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A roma studia diritto e percorre da HOMO NOVUS il cursus honorem, coprendo quasi tutte le
cariche raggiungendolo solo ed esclusivamente per merito.
Egli esordì nel foro romano come AVVOCATO. Decise di difendere un determinato potere, anse se
entrò in contrasto con il partito di Silla (colui che pubblicò le liste di proscrizione e spostò il limite
del rubicone).
Siccome entrò in contrasto con questa persona decise di partire per la Grecia, dove studiò la
retorica.
Silla abdicò e decide di passare la guida dell’impero POMPEO e CRASSO. In questo periodo si
divisero particolarmente le fazioni fra optimates (massimi esponenti: Cicerone) e populares
(massimi esponenti: Cesare e Catilina)
Nel 75 a.C. Diventa questore in Sicilia, distinguendosi per la sua onestà (smascherò Verre).
Scrive il t13 dove dichiarò le colpe commesse da Verre. Lo descrive in modo molto minuzioso
sottolineando che Verre sia particolarmente attratto dai materiali e quindi dalla ricchezza.
Cicerone rivela allo stato che Catilina sta progettando un esercito per manipolare lo stato e
diventare console.
IL PRIMO TRIUMVIRATO
Il primo triumvirato fu nel 60 a.C tra Pompeo (territori per i veterani), Cesare (spedizioni in Gallia) e
Crasso (appalti in Asia minore).
CLODIO e MILONE furono altre due persone importati tra i populares e gli optimates.
-Clodio ottenne la condanna all’esilio di Cicerone, in quanto sosteneva di avere mandato Catilina
in esilio senza processo.
-MILONE con le sue bande scon gge Clodio, uccidendolo. Fu inoltre difeso da Cicerone, che nel
frattempo tornò dall’esilio.
—> nel 49 a.c ci fu il passaggio del rubicone che scatenò le guerre civili tra Cesare e Pompeo.
Pompeo fu assassinato e allora Cicerone iniziò a ritirarsi a vita privata (in quegli anni morì anche
Tullia).
Cesare morì 5 anni dopo e da questo momento Cicerone capì di poter ricominciare a fare politica.
Nel 43 a.c ci fu il secondo triumvirato tra Antonio, Lepido e Ottaviano. Pubblicano ancora le liste
proscrizione (tra questi anche Cicerone). Così nel 43 cicerone muore, vittima delle liste di
proscrizione.
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IDEOLOGIE E TESTI
Perchè lo stato funzioni è necessaria la CONCORDIA ORDINUM, grazie a questa si creerebbe una
classe unica de nita illuminata (unione tra cavalieri e senatori in concordia). Era infatti molto
attento alle esigenze dei cavalieri, che devono essere però onesti (principio del mos maiorum).
Non era molto interessato ai nullatenenti, era più schierato agli optimati. Lo stato deve essere per
lo più repubblicano.
- lettere
- Trattati
Abbiamo 58 orationes preparati per il senato o assemblee popolari. Tra i discorsi che studiamo
abbiamo:
LE VERRINE
LE CATILINARIE
La prima fu successiva al fatto che Cicerone scopre tutte le trame che Catilina sta facendo. È
particolarmente e importante perchè non si rivolge ai senatori, ma direttamente a Catilina. Per
questo si parla di EXORDIO EX ABRUPTO DERECTUM, ovvero l’esordio diretto.
Cicerone cerca di fare capire ai senatori che non devono preoccuparsi solo dello stato, ma anche
di loro stessi.
Cicerone era maestro della CONCINNITAS (equilibrio/armonia). Lui utilizza questo tipo di armonia
nei suoi testi, ovvero un continuo elencare elementi simmetrici.
Nei primi testi prevale più che altro il popolo che incita Cicerone a non avere paura ed a rontare
Catilina, in quanto il popolo era stufo dei diritti di Catilina.
LE PARTI DELL’ORAZIONE
- Argumentatio: Cicerone fornisce delle prove riguardo ciò che sta dicendo ed allo stesso tempo
cerca di muovere i sentimenti (attraverso le gure retoriche).
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De oratore Brutus Orator
Dialogo sul tema del perfetto Sempre in forma dialogica Trattato sulla formazione dell’
oratore presenta la storia dell’eloquenza oratore
romana
Queste opere parlano dell’arte della parola e quindi Cicerone si so erma molto sulla politica. Parla
quindi di:
- Otium: Cicerone dice che questo è il tempo dedicato allo studio della loso a, che è alla base
degli studi umanistici.
