LIndoeuropeo composto dallindiano, dalliranico, dallarmeno, dallalbanese, dal germanico, dal
macedone, dal celtico, dal greco, dal latino, dallitalico e dal baltico. Le lingue che si parlano ancora oggi nel nostro continente presentano caratteristiche comuni sotto diversi punti di vista. Le stesse peculiarit sono riscontrabili anche in alcune lingue asiatiche, come il Persiano e lIndiano, e sulla base di queste motivazioni si pu pensare a un sistema linguistico anteriore. Prendiamo il sostantivo MADRE, tra le caratteristiche comuni troviamo: La M come iniziale in tutte le forme antiche La A persa solo da lingue come larmeno e lalbanese Date le concordanze lessicali, scontate sono le concordanze morfologiche tanto che la S al caso Nominativo presente in sanscrito, greco,latino. Solitamente si opera una bipartizione tra le LINGUE CENTRUM ( greco,italico,celtico, germanico) e le LINGUE SATM ( indiano, iranico, armeno) che sembrano coincidere con una dislocazione territoriale, cio le prime parlate ad OCCIDENTE e le altre ad ORIENTE . Pertanto, la lingua come il Tacario e lIttita hanno messo in crisi questa credenza perch pur appartenendo al gruppo centrum, presentano le peculiarit delle altre. Perci si pensa che lIttita si sia separato dal suo ceppo prima che si verificasse la paletizzazione e per il Tacario si pensa che le genti che parlavano questa lingua si siano spostai da Occidente a estremo Oriente. LE SEDI DEGLI INDOEUROPEI I territori indicati come patria originaria degli indoeuropei vanno dallEuropa centrale e dai Balcani fino allEuropa settentrionale. Sappiamo che i greci e gli itali non sono autoctoni dei territori che occupano attualmente. Ci peraltro noto che i celti , i germani e parte degli slavi giunsero dal nord, dove forse si situava la loro sede primitiva. Le teorie sulla loro dislocazione pi antica si basano sui dati di altre scienze. Difatti lantropologia ci dice che il tipo indoeuropeo appartiene alla razza nordica, pertanto la linguistica che ci chiarisce il quadro generale. Sappiamo, che una lingua subisce minori trasformazioni dove minore la mescolanza con altre lingue, e , di conseguenza le lingue pi arcaiche sono quelle pi vicine alla sede antica. Anche lanalisi del lessico fornisce elementi utili, ad esempio la voce NEVE comune a tutte le parlate indoeuropee mentre non esiste un termine per indicare la PIOGGIA cos si pensa che indoeuropei vivessero in una zona dove erano pi frequenti le nevicate e quindi allestremo nord. Inoltre noto che vivessero in un territorio dove si avvicendavano le stagioni per la presenza di termini per indicare la primavera e lestate e in un territorio con sbocchi sul mare perch i termini relativi al mare sono corradicali in diverse lingue. Gli indoeuropei erano esperti nella navigazione e nella pesca, ma svolgevano altre attivit come quella agricola, difatti conoscevano luso del carro, e lapicoltura perch il termine CERA era comune a varie lingue. Al contrario, il termine APE non era comune ad altre lingue, probabilmente per i tab imposti da ogni singola trib. LA FILOLOGIA SLAVA La filologia slava sorta come una disciplina in grado di sfatare il mito diffusosi in epoca barocca del mondo slavo visto unitario dal punto di vista storico, culturale e letterario. Essa, nei corso degli anni, ha assunto scopi e significati differenti presso i singoli studiosi. LOMONSOV aveva compreso la necessit di una divisione tra le lingue slave e i loro legami con una lingua madre, che a sua volta si collegava a una lingua indoeuropea. Ma DOBROVSKY, il filologo ceco, ad essere considerato il padre della filologia slava, poich divise le lingue slave in due differenti gruppi: gruppo orientale