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Fondamenti della Conservazione

dell’Edilizia Storica
Indice
2 L’intervento del monumento nel passato 2

3 I restauri della fine del sec. XVIII e del principio del sec. XIX 5
Carbonara - San Paolo 7

4 Il restauro in Francia nel XIX sec., Viollet-le-Duc e il restauro romantico 8

5 La tutela dei monumenti a Firenze e Le commissioni Conservatrici 9


Il restauro romantico in Italia e la reazione di Boito 11

6 Camillo Boito 12

8 Gustavo Giovannoni 14
La conferenza d’Atene 17

9 Questioni di storia e restauro 18

10 John Ruskin 19

11 Alois Reigl 21
Ideologie e prassi del restauro con Antologia dei testi 24

12 Conservare, non riprodurre il moderno 28

1
2 L’intervento del monumento nel passato

Generalmente:
1. Abbattimento totale o parziale
2. Costruzione procrastinata, ricostruzione totale e parziale
3. Limitazione o ampliamento del progetto originale
4. Abbandono o adattamento ad altri usi
5. Scavi archeologici
6. Restauri di vario tipo

1. MANCAVA INTERESSE per FORME D’ARTE


-> ogni epoca credette in un preteso progresso artistico in continuo divenire ( XVI sec. )
DISTRUZIONE PARZIALE => necessità di funzione
( Es. mutilazione del Broletto di Como, per ampliare il Duomo )
Distruzione a casa di forza maggiore -> Frammentarismo: prendere pezzi da altri edifici

2. Tre metodi per la Costruzione Procrastinata:


1. Si usa il progetto primitivo
2. Vengono ideati nuovi schemi
3. 1+2

Esempi 2.1 - Utilizzo del progetto primitivo:

- SAN PETRONIO ( Bologna )


-> vengono ricostruite seguendo il piano originale le volte ad arco acuto

- CATTEDRALE DI ORVIETO
Primo Progetto di Maitani, segue quello di Orcagna, poi Pisano
A Sammicheli si deve la parte alta del fronte mentre a Sangallo e Scalza le guglie

- CATTEDRALE DI MILANO
Primo Progetto di Omodeo, seguito nel ‘700 dal progetto di Croce per la guglia maggiore
Progetto della facciata di Carlo Buzzi che rispetta le teorie moderne inglobando nel suo progetto
le porte realizzate da Pellegrini
Castelli e Vanvitelli -> progetto Barocco ma rielaborato
Cagnola -> Neoclassico

Esempio del 2.3 è OSPEDALE MAGGIORE di MILANO


- il primitivo schema di Filarete viene utilizzato dal XV al XIX sec.
- Guiniforte Solari -> facciata, svincola il primo piano dal sottostante portico
- Richini nella parte centrale ( eretta nel XVIII ), armonizzare le ali esterne, con la facciata del ‘400
ma di risolvere in modo moderno la parte più rappresentativa ( ingresso principale )

SANTA MARIA NOVELLA facciata ( Firenze )


-> Iniziata nel ‘300 e finita nel 1450-70 da Leon Battista Alberti dove come nel caso sempre
nella stessa città a SANTA MARIA DEL FIORE ci si trova a dover lavorare su un edificio già avviato
che però viene continuata in termini moderni

2
SAN GIOANNI IN LATERANO del Borromini
-> esempio Barocco di trasformazioni totali interne

In ambito urbano -> Intersezioni di nuovi edifici in contesti antichi => SAN MARCO a Venezia
-> Venezia è una città costruita in più epoche e quindi presenta quella polivalenza di stili
Altro caso è quello di palazzi che si adeguano al contesto in cui si inseriscono, come per esempio
il PALAZZO ARCIVESCOVILE di Siena costruito con partenza trecentesca accanto al Duomo

Ricostruzioni totali a seguito di abbattimenti:


- Naturali
- Artificiali (comuni nel medioevo per le primitive chiese cristiane, nel rinascimento con S.
PIETRO a Roma, e nel barocco)
Aspetti Negativi: definito perdita di edifici
Aspetti Positivi: sorgere di nuovi e spesso più grandiosi edifici

3. DUOMO DI SIENA
-> esempio di limitazione, in fase esecutiva, di un progetto più vasto del Maitani ( 1339 )
Peste del 1348 -> blocco lavori -> la chiesa attuale sorge su quello che doveva essere il transetto

