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La disciplina di <<Sistemi giuridici comparati>> risponde ad unesigenza relativamente nuova di
confronto tra i vari sistemi giuridici. Il fenomeno della diversit di tali sistemi risulta essere costante
nel corso della storia, tuttavia lattenzione consapevole degli studiosi del diritto nei suoi confronti
risale soltanto agli inizi del XX secolo. Prima di allora storici, filosofi e anche giuristi, nei confronti
delle diversit delle istituzioni giuridiche, hanno mostrato un semplice interesse, che non ha tuttavia
condotto a studi pi sistematici e approfonditi.
Evoluzione del diritto comparato.
Al diritto comparato nella sua connotazione odierna pu essere attribuita come data di nascita il
1900, quando si svolse a Parigi, sotto limpulso dei due giuristi francesi Saleilles e Lambert, il
Congresso internazionale di diritto comparato. Lidea utopica alla base del progetto era quella di
utilizzare il diritto comparato per superare le barriere tra le varie istituzioni giuridiche, creando cos
un diritto comune allumanit.
Il periodo che va dal 1900 agli inizi degli anni 30 rappresenta un periodo di slancio del diritto
comparato sulla scia di diversi fattori come la comparsa del codice civile tedesco, la formazione di
nuovi stati o lesigenza ormai percepita di una cooperazione internazionale di carattere anche
giuridico. In sostanza nellepoca contemporanea, per ragioni sia storiche che pratiche, non pi
lecito considerare il diritto come un fenomeno puramente nazionale, refrattario alle influenze
esterne. Nella direzione di avvicinamento, di armonizzazione e di formulazione di principi giuridici
comuni, si muove lopera del Parlamento europeo che, data la progressiva integrazione economica e
politica dellEuropa, si trova a dover affrontare sempre nuovi problemi. Iniziative di questo tipo
tuttavia, sono riscontrabili non solo a livello europeo, ma anche a livello mondiale (UNIDROIT).
Che numerosi eventi abbiano quindi prodotto un forte sviluppo della comparazione risulta evidente:
sotto il profilo scientifico, dato che ormai appare chiara limpossibilit di essere giuristi
senza essere, in parte, anche comparatisti.
sotto il profilo didattico, dato lo sviluppo nella facolt giuridiche dellinsegnamento
comparatistico.
Natura del diritto comparato.
Il diritto comparato quella parte della scienza giuridica che si propone di sottoporre ad un
confronto critico e ragionato pi sistemi giuridici nazionali, e con essi anche pi istituti.
Lespressione <<diritto comparato>> tuttavia troppo evocativa di diritto positivo: il diritto
comparato invece diverso dai tradizionali di diritto positivo in quanto non consiste in un
complesso di norme e non fonte di rapporti come, ad esempio, il diritto privato o il diritto
pubblico. Anche il diritto internazionale privato e quello pubblico sono parti del diritto nazionale e,
nonostante dipendano dal diritto comparato, rappresentato discipline diverse. Detto questo risulta
dunque chiaro perch sia pi corretto usare lespressione di <<comparazione giuridica>> anzich di
diritto comparato.
Se di norma la comparazione non diritto positivo, vi sono tuttavia delle ipotesi in cui la
comparazione pu essa stessa presentarsi come diritto positivo:
lart. 38 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia dispone che tale Corte, tra i vari
parametri di giudizio, deve applicare anche <<i principi generali del diritto riconosciuti
dalle nazioni civili>>.
Tale norma suggerisce quindi un procedimento di comparazione attraverso il quale la Corte
arriver a distillare i principi generali che costituiranno il diritto positivo del caso concreto.
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Dario Paci Sistemi giuridici comparati (prof. Simoni)
lart. 288 co. 2 del Trattato istitutivo della CE dispone che <<in materia di responsabilit
extracontrattuale, la Comunit deve risarcire, conformemente ai principi generali comuni ai
diritti degli stati membri, i danni cagionati dalle sue istituzioni e dai suoi agenti>>.
Nel garantire la tutela di tali diritti la Corte tenuta ad ispirarsi alle tradizioni comuni agli
stati membri e dunque, di conseguenza, a condurre unopera di comparazione.
la pratica commerciale internazionale, in tema di contratti fra privati o fra privati e stati, fa
riferimento ai principi comuni agli ordinamenti contraenti come mezzo di valutazione a cui
devono ricorrere gli arbitri per trovare una soluzione alle controversie eventuali.
La comparazione giuridica, nonostante ne costituisca il presupposto, diversa anche dallo studio
del diritto straniero. Tale diritto tuttavia risulta implicitamente comparatistico dato che pone
continuamente a confronto la categoria giuridica <<straniera>> con le categorie nazionali.
Il diritto comparato dimostra di avere stretti rapporti anche con altre discipline non positive:
la teoria generale del diritto, per elevarsi sui particolarismi propri dei diritti locali, ha
necessariamente bisogno della comparazione giuridica.
la storia del diritto risulta legata alla scienza comparatistica in quanto lo storico deve essere
necessariamente un comparatista: deve valutare il diritto storico oggetto del suo studio alla
luce della propria formazione di giurista nazionale moderno.
la sociologia del diritto, per dare valore alle sue ipotesi, deve necessariamente abbracciare
un orizzonte pi ampio di una singola societ o di un singolo diritto, dunque il sociologo
tenuto a svolgere anche il ruolo di comparatista.
letnologia giuridica, studiando i valori e i diritti prevalentemente spontanei e non
verbalizzati delle societ tradizionali, deve necessariamente operare attraverso una
comparazione.
Funzioni e fini del diritto comparato.
La comparazione giuridica persegue alcune funzioni fondamentali:
acquisire la <<conoscenza pura>>, un compito del diritto comparato considerato essenziale
e primario anche dal Manifesto della comparazione giuridica del 1987.
restituire alla scienza giuridica il suo carattere universale, presente, ad esempio, nel periodo
romanistico, ma andato perduto con le codificazioni posteriori alla rivoluzione francese.
far comprendere che le diversit di linguaggio, di costumi, di istituti e di leggi non
costituiscono barriere invalicabili.
far comunicare tra loro giuristi appartenenti a tradizioni diverse.
fornire gli strumenti per tradurre correttamente i testi giuridici.
fornire un apporto al fenomeno del <<trapianto>>, che determina il passaggio di interi
istituti giuridici da un ordinamento allaltro.
Questa tendenza allutilizzazione di esperienze straniere suggerisce per alcune
considerazioni di base, che devono sempre essere tenute presenti:
o anche se due testi sono identici, non detto che la pratica applicativa sia anchessa
identica. In altre parole, per un soddisfacente confronto ed un eventuale trapianto,
non sufficiente stare sulla superficie della law on the books, ma occorre spingersi a
guardare attentamente anche la law in the action.
o ai fini delladozione di una soluzione accolta in altro ordinamento, occorre verificare
da un lato se tale soluzione funziona bene nel paese che lha seguita, e dallaltro se
pu funzionare bene anche altrove senza provocare crisi di rigetto.
consentire di avvalersi di una norma straniera per interpretare al meglio il diritto nazionale.
Tale funzione comparativa ha pi riscontro nei paesi di common law piuttosto che in quelli
di civil law, in quanto mentre nei primi frequente il richiamo del giudice alle esperienze di
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altri paesi, nei secondi la presunta esclusivit e completezza del sistema non permette di
inserire nelle sentenze riferimenti ad altri ordinamenti.
aiutare gli ordinamenti sovranazionali (es. UE o USA) ad armonizzare ed unificare il diritto,
non tanto unificando materialmente la legge, quanto piuttosto assicurando unidentica
interpretazione della norma da parte di tutti i Paesi.
Variet dei diritti positivi.
Ciascuno Stato moderno possiede un diritto diverso da quello degli altri e presenta al suo interno
delle ulteriori diversificazioni a seconda che la forma di Stato sia federalistica o regionalistica.
Le differenze tra i vari paesi si concretano:
nella diversa importanza della norma giuridica: la norma giuridica pu godere di un primato
assoluto, come accade nei sistemi di civil law, oppure pu essere sottomessa ad una regola
superiore, quale ad esempio lordine religioso nei paesi islamici, o infine pu avere
semplicemente un ruolo strumentale, transitorio.
nella diversa elaborazione e produzione della norma giuridica: la norma giuridica pu avere
origine nella dottrina, come accade nel diritto islamico, oppure nella giurisprudenza, come
accade nei paesi di common law. In quelli di civil law, invece, la norma giuridica ha origine
dalla legge, che pu avere, a seconda della volont politica di chi la pone, carattere astratto o
generale.
I sistemi giuridici possono poi essere caratterizzati dalla stabilit, come nel caso della
codicistica otto novecentesca, oppure dalla dinamicit.
nella diversa interpretazione e applicazione della norma giuridica: nellinterpretazione si pu
avere un approccio pi formalista, tipico dei paesi di common law, oppure una maggiore
attenzione allo spirito della norma, come nei paesi di civil law.
In alcuni ordinamenti vi pu essere unattenuazione della regola di stretto diritto mediante
ricorso a principi equitativi, cosa che per attualmente non ha riscontro n nei paesi di
common law n in quelli di civil law.
Vi possono infine essere differenze rispetto al grado di effettivit della norma giuridica,
ovvero se la norma effettivamente osservata e come si garantisce tale osservanza. In questa
prospettiva rilevano in particolare le differenze relative allorganizzazione giudiziaria e, pi
in generale, al ruolo della giurisdizione.
(1) Fattori di diversificazione.
I diritti si differenziano per varie cause, ma in generale le principali sono tre:
le condizioni naturali che, imponendo proprie particolarit e specificit, e quindi proprie
esigenze, si riflettono sulle norme giuridiche.
la storia, alle cui differenze e specificit fanno eco le differenze dei vari diritti e le loro
strutture giuridiche.
la volont politica che pu accentuare ed acuire le diversit causate, a loro volta, da
condizioni naturali e storiche.
(2) Fattori di avvicinamento.
Il superamento delle diversit nei vari diritti pu essere provocato, a sua volta, da molteplici fattori:
le condizioni geografiche che, come possono separare alcune nazioni, portando a diritti
diversi, allo stesso modo possono anche avvicinarli.
la circolazione di tecniche e di modelli giuridici che abbiano avuto un particolare sviluppo,
come ad esempio:
o il diritto romano, impostosi a livello europeo prima attraverso le conquiste militari e
poi attraverso la rinascita degli studi nellEuropa medievale.
o il diritto canonico che, in un primo momento, era il solo ad essere competente per le
questioni che avevano un legame con la religione.
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Classificazioni proposte.
Possiamo individuare in ordine cronologico, a partire dagli anni Cinquanta, cinque diverse
classificazioni, ognuna delle quali da una parte porta con s un significato ben preciso e dallaltra
deve suo malgrado trascurare alcuni aspetti.
Classificazione di Arminjon, Nolde e Wolff: (in
considerazione del contenuto intrinseco degli
ordinamenti).
1. Gruppo francese: Code Napolon
2.
Gruppo
tedesco:
ABGB, BGB, ZGB
3. Gruppo scandinavo
4. Gruppo inglese: diritto giurisprudenziale
5. Gruppo ind
6. Gruppo islamico
7. Gruppo russo
Nuova Classificazione di David:
(revisione della classificazione originaria, tesa a
ridurre le famiglie).
