti e obblighi, ma una diversa e distinta
situazione giuridica protetta dall’ordinamento, in cui si riscontra un elemento
formale (la posizione di un soggetto nell’ambito di una collettività organizzata)
e un elemento materiale (la relativa tutela accordata dall’ordinamento).
Esempi: status di cittadino, di figlio, di coniuge, di socio
Status e qualità giuridica: hanno in comune una certa affinità funzionale e l’elemento
materiale (una tutela autonoma e distinta sia della posizione primaria sia di quelle
derivate), ma nella seconda non ricorre l’elemento formale della collettività
organizzata (es.: qualità di erede, di professionista, di imprenditore)
ONERE
Tecnica di protezione degli interessi la cui attuazione è condizionata al
comportamento del loro titolare.
Situazione giuridica a cavallo tra quelle attive e passive. Consiste in un
comportamento doveroso, ma rispetto all’obbligo bisogna tenere tale
comportamento per soddisfare l’interesse proprio.
Es: onere della prova ( i fatti devono essere provati ) ; onere della trascrizione.
POSSESSO
È una situazione di fatto (e non di diritto) giuridicamente rilevante.
Potere sulla cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della
proprietà o di altro diritto reale.
Rappresenta il contenuto del diritto di proprietà o di altro diritto reale colto nel
suo momento dinamico, cioè quello dell’effettivo esercizio.
L’estinzione del possesso si verifica con il venir meno del potere di fatto sul
bene (abbandono)
Elementi identificativi del possesso:
elemento materiale: il corpus, cioè la materiale disponibilità del bene ( ho
quell’oggetto)
elemento psicologico: l’animus possedendi, cioè l’effettiva modalità di
comportamento dalla quale si desume l’intenzione del possessore di usare la
cosa come se fosse proprietario o titolare di un altro diritto reale . ( anche se
non sono effettivamente il proprietario)
POSSESSO DETENZIONE Entrambi sono situazioni di fatto.
L’assenza dell’animus distingue il possesso dalla detenzione, nel senso che il detentore
ha la materiale disponibilità della cosa, ma riconosce che un altro (il proprietario) ha
potere maggiore del suo su tale cosa.
La detenzione può mutarsi in possesso soltanto se:
per causa proveniente da un terzo, il quale sia titolare di diritto di
proprietà che trasferisce al detentore;
forza di atto di opposizione del detentore, il quale manifesti
l’intenzione di non riconoscere l’esistenza di un diritto altrui sul bene.
Azioni possessorie:
1. Azione di reintegrazione o di spoglio (art. 1168 cod. civ.)
- è concessa al possessore (o al detentore) privato della disponibilità del bene in
modo violento o clandestino
- è diretta ad ottenere la restituzione del bene
- deve essere esercitata entro un anno che decorre dal giorno in cui è avvenuto lo
spoglio violento o dal giorno della scoperta dello spoglio clandestino
- può essere esercitata per tutela del possesso di qualsiasi bene (mobile,
immobile ecc.)
2. Azione di manutenzione (art. 1170 cod. civ.)
- è volta a far cessare le molestie o la turbativa del possesso
- o alla reintegrazione della privazione del possesso che non è avvenuta in modo
violento o clandestino
- per ricorrere a tale azione è necessario che il possesso duri da oltre un anno in
modo continuato e non interrotto
- deve essere esercitata entro un anno dal giorno in cui ha avuto inizio la
turbativa
- può essere esercitata solo per la tutela del possesso (o di altro diritto reale) su
beni immobili o universalità di mobili
DIRITTO DI DIRITTO DI
GARANZIA GODIMENT
- enfiteusi
- pegno O
- superficie
- ipoteca - usufrutto
- uso
-abitazione
- servitù prediale
DIRITTI ASSOLUTI
Caratteristiche:
Assolutezza: Indica il potere del soggetto attivo, che si esplica erga omnes, cioè
nei confronti di tutti i consociati, i quali infatti hanno il dovere di astenersi dal
turbare l’altrui godimento
Immediatezza: Connota la relazione tra il bene oggetto del diritto e il suo
titolare, che può goderne e disporne senza bisogno della cooperazione altrui
I diritti della personalità sono diritti soggettivi riconosciuti ad ogni persona per la
tutela dei propri interessi fondamentali, quali ad esempio la salute, l’onore, la
reputazione, l’identità personale, ecc...
Essi si caratterizzano per il fatto che l’interesse protetto ha contenuto non
patrimoniale e, riguardando aspetti fondamentali della persona umana, è dotato di una
speciale protezione anche a livello costituzionale.
tutelano interessi essenziali della persona umana
spettano all’uomo in quanto tale
si acquistano automaticamente con la nascita
l’interesse tutelato ha carattere non patrimoniale
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI
Indisponibilità
Intrasmissibilità
Irrinunciabilità
Imprescrittibilità: sono diritti che non si estinguono anche se non vengono esercitati per
lungo tempo
Teoria monistica
La persona è intesa come valore unitario , ciò consente di tutelare i diritti anche in
assenza di leggi che lo prevedono
Teoria pluralistica
i diritti della personalità sono solo quelli contemplati da specifiche disposizioni di
legge
Il tentativo di suicidio non è punito dal nostro ordinamento, però sono puniti:
l’omicidio del consenziente
l’istigazione al suicidio
perché entra in gioco l’interesse dell’ordinamento giuridico.
B. DIRITTO AL NOME
La tutela del nome è sancita a protezione non solo di un interesse individuale (alla
propria corretta individuazione), ma anche dell’interesse generale all’identificazione
delle persone.
Medesima tutela è assicurata anche allo pseudonimo, purché esso abbia acquistato
l’importanza del nome (art. 9 cod. civ.)
La tutela del diritto al nome è attuata con il riconoscimento di due tipi di azioni:
di reclamo, con il quale si tutela il diritto della persona ad usare il proprio nome
contro gli atti dei terzi tendenti a contrastare tale uso
di usurpazione, con cui ci si oppone all’uso indebito e pregiudizievole che altri
faccia del proprio nome
C. DIRITTO DI IMMAGINE
Il diritto all’immagine tutela l’interesse di ciascun individuo a che il proprio ritratto
non sia diffuso o esposto pubblicamente. Non devono essere immagini lesive
dell’onore, della reputazione o del decoro della persona.
TUTELA:
- sul piano penalistico: art. 615-bis cod. pen. (punisce chiunque si procura
indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata che si svolgono
nell’abitazione altrui, e chiunque riveli o diffonda le notizie e le immagini così
ottenute)
- sul piano civilistico: frammenti di tutela nel cod. civ. (art. 10 che tutela il
diritto all’immagine) e artt. 2 e 3 Cost.
Costituiscono limiti alla garanzia del riserbo:
- la notorietà della persona
- l’interesse della Pubblica Autorità a svolgere indagini per vari motivi
- il diritto di cronaca
- il consenso dell’interessato
DIRITTI REALI
IN RE PROPRIA: Diritto di Proprietà
IN RE ALIENA: Diritti di Godimento e Diritti di Garanzia
CLASSIFICAZIONE:
‾ Beni materiali (Beni Mobili e Beni Immobili e Beni Mobili Registrati) e Beni
immateriali
‾ Beni presenti e Beni futuri
‾ Beni divisibili e Beni indivisibili
‾ Beni determinati e Beni generici
‾ Beni infungibili e Beni fungibili
‾ Beni consumabili e Beni inconsumabili
‾ Beni produttivo e Beni non produttivi
‾ Beni semplici, Beni composti e Universalità di mobili
‾ Beni principali e Beni accessori e Pertinenze
‾ Beni pubblici e Beni privati
‾ Beni di consumo
I BENI Art. 812 cod. civ.
Beni immobili il suolo e tutto ciò che è in esso incorporato, naturalmente o
artificialmente, nonché gli edifici galleggianti se saldamente e permanentemente
assicurati alla riva o all’alveo
Beni mobili tutti gli altri si considerano beni mobili anche le energie naturali
che hanno valore economico, come il gas, l’elettricità, ecc.
BENI MOBILI
Prevalgono parametri di semplicità e rapidità
Non occorrono forme particolari per gli atti di alienazione
Non è previsto un sistema di pubblicità tramite pubblici registri, essendo
sufficiente dimostrare il possesso del bene
BENI IMMOBILI
La circolazione di tali beni è più rigorosa, solenne.
È previsto un regime di pubblicità legale degli atti giuridici:
Pubblicità notizia: serve a dare informazione.
In mancanza di tale pubblicità vi è una sanzione amministrativa, ma l’atto non perde la
sua efficacia
Pubblicità dichiarativa: consiste nell’onere della trascrizione e serve a
rendere opponibile l’acquisto a terzi.
In mancanza di tale pubblicità l’atto resta valido, ma il diritto che si è acquistato non è
opponibile a terzi (l’atto perde la sua efficacia).
Pubblicità costitutiva: serve per l’esistenza del diritto.
In mancanza di tale pubblicità l’atto non è più valido (es: ipoteca)
RAPPORTO DI PERTINENZA
Rapporto in virtù del quale vi è una cosa principale e un’altra accessoria, chiamata
pertinenza.
La cosa accessoria è destinata in modo durevole a servizio o ad ornamento di
quella principale.
Gli atti e i rapporti aventi ad oggetto la cosa principale comprendono anche le
pertinenze, salvo che sia diversamente disposto.
