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REGOLE: Una società che non sia organizzata e che non preveda modi di
risoluzione per i conflitti, significa che questi ultimi vengono risolti con la
forza(forza fisica personale, violenza…).Una comunità organizzata,invece,secondo
diritto prevede regole per risolvere i conflitti.
L’INTERPRETAZIONE GIURIDICA
Nell’interpretazione giuridica ha grande importanza il concetto di precedente
interpretativo dato dai testi giuridici e le interpretazioni fino a quel momento date.
Per esempio,l’interpretazione musicale ha alla base un dato preesistente:lo
spartito.Così come l’interpretazione giuridica ha il suo precedente nel testo
giuridico.Entrambe sono interpretazioni creative.
Il giurista romano Celso,infatti,definiva il diritto come l’ars boni et aequi.Il
diritto,quindi,è un’artificio e per questo può essere definito come una produzione
creativa.
L’interprete del diritto deve tenere conto dell’ esigenza della certezza del diritto e
alla prevedibilità dell’ interpretazione giuridica.Questi ultimi due aspetti non sono
propri degli altri tipi di interpretazione.
3. Il notaio, figura di grande rilievo sul piano interpretativo.Il notaio non solo
dà forma all’atto che vale fino a querela di falso ma ha anche funzioni di
responsabilità, penale, disciplinare e nei confronti dei clienti, e soprattutto,
aiuta le parti a redigere un atto che sia conforme all’ordinamento giuridico,
dunque, si parla di funzione di conformazione dell’atto di legalità.
LE FONTI DELL’INTERPRETAZIONE
La fonte principale del diritto privato è il codice civile che è del 1942.
Il codice è passato attraverso un mutamento profondo dell’assetto governativo del
nostro paese ma struttura fondamentale del codice civile,salvo modifiche, è
rimasta invariata.La stessa cosa vale per la Francia con il codice Napoleone e il
codice tedesco entrato in vigore il 1 gennaio 1900.
Questo perché il diritto privato risente dei profondi mutamenti che intervengono
nell’economia più che dei mutamenti politico-costituzionale.L’organizzazione
dell’impresa ad esempio risente dei cambiamenti che avvengono nella società a
livello economica, così come quando parliamo del diritto delle società del 2003 o
ancora Il diritto di famiglia che nel 1975 è stato quasi integralmente modificato.
CHE COSA È CAMBIATO NEL SISTEMA DELLE FONTI?
Partiamo da un approccio diacronico: se analizziamo le fonti del diritto per come
apparivano, ovviamente ora non abbiamo lo stesso elenco di fonti.
2.Leggi—1.La formazione delle leggi e l’emanazione degli atti del Governo aventi
forza di legge sono disciplinate da leggi di carattere costituzionale.
8.Usi—1.Nelle materie regolate dalle leggi e dai regolamenti gli usi hanno efficacia
solo in quanto sono da essi richiamati
2.Le norme corporative prevalgono sugli usi hanno efficacia solo in quanto sono da
essi richiamati.
Si tratta di una visione dominata dalle legge che oggi si direbbe ordinaria, per
distinguerla dalla legge costituzionale.
Il codice civile si è arricchito anche grazie alla leggi regionali che hanno forza nelle
materie in cui nell’articolo 117 hanno forza leggi dello stato ( La potestà legislativa
è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei
vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali)
Fino al 1970 c’era un solo organo legislativo: il parlamento a cui si aggiungeranno
le regioni.
Oggi ad avere la stessa importanza della costituzione sono i tre trattati dell’Unione
europea che costituiscono il corpo dell'euro diritto.
-trattato dell’Unione Europea
-trattato funzionamento Unione europea
-carta dei diritti fondamentali dell’uomo
Sullo stesso gradino della scala gerarchica si trovano fonti aventi uguale forza: la
costituzione è affiancata ai trattati dell’Unione europea.
Si pone, quindi, un problema di confine e di coordinamento tra fonti aventi la
stessa forza.
Tanto è che si parla di un sistema a tre che si è sovrapposto al sistema gerarchico
che vuole descrivere questa situazione, cioè una pluralità di fonti che hanno la
stessa forza e impongono un delicato e difficile problema di ordinamento.
Oggi abbiamo un sistema delle fonti del diritto assai articolato e caratterizzato da
un sistema a rete che si è andato a sovrapporre al sistema gerarchico.
I giudici dai tribunali alla corte di appello applicano i principi della costituzione in
modo diretto nei rapporti tra i privati.
La costituzione si apre con i PRINCIPI FONDAMENTALI (fino ad art.12) i quali non
sono,secondo un ordinamento della corte costituzionale, suscettibili di modifiche
costituzionali, a differenza delle altre due parti:
1. Diritti e doveri dei cittadini (fino ad art 54)
2. Ordinamento della repubblica (fino ad art 138)
Per modificare queste due parti c’è bisogno di un processo più complicato rispetto
a quello utilizzato per la modifica di una legge ordinaria.Rimane il fatto che c’è una
parte del nostro ordinamento giuridico immutabile.
