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Schipani
noto che lImpero per sua natura unico; la divisione in due Parti fu una modalit di organizzarne il governo e non
vi furono due imperi. Anche i cittadini di lingua greca si consideravano romani. Dopo lincoronazione di Carlo Magno
(infra) si us, in area occidentale, lespressione Imperator Romaniae per distinguere tale imperatore da quello
Romanorum. La designazione di: bizantino sembra risalire solo al 1557 e risultare maturata nel quadro della
riflessione storiografica in Germania.
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Cfr. L. WENGER, Die Quellen des Rmischen Rechts, Wien, 1953, 669 e 679 ss.; cfr. comunque ancora C. FERRINI,
Storia delle fonti del diritto romano e della giurisprudenza romana, 1, Milano, 1885 (rist. Londra, 2013) e altres,
sintetico, M. AMELOTTI, Le scuole di diritto in epoca giustinianea, in Lineamenti di Storia del diritto romano, a cura di
M. TALAMANCA, Milano, 1979, 787 ss.
3
Non necessario sottolineare il mosaico linguistico esistente nellOriente Mediterraneo.
4
evidente che una lingua pu essere usata anche per descrivere un diritto di altri popoli, ma i problemi che si pongono
sono diversi; ci su cui mi pare significativo richiamare lattenzione il fatto che, quando si sviluppato a tutti i livelli
luso del greco, il diritto romano era gi diventato diritto proprio e la lingua diceva il diritto vigente per i parlanti.
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Si aperta, cos, per il sistema del diritto romano, una vicenda epocale: unico diritto,
duplicit di lingue di elaborazione dello stesso, di produzione didattica e scientifica. Da questa
unicit / duplicit sgorgher successivamente una pi estesa pluralit e dinamica dellaccrescimento
del sistema5.
3.1.2. in et post-giustinianea nella Seconda Roma: epitomi e raccolte settoriali che a
volte vengono rafforzate dalla potest del legislatore (Imperatore); il rifacimento dellopera di
Giustiniano con i Basilici (sec. X), e lo sviluppo di opere da questi derivate, di sintesi e guida
alluso;
a.A Costantinopoli, nella attivit di trasmettere e adeguare i Codici, e le Novelle costituzioni
che vi si erano affiancate in un insieme unitario, la scienza giuridica non oper sempre da sola, ma,
come gi in et precedenti e poi con i codici in et giustinianea, spesso la sua opera si coniug con
quella dellimperatore-legislatore6. Cos, l/Eklogh (726), che appartiene piuttosto al genere
delle epitomi, fu anche pubblicata dallimperatore Leone III Isaurico (717-741) e da suo figlio
Costantino Copronimo7.
Raccolte a carattere settoriale sono, poi, il /nmos gherghiks, legge
agraria, il / nmos Rhodn nautiks, legge marittima dei Rodiesi, il
/ nmos stratiotiks, legge di disciplina militare8.
Sotto Basilio I, il Macedone (867-886) venne pubblicato il / Prcheiros e
l / Epanagog in cui il diritto giustinianeo, mescolato con norme posteriori, con
disposizioni ecclesiastiche, con consuetudini viene raccolto9 e si diffonde sia nellItalia meridionale
sia fra i popoli slavi.
Dallo stesso Basilio I, posto in programma il rifacimento della codificazione giustinianea
in greco, ma esso viene realizzato solo dal figlio, Leone VI, il Saggio (886-911) e si concretizza con
i Basilici / t basilik nmima (le leggi imperiali) o Hexkonta biblia o Hexkontbiblos (Sessanta
libri), grazie allattivit di una commissione presieduta da Simbazio. Dei tre codici giustinianei, i
Basilici contengono il riassunto in greco, frammento per frammento, attingendo alle traduzioni gi
esistenti, in particolare alla parafrasi dellAnonimo, allindice di Taleleo e allepitome delle Novelle
di Teodoro. Nei Basilici la materia riordinata secondo una unitaria sequenza, in sessanta libri,
sulla base dellordine espositivo del Codice10.
