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Il diritto musulmano è un diritto senza il legislatore in senso tecnico. La teoria delle 4 radici
mostra come questo diritto si sia evoluto. Il diritto musulmano è stato rivelato dal profeta.
Fino a quando non ci sarà un altro Maometto il diritto sarà statico: nessuno può modificare la
parola di Dio. L’uomo non ha l’autorità di intervenire per porre nuove norme. As-safi’i cerca
di porre rimedio alla mancata evoluzione del diritto islamico tramite la teoria delle 4 radici:
- Corano: composto da 114 capitoli (o sure), suddivisi in 6235 versetti, disposti in ordine di
lunghezza e non cronologico. Solo 500 di questi contengono regole giuridiche (poche e
non di facile individuazione). Non suscettibile a modifiche;
- Sunna: scritto composto dai discepoli del profeta, in cui si racconta come Maometto si sia
comportato in vita. Condotta esemplare. Non suscettibile a modifiche;
- Ijma: radice consuetudinaria. Dà autorità ai soggetti di integrare il diritto rivelato senza
intervenire come legislatore;
- Qiyas: attività del singolo che, con la sua interpretazione, ricava delle conseguenze
giuridiche affondando le radici nel Corano.
Vantaggi:
- Il diritto non deve rivaleggiare con uno o più legislatori;
- Il diritto non deve subire la concorrenza con i modelli giurisprudenziali giacché la
comunità islamica non dispone di una corte di vertice ed il giudice islamico non motiva le
proprie decisioni e pertanto non è tenuto ad enunciare nella sentenza la regola di diritto
che risolve il caso
L’architettura sociale cinese è in larga misura affidata al FEN, secondo il quale le diversità
sociali sono connaturate all’uomo. Esiste un equilibrio tale per il quale ciascuno nella società
deve ricoprire il proprio ruolo. Il mutamento sociale è visto con un certo disfavore. Le
persone sono spinte ad una sorta di autocontrollo.
I dissidi tra i cittadini devono essere risolti in base a:
- Ch’ing: sentimento di umanità. Più la persona è di alto rango, più sarà capace di saper
comporre un’eventuale controversia rinunciando a qualcosa. Sa non reagire di fronte ad
una provocazione;
- Li: rito. Il valore del termine è cerimonia, gentilezza, rispetto per gli altri;
- Lii: ragione;
- Fa: diritto o legge.
La persona saggia è colei che, senza il bisogno di ricorrere a criteri, è capace di comporre
la lite.
Questo spiega il numero modesto di avvocati.
GIAPPONE
Insieme di norme, procedure ed organi attuatori relativo ad un dato territorio (diritto su base
territoriale) o ad una serie di persone (diritto su base personale. Vedi Islam) in un certo
momento storico. All’interno di uno stato possono vigere più sistemi giuridici, come accade
nel Regno Unito. Qui vi è il diritto inglese, il diritto del Galles ed il sistema scozzese.
Gli studi sulla comparazione giuridica nascono nel 1900 all’EXPO di Parigi -> Lambert e
Saeville: “La legislazione comparata”. Studio sulle diversità dei vari ordinamenti.
Nel corso del tempo molti autori hanno cercato di trovare un metodo che permettesse di
studiare diversi ordinamenti e di trovare un modo per capirli e confrontare.
CLASSIFICAZIONI
Anni ’70 -> Zweigert e Kotz: lo stile dei sistemi -> creare un mappamondo dei vari
ordinamenti. Dividere i vari sistemi giuridici in tante famiglie, accumunate da dati salienti e
compiere questa classificazione in base a criteri oggettivi. Questi criteri oggettivi sono lo stile
dei sistemi.
Stile dei sistemi = tecnica sviluppata da Zweigert e Kotz per classificare i vari sistemi
giuridici in famiglie.
Elementi dello stile:
- Evoluzione storica;
- Particolare mentalità giuridica;
- Istituti giuridici particolari;
- Fonti del diritto e metodi per la loro interpretazione;
- Ideologia (dati di fondo che influenzano la narrazione del diritto).
Cerca di essere dinamica e non più storicamente condizionata. Analisi incentrata sul modello
di organizzazione sociale = vettore che spinge i cittadini a comportarsi in un modo piuttosto
che in un altro e rispettare le regole del vivere insieme. Secondo questi autori, ci sono in tutti
gli ordinamenti 3 fonti dell’organizzazione sociale. Ciò che cambia storicamente è il rapporto
di forza tra l’uno e l’altro.
1. Rule of professional law: famiglia caratterizzata dell’egemonia del diritto (la norma, la cui
applicazione è garantita dagli organi dello stato tramite l’intervento dei giuristi) come
modello di organizzazione sociale;
2. Rule of political law: famiglia caratterizzata dall’egemonia della politica come modello di
organizzazione sociale (norme politiche in cui esiste un obiettivo politico da far
prevalere);
3. Rule of tradition: famiglia caratterizzata dall’egemonia della tradizione religiosa o
filosofica come modello di organizzazione sociale.
Le fonti non scompaiono al prevalere di una sulle altre.
Rule of Professional Law: Diritto come modello di organizzazione sociale. Si assiste a due
grosse separazioni -> separazione tra diritto e politica; secolarizzazione del diritto.
Tre eventi segnano il punto di non ritorno nella creazione del modello della Western Legal
Tradition.
1. Case of Commendams (1616). In questa sentenza Sir Edward Coke si contrappone al
regnante Giacomo I. Il re parteggia per una parte che deve affrontare un processo, che
prende una piega non favorevole alla parte supportata dal re. Il re chiama Coke, il giudice
presiedente la corte, e gli chiede di poter partecipare al processo per portare ad una
decisione diversa. Coke respinge le richieste del re, in quanto l’attività giudiziaria è
tecnica deputata ai soli tecnici del diritto. L’intervento del re sarebbe stato inopportuno. Il
re allora chiede a Coke cosa succederebbe se gli chiedesse di parteggiare per il suo
favorito. Coke risponde “When the case happens I shall do that which shall be fit for a
judge to do”, perdendo il posto ma segnando la separazione fra diritto e politica.
La politica attiene alle macro-scelte, ovvero la creazione delle leggi. Ma una volta
create le leggi, esse vengono applicate nel circuito della giustizia ordinaria, al riparo
dalle influenze della politica. Le micro-scelte sono lasciate ai tecnici del diritto, che
concretizzano l’applicazione delle regole.
2. Secolarizzazione del diritto, ovvero la separazione tra il diritto e la tradizione religiosa e/o
filosofica. Durante il Medioevo la chiesa era diventata un’incubatrice del diritto ed era lei
che condizionava l’applicazione del diritto. Nel 1088, a Bologna, inizia l’esperienza
universitaria, che avvia lo studio del diritto come scienza. Si comincia a studiare il diritto
senza i suoi connotati di teologia e filosofia, che diventano materie a parte. Il diritto si
allontana dalle influenze religiose e filosofiche. Il giurista è un laico che studia il diritto a
livello tecnico ed oggettivizzato.
Con Thomas More (1529) abbiamo un’ulteriore svolta nel sistema giuridico inglese. Il
re Enrico VIII ha causato lo scisma con la chiesa romana e deve soccorrere ad una
grossa sovrapposizione: il cancelliere fino a quel momento era una carica
appannaggio degli ecclesiastici e veniva nominato dal re (cancelliere=confessore del
re). Da More in poi, anche questa carica diventa una carica laica. Scelta improntata al
tecnicismo. La filosofia e la teologia escono ufficialmente di scena.
Questi caratteri di base ci permettono di capire i caratteri della Rule of Professional Law.
Esistono giudici laici che applicano in modo tecnico il diritto al riparo delle influenze
religiose e della politica. Punto di arrivo mai perfezionatosi in modo puro, poiché nella
Western Legal Tradition troviamo, anche se in misura minoritaria, la presenza della rule of
tradition e della rule of political law come momento di conformazione ed organizzazione
sociale.
Rule of Political Law: politica come modello di organizzazione sociale. La famiglia col
minor numero di sistemi. Contiene tutti i sistemi in cui non c’è stato divorzio fra diritto e
politica. Sia le macro-scelte che le micro-scelte sono mantenute o condizionate dal potere
politico. Il potere politico, per il raggiungimento di obiettivi fondamentali, determina ed
interviene le macro e le micro-scelte. Il giudice deve sottostare alle direttive di partito che,
anche a livello di applicazione del diritto, vogliono condizionare il diritto per raggiungere gli
obiettivi. La famiglia comprende molti paesi ex-socialisti dell’Europa orientale, tranne quelli
in cui l’influenza socialista sul substrato di civil law è stata meno profonda (Polonia,
Ungheria, Rep Ceca) o il riassorbimento nel diritto occidentale è stato completo (ex-DDR) ed
i paesi in via di sviluppo africani e latinoamericani (fra cui Cuba).
Western legal tradition: tradizione giuridica occidentale. I sistemi giuridici qui compresi sono
- Civil law: influenza del diritto romano. Voluta venerazione della legge come testo
legislativo in senso formale che viene indicato come fondamento dell’attività del
legislatore e del giurista chiamato ad applicare queste leggi;
- Common law: nasce in Inghilterra e poi esportato nelle colonie. Giudice molto attivo che,
tramite precedenti, anticipa e consolida l’attività del legislatore. Diritto completo che
preesiste rispetto all’attività interpretativa del giudice. Il giudice è visto come un oracolo;
- Paesi nordici: caratteristiche peculiari per collocazione geografica, per limitata
popolazione, per mancate rivoluzioni e per forte continuità storica.
Fattori di unificazione della western legal tradition: Nonostante le importanti differenze di
fondo tra i vari sistemi giuridici, esiste una trama molto uniforme. In tutti i casi il diritto
vive di lingua e circola come la lingua, nel senso che ci sono soluzioni che vengono
replicate all’interno dei diversi paesi. Anche tra paesi con diverse lingue veicolari, il
diritto può portare a delle esportazioni e a delle copiature. Esistono dei motori di
unificazione, sempre più spinta:
- Presenza del diritto comunitario dell’UE, che rappresenta un motore di uniformazione dei
vari diritti, che condizione anche gli ordinamenti che gravitano nella galassia
commerciale dell’UE;
- Similitudini di fondo dei sistemi giuridici, dovuto ad una risalente appartenenza
all’Impero Romano;
- Circolazione dei modelli giuridici, che permette una permeabilità tra i modelli stessi.
Studio della circolazione dei modelli giuridici -> Common Core (Schlesinger); I
trapianti giuridici (Watson); I flussi giuridici (Lupoi).
In assenza di uno stato, la vita tra i consociati viene regolata attraverso i clan, che aiutano gli
individui a difendersi. Questi permettono agli individui di affiliarsi. L’appartenenza al clan
viene determinata per nascita, per vincolo di sangue. Contesto primordiale, dove il singolo
partecipa alla vita del clan e vi trova tutela. Forza e violenza come unici mezzi di
persuasione. Sanzione massima: espulsione dal clan. I vari clan rivaleggiano tra di loro
tramite la violenza e regolano i rapporti tramite la legge del taglione (occhio per occhio).
Metodi di giustizia irrazionali e non funzionali ad uno stato di pace e prosperità.
Tutto ciò porta all’affermazione del legal process, alla base delle nostre procedure europee.
Tramite l’azione dell’arbitrato, la risoluzione delle controversie si tecnicizza, poiché nasce un
ceto che sviluppa un expertise rispetto alla risoluzione delle controversie tra persone e gruppi
sociali diversi. Scatto culturale importante. Il legal process richiede un’evoluzione. Chi è
investito di risolvere una controversia deve limitare il proprio campo d’indagine. In questo
senso si ha una riduzione del campo d’indagine. Le soluzioni sono molto meno sfumate
(decisione tra vero o falso) ed il linguaggio a supporto delle procedure diventa più settoriale e
schematico. Tecnico che risolve la questione in termini di vero/falso. La decisione può essere
imposta a prescindere dalle volontà delle parti.
Pur se in Grecia si sviluppò un elaborato sistema giuridico, non si verrà a definire il legal
process per la mancanza della figura del magistrato di professione.
Ad Atene il processo avveniva davanti ad una giuria:
- Diké – questioni private – 200 giurati
- Graphè – crimini pubblici – 500 giurati
Il procedimento avveniva in forma orale. Niente veniva scritto e ogni decisione era a sé.
Processo pubblico in cui manca la divisione tra rule of political law e rule of professional
law.
Prima della fase istruttoria entrambe le parti dovevano versare una somma a titolo di
cauzione. A seguito della decisione, chi risultava vittorioso si aggiudicava la cauzione
dell’avversario e la sanzione massima a carico della parte soccombente era la perdita dei
diritti civili. Il soggetto colpevole veniva allontanato dalla città. Doveva trovare protezione di
altri.
DIRITTO ROMANO
Nasce l’idea del contratto consensuale. Il mancato rispetto della parola data catalizza il
sovrannaturale in una società intrisa di superstizioni. Il diritto romano poi dà importanza alla
forma: se le parti hanno intrinsecato la loro volontà nel rispetto di una certa forma, il diritto
afferma che se la forma è stata rispettata anche la parte deve mantenere la parola data. Il
diritto poi diventerà così importante che la giustizia sarà amministrata solo per il fatto che le
parti hanno raggiunto un accordo. Il diritto tutela talmente le parti nel perseguimento dei loro
obiettivi che l’accordo è valido purché raggiunto, anche se non rispetta la forma.
La responsabilità civile: nel 286 a.C. si arriva ad un concetto fondamentale. Chiunque causi
un danno all’altra parte, in qualunque forma, a meno che non sia un danno causato per un
giustificato motivo, comporta un obbligo di risarcimento del danno. Qualunque danno
obbliga un risarcimento.
476 d.C.: Caduta dell’Impero Romano, ma il diritto romano rimane nella cultura europea e
diventa la base dei sistemi giuridici europei grazie a Giustiniano I che, all’indomani della
caduta dell’impero romano d’occidente, promuoverà la redazione per iscritto con un
sapienziale del Corpus Juris Civili (Corpus iuris Iustinaneum), per tramandare ai posteri il
materiale giuridico sviluppato dai romani.
