GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
(SCOCA 2011)
A CURA DI G.T.
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SISTEMA MONISTICO: è un sistema tipico dei paesi anglosassoni, stati uniti etc. …E’
caratterizzato dalla presenza di un solo giudice ordinario, che ha competenze x tutte
le controversie. Tale sistema può essere detto anche sistema della giurisdizione
unico ordinario. Importanza di questo sistema è ritenere la P.A. al pari di tutti gli
altri cittadini e quindi non è necessaria x essa una tutela differenziata. Tuttavia x
ricorrere al giudice ordinario sono state istituite delle precauzioni onde evitare che il
giudice possa interferire con la discrezionalità amministrativa. 1 si può ricorrere solo
laddove l’amministrazione abbia emesso un atto in violazione della legge; 2 la P.A.
può essere chiamata a risarcire il danno o la reintegrazione e non ad annullare o
eliminare l’atto ; 3 non si può ricorrere al giudice ordinario x quelle materie di
stretta competenza dell’amministrazione.
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Excursus storico: Inizialmente con l’unificazione d’Italia avvenuta nel 1861 , la tutela
dei cittadini era affidata ai tribunali ordinari del contenzioso amministrativo. Dopo
pochi anni , 1865 tali tribunali furono eliminati e fu istituito il Consiglio di Stato. La
legge del 1865 , disciplinava la tutela dei diritti soggettivi e laddove vi erano atti
amministrativi lesivi erano affidati al G.O ove quest’ultimo non poteva ne
modificarli, ne revocarli ne annullarli ma solo esclusivamente disapplicarli.
Numerose erano le critiche dal momento in cui non si andavano a tutelare gli
interessi considerati minori. Nel corso degli anni si susseguirono numerose leggi in
merito a ciò. Ricordiamo la legge del 1877 ove la ripartizione delle competenze tra
autorità giurisdizionale amministrativa e autorità giurisdizionale ordinaria fu affidata
alle sezioni unite della corte di cassazione poiché il Consiglio di stato ritenuto giudice
speciale, attribuiva competenze sempre alla giurisdizione amministrativa dal
momento in cui si partita da un presupposto ovvero se la controversia riguardava un
provvedimento amministrativo ( atto ) non poteva avere x oggetto un diritto
soggettivo , e quindi si andava a limitare sempre più la giurisdizione ordinaria la
quale spettavano competenze solo riguardanti interessi patrimoniali e personali
della stessa amministrazione e non degli interessi generali pubblici. Purtroppo però
la corte di cassazione segui la falsa riga del consiglio di stato ed è x tale motivo che il
legislatore intervenne nuovamente con la legge del 1889 ove venne istituita la IV
sezione del consiglio di stato. Essa aveva competenza nel individuare l’incompetenza
, eccesso di potere e violazione della legge dei provvedimenti e atti amministrativi.
Attraverso tale legge s’inizia ad aprire la strada verso un sistema dualistico in quanto
le controversie con oggetto interessi legittimi venivano affidate a un organo
speciale; mentre il consiglio di stato interveniva solo x determinati motivi (
violazione di legge, eccesso, incompetenza).Nel 1948 con l’avvento della
costituzione , importante ricordare che quest’ultima riconosce il sistema dualistico o
sistema della doppia giurisdizione . Quindi due giudici ,ordinario e amministrativo ,
ognuno con le proprie competenze ( interessi Legittimi, diritti soggettivi ) salvo casi
di giurisdizione Esclusiva, ove ognuno ha i propri poteri , nessuno può prevalere
sull’altro. Inoltre la Costituzione disciplina numerose disposizioni in merito alla
giurisdizione amministrativa come ad esempio quelle sull’azione ( art 24,113 ), sul
giudice (art 102 , 108 ) o sull’assetto giurisdizionale amministrativo ( art 100 ,103
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etc. ).Nel 1971 invece, si ha la legge TAR , ossia una legge che fonda una vera e
propria evoluzione della giustizia amministrativa. In primis dobbiamo dire che si
sono istituiti i TAR ( tribunali amministrativi regionali ) sia x attuare i precetti
costituzionali art 125, sia x colmare un vuoto nell’ordinamento dopo la dichiarazione
di illegittimità delle giunte provinciali in materia di giurisdizione. La legge tar ,
riconosce ai tar la funzione di giurisdizione di 1 grado, mentre al Consiglio di Stato
quella di 2 grado ( appello ).Dal 1971 in poi vi sono state riforme frammentarie che
sono andati a rafforzare il potere e le materie in ambito di giurisdizione esclusiva.
