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16/02/2022
MATERIALI DIDATTICI
● codice civile
● qualsiasi libro di diritto privato
● 2 fasi: test(domande a risposta chiusa 6 + domande aperte in forma di casi) se
è idoneo consente di accedere all’orale + orale(obbligatorio) linguaggio tecnico
giuridico corretto
*(1942 codice civile, 1948 costituzione)*
L’ INSIEME DELLE REGOLE DEL DIRITTO PRIVATO(/DIRITTO CIVILE)
L’insieme delle regole del diritto privato si occupa di tutte le regole che regolano le
relazioni tra soggetti pari grado. Queste relazioni hanno vari obiettivi, ma
essenzialmente consente ai privati di soddisfare i propri bisogni.
Lo scambio di utilità tra le relazioni tra privati si caratterizza dalla patrimonialità ovvero
circolazione di ricchezza.
Non può esserci un contratto senza questa caratteristica(patrimonialità), anche se
all’interno del diritto privato non sempre tutti presentano questa caratteristica.
Ci sono diversi principi che regolano il regolamento giuridico e il diritto privato, ma il
principale è la tutela della persona; in passato si metteva al primo posto la tutela dei
beni/denaro e prima dell’entrata in vigore della costituzione il diritto privato tutelava
solo questo aspetto. Dunque le norme in ambito di relazioni del diritto privato devono
essere mirate alla tutela della persona anche se ciò potrebbe comportare una perdita
di denaro.
(ESEMPIO: Caso in cui l'imprenditore di una ditta belga nell’assunzione dei suoi
dipendenti impone che essi non abbiano tratti somatici africani ecc.. egli viene messo
in causa da una associazione che tutela i diritti della persona, l’imprenditore per
giustificarsi spiega che i suoi clienti non accetterebbero in casa persone con quei tratti,
allora la corte gli da torto e spiega che non è possibile secondo il diritto europeo una
tale “discriminazione” e che il problema erano i clienti che ponevano queste
condizioni).
Operatore del diritto: chiunque affronta e cerca di risolvere problemi pratici
attraverso l’interpretazione di testi a contenuto normativo, operatore del diritto può
essere chiunque (magistrato,funzionari, CAF ecc…). Inoltre non sempre queste
interpretazioni sono vincolanti per gli altri operatori del diritto.
L’unica interpretazione vincolante sono le leggi di interpretazione autentica fatte dal
legislatore nei casi di troppe indecisioni e discussioni riguardo all’interpretazione di
una norma, così gli operatori con questa legge saranno vincolati a rispettarla e non
fare altre interpretazioni riguardo a quella norma.
Quindi come si può soddisfare la centralità della persona e la necessità di soddisfare i
bisogni di ognuno?
17/02/2022
Il diritto privato ci consente, attraverso alcune norme, di capire come poter soddisfare i
nostri interessi.Noi abbiamo delegato i nostri diritti allo stato per cui non possiamo farci
giustizia da soli, ma appellare alle forze pubbliche e in seguito all'autorità giuridica la
quale è composta da più gradi:
- 1° grado/ grado di merito: tribunale o giudice pace( in base a un codice si
sceglie l’organo a cui rivolgersi).Il giudice di pace è presente in quasi tutti i
comuni, i tribunali sono presenti nelle sedi delle ex province
- 2°/grado di merito/ corte d’appello. le competenze territoriali corrispondono a un
territorio regionale; nel caso di regioni più popolose ce ne possono essere
anche 2. La corte d’appello si occupa di quei casi in cui un individuo considera
che la sentenza in primo grado sia stata ingiusta e quindi la presenta alla corte
d’appello. La corte è un organo collegiale ovvero i membri si confrontano tra di
loro in merito a un caso.
- 3° grado/grado di legittimità(corte di cassazione): la sede è unica ed è a Roma ,
la corte di cassazione si occupa esclusivamente di dichiarare l'interpretazione è
corretta/errata dei giudici dei gradi precedenti. La corte di cassazione non è
impositiva, ma è consigliabile seguire l’interpretazione della corte poiché
ripresentato il caso la corte considererà corretta l’interpretazione che aveva già
deciso. Nonostante ciò i giudici hanno molta libertà e non succede spesso che
un’interpretazione sia così “decisiva”.
Sentenze delle sezioni unite della corte di cassazione
*I provvedimenti amministrativi devono contenere necessariamente le motivazioni
**Se la maggior parte delle sentenze emanate da un magistrato vengono modificate il
giudice non avrà un avanzamento di carriera; per evitare dunque di trovarsi in
situazione simile bisogna considerare/valutare con più interesse le sentenze dei gradi
più alti.
MECCANISMI SOVRANAZIONALI
Disposizioni europee il quale organo giudiziario è la corte di giustizia; gli stati membri
devono applicare all’interno del proprio ordinamento le norme dell’UE.
Nel caso in cui durante un processo il giudice che si occupa del caso considera che
una direttiva europea sia contrastante con l’ordinamento nazionale può sospendere il
processo e far presente il caso alla corte di giustizia .
Corte europea dei diritti umani
La corte europea si occupa dei diritti fondamentali dell’uomo, dopo che i casi sono
stati discussi dai giudici dei paesi membri della convenzione (esempi: condizioni delle
carceri, processi troppo lunghi). L’interpretazione della corte europea evolve con
l'evolversi della società poiché sono da esempio anche per gli altri paesi e diventa
anche parametro di costituzionalità dei paesi membri.
18/02/2022
Il diritto consente una sublimazione della violenza poiché attraverso le norme e il
giudice aplana le situazioni di contrasto.
Nelle relazioni tra privati le fonti formali del diritto si accompagnano da una fonte fatto
chiamata consuetudine la quale è un comportamento reiterato nel tempo rispetto al
quale i soggetti hanno la convinzione che sia obbligatorio.
Autonomia negoziale: ( dare una regola a se stessi) il privato ha la massima discrezione nel
scegliere come impiegare il proprio patrimonio, ovvero darsi regole.
Eteronomia: regole imposte dallo stato.
L’interazione si realizza in 2 modi: o per linee di fatto ovvero per come agiamo e
dunque come veniamo visti nell’agire (atto concludente: un comportamento non verbale che
ha risultato funzionale dunque simile a un gesto) .
Dunque noi agiamo in favore dei nostri interessi i quali sono interessi giuridici poiché
presi in considerazione da disposizioni normative, o per linee verbali esprimendo non
più con un gesto ma verbalmente il nostro interesse.
Le volontà che gli individui esprimono fanno sì che si creino regole di comportamento
che impongono delle limitazioni.
L’atto di volontà con cui modifichiamo l’assetto della nostra vita giuridica viene
chiamato autonomia negoziale.
Lo stato lascia la libertà di autoregolarsi ma solo all’interno del “recinto” fuori da
questo interviene l’ordinamento il quale tramite le norme imperative tutela l’interesse
della collettività.
Il codice civile serve per una più efficiente organizzazione delle attività e dei rapporti
,dal 1942 ad oggi sono state introdotte nuove leggi al di fuori del codice civile
chiamate leggi collegate.
La prima ripartizione del codice civile è la divisione in libri in base ad argomenti
centrali, i libri sono 6 :
1. norme su persone e famiglia
2. norme su successioni e donazioni
3.norme su proprietà e diritti reali
4.norme su obbligazioni e contratto
5. norme su lavoro e società di capitali
6. norme sulla tutela giurisdizionale dei diritti
23/02/2022
SITUAZIONI GIURIDICO SOGGETTIVE
Le situazioni giuridico soggettive si verificano inizialmente con la manifestazione della
volontà di soddisfare un bisogno è il presupposto necessario indefettibile(non può
mancare), la quale è necessaria in qualsiasi forma( modalità di espressione della
volontà) ; orale, scritta, atti concludenti (volontà espressa tramite un gesto) ecc..
Dunque la manifestazione di volontà serve a manifestare un proprio interesse/
/bisogno, ma serve anche per diventare titolare di un certo diritto.
La situazione giuridica(=rapporto obbligatorio) nasce dalla manifestazione di volontà
di una parte di soddisfare un interesse e usufruire di un diritto mentre l’altra parte
adempirà il suo dovere se ne ha la possibilità.
Quando si manifesta la volontà di soddisfare un bisogno si diventa automaticamente
debitore e l’altra parte diventa creditore,questo scambio viene chiamato contratto a
prestazione corrispettiva.Se il creditore non adempie alla richiesta si può fare causa.
In tutte le relazioni giuridiche c’è sempre una parte che ha un potere e l’altra che ha un
dovere; chi ha il potere è nella condizione giuridica attiva(perché può agire in
giudizio/compie degli atti giuridicamente rilevanti), il titolare del dovere è nella
condizione giuridica passiva, perché deve subire le azioni/ decisioni/ volontà della
parte attiva.