BENI FRUTTIFERI (Beni produttivi)
I frutti possono essere:
Naturali provengono direttamente dalla cosa, vi concorra o no l’opera
dell’uomo
(es: legna, prodotti agricoli, ecc…)
Civili corrispettivo che si trae da una cosa in cambio del godimento che altri
ne abbia (es: interessi su mutuo)
UNIVERSALITA’ DI MOBILI
pluralità di cose, che appartengono ad una stessa persona e che hanno una
destinazione unitaria
ad es.: il gregge, la biblioteca, ecc.
è considerata come un bene unitario, anche se in realtà anche i singoli elementi
che la compongono possono essere oggetto di separati atti giuridici
viene considerata universalità anche l’azienda: complesso dei beni organizzati
dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa (art. 2555 cod. civ.)
universalità di diritto
insieme di rapporti giuridici attivi e passivi (ad esempio, l’eredità)
BENI IMMATERIALI
Beni giuridici caratterizzati dalla incorporeità, ovvero dal fatto di non esistere in
natura, ma di essere frutto di creazione umana.
Caratteristiche:
Intellettualità
Riproducibilità
TUTELA:
Tramite la protezione dell’originalità della creazione
attribuzione di un diritto morale, quello ad essere riconosciuto autore
dell’opera, e di un diritto patrimoniale, cioè di sfruttamento economico
Tramite la brevettazione
prevista per le invenzioni industriali e i marchi registrati
consiste nell’attribuzione di una esclusiva in ordine alla possibilità di
sfruttare economicamente la creazione intellettuale
A. DIRITTO DI PROPRIETA’
Espressione massima del diritto reale. Diritto di godere e disporre di un bene in modo
pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti
dall’ordinamento giuridico
L’unico limite è l’abuso del diritto ( esercitare il diritto al solo scopo di nuocere a
qualcun altro)
Contenuto essenziale del diritto di proprietà:
potere di godere di un bene
potere di fruirne materialmente in tutti i modi ritenuti dal proprietario consoni
al suo interesse
potere di appropriarsi dei frutti naturali o civili della cosa
potere di utilizzarla o meno, trasformarla o addirittura distruggerla
differenza con il possesso
potere di disporre di un bene
potere di stipulare negozi giuridici aventi ad oggetto il bene (ad esempio,
vendita, locazione, ecc.).
Caratteristiche:
ELASTICITA’ sulla pienezza del diritto potrebbe incidere la costituzione di un
diritto reale minore, ma il diritto di proprietà tornerà a riespandersi, non
appena il diritto reale minore venga meno
PERPETUITA’ non tollera limiti di durata ed è imprescrittibile, salvo le norme
sull’usucapione
B. DIRITTI DI GODIMENTO
Limitano il potere del proprietario di godere del proprio bene
C. DIRITTI DI GARANZIA
Diritti accessori che hanno la funzione di rafforzare la tutela del creditore accrescendo
la probabilità di realizzazione del suo credito ; presuppongono perciò l’esistenza di un
credito cui accendono :
PEGO IREGOLARE :
‾ debitore costituisce in pegno una cosa fungibile
‾ la proprietà della cosa si trasferisce al creditore, che sarà tenuto, in caso di
adempimento, alla restituzione del tantundem eiusdem generis, e cioè di una
cosa dello stesso genere e quantità
PEGNO ANOMALO:
Forma di garanzia pignoratizia che, pur rientrando nello schema legale del pegno,
presenta anomalie rispetto alla sua tradizionale configurazione
PEGNO OMNIBUS:
Il cliente costituisce a favore della banca, a garanzia del credito ricevuto, un pegno su
titoli e valori, con la previsione di una clausola in virtù della quale la garanzia viene
estesa a tutti i crediti futuri o a tutti i titoli o valori che pervengano in seguito nella
disponibilità della banca
PEGNO ROTATIVO:
Viene pattuita una clausola, che consente alla banca di sostituire, con l’autorizzazione
del cliente, la cosa consegnata con un’altra pervenuta nella sua disponibilità
DIRITTI DI CREDITO
La relazione esiste tra un soggetto attivo ( creditore) e un soggetto passivo ( debitore) ,
in forza del quale il debitore è tenuto ad uno specifico dovere di comportamento (
prestazione) nei confronti del creditore , si chiama obbligazione .
Il contenuto dei diritti di credito è costituito da una pretesa da parte del creditore alla
quale corrisponde un obbligo del debitore che deve attuare il comportamento
necessario per l’attuazione dell’interesse protetto ( adempimento )
A tutela del creditore :
a) L’esecuzione forzata : se il debitore non adempie spontaneamente alla
prestazione
b) L’obbligo del risarcimento del danno : se il debitore non esegue esattamente la
prestazione dovuta
Caratteristiche:
relatività: il titolare può fare valere il proprio diritto solo nei confronti di un
soggetto, sul quale grava uno specifico dovere di comportamento
mediatezza: il titolare può realizzare l’interesse protetto dalla norma solo con
la cooperazione di un altro soggetto
DIRITTI POTESTATIVI
‾ l’interesse del titolare del diritto si realizza a seguito di una propria iniziativa,
che invade la sfera giuridica di un soggetto determinato e può realizzarsi solo
nei riguardi di quel soggetto
‾ il titolare del diritto può, unilateralmente, modificare o estinguere una
situazione soggettiva, interferendo nella sfera giuridica di un altro soggetto,
impossibilitato ad evitare, in termini giuridici, l’esercizio del potere: egli si trova
in stato di soggezione
‾ in relazione alle modalità di esercizio si distinguono :
a)casi in cui il titolare di diritto realizza direttamente il proprio interesse attraverso la
sua dichiarazione di volontà ;
b)casi nei quali la realizzazione dell’interesse protetto richiede una pronuncia del
giudice
Ad esempio, l’art. 874 cod. civ. prevede che il proprietario di un fondo contiguo al
muro altrui possa chiederne la comunione, pagando la metà del valore del muro. Il
proprietario del muro non potrà opporsi, ma dovrà soggiacere alla richiesta,
purché siano rispettate le condizioni richieste dalla norma.
NB pag 95
ESTINZIONE DEI DIRITTI
Il decorso del tempo incide sulle vicende delle situazioni giuridiche soggettive e può
determinare l’acquisto o l’estinzione di diritti
ISTITUTO DELLA PRESCRIZIONE
art. 2934 cod. civ. “Ogni diritto si estingue per prescrizione quando il titolare
non lo esercita per il tempo stabilito dalla legge”
Il mancato esercizio di un diritto per un lungo periodo di tempo comporta che la
pretesa volta a fare valere quello stesso diritto venga respinta per il solo fatto di
essere stata esercitata tardivamente.
Non sono soggetti a prescrizione i diritti indisponibili (come il diritto della
personalità), il diritto di proprietà e le facoltà
La prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto
valere, ovvero dal momento in cui l’esercizio del diritto è possibile e
soddisferebbe l’interesse del suo titolare
Quando l’esercizio del diritto non è possibile e non si è in presenza di un
interesse insoddisfatto non assume alcuna rilevanza il non uso del diritto e
quindi non ricorre la decorrenza della prescrizione
E’ nullo ogni patto diretto a modificare la disciplina legale della prescrizione
Solo il soggetto che può disporre validamente del diritto può rinunciare alla
prescrizione la quale, però, finché non si è compiuta non può essere oggetto di
rinuncia
La prescrizione non opera automaticamente ma può essere fatta valere in via di
eccezione dalla parte che vi abbia interesse.
Il Giudice non può rilevare d’ufficio la prescrizione non eccepita dalla parte
SOSPENSIONE DELLA PRESCRIZIONE
si verifica nei casi espressamente previsti dalla legge quando il mancato
esercizio del diritto dipende dal verificarsi di una causa giustificativa
Il periodo di tempo durante il quale perdura la causa che giustifica
l’inerzia non è calcolato ai fini del computo del tempo di prescrizione.
Quando viene meno la causa cd. sospensiva il tempo decorso prima di
questa si sommerà a quello che comincia a decorrere dal momento della
sua cessazione
INTERRUZIONE DELLA PRESCRIZIONE
L’inerzia cessa perché il diritto viene esercitato secondo le modalità
previste dalla legge o viene riconosciuto dal soggetto passivo del rapporto
Nel momento in cui si verifica la causa di interruzione dell’inerzia inizia a
decorrere un nuovo periodo di prescrizione e viene meno quello che era
decorso fino al verificarsi dell’interruzione
( 1 ) PERSONE FISICHE
3 concetti di capacità:
a. Capacità giuridica
b. Capacità di agire (capacità legale)
c. Capacità di intendere e di volere (capacità naturale)
2° comma il codice concepisce una serie di diritti che si acquistano alla nascita
come ad esempio:
capacità di ricevere per donazione,
capacità di succedere,
capacità di ricevere per testamento.
Tali diritti “sono subordinati all’evento nascita”
DIBATTITO:
STATUS del concepito: il concepito è riconosciuto come centro
autonomo.
Il concepito ha una capacità giuridica specialeha soggettività
giuridica:
una situazione giuridica tutelata prima di diventare persona. Una
volta diventato persona acquista i diritti.
INCAPACITA’ GIURIDICHE SPECIALI: incapacità che la legge pone nei confronti di
determinate persone che sicuramente hanno capacità giuridica, ma in certe
circostanze non sono idonee di particolari diritti. (es: divieto dei genitori di rendersi
acquirenti del bene di diritto del minore, poiché vi è conflitto di interesse).