CORPUS JURIS: redazione per iscritto di tutta la conoscenza, sviluppata in 4 libri
fondamentali con nomi ricorrenti. Sottare il diritto romano alla dispersione.
- Institutiones: replica un’opera didattica sviluppata da Gaio per insegnare il diritto. Divisa
in 4 libri (persone, cose, obbligazioni e azioni) tipizzata in Persone, cose e azioni;
- Digesta (o Pandectae): antologia di frammenti di opere giuridiche dei più eminenti giuristi
della storia di Roma;
- Codex: raccolta di leggi imperiali da Adriano a Giustiniano;
- Novellae Constitutiones: leggi emanate da Giustiniano dopo la pubblicazione del Codex,
fino alla sua morte.
Nel frattempo, i paesi dell’Europa continentale, prima soggetti al dominio romano, vedranno
una perdita d’importanza del diritto romano. Il diritto diventa quello dei conquistatori, su
base personale consuetudinaria. Si perde il razionalismo del diritto romano. Questa parabola
si conclude con il IV Concilio Lateranense del 1215.
I volumi del Corpus Juris, che avevano fissato il diritto romano, riaffiorano con la nascita
dell’Università. Nel 1088, a Bologna, Irnerio svolge le proprie lezioni utilizzando dei brani
del Corpus Juris Civilis. L’attività di docenza si focalizza sullo studio del diritto romano.
Evento scatenante: in tutta Europa si aprono altre università dove i docenti impartivano
lezioni utilizzando il corpus juris.
Grazie al suo linguaggio tecnico e alla sua logica intrinseca, il corpus forniva un materiale
idoneo a studiare logica, a studiare delle proposizioni, a sviluppare dei ragionamenti.
Il diritto diventa materia autonoma. Il modello universitario esce dal controllo della chiesa.
Decretum Gratiani: la chiesa, sulla scorta della riscoperta del diritto romano, andrà a fissare
per iscritto il diritto canonico utilizzando il linguaggio tecnico del latino giuridico, la
formulazione per proposizione inventata e fissata dai romani. (1140-1142)
- Mos italicus iura docendi: modo italiano di studiare e di insegnare il diritto. Piegare lo
studio del diritto romano alla pratica. Gli studiosi del diritto si fa sì che nelle corti venga
progressivamente applicato il diritto romano, o quantomeno le categorie concettuali
romane vengono utilizzate per filtrare quello che è il diritto consuetudinario di base
germanica allora presente nel territorio. Lo studente del diritto delle università
italiane/tedesche si rivolge all’università per diventare un giurista di professione. Pretende
che l’insegnamento sia operativo. Perdita della dimensione meramente scientifica per una
diretta applicazione nella risoluzione delle controversie;
- Mos gallicus iura docendi: modo francese di studiare e di insegnare il diritto. Diritto
romano visto come una scienza. Non doveva/poteva essere piegato alla risoluzione delle
controversie. I regnanti avevano difficoltà a giustificare il loro ruolo, confrontandolo con
quello del sacro romano impero. L’introduzione del diritto romano avrebbe messo in
discussione il loro ruolo. Studio prettamente scientifico. Lo studioso del diritto apprende
un metodo, ma nella quotidianità andrà ad applicare altri diritti=diritti consuetudinari.
Progressivamente questi vengono modificati dai giuristi, poiché farraginosi, imperfetti.
Presto il diritto romano rivela le sue evidenti falsificazioni. Rivela essere diverso tra i vari
paesi. Si cerca di ovviare a questa situazione con il principio di communis opinio
doctorum (1450): opinione generale degli studiosi del diritto. Rappresenta l’avvio della
crisi dello jus commune. La comunità scientifica teorizza il principio per il quale, quando
c’è una comune interpretazione da parte di quelli che sono gli studiosi del diritto, questa
comune interpretazione ha valenza di legge e sopperisce ad una contraria norma presente
nel diritto romano.
Lo jus commune perde di autorità e torna ad essere legato a quelli che sono i
particolarismi giuridici.
La pace di Westfalia del 1648 che pone fine alla guerra dei 30 anni, inoltre, mette in
discussione l’accezione di una cultura giuridica europea trasversale. nessuno riconosce
più l’autorità dello jus commune. Come il regnante decide la religione professata nel suo
regno, egli può decidere anche quelle che diventeranno le leggi da applicare sotto il suo
controllo. Sfaldamento dello jus commune.
Cominciano gli attacchi verso lo jus commune.
Ideologia antigiurisprudenziale, volta a contestare la communis opinio doctorum e le
falsificazioni del diritto romano. Trova due echi importanti:
- Muratori: “dei difetti della giurisprudenza” – 1742
- Voltaire: dizionario filosofico voce “Lois” – 1746
- Procedura accusatoria: Common Law. Il giudice è passivo. È arbitro del processo, che
viene condotto dai rappresentanti delle parti. Accusa pubblica vs difesa. Il giudice regola
solo l’attività del processo. La procedura si basa sulla crossed examination, ovvero
l’esame ed il contro-esame del testimone. Giudice imparziale davanti al quale le parti
interrogano i testimoni (prima dalla parte che ne ha richiesto la presenza e poi dalla parte
avversaria). In questo contesto le questioni di fatto vengono accertate tramite
l’interrogatorio ed il contro-interrogatorio. Il testimone sarà indotto a dire la verità per la
paura di essere contraddetto e quindi condannato per spergiuro.
A seguito della caduta dell’Impero Romano di occidente, il diritto romano non perse di
importanza nel sud della Francia dove il diritto applicato dalle popolazioni locali venne
consolidato in due provvedimenti normativi noti come Lex Romana Wisigotorum (506 d.C.)
e Lex Romana Burgundionum.
Nel nord della Francia, invece, a seguito della fondazione di uno stato ad opera dei franchi, il
diritto romano venne messo al bando e fu introdotto un diritto consuetudinario di origine
germanica.
Questo fenomeno determinò una frattura mai più colmata tra le regioni del sud, dette di droit
écrit caratterizzate da una prevalenza del diritto scritto a base romana, e le regioni del nord,
dette di droit coutumier caratterizzate da un diritto a base prevalentemente degli usi
germanici (Coutumes).
La linea di frontiera tra le due aree correva lungo la Loira: 3/5 del territorio francese erano
dominati dal droit coutumier, mentre i restanti 2/5 dal droit écrit.
Il Codice Civile, che Napoleone introduce e che dichiara rivoluzionario, in realtà non si
sarebbe potuto realizzare se non ci fosse stata una precedente attività da parte degli studiosi
del diritto (i grandi trattatisti) che nel corso di due secoli andranno a rielaborare quel
materiale giuridico che poi verrà utilizzato per la redazione del Codice Civile francese.
Sul versante dottrinario, Domath e Pothier si succedono.
DOMAT: studioso che asseconda l’attività di unificazione avviata dal Re. Les lois civiles
dans leur ordre naturel.
Teorizza un metodo di razionalizzazione del diritto. Il sistema giuridico francese doveva
essere razionalizzato. Non era necessario introdurre nuove leggi. Riorganizzare il materiale
giuridico esistente secondo l’ordine naturale delle cose.
Il procedimento analitico iniziava con una generale distinzione:
- Leggi immutabili: leggi naturali imposte dalla natura e quindi di per sé giuste, non
modificabili e non abrogabili. Nascevano da due principi generalissimi ed autoevidenti,
insiti nell’animo umano: la ricerca dell’amore di Dio e dell’amore fra gli esseri umani.
- Leggi arbitrarie: leggi imposte in essere da una legittima autorità per sopperire alle
esigenze ed ai bisogni sociali. Nascevano con un atto di volontà derivante da situazioni
contingenti e transeunti, destinate a modificarsi nel corso del tempo. Erano da ritenersi
sempre modificabili ed abrogabili. Secondo Domat, queste erano venute a stratificarsi e
confondersi tra loro. Da qui l’esigenza di riorganizzare il diritto vigente, anteponendo le
leggi immutabili alle leggi arbitrarie, ed organizzando così coerentemente tutto il diritto
vigente.
Domat si rivolge prevalentemente al diritto consuetudinario.
POTHIER: redige una serie di trattati operativi nei quali, applicando un metodo razionale,
andava a riorganizzare per tematiche le varie aree del diritto privato (persone, beni,
obbligazioni, successioni).
Contribuì tecnicamente a creare le basi dell’impianto logico-giuridico del codice
napoleonico.
Pothier piega il proprio studio a qualcosa che sia concretamente utilizzabile dai giuristi, non
più una mera speculazione filosofica.
Egli attua una commistione tra diritto consuetudinario e diritto romano, in quanto bacino di
concetti che permette di trovare sempre una soluzione razionale e giustificabile con un
ragionamento giuridico. Pothier procedeva esaminando concretamente e nel dettaglio la
normativa vigente in Francia nei vari settori privatistici ricomponendo, sulla base di principi
comuni, i contrasti tra il diritto consuetudinario francese ed il diritto romano, unificando le
varie norme vigenti secondo un ordine razionale e sistematico. Per fare questo, arrivò ad
unificare anche la terminologia, accorpando, con una stessa espressione, situazioni soggettive
anche diverse. È quel che accade è quel che accadde con la scelta del termine “proprietà”, con
cui si indicavano e raggruppavano una pluralità di situazioni reali non proprio omogenee.
Sviluppo della base del francese giuridico.
L’avvento della Rivoluzione francese porta ad uno scombussolamento di quelli che erano gli
assetti previgenti. La rivoluzione è sospinta dalla borghesia, che vuole fermare uno Stato ed
un diritto che opprimevano lo sviluppo dell’economia ed i loro diritti. Idealmente essa vuole
azzerare tutto il diritto previgente. Nei 10 anni che intercorrono tra la Rivoluzione ed il 1799,
ci sarà una spasmodica ricerca del nuovo. Ma quest’attività distruggerà tutti gli edifici
giuridici dell’Ancien Régime (anche i tentativi di evoluzione del diritto promossi dai re
stessi) e la rivoluzione si auto-soffoca, e ciò porta all’avvento di Napoleone al potere =
introduzione del Code Civil, apparente monumento della Rivoluzione francese, che però di
fatto rappresenta un ritorno al passato. Non era possibile in poco tempo inventare un diritto
nuovo. Dietro questo troviamo fondamentalmente i diritti previgenti e, fondamentale, il
diritto romano così come studiati dai grandi trattatisti.
Con la Rivoluzione francese si arriva a degli approdi culturali, dai quali scaturirà
un’influenza a cascata su tanti altri paesi.
La Francia arriva ad un momento di crisi. 1789 momento importante perché innesta la ricerca
di un modello alternativo e la ricerca di una fase di superamento di quello che era stato il
diritto fino a quel momento applicato (consuetudini scritte, amministrate dalle corti, da
giudici formatisi nelle università). Problema del diritto francese è che, nonostante i tentativi
di modernizzazione di questo, questi non erano stati sufficienti per soddisfare le esigenze
dell’economia. Rottura forte col passato. La cittadinanza emergente era la borghesia, che
voleva contrastare l’aristocrazia. Tra i grandi sconfitti della Rivoluzione, rientrano i giudici,
che grazie alla propria posizione riuscivano ad ottenere diversi vantaggi, praticando una
giustizia disparitaria, volta a favorire parti piuttosto che altre. I giudici si arrogavano il diritto
di creare diritto e predisporre delle loro soluzioni. Commistione molto forte tra potere
legislativo (dettare le norme) e potere giudiziario (applicare le norme).
La Rivoluzione sradica questa situazione e vuole portare un diritto nuovo. Fase molto
concitata di riforme per annientare il vecchio diritto. Ma ciò va troppo al di là di quello che
era un controllato e regolare sviluppo e la modulazione di un diritto che effettivamente
rispondesse alle esigenze della società.
Codice: libro che raccolga tutte le leggi. Intellegibile, chiaro, a disposizione dei cittadini.
L’opera di codificazione viene portata a termine da Napoleone che assume il comando nel
1799. Il Code Civil entra in vigore il 31 marzo 1804. Opera di veloce redazione. Pur se si
dichiara un codice rivoluzionario (anno 0 del diritto, diritto non modificabile dall’arbitrio
delle parti. Annienta tutti i precedenti diritti consuetudinari), non rappresentava una completa
rottura col passato, ma piuttosto la continuità con la tradizione giuridica precedente.
Struttura: condizionata dal diritto romano. Si compone di 2281 articoli, distribuiti in un titolo
introduttivo e tre libri (persone, cose, azioni).
Nel titolo introduttivo si imposta la figura del giudice nel suo operato (si colloca questa
figura, vista in maniera estremamente diffidente, in un vicolo cieco). No giudice creativo che
crea diritto. Macchina calcolatrice che ha il solo compito di applicare in modo meccanicistico
la legge:
- L’art. 4 pone il divieto di non liquet: durante L’Ancien Régime, uno dei modi per
risolvere le controversie era quello di insabbiare. Le corti trattenevano la decisione per un
periodo lunghissimo, senza arrivare ad una sentenza favorendo una delle due parti. Il
giudice che si rifiuta di decidere può essere perseguito come responsabile per rinnegata
giustizia. Il giudice non può non decidere perché la legge è perfetta. Infatti, l’idea del
Code Civil è quella di un codice completo. Vi è una soluzione per tutti i casi della vita, in
quanto figlio della ragione;
- L’art. 5 vieta al giudice di disporre in via generale e regolamentare sulle cause a loro
sottomesse. La sentenza vale solo tra le parti in causa. Non può valere anche nei confronti
degli altri, perché il giudice, quando decide una controversia, applica la legge solo nei
confronti di quelle parti. La sua decisione non può diventare un precedente richiamato
dagli altri giudici.
Di fronte ad un’impossibilità di scelta (poiché il codice non poteva prevedere tutte le
casistiche della vita), i giudici di fatto continueranno a creare diritto, tenendo aggiornato il
codice, che formalmente risulta sempre uguale. Il giudice ricorre a tecniche linguistiche
manipolative. A partire da questo, i giudici hanno adottato uno stile di redazione del materiale
giuridico scarno, che nasconde il loro intervento creativo. Uso del Code Civil + precedenti.