1.
4. Sistema scandinavo
diritto (a)
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politica (b)
tradizione (c)
il diritto romano, data la sua concezione autoritaria e statuaria, ben si sposa con i disegni di
predominio della Chiesa anche sul piano temporale.
Universit.
Il rinascimento giuridico legato allinsegnamento che si impartisce nelle universit, da quella di
Bologna, forse la pi antica (1088), a tutte le altre che su quel modello vennero fondate in Europa.
Luniversit, prima di finire sotto il controllo della Chiesa, era unistituzione libera e un centro di
cultura completamente autonomo, organizzato nel seguente modo:
gli studenti, riuniti in corporazioni, assumevano e pagavano personalmente i professori.
Bologna costituisce larchetipo dellistruzione di cultura dominata e controllata dagli
studenti, dove questi, contrattando con le autorit locali, definivano tutti gli aspetti
dellorganizzazione universitaria (es. contenuto dei corsi, calendario delle lezioni).
i professori, riuniti in una propria associazione, avevano il diritto di esaminare e ammettere i
candidati al dottorato e di imporre le relative tasse. A Bologna, in particolare, emerse un
professore, chiamato Irnerio, attorno al quale si raccolsero studenti provenienti da ogni
parte dEuropa.
Scuole di giuristi.
I giuristi che hanno maggiormente contribuito alla rinascita e alla diffusione del diritto romano
possono essere riuniti in quattro scuole principali:
i glossatori, la cui opera tendeva non tanto alla chiarificazione del testo, quanto allesegesi
analitica dellopera che li portava a considerare i passi del Corpus nei loro rapporti
reciproci, in riferimento al complesso del sistema giuridico, concepivano come un unitario e
armonico. Avevano una concezione autoritaria del diritto romano, che portava al
rafforzamento del concetto di diritto come manifestazione, appunto, di autorit.
Il culmine dellopera dei glossatori, ma anche il motivo della crisi del loro metodo,
costituito dalla Magna Glossa di Accursio, una raccolta di circa 96.000 glosse, che di fatto
sostituisce il Corpus iuris civilis, divenendo esso stesso il fulcro di ogni insegnamento.
i canonisti, che si segnalano per un lavoro di riorganizzazione delle fonti canoniche, ad
opera soprattutto di Graziano da Chiusi che pubblic la Concordiantia Discordantium
Canonum, poi nominato Decretum Magistri Gratiani (1140 ca.), la prima consolidazione
del diritto della Chiesa che costituisce la base del diritto canonico rimasta in vigore fino al
primo Codex Iuris Canonici (1917). Deve essere sottolineato il contributo che il diritto della
Chiesa dette alla costruzione dello ius commune, la cui recezione fu appunto favorita dalla
diffusione del diritto canonico, e alla definizione del processo nella struttura che divenne
poi tipica di tutto il continente europeo.
i commentatori, che mutano lapproccio al diritto romano: a differenza della glossa che
consisteva in una semplice chiarificazione dei testi, il commento diretto a mettere in luce
il sensus, ovvero il principio giuridico racchiuso nel testo. Limpulso creativo risulta
accentuato anche e soprattutto perch la cultura giuridica tende a liberarsi della soggezione
alla romanit imperiale. Il rapporto tra diritto romano e iura propria viene ribaltato, in
modo tale che al primo viene attribuito un carattere semplicemente sussidiario.
A dimostrazione di quanto detto, il centro di principale fioritura del commento infatti la
Francia, caratterizzata da un ordinamento giuridico con vaste aree di prevalenza del diritto
consuetudinario sul diritto romano, e conseguente maggiore indipendenza dei giuristi.
gli umanisti, che, contrapposti ai commentatori, sono caratterizzati da un diverso approccio
allo studio del diritto romano. Il loro obbiettivo quello di restituire al diritto romano la sua
portata autentica e il suo senso originale, sia contenutistico che formale. Limportanza di
tale scuola sta nellaver anticipato lidea della codificazione: dato che il Corpus iuris era
cos incrostato di glosse e di interpolazioni che era ormai impensabile il recupero del testo
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Nel campo della giurisprudenza fa eccezione la Francia che, al contrario, crea il vero diritto comune
proprio attraverso la giurisprudenza dei suoi Parlaments, che partecipano al governo del Regno e
che, ricorrendo al concetto di equit, possono temperare il diritto romano.
Premesse storiche alla codificazione.
Come detto, neppure il diritto romano riesce a sopperire al problema della molteplicit delle fonti.
Tale diritto, infatti, riesce ad affermarsi soltanto laddove non arrivi la giurisprudenza, ovvero a
livello nazionale. A livello locale, invece, continuano ad avere la meglio le consuetudini, che danno
vita ad un particolarismo giuridico che genera confusione e contraddittoriet delle norme.
La stessa Francia, pur essendo il simbolo dello Stato moderno, vive una situazione di estremo
particolarismo giuridico, sia perch i paesi del nord sono maggiormente fedeli al diritto
consuetudinario, mentre quelli del sud al diritto romano, sia perch il diritto diverso a seconda
dellordine cui si applica (es. un borghesia si sposa secondo il diritto canonico, conclude contratti
secondo il diritto romano e segue le consuetudini per quanto riguarda il regime matrimoniale).
Emblematica la situazione in cui versa il diritto penale, dove vi assoluta mancanza di principi
chiari e la pena varia a seconda di chi sia il colpevole, di quale sia il bene danneggiato o di chi sia la
vittima del reato. Una tale situazione di incertezza, per quanto difesa dai valori dellancien regime,
era fortemente contrastata dalla nascente classe borghese, bisognosa della certezza del diritto.
Crisi della situazione politico-sociale del medioevo.
Nel XVII secolo emerge uno Stato assoluto che tende a livellare i particolarismi e a mostrarsi
insofferente nei confronti degli organismi autonomi e della molteplicit delle fonti giuridiche.
Il sovrano, in particolar modo quello francese, vuole raggiungere la razionalizzazione del sistema
giuridico e per farlo deve necessariamente potenziare non solo lapparato legislativo, ma anche il
controllo dellamministrazione della giustizia. Proprio a tale scopo, in Francia vengono pubblicate
le famose ordinanze di Luigi XIV, volte a riorganizzare le fonti e, in nome della certezza del diritto,
a togliere potere ai giuristi. La Francia, in questo modo, si svincola da quelle che erano le sue
prospettive medioevali e inverte completamente la rotta:
si tende a limitare le autonomie e il potere dei nobili.
si tende a costruire uno Stato centralizzato, che abbia una burocrazia ed uneconomia
nazionale ed un unico corpo di leggi.
si critica lidea che il diritto romano possa essere eterno e, al contrario, si esalta la creazione
di un nuovo diritto che si imponga a livello nazionale.
In questo contesto si afferma la scuola del diritto naturale, ovvero il giusnaturalismo, che vede il
diritto come una norma umana, sganciata da ogni presupposto oggettivo. Tale movimento, fondato
principalmente sul concetto del soggettivismo, porta avanti gli ideali di laicit del diritto, di
limitatezza del potere sovrano e di funzione garantista dello Stato.
In definitiva si arriva in tempo breve alla codificazione grazie non solo al movimento rivoluzionario
del 1789, ma anche al movimento giusnaturalista, alla dottrina della separazione dei poteri, alla fede
nel razionalismo, al principio liberalistico ed a quello nazionalistico, che, in particolare, vede nel
sistema giuridico lespressione di idee nazionali e dellunit della cultura nazionale.
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una scelta favorevole a regole di ampio respiro, a carattere non casistico, non frammentario e
non provvisorio.
una matura elaborazione di queste regole ad opera della dottrina.
Stile e struttura.
Il Code civil redatto in uno stile semplice ed elegante, in teoria per poter essere compreso anche
dal non giurista, elemento questo che ha fortemente contribuito alla sua ampia circolazione. Lo stile
utilizzato influenza anche il modo in cui la norma formulata: essa si colloca a met tra i principi
generali e le regole casistiche.
Per quanto riguarda la struttura il Codice si compone di 2281 articoli, distribuiti in:
titolo introduttivo, le cui norme principali sono:
o art. 4, che dispone il divieto di non liquet (divieto di non giudicare). Il giudice infatti
deve sapersi muovere nelle regole poste dal legislatore, e deve sempre decidere la
controversia.
o art. 5, che, vietando al giudice di sostituirsi al legislatore, vieta anche di risolvere le
controversie sulla base di decisioni precedenti. Tale articolo, quindi, pone il principio
che le sentenze del giudice non possono avere effetti al di l dei casi in cui sono rese.
1. primo libro, dedicato alle persone, in cui si segnala in particolare lart. 8, secondo il quale il
titolare dei diritti civili tout franais, elemento questo che sottolinea il forte carattere
nazionale della codificazione. Laltra importante riflessione contenuta nel primo libro
quella relativa alla centralit dellindividuo: fra questo e lo Stato non risulta esserci pi
posto per gruppi intermedi, eccezion fatta per la famiglia.
2. secondo libro, che ruota intorno al dogma della propriet, il valore cardine della nascente
classe borghese vittoriosa sullancien regime.
3. terzo libro, che contiene la disciplina assai poco omogenea di istituiti che sarebbero
collegabili dal fatto di essere diversi modi di acquisto della propriet. I pilastri del terzo libro
sono il dogma della libert contrattuale e i cinque articoli relativi alla responsabilit da atto
illecito.
Processo di adeguamento del Codice.
Il Code civil, presenta come larchetipo dei codici borghesi del XIX secolo, riflette la struttura
economica e sociale del suo tempo (es. manca una disciplina del rapporto di lavoro, il diritto di
famiglia ruota intorno alla figura del padre/marito). Come pu dunque sopravvivere un codice
entrato in vigore due secoli fa?
Partendo dal presupposto che il Code civil costituisce un monumento della cultura giuridica
francese, qualche tentativo di riforma stato fatto, ma sempre fallito. Molti, invece, sono stati gli
interventi adeguatori, che hanno permesso al codice di rimanere, almeno in parte, al passo con i
tempi. Tali interventi sono stati operati:
dal legislatore, che intervenuto in particolare sul diritto di famiglia, riformato per
rispondere alle esigenze prospettate dal nuovo ruolo della donna, e sul diritto dei contratti,
limitato fortemente nella sua autonomia.
dalla giurisprudenza, che ha contribuito ad adeguare le norme del Code civil alle nuove
esigenze attraverso uninterpretazione evolutiva favorita dal particolare livello semantico di
alcune disposizioni del codice, come quelle relative alla disciplina dellillecito civile. Le
norme sulla responsabilit extracontrattuale hanno subito solo modifiche insignificanti,
tuttavia, sebbene la facciata del codice sia rimasta quella che era, la prassi ha operato in
modo profondamente diverso relativamente alla disciplina della responsabilit. Sullesempio
della cultura del common law, troviamo dunque una giurisprudenza <<creativa>>, che,
sfruttando gli spazi lasciati aperti dal legislatore, ha superato il criterio tradizionale della
colpa.