Fino alla legge 205\2000 che ha dato vita a una vera e propria effettività della
giustizia amministrativa infatti :
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GIURISDIZIONE DI MERITO : art 134 cpa , riconosce al giudice non solo di poter
annullare l’atto , bensì nei casi previsti la possibilità di modificarli o riformarli e
quindi andarsi a sostituire alla p.a. Le controversie sono : 1 attuazione delle
pronunce esecutive o del giudicato in ambito del giudizio di ottemperanza; 2 il
diniego di rilascio del nulla oste cinematografico ;3 sanzioni pecuniarie ; 4 atti o
operazioni in materia elettorale.
GIURISDIZIONE ESCLUSIVA : art 133 cpa , è una giurisdizione speciale che nasce dalla
difficoltà di individuare la differenza tra interessi legittimi e diritti soggettivi. Nei casi
previsti dalla legge , entrambi rientrano nella giurisdizione del giudice
amministrativo come ad esempio le controversie che hanno x oggetto: il
risarcimento del danno ingiusto cagionato dall’inosservanza dolosa o colposa , del
termine di conclusione del procedimento amministrativo; DIA (dichiarazione di inizio
attività ); diritto di accesso ai documenti amministrativi ; controversie tra stato e
creditori ; controversie nel pubblico impiego tra personale sotto regime di diritto
pubblico e cosi via…..
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PROCESSO AMMINISTRATIVO
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dal c.p.a. , formato da 137 articoli in 5 libri. Le fasi del processo sono : fase
introduttiva, fase decisoria; inoltre vi è una fase istruttoria eventuale e non
necessaria. Oltre al rito ordinario vi sono i cosi detti riti compatti ossia rito
abbreviato accelerato e immediato. I soggetti che caratterizzano un processo
amministrativo sono le parti. Esse da un punto di vista formale sono : il ricorrente
che è stato leso dall’atto, e l’amministrazione che ha emanato l’atto. Da un punto di
vista sostanziale invece le parti sono coloro che vogliono andare a tutelare una
propria situazione giuridica e coloro che invece subiscono gli effetti dell’atto
amministrativo. Il codice individua come parti : il ricorrente ( colui che propone il
ricorso ) , il resistente ( p.a. che ha emanato l’atto ) , e i controinteressati. Quando
parliamo del ricorrente , è un soggetto che si ritiene leso dall’atto e che vuole
tutelare la propria posizione giuridica. I ricorrenti non esclusivamente i cittadini ma
può essere anche la stessa amministrazione, laddove è titolare di diritti soggettivi
nei confronti dei privati ( giurisdizione esclusiva )e inoltre è prevista che la pubblica
amministrazione sia ricorrente come soggetto pubblico x quanto concerne i conflitti
di competenza. Inoltre il legislatore riconosce la possibilità di essere ricorrenti quei
gruppi esponenziali x la tutela dei propri interessi ( interessi collettivi e diffusi ). Per
quanto riguarda invece la parte resistente, solitamente è l’amministrazione che ha
emanato l’atto definitivo. Tuttavia vi sono casi in cui , durante il procedimento di
formazione dell’atto , un organo abbia posto o introdotto un atto lesivo e di
conseguenza è andato ledere l’intero procedimento. In questi casi , il codice
riconosce la possibilità di muovere un ricorso nei confronti dell’organo specifico
partendo dal presupposto che tale atto debba essere immediatamente lesivo
.Quando invece parliamo dei controinteressati, diciamo che essi sono tutti coloro
che dall’atto emanato e ritenuto lesivo , ottengono vantaggi e quindi occupano la
stessa posizione del ricorrente ma con interessi diversi. Le parti devono godere
inoltre di alcuni requisiti x stare in processo; come ad esempio la capacità
processuale ossia l’insieme della capacità di agire e di sfruttare i propri diritti.