Nel sistema francese, per quello che riguarda la corte suprema, si inventa un modello nuovo
(che condiziona tanti paesi), ovvero quello di cassazione, diverso da quello di revisione.
Corte di cassazione (tribunale di cassazione): nell’ottica della tripartizione dei poteri, era
diventato importante per i rivoluzionari prevedere un tribunale speciale che salvaguardasse il
confine tra potere legislativo ed il potere giudiziario. Corte speciale a cui ci si poteva
rivolgere tutte le volte in cui si contestava il fatto che un giudice avesse creato diritto o avesse
malamente applicato la legge. Tribunale che nasce nel periodo rivoluzionario per verificare
l’operato dei giudici.
Corte che da Napoleone garantisce quella che i giuristi chiamano nomofilassi (obiettivo
principale) -> uniforme applicazione delle leggi. Corte di vertice di tutto l’organigramma
giudiziario francese. Terzo grado di giudizio. Non si preoccupa dei fatti: focus
sull’applicazione del diritto. In questo si differenzia dalle corti supreme del modello di
revisione.
In una causa si trovano due materiali giuridici principali: le questioni di fatto e le questioni di
diritto. Nel modello di revisione, riscoperto nel sistema austriaco, il giudice della corte
suprema decide sia le questioni di fatto che quelle di diritto. Dopo un primo ed un secondo
grado, la corte di vertice decide in modo definitivo dove sta la ragione. Nel modello di
cassazione, il giudice decide solo le questioni di diritto. Non decide dove sta la ragione.
Decide solo se il giudice che lo ha preceduto, fermi i fatti, ha correttamente applicato il
diritto. Se riscontrano che non è stato correttamente applicato il diritto, annullano la sentenza
e chiedono che il giudice di primo e secondo grado ri-decida la questione.
Oggetto della corte: legittimità della decisione.
Corte di merito -> corte di cassazione -> corte di merito -> corte di cassazione -> corte di
merito.
In Italia, già dal primo rimando, i giudici di merito sono tenuti a rispettare quelli che sono i
principi stabiliti dalla cassazione.
Questioni di fatto: competono alle corti di merito;
Questioni di diritto: competono alla corte di cassazione.
DOTTRINA FRANCESE
B) Scuola della libera ricerca scientifica (1900 - ): si prende atto del fatto che l’attività del
giurista si in realtà un’attività di creazione, che il legislatore non può aver previsto tutto e
che ci sia sempre uno scarto semantico che permette dei margini di arbitrarietà o di
decisione di fronte alla lettera della legge. Dottrina che prende coraggio e che inizia a
proporre soluzioni evolutive del diritto.
Dovuta al fatto che la Rivoluzione avesse creato il contesto politico per ripensare il diritto ed
un superamento dello Jus Commune.
Il code civil appare ai contemporanei come un’opera innovativa e moderna. Riscontrava i
canoni della cultura illuministica: chiarezza del diritto ed efficienza amministrativa. Non
aveva competizione fino al 1900.
Modello che circola incessantemente in tante esperienze per imitazione (se ne imitano i
contenuti visti come innovativi) o per imposizione (per vicende di conquista di altri paesi).
Colonialismo francese: introduzione forzata del code civil ed imposizione del modello
francese. Per via del colonialismo napoleonico, anche in Europa si introdusse il codice civile
francese in maniera forzata. Questo porta ad un’inevitabile interazione del diritto indigeno
con l’imposto modello occidentale;
vs Colonialismo inglese: governo indiretto (indirect rule), teorizzato da Lugard, che delineò
alcune metodologie per la colonizzazione dell’Africa da parte dell’Inghilterra. Assenza di un
codice da esportare. Materiale giuridico dinamico ma frammentato. I colonizzati continuano a
vivere secondo il loro diritto, ma i coloni in quei territori potevano utilizzare il common law.
Di fatto quest’interazione portò dapprima ad una contaminazione, poi ad un progressivo
soppiantamento dei diritti locali, attraverso gli organi di governo e la giustizia.
BELGIO
Con il trattato di Campoformio (1797), il Belgio è annesso alla Francia e viene introdotto il
code civil (1804).
Con il congresso di Vienna (1814), il Belgio viene annesso all’Olanda, ma resta in vigore il
code civil. Viene redatto un nuovo codice olandese (Burgerlijk Wetboek – 1838), ma la
sopravvenuta indipendenza del Belgio (1830) scongiura la sua entrata in vigore in questo
paese.
Code civil belge tripartito. Rappresenta il diritto francese arcaico. Stessa struttura
burocratico-amministrativa della Francia con la corte di cassazione. Scritto in francese
arcaico. Replica fedele del modello francese delle origini.
- Livre 1: des personnes;
- Livre 2: des biens et des différentes modifications de la propriété;
- Livre 3: des différentes manières dont on acquiert la propriété.
LUSSEMBURGO
Anche qui troviamo un code civil du Grand-Duche de Luxembourg, che nient’altro è che una
traduzione originaria del modello francese che mantiene la stessa struttura di questo.
- Titre préliminaire: del la publication, des effets et de l’application des lois en général;
- Livre 1: des personnes;
- Livre 2: des biens et des différentes modifications de la propriété;
- Livre 3: des différentes manières dont on acquiert la propriété.
OLANDA
Evoluzione particolare. Paese che ancora oggi si inserisce nella tradizione romanistico-
francese, ma che ha catalizzato un’importazione dei modelli del common law inglese.
1838: Burgerlijk Weltboek, articolato in quattro libri ma segue la tripartizione gaiana ed il
modello francese.
1947: Meijers ottenne con decreto la delega personale a redigere un nuovo codice civile. La
redazione durò quasi 50 anni e risentì delle impostazioni di fondo proposte da Meijers. Ci
troviamo ancora oggi di fronte ad un’opera legislativa in corso.
1992: Nieuw Burgerlijk Weltboek nella sua ultima modifica. Articolato in 10 libri. Materie
che non seguono più il modello gaiano e che sono ancora in divenire. Codice aperto. A livello
contenutistico, si dimostra sempre più pesante la presenza di modelli importati dal common
law.
SPAGNA
Il giudice in Spagna deve recuperare il diritto forale, descriverlo nella giurisprudenza che
diventa fonte attiva del diritto.
PORTOGALLO
1867: Còdigo Civil Portugues che replica il modello francese. Strutturato in 4 libri che
seguono il modello gaiano. In molti casi è solo una traduzione portoghese del code civil.
1967: Còdigo Civil Portugues che si allontana dal modello francese, per abbracciare il
modello tedesco. Suddiviso in 5 libri, in cui la parte generale è un chiaro indizio della
presenza dell’importazione del modello tedesco. Uscita dal modello romanistico-francese,
diventando cassa di risonanza del modello tedesco in molti paesi delle ex-colonie (Brasile).
ITALIA
Codici preunitari:
- 1804 – 1810: estensione del Code Napoléon in Italia;
- 1819: codice unitario del Regno delle due Sicilie;
- 1820: codice civile del Ducato di Parma;
- 1821: regolamento di commercio dello Stato Pontificio;
- 1837: codice civile del Regno di Sardegna;
- 1851: codice civile del Ducato di Modena.
Tutti codici che hanno come modello il code civil, anche dopo la caduta di Napoleone.
L’avvento dell’unità d’Italia richiede l’avvento di un nuovo materiale giuridico che vada a
suggellare la ricomposta unità.
1865: codice civile del Regno d’Italia. Segue la tripartizione gaiana e non rappresenta altro
che una massiccia traduzione del code civil francese. L’Italia ha fretta di dotarsi di leggi
unitarie e non può fare altro che copiare i francesi. L’Italia, però, nell’ambito dello studio del
diritto vantava un prestigio senza pari. Quindi, nonostante l’importazione del modello
francese, la dottrina italiana affascina i francesi e si avvia, nel primo dopoguerra, un fitto
rapporto tra gli studiosi del diritto, che sfocia nell’opera di Scialoja, volta alla redazione di un
codice delle obbligazioni e dei contratti comune ad Italia e Francia (1927). L’avvento del
fascismo porta all’abbandono di questo progetto e ad un’apertura all’esperienza giuridica
tedesca. Si interrompe il dialogo con la Francia.
1942: codice civile italiano, che presenta un modello a cavallo tra l’esperienza romanistico-
francese ed il modello germanico. Codice innovativo (superamento dicotomia diritto civile –
diritto commerciale) che compatta tutto. Riguarda tutti i rapporti, sia tra le imprese, che tra le
imprese e i privati che tra i privati tra di loro. Si sviluppa in 6 libri. Ha avuto la sfortuna di
essere stato introdotto troppo tardi: non è potuto diventare un modello. Copiato nei paesi
dell’est (Albania).
Lasciti del modello francese:
- La dichiarazione di supremazia del codice;
- Il modello di cassazione. In Italia, le pronunce della cassazione sono immediatamente
vincolanti per il giudice che viene reinvestito di ri-decidere sulla questione oggetto della
sentenza che viene cassata. Idea di giustizia aperta a tutti;
- La giurisdizione amministrativa, cioè un circuito di giustizia che si preoccupa di sindacare
le questioni che riguardano il potere amministrativo.
DIRITTO BLOCCO 4
L’IMPERO ROMANO – GERMANICO
877: il capitolare di Quercy dispone che i feudi in capite siano ereditari, mentre quelli minori
rimangono a disponibilità del senior.
1356: con la bolla d’oro vengono definitivamente stabilite le modalità di elezione
dell’imperatore, che appare chiaramente come primus Inter pares (primo tra pari). I 7
feudatari maggiori dell'impero, i principi elettori, scelgono l'imperatore in persona di uno di
loro. L'imperatore dunque mantiene la qualità di sovrano dei propri territori ereditari e vi
aggiunge quella di imperatore, creando in capo a sé una duplicità di ruoli coesistenti.
Piramide imperfetta, in quanto l’imperatore non è al vertice, ma è un primus inter pares. Ciò
comporta l’impossibilità per l’imperatore di avviare un processo di riforma legislativa. Non
può legiferare nei feudi degli altri feudatari maggiori. Frantumazione del diritto. Manca un
fattore di unificazione che, sul lungo periodo, comporta un’ascesa del diritto romano.
Diritto consuetudinario farraginoso che conduce all’ascesa del diritto romano come una fonte
del diritto viva ed operativa.
Diritto su base personale -> no concetto unitario del cittadino (non tutti sono uguali). Società
patriarcale divisa in ceti (Stande) in cui il diritto su base personale si articola sulla base
dell’interazione tra i vari ceti.
- Feudatari (signoria fondiaria) e cavalieri (nobili);
- Clero;
- Cittadini e ceto rurale (contadini).
Diritto diversificato sullo status sociale della persona.
Sachsenspiegel (specchio sassone): redazione per iscritto delle consuetudini germaniche tra il
1220 ed il 1230, per evitare il sopravvento del diritto romano. Bastione per proteggere il
diritto consuetudinario tedesco rispetto all’avanzata del diritto romano, che stava prendendo
piede.
Comprendeva 2 rami del diritto:
- Hofrecht: diritto nobiliare, ovvero il diritto feudale che regolava i rapporti fra i vari Stati,
l’elezione dell’imperatore e dei re, i doveri vassallatici, ecc. Costituiva all’epoca una sorta
di diritto costituzionale;
- Landrecht: diritto territoriale; che disciplinava i contadini liberi e trattava questioni di
diritto civile relative ai diritti reali e ai rapporti di vicinato, alla successione, ai rapporti
coniugali, ecc. ma anche questioni che oggi sono ritenute di natura penale. All’interno del
Landrecht si distinguono lo Stadtrecht (diritto cittadino) e lo Zunfrecht (diritto
corporativo) nonché il Bauernrecht (diritto rurale: privilegi goduti dai coltivatori non
infeudati).
Esasperato particolarismo giuridico.
1495: istituzione della corte della camera imperiale da parte di Massimiliano I d’Asburgo
nell’ambito di una riforma dell’ordinamento giudiziale del Sacro Romano Impero. Riforma
caldeggiata dai principi elettori in seno alla Dieta di Worms con l’intenzione di limitare il
potere della dinastia asburgica.
In questa corte, per quanto attiene ai giudici si prevedeva che:
- Il numero dei giudici che accedevano a tale corte per privilegio ereditario era limitato solo
alla metà del numero complessivo;
- La restante metà doveva essere costituita da giudici tecnici, esperti nel settore in quanto
istruiti nell’ambito delle università di diritto romano.
La corte si attiva tramite i giureconsulti: quando la corte doveva risolvere una questione
difficile, si rivolgeva ai docenti universitari, chiedendo un parere fondato sul diritto romano
per risolvere quella questione. La corte copiava ed incollava il parere dato secondo il diritto
romano per risolvere la questione. Tuttavia, questa corte non arriverà ad uniformare il diritto
locale in quanto eccessivamente tardiva.
La convinzione che il diritto romano fosse il diritto dei tedeschi fece sì che in Germania si
assista al fenomeno dell’Usus modernus pandectarum.
Ciò prende il nome dall’opera di Stryk, nella quale viene aggiornato il digesto alle necessità
dei contemporanei. Si recupera il diritto romano, che viene adattato per essere utilizzato come
materiale giuridico vigente per risolvere le controversie. L’usus modernus pandectarum
coniuga il testo giustinianeo con le necessità della pratica forense.
Si supera la “recezione teorica”, cioè la diffusa convinzione che al diritto romano, in virtù
della traslatio imperii all’impero medievale, fosse da riconoscere un vigore generale.
Consolidamento in ambito germanico del diritto romano.
L’illuminismo metterà in crisi questa situazione.
In ambito germanico, il diritto della ragione si distaccò dalle origini prettamente filosofiche
per creare un sistema di norme di diritto privato, al fine di farne oggetto di insegnamento e di
apprendimento. Pufendorf, Thomasius e Wolf furono i grandi sistematici, che mediante una
deduzione strettamente logica e matematica facevano discernere dai principi generali e
razionali le singole norme concrete, in modo che l’ordinamento giuridico potesse apparire un
articolato edificio, sistematico ed intellegibile.