L’entrata in vigore della costituzione ha impattato sul diritto in vari modi. Abbiamo
già detto che tutte le leggi sottostanti devono rispettare quelle precedenti.
La costituzione, impatta sul diritto privato, sollecitando il legislatore ad emanare
nuove leggi che attuino i principi contenuti nella carta costituzionale e dall’altra
sollecitando il legislatore ad intervenire sulle leggi esistenti laddove queste non
fossero conformi con i principi contenuti nella costituzione.Un esempio
emblematico è la riforma del diritto di famiglia (1975).
Nel primo libro del codice civile, veniva disciplinata la famiglia patriarcale cioè
improntata alla disuguaglianza tra i figli.Ecco, quindi che il legislatore è sollecitato
ad intervenire.
FONTI DEL DIRITTO EUROPEO
La comunità europea nasce attraverso vari step storici:
-comunità europea del carbone e dell’acciaio, con il trattato di Parigi 1951
-comunità economica europea, con il trattato di Roma del 1957
-unione europea, con il trattato di Maastricht 1992
diritto intermedio che comprende gli accordi internazionali e sono vincolanti per
tutti gli stati membri.SOTTO L’ACCORDO C’E’ SOLO LA SOTTOSCRIZIONE
DELL’UNIONE EUROPEA.
diritto derivato articolo 288 TFUE Il diritto derivato si colloca sotto alla
Costituzione.
L'articolo 288 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea stabilisce che le
direttive vincolano lo Stato membro (uno solo, più di uno o tutti) cui sono rivolte per
quanto riguarda il risultato da raggiungere, lasciando alle autorità nazionali il potere di
scegliere la forma e i mezzi per raggiungere tale scopo.
I regolamenti e le direttive sono atti vincolanti, mentre i pareri e le
raccomandazioni sono atti non vincolanti.Questi ultimi due appartengono al soft
law: norme che non sono giuridicamente vincolanti ma sono utilizzate a fini
interpretativi.
-direttive: l’Unione europea dice allo stato membro qual è l'obiettivo che deve
raggiungere.Le direttive devono essere attuate attraverso un processo chiamato di
attuazione.Questi sono atti vincolanti, che non attribuiscono diritti ai cittadini
Se lo stato membro non rispetta le direttive, lo stato è inadempiente e si apre la
cosiddetta procedura di infrazione che nei casi più gravi può portare all’espulsione
dalla comunità europea.
Basti pensare all’Ungheria e alla Polonia: la commissione ha avviato procedure di
infrazione nei confronti dell'Ungheria e della Polonia per questioni legate
all'uguaglianza e alla protezione dei diritti fondamentali. Per quanto concerne
l'Ungheria, i casi riguardano la legge, di recente adozione, che in particolare vieta o
limita l'accesso ai contenuti rivolti a minori di 18 anni in cui siano promossi e
descritti "la divergenza tra la propria identità personale e il sesso attribuito alla
nascita, il cambiamento di sesso e l'omosessualità"; e le clausole di esclusione
della responsabilità imposte su un libro per l'infanzia con contenuto LGBTIQ.
Nel caso della Polonia, la Commissione ritiene che le autorità polacche non abbiano
risposto pienamente e adeguatamente all'indagine riguardante la natura e
l'impatto delle risoluzioni sulle cosiddette "zone esenti da ideologia LGBT"
adottate da diverse regioni e comuni polacchi.
-pareri opinione che un organismo UE fornisce ad uno o più stati su loro richiesta.
-raccomandazioni invito che UE fa ad uno o più stati per tenere un certo
comportamento.Ad esempio, molto diffuse sono le raccomandazioni che l’ UE fa
per rispettare vincoli di bilancio.
Il Diritto UE vieta aiuti di stato per questo applica queste raccomandazioni.
Altri principi più che impattare sui sistemi del diritto privato, impattano sul
sistema delle tutele dei diritti di agire in giudizio, come l’art 24 e 25.
-art. 29: da qui nasce il dibattito sul fatto che si possa chiamare “famiglia” quella
formata da persone dello stesso sesso.Un tema che tocca tante sensibilità tanto
vero che la legge Civira? non fa riferimento all’omogenitorialità.
-art. 30: rapporti tra coniugi.
Questi principi ispirati dall’uguaglianza tra i coniugi.Erano in palese contrasto con
l’assetto giuridico della famiglia disegnato all’interno del libro I del codice civile
del 1942.
-art 32 che enuncia il principio della tutela della salute.
