14.E perch no ? Allorch, recentemente, con la morte della precedente moglie rendesti
libera la casa per nuove nozze, non cumulasti questo delitto con un altro incredibile
delitto? Non ne parlo e di buon grado mi accontento di tacere,perch non sembri che in
questa citt sia stato commesso un delitto cos efferato o esso non sia stato
vendicato.Tralascio la rovina delle tue sostanze,che tu stesso avverti crollare sopra di te
per le prossime Idi;ma vengo a quelle cose che non riguardano l ignominia privata dei
tuoi vizi,o le tue turpitudini e difficolt domestiche,bens la salvezza suprema della
Repubblica , la vita e la salvezza di noi tutti.
15.Come potrebbero esserti lieti questa luce,o Catilina,o lo spirito di questo
cielo,sapendo che non c alcuno fra questi il quale ignori che il giorno precedente le
Calende di gennaio (31 dicembre),essendo Consoli Lepido e Tullio,tu hai partecipato
armato ai comizi,preparando uomini per luccisione dei Consoli e degli ottimati della
citt,e che si sono opposti al tuo delittuoso furore non un preciso disegno o una tua
preoccupazione ,bens la fortuna del popolo romano? E tralascio anche di ricordare ci
che non oscuro o di poco conto- quante volte tu hai tentato di uccidermi o quale
Console designato o quale Console ! Quanti tuoi colpi , lanciati in modo da non potere
essere evitati, io respinsi con una piccola diversione e ,come dicono,col corpo! Non hai
nulla,non hai fatto nulla,non hai ottenuto nulla,e tuttavia non desisti dal tentare e dal
volere.
16. Quante volte ti stato strappato dalle mani codesto pugnale,quante volte ti
cascato per caso fortuito e ti sfuggito ! Tuttavia non puoi ancora a lungo fare a meno di
ci che io ignoro a chi sia stata da te consacrato e dedicato,ma che tu ritieni sia
necessario infiggere nel corpo del Console.Ed invero ora qual la tua vita? Ora cos
parler con te,non come mosso da odio,come pure dovrei,ma da misericordia,che non ti
dovuta.Sei venuto poco fa in Senato.Chi ,fra tutti i presenti e fra i tanti tuoi amici e
seguaci,ti ha salutato? Se questo,a memoria duomo,non toccato a nessuno,ti aspetti
forse insulti a voce,visto che sei schiacciato dal gravissimo giudizio del silenzio? Dopo
che,per effetto della tua venuta,questi seggi sono rimasti vuoti,dopo che tutti i
consolari,che da te furono spesso destinati alla strage,appena ti sei seduto,hanno lasciato
questa parte dei seggi vuota e abbandonata,con quale animo tu credi di poter sopportare
tutto questo?
17. Se,per Ercole,i miei servi avessero timore di me per lo stesso fatto,come hanno
timore di te tutti i tuoi concittadini,riterrei di dover abbandonare casa mia; tu non ritieni
di doverlo fare per la citt? E se io apparissi tanto gravemente sospetto di ingiuria ai miei
concittadini,preferirei essere privato della loro presenza piuttosto che essere guardato
con occhi di odio da parte di tutti;una volta che tu,con la consapevolezza dei tuoi
delitti,riconosca che lodio di tutti giusto e gi da tempo meritato,dubiti di potere
evitare lo sguardo e la presenza di coloro di cui tu feristi le menti ed i sensi? Se i tuoi
genitori ti temessero e ti odiassero e tu non li potessi placare con alcuna
motivazione,come credo,ti allontaneresti dai loro occhi.Ora la Patria,che la comune
genitrice di noi tutti, ti odia e ti teme e gi da tempo ti ha giudicato come intento
unicamente alla sua distruzione; di essa tu non rispetti lautorit,n segui il consiglio,n
temi la potenza?
22. Ma di che cosa parlo? Che forse qualcosa ti pieghi,o che tu,prima o poi, ti corregga o
che tu mediti qualche via di fuga o che tu pensi a qualche forma di esilio? Magari gli dei
immortali concedessero a te questi pensieri! E tuttavia,se, colpito dalla mia voce,avrai
indotto il tuo animo a partire per lesilio,vedo quanta tempesta di ostilit pender su di
noi,non tanto nel tempo presente a causa della memoria recente dei tuoi delitti,quanto
nella posterit.Ma ne vale il prezzo,purch si tratti di una sciagura privata,disgiunta da
pericoli per la Repubblica.Ma non si pu pretendere che tu ti allontani dai tuoi vizi,che tu
abbia timore delle pene delle leggi,che tu ti assoggetti alle procedure della
Repubblica.Infatti,tu non sei il tipo,o Catilina,che il pudore allontani mai dalle
turpitudini,o il timore dal pericolo,o la ragione dalla furia.
