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ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO 6

La particolarità dei DIRITTI ASSOLUTI è rappresentata dal fatto che il titolare del diritto può esercitare tale diritto
nei confronti di chiunque.

DIRITTI VALEVOLI ERGA OMNES = DIRITTI ASSOLUTI

Emblema dei diritti assoluti: DIRITTI REALI

Emblema dei diritti relativi: DIRITTI DI CREDITO

Non tutti i diritti assoluti sono diritti reali.

Nell’ambito dei diritti assoluti vi sono anche i DIRITTI DELLA PERSONALITA’, che sono contenuti nel LIBRO
PRIMO del Codice Civile. (diritto al nome, diritto all’immagine)

Una violazione del diritto legittima il titolare del diritto leso al RISARCIMENTO DEI DANNI.

Un fatto si può considerare ILLECITO o LESIVO della reputazione. (ad esempio, diffamazione a mezzo stampa che
da luogo non solo al reato di diffamazione, ma anche ad un illecito civile)

I diritti della personalità sono diritti assoluti.

Recentemente ed esponenzialmente è venuta ad essere l’importanza la tutela della privacy.

Questi diritti vanno analizzati anche dal punto di vista del soggetto passivo. (il destinatario dell’iniziativa del
titolare del diritto reale, che vedendo leso il suo diritto esercita tutti i poteri che l’Ordinamento gli attribuisce per
esercitare e difendere questo diritto)

C’è un generale dovere da parte dei consociati di astenersi dall’intromettersi/ledere l’esercizio del diritto
assoluto. Quando uno di essi viola il diritto interviene la tutela a favore del titolare del diritto medesimo.

Se nei diritti assoluti c’è un generico dovere da parte di tutti i consociati di astenersi nell’ingerirsi nell’esercizio
del diritto, il discorso è differente per quanto riguarda i diritti relativi.

Nei diritti relativi, il soggetto passivo è un oggetto determinato. La particolarità dei diritti di credito è
rappresentata dal fatto che l’attuazione del diritto è una attuazione che dipende da un comportamento che deve
essere posto in essere dal soggetto passivo.

Nella vendita, il debitore è il venditore, ma nel pagamento il debitore è il pagatore.

Contrariamente a quanto accade per i diritti assoluti, nei diritti relativi ci vuole la cooperazione del debitore che
deve compiere una PRESTAZIONE. (di dare, di fare o anche di non fare o non dare)

Il soggetto passivo nei diritti relativi svolge una funzione essenziale per l’attuazione del diritto, poiché deve
cooperare per l’attuazione di tale diritto.

OBBLIGO = l’obbligo è nei confronti di un soggetto determinato, il debitore (nei diritti di credito)

Il dovere contraddistingue il diritto assoluto, l’obbligo è una caratteristica del diritto relativo.

DIRITTO POTESTATIVO = Nel nostro Ordinamento vige la regola generale secondo la quale non ci si può ingerire
nella sfera giuridica altrui senza che il destinatario di quella sfera giuridica dia il proprio consenso. Ognuno può
essere padrone della propria sfera giuridica.

Tuttavia, nell’Ordinamento privatistico (quindi il Codice Civile), si trovano delle deroghe anche a questo. Esistono
delle ipotesi di deroga al fatto che nessuno possa ingerirsi nella sfera giuridica altrui.

(Quando l’Ordinamento specificamente prevede certe fattispecie si sta parlando di fattispecie tipiche/tipizzate,
ovvero eccezionali. L’Ordinamento le prende in considerazione una per una e le disciplina.)
Per quanto attiene al DIRITTO POTESTATIVO, esso è espressamente previsto dall’Ordinamento in certi casi,
poiché si tratta di una deroga.

In certi casi, infatti, l’Ordinamento consente al titolare di un diritto (in questo caso quello potestativo) di inserirsi
nella sfera giuridica altrui, modificandola senza che il destinatario di quella sfera giuridica possa impedire questa
modifica.

Dall’atto attivo dell’esercizio del diritto ci si trova di fronte a un diritto molto forte, perché chi è titolare del
diritto potestativo può inserirsi nella sfera modifica altrui e modificarla senza che il destinatario possa opporsi in
alcun modo.

Dal lato passivo (chi subisce la modifica attraverso la volontà altrui), la posizione è qualificata come SITUAZIONE
GIURIDICA SOGGETTIVA PASSIVA chiamata SOGGEZIONE.

[ES: ARTICOLO 874 del C.C. – LIBRO TERZO DELLA PROPRIETA’ – COMUNIONE FORZOSA DEL MURO DI CONFINE

“Il proprietario di un fondo contiguo al muro altrui può chiederne la comunione per tutta l’altezza o parte di essa
purchè lo faccia per tutta l’estensione di tutta la sua proprietà (di lui). Per ottenere la comunione deve pagare la
metà del muro e la metà della parte del suolo su cui è costruito. Deve inoltre eseguire le opere per non
danneggiare il vicino.”