4. Abbandono = fine funzione ed uso = templi pagani

Adattamento a nuovi usi -> TEMPIO DI MINERVA, tempio del V sec. a.C. e viene trasformata in
chiesa cristiana chiudendo gli intercolunni con un muro
Stessa metodologia usata nel TEMPIO F detto della CONCORDIA ( Agrigento ) trasformata in
chiesa nel XV sec e successivamente abbandonata

Anfiteatri -> Case Abitazione


Es. Lucca : riconoscibile nella pianta ellittica del quartiere, dalla piazza del mercato e dalle tracce
sulle facciate degli edifici

Trasformazioni ad altro uso


-> SANTA MARIA DEGLI ANGELI a Roma : Ricavata da Michelangelo riformando le terme

Mantiene la stessa funzione


-> TEMPIO MALESTIANO a Rimini : involucro creato da Leon Battista Alberti intorno alla chiesa
preesistente
-> “BASILICA” di Vicenza : eretta da palladio attorno al preesistente palazzo comunale

5. La tradizione risale a Raffaello ed ancor prima a Brunelleschi e a Donatello


Risorsa e possibilità = sottosuolo in Italia
Città: Ercolano, Pompei, Ostia e Roma con ritrovamenti di pitture, sculture, oggetti vari, che
influirono anche sull’arte del tempo in cui vennero ritrovati (“grottesche” del cinquecento che
proserò il nome delle “grotte”)
Non erano però scavi sistematicamente condotti come avviene invece ora

Es. Teodorico a Roma con il TEMPIO DEL SATURNO


SAN APOLLINARE NUOVO ( Ravenna ) si decide di rialzare il pavimento e con esso gli interi
colonnati che separano la navata centrale dalle laterali per problemi di umidità del suolo

3
-> sempre la stessa metodologia avviene in SAN GIOVANNI EVANGELISTA e a SAN
FRANCESCO

PANTHEON -> Bernini restaura alcune parti l’esterno, cambiando alcuni capitelli, riconoscibili per
lo stemma di Papa Chigi in mezzo al fogliame (anticipa lo scrupolo moderno di rendere i pezzi
aggiunti riconoscibili)

CERTOSA DI CHIARAVALLE ( Milano ) -> nel XVII sec., per motivi statici, si racchiusero entro
grossi pilastri cilindrici quelli a fascio

PALAZZO DUCALE ( Venezia ) -> dal 1574 al 1577 a seguito di incendi si affidò il restauro a
Antonio da Ponte

Manutenzioni:
- rifacimenti delle coperture, per sostituire le capite in legno ( facile esca di incendi ) con volte in
muratura ( operazione che spesso comporta rafforzamenti dei sostegni, sopralzo del tetto ecc.
…)
- Sottomurazioni
- Controventature
- Chiavature
- Sostituzione di parti avariate
- Accorgemineti per ovviare a constati difetti ( es. DUOMO DI PISA, correggere l’inclinazione già
verificatosi per cedimento del terreno, con l’accorgimento di variare l’altezza nel medesimo
piano )

Si tratta pero sempre di adattamenti, provvedimenti, correzione -> NO consapevole


valorizzazione del monumento antico come tale

4
3 I restauri della fine del sec. XVIII e del principio del sec. XIX

Francia Italia Germania -> XVIII -> Neoclassicismo


Sviluppo legato a tre moventi principali:
1. Politico
2. Archeologico
3. Artistico

1. Periodo della rivoluzione francese e dalle sue conseguenze di diverso carattere che poterono
a un orientamento verso altre forme di arte rispetto a quelle rappresentative della monarchi e
quindi a una nuova ricerca artistica.

-> ritorno alla classicità ( nuovo impero -> ombra di quello vecchio )
-> espansionismo che diede una mano nella trasmissione in tutta Europa dei principi della
rivoluzione e della nuova estetica

2. Influsso dovuto alle importanti ricerche archeologiche condotte in quel tempo in Italia, cui si
aggiunsero, con a campagna napoleonica, quelle in Egitto

-> motivi egizi + romani + pompeiani

3. Movente più intimo ( + importante, determinante ) -> spontaneo manifestarsi dell’arte,


parallelo a quello della filosofia

‘600 : Teorie di Roger de Pyles, preannunciarono il neoclassicismo


‘700 : scritti e opere di Joshua Reynolds in Inghilterra
L’estetica di Johan Joachim Winkelmann in Germania
Raffaello Mengs in Germania

In Architettura:
- polemica riformista sulla eccessività del barocco di Fra Carlo Lodoli
- Terrore sull’architettura di Francesco Milizia

