COSTITUZIONALISMO = indica la dottrina costituzionalistica che fece da sfondo alle grandi rivoluzioni borghesi del XVII e XVIII secolo, sviluppandosi in concomitanza con l'affermazione dei limiti del potere sovrano. La limitazione del potere sovrano avrebbe costituito l'obiettivo primario dell'ideologia del costituzionalismo. Quindi un sistema di congegni di limitazione del potere fu messo a fondamento di una visione nuova dell'ordine politico. Pertanto il termine costituzionalismo stato spesso fatto coincidere con un insieme di tecniche di garanzia e limitazione del potere. Si tratta di un'ideologia che ha tratto origine da un intento di contrapposizione al sistema di autorit dell'Ancien rgime, portatrice di un nuovo ordine pubblico. Si fondano gli assetti politii su nuove basi di legittimazione. Argine all'assolutezza del sovrano. Quindi legittimazione e limitazione del potere.
repubblica. L'idea della costituzione mista trover sviluppo nel costituzionalismo moderno.
INGHILTERRA
La costituzione inglese stata frutto di un lungo e graduale processo evolutivo, fondato sulla trasmissione di antiche consuetudini.
Instrument of government (1653) unico esempio di costituzione scritta. Pose le basi della dittatura di Cromwell. The ancient constitution radicata nel common law, aveva una forza normativa che trascendeva la volont del sovrano e poteva essere fatta valere anche contro quest'ultimo. Qui vi era ravvisata la fonte della limitazione del potere monarchico e la base di un ordinamento giuridico. Si cre un contrasto tra re e parlamento sul problema della sovranit e dei limiti del potere politico e della sua legittimazione. L'ancient constitution assorbiva la tradizione del governo misto e l'influenza del diritto naturale. Ne deriv una dottrina costituzionale imperniata sulla collaborazione tra il re, i Lords e i Comuni con la House of Lords che fungeva da ago della bilancia. La rivoluzione del 1688/89 contribu a rafforzare una tradizione costituzionale gi plasmata. Nel Secondo trattato sul governo di Locke, la componente storico evolutiva del costituzionalismo si fonda con quella contrattualistica, che condusse a concepire la costituzione come un patto fondativo. L'ordinamento dello stato legittimato dal contratto tra individui. L'esperienza inglese fu assunta da Montesquieu come paradigma di una concezione della divisione dei poteri che affidava all'equilibrio e alla moderazione la funzione di fare da argine ai rischi del dispotismo. Dalla forma di governo parlamentare in Inghilterra ha avuto origine l'elaborazione della toeria della divisione dei poteri che ha avuto posizione centrale nel costituzionalismo moderno. Il principio ha tratto impulso da un lato dalla polemica contro l'assolutismo monarchico, e dall'altro dall'equilibrio fra re Lords e Comuni. Il principio stato elaborato sia da Locke che da Montesquieu ma con una differenza tra i due: Montesquieu fece prevalere l'idea del coordinamento tra i poteri in funzione di un controllo reciproco. Qui vi era soprattutto la consapevolezza del legame tra il potere legislativo e le rappresentanze politiche. Inoltre individuava uno spazio proprio del potere giudiziario che era potere indipendente. Locke invece fece prevalere l'idea della separazione dei poteri che si
sarebbe sviluppata nella dualist democracy statunitense. Locke presupponeva una gerarchia dei poteri e configurava il legisltaivo come potere supremo. Nella teorizzazione di Locke il giudiziario non ha una collocazione autonoma.
STATI UNITI
l'esperienza costituzionale statunitense ebbe origine dalla ribellione delle colonie inglesi contro la madrepatria e quindi si ovviamente ispirata alle linee guida che si contrapponevano radicalmente alla tradizione costituzionale inglese. La Costituzione vista come legge contro il dispotismo. Riscoperta della precedenza della lex sulla voluntas e della supremazia di leggi fondamentali sul potere politico. Tutto ci condusse alla riformulazione della teoria del governo limitato (dalla legge), come dimostrato del Bill of Rights (1776) uno dei primi documenti costituzionali. Qualific i diritti individuali come basis and foundation of government. Da qui si sviluppata l'idea di una costituzione mista che prevede specifiche limitazioni al potere legislativo. La rivolta dei coloni inglesi apparsa come esercizio di un diritto costituzionale contro le leggi incostituzionali che volevano interferire nella vita delle colonie soffocandone l'autonomia. La rivolta diede vita ad un ordine costituzionale nuovo che doveva fondare il consenso e garantire le basi e la stabilit del patto fondativo che era tematizzato secondo il paradigma contrattualistico. Si parla infatti di Compact sottoscritto a bordo del Mayflower contratto con cui i sottoscrittori si costituiscono in una societ politica. Negli USA l'ispirazione fondativa di un nuovo ordine costituzionale si delinea subito dopo la dichiarazione di indipendenza nei processi costituenti delle tredici repubbliche. Quindi il processo di costituzionalizzazione il carattere peculiare del costituzionalismo statunitense. Da esso discende l'idea dell'antecedenza della costituzione rispetto agli assetti di governo e la superiorit dell'ordinamento fondamentale della comunit politica sul potere legislativo, e limiti all'onnipotenza della maggioranza parlamentare.
La pluralit di valori delle popolazioni dell'Unione e il tessuto pluralistico della societ avrebbero dato vita a un sistema di governo complesso ma anch'esso riconducibile al sistema della costituzione mista. Appare evidente il legame tra pluralismo sociale e complessit degli assetti istituzionali che Tocqueville intu un sistema assicurato da un gioco di pesi e contrappesi (check and balances). Infine il costituzionalismo americano ha trovato sviluppo nell'elaborazione del controllo giudiziario della costituzionalit delle leggi judicial review non contemplato dalla costituzione ma considerato come uno dei pilastri dell'intero edificio costituzionale. Venne elaborato dalla corte suprema federale a partire dalla sentenza Marbury vs Madison (1803) nella quale venne fissata in modo stringente la superiorit della costituzione.
FRANCIA
Indubbia l'influenza di questa esperienza nella fondazione del costituzionalismo moderno. Con l'abbattimento della monarchia assoluta il trono era rimasto vuoto e la rivoluzione costitu le basi di legittimazione nuove degli assetti costituzionali. Ci si chiesti per se il mito rivoluzionario della volont gnrale non fosse continuativo rispetto alle tendenze accentratrici dell'assolutismo monarchico, se la rivoluzione non portasse all'affermazione dell'ordine borghese. L'esperienza della rivoluzione ha rappresentato da un lato il punto di maggiore emersione della forza dell'ideologia del costituzionalismo, e allo stesso tempo avrebbe condizionato gli sviluppo dell'Europa continentale. Teoria della sovranit della nazione uno dei prodotti pi alti delle costituenti rivoluzionarie. Essa pose la sovranit entro un'unit impersonale ed astratta che simboleggiava un corpo politico omogeneo. L'esperienza francese ha insegnato che la supremazia di una costituzione non deriva n dal radicamento di essa nella societ, n da un patto costitutivo di una comunit politica, bens da un potere fondativo di unificazione politica.
