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Scheda di lettura - Laboratorio di Storia dell’architettura 1 – a.a.

2021-22
CHIARA VISCONTI, 507759

OPERA

Denominazione dell’Opera Palazzo Gondi


Luogo Firenze
Anno di Progettazione 1489
Committente Giuliano Gondi il Vecchio
Progettista Giuliano da Sangallo
Anno di costruzione 1490
Anno di inaugurazione 1495
Attualmente in uso Sì
Stato manutentivo attuale In ottime condizioni
dell’Edificio

Attività ospitante in passato = abitazione della famiglia Gondi.


Attività che ospita ora l’edificio = eventi e cene private, museo e, all’ultimo piano, residenza d’epoca dove è possibile
soggiornare.

PIANTA

1. Descrizione della pianta dell’Edificio all’epoca della costruzione (max 2000 b.)

Palazzo Gondi è un edificio in cortina di pianta rettangolare con quadriportico al centro anch’esso a base
rettangolare. Le colonne, presenti nel cortile, sono di ordine corinzio e sostengono archi a tutto sesto,
mentre, al centro, vi è presente una fontana, aggiunta nel 1600. Al piano terra, la struttura possiede, lungo i
lati corti, una copertura con volte a crociera, e, lungo i lati lunghi una copertura con volte a botte unghiata.
Sul lato est, sono presenti due piccole finestre, inserite tra un portale e l’altro, e due portici ad arco, uno dei
quali porta direttamente al cortile centrale, e di fianco al quale verrà aggiunta una terza porta nel 1800.
Attraverso una scala a U posta a lato del cortile centrale, si accede ai piani superiori dove si sviluppano le
varie stanze della famiglia Gondi, oggi spazi riservati a cene ed eventi.

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PROSPETTO PRINCIPALE PROSPETTO LATERALE

2. Descrizione del prospetto dell’Edificio all’epoca della costruzione (max 2000 b.)

Giuliano da Sangallo, in Palazzo Gondi, rispetto ai suoi modelli, mostra l'evoluzione degli elementi tipici
fiorentini. La facciata principale, situata su piazza San Firenze, è interamente realizzata in bugnato in pietra
forte con spessore decrescente dal basso verso l’alto e si suddivide in 3 ordini: il piano terra, che costituisce
l’ordine inferiore, è caratterizzato da una serie di bugne a cuscino, con tre portali, che fino al 1870 erano
due, incorniciati ad arco e piccole finestre rettangolari, inserite a due a due tra una porta e l’altra; il primo
piano è caratterizzato da bugne piatte e sette finestre centinate, originariamente spartite a croce guelfa e
lunetta soprastante, fino alle ristrutturazioni del 1800, e l'ultimo piano, che costituisce l’ordine superiore, è
caratterizzato da un bugnato liscio e altrettante finestre centinate che riprendono la forma dei portali.
La facciata laterale, situata su via de’ Gondi, mostra le stesse caratteristiche della facciata principale:
anch’essa è suddivisa in tre ordini, ciascuno dei quali presenta: un bugnato a cuscino e tre portali ad arco, nel
piano terra, bugne piatte e finestre centinate, al primo piano, e bugne lisce e finestre centinate, al piano
superiore. Al piano terra della facciata laterale, a differenza della facciata principale, è presente una sola
finestra rettangolare tra un portale e l’altro e, nel primo e ultimo piano, cinque finestre invece di sette.
Altri elementi architettonici presenti sono le cornici marcapiano, individuate nel primo e nell’ultimo piano, la
panca via, posta nella parte inferiore della facciata principale, il cornicione a mensole, che circonda la parte
alta del palazzo, e l’altana con una serie di colonne corinzie, posta sulla sommità destra dell’edificio.