e gruppo occidentale. Inoltre, ritenne il glagotico posteriore al cirillico e consider il serbo la lingua base del paleoslavo. Il russo ILINSKIJ intendeva per filologia slava una disciplina storico-culturale che studia lattivit spirituale degli slavi che si concretizza nella parola e nelle sue manifestazioni. Il francese MANZON intendeva che la slavistica si identificava con la filologia slava, che deve studiare la grammatica comparata delle e delle lingue slave e la storia comparata delle letterature slave. Litaliano PICCHIO si propose come obiettivo lo studio dei testi slavi , intendendo per testo slavo qualsiasi documento scritto in lingua slava. PROCOPIO Procopio, uno storico bizantino, descrisse il popolo slavo e il popolo degli anti come un popolo democratico, avente leggi uguali. Dio visto come il signore di tutti e ad esso sacrificano buoi, durante le cerimonie religiose e soprattutto quando sono colpiti da un male incurabile. Essi molto alti, forzuti e dalla pelle chiara, venerano fiumi e ninfee, vivono in piccole capusole a larga distanza gli uni dagli altri e cambiano spesso residenza. Durante le battaglie non si servono di corazze ma solo di scudi e giavellotti senza usare camicie e mantelli. Il loro aspetto appare rozzo, ricoperto sempre di fango . Lautore non gli definisce cattivi, piuttosto gli paragona agli Unni. Difatti nellantichit entrambe queste trib prendevano il nome di DISPERSI, proprio perch occupavano il paese in maniera dispersa, occupando la maggior parte della riva dellIstrio, il corso inferiore del Danubio. A differenza di quanto fatto dagli altri storici che vedevano gli slavi come un popolo con forme totalitarie di governo, Procopio ne sottolinea le tendenze democratiche, affermando che gli slavi non credono nel fato , a differenza dei Greci, essi sono molto ospitali e le donne sono molto devote.
LETNONIMO SLAVI Il nome attuale degli slavi menzionato per la prima volta con grafia greca , e deriva da SKLABENOS per indicare in via generale lintera famiglia e molti popoli slavi che si denominano con termini affini quali SLOVENI, SLOVACCHI, SLOVINZI . Etimologicamente il termine posto in relazione con SLOVO che in diverse lingue slave ha il significato di PAROLA . Dobrovsky ipotizz lesistenza del toponimo SLOVY da cui sarebbe derivata la denominazione del popolo slavo. Difatti, questa ipotesi stata ripresa da Jakobson: egli mise in rilievo lopposizione , viva nella coscienza degli slavi, tra s stessi, padroni della parola , e i germani denominati , ad indicare coloro che parlano una lingua incomprensibile, ed erano considerati muti. Dallaltra parte, i greci denominavano gli stranieri VRVAROI ossia balbuzienti. Unaltra ipotesi etimologica quella che vede letnonimo in rapporto con il verbo gotico TACERE (SLAWAN) : gli slavi sarebbero dunque coloro che tacevano, ma non si mai visto che una popolazione si denominasse da s stessa, ricorrendo ad un termine riduttivo , se non spregiativo. In epoca sovietica, Marr il filologo, sostenne la tesi che letnonimo fosse da collocarsi in relazione con quello degli SKOLOTI, cio delle genti note in seguito come SCITTI, che avrebbero costituito il nucleo della popolazione slava. Pertanto si tratta di unipotesi che non trov alcun riscontro. Un linguista polacco afferm che letnonimo fosse derivato dalle desinenze SLAV di tanti nomi slavi come JAROSLAV I romani avevano conosciuto gli slavi come schiavi, difatti avevano dato loro il nome di SCLAVI, riferito sia alla nazione, sia alla loro condizione servile. Gli slavi, a loro volta, avrebbero fatta propria la denominazione. Pertanto, difficile pensare che una popolazione si sarebbe avvalsa per denominarsi, di