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1 Storia
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2 2 ARCHITETTURA ESTERNA
3.1 Transetto
Nel transetto destro, a anco dell'altare maggiore, vi bracci del transetto di 9,7 metri ispirata ai precedenti stu-
l'altare di San Teodoro, decorato con marmi policromi[37] di dell'Incisione Prevedari[23][40][41] , diventando il punto
e dalla pala d'altare ragurante l'Estasi di San Filippo di forza dell'edicio[42] :
Neri di Giuseppe Peroni[38] . Il nto coro presenta uno spartito decorativo con volta
Tra le opere presenti anticamente nel transetto della a botte a cassettoni composta da tre arcate in manie-
chiesa si possono ricordare[34] : ra identica all'aula e termina nell'illusione prospettica in
una controfacciata nelle cui parti laterali sono presen-
Santa Barbara, pala d'altare di Giovanni Anto- ti due nicchie coronate da conchiglie, mentre nella lu-
nio Boltrao, conservata alla Gemldegalerie di netta arescato l'episodio miracoloso secondo cui il
Berlino; quadro della Madonna col Putto avrebbe sanguinato a
seguito della coltellata di un giovane. Tale immagine
areschi del Bergognone, staccati dalla parete ed
custodita nell'altare maggiore, a cui il nto coro fa da
assegnati alla Pinacoteca di Brera nel 1868;
contorno[15] . Le pareti sono decorate con nicchie proba-
Sant'Isidoro di Federico Bianchi, citato nelle antiche bilmente riprese dalla decorazione del vecchio duomo di
descrizioni della chiesa e probabilmente disperso. Urbino[31] .
La soluzione, considerata antesignana di tutti gli esempi
All'inizio del XVII secolo risultavano inne presenti nella
di trompe-l'il successivi, costituisce in realt un esem-
chiesa 26 lapidi sepolcrali, tutte eliminate dalla chiesa in
pio di stiacciato trasferito dalla scultura all'architettura.
seguito all'ingresso delle truppe francesi nel 1797[39] .
Nella sua perfetta costruzione prospettica, l'opera mo-
stra l'inusso delle ricerche di Piero della Francesca,
3.2 Il nto coro Donatello e Masaccio nel campo della rappresentazio-
ne illusionistica, mentre l'esecuzione potrebbe essere sta-
ta mutuata dai tabernacoli marmorei di Michele di Gio-
vanni da Fiesole[12][43] . Il debito stilistico nel disegno
prospettico appare molto chiaro dalle similitudini con la
Trinit di Masaccio, ma soprattutto con la Pala di Bre-
ra di Piero della Francesca[44] . L'illusione prospettica del
nto coro bramantesco, ampiamente citata e descritta nei
trattati d'arte dell'epoca, fu successivamente ripresa dal
Borromini nella realizzazione della Galleria prospettica di
palazzo Spada[45] .
in cui sono inserite le ricche decorazione di Putti e Te- Il sacello di San Satiro, chiamato anche cappella di Piet
ste in terracotta di Agostino Fonduli. L'ordine superiore dopo gli interventi rinascimentali, presenta una struttura
prevede un ambulacro composto da bifore separate dal- con pianta a cella tricora sovrapposta ad un quadrato con
la prosecuzione delle lesene dell'ordine inferiore di cui colonne perimetrali: elementi che assieme ai frammen-
riprendono i motivi decorativi[35] . L'ambiente chiuso ti di areschi di epoca carolingia costituiscono il nucleo
da una cupola a otto spicchi in ciascuno dei quali pre- originario della costruzione[47] . Alcune delle colonne pe-
sente un oculo. L'architettura risulta cos nel complesso rimetrali, in pietra e ornate con capitelli corinzi, sareb-
essere un'elegante fusione tra il disegno dalle linee geo- bero stati prelevate da edici della citt di epoca tardo-
metriche pulite e chiare della scuola rinascimentale to- romana ed inserite nel sacello, mentre altre sono in cotto
scana e i ricchi spartiti decorativi lombardi: noto in- e risalgono agli interventi bramanteschi, cos come le co-
fatti che la decorazione plastica di Agostino Fonduli fu lonne alternamente in marmo rosso di Verona e marmo
mitigata dall'intervento del Bramante[23][20] : l'inuenza cipollino su cui poggiano gli archi rampanti posti a anco
dell'architetto urbinate emerge nelle decorazioni in terra- delle volte angolari e il lanternino posto in sommit della
cotta di Scene mitologiche, simili per stile alla decorazio- struttura[48] .