Queste due devono coesistere e dice che una senza l’altra non reggono.
L’uomo politico deve essere integro moralmente e che sia capace di parlare.
- Actio: esposizione.
Le opere politiche
- de repubblica: cicerone dice che Roma è la città migliore del mondo perchè tutte le guerre che
Roma combatte sono guerre giuste. Le conquiste romane sono sempre giusti cate perchè
Roma è la migliore.
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Paragrafo 1, prima catilinaria
(1) Quo usque tandem abutere , Catilina, Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della
patientia nostra? Quam diu etiam furor iste nostra pa-rienza? Per quanto a lungo ancora
tuus nos eludet? Quem ad finem sese codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino
effrenata iactabit audacia ? Nihilne te a che punto si spingerà la tua sfrenata arro-
nocturnum praesidium Palati , nihil urbis ganza? Per nulla il presidio notturno sul
vigiliae , nihil timor populi, nihil concursus
Palatino, per nulla le Fonde notturne in città,
bonorum omnium, nihil hic munitissimus
habendi senatus locus , nihil horum ora per nulla il panico diffuso tra il popolo, per nulla
voltusque moverunt? Patere tua consilia non il riunirsi di tutte le persone oneste, per nulla il
sentis, constrictam iam horum omnium luogo forti cato in cui il senato è convocato, per
scientia teneri coniurationem tuam non vides? nulla gli sguardi e i volti di costoro ti hanno
Quid proxima , quid superiore nocte egeris, impensierito'? Non capisci che i tuoi piani sono.
ubi fueris, quos convocaveris, quid consilii evidenti? Non vedi che la tua congiura è tenuta
ceperis, quem nostrum ignorare arbitraris? bloccata dal fatto che tutti questi ne sono
consapevoli? Che cosa hai fatto la notte
scorsa, che cosa quella precedente, dove sei
stato, chi hai convocato, che cosa hai deciso,
chi di noi tu credi che lo ignori?
T2: nel terzo paragrafo della prima catilinaria Cicerone accusa apertamente Catilina sostenendo
che un tempo lo stato era più autorevole. si basa sulla profonda contraddizione esistente tra lo
stato delle cose (Catilina vive e compie le proprie malefatte sotto lo sguardo delle istituzioni,
consapevoli dei suoi delitti) e come le cose stesse dovrebbero andare (Catilina dovrebbe essere
stato ucciso già da tempo).
Catilinarie 1, 8-10: Dopo aver citato altri esempi storici di nemici pubblici giustiziati senza
esitazione e aver giusti cato la propria scelta di non arrestare Catilina no a che non vi sia più
alcuno disposto a difenderlo e a mettere in discussione la legittimità della sua condanna,
Cicerone rivela le informazioni sulla congiura di cui è venuto a conoscenza.
Sappiamo da Sallustio che era stata Fulvia, amante del congiurato Quinto Curio, a mettere
Cicerone al corrente dei particolari del complotto: su questa delazione, e non su prove certe, si
basavano le sue accuse e ciò spiega perché alla denuncia non sia seguito subito l'arresto di
Catilina. Lo scopo dell'oratore, infatti, era spingere quest'ultimo a fuggire da Roma e raggiungere
Manlio in Etruria dimostrando a tutti, inconfutabilmente, che aveva piani cato un vero e proprio
colpo di Stato
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T3-T4: Dopo l'enfatico esordio della Catilinaria, Cicerone invita con toni accorati Catilina a lasciare
Roma: «vattene una buona volta dalla città». Questo, in fondo, è quello che più sta a cuore al
console, che non dispone di prove suf cienti per esiliare con un provvedimento d'autorità
l'avversario e desidera perciò indurlo a portare allo scoperto la cospirazione. Dopo aver ripetuto
più volte l'invito, sottolineando che ormai molti cittadini hanno in odio il rivoltoso, Cicerone
immagina che sia la Patria in persona a parlare a Catilina per esortarlo ad andarsene
Allo stesso modo, verso la ne del discorso, l'oratore immagina che la Patria si rivolga
direttamente a lui, al console, e lo accusi di inerzia per non aver ancora preso provvedimenti
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