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GUIDA AL CORSO DI
AA. 2017-2018
PARTE SPECIALE
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LE DUE VITE DEL DIVIETO DEGLI ATTI EMULATIVI TRA DIRITTO
COMUNE E DIRITTO CIVILE VIGENTE
molestia ad altri.
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PROPRIETÀ LA QUALE, NONOSTANTE L’AFFERMAZIONE DI PRINCIPIO
dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la
a tutti.
fondiaria”
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IL PROGETTO INIZIALE DELLA NUOVA CODIFICAZIONE PREVEDEVA IL
cosa.
- art. 25: La proprietà del suolo importa quella di tutto ciò che è
Egli però non può fare od imprendere opera alcuna, che rechi
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Si veda la relazione del civilista e romanista Roberto De Ruggero -
Secondo del cod. civ. “Cose e diritti reali ”: «Ma più importante e nuova
25), quella per cui il proprietario non può fare od imprendere opera
alcuna che rechi molestia ad altri senza alcuna utilità propria. E’ il
esame. Una “novità” che non può essere letta che in termini di
“discontinuità” rispetto alla tradizione di Diritto Comune, privilegiando
gli elementi oggettivi del comportamento sanzionato – mancanza di
utilità propria – rispetto a quelli soggettivi e psicologici – la prova
dell’animus nocendi -, che avevano caratterizzato l’istituto tra
medioevo ed età moderna.
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Progetto di codice delle obbligazioni e dei contratti ( testo definitivo
- art. 74: Qualunque fatto colposo che cagioni danno ad altri obbliga
Tale articolo era stato recepito ad litteram dal Progetto del libro IV
Roma 1942, n. 408: «L’art. 833 pone il divieto degli atti emulativi.
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pericolosi nell’applicazione delle norme, esigere espressamente il
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810-956), Roma 1946): «Dal lato soggettivo, occorre che l’esercizio
del diritto sia compiuto unicamente allo scopo di offendere il vicino:
invocare che l’animus nocendi prevalga sullo scopo lecito, per essere
utilità esclude l’abuso, anche nei casi in cui l’utilità è di gran lunga
Fuori d’Italia:
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Allgemeines Landrecht fur die Koniglichen Preussischen Staaten
(1794)
danneggiare altri.
I, 8, § 28: Dicesi abuso un uso tale della proprietà, che per sua
Parte II, sez. V “Dei rapporti di vicinato. Norme finali sui rapporti di
vicinato”.
- art. 141: È regola generale: i vicini, già per ciò che sono vicini, per il
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Parte CI, sez. II “Aggiunte concernenti principalmente la proprietà e
e bisogni che il solo vicinato crea fra vicini. Per ciò, la legge venendo
ceda alcunché della totalità dei propri diritti, ciò che, senza
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§ 189: L’uso lecito del proprio fondo o della propria casa, che
220).
B. G. B. (1900)
nuocere ad altri.
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COMMERCIO. SAREBBE D’ALTRO CANTO INGIUSTO NON RICONOSCERNE I
legge.
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NEL SOLCO DEL DIVIETO DI ABUSO FORMALIZZATO PER IL DIRITTO DI
LEGISLAZIONE DEMOCRATICA.
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LA NORMA RIENTRA MANIFESTAMENTE IN QUELLA TRADIZIONE GIURIDICA
PRESO IL POSTO DEL DIVIETO DEGLI ATTI EMULATIVI – CHE PER IL SUO
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INDIRIZZI ECONOMICI DELLA SOCIETÀ INDIVIDUALISTA E LIBERISTA
STRUMENTALE
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- art. 436: La proprietà è il diritto di godere e di disporre della
SOLIDARISTE.
tout autre, doit avoir pur limite la satisfaction d’un intérèt sérieux
altrui».
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Sulla dottrina francese della seconda metà dell’Ottocento,
che hanno fatto della categoria dell’abuso di diritto uno degli snodi
delle loro teoriche, ha scritto negli anni Sessanta del secolo appena
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dall’estrinseco all’intrinseco, e colpire la finalità tipica
dell’utile comune.
naturale, che non suppone alcun rapporto sociale, col dominio civile,
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obbedire alla legge della vita comune non è obbedire ad un altro uomo,
rurale economia, Firenze 1834, libro II, capo II, pp. 258 ss : «Come
nell’associazione territoriale civile moderar si possa il privato dominio
proibirsi anche sotto l’impero delle vigenti leggi. Sebbene l’art. 533
emulazione.
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Corte di Cassazione di Palermo, febbraio 1878, in “Il Foro italiano”,
dell’economia sociale».
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Art. 3 del Codice Civile del 1865. Disposizioni preliminari. ”Disposizioni
sulla pubblicazione interpretazione ed applicazione della legge in
generale”: Nell’applicare la legge non si può attribuirle altro senso che
quello fatto palese dal proprio significato delle parole secondo la
ORIGINE ROMANISTICA?
due luoghi:
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2) C. 12, 58(59) [de apparitoribus praefecti annonae], 1: Impp. Valens,
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ALLA “SAPIENZA” SULLA CATTEDRA CHE ERA STATA DEL SUO MAESTRO
proprietario può compiere sulla cosa propria tutti gli atti non vietati
come per esempio quando si tratti dei rapporti dei condomini tra loro,
gli atti di chi ha un diritto non possono essere fatti con danno o
proprietario non solo non può fare atti a se stesso inutili e nocivi al
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Continua: «Questa in breve è la teoria dell’emulazione segnata in ogni
sua parte dallo stampo di quel medioevo nel quale andavano sempre
D. 50, 17, 55: GAIUS…Nullus videtur dolo facere, qui suo iure
utitur.
