Sei sulla pagina 1di 8

1

SCHEMI DIRITTO- VOLUME 4

Il proprietario ha il diritto di godere e disporre delle cose in modo ed esclusivo ma entro dei limiti.
I beni economici appartengono allo Stato, enti o privati. La proprietà privata può essere tolta al
proprietario anche contro la sua volontà e trasferita a un ente pubblico, si parla di espropriazione.
L’espropriazione può avvenire per motivi d’interesse generale, solo nei casi previsti dalla legge e al
proprietario espropriato spetta una contropartita economica in denaro ovvero l’indennizzo.
Funzione sociale: ragione per cui la legge limita la proprietà e può riferirsi a obiettivi di efficienza
economica e di giustizia sociale.
Proprietario del bene: ha la facoltà di godimento (qualsiasi modo di impiegare la cosa e ricavarne
utilità senza rinunciare alla piena proprietà sulla stessa); e facoltà di disposizione, il proprietario
realizza il valore di scambio ricavandone utilità attraverso la rinuncia alla piena proprietà della cosa.
Il proprietario ha la facoltà di escludere ogni altro soggetto dal godimento della cosa e di impedirne
le interferenze. Il proprietario ha dei poteri di esclusione che però possono avere dei limiti: egli non
può impedire l’accesso al fondo a chi vuole entrarci per l’esercizio della caccia a meno che il fondo
sia stato appositamente chiuso o vi sia rischio di danno alle culture e infine non può impedire l’accesso
a chi vuole entrarci per recuperare oggetti o animali salvo che il proprietario li consegni egli stesso.
I limiti di proprietà nell’interesse pubblico sono imposti dalla legge al proprietario per soddisfare
superiori interessi della collettività ovvero per assicurarne la funzione sociale; invece i limiti si
proprietà nell’interesse del privato sono imposti dal proprietario per soddisfare interessi di altri
privati.
Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o calore, le esalazioni, i rumori,
gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale
tollerabilità. Spetta al giudice valutare nei singoli casi se la soglia superi o meno la normale
tollerabilità secondo la condizione dei luoghi, la priorità di un determinato uso, l’esigenza di
contemperare le esigenze di produzione e alle ragioni della proprietà. Quando una immissione risulta
illecita i rimedi possono essere l’azione inibitoria per ottenere la cessazione e il risarcimento del
danno.
Rapporti del vicinato: per quanto riguarda le distanze legali, gli edifici devono essere o uniti oppure
separati di tre metri. Se si violano le distanze legali il proprietario del fondo confinante può chiedere
la riduzione in pristino cioè la rimozione di quanto fatto oppure il risarcimento del danno. Per quanto
riguarda le luci, le finestre o aperture che danno passaggio alla luce e all’aria non devono affacciarsi
sul fondo del vicino. Per le vedute, le finestre o aperture devono affacciarsi e guardare di fronte
obliquamente o lateralmente nel fondo del vicino. Per quanto riguarda le acque piovane il proprietario
deve costruire i tetti in modo che le acque scolino nel terreno, mentre le acque private possono essere
utilizzate dal proprietario qualora scorrano nel suo fondo o lo delimitano senza arrecare danno al
fondo altrui.
Modi di acquisto della proprietà: la proprietà può acquistarsi a titolo derivativo, quindi sulla base
di rapporti tra acquirente e precedente titolare del diritto, o a titolo originale, che prescinde dal
rapporto con il precedente titolare. Acquisti della proprietà a titolo originario sono l’usucapione (si
riferisce a beni mobili e immobili) e la regola del possesso vale titolo (che opera per i beni mobili non
registrati). Entrambi presuppongono il possesso della cosa. Acquisti della proprietà a titolo derivativo
sono il contratto e le successioni a causa di morte; in questi casi la proprietà non si acquista se il titolo
2