Relazioni a carattere plurisoggettiva → molti soggetti nel lato passivo della
relazione.(molti debitori)
TIPI DI POTERI (diritto soggettivo e potestà)
Il diritto di credito è un diritto soggettivo( potere riconosciuto dall’ordinamento a
determinate persone di realizzare i propri interessi); il diritto soggettivo è libero
ovvero ognuno è libero di scegliere se esercitare il potere o no e può scegliere di
soddisfare o no il suo interesse/bisogno
Il potere non libero è la potestà l’interesse è di un soggetto diverso dal titolare della
potestà, infatti si soddisfano interessi collettivi ( pubblica amministrazione). Nell’ambito
del diritto privato si soddisfa l’interesse di 1 o più soggetti diversi dal titolare del diritto
( genitori soddisfano interessi dei figli, datore dei dipendenti ecc..) .
Se il potere è vincolante ed è indirizzato al soddisfacimento dell’interesse del titolare
del potere, si chiama diritto potestativo (es: recessione dal contratto= domanda
d’esame). Quindi il potere è indirizzato al soddisfacimento di un interesse del titolare di
tale potere, ma è il legislatore che regola le modalità attraverso le quali posso
esercitare il diritto potestativo.
L’onere è un dovere libero, tramite il quale si realizza il proprio interesse(art. 2697cc)
La soggezione è il termine con cui viene definita la condizione giuridica passiva in cui
si trova la parte doverosa la quale può solo subire le azioni dell’altra parte.
Eccezioni:
Colui che deve subire la volontà della pubblica amministrazione è titolare di un potere
di controllo sulla legittimità dell’operato della P.A., potendo anche di sollecitare un
magistrato che svolga il controllo (il TAR). C’è infatti un vincolo per la pubblica
amministrazione la quale deve emanare il provvedimento rispettando i vincoli
procedimentali stabiliti dall’ordinamento.
Il pubblico potere deve inoltre mettere per iscritto il provvedimento e deve anche
motivarlo chiaramente altrimenti il provvedimento sarà illegittimo.
(PRODROMICO: una cosa che viene necessariamente prima).
Situazioni soggettive
attive(potere) passive(dovere)
libero+int.proprio= diritto soggettivo obbligo
vincolato + int.altri= potestà soggezione [+ int. leggittimo]
vincolato+int.proprio= diritto soggezione
potestativo
dovere libero+int.proprio= onere
DIFFERENZA TRA DIRITTO ASSOLUTO E RELATIVO
Il diritto soggettivo si compone di diritto assoluto e diritto relativo. Il diritto soggettivo
relativo si verifica quando il potere viene esercitato relativamente a determinate
persone, determinate o determinabili.
Il diritto soggettivo assoluto si verifica quando il potere del titolare è rivolto a tutta la
collettività nel suo complesso (es:diritto di proprietà e diritti della personalità)
24/02/2022
02/03/2022
RELAZIONI TRA SOGGETTI
Il legislatore definisce il presupposto di un accadimento (atto o fatto); se il legislatore
prende in considerazione che ci sia stata una volontà allora si tratta di un atto se
invece prende in considerazione che non ci sia stato una volontà allora si tratta di un
fatto. Il suicidio ma non solo tutti i tipi di morte è un fatto poichè l’accadiento preso in
considerazione è l’effetto morte,indipendentemente da ciò che io dica la morte toglie
la capacità giuridica e la volontà non c’è, la capacità giuridica è una qualità della
persona fisica con la quale si riconosce la titolarità di tutti i diritti e doveri all’interno
dell’ordinamento. Bisogna specificare questa caratteristicai nfatti l’ordinamento
sottolinea il fatto che la capacità giuridica non può essere ridotta, poiché in passato
non tutti ne godevano, come per esempio la schiavitù, le leggi raziali ecc…( Art. 3
della costituzione sancisce il principio di uguaglianza.)
Esistono diverse manifestazioni di volontà: ci sono manifestazioni di volontà per le
quali gli effetti e dunque le conseguenze sono prestabilite dal legislatore oppure con la
manifestazione di volontà che producono degli effetti ma che di volta in volta saranno
differenti poiché è chi manifesta la volontà ne decide gli effetti tra quelli proposti dal
legislatore. Nel primo caso gli atti per i quali gli effetti sono prestabiliti dal legislatore
per la manifestazione di volontà vengono chiamati meri atti giuridici, mentre gli atti
per i quali gli effetti sono differenti vengono chiamati atti negoziali.
3/03/2022
04/03/2022
09/03/2022
Il titolo è quello mezzo giuridico con cui diventiamo titolari di un diritto che prima non
possedevamo. Un esempio di titolo può essere un contratto di compravendita,
donazione, testamento, sentenza di un giudice (ES: servitù coattiva di passaggio,
ovvero quando per arrivare in un certo punto per esempio la strada, bisogna passare
necessariamente sul terreno altrui). Coattivo significa una cosa che viene imposta.
Il contratto preliminare
Il contratto preliminare è un atto che due parti stipulano prima di stipulare il contratto
definitivo, solitamente accade per mancanze di denaro (esempio: stipulare un mutuo
per l’acquisto di una casa, poiché la richiesta di un mutuo richiede tempo si stipula un
contratto preliminare che garantisce all’acquirente che durante il periodo della
richiesta del mutuo il venditore non dia il bene a qualcun altro). Dunque il contratto
preliminare le parti si obbligano alla sola stipulazione del contratto finale, inoltre
stabiliscono anche un prezzo e un bene con una durata di un certo periodo di tempo,
con il contratto definitivo l’acquirente diventa titolare del diritto di proprietà.
Atto di disposizione
Cessa il diritto di proprietà o con una somma di denaro, o per donazione,ecc.. ma la
cessazione del diritto di proprietà può essere anche parziale. Dunque l’atto di
disposizione non significa necessariamente alienare il diritto ma può anche
conformarlo ovvero perdere solo una parte del diritto. Ci sono alcuni casi in cui il
titolare del diritto non fa nulla ovvero decide di non esercitare il proprio diritto, se il non
esercitare il proprio diritto continua nel tempo l’ordinamento lo può estinguere, infatti
la prescrizione (libro sesto) è quell'istituto che estingue i diritti di coloro che non li
esercitano, se il lasso di tempo entro il quale non si esercita i diritti non è stabilito dal
legislatore il decorso di tempo prefissato è 10 anni, questo decorso di tempo deve
essere accompagnato dall’inerzia del titolare ovvero non esercita assolutamente il
diritto per quel decorso di tempo.
ES: se faccio un prestito a qualcuno ma non glielo chiedo entro 10 anni o entro il
tempo prestabilito dalla legge, decorso il termine non ne avrò più il diritto di chiederlo,
se invece io dopo 5 anni li richiedo il debitore è obbligato a restituirli se non li
restituisce volontariamente posso rivolgermi a un giudice.
Il decorso del termine di prescrizione inoltre quando viene interrotto ovvero quando
esercito i miei diritti prima della fine del termine il tempo riparte da capo, dunque se io
manifesto la volontà dell’esercizio del mio diritto il 6° anno il decorso del tempo riparte
e inizia da capo quindi si contano i 10 anni dall’ultima manifestazione di volontà del
diritto.
Come posso dimostrare di fronte al giudice di essermi avvalso del mio diritto?
Ci sono diversi strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per poi poter dare le
prove: documentale, testimoniale ecc.. Dunque è bene che si documenti ogni volta
che si manifesta il diritto così da essere assicurati per un futuro.
10/03/2022
Articolo 2938
Il giudice non può rilevare d'ufficio la prescrizione non opposta
Note
(1) La prescrizione non opera automaticamente ma deve essere eccepita dalla parte che vi abbia interesse, sempre in forza
del generale principio secondo cui è rimesso alla volontà dell'interessato l'avvalersi o meno del fatto prescrizionale già
compiuto.
ANCHE SE SAPEVO CHE IL DEBITO ERA PRESCRITTO MA HO PAGATO LO STESSO, POSSO
NEL CASO IN CUI CAMBI IDEA RICHIEDERE IL PAGAMENTO ?
C’è una norma che dice che chi ha spontaneamente adempiuto a un debito prescritto non può chiedere
la ripetizione ovvero la restituzione. (art.2034)
Naturale in termini giuridici significa tutto ciò che è al di fuori dell’area giuridica, e non
significa la natura animale, o la procreazione ecc..