1794: ALR prussiano, senza successo. Opera ciclopica. Tentativo di riformare il diritto
secondo i lumi della ragione. Codice reazionario. Ordinamento territoriale generale per gli
stati della Prussia. Codice più prolisso della storia delle codificazioni. 21000 paragrafi. L’idea
del legislatore era quella di prevedere ogni possibile fattispecie. Di fatto inutilizzabile.
Lunghezza dovuta anche alla poca modernità del codice, che si rifà all’opera di Samuel von
Pufendorf (De jure naturae et gentium): l’uomo poteva essere analizzato in duplice
prospettiva -> come singolo e come parte della comunità. ALR si articola in due parti:
1. Diritti del cittadino come singolo;
2. Diritti del cittadino come parte di un’associazione: diritti che si fondano sull’appartenenza
alla stessa “casa”; diritti dei diversi ceti (Stande) dello stato; diritti e doveri dello stato nei
confronti dei cittadini.
Codice che ci presenta una società ancora divisa per ceti. No illuministico. Non compete con
l’immagine del code civil francese.
1812: ABGB austriaco ancora vigente in Austria, che però non compete con il modello
francese. Proposto da un sovrano illuminato che vuole evitare le conseguenze di una
rivoluzione. Codice civile generale per i territori ereditari di lunga tedesca. Culmine di un
procedimento durato 60 anni. Maria Teresa d’Austria promuove la redazione di un codice
fondato sui principi illuministici.
Tra il 1753 e il 1766 una commissione imperiale lavorò ad un abbozzo di codice e pubblicò i
principi di compilazione, vale a dire i criteri-guida dell’operato della commissione. Progetto
respinto per l’eccessiva lunghezza.
Nel 1786 Giuseppe II ne fece pubblicare una parte. Fa produrre un codice più snello.
Dopo essere stato respinto per tre volte e sottoposto a riesame, l’ABGB fu promulgato il 1°
giugno 1811 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1812.
SCHEMA: ci troviamo di fronte alla tripartizione gaiana. Diviso in 3 parti, oltre ad una
piccola breve introduzione. In simmetria col code civil. Il contenuto e la qualità relazionale
delle norme è, però, molto inferiore. Mancano le basi culturali e concettuali per un proficuo
sviluppo di un tedesco giuridico. Testo legislativo di qualità scadente. Manca il substrato
della dottrina che abbia sviluppato un tedesco giuridico. Arriva più tardi.
Codice estremamente breve: 1502 paragrafi. Chiave di sopravvivenza del codice stesso.
Permette ai giudici di creare liberamente diritto e di aggiornare le norme.
Fattori di evoluzione del codice: intervento del legislatore (1914 – 1916: promulgazione di tre
Novelle parziali, Teilnovelle) + giuristi + dottrina (Hunger. Sviluppo del codice basato
sull’attività dell’interprete).
L’ABGB è un codice che si vuole porre in continuità con l’illuminismo. Propone il diritto
naturale quale propria sutura, ma di diritto naturale vi è ben poco.
Paragrafo 7: per colmare le lacune legislative, dopo l’analogia, è possibile fare ricorso ai
principi del diritto naturale;
Paragrafo 10: esclude la consuetudine se non nei casi nei quali la legge si riporta alle
medesime;
Paragrafo 16: formalmente si supera il diritto basato sullo status delle persone. Ma nella
pratica la realtà è contraria a ciò;
Paragrafo 1146: i diritti e i rapporti tra i proprietari terrieri ed i loro lavoratori devono essere
regolati dalle costituzioni di ogni provincia e dalle disposizioni di ordine politico.
Codice anacronistico. Proponeva una società diversa da quella effettiva austriaca. Diritti
dichiarati ma non rispettati.
CORTI IN AUSTRIA: modello di esportazione. Si consolida il modello di revisione -> idea
di corte di terzo grado a cui posso chiedere la revisione di una sentenza, ma dove il giudice di
ultima istanza si occupa sia delle questioni di fatto che di quelle di diritto.
- Primo grado: tribunale distrettuale + regionale;
- Secondo grado: tribunale regionale + regionale superiore;
- Terzo grado: corte suprema.
SECONDA FASE DI CODIFICAZIONE
All’indomani del congresso di Vienna (1815) il territorio della Germania è diviso ancora in
39 stati sovrani. In questo contesto, si discute sull’opportunità di arrivare ad una
codificazione unitaria. Il diritto fino a quel momento applicato era consuetudinario con
importante impronta romana.
Diattriba che sorge tra Thibaut (sosteneva l’opportunità di superare i particolarismi locali e la
frammentarietà del particolarismo tedesco adottando una codificazione unitaria, che non
poteva che avvenire secondo il modello francese) e von Savigny (si oppone a Thibaut.
Sostiene la non opportunità di una codificazione unitaria in ambito tedesco. Apertura di una
lunga parentesi culturale in ambito tedesco -> scuola storica. Posizione contaminata da una
visione di utile personale).
Von Savigny sosteneva che non fosse opportuna una codificazione in ambito tedesco, perché
questa avrebbe comportato la cristallizzazione del diritto all’interno di un codice, mentre,
nella sua visione, il diritto non è fermo e razionale ma un qualcosa in continuo divenire.
Diritto come scienza umana e deve essere lasciato nella dinamica di continua evoluzione.
Tuttavia, egli era un nobile e non poteva apprezzare l’idea di recepire in ambito tedesco un
codice modellato su quello francese, in quanto borghese (borghesia che si emancipa dalla
nobiltà). Aveva tutto l’interesse a sostenere la tesi secondo la quale le diversità sociali fossero
necessarie e fondamentali. Padre fondatore della scuola storica.
SCUOLA STORICA E ROMANTICISMO TEDESCO
PANDETTISTICA
Diritto romano come un insieme di principi aventi valenza universale (e non come qualcosa
di vigente). Postulati corrosi dal tempo e dalla pratica che, se ri-sistematizzati, fornivano al
giurista un quadro completo e compiuto di strumenti idonei a risolvere qualunque tipo di
controversia. Gli studiosi del diritto tedeschi tornano a studiare il diritto romano per andare a
rielaborarlo in un sistema coerente.
Autori più importanti: von Savigny, Putcha (teorizza la piramide concettuale che ancora oggi
informa la struttura del codice civile tedesco. Il diritto è un insieme di principi aventi valenza
generale e più o meno speciale. Ci sono un manipolo di concetti aventi valenza universale e
tanti concetti che rappresentano un’eccezione più o meno specifica a questi concetti generali.
Tutto il diritto può essere idealmente organizzato e strutturato lungo una piramide. Vertice:
principi generali, base: principi eccezione specifica al concetto generale) e Windscheid
(ristudia tutte le pandette per riorganizzare il materiale nell’idea di Putcha).
METODO: contraddicendo i postulati della scuola storica, i pandettisti elevano lo studio del
diritto a scienza. Il diritto romano viene visto come un sistema completo e compiuto di
norme. Sviluppano un metodo scientifico nello studio, nell’analisi e nello sviluppo del diritto.
L’ambizione dei pandettisti è quello di creare un sistema di norme coerente, completo e
compiuto. Sistema chiuso, affidato ai giuristi, scientificamente compiuto. Von Jehring critica
quest’attività, bollandola come giurisprudenza dei concetti, proponendo l’importanza di un
diritto che promuova una giustizia sostanziale. Il diritto dev’essere giusto, anche se ciò porta
ad un sistema non completamente logico.
- Concettuale: vi è un’identificazione dell’elemento concettuale costitutivo in presenza del
quale le ipotesi da considerarsi rientrano nella categoria oggetto di definizione, e in
assenza del quale le ipotesi non rientrano nella categoria;
- Dogmatico: i concetti così definiti (come in matematica) non ammettono eccezioni, sono
dogmi;
- Sistematico: in presenza di più definizioni, quella corretta è la definizione che si
armonizza bene con le altre del sistema, in omaggio al principio di coerenza.
Il metodo pandettistico porta allo sviluppo del linguaggio tedesco giuridico, settoriale ed
altamente evoluto, molto preciso. Il cittadino comune ha difficoltà a comprendere a pieno il
tedesco giuridico. Antipodi dell’esperienza giuridica francese. Il codice che ne consegue si
rivolge al giurista di professione e non al comune cittadino.
Il BGB è costituito da 2385 paragrafi (più lungo del code civil) e, abbandonando la tradizione
della tripartizione gaiana, è formato da 5 libri:
- Parte generale – indice dell’attività della pandettistica. Contenuto peculiare del codice.
Incarna le teorie della pandettistica. Cuore del codice. Vertice della piramide concettuale
che diventa un contenitore che ricomprende tutti gli istituti fondamentali e generalissimi
che poi, a cascata, vengono richiamati ed utilizzati negli altri libri del codice.
Fondamentale ogni volta che bisogna svolgere qualsiasi attività interpretativa delle norme
del codice;
- Obbligazioni;
- Diritti reali;
- Diritto di famiglia;
- Successioni.
PIRAMIDE CONCETTUALE: La lettura del materiale del BGB richiede una riesamina
strutturata delle varie disposizioni.
Es. se devo determinare le conseguenze giuridiche di un contratto di vendita, devo far
riferimento a diversi libri. Devo partire sempre dalla parte generale e, per vie di eccezioni,
devo andare man a mano a consultare i vari libri del codice e trovare la soluzione.
Secondo dopoguerra:
- 1949: Grundgesetz (GG) imposta dagli alleati che ridisegna il vertice del diritto tedesco.
Pone dei paletti importanti, come l’assoluta parità uomo – donna. Introduzione di super-
principi deroganti le contrarie norme del BGB, che i giudici potranno recepire tramite le
clausole generali;
- Intervento UE;
- 2002: Schuldrechts, che porta alla totale riscrittura del secondo libro del BGB.
Al di là di questi interventi, l’impianto del BGB è rimasto invariato. Ci troviamo di fronte ad
un codice che ha saputo resistere ad evidenti sconvolgimenti sociali, per la qualità del suo
materiale giuridico.
DIFFUSIONE: Codice che non ha avuto particolare fortuna all’estero, poiché introdotto solo
nel 1900. Tuttavia, la pandettistica ha avuto una grande influenza all’estero (fattore
culturalmente trainante).
Il BGB viene replicato in
- Grecia, poiché nel 1835 viene nominato principe Otto von Wittelsbach. Codice civile
greco in vigore nel 1946;
- Portogallo. Nuovo codice civile portoghese 1966;
- Brasile. Vecchio codice civile 1916 – nuovo codice 2002 (presenta un modello molto più
articolato e supera il modello del BGB);
- Giappone. Codice civile giapponese, in vigore dal 1898.
Modesta espansione dovuta al fatto che il modello del BGB richieda dei giuristi con un certo
tipo di formazione (non comune a tutti i paesi) e perché il codice non veniva visto dai
contemporanei come non avente la stessa allure del code civil. Inoltre, si introduce addirittura
un secolo dopo rispetto al codice civile francese, che nel frattempo è diventato modello per
tutti i popoli che si andavano emancipando.
In Svizzera si avvia un difficoltoso cammino verso l’unificazione del diritto privato svizzero.
Ciò sarà possibile tramite delle modifiche alla costituzione federale, che rese materia federale
(e non più solo statale) il diritto privato (non capita nel sistema nord-americano)
- 1848: La Confederazione raggiunse l’integrazione nazionale;
- 1874: venne modificata la costituzione federale -> la federazione può disciplinare in modo
unitario il diritto privato (ancora oggi in Svizzera esistono 27 procedure civili diverse ->
una per cantone e una per le corti federali). Si avvia il procedimento che porterà
all’unificazione del diritto svizzero;
- 1881: entra in vigore il primo codice. Codificazione unitaria del diritto delle obbligazioni
OR. Ben accolto dalla popolazione. I tempi sono maturi per tentare l’unificazione del
diritto civile svizzero;
- 1884: Huber (illuminato) venne incaricato dall’Associazione dei giuristi svizzeri di
effettuare una ricognizione del diritto civile dei vari cantoni per preparare la sua
unificazione. Redige un primo progetto informale di codificazione;
- 1894: Huber ricevette l’incarico dal Ministro della Giustizia di predisporre un progetto di
codice (incarico ufficiale);
- 1898: una modifica costituzionale estendeva la potestà legislativa della Federazione a tutto
il diritto civile.
ZGB
Quando nel 1898, con una modifica della Costituzione federale, venne conferita alla
Confederazione la competenza legislativa anche in materia privatistica, il progetto di Huber
era già pronto.
Nel 1900 venne sottoposto a pubblica discussione, poi all’esame di una commissione di
esperti ed infine presentato al Parlamento svizzero.
Il codice civile venne adottato al Parlamento svizzero nel 1907 e non fu sottoposto a
referendum. Il codice civile entrò in vigore il 1° gennaio 1912.
Codice parziale, perché in Svizzera abbiamo ancora oggi due codici separati: l’OR e il codice
civile.
Lo ZGB si compone di 4 libri:
- Diritto delle persone;
- Diritto di famiglia;
- Diritto delle successioni;
- Diritti reali.
A questi si aggiunge, come formalmente separato, l’OR (quinto libro).
In totale si contano 2163 articoli. Si supera il codice di commercio, come in Italia.
Codice che ebbe scarso successo. Fu trapiantato solo nell’esperienza turca, creando una crisi
di rigetto.
DIRITTO BLOCCO 5
TRADIZIONE GIURIDICA DEI PAESI NORDICI
SVEZIA
Paese che dal 1523 ritorna ad essere indipendente. Nel 1809 la Russia annette il granducato
della Finlandia, che viene quindi scorporato dalla Svezia.
Nel 1814 la Norvegia venne annessa alla Svezia e quest’unione resiste fino al 1905, quando
la Norvegia ritorna ad essere indipendente e sotto l’influenza danese, che in realtà non perse
mai. Infatti, nonostante fosse stata annessa alla Svezia, la Norvegia aveva sempre mantenuto i
propri caratteri.