I Basilici ebbero assai larga diffusione, e nel secolo X, il loro testo venne arricchito da
numerose note (scolii) desunti anchessi dalle traduzioni, parafrasi e commentari dei codici
Il grande lavoro di elaborazione tecnica di concetti, istituti e norme attraverso la lingua latina, ed il suo sfociare nei
codici da ritenere il fattore principale della possibilit che il diritto romano non restasse vincolato alluso di tale lingua
stessa; della traducibilit-trasferibilit che possiamo considerare strutturale del diritto romano dei codici di Giustiniano:
la traduzione di un contenuto forte, coeso, resistente che incide sulla lingua che lo riceve e che amplia le sue capacit
espressive per renderle idonee ad esprimere tale sistema di concetti.
5
Cfr. anche S. SCHIPANI, Tradurre i Digesti. Una riflessione sulla pulizia terminologico-concettuale a proposito
della traduzione di lex, alla ricerca del diritto, in Roma e America, 35/2014. Sul problema della relazione fra testo
latino e traduzione in greco, e sulla relazione fra di essi in caso di divergenza, cfr. L. WENGER, Die Quellen des
Rmischen Rechts, Wien, 1953, 720 ss.
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Sulle fonti di questo periodo, fondamentale L. WENGER, Die Quellen cit., 692 ss.; cfr. comunque altres C. FERRINI,
Storia delle fonti cit. e, sintetico, M. AMELOTTI, Lesperienza giuridica al tempo degli Isaurici e Macedoni, in
Lineamenti di Storia cit., 793 ss.
7
Cfr. L. WENGER, Die Quellen cit., 696 s.
8
Cfr. L. WENGER, Die Quellen cit., 697 s.
9
Cfr. L. WENGER, Die Quellen cit., rispettivamente 700 s.; 701 s.
10
Cfr. L. WENGER, Die Quellen cit., 702 ss. Sul discusso problema delle relazioni fra Basilici e Codici giustinianei e
Novelle, cfr. A. MASI, Lidea giuridica e politica di Roma nel pensiero e nellazione dellImperatore Leone il Saggio,
in dea giuridica e politica di Roma e personalit storiche, I, Roma, 1991, 71 ss.
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giustinianei effettuati dai giuristi dei secoli VI-VII. Per rendere pi accessibile un testo tanto
complesso, vennero redatti indici, fra i quali la Synopsis Basilicorum (sec. X-XI)11, e repertori, fra i
quali il pi noto il Tipucitus ( / ti pou keitai = dove si trova)12.
Si sviluppa anche la produzione manualistica, fra cui la sintesi in sei libri (E /
Hexbiblos, noto anche come Manuale legum del 1345), del giudice di Tessalonica Costantino
Armenopulo, e il sostanzialmente contemporaneo Syntagma di canoni e leggi, alfabetico, in 303
Titoli, del monaco Matteo Blastares13.
Un nuovo importante genere di opere costituito dalle prime raccolte di diritto canonico che
includono fonti ecclesiastiche (Costituzioni apostoliche, statuizioni dei concili) e costituzioni
imperiali riguardanti la Chiesa: la Synagg / raccolta dei XXIV Capitoli e le successive, degli
LXXXVII Capitoli e la Tripartita della fine del VI sec. sono poi seguite dai nomocanoni, termine
composto che indica appunto che vi sono nmoi / leggi imperiali e canoni della Chiesa, dei quali
il pi antico risulta essere quello dei L Titoli, sempre della fine del VI sec., e poi, pi importante,
quello dei XIV Titoli del VII sec.
Linsegnamento nellUniversit ebbe alterne vicende, e certo, a Costantinopoli, dopo
limpulso dato dallimperatore Teofilo (829-842), Leone VI riorganizz altres lo studio del diritto.