-Che il governo sia stato delegato dalle camere DECRETI DELEGATI c’è bisogno
quindi una legge delega (in questo caso stiamo parlando di diritto pubblico )
la norma delegata può essere incostituzionale per eccesso di delega.Cioè la norma
viola i principi costituzionali
-In casi straordinari, di necessità e di urgenza
I decreti leggi sono adottati dal consiglio dei ministri.Dal giorno stesso in cui
vengono pubblicati sulla gazzetta hanno forza di legge ma sono provvisori perché
perdono efficacia sin dall’inizio se non sono convertiti in legge entro 60 giorni
dalla loro pubblicazione (comma II e II art 77)
Comma II quando esce dal consiglio di ministro ha forza di legge decreto legge e
deve essere portato alle camere per la conversione in legge cioè per l’approvazione
da parte delle camere.Entro 60 giorni se interviene il decreto legge non è più
provvisorio ma legge.Durante la conversione può succedere che venga modificato
quindi abbiamo un testo di decreto legge che è quello che è uscito dal consiglio dei
ministri
E un testo di decreto legge parzialmente diverso
Se il decreto non viene convertito,il decreto perde efficacia.
Tutto il titolo I della seconda parte della costituzione che descrive il procedimento
legislativo ha al centro la regola il parlamento e l'eccezione il governo.Negli ultimi
anni la situazione si è ribaltata.Questo ha portato ad un cambiamento qualitativo.
Le camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base
dei decreti non convertiti.
17/10
La produzione normativa nel nostro paese è per la gran parte costituita da decreti
legge e decreti legislativi.Sul piano delle fonti del diritto, le conseguenze sono
diverse.Il decreto legge è caratterizzato da una qualità diversa dalla canonica
produzione normativa, quella legislazione propria dei secoli scorsi.Sicuramente più
elaborata e caratterizzata da un ordine sistematico migliore.Non si trattava di una
produzione caotica e cangiante.
Questo carattere della legislazione, negli ultimi anni, è andato profondamente
cambiando.
Una nuova legge nasce da esigenze disparate che possono essere economiche o
politiche e trovano risoluzioni diverse.
Si cerca, quindi, di trovare un comune denominatore per la risoluzione di
determinate problematiche.
Quando la soluzione normativa dei decreti legge non affronta in modo preciso e
coerente la problematica, allora si amplia la gamma delle possibili interpretazioni e
quindi la scelta che avrebbe dovuto fare il “legislatore” viene affidata al giudice.
Il punto di caduta dell’interpretazione è l’articolo 12 delle disposizioni generali
delle leggi.
Si ha un sistema delle fonti (a rete e gerarchico): bisogna interpretare norme
costituzionali ACCANTO i principi dei tre trattati UE, le sentenze della corte di
cassazione ACCANTO i principi della CEDU come declinati dalla corte europea che
ha sede in Strasburgo.
In questo quadro è diventato fondamentale il quadro giurisdizionale(giudice).Il
giudice ius dicit.
Oggi siamo nel pieno dell’età giurisdizionale tanto che oggi si parla di età delle
corti.Ci sono sentenze che determinano quasi delle dottrine, danno
un’impostazione che mira a diventare un“precedente”.
In un sistema delle fonti così complesso, lo spazio della creatività diminuisce e
diventa più difficile la prevedibilità giuridica.
D’altra parte bisogna considerare i contrasti, l’ imprevedibilità delle decisioni
giudiziarie.
I cittadini devono sapere quali saranno le conseguenze a cui vanno incontro se
vengono meno ad un obbligo previsto per un determinato contratto.
A dare uniformità è la corte di cassazione, grazie all’intervento del legislatore
attraverso il regio decreto 02
Riforma cartabia
Articolo 65 dell’ordinamento giudiziario è rimasto uguale ad eccezione di un punto
riguardante l’impero:
“I COMMA: la corte suprema di cassazione,quale organo supremo della giustizia
assicura l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge,l’unità del diritto
oggettivo nazionale,il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni ;regola i conflitti di
competenza e di attribuzioni ed adempiE agli compiti ad essa conferiti dalla legge.
II COMMA: la corte suprema di cassazione ha sede in Roma e ha giurisdizione su tutto il
territorio del regno dell’impero e su ogni altro territorio soggetto alla sovranità dello
stato”
Quest’ultima parte è venuta meno.
Prima dell’unificazione del 1923, c’erano cassazioni territoriali (Torino,Roma
Palermo, Napoli e Firenze).
Il compito assegnato dalla legge alla corte di cassazione è quello di assicurare
l‘esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge.
La corte di cassazione è caratterizzata al suo interno da sezioni semplici e unite
civili,penali e tributarie.
Al di sopra ci sono le sezioni unite.Il collegio è composto da 15 magistrati e ha il
compito di risolvere le questioni di massima importanza oppure di risolvere i
conflitti di giurisdizione.
Al I e II grado troviamo i giudici di fatto mentre il giudice di cassazione è giudice di
legittimità perché in cassazione si censura la decisione impugnata per errata
interpretazione. Il giudizio della corte di cassazione è un giudizio di legittimazione.