11/03/2022
QUERELA DI FALSO
La querela di falso è un subprocedimento che si apre all’interno di un processo, un processo
nel quale viene presentato un atto pubblico come prova e vogliamo dimostrare che ciò che c’è
nell’atto pubblico è falso, per fare ciò si sospende il processo e se ne comincia un altro il cui
oggetto è stabilire se il contenuto dell’atto pubblico e reale oppure no; anche all’interno di
questo processo bisogna presentare delle prove.Con la sentenza che il documento sia falso
questo non potrà più essere utilizzato nel processo come prova.
TESTIMONIANZA
La prova immediatamente successiva è quella testimoniale.
PRESUNZIONI
Un’ altra prova sono le presunzioni, un esempio di presunzione è la paternità. Le presunzioni
sono le conseguenze per cui la legge (presunzioni legali) o il giudice (presunzioni semplici) per
trarre da un fatto noto un fatto ignoto. Le presunzioni assolute non prevedono prova contraria,
un esempio è proprio la paternità, le presunzioni semplici non sono previste dalla legge
dunque non sono stabilite dalla legge ma lasciate al giudice il quale deve il quale non deve
ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti.Le presunzioni non si possono
ammettere nei casi in cui la legge esclude la prova per testimoni.
16/03/2022
SISTEMA DI REGOLE A PROPOSITO DI SUCCESSIONE MORTIS CAUSA
Le successioni si trovano nel libro secondo del codice civile, il libro secondo ha subito 2-3
modifiche perché è un argomento residuale che occupa uno spazio temporale lontano dalla
nostra realtà. Come già è emerso dal titolo “successione mortis causa” si parla di ciò che
succede dopo la morte, gli aspetti patrimoniali e personali che accadono dopo la morte di una
persona. Non tutti i rapporti si trasferiscono all’erede dopo la morte , ad esempio il matrimonio,
ma anche alcuni diritti patrimoniali non si trasferiscono, ad esempio il diritto di
usufrutto(es:cedere in affitto un immobile), ad esempio le polizze assicurative dopo la morte i
soldi della polizza andranno automaticamente ai beneficiari indicati indipendentemente da chi
siano gli eredi.
Art.456 momento temporale e spaziale, la successione si apre al momento della morte e nel
luogo dell’ultimo domicilio del defunto. Ciò significa che gli effetti partono dalla data della
morte e che il “defunto” sarà di competenza del territorio in cui ha l’ultimo domicilio anche se
muore altrove.
L’eredità si devolve o per legge o per testamento(un atto personalissimo unilaterale che viene
a essere predisposto in vita dal intestatore in cui riporta come vuole che sia diviso e devoluto il
suo patrimonio), si fa uso della legge solo in assenza di testamento altrimenti il testamento
prevale.
Può capitare di dimenticare di indicare nel testamento una proprietà, in questi casi si apre la
successione legittima dunque ne avranno diritto gli eredi legittimi, ci sono dei soggetti però che
non possono essere legittimi nel testamento. Per esempio se il defunto lascia tutta l’eredità ad
un’associazione, gli eredi legittimi hanno comunque il diritto di chiedere la loro parte oppure
possono decidere di accettare la volontà del defunto e lasciare tutto all’associazione. Questo
perché gli eredi legittimi sono tutelati dalla norma imperativa che impone la quota di riserva
per gli eredi.
acquiescenza: vuol dire che non si reagisce come si vorrebbe e come da diritto contro una
questione illegittima.
Nella categoria di successione parentale abbiamo queste suddivisioni il coniuge, i figli, i fratelli
e le sorelle, gli ascendenti e i parenti in linea collaterale fino al 6 ° grado.
Il rapporto di parentela è in linea retta o in linea collaterale, dunque in linea retta è il rapporto
genitori/figli, i gradi invece si parte dal capostipite 1°, figlio 2° e se ne toglie uno ovvero tra il
padre e il figlio si ha un rapporto di primo grado.
Il rapporto collaterale invece si apre ad ombrello e non in linea retta, dunque il cugino di primo
grado non è in realtà di primo grado ma bisogna contare partendo dal cugino gli zii e poi gli
altri cugini (es: , 3 zii, e il cugino dunque il cugino sarà di 4° grado).
L’ affinità è quel rapporto di natura famigliare con cui si indica il rapporto di coniugio che lega il
coniuge ai parenti dell’altro.
Ci sono 3 tipi di testamento, tutti hanno lo stesso valore e acquisiscono valoro dopo la morte:
● olografo → un documento scritto di proprio pugno dal testatore, dunque ci vuole come
requisito la grafia, la data e la sottoscrizione del testatore.Il notaio è l’unico pubblico
ufficiale che può dare efficacia al testamento, la grafia più sicura è il corsivo ma se
viene riconosciuto che il soggetto scriveva abitualmente in stampatello va bene lo
stesso. La data deve essere certa ovvero il numero del giorno e dell'anno così da poter
risalire alla capacità di intendere e volere che il soggetto aveva quando ha redatto il
testamento.
● pubblico → non pubblico perché è pubblico, ma perché viene assegnato a un pubblico
ufficiale ovvero il notaio aiutando nella stesura il soggetto, questo testamento sarà
conservato dal notaio che lo pubblicherà alla morte del testatore.
● segreto → il testamento segreto viene consegnato in busta chiusa al notaio, questo
testo può essere scritto anche tramite mezzi meccanici perché l’efficacia nasce con la
consegna della busta e può anche non esserci la data poiché la data sarà quella del
giorno di consegna al notaio
Dopo ciò possono essere fatti altri testamenti uno che annulla l’altro oppure uno
specificazione/aggiunte di altre proprietà. Dunque il testamento può essere integrato o
revocato.
forma: modalità di manifestazione della volontà
La revoca è un atto che ha un contenuto uguale e contrario rispetto a un altro atto,
generalmente si tratta di atti unilaterali.
Quando si decide di revocare un testamento bisogna specificarlo(es: revoco i testamenti
precedenti) , e se nel frattempo si vende o non si ha più una delle proprietà e non lo si
comunica comunque dopo la morte si divide ciò che corrisponde al matrimonio ancora.
La legge con l’articolo 540 riconosce il diritto di abitazione dell’abitazione dove la famiglia
aveva residenza. Il coniuge separato e non divorziato mantiene i diritti successori fatta
eccezione per chi è stata addebitata la separazione.
17/03/2022
INABILITAZIONE
- Minore gravità dell’interdizione
- Cause di prodigalità, abuso abituale di alcol o stupefacenti
- esposizioni della famiglia o di sé di gravi pregiudizi economici
- sordomuti, ciechi, educazione insufficiente
La figura che affianca è il curatore, per gli atti di ordinaria amministrazione si può fare da soli,
altrimenti per gli atti di straordinaria amministrazione bisogna essere affiancati dal curatore.
INTERDIZIONE LEGALE
L’interdizione legale è una pena accessoria che si applica in casi di gravi reati per cui
l’imputato perde la capacità di agire temporaneamente, e verrà affiancato da un curatore che
gestirà il suo patrimonio.
Legge 6/2004, introduce l’ads, all’art. 404 c.c. “ chi per infermità o menomazione fisica o
psichica si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri
interessi, PUO’ essere ASSISTITA da un amministratore di sostegno. i casi sono:
- droga, alcolismo..
- vecchiaia
- malattie psichiche, disturbi mentali
- gravi infermità, handicap fisici
Per l’amministrazione di sostegno si decide solo un giudice tutelare e il pubblico ministero.
L’amministratore di sostegno può essere scelto sia all’interno della famiglia che all’esterno.
L’amministrazione è ritagliata in base alle esigenze.
Il processo tramite il quale si assegna l'amministrazione di sostegno si chiama udienza di
audizione a cui saranno chiamati a partecipare i parenti più vicini alla persona.
CASISTICA
1.PRODIGALITA’ O ASPETTATIVE EREDITARIE
Ricorso per ads proposto dalla figlia di un uomo di 76 anni, asseritamente circuito da una
ragazza di anni 28. In sede di audizione si costituisce il padre assumendo la piena capacità di
agire e discernere circa le scelte fondamentali della sua vita: quid iuris?
18/03/2022
Manifestazione di volontà: creare la volontà nella mente e poi esprimerla attraverso i gesti.
Come tutelare il patrimonio di un bambino che è senza genitori o con un patrimonio ingente?
Bisogna tutelare il patrimonio assegnandogli un tutore esterno o interno alla famiglia che gestirà il
patrimonio del bambino.
La tutela del patrimonio del bambino è necessaria nonostante la presenza del genitore poiché si
potrebbero verificare casi in cui il genitore utilizzerebbe il patrimonio per propri interessi.