3. Descrizione del programma funzionale dell’edificio (max 2000 b.)

Tra il settimo e l’ottavo decennio del 1400, Giuliano diventa un membro importante dell’élite commerciale
fiorentina: diventato capo di una numerosa e promettente famiglia, Giuliano inizia a pensare ad un vero e
proprio palazzo nello spazio politico cittadino, in modo da affermare ancora di più la sua famiglia e poter,
quindi, essere in rivalità con le altre grandi casate di Firenze. Intorno alla metà del 1400, sviluppa l’idea di
trasformare le antiche case conquistate come, per esempio, Palazzo Giugni, in una domus magna, sorvegliata
da guardie repubblicane, e destinata a ospitare sia l’abitazione della famiglia Gondi, sia l’attività di
lavorazione e commercio dell’oro, lavorato da Giuliano stesso. Tra gli anni sessanta e settanta dello stesso
anno, una parte di palazzo Gondi viene affittata a Ser Piero da Vinci, padre di Leonardo, per 30 fiorini l’anno.
L’edificio diventa, così, anche uno studio per Leonardo da Vinci, il quale disegna il cadavere di Bernardo
Bandini impiccato a seguito della congiura dei Pazzi e si pensa abbia dipinto la Gioconda, ma non ne
abbiamo , ancora, la certezza.

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4. Descrizione del luogo al momento della realizzazione (max 1000 b.)

In questa zona della città di Firenze, in antichità, si estendeva una parte dell’antico teatro della Florentia
romana, sopra il quale era stata costruita una torre che ospitava lo studio di Ser Piero Da Vinci, importante
notaio e padre di Leonardo, e di cui rimangono tracce dei setti murari dei corridoi sotterranei, detti burelle, e
dell'inclinazione del calpestio tra piazza San Firenze e piazza della Signoria.
Nel 1455, Giuliano il Vecchio, il primo Gondi ad abitare in questa zona, grazie alla stabilità economica e
politica raggiunta grazie agli investimenti effettuati attraverso la lavorazione dell’oro, acquista palazzo
Giugni, situato nel quartiere di Santa Croce e affitta la torre in cui lavorava Ser Piero. Nel 1490, grazie
all’approvazione di Lorenzo il Magnifico, il vecchio edificio viene demolito e iniziano i lavori di Palazzo Gondi,
su esempio di Palazzo Strozzi e Palazzo Medici e su committenza di Giuliano il Vecchio.

5. Analisi dello stato attuale (effettuare una descrizione sulla base delle foto attuali dell’edificio) (max 2000 b.)

Ciò che vediamo oggi di Palazzo Gondi è molto simile alla costruzione originale di fine 400, in quanto ha
subito dei restauri, ma la struttura e gli spazi interni sono sempre gli stessi. Nel 1600 viene aggiunta la
fontana nel cortile e tra il 1700 e il 1800, il palazzo subisce vari restauri: vengono costruite nuove scuderie e
vengo abbellite alcune stanze del primo piano, in modo da adattarle al gusto del tempo. Nel 1870 l’antico
palazzo della famiglia Asini, situato nell’attuale via de’ Gondi, e a cui era affiancato Palazzo Gondi, viene
demolito, per poter allargare la strada che affiancava palazzo Vecchio. In questo periodo l’architetto
Giuseppe Poggi aggiunge la terza porta nella facciata principale, ancora presente oggi, e si occupa della
restaurazione della facciata laterale.
Nel 1874 il palazzo viene finalmente terminato del tutto, con l'aggiunta dello stemma della famiglia Gondi
sulla cantonata laterale, ma ciò che rimane oggi è soltanto una copia realizzata dallo scultore Mario Moschi
nel 1972. Nel 1966, anche Palazzo Gondi, come tanti altri palazzi a Firenze, subisce i danni dell’alluvione,
avvenimento ricordato oggi con una piccola lapide posta nell'ingresso.
Nel 2005, dopo la morte di Amerigo Gondi, il cugino Bernardo eredita il palazzo e inizia, insieme a sua
moglie, dei lunghi restauri per adattare il palazzo alle attuali necessità. Dopo sei anni di lavori, oggi, Palazzo
Gondi è un palazzo rinascimentale, ma con tutti i comfort moderni: Bernardo recupera, al primo piano, spazi
dove è possibile organizzare cene eleganti, eventi culturali ed aziendali, convegni, matrimoni e set
cinematografici, usando sia i bellissimi saloni, tra cui quello principale con il camino in pietra forte scolpito da
Giuliano da Sangallo, sia la grande terrazza che guarda Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio; inoltre,
restaura le cantine e trasforma l’ultimo piano in una elegante residenza d’epoca dove è possibile
soggiornare, e che può essere usata anche per eventi più importanti sia nei salotti con le finestre
panoramiche, sia sulla terrazza da cui si possono vedere tutti i monumenti della città.