La giurisprudenza è fonte del diritto ? No, dal punto di vista formale.Il precedente
ha una sua forza ma non obbliga il giudice a seguirlo.Dipende dalla discrezionalità
del giudice.In dato di fatto,però,le decisioni sono prese in base alle sentenze
precedenti della cassazione, il giudice non è obbligato a farlo. Si parla di forza di
precedente.
A decorrere dal 1 gennaio 2001 il limite massimo dei crediti di imposta e dei
contributi compensabili ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997,
n. 241, ovvero rimborsabili ai soggetti intestatari di conto fiscale, e' fissato in lire 1
miliardo (1) per ciascun anno solare.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2001/02/22/001A0850/sg
24/10/2022
L’articolo 12 detta i criteri dell’interpretazione della legge, ma l’articolo stesso
diventa a sua volta oggetto di interpretazione.
Particolare importanza assume il I comma dell’articolo, in cui viene indicato il
parametro identibile dell’interpretazione del testo normativo: quello letterale.
A sottolineare l’importanza dell’interpretazione letterale vi è la giurisprudenza
della corte di Giustizia europea, l’interprete principale delle fonti del diritto.
La corte di giustizia si sofferma su due parametri strettamente collegati:
-non dare significati equivoci:promulgazione di leggi chiare.
-il testo deve essere suscettibile di un’interpretazione letterale potenzialmente
equivoca.
Ovviamente il diritto nazionale deve essere interpretato sulla base delle norme
europee.Un testo normativo nazionale non può scontrarsi contro le leggi
costituzionali europee.
L’interprete non può ribaltare il significato, il contenuto letterale che compone una
norma.
Tale criterio non vale se l’oggetto dell’interpretazione è il testo contrattuale o la
sentenza del giudice.
L’interpretazione letterale,enunciata nel I comma dell’articolo, viene integrata con
le fonti sovraordinate: tra cui l’intenzione del legislatore.
La norma va interpretata dinamicamente.
Il secondo comma, invece, è più complicato non tanto per la circostanza che sia
superata l’interpretazione analogica (che invece viene continuamente applicata).
25/10
LIBRO PRIMO: DELLE PERSONE E DELLA FAMIGLIA
Il concetto di persona, nel codice civile, non è sinonimo di persona umana infatti
nel titolo I si parla di persone fisiche mentre nel titolo II di persone giuridiche.
La persona fisica non coincide con la nozione di homo.
Il codice civile è caratterizzato da una visione delle persone propria del
rinascimento e illuminismo: la riprova CHIEDERE
Il terzo comma, abrogato, prevedeva che la legge introducesse delle limitazioni
della capacità giuridica a livello razziale.
La capacità giuridica indica l'idoneità di essere titolari di rapporti giuridici(diritti e
doveri).
La capacità giuridica introduce il concetto di soggettività giuridica nel senso di
idoneità di essere centro di imputazioni di situazioni giuridiche.
Il giurista tedesco dell’800,Friedrich Carl von Savigny scrisse l’opera “sistema del
diritto romano attuale”in cui parla del concetto di soggetto del diritto:
“il concetto primitivo del soggetto di diritto deve coincidere con il concetto
dell’uomo.Tuttavia questo primitivo concetto può dal diritto positivo ricevere
modificazione.Può cioè,in primo luogo,negare a taluni singoli uomini in tutto o in parte,
la capacità giuridica.In secondo luogo estendersi la capacità a qualche altro ente, e così
può artificialmente formarsi una persona giuridica”.
Nel caso del diritto concepito, quando si parla di aborto non si può parlare di
omicidio del concepito.
Il diritto alla nascita è comunque riconosciuto.
Nel caso del diritto alla nascita, non sano, ci troviamo nella fattispecie in cui non
abbiamo un feto in salute.
In alcuni casi è stato richiesto il risarcimento per aver permesso la nascita di un
feto non sano: per la Corte di Cassazione, si tratta di una situazione non
configurabile perchè bisognerebbe ammettere che il diritto alla vita è limitato solo
alla vita sana.
La mamma ha il diritto, se il ginecologo, a causa di negligenza, non la informa
dello stato del feto, ha il diritto ad esercitare l’aborto: si tratta dell’unica
interruzione di gravidanza lecita oltre i 3 mesi.Nel caso in cui il bambino nasca, la
madre può richiedre il risarcimento del danno.
LA PERSONA
La nozione di persona oggi è sostanzialmente riferita soltanto alla persona fisica.
L’uomo — per il solo fatto della nascita (art. 1, comma 1, c.c.) — acquista la
capacità giuridica e, conseguentemente, diviene soggetto di diritto. E la
Costituzione repubblicana — all’art. 22 — enuncia solennemente il principio
secondo cui « nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità
giuridica ». La capacità giuridica, dunque, compete indifferentemente a tutti gli
uomini (per tali ovviamente intendendosi gli esseri umani, a prescindere da
distinzioni di sesso).