In alcuni casi viene nominato anche un protutore perché gestisca/eviti conflitti di interesse tra il tutore e
il beneficiario.
Rappresentanza: relazione giuridica che sorge tra due soggetti di cui uno è titolare del diritto e
quest’ultimo trasferisce la facoltà di esercitare questo diritto ad un terzo.
La rappresentanza dunque può avere fonte nominale, giudiziale, o negoziale.
Esercizio sostanziale del diritto: manifestare il mio diritto(chi manifesta il diritto è il titolare di diritto)
chiedendo all’altra parte di adempiere. Dato che l’altra parte potrebbe non adempiere si passa
attraverso un processo che viene chiamato atti di diritto processuale.
Dunque nei casi di nomina di un tutore avviene che il tutore compie l’esercizio del potere per l’interesse
del titolare del diritto.
RAPPORTI COMMERCIALI
Nei rapporti commerciali il potere di rappresentanza può derivare dal soggetto, con la procura è un
atto di norma preferenziale unilaterale con cui si nomina un individuo che rappresenti il soggetto che
non potrà essere presente.
INTERDIZIONE
I soggetti interdetti rimangono titolari dei diritti ma non li possono più esercitare. Perciò gli verrà
assegnato non più un tutore ma curatore poiché non ha un potere di rappresentanza ma soltanto di
cura dell'interdetto.
MATRIMONIO DEI MINORENNI
Il soggetto che ha compiuto 16 anni di età e richiede di contrarre il matrimonio e ottiene l’autorizzazione
diventa un minore emancipato ciò significa che può autonomamente compiere tutti gli atti di ordinaria
amministrazione invece per gli atti di straordinaria amministrazione ha bisogno del tutore (genitori
ecc..). L’emancipazione ha un meccanismo simile all’inabilitazione come l’interdizione ha un
meccanismo simile al minore d’età.
IN LATINO: il mancipium era il compimento degli atti giuridici da parte del pater familias quando si
usciva dal mancipium del pater si diceva emancipato poichè il figlio avrebbe compiuto da solo quegli
atti.
CONVENZIONE INTERNAZIONALE DI NEW YORK DEL 1989 ( convenzione sui diritti dei bambini e
adolescenti):
Secondo questa convenzione i bambini e gli adolescenti devono essere lasciati liberi a compiere atti a
patto che siano coscienti della loro importanza e dunque delle conseguenze
24/03/2022
PERCHE’ C’E’ I VINCOLO DI AFFINITA’ SOLO NEL MATRIMONIO E NON
NELL’UNIONE CIVILE?
Il matrimonio può essere contratto solo da persone di sesso diverso, l'unione civile è
un istituto valido per le coppie dello stesso sesso, la convivenza può essere istituita
sia per i rapporti eterosessuali che per i rapporti omosessuali.
Il matrimonio dunque produce effetti ed è anche più complicato da sciogliere a
differenza dell’unione civile che non produce importanti effetti, infatti alle coppie dello
stesso sesso non viene riconosciuta la genitorialità.
PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA
(art.3 (2)) Rimozione degli «ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.
ESEMPIO
Norme sulle immissioni(art.844)
“Il proprietario di un fondo non puo' impedire le immissioni di fumo
o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili
propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la
normale tollerabilita', avuto anche riguardo alla condizione dei
luoghi.
Nell'applicare questa norma l'autorita' giudiziaria deve
contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della
proprieta'. Puo' tener conto della priorita' di un determinato uso. “
**Quando si uniscono due articoli per analizzare si dice lettura congiunta e ciò si chiama
disposto combinato.
L'identità personale è l’immagine sociale ovvero poter essere come si desidera senza
essere giudicati insultati ecc..
-diritto al nome
-tutela allo pseudonimo
-diritto all’immagine → si intende tutto ciò che ritrae le nostre sembianze
30/03/2022
LIBRO PRIMO
PERSONE GIURIDICHE
La persona giuridica deve manifestare la volontà per poter creare relazioni anche se si
tratta di enti, e solitamente la manifestazione la fanno i direttori/presidi ecc..
L’organo è il preside/rettore che manifesta la volontà, ma la manifestazione di volontà
fatta dall'organo è la volontà della persona giuridica.
Questo fatto viene chiamato immedesimazione organica, ovvero l’organo agisce come
se fosse essi stesso la persona giuridica che agisce.
Dunque chi manifesta la volontà della persona giuridica si chiama organo ma nel caso
di realtà molto grandi non basta solo lui per prendere le decisioni.
LO STATUTO
Lo statuto è il testo che contiene gli organi, le competenze e i componenti delle
persone giuridiche. Quando si scrive uno statuto per non creare in un futuro
confusione si inseriscono delle clausole ovvere dei termini/parole piuttosto vaghe che
diano in futuro la possibilità a chi andrà a leggere di interpretare in modo da far aderire
anche alla situazione presentata.
Art. 16 indica il contenuto necessario che ci deve esserci nello statuto e nell’atto
costitutivo
31/03/2022
Principio rilevante nel diritto privato:
Principio di libertà della forma → non c’è nessuna disposizione che può bloccare la
crescita o la diminuzione del mio patrimonio almeno che non sia specificatamente
indicato dal legislatore
Principio rilevante nel diritto pubblico
Principio della necessità della forma scritta → il soggetto nel diritto pubblico ha
una situazione diversa poichè agisce nell'interesse dell’esercizio pubblico, utilizza il
denaro pubblico… e perciò vi è più controllo.
Per ottenere la personalità giuridica occorre formulare un’apposita domanda da depositare presso la
Prefettura. Il riconoscimento della personalità giuridica comporta che l’ente sia titolare di un’autonomia
patrimoniale perfetta e che i creditori sociali non possano aggredire il patrimonio dei singoli associati.
Nel periodo di tempo in cui l’associazione attende il riconoscimento, essa è già attiva ma opera come
associazione non riconosciuta.
Nell’associazione non riconosciuta non c’è una separazione netta tra il patrimonio del rappresentante e
quello dell’associazione stessa
art.38 codice civile
Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l'associazione i terzi possono far
valere i loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni stesse rispondono anche
personalmente e solidalmente [1292 ss.] le persone che hanno agito in nome e per conto
dell'associazione.
Per evitare situazioni spiacevoli le associazioni vengono controllate sul patrimonio così che in
casi debito siano in grado di ripagarlo
Vincolo della solidarietà: significa che se ci sono più debitori il creditore può
chiedere l’adempimento a uno tra i debitori a scelta.
Dunque le associazioni hanno un fondo comune creato con le quote degli associati
oppure tramite testamento.
Gli enti riconosciuti dunque iscritti nei registri e dotati di personalità giuridica avranno
un'autonomia patrimoniale perfetta altrimenti sarà imperfetta e il debitore potrà andare
ad intaccare il patrimonio del responsabile.
COMITATI art.39
La diversa tipologia dell'ente di fatto denominato "comitato" viene delineata
nell'articolo in esame mediante una indicazione non esaustiva degli scopi abbracciati
da tale tipo di organizzazione di persone. Invero, i soggetti agiscono insieme per la
raccolta di fondi da destinare ad un fine di natura altruistica. Sebbene la nozione non
sia precisa e dettagliata, tanto la dottrina quanto la prassi ne hanno evidenziato la
peculiare forma, che nella fase genetica deriva da un contratto associativo (art. 36
c.c.), plurilaterale e con comunione di scopo. In seguito, è più agevolmente
riconducibile alle fondazioni, sussistendo un vincolo di destinazione gravante sui fondi
raccolti mediante oblazioni o pubbliche sottoscrizioni.
Una volta raggiunti tali scopo, il comitato potrebbe non aver alcuna ragione di esistere,
e cessare la propria esistenza giuridica, o trasformarsi in fondazione (naturalmente
mediante acquisto della personalità giuridica).
01/04/2022
Una persona giuridica non potrà mai: sposarsi, essere genitore, donare organi ecc..
Ci sono atti di quali ne possono avere diritto anche la persona giuridica fisica come:
- contratti
- nome
- diritto di proprietà
- diritto all’azione giudiziaria
- diritto di immagine
- diritto ad associarsi
FACOLTA’ DI DISPOSIZIONE: facoltà tale per cui si può decidere come utilizzare la
propria proprietà anche se come abbiamo visto non si può sempre fare ciò che si
vuole.
FACOLTA’ DI GODIMENTO: il diritto di proprietà può essere esercitato con una facoltà
tale da permettere di ricavarne qualcosa.
Si può rinunciare a una delle facoltà, solitamente si rinuncia alla facoltà di godimento
attribuendola a qualcun altro, l’altro soggetto andrà ad acquisire un diritto reale
limitato(in latino cosa=res quindi reale).