un termine spregiativo e inoltre i rapporti tra il mondo latino e quello slavo non erano tanto intensi e diffusi. LA DIVISIONE DELLE LINGUE SLAVE Dobrovsky sostenne la bipartizione delle lingue slave, cio a nord-occidentali da un canto e orientali e meridionali dallaltro. Jagid propose invece una tripartizione in lingue slave orientali, nord-occidentali , meridionali. Questa penultima stata universalmente accolta. Dunque, questa tripartizione riflette le diversit dialettali, etnografiche e culturali esistenti tra le genti slave. Dal punto di vista linguistico, la diversificazione sintensific quando i vari popoli slavi persero il reciproco contatto, accostandosi poi ad altri popoli che ne avevano influenzato la lingua. Dal punto di vista razziale, ci sono molti incroci che hanno finito per modificare le originarie peculiarit comuni. Dal punto di vista culturale, gli slavi furono esposti allinfluenza di due grandi civilt: Roma e Bisanzio. Ci contribu ad accrescere questo solco tra genti ormai divise tra Slavia Cattolica e Slavia Ortodossa Gli slavi possono essere ripartiti in 7 gruppi etnici e linguistici 1. IL GRUPPO RUSSSO comprende : i RUSSI, I BIELORUSSI E GLI UCRAINI 2. IL GRUPPO POLACCO comprende : I POLACCHI, GLI SLOVINZI, I CASCIUBI 3. IL GRUPPO SORABO comprende : I SORABI INFERIORI E I SORABI SUPERIORI 4. IL GRUPPO CECO comprende : I CECHI, I MORAVI E I SLOVACCHI 5. IL GRUPPO SLOVENO comprende : GLI SLOVENI E I RESIANI DELLE ALPI 6. IL GRUPPO SERBO CROATO comprende : I SERBI E I CROATI 7. IL GRUPPO BULGARO comprende: I BULGARI E I MACEDONI E importante sottolineare che la stretta affinit tra le lingue slave la notiamo soprattutto negli aggettivi numerali dall1 a 10 ( O, / JEDEN , DWA) e nel sistema della declinazione e della coniugazione, ( russo / - serbo / Ryba- polacco) difatti al singolare del Nominativo finiscono tutti in A
IL GRUPPO ORIENTALE Il gruppo orientale comprende il Russo o il grande russo, lUcraino o il piccolo russo o il ruteno, il Biancorusso o russo bianco. IL RUSSO Il russo si parla nelle regioni centrali e settentrionali della Russia. Si suddivide nei dialetti settentrionali, carter rizzati dalla pronuncia schietta della O pretonica ( VOD) e dialetti meridionali, caratterizzati dalla pronuncia della O pretonica come A ( VAD). La pi antica cronaca La Cronaca dei tempi passati attribuita al monaco Nestore, riferisce di 12 trib indipendenti che avevano la denominazione di Ru, termine non slavo con il quale si indicavano i VARIAGHI, ossia i NORMANNI , che ancora oggi gli Svedesi chiamano RUOTSI. Narra la Cronaca che i normanni avevano gi dominato il territorio russo, fino a quando gli slavi e i finni si erano ribellati e l avevano cacciati, ma non appena conquistata la libert, avevano ripreso le lotte intestine. Gli slavi infine dissero di cercare un principe, che regni su di loro, poich il loro territorio era troppo grande, privo dordine e ognuno aveva cominciato a governarsi da s. Vi sono molteplici punti di vista sullantico russo. achmatov sosteneva che il russo antico non fosse altro che lo slavo ecclesiastico, accostatosi nel corso dei secoli alla lingua viva del popolo. Invece, altri studiosi, hanno voluto dimostrare la base popolare, in senso autoctona, della lingua letteraria degli inizi. Difatti, LObnorskij, dopo aver effettuato una minuziosa analisi dei monumenti della cultura laica della Russia, ha dichiarato che tale lingua era russa e soltanto in parte era stata soggetta allinfluenza dello slavo ecclesiastico. Tuttavia, tutte le tesi che miravano ad elevare la funzione della lingua popolare, in seguito non sono state pi sostenute con la stessa fermezza. Difatti, gli studiosi hanno