ne nel cortile di palazzo della Gherardesca di Giuliano da
Sulla derivazione della caratteristica pianta esistono mol-
Sangallo, con il quale Bramante condivise la formazione te ipotesi: dall'oratorio carolingio di Germigny-des-Prs,
sui modelli del Brunelleschi[22] . a inussi bizantini o addirittura armeni; tuttavia l'ipotesi
La struttura ottagonale della sagrestia bramantesca scan- pi accreditata che il modello della pianta del sacello
dita da lesene angolari con nicchie e bifore venne diret- fosse una delle cappelle della milanese basilica di San Lo-
tamente ripresa in un altro capolavoro del rinascimento renzo. Schemi a pianta centrale tuttavia non erano rari per
lombardo, il santuario dell'Incoronata di Lodi eseguito da l'epoca in area lombarda e tra gli esempi pi celebri di ar-
Giovanni Battaggio, allievo del Bramante che lo aanc chitettura derivata da San Satiro si pu citare il battistero
nei cantieri di Santa Maria presso San Satiro. L'impianto di Galliano a Cant[49] .
ottagonale ad ordini orizzontali sovrapposti venne ripro- Tra le decorazioni coeve alla costruzione bramantesca
posto nella cappella Trivulzio della basilica di San Na- si ha la Piet, un gruppo di statue in terracotta dipinta,
zaro in Brolo ad opera di Bartolomeo Suardi, detto il di Agostino Fonduli. Il gruppo consta di quattordici -
Bramantino per la sua aderenza ai modelli dell'artista gure eseguite con la tecnica del panneggio bagnato[50] .
urbinate[46] . La scena si focalizza sul Cristo morente tra le braccia di
Maria, forse ripreso dallo scomparso tramezzo aresca-
to della chiesa di San Giacomo della Cerreta a Pavia di
3.4 Sacello di San Satiro Vincenzo Foppa, schema non comune nell'Italia setten-
trionale dell'epoca tuttavia giusticato da un ripreso in-
teresse verso il culto mariano di quegli anni per cui era
stato costruito il nuovo santuario. Lo schema complessivo
dell'opera fu ripreso pochi anni pi tardi nell'aresco del-
le Deposizione di Martino Spanzotti per la chiesa di San
Bernardino di Ivrea e nel Compianto nella chiesa di Santa
Maria delle Grazie a Varallo di Gaudenzio Ferrari[51] .
[47] Buratti Mazzotta, p. 40. Maria Teresa Fiorio, Le chiese di Milano, Milano,
Electa, 2006, ISBN 88-370-3763-5.
[48] Rocchi, p. 87.
Christoph Luitpold Frommel, Architettura del Ri-
[49] Buratti Mazzotta, p. 47.
nascimento italiano, Milano, Skira, 2009, ISBN
[50] Bandera Bistoletti, p. 81. 978-88-572-2453-4.
[51] Bandera Bistoletti, p. 72. Paolo Mezzanotte, Giacomo Bascap, Mila-
[52] Bandera Bistoletti, p. 71.
no nell'arte e nella storia, a cura di Gian-
ni Mezzanotte, Milano, Bestetti, 1968, SBN
[53] Bandera Bistoletti, p. 75. IT\ICCU\SBL\0090392.
[54] Buratti Mazzotta, p. 65 Maria Cristina Passoni, Jacopo Stoppa, Il tardogo-
[55] Buratti Mazzotta, pp. 66-68.
tico e il Rinascimento, Milano, Nodo libri, 2000,
ISBN 88-7185-077-7.
[56] Buratti Mazzotta, p. 175.
Giuseppe Rocchi, La diusione dei modi rinasci-
mentali a Milano: esemplicazioni, in Arte Lom-
barda, 3-4, 86-87, Milano, Il Vaglio Cultura Arte,
6 Bibliograa 1988, ISSN 0004-3443.
9.2 Immagini
File:3614MilanoSSatiroInside.JPG Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ef/3614MilanoSSatiroInside.JPG Li-
cenza: CC BY-SA 4.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Geobia
File:3619MilanoSSatiroInside.JPG Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/03/3619MilanoSSatiroInside.JPG Li-
cenza: CC BY-SA 4.0 Contributori: Opera propria Artista originale: Geobia
File:CoA_Citt_di_Milano.svg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/93/CoA_Citt%C3%A0_di_Milano.svg
Licenza: CC BY-SA 3.0 Contributori: Opera propria Artista originale: F l a n k e r, Fale