USUCAPIONE
Capio in latino= catturare attraverso l’uso
Dunque attraverso l’uso della cosa riesco a fare mio un diritto che non avevo.
L’usucapione è un modo di acquisto a titolo originario che ha come presupposto il
possesso.
E’ presunto= l’onere probatorio non grava su di me, ovvero dall’insieme dei fatti raccontati il giudice
può evincere che sia stato in buona fede.
Spetta dunque alla controparte dare prova contraria.
Presunzione assoluta: non ammette prova contraria
Presunzione relativa:ammette prova contraria
Se inizialmente si è in buona fede anche se dopo l’acquisto si ha dei dubbi rimane comunque
lo stato di buona fede iniziale.
Il possessore di buona fede fa suoi i frutti naturali separati fino al giorno della domanda giudiziale e i
frutti civili maturati fino allo stesso giorno (820 e seguente). Egli, fino alla restituzione della cosa,
risponde verso il rivendicante (948) dei frutti percepiti dopo la domanda giudiziale e di quelli che
avrebbe potuto percepire dopo tale data, usando la diligenza di un buon padre di famiglia (1176).
Colui al quale sono alienati beni mobili da parte di chi non ne è proprietario, ne acquista la proprietà
mediante il possesso, purché sia in buona fede al momento della consegna e sussista un titolo idoneo
al trasferimento della proprietà.
La proprietà si acquista libera da diritti altrui sulla cosa, se questi non risultano dal titolo e vi è la buona
fede dell'acquirente.
Nello stesso modo si acquistano diritti di usufrutto, di uso e di pegno (981, 1021, 2784).
Colui che acquista in buona fede da chi non e proprietario un immobile, in forza di un titolo che sia
idoneo a trasferire la proprietà e che sia stato debitamente trascritto (2643 e seguenti), ne compie
l'usucapione in suo favore col decorso di dieci anni dalla data della trascrizione.
La stessa disposizione si applica nel caso di acquisto degli altri diritti reali di godimento sopra un
immobile.
CONDIZIONI
-Disponibilità materiale del bene
08/04/2022
I diritti soggettivi sono solitamente soggetti a prescrizione, ovvero se non vengono esercitati per 10
anni si perdono.
Ci sono dei diritti che non si prescrivono, non ci sarà mai un momento in cui vengono tolti, questi si
chiamano diritti imprescrittibili.(ce ne sono vari: diritto alla persona,diritto di proprietà..)
Art. 1158 Usucapione dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari
La proprietà dei beni immobili e gli altri diritti reali di godimento sui beni medesimi si acquistano in virtù
del possesso continuato per venti anni.
La proprietà dei fondi rustici con annessi fabbricati situati in comuni classificati montani dalla legge si
acquista in virtù del possesso continuato per quindici anni.
Colui che acquista in buona fede da chi non è proprietario, in forza di un titolo che sia idoneo a
trasferire la proprietà e che sia debitamente trascritto, un fondo rustico con annessi fabbricati, situati in
comuni classificati montani dalla legge, ne compie l'usucapione in suo favore col decorso di cinque
anni dalla data di trascrizione.
La legge speciale stabilisce la procedura, le modalità e le agevolazioni per la regolarizzazione del titolo
di proprietà.
Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche ai fondi rustici con annessi fabbricati,
situati in comuni non classificati montani dalla legge, aventi un reddito non superiore ai limiti fissati
dalla legge speciale.
In mancanza di titolo idoneo (922), la proprietà dei beni mobili e gli altri diritti reali di godimento sui beni
medesimi si acquistano in virtù del possesso continuato per dieci anni, qualora il possesso sia stato
acquistato in buona fede.
Se il possessore è di mala fede, l'usucapione si compie con il decorso di venti anni
Colui che acquista in buona fede da chi non è proprietario un bene mobile iscritto in pubblici registri
(815, 2683; Cod. Nav. 146 e seguenti, 753 e seguenti), in forza di un titolo che sia idoneo a trasferire la
proprietà (1321) e che sia stato debitamente trascritto, ne compie in suo favore l'usucapione col
decorso di tre anni dalla data della trascrizione.
Se non concorrono le condizioni previste dal comma precedente, l'usucapione si compie col decorso di
dieci anni.
Le stesse disposizioni si applicano nel caso di acquisto degli altri diritti reali di godimento (981, 1021).
Chi ha il possesso corrispondente all'esercizio di un diritto reale su cosa altrui non può usucapire la
proprietà della cosa stessa, se il titolo del suo possesso non è mutato per causa proveniente da un
terzo o in forza di opposizione da lui fatta contro il diritto del proprietario. Il tempo necessario per
l'usucapione decorre dalla data in cui il titolo del possesso è stato mutato.
L'usucapione è interrotta (2945) quando il possessore è stato privato del possesso per oltre un anno.
L'interruzione si ha come non avvenuta se è stata proposta l'azione (2953) diretta a ricuperare il
possesso e questo è stato ricuperato.
AZIONI A TUTELA DELLA PROPRIETA’
Il proprietario può rivendicare la cosa (1153, 1994, 2653, 2697) da chiunque la possiede o detiene
(1140) e può proseguire l'esercizio dell'azione anche se costui, dopo la domanda, ha cessato, per fatto
proprio, di possedere o detenere la cosa. In tal caso il convenuto è obbligato a recuperarla per l'attore
a proprie spese, o, in mancanza, a corrispondergliene il valore, oltre a risarcirgli il danno.
Il proprietario, se consegue direttamente dal nuovo possessore o detentore la restituzione della cosa, è
tenuto a restituire al precedente possessore o detentore la somma ricevuta in luogo di essa.
L'azione di rivendicazione non si prescrive, salvi gli effetti dell'acquisto della proprietà da parte di altri
per usucapione (1158 e seguenti).
Il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha
motivato di temerne pregiudizio (1079).
Se sussistono anche turbative o molestie, il proprietario può anche chiedere che se ne ordini la
cessazione, oltre la condanna al risarcimento del danno (1170).
Quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei proprietari può chiedere che sia stabilito
giudizialmente.
In mancanza di altri elementi, il giudice si attiene al confine delineato dalle mappe catastali.
Se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha diritto
di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni.
13/04/2022
La premessa delle azioni petitorie è essere proprietario, per provare d'essere proprietario non basta
solo il titolo poiché non è sempre così perchè può capitare di acquistare da una persona senza sapere
che sia il proprietario. Per dimostrare che si è proprietari bisogna dimostrare di aver posseduto
l’immobile per 10 o 20 anni.
Art. 1168 Azione di reintegrazione
Chi è stato violentemente od occultamente spogliato del possesso può, entro l'anno dal sofferto
spoglio, chiedere contro l'autore di esso la reintegrazione del possesso medesimo.
L'azione è concessa altresì a chi ha la detenzione della cosa (1140), tranne il caso che l'abbia per
ragioni di servizio o di ospitalità.
Se lo spoglio è clandestino, il termine per chiedere la reintegrazione decorre dal giorno della scoperta
dello spoglio.
La reintegrazione deve ordinarsi dal giudice sulla semplice notorietà del fatto, senza dilazione (Cod.
Proc. Civ. 703 e seguenti).
Chi è stato molestato nel possesso di un immobile, di un diritto reale sopra un immobile o di
un'universalità di mobili (816) può, entro l'anno dalla turbativa, chiedere la manutenzione del possesso
medesimo (Cod. Proc. Civ. 703 e seguenti).
L'azione e data se il possesso dura da oltre un anno, continuo e non interrotto, e non è stato acquistato
violentemente o clandestinamente. Qualora il possesso sia stato acquistato in modo violento o
clandestino, l'azione può nondimeno esercitarsi, decorso un anno dal giorno in cui la violenza o la
clandestinità è cessata.
Anche colui che ha subito uno spoglio non violento o clandestino può chiedere di essere rimesso nel
possesso, se ricorrono le condizioni indicate dal comma precedente.
Il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento o il possessore, il quale ha ragione di temere
che da una nuova opera, da altri intrapresa sul proprio come sull'altrui fondo, sia per derivare danno
alla cosa che forma l'oggetto del suo diritto o del suo possesso, può denunziare all'autorità giudiziaria
la nuova opera, purché questa non sia terminata e non sia trascorso un anno dal suo inizio.
L'autorità giudiziaria, presa sommaria cognizione del fatto, può vietare la continuazione dell'opera,
ovvero permetterla, ordinando le opportune cautele: nel primo caso, per il risarcimento del danno
prodotto dalla sospensione dell'opera, qualora le opposizioni al suo proseguimento risultino infondate
nella decisione del merito; nel secondo caso, per la demolizione o riduzione dell'opera e per il
risarcimento del danno che possa soffrirne il denunziante, se questi ottiene sentenza favorevole,
nonostante la permessa continuazione (Cod. Proc. Civ. 688 e seguenti).
