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Immediatezza, possibilità per il titolare di esercitare direttamente il potere sulla cosa, senza
necessità della cooperazione di terzi;
Assolutezza (efficacia erga omnes del diritto reale), dovere di tutti i consociati di non frapporsi
nel rapporto tra il titolare del diritto reale ed il bene che ne è oggetto e della possibilità per il
titolare di agire in giudizio contro chiunque contesti o pregiudichi il suo diritto;
Inerenza, opponibilità del diritto a chiunque possieda o vanti diritti sulla cosa.
I diritti reali:
Costituiscono un numero chiuso: i privati non possono creare diritti reali oltre la legge;
Iura in re aliena, cioè i diritti reali che gravano su beni di proprietà altrui, destinati a coesistere
con il diritto del proprietario. Si distinguono tra:
potere di godimento del bene, ovvero il potere di trarre dalla cosa le utilità che la stessa è in
grado di fornire decidendo se, come e quando utilizzarla, direttamente o indirettamente;
Il potere di disposizione del bene , ovvero il potere di cedere ad altri dei diritti sulla cosa.
Pienezza, attribuzione al proprietario del diritto di fare della cosa tutto ciò che vuole, persino
distruggerla;
Esclusività, attribuzione al proprietario del diritto di vietare ogni ingerenza ai terzi in ordine alle
sue scelte;
Perpetuità;
Espropriazione e indennizzo.
La Costituzione prevede che la posizione del privato possa essere sacrificata solo in presenza di:
Un interesse generale;
Indennizzo. La corte costituzionale ha escluso sia che l’indennizzo debba essere per forza un
integrale risarcimento sia che debba essere stabilito dal legislatore in termini simbolici o irrisori, in
quanto deve essere un serio ristoro.
La corte europea ha affermato che in numerosi casi (ad es. espropriazione singola per scopi di
pubblica utilità) è idoneo un indennizzo integrale, mentre in altri (scopi legittimi di pubblica utilità
derivanti da riforma economica o di giustizia sociale) si può giustificare un rimborso di valore
inferiore.
L’indennità è il risarcimento che si da al privato x compensare il sacrificio fatto nell’interesse
collettivo.
L’indennità però non è sempre al valore di mercato (valore venale).
Infatti bisogna distinguere in caso di espropriazione:
- di un area non edificabile, l’indennizzo è pari al suo valore agricolo;
- di un area edificabile e di un costruzione legittimamente edificata, è pari al valore di mercato
- in caso di espropriazione parziale (servitù), l’indennizzo è apri all’entità del danno
effettivamente provocato.
La proprietà edilizia.
Al proprietario di un’area interessata all’edificazione compete il cosiddetto “ius aedificandi”; cioè
il diritto di costruire.
Gli è anche riconosciuta la facoltà di impegnarsi a prestare il proprio consenso affinché la sua
cubatura che risulta realizzabile sulla sua area, venga dalla P.A. attribuita al proprietario di un
fondo vicino, compreso nella medesima zona urbanistica (cessione di cubatura).
In ogni caso, l’attività di trasformazione urbanistica o edilizia del territorio può essere svolta solo
nel rispetto delle previsioni degli strumenti urbanistici.
Il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia dispone che l’attività
edilizia è subordinata :
Al previo rilascio del permesso di costruire, per gli interventi di trasformazione urbanistica ed
edilizia di maggiore impatto, accordato solo se l’intervento da realizzare è conforme alla disciplina
vigente.
Comporta anche un contributo di costruzione da versare al Comune, in proporzione all’incidenza
degli oneri delle indispensabili opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
Alla comunicazione di inizio dei lavori (anche in via telematica) per interventi di minore
rilevanza.;
Alla segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) quanto agli interventi specificati dal
legislatore.
Per evitare gli abusi edilizi, la legge utilizza strumenti amministrativi e penali, ma anche privatistici,
tra cui:
Sanziona con la nullità gli atti aventi ad oggetto trasferimento o costruzione di diritti reali su
terreni, nel caso in cui sia assente il certificato di destinazione urbanistica;
Sanziona con la nullità gli atti aventi ad oggetto trasferimento o costruzione di diritti reali su
edifici (costruiti dopo il 17 marzo 1985), nel caso in cui sia assente il permesso di costruire;
Vieta alle aziende erogatrici di servizi pubblici di somministrare le forniture per l’esecuzione di
opere prive di permesso di costruire e sanziona con la nullità i relativi contratti;
Impone a chi abbia violato disposizioni che regolamentano l’attività edilizia l’obbligo di risarcire
i danni che terzi abbiano eventualmente sofferto; consente inoltre ai vicini di chiedere la
riduzione in pristino.
Ogni intervento, comunque, deve essere conforme agli strumenti urbanistici locali.
La proprietà fondiaria.
La proprietà fondiaria (la proprietà della terra o dei fondi) si valuta in senso:
Orizzontale, si estende entro i propri confini. Il proprietario può recintare il proprio fondo e
impedire l’accesso a chiunque (salvo particolari casi);
Verticale, si estenderebbe all’infinito sia nel sottosuolo sia nello spazio aereo soprastante; in
realtà il proprietario non può opporsi ad attività di terzi, estese oltre la parte di sottosuolo o
soprassuolo suscettibile di utilizzazione da egli stesso secondo un criterio di normalità.
Una limitazione all’estensione della proprietà al di sopra o al di sotto del suolo si ha nel caso venga
costituito un diritto di superficie.
I rapporti di vicinato.
Al fine di contemperare i contrapposti interessi dei proprietari di fondi contigui, disciplinando i
cosiddetti rapporti di vicinato, il codice detta tutta una serie di regole in materia di:
a) Atti emulativi;
b) Immissioni;
c) Distanze;
d) Muri;
e) Luci e vedute;
f) Acque;
Le immissioni.
Il diritto di godere del bene in modo esclusivo, riconosciuto al proprietario, importa che lo stesso è
legittimato ad opporsi a qualsiasi attività materiale di terzi che abbia a svolgersi sul suo fondo: si
parla di immissioni materiali.
Egli invece non può opporsi, almeno di regola, ad attività che si svolgano lecitamente sul fondo
vicino.
Tuttavia, è frequente che tali ultime attività importino la produzione di fumi, calore, esalazioni,
rumori, scuotimenti e simili, destinati a propagarsi nelle proprietà circostanti: si parla di immissioni
immateriali.
In questo caso occorre distinguere:
Immissioni al di sotto della normale tollerabilità: chi le subisce deve sopportare e non ha
diritto né a farle cessare né ad un ristoro in denaro per il disagio sofferto;