Tizio è titolare di un fondo e ha un fondo delimitato da un muro. Questo fondo, all’interno, ospita una
costruzione che ha dei muri di confine su quattro lati.

Si trova in una zona assolutamente disabitata, dove non c’è nessuno sino a quel momento, poiché Caio acquista
l’appezzamento di terreno che è esattamente contiguo al fondo di Tizio e quindi per un lato della proprietà di
Tizio vi è il cosiddetto muro di confine. Il muro è di Tizio e ha la proprietà esclusiva al 100% del muro.

Caio, avendo di fronte un muro altrui per un lato, paga la metà del valore del muro e la metà del valore del suolo
su cui il muro è costruito, così come dice la norma. In presenza di questi presupposti, Caio acquista la proprietà
nella misura della metà di quel muro di confine che fino a quel momento era di proprietà esclusiva di Tizio.

Quel muro, che prima era tutto di Tizio, da oggi pure Caio è proprietario nella misura della metà. Tizio e Caio
entrano in COMUNIONE (forzosa, nata a seguito dell’iniziativa di un soggetto soltanto) tra loro. Coloro che
sono in comunione diventano COMUNISTI poiché entrambi appartenenti alla comunione.

In questo esempio Tizio subisce quindi la SOGGEZIONE, subendo il DIRITTO POTESTATIVO di Caio che decide di
diventare co-titolare della proprietà.

(Caio non era costretto a pagare la metà, il muro sarebbe potuto rimanere completamente di Tizio)

(Il prezzo è deciso da Tizio, il quale per buonafede dovrebbe rendere conoscente Caio del vero prezzo effettivo
del muro, ma a volte nascono delle controversie)

Questa è una FATTISPECIE A FORMAZIONE PROGRESSIVA, poiché vi sono due pagamenti separati: il pagamento
della metà del muro e il pagamento della metà del terreno su cui poggia.

L’esercizio del diritto potestativo si perfeziona nel momento il cui il titolare del diritto comunica l’esercizio della
sua volontà al destinatario della sua soggezione.

Questi diritti la cui efficacia viene in essere nel momento della comunicazione al destinatario si chiamano ATTI
RECCETTIZI. (acquista efficacia nel momento non in cui viene compiuto ma nel momento in cui viene
comunicato)

La RECCETTIZIETA’ è una particolarità dell’atto giuridico che non è sempre presente. ]


Oltre al diritto potestativo, vi sono anche i DIRITTI PERSONALI DI GODIMENTO.

DIRITTI PERSONALI DI GODIMENTO = essi sono una sorta di ibrido, un qualcosa che è frutto della
commistione/unione tra i diritti assoluti e i diritti relativi.

Essi non trovano una specifica regolamentazione nell’Ordinamento.

[ES: CONTRATTO DI LOCAZIONE PER USO ABITATIVO (AFFITTO)

Tizio è proprietario dell’immobile che viene concesso in locazione (affittato) a Caio, che gli paga un canone
periodico mensile.

Nel nostro Ordinamento, questo contratto si chiama LOCAZIONE.

LOCAZIONE = in cambio di un compenso di denaro (CANONE), viene concesso il godimento di un bene. (mobile o
immobile)

Il godimento di quel bene (che è di proprietà di Tizio) viene attribuito a Caio, perché Caio corrisponde
mensilmente il canone di locazione a Tizio in ragione di questa corrispettività contrattuale si ha un

CONTRATTO DI LOCAZIONE DI IMMOBILE PER USO ABITATIVO.

Si ha il godimento del diritto che passa al CONDUTTORE. (inquilino in linguaggio normale)

Il CONDUTTORE/inquilino nei confronti del proprietario è titolare di un diritto di credito. L’inquilino ha il credito,
il diritto di godere dell’immobile. (dato che paga il canone)

Questo è un DIRITTO RELATIVO.

L’inquilino può pretendere dal proprietario del bene che costui gli consenta il godimento del bene poiché egli
paga mensilmente il canone di locazione.

Non vi è soltanto il credito dell’inquilino per il godimento, poiché c’è anche una componente propria dei diritti
assoluti, perché l’inquilino se è creditore (e quindi titolare di un diritto relativo nei confronti del proprietario (il
LOCATORE), nei confronti dei terzi è titolare di un diritto assoluto (perché è un diritto opponibile a chiunque).
Tutti i consociati hanno il dovere di astenersi dal godimento di quel bene immobile di cui l’inquilino gode.

C’è quindi una componente di assolutezza in questa figura.

Non è un diritto relativo puro, non è un diritto assoluto puro. Vi è una componente di assolutezza (nei confronti
dei terzi) ma c’è anche una caratteristica di relatività (nei confronti della controparte contrattuale, il LOCATORE)

Il DIRITTO PERSONALE DI GODIMENTO è la fusione tra DIRITTI RELATIVI e DIRITTI ASSOLUTI.

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