Il proprietario ha il diritto di godere e disporre delle cose in modo ed esclusivo ma entro dei limiti.
I beni economici appartengono allo Stato, enti o privati. La proprietà privata può essere tolta al
proprietario anche contro la sua volontà e trasferita a un ente pubblico, si parla di espropriazione.
L’espropriazione può avvenire per motivi d’interesse generale, solo nei casi previsti dalla legge e al
proprietario espropriato spetta una contropartita economica in denaro ovvero l’indennizzo.
Funzione sociale: ragione per cui la legge limita la proprietà e può riferirsi a obiettivi di efficienza
economica e di giustizia sociale.
Proprietario del bene: ha la facoltà di godimento (qualsiasi modo di impiegare la cosa e ricavarne
utilità senza rinunciare alla piena proprietà sulla stessa); e facoltà di disposizione, il proprietario
realizza il valore di scambio ricavandone utilità attraverso la rinuncia alla piena proprietà della cosa.
Il proprietario ha la facoltà di escludere ogni altro soggetto dal godimento della cosa e di impedirne
le interferenze. Il proprietario ha dei poteri di esclusione che però possono avere dei limiti: egli non
può impedire l’accesso al fondo a chi vuole entrarci per l’esercizio della caccia a meno che il fondo
sia stato appositamente chiuso o vi sia rischio di danno alle culture e infine non può impedire l’accesso
a chi vuole entrarci per recuperare oggetti o animali salvo che il proprietario li consegni egli stesso.
I limiti di proprietà nell’interesse pubblico sono imposti dalla legge al proprietario per soddisfare
superiori interessi della collettività ovvero per assicurarne la funzione sociale; invece i limiti si
proprietà nell’interesse del privato sono imposti dal proprietario per soddisfare interessi di altri
privati.
Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o calore, le esalazioni, i rumori,
gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale
tollerabilità. Spetta al giudice valutare nei singoli casi se la soglia superi o meno la normale
tollerabilità secondo la condizione dei luoghi, la priorità di un determinato uso, l’esigenza di
contemperare le esigenze di produzione e alle ragioni della proprietà. Quando una immissione risulta
illecita i rimedi possono essere l’azione inibitoria per ottenere la cessazione e il risarcimento del
danno.
Rapporti del vicinato: per quanto riguarda le distanze legali, gli edifici devono essere o uniti oppure
separati di tre metri. Se si violano le distanze legali il proprietario del fondo confinante può chiedere
la riduzione in pristino cioè la rimozione di quanto fatto oppure il risarcimento del danno. Per quanto
riguarda le luci, le finestre o aperture che danno passaggio alla luce e all’aria non devono affacciarsi
sul fondo del vicino. Per le vedute, le finestre o aperture devono affacciarsi e guardare di fronte
obliquamente o lateralmente nel fondo del vicino. Per quanto riguarda le acque piovane il proprietario
deve costruire i tetti in modo che le acque scolino nel terreno, mentre le acque private possono essere
utilizzate dal proprietario qualora scorrano nel suo fondo o lo delimitano senza arrecare danno al
fondo altrui.
Modi di acquisto della proprietà: la proprietà può acquistarsi a titolo derivativo, quindi sulla base
di rapporti tra acquirente e precedente titolare del diritto, o a titolo originale, che prescinde dal
rapporto con il precedente titolare. Acquisti della proprietà a titolo originario sono l’usucapione (si
riferisce a beni mobili e immobili) e la regola del possesso vale titolo (che opera per i beni mobili non
registrati). Entrambi presuppongono il possesso della cosa. Acquisti della proprietà a titolo derivativo
sono il contratto e le successioni a causa di morte; in questi casi la proprietà non si acquista se il titolo
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è irregolare, se chi la trasmette l’aveva acquistata a sua volta in base a un titolo irregolare e se chi la
trasmette in realtà non ce l’ha.
Occupazione: acquisto a titolo originario, che consiste nell’impossessarsi di una cosa che attualmente
non ha proprietario. Può trattarsi di una cosa mobile. Le cose vacanti, ovvero quelle senza
proprietario, sono quelle volontariamente abbandonate.
Invenzione: acquisto a titolo originario che consiste nel ritrovamento. Riguarda le cose mobili
smarrite, chi trova una cosa mobile smarrita ha l’obbligo di restituirla al proprietario o consegnarla al
sindaco che se nell’arco di un anno il proprietario non l’ha reclamata il ritrovatore ne acquista la
proprietà, se invece il proprietario la recupera deve pagare un premio al ritrovatore.
Tesoro: il tesoro appartiene al proprietario del fondo, ma se viene casualmente scoperto da persona
diversa spetta a metà fra ritrovatore e proprietario del fondo. Se il tesoro è di interesse storico e
artistico spetta invece allo Stato e il ritrovatore ha diritto a un premio.