“ Voi non siete che i depositari di un bene di cui la grande famiglia ha il diritto di chiedervi
conto. I barbari e gli stivi detestano le scienze e distrussero i monumenti, gli uomini liberi li
amano e li conservano “
- decreto della nuova republica francese

-> Esprime bene il concetto nuovo del rispetto del monumento

Il centro dei restauri diviene Roma, appunto durante il governo francese e pioni seguito sotto la
guida di Papa Pio VII

Esempi di restauro che coinvolge lo studio diretto, il rilievo e il restauro dei monumenti antichi
- Giuseppe Camporese - > FORI IMPERIALI
- Raffaello Stern -> COLOSSEO
- Giuseppe Valadier -> ARCO DI TITO

5
Restauro più importante del tempo -> incendio del 16 luglio 1823 che devasto SAN PAOLO
( per dettagli guarda testo pg 7 )

POMPEI -> scavi iniziati nel 1748


ERCOLANO -> primi scavi pubblicati da Winkelmann nel 1762-1764

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3 Carbonara - San Paolo

Reasturo della basilica di SAN PAOLO a seguito dell’incendio del 16 luglio 1823

-> G. Valadier
- Parziale mantenimento del transetto ( porzione meno danneggiata )
- Abbandono delle navate ( molto + danneggiati anche se restaurabili )
- Riconfigurazione in stile moderno ( neoclassico )

Morte di Pio VII ( amichetti ) e salita al soglio pontificio di Leone XII ( teoria di P. Marconi )

30 dicembre del 1823 -> Valadier presenta la prima bozza di progetto ( di cui non ci sono rimasti i
disegni ma solo la lettera d’accompagnamento )
Nella lettera si giunge alla conclusione che sia artisticamente che economicamente non sarebbe
opportuno rifare l’edificio “com’era”.

1 dicembre però Pasquale Belli e Andrea Alippi avevano già consegnato un progetto di
“ripristino fedele”, non accompagnato da grafici, inessenziali dato l’assunto di fondo di 400 scudi

1824 presentati due progetti A ( Valadier ) e B ( Gaspare Salvi ) al 'Consiglio d’Arte per Pubblici
lavori d’acque, Strade e Fabbriche Camerali’

Ambedue:
- Cambiano orientamento chiesa, aprendo la nuova facciata verso Roma
- Recuperano solo il transetto per arrivare a una chiesa a croce greca

Martinetti -> Fare un terzo progetto per garantire la conservazione dell’antico accesso principale
e per mantenere il portico esattamente come dopo l’incendio ( suggestivo )

Giugno del 1824 -> “ estremo tentativo di compromesso”, due progetti, nel secondo si accoglie
in parte lo schema del Martinetti

Quindi il lavoro viene affidato a Valadier, con Salvi come progettista e assistenti ai lavori Taccagni
e Alippi -> comincia criticare “l’idea romantica” di Martinetti, è deciso a ‘migliorare’ l’opera
antica

8 novembre 1824 -> C. Fae -> “San Pietro è da rimettersi com’era” -> ma V. Continua -> 26
marzo 1825 -> il papa istituisce una Commissione Speciale per la riedificazione della Basilica
Ostiense -> novembre 1825 -> V. Si ritira -> viene scelto Pasquale Belli ( rifacimento in stile )

I lavori vanno a ritroso e ci si ritrova a porre la prima pietra nel 1829

Belli -> segue nel 1833 Luigi Poletti -> Vespignani fino al 1882 -> Calderini 1890 -> fino al 1930

I criteri di Leone XII conducono a un risultato deludente e ad una approssimativa copia al vero né
antica né moderna.

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4 Il restauro in francia nel XIX sec., Viollet-le-Duc e il restauro romantico

Romanticismo -> grande importanza per gli studi storico-artistici, per il concetto di restauro e per
architettura

Studi sulla architettura medievale -> iniziatore : Arcisse de Caumont


-> 1824 : “Essei sur architecture de Moyen Age” pubblicato nelle memorie della “Societé des
antiquaires de Normandie” = primo saggio organico sulla architettura medievale
-> “Cours d’antiquites monumentales”, 6 volumi ( 4 e 5 su architettura religiosa del medioevo) ,
pubblicati nel 1830 al 1861, costituisce la prima opera con carattere di completezza.
-> primo embrione di sovrintendenza: “ Service des monuments historique”, sviluppo della
primitiva legislazione sui monumenti ( pg. 5 ) e del “Musee des monuments francais” ( tempo
della rivoluzione )
-> “Bullettin Monumental” : rivista di archeologia e d’architettura