Importante è la distinzione tra interesse ad agire e interesse al ricorso. La prima,
caratterizza il processo civile, la seconda invece caratterizza quello amministrativo in
quanto si riconosce l’azione al ricorso e si cerca dalla sentenza del giudice un’utilità.
Prima di andare ad analizzare le singole fasi è importante approfondire le azioni. Le
azioni hanno 3 caratteristiche; 1 generalità = poiché sono erga omnes ; 2 astratte =
possono essere sempre proposte a prescindere dalla situazione giuridica soggettiva ;
3 autonome = rispetto ad una situazione giuridica sostanziale. Le azioni si
distinguono in azioni di cognizione , di esecuzione e azioni cautelari.
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Azioni di cognizione : sono azioni che vengono introdotte con un ricorso, sono
dirette ad ottenere dal giudice un accertamento di legittimità dell’amministrazione e
tali azioni si risolvono con un procedimento di condanna, mero accertamento o
costitutive.
Azioni cautelari : sono azioni che consistono nel richiedere al giudice provvedimenti
che vadano ad affermare le decisioni sul ricorso in quanto, il ricorrente ( o istante )
alleghi pregiudizi gravi e irreparabili derivante dall’atto impugnato.
Azioni di condanna : Sono azioni che vengono disciplinate dall’art. 30 del cpa. Tali
azioni sono dirette ad ottenere dal giudice sentenza di condanna che porta al
pagamento di somme dovute o un comportamento dovuto, e in caso di
inadempienza si può introdurre l’azione di esecuzione. L’azione di condanna può
essere introdotta con un ricorso congiuntamente ad altre azioni , o nel caso di
giurisdizione esclusiva o casi previsti dalla legge , anche in via autonoma. Inoltre è
data la possibilità di introdurre il risarcimento x danno ingiusto. Con la legge del
1971 ( legge tar ) il giudice può condannare l’amministrazione al pagamento di
somme dovute rendendola così uguale a tutti i cittadini. X quanto riguarda invece il
pagamento delle spese di lite , bisogna procedere con un ricorso autonomo. L’azione
di condanna può essere posta in essere anche x il risarcimento del danno derivante
dalla lesione di un interesse legittimo. La competenza è affidata al giudice
amministrativo , deve essere promossa entro 120 gg dalla notifica dell’atto
amministrativo ,o in casi di ricorso di annullamento il decorso del tempo sarà
posticipato. Il giudice dovrà tener presente, nello stabilire il risarcimento del danno ,
le circostanze e i comportamenti delle parti durante il processo. Invece quando
parliamo del risarcimento del danno in forma specifica, dobbiamo far riferimento al
danneggiante , che dovrà a proprie spese e a propria cura , ripristinare la situazione
antecedente al danno. Le azioni di condanna possono essere proposte anche contro
i rifiuto della P.A. o silenzio , x quanto concerne l’accesso ai documenti
amministrativi. Il ricorso in questo caso, sarà trattato in camera di consiglio e la
decisione sarà succintamente motivata entro 30 gg dalla scadenza del deposito del
ricorso. Si potrà ricorrere in appello entro 30 dalla notifica o 90 gg in caso di
mancanza della notifica.