è irregolare, se chi la trasmette l’aveva acquistata a sua volta in base a un titolo irregolare e se chi la
trasmette in realtà non ce l’ha.
Occupazione: acquisto a titolo originario, che consiste nell’impossessarsi di una cosa che attualmente
non ha proprietario. Può trattarsi di una cosa mobile. Le cose vacanti, ovvero quelle senza
proprietario, sono quelle volontariamente abbandonate.
Invenzione: acquisto a titolo originario che consiste nel ritrovamento. Riguarda le cose mobili
smarrite, chi trova una cosa mobile smarrita ha l’obbligo di restituirla al proprietario o consegnarla al
sindaco che se nell’arco di un anno il proprietario non l’ha reclamata il ritrovatore ne acquista la
proprietà, se invece il proprietario la recupera deve pagare un premio al ritrovatore.
Tesoro: il tesoro appartiene al proprietario del fondo, ma se viene casualmente scoperto da persona
diversa spetta a metà fra ritrovatore e proprietario del fondo. Se il tesoro è di interesse storico e
artistico spetta invece allo Stato e il ritrovatore ha diritto a un premio.
Accessione: quando una cosa accessoria si incorpora o si unisce a una cosa principale; il proprietario
della cosa principale diviene proprietario della cosa unita o incorporata. Si tratta di un acquisto a titolo
originario. Si distingue:
• Accessione per fatto dell’uomo: si verifica quando l’opera si realizza al di fuori di ogni
accordo fra proprietario del fondo e quello dei materiali
• Accessione per fatto naturale: essa corrisponde all’ipotesi contemplate dall’alluvione;
avulsione, ovvero se un fiume stacca per forza istantanea una parte di un fondo contiguo al
suo corso e la trasporta verso un fondo inferiore verso la riva opposta, il proprietario del fondo
al quale si è unita la parte staccata ne acquista la proprietà pagando però all’altro proprietario
un’indennità; e dell’alveo abbandonato (legge che vigeva fino al ‘94), ovvero quando su un
fiume si forma un nuovo letto abbandonando il vecchio che diviene terra emersa, prima la
proprietà andava divisa tra i proprietari dei fondi confinanti, ma il nuovo articolo dispone che
essa diventi bene demaniale.
Unione e commistione: rispondono allo schema dell’accessione solo che anziché riguardare terrenti
riguardano cose mobili; ricorre quando più cose mobili appartenenti a diversi proprietari vengono
unite o mescolate in modo da formare una cosa unica e non più separabile. Se le cose si equivalgono
per funzione e valore economico, la proprietà diviene comune; se una delle cose prevale sull’altra il
proprietario di essa acquista da solo la proprietà del tutto salvo il pagamento del corrispettivo altro
proprietario; se le cose unite o mescolate sono separabili senza problemi ciascuno ne rimane il
proprietario e può chiederne la separazione
Specificazione: attività di chi crea qualcosa con il proprio lavoro utilizzando materiali altrui. Se il
valore della materia sorpassa quello della manodopera, la proprietà della nuova cosa spetta al
proprietario della materia che deve però deve pagare il prezzo della manodopera. Invece la nuova
cosa spetta a chi l’ha creata, quindi alla manodopera, salvo il pagamento del prezzo della materia al
proprietario di questa. Tali regole non si applicano quando chi crea nuovi prodotti lo fa in base ad un
accordo.
Azioni petitorie: azioni a difesa della proprietà, ovvero rimedi giudiziari attraverso i quali il
proprietario ingiustamente privato possibilità di utilizzare la sua cosa o disturbato nel godimento di
essa può recuperare il pieno godimento della cosa stessa. Possono essere esercitate solo da chi prova
il diritto sulla proprietà della cosa e sono imprescrittibili, ovvero il proprietario non perde la
possibilità di esercitarle anche se lascia passare molto tempo. Le azioni petitorie sono:
3

• Azione di rivendicazione: fa sì che il proprietario di una cosa si rivolga contro chiunque la