Egli cre professori destinati alla formazione propedeutica, sia generale che orientata al successivo
livello per il quale vi erano dei professori di diritto propriamente detti che dovevano insegnare i 40
libri del Prcheiros nmos e i 60 dei Basilici. LUniversit form cos gli alti funzionari ed anche i
vescovi per circa ancora un secolo, poi si ebbe un eclissi di essa durante la quale, nel primo secolo
dello scorso millennio, linsegnamento fu svolto privatamente, ed abbiamo il nome di alcuni
rinomati docenti, come Costantino Likhoudes. Successivamente, limperatore Costantino IX
Monomaco alla met dellXI secolo restaur lUniversit imperiale pubblica garantendo
linsegnamento di filosofia, diritto, medicina; una modifica emblematica fu introdotta dal
successore Alessio Comneno che affid alla Chiesa il diritto di sorveglianza sugli studi. La
riorganizzazione degli studi di diritto si fond sulla creazione di un nomophylax / guardiano del
diritto, conservatore della biblioteca giuridica ove venivano conservati i codici giustinianei e
direttore degli Studi giuridici. Lincarico fu ricoperto per primo da Giovanni Xiphilin, del quale ci
sono pervenuti pochi scritti14. A testimonianza della bont della struttura realizzata, si pu ricordare
che questa carica dur fino alla fine dellImpero. Gli studi si concludevano con un certificato che
era richiesto a tutti i candidati alle funzioni di notaio o avvocato. Nei secoli seguenti, lUniversit
imperiale continu con momenti di crisi (la conquista di Costantinopoli da parte dei crociati nel
1203; la frammentazione territoriale dellImpero e la creazione, oltre a entit minori, dellImpero
latino dOriente e dellImpero di Nicea dal quale fu poi realizzata la riunificazione nel 1261), e
momenti di splendore che nel pre-rinascimento videro a Costantinopoli anche la presenza di
studenti dallEuropa Occidentale, desiderosi, tra laltro, di approfondire lo studio del greco e poter
leggere gli autori greci antichi; ma lo studio del diritto non era sviluppato15.
Al lato dellUniversit, fu creata una scuola del Patriarcato di equivalente livello, ed anche
scuole dei monasteri, ove venivano studiate le Sacre Scritture (Esegesi dei Vangeli; le Epistole; gli
Atti degli apostoli; i Salmi; lAntico Testamento), la teologia, ed anche la matematica, la filosofia,
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Bologna; b. sua presenza fra i popoli dellAsia occidentale e al ruolo della Chiesa fino
allincontro con lImpero russo
a.Tradurre, come abbiamo gi visto per lapertura del sistema dal latino al greco, trasferire.
Lo svolgimento della tradizione del diritto romano in greco vede, in questo lungo arco di tempo,
includendo anche i secoli dellImpero ottomano, allargarsi lappropriazione linguistica di esso che
quasi controbilancia lassai limitata elaborazione dogmatica. Essa, cio, che aveva preso il proprio
avvio sulla base delle traduzioni, ha ulteriormente sviluppato questa vocazione, immergendosi nella
vita di altri popoli e trasferendo propri significati nelle loro lingue, per lo pi in stretto collegamento
con il diritto canonico. In Bulgaria, ad esempio, troviamo nel XIII secolo una traduzione in lingua
slava del Nmos gheghiks, e della Eklog. Il Dusanov Zakonik / Codex tripartitus di Stefano
Duan (1349) includeva parti del Nmos gherghiks e del Syntagma di Matteo Blasteres e costitu
la base del diritto serbo; anche lExabiblos viene tradotto in serbo28. La Pravila aleas / codice di
diritto <romano-greco ricevuto> selezionato del 1632 di Eustratzio una versione rumena adattata
del Nomokann di M. Malaxos. La Pravila mic / piccolo codice di Govora trae origine da un
Nomocanone; la Cartea rommeasc de nvtur / libro romeno di precetti contenente la
traduzione del nmos gherghiks / legge agraria secondo una edizione occidentale dellHexabiblos
e rielaborazione in neo-greco effettuata in Italia (forse a Padova), frammenti di un riassunto in greco
della Praxis et theorica criminalis di Prospero Farinaccio, fedele alle fonti greche dei Basilici e
tradotta da Eustratzio29. La complessa vicenda di questultima opera citata, sia pure cos assai
sommariamente richiamata, e i diversi livelli qualitativi degli interventi sono linteressante
testimonianza di una circolazione di persone e testi che si viene sviluppando. Essa, affiancata dagli
altri esempi fatti, costituisce solo una piccola parte dei risultati a noi pervenuti, molto minori di
quelli a suo tempo realizzati, relativi ad un processo articolato di emersione nellambito del sistema
giuridico delle nazionalit su una base unitaria che consente, ed a sua volta confermata, dalla
circolazione dei testi30.
Questo profilo del fenomeno ancora pi rilevante con riferimento alla Russia di Kiev (sec.