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dalla dottrina, che ha contribuito in maniera crescente alladeguamento del codice. Nei primi
decenni successivi alla sua entrata in vigore, la dottrina visse un periodo poco fertile,
dominato dalla scuola dellexgse, in cui si limit ad effettuare, appunto, unesegesi
grammaticale e logica del testo legislativo e ad ignorare le decisioni giudiziarie. Nonostante
i dettami di questa scuola, tuttavia, la realt era diversa, e dunque i giudici e la dottrina
dovevano comunque provvedere a colmare le lacune che, a prescindere da quanto veniva
dichiarato, erano presenti. Verso la fine del XIX, infine, il quadro mut: lesegesi non era
pi in grado di fornire ai giudici gli strumenti sufficienti a far evolvere il Code, e dunque si
svilupp una nuova scuola, quella della libera ricerca scientifica, che favoriva
uninterpretazione che tenesse conto delle esigenze di una societ in continua
trasformazione.
La diffusione del modello del Code civil.
Cos come accadde per il diritto romano, anche il Code civil, pur avendo inizialmente conosciuto
una diffusione ratione auctoritatis, deve la sua diffusione allauctoritatis ratione. Esempi di tale
diffusione sono:
il Belgio, che, pur con modifiche e differenti interpretazioni, ha mantenuto il modello
francese anche dopo lindipendenza ottenuta nel 1830.
lOlanda, che ha visto laffermazione del modello francese fino alla approvazione del nuovo
codice civile.
lItalia.
la Spagna, che ha visto laffermazione del modello francese nonostante la forte imposizione
delle consuetudini locali, che in molteplici materie sovrastavano il codice.
il Portogallo, dove il modello francese ha resistito fino al nuovo codice, principalmente di
matrice svizzera.
i paesi del centro e del sud America: i codici di Bolivia e Messico sono per larghi tratti mere
traduzioni del testo francese, mentre di quelli di Cile e Argentina, pur basandosi sul modello
francese, sono caratterizzati da una buona dose di originalit.
la Louisiana e il Quebec, dove, nonostante la forte influenza della common law, resiste
limpostazione francese, la cui portata, tuttavia, attualmente di difficile identificazione.
i paesi africani e asiatici colonizzati dalla Francia e lEgitto, nonostante non sia stato
dominato dalla Francia.
Codice civile prussiano del 1794: ALR (2).
Gli Stati tedeschi portano al fenomeno della codificazione un contributo perfettamente autonomo,
che non sfocia mai, come in Francia, nella rivoluzione. La prima esperienza codicistica, denominata
ALR, quella prussiana del 1794 che si presenta nei suoi 17.000 articoli in maniera molto
differente dal Code civil: il codice prussiano, infatti, si segnala come il prodotto pi genuino del
diritto della ragione e, cercando di prendere in esame tutte le fattispecie possibili, pretende di
disciplinare non solo la materia civilistica del diritto privato, ma anche il diritto costituzionale ed
ecclesiastico.
Correvano ancora i primi anni del XVIII secolo quando Federico II tent di dare vita ad un progetto
di codificazione che dovette poi abbandonare forzosamente a causa dello scoppio della guerra dei
trentanni. Si deve cos attendere il 1780 perch il cancelliere Von Carmer dia inizio a quel progetto
di codice che, dopo quattordici anni di rielaborazioni, sfocer nellALR (1794), sotto lImperatore
Federico Guglielmo II. Il Codice civile prussiano, dominato dai principi di chiarezza e completezza,
pu essere definito come la traduzione prussiana del tardo assolutismo illuminato europeo. Tale
codice consta di tre parti: lIntroduzione, contenente norme generali di pi evidente matrice
giusnaturalista, la prima parte, relativa ai diritti reali, e la seconda parte, relativa alle associazioni.
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Viste la sua acritica fede nella ragione, la sua sfiducia nei confronti dellautoresponsabilit dei
cittadini, la sua visione ormai superata della realt, la fede nella possibilit di un diritto
perfettamente giusto, la presunzione di poter regolare tutti i possibili rapporti intersoggettivi e,
soprattutto, la sua accozzaglia disomogenea di materie, si discusso se sia veramente possibile
collocare lALR tra i codici ottocenteschi o se, invece, sia maggiormente corretto collocarlo fra le
raccolte di leggi del 700. Dobbiamo tuttavia constatare che la buona formulazione, il buon
collegamento e la concisione lo avvicinano molto alle codificazioni moderne. Accanto a tutto
questo dobbiamo poi riconoscere il fatto che, nonostante tale opera sia di sicura ispirazione
giusnaturalista, sono ancora pesanti le incrostazioni feudali (es. il riconoscimento dei diritto a
seconda del ceto cui il soggetto appartiene).
Alla luce di quanto detto, comunque, evidente che il Codice prussiano ebbe uninfluenza molto
inferiore ai suoi meriti ed al suo valore intrinseco: lALR ebbe infatti vita breve, in quanto fu
sostituito dal BGB, e diffusione modesta, dato che al di fuori dei confini prussiani era costretto a
soccombere di fronte ai ben pi solidi modelli francese e austriaco.
Codice civile austriaco del 1811: ABGB (3).
Anche in Austria la codificazione trova le sue origini nel giusnaturalismo razionalista dei sovrani
illuminati. La prima commissione venne incaricata da Maria Teresa dAustria, che impart lordine
di tener conto sia del diritto romano che del diritto della ragione, in modo tale da unificare il
soggetto del diritto. Nacque cos, dopo un primo rifiuto della stessa Maria Teresa e il susseguente
incarico di una nuova commissione, il primo progetto, detto Codice Giuseppino. A questo, nel
1796, fece seguito il Codice di Von Martini che dapprima fu promulgato in via sperimentale in
Galizia. Forte dei risultati ottenuti durante la sperimentazione, una commissione finale dette vita nel
giugno del 1811, dopo ben tre riesaminazioni, al <<Codice civile generale per i territori ereditari di
lingua tedesca>>.
Si tratta di un codice ovviamente diverso da quello francese, ma ad esso molto legato dal principio
di statalismo e dalla vocazione liberale, nonch dallideologia garantista, esposta a partire dal
Preambolo, dove lo stesso Imperatore Francesco I impone il rispetto del nuovo testo. Possiamo poi
riconoscere una marcata matrice kantiana, in particolar modo dove si afferma luguaglianza dei
cittadini tra di loro e nei confronti dello Stato.
Quattro sono i riferimenti che possiamo fare per evidenziare il richiamo al giusnaturalismo:
per colmare le lacune legislative, dopo lanalogia, il codice consente il ricorso ai principi del
diritto naturale.
il legislatore ha voluto categoricamente escludere la consuetudine dalle fonti del diritto.
il legislatore riconosce alluomo una serie di diritti innati.
il legislatore attribuisce un rilievo assoluto al diritto di propriet.
LABGB suddiviso in tre parti, anticipate da unIntroduzione, la prima dedicata al Diritto delle
persone, la seconda ai Diritti sulle cose e la terza alle Disposizioni comuni (es. la Costituzione, la
modificazione e lestinzione dei diritti e degli obblighi).
tuttavia doveroso ricordare che il codice austriaco dimostra uno stridente contrasto con la realt
sociale austriaca del 1811:
nonostante venga riconosciuta la libert della persona come diritto innato, fino al 1848
persiste la servit della gleba.
nonostante venga stabilito il principio per cui i rapporti tra proprietari terrieri sono regolati
dalle disposizioni di legge, sono ancora riscontrabili molti privilegi feudali.
Sebbene londata rivoluzionaria del 1848 intervenga per sedare queste contraddizioni, essa causa
anche una serie di passi indietro, specialmente in materia familiare, dove il matrimonio dei cattolici
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torna sotto al regime del diritto canonico e le relative controversie ai tribunali ecclesiastici, e in
materia di istruzione, che viene sottomessa al controllo ecclesiastico.
Linfluenza di questo Codice allestero veramente minima e si limita al Centro Europa, ai Balcani
ed al Lombardo Veneto, dove resta in vigore fino allunit dItalia.
Codice civile tedesco del 1900: BGB (4).
La Germania, anche allindomani del Congresso di Vienna, conserva ancora le sue caratteristiche
medievali che ostacolano la rielaborazione delle consuetudini e, di conseguenza, la graduale
costruzione di un diritto privato tedesco:
il potere imperiale, ancora debole, comporta che la Germania sia ancora divisa in 39 stati
sovrani.
il diritto romano costituisce in molti Stati una delle fonti principali.
non esiste una giustizia regia forte, dato la mancanza di una corte superiore con poteri
effettivi e penetranti.
La funzione unificante, dunque, riscontrabile nella sola dottrina, spinta dallideale dellunit
culturale giuridica tedesca. Non a caso infatti, la scienza giuridica, svolge un ruolo di primaria
importanza, preparando ed anticipando la codificazione tedesca.
Scuola storica e Pandettistica.
Secondo la nuova idea romantica, il vero diritto non il prodotto di una legislazione nazionale
(nozione illuministica), ma il diritto consuetudinario, i cui portatori il popolo e, come suoi
rappresentanti, i giuristi.
Questa la radice della Scuola storica, il cui fondatore, Savigny, in polemica con Thibaut,
sosteneva che il diritto non potesse essere cristallizzato nelle formule di un codice, data la sua
natura fortemente mutevole, prodotta dal Volksgeist, ovvero dallo spirito del popolo. Oltre alle
consuetudini, per la Scuola storica assumeva unimportanza fondamentale il diritto romano, in
particolare quello di fonte giustinianea. Tale diritto era visto come espressione di un mondo
spirituale e concettuale superiore, suscettibile di essere adottato come modello vigente.
Lo sforzo di elaborare un ordine fu compiuto soprattutto dai successori di Savigny, ossia, ad
esempio, da Puchta e da Windscheid, esponenti della nuova Scuola Pandettistica, che aveva come
unico obiettivo <<lelaborazione sistematica e dogmatica del materiale giuridico>>. Il giurista
tedesco, essendo tenuto non tanto a creare regole giuridiche, quanto piuttosto a predisporre gli
strumenti di conoscenza del diritto, seguiva un metodo:
concettuale: identificazione dellelemento concettuale costitutivo, in presenza del quale le
ipotesi da considerarsi rientrano nella categoria oggetto di definizione e viceversa.
dogmatico: i concetti definiti non ammettono eccezioni ma solo dogmi.
sistematico: in presenza di pi definizioni, la pi corretta quella che si armonizza bene con
le altre del sistema (principio della coerenza).
Il giurista tedesco, dunque, muovendo dal Corpus iuris civilis lacunoso ed oscuro, razionalizza ed
esplica i concetti in esso contenuti e ne deduce le regole pratiche, esprimendosi in un linguaggio
scientifico e ricco di neologismi.
Processo di codificazione.
Lunificazione politica nel Reich del 1870 costituisce il presupposto politico che conduce la
Germania alla codificazione. Dopo un lungo lavoro progettuale di due successive commissioni il
Codice civile tedesco fu promulgato nel 1896, entrando poi in vigore il 1 gennaio del 1900.
Il BGB, composto da 2385 articoli, si suddivide in cinque libri:
1. la Parte generale contiene i caratteri concettuali comuni dei rapporti giuridici, secondo il
principio per cui le norme comuni a tutte le relazioni giuridiche devono essere fissate una
14
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2.
3.
4.