Accessione: quando una cosa accessoria si incorpora o si unisce a una cosa principale; il proprietario
della cosa principale diviene proprietario della cosa unita o incorporata. Si tratta di un acquisto a titolo
originario. Si distingue:
• Accessione per fatto dell’uomo: si verifica quando l’opera si realizza al di fuori di ogni
accordo fra proprietario del fondo e quello dei materiali
• Accessione per fatto naturale: essa corrisponde all’ipotesi contemplate dall’alluvione;
avulsione, ovvero se un fiume stacca per forza istantanea una parte di un fondo contiguo al
suo corso e la trasporta verso un fondo inferiore verso la riva opposta, il proprietario del fondo
al quale si è unita la parte staccata ne acquista la proprietà pagando però all’altro proprietario
un’indennità; e dell’alveo abbandonato (legge che vigeva fino al ‘94), ovvero quando su un
fiume si forma un nuovo letto abbandonando il vecchio che diviene terra emersa, prima la
proprietà andava divisa tra i proprietari dei fondi confinanti, ma il nuovo articolo dispone che
essa diventi bene demaniale.
Unione e commistione: rispondono allo schema dell’accessione solo che anziché riguardare terrenti
riguardano cose mobili; ricorre quando più cose mobili appartenenti a diversi proprietari vengono
unite o mescolate in modo da formare una cosa unica e non più separabile. Se le cose si equivalgono
per funzione e valore economico, la proprietà diviene comune; se una delle cose prevale sull’altra il
proprietario di essa acquista da solo la proprietà del tutto salvo il pagamento del corrispettivo altro
proprietario; se le cose unite o mescolate sono separabili senza problemi ciascuno ne rimane il
proprietario e può chiederne la separazione
Specificazione: attività di chi crea qualcosa con il proprio lavoro utilizzando materiali altrui. Se il
valore della materia sorpassa quello della manodopera, la proprietà della nuova cosa spetta al
proprietario della materia che deve però deve pagare il prezzo della manodopera. Invece la nuova
cosa spetta a chi l’ha creata, quindi alla manodopera, salvo il pagamento del prezzo della materia al
proprietario di questa. Tali regole non si applicano quando chi crea nuovi prodotti lo fa in base ad un
accordo.
Azioni petitorie: azioni a difesa della proprietà, ovvero rimedi giudiziari attraverso i quali il
proprietario ingiustamente privato possibilità di utilizzare la sua cosa o disturbato nel godimento di
essa può recuperare il pieno godimento della cosa stessa. Possono essere esercitate solo da chi prova
il diritto sulla proprietà della cosa e sono imprescrittibili, ovvero il proprietario non perde la
possibilità di esercitarle anche se lascia passare molto tempo. Le azioni petitorie sono:
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Altri rimedi a tutela della proprietà: oltre le azioni petitorie, il diritto di proprietà è difeso anche
con altri rimedi. Se la cosa viene distrutta o danneggiata, il proprietario può chiedere il risarcimento
del danno che può essere associato con l’azione della rivendicazione attraverso la quale si fa riparare
dal danno sofferto. La proprietà è protetta anche dalle norme penali.
Diritti personali: i diritti sulle cose si chiamano diritti personali. Vengono qualificati come diritti
patrimoniali e relativi, da non confondere con i diritti della personalità che sono diritti non
patrimoniali e assoluti. I diritti personali appartengono alla categoria dei diritti di credito.
Diritti reali: sono caratterizzati
- dall’immediatezza: il titolare può ricavare le utilità corrispondenti al suo diritto attraverso un
rapporto immediato e diretto con la cosa, senza bisogno che un altro soggetto intervenga
- assolutezza: i diritti reali sono assoluti e il titolare può farli valere contro chiunque, essi danno
al titolare un diritto di seguito, ovvero egli può recuperare il bene indipendentemente dagli
spostamenti giuridici che il bene possa aver compiuto nel frattempo. In più i diritti reali sono
opponibili a terzi
- tipicità: i diritti reali sono solo quelli previsti dalla legge. Costituiscono quindi una categoria
di diritti composta da numero chiuso.
Il diritto di proprietà è il diritto reale più importante ma ne esistono altri che sono suddivisi in:
o Diritti reali minori: attribuiscono al titolare poteri di utilizzazione del bene inferiore a quelli
che spettano al proprietario. I diritti reali minori possono essere:
➢ Di godimento: attribuiscono al titolare poteri di utilizzazione diretta della cosa,
ovvero la possibilità di ricavarne immediatamente vantaggi economici (usufrutto, uso,
abitazione etc.)
❖ Usufrutto: l’usufruttario ha diritto di godere della cosa ma deve rispettarne la
destinazione economica. Il proprietario si trova in una situazione di nuda
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diritti sui beni immobili, il suo nome si precisa come trascrizione immobiliare. Si realizza mediante
pubblici registri (registri immobiliari) tenuti presso uffici pubblici esistenti in ogni provincia.
Gli atti soggetti a trascrizione sono:
- Contratti che trasferiscono la proprietà di immobili o costituiscono, trasferiscono, modificano
o estinguono altri diritti reali su immobili
- Atti unilaterali che producono gli stessi effetti sopra riportati.
- Provvedimenti giudiziari che producono gli stessi effetti sopra riportati.
- Contratti di locazione di immobili con durata ultra novennale e contratti costitutivi di
organizzazioni con sui si conferisce all’organizzazione il godimento di un immobile con
durata ultra novennale o indeterminata.