STATO LIBERALE
Nel XIX sec la teoria dei limiti venne rivisitata dal liberalismo giuridico ottocentesco con una torsione verso un obiettivo di unificazione politica in funzione della massima espansione delle libert borghesi. Il contenuto delle costituzioni liberali riflettevano: una visione della societ civile come luogo esclusivo di rapporti di scambio tra proprietari prevalenza del contratto nei rapporti tra soggetti diritti civili e libert economiche limitate in funzione delle esigenze della societ civile borghese organizzazione costituzionale come luogo preordinato alla salvaguardia del mercato. I temi dominanti del costituzionalismo moderno troveranno nello stato nazionale la dimensione attuale nella quale realizzarsi. Le assemblee rappresentative divennero il luogo istituzionale dello stato liberale e della posizione egemone della borghesia politicamente attiva. Il costituzionalismo si identific e si confuse nel parlamentarismo. La preminenza delle assemblee parlamentari sfoci poi in una sistemazione dogmatica della funzione legislativa incentrata sul principio della preferenza della legge posizione di supremazia nella gerarchia delle fonti del diritto, ritenuta la manifestazione della volonta generale espressa dalla rappresentanza parlamentare. Le esperienze liberali approdarono alla fondazione di uno stato di legislazione. Il costituzionalismo diventava prevalenza del diritto posto dal legisltatore, spianando la strada al giuspositivismo statualistico.
COSTITUZIONALISMO E DEMOCRAZIA
Agli inizi del XX secolo in Europa spinta verso la democratizzazione del processo politico. Allargamento del suffragio elettorale, nascita dei grandi partiti organizzati aprono il processo politico alla partecipazione delle masse. Il costituzionalismo liberale si era fondato su una base sociale omogenea, lo stato monoclasse borghese. Limpatto della democrazia di massa sul costituzionalismo dischiude uno scenario di tensioni. Lo sviluppo di un movimento sociale che si governa con leggi proprie sembra mettere in discussione proprio leredit del costituzionalismo. Inoltre il processo di democratizzazione sovraccarica le costituzioni di un compito di unificazione politica che gli ordinamenti liberali avevano affidato allo stato monoclasse borghese. Ora i rassicuranti confini della normativit della costituzione cos come era stata costruita dal giuspositivismo statualistico risultano inadeguati; poich essa deve assicurare un continuo processo di attualizzazione di valori di unificazione politica. Emblematica la sistemazione dei diritti fondamentali nella Costituzione della Repubblica di Weimar (1919/1933) il laboratorio del costituzionalismo democratico del Novecento. Le esperienze del costituzionalismo democratico hanno espresso il dissolvimento del legame che aveva unito i congegni di garanzia e di protezione contro il potere sovrano con le esigenze fondative dellordine e dellegemonia borghese. Dopo la fine della prima guerra mondiale la societ civile fa il suo ingresso nello scenario delle cost. europee, riversandoci il suo tessuto pluralistico e i suoi fattori di conflittualit. Il problema del costituzionalismo democratico del 900 appare invece quello della compatibilit fra ordine sociale e ordine politico. controversa questione del rapporto tra costituzional. e democratizz. ha prodotto due linee di tendenza fondamentali: 1. Idea della costituzione come decisione politica fondamentale e teoria della costit. Materiale;
2.
Ricerca dei congegni di razionalizzazione del potere politico. (filo conduttore del pensiero costituzionale di ispirazione democraticoliberale fra le due guerre.
LO STATO COSTITUZIONALE
Indica il modello delle democrazie pluralistiche che hanno portato la progressiva erosione degli schemi del giuspositivismo statualistico. presenza variabili significative, a seconda dei contesti storico-culturali nei quali si impianta. E anche affermazione corrente che con tale modello si sia affermata pienamente la supremazia della costituzione. esso costituisce lapprodo di un travagliato itinerario culturale iniziato durante la Repubblica di Weimar. La Costituzione non si impone pi solo come espressione della sovranit dello Stato e dei suoi limiti, e in essa convivono e si coordianano sfere distinte (provata, pubblica, statale). Il Pluralismo diventa elemento qualificante delleffettivit della costituzione. Da ci uscita profondamente trasformata sia la concezione del ruolo della costituzione, sia quella della sua supremazia. Al rapporto tra costituzione pluralismo intrinseca la compresenza di orientamenti e direttrici di fondo che permettono di disvelare i contenuti etico-valutativi e gli ideali di giustizia immanenti al testo. La supremazia della costituzione si misura sul terreno dellinterpretazione piuttosto che su quella della corrispondenza astratta ad uno schema conformit/difformit. (Conseguenze rilevanti per le corti costituzionali).
(Portgallo, Grecia, Spagna), poi anche societ con forti ritardi nei processsi di sviluppo e di modernizzazione. Il processo di circolazione dei modelli costituzionali ha investito soprattutto il terreno dei diritti umani, favorito da convenzioni internazionali e regionali hanno dato vita ad assetti multilivello di protezione dei diritti fondamentali. Ma anche il terreno delle garanzie costituzionali e del federalismo. Tuttavia permangono conflitti, tensioni, situazioni di marginalit in aree geografiche che da ci possono sembrare immuni. Cos com sbagliato pensare che sia sufficiente la diffusione su larga scala della giustizia costituzionale a dischiudere nuove frontiere al costituzionalismo. Non tutte le costituzioni posseggono pari forza normativa, uguale valore. Ci dipende da fattori extracostituzionali, come i contesti storicoculturali, soprattutto quelli politici, economici, religiosi. Ovviamente ci non esclude che la cost. continui a rappresentare qualcosa di decisivo nel processo di integrazione di una comunit politica. ( un fattore di cristallizzazione del processo di raggiungimento di una comunit della propria identit politica e culturale). Inoltre esse (le costituzioni) sono sempre soggette a processi di attualizzazione. Le discussioni su temi scottanti delle societ pluraliste contemporanee chiamano insistentemente in causa i contenuti di principio delle Costituzioni ( divenuto il terreno dei conflitti delle societ pluralistiche). Ma quanto pi la costituzione si pone al centro della cultura politica di un gruppo sociale, tanto pi assume rilievo il ruolo di interpretazione affidato ai giudici costituzionali. Legislatore, Corte cost., giudici comuni e opinione pubblica sono attori dinamici di un confronto dialettico tra la costituzione pratica nella sua applicazione e le aspettative riposte in essa dalla societ. Gli scenari di una societ globalizzata hanno prodotto da un lato processi di costituzionalizzazione su larga scala, e dallaltro fenomeni di integrazione tra culture costituzionali. Lascia intravedere linsufficienza di un futuro della Costituzione racchiuso nella dimensione territoriale dello Stato Nazione.
La globalizzazione e le nuove tecnologie, lespansione dei mercati al di l dei confini dello Stato creano spazi di decisione che oltrepassano le barriere costituite dai principi delle Costituz. Nazionali. Esse potranno conservare la funzione di strumento essenziale di limitazione del potere solo a condizione che i processi di costituzionalizzazione trascendano i confini degli stati.