5.
lespansione dellideale secondo cui il diritto non pu che essere un mezzo di salvaguardia,
di garanzia e di sviluppo della comunit razziale del popolo.
la nuova teoria delle fonti del diritto che, mentre da un lato rifiuta la preminenza della legge,
dallaltro riconosce nel Fuhrer quel soggetto che proclama il diritto nascente dalla nuova
<<fonte primaria>>, costituita dalla razza e dallappartenenza al popolo tedesco.
le leggi razziali di Norimberga del 1935, che furono il vero manifesto normativo del
movimento nazista.
la giurisprudenza che, nonostante una latente opposizione, tende ad un atteggiamento di
compromesso con il regime e comincia ad interpretare le clausole generali in chiave
fortemente nazionalsocialista.
La Costituzione del 1949 costituisce uno dei principali motivi ispiratori della riforma del diritto
tedesco. Due elementi assumono unimportanza preminente:
lintervento del legislatore, caratterizzato da una forte apertura sociale e da uno spirito
egualitario, liberale e umanitario.
Unimportante riforma del 2002 ha sostanzialmente riscritto per intero il libro II,
concernente la materia delle obbligazioni, in modo da tale da dare luce ad un tessuto
normativo maggiormente adeguato ai tempi.
il ruolo determinante assunto dalla Corte costituzionale federale che, garantendo il rispetto
dei principi fondamentali della Costituzione e dei diritti dellindividuo, contribuisce non
poco al ringiovanimento dellimpianto giuridico tedesco.
Diffusione del modello del BGB.
La diffusione del BGB stata modesta e limitata nel tempo, eccezion fatta per la pesante influenza
che il testo giuridico tedesco ha avuto in Grecia. Questo non deve certo sembrarci strano, dato che
durante tutta la dominazione bizantina il diritto praticato in Grecia stato quello romanico
bizantino. Lattuale codice civile greco, quindi, data la sua evoluzione storica, la sua sistematicit e
il suo contenuto, pu essere senza dubbio considerato come appartenente ai sistemi germanici.
Codice civile svizzero del 1912: ZGB (5).
Nel XVIII secolo il diritto elvetico consisteva essenzialmente nelle consuetudini di origine
germanica che gli venivano dallessere stato nellorbita del Sacro Romano Impero. Quando con le
conquiste di Napoleone venne a formarsi uno stato unitario, cominci a prospettarsi lipotesi di un
diritto privato unitario, tuttavia, in seguito al Congresso di Vienna, si cre un sistema federale in cui
ciascun cantone manteneva la propria indipendenza e autonomia.
Lideale illuministico della codificazione, tuttavia, aveva ormai preso piede e, a prescindere dalle
divisioni politiche, i cantoni svizzeri decisero di introdurre un proprio codice civile. Sorsero per
delle divisioni circa il modello da seguire:
nella zona meridionale ed occidentale fu seguito il Code civil.
nella zona centrale fu seguito il modello austriaco.
nel cantone di Zurigo, tra il 1853 e il 1855, fu promulgato un codice redatto da giuristi locali
formati presso la Scuola storica di Savigny.
Codificazione svizzera.
Per quanto la Svizzera tenesse al suo isolamento, intorno alla met del XIX secolo si cominci ad
avvertire lesigenza di rendere unitario il sistema, al fine di risolvere il problema della
frammentariet del diritto, elemento grave in unepoca di grandi trasformazioni economiche e
sociali. Il cammino verso un codice unitario si svolse attraverso alcune tappe importanti:
nel 1848 la Confederazione raggiunse lintegrazione nazionale.
nel 1874 entr in vigore la costituzione federale, con la quale si ampliavano i poteri centrali.
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nel 1881 entr in vigore una codificazione unitaria del diritto delle obbligazioni.
nel 1898 una modifica costituzionale estese la potest legislativa della Federazione a tutto il
diritto civile.
Il protagonista assoluto della codificazione svizzera fu Huber, la cui personalit domin tutto il
lavoro di preparazione e di redazione. Huber, in seguito ad una ricognizione del diritto civile dei
vari cantoni, nel 1894 fu incaricato di preparare un progetto che 1900, era gi pronto per essere
sottoposto ad una valutazione. Tale progetto, lo ZGB, fu approvato ed entr in vigore nel 1912.
Struttura e caratteristiche del ZGB.
Lo ZGB, dal momento che rifiuta il modello romanistico ed eccessivamente dotto del BGB, utilizza
uno stile che tende a seguire la lingua comune, ad evitare luso eccessivo di termini tecnici e a non
ricorrere troppo spesso ai rinvii tra i vari articoli. Tale Codice, oltre che da una breve introduzione
di dieci paragrafi, composto da quattro libri (diritto delle persone, diritto di famiglia, diritto delle
successioni, diritti reali), a cui si aggiunge un quinto, ovvero lOR, il diritto delle obbligazioni.
Tra le caratteristiche dello ZGB spicca la <<deliberata incompletezza>>, in quanto si presuppone
che spetti al giudice elaborare la regola da applicare, seguendo comunque le linee tracciate dal
codice. Anche lo ZGB, come il BGB, fa leva su clausole generali, ma in questo caso il legislatore
attribuisce espressamente un ruolo centrale alla giurisprudenza, che chiamata a svolgere una
decisiva funzione di integrazione del diritto codicistico, ponendo laccento sul carattere popolare
del diritto svizzero: evidente una nuova impostazione antidogmatica e antipositivista del rapporto
tra giudice e legislatore. Il fatto, tuttavia, che tale impostazione non sia stata utilizzata di frequente
mostra sia lirresistibile declino del diritto consuetudinario, sia la propensione dei giudici di civil
law ad integrare le lacune mediante lanalogia e linterpretazione estensiva, piuttosto che mediante a
libera ricerca della soluzione pi adatta.
Successo e diffusione dello ZGB.
Occorre ricordare due dei vari giudizi positivi che sono stati dati allo ZGB:
per Zweigert e Kotz il successo dello ZGB e la sua ampia diffusione sono attribuibili a
molteplici fattori: la modernit delle soluzioni adottare, lequilibrio tra il difficile
concettualismo del BGB e lapparente chiarezza del Code civil e il riconoscimento del
potere creativo della giurisprudenza.
Tali caratteristiche portano i due autori ad auspicare che lo ZGB possa essere preso a
modello per un futuro codice europeo di diritto privato.
per Wieacker la codificazione svizzera ha il merito di essersi imposta pi del BGB
allattenzione degli stati desiderosi di riforme. Tale successo misurabile dal fatto che tutti
gli ordinamenti nei quali si proceduto a codificare dopo lentrata in vigore dello ZGB ne
hanno tenuto conto.
Un esempio, al riguardo, dato dalla Turchia, che si rivolta al modello svizzero quando ha
voluto adottare un codice per modernizzare il proprio diritto durante la rivoluzione culturale
guidata da Ataturk. Il Codice civile turco del 1926, ricalcando lo ZGB, ha portato alla
laicizzazione del diritto della Turchia.
Codificazioni italiane (6).
Codice del 1865.
Dopo la Restaurazione, grossa parte degli Stati preunitari adottarono dei codici civili fortemente
ispirati al Code civil, eccezion fatta per il Lombardo Veneto, a cui venne esteso lABGB, e per lo
Stato Pontificio e la Toscana, in cui continuava a vigere il diritto comune. Si tratta di codici
tuttaltro che originali, che per nascevano in conseguenza del bisogno di univocit del diritto e
dellapprezzamento verso lideale del Code Napoleon.
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Allunificazione politica doveva assolutamente seguire anche lunificazione legislativa, compito che
non fu molto difficile, in quanto la disciplina giuridica era allepoca pressoch omogenea in tutto il
Paese e il Code civil rappresentava un valido esempio cui ispirarsi, da un lato, per la sua origine
romanistica e, dallaltro, in quanto riflesso della condizione economica e sociale della nostra
penisola, dove la borghesia cominciava a farsi prepotentemente largo. Lunificazione italiana,
inoltre, era stata possibile proprio grazie allaiuto dei francesi contro i nemici austriaci, il cui codice
di conseguenza, nonostante il suo valore intrinseco, era visto con diffidenza.
Il Codice civile del 1865, che per larghi tratti si presenta come una mera traduzione del Code Civil,
presenta come fulcro centrale il concetto dellindividualismo. I divieti e gli obblighi che sono
stabiliti nel codice, infatti, non sono volti a soddisfare interessi collettivi, quanto piuttosto a
consentire che la libert delluno coesista con quella dellaltro.
A prescindere da tutto, comunque, appare doveroso sottolineare alcune caratteristiche del nostro
codice che concorrono a differenziarlo dal testo francese:
si fa espressamente riferimento alla possibilit di colmare le lacune attraverso lanalogia ed i
principi generali, mentre nel Code Napoleon si tace completamente largomento.
si apre la possibilit di attribuire personalit giuridica anche agli enti morali.
si amplia lesercizio dei diritti civili anche allo straniero, senza condizioni di reciprocit.
si stabilisce lindissolubilit del matrimonio.
Per quanto concerne la struttura, il Codice civile viene suddiviso in tre libri:
il primo viene dedicato alle persone.
il secondo viene dedicato ai beni, alla propriet ed alle sue modificazioni.
il terzo viene dedicato ai modi di acquistare e di trasmettere la propriet e gli altri diritti sulle
cose.
piuttosto comprensibile che non si faccia alcun riferimento al diritto del lavoro, dato che questo,
in unItalia in cui la rivoluzione industriale ancora agli albori (1865), non appare meritevole di
unapposita normativa
Codice del 1942.
Il Codice del 1865, pur presentando tutte le caratteristiche di un codice astratto e quindi predisposto
alla longevit, non riesce a sopravvivere alla trasformazione economica e politica che investe
lItalia unificata negli ultimi anni del XIX secolo. Se in risposta alle nuove necessit economiche
del Paese qualcosa riesce a fare il codice di commercio del 1882, grossi problemi persistono invece
sul piano sociale. Questo il motivo per cui nel 1923 il Governo delega una commissione per la
risistemazione dei primi tre libri del codice e parallelamente una commissione mista italo francese
si propone di realizzare una legislazione uniforme per i due paesi in materia di obbligazioni e
contratti, senza peraltro ottenere alcun tipo di risultato.
I primi due libri del Codice, rispettivamente <<della Persona e della Famiglia>> e <<delle
Successioni>> furono promulgati nel 1939, mettendo in evidenza unimpostazione tradizionalista
dellistituto familiare, con una larga possibilit di intervento dello Stato sia sotto il profilo
patrimoniale che sotto quello dei rapporti personali, e una impostazione altrettanto tradizionalista
della materia successoria, con la riscoperta di anacronistici istituti.
I giuristi che misero a punto il nuovo testo civilistico furono a tal punto accorti che, facendo leva
sulla loro esperienza e sulla loro cultura, riuscirono a conservare quella neutralit che ha permesso
al codice stesso di salvarsi nel post regime con un lavoro non troppo complesso di disincrostazione
degli istituti marcatamente fascisti. Tanto pi che il vero manifesto fascista risult essere la Carta
del Lavoro, unenfatica ma vuota petizione di principio, che i giuristi si sono rifiutati di codificare.
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La maggiore innovazione del nuovo codice civile rappresentata dallunificazione del diritto
privato, che ha permesso di estendere in maniera soddisfacente a tutti i rapporti le regole che fin a
quel momento erano esclusive del commercio.