La soggettività del diritto, comunque, è propria non solo del soggetto di diritto per
eccellenza, quindi appunto la persona fisica, ma relazioni giuridiche sono
imputate anche ad entità create artificialmente del diritto, in quanto non esistenti
rerum natura, ad esempio l’universitas (oggi nel diritto privato, quando si parla di
universitas si fa riferimento all’universalità di beni mobili).Questi enti, sono le
persone giuridiche, di cui si parla nel titolo II del i libro.
Le persone giuridiche si distinguono in pubbliche e private, a queste si associano le
società, che costituiscono un altro genus e infatti sono disciplinate nel libro V.
Ci sono diversi tipi di società, sub genus che sono sicuramente soggetti di diritto
ma non sono persone giuridiche.
La società alfa costituisce il centro di imputazione di relazioni giuridiche, un
soggetto con una propria autonoma soggettività.
CHE COS’E’ UNA PERSONA GIURIDICA? Dal punto di vista dell’apparenza, tra
un’associazione con personalità giuridica e associazioni non riconosicute non
sembrano esserci differenze: differenze che invece esistono sul piano giuridico.
Il quid pluris di una persona giuridica è la nascita di un soggetto di diritto alter
rispetto alle persone fisiche e quindi agli associati che l’hanno costituita.La
persona giuridica nasce nel segno dell’alterità.
La persona giuridica ha un proprio patrimonio, costituito dagli associati (il
patrimonio è della società).
Nel momento in cui nasce l’associazione alfa, è come se tra questa e gli associati
nascesse uno schermo: dal punto di vista di rappresentazione giuridica, non quella
fattuale, è l’associazione alfa che deve rispondere.
Alfa risponde con (tutto e solo) il proprio patrimonio.Si applica l’articolo 2740:
responsabilità patrimoniale (CAPO I- DISPOSIZIONI GENERALI)
Dal punto di vista giuridico formale, siamo all’interno del I comma in quanto con il
riconoscimento della persona giuridica alfa nasce una nuova persona, con un
proprio patrimonio, che è altro rispetto agli associati.La persona giuridica alfa,
quindi, di fronte ai creditori risponde con tutto il patrimonio.
Dal punto di vista giuridico sostanziale, la persona giuridica è uno strumento
attraverso il quale le persone degli associati limitano la propria responsabilità
patrimoniale alla sola parte di patrimonio che ciascuno ha conferito nel
patrimonio della persona giuridica.
La persona giuridica può essere pensato come il cavallo di Troia.
Quest’ultimo aspetto disciplina la differenza tra alfa e beta: alfa risponde con tutto
e solo il porpri patrimonio, mentre per beta rispondono anche le persone che
hanno agito in nome e per conto dell’associazione.
Alfa quindi ha un’ autonomia patrimoniale perfetta, la persona giuridica risponde
solo con il proprio patrimonio.
Per il codice del 1942, lo strumento per ,imitare la responsabilità patrimoniale era
il secondo comma dell’articolo 2740.
Il fenomeno sotteso alla persona giuridica riconosciuta era l’articolazione del
patrimonio in tanti compendi patrimoniali separati: il fine era quello di dar vita a
tante persone giuridiche, quanti patrimoni si volevano costituire.
09/11
DIRITTO ALLA DIGNITA’ Il diritto alla dignità umana è il primo articolo della
carta di Nizza, non a caso precede l’articolo 2 (sulla vita).
E’ un diritto recente come riconoscimento.E’ il diritto ad avere un’esistenza
conforme alle proprie aspettattive, ai propri principi religiosi e culturali.La dignità
è un parametro ineludibile per la tutela della persona.
E’ il diritto ad essere sé stessi.
Se è tutelato nei confronti dei terzi, il diritto alla vita non lo è, in concreto, nei
confronti del diretto interessato: nessuna sanzione consegue, infatti, al suicidio
(così come al tentato suicidio). Costituiscono tuttavia reato (art. 580 c.p.) — ed
integrano gli estremi dell’illecito civile, con conseguente obbligo risarcitorio (ex
artt. 2043 ss. c.c.; v. §§ 454 ss.) — le condotte di chi determini altri al suicidio,
ovvero ne rafforzi i propositi suicidi, ovvero ancora agevoli in qualunque modo
l’esecuzione di detti propositi: c.d. istigazione o aiuto al suicidio.
Il diritto alla vita dignitosa è pacifico, il problema è affermare che essere tenuto in
vita non sia dignitoso.Prevale il vivere ad ogni costo oppure in alcune situazioni
limite morire?