CAPITOLO SECONDO
LO SPAZIO PUBBLICO NELLE DEMOCRAZIE PLURALISTICHE RUDOLF SMEND
La delimitazione di una sfera provata prestatale e di una sfera pubblica conseguenza di trasformazioni profonde del significato della Costituzione. Sfera Pubblica: esperienze culturali diverso frutto di variabili semantiche. - Offentlich in Germania: aperto, accessibile alla conoscenza. - Publicus dei latini. Ripreso dalla tradizione anglosassone con Public Publicity: popolo organizzato a vari livelli, struttura organizzata di una comunit politica. Varie vicende storiche hanno poi caricato il termine di forti significati di superamento della societ feudale. Nella rivoluzione francese, pubblico come contrapposizione al potere monarchico e aristocratico. Cos nel concetto di pubblico confluita una pluralit di significati. - Apertura della sfera pubblica con funzioni politiche ed accessibilit dei luoghi in cui si forma lopinione pubblica. - Pubblicit come garanzia della verit, della giustizia dei risultati ai quali si perviene attraverso la discussione in un processo pubblico. - Pubblicit come carattere basilare dellorganizzazione sociale.
Secondo Smend il princ. Di pubblicit ha un significato di integrazione del gruppo sociale: si realizza e impara ad essere consapevole del proprio compito proprio nelle democrazie, nello spazio pubblico. Quindi la differenza tra Offentlich tedesco e il pubblico di derivazione romana e anglosassone. Il primo concepito pi con stretto riferimento a un ordinamento di livello superiore.
di legittimazione nei presupposti comunicativi e procedurali della formazione dellopinione pubblica. Nucleo di questa concezione della democrazia : istituzionalizzazione di procedure e di forme comunicative. Habermas concepisce lo spazio pubblico come organizzato secondo uno schema di rapporti centro-periferia. Il centro costituito da complessi istituzionalizzati, la periferia da gruppi sociali che danno voce discorsiva a problemi sociali, lo spazio pubblico non istituzionalizzato. La periferia d impulsi alle istituzioni attraverso varchi che sono le procedure democratiche. In questo senso la decisione resta di competenza istituzionale, ma esse acquistano legittimazione solo se guidate da flussi comunicativi provenienti dalla periferia.
della autorganizzazione della societ. Secondo le concezioni neoliberali questo il risultato di una semplificazione risalente a Russeau e allassunto che il bene collettivo possa essere assicurato solo dallassoggettamento del privato ad una volont generale. Secondo tali teorie invece la dimensione del sociale va situata allinterno della societ, nellindividuo come internal spectator. Lo spazio pubblico viene configurato proprio a partire dalla rete di relazioni che si costituisce nella societ, costituito dalla coordinazione della produzione di regole dei privati che in essa riversano esperienze e saperi, e non si configura quindi come un momento esterno e pi alto.
PETER HABERLE
Costituzione come processo pubblico. Poich la Costituzione si fonda sullequilibrio tra continuit e mutamento, essa si regge sui processi evolutivi che ne rendono possibile ladeguamento flessibile agli sviluppi del tempo. Egli non rifiuta la teoria dei limiti del potere politico, ma ne propone una lettura pi coerente con le domande di integrazione poste dalle societ pluralistiche. Costituzione come conquista evolutiva; tale visione come dinamica rinvia a chi plasma la realt costituzionale: idea che i consociati vivendo la costituzione, concorrono allinterpretazione di essa (democratizzazione dellinterpretazione della Costituzione). Tra lOffentlichkeit e la Costituzione si realizza un circuito di mutua correlazione. Lo spazio pubblico assurge a condizione stessa della vigenza di una Costituzione, la cui capacit di normazione legata alla coscienza sociale e al consenso diffuso dei consociati. Res Publica nesso tra democrazie e Offentlichkeit: la democrazia organizzazione nella societ di inter. antagonistici. Per cui l Offentlichkeit lo spazio in cui la societ si organizza democraticamente.
Res Publica si fonda sulla triade provato pubblico- statale non scorrelati tra loro, perch interagiscono in un foro di interdipendenza.
ordinamenti costituzionali degli stati che nell'epoca della globalizzazione trascendono i confini dell'Europa. Si viene a creare un moltitudine globalizzata. Interrogativi anche sui rapporti tra le tradizioni costituzionali europee e il nuovo universalismo di diritti umani che trasferisce l'antico fondamento giusnaturalistico dei diritti universali sul terreno della cooperazione tra Stati. Viene messo in discussione l'impianto dei diritti costruito sul paradigma del rapporto soggetto-autorit. Quindi il fenomeno di globalizzazione presenta caratteri di ambivalenza: tendenza all'accettazione di un nucleo di principi comunitarie non pi egemonia della cultura europea che si misurata con i processi di recezione e scambio ed quindi relativizzata dal confronto con altre esperienze e culture.
LAICISMO CULTURALE
Neutralit etica dello stato e laicismo culturale. Lo stato non si identifica per richiamo ad una determinata religione o una particolare concezione del mondo. Non c' dubbio comunque che vi siano radici cristiane, ma esse convivono con altre componenti. La laicit europea non implica tout court indifferenza agnostica verso contenuti di valore, bens essa prevede uno spazio delimitato rispetto al contesto del politeismo di valori.
precedenti. -Tommaso D'Aquinol'uomo ora dotato di libero arbitrio inteso come capacit di scegliere tra il bene e il male. Quindi inizia a liberarsi dell'idea dell'imago dei. -umanesimo e rinascementosar qui che si avr una svolta definitiva sul concetto. Pico della Mirandola pone l'uomo al centro del mondo come entit libera di dare forma alla propria esistenza. L'uomo di Pico ha nelle sue mani il proprio destino del quale unico artefice la sua volont. -Pufendorfrecide completamente il legame con la dottrina dell'imago dei poich la libert trova fondamento non in questa, ma nella sua natura razionale. Visione empirica dell'uomo, ricco di potenzialit. Approccio laico.