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delle parti poiché sono numerose , su istanza di una delle parti , il giudice può
ricorrere alla notifica di proclamo pubblico stabilendo le modalità. Detto ciò, il
codice con l’art 43 cpa riconosce la possibilità di introdurre motivi aggiunti. I motivi
aggiunti tecnicamente, sono nuovi atti processuali, ma sostanzialmente sono
immesse nella domanda dal ricorrente introducendole nel giudizio. Quindi
praticamente sono delle ragioni che vanno ancor di più a dare sostegno alla
domanda presentata. I motivi aggiunti possono essere immessi sia nel ricorso
principale che quello incidentale. Quando parliamo di ricorso incidentale diciamo
che è disciplinato dall’art 42 del cpa. Il ricorso incidentale può essere presentato
dalla resistenza o contro interessati entro 60 gg e pena di decadenza . Esso andrà a
sospendere l’azione della domanda principale. Il ricorso incidentale altro non è che
un impugnazione dell’atto amministrativo in modo diverso rispetto a quello
impugnato dal ricorrente. Infatti diciamo che il ricorso incidentale trova interessi in
relazione alla domanda principale. La cognizione di tale ricorso è affidato allo stesso
giudice che ha competenze sulla domanda principale. Detto ciò solo un pochi casi il
ricorso incidentale è proposto al tar del Lazio poiché presenta funzioni specifiche.
Tornando alla fase decisoria , Il ricorso principale e gli atti processuali devono essere
inoltre depositati presso la segreteria del tar competente, entro un termine
perentorio di 30 gg dall’ultima notificazione dell’atto e perfezionamento del
destinatario. Xò , il legislatore riconosce al ricorrente la possibilità ( onde evitare
termini di decadenza ) di depositare gli atti prima della notifica , però questo
comporta un ulteriore obbligo del ricorrente ossia quello di depositare nuovamente
una documentazione comprovante la data della notifica degli atti e
perfezionamento del destinatario. Il venir meno di tale documentazione
comprovante la data , fa si che le domande introdotte nell’atto non potranno essere
esaminate. Il ricorso come già detto, deve essere notificato al resistente e ai
controinteressati laddove vi siano. Essi potranno entro 60 gg depositare presso la
segreteria tutte le loro documentazioni, memorie e difese costituendosi parte in
giudizio; o proporre un ricorso incidentale. L’importanza del processo
amministrativo è l’integrazione del contraddittorio come disciplinato dall’art 111
della costituzione , x un giusto processo . L’integrazione del contraddittorio si ha con
la notifica del ricorso all’amministrazione e ai controinteressati; il giudice può
pronunciare misure cautelari, inoltre il giudice dovrà indicare la fissazione
dell’udienza. In un processo oltre alle parti chiamate in giudizio, potranno
intervenire tutti coloro che abbiano un interesse. Tale situazione è detta intervento.
Vi sono due tipi di intervento: intervento su decisione del giudice, o intervento
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volontario in causa. Nel primo è il giudice , anche su richiesta di una delle parti,
chiedere di estendere il giudizio a un terzo poiché sembra più giusto; il secondo
invece , è il terzo che con un atto presentato al giudice competente , con la
documentazione e sottoscrizione chiede di intervenire in processo.
Misure cautelari collegiali : tali misure vengono disciplinate dall’art 55 cpa. Vengono
trattate in camera di consiglio, entro 20 dall’ultimi notificazione dell’atto e 10 dal
deposito del ricorso . Si è andato a rafforzare il contraddittorio dal momento in cui le
parti possono presentare le proprie memorie ,documentazioni fino a due giorni
prima della trattazione in camera di consiglio. Tali misure sono subordinate alla
presentazione dell’istanza di fissazione dell’udienza di merito. Infatti laddove il
collegio dovesse accogliere con un la richiesta di misura cautelare , dovrà indicare la
data dell’udienza del merito. L’ordinanza del collegio potrà essere impugnata, entro
60 gg , in appello al consiglio di stato ,ove potrà modificarla o confermarla.