spostati il loro interesse sui versanti non esplorati a sufficienza. Nella seconda met del novecento, sono stati rivenuti in una tomba i frammenti di unanfora sulla quale era impressa uniscrizione. Alcuni archeologi hanno voluto dare il significato a questa iscrizione come SEMI DI SENAPE altri lhanno intesa come CARBURANTE. Pi in l sono state scoperte nuove testimonianze riguardo luso del cirillico nella Russia pagana, nella citt di Rjurik. E stato rivenuto un terminale di uno strumento per la filatura con su incise , tale oggetto risale al X secolo. Pertanto si tratta di una prova insufficiente, poich eventuali utensili potevano essere importati dallestero. Tra il XV e il XVI secolo, con laffermazione della MOCKOVSKAJA RUS si arriva alla creazione di norme linguistiche basate proprio sulla parlata della capitale. Accanto alla lingua dellamministrazione statale, afferma lo slavo russo, che segue in forma rinnovata le tradizioni dello slavo ecclesiastico Questo bilinguismo si avr fino allepoca dello scisma di Avvakum. Nel600 la lingua Russa inizi a distaccarsi dalla tradizione ed inizi ad accogliere diversi neologismi di origine tedesca. Fenomeno che si accentu, quando le traduzioni tecniche e scientifiche delle principali lingue occidentali costrinsero ad ampliare i prestiti. Allepoca di Pietro il Grande fu stampato un vocabolario contenente nuove voci, chiarite attraverso spiegazioni e il loro corrispondente termine russo. Nel 700 era uscito il primo periodico russo, la cui lingua oscillava tra lo slavo ecclesiastico e la lingua parlata. In questepoca cominci linteresse degli studiosi per la questione della lingua. LOMONOSOV, si mantenne su una linea moderata, difatti respinse le idee di coloro che volevano discostarsi dallo slavo ecclesiastico, ritenendo che esso era una fonte di arricchimento per la cultura russa, e che volevano accogliere innovazioni pi spinte. Al contrario, TREDJAKOVSKIJ e SUMAROKOV sostenevano che era necessario porre una brusca rottura con il passato. Vedremo che la teoria dei tre stili di Lomonosov, venne confermata: difatti la lingua viva del popolo entr a far parte della lingua letteraria, senza per rinnegare lo slavo ecclesiastico. Nell800 ci fu una vero e proprio dibattito tra SLAVOFILI e OCCIDENTALISTI. Alcuni si battevano contro le influenze delle lingue dellOccidente, poich avevano il timore che si accentuasse la laicizzazione della cultura russa. Altri invece, tra cui KARAMZIN, volevano aprire la lingua letteraria russa a prestiti delle lingue occidentali e alla parlata popolare. Si afferm la nascita di un nuovo strumento linguistico nazionale che vide la sua massima espressione dellopera di PUKIN. LE CARATTERISTICHE PECULIARI DEL RUSSO SONO: Dobbiamo porre il genitivo singolare dopo i numerali 2,3,4 ( mentre nelle altre lingue slave, si usa il Nominativo plurale) Il plurale lo formiamo aggiungendo una A es. - La - O pretonica viene pronunciata come A es. VODA- VDA E scomparso lutilizzo del presente del verbo - , ma la voce della terza persona singolare ECT Pu INCONTRARSI NEL SINGIFICATO DI ESSERCI Vi stato il passaggio della desinenza dellinfinito da a T, se laccento cade sul tema, altrimenti v i il mantenimento della stessa. E presente la- EJ / OJ, che corrisponde in altre lingue come IJ/ YJ es. polacco SZYJA ( COLLO) Laccento ha unimportanza fondamentale e il suo spostamento pu cambiare il senso della parola. Ad esempio la parola 3a: se laccento posto sulla o, significa serratura, se invece sulla a, il significato castello. Il sistema delle declinazioni prevede sei casi (Nominativo,Genitivo,Dativo,Accusativo,Strumentale, Prepositivo) Gli articoli nella lingua russa non sono usati.