Per il tema della dignit dell'uomo rilevante poi la Sentenza Omega del 2004 sul provvedimento dell'autorit amministrativa tedesca che aveva vietato la commercializzazione di giochi laser prodotti nel Regno Unito nel cui svolgimento era possibile simulare atti omicidi. La Corte accolse la requisitoria dell'Avvocato generale e ritenne che qui l'ordine giuridico comunitario tendesse innegabilmente ad assicurare il rispetto della dignit dell'uomo. La Corte ha ritenuto di porre la dignit a fondamento della sua pronuncia, non per il ruolo supremo ricoperto da essa nello stato tedesco, bens per il maggiore tasso di resistenza della sua protezione nel bilanciamento con le libert economiche, perno del sistema comunitario. Dalla sentenza Omega emergono elementi contrastanti: da un lato = dignit dell'uomo come diritto fondamentale ma non si sottrae ad uno scrutinio di co-esistenza e armonizzazione con altri diritti dall'altro = progressiva dilatazione di contenuti, rispetto a quelli originari dei trattati istitutivi. Nel panorama della giurisprudenza della Corte costituzionale federale sono tre le decisioni importanti: 1. sul rapporto tra dignit dell'uomo e il diritto all'intimit 2. il rapporto con i diritti alla vita e alla sicurezza 3. il rapporto con il principio dello stato sociale. Prima sentenza. 2004. Il Tribunale si era pronunciato sulla costituzionalit, in rapporto con l'art. 1GG, di una legge di revisione costituzionale dell'art. 13 GG che aveva ammesso l'impiego di strumenti tecnici di sorveglianza acustica in luoghi di privata dimora, per la repressione di reati di particolare gravit. Il Tribunale ribadisce il rango prioritario della protezione della dignit dell'uomo, il che comporta una limitazione delle misure di sorveglianza acustiche. Quindi concepisce in modo strettissimo il rapporto tra dignit e libert di un nucleo privatissimo della personalit, ed estraneit di questo nucleo ad operazioni di ponderazione. Pertanto la misura sar considerata legittima quando ci siano indizi che dimostrino che il contenuto di questi colloqui dimostri la partecipazione a fatti criminosi e
quindi faccia venir meno il fondamento di una protezione assoluta. Muovendo da quest'approccio, il Tribunale ha respinto le censure di costituzionalit della revisione costituzionale perch non idonea a concretizzare una violazione della dignit dell'uomo. Seconda sentenza. 2006. Sulla sicurezza dei voli art. 14 legge federale = aveva autorizzato, dopo l'11 settembre, le forze armate ad abbattere un aeromobile indirizzato verso obiettivi terroristici di distruzione. Qui il tema dell'intangibilit della dignit centrale. Non si vuole ridurre l'uomo a strumento nelle mani dell'azione dello Stato. Quindi non possibile operare un bilanciamento tra il diritto alla vita degli uomini a bordo e quello degli uomini a terra. L'uccisione degli uomini sull'aereo si profilerebbe come negazione di un valore irrinunciabile per ogni uomo, sulla base di un'autorizzazione legislativa la quale avrebbe come conseguenza l'uccisione premeditata di uomini innocenti. Terza sentenza. 2010. Il problema centrale il rapporto tra dignit dell'uomo e il principio dello Stato sociale. La legge Hurts 4 aveva introdotto un sistema di protezione sociale a favore di lavoratori in condizioni di disagio e dei familiari bisognosi. La Corte tedesca interviene su questa legge con una sentenza rilevante rifacendosi alla clausola di intangibilit della dignit dell'uomo. Sullo sfondo di questa sentenza c' un'elaborazione dottrinale tedesca molto importante che ha sostenuto il legame tra l'intangibilit e il principio di struttura dello stato sociale assicurare ad ogni cittadino il minimo che gli consenta di raggiungere quella condizione di vita che gli permetta di uscire dal disagio sociale. Riconosciuto questo legame, si apriva un problema relativo agli spazi di discrezionalit del legislatore. La sentenza dice che l'assicurazione di uno standard minimo rinvia ad uno spazio discrezionale del legislatore, non essendoci indicazioni costituzionali di quello livello minimo. Spetta dunque alla Corte Costituzionale che questa valutazione discrezionale del legislatore sia congrua.
ancora sporadico e circoscritto al profilo di uno status activus processualis. I tradizionali diritti di libert civile sembrano aver assunto rilievo nell'ordinamento comunitario. Ma l'ambito viene ancora circoscritto ad una sfera posta al riparo da interferenze esterne quindi l'esperienza comunitaria offre spunti di riflessione limitati.
adattarsi alla struttura e agli scopi della Comunit, e i diritti fondamentali riconosciuti dalla Corte non sono assoluti ma devono essere considerati in relazione alla loro funzione sociale. La protezione dei diritti viene cos racchiusa nella cornice degli obiettivi della comunit.
integrazione fondato sull'equilibrio tra le diverse componenti sociali e quindi diviene necessaria la garanzia di un quadro pi ampio di diritti.
CAPITOLO SESTO LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA E LO SVILUPPO STORICO DEL COSTITUZIONALISMO EUROPEO
LA CARTA DEI DIRITTI E LA FORMAZIONE DI UN ORDINE COSTITUZIONALE EUROPEO
Il tema dei diritti venuto assumendo un crescente rilievo ed una marcata centralit nella ricostruzione degli assetti costituzionali dell'UE. Si imposto con forza il nodo della costituzionalizzazione del diritto primario. Tale nodo pone in primo piano la questione dei diritti e della costruzione di una comunit fondata sui diritti. Il processo di costituzionalizzazione dei Trattati dev'essere considerato come ineludibile fattore di rafforzamento e stabilizzazione del sistema dei diritti nell'ordinamento europeo. La Carta custodisce gelosamente diritti affermati in precedenza e costituisce un punto di riferimento essenziale per tutti i soggetti che operano nel contesta comunitario. Il concetto di costituzione si scioglie quindi dal contesto dello stato nazionale. Secondo un recente indirizzo dottrinale, l'ordinamento europeo da vita a un multilevel constitutionalism ossia un assetto costituzionale retto da pi livelli costituzionali tra loro integrantisi e complementari, nessuno dei quali pu pretendere l'esclusivit. Tracce di ci sono ravvisabili nella cooperazione tra le corti presente da qualche tempo nella giurisprudenza delle corti costituzionali. Alcune pronunce tra il '97 e il 2000 del Bundesverfarsungsgericht nelle quali si nota una collaborazione tra il tribunale costituzionale e la Corte di giustizia rielaborata in un'accentuazione pi filocomunitaria. Pronunce della giurisprudenza costituzionale italiana sent. 443/1997
nella quale si passa dal principio di separazione tra ordinamenti ad un sostanziale monismo interpretativo. Quindi carattere dinamico del processo di integrazione europea, processo di constitution making. L'art. 6 TUE mette in luce proprio questo multilevel constitution, dove i diversi piani vengono letti in un rapporto di interdipendenza e non di separatezza. E la Carta dei diritti proclamata a Nizza nel dicembre 2000 segue un passo importante in questo senso. Afferma l'esistenza di modelli cooperativi di protezione dei diritti. La novit della Carta va apprezzata nella sua struttura: diritti organizzati intorno ad alcuni valori fondamentali, ed offrono una griglia interpretativa per stabilire le necessarie connessioni tra i vari diritti.
COSTITUZIONALISMO MULTILIVELLO
Si posto il problema del rango della Convenzione e degli effetti delle pronunce della Corte di Strasburgo nei vari ordinamenti nazionali. Innanzitutto va segnalata la riforma degli anni '90 che con il Protocollo 11 ha conferito alla Cedu un ruolo assai pi incisivo e una maggiore capacit di penetrazione delle sue pronunce negli ordinamenti nazionali. La riforma ha contribuito a valorizzare il ruolo della Corte di Strasburgo come giurisprudenza europea dei diritti, con uno spettro amplissimo di incidenza. In secondo luogo, tra la Cedu e il sistema dei diritti fondamentali dell'UE si creato un rapporto di comunicazione. Per quanto riguarda i rapporti con il nostro ordinamento costituzionale, vari sono i profili problematici. La corte italiana infatti rimasta imprigionata in un modello kelseniano di giustizia costituzionale,
caratterizzato dalla separazione tra la giustizia costituzionale e la giurisdizione. A questo modello Rubio Llorente ha invece contrapposto un modello di tutela multilivello dei diritti fondamentali, che si sta sperimentando nell'Europa allargata alla Cedu, mediante il ricorso al rinvio pregiudiziale. La Corte italiana ha da sempre elaborato l'horror per il sindacato diffuso*. Il giudice che disapplica la legge nazionale per contrasto con la Cedu visto infatti con sospetto. Due sono gli approdi fondamentali della giurisprudenza sul sistema Cedu. La corte rivendica a s il potere di decidere sugli spazi da riconoscere alla Convenzione nel diritto interno, e riconosce alla Corte di Strasburgo una competenza esclusiva ad interpretare la Convenzione. Le potenzialit del sistema cedu sarebbero circoscritte al piano dell'interpretazione della Convenzione, ma, rispetto al parametro costituzionale, l'art. 117 funzionerebbe come argine per bloccare una lettura integrata delle norme costituzionali e di quelle della Convenzione.