I genitori non possono alienare, ipotecare o dare in pegno i beni pervenuti al figlio a
qualsiasi titolo, anche a causa di morte, accettare o rinunziare ad eredità o legati,
accettare donazioni, procedere allo scioglimento di comunioni, contrarre mutui o
locazioni ultranovennali o compiere altri atti eccedenti la ordinaria amministrazione
né promuovere, transigere o compromettere in arbitri giudizi relativi a tali atti, se non
per necessità o utilità evidente del figlio dopo autorizzazione del giudice tutelare.
I capitali non possono essere riscossi senza autorizzazione del giudice tutelare, il quale
ne determina l'impiego.
L'esercizio di una impresa commerciale non può essere continuato se non con
l'autorizzazione del tribunale su parere del giudice tutelare. Questi può consentire
l'esercizio provvisorio dell'impresa, fino a quando il tribunale abbia deliberato sulla
istanza.
Se sorge conflitto di interessi patrimoniali tra i figli soggetti alla stessa potestà, o tra
essi e i genitori o quello di essi che esercita in via esclusiva la potestà, il giudice
tutelare nomina ai figli un curatore speciale. Se il conflitto sorge tra i figli e uno solo dei
genitori.
Art. 643, 2° comma, cod. civ. “Se è chiamato a succedere in un’eredità un concepito,
l'amministrazione spetta al padre e, in mancanza di questo, alla madre”.
Art. 784, 3° comma, cod. civ. “Salvo diversa disposizione del donante,
l'amministrazione dei beni donati spetta al donante o ai suoi eredi, i quali possono
essere obbligati a prestare idonea garanzia. I frutti maturati prima della nascita sono
riservati al donatario se la donazione è fatta a favore di un nascituro già concepito. Se è
fatta a favore di un non concepito, i frutti sono riservati al donante sino al momento
della nascita del donatario”.
CAPACITA’ GIURIDICA DELL’EMBRIONE
Se l’embrione è fecondato in vitro: procreazione medicalmente assistita.
OMOLOGA: ETEROLOGA:
i gameti vengono dati dalla partecipazione di più soggetti
stessa coppia che vuole alla procreazione
diventare genitori utero in affitto.
PROBLEMA:
di chi è il figlio?
Restano:
Vietata la gestazione per altri (=utero in affitto)
Il divieto di commercializzazione degli embrioni
Il divieto di ricerca sperimentale sugli embrioni
LEGGE 22 MAGGIO 1978, N. 194
Capacità giuridica e tutela dell’embrione
Art. 1: Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile,
riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per
il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie
funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre
iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle
nascite.
Termine a-tecnico (improprio), Silenzio Assenso se non manifesto una volontà contraria,
perché nel diritto la donazione è gli organi possono essere presi post mortem.
un contratto tra il donatore e il
Tale principio non ha mai trovato applicazione.
contraente, ma, per quanto
riguarda la donazione di organi, Dal 2015 viene prevista una nuova modalità.
essa è assolutamente gratuita ed è
un atto unilaterale.
1° comma: “La maggiore età è fissata al compimento del diciottesimo anno. Con
la maggiore età si acquista la capacità di compiere atti per i quali non sia stabilita
un età diversa”.
2° comma: “Sono salve le leggi speciali che stabiliscono un’età inferiore in
materia di capacità a prestare il proprio lavoro. In tal caso il minore è abilitato
all’esercizio dei diritti e delle azioni che dipendono dal contratto di lavoro”.
Con la maggiore età, 18 anni (prima del 1975 era 21 anni), si acquista la capacità di
agire.
Definizione la capacità di agire è la capacità di svolgere attività giuridica:
Acquistare diritti
Assumere obblighi
Legge 977 del 1967 e art. 37 Cost.: prevedono il divieto prima della conclusione
dell’istruzione obbligatoria
(dal 2006 il periodo obbligatorio è 10 anni di scuola –da 6 a 16 anni-)
Per i minori di 16 anni sono consentite attività artistiche, sportive e pubblicitarie, ma il
contratto lavorativo deve essere comunque firmato dai genitori
SITUAZIONI DI INCAPACITA’:
MINORE EMANCIPATO
Compiuti i 16 anni, ma non maggiorenne.
Se il minore contrae matrimonio, acquista parziale capacità di agire: può
compiere atti di ordinaria amministrazione, mentre per gli atti di straordinaria
amministrazione necessita di un curatore.
atti collegiali:
ATTI DI ORDINARIA ATTI DI STRAORDINARIA le volontà vanno a formare
AMMINISTRAZIONE: AMMINISTRAZIONE: la volontà di una persona
- sono atti oggettivamente utili comportano un’alterazione giuridica.
alla conservazione del significativa e consistente della Vale il principio
patrimonio struttura del patrimonio. maggioritario.
- sono atti di valore economico Es: stipulare un mutuo, …
non elevato
- sono atti che comportano un Viene detto atto complesso:
rischio modesto. due diverse volontà si
Es: fondono con le stesse
riscuotere affitti, pagare le bollette,… finalità. Se una volontà è
viziata cade tutto l’atto. atti collettivi:
se due soggetti sono in comunione, le volontà dei
votanti restano tra loro separate.
Es: delibera dell’assemblea condominiale.
INTERDETTO LEGALE
È una persona sana, ma è un delinquente.
L’interdizione legale è una pena, una sanzione, accessoria prevista dalla legge in
modo immediato al condannato all’ergastolo (o con condanna superiore a 5
anni).
Il condannato perde la capacità di agire per quanto riguarda atti di natura
patrimoniale (ordinaria e straordinaria amministrazione), ma non per quanto
riguarda atti di natura personale (es: matrimonio, riconoscimento di un figlio,
…)
Art. 404 cc “La persona che, per effetto di una infermità ovvero di una
menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità, anche parziale o
temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un
amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare del luogo in cui questa ha la
residenza o il domicilio”.
art. 428 cod. civ. Atti compiuti da persona incapace d'intendere o di volere:
“Gli atti compiuti da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per
qualsiasi causa, anche transitoria, incapace d'intendere o di volere al momento in cui gli
atti sono stati compiuti, possono essere annullati su istanza della persona medesima o dei
suoi eredi o aventi causa, se ne risulta un grave pregiudizio all'autore.
L'annullamento dei contratti non può essere pronunziato se non quando, per il
pregiudizio che sia derivato o possa derivare alla persona incapace d'intendere o di
volere o per la qualità del contratto o altrimenti, risulta la malafede dell'altro
contraente. L'azione si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui l'atto o il
contratto è stato compiuto.
Resta salva ogni diversa disposizione di legge”.
( 2 ) ENTI: PERSONA GIURIDICA E ENTE DI FATTO
Definizione: Soggetti di diritto che, pur non avendo la piena capacità che viene
conseguita con il riconoscimento, sono, comunque, centri di imputazione di situazioni
giuridiche in via autonoma, cioè in maniera distinta rispetto ai singoli soggetti.
Pluralità di enti:
società
associazioni riconosciute Tali Enti hanno in comune il
fondazioni fenomeno organizzativo
Ogni membro può
associazioni non rispondere con il
riconosciute proprio patrimonio
comitati
ASSOCIAZIONI FONDAZIONI
Sono gruppi di persone le quali insieme Sono patrimoni destinati ad uno
perseguono uno scopo, a ciò destinando scopo. La persona del fondatore
parte del loro patrimonio. rimane esterna alla struttura
Enti con personalità giuridica e non della fondazione.
lucrativi Enti con personalità giuridica e
Atto costitutivo = accordo che deve avere non lucrativi
la forma di atto pubblico. Atto costitutivo = atto, chiamato
Atto costitutivo e Statuto: atti negoziali negozio di fondazione, che deve
plurilaterali. avere la forma di atto pubblico o
Hanno autonomia patrimoniale perfetta testamento.
Acquistano personalità giuridica mediante Atto costitutivo e Statuto: atti
il riconoscimento, determinato negoziali unilaterali.
dall’iscrizione nel registro delle persone Lo Statuto è immodificabile.
giuridiche. Hanno autonomia patrimoniale
La qualità di associato non è trasmissibile, perfetta
Non può a meno che non sia previsto dall’atto Acquistano personalità giuridica
essere costitutivo o dallo Statuto. mediante il riconoscimento,
oggetto di L’associato può sempre recedere determinato dall’iscrizione nel
contratto all’associazione, a meno che non sia registro delle persone giuridiche
previsto un termine.
L’associato può essere espulso
dall’associazione, nel caso in cui vi sono
giustificati motivi gravi; se l’associato non
adempie ai suoi obblighi, l’associazione
può decidere di risolvere per
adempimento: “sciogliere” il rapporto tra
l’associato e l’associazione.
Statuto contiene le regole organizzative e di funzionamento dell’ente. Può essere
autonomo
o incorporato nell’atto costitutivo.
COMITATI
Sono gruppi di persone costituiti per raccogliere fondi in relazione a finalità di
beneficienza o a promozione di opere pubbliche, monumenti, mostre, festeggiamenti
simili.
Vi è uno scopo da raggiungere in un determinato termine.
Si distinguono 3 figure:
1) Sottoscrittori colui che aderisce, che offre una donazione al comitato. Nel
regime delle responsabilità non sono coinvolti.
2) Organizzatori ( Promotori) promuovono all’esterno l’attività svolta dal
comitato.
Sono responsabili personalmente e solidalmente alla conservazione dei fondi e
della loro destinazione alla realizzazione dello scopo.
3) Componenti sono responsabili personalmente e solidalmente per le
obbligazioni assunte.
DIRITTO DI FAMIGLIA
FAMIGLIA: è un pilastro fondamentale della società, una formazione sociale che
produce e distribuisce ricchezza.