IX-1236), ove ci sono attestati dapprima estratti frammentari e poi (sec. XIII), la traduzione in slavo
antico dellEklog e di capitoli del Prcheiros. Questi sono entrati a far parte dei Nomocanoni e del
corrispondente russo di essi, la Kormaja Kniga / libro che dirige la nave della Chiesa, di diritto
canonico ed ecclesiastico che per ha valore sussidiario per il diritto privato.. Nel sec. XIV appare
la traduzione del nmos gherghiks / legge agraria. Sembra che queste fonti venissero usate solo
dalla Chiesa ortodossa nella sua giurisdizione che andava oltre la materia del diritto matrimoniale e
testamentaria. Successivamente, la riflessione sulla fondazione di Mosca come Terza Roma e,
dopo la caduta di Costantinopoli, il riconoscimento di Giovanni IV (Ivan il Terribile) come
Imperatore dei cristiani ortodossi di tutta lecumene (1561) ha consolidato la via alla ricezione
della tradizione orientale del diritto romano codificato, contenuto in libri, ed ha incrementato la
traduzione, e la riedizione di compilazioni anteriori, derivanti dalla tradizione di Costantinopoli.
Questa grande corrente confluisce, o forse piuttosto resta, poi, come sommersa sotto gli
sviluppi della tradizione bolognese. LUniversit di Mosca fu fondata nel 1755 e quella di San
Pietroburgo, fondata per volont di Pietro il Grande nel 1724, ma poi estintasi, fu rivitalizzata nel
1818; esse furono precedute dalla fondazione dellAccademia slavo-greco-latina (1632) a Kiev da
parte del metropolita P. Mohyla nel contesto di una suo progetto di unione delle Chiese (1645), e poi di
quella a Mosca, fondata nel 1687, poi Accademia slavo-latina, espressione dello sforzo di saldare le
due principali correnti della vita culturale del Paese, rispetto al quale veniva prevalendo, fra
contrasti, lorientamento verso occidente. Il codice del 1832 (Svod Zakonov) rinnova la tradizione di
28
S. VILFAN, Jugoslavien, in Handbuch cit., 365 s.; sul Codex tripartitus cfr. anche V. GEORGESCU, Einleitung, in
Handbuch cit., 128.
29
Cfr. Cfr. V. GEORGESCU, Rumnien, in Handbuch cit., 159 s.
30
Cfr. i diversi contributi di V. GEORGESCU, M. ANDREEV-F. MILKOVA, S. VILFAN, nel volume III-5 dello Handbuch
der Quellen und Literatur cit.
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un diritto scritto, rispetto alle consuetudini relative ad istituzioni medioevali. , poi, una scienza
giuridica forte, di derivazione bolognese, e pi immediatamente lettrice dei codici francese e
tedesco (infra), quella che viene a formarsi; ma la presenza del diritto canonico va considerata31.
b.Della linea di sviluppo in lingua greca, ho ricordato (supra 2.1.8.) che gi sulla base di
testi pre-giustinianei si realizz una diffusione di testi giuridici di cui ci testimonianza il Libro
siro-romano di diritto, pervenutoci appunto in una traduzione in siriaco dellVIII secolo, per gli
abitanti della regione, cristiani, nella quale il Califfato mussulmano di Siria era subentrato allImpero romano
e al Persiano. Lopera ci pervenuta anche in posteriori traduzioni in arabo e in armeno, e circol,
sembra indipendentemente dai codici giustinianei e dai Basilici, nellarea del Caucaso, dellArabia,
dellEgitto. probabile che essa avesse una destinazione ed un uso sia per linsegnamento che per
la pratica32. da segnalare lutilizzazione di questopera, ulteriormente tradotta, in georgiano, nel
codice di Vahtang, sovrano della Geogia nel XVIII sec., a fianco a norme di diritto
consuetudinario georgiano, leggi georgiane prevalentemente di diritto penale del XIV sec., leggi
degli imperatori romani di Costantinopoli, testi derivanti dai citati Syntagma e Hexbiblos.
Attraverso linclusione nellImpero russo, anche questa presenza del diritto romano prende contatto
con gli sviluppi della scuola bolognese .