PLURALISME ORDONNE'
Differenze sensibili tra i diversi Paesi nei confronti della Convenzione. Vi sono paesi come l'Austria che riconoscono alle norme della Convenzione rango di norme costituzionali. Ve ne sono altri, come Francia e Spagna, che vi riconoscono una posizione intermedia tra costituzione e legge. Vi la Svizzera che ha riconosciuto il carattere sostanzialmente costituzionale delle garanzie della Convenzione . E infine vi sono stati che invece vi riconoscono rango legislativo, muovendo per da premesse molto diverse: la Germania e l'Italia hanno un approccio essenzialmente dualistico, mentre il Regno Unito ha incorporato la Convenzione ma al di fuori di qualsiasi gerarchizzazione di fonti normative. Non possibile comunque individuare posizioni uniformi.
ORIDNAMENTO EUROPEO DEI DIRITTI E VALORI FONDATIVI DEL DIRITTO COSTITUZIONALE EUROPEO
Il carattere pluralistico dell'ordinamento europeo non lascia spazio a concezioni unilaterali. L'ordinamento europeo dei diritti venuto assumendo sempre di pi la fisionomia qualificata di un frastagliato mosaico di contenuti di valore caratterizzanti tutti l'identit costituzionale europea. Il riferimento a valori fondativi di un'identit comune rappresenta una via obbligata per conferire ad esso una propria autonoma forza. L'ordinamento europeo deve essere peraltro in grado di assicurare canali di collegamento flessibili con i diritti nazionali. Quindi costruire tale ordinamento solo come mero riflesso delle limitazioni della sovranit degli stati, sarebbe una visione troppo riduttiva delle sue potenzialit e oltretutto finisce per ingabbiare e irrigidire il suo carattere aperto e pluralistico. I valori e il discorso su di essi si spostano dal piano della sovranit degli stati, a quello di un diritto frutto di un complesso gioco di interferenze tra pi livelli, infrastatuale, nazionale e sovranazionale, dove operano una molteplicit di attori: governanti, legislatori, giudici, opinione pubblica. Una democrazia pluralistica costituita da variet di voci ed espressioni, da contropoteri diffusi e da un'opinione pubblica aperta alla legittimazione di molteplici attori. La societ aperta degli interpreti si presenta come fattore di democrazia. La capacit di integrazione fondata sui valori non statica, ma evolutiva, intrinsecamente adattabile al mutamento della cultura.
IL COSTITUZIONALISMO MULTILIVELLO
Un ordinamento europeo dei diritti fondamentali si presenta come costruito da sistemi sovranazionali non sovrapponibili, ma tra loro comunicanti Unione europea, Cedu, Ocse. La sovranit non riveste pi i connotati di un'assoluta supremazia, ma si
misura con i frammenti di sovranit di altre istituzioni che concorrono con essa. Tale quadro si riflette sulla protezione dei diritti: dilatazione di essa per effetto di questo scenario di trasformazioni, in quanto gli orizzonti della sovranit statale non sarebbero pi sufficienti da soli. La internazionalizzazione del diritto costituzionale ha investito non solo la questione della sovranit, ma ha anche trasformato il ruolo e la forza delle costituzioni passaggio dalla supremazia della costituzione ad un assetto di costituzioni parziali tra loro raccordate sulla base di un'armonizzazione dei rispettivi livelli di contenuto. E in un simile contesto la comparazione costituzionale pu rivelarsi strumento insostituibile dell'interpretazione a condizione che si tenga conto della diversit culturale che fa da sfondo alle diverse esperienze costituzionali. merito di Peter Haberle l'aver rinnovato il metodo comparativo. Il pensiero haberliano infatti gli ha restituito un ruolo centrale, ed esso non pu essere vincolato da schemi, perch si alimenta della tensione dialettica tra l'uno e il diverso, tra i due poli del singolo e dell'unione. La riflessione di Haberle ha offerto due indicazioni del metodo: 1. la comparazione giuridica opera su bilder (immagini). Ordinare il diritto utilizzando metafore per elaborare principi. I bilder svolgono una funzione direttiva che si sviluppa in una duplice direzione: ordinativa (dirige l'interpretazione), e proiettata verso l'innovazione. 2. Analisi dei livelli testuali finalizzata alla comprensione degli itinerari di sviluppo dello stato costituzionale. Occorre prendere atto che i processi di integrazione sopranazionale in Europa e la compenetrazione tra i diritti nazionali, non hanno prodotto un sistema giuridico uniforme, n fondato su uno schema di rapporti di tipo alternativo. Essi hanno invece messo in comunicazione sistemi giuridici diversi in un quadro che ispirato a criteri flessibili e sussidiari.
diritto posto, bens un diritto in processu. Dinamiche di funzionamento: per quanto riguarda la dimensione temporale, si possono individuare strati temporali diversi che hanno alimentato processi intrinsecamente evolutivi. Due dimensioni temporali, una prospettica che guarda al futuro, l'altra retrospettiva che guarda al passato per quanto riguarda la dimensione spaziale, vi innanzitutto il livello delle costituzioni nazionali che ricopre tutta l'area dell'unione europea e dell'Europa allargata alla Cedu e all'Ocse. In quest'area convivono costituzioni allocate all'interno di esperienze di diritto codificato, ed assetti costituzionali di common law. Costituzioni pi antiche come quelle della seconda guerra mondiale, e costituzioni di recente generazione.
Contatti, contaminazioni e concordanze sono le peculiari modalit di funzionamento di un ordinamento dei diritti che si sviluppa su base comparativa piuttosto che sistematica. La tutela multilivello disaggrega e disarticola la tradizionale opposizione man v. state. Ventaglio di opportunit nella configurazione e nella protezione di nuovi spazi di libert. Uno dei nodi fondamentali e delle zone d'ombra per rappresentato dal tema dei controlimiti. A tal proposito opportuno ricordare due pronunce. La prima la sentenza Bosphorus: pronuncia della Corte di Strasburgo sul tema della sindacabilit e delle norme comunitarie alla luce dei principi della Cedu. Essa il maggior contributo al tema della protezione dei diritti fondamentali in una struttura multilivello. La tutela dei diritti fondamentali non si esaurisce in un rapporto bilatelare unione/stati, ma coinvolge la Corte europea dei diritti dell'uomo. La seconda la sentenza Kadi. La corte di giustizia ha affermato che i diritti fondamentali dell'UE sono un limite a qualsiasi atto comunitario, anche se adottato in attuazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza.