Anche la Costituzione, oltre al cc, tratta l’argomento famiglia agli artt. 29-30
L’adozione aveva finalità ereditaria, era concessa solo a chi aveva compiuto 50 anni e
non aveva eredi.
Adozione: strumento per trasmettere il patrimonio
• Convivenze di fatto
(etero e omosessuali)
Riforme del diritto di famiglia
1 riforma (1975) UGUALIANZA TRA CONIUGI
L’istituzione della famiglia diviene funzionale alla valorizzazione della persona;
Abbandono modello gerarchico: il passaggio dalla potestà del marito alla
potestà (ora "responsabilità genitoriale") condivisa dei coniugi;
L'eguaglianza tra coniugi (si passa dalla potestà maritale all'eguaglianza fra
coniugi che acquistano i medesimi diritti e doveri);
Il regime patrimoniale della famiglia (separazione dei beni o comunione
legale/convenzionale);
La revisione delle norme sulla separazione personale dei coniugi (dalla
separazione per colpa alla separazione per intollerabilità della prosecuzione
della convivenza);
Il figlio nato al di fuori del matrimonio( ma riconosciuto) eredita dai genitori ma
non dagli altri parenti
Rimangono limitati i riconoscimenti ai figli adulterini
Prima della riforma del nuovo diritto di famiglia del 2012 il figlio nato fuori dal
matrimonio e riconosciuto dai genitori non aveva un legame parentale (a livello
giuridico, anche se affettivamente c’era) con i nonni e gli altri parenti dei genitori, zii o
cugini. Questo si rifletteva anche sui diritti successori dei figli naturali.
2 riforma (2013) UGUALIANZA TRA FIGLI
unicità dello status di figlio , eliminazione della dicotomia figlio legittimo e
figlio naturale;
pari dignità familiari di tutti i figli che hanno uguali rapporti di parentela e
uguali diritti patrimoniali e successori.
LA FAMIGLIA ALL’INTERNO DELLA COSTITUZIONE:
Art 30 permane il termine “ famiglia legittima”( trova giustificazione nelle
caratteristiche stabili e di certezza che derivano dall’atto del matrimonio e dallo status
che da esso consegue)
E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori
del matrimonio .Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i
loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e
sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le
norme e i limiti per la ricerca della paternità.
Art 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata
sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi,
con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. ( tutela famiglia
matrimoniale)
Art 31 La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la
formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo
alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli
istituti necessari a tale scopo.
Art2 la costituzione ha ricondotto ogni formazione “ famiglia” alla nozione di
“formazione sociale” ex art2 individuando il tratto caratteristico nell’essere : “ forma di
comunità , semplice o complessa , idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della
persona nella vita di relazione , nel contesto di una valorizzazione del modello
pluralistico”
FAMIGLIA gruppo coeso dall’affetto , centro di solidarietà con il
perseguimento e l’incentramento sui valori di eguaglianza e solidarietà . (
principi base della costituzione e del diritto di famiglia) ; luogo di
autorealizzazione e di affermazione dell’identità personale.
Distinzione tra “ status filiationis” e “status familiae”, lo status di figlio prescinde dal
rapporto di coppia. Il legislatore lascia all’autonomia la scelta del modello familiare per
quanto riguarda il rapporto di coppia, mentre sottopone a disciplina identica il
rapporto genitori-figli.
La presenza dei figli proietta il rapporto oltre il matrimonio e determina l’esistenza di
una famiglia le cui relazioni sono “ di diritto”
“Famiglia di fatto “ relazione ci coppia priva del riconoscimento formale che deriva
dal matrimonio come atto ; sussistenza di legami affettivi stabili e di reciproca
assistenza morale e materiale. Posizione dei conviventi non contrassegnata dalla
reciprocità di diritti e doveri, e pertanto non comparabile con lo status di coniuge.
Conviventi di fatto persone maggiorenni stabilmente legate da legami affettivi di
coppia e di reciproca assistenza morale e materiale , non vincolate da rapporti di
parentela , matrimonio o unione civile. Con riferimento ai risvolti patrimoniale
dell’assistenza materiale e morale si ha una obbligazione naturale non coercibile salvo
il contratto di convivenza.
Diritti dei conviventi:
non obbligo di fedeltà
in caso di morte del convivente proprietario della casa comune di residenza , il
diritto del convivente superstite ad abitare li per 2 anni
diritto di succedere al contratto di locazione della casa comune in caso di morte
del conduttore
il convivente non rientra tra i successori legittimi , è chiamato alla successione
solo per via testamentaria
Status di coniuge:
Acquisto del cognome del marito che viene anche trasmesso ai figli
(ingiustificata deroga all’uguaglianza dei coniugi attenuata dal fatto che la
moglie non perde il proprio cognome ; non si tratta di un obbligo ma di un
diritto della moglie)
Acquisto cittadinanza dell’altro coniuge
Acquisto benefici retributivi previdenziali e fiscali
Acquisto diritti ereditari
Status di parte dell’unione civile
Effetti analoghi ma non identici, differenze:
le parti possono assumere un cognome comune scegliendo tra i loro cognomi e ,
diversamente per quanto accade per i coniugi , il cognome di perde in caso di
scioglimento dell’unione o morte di una delle parti.
Lo status di figlio con i relativi diritti e doveri prescinde dal rapporto tra i genitori e
dalla fonte da cui la filiazione scaturisce.
a) Filiazione biologica = conseguenza del fatto naturale della procreazione
b) Filiazione senza procreazione = può venire per “ adozione “ in tal caso lo
status di figlio si acquista per effetto del provvedimento giudiziale che accoglie
la domanda di adozione
A tal proposito si fa riferimento alla Costituzione con l' articolo 2 , relativo ai diritti
inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali e all’uguaglianza dei
cittadini senza distinzione di sesso, e l' articolo 3 , sulla pari dignità sociale dei cittadini
senza distinzione di sesso.
Secondo la regola del Patronimico i figli acquisiscono il cognome del padre. Tale
regola sembra una consuetudine, ma non lo è perché è contra legem.
Non esiste una legge che disciplina tale regola, perché se esistesse violerebbe l’art. 3 e
il diritto dei figli dell’identità personale (principio di uguaglianza tra uomo e donna).
La Corte Costituzionale nel 2016:
laddove ci sia una comune volontà dei genitori si può mettere anche il cognome
materno
MATRIMONIO
Il termine matrimonio indica:
- l’atto posto a fondamento della famiglia
- il rapporto che dall’atto trae origine
La disciplina dell’atto:
• Requisiti per contrarre matrimonio (artt. 84-89 cod. civ.)
• Impedimenti dirimenti: incidono sulla validità dell’atto, (età , capacità , libertà di stato,
delitto, parentela, affinità , adozione, ecc.)
• Impedimenti impedienti: incidono sulla regolarità dell’atto (esempio: divieto
temporaneo di nuove nozze, artt. 89 e 140 cod. civ.)
Il matrimonio è un ATTO:
Solenne Se mancano determinati requisiti si può incorrere alla nullità o
Legittimo all’annullabilità dell’atto oppure ad irregolarità
Puro
Le caratteristiche dell’atto
• Personalissimo: va compiuto personalmente dagli sposi che non possono farsi
rappresentare. Tuttavia, in alcuni casi tassativamente indicati (art. 111 cod.
civ.), la legge ammette il matrimonio per procura
• Legittimo: non tollera l’apposizione di elementi accidentali
• Ad effetti inderogabili (art. 160 cod. civ.): l’inderogabilità va oggi intesa
limitatamente allo status
Con il matrimonio:
lo straniero assume la cittadinanza
si acquisisce lo status di coniuge
sorge l’obbligo alimentare
sorgono gli effetti di diritto ereditario
la donna aggiunge al proprio cognome quello del marito
Si acquisiscono una serie di diritti e doveri:
1. diritti e doveri personali (Art. 143)
2. diritti e doveri patrimoniali i coniugi sono tenuti a contribuire ai bisogni della
famiglia
REGIME PATRIMONIALE PRIMARIO
Sono regole inderogabili, fondate su principi di parità e proporzionalità, volte a
disciplinare il momento contributivo.
REGIME PATRIMONIALE SECONDARIO
Regole derogabili volte a disciplinare il momento distributivo, cioè l’allocazione
all’interno della famiglia della ricchezza acquisita durante il matrimonio.
REGIMI GENERALI:
• la comunione dei beni
• la separazione dei beni
Regime patrimoniale legale: è costituito dalla comunione dei beni (art. 159 cod. civ.)
Regime patrimoniale convenzionale: quello (diverso dalla comunione legale) prescelto
dai coniugi o dalle parti dell’unione civile.
- Convenzioni matrimoniali dei coniugi, disciplinate dagli artt. 162 ss. c.c.;
- Convenzioni patrimoniali delle parti delle unioni civili, le quali, in materia di
forma, modifica, simulazione e capacità sono disciplinate dalle regole dettate per
le convenzioni matrimoniali (espressamente richiamate dall’art. 1, comma 13, l.
76/2016);
- Contratti di convivenza dei conviventi non coniugati né uniti civilmente,
disciplinati dall’art. 1, commi 50-64, legge n. 76/2016
Convenzioni matrimoniali/patrimoniali
- L’espressione “convenzione matrimoniale” indica ogni atto attraverso il quale
gli sposi, prima o dopo il matrimonio, con l’eventuale partecipazione di un terzo
(è il caso, ad esempio, della costituzione del fondo patrimoniale), regolano il
regime patrimoniale
della famiglia in modo difforme rispetto a quello legale.