Art. 1172 Denunzia di danno temuto
Il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento o il possessore, il quale ha ragione di temere
che da qualsiasi edificio, albero o altra cosa sovrasti pericolo di un danno grave e prossimo alla cosa
che forma l'oggetto del suo diritto o del suo possesso, può denunziare il fatto all'autorità giudiziaria e
ottenere, secondo le circostanze, che si provveda per ovviare al pericolo (Cod. Proc. Civ. 688 e
seguenti).
L'autorità giudiziaria, qualora ne sia il caso, dispone idonea garanzia (1179; Cod. Proc. Civ. 119) per i
danni eventuali.
SERVITU’
Qualcuno gode del bene del proprietario contemporaneamente ad esso.
Numero chiuso dei diritti reali: non si possono creare altri diritti reali oltre a quelli stabiliti dal
legislatore
Servitù atipiche: (tipico è ciò che è regolato esplicitamente dal legislatore dunque atipico è il contrario)
20/04/2022
OBBLIGAZIONI(libro quarto)
Definizione di Paolo: “Vinculum Iuris” → vinculum=catena, Paolo dunque vuole sottolineare che le
obbligazioni leghino insieme due persone.
I doveri indicati dal comma precedente, e ogni altro per cui la legge non accorda azione ma esclude la
ripetizione di ciò che è stato spontaneamente pagato, non producono altri effetti (627-2, 1933, 2331,
2940).
Ciò detto sopra può essere anche detto SOLUTI RETENTIO(trattenere ciò che è stato pagato).
Le obbligazioni naturali che hanno carattere morale e sociale non sono prese in considerazione
dell’ordinamento e dunque non possono essere presentate dinanzi al giudice.
La prestazione che forma oggetto dell'obbligazione deve essere suscettibile di valutazione economica
e deve corrispondere a un interesse, anche non patrimoniale, del creditore (Cod. Civ. 1256 e seguente,
1411 e seguenti).
21/04/2022
Un comportamento si può definire corretto quando la parte agisce negli interessi dell’altra parte si
sforza di realizzare gli interessi . Questo dovere di comportamento sussiste al di là delle disposizioni
contrattuali.
ADEMPIMENTO
Quando l'obbligazione ha per oggetto la prestazione di cose determinate soltanto nel genere, il
debitore deve prestare cose di qualità non inferiore alla media (Cod. Civ. 664).
Chi è tenuto a dare una garanzia, senza che ne siano determinati il modo e la forma, può prestare a
sua scelta un'idonea garanzia reale o personale (Cod. Civ. 1943-1), ovvero altra sufficiente cautela
(Cod. Proc. Civ. 1 19).
22/04/2022
Fattispecie si divide in atti e fatti ed effetti
Il debitore che ha eseguito la prestazione dovuta non può impugnare il pagamento a causa della
propria incapacità (193-3, 1950, 2034).
Chi adempie alla propria obbligazione pagando non può richiederli indietro.
L’adempimento è un atto meramente giuridico per il quale non serve la capacità di agire.
27/04/2022
Il creditore è in mora quando, senza motivo legittimo, non riceve il pagamento offertogli nei modi
indicati dagli articoli seguenti o non compie quanto è necessario affinché il debitore possa adempiere
l'obbligazione (att. 160).
Quando il creditore è in mora, è a suo carico l'impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa
non imputabile al debitore (1256 e seguenti, 1673). Non sono più dovuti gli interessi né i frutti (820)
della cosa che non siano stati percepiti dal debitore.
Il creditore è pure tenuto a risarcire i danni derivati dalla sua mora (1224) e a sostenere le spese per la
custodia e la conservazione della cosa dovuta.
Gli effetti della mora si verificano dal giorno dell'offerta, se questa è successivamente dichiarata valida
con sentenza passata in giudicato (Cod. Proc. Civ. 324) o se è accettata dal creditore.
l) che sia fatta al creditore capace di ricevere o a chi ha la facoltà di ricevere per lui (1188 e seguenti);
3) che comprenda la totalità della somma o delle cose dovute, dei frutti o degli interessi e delle spese
liquide, e una somma per le spese non liquide, con riserva di un supplemento, se è necessario;
5) che si sia verificata la condizione dalla quale dipende l'obbligazione (1353 e seguenti)
6) che l'offerta sia fatta alla persona del creditore o nel suo domicilio (1182);
7) che l'offerta sia fatta da un ufficiale pubblico a ciò autorizzato (att. 73 e seguenti).
Il debitore può subordinare l'offerta al consenso del creditore necessario per liberare i beni dalle
garanzie reali o da altri vincoli che comunque ne limitano la disponibilità (1200; Cod. Proc. Civ. 678).
Art. 1209 Offerta reale e offerta per intimazione(intimare rivolgere una richiesta che non ammette
replica)
Se l'obbligazione ha per oggetto danaro, titoli di credito, ovvero cose mobili da consegnare al domicilio
del creditore, l'offerta deve essere reale (att. 73 e seguenti; Cod. Proc. Civ. 126).
Se si tratta invece di cose mobili da consegnare in luogo diverso, l'offerta consiste nell'intimazione al
creditore di riceverle, fatta mediante atto a lui notificato nelle forme prescritte per gli atti di citazione
(Cod. Proc. Civ. 137 e seguenti).
Se il creditore rifiuta di accettare l'offerta reale o non si presenta per ricevere le cose offertegli mediante
intimazione, il debitore può eseguire il deposito (att. 77, 78).
Eseguito il deposito, quando questo è accettato dal creditore o è dichiarato valido con sentenza
passata in giudicato, il debitore non può più ritirarlo ed è liberato dalla sua obbligazione.
MESSA IN MORA DEL DEBITORE
Il debitore che non esegue esattamente (1307, 1453) la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del
danno (2740), se non prova (1673, 1681, 1693, 1784, 1787, 1805-2, 1821) che l'inadempimento o il
ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile
(1256; att. 160)
Il debitore è costituito in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto (1308; att. 160).
3) quando è scaduto il termine, se la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore
(1183-1). Se il termine scade dopo la morte del debitore, gli eredi non sono costituiti in mora che
mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto, e decorsi otto giorni dall'intimazione o dalla richiesta.
Bisogna intimare gli eredi poichè è probabile che loro non siano a conscienza dei debiti
del defunto.
Art. 1221 Effetti della mora sul rischio
Il debitore che è in mora non è liberato per la sopravvenuta impossibilità della prestazione derivante da
causa a lui non imputabile, se non prova che l'oggetto della prestazione sarebbe ugualmente perito
presso il creditore.
In qualunque modo sia perita o smarrita una cosa illecitamente sottratta, la perdita di essa non libera
chi l'ha sottratta dall'obbligo di restituirne il valore.
28/04/2022
Criterio della colpa: il debitore non porta a buon fine la prestazione dunque non adempie
Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita
dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e diretta (1382,
1479, 2056 e seguenti).
Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno (Cod. Pen. 185).
La differenza tra il 1223 e il 2043 è che nel primo si tratta di inadempimento mentre nel secondo si
parla di un qualsiasi azione che provochi un danno.
Comportamento colposo: rispettare delle regole di condotta che se sono rispettate non provocano
danni.
Solitamente nel 1223 si tratta di comportamento colposo mentre nel 2043 si tratta di comportamento
doloso.
MA:
Se l'inadempimento o il ritardo non dipende da dolo del debitore, il risarcimento è limitato al danno che
poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l'obbligazione.
La prescrizione per la responsabilità da fatto illecito è di 2-5 anni e la prescrizione per responsabilità
da inadempimento è quella ordinaria.
I padroni e i committenti sono responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e
commessi nell'esercizio delle incombenze a cui sono adibiti.
Il datore di lavoro è responsabile degli errori dei dipendenti poiché deve sorvegliare il lavoro dei suoi
dipendenti e non distrarsi.
Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per la
natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure
idonee a evitare il danno.
Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni
cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che
provi il caso fortuito (1218,1256; Cod. Pen. 672).
Il danno non patrimoniale deve essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge (Cod. Proc. Civ.
89; Cod. Pen. 185, 598).
NOVAZIONE
I privilegi, il pegno e le ipoteche del credito originario si estinguono, se le parti non convengono
espressamente di mantenerli per il nuovo credito (2878).
Se la novazione si effettua tra il creditore e uno dei debitori in solido con effetto liberatorio per tutti
(1300), i privilegi, il pegno e le ipoteche del credito anteriore possono essere riservati soltanto sui beni
del debitore che fa la novazione.
