“La filosofia del diritto serve ad accostare i giuristi alla giustizia” Diritto e giustizia sono due cose differenti, definire i due concetti è poi molto complicato. Il diritto, l’insieme di norme che regola il nostro corpo sociale, ha una relazione con la giustizia? Ovvero quel principio che vuole garantire dei mezzi con cui le persone si definiscano autonomamente. Il diritto per poter essere “obbedito” deve essere necessariamente giusto? Possiamo configurare anche il diritto ingiusto come diritto. Giuspositivismo, il diritto per essere diritto non deve essere necessariamente giusto, l’unico diritto possibile non debba necessariamente conforme con la giustizia. La giustizia è basata sul valore dell’uguaglianza per poi intersecarsi con altri valori appartenenti al mondo dell’etica. 22 novembre del 1945, Norimberga, tribunale istituito l’8 agosto dopo l’accordo di Londra da parte delle forze alleate. Si firma un accordo che istituisce un tribunale interinazione “tribunale speciale alleato” Crimini contro la pace (stabiliti per la prima volta), Crimini di Guerra, Crimini contro l’umanità (tortura ed uccisione dei civili). Si stabilisce che fino ad allora la responsabilità di guerra era collettiva, c’era stata l’idea della considerazione di una collettività intera di una guerra del massacro. Per la prima volta si riconosce la colpa singolare, che quindi viene attribuita oltre che a chi l’ha svolta ma a chi ha dato l’ordine. -Art. 8, Statuto di Norimberga La giustizia ingiusta Com’è possibile che la giustizia dello Stato sia ingiusta? Auschwitz evoca una serie di altri processi, crimini e tragedie, non è l’unico evento che ha cambiato la concezione giuridica del mondo. Norimberga 20 novembre 1945, gerarchi nazisti. Avv. Della difesa “questi crimini di guerra per i quali queste persone erano imputate, erano stati definiti e stabiliti l’8 agosto ’45, quando gli atti erano già stati compiuti, non può essere accusata una persona condannata da una legge fatta dopo che il fatto era stata compiuta” Non ammette quindi l’emanazione di leggi retroattive, contestando inoltre il diritto ai vincitori di processare i vinti. Punti critici del processo All’epoca i criminali risposero che “le leggi erano leggi”, la linea difensiva generale e il dibattito scatenato nella cultura giuridica occidentale, se la legge è legge, il diritto è diritto, perché vengo punito per aver rispettato la legge. Gli imputati proclamarono la loro innocenza, non negavano di aver commesso i crimini che venivano loro imputati, ma contestarono la qualificazione giuridica che li rende punibili, dichiarando di avere “solo ubbidito agli ordini dei superiori”, ordini perfettamente legittimi rispetto all’ordinamento giuridico del tempo. Vincitori e vinti 6 agosto ’45, atomica su Hiroshima. 8 agosto ’45, Si definiscono le istituzioni giuridiche per il processo di Norimberga. 9 agosto ’45, atomica su Nagasaki. Ombre del processo Dal punto di vista della configurazione politica, questo processo pone interrogativi giuridici, politici e morali. L’obiezione di von stamer viene respinta poiché i giudici dichiararono che le accuse mosse erano insite nelle convenzioni dell’Aia e di Ginevra. Condanne, 12 impiccati, 3 ergastolo, 4 10/20 anni, 3 liberati. Con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, si inizia il processo di positivizzazione i valori morali che il regime nazista per ultimo aveva infranto. Nulla crimen, nulla poena sine lege praevia Afferma i primi principi dei documenti costituenti, esempi sono: -Art 8 dichiarazione dell’uomo e del cittadino -art 25 Costituzione Italiana -art 7 Convenzione europea dei diritti dell’uomo È quindi un principio fondamentale che vige nella nostra concezione giuridica. Kelsen Sostiene la liceità giuridica degli atti “Le persone che commisero questi atti criminali erano certamente consapevoli del loro carattere immorale. La retroattività dalla legge loro applicata può difficilmente considerata come compatibile dalla giustizia, La giustizia richiede la punizione di questi uomini, nonostante che per il diritto positivo essi non fossero punibili nel momento, in cui eseguirono gli atti resi poi sanzionabili con forza retroattiva” Ma questo principio è stato violato per una ragione più importante, il principio di giustizia richiede la punizione di questi uomini. In realtà si considera l’antinomia (contrasto fra norme che possono essere di vari “gradi”), si considera quindi il contrasto che produce un’incertezza che deve essere sciolta da un interprete. L’antinomia in questo caso è fra principi, quelle norme generiche con contenuti di valore. Tutto ciò che non è regolato è permesso, norma generale di libertà. Per keslner quindi non c’è un principio giuridico o antigiuridico, ma un contrasto fra due principi dove la dignità umana prevale. Hart “A Norimberga trovò posto il Diritto, perché il Tribunale affermò quelle leggi dell’umanità e quelle idee di libertà diffuse nel mondo che il nazionalsocialismo calpestò” Di fronte all’incitamento all’odio raziale, alla soppressione dei malati di mente, lo sterminio di zingari, polacchi, slavi ed ebrei, la legittimità del tribunale si fondava su un solo accordo ma “su ciò che era profondamente sentito in quel momento storico, come senso della giustizia e della legalità”. Queste posizioni più nette rispetto a Keslner e Hart fondavano ciò sul diritto naturale, un concetto antico. Diritto morale I tre giudici immaginari del processo di Norimberga. Von stamer, la legge è legge, Giuspositivista La controparte, coincidente con le leggi morali e con la legge naturale, assoluti (absolutus, sciolto, svincolato da qualunque cosa), Giusnaturalismo, non esiste un diritto naturale dal 1700 o dal 2000. Per questi autori la natura umana è sempre in quanto tale riconosciuta come assoluta, universale, esistenti da sempre. C’è il diritto positivo ma questo, prodotto dal legislatore, deve essere conforme col diritto naturale che riguardano l’universalità umana. Se va contro questi principi non è diritto. Secondo questa posizione Von Ribbentrop