Alla sua promulgazione il Codice si presenta, oltre che con i gi citati due libri, con quelli:
<<delle obbligazioni>>, il quarto e pi ampio libro, dedicato al rapporto obbligatorio
generale ed alle fonti di obbligazione.
<<del lavoro>>, il quinto e pi innovativo fra i libri del codice, ma anche quello
maggiormente colpito dallimpostazione del regime.
<<della propriet>>, il terzo libro, che, a livello concettuale, risulta essere il pi distante dal
Code Civil: dato che la propriet ormai percepita in funzione della persecuzione di un
interesse pubblico e non pi come un diritto assoluto, si elencano i limiti del proprietario e i
suoi obblighi.
<<della tutela dei diritti>>.
Concludendo quindi, possiamo sostenere che il Codice civile del 1942 non rappresenti affatto una
svolta epocale in qualche modo paragonabile a quella del codice napoleonico. Il nostro codice,
infatti, nasce in un periodo in cui le vecchie idee sono ormai superate e quelle nuove non sono
ancora mature per essere codificate, nonch allalba di una fase storica in cui le trasformazioni
economiche e sociali sono troppo rapide per tramutarsi continuamente in modificazioni di un testo
chiuso come quello di cui trattiamo. Fin dalla sua nascita, quindi, il codice ha dovuto fare i conti
con quel processo irreversibile di decodificazione che vede come suoi fattori principali la
Costituzione del 1948 (1), la giurisprudenza (2) e la legislazione speciale (3).
lo stesso codice del 1942 ad attribuire un ampio rilievo alla legislazione speciale (3), che non si
pu pi considerare come meramente esplicativa del Codice, quanto piuttosto come portatrice di
autonomi principi regolatori. Lentrata in vigore della Costituzione (1) ha poi portato nuova linfa
alla legislazione speciale, in quanto le ha attribuito il potere di intervenire per dare effettivit a
grosse parti del testo costituzionale, che nel codice non trovavano spazio.
Un altro ruolo fondamentale stato svolto dalla giurisprudenza (2) ed in particolare dalla Corte
costituzionale. Esempi lampanti al riguardo sono:
il riconoscimento del danno biologico, che supera una concezione essenzialmente
patrimonialistica del diritto privato.
il riconoscimento del danno esistenziale, che estende linvocazione del danno a situazioni
non solo a contenuto non patrimoniale, ma anche prive di contenuto medicalmente rilevante.
il riconoscimento della risarcibilit dei danni che hanno leso interessi legittimi, con la
conseguente eliminazione dellimmunit della pubblica istruzione.
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Costituzioni (1).
I paesi appartenenti alla tradizione di civil law presentano tutti, al vertice della gerarchia,
costituzioni scritte alle cui disposizioni si riconosce un prestigio particolare, che si riflette nelle
previsioni di speciali procedure di revisione e di controllo di legittimit. Tali costituzioni diventano
il punto di riferimento dellordinamento, al quale devono ispirarsi legislatori, giudici,
amministratori e cittadini.
Occorre considerare alcune osservazioni di carattere generale svolte a proposito della relativit di
qualsiasi considerazione degli ordinamenti giuridici:
nonostante la presenza di una costituzione scritta sia un tratto caratteristico degli
ordinamenti contemporanei di civil law, non si pu affermare che tali documenti manchino
nei paesi di common law (es. Stati Uniti).
nonostante il diritto privato tedesco appartenga inevitabilmente al sistema germanico, il suo
diritto costituzionale pu far parte di un altro sistema, formato Stati Uniti, Italia, Spagna,
Austria e, appunto, Germania, in considerazione del fatto che in questi ordinamenti
previsto un controllo di costituzionalit delle leggi che, invece, manca in Francia, paese
appartenente alla cultura del civil law.
La presenza di un controllo di legittimit delle leggi, ossia di un sistema attraverso cui viene
giudicata la conformit ai principi costituzionali delle leggi ordinarie, rappresenta un elemento
caratterizzante di un ordinamento.
Tradizionalmente si individuano due grandi modelli di controllo giudiziario di costituzionalit, che
si sono poi imposti in numerosi paesi europei ed extraeuropei:
il sistema diffuso, detto <<americano>>, dove il potere di controllo spetta a tutti gli organi
giudiziari ordinari che lo esercitano incidentalmente, ossia in occasione della decisione di
una controversia concreta. Il giudice, quindi, disapplica le leggi che ritiene in contrasto con
la costituzione e tale decisione, tranne che in casi particolari, ha efficacia inter partes.
il sistema accentrato, detto <<austriaco>>, dove il potere di controllo attribuito ad un solo
organo giudiziario appositamente istituito. Tale controllo di costituzionalit viene esercitato
in via principale sulla base della richiesta di organi politici e dunque, non essendo connesso
con una controversia concreta, ha efficacia erga omnes ed ex nunc.
Sono molte, tuttavia, le varianti dei sistemi diffuso ed accentrato, le cui particolarit possono
riguardare sia la composizione della corte, sia le sue competenze e il tipo di atti sottoposto al suo
controllo, sia i soggetti legittimati a presentare la questione di costituzionalit, sia lefficacia della
pronuncia del giudice costituzionale (es. per lItalia si parlato di un sistema ibrido).
Se si vuole completare la prospettiva comparatistica e considerare anche un controllo di carattere
tendenzialmente politico, necessario fare riferimento al caso francese. Sebbene, come detto, in
Francia non sia contemplato un controllo propriamente giudiziario di costituzionalit delle leggi, la
costituzione della V Repubblica (1958) ha affidato al Conseil constitutionnel un potere ad esso
assimilabile. Le differenze sono evidenti dato che tale controllo di costituzionalit, soltanto
preventivo, non pu sindacare una volta che la legge entrata in vigore, tuttavia, a partire dagli anni
70, il potere del Conseil stato ulteriormente ampliato, in quanto tale organo venuto a proporsi
anche come garante dei diritti fondamentali. Lelemento centrale di questa trasformazione sta nel
fatto che il controllo di costituzionalit ha cominciato a comprendere anche altri testi normativi,
cosa che ha permesso al Conseil di superare il ruolo marginale che gli era stato originariamente
riconosciuto.
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Organizzazione giudiziaria.
Il modello ispiratore dellorganizzazione giudiziaria dei paesi di civil law sicuramente quello della
Francia rivoluzionaria, che diresse il suo astio in particolar modo nei confronti di:
Parlements, che, di fatto, avevano anche potere legislativo.
giudici professionisti, che furono successivamente sostituiti da giudici elettivi.
interpretazione giurisprudenziale della legge, per contrastare la quale fu istituito il Tribunal
de cassation, che aveva il compito di vigilare sulle corti e sul loro rispetto delle leggi.
Passata la ventata rivoluzionaria, il modello si consolida e assumere lassetto al quale tuttora si
ispira con la legge dellordinamento giudiziario promulgata da Napoleone nel 1810. Tale assetto
prevede i seguenti elementi:
il sistema delle corti di norma articolato su tre gradi:
o prima istanza, articolata a sua volta su due livelli.
o appello, radicato a tal punto che, nonostante le costituzioni moderne non ne facciano
alcun riferimento, considerato una componente fondamentale del giusto processo.
o la corte suprema, che si atteggia come cassazione o come revisione delle sentenze gi
emesse dai primi due gradi.
Nei paesi di civil law, queste corti di ultima istanza difettano di strumenti efficaci di
selezione dei ricorsi, caratteristici invece delle omologhe corti di common law, che
riescono cos ad evitare lintasarsi dei loro tribunali.
il sistema delle giurisdizioni presenta una rilevante pluralit: a fianco dei tribunali ordinari
figurano uno o pi sistemi di giustizia <<specializzata>> e, come detto, un sistema di
giustizia costituzionale (es. le corti tributarie, le corti del lavoro e le corti sociali in
Germania).
i giudici sono professionisti reclutati attraverso una selezione burocratica, dotati di forti
garanzie e a tal punto indipendenti da avere veri e propri organi di autogoverno.
le sentenze sono caratterizzate dallesistenza di una motivazione e dallimpersonalit della
sentenza, nella quale, infatti, non devono emergere le opinioni concorrenti o dissenzienti dei
singoli giudici.
Ruolo della giurisprudenza nel sistema delle fonti.
La codificazione, segnando il passaggio dal diritto alla legge, definisce il ruolo del giudice come di
quello di operatore di un meccanismo progettato dal legislatore. La giurisprudenza, in questo
contesto, non rappresenta una fonte del diritto, dato che le sentenze non hanno efficacia se non nei
casi che decidono.
In realt, che la giurisprudenza sia funzione non soltanto applicativa ma anche creatrice del diritto
rappresenta ormai un convincimento diffuso, tale da poterlo considerare come un dato di cultura
giuridica ormai acquisito. Il ruolo creativo della giurisprudenza di grande importanza in
particolare nei periodi di stabilit della societ e del diritto, in cui pu essere sufficiente
loccasionalit degli interventi del giudice per colmare le lacune del diritto scritto. Sia i sistemi di
civil law sia quelli di common law concordano, tuttavia, nella diffidenza verso uneccessiva attivit
creatrice da parte di soggetti, i giudici, privi di legittimazione democratica.
Vi sono situazioni in cui forte la tentazione di parlare di dottrina del precedente anche nella civil
law. I giudici, infatti, anche per pigrizia mentale, tendono a seguire i loro predecessori e i valori
della certezza, della prevedibilit e delluguaglianza richiedono che casi simili siano decisi allo
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stesso modo. Si capisce, quindi, come la giurisprudenza abbia unautorit fortemente persuasiva,
non poi cos lontana da quella delle corti di common law.
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Dario Paci Sistemi giuridici comparati (prof. Simoni)
La struttura feudale introdotta dai sovrani normanni ricorda la figura della piramide, al cui vertice
troviamo la persona del Re. Ai suoi piedi, invece, sono posti i Lords, legati al Sovrano sia per
quanto riguarda il godimento dei fondi che per quanto riguarda il profilo politico-militare, e i Subtenants, legati ai Lords per il godimento dei fondi, ma al Re per il profilo politico-militare. In
questo modo il vertice della piramide riesce a controllare tutti i suoi vassalli e, evitando di incorrere
nella feudalizzazione delle funzioni pubbliche, non si separa dai sudditi.
Fin dallinizio notiamo una precoce mentalit burocratica, che si manifesta in tutta la sua forza con
la redazione del Domesday Book, un vero e proprio libro del catasto in cui non solo vengono censite
le propriet, ma viene determinata anche lappartenenza dei beni in funzione dellindividuazione
delle classi sociali. Tale censimento si manifest poi utilissimo a fini fiscali, giudiziari, di polizia,
militari ed amministrativi.
Se lintera struttura statale fondata su un forte accentramento, non da meno risulta
lamministrazione della giustizia. Come conseguenza della centralizzazione delle corti, infatti, si
forma un diritto comune che, pur nascendo come diritto regio, per motivi di sopravvivenza ben
presto si affranca dal sovrano medesimo. Tale politica centralizzatrice permette allInghilterra di
differenziarsi dal continente ottenendo, gi nei primi secoli del secondo millennio, un diritto
uniforme.
Corti regie di Westminster.