La Svezia è una monarchia costituzionale. Idea di super legge: costituzione, che ha valenza
speciale e prevale su qualunque diversa legge contraria.
FINLANDIA
Fino al 1809 era una provincia della Svezia. Dopo che la Svezia perse un’importante
campagna contro la Russia, lo zar Alessandro I annesse questo territorio alla Russia. Fino al
1917 di fatto la Finlandia ebbe uno status giuridico particolare: gli erano state riconosciute
autonomie ma, di fatto, gli zar rifiutarono di convocare l’assemblea legislativa. Per più di un
secolo, quindi, la Finlandia rimase un’area di diritto svedese congelato. Erano assenti le
possibilità di uno sviluppo del diritto.
Nel 1917, la Finlandia ottenne l’indipendenza e dichiarò la Repubblica, prevedendo una
costituzione che si presenta come testo legislativo avente speciale importanza. La
costituzione rappresenta una legge suprema che prevale su qualunque diversa legge presente,
passata e futura.
DANIMARCA
Paese traino della tradizione nordica occidentale. Monarchia costituzionale. Anche qui vi è
una super legge. Influenza in maniera particolare la Groenlandia e le Isole Faeroer.
NORVEGIA
Fino al 1814 rimase unita alla Danimarca. Si emancipò dalla Svezia nel 1905, quando le
venne riconosciuta l’indipendenza. Ci troviamo di fronte ad un paese dotato di una
costituzione.
Sono tutti paesi che hanno un territorio estremamente vasto, ma una popolazione
paragonabile a quella di Milano. La popolazione vive diradata. In questo contesto le
monarchie promossero in modo precoce la redazione per iscritto delle leggi.
Già nel XII troviamo delle compilazioni di consuetudini locali per iscritto. Furono testi
normativi a cui, con ammirazione, guardarono gli studiosi della scuola storica germanistica,
nell’ambizioso tentativo di trovare incardinati in quelli delle consuetudini germaniche.
Ciò fa si che anche nel XIII e XIV secolo ci sarà una seconda attività di ricompilazione, per
riorganizzare questo materiale giuridico, con una distinzione fondamentale tra campagne e
città:
- Jydske Lov -> Danimarca;
- Landslag – Stadslag -> Norvegia;
- Allman landslag – Allman stadslag -> Svezia.
Distinzione tra diritto delle campagne e diritto delle città. Diverse densità di popolazione e
diverse esigenze. Questa distinzione rimane per lungo tempo nella tradizione di questi paesi.
Tutto questo porta ad un’ulteriore attività. Nei paesi nordici arriviamo precocemente all’idea
di un proto-codice unitario per l’intero regno, che andasse a revisionare i testi medievali:
- Danske Lov (1683);
- Norske Lov (1687);
- Sveriges rikes lag (1734).
Testi ancora oggi formalmente in vigore nei rispettivi paesi. Non sono codici nel senso
francese del termine. Non sono materiali giuridici che vogliono interrompere i rapporti col
passato. In questi paesi vige un tasso di continuità storica molto forte.
Più innovativo rispetto agli altri due. Pone fine alla bipartizione diritto rurale e diritto
cittadino, dettando una normativa unitaria per tutto il territorio della Svezia.
È diviso in 9 parti (balkar). Ritroviamo parti che non ci aspetteremmo di trovare all’interno di
un codice civile. Ci troviamo di fronte ad un codice che di fatto è una compilazione di
materiale giuridico che, di nuovo, si pone in continuità col passato. Continuità giuridica.
Pacificamente, si lasciava la possibilità all’interprete di accedere ancora al materiale
normativo delle precedenti leggi provinciali. Questo materiale giuridico è ancora oggi in
vigore. Ha subito innovazioni in tempi recenti (sul libro quinto si è vista un’innovazione in
materia ambientale).
Nel 1826, all’indomani della nascita del modello di code civil francese, anche in Svezia si
teorizza l’idea di riformare tutto il diritto previgente, introducendo un codice civile
fortemente ispirato al modello francese -> proposta di legge civile generale. Questa proposta
rimase tale e venne respinta dalla società civile. Ideali francesi ritenuti inammissibili in un
contesto ancora diviso per classi.
Nei paesi scandinavi, la risposta all’esigenza di innovazione del diritto (che non trova sfogo
nell’idea di codificazione basata su un unico modello) passa per un fenomeno evolutivo, noto
come cooperazione legislativa. I giuristi non hanno difficoltà a parlare gli uni con gli altri,
che si promuovono come campioni dello sviluppo del diritto. L’evoluzione del diritto non è
inizialmente legislativa, ma il formante catalizzatore del diritto è il quello dottrinario.
Nel 1872 viene promosso dai vari studiosi del diritto un incontro dei giuristi nordici. In questi
incontri, i giuristi cominciano a redigere dei progetti di legge, per migliorare il diritto dei vari
paesi di provenienza. Questi sopperivano alle lacune e promuovevano una certa uniformità.
Giuristi che non hanno la delega dei regnanti di promuovere dei progetti di legge. Questi
progetti vennero apprezzati a tal punto che, spontaneamente, vennero fatti propri dai vari
regnanti dei diversi paesi, che li convertirono in legge. Procedimento particolare. Le leggi
adottate erano quindi parallele tra gli stati e questo porta ad una progressiva uniformazione
del diritto dei paesi nordici. Questo fenomeno va a sopperire all’esigenza di codificazione.
3 fasi:
1. Armonizzazione dell’indotto del commercio e dell’industria – 1880 – 1915;
2. Ripensamento delle innovazioni proposte nella prima fase ed estensione di queste
innovazioni anche in ambito finlandese.
3. Dal secondo dopoguerra in poi, creazione del welfare state, ammirato come esperienza
tipica dei paesi nordici.
Evoluzione del diritto che avviene per linee esterne. Il legislatore interno non ha la forza di
riformare tutto il diritto. Abbiamo dei testi legislativi arcaici. Abbiamo poi la cooperazione
legislativa che, per linee esterne e spontanee ad opera degli studiosi del diritto, promuove
un’evoluzione strutturale importante del diritto nei singoli paesi. Evoluzione che avviene per
linee parallele.
Il linguaggio delle compilazioni è semplice. Non c’è alcun piglio dogmatico. Materiale
didascalico e farraginoso, che rimane senza una parte generale (organizzazione generale), la
cui importanza verrà progressivamente erosa perché quel dato materiale giuridico non serve
per comprendere le leggi successive. Poco del testo originale è rimasto in vigore.
Fonte occulta che estranea nella lettura del materiale giuridico il giurista che proviene dalla
tradizione germanistica oppure dalla tradizione romanistico-francese -> materiali giuridici
che non ripropongono il diritto romano come propria base. Gli studiosi hanno studiato il
diritto romano, ma il materiale normativo direttamente non è un’affiliazione del diritto
romano. Un indice di ciò è la presenza di istituti giuridici particolari, come l’Allemansratt
(diritto di pubblico accesso) che mostra come l’idea di proprietà sia stata rielaborata in senso
consuetudinario con accezioni diverse, sconosciute al diritto romano.
Non c’è un’esclusiva del ceto forense per quanto attiene alla rappresentanza in giudizio:
chiunque può farsi processo da sé. Non è necessario l’aiuto dell’avvocato nelle corti.
Vi è inoltre un forte radicamento di procedure alternative al circuito giudiziario per la
risoluzione delle controversie. Nasce in questo contesto il concetto di ombudsman -> le
banche prevedono al proprio interno degli uffici a cui i consumatori si possono rivolgere per
provare a risolvere una loro contestazione senza sfociare in un contenzioso giudiziario. La
legge è molto più accessibile al pubblico ed informale.
DIRITTO BLOCCO 6
FATTORI DI UNIFICAZIONE DELLA FAMIGLIA GIURIDICA DI COMMON LAW
Esperienza giuridica che si è forgiata in Inghilterra e che poi si è espansa nel mondo per via
del colonialismo. Anche dopo l’indipendenza, molte ex colonie non hanno abbandonato
quest’esperienza giuridica. Il common law inglese permea in questi stati e subisce delle
evoluzioni proprie (si adatta alle mutate condizioni economico – sociali). Forte capacità di
adattamento.
Il common law è un diritto arcaico. Modello di diritto che ha il più elevato tasso di continuità
giuridica. Assenza di rivoluzioni che mettano in discussione il diritto del common law.
Continuità dall’XI secolo. Diritto incompleto, molto malleabile, la cui povertà iniziale gli
permette di adattarsi. Norme farraginose. Mancano delle codificazioni nel senso tecnico che
esse hanno in civil law. Troviamo nel common law delle codifications, che sono delle
semplici raccolte di materiale giuridico che racconta il passato, che può essere pacificamente
modificato in futuro. Manca la parte generale del diritto che, in modo inequivocabile, fissi i
concetti giuridici.
La struttura presenta un fattore di unificazione del common law: il Privy Council = tribunale
speciale, consiglio privato della corona. Corte di ultima istanza a cui i sudditi inglesi
potevano rivolgersi in ultima istanza in appello rispetto alle decisioni dei tribunali locali.
Cupola di un sistema giudiziario che cerca di dare una certa uniformità stilistica/linguistica e
di impostazione.
La lingua veicolare inglese presenta un altro fattore caratterizzante il successo di questo
diritto.
La dottrina è tendenzialmente unitaria e trasversale. i giuristi parlano tutti la medesima lingua
veicolare e si sentono parte di una comunità sovrannazionale. Questo fa sì che, nel rendere le
decisioni, i giudici di un paese si sentano autorizzati a richiamare, come precedenti, le
decisioni dei giudici di altri stati. Sistema estremamente aperto.
Nel sistema feudale tedesco, il re è un primus inter pares. Nel sistema feudale inglese, invece,
la grossa novità è che il re (lord paramount) abbia tutto l’orizzonte della proprietà ed ha un
rapporto giuridico non solo con i tenants in chief (i principali feudatari), ma ha un rapporto
giuridico con tutti i vari livelli della catena feudale. Ciò gli permette di cerare diritto nei
confronti di tutti, perché tutti i cittadini hanno contatto giuridico con il re. Il re ha potere
legislativo diretto. Cuore del sistema inglese.
Nel sistema inglese, da allora, la corona è proprietaria di tutta la terra. Se acquisto un
immobile, acquisto solo il diritto limitato nel tempo (che non può eccedere 99 anni) di
godimento di quell’immobile. La corona è proprietaria del terreno su cui è stato edificato
l’immobile, perciò non si acquista mai la proprietà del terreno, ma solo il diritto di uso
temporaneo dell’immobile edificato. Questo sistema arcaico è ancora oggi in vigore.
Costante censimento delle ricchezze del regno, in base alle quali il re si fa pagare le tasse.
Diventa estremamente importante poiché porta alla creazione di un’autorità giudiziaria, che è
collegata al censimento delle ricchezze ma, nel fare questo, avrà potere di amministrare
giustizia anche contro i vari signorotti locali. Si rinnova il contatto giuridico con tutti.
Nessuno dei feudatari del re poteva quindi creare ricchezza sufficiente a cerare una milizia
capace di contrastare il potere del sovrano inglese.
Dopo aver creato un territorio suddiviso in vari feudi, Guglielmo I e i sovrani che gli
succederanno nella gestione del regno saranno dei sovrani itineranti. Re itinerante che si
sposta assieme alla curia regis lungo il regno. Il re ha diretto contatto giuridico coi sudditi.
Visita ciclicamente tutti i vari castelli e feudi. La curia regis amministra in modo itinerante la
giustizia (1072).
Solo in un secondo momento dalla curia regis si verranno a distinguere le corti centrali ed il
parlamento.
Nel 1176, Enrico II con l’Assize of Northampton arriverà a dividere il regno in tanti circuiti,
tali per i quali quando il re girava per certe contee, in altre contee dei suoi delegati potevano
andare ad amministrare giustizia e revisionare l’operato delle corti locali.
Inoltre, nasce ben presto la figura dello sheriff = delegato del re, responsabile locale per
quanto riguardava il rispetto degli ordini del re. Il signore feudatario aveva tutti i poteri di
governo del suo feudo (incassare le tasse, amministrare la giustizia), ma quando arrivava la
curia regis questi poteri venivano sospesi per la presenza del re. Tramite lo sheriff, il re
poteva imporre ai sudditi e al feudatario il rispetto delle sue decisioni, anche quando la curia
regis non fosse presente nel feudo. Vengono a delinearsi due circuiti di giustizia: una
amministrata a livello locale, basata sulle consuetudini sotto il controllo del feudatario locale,
ed una giustizia amministrata dal re, che presto diventa più apprezzata -> il suddito ha più
interesse a rivolgersi al re per richiedere giustizia ed evitare le prevaricazioni del signorotto
locale.
Writs: formule.
Il cittadino che vuole richiedere giustizia si rivolge alla curia regis e, pagando, acquista un
provvedimento (formula) che può essere rivolto al signore locale o allo sheriff. Pagando
questo provvedimento, la cancelleria della curia regis impone al signore locale o allo sceriffo
di fare o non fare qualcosa, a discapito e a prescindere dalla volontà del signore locale.
Conseguenze:
- I writs funzionavano ubi remedium ibi ius, non ibi ius ibi remedium -> dove ho un
provvedimento ho un diritto e non, all’opposto, dove ho un diritto ho un rimedio.
All’opposto del sistema di civil law. Se non ho la formula non ho alcun tipo di potestà;
- Remedies precedes rights.
Come avviene l’evoluzione: Mi rivolgevo alla cancelleria e potevo consultare i writs scritti a
disposizione. Se trovavo una formula che si adattava al mio caso, pagavo, e la corte mi
emetteva la formula, ottenendo un provvedimento. Se non trovavo una formula che si
tagliava perfettamente sul mio caso, potevo chiedere l’emissione di una formula nuova,
personalizzata. Ciò comportava un maggiore sborso.
Troviamo quindi due tipologie di writ: ordinari (de cursu) – emessi in precedenza e catalogati
nel register of the writs - e straordinari (of grace) – fatti su misura. Vi è una certa osmosi.