6. Nota biografica sul Progettista (max 2000 b.)

Giuliano Giamberti da Sangallo, figlio di Francesco Giamberti e fratello di Antonio da Sangallo il Vecchio,
nasce nel 1445 e muore nel 1516 a Firenze. Diventato architetto, scultore e ingegnere militare, uno dei
migliori continuatori di Leon Battista Alberti e Filippo Brunelleschi, Giuliano partecipa attivamente alla
cultura dell’epoca, studiando le forme antiche e cercando soluzioni innovatrici come, per esempio, la villa
medicea di Poggio a Caiano, che inaugura nuove soluzioni architettoniche come il frontone tipico dei templi
antichi sulla facciata di un edificio civile, e la sala centrale coperta da una volta a botte cassettonata, e
Palazzo Gondi, che rinnova lo schema tradizionale dei palazzi fiorentini nel perfetto equilibrio delle partiture
orizzontali e nell’utilizzo del chiaroscuro dei bugnati che ricoprono la facciata. Dal 1470 inizia a lavorare come
architetto a Firenze, insieme al fratello Antonio, e ben presto si trova in concorrenza con l’architetto
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Francesco di Giovanni, detto Francione, nella progettazione della fortezza di Sarzanello. In questi anni
diventa l’architetto preferito

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di Lorenzo il Magnifico e progettista di opere che diventano modello dell’architettura rinascimentale.


Consapevole della crisi culturale e politica che presente a Firenze, Giuliano va a Napoli, a Milano, in Francia e
a Loreto dove lavora come architetto militare. Nei primi anni del 1500, si trasferisce a Roma dove inizia a
lavorare per la corte pontificia e nel 1505 propone i primi progetti per la realizzazione della basilica di San
Pietro in Vaticano, ma i progetti di Bramante hanno la meglio. Giuliano ritorna, così, nella sua città natale e
viene nominato capomastro della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Dopo l’elezione di leone X dei Medici
come Papa, avvenuta il 9 marzo 1513, Giuliano da Sangallo ritorna a Roma dove, insieme a Raffaello, diventa
capomastro del cantiere della basilica di San Pietro, ma i suoi progetti non ottengono successo. Due anni
dopo torna a Firenze dove muore nel 1516.

Bibliografia Luciano Berti, Firenze, città rinascimentale, 1 gennaio 1972, editore: De


Agostini.

Gabriele Morelli e Paolo Fiumi, Gondi, una dinastia fiorentina e il suo


palazzo, 27 gennaio 2014, editore: Polistampa.

Amedeo Belluzzi, caroline Elam, Francesco paolo Fiore, Giuliano da


Sangallo, 1 giugno 2017, editore: Officina Libraria.
Sitografia (indicare anche la https://www.gondi.com/tenute/palazzo-gondi (28/11/2021)
data di ultima consultazione)
https://www.arte.it/guida-arte/firenze/da-
vedere/monumento/palazzo-gondi-1949 (1/12/2021)

https://www.dimorestoricheitaliane.it/dimora/palazzo-gondi/
(1/12/2021)

https://www.sapere.it/enciclopedia/Sangallo%2C+Giuliano+da-.html
(1/12/2021)

https://www.museionline.info/architetti/giuliano-da-sangallo
(1/12/2021)

https://www.treccani.it/enciclopedia/giuliano-da-sangallo/ (1/12/2021)

https://www.latoscanadileonardo.it/it/luoghi/citta-metropolitana-di-
firenze/comune-di-firenze/palazzo-gondi.html (1/12/2021)
Fonti di riferimento per le La foto, “l’opera”, è stata scattata da Rabatti Marco e Domingie Serge Alain.
immagini che appaiono nella
scheda Il prospetto laterale è conservato nell’archivio dei marchesi Gondi.

Il prospetto laterale è stato scattato da Rabatti Marco e Domingie Serge


Alain.

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