Lorigine della common law individuabile nella curia regis, una corte feudale con un forte
carattere di eccezionalit cui ricorrono i grandi vassalli. A tale corte si ricorre anche:
nei casi di violazione della pace del regno.
nei casi nei quali le corti locali non siano riuscite a rendere giustizia.
Con il passare degli anni, allinterno della curia regis si specializzano tre organismi, prima con il
carattere di commissioni della curia e poi con quello di vere e proprie corti, autonome detentrici
della funzione giurisdizionale:
Exchequer: si tratta di una sezione con compiti prevalentemente contabili, consistenti
nellamministrazione del tesoro reale e nella raccolta delle entrate.
Tale commissione titolare di una giurisdizione principalmente fiscale, ma in grado di
intervenire anche nei rapporti fra i privati, attraverso una serie di finzioni, qualora questo
comporti un tornaconto: infatti possibile che lerario tragga giovamento dalladempimento
di una obbligazione tra privati se il creditore risulta a sua volta debitore nei confronti del
Regno.
Court of common pleas: si tratta della corte che, essendo competente a conoscere le liti tra i
commoners, si occupa delle udienze comuni. Tale corte viene a costituire uno stabile organo
giudiziario in grado di svolgere unattivit processuale quantitativamente rilevante, ruolo
che la rende padrona dellelaborazione della maggior parte della materia civilistica.
Kings Bench: si tratta della Corte del Banco del Re che, essendo presieduta da lui stesso, lo
segue nelle sue peregrinazioni. Nonostante questo forte legame con il Re, tuttavia, tale corte
afferma ben presto la sua indipendenza.
Ha sede nel Westminster e estende la sua competenza ai casi in cui il re direttamente
coinvolto come organo sovrano:
o cause penali: la corte giudica dei reati definibili come reati di ordine pubblico,
ovvero contra pacem Domini Regis, coronam et dignitatem suam. In primo grado
opera nel tempo e nello spazio ove si trova, mentre in secondo grado titolare della
supervisione su tutti i tribunali penali.
o cause civili: la corte competente a decidere riguardo ai casi di trespass, ovvero di
illecita e violenta invasione nella sfera giuridica personale o patrimoniale di un
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Corti speciali.
Accanto alla giurisdizione ordinaria si vanno affermando anche importanti tribunali dotati di
giurisdizione speciale, che sviluppano un diritto di derivazione romano canonica:
corti ecclesiastiche: fu Guglielmo I che, in cambio del supporto datogli dalla Chiesa romana
durante la sua campagna militare, volle conferire piena esclusivit alla giurisdizione
ecclesiastica in materie quali quella matrimoniale, testamentaria ed eretica.
Nel corso del tempo, tuttavia, nonostante questa alleanza, non mancarono motivi di conflitto
tra le corti ecclesiastiche e il diritto inglese.
corti mercantili: corti fondate sulla lex mercatoria.
corti marittime: corti che applicano un diritto fondato in larga parte sullo ius gentium.
Giustizia itinerante.
Al declino delle corti locali contribuisce in maniera particolare listituzione della giustizia
itinerante: non si creano corti in provincia, ma vi si trasferisce direttamente la giurisdizione centrale.
La concreta eliminazione della giustizia locale ha per luogo solo con lassise del 1176, con la
quale viene sospesa lautorit delle giurisdizioni locali.
Sistema dei writs.
A partire dagli inizi del XII secolo, la Corte regia inizia gradualmente a sostituirsi alle varie corti
locali che, pur non venendo abolite, cadono in desuetudine. Le ragioni del successo delle corti reali,
che assorbono non solo la giustizia penale, ma anche quella civile, sono principalmente due:
le corti reali si servono di alcune finzioni giuridiche, come, ad esempio, il concetto di
violazione della pace del regno, per attrarre nella propria giurisdizione le cause pi varie.
le corti reali concedono <<in esclusiva>> rimedi pi efficaci, sconosciuti alle corti locali.
Le corti reali si mettono in concorrenza con le autorit locali e riescono a prevalere in quanto sono
in grado di offrire un prodotto migliore, ossia una giustizia pi efficace, sia sul piano sostanziale
(es. nuove forme di tutela, ovvero nuovi writs) sia su quello processuale (es. processo pi rapido e
razionale a cui prende parte anche la giuria).
La forte centralizzazione dellamministrazione del giustizia presso le corti regie ha avuto importanti
riflessi sulla formazione del diritto inglese, in quanto:
ha favorito lo sviluppo e lespansione della common law.
ha favorito la formazione di uno stato unitario.
ha ostacolato la penetrazione del diritto romano comune.
Lamministrazione centralizzata della giustizia ha tuttavia contribuito a creare un sistema
fortemente carente a livello locale, almeno fino allintroduzione delle county courts nel 1846.
Funzionamento del sistema dei writs.
Uno dei mezzi tecnici con cui opera la giustizia regia, talmente importante da permettere che essa si
intrometta nella giustizia locale, rappresentato dai writs.
Il writ (o breve) un ordine del sovrano, ovvero uno strumento autoritario volto a sottrarre la
trattazione di una causa alle corti locali. Presupposto al suo utilizzo, a meno che non si tratti di una
causa di diretto interesse della Corona, che la lite, precedentemente portata di fronte alle corti
locali, non abbia soddisfatto la parte. Tale writ risulta essere imprescindibile per la tutela del diritto
(<<remedies precede rights>>): lattore che intende adire la giustizia regia, infatti, deve per prima
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cosa procurarsi un writ adatto alla sua situazione. Tale writ costituisce il presupposto per lazione,
ma non assicura in nessun modo una pronuncia favorevole. Si comprende allora che, se si creano
nuovi writ per tutelare nuove situazioni, si ottiene laffermazione di nuovi diritti e la conseguente
espansione della common law.
Due sono le cause che hanno condotto allaffermazione del writ come strumento essenziale
dellesercizio del potere delle corti di common law:
(causa economica) il fatto che nei secoli XII e XIII la cancelleria vendeva i singoli writ agli
interessati, incassando notevoli proventi per il tesoro reale.
(causa politica) il fatto che la concessione di nuovi rimedi, nuovi writ, portava ad estendere
le competenze delle corti reali, e dunque anche il loro potere, a scapito delle corti signorili.
Il writ viene materialmente elaborato nella segreteria del cancelliere, al quale spetta anche il
compito di istituire preliminarmente il ricorso per cui si richiede la concessione del writ medesimo.
Il writ pu avere due destinatari:
lo sceriffo, ovvero il rappresentante locale dellautorit regia, a cui viene dato lordine di
eseguire un servizio.
il Lord titolare di una corte feudale, che viene invitato a rendere giustizia allattore. Se tale
giustizia non viene fatta la questione viene risolta presso le corti reali.
Linosservanza dellordine contenuto nel writ, essendo considerata unoffesa diretta al sovrano, pu
portare allimprigionamento del responsabile.
Esistono due tipi diversi di writ:
writ ordinari, consolidati nella prassi giudiziale e annotati in un apposito Registrum brevium.
Lattore che intende usufruire della giustizia regia e la cui pretesa sia tra quelle riconosciute
nel Registrum deve ottenere, dietro il pagamento di una somma di denaro, il writ idoneo a
tutelare la sua situazione.
writs straordinari, che, dato il loro carattere eccezionale, non sono elencati nel Registrum.
Tali writ sono ottenuti dai poveri per concessione gratuita o, al contrario, dietro pagamento
di un prezzo altissimo.
Il numero dei writ tende a divenire piuttosto alto, tuttavia, i writ fondamentali, ovvero quelli usati
pi frequentemente, sono poco numerosi. Laumento dei writ, e di conseguenza anche della
giurisdizione regia, rappresenta un elemento a cui i nobili si oppongono fortemente.
Crisi e superamento del sistema del writ.
Lopposizione dei baroni allaumento del potere regio si manifesta in due documenti fondamentali,
emanati nel corso del XIII secolo:
la Magna Charta (1215), il primo documento con cui i baroni riescono a porre un argine al
potere del re, disponendo, in particolare nelle clausole 60 e 61, che il diritto esistente
avrebbe vincolato allo stesso modo il re e i vassalli e che la violazione di tale principio da
parte del re avrebbe legittimato i baroni a sottrarsi al proprio dovere di lealt.
Oltre a questo elemento la Magna Charta introduce anche:
o il principio della tutela dei diritti di libert.
o il principio del due process, ovvero del giusto processo.
le Provisions of Oxford (1258), con le quali si intende sottrarre il governo del regno al re per
affidarlo ad un <<comitato riformatore>> dotato di ampi poteri di riforma.
Con tale documento, per quello che pi ci interessa, si produce la cristallizzazione del
sistema dei writ, in quanto viene negato al cancelliere il potere di emanare nuovi writ
straordinari o atipici se non in casi particolari. In questo modo, chiaramente, viene a
bloccarsi il meccanismo di sviluppo della common law, cosa che determina lentrata in crisi
del sistema della giustizia.
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Dario Paci Sistemi giuridici comparati (prof. Simoni)
Queste Previsions of Oxford producono un notevole irrigidimento del sistema. Tale irrigidimento,
tuttavia, viene almeno in parte attenuato da un altro documento, che permette alla common law di
riprendere il suo corso:
Statute of Westminster II (1285) il cui capitolo 24, pur mantenendo il divieto di nuovi writ,
consente tuttavia alla cancelleria di utilizzare formule conosciute per ammettere nuove
azioni in consimili casu, ossia in fattispecie diverse ma simili a quelle previste nel
Registrum.
A detta di alcuni autori, ma contrariamente alla sua importanza, questa tecnica di estensione dei writ
in consimilibus casibus, sembra essere stata utilizzata con molta parsimonia dalla cancelleria.
Le corti, poste dinanzi allesigenza di offrire tutela a situazioni concrete sempre nuove, cominciano
a riconoscere lammissibilit di nuove azioni quali forme derivate dai writs consolidati, dando cos
definitivo impulso a quel processo di elaborazione giurisprudenziale (procedimento on the case) che
costituisce lessenza stessa del common law.
Relativamente a questo aspetto emblematico lesempio del writ of trespass. Tale writ viene
inizialmente concesso solo a chi ha subito unillecita e violenta invasione (transgressio) della sua
sfera giuridica personale e patrimoniale (tre tipi di trespass: to person, to goods, to land).
Interpretando in modo estensivo gli elementi caratterizzanti del writ of trespass, i giudici, creando
un writ of trespass on the case, cominciano a offrire tutela anche per i danni causati da
responsabilit indiretta o colposa. Nei casi in cui si utilizza il trespass per offrire tutela alle nuove
ipotesi di responsabilit, diventa del tutto irrilevante lallegazione delluso della forza, mentre
acquista rilievo il dato sostanziale che lattore stato vittima di un atto illecito o comunque
dannoso.
In definitiva quindi, nel writ of trespass on the case si fanno rientrare tutti i casi di comportamenti
dannosi che non possono essere considerati vere e proprie ipotesi di trespass.
Dal writ of trespass on the case si sviluppano due ulteriori strumenti di tutela:
lassumpsit, in cui lattore allega che il convenuto si assunto un obbligo, ma, non avendolo
adempiuto (non feasance) o avendolo compiuto inesattamente (mis feasance), ha arrecato un
danno alla persona o ai beni dellattore.