Man a mano gli straordinari vengono catalogati diventando ordinari. Il diritto si evolve quindi
per stratificazione. Si viene a sviluppare un corpus di formule e quindi di norme.
Questo sviluppo porta ad incrementare progressivamente il potere del re.
Presto i vari feudatari cercano di contrastare questa progressiva espansione della giustizia
della curia regis, che andava a discapito del loro potere e della loro ricchezza.
La reazione passa attraverso 3 provvedimenti:
- 1215: Magna Charta;
- 1258: provisions of Oxford. Chiusura del register of the writs (stop all’attività legislativa);
- 1285: statute of Westminster II (facoltà di emettere writs in consimili casu).
MAGNA CHARTA
Articolo 17: common pleas shall not follow our court, but shall be held in some fixed place.
I baroni non vogliono che la corte sia facilmente accessibile ai cittadini, in quanto in profonda
concorrenza con la giustizia baronale. Motivazione: se il common pleas è itinerante con il re è
difficilmente raggiungibile, esso non deve più seguire la curia regis, ma rimarrà fissa a
Londra.
Si viene a scorporare il common pleas dalla curia regis, per sedere in pianta stabile a Strand,
mentre la curia regis continua a itinerare per il regno.
Questo tentativo di allontanare i sudditi dal common pleas non sarà pienamente appagato,
perché i cittadini continuano a rivolgersi al common pleas piuttosto che ai signori locali.
PROVISIONS OF OXFORD
Si chiude il register of the writs: colpire il sistema nel cuore. Il common pleas non possono
più emettere nuovi writs se non con il consenso dell’organo legislativo (curia regis) in seduta,
con la presenza di tutti i maggiori feudatari del regno. I sudditi possono comunque chiedere
l’emanazione di writs già esistenti. Si cerca quindi di impedire lo sviluppo della giustizia
regia. Tuttavia, quest’ultima continuava ad espandersi. I cittadini continuavano a rivolgersi
alla giustizia regia, invece che rivolgersi al feudatario.
STATUTE OF WESTMINSTER II
Sblocco parziale della situazione, che condiziona l’attività del giurista di common law. Fermo
restando il blocco del register of the writs, si rende ammissibile l’emanazione di writs in
consimili casu = i writs possono essere emessi dalla cancelleria per casi analoghi. Se una
formula già presente può essere adattata con poche modifiche, allora può essere emessa.
Così, il giurista di common law diventa un esperto linguista. Si trova di fronte a delle formule
che non possono essere modificate ma, se abile a giocare con le parole, grazie alle
prerogative concesse può sperare nella concessione di una formula adattata su un caso
diverso.
Ruolo del giudice dichiaratamente ed apertamente creativo.
Questi ultimi due provvedimenti hanno conseguenze importanti sul lungo periodo, che ad
oggi fanno ancora sentire la loro presenza all’interno del common law.
I giuristi devono lavorare sui materiali che hanno a disposizione, diventando dei fini, abili
interpreti del linguaggio. Giocano sulle parole e manipolano i testi. Così facendo, fanno
evolvere il diritto assecondando le richieste dei sudditi. Tecnica manipolativa = procedimento
on the case.
Tra le varie formule consolidate prima della chiusura del register, troviamo una formula di
estremo successo -> writ of trespass (to land, to goods, to person) “vi et amis”. Formula
incardinata nel register of the writs. Il trespass era una formula con la quale si tutelava
l’integrità della sfera giuridica delle persone. Venivano sanzionate le illegittime violazioni
alla proprietà, ai beni o alla persona con la violenza o con le armi. Contrastava la rapina, le
percosse, le lesioni ed il brigantaggio. Tutelava la pace sociale e la tranquillità dell’individuo.
Requisito fondamentale perché questa formula venisse utilizzata era che la lesione fosse
arrecata con la violenza e le armi. Permetteva il risarcimento del danno patito dalla vittima e
poteva essere decisa con l’ausilio della giuria (metodo processuale visto con grande favore)
1372: farrier’s case -> vi et armis diventa irrilevante per poter esercitare il writ of trespass.
Un maniscalco, mentre ferra un cavallo lo ferisce, rendendo il cavallo zoppo per un certo
periodo, causando danno al padrone. Il padrone dell’equino si rivolge al giudice per ottenere
il risarcimento del danno da parte del maniscalco. L’avvocato della difesa contesta la causa,
poiché la violenza e le armi non erano state utilizzate nell’azione. La formula non si
adatterebbe al caso. Il giudice, invece, riconosce che il requisito vi et armis non era rilevante.
Ciò che è rilevante è il fatto che il convenuto abbia danneggiato la sfera giuridica altrui (a
prescindere dalla violenza e dalle armi), in questo caso la proprietà altrui.
NASCITA DELL’EQUITY
Rapporto tra la common law e l’Equity: ci sono numerose sovrapposizioni e contrasti. Questo
difficile rapporto viene risolto nel 1616 da Re Giacomo I.
In quel momento vi era un giudice del common pleas, Lord Edward Coke, che cercava di
mettere i bastoni fra le ruote al cancelliere Ellesmere. La questione era degenerata e, davanti a
questo grande conflitto, Giacomo I sancì che, in caso di contrasto, avrebbe prevalso l’Equity.
Rapporto molto ambiguo, perché l’Equity è una giustizia molto più limitata della common
law. “Equity follows the law” -> rispetta la legge. Quando la common law porta a risultati
iniqui, l’Equity interviene per stemperare le asperità e risolvere le ingiustizie. In questi casi
l’Equity prevale.
Equity = secondo rimedio per ovviare al progressivo irrigidimento della common law dovuto
alla forzata chiusura del register of the writs.
Sir Edward Coke si ritrova in 3 precedenti che modellano una conformazione del sistema
inglese, del ruolo del giudice, che ancora oggi condiziona il sistema.
1610: case of proclamations – la corte da lui presieduta stabilisce il principio secondo il quale
il monarca non può fare norme a proprio arbitrio, ma può cerare norme solo attraverso il
parlamento.
1610: Thomas Bonham vs College of Physicians – Coke arriva a stabilire che il common law
(l’insieme dei precedenti delle decisioni dei giudici), in assenza di un codice civile che
contenga una parte generale del diritto, è la parte generale e ha controllo anche sugli atti del
parlamento. I giudici, tramite il common law, possono andare a sindacare anche l’attività
legislativa.
1616: commendams case – strappo importante. Il re voleva inserirsi in una causa, per favorire
una delle due parti. Chiede ai giudici di poter intervenire. Coke rifiuta e, di fronte alla
domanda da parte del re di decidere a favore di una delle due parti, egli risponde “when the
case happens I shallo do thath which shall be fit for a judge to do”. Ciò gli costa il posto di
giudice, ma segna un’importante rottura tra momento politico e momento tecnico. Creazione
del modello che vede un’assoluta prevalenza del momento giudiziario rispetto a quello
legislativo e a quello politico.
Quanto detto da Coke, diventa il leit motiv della glorious revolution (1688-1689). Il diritto
inglese ripensa le proprie dinamiche.
Con la glorious revolution e con il bill of rights (1689) il diritto inglese si rimodula. Il
risultato di questo sistema sarà vedere i giudici come garanti della legge. Si arriva all’idea che
tutti siano soggetti alla legge. I giudici possono creare un controllo anche nei confronti degli
altri organi (anche nei confronti del re). Giudice = elemento chiave del sistema inglese. Non
vi è la necessità di avere leggi che interrompono col passato e vengono osteggiati i tentativi di
ridimensionare il potere dei giudici.
1873/1875: si viene a consolidare l’attuale conformazione del sistema inglese. Il modello che
si deve a Coke e a come la magistratura ha saputo ricavarsi un ruolo preminente nel
panorama delle fonti del diritto verrà cristallizzato nei Judicature Acts, che condizionano
l’attuale conformazione del sistema inglese.
Contesto in cui il sistema inglese deve rimodellarsi. Non si vuole aderire ai modelli di
codificazione. Si pensa a riformare in senso più efficiente una giustizia che era diventata
inefficiente.
1846: Country Courts Act – si comincia a riformare la struttura del giudiziario. Si aprono
tante corti locali per avvicinare i sudditi alla giustizia.
Tramite questa doctrine, si afferma che i precedenti sono vincolanti. Questi, redatti e decisi
con l’uso delle formule, permettono ai giuristi di continuare a ragionare secondo le loro
categorie concettuali. Le formule sepolte continuano a condizionare i giuristi inglesi dalle
loro tombe.
Lo stare decisis risale ad una sentenza del 1673 -> Hanslap vs Carter, nella quale lord Hale
usò per la prima volta questa formula. In realtà, in quella sentenza il giudice aveva detto di
volersi riportare a quanto già deciso senza che questo comportasse un vincolo per i giudici di
seguire i precedenti.
Quell’affermazione diventa il must della magistratura inglese.
La dottrina non può sopportare e supportare l’improvvisa scomparsa delle forms of action. Il
vincolo di stare decisis diventa l’ossatura dell’attività dei giudici inglesi, che dichiarano di
seguire quelli che sono i precedenti e di ribadire le decisioni già assunte. Il giudice si
autolimita nel rispetto dei precedenti. Il vincolo del precedente diventa un vicolo assoluto.
Questo crea un collante tra il diritto post – judicature acts e le forms of action.
Lo stare decisis si articola in due dimensioni:
- Verticale: le sentenze delle corti superiori vincolano le corti inferiori. Le corti inferiori
devono rispettare e non possono modificare i precedenti delle corti superiori. Bottom-
down e mai bottom-up;
- Orizzontale: ciascuna corte è vincolata ai propri precedenti o a quelli delle corti di pari
grado.
Nelle sentenze, i giudici fanno riferimento ai precedenti citandoli per nome del caso e anno di
pubblicazione. Le citazioni degli articoli di legge sono qui limitate. Maggior flessibilità
nell’attività del giudice, che ha maggior margine per sfumare la propria decisione.
ORIGINAL PRECEDENT: viene a risolvere per la prima volta una questione. Non ci sono
precedenti in argomento. Non è vincolata da altri precedenti, ma diventerà precedente per
casi successivi.
Donaghue vs Stephenson (1932) -> inventa la responsabilità del produttore.
BINDING PRECEDENT: caso classico. Risolvo una controversia che era già stata decisa in
precedenza. Se c’è coincidenza nella ratio decidendi di quel caso e quello che devo risolvere,
devo rispettare il vincolo del precedente, confermando quell’interpretazione del diritto.
1. The supreme court. Vertice (terza istanza). Denominazione recente. Vincola a cascata le
altre corti;
2. Court of appeal;
3. High court (ex curia regis). Siede a Strand ed è suddiviso in tante divisioni. Cuore del
sistema. Gestisce il maggior numero di controversie;
4. Sotto-corti dove si trattano le questioni di minor rilevanza -> Country courts (1846)
rappresentano dei distaccamenti della high court a livello locale; Crown Court;
Magistrates Courts; Tribunals trattano questioni relative agli illeciti penali, al diritto di
famiglia, ecc.
Nel vertice del vincolo del precedente troviamo la corte di giustizia europea e la european
court of human rights.
IMPUGNAZIONE DELLE SENTENZE – ESITI
Ho una decisione che non condivido. Come parte in causa chiedo una revisione della
decisione. La corte di grado superiore può operare reversing o following.
Reversing: la corte successiva riforma (modifica/annulla) la decisione precedente;
Following: viene respinto l’appello e viene confermata la precedente decisione.
DISTINGUISHING
Trovare distinzione. Tramite questa tecnica il giudice opera su due piani: sul piano della
bipartizione ratio decidendi/obiter dicta e su quello riguardante la ricerca di elementi
qualificanti il caso che giustifichino, da un punto di vista di fatto, una diversa decisione.
Trovare elementi qualificanti che autorizzino il giudice ad arrivare ad un diverso
pronunciamento. Tecnica manipolativa per eccellenza del sistema inglese.
OVERRULING
Nel caso del pure overruling, l’efficacia giuridica dell’overruling è ex tunc. Retrocede, perché
il giudice, abrogando quel precedente, ne priva l’efficacia fin dall’inizio. Tutte le sentenze
che hanno fatto affidamento su quel precedente possono essere riaperte. Ecco perché nella
tecnica redazionale delle sentenze inglesi, i giudici citano più sentenze per ogni punto.
Anticipatory overruling e Prospective overruling ovviano a questa problematica. Tramite
queste, l’efficacia abrogativa è solo ex nunc. L’abrogazione non retrocede.
Anticipatory overruling: giace nella dinamica verticale dello stare decisis. Una corte di rango
inferiore non vuole seguire un precedente di una corte superiore. Tecnicamente ciò non
potrebbe avvenire (per il vincolo dello stare decisis). Tramite questa tecnica, però, la corte
inferiore disapplica (non abroga) il precedente della corte superiore, argomentando che è
chiaro, dalla giurisprudenza in atto, che la stessa corte superiore in futuro abbandonerà quel
dato precedente. È una chiara finzione. Non si attende quindi l’abrogazione del precedente da
parte della corte superiore, ma se ne anticipa l’overruling.
Prospective overruling: giace nella dinamica orizzontale dello stare decisis. Una corte non
vuole applicare il precedente di una corte di pari livello. In questo contesto, la tecnica
manipolativa vuole evitare l’efficacia retroattiva del pure overruling e, in più, vuole evitare
un’ingiustizia sostanziale in un contesto in cui le parti in causa potrebbero lamentare il
cambiamento di interpretazione del diritto. La corte, in una data sentenza, applica ancora il
vecchio precedente (su cui vuole operare overruling), ma al contempo afferma “Questa è
l’ultima volta che il dato precedente viene applicato. D’ora in poi il nuovo precedente
sarà…”. Si fanno salve le aspettative delle parti in causa e, al contempo, preannuncia un
futuro overruling.
Il giudice inglese soffre moltissimo l’overruling. Lo vede come una grossa ferita, in quanto
dimostra che il common law sia fallace. Nel sistema inglese è quindi limitato il ricorso a
questa pratica.
Fino al 1898 la House of Lords aveva il potere di fare overruling delle proprie decisioni.