3.2.1. Le vicende del ius Romanum commune nella Parte occidentale dellImpero, tra
Impero e Universit: incoronazione, a Roma, di Carlo Magno a Imperatore del Sacro
Romano Impero (Natale dell800; Leone III); incoronazione, a Roma, di Ottone I il Grande,
Re di Germania, a Imperatore (962); riemersione della prospettiva della lex communis e ruolo
dellUniversit di Bologna (1088)33.
Da Costantinopoli, i Codici di Giustiniano furono trasmessi in Italia, a seguito della
Pragmatica sanctio del 13 agosto del 554, su richiesta del Papa Vigilio, dopo che vi fu ristabilito il
potere dellImpero, con la conseguenza che veniva anche qui superato il precedente Codice
Teodosiano, e le connesse modalit nelluso degli scritti dei giuristi (di questo secolo il
manoscritto che ci pervenuto dei Digesti, conservato a Firenze e che viene chiamato Littera
Florentina; cfr. immagini). Fatti storici e istituzionali diversi, e in primo luogo il regno dei
Longobardi, con la sua capitale a Pavia, conquistata nel 572, rallentarono questo superamento in
parte della penisola che risult divisa, e ne resero la vicenda pi articolata.
Da un lato, a Roma probabile che la riforma degli studi voluta da Giustiniano sia stata
applicata, che ivi siano state prodotte glosse al Codice (a Roma, si incontra una citazione dei Digesti
31
La sommariet di questi cenni non adeguata allimportanza di questa vicenda orientale del sistema giuridico
romanistico, scaturita dalla stessa base dei Codici di Giustiniano e dei suoi giuristi; cfr. per tutti i contributi della ricerca
Da Roma alla Terza Roma. Collezione diretta da P. CATALANO-P. SINISCALCO, Napoli, 1983-.... , a cominciare da
quelli di V. A. PAUTO, Mosca Terza Roma (storiografia. bibliografia), e L. RONCHI DE MICHELIS, LEuropa di fronte
a un nuovo Imperatore, in Roma Costantinopoli Mosca, ivi, 1, Napoli, 1983, rispettivamente 459 ss; 511 ss. Cfr. anche
la succinta sintesi di R. DAVID, Les grands systmes de droit contemporains, Paris, 1964 (tr. it. Padova, 1973, 140 ss.);
G. HAMZA, Lo sviluppo e la codificazione del diritto privato e la tradizione giusromanistica in Russia e nellUnione
Sovietica, in Diritto & Storia, 11, 2013.
32
Cfr. L. WENGER, Die Quellen cit., 551 ss.
33
Questa parte 3.2. non intende svolgere la materia che viene ordinariamente qualificata come Storia del diritto, ma
richiamare per cenni alcuni argomenti ivi pi adeguatamente trattati. Per essa, cfr., P. KOSCHAKER, Europa und das
rmische Recht, 1947; 3 ed., Mnchen-Berlin, 1958 (trad. it di A. Biscardi, Firenze, 1962); F. CALASSO, Medioevo del
diritto. 1- Le fonti, Milano, 1954; C.A. CANNATA, Lineamenti di storia della giurisprudenza europea, II, Dal medioevo
allepoca contemporanea, Torino, 1989; M. CARAVALE, Ordinamenti giuridici dellEuropa medievale, Bologna, 1994;
A. CAVANNA, Storia del diritto moderno in Europa. 1. Le fonti e il pensiero giuridico, Milano, 1979; E. CORTESE, Le
grandi linee della storia giuridica medievale, Roma, 2000; A. PADOA SCHIOPPA, Il diritto nella storia deEuropa. Il
medioevo. Parte prima, 2 ed., Padova, 2005, e A.A.V.V., Ius Romanum Medii Aevi, Milano, 1961-1981; Handbuch der
Quellen und Literatur der neueren europischen Privatrechtsgeschichte, I, Mittelalter, e II-1 e 2, Neuere Zeit, a cura di
H. COING, Mnchen, 1973; 1977; 1976.
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in una lettera del 603 del papa Gregorio Magno). Grande centro di cultura giuridica legata allopera
giustinianea fu Ravenna, fino alla sua caduta nel 751. Altri manoscritti rivelano tracce di presenza
dellopera di Giustiniano. In quella parte dellItalia meridionale che rimase poi pi a lungo legata a
Costantinopoli, scorgiamo operante la tradizione orientale in lingua greca gi ricordata (supra).