possegga o detenga senza titolo per ottenerne la riconsegna. Il titolo giustifica il possesso o la
detenzione della cosa. L’azione può essere perseguita anche se dopo la domanda giudiziale il
possessore o detentore abbia cessato di possedere o detenere la cosa ed è costretto a
recuperarla a proprie spese o rifonderne il valore al proprietario. Il proprietario può agire
anche contro il nuovo possessore o detentore. L’azione di rivendicazione non si prescrive ma
se all’inerzia del proprietario fa riscontro il possesso della cosa da parte di un non proprietario,
con l’usucapione egli può divenirne proprietario. Chi è interessato a provare la proprietà di un
bene ha convenienza a dimostrare di averlo acquisito a titolo originale, per effetto della regola
possesso vale titolo se il bene è un mobile non registrato o per usucapione.
• L’azione negatoria: il proprietario reagisce contro le molestie di chi disturba o limita
ingiustamente la sua proprietà. Le molestie possono essere di diritti, quindi preteste legali con
cui qualcuno afferma infondatamente di avere diritti sulla cosa del proprietario, o di fatto,
quando chi accampa il diritto sulla cosa altrui fa seguire anche concreti comportamenti a
danno del proprietario. L’azione negatoria è un’azione reale.
• L’azione di regolamento di confini: presuppone che il confine sia incerto e ciascuno dei
proprietari può chiedere che esso venga stabilito dal giudice. L’effettiva posizione del confine
può essere data con ogni mezzo, se nessuno riesce a dare la prova il giudice decide in base
alle mappe catastali.
• L’azione per apposizione di termini: presuppone che il confine sia incerto e che i segni che
lo marcano sono divenuti irriconoscibili o non esistono, ciascuno può chiedere che siano
apposti a spese comuni.

Altri rimedi a tutela della proprietà: oltre le azioni petitorie, il diritto di proprietà è difeso anche
con altri rimedi. Se la cosa viene distrutta o danneggiata, il proprietario può chiedere il risarcimento
del danno che può essere associato con l’azione della rivendicazione attraverso la quale si fa riparare
dal danno sofferto. La proprietà è protetta anche dalle norme penali.
Diritti personali: i diritti sulle cose si chiamano diritti personali. Vengono qualificati come diritti
patrimoniali e relativi, da non confondere con i diritti della personalità che sono diritti non
patrimoniali e assoluti. I diritti personali appartengono alla categoria dei diritti di credito.
Diritti reali: sono caratterizzati
- dall’immediatezza: il titolare può ricavare le utilità corrispondenti al suo diritto attraverso un
rapporto immediato e diretto con la cosa, senza bisogno che un altro soggetto intervenga
- assolutezza: i diritti reali sono assoluti e il titolare può farli valere contro chiunque, essi danno
al titolare un diritto di seguito, ovvero egli può recuperare il bene indipendentemente dagli
spostamenti giuridici che il bene possa aver compiuto nel frattempo. In più i diritti reali sono
opponibili a terzi
- tipicità: i diritti reali sono solo quelli previsti dalla legge. Costituiscono quindi una categoria
di diritti composta da numero chiuso.
Il diritto di proprietà è il diritto reale più importante ma ne esistono altri che sono suddivisi in:
o Diritti reali minori: attribuiscono al titolare poteri di utilizzazione del bene inferiore a quelli
che spettano al proprietario. I diritti reali minori possono essere:
➢ Di godimento: attribuiscono al titolare poteri di utilizzazione diretta della cosa,
ovvero la possibilità di ricavarne immediatamente vantaggi economici (usufrutto, uso,
abitazione etc.)
❖ Usufrutto: l’usufruttario ha diritto di godere della cosa ma deve rispettarne la
destinazione economica. Il proprietario si trova in una situazione di nuda
4

proprietà finché dura l’usufrutto, poiché non ha il potere né di utilizzare la cosa


né di percepirne i frutti. L’usufrutto può costituirsi per contratto, per
testamento, per disposizione di legge o per usucapione. L’usufrutto ha durata
temporanea. L’usufruttario, al termine dell’usufrutto, è obbligato a restituire al
nudo proprietario la cosa inalterata nella sua sostanza, dunque è tenuto a
comportarsi con diligenza; ciò non può succedere però per le cose consumabili,
in tal caso l’usufruttario può consumarle ma alla scadenza è tenuto a restituirne
il controvalore in denaro oppure l’uguale quantitativo di cose della stessa
qualità (questa situazione è definita quasi usufrutto). A carico del proprietario
gravano le spese per le riparazioni straordinarie. L’estinzione dell’usufrutto è
determinata dalla scadenza del termine, dalla morte dell’usufruttario o dalla
sua rinuncia, dalla prescrizione estintiva, dalla consolidazione (usufruttario e
nuda proprietà si convergono in una singola persona), distruzione della cosa e
decadenza dovuta ad abusi dell’usufruttario.
➢ Di garanzia: attribuiscono al titolare una sicurezza del credito fondata sulla cosa,
ovvero la sicurezza che in caso di inadempimento del debitore la somma ricavata dalla
vendita forzata vada a soddisfare il suo credito (pegno e ipoteca)
o Diritti reali su cosa altrui: hanno per oggetto cose che appartengono a un soggetto diverso
dal titolare del diritto reale minore.
Mentre la proprietà implica un solo soggetto, gli altri diritti reali implicano due soggetti: il titolare
del diritto reale sulla cosa e il proprietario di questa.