Successivamente lassumpsit subisce unespansione, diventando progressivamente
unazione per danni di natura contrattuale e non pi delittuale.
il trover, ovvero unazione di danni a tutela di chi privato di un bene mobile. Tale azione,
fondandosi sulla finzione che lattore abbia smarrito i suoi beni e il convenuto li abbia
ritrovati e convertiti al proprio uso, diviene ben presto unazione generale per danni contro
lo spossessamento mobiliare.
Sia queste due nuove azioni sia il writ of trespass on the case, comunque, sono il risultato
dellevoluzione del trespass e quindi, portando allo stesso modo limpronta delle azioni delittuose,
sfociano tutte nel risarcimento del danno.
Rimane dunque completamente estranea la possibilit dellesecuzione forzata in forma specifica,
motivo questo che spinge verso la procedura in equity, che invece pu garantirla.
Rapporto common law diritto romano.
A questo punto non si pu non osservare la somiglianza tra laffermazione e lo sviluppo iniziale
della common law e del diritto romano, a dispetto sia della distanza temporale si di quella
geografica. In entrambe le tradizioni infatti:
il rimedio precede il diritto (ubi remedium ibi ius/ remedies precede rights).
la tutela dei diritti si realizza solo previo ottenimento di particolari documenti (formulae/
writs), raccolti in appositi registri.
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Dario Paci Sistemi giuridici comparati (prof. Simoni)
superata la rigidit del sistema del numero limitato di rimedi mediante tecniche artificiose.
i giuristi si interessano ai fatti concreti per poterli collocare nelle varie formule piuttosto che
per elaborare un sistema di diritto sostanziale.
Sviluppo dellequity.
Lequity, il sistema di diritto sviluppato e creato dalla Chancery Court, ha affiancato il sistema di
common law, imprimendo allordinamento inglese quel carattere di dualit che non scomparso
neppure oggi.
Le ragioni dello sviluppo della giurisdizione della Chancery Court sono legate alla crisi della
giustizia amministrativa delle corti di Westminster. I principali aspetti di tale crisi sono:
lirrigidimento della common law, che si evolve con estrema lentezza nonostante la tecnica
dellelaborazione di nuovi writs in consimilibus casibus.
la presenza di una procedura a tal punto formalistica da portare alla perdita della causa per
motivi semplicemente tecnici.
il potere fortemente discrezionale del cancelliere di concedere il writ.
il diritto delle corti di Westminster di decidere sulla legittimit del writ e, eventualmente, di
rifiutare la propria pronuncia, se la pretesa oggetto della controversia di un tipo
sconosciuto alla common law.
Agli inizi del XIV secolo, quindi, la common law, chiusa nei rigidi schemi processuali imposti dalle
forme dazione, comincia a mostrarsi inadeguata di fronte ai bisogni sempre nuovi della vita sociale
inglese. Tale inadeguatezza porta ad una crisi del sistema: i ricorrenti che non ottengono giustizia
dalle corti di common law, infatti, prendono a rivolgersi al sovrano.
La petizione viene innanzitutto rivolta al cancelliere, il keeper of the kings conscience, che, se lo
ritiene opportuno, la trasmette al re. Quando poi diventa sempre pi difficile per il sovrano riunirsi
con il suo consiglio, viene a svilupparsi una giurisdizione autonoma del cancelliere che cresce
rapidamente in poteri e sviluppa presto un ampio corpo di regole e principi, ovvero lequity.
Caratteristiche essenziali dellequity.
Lequity si qualifica come un insieme di regole complementari rispetto a quelle di common law
(equity follows the law). Il cancelliere, infatti, interviene non per violare la common law, ma solo
per temperarne il rigore nei casi in cui la sua completa applicazione costituirebbe summa iniuria.
Lequity, comunque, caratterizzata da quattro principali caratteristiche:
consiste in un sistema inorganico e asistematico. Lequity, infatti, non rappresentando un
sistema autosufficiente, instaura con il common law un rapporto molto simile a quello che
sussiste:
o tra la legislazione speciale e il codice.
o tra il diritto pretorio e lo ius civile.
consiste in un sistema fortemente discrezionale, dato che non esiste un vero e proprio diritto
a ottenere dal sovrano la sua giustizia secondo equit. Tale discrezionalit addirittura
superiore a quella riscontrabile nella common law.
i rimedi elaborati ed offerti dalla Chancery Court sono pi incisivi ed efficaci di quelli
ottenibili dalle corti di common law e decretano, pi di altri elementi, il successo del nuovo
sistema.
il modello processuale, data anche la forte influenza ecclesiastica del cancelliere, si presenta
come segreto, scritto, inquisitorio e senza giuria.
Unimportante differenza, che separa il nuovo sistema di equity da quello della common law, sta nel
fatto che, mentre le corti di common law agiscono prevalentemente sui beni (common law acts in
rem), il cancelliere pu agire sui diritti di propriet anche mediante ordini diretti alle persone (equity
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acts in personam), la cui inottemperanza pu essere sanzionata con la pena pecuniaria e con
larresto per contempt, ossia per oltraggio alla corte.
Nonostante si sia detto che equity follows the law, bene tener presente che il rapporto tra i due
rami del diritto inglese ha avuto anche momenti di aspro contrasto.
Il conflitto pi appariscente risale allinizio del XVII secolo, in connessione alla contesa tra le
tendenze assolutistiche della monarchia, appoggiata dalle corti a lei fedeli come la Chancery Court,
e le resistenze del Parlamento, coalizzato invece con le corti di common law. Nonostante si risolva a
favore dellequity, tuttavia, tale conflitto conduce ad una pacifica convivenza tra lequity e la
common law: la supremazia riconosciuta alla prima, infatti, viene impiegata in maniera moderata da
cancellieri politicamente avveduti.
Qualche esempio pu mostrare in modo chiaro lefficacia dei nuovi rimedi elaborati dalla Chancery
Court :
nel caso di inadempimento del contratto, la common law offre alla parte lesa il solo
risarcimento del danno, mentre lequity elabora due ulteriori mezzi di tutela:
o lesecuzione in forma specifica del contratto (specific performance).
o lordine di fare o di non fare qualcosa (injunction).
la common law ha riguardo solo alla violenza fisica, mentre lequity concede rilevanza
giuridica anche a quella morale (undue influence).
assume particolare rilevanza giuridica listituto del trust, un rapporto fiduciario in origine
ideato per motivi di riservatezza, ma poi utilizzato per vari scopi relativi alla gestione del
patrimonio (A cede un bene a B, con lintesa che questi lo amministri in favore di C che cos
ne percepir i frutti).
Evoluzione dellequity.
In definitiva, tra il XIII e il XIV secolo, lequity si afferma come una giustizia <<morale>>,
contrapposta a quella <<legale>>. Tale giustizia risulta essere caratterizzata da due principali
elementi, la relativit e lelasticit, che le permettono di adeguarsi alle necessit delle singole
situazioni.
Con il passare del tempo, tuttavia, lequity cambia completamente fisionomia e natura, in quanto
cessa di essere una giurisdizione esclusivamente <<di grazia>> e comincia ad assumere i caratteri
di rigidezza e inflessibilit, gi propri della common law. Le decisioni giudiziarie non nascono pi
liberamente seguendo i dettami dellaequitas, ma cominciano a seguire la strada dei precedenti,
portando cos, con un processo lento ma inesorabile, alla formazione di un diritto equitativo
caratterizzato da regole definite e fisse. In questo modo, quindi, lequity finisce per diventare un
secondo e ben definito complesso di casi giudiziali, di istituti, di dottrine e di regole acquisite, che si
pone al fianco della common law.
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Avvocati.
Lo sviluppo del diritto inglese e laffermazione della common law sono strettamente connessi con la
formazione di un ceto di giuristi professionalmente organizzato e politicamente influente.
Con il progressivo complicarsi del sistema dei writs diventa sempre pi difficile per i litiganti stare
in giudizio di persona. Si comincia, dunque, a fare ricorso alla rappresentanza dellattorney, a cui si
affianca presto la figura del narrator: entrambi sono professionisti formati attraverso la pratica e la
costante frequentazione di giuristi esperti. In particolare la preparazione per la professione giuridica
si svolge nelle Inns of Court, dove gli apprendisti sono istruiti dai membri pi anziani, ossia i
benchers e i readers. Inizialmente anche gli attorney fanno parte dellInns of Court, ma
successivamente, nel tardo medioevo, ne vengono esclusi. Mentre dunque nel continente europeo la
formazione del giurista, affidata alluniversit, ha un carattere colto, teorico e lontano dai problemi
concreti, in Inghilterra leducazione del giurista da sempre di tipo pratico.
Al di sopra di queste categorie di pratici vi quella dei serjeants at law, eredi dei narratores e scelti
tra i migliori readers, cui attribuito il compito di definire giuridicamente i termini della
controversia.
Nel corso del XVII secolo inizia un processo di trasformazione che porta alla definitiva
affermazione di un sistema dominato da due figure principali:
i barristers (eredi dei serjeants) la cui istruzione viene ancora affidata alle Inns of Court.
Tradizionalmente i barristers esercitano attivit di consulenza e soprattutto di patrocinio di
fronte alle corti superiori, essendo titolari del right of audience.
i solicitors (eredi degli attorneys) la cui istruzione viene affidata alla Law Society. Il lavoro
dei solicitors consiste essenzialmente nel tenere i rapporti con i clienti e nel preparare il
materiale informativo e probatorio necessario al ballister. La loro capacit di stare in
giudizio innanzi alle corti superiori piuttosto limitata, mentre riconosciuta quella di stare
in udienza di fronte alle county courts e ai giudici di pace.
Tale sistema, tuttavia, era causa di notevoli complicazioni e, in particolare, di un consistente
aggravio di costi del processo, in quanto richiedeva la presenta di due diverse figure di legale per
affrontare una causa. Il Courts and Legal Services Act del 1990 ha dunque riformato questa
disciplina, togliendo ai barristers il monopolio del patrocinio presso le corti superiori e
attribuendolo, invece, tra gli altri, ai solicitors.
In definitiva, comunque, lelemento che stupisce maggiormente losservatore continentale che la
frequenza di un corso di studi universitari giuridici in Inghilterra non ancora considerato un
requisito sempre necessario per accedere alla professione forense.
Giudici.
A partire dal XIV secolo si consolidata la consuetudine di reclutare i giudici inglesi tra le file degli
avvocati pi prestigiosi, elemento questo che sottolinea come in Inghilterra la storia dei giudici e
degli avvocati non possa essere raccontata separatamente. I giudici superiori inglesi erano nominati
dalla Corona su proposta del Lord Chancellor che li selezionava fra i barristers con una certa
esperienza professionale e di maggior prestigio, ovvero i Queens Counsels. Questo tipo di scelta
comportava tre conseguenze:
il fatto che comunit dei giudici fosse formata a partire da un gruppo professionale ristretto,
appunto quello dei barristers, garantiva una selezione accurata.
il legame tra gli avvocati e i giudici, a loro volta ex-avvocati, permetteva a questi ultimi di
svolgere le proprie funzioni con pi facilit e immediatezza.
i giudici nominati riproponevano i caratteri della piccola comunit dei barristers, bianchi,
maschi, di mezza et e scarsamente rappresentativi della societ nel suo complesso.