Per risolvere il problema probatorio, il legislatore, nel 2017 con la legge 219 ha
regolato la disposizione anticipata di trattamento: si autorizza, in altre parole, al
spegnimento di macchine
Solo ipotesi in cui il soggetto è incosciente e tenuto in vita con le macchine: rientra
nel concetto di bioetica in quanto questi soggetti sarebbero già morti.
Lo spegnimento delle macchine non va confuso con l’eutanasia, il diritto che
chiunque ha di porre fine alla propria esistenza.L’eutanasia è un’alternativa
medica al suicidio.
Nella visione del codice del 1942 si potrebbe dire che, per avere una separazione a
tenuta stagno, si è dovuto introdurre il concetto di persona giuridica.
Una persona giuridica può essere costituita da una sola persona.
La fondazione poteva essere costituita da una sola persona mentre l’associazione
no.Anche nella societas, non si può essere meno di due.
In questi 80 anni, ci sono stati cambiamenti profondi, in particolare con la riforma
del diritto societario del 2003.(Di porto faceva parte della commissione
amministrativa).
https://www.mondadorieducation.it/risorse/media/secondaria_secondo/strument
i/strumenti_30/pp_03_09.pdf
Si trattava di una riforma che riguarda le società per azioni.Con questa riforma, si
diede la possibilità di dare vita ad una società unipersonale.
La società non rifletteva più l’essenza della società, ossia di essere un fenomeno
plurale.La società è stata considerata solo come strumento di organizzazione.
Per ottenere il beneficio della responsabilità limitata, l’imprenditore che voleva dar
vita ad una società di impresa unilaterale, limitando la responsabilità solo sul
patrimonio della società, e di conseguenza il rischio di crisi della società era
costretto a cercare altri soci , per così dire “finti”.
Anche l’Unione Europea è intervenuta sul fatto, con una direttiva che mise in
evidenza che l’imprenditore doveva trovare altri soci, non finti, dando vita ad una
società unipersonale a responsabilità limitata.
Si è consentito di istituire patrimoni separati senza dover ricorrere alla
costituzione di un nuovo soggetto di diritto, la persona giuridica intervenendo sia
nel libro V, quindi in ambito commerciale sia nell’ambito proprio del I libro.
art 2447, siamo all’interno della disciplina delle società per azioni.
15/11
L’articolo 2645 ter è un articolo estremamemente generico e di amplissima
applicazione in quanto si utilizza la formula generale degli interessi meritevoli di
tutela come paramentro della valutazione della leggittimità/illeggittimità dell’atto
di destinazione.
Il principio dell’autonomia contrattuale ha avuto una grande estensione: in
quanto, questa norma comporta la separazione patrimoniale o anche detta
segregrazione patrimoniale, dove l’idea della segregrazione vuole mettere in
evidenza l’ idea di un patrimonio chiuso, non aggredibile dalla massa dei creditori,
salvo quei creditori il cui credito è sorto in relazione alla gestione di quel singolo
patrimonio.La segregazione è riferita al patrimonio separato.Prima non si parlava
di segregazione ma nemmeno di patrimonio seperato, in quanto non si faceva
riferimento nemmeno alla persona giuridica.
La potenzialià applicativa di questa norma è tale da mettere in crisi il secondo
comma dell’articolo 2740 perchè è vero che è quella dell’articolo 2645 ter
costituisce una previsione introdotta espressamente dal legislatore ma è talmente
ampia da rendere quasi inoperativo il secondo comma del sudetto articolo, il quale
prevede eccezioni alla regola del I comma.
Questa norma era, all’inizio indirizzata, secondo il principio di solidarietà, alle
persone diversamente abili.
L’interpretazione di tale norma quindi è volta a tenere conto di questa ampiezza, a
fissare dei limiti.
Questo sforzo interpretativo si è applicato, in particolare agli interessi meritevoli di
tutela riferibili a qualunque soggetto di diritto.
Ovviamente lo sforzo interpretativo è stato affiancato dalla Costituzione, in
particolare l’articolo 2 della costituzione e del principio in esso sancito: quello della
solidarietà,non solo economica ma anche sociale.
I soggetti controinteressati a questa norma sono i creditori i quali vedono uscire
una parte del loro credito, rispetto al patrimonio. Il parametro L’equilibrio degli
interessi va trovato nella tutela del credito e interesse meritevole di tutela, tale da
giustificare il sacrificio degll’altro interesse merito di tutela, cioè quello del
creditore, che si vede sottrarre i propri interessi: è un bilanciamento di interessi,
tra appunto quelli del creditore e quelli del beneficiario*.
Per far sì che l’interesse del creditore sia effettivamente sacrificato giustamente,
deve essere accompagnato dalla solidarietà.
*L’interesse di un beneficiario, con disabilità, possiamo dire che è in re ipsa.
Con questa norma, viene superata la visione chiusa del codice precedente, così
come oggi viene suprato il problema della persona giuridica.