D. 50, 17, 151: PAULUS…Nemo damnum facit, nisi qui id fecit, quod
quando damnum dari videatur: stipulatio enim hoc continet, quod vitio
aedium loci operis damnum fit. Ut puta in domo mea puteum aperio,
quo aperto venae putei praecisae sunt: an tenear? Ait Trebatius non
teneri me damni infecti: neque enim existimari operis mei vitio
damnum tibi dari in ea re, in qua iure meo usus sum. Si tamen tam
alte fodiam in meo, ut paries tuus stare non possit, damni infecti
stipulatio committetur.
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D. 6, 1 (de rei vendicatione), 38: CELSUS…In fundo alieno, quem
privato dei popoli germanici con speciale riferimento all’Italia , vol. III.
Possessi e dominii, Città di Castello-Roma 1915.
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Si vedano i seguenti passi contenuti nel Liber Legis Langobardorum:
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Rotari 296: Si quis super tres uvas de vinea aliena tulerit, componat
solidos 3; nam si usque ad tres tulerit, nulla sit culpa.
11. 19-20; Deuteronomium 23. 24-25: Quando entrerai nella vigna del
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3) quasi totale ignoranza delle fonti preaccursiane e scarsa attenzione
Ad una verifica sulle fonti, è risultato che la teorica del limite per il
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Opere esegetiche
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Piacentino, op. cit., tit. de aedificis (C. 8, 10): Permittimur loca plene
Piacentino, op. cit., tit. cit.: Vetamur in alieno aedificare. Sed si non
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omnibus ius esse prodesse enim sibi unusquisque, dum alii non nocet,
non prohibetur nec quemquam hoc nomine tenet.
11. 60), Papiae 1506 (rist. anast. Torino 1966): nel silenzio della
10, 3.
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pubblicistici e convive con l’adesione al principio privatistico di una
vicini.
Denique Marcellus scribit cum eo, qui in suo fodiens vicini fontem
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avertit, nihil posse agi, nec de dolo actionem: et sane non debet
habere, si non animo vicino nocendi, sed suum agrum meliorem
faciendi id fecit.
diritto al solo iniquo scopo di nuocere altrui, così segnando, sulla base
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proprietario del fondo appare temperata non solo da vincoli legali, ma
Tizio, sarebbe tuttavia equo che egli fosse tenuto a costruire un nuovo
Liber Sextus, lib. V, 12 (de regulis iuris), reg. 48: Locupletari non
debet aliquis cum alterius iniuria, vel iactura.
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che convogliavano nell’abitato per uso industriale e per i trasporti le
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PILLIO, Quaestiones…, n. 36: il caso è quello di un pater familias
chiudere con il classico nemo videtur dolo facere, qui suo iure
utitur.
Prevalgono le ragioni del salinarius in base al principio di libera
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che i maestri più anziani, per evitare di perdere studenti e guadagni,
largamente invalso fra coloro que sunt alicuius valentie in città, anche
vicini.
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richiamo dei due elementi sostanziali: l’ animus nocendi e l’assenza di
per il titolare.
quis cedere quod est sine suo damno…sic debeo pati fieri in meo,
quod non nocet mihi, ut infra de aqua pluvia arcenda, l. In summa, §
Item Varus (D. 39, 3, 2, 5).
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l’azione propria aquae pluviae arcendae, ciò non ostante era di
alla ristaurazione dell’argine con tutto che costituito nel suo fondo,
nocendi.
Gl. “facere licet” a D. 8, 5, 8, 5: Nota, in suo facit quod vult quilibet
III. Gli spunti più maturi, che denotano una teorica compiuta del
l’oggettivo ed il soggettivo.
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Gl. “nihil laturus” a D. 6, 1, 38: Vel quasi, nec alia de causa, nisi hac,
scilicet ut officiat.
qui in suo suffodit, non animo nocendi etc. quia tunc tenetur de dolo ut
hic dicit. Et nota in hoc § in suo licere facere quod vult. Item
nota quod alii noceat et sibi non prosit, non licet et ad hoc
concordant.
Cassio dicevano che ciascuno può ritenere l’acqua piovana nel suo
faccia opera nel fondo altrui: questo diritto è dato a tutti, giacché
vicino, ma con animo di rendere migliore il fondo (si non animo vicino
In ambito edilizio:
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Gl. “novum” a D. 50, 10, 3: Item quod si in meo privato? Respondent
Gl. “antiquitas” a C. 11, 60, 2: Et sic nota non licere cuilibet habere
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Alberico da Rosate (1290-1360), Dictionarium Iuris tam civilis quam
nonché una serie di tre libri singoli: dapprima il libro singolo relativo
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competit creditori,…Item aemulor te, id est, imitor, unde dicitur
Aemulor vos Dei imitatione…et sic tractatus illum imitatur et circa
idem tractat, et sic ad contrariam hypothecariam.
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Una presunzione, questa baldesca, certamente non riconducibile, a
divieto degli atti emulativi nella dottrina del Diritto Comune, ma che
un ripensamento.
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