UCRAINO Dal punto di vista linguistico, gli ucraini hanno conservato una maggiore purezza rispetto ai bielorussi che hanno subito sia linflusso del lituano che del polacco. In Ucraina, vi era una vasta presenza dei Cosacchi, un particolare gruppo sociale di uomini liberi, che vivevano in insediamenti sulle rive del Dnieper, facendo una serie di spedizioni militari per saccheggio. In effetti il termine KK, aveva il significato di un uomo indipendente, avventuroso e vagabondo. Qui che si attu una ribellione, dapprima di carattere contadina mentre in seguito divenne una vera e propria guerra per lautonomia politica. Questultima termin, con laccordo che lUcraina venne annessa alla Russia. Pertanto, i Polacchi e Ucraini in nome della Respublica come federazione di tre stati la Polonia, la Lituania e lUcraina fecero un tentativo di trovare una soluzione o un compromesso. Si sussegu una lunga guerra tra la Polonia e la Russia ed essa termin solo quando lUcraina venne tagliata in due, seguendo il corso del Dnieper: le rive occidentali andarono alla Polonia mentre Kiev pass a Mosca. Lucraino parlato nella odierna ucraina, il cui centro culturale Kiev. Gli ucraini sono molto in contrasto con i russi perch Sottostando al giogo autoritario di Mosca videro le loro libert sempre pi limitate; Ritenevano che la cultura della Kievskaja Rus fosse stata essenzialmente ucraina e richiedevano la stampa di opere letterarie nella propria lingua, scontrandosi con il divieto del governo russo. Iniziarono a chiamare i russi con i termini dispregiativi come Chazari IL RUSSO BIANCO O BIELORUSSO Il russo bianco o bielorusso parlato nellodierna Bielorussia, con centro principale MINSK. La nascita di una lingua bielorussa risale allindomani della rivoluzione del 1917, dove un gruppo di intellettuali si batterono perch il popolo bielorusso avesse una propria espressione letteraria. In precedenza, era stata in uso una variante dello slavo ecclesiastico fortemente influenzata dalla parlata locale. Il bielorusso presenta tratti comuni con il russo e con lucraino.
IL GRUPPO OCCIDENTALE il gruppo occidentale comprende 5 lingue letterarie cio il polacco, il ceco, lo slovacco , il sorabo superiore ed inferiore ed una lingua estinta, il polabo. IL POLACCO Il nome dei polacchi si e attestato in epoca piuttosto tarda, difatti i primi testi in polacco sono della fine del XIII secolo e inizio del XIV secolo. Nella medesima epoca e stato redatto il primo testo poetico, dedicato alla Vergine, intitolato Bogurodzica. Si tratta di un inno religioso, scritto da un autore anonimo, che veniva cantato sempre prima di ogni battaglia. Dunque stato cantato dallesercito polacco-lituano prima della battaglia di Grunwald piwa pod grunwaldem nel 1410. Questo canto divent, per alcuni secoli, una specie di inno nazionale. La lingua letteraria polacca nacque nel 15 secolo, denominato il secolo doro, poich in tale periodo ci furono strette relazioni tra gli umanisti locali, quali Jan Kochanowski e Mikolaj Rey, e quelli della nostra penisola. Difatti, fino a Kochanowski , la letteratura polacca sera manifestata quasi esclusivamente in lingua latina; col Kochanowski la lingua polacca prende il sopravento sulla lingua latina e diventa alto strumento darte. Come prima citato, la lingua polacca adott inizialmente lalfabeto latino, poich nel 996 prese il Cristianesimo da Roma e grazie al matrimonio tra il re polacco Sigismondo e la principessa Bona Sforza di Milano, nei secoli successivi, entrarono nella lingua polacca numerosi latinismi. E importante dire che, dato che lalfabeto latino non aveva i segni per le consonanti funzionali molli ( d- - - o- ) , i linguisti polacchi hanno voluto utilizzare i dittonghi, che danno lunico suono, diventando cos cz- sz-dz-rz-d. Nel 1440, il rettore dAccademia di Cracovia Jakub Parszakowic pubblic la prima ortografia polacca. Anche Kochanowski scrisse unortografia polacca, dove allinterno distinse le vocali lunghe da quelle brevi ( u diventa es. ulica ( via) ogrd),la differenza solo ortografica.