contributo decisivo. Non arduo stabilire una correlazione tra il processo costituente europeo e la giurisprudenza creatrice della Corte di giustizia. Questa ha contribuito a creare un legame stretto tra foundations, transformations, interpratations della Costituzione europea. I principi generali del diritto comunitario, elaborati dalla giurisprudenza della corte di giustizia (principio della pluralit, apertura dell'accesso al mercato, non discriminazione, neutralizzati di quella componente fortemente economicistica) hanno avuto un forte impatto sulla elaborazione delle clausole di pluralismo del catalogo dei diritti fondamentali. Le corti europee hanno alterato un connotato tipico della giurisprudenza costituzionale. Siamo lontani dal paradigma kelseniano. Si contrappone ad esso l'idea di una cooperazione di cui le Corti europee, le Corti costituzionali, i giudici nazionali sono protagonisti attivi, sono partecipi del processo comunicativo. La Corte europea dei diritti dell'uomo presenta una fisionomia costituzionale diversa. Alla base infatti vi infatti un contesto normativo rappresentato dalla Convenzione. Si crea un quadro di tensioni con le giurisdizioni nazionali: per quanto riguarda la Corte di Strasburgo = tono costituzionale della sua giurisprudenza. Per quanto riguarda la Corte europea = il suo giudizio pu investire anche norme di rango costituzionale. Mentre il tono costituzionale della Corte di Strasburgo si ferma alla fissazione di standard minimi di tutela, quello della Corte di giustizia pi penetrante. Operazione interpretativa complessa, di comparazione selettiva o valutativa. Per completare il quadro dove si inserisce l'esperienza dei rapporti tra Corte costituzionale italiana e Corti europee, non va trascurata la variet di modelli di giustizia costituzionale: corti che si rifanno al modello kelseniano = separazione della giurisdizione costituzionale dal potere giudiziario. Corti supreme con funzioni di giurisdizione costituzionale. Organi di derivazione giudiziaria con funzioni di controllo preventivo di costituzionalit.
Si presenta un quadro tutt'altro che omogeneo, sebbene siano presenti all'interno processi comunicativi.
inaugurato dalla sent. 170 sia meno eurofriendly di quanto possa sembrare. Eppure non un atteggiamento poco convincente. Il futuro delle Costituzioni oggi inseparabile dalla consapevolezza delle interdipendenze. E le Corti Costituzionali ponendosi in difesa della normativit delle costituzioni, isolano quest'ultime da contesti multilivello che condizionano la loro effettivit. In questo contesto va inscritto anche il giudizio sulla dottrina dei controlimiti = barriera ultima del processo di integrazione, ma non compiutamente elaborata. Parallelismo con l'esperienza tedesca il tribunale costituzionale tedesco ha posto paletti costituzionali al processo di integrazione sentenza Solange anni 70 e 80 (standard di protezione del Grundrechte) paletti posti dalla riserva di controllo costituzionale dell'esercizion delle competenze comunitarie allo scopo di verificare se sia ultra vires e fuoriesca dai confini delle cessioni di sovranit. Nella sentenza sul mandato d'arresto vi la salvaguardia di una soglia intangibile della statualit. Il parallelismo deve essere condotto con cautela, perch essa si sviluppata su un impianto assiologico molto forte. Brevi considerazioni sulla giurisprudenza costituzionale del rapporto tra ordinamento interno e diritto comunitario. Il rifiuto di servirsi del rinvio pregiudiziale coerente con la ricostruzione dualista del rapporto tra due ordinamenti autonomi, bench coordinati. Tuttavia l'approccio dualista stato ridimensionato sotto almeno due aspetti: 1. riporta alla svolta della sentenza 170 che ha posto le basi per una continuit tra ordinamento, sottoponendo il sistema dualista a tensioni forti. 2. Dalla giurisprudenza del 1984 sembra che la Corte si sia giovata spesso delle indicazioni emerse dai trattati e dal sistema del diritto costituzionale europeo prefigurato dall'art. 6 TUE. Dietro la facciata del dualismo si fatta strada un monismo interpretativo. La Corte tende a rileggere il parametro costituzionale alla luce dei principi fondamentali dell'ordinamento comunitario.
Per quanto riguarda i rapporti con la Corte europea dei diritti, si partitti dalla Cedu con rango della legge ordinaria che ha dato esecuzione, si passati dalle sentt. 348 e 349 del 2007 e alla nuova formulazione dell'art. 117, I la convenzione norma interposta nel giudizio di costituzionalit. Gli sviluppi della giurisprudenza costituzionale si sono indirizzati verso il riconoscimento di un valore costituzionale materiale alle norme della Convenzione, e verso l'integrazione tra Costituzione e Convenzione.
comparativo nella giurisprudenza aveva incontrato maggiori difficiolt. Secondo Dolle il giudice chiamato a giudicare secondo il diritto del proprio paese. Solo laddove la lex fori rinvia ad un diverso ordinamento, ad un diritto straniero, il giudice pu aprirsi alla comparazione. La comparazione costituzionale scardina il sistema Westfalia e le consolidate certezze sui confini del giudice nazionale, facendo rifluire nell'interpretazione costituzionale la rete delle interdipendenze che condizionano lo Stato costituzionale. Si delinea cos un cosmopolitismo costituzionale, non pi fondato su basi giusnaturalistiche, ma su circuiti comunicativi tra le esperienze dello stato costituzionale cooperativo. Si scardina anche l'altro pilastro: che il giudice costituzionale sia interamente incluso nelle maglie dello Stato nazione introverso. La comparazione porta il comparatista ad uscire dalle maglie di un sistema giuridico che gli familiare per assumere la prospettiva di osservatore esterno. Chi pratica la comparazione deve prendere le distanze dal retroterra culturale di un dato ordinamento. Ci pone non poche difficolt con riguardo alla giurisprudenza delle cosrti costituzionali. Me le costituzioni non posso essere ricomprese solo nel quadro di rigide gerarchie normative, ma devono essere interpretate come law in action.
II
Si nota come il richiamo esplicito a sentenze di corti di altri paesi sia sporadico ed inconsueto. Era pi diffuso nella fase di consolidamento delle esperienze di giustizia costituzionale, diventato recessivo nella fase matura delle esperienze di giustizia costituzionale man mano che le corti si dotano di un apparato concettuale ed argomentativo. Modalit della comparazione: riferimento puntuale alla giurisprudenza di altri paesi richiamo implicito per adesione o differenziazione ad indirizzi costituzionali Molto pi diffuso il secondo tipo, detto soft o condotta per grandi linee che mette al riparo le corti dall'onere di un uso rigoroso del metodo
comparativo e dall'elaborazione di veri e proprio standard. Giurisprudenza costituzionale italiana: sent. 303/2003 la Corte ha tentato di ripensare il nuovo assetto dei rapporti tra legge statale e legge regionale alla luce di altre esperienze affermatisi in ordinamenti decentrati. Altra distinzione importante formulata di Josef Esser: sistemi chiusi e sistemi aperti (come quelli di common law).