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Misure cautelari ante casusam : disciplinate dall’art 61. Esse possono essere poste in
essere x ragioni urgenti e di necessità. Sono caratterizzate dal fatto che l’istanza
deve essere presentata al presidente competente amministrativo, sono misure
cautelari atipiche e posso essere annullate : infatti una volta concesse entro 5 gg
dovranno essere notificate , una volta concesse il ricorso dovrà essere notificato
entro 15 gg, una volta concesse il collegio entro 60 gg dovrà confermarle altrimenti
saranno annullate.
FASE ISTRUTTORIA
E’ una fase eventuale e non necessaria che ha subito dei cambiamenti rispetto alla
disciplina precedente. Infatti è stata introdotta la prova testimoniale, e il giudice può
emettere un ordine di verificazione o nominare un CTU ( consulente tecnico d’ufficio
). La fase istruttoria è disciplinata dagli art 63 a 69 del cpa.
Art 64 principio dell’onere di prova e regola del giudizio : le parti hanno l’impegno,
ossia l’onere , di trovare le provi utili da presentare in relazione alla decisione del
giudice. X quanto concerne la regola di giudizio, il giudice dovrà apprezzare le prove
che gli verranno presentate e a sua volta può desumere ulteriori prove derivante dal
comportamento delle parti durante il processo.
Art 65 ripartizione dei poteri istruttori : essa è un ulteriore attività introdotta con la
nuova disciplina, infatti il collegio ha la competenza di accettare o non i mezzi di
prova che verranno posti in essere dalle parti e assicurare la completezza istruttoria.
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Art 68 modalità dell’istruttoria : il collegio dovrà indicare alle parti come quando e
dove avrà inizio la fase istruttoria, e sarà compito della segreteria notificarlo alle
parti sia l’inizio che la fine di essa.
69 surrogazione del giudice: eventuale delega del presidente o dei giudici a altri
giudici o magistrati .
Interrogatorio libero : ossia non interrogatorio formale poiché si andrebbe a dar vita
a vere e proprie prove mentre l’interrogatorio libero non da vere prove bensì
argomenti di prova.
FASE DECISORIA
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Pronuncia di rito : disciplinato dall’art 35 cpa . Può essere rilevato anche dal giudice
d’ufficio in caso di irricevibilità del ricorso : cioè quando sono decorsi i termini x la
notifica o x il deposito; inammissibilità del ricorso : laddove vi è una carenza di
interessi delle parti; improcedibilità poiché non è stato integrato il contraddittorio o
le parti non hanno più interesse a perseguire una sentenza.
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diritto sostanziale. Detto ciò dobbiamo dire inoltre che un processo può anche
estinguersi senza una sentenza bensì mediante una rinuncia, o perenzione (
abbandono ) del processo. Nel primo caso, la rinuncia, è un actus legittimus , quindi
non è sottoposto ne a condizioni, ne a termini ne a modalità . E’ però un atto
recettizio unilaterale che deve essere comunicato alle contro parti x iscritto 10 gg
prima dell’udienza o oralmente comunicandolo alle parti congiuntamente. Mentre x
quanto riguarda la perenzione del processo, si ha quando una volta depositato il
ricorso , le parti non presentano nessun atto processuale per un anno. In questi casi
si ha una perenzione e la segreteria comunicherà alle parti ciò e vi dovrà essere una
remissione del processo altrimenti si avrà la decadenza nei successivi sei mesi.
Il legislatore stabilisce che una sentenza può essere impugnata mediante diversi
strumenti come l’appello, opposizione di un terzo, ricorso in cassazione ,
revocazione etc. .Tali strumenti vengono caratterizzati da disposizioni del codice del
processo amministrativo, sia generali che speciali. X quanto concernono le
disposizioni generali, riconosciamo la possibilità che le impugnazioni della sentenza
devono essere poste in essere entro 60 gg, devono essere notificate e altro.
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nullità di sentenza, mancanza del contradditorio, violazione della difesa di una delle
parti.
GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA
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