LE CARATTERISTICHE PECULIARI DEL POLACCO SONO: Lalfabeto polacco odierno composto da 32 lettere, in cui vi sono due vocali che sono state ereditate dallepoca preslava, che oggigiorno non sono presenti in nessuna delle lingue slave. Si tratta di due vocali nasali che contrariamente alla grafia non indica una A bens una O nasale ed . Alla fine della parola sola la viene pronunciata con valore nasale ( es . Z TAK ADN KSIK CON UN LIBRO COSI BELLO), mentre la in posizione finale oggigiorno pronunciata come una e normale ( es. LUBI CI SI LEGGE LUBIE CIE TI VOGLIO BENE )
Tali vocali nasali, le troviamo nel passaggio tra il singolare il plurale, mediante unalternanza tra la e la ( es. ZB al singolare diventa ZBY al plurale)
Laccento fisso, cade sulla penultima sillaba. Pertanto vi sono alcune eccezioni di carattere regolare come ad esempio nel condizionale cade sulla terzultima.
Il polacco una lingua flessibile: le parole declinate come i sostantivi, gli aggettivi, i numerali e i pronomi, hanno 7 CASI ( nominativo, genitivo, accusativo, strumentale, locativo e il vocativo) DUE NUMERI, TRE GENERI AL SING. E TRE GENERI AL PLURL.
Le consonanti sonore quali B, D, U, Z, G eccetto r, l diventano sorde P,T, F,S, K a fine parola. ( es. LEKARZ- LEKASZ)
Tutti i verbi allinfinito finiscono in tranne PIEC ( CUOCERE) E BIEC ( CORRERE )
Troviamo la distinzione tra lANIMATO e lINANIMATO
I verbi servendosi di un prefisso e suffisso informano sullincompimento o compimento di unazione ( es. ROBID ( FARE) IMPERFETTIVO / ZROBID PERFETTIVO )
Al plurale vi il MASCHILE PERSONALE per i solo maschi e il MASCHILE IMPERSONALE per un gruppo di maschie femmine o solo femmine. IL POLABO Il polabo stato parlato nella parte pi occidentale della Polonia, si tratta della lingua degli slavi elbani, germanizzati nel XVIII secolo che vivevano non lontano da Hannover, nei territori compresi tra il basso Oder e il basso Elba. Letimologia del terminepolabo deriva dal nome slavo del fiume Elba, difatti in polacco si dice aba. Il polabo utilizzava lalfabeto in latino e le vocali nasali ( - ). Si sono conservati pochissimi testi, tra cui qualche glossario, libri di preghiere, liste di vocaboli e iscrizioni. Nel 1750 mor lultima persona che parlava tale lingua: egli ha redatto un diario, dentro il quale aveva espresso tutto il dolore per non avere pi alcuno con cui colloquiare. IL CASCIUBO La lingua casciuba una lingua indoeuropea che appartiene al gruppo delle lingue slave, sottogruppo delle lingue occidentali. I casciubi sono una minoranza etnica e linguistica, che vive nel voivodato della Pomerania, una delle 16 regioni in cui divisa la Polonia, la cui citt capoluogo Danzica, in polacco Gdaosk. Il nome casciubo la forma latinizzata da CASSIUBIA, difatti nel 13 secolo tra i nobili della Pomerania venne citato il Duca di Cassiubia. Per secoli, i casciubi sono stati dominati dai germani, dai polacchi e dagli svedesi, perci non vi sono state trovate testimonianze della loro cultura. Fino a poco tempo fa, tra i linguisti si era diffusa la convinzione che si trattasse semplicemente di un dialetto polacco, pertanto, oggigiorno il casciubo considerato una vera e propria lingua regolata dalle propri leggi nazionali ed etniche. Il suo alfabeto composto da 29 lettere. IL CECO Il ceco esiste in due versioni principali: il ceco letterario e il ceco colloquiale. Per scrivere normalmente usato il ceco letterario ma per parlare opportuno usare il ceco comune, tranne che nelle situazioni pi formali. Il ceco si impose come lingua letteraria nel XVIII secolo, con laccrescere dellindiscusso successo di Praga. E parlato in Boemia e Moravia. Alla diffusione della cultura Boema contribu Jan Hus, al quale si deve lapplicazione della grafia latina alla lingua ceca. Lunico testo della pi antica fase della lingua ceca, che ci sia conservato, poich molti testi sono stati perduti, la PREGHIERA DI KUNHUTA ( modlitba kunhutina). Nel medioevo stato redatta la prima attestazione del sentimento nazionale ceco, allinterno della CRONACA DI DALIMIL . Nel Seicento, epoca di decadenza della cultura ceca, si svolse lattivit letteraria di Jan Komensky, perseguitato per le sue idee calviniste e costretto allesilio in Polonia. Egli contribu allo sviluppo della lingua nazionale e del pensiero pedagogico. Alla fine del Settecento, troviamo il primo grande filologo e ricercatore delle antichit slave, Josef Dobrovsky.