III
La giurisprudenza divenuta sempre pi il veicolo di processi di comunicazione tra esperienze costituzionali diverse. Essa ha un ruolo pi incisivo rispetto a quello del legislatore, la cui comparazione resta prevalentemente sul terreno ricognitivo, non va in profondit quanto quella dei giudici. Quella dei giudici diventa elemento di interpretazione costituzionale. Nell'epoca della mondializzazione dello stato costituzionale, la comparazione ha un ruolo decisivo nel processo di integrazione sopranazionale. L'esperienza della creazione giurisprudenziale di un sistema di diritti nell'ordinamento europeo multilivello dimostra che il metodo comparativo resta il presupposto necessario per la ricerca di principi generali che trascendono i confini degli stati. Comparazione comunicazione tra esperienze differenti che rifugge da tentativi di rigida gerarchizzazione.
CAPITOLO UNDICESIMO PRINCIPIO DEMOCRATICO TRA GLI STATI NAZIONALI E UNIONE EUROPEA
PROBLEMA DELLA DEMOCRAZIA
Il problema della legittimazione democratica divenuto sempre pi centrale nella vita interna degli stati. Ma in seguito ai processi di integrazione europea il problema ha acquisito un'estensione irriducibile ai confini statali. Il problema democratico coinvolge il tema del deficit di democrazia nell'UE, degli assetti di governo comunitari, innanzitutto il Parlamento. Dopo le riforme si indirizzato verso forme di partecipazione ai processi di decisione = partecipazione autentica dei cittadini. E si sviluppata l'idea di una Costituzione aperta che dia sufficiente spazio allo sviluppo delle diverse culture, religioni, tipi di societ e ordini di valori.
Problemi e incertezze sulle potenzialit democratiche del sistema comunitario, derivanti dal fatto che il principio democratico si sia storicamente realizzato nell'esperienza dello stato nazionale, caratterizzato comunque da una certa omogeneit, da un'identit comune. Il problema nasce quindi dalla non riconducibilit del sistema comunitario all'archetipo della statualit, e dall'altro dalla necessit di usare schemi derivati proprio da questo modello. Oltretutto ognuna delle ipotesi ricostruttive riconduce ad opinioni differenti nella lettura del principio democratico poich esso ha un ruolo e un'implicazione diversa a seconda del peculiare paradigma utilizzato. 1. Paradigma federalista. stato suggerito di ricostruire l'intreccio tra Unione e stati membri come forma tipica di un supranational foderalismus = non perdita di sovranit degli Stati ma al tempo stesso un sistema istituzionale a pi livelli. La legittimazione democratica tende a dislocarsi secondo uno schema di tipo duale, lungo l'asse consiglio-parlamento. Ma restano degli interrogativi: il parametro pu davvero qualificarsi come organo di rappresentanza dei cittadini dell'Unione? 2. Paradigma funzionalista. Segue tre direttrici:
la prima valorizza gli elementi di responsivness espressi dalle elezioni considerate come occasioni di istituzionalizzazione della responsabilit politica e come luoghi di formazione di arene di discussione. Il parlamento resta marginale rispetto all'asse decisionale consiglio-commissione. La seconda prospetta le virtualit democratiche espresse dal controllo diffuso nei confronti di istituzioni formate da esperti indipendenti come Banca centrale o la Corte di giustizia. L'ultima direttrice vede un ruolo crescente di democrazia corporata, concentrazione corporativa tra istituzioni comunitarie ed organizzazioni degli interessi. Processo di discussione aperto a un numero esteso di soggetti.
3.
Chiave di lettura pluralista. Pur ribadendo il fondamento statualistico dell'Unione, ha riconosciuto nei sistemi politici nazionali e nelle risorse che questi offrono, il fondamento della indiretta legittimazione democratica dell'UE-
europeo che ancora non gioca da protagonista rispetto ai parlamenti nazionali. Ad un approccio cos radicale rispetto al tema della democrazia del sistema europeo sono seguiti due itinerari. il primo fa leva sull'argomento che la legittimazione democratica degli assetti comunitari mediata dalla democraticit degli assetti costituzionali degli stati membri. Sebbene gli assetti istituzionali dell'UE siano viziati da un deficit democratico insuperato, la democrazia del processo politico all'interno degli stati membri si comunicherebbe a cascata sugli assetti dell'UE conferendogli indirettamente carattere democratico. Il secondo, cosiddetto approssimazione graduale vede una crescita progressiva degli elementi di democrazia presenti nei trattati, e una tendenza alla parlamentarizzazione degli assetti istituzionali.
prospettiva scettica la democrazia inseparabile dalla nascita di un popolo europeo sostenuto da fattori di unificazione politica. Prospettiva che mette al centro la permanenza di elementi consensuali e contrattualistici piuttosto che la fiducia nelle risorse del principio di maggioranza. Le risorse della democrazia nell'UE sono riposte in un assetto multilevel, caratterizzato da un'integrazione tra livelli diversi e raccordo tra i livelli di governo, il tutto sorretto dal principio di sussidiariet.
dello stato moderno, ma anche il fondamento della sua legittimazione. La necessit dello stato nasce dalla condizione di antagonismo e conflittualit. Esso deve infatti garantire l'unit, la convivenza pacifica ed organizzata. Lo stato costituzionale contemporaneo, avendo coniugato un elevato livello di protezione della diversit con la fondazione del potere statale su processi democratici di autodeterminazioni del popolo, rappresenta il pi perfezionato approdo del principio della soggettivit. Hegel vi aveva individuato il principio degli stati moderni. Sul rapporto stato societ si sono contrapposti due filoni: 1. si basa su una concezione aprioristica dello stato, idea astratta di esso. Si ricollega alla teoria dei sistemi di integrazione. L'unit statale la risultante di un rapporto di connessione strategica tra governanti e governati. La realt dello stato prende corpo dalla capacit di far emergere dal pluralismo l'unit politica. 2. Il rapporto stato societ caratterizzato da influenze culturali diverse, ma ci non comporta una rigida separazione e incomunicabilit tra le due sfere, anzi tale contrapposizione esigenza delle democrazie pluralistiche che richiedono proprio limitazioni del potere statale al fine di preservare spazi di libert individuale e collettiva. In questo dibattito un ruolo fondamentale ce l'ha il principio di sussidiariet che ha costantemente oscillato tra i due poli integrazione/opposizione. Nella letteratura italiana mancata a lungo una riflessione sul principio di sussidiariet. Ci si spiega alla luce di una diffusa diffidenza verso una cultura della sussidiariet, al contrario di altre aree culturali dove invece la discussione ha fatto emergere filoni culturali vari. L'unica eccezione, in Italia, rappresentata da un saggio di Tosato del 1959 nel quale egli avvertiva che la sussidiariet non tagli fuori l'individuo, tutt'altro lo assorbe nella dimensione comunitaria e esso ha una valenza conciliativo ed armonizzatrice. A ravvivare l'interesse della letteratura italiana per il principio di sussidiariet stato lo sviluppo crescente del terzo settore, legato alla
crisi dei due grandi sistemi di regolazione sociale: stato e mercato. Il terzo settore comprende forme di organizzazione sociale diverse accomunate dall'assenza di scopo di lucro e perseguimento di fini solidaristici. Emersione di una terza modalit di regolazione sociale affidate a forme collettive orientate dal principio di solidariet. Evoluzione del significato del principio di sussidiariet nelle costituzioni delle societ plurali contemporanee e sua incidenza sulla collocazione costituzionale del terzo settore. Il principio solidaristico si proietta sul piano della convivenza in societ con un elevato livello di differenziazione. -Filoni che hanno condizionato la discussione sulla sussidiarietInnanzitutto contributo dell'Althusius che si concentr sull'organizzazione del consenso in un assetto politico pluralizzato e parcellizzato. Ipotizz un assetto federalistico su base sussidiaria dove il popolo insieme organizzato in corpi collettivi. Il pensiero althusiano pone l'accento sulla concordanza come pilastro di un'organizzazione sociale di cui per si vuole conservare il particolarismo. La tesi di Althusius verr ripresa dal federalismo tedesco. Interpretazioni liberali della scuola di Friburgo (anni '50 e '60). Esse riconoscono il primato delle iniziative individuali ma lo stato ha il compito di preservare un ordine sociale. Lo stato garante, assicura il dinamismo del mercato. Questa posizione contiene elementi significativi di sussidiariet. In Germania il principio di sussidiariet principio di struttura, non scritto, del diritto costituzionale. Negli Stati Uniti la sussidiariet incentrata sul primato delle iniziative individuali e di mercato. Sono affidate ai privati le istituzioni culturali e scolastiche. Questa visione ha avuto influssi soprattutto nell'esperienza federale statunitense. Il modello federale un assetto di unit autonome, sistema di ordinamenti spontanei che si autocoordinano. Nell'Europa continentale invece il principio di sussidiariet ha un significato diverso. Esso irriducibile a mera clausola di limitazione dell'intervento pubblico. Il principio di sussidiariet criterio guida di processi di socializzazione dei poteri pubblici e di democratizzazione della comunit politica. Esso apparso pi come congegno per la composizione dei conflitti che
come difesa contro il potere statale. Si fonda su una visione consensuale del corpo sociale. Hayek distinse tra organizzazioni ed ordinamenti spontanei. Questi ultimi sono flessibili all'adattamento e all'evoluzione dei bisogni della societ.