Diritti di credito: sono caratterizzati


- dalla non immediatezza: il titolare (creditore) può realizzare il diritto solo con la cooperazione
di un altro soggetto (debitore)
- relatività: essi possono farsi valere solo contro il soggetto passivo, contro chi è estraneo al
rapporto di credito non è opponibile a terzi
- atipici: hanno numero aperto. I titoli atipici sono titoli di credito non previsti dalla legge ma
creati in virtù dell’autonomia contrattuale loro riconosciuto dall’ordinamento.
Azioni reali: difendono il diritto di proprietà sul presupposto che chi le esercita dimostri di avere il
diritto e si possono rivolgere contro chiunque pregiudichi il diritto (come azione di rivendicazione)
Azioni personali: accade di usare queste azioni quando si tratta di un diritto personale da difendere.
Tali azioni possono essere impiegate per difendere la posizione di vanta un diritto reale; come l’azione
di restituzione che è un’azione personale che fa valere un diritto basato su un titolo che dà luogo a un
rapporto di debito credito e può esercitarsi solo verso la controparte e non verso terzi.
Obbligazioni reali: sono situazioni soggettive o di debiti e crediti che nascono in capo a soggetti in
dipendenza del fatto che essi hanno la proprietà o altro diritto reale su un bene. “Le obbligazioni reali
sono obbligazioni caratterizzate dalla connessione con una cosa, ovvero i soggetti del rapporto
saranno di volta in volta tutti coloro che, successivamente, acquisteranno la titolarità del diritto di
proprietà o del diritto reale di godimento sulla cosa. I soggetti del rapporto mutano in seguito ala
circolazione del bene” (preso da internet)
Trascrizione: meccanismo che serve a rendere pubblici determinati atti relativi a diritti sulle cose. Si
collega al tema della pubblicità e della circolazione giuridica perché serve a rendere pubblici gli atti
che realizzano la circolazione dei diritti sulle cose al fine di garantire la sicurezza della circolazione
giuridica rendendo inattaccabile la posizione di acquista. La trascrizione concerne la circolazione dei
5

diritti sui beni immobili, il suo nome si precisa come trascrizione immobiliare. Si realizza mediante
pubblici registri (registri immobiliari) tenuti presso uffici pubblici esistenti in ogni provincia.
Gli atti soggetti a trascrizione sono:
- Contratti che trasferiscono la proprietà di immobili o costituiscono, trasferiscono, modificano
o estinguono altri diritti reali su immobili
- Atti unilaterali che producono gli stessi effetti sopra riportati.
- Provvedimenti giudiziari che producono gli stessi effetti sopra riportati.
- Contratti di locazione di immobili con durata ultra novennale e contratti costitutivi di
organizzazioni con sui si conferisce all’organizzazione il godimento di un immobile con
durata ultra novennale o indeterminata.
- Acquisti a causa di morte che riguardano i diritti reali immobiliari
- Domande giudiziali con cui si aprono processi relativi a qualcuno degli atti soggetti a
trascrizione qua menzionati.