- Acquisti a causa di morte che riguardano i diritti reali immobiliari
- Domande giudiziali con cui si aprono processi relativi a qualcuno degli atti soggetti a
trascrizione qua menzionati.
Trascrizione degli atti fra vivi: la funzione specifica della trascrizione è risolvere il conflitto tra più
persone che abbiano acquistato diritti fra loro incompatibili sul medesimo immobile, prevale non chi
ha acquistato per primo ma chi per primo ha trascritto il suo acquisto
Gli atti negoziali devono presentarsi nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata
autenticata. Il notaio che cura le vendite immobiliari ha l’obbligo di curarne la trascrizione in modo
tempestivo, in caso contrario risponde per danni. La trascrizione viene effettuata dal pubblico
impiegato al quale va presentata la nota di trascrizione. La trascrizione opera sia per beni immobili
che per beni mobili registrati (autoveicoli, imbarcazioni, aeromobili). Gli atti soggetti a trascrizione
sono quelli che costituiscono, modificano o estinguono i diritti reali sul bene. Gli effetti sono gli stessi
stabiliti per i beni immobili.
Possesso: i poteri esercitati dal possessore sono quelli che corrispondono alla proprietà (possesso
pieno) oppure a un diritto reale minore (possesso minore). Esiste anche il compromesso che è la
situazione in cui più persone esercitano congiuntamente i poteri sulla cosa. Per avere il possesso sono
necessari gli elementi: oggettivo o materiale (consiste nell’avere il controllo effettivo della cosa) e
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soggettivo o psicologico (consiste nell’intenzione di esercitare sulla cosa poteri che corrispondono al
contenuto della proprietà o altro diritto reale). Qualora una situazione presenti solo il primo elemento
si ha detenzione (meccanico a cui ho lasciato la mia auto perché la ripari). Si può avere sia un possesso
immediato ovvero possedere direttamente; sia un possesso mediato per mezzo di persona altrui che
ha detenzione della cosa. Per sapere se un soggetto detiene o possiede si analizzano i comportamenti
(invece che ricorrere all’elemento psicologico).
Possessore legittimo: quando chi ha il possesso è il titolare del diritto
Possessore illegittimo: quando il possessore non ha il diritto (ladro). All’interno di tale categoria
bisogna anche distinguere tra il possesso in buona fede (possedere ignorando di ledere il diritto altrui)
e il possesso in mala fede (soggetto che possiede nella consapevolezza di ledere il diritto altrui)
Acquisto del possesso: il possesso si acquista nel momento in cui si cominciano a esercitare sulla
cosa i poteri corrispondenti alla proprietà o altro diritto reale. Distinguere se un soggetto possiede o
detiene è importante perché gli effetti giuridici legati al possesso e alla detenzione sono diversi. Per
agevolare l’identificazione delle situazioni di possesso la legge impone alcune regole.
La presunzione del possesso: è la regola di base. Essa afferma che quando un soggetto esercita sopra
una cosa poteri di farro si presume che abbia il possesso, dunque spetta al contro interessato dare la
prova contraria, ossia dimostrare che il soggetto è un semplice detentore. Alcuni effetti del possesso
presuppongono che esso sia esercitato per un certo tempo, in modo continuato e senza interruzioni:
essendo che tale prova è impossibile da dimostrare la legge soccorre con una presunzione di possesso
intermedio. Di regola, non esiste la presunzione di possesso anteriore ma può scattare se il possesso
si fonda su un titolo in base al quale il possesso si presume sia iniziato dalla data di tale titolo.
Trasformazione della detenzione in possesso: perché ciò accada il detentore deve fare opposizione
contro colui che fino al quel momento ha avuto il possesso della cosa, manifestando la volontà di
mantenere la cosa per sé ed esercitare comportamento che spetterebbero al proprietario oppure che il
titolo in forza del quale si esercitano i poteri della cosa venga mutato da un atto esterno. Tali requisiti
sono necessari anche per realizzare l’inversione del possesso ossia la trasformazione del possesso
minore in pieno.
Perdita del possesso: la perdita del possesso può avvenire in vari modi (smarrimento, abbandono
etc.) ma si può perdere il possesso anche continuando ad avere la cosa nel proprio controllo materiale
e ad usarla, questo è il caso del costituto possessorio. Il costituto possessorio è la situazione per cui il
possesso si converte in semplice detenzione.
Tutela del possesso: mira a dare ai proprietari un rimedio semplice e veloce contro le aggressioni
alla proprietà; le azioni attuate al fine di tutelare il possesso sono
o Azioni possessorie: azioni date al possessore per neutralizzare gli attacchi portati contro il
suo possesso al fine di impedire che i cittadini si facciano giustizia da sé, la legge protegge il
possessore anche se illegittimo. Quando le azioni possessorie si intrecciano con quelle
petitorie, la legge vuole che prima venga svolto il giudizio possessorio per ripristinare lo stato
di fatto e dopo quello petitorio per accertare di chi è il diritto. Le azioni possessorie sono:
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