strutturato secondo un criterio gerarchizzato e non sussidiario. Altra ipotesi criticata quella di Smend secondo la quale il Bundestaat darebbe vita ad un ordinamento fondato sull'accordo e sulla cooperazione fra i suoi elementi costitutivi e retto da principi di lealt nei rapporti reciproci. La concezione hessiana dello stato federale unitario coglie tutte le connessioni con i principi della Legge fondamentale che ha portato a compimento un processo evolutivo in cui i Lander hanno partecipato alla dinamica dello stato federale. Il principio dello stato federale si integra con quelli della democrazia e dello stato sociale profilo verticale che si aggiunge a quello tradizionale orizzontale. I due profili non sono contrapposti ma si integrano. L' antica contrapposizione tra democrazia e stato federale venuta meno e l'edificio si configura come completamento essenziale dell'ordinamento democratico liberale. Ai fini della comprensione dell'assetto federale centrale il principio di sussidiariet. Le discussioni sull'art. 72 GG sono utili per capire le varie opzioni ricostruttive del principio di sussidiariet. Nell'art. 72 contenuta la clausola di sussidiariet che legata alla legislazione concorrente ispirata alla concorrenza tra Bund e Lander tradottosi in un rapporto molto flessibile tra legislazione federale e legislazione dei Lander. La riforma del '94 ha portato ad un nuovo testo dell'art. 72 dove la competenza sussidiaria del Bund viene sottoposta al criterio di stretta necessit. Questo nuovo criterio ha suscitato incertezze circa il rilievo concreto del principio di sussidiariet come criterio di distribuzione di competenze federali tra Bund e Lander. L'opinione diffusa che la riforma ha introdotto un correttivo pi forte a tutela delle autonomie dei Lander. Nel 2006 Riforma federale competenze tra Bund e Lander l'aspetto significativo. Non c' abbandono del federalismo sussidiario, per vi una sua riformulazione, con i Lander che fanno da perno. In seguito alla riforma la competenza concorrente vede dei diversi livelli di intensit dell'ingerenza federale: 1. maggiore intervento del Bund nelle materie di competenza concorrente 2. restrizioni pi penetranti al Bund. L'art. 74 elenca infatti una serie di materie 3. varie materie dove l'intervento federale attivamente contrastato dai Lander.
Gli ordinamenti regionali hanno mostrato sempre una certa resistenza al principio di sussidiariet . La sussidiariet implica una forte coesione tra le regioni favorendo al tempo stesso un'integrazione tra i diversi livelli di governo. Ha trovato una minore capacit di adattamento nel regionalismo perch le regioni esprimono un maggiore grado di strutturazione tra potere centrale e poteri locali. E proprio perch il grado di integrazione fra stato e autonomie regionali pi debole, le costituzioni degli stati regionali si sono preoccupate di disciplinare puntualmente questi criteri. Il regionalismo strettamente connesso alla tutela delle minoranze, coinvolgendo la tutela delle situazioni di marginalit economico-sociale. Accogliere il principio di sussidiariet avrebbe potuto causare rischi di erosione delle autonomie locali. Ma ci non deve far pensare ad una sua incompatibilit con il regionalismo. Fanno da sfondo all'introduzione del principio di sussidiariet negli ordinamenti regionali le proposte di riforma susseguitesi negli anni '90. La proposta di riforma del '97 proponeva come canoni guida di distribuzione di competenze tra stato ed enti territoriali i principi di sussidiariet e di differenziazione. La l. n. 59/97 prevedeva l'introduzione del principio nei rapporti regioni/enti locali minori. Infine il legislatore aveva definito in modo pi puntuale i criteri che guidano l'applicazione del principio di sussidiariet nei rapporti fra regioni ed enti locali minori delimitandolo verso l'alto, in base al criterio della necessit dell'unitario esercizio delle funzioni a livello regionale,e verso il basso a quello della esclusione delle funzioni incompatibili con le dimensioni territoriali associative degli enti locali. Un ulteriore passo in avanti stato fatto con la riforma del titolo V della Costituzione del 2001 che ha optato per una sussidiariet verticale. Significativo il ruolo attribuito alla leale collaborazione, perno del nuovo assetto delle funzioni amministrative. Pi problematica invece l'incidenza della sussidiariet sulla legislazione. Il tentativo pi elaborato di configurare una sussidiariet legislativa su deve ad una sentenza della Corte costituzionale (n. 303 del 2003). Il principio si esplicherebbe su due piani differenti, quello relativo a valutare che l'interesse pubblico sottostante all'attrazione in sussidiariet sia
proporzionata, non affetta da irragionevolezza, e quello della operativit del principio attraverso accordi procedimentalizzati tra Stato e Regioni. La riforma del 2001 avrebbe portato a compimento un modello di competenza legislativa sussidiaria.
Il paradigma federalista ha rappresentato in alternativa a quello intergoverantivo e funzionalista, la pi convincente chiave di interpretazione della direzione presa dal processo di integrazione. La forza di un processo di federalizzazione si sarebbe gradualmente imposta nei fatti. L'Unione si quindi rivelata un banco di prova decisivo per saggiare le potenzialit del principio federativo.