Daltro lato, il protrarsi delluso del Codice Teodosiano, anche indiretto attraverso la lex
Romana Visigothorum ed altre leggi ed editti, non ostacol certo in Italia n in altre parti dEuropa
con analoghi o anche diversi sostrati, la diffusione dellopera di Giustiniano.
Lincoronazione a Imperatore di Carlo Magno a Roma, nel Natale dell800, ad opera del
pontefice Leone III, aveva interpretato una dinamica unificatrice di quellagglomerato di popoli e
istituzioni che si era venuto concentrando sotto il potere del sovrano franco e che apriva alla
riflessione sulla prospettiva della lex communis, e quindi della lex Romana34. Forse interpretava
anche una paura dellIslam che la battaglia di Poitiers (733) aveva allontanato, e che, fra popoli
impegnati in una difficile composizione di reciproca convivenza, si sarebbe tradotta altres in una
esperienza di difficolt di dialogo, o addirittura in una chiusura di lunga durata di fronte a questi
nuovi altri da parte delluniversalismo delle istituzioni che tali popoli cercavano di orientare e che
si incontravano in quellatto solenne ( una simbolica coincidenza che, proprio in relazione a quella
battaglia contro i mussulmani, con riferimento ai diversi popoli presenti nellesercito di Carlo
Martello, console, uomo fin da giovane et addestrato nelle armi ed esperto di cose militari, in
una cronaca spagnola coeva, per la prima volta appaia la designazione unificante di Europeenses /
europei35, identificativo, ma anche, a differenza di romani, o di latini, a rischio di essere
escludente nellavvio della determinazione della sua portata).
Conclusa lesperienza carolingia nell843, nel 962 Ottone I il Grande, incoronato Re di
Germania ad Aquisgrana nel 936, veniva di nuovo incoronato a Roma Imperatore. Si consolida cos
una divisione dellImpero, per sua natura unico, che percorre alcuni dei secoli seguenti, e che
ancora nel sec. XII (Manuele I Comneno e Federico I Barbarossa) vede azioni politiche rivolte,
senza successo, alla riunificazione. La problematica della Respublica Christiana, della renovatio e
della traslatio Imperii de Grecis in Germanos, e dei rapporti dellImpero con la Chiesa, che
successivamente ne emerge ed investe profili fondamentali della organizzazione politica del Medio
Evo e del Rinascimento, parte della vicenda di straordinaria ricchezza di questa et del sistema
giuridico romanistico nelloccidente mediterraneo. In essa, peraltro, sono presenti anche ombre
gravide di conseguenze nelle incomprensioni, sopra ricordate, con lesperienza orientale, che si era
innestata sulla accennata riduzione della capacit della prospettiva universalistica di raccogliere
allora le nuove sfide propostegli dal mondo islamico.
Da questo incontro, che vede riemergere in occidente listituzione imperiale, trae comunque
significativo alimento e, secondo una prospettiva, trae uno dei fondamenti luso del diritto romano
codificato da Giustiniano e dai suoi giuristi (ratione Imperii / in quanto diritto dellImpero) che
subito si esprime con la dualit delle fonti in esso confluite. Questa rinnovantesi comunit di diritto,
non aveva, infatti, a suo sostegno la presenza di un apparato di governo gerarchicamente
organizzato che non fosse guidato non dalla spada, ma dalla dimensione civile, e giuridica della
vita della societ (una civilis militia). Il sostegno viene prodotto da una rilettura del patrimonio
giuridico su cui tale prospettiva si fonda, rilettura che si concretizza nella creazione dellUniversit
di Bologna (1088), e poi delle universit che ne derivano con al centro lo studio del diritto.
Lautorevolezza che discende dallo studio universitario del diritto, dalla competenza, dal metodo e
34
Profilo di questo rinnovamento da non omettere lelaborazione del principio della funzione ministeriale di chi
governa (ministerium regis).
35
Cfr. ISIDORUS PACENSIS, Chronicon. Epitome Imperatorum vel Arabum ephemerides, atque Hispaniae
Chronographia sub uno volumine collecta, scritta nel 754, sez. 59, relativa allanno 769 con uno sfasamento di
datazione, in J. P. MIGNE, Patrologia Latina. De Scriptoribus Ecclesiae, v. 96, col. 1271.
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