Trascrizione degli atti fra vivi: la funzione specifica della trascrizione è risolvere il conflitto tra più
persone che abbiano acquistato diritti fra loro incompatibili sul medesimo immobile, prevale non chi
ha acquistato per primo ma chi per primo ha trascritto il suo acquisto

Trascrizione delle domande giudiziali: ha la funzione di rendere la sentenza opponibile a chiunque


abbia acquistato diritti sul bene coinvolto nel processo in base a un atto trascritto posteriormente alla
trascrizione domandata, la trascrizione della domanda attribuisce alla sentenza effetto retroattivo. Con
effetto retroattivo in giurisprudenza si intende che ha efficacia a decorrere da un tempo anteriore alla
sua pubblicazione. Significato di trascrizione della domanda giudiziale (secondo internet): la legge
consente di trascrivere all’interno degli stessi registri immobiliari non solo gli atti (compravendite,
donazioni etc.) o le sentenze, ma anche le azioni intraprese in giudizio al fine di vedersi riconosciuto
un determinato diritto; se citi una persona in tribunale potresti pensare di trascrivere già il tuo atto di
citazione, prima ancora che esca la sentenza. Se la domanda giudiziale viene accolta, la sentenza può
essere opposta ai terzi dalla data di trascrizione della domanda stessa. Esempio esaustivo: Misci vende
a Ludo la sua auto; Ludo anche se aveva la disponibilità del mezzo (macchina) non paga il prezzo
pattuito. Misci nel 2016 cita Ludo in tribunale per ottenere la risoluzione del contratto, provvedendo
immediatamente a trascrivere la domanda giudiziale. Ludo, nelle more del procedimento, vende
l’auto a Giulia, la quale trascrive il proprio acquisto nel 2017. Nel 2020 il giudice emette sentenza e
dà ragione a Misci. Poiché la sentenza retroagisce alla trascrizione della domanda giudiziale
(avvenuta nel 2016), Misci potrà far valere la risoluzione del contratto e, quindi, il suo diritto alla
restituzione dell’auto anche nei confronti di Giulia, la quale ha trascritto il proprio acquisto nel 2017,
dopo la trascrizione della domanda giudiziale avvenuta ne 2016.

Gli atti negoziali devono presentarsi nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata
autenticata. Il notaio che cura le vendite immobiliari ha l’obbligo di curarne la trascrizione in modo
tempestivo, in caso contrario risponde per danni. La trascrizione viene effettuata dal pubblico
impiegato al quale va presentata la nota di trascrizione. La trascrizione opera sia per beni immobili
che per beni mobili registrati (autoveicoli, imbarcazioni, aeromobili). Gli atti soggetti a trascrizione
sono quelli che costituiscono, modificano o estinguono i diritti reali sul bene. Gli effetti sono gli stessi
stabiliti per i beni immobili.
Possesso: i poteri esercitati dal possessore sono quelli che corrispondono alla proprietà (possesso
pieno) oppure a un diritto reale minore (possesso minore). Esiste anche il compromesso che è la
situazione in cui più persone esercitano congiuntamente i poteri sulla cosa. Per avere il possesso sono
necessari gli elementi: oggettivo o materiale (consiste nell’avere il controllo effettivo della cosa) e
6

soggettivo o psicologico (consiste nell’intenzione di esercitare sulla cosa poteri che corrispondono al
contenuto della proprietà o altro diritto reale). Qualora una situazione presenti solo il primo elemento
si ha detenzione (meccanico a cui ho lasciato la mia auto perché la ripari). Si può avere sia un possesso
immediato ovvero possedere direttamente; sia un possesso mediato per mezzo di persona altrui che
ha detenzione della cosa. Per sapere se un soggetto detiene o possiede si analizzano i comportamenti
(invece che ricorrere all’elemento psicologico).
Possessore legittimo: quando chi ha il possesso è il titolare del diritto
Possessore illegittimo: quando il possessore non ha il diritto (ladro). All’interno di tale categoria
bisogna anche distinguere tra il possesso in buona fede (possedere ignorando di ledere il diritto altrui)
e il possesso in mala fede (soggetto che possiede nella consapevolezza di ledere il diritto altrui)
Acquisto del possesso: il possesso si acquista nel momento in cui si cominciano a esercitare sulla
cosa i poteri corrispondenti alla proprietà o altro diritto reale. Distinguere se un soggetto possiede o
detiene è importante perché gli effetti giuridici legati al possesso e alla detenzione sono diversi. Per
agevolare l’identificazione delle situazioni di possesso la legge impone alcune regole.
La presunzione del possesso: è la regola di base. Essa afferma che quando un soggetto esercita sopra
una cosa poteri di farro si presume che abbia il possesso, dunque spetta al contro interessato dare la
prova contraria, ossia dimostrare che il soggetto è un semplice detentore. Alcuni effetti del possesso
presuppongono che esso sia esercitato per un certo tempo, in modo continuato e senza interruzioni:
essendo che tale prova è impossibile da dimostrare la legge soccorre con una presunzione di possesso
intermedio. Di regola, non esiste la presunzione di possesso anteriore ma può scattare se il possesso
si fonda su un titolo in base al quale il possesso si presume sia iniziato dalla data di tale titolo.
Trasformazione della detenzione in possesso: perché ciò accada il detentore deve fare opposizione
contro colui che fino al quel momento ha avuto il possesso della cosa, manifestando la volontà di
mantenere la cosa per sé ed esercitare comportamento che spetterebbero al proprietario oppure che il
titolo in forza del quale si esercitano i poteri della cosa venga mutato da un atto esterno. Tali requisiti
sono necessari anche per realizzare l’inversione del possesso ossia la trasformazione del possesso
minore in pieno.