Esiste un decreto unico di finanza, il tuf, che permette di dar vita ai cosidetti fondi
unici di invesitimento che rinetrano nella categoria degli organismi di
investimento collettivi di risparmio.VEDI ARTICOLO 36 DEL TUF: è una norma
dall’applicazione infinita.
Dal I comma di tale articolo di deduce che questi fondi di investimento sono isituiti
e gestiti dalle cosidette SGR (società di gestione del risparmio) ma le risorse sono
messe dai partecipanti (chiamati anche investitori).
Il II comma sancisce che del fondo fanno parte dei partecipanti e quindi i loro
interessi.Il rapporto tra la società che gestisce il fondo e i partecipanti segue lo
schema del contratto di mandato.
16/11
Con la persona giuridica nel XX secolo si arriva all’ipocrisia di considerare la
responsabilità limitata di alcuni soggetti come responsabilità illimitata di un diverso
soggetto, la persona giuridica, cui gli stessi soggetti hanno dato vita e che hanno dotato
mediante conferimento il patrimonio.- D’Alessandro, lavoro sulla persona giuridica
negli anni ‘60
Questa definizione mette in evidenza la strumentalità propria della persona
giuridica e di conseguenza l’abuso della persona giuridica, cioè quando viene
utilizzata per fini che non sono quelli per cui la persona giuridica è stata creata dai
giuristi, ad esempio se viene utilizzata per sottrare garanzie patrimoniali ai
creditori.
L’articolo 2645 ter sancisce un negozio di destinazione o meglio, la norma non
specifica quale sia la destinazione specifica, ma richiama l’articolo 1322 che non è
“altro che un modo per cancellare l’eccezionalità dell’articolo 2645”.
Il trust è stato adottato con la convenzione del 1 luglio 1985 dell’Aia ratificata con
legge n 364 nel 1992 in Italia.
VEDI II COMMA DELLA LEGGE
Il trust può essere istituito sia in relazione ad un bene specifico sia nel caso in cui
a)I beni del trust costituiscono una massa indistinta e non fanno parte del
patrimonio del trustee
b)I bene del trust sono intestati al trustee o ad un’altra persona per conto del
trustee
c)Il trustee è investito del potere e onerato dell’obbligo, di cui deve rendere conto di
amministrare o gestire …
VEDI INTERNET
art 6-7? Il trust è regolato dalla legge con la quale ha più stretti legami.Per istituire
la legge si tiene conto della situazione dei beni… INTERNET
+…. che il trust può essere revocato in dterminate ipotesi, laddovè non adempia ai
propri fini.
Articolo 11
Da questa disciplina normativa emergono differenze con l’articolo 2645 ter, quindi
quali sono stati limiti posti dalla giurisprudenza per evitare che i due istituti si
sovrapponessero e andassero contro l’articolo 2745 del Codice Civile?
ARTICOLO 42 BIS CC
traformazione di una forma societaria in altra forma societaria
21/11
Libro III codice civile
La proprietà era certamente l’istituto centrale nell’800 e nella prima metà del 900,
ma si è realizzata nel 1942 l'unificazione all'interno del codice civile della materia
del diritto civile con quella del diritto commerciale. Abbiamo quindi un solo codice
che unisce tutta la materia che riguarda l'organizzazione dell'impresa.
Il libro III si apre con l’articolo 810 con una parte dedicata ai beni ed è composto da
9 titoli. La rubrica del libro è la proprietà, quindi dà un’ idea riguardo il
protagonista del libro stesso.
Il titolo II è articolato in una serie di capi dedicati a: disposizioni generali, la
proprietà fondiaria. ‘Spuntano’ i beni poiché all’interno della proprietà fondiaria
troviamo regolamentata la proprietà rurale e quella edilizia. I beni nella visione
ottocentesca costituivano il piedistallo, dando l’idea anche figurata di cosa è più o
meno importante.
Oggi i beni su cui poggi la proprietà in realtà reagiscono sulla disciplina della
proprietà quindi la natura e funzione del bene disciplina la proprietà. Oggi, 80 anni
dopo il codice, si parla di proprietà al plurale e non di proprietà al singolare; quindi
i diversi statuti della proprietà.
Dopo il capo secondo dedicato alla proprietà fondiaria, troviamo il capo terzo
riguardante i beni di acquisto della proprietà e il quarto riguardante la tutela della
proprietà. Troviamo poi 4 titoli i quali disciplinano ciascuno un diritto reale. Infine
il settimo titolo riguarda l’ipotesi in cui la proprietà non appartenga a una sola
persona ma a una pluralità, quindi riguarda la comunione di proprietà.
Il nono titolo riguarda la denunzia di nuova opera o di?
Stefano Rodotà spiega che la visione del 92 riguardo la proprietà, riflette la visione
dell'oggetto della visione occidentale dell’ottocento e della prima metà del
novecento di proprietà privata e pubblica, dove pubblico sta per Stato. In quel
periodo però la persona giuridica era una costruzione non applicata solo in ambito
privatistico, ma anche pubblicistico per configurare lo Stato, i comuni, le province;
erano quindi persone giuridiche pubbliche.