- Le convenzioni matrimoniali sono governate dal principio della modificabilità :
esse possono essere stipulate “in ogni tempo” (art. 162, comma 2, cod. civ.), e
quindi sia prima del matrimonio (in tal caso la loro efficacia è subordinata alla
condizione della futura celebrazione) sia successivamente al medesimo.
- Non hanno natura di atti personalissimi
REQUISITI DI VALIDITA’
REQUISITI DI EFFICACIA
annotazione della convenzione (o della sua modifica) a margine dell’atto di
matrimonio (artt. 162, comma 2, e 163, comma 3, cod. civ.), la quale consente di
far valere gli effetti della convenzione stessa
trascrizione nei registri immobiliari delle convenzioni aventi ad oggetto beni
immobili o beni mobili registrati (artt. 2647 e 2685 cod. civ.), la quale consente
di far valere il vincolo (da essa derivante) rispetto ai singoli beni
Amministrazione e godimento
L’incarico di amministrare i beni dell’altro coniuge si presume gratuito. Pertanto
il coniuge amministratore risponderà in caso di
cattiva gestione nei confronti dell’altro solo in caso di dolo o colpa grave (art. 217 cod.
civ.)
Il coniuge che ha il godimento dei beni di proprietà dell’altro è tenuto a tutte le
obbligazioni gravanti sull’usufruttuario (art. 218 cod. civ.)
Ragioni:
il regime di separazione dei beni, senza violare i principi inderogabili su cui si fonda il
matrimonio, riserva a ciascun coniuge un più ampio campo di autonomia e consente
altresì una maggiore snellezza nella circolazione della ricchezza, non soltanto durante
il matrimonio, ma anche nell’eventualità di una sua crisi.
caratteristiche peculiari
o non obbligatoria (potendo i coniugi optare per un regime diverso)
o non universale (essendo prevista dalla legge l’esclusione di alcuni
beni)
o vincolante (in quanto dalla scelta di tale regime discende l’applicazione di una
precisa disciplina)
o Deve distinguersi, poi, una comunione attuale (o immediata), relativa ai beni
acquistati durante il matrimonio, e una comunione futura, concernente quei
beni che diventeranno comuni solo al momento dello scioglimento della
comunione
differenze rispetto alla comunione ordinaria
Dalla diversità fra i due istituti discendono quindi regole diverse anche relativamente
all’amministrazione.
2) Beni in comunione de residuo (artt. 177, lett. b) e c), e 178 cod. civ.)
L’espressione “comunione de residuo” indica quei beni che diventano comuni per la
parte che residua al momento dello scioglimento della comunione legale. Ciò implica
che, prima dello scioglimento, tali beni rientrano nella titolarità e nella disponibilità
esclusiva del coniuge cui gli stessi appartengono.
Essa comprende:
• i frutti dei beni propri appartenenti a ciascun coniuge percepiti e non consumati al
momento dello scioglimento della comunione (art. 177, lett. b), cod. civ.)
• i proventi dell’attività separata di ciascuno dei coniugi se, al momento dello
scioglimento della comunione, non siano stati consumati (art. 177, lett. c), cod. civ.)
• i beni destinanti all’esercizio dell’impresa gestita individualmente da uno dei coniugi
e costituita dopo il matrimonio; solo gli utili e gli incrementi qualora l’impresa (gestita
individualmente) sia stata costituita prima del matrimonio (art. 178 cod. civ.)
3) Beni esclusi dalla comunione: i beni personali (art. 179 cod. civ.)
• Con riferimento al tempo dell’acquisto, sono personali tutti quei beni dei quali
ciascun coniuge era proprietario o titolare di un diritto reale di godimento prima del
matrimonio (art. 179, comma 1, lett. a), cod. civ.).
• Con riferimento al titolo d’acquisto, sono personali i beni acquistati per donazione o
testamento, salvo che nell’atto di liberalità o nel testamento non sia specificato che essi
sono attribuiti alla comunione (art. 179, comma 1, lett. b), cod. civ.).
• Con riferimento alla destinazione economica dei beni, sono considerati personali
quelli di uso strettamente personale (art. 179, comma 1, lett. c), cod. civ.) e quelli
utilizzati da ciascun coniuge per l’esercizio della professione (art. 179, comma 1, lett.
d), cod. civ.), ma non quelli destinati alla conduzione di un azienda facente parte della
comunione, i quali ricadono nella citata disciplina di cui agli artt. 177, lett. d) e 178 cod.
civ.
• I beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno nonché la pensione attinente alla
perdita totale e parziale di capacità lavorativa (art. 179, comma 1, lett. e), cod. civ.)
• I cc.dd. “acquisti per surrogazione”, ossia i beni acquistati con il prezzo del
trasferimento dei beni personali precedentemente menzionati o con il loro scambio,
purché ciò sia espressamente dichiarato nell’atto di acquisto (art. 179, comma 1, lett.
f), cod. civ.).
La responsabilità patrimoniale
La regola generale prevista in tema di responsabilità patrimoniale di cui all’art. 2740
cod. civ. (in base alla quale chi si obbliga risponde illimitatamente con tutti i suoi beni
presenti e futuri), deve qui essere coordinata e adattata ad una situazione del tutto
peculiare, in cui
l’assunzione delle obbligazioni può avvenire congiuntamente o separatamente e in cui
coesistono beni comuni, beni che diventeranno comuni e beni personali.
Di tali debiti rispondono innanzitutto i beni della comunione (art. 186 cod. civ.);
qualora essi non siano sufficienti a soddisfare i creditori, questi possono aggredire i
beni personali di ciascun dei coniugi, ma nei limiti della metà del credito (art. 190 cod.
civ.).
Nel caso in cui l’obbligazione sia stata assunta congiuntamente, e indipendentemente
dalle finalità , l’art. 190 cod. civ. non troverà applicazione, con la conseguenza che i
coniugi risponderanno solidalmente con tutto il loro patrimonio personale
I coniugi possono avvalersi del beneficio dell’escussione, e quindi pretendere che i
creditori aggrediscano prima i beni della comunione e solo in via sussidiaria, qualora i
primi risultino insufficienti, i loro beni personali
I debiti personali
Sono quelli assunti per soddisfare esigenze proprie o nell’interesse del proprio
patrimonio o, ancora, nello svolgimento di attività separata;
ad essi sono equiparati i debiti assunti da uno solo dei coniugi senza il necessario
consenso dell’altro coniuge, anche se nell’interesse della famiglia (art. 189, comma 1,
cod. civ.).
Nel caso di conflitto tra le diverse categorie di creditori, quelli della comunione
prevalgono su quelli particolari, a meno che questi ultimi non siano muniti di cause
legittime di prelazione (art 189, comma 2, cod. civ.).
Scioglimento legale
Sono cause di scioglimento legale, che comportano l’automatica cessazione della
comunione:
o la dichiarazione di morte presunta o di assenza
o la rottura del vincolo matrimoniale per morte
o annullamento del matrimonio o divorzio
o la separazione personale (consensuale o giudiziale) dei coniugi
o il fallimento di uno dei coniugi
Scioglimento convenzionale
Opera in virtù di convenzioni matrimoniali, nel rispetto della forma e degli oneri
pubblicitari di cui all’art. 162 cod. civ.
Il legislatore prevede, inoltre, un’ulteriore ipotesi di scioglimento convenzionale della
comunione (art. 191, comma 2, cod. civ.) relativamente all’azienda già soggetta a tale
regime (e cioè l’azienda gestita da entrambi i coniugi e costituita dopo il matrimonio).
Scioglimento giudiziale
Definito “separazione giudiziale dei beni” (art. 193 cod. civ.), può essere pronunciato
dal giudice su domanda di uno dei coniugi nei casi di:
esclusionedall’amministrazionedicuiall’art.183cod.civ.(interdizione,
inabilitazione, cattiva amministrazione)
quando il disordine negli affari o la condotta tenuta da un coniuge
nell’amministrazione dei beni metta in pericolo gli interessi dell’altro o della
famiglia
quando uno dei coniugi non contribuisce ai bisogni della famiglia in misura
proporzionale alle proprie sostanze e capacità di lavoro
La liquidazione e la divisione
La prova della titolarità dei beni mobili
La prova della proprietà esclusiva del bene spetta al coniuge che la reclama; in
mancanza si presume che il bene faccia parte della comunione.
Tale prova può essere data con ogni mezzo nei confronti dell’altro coniuge, ma solo
mediante scrittura privata avente data certa, nei confronti dei terzi pregiudicati dal
prelevamento (art. 197 cod. civ.), ossia i creditori della comunione (o meglio, dei beni
appartenuti alla comunione, sui quali essi conservano il diritto di prelazione rispetto ai
creditori personali).
Pertanto, qualora il bene sia stato espropriato dai creditori della comunione perché il
coniuge abbia, sì, dimostrato la proprietà esclusiva del bene, ma non con atto avente
data certa, tale coniuge potrà pretendere la metà del valore del bene agendo in
regresso sui beni della comunione, nonché su quelli personali dell’altro coniuge.
COMUNIONE CONVENZIONALE
cause di scioglimento
La comunione convenzionale segue la disciplina dettata per la comunione legale alla
quale i coniugi possono convenzionalmente derogare, ad esempio escludendo
l’operatività di cause di scioglimento previste dalla legge o includendone altre non
previste o, ancora, introducendo regole particolari in relazione alle modalità di
divisione dei beni.