Il possesso può acquistarsi anche in base a un rapporto con il precedente possessore:


o Accessione del possesso: se il subentro si collega a un acquisto a titolo particolare, il nuovo
possessore può unire idealmente al proprio possesso quello del dante causa
o Successione nel possesso: se il subentro si collega a un acquisto a titolo universale il
congiungimento del vecchio possesso a quello nuovo prosegue con effetti automatici

Perdita del possesso: la perdita del possesso può avvenire in vari modi (smarrimento, abbandono
etc.) ma si può perdere il possesso anche continuando ad avere la cosa nel proprio controllo materiale
e ad usarla, questo è il caso del costituto possessorio. Il costituto possessorio è la situazione per cui il
possesso si converte in semplice detenzione.

Tutela del possesso: mira a dare ai proprietari un rimedio semplice e veloce contro le aggressioni
alla proprietà; le azioni attuate al fine di tutelare il possesso sono
o Azioni possessorie: azioni date al possessore per neutralizzare gli attacchi portati contro il
suo possesso al fine di impedire che i cittadini si facciano giustizia da sé, la legge protegge il
possessore anche se illegittimo. Quando le azioni possessorie si intrecciano con quelle
petitorie, la legge vuole che prima venga svolto il giudizio possessorio per ripristinare lo stato
di fatto e dopo quello petitorio per accertare di chi è il diritto. Le azioni possessorie sono:
7

▪ L’azione di reintegrazione (o di spoglio): spetta al possessore che sia stato spogliato