LO SLOVACCO Lo slovacco divenne una lingua letteraria molto tardi. Difatti fino al 600, gli umanisti locali si avvalevano del latino, dellungherese o del ceco per comporre testi aventi solo esigenze religiose e ledificazione del lettore, senza per alcun valore artistico e letterario. Solo nella seconda met del Settecento , nel 1746 appare la grammatica slavico-bohemica di Pavol Doleal. Troviamo diversi tratti in comune con ambedue le lingue: laccento stabile e si trova sempre sulla prima sillaba della parola entrambe le lingue hanno sette casi, ma mentre nel ceco il vocativo normalmente usato nello slovacco usato raramente vi il mantenimento dei nessi consonantici DL / TL es. MODLITBA Pertanto le declinazione le coniugazioni e la pronuncia sono un po diverse tra il ceco e lo slovacco. Inoltre, i nomi dei mesi sono completamente differenti: lo slovacco usa le parole provenienti dalla lingua latina come il russo , mentre il ceco, come il polacco, usa le forme tradizionali slave. IL SORABO Il sorabo parlato in Lussazia da genti che chiamano se stesse SEBJA. I parlanti si dividono in Lusaziani inferiori e superiori. Tali aggettivi, non si riferiscono alla posizione geografica, ma alla dislocazione in zone montuose o panneggianti. Il dialetto inferiore pi vicino al Polacco ed parlato dai cattolici, mentre il dialetto superiore pi affine al ceco, ed parlato da cattolici e protestanti. ( es. la parola italiana SERA in sorabo inferiore si dice WJACOR, in polacco WIECZR / in sorabo superiore WJEOR, in ceco VEER). Le prime testimonianze letterarie risalgono al XVI secolo. Questa minoranza slava stata soggetta ad unopera di intensa germanizzazione e solo dopo la seconda guerra mondiale si vide il riconoscere una vera e propria autonomia linguistica. Il pi antico pervenuto la traduzione della Bibbia, compiuta da JAKUBICA. LE CARATTERISTICHE PECULIARI DEL SORABO SONO: possiede sette casi, tre numeri viene utilizzato lalfabeto latino modificato tramite segni diacritici
IL GRUPPO MERIDIONALE Il gruppo meridionale comprende sloveno, serbo, croato macedone e bulgaro. SLOVENO Lo sloveno si parla in Slovenia e nei territori adiacenti come Austria, Ungheria e Italia ed frazionato in numerosi dialetti. Nonostante la lingua slovena classificata come una delle lingue slave meridionali, ha qualche caratteristica delle lingue slave occidentali, perci costituisce un punto di transizione tra questi due gruppi. Le lingue pi simili allo sloveno sono il serbo croato e lo slovacco. Il pi antico testo I FRAMMENTI DI FRISINGA , risalenti alla seconda met del X secolo. Essi contengono frasi rituali di confessioni, annotazioni riguardanti il peccato e la penitenza. Essi non ebbero influenza sullo sviluppo della lingua slovena ma rappresenta lesempio pi antico per qualsiasi lingua slava. Tranne rare eccezioni la lingua slovena venne tramandata solo oralmente. Difatti la lingua letteraria slovena si impose definitivamente nellepoca romantica.
LE CARATTERISTICHE PECULIARI DEL sloveno SONO: laccento dinamico non ci sono articoli ci sono tre generi , tre numeri e sei casi ( no vocativo)