Qualora l'obbligazione originaria derivi da un titolo annullabile (1425 e seguenti), la novazione è valida
se il debitore ha assunto validamente il nuovo debito conoscendo il vizio del titolo originario (1444).
Quando un nuovo debitore è sostituito a quello originario che viene liberato, si osservano le norme
contenute nel capo VI di questo titolo (1268 e seguenti).
REMISSIONE
COMPENSAZIONE
Quando due persone sono obbligate l'una verso l'altra, i due debiti si estinguono per le quantità
corrispondenti, secondo le norme degli articoli che seguono (2917).
Art. 1242 Effetti della compensazione
La compensazione estingue i due debiti dal giorno della loro coesistenza. Il giudice non può rilevarla
d'ufficio.
La prescrizione (2934 e seguenti) non impedisce la compensazione, se non era compiuta quando si è
verificata la coesistenza dei due debiti.
Se chi di diritto non fa notare che deve avere la compensazione il giudice non può farglielo notare.
La compensazione si verifica solo tra due debiti che hanno per oggetto una somma di danaro o una
quantità di cose fungibili dello stesso genere e che sono ugualmente liquidi ed esigibili.
Se il debito opposto in compensazione non è liquido ma è di facile e pronta liquidazione, il giudice può
dichiarare la compensazione per la parte del debito che riconosce esistente, e può anche sospendere
la condanna per il credito liquido fino all'accertamento del credito opposto in compensazione.
Per volontà delle parti può avere luogo compensazione anche se non ricorrono le condizioni previste
dagli articoli precedenti.
04/05/2022
Quando le qualità di creditore e di debitore si riuniscono (470, 490) nella stessa persona, l'obbligazione
si estingue, e i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati.
La prestazione che ha per oggetto una cosa determinata si considera divenuta impossibile anche
quando la cosa è smarrita senza che possa esserne provato il perimento.
In caso di successivo ritrovamento della cosa, si applicano le disposizioni del secondo comma
dell'articolo precedente.
La stessa disposizione si applica quando, essendo dovuta una cosa determinata, questa ha subìto un
deterioramento, o quando residua alcunché dal perimento totale della cosa (994 e seguenti).
Se la prestazione che ha per oggetto una cosa determinata è divenuta impossibile, in tutto o in parte, il
creditore subentra nei diritti spettanti al debitore in dipendenza del fatto che ha causato l'impossibilità
(1203), e può esigere dal debitore la prestazione di quanto questi abbia conseguito a titolo di
risarcimento (1780).
SURROGAZIONE=sostituzione
AZIONE SURROGATORIA insiema alla AZIONE REVOCATORIA e con il SEQUESTRO
REVOCATIVO= sono azioni a tutela del credito e bisogna coinvolgere il giudice
Il creditore, ricevendo il pagamento da un terzo, può surrogarlo nei propri diritti (2843). La surrogazione
deve essere fatta in modo espresso e contemporaneamente al pagamento.
Il debitore, che prende a mutuo (1813) una somma di danaro o altra cosa fungibile al fine di pagare il
debito, può surrogare il mutuante nei diritti del creditore, anche senza il consenso di questo.
2) che nell'atto di mutuo sia indicata espressamente la specifica destinazione della somma mutuata;
3) che nella quietanza si menzioni la dichiarazione del debitore circa la provenienza della somma
impiegata nel pagamento. Sulla richiesta del debitore, il creditore non può rifiutarsi di inserire nella
quietanza tale dichiarazione.
Art. 1203 Surrogazione legale
1) a vantaggio di chi, essendo creditore, ancorché chirografario, paga un altro creditore che ha diritto di
essergli preferito in ragione dei suoi privilegi, del suo pegno o delle sue ipoteche;
2) a vantaggio dell'acquirente di un immobile che, fino alla concorrenza del prezzo di acquisto, paga
uno o più creditori a favore dei quali l'immobile è ipotecato (2866);
3) a vantaggio di colui che, essendo tenuto con altri o per altri al pagamento del debito (754 e
seguenti), aveva interesse di soddisfarlo (1299, 2871);
4) a vantaggio dell'erede con beneficio d'inventario (484 e seguenti), che paga con danaro proprio i
debiti (490) ereditari;
5) negli altri casi stabiliti dalla legge (756, 1259, 1762, 1776, 1780, 1796, 1949).
IL CONTRATTO
Art. 1321 Nozione
Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto
giuridico patrimoniale.
Per raggiungere un accordo per formare il contratto si fanno delle trattative, le trattative sono il
processo di scambio di volontà che prelude al raggiungimento di un accordo.
I contratti devono essere caratterizzati dall’elemento patrimoniale stabilito dalla legge tranne in alcuni
casi indicati dal legislatore.
Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge (e dalle
norme corporative).
Le parti possono anche concludere contratti che non appartengono ai tipi aventi una disciplina
particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento
giuridico.
CONTRATTI ATIPICI: sono contratti che non sono regolati dal legislatore e devono avere degli
interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico, ovvero espressioni molto vaghe che si
possono riempire di interpretazioni
Tutti i contratti, ancorché non appartengano ai tipi che hanno una disciplina particolare, sono sottoposti
alle norme generali contenute in questo titolo.
Art. 1324 Norme applicabili agli atti unilaterali
Salvo diverse disposizioni di legge le norme che regolano i contratti si osservano, in quanto compatibili,
per gli atti unilaterali tra vivi aventi contenuto patrimoniale (1334, 1414).
05/05/2022
4) la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità (1350 e seguenti).
Devono farsi per atto pubblico (2699 e seguenti) o per scrittura privata (2702 e seguenti), sotto pena di
nullità:
2) i contratti che costituiscono, modificano o trasferiscono il diritto di usufrutto (978 e seguenti) su beni
immobili, il diritto di superficie (952 e seguenti), il diritto del concedente e dell'enfiteuta (957 e
seguenti);
3) i contratti che costituiscono la comunione (1100 e seguenti) di diritti indicati dai numeri precedenti;
4) i contratti che costituiscono o modificano le servitù prediali (1027 e seguenti), il diritto di uso su beni
immobili e il diritto di abitazione (1021 e seguenti);
8) i contratti di locazione di beni immobili per una durata superiore a nove anni (1571 e seguenti);
9) i contratti di società (2247 e seguenti) o di associazione (2549 e seguenti) con i quali si conferisce il
godimento di beni immobili o di altri diritti reali immobiliari per un tempo eccedente i nove anni o per un
tempo indeterminato;
10) gli atti che costituiscono rendite perpetue (1861 e seguenti) o vitalizie (1872 e seguenti), salve le
disposizioni relative alle rendite dello Stato (1871);
11) gli atti di divisione di beni immobili e di altri diritti reali immobiliari (2646);
12) le transazioni (1965 e seguenti) che hanno per oggetto controversie relative ai rapporti giuridici
menzionati nei numeri precedenti;
13) gli altri atti specialmente indicati dalla legge (14, 47, 162, 203, 209, 484, 519, 601 e seguenti, 782,
918, 1284, 1351, 1392, 1403, 1503, 1524, 1543, 1605, 1862, 1864, 1978, 2096, 2328, 2464, 2475,
2504, 2518, 2603, 2821, 2879, 2882; Cod. Proc. Civ.;807, 808; Cod. Navig. 237, 249, 278, 328, 565,
852, 857).
La proposta, l'accettazione, la loro revoca e ogni altra dichiarazione diretta a una determinata persona
si reputano conosciute nel momento in cui giungono all'indirizzo del destinatario, se questi non prova di
essere stato, senza sua colpa, nell'impossibilità di averne notizia.
Art. 1337 Trattative e responsabilità precontrattuale
Le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo
buona fede (1366,1375, 2208).
La parte che, conoscendo o dovendo conoscere l'esistenza di una causa d'invalidità del contratto (1418
e seguenti), non ne ha dato notizia all'altra parte è tenuta a risarcire il danno da questa risentito per
avere confidato, senza sua colpa, nella validità del contratto (1308).
Le condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti
dell'altro, se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto
conoscerle usando l'ordinaria diligenza (1370, 2211).
In ogni caso non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le condizioni che
stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di responsabilità, (1229), facoltà di
recedere dal contratto(1373) o di sospenderne l'esecuzione, ovvero sanciscono a carico dell'altro
contraente decadenze (2964 e seguenti), limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni (1462), restrizioni
alla libertà contrattuale nei rapporti coi terzi (1379, 2557, 2596), tacita proroga o rinnovazione del
contratto, clausole compromissorie (Cod. Proc. Civ. 808) o deroghe (Cod. Proc. Civ. 6) alla
competenza dell'autorità giudiziaria.