Parlando della persona giuridica in ambito privatistico, la caratteristica evidenziata
era
Nell'ambito pubblicistico dietro lo stato troviamo il popolo, quindi dietro lo stato
scompaiono la pluralità dei cittadini.
La proprietà pubblica e quella privata sono entrambe individuali.
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ARTICOLO 32 COSTITUZIONE: diritto alla salute
Lo stato obbliga alla vaccinazione ma questo si scontra con il diritto alla libertà.
Il diritto alla salute, a differenza degli altri diritti della personalità, è uno di quei
diritti che lo Stato deve obbligatoriamente offrire ai consociati.
Per il diritto alla salute, la tutela è risarcitoria* ma è prevista anche la tutela
preventiva: prima di valutare la responsabilità di un danno, il giudice dà l’ordine di
provvedere direttamente alla guarigione.
Nel caso del diritto della salute, il risarcimento* previsto è quello del danno
emergente o il lucro cessante(il mancato guadagno).
Si risarciscono i cosidetti danni conseguenza, non i danni dell’evento in sè.
Si è proceduto quindi ad una sorta di standarizzazione (tabelle milanesi)che
prevedeva l’utilizzo di diversi dati: età del danneggiato,tipo di danno.
ARTICOLO 6-10 DEL CODICE CIVILE: diritto al nome e al diritto all’immagine (nel
mondo giuridico non eisste il cognome, ma solo il nomen e prenomen).L’immagine
intesa come fattezza fisica
DIRITTO ALL’OBLIO: diritto che una determinata notizia passata, possa essere
dimenticata.Quando entra in gioco l’interesse pubblico (attuale, nel momento in
cui si ricorda), è giusto che l’ atto illecito compiuto in passato e caduto nell’oblio,
venga reso noto.
Alcuni soggetti hanno un’identità che non rispecchia le fattezze fisiche*: si può
parlare di identità personale?
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Con l’articolo 832 si introduce il concetto della proprietà con limitiParla di obblighi
introcue nel concetto di proprietà, le obbligazioni (libro IV ).Le obbligazioni sono
rapporti tra creditore e debitore.Quando si parla di obbligazioni, si parla di diritti
relativi per contrapporle ?
Parlare di obblighi significa introdurre la dimensione del rapporto.
In relazione alla propiretà si prevedono obblighi e limiti positivi.
ART 833: diversamente dal codice del 1865 introduce il divieto esplicito degli atti i
quali non abbiano altro scopo di quello di nuocere o recare danno ad altri.
L’unico scopo è quello di recare molestie: questo con l’articolo 833 viene evitato.
. Atti d'emulazione. Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo
che quello di nuocere o recare molestia ad altri.
E’ con Pietro Rescigno che tale articolo è entrato nel nostro ordinamento.In altre
parole, si può esercitare qualsiasi diritto ma non si può farlo in modo abusivo.Non
si può abusare del diritto di cui si è titolari.
Pietro Rescigno ha fatto riferimento all’articolo 2 della Costituzione (principio di
solidarietà).
Anche l’articolo 833 introduce un limite di carattere generale.La tipica norma che si
occupa di bilanciere gli interessi in merito alla prorpietà è l’articolo 844, in merito
alle immissioni.
Altra norma da analizzare è l’articolo 834 (vedi il confronto con l’articolo 32 della
costituzione).
Nel codice la previsione si mette in negativo, nella costituzione in positivo
Art. 834. Espropriazione per pubblico interesse. Nessuno può essere privato in
tutto o in parte dei beni di sua proprietà se non per causa di pubblico interesse,
legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità. Le norme
relative all'espropriazione per causa di pubblico interesse sono determinate da
leggi speciali.
L’interesse pubblico può essere la ragione per cui un proprietario può essere
espropriato dei propri beni e contro il pagamento di una giusta indennità.
Nel codice civile si parla di interessi pubblici, mentre nell’articolo 32 della
costituzione ( su cui l’articolo 834 si fonda), si parla di interessi generali.
C’è una differenza tra l’uso dell’aggettivo pubblico e generale? Dipende da come si
intende il termine pubblico: se per pubblico si intende “dello Stato”, possiamo dire
che l’aggettivo generale utilizzato nella Costituzione attiene ad un significato più
ampio, in quanto incorpora in sè sia gli interessi privati che quelli della
collettività*.
Oggi, quando si parla di pubblico, si fa riferimento anche gli interessi della
collettività: per questo i due termini possono intendersi come allineati.Pubblico e
generale oggi si intendono allo stesso modo, a differenza della visione precedente
(quanto detto sopra)*.
SI tratta di una giurisprudenza a favore della proprietà.