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Il Courts and Legal Services Act del 1990, come detto, ha inciso in maniera abbastanza profonda
sullassetto della professione forense, disponendo, almeno fino al Constitutional Reform Act del
2005, che i giudici della High Court venivano scelti dal Lord Chancellor tra i barristers e i
solicitors titolari del right of audience con almeno dieci anni di esperienza e nominati dalla Regina.
Il fatto che i giudici venissero scelti nella cerchia degli avvocati comportava che i tribunali superiori
fossero composti da giudici con una lunga esperienza pratica e contribuiva a rendere omogenea la
figura del giurista, non contrapponendo il bar (lavvocatura) al bench (la magistratura). Il Lord
Chancellor, tuttavia, costituiva una notevole anomalia del sistema inglese, in quanto, da un lato, era
il solo incaricato della nomina dei giudici e, dallaltro, era una figura fortemente politicizzata, dato
che partecipava di tutte le funzioni di governo.
Tali anomalie e contraddizioni sono state dunque eliminate dal ricordato Constitutional Reform Act
del 2005 che ha profondamente riformato il sistema di reclutamento dei giudici. Per quanto attiene
alla figura del Lord Chancellor, questi non pi da considerarsi un magistrato, dato che gli
vengono sottratte tutte le funzioni giurisdizionali, ma conserva comunque un ruolo importante con
riferimento al sistema di reclutamento dei giudici, che avviene secondo il seguente schema:
la nuova Judicial Appointments Commission, una commissione composta da 15 membri
nominati dalla Regina su proposta del Lord Chancellor, seleziona i candidati per ciascun
posto che si renda vacante presso qualunque corte, ad eccezione della Supreme Court.
Successivamente comunica tale scelta al Lord Chancellor.
il Lord Chancellor, che non rigidamente vincolato alla volont della commissione, nomina
direttamente la persona scelta o la raccomanda per la nomina alla Regina.
La selezione avviene tra i barristers e i solicitors titolati del right of audience in base al merito, ma
importante sottolineare che il Constitutional Reform Act prevede espressamente per la
commissione lobbligo di prendere in considerazione anche lelemento della diversity tra le persone
che vengono scelte: questo chiaramente per rispondere allesigenza di una magistratura
maggiormente rappresentativa della societ inglese.
Per quanto attiene alle garanzie, il Constitutional Reform Act distingue due casi:
i magistrati di livello inferiore alla High Court possono essere rimossi per incapacit e
cattiva condotta dal Lord Chancellor di concerto con il Lord Chief Justice.
i magistrati della High Court e delle corti superiori possono essere rimossi solo dalla Regina
su risoluzione congiunta delle due camere del Parlamento.
Vi un altro dato relativo alle magistratura, importante al fine di comprendere il funzionamento
della machinery of justice inglese, ovvero il numero dei giudici. Tradizionalmente si sottolineava
che i giudici inglesi erano di notevole livello tecnico, depositari dellelaborazione della common
law, circondati da una splendida tradizione di indipendenza e di prestigio, ma pochi. Tale
affermazione resta valida ancora oggi se si considera che il numero dei giudici supera di poco i
1000. Di questi solo 154 sono giudici delle corti superiori, gli unici a cui vengono riconosciute
queste quattro principali caratteristiche:
hanno creato e creano la common law.
sono gli unici tutelati dallistituto del contempt of court con cui si puniscono le offese alla
corte.
possono pronunciare la <<dichiarazione di incompatibilit>>.
sono depositari del potere giudiziario, che risulta essere concentrato tutto a Londra.
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Nonostante ultimamente si sia avuto un aumento di tali numeri, resta comunque fermo un
interrogativo di fondo: come possibile questa disparit numerica tra lInghilterra e il continente,
considerando che le funzioni attribuite al potere giudiziario sono praticamente corrispondenti sui
due lati della Manica? A tale quesito si pu rispondere facendo riferimento a due ordini di motivi:
il ricorso, nei secoli, ad organismi alternativi per la soluzione delle controversie (es. la giuria
nel processo, i Justice of the Peace e gli Special Tribunals).
la particolare struttura del processo civile: solo poco pi dell1% delle cause iniziate
annualmente di fronte alle corti ordinarie arriva al trial, ovvero al dibattimento presieduto da
un giudice di professione, e ci perch si riserva ai pochi giudici togati la soluzione di
questioni realmente complesse e nuove.
Magistratura laica.
La presenza della magistratura laica, ovvero di una magistratura non formata da professionisti, porta
con s due principali vantaggi:
uno a livello economico, dato che i giudici di pace sono molto meno pagati dei giudici
togati.
uno a livello educativo e sociale, dato dal fatto che i cittadini possono partecipare in prima
persona alle giurie nel processo civile.
Justice of the Peace: magistrates.
I giudici di pace inglesi trovano la loro origine nei commissioners, soggetti nominati dai primi
sovrani normanni a fini amministrativi e di giustizia. Gi con Edoardo III essi assunsero i caratteri
dei loro odierni successori, dunque sono circa sette secoli che la funzione del Giudice di Pace
praticamente invariata.
I Giudici di Pace non sono professionisti, fatta eccezione per quelli operanti nelle grandi citt quali
Londra: i primi sono nominati dal Lord Chancellor che, tramite una commissione, li sceglie tra gli
abitanti pi in vista della contea, mentre i secondi, detti stipendiary magistrates, sono scelti tra i
barristers e i solicitors con almeno sette anni di anzianit. I magistrates non ricevono alcun
compenso per la loro prestazione e per questo vengono chiamati great unpaid. Essi si occupano di
tutte le cause penali, che nel 99% dei casi risolvono tramite un procedimento sommario, ed hanno
una buona competenza anche in materia civile. Sia nelluno che nellaltro caso comunque, possono
condannare solo a pene pecuniarie, o al massimo alla libert vigilata.
Special Tribunals.
Nonostante limpostazione negativa apportata dal pensiero di Dicey nei confronti del diritto
amministrativo, lintensa attivit legislativa che ha caratterizzato anche in Inghilterra il Welfare
State ha imposto la necessit di istituire gli Special Tribunals, cui stata data competenza di
giurisdizione nelle cause che insorgono fra Stato e cittadini o fra cittadini privati per questioni
inerenti proprio il Welfare State. Ci che ha assicurato il successo di tali corti consiste nella
maggiore accessibilit, i minori costi e la minore durata dei procedimenti.
Con il tempo, inoltre, si assistito ad un allargamento delle prerogative dei tribunali ordinari anche
ai tribunali speciali.
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Articolo III.
Larticolo III, dedicato al potere giudiziario, tratta:
della Corte Suprema, che ha il potere di istituire corti federali inferiori (co. 1).
dellindividuazione della competenza delle corti (co 2).
Dato che al fianco dellorganizzazione giudiziaria federale sono presenti anche le corti di
ciascuno Stato, evidente che siamo di fronte ad un dualismo perfetto tra potere giudiziario
nazionale e federale.
Sistema giudiziario federale.
Il sistema giudiziario, a livello federale, organizzato su tre livelli di giurisdizione:
District courts: ve ne sono 94 (ca. 600 giudici) e in ogni Stato deve esservene almeno una.
Courts of Appeal: ve ne sono 13 (ca. 200 giudici).
U.S. Supreme Court: si tratta di una corte composta da otto Justice associate e da un solo
Chief Justice. A dimostrazione ed in ragione dellincidenza del principio di cheks and
balances, la Corte Suprema istituita dalla Costituzione, ma il numero dei suoi membri
stabilito con legge ordinaria.
Lo stesso articolo III prevede per la Corte suprema due ipotesi diverse di competenza:
o original jurisdiction, riguardante le controversie in cui sia parte uno Stato o un
rappresentante diplomatico.
o appellate jurisdiction, riguardante i ricorsi contro le decisioni delle corti federali
dappello e delle corti supreme statali.
Sotto la presidenza Marshall la Corte, in precedenza depositaria di un potere piuttosto
limitato, comincia ad assumere quel ruolo fondamentale che conserva anche attualmente. A
dimostrazione di questa particolare importanza, la Corte Suprema pu oggi permettersi una
severa selezione delle questioni da trattare e lo strumento tecnico con il quale opera tale
selezione il writ of certiorati, che la porta a disciplinare solo una novantina di casi lanno.
Questorgano giurisdizionale talmente importante da aver avuto un ruolo centrale
nellevoluzione della posizione giuridica dei neri: attraverso le sue sentenza, infatti, si
passati dalla pura discriminazione allillegittimit costituzionale della segregazione.
Il sistema di reclutamento dei Justice prevede la nomina da parte del Presidente, cui per
deve precedere il consenso del Senato. Il Presidente, relativamente a tale nomina, trova un
limite al suo arbitrio nella necessit di equilibrio: in sostituzione di un giudice donna dovr
instaurarsi un giudice donna, in sostituzione di uno ebreo, allo stesso modo, sar necessario
un giudice ebreo. I giudici federali sono nominati a vita e possono essere rimossi solo
attraverso un procedimento di impeachment. A dimostrazione di quanto sia forte la
tradizione di autonomia e di prestigio dei giudici federali, interessante notare come talvolta
i Presidenti degli Stati Uniti si siano pubblicamente pentiti delle loro scelte, in quanto si
sono visti tradire la fiducia dai loro nominati. I giudici federali minori sono invece nominati
dal ministro della giustizia, il cui potere comunque proviene dalla delega del Presidente. Tali
giudici vengono scelti tra i giudici delle corti inferiori, tra i professori delle facolt
giuridiche e tra i public officers.
Sistema giudiziario statale.
Oltre che della giustizia federale, sembra giusto parlare anche di quella statale. Le corti statali sono
solitamente organizzate su tre gradi di giurisdizione, per analizzare i quali pu essere preso ad
esempio lo Stato di New York, che annovera come primo grado una Supreme Court, come secondo
una Supreme Court Appellate Division e come terzo la New York Court of Appeals. I giudici delle
corti statali sono nominati principalmente tramite lutilizzo di due sistemi, cui peraltro se ne
aggiunge un terzo:
o elezione popolare: i giudici sono eletti direttamente dal corpo elettorale.
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In definitiva, quindi, la differenza tra il sistema americano e quello inglese risiede in alcuni fattori
istituzionali e culturali che rendono pi o meno agevole per il giudice successivo esercitare il
controllo critico sul precedente da applicare.
Statutes.
Vista la presenza di leggi sia federali che locali, negli Stati Uniti risulta pi difficile che in
Inghilterra considerare la legge un semplice accessorio rispetto alla giurisprudenza. Limportanza
della legge nel sistema delle fonti dellordinamento americano sottolineata anche dalla presenza di
una costituzione che ha familiarizzato il giurista con lo ius scriptum di portata generale, facendo in
modo che vi si ponesse in modo meno rigido.
Un altro elemento importante sta nel fatto che, mentre il giurista inglese guidato dalle singole
parole della norma, quello americano tende a cercare la policy ad essa sottesa, potendo contare su
tutti i documenti che possano aiutarlo a trovarne lo spirito (es. lavori parlamentari).
A questo deve poi aggiungersi che negli Stati Uniti esistono esempi di codificazione del tutto
sconosciuti in Inghilterra (es. UCC), capaci di armonizzarsi e di convivere con il corpus della
common law.
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