FONDO PATRIMONIALE
Per tali ragioni, negli ultimi anni è oggetto di un’attenzione crescente, sia da parte del
mondo giuridico che del mondo imprenditoriale e finanziario, l’individuazione di
nuove modalità e tecniche di circolazione del patrimonio familiare (family trusts,
family buy out, patti sociali e parasociali relativi al trasferimento di partecipazioni tra
familiari) che, valorizzando gli spazi rimessi all’autonomia delle scelte, garantiscano
l’unità dell’impresa di famiglia e la continuità della gestione imprenditoriale svolta dai
membri del gruppo familiare.
Ed esigenze di nuovi strumenti a tutela dei creditori: il nuovo art. 2929-bis c.c.
Art. 2929-bis c.c., rubricato “Dell’espropriazione di beni oggetto di vincoli di
indisponibilità o di alienazioni a titolo gratuito” (introdotto art. 12 d.l. n. 83/2015,
convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015, n. 132, nell’ambito della
disciplina dell’esecuzione forzata)
In tal modo si è quindi introdotta una sorta di presunzione legale temporanea del
carattere frodatorio di tali atti, che legittima il creditore ad agire immediatamente in
via esecutiva, con conseguente deroga al principio di priorità della trascrizione
espresso dall’art. 2915, primo comma, c.c.
IMPRESA FAMILIARE
ratio
La previsione di tale istituto (art. 230-bis cod. civ.) ha inteso rispondere ad esigenze di
giustizia profondamente avvertite e consistenti nella necessità
di tutelare il lavoro di fatto prestato dai familiari, al fine di scongiurare i rischi che
proprio l’ambito familiare potesse utilizzato per creare situazioni di sfruttamento.
Prima della riforma, infatti, il lavoro familiare era caratterizzato da una presunzione di
gratuità , in quanto ritenuto fondato sul legame affettivo che unisce i componenti della
stessa famiglia.
caratteristiche
La caratteristica principale dell’impresa familiare è quella di nascere in modo
automatico per volontà della legge. La presenza di un vincolo (di solidarietà ) familiare,
unitamente all’apporto lavorativo, giustifica di per sé la costituzione dell’impresa
familiare, a
prescindere dalla volontà , espressa o tacita, dei suoi membri e, soprattutto,
dell’imprenditore.
disciplina
La disciplina prevista dal legislatore è una via di mezzo tra il contratto di lavoro
subordinato e la società semplice; peraltro, non è esclusa la possibilità di estendere in
via analogica all’impresa familiare la disciplina dell’una o dell’altra.
Si tratta, inoltre, di una disciplina residuale, che trova applicazione “salvo che sia
configurabile un diverso rapporto”, ravvisabile nel caso in cui i familiari abbiano
regolamentato in modo specifico i loro rapporti, stipulando ad esempio un contratto di
lavoro subordinato o di società (art. 230-bis, comma 1, cod. civ.).
natura giuridica
Dottrina e giurisprudenza hanno elaborato numerose tesi suddivisibili in due posizioni
diametralmente opposte:
1) l’impresa familiare costituisce un’impresa collettiva, con conseguente acquisto della
qualità di imprenditore (e assunzione della relativa responsabilità ) da parte di tutti i
componenti della
medesima
2) l’impresa familiare costituisce in ogni caso un’impresa individuale, cosicché solo il
titolare assume la qualifica di imprenditore e la relativa responsabilità verso terzi.
La seconda tesi è quella oggi prevalente, anche perché più coerente con la disciplina
concreta
Ne consegue che unico titolare, unico referente nei rapporti con i terzi e unico
assoggettabile a fallimento è l’imprenditore.
questioni interpretative
Non è certo se il lavoro familiare debba essere necessariamente prevalente all’interno
dell’impresa o se possa anche prevalere il lavoro prestato da terzi.
Con riferimento all’attività lavorativa svolta dai familiari, si richiede senz’altro che essa
sia effettiva e continuativa (e non saltuaria), ma non necessariamente che sia anche a
tempo pieno, esclusiva e prevalente (tuttavia, il requisito della “prevalenza” rileva ai
fini fiscali, essendo richiesto per usufruire delle relative agevolazioni).
Con riferimento al lavoro domestico, la giurisprudenza ha escluso che esso possa, tout
court, fondare una pretesa ex art. 230-bis cod. civ., richiedendosi a tal fine che l’attività
lavorativa prestata all’interno della famiglia sia correlata e finalizzata alla gestione
dell’impresa familiare.
soggetti partecipanti
Membri dell’impresa familiare sono unicamente i familiari, e precisamente: il coniuge,
la parte dell’unione civile, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo (art.
230 bis, comma 3, cod. civ.). Sotto tale aspetto, pertanto, assume rilievo la famiglia
estesa.
cause di estinzione
L’impresa familiare si estingue per:
• il venir meno della pluralità di partecipanti;
• delibere assunta a maggioranza;
• fallimento;
• impossibilità di prosecuzione dell’attività ;
• morte dell’imprenditore, ove nessuno dei partecipanti eserciti il diritto di prelazione
CRISI DELLA COPPIA ED EFFETTI PATRIMONIALI
INVALIDITA’:
Con l’invalidità viene dichiarato che il matrimonio non è validamente sorto. (
Riferimento al matrimonio come “ atto”)
Riguardo alle fattispecie normative ricondotte alle figure della nullità ( la ratio
attiene alla protezione di un interesse generale), annullabilità ( la ratio attiene
alla protezione di un interesse individuale)e dell’inesistenza.
La sentenza (anche per l’unione civile) che annulla o dichiara nullo il
matrimonio estingue il vincolo matrimoniale con effetto retroattivo , salvi gli
effetti del “ matrimonio putativo” ( matrimonio dichiarato nullo o annullato , ma
contratto in buona fede da almeno un coniuge).
Si ritiene nullo ( anche per unione civile):
Il matrimonio contratto senza libertà di stato
Il matrimonio contratto dal coniuge a seguito di declamatoria di morte presunta
dell’altro
Il matrimonio contratto in presenza di impedimenti quali parentela, adozione,
affinità
Il matrimonio contratto in violazione dell’impedimento da omicidio tentato o
consumato
Si ritiene annullabile ( per l’unione civile anche se costituito dal minore di età):
Il matrimonio contratto dal minore ( art 84 cc)
Il matrimonio contratto dall’incapace naturale o dall’interdetto per infermità
Il matrimonio contratto quando il consenso dell’altro coniuge è stato estorto con
violenza
Il matrimonio simulato (quando gli sposi abbiano convenuto di non adempiere
agli obblighi e di non esercitare i diritti da esso discendenti)
Il matrimonio è inesistente quando :
Vi siano situazioni estreme in cui i vizi particolarmente gravi impedirebbero
l’individuazione della stessa fattispecie ( mancanza celebrazione , mancanza
consenso)
SEPARAZIONE:
Il diritto di chiedere la separazione è personalissimo e spetta esclusivamente ai
coniugi.
Unica condizione = il verificarsi di fatti tali da rendere intollerabile la
prosecuzione della convivenza.
Qualora l’intollerabilità sia causata da una delle parti si può chiedere ai giudice
di dichiarare a costui l’addebito alla separazione ( comporta il risarcimento del
danno )
La separazione è concepita come rimedio transitorio , non scioglie il vincolo
coniugale , ma ne determina l’attenuazione , nell’attesa di riconciliazione o
divorzio ( o come tale).
sospensione obbligo di fedeltà e di coabitazione
Può essere consensuale ( si risolve con decreto di omologazione dell’accordo) o
giudiziale ( si risolve con una sentenza) a seconda dell’accordo dei coniugi
relativo anche alle condizioni relative all’affidamento dei figli o economiche.
Istituti alternativi che consentono ai coniugi di conseguire consensualmente la
separazione legale sono anche in assenza dell’intervento del giudice : “
convenzione assistita da avvocati “ e “ separazione consensuale innanzi
all’ufficiale di stato)
NB l’assegno alimentare e di mantenimento sono soggetti alla clausola “ rebus sic
stantibus” per cui il cambiamento delle condizioni economiche sono motivo per il
quale chiedere al giudice l’aumento , riduzione o cessazione di tale assegno.
(A tutela di tale assegno il giudice può imporre all’obbligato di prestare idonea
garanzia reale o personale o ipoteca giudiziale)
Si estingue con la riconciliazione dei coniugi; con la revoca per cambiamento delle
condizioni; con il divorzio ( comporta l’assegno del divorzio)
DIVORZIO:
Art. 42 Cost.:
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a
privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di
acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di
renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo,
espropriata per motivi d’interesse generale.
La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i
diritti dello Stato sulle eredità.
Il fenomeno successorio riguarda:
Persone fisiche
Persone giuridiche
La vicenda successoria non riguarda tutte le situazioni giuridiche attive e passive del
de cuius:
Alcune si estinguono con la morte (esempio: diritti reali di uso e abitazione; diritti
della personalità; obblighi di natura personale, che hanno come presupposto un
preciso legame con il creditore, come gli obblighi alimentari o l’assegno divorzile;
obblighi infungibili, )
Il coniuge divorziato , al quale sia stato riconosciuto il diritto di un assegno periodico
nei confronti dell’ex coniuge , alla morte del debitore NON resta titolare del medesimo
diritto di credito MA può far valere un autonoma pretesa creditoria nei confronti degli
eredi.