I presupposti della nullità hanno a che fare con gli elementi essenziali del contratto nel caso
della loro mancanza, e in questi casi gli effetti del contratto sono invalidi dalla nascita.
Il contratto è nullo quando è contrario a norme imperative, salvo che la legge disponga
diversamente.
Producono nullità del contratto la mancanza di uno dei requisiti indicati dall'art. 1325, l'illiceità
della causa (1343), l'illiceità dei motivi nel caso indicato dall'art. 1345 e la mancanza
nell'oggetto dei requisiti stabiliti dall'art. 1346.
Il contratto è altresì nullo negli altri casi stabiliti dalla legge (190, 226, 458, 778 e seguente,
780 e seguente, 788, 794, 1261, 1344 e seguente, 1350, 1471, 1472, 1895, 1904, 1972).
La nullità di singole clausole non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono
sostituite di diritto da norme imperative (1339, 1354, 1500 e seguente, 1679, 1815, 1932,
2066, 2077, 2115).
Nei contratti con più di due parti, in cui le prestazioni di ciascuna sono dirette al
conseguimento di uno scopo comune, la nullità che colpisce il vincolo di una sola delle parti
non importa nullità del contratto, salvo che la partecipazione di essa debba, secondo le
circostanze, considerarsi essenziale.
L'azione per far dichiarare la nullità non è soggetta a prescrizione, salvi gli effetti
dell'usucapione (1158 e seguenti) e della prescrizione delle azioni di ripetizione (2934 e
seguenti)
06/05/2022
INVALIDITA’ DI CONTRATTO
Nullità= non produce effetti dall’origine del contratto Il contratto è nullo quando è contrario a norme
imperative, salvo che la legge disponga diversamente.
ANNULLABILITA’
Ha 2 presupposti:
- Mancanza di capacità di agire di una delle parti
- vizi della volontà
Il contratto è annullabile se una delle parti era legalmente incapace di contrattare (1441 e seguenti).
E' parimenti annullabile, quando ricorrono le condizioni stabilite dall'art. 428, il contratto stipulato da
persona incapace d'intendere o di volere (1191, 1934 e seguente).
art.428 capacità naturale: 428. Atti compiuti da persona incapace d'intendere o di volere.
Gli atti compiuti da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa,
anche transitoria, incapace d'intendere o di volere al momento in cui gli atti sono stati compiuti,
possono essere annullati [artt. 775, 1425 c.c.] su istanza della persona medesima o dei suoi eredi o
aventi causa [artt. 377, 799 c.c.], se ne risulta un grave pregiudizio all'autore.
L'annullamento dei contratti non può essere pronunziato se non quando, per il pregiudizio che sia
derivato o possa derivare alla persona incapace d'intendere o di volere o per la qualità del contratto o
altrimenti, risulta la malafede dell'altro contraente.
L'azione si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui l'atto o il contratto è stato compiuto.
Resta salva ogni diversa disposizione di legge [artt. 120, 591, n. 3 c.c.].
Il contraente, il cui consenso fu dato per errore (1428 e seguenti), estorto con violenza (1434 e
seguenti) o carpito con dolo, può chiedere l'annullamento del contratto (1439 e seguenti) secondo le
disposizioni seguenti (122, 624).
Nel caso della nullità può agire chiunque invece nel caso dell’annullabilità può agire solo chi ne
dovrebbe beneficiare, l’azione di nullità è imprescrittibile invece l’annullabilità è prescrittibile in 5 anni si
pensa che se una persona ha lasciato decorrere i 5 anni significa che non gli ha interessato agire.
Un’altra caratteristica che la nullità non ha e l'annullabilità si è la convalida ovvero un atto in cui si
dichiara che non si vuole procedere per l'annullabilità.
Il contratto annullabile può essere convalidato dal contraente al quale spetta l'azione di annullamento,
mediante un atto che contenga la menzione del contratto e del motivo di annullabilità, e la
dichiarazione che s'intende convalidarlo.
La convalida non ha effetto, se chi l'esegue non è in condizione di concludere validamente il contratto
(1423,1451).
Il contratto con cui una parte ha assunto obbligazioni a condizioni inique, per la necessità, nota alla
controparte, di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona (2045), può essere
rescisso sulla domanda (2652) della parte che si è obbligata.
Il giudice nel pronunciare la rescissione, può, secondo le circostanze, assegnare un equo compenso
all'altra parte per l'opera prestata.
Art. 1448 Azione generale di rescissione per lesione
L'azione non è ammissibile se la lesione non eccede la metà del valore che la prestazione eseguita o
promessa dalla parte danneggiata aveva al tempo del contratto.
Non possono essere rescissi per causa di lesione i contratti aleatori (1934, 1970).
Sono salve le disposizioni relative alla rescissione della divisione (761 e seguenti).
RISOLUZIONE
-inadempimento→riguarda solo i contratti con prestazioni corrispettive ( contratti sinallagmatici)
-eccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione
-impossibilità sopravvenuta
Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni,
l'altro può a sua scelta chiedere l'adempimento o la risoluzione del contratto (1878, 1976, 2652), salvo,
in ogni caso, il risarcimento del danno (1223 e seguenti).
La risoluzione può essere domandata anche quando il giudizio è stato promosso per ottenere
l'adempimento; ma non può più chiedersi l'adempimento quando è stata domandata la risoluzione.
Dalla data della domanda (Cod. Proc. Civ. 163) di risoluzione l'inadempiente non può più adempiere la
propria obbligazione.
Risoluzione giudiziale: per sciogliere il contratto con risoluzione si deve rivolgersi ad un giudice
Risoluzione stragiudiziale: 1.diffida ad adempiere 2. clausola risolutiva espressa( esempio canone di
locazione con la condizione di dichiararlo espressamente).
Alla parte inadempiente l'altra può intimare per iscritto di adempiere in un congruo termine, con
dichiarazione che, decorso inutilmente detto termine, il contratto si intenderà senz'altro risoluto
(1662,1901).
Il termine non può essere inferiore a quindici giorni, salvo diversa pattuizione delle parti o salvo che,
per la natura del contratto o secondo gli usi, risulti congruo un termine minore.
Art. 1456 Clausola risolutiva espressa
I contraenti possono convenire espressamente che il contratto si risolva nel caso che una determinata
obbligazione non sia adempiuta secondo le modalità stabilite.
In questo caso, la risoluzione si verifica diritto (1517) quando la parte interessata dichiara all'altra che
intende valersi della clausola risolutiva
Nei contratti a esecuzione continuata o periodica ovvero a esecuzione differita, se la prestazione di una
delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e
imprevedibili, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto, con gli
effetti stabiliti dall'art. 1458 (att. 168).
La risoluzione non può essere domandata se la sopravvenuta onerosità rientra nell'alea normale del
contratto.
La parte contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare equamente le
condizioni del contratto (962, 1623, 1664, 1923).
Nell'ipotesi prevista dall'articolo precedente, se si tratta di un contratto nel quale una sola delle parti ha
assunto obbligazioni, questa può chiedere una riduzione della sua prestazione ovvero una
modificazione nelle modalità di esecuzione, sufficienti per ricondurla ad equità.
Le norme degli articoli precedenti non si applicano ai contratti aleatori per loro natura (1879) o per
volontà delle parti (1448, 1472).
impossibilità sopravvenuta
Art. 1463 Impossibilità totale
Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della
prestazione dovuta (1256) non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già
ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell'indebito (2033 e seguenti).
Quando la prestazione di una parte è divenuta solo parzialmente impossibile (1258), l'altra parte ha
diritto a una corrispondente riduzione della prestazione da essa dovuta, e può anche recedere dal
contratto qualora non abbia un interesse apprezzabile all'adempimento parziale (1181).
La stessa disposizione si applica nel caso in cui l'effetto traslativo o costitutivo sia differito fino allo
scadere di un termine.
Qualora oggetto del trasferimento sia una cosa determinata solo nel genere, l'acquirente non è liberato
dall'obbligo di eseguire la controprestazione, se l'alienante ha fatto la consegna o se la cosa è stata
individuata (1378).
L'acquirente è in ogni caso liberato dalla sua obbligazione, se il trasferimento era sottoposto a
condizione sospensiva e l'impossilità è sopravvenuta prima che si verifichi la condizione (1360).
Nei contratti indicati dall'art. 1420 impossibilità della prestazione (1256) di una delle parti non importa
scioglimento del contratto rispetto alle altre, salvo che la prestazione mancata debba, secondo le
circostanze, considerarsi essenziale.