del suo possesso ed è diretta a reintegrare il possesso nella sua pienezza. Tale azione
viene esercitata quando lo spoglio è avvenuto in modo violento o clandestino, il
possessore deve promuovere l’azione entro 1 anno o, se avvenuto clandestinamente,
entro 1 anno dalla scoperta di essa. Questa azione può essere esercitata anche dal
detentore qualificato, ossia per chi detiene la cosa nell’interesse proprio.
▪ Azione di manutenzione: spetta al possessore che sia stato molestato nell’esercizio
del suo possesso ed è diretta all’eliminazione delle molestie (molestie possono anche
essere le immissioni superiori alla normale tollerabilità). Questa azione può essere
esercitata anche da chi è stato completamente privato del possesso quando lo spoglio
non è avvenuto né in modo violento né clandestino. Deve essere esercitata entro 1
anno ma tutela solo il possesso esercitato sopra a immobili o universalità di mobili.
Non può essere esercitata dal semplice detentore e presuppone che il possesso, del
quale si chiede la tutela, duri da oltre 1 anno e sia stato acquistato in modo né violento
né clandestino. Se il possesso è stato acquistato in tali modi, l’azione può essere
esercitata entro 1 anno dalla fine della violenza o della clandestinità.
▪ Azioni di enunciazione: azioni date al possessore al fine di prevenire un danno da cui
la cosa è minacciata e offrono una tutela d’urgenza in situazioni che richiedono
interventi rapidi
➢ Azione di nuova opera: spetta a chi teme che una nuova opera intrapresa da
altri possa recare danno alla cosa che forma oggetto del suo diritto o possesso.
Può esercitarsi entro 1 anno dall’inizio dell’opera solo se questa non è ancora
terminata.
➢ Azione di danno temuto: spetta a chi teme che da un edificio, albero o altra
cosa, derivi pericolo di un danno grave e prossimo alla cosa che forma oggetto
del suo diritto o possesso.
Il giudice in attesa della decisione definitiva può disporre di cautele e provvedimenti
urgenti.
o Usucapione: modo di acquisto originario della proprietà e dei diritti reali di godimento
fondato sul possesso. Se qualcuno esercita per un determinato periodo di tempo, sopra beni
altrui, il possesso corrispondente della proprietà o di altro diritto reale pur non avendo il
relativo titolo, diviene legalmente titolare del diritto stesso. Possono usucapire solo i diritti
reali di godimento, il possesso e il tempo sono gli elementi fondamentali per usucapire. Per
usucapire il possesso non deve essere vizioso (ossia non deve essere acquistato con violenza
o clandestinità), se così non fosse l’acquisto del possesso vale per usucapire dal momento in
cui la violenza e clandestinità sono cessate. Può usucapire anche il possessore il mala fede. Il
possesso deve essere continuo; l’usucapione può essere interrotta e sospesa dalle stesse cause
che determinano l’interruzione o la sospensione della prescrizione. Una volta avvenuta
l’interruzione la rilevanza del possesso anteriore viene cancellata, se poi il possesso continua
o riprende si riparte da zero per calcolare un nuovo tempo per usucapire. L’usucapione può
essere:
▪ Usucapione ordinaria: si realizza anche quando il possesso è in mala fede. A seconda
del tipo di bene può essere:
➢ 20 anni: per la proprietà e i diritti reali di godimento su beni immobili, mobili
e universalità di mobili
➢ 10 anni: per i beni mobili registrati
▪ Usucapione abbreviata: presuppone il possesso in buona fede
8

➢ 10 anni: entrando nel possesso di un immobile per averlo acquistato da un non


proprietario in base a un titolo idoneo a trasferire la proprietà con trascrizione
di esso nei registri immobiliari. Gli anni si calcolano dalla data di trascrizione
del titolo
➢ 3 anni: in presenza di buona fede, titolo idoneo e trascrizione da chi ha
acquistato da un non proprietario beni mobili registrati
➢ 10 anni: per usucapire universalità di mobili se acquistate in buona fede e in
base a un titolo idoneo
➢ 10 anni: per usucapire beni mobili non registrati. Non occorre avere un titolo
idoneo, in caso ci fosse infatti l’acquisto di proprietà non richiederebbe il
decorso di un termine per usucapire ma sarebbe immediato per l’effetto della
regola possesso vale titolo
o La regola del possesso vale titolo: nessuno può trasferire a un altro un diritto che non ha, ma
tale principio subisce un’eccezione quando si riferisce a un bene mobile non registrato
trasferito dal non proprietario. Affinché la regola del possesso vale titolo prenda atto è
importante che ci sia il possesso di acquisto tramite la consegna del dante causa, presenza di
buona fede e che ci sia presente un titolo astrattamente idoneo.
o Disciplina dei frutti e delle spese inerenti alla cosa posseduta: per quanto riguarda i frutti,
il possessore in mala fede deve restituire oltre alla cosa anche tutti i frutti che questa ha
prodotto nel periodo del possesso; il possessore in buona fede deve invece al proprietario i
frutti che sono maturati o sarebbero potuti maturare dopo la domanda giudiziale. Per quanto
riguarda le spese sostenute dal possessore invece, egli ha diritto al rimborso di quelle erogate
per produrre i frutti dati poi al proprietario. Per le altre spese si prevedono rimborsi e indennità
a favore del possessore a seconda se il suo possesso sia in buona o mala fede e a seconda se
si tratti di spese per riparazioni ordinarie, straordinarie o di miglioramenti. Finché non siano
state assicurate le indennità di cui ha diritto, il possessore di buona fede può rifiutarsi di
restituire la cosa al proprietario avvalendosi del suo diritto di ritenzione.

Potrebbero piacerti anche