Vocazione: precisa il titolo giuridico alla base della delazione. L’art. 457 cod. civ.
statuisce che l’eredità si devolve per legge (vocazione legale) o per testamento
(vocazione testamentaria) Tuttavia la fonte degli effetti è sempre la legge (in altre
parole è riservato al legislatore fissare le regole della delazione , mentre la libertà
riconosciuta ai privati di disporre delle sostanze dopo la morte , disciplinata dalle
regole della vocazione testamentaria , ha rilievo in quanto va ad imprimere una
“direzione” agli effetti successori, che sono comunque prodotti della legge , le
indicazioni espresse dal testatore ; se la persona non fornisce queste indicazioni con il
testamento ,è invece la legge stessa ad indicare coloro a favore dei quali si realizza
l’effetto devolutivo, secondo le regole della vocazione legale )
Si distingue la successione:
A TITOLO UNIVERSALE Successione a titolo universale (solo a causa di morte):
l’erede succede in tutti i rapporti, attivi e passivi nella totalità dei beni o in una
quota del patrimonio FIGURA DELL‘EREDE
ART 457
I comma:
Delazione = offerta dell’eredità : la messa a disposizione del patrimonio del
“ de cuius”(erditate agitus ) ai chiamati all’eredità
questa fase si chiama VOCAZIONE : ciò che precisa il titolo alla base della delazione:
Successione legittima (per legge)
Successione testamentaria (per testamento)
II comma:
non si fa luogo alla successione legittima , salvo manchi totalmente o parzialmente il
testamento
FORMA:
1) TACITA o IMPLICITA: consiste in una diversa forma di manifestazione della
volontà di accettare , quando il chiamato compie atti da erede e quindi si
verifica un accettazione implicita
“ un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non
avrebbe diritto di fare se non nella qualità di erede” ( art 476)
2) ESPRESSA: rinvia ad un atto negoziale dichiarativo di volontà di accettare
l’eredità , per il quale è prevista necessariamente la forma scritta , e che non
ammette , sotto pena di nullità , l’apposizione di condizione o termine .
Il negozio di accettazione espressa è unilaterale e non recettizio perché per produrre
effetti non deve essere indirizzato ad alcuno
Per ovviare alla situazione d’incertezza che si determina quando il chiamato lascia
trascorrere il tempo senza prendere alcuna decisione , il tribunale può assegnare al
chiamato un termine per accettare o rinunciare , e che decorso tale termine , il
chiamato perde il diritto di accettare.
NB : Ai creditori dell’erede è attribuita una particolare forma di tutela quando il loro
debitore abbia rinunciato all’eredità ; essi possono ‘impugnare ‘ la rinunzia , nel senso
che possono farsi autorizzare dal tribunale ad accettare l’eredità in nome e luogo del
debitore rinunziante , al solo scopo di soddisfarsi sui beni.
LA RINUNZIA ALL’EREDITA’
È dunque la manifestazione di volontà di segno opposto rispetto all’accettazione.
Anche la rinunzia è un negozio giuridico unilaterale, non recettizio che non ammette, a
pena di nullità , l’apposizione di condizione o termine , né può essere parziale.
A differenza dell’accettazione, la rinunzia richiede una forma esclusiva (dichiarazione
ricevuta da un notaio o cancelliere del tribunale ) ed è revocabile a condizione che il
diritto di accettare non sia prescritto e che nel frattempo altri chiamati non abbiano
accettato.
Chiamato all’eredità = colui che è indicato quale erede , ma non ha ancora conseguito
tale qualità perché non ha accettato. In questi casi la delazione è differita ad un
momento successivo ; tuttavia l’ordinamento considera la posizione del chiamato , che
titolare di un aspettativa , ha una sorta di tutela minima.
Può accadere che sussistano difficoltà ad individuare il chiamato all’eredità ( perché
non se ne conosce il domicilio o perché assente ) eredità giacente: il tribunale , su
istanza di coloro che ne hanno interesse , può nominare un curatore dell’eredità . costi
è una figura estranea alla delazione , titolare di un ufficio di diritto privato , agisce
quale portatore di un esigenza oggettiva di gestione del compendio ereditario ( vendita
beni , pagamento debiti ….)
La petizione di eredità = è il mezzo processuale attraverso cui chiunque affermi di
essere erede può chiedere il riconoscimento della qualità ereditaria contro chiunque
possieda tutti o parte dei beni ereditari a titolo di erede o senza alcun titolo, al fine di
ottenere la restituzione dei beni stessi.
La petizione di eredità si ha quando l'erede che ha accettato l'eredità, ha diritto di
essere immesso nel patrimonio ereditato contro chi lo possiede senza avere titolo
erede apparente . L'azione di petizione di eredità è imprescrittibile
CAPACITA’ DI SUCCEDERE
La capacità di succedere per testamento è riconosciuta alle persone giuridiche e agli
enti di fatto.
Ci sono capacità speciali in ragione dell’ufficio che si compie;
E’ più ampia della capacità di agire , perché la può acquistare il nascituro ( concepito )
e per testamento anche il nascituro non concepito.
INDEGNITA’
È una sorta di “ sanzione civile “ applicata dal giudice a carico del chiamato.
Indegnità =(art. 463 cod. civ.): causa di esclusione dalla successione (sanzione civile);
colpisce:
a) chi si è macchiato di delitti contro la persona o la personalità del de cuius o dei suoi
stretti familiari
b) contro la libertà testamentaria (art. 463)
La capacità si può riacquistare attraverso la riabilitazione, che può essere espressa o
tacita (art. 466)
Art 463: casi d’indennità
Art 463bis: l’indagato di omicidio nei confronti dell’altro genitore è sospeso dalla
successione; ciò è stato introdotto da poco con la legge n. 4 del 2013 protezione per
gli orfani per crimini domestici ( femminicidio )
Quando il testatore, a conoscenza della causa di indegnità , abbia comunque disposto a
favore dell’indegno nel testamento , l’indegno potrà conseguire i beni indicati nella
disposizione testamentaria; ove il testamento venga revocato , cadrà anche la
disposizione dell’indegno , il quale rimarrà escluso dalla successione.
LA SOSTITUZIONE
L’istituto della sostituzione è proprio della sola vocazione testamentaria , poiché
è nel redigere il testamento che il de cuius può anche prevedere un altro
destinatario della delazione quando il primo istituito non possa o non voglia
accettarla.
• Qualora il chiamato all’eredità non possa o non voglia accettare si pone il problema di
designare un altro soggetto:
In presenza di testamento è il testatore stesso che può indicare un’altra persona: si
ha, quindi, la sostituzione (art. 688 cod. civ.)
• Un’ipotesi particolare di sostituzione è la sostituzione fedecommissaria (art. 692
cod. civ.). Si tratta di una doppia istituzione, per cui il primo ha il vincolo di conservare
i beni per il secondo. Essa può essere disposta solo a favore dell’interdetto o del
minore incapace da parte dei genitori o degli ascendenti in linea retta o dal coniuge
Può succedere che il chiamato non può o non vuole accettare
Quando non può accettare ci troviamo nel caso di chi è indegno o di chi è pre-
morto ; il “ de cuius “ prevede a questo e indica chi deve essere chiamato
successivamente ; se il testamento non c’è , entra in gioco istituto della
rappresentazione.
Questo può operare solo se il chiamato è fratello \ sorella del de cuius o il figlio del de
cuius;
Se non ci sono entra in gioco l’istituto dell’accrescimento che fa riferimento ai figli (
figli dei figli ; i figli del fratello \ sorella )
Rappresentazione (art. 467 ss. cod. civ) il presupposto di tale istituto è che colui che
sarebbe erede o legatario non voglia o non possa accettare. Essa è possibile solo
quando vi siano tra i soggetti determinati vincoli di parentela
Accrescimento (art. 674 cod. civ.): opera quando la sostituzione non è stata prevista
né la rappresentazione può trovare applicazione.
Presupposti: si ha in presenza di coeredi chiamati per quote uguali e nello stesso
testamento .
La regola dell’accrescimento influenza la quantità dei beni attribuita all’istituto
quando il testatore non abbia disposto una sostituzione né operi la rappresentazione.
Diversa è l’ipotesi in cui un soggetto muore prima di accettare (art. 479 cod. civ.), per
cui la possibile accettazione entra a far parte del suo patrimonio e il suo erede può
accettare questo diritto insieme agli altri . (L’istituto della trasmissione
dell’accettazione )
NB:SUCCESSIONE NECESSARIA:
Non è una terza ipotesi di successione (che è sempre legittima o testamentaria), ma
esprime la considerazione dell’ordinamento per gli interessi di determinati soggetti, in
presenza o meno di testamento (opera quindi sia rispetto alla successione
testamentaria sia rispetto alla successione legittima)
Esprime tali principi:
Opera sempre sia in rispetto di successione legittima sia in successione
testamentaria
Regole inderogabili sulle condizioni di alcune categorie familiari
Il legislatore vuole tutelare il nucleo essenziale della famiglia
RIDUZIONE ≠ COLLAZIONE
Quanto alla concreta determinazione dei diritti spettanti al coniuge si distinguono due
casi:
a) Se il coniuge è l’unico legittimario a lui è riservata metà del patrimonio
b) Laddove concorra con un figlio al coniuge spetta la quota di un terzo e un
altro terzo spetterà al figlio superstite
c) Nel caso di concorso con due o più figli al coniuge spetterà un quarto e ai figli
, complessivamente , la metà
d) Se concorre con ascendenti al coniuge spetta comunque la metà
Fino alla legge del ’75 non aveva diritto all’eredità; poi si è passati ad un “eccesso di
tutela “, anche se il problema si è aggravato con il fallimento del matrimonio per i
conflitti che si creano tra i figli delle prime nozze e i figli delle seconde nozze.