1898: con la sentenza di London Street Tramways vs London County Council la House of
Lords si è ritenuta vincolata alle proprie decisioni (anche lei deve rispettare lo stare decisis
orizzontale) tranne nei casi in cui l’overruling non riguardasse un’interpretazione di legge,
ovvero quando l’incuriam (l’errore che giustifica l’overruling) fosse relativa al fatto che i
Lord avessero trascurato l’esistenza di una statute law (legge parlamentare). Quando
l’incuriam riguardava l’applicazione della common law giurisprudenziale, i giudici erano
vincolati ai loro stessi precedenti. Ciò creava dei problemi, perché nessuno poteva più
eventualmente emendare un errore che ci poteva essere stato nel common law.
Questi nodi vengono al pettine nel 1961, con la sentenza di DDP vs Smith.
1966: il Lord Chancellor, Lord Gardener, promulga a nome della House of Lords il Practice
Statement = regolamento interno con cui la House of Lords si auto-regola il proprio
funzionamento. Esso sancisce una riapertura per quanto attiene la possibilità per la House of
Lords di fare overruling delle proprie decisioni. La House of Lords si riconosce
spontaneamente il diritto di fare overruling delle proprie decisioni. Questo documento
sancisce anche che i giudici non appartenenti alla House of Lords non hanno il medesimo
diritto.
Nei pochissimi casi in cui la House of Lords ha operato overruling, ciò ha creato un grande
clamore mediatico.
1985: Anderton vs Ryan. Una donna viene arrestata per ricettazione (acquisto di qualcosa che
è noto che sia rubato). La signora Ryan acquista ad un mercatino un videoregistratore ad un
prezzo stracciato, pensando che sia rubato. Viene arrestata dal poliziotto Anderton e, nel
corso del processo, si scopre che il videoregistratore non era in realtà stato rubato. La signora
Ryan dev’essere punita perché avrebbe voluto comprare qualcosa di rubato, che poi rubato
non era (per intento psicologico) o dev’essere punita solo se effettivamente il bene acquistato
fosse stato rubato? In questo caso occorre l’oggettività del reato -> il videoregistratore non
era stato rubato e quindi la signora Ryan non può essere condannata per ricettazione. Manca a
monte la provenienza illecita del bene.
1986: Regina vs Shivpuri -> si opera overruling della sentenza precedente.
Shivpuri (corriere della droga indiano) viene arrestato dal poliziotto Regina mentre cerca di
introdurre illegittimamente in Inghilterra una valigia di stupefacenti. Si era già sulle tracce di
Shivpuri da lungo tempo. Tuttavia, il risultato delle analisi degli stupefacenti rivelano che il
principio attivo dello stupefacente non fosse idoneo a qualificarlo come tale. Il soggetto
aveva messo però in atto una serie di attività connaturate all’importazione illegittima di
sostanze. In questo caso la corte opera un vistoso overruling, arrivando a stabilire che
l’intento del soggetto, in quanto preordinato a compiere qualcosa di illecito, era elemento
rilevante. Shivpuri doveva quindi essere condannato, anche se, dal lato pratico, ciò che aveva
trafugato non poteva essere classificato a pieno titolo come stupefacente.
Si mostra tutta l’importanza della contestazione.
Il common law è visto dai giudici inglese come un insieme di norme perfetto, che preesiste il
loro operato e di cui loro sono oracoli. I precedenti sono tante incardinazioni in casi pratici
del preesistente common law.
Opposto al common law (svolge nel diritto inglese la funzione di parte generale del diritto.
Bacino dei principi generali che vengono utilizzati per risolvere i vari casi) esiste la statute
law, promanata dal parlamento.
Art. 12 Disposizioni sulla legge in generale (o “preleggi”) -> delinea come debba essere
interpretata la legge.
Nell’ottica italiana (condivisa dai giuristi di civil law) vige la predominanza sicura della
legge e della super-legge (codice) e l’interprete, quando deve comprendere la legge ne legge
le disposizioni, dà senso alle parole così come sono state scritte (cerca di capire la fattispecie)
ed integra tutto con un’interpretazione teleologicamente orientata. Cerco di capire l’obiettivo
che il legislatore perseguiva nell’emissione della data legge. Adatto la mia interpretazione
con questa previsione. Interpretazione letterale della legge, coordinata ad un’interpretazione
teleologicamente orientata. Interpretazione dei fini perseguiti dalla legge. Si enfatizza il ruolo
del legislatore.
Se non c’è una normativa specifica per risolvere un caso, lo stesso si applica la legge che
riguarda casi affini, estendendola nell’applicazione del caso non previsto. Qualora,
nonostante ciò, rimangano delle lacune, il giurista decide secondo i principi generali
dell’ordinamento giuridico dello Stato, quindi secondo la parte generale dei principi generali
(parte iniziale del BGB ad esempio). L’obiettivo che il giurista persegue nell’interpretare la
legge è quello di massimizzarne l’impatto. Enfatizza l’applicazione della legge. Si pone
nell’ottica del legislatore e, quando questo non sia sufficiente, estende la legge a casi affini
per risolvere il caso non trattato. Obiettivo -> massimizzare l’impatto della legge.
L’approccio in common law è diametralmente opposto.
Common law: insieme del diritto inglese così come consuetudinariamente formatosi da
Guglielmo Iin poi, di cui i giudici si dichiarano essere oracolo ves Statute law: fa parte del
common law. Parte del diritto che deriva da provvedimenti del parlamento.
Il ruolo della dottrina è di minor piano nel panorama inglese. Il diritto è appannaggio di una
dialettica tra avvocati e giudici ed intervento del legislatore. Il dottrinario per molto tempo
rimane ai margini.
Ci saranno istanze per la codificazione: Bentham (1748 – 1832) teorizza l’opportunità di una
codificazione del common law, ma le sue istanze non saranno raccolte. Il risultato delle
istanze di Bentham, che stigmatizzano l’inefficienza del common law, saranno i Judicature
Acts.
L’unico autore degno di menzione nel panorama inglese è William Blackstone (1723 – 1780).
Egli era un avvocato pessimo, che ebbe scarsissimo successo come avvocato. Egli ripiegò
sull’insegnamento del diritto ad Oxford. Arriva a redigere, con un piglio codicistico, un’opera
didascalica (manuale di studio) chiamata “Commentaries on the Laws of England” (1765 –
1769).
Blackstone diventa una figura eminente nel common law, perché all’indomani
dell’indipendenza americana, i vari stati dell’unione americana attingono ai precedenti e ai
principi di common law grazie al manuale di Blackstone, utilizzato quale compenio di quel
common law per la cui comprensione era richiesta un certo expertise.
L’opera è divisa in 4 parti:
- Rights of persons -> dedicato alle persone fisiche e giuridiche;
- Rights of things -> diritti reali;
- Private wrongs -> organizza il restante diritto processuale civile;
- Public wrongs -> diritto penale e processuale penale.
Assenza di una costituzione in senso formale (super – legge), che fissa in modo univoco certi
diritti fondamentali e i rapporti tra i poteri dello stato (si trova però nel sistema nord -
americano). Qui abbiamo testi di valenza costituzionale, ma manca una legge immodificabile
(costituzione).
King/Queen in the parliament – supremazia formale del potere legislativo. Figure che
detengono la facoltà di dare il royal assent alle leggi -> nullaosta sulle leggi. Possono anche
chiedere al parlamento di rivalutare il progetto legislativo. Fonte principale nel sistema
inglese, a cui i giudici sono sottoposti.
1998: essendo diventato parte della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali, ha comportato una serie di modificazioni in seno
all’organizzazione inglese della giustizia. Viene emanato lo Human rights act, che introduce
una serie di valori di valenza costituzionale ed ha previsto la supremazia della corte europea
di Strasburgo, anche nei confronti della magistratura inglese. Le decisioni della corte di
giustizia prevalgono sulle decisioni nazionali.
Formalmente la fonte principale è la legge, ma questa deve lasciare il passo al diritto della
convenzione europea e alle forms of action.
MAGISTRATURA INGLESE
Per tanti anni (fino alla riforma del 1990 – courts and legal services act) l’accesso alla
magistratura era appannaggio solo dei barristers, la cui ambizione era quella di diventare
giudici. Dovevano essere i migliori.
La nomina era svolta dalla corona, su proposta del Lord Chancellor (per le corti superiori
formalmente su proposta del primo ministro). La nomina è a vita. Un giudice può essere
rimosso per cattiva condotta. I posti si liberano per dimissione o per morte.
1990: courts and legal services act fa si che i giudici possano essere selezionati anche tra i
solicitors. Questo crea un problema nel sistema inglese -> i giudici nel sistema erano per lo
più uomini di mezza età inglesi, particolarmente abbienti. L’organo giudiziario per molto
tempo aveva rappresentato uno spaccato di classe sociale non coerente con la popolazione
inglese in senso lato (multietnica e attenta alle diversità)
2005: per una serie di infrazioni che vengono contestate all’Inghilterra, si opera un’ampia
riforma (Constitutional reform act) che comporta il superamento della House of Lords con la
Supreme Court. Cambiano le modalità di reclutamento dei giudici. Viene prevista una
Judicial Appointments Commission, che seleziona le candidature per coprire i vari posti nel
giudiziario che si rendessero vacanti. Attenzione al pluralismo tarda.
La riforma del 2005 ha comportato anche una rimodulazione delle corti, sollevando
l’antinomia del lord Chancellor (politico che presiede e coordina l’attività parlamentare e
presiede la corte), la cui presenza viola la separazione dei poteri. Non si può garantire
l’imparzialità del processo, se l’organizzazione giudiziaria presenta una potestà legislativa
così pesantemente commistionata all’attività giudiziaria
PROCEDIMENTO ACCUSATORIO
In questo caso la giustizia è estremamente efficiente e veloce, ma ancora troppo costosa. Gli
inglesi, perciò, ripensano a molte semplificazioni del loro processo per ridurne i costi.
L’azione penale è facoltativa. In civil law, se io commetto un reato vige l’obbligo di
perseguirmi da parte di chiunque scopra il reato. Il pubblico ufficiale mi segnala alla procura
della repubblica, che promulga nei miei confronti l’azione penale. Tutto questo non vige nel
sistema inglese. Il pubblico ministero può decidere se avviare o meno un processo nei miei
confronti.
Il processo inglese tradizionale avviene davanti alla giuria in due fasi fondamentali:
- Pre trial: pre-dibattimentale, in cui vige l’attività di discovery. Le parti processuali si
scambiano i documenti. Solo quando non si giunga ad un accordo, il pre trial sfocia nel
trial;
- Trial: processo vero e proprio davanti ad una giuria. Si ha la crossed examination, dove le
parti processuali, davanti alla giuria, interrogano e contro-interrogano i testimoni per far
affiorare una verità processuale.
1999: Woolf Reforms
2013: Jackson Reforms
Semplificano il processo inglese, portando a due modalità:
- Multi Track: per i processi di maggior valore. Mantiene la conformazione del processo
ordinario;
- Fast Track: le procedure vengono enormemente semplificate, con l’obiettivo di ridurre i
costi. Procedure più semplici.
Si sopprime la giuria. La giuria oggi, in Inghilterra, è solamente apparente. Sono pochissimi i
casi che oggi vengono decisi con la presenza di una giuria (ad esempio nei casi rari di Multi
Track).
DIRITTO BLOCCO 7
COMMON LAW USA
Il diritto delle colonie era un diritto dello stato colonizzatore (ad esempio Francia ed
Inghilterra).
Nel 1772 il numero delle colonie era giunto a 13. In queste, perlomeno formalmente, trovava
applicazione il diritto inglese. In conformità a quanto stabiliva il Calvin’s Case (1608) nelle
colonie era in linea di principio applicabile il common law inglese, a condizione che le sue
regole fossero compatibili con le condizioni di vita locali. In realtà, era una mera illusione
ritenere che nel 1600 la vita dei primi coloni potesse essere governata da un corpus di regole
complesse come il common law inglese. Inoltre, mancavano nelle colonie persone con un
expertise giuridico adatta. Perciò, per molto tempo la Bibbia costituì l’unico punto di
riferimento per i coloni. In alcune colonie vennero altresì emanati codici, i quali si basano per
lo più sulla Bibbia: Massachusetts (1648), Pennsylvania.
Pre-unità: ogni stato adotta le fonti più varie per creare un proprio regolamento interno.
LA COSTITUZIONE USA
Era originariamente costituita da 7 articoli, a cui furono aggiunti i vari emendamenti. (i primi
10, entrati in vigore nel 1791, costituiscono il Bill of Rights = carta dei diritti che ha un
valore ideologico molto accentuato.)
Oggi -> 7 articoli + Bill of Rights + 17 emendamenti successivi.
La costituzione si incentra freni e contrappesi (checks and balances), in base al quale ogni
potere dello stato controlla un altro potere e a sua volta è controllato dall’altro. Fa chiaro
riferimento alla tripartizione dei poteri (ne riconosce l’importanza):
- Art. 1 potere legislativo;
- Art. 2 potere esecutivo;
- Art. 3 potere giudiziario.
L’esecutivo può rifiutare l’entrata in vigore delle leggi del congresso. Ma il congresso può
riapprovare quelle leggi e bypassare il veto presidenziale, approvandole con una maggioranza
qualificata. Il potere esecutivo ha poteri d’impulso (es. dichiarare guerra), ma questi devono
trovare l’avvallo del potere legislativo. Il potere esecutivo nomina i componenti del potere
giudiziario, ma questa nomina deve trovare il consenso del potere legislativo. Si cerca di
creare un equilibrio tra i poteri dello stato.
La trama della costituzione americana è leggibile come ricerca di tre punti di equilibrio:
1. Schietta adesione alle teorie di Montesquieu sulla divisione dei poteri;
2. Equilibrio tra i poteri dei singoli stati e la competenza della federazione;
3. Equilibrio tra principio maggioritario e tutela dei diritti individuali (si vuole evitare che i
diritti del singolo possano essere schiacciati dal sopravvento del potere forte centrale).