23. Perci,come gi ho detto spesso,vattene,e,se vuoi attizzare odio contro di me,tuo
nemico,come proclami,affrettati sulla via dellesilio;affronter comunque le critiche
degli uomini ed il peso di codesto odio,se andrai in esilio per ordine del Console.Se poi
preferisci contribuire alla mia lode e gloria, esci con la malvagia schiera di
scellerati,recati da Manlio,infiamma i cittadini perduti,separa te stesso dagli onesti,porta
guerra alla Patria,esulta per lempio delitto,affinch appaia chiaro che tu non sei stato
da me scacciato verso stranieri,ma sei andato perch chiamato presso i tuoi.
24. Ma a che pro ti invito,quando so che ci sono delle avanguardie che ti aspettano
armate presso il Foro Aurelio,quando so che hai fissato con Manlio il giorno in cui sar
mandata in avanguardia anche laquila dargento,a cui fu dedicato nella tua casa il
sacrario dei tuoi delitti,e che io auguro sia perniciosa e funesta per te e per tutti i tuoi?
Quella di cui tu possa a lungo esser privo, quella,cio,che tu solevi venerare mentre ti
preparavi alla strage,dal cui altare spesso trasferisti codesta empia mano alluccisione di
cittadini?
25. Andrai una buona volta laddove gi da tempo codesta tua ingordigia sfrenata e
furibonda ti trascinava;e questo non ti reca dolore,ma una certa incredibile volutt.Per
questa dissennatezza ti ha creato la natura,ti ha esercitato la volont,ti ha aiutato la
fortuna.Tu non hai mai desiderato non dico la tranquillit,ma la stessa guerra che non
fosse nefanda.Hai messo insieme un pugno di sciagurati,traendolo da uomini perduti e
abbandonati non solo da ogni fortuna,ma anche da ogni speranza.
26. Di quale letizia tu godi,di quali gaudii tu esulti,in quali baccanali ti lanci se,fra i tanti
tuoi uomini, non udrai,n ascolterai un uomo dabbene! Gli esercizi di cui si parla erano
dedicati allo studio di codesta vita ,a studiare le tue imprese,come appiattirsi a terra non
solo per preparare stupri,ma anche per intraprendere delitti,come vigilare per
sorprendere non soltanto il sonno dei mariti,ma anche le fortune dei benestanti.Hai di
che ostentare la tua famosa sopportazione della fame,del freddo,della mancanza di tutte
le cose ,di cui tu avverti sarai spossessato fra breve.
32. Perci i violenti si ritirino,si separino dalle persone perbene,si riuniscano in un unico
luogo,e -ci che ho spesso gi detto-si separino da noi attraverso le mura; cessino dall
insidiare il Console a casa propria,di circondare il tribunale del Pretore urbano,di
assediare la Curia con le armi,di preparare fiaccole incendiarie per dar fuoco alla
citt;sia ,infine,scritto chiaramente sul volto di ciascuno quale sia il suo sentire della
Repubblica.Questo vi prometto,o Padri coscritti:che ci sar tanta diligenza in noi
Consoli,tanta autorit in voi,tanta virt nei cavalieri romani,tanto consenso negli uomini
dabbene che tutto vi risulter manifesto,chiarito,represso,vendicato dopo la partenza di
Catilina.
33. Con questi presagi,o Catilina,con la salvezza suprema della Repubblica,con la tua
peste e la tua sventura, con la disfatta di coloro che a te si unirono in ogni delitto e
parricidio,parti verso una guerra empia e nefasta.E tu Giove,che con i medesimi auspici
di questa citt ,fosti preposto da Romolo,e che noi definiamo Statore dellUrbe e
dellImpero,terrai lontano costui ed i suoi accoliti dai tuoi altari e dagli altri templi,dalle
mura e dalle case della citt,dalle vite e dalle fortune di tutti i cittadini e con eterni
supplizi punirai,vivi e morti, i nemici degli uomini onesti,i nemici della Patria ,i predatori
dell Italia, uniti in un patto scellerato ed in una cospirazione nefanda.