Spettano al coniuge ( anche quello separato , salvo dichiarazione del divorzio )
Diritto di abitazione
Diritto dell’uso dei mobili
Diritto a essere titolare della pensione
SUCCESSIONE TESTAMENTARIA
(Norme 587 e seg. a memoria)
E’ un atto:
mortis causa (già perfetto nel momento in cui è redatto, ma destinato
necessariamente a produrre i suoi effetti dopo la morte dell’autore)
revocabile (artt. 587 e 679 cod. civ.) può essere modificato fino a che non
sopravvenga la morte dell’autore
unilaterale (volontà del singolo come elemento sufficiente e necessario per il
prodursi degli effetti)
unipersonale (divieto di testamento congiuntivo e reciproco, art. 589, che
tutela la spontaneità dell’atto e nel contempo sanziona la redazione collettiva)
ratio rischio di intesa , il testamento deve essere libero
non recettizio (non si richiede che sia indirizzato a coloro che saranno
destinatari degli effetti; è rivolto ai posteri)
formale (articolata disciplina della forma) è richiesta una forma precisa , a pena
di nullità.
In quanto atto di ultima volontà, destinato necessariamente a produrre i suoi effetti
dopo la morte dell’autore (che non può più correggerlo o modificarlo), la disciplina
dell’interpretazione e dell’invalidità risulta differenziata rispetto agli altri atti di
autonomia.
CLAUSOLE DI DISEREDAZIONE:
La singola disposizione (e non l’intero atto) può essere impugnata per errore,
violenza e dolo (art. 624 cod. civ.)
Diversamente da quanto previsto per il contratto, l’errore non deve essere
riconoscibile, né la minaccia apprezzabile, né il dolo determinante
Anche l’errore sul motivo è rilevante se è il solo che ha determinato la
disposizione.
Se hanno caratteristiche ben precise si può chiedere l’annullamento; ciò per quanto
riguarda il contratto perché per il testamento è diverso.
Comportano l’annullabilità:
errore, violenza e dolo ( art. 624 c.c.)
difetto di forma quando non è prevista la nullità ( art. 606 c.c.); è annullabile l'intero
testamento
incapacità a disporre per testamento ( art. 591 c.c.); è annullabile l'intero
testamento
OBBLIGAZIONI
Disciplinate dal Libro IV del Codice Civile.
Nel rapporto obbligatorio i soggetti possono essere più di uno: si possono avere più
creditori o più debitori.
Il principio correttivo più incisivo a anche più diffuso al rigore del principio
nominalistico è costituito dalla disciplina degli interessi:
Interessi corrispettivi i crediti liquidi ed esigibili producono di pieno diritto
gli interessi c.d. corrispettivi che rappresentano il corrispettivo del mancato
godimento del denaro da parte del creditore (es: interessi concordati tra le parti
sui depositi bancari)
Interessi compensativi gli interessi compensativi sono dovuti anche su
crediti non esigibili, qualora la controprestazione sia stata eseguita ed il
debitore sia stato posto in condizioni di godere anticipatamente della cosa
Interessi moratori gli interessi moratori trovano causa e fondamento nel
ritardo del debitore nell’eseguire la prestazione dovuta. Tali interessi svolgono
una funzione risarcitoria.
OBBLIGAZIONE FACOLTATIVA:
obbligazione in cui vi è una sola
prestazione ma il debitore ha facoltà di
liberarsene eseguendone un’altra (es: il
debitore di una obbligazione pecuniaria
in valuta estera ha facoltà di pagare in
moneta legale)
OBBLIGAZIONE ALTERNATIVA:
obbligazione in cui sono dedotte due o
più prestazioni ma il debitore si libera
eseguendone una sola (es: concorsi a
premio in cui il vincitore può scegliere
tra un viaggio o un’auto)
( III ) Criterio in base alla natura della prestazione, positiva o negativa
Atto illecito: dal fatto illecito deriva un’unica obbligazione, quella risarcitoria.
L’obbligazione risarcitoria è un’obbligazione di carattere generale. Il
risarcimento, infatti, è una conseguenza dell’inadempimento di un’obbligazione
sia di fonte contrattuale sia di fonte diversa.
Ogni altro atto o fatto idonei a produrle in conformità dell’ordinamento
giuridico:
(es: il matrimonio, provvedimenti giudiziali, delibere assembleari, promessa di
pagamento, ricognizione del debito)
questa categoria di fonti è generica. Il nostro ordinamento ha adottato un sistema delle
fonti aperto, atipico principio di atipicità delle fonti.
Quando cambia il soggetto attivo, questo non richiede il consenso del debitore.
Quando cambia il soggetto passivo, questo richiede il consenso del creditore.
o Le modificazioni che riguardano il lato passivo (il debitore) danno luogo ad una
successione nel debito. Si ha successione nel debito nei casi di:
Delegazione
Espromissione
Accollo
Vi sono ipotesi in cui il credito non può essere ceduto: a) Per volontà del creditore:
I crediti strettamente personali, come i crediti il creditore, ricevendo il
alimentari; pagamento da un terzo, può
I crediti il cui trasferimento è vietato dalla surrogarlo nei propri diritti. La
legge. surrogazione deve essere
espressa e contemporanea al
Art. 1261 divieto di cessione di alcuni pagamento (art. 1201)
crediti
Anche le parti possono decidere di porre una clausola b) Per volontà del debitore:
di incedibilità. il debitore, prendendo a mutuo
una somma di danaro per pagare
il creditore, può surrogare il
Per la validità della cessione non è necessaria mutuante nei diritti del creditore
l’accettazione o il consenso del debitore ceduto (art. pagato (art.1202), sempre che:
1260). il mutuo e la quietanza
risultino da atto avente
La cessione è efficace: data certa;
o Nei confronti del debitore ceduto: sia indicato nel
quando è stata accettata dal debitore oppure gli è contratto di mutuo la
stata notificata. destinazione della
o Nei confronti dei terzi: somma mutuata;
se uno stesso credito è stato ceduto a più soggetti, nella quietanza si
l’acquisto si verifica solo a favore di chi, per primo, lo menzioni la
ha notificato al debitore o per primo ha ricevuto dichiarazione del
l’accettazione di questi, con atto di data certa. debitore circa la
Requisiti di efficacia della cessione, per renderla provenienza della
opponibile: somma impiegata nel
Notificazione (avvisare il debitore) pagamento.
Accettazione del debitore
c) Per volontà della legge:
Rapporti tra creditore cedente e creditorie è il legislatore che concede il
cessionario: diritto di surroga
il creditore cedente deve garantire l’esistenza del (es: la surroga che ha
credito al cessionario, e, generalmente, non garantisce l’assicurazione)
la solvibilità del debitore
(c.d. cessione pro-soluto: il rischio dell’inadempienza
è a carico del cessionario), a meno che non venga
inserita una clausola per cui il cedente debba
garantire la solvibilità del debitore assumendosi il
rischio dell’inadempienza dello stesso
(c.d. cessione pro-solvendo).
Tipologie di delegazione:
DELEGATO (B) DELEGATARIO (C)
di debito (o delegatio promittendi), in cui il
nuovo debitore creditore
delegato assume un debito su ordine del
delegante;
Il delegante ordina al delegatario di di pagamento (o delegatio solvendi), che
effettuare un pagamento (o di ricorre quando il delegante incarica il delegato
assumere un debito) nei confronti di non ad assumersi un debito, ma direttamente
un terzo a fronte di un debito che il ad eseguire il pagamento.
delegante stesso ha nei confronti di
quello (delegatario).
ECCEZIONI:
In ogni caso, (sia nella delegazione pura che in quella titolata) il debitore
delegato può opporre al creditore delegatario le eccezioni relative ai suoi
rapporti con questo (ad. es. compensazione)
Solo in caso di delegazione titolata il delegato può opporre al delegatario le
eccezioni relative al rapporto di provvista (cioè quelle che avrebbe potuto
opporre al delegante) e le eccezioni concernenti il rapporto di valuta (cioè
quelle che avrebbe potuto opporre il debitore originario (delegante) al
delegatario
Invece in caso di delegazione pura, dal momento che il delegato non richiama
alcuno dei rapporti sottostanti, non potrà eccepire nessuna eccezione che
concerna tali rapporti
2) ESPROMISSIONE
ESPROMISSIONE = contratto bilaterale
ESPROMESSO (A) tra l’espromittente e l’espromissario
Debitore originario
L’espromissione si ha quando un terzo
(espromittente), estraneo al rapporto
ESPROMITTENTE (B) obbligatorio e senza delegazione del
ESPROMISSARIO (C)
terzo debitore, assume il debito nei confronti
creditore
del creditore (espromissario).
o Rapporto di valuta: rapporto tra espromesso ed espromissario
o Rapporto di provvista: rapporto tra espromesso ed espromittente
ECCEZIONI:
ECCEZIONI:
Esempio di accollo: mutuo con ipoteca su immobile, io vendo il bene ad un terzo, il quale
in parte mi paga ed in parte si accolla le rate del mutuo da pagare.
ADEMPIMENTO
Disciplinato al capo II titolo I del IV libro del Codice Civile.
La prestazione può essere effettuata da un terzo anziché dal debitore; ciò può accadere
solo per le obbligazioni aventi ad oggetto prestazioni di cose fungibili.
Il terzo può adempiere l’obbligazione altrui anche contro la volontà del creditore, se
questi non ha interesse a che il debitore esegua personalmente la prestazione, come
nel caso in cui l’obbligazione abbia per oggetto una prestazione di fare avente
carattere personale (ad esempio, il quadro ordinato a un famoso pittore).
Il debitore non può opporsi all’adempimento del terzo, poiché la legge considera
prevalente l’interesse all’attuazione del rapp