Art. 1, section 8: delinea i poteri legislativi del Congresso. Ci sono poteri che non vengono
mai contestati (battere moneta e prestarla – attività della banca centrale –, promozione della
scienza – NASA –, dichiarare guerra, tassare). Il compito generale della federazione era (ed
è) quello di creare un mercato comune. Nel fare ciò, si era vista un’opportunità per la
federazione di invadere la competenza legislativa dei vari stati – intercommerce clause – e,
come reazione, nel 1791, viene ratificato il 10° emendamento. Questo contraddice in parte
quel principio e va a creare un equilibrio, che ancora oggi è mantenuto saldamente in vigore.
La potestà legislativa generale è dei singoli stati, che possono fare tutto, tranne le specifiche
materie che l’articolo 8 delega alla federazione. La federazione, in quelle materie, prevale sul
diritto degli stati, ma la federazione ha solo quelle specifiche competenze. Per tutto ciò che
non è previsto espressamente come potestà legislativa della federazione, vi è la competenza
legislativa dei singoli stati.
COSTITUZIONE USA
Art. 1 -> il potere legislativo è affidato al Congresso, organo bicamerale composto da una
camera dei rappresentanti e da un senato. I rappresentanti durano in carica per 2 anni, mentre
i senatori occupano la loro carica per 6;
Art. 2 -> il potere esecutivo è affidato al presidente degli Stati Uniti, eletto per 4 anni da un
collegio di grandi elettori indipendente dal Congresso. Il presidente nomina i ministri ed i
funzionari federali, compresi i giudici, ma tali nomine devono essere ratificate dal senato
degli Stati Uniti;
Art. 3 -> il potere giudiziario federale è affidato a giudici nominati dal presidente con
l’approvazione del senato. I giudici, secondo la costituzione, rimangono in carica a vita ed il
loro salario non può essere diminuito sino a quando rimangono in carica. La corte suprema ha
ampissimo potere di influenzare l’applicazione del diritto. Ha l’ultima parola
sull’interpretazione della costituzione. In base al vincolo di stare decisis, l’interpretazione
della costituzione da parte di questi giudici ha efficacia vincolante per tutti i giudici
dell’organigramma giudiziario. La costituzione prevede solo la giurisdizione della corte
suprema, ma conferisce al congresso il potere di creare, eventualmente, corti federali inferiori
a questa. Cosa che il Congresso ha fatto con il Federal Judiciary Act del 1789. Oggi la corte
suprema è a schiacciante maggioranza repubblicana (conservatrice).
La costituzione art. 3 prevede solo una corte suprema. Il Congresso può decidere se e quando
istituire ulteriori corti inferiori federali.
1789: Federal Judiciary Act -> definisce gli altri gradi di giustizia federale e aveva
inizialmente previsto a livello federale l’ufficio di Justice of Peace (giudice di pace) che oggi
non troviamo più nell’organigramma.
1803: Marbury vs Madison -> il partito federalista viene battuto durante le elezioni
americane. Il presidente uscente Adams, tra novembre e gennaio (momento in cui si sarebbe
insediato il nuovo presidente), deve scorrere a nominare tutti i suoi politici nelle varie cariche
dell’amministrazione dello stato, in modo da avere dei baluardi da contrapporre al potere
entrante (spoil system). Adams nomina Marbury giudice di pace, ottenendo il consenso del
congresso. Perché l’iter della nomina si perfezionasse, era necessaria la notifica ufficiale di
questo provvedimento da parte del segretario di stato. Tuttavia, il segretario di stato Marshall
si dimentica di procedere alla notifica. Marshall era stato a sua volta nominato giudice della
corte suprema. Marbury, in assenza della data notifica, non poteva assumere la sua carica. Il
nuovo segretario di stato Madison (del nuovo presidente Jefferson) trova tra i suoi documenti
la nomina che doveva essere fatta a Marbury, ma non procede alla nomina, congelandola.
Marbury quindi sblocca la situazione, rivolgendosi alla corte suprema, chiedendo un writ of
mandamus. Marbury è sicuro della sua vittoria. Infatti, in quel momento storico la corte
suprema era presieduta da Marshall, suo compagno di partito, ex segretario di stato e colui
che, per suo errore, non aveva completato l’iter della notifica.
Art.13 Federal Judiciary Act -> stabilisce che la supreme court possa emettere un writ of
mandamus (ordine di fare o non fare qualcosa) nei confronti di tutte le persone che abbiano
un ufficio sotto l’autorità degli Stati Uniti d’America, quindi anche nei confronti di Madison.
Tramite questo writ, la corte suprema avrebbe dovuto imporre a Madison il perfezionamento
a favore di Marbury la notifica del provvedimento. La corte suprema, però, si trova davanti
ad un problema tecnico giuridico, che porterà la corte stessa a dare torto a Marbury ma a
creare un qualcosa che ancora oggi condiziona il sistema nord-americano.
L’articolo 13 del FJA si pone in contrasto con il 3° paragrafo del 3° articolo della
costituzione americana -> la corte suprema ha giurisdizione in primo grado in ogni caso
riguardante gli ambasciatori, pubblici ministeri e consoli. Contenuto molto più stretto rispetto
a quello dell’articolo 13 del FJA. Marbury non era nessuno di questi 3.
Come risolvere il conflitto tra il FJA e il 3° articolo della costituzione? Tecnicamente, il
principio generalmente applicato è quello secondo il quale la legge successiva (in questo caso
il FJA) revoca la precedente, in quanto integra e modifica le leggi precedenti. In questo caso,
la corte Marshall rileva un problema tecnico. Esiste un 5° articolo della costituzione
americana “Amendment”, che prevede che la costituzione possa essere modificata solo con
una procedura speciale. Perciò può una legge successiva derogare e modificare la
costituzione? No. Il FJA non aveva seguito la procedura speciale prevista dal 5° articolo della
costituzione, pertanto non poteva modificare la costituzione. Ciò crea un ripensamento che ha
condizionato la modernità.
A partire da questa riflessione nasce l’idea di una costituzione rigida, vista come una super
legge, che prevale anche sulle leggi contrarie successive.
Il cittadino a quale corte deve rivolgersi? Il problema delle competenze viene risolta dal 2°
paragrafo del 3° articolo della costituzione -> illustra il potere giudiziario delle corti federali.
Per definizione, la potestà legislativa generale è statale, ma le corti federali sono competenti
in specifici casi. In questi, li corti federali prevalgono necessariamente su quelle statali. Le
corti federali sono sempre competenti quando la materia trattata è diritto federale
(costituzione e leggi promulgate dal congresso). Le corti federali sono competenti nei casi
che riguardano gli ambasciatori, pubblici ministri e consoli, nei casi di giurisdizione
marittima, nelle controversie nelle quali gli US sono una parte, nelle controversie tra due o
più stati, nelle controversie tra stato e US, nelle controversie tra lo stato ed i cittadini di un
altro stato e nelle clausole di diversity (scontro fra cittadini di stati diversi).
La giustizia federale evita che la giustizia statale, parteggiando per un cittadino piuttosto che
per l’altro, possa essere disparitaria nei confronti dello straniero (cittadino di un altro stato).
Diversity = chiave per l’evoluzione del diritto. Clausola che ha un filtro, secondo il quale la
controversia deve avere un valore di almeno 125000$.
Inoltre, la giustizia federale si occupa dei casi riguardanti contrasti con stati, cittadini o
materie estere.
Le corti statali sono quindi sempre competenti, tranne nei casi specifici visionati.
Non si può replicare la bipartizione professionale barristers e solicitors, poiché realtà molto
eterogenea (50 stati diversi, manca una capitale del diritto, es. Londra).
Professione unitaria dell’avvocato: attorney at law. Gli avvocati in America sono molti e
guadagnano tanto. Gli stati più industrializzati vedono una maggior concentrazione di
avvocati.
Alla base della diversa conformazione professionale (rispetto all’Inghilterra) sta la mancanza
di un centro di eccellenza del diritto. La formazione degli aspiranti avvocati era diversificata
da stato a stato. Mancando quella corte capace di catalizzare le professioni forensi, la
formazione avveniva con la frequentazione a corsi serali di “avviamento professionale”.
Big Bang culturale che segna una grandissima differenza tra il common law nord-americano
ed il common law inglese -> Christopher Columbus Langdell ripiega la sua attività
professionale all’insegnamento. Sviluppa nel suo insegnamento una tecnica innovativa, il
case method. Egli realizza che ci si trovi di fronte ad un contesto variegato, ma con la
presenza di un’economia sovrastatale si richiedeva la presenza di giuristi capaci di lavorare
non più a livello domestico del singolo stato, ma con una vocazione sovrastatale. Secondo
Langdell, il giurista è uno scienziato. Può studiare i vari common law (diversi tra gli stati) e
distillare l’essenza di questi. Imparate le essenze, il giurista diventa di vocazione
sovrannazionale. Questo suo metodo di insegnamento è rivoluzionario. Tramite il case
method, i giuristi distillano i vari casi e ne ricavano dei concetti generali che vengono trattati
in modo scientifico. L’ambizione di Langdell è quella di elevare lo studio del diritto a scienza
matematica.
1861: Langdell insegna ad Harvard, in cui si segna la nascita dell’esperienza delle law
schools (formazione del diritto nord-americano).
Langdell ed i suoi seguaci sono i pionieri del movimento del formalismo giuridico americano,
che sarà affascinato dai pandettisti tedeschi. Applicano l’opera dei pandettisti al common law.
Il giurista è uno scienziato capace di riorganizzare il confusorio e lacunoso materiale
giuridico del common law, diversificato tra i vari stati, ricavare dei principi di valenza
generale, imparati i quali un giurista è in grado di maneggiare le diverse norme nei diversi
ordinamenti.
Dopo un secolo, questo movimento viene ribaltato, come prospettiva, dal realismo giuridico
americano. Questo contrasta il tentativo di scientificizzare lo studio del diritto, affermando
che il diritto, in quanto scienza umana, non possa essere scientifico. È una scienza storica. Il
giurista può registrare le differenze, ma non può atteggiarsi a scienziato. Nonostante il
realismo giuridico americano, rimane viva l’intelaiatura di fondo del sistema giuridico
americano basata sul formalismo. In un contesto così variegato, l’ambizione di arrivare ad
una visione unitaria è sempre forte e sta alla base della formazione stessa del giurista.
L’ambizione degli aspiranti giuristi è quella di studiare presso le migliori law schools, per
conseguire un diploma di laurea ed acquisire conoscenze di general common law (i
fondamenti del diritto da poter utilizzare nei vari stati) per poi accedere alla magistratura
negli enti pubblici oppure essere reclutato dai migliori studi legali. Questi selezionano, in
base al loro target, e concedono stipendi in base alla provenienza dello studente. Più è
prestigiosa la law school, più alte sono le chance di recruitment presso una law firm
prestigiosa. Le rette delle prestigiose law schools sono molto elevate (stipula di un mutuo per
studiare), pertanto un avvocato che vi esca ha il diritto di chiedere uno stipendio molto alto.
Formazione del giursta teorica, come in Europa continentale (vs. formazione pratica del
common law inglese). Per accedere alla professione forense, è necessario un titolo che
qualifichi la formazione. Studio di vocazione sovrannazionale. La conoscenza delle singole
norme del singolo stato si acquisiscono una volta trovato un impiego.
L’idea del formalismo americano porta ad un’esperienza universitaria che sospinge l’idea che
il giurista americano possa manipolare un diritto sovrannazionale. Tale idea sviluppa il
restatement e le uniform laws come strumenti volti a contrastare i particolarismi locali.
Restaments: quintessenza del formalismo giuridico americano. Nel 1923 l’American Bar
Association (ABA – associazione che raggruppa i vari organi di avvocati dei vari stati) fonda
l’American Law Institute (ALI) che ha come scopo quello di redigere i restatements (ad oggi
22). Di fatto sono codici commentati, in cui si tratta una tematica tramite un articolo che pone
delle norme e, sotto, tante sentenze/precedenti che commentano ed indicano quella decisione.
Apparentemente sembrerebbe materiale giuridico vincolante. Ma, in realtà, sono solo
materiali dottrinari. Un tentativo di scimmiottare un format tedesco, dove ci sono manuali in
cui si commentano gli articoli del BGB. I restatements non sono codici, perché non vincolano
il giudice e non sono frutto dell’opera di un legislatore. Opere che permettono al giurista di
avere una visione di insieme di come, nei vari stati, una determinata questione venga trattata.
Permette di avere un’immediata visione d’insieme di una determinata tematica.
Uniform laws: nel 1842 nasce la National Conference of Commissioners on Uniform State
Laws. Tra le leggi uniformi, spicca la Uniform Commercial Code. Non è un codice, ma un
materiale giuridico particolare.
La Uniform Law Commission è una commissione sotto l’egida della National Conference of
Commissioners on Uniform State Laws. Come nei paesi nordici, i giuristi hanno aderito ad
un’associazione che, per motivi di didattica, si trovavano, studiavano determinati ambiti
disciplinari e proponevano una legge modello che regolamentasse un determinato ambito di
materia. La più famosa di queste è la Uniform Commercial Code. Questi giuristi non hanno
alcun mandato politico dei vari stati americani. Sono giuristi che, spontaneamente, si sono
trovati e hanno distillato una legge modello quale esito dei loro studi. In modo spontaneo,
poi, questa legge è stata man a mano adottata dai vari stati, con differenze tra gli stati stessi. È
una legge di common law, che presto viene integrata dai precedenti, che man a mano i giudici
statali vanno ad elaborare. Strumento interessante, che permette di avere una visione
d’insieme delle diverse soluzioni degli stati. Legge modello che autonomamente e
spontaneamente i singoli stati hanno adottato. Legge modello redatta da un’associazione
composta da giuristi.
Nel sistema, la Louisiana è una mosca bianca. Qui vige il diritto civile francese. Lo stato è
ibrido, in cui il civil law di base viene subissato dal common law sovrastante, ma, fino agli
anni ’70, non recepisce lo Uniform Commercial Code come legge interna, perché modello
troppo distante rispetto al suo diritto interno.