Louis ( detto Ludovic ) Vitet, letterato, giornalista, scienziato, politico, storico e critico d’arte,
nonché ispettore dei monumenti

Figura di gran Lunga più importante e significativa in Francia è Eugene Emmanuel Viollet-le-Duc
- massimo esponente del mediovalismo, in particolare delle cattedrali gotiche francesi di cui fa
anche il restauratore ( Amiens, Chartres, Evreux, Vezelay, Parigi )
- “Il passato è passato, ma bisogna studiarlo con cura, con sincerità e cercare non di farlo
rivivere, ma di conoscerlo, per servircene”
- “Sembra che quanto più le arti si allontanano dalla imitazione della natura tanto più siano
capaci di far vibrare nell’animo certe corde intime che lasciano una durevole impressione.”
- AUTONOMIA DELL'ARTISTA E DELL’ARTE
- Opera principale : “Dictionnaire raisonné de l’architecture française du XI au XVI sec.”( 1854-68
) a cui segue “Dictionnaire raisonné du mobilier française” ( 1858-75 )

I due punti che riassumono il concetto che guido V. Nei suoi restauri:
1. Togliere le aggiunte, reintegrando nella sua originaria unità e purezza stilistica
2. Quando queste distruzioni provocano dei vuoti o comunque ci sono parti non esistenti,
ricostruirle secondo quello che avrebbe dovuto essere il suo aspetto originario

-> Tanto più era abile un restauratore quanto più si sapesse immedesimare in un architetto
medievale

Oggi: manifestazione artistiche di ogni epoca del passato siano valide, né che vi possa essere
superiorità di un’epoca nei confronti di un’altra

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5 La tutela dei monumenti a Firenze e Le commissioni Conservatrici

AMPLIAMENTO DI VIA DEGLI AVELLI

Finire del 1860 : progetto di una commissione municipale, avente lo scopo di creare un accesso
più ampio alla PIAZZA DI SANTA MARIA NOVELLA

-> Si proponeva:
- Radicale denudamento del fianco levante della chiesa
- Demolizione di tutti i fabbricati ( cappelle Ricasoli, Rucelllai ecc. )
- Demolizione degli avelli adiacenti alla facciacitaa
- Demolizione del recinto dell’antico cimitero

Bettino Ricasoli ( Governatore di Toscana ) nomina una “Commissione Speciale di Artisti e


Archeologi” per un parare sulla questione

31 dicembre 1861 : rifiuta il progetto in tutti i suoi aspetti, si potrebbe demolire solo i fabbricati ”
comuni” sul lato opposto del lato del cimiterio fiorentino ( si presentano anche disegni con i
nuovi allineamenti proposti )

21 ottobre 1864 ( passa del tempo a causa della annessione toscana del Regno Sabaudo ) : viene
proposto dal Municipio una nuova proposta -> deve essere approvata dalla Commissione

-> nuovo progetto prevede:


- Eliminazione dei due aver sull’angolo della piazza
- Nel nuovo angolo l rifacimento del muro di recinzione del cimitero ( parallelo a quello
preesistente ) fino alla cappella Ricasoli

Cappella Ricalosi, insieme alla Capella Rucellai, costituisce un ostacolo alla circolazione e sarebbe
poi stato demolito in futuro mentre grazie a questo progetto si posso salvare

Per gli edifici privati sull’altro lato della strada si lascia libera di scelta alla commissione municipale

11 marzo 1865 : delibera del Municipio dove si approva il uovo progetto ignorando i pareri della
Commissione conservatrice

Commissione conservatrice si trova costretta ad accettare la richiesta di eliminare non solo due
arche pensi tre in quanto i punti erano stati rifidante espressi e rispettati poi dalla commissione
municipale e non c’era modo di trovare un compromesso

Per questo il 6 maggio 1865 la Commissione conservatrice si dimette

IL RIPRISTINO DEL MODELLO TTRVERO IL RESTUATO DEL ‘MODULO’: GLI AVELLI DI SANTA
MARIA NOVELLA

1860 la Commissione conservatrice si distacca attestandosi sulle posizioni del restauro stilistico,
che corregge e “migliora” i monumenti/documenti della storia

9
Marzo 1866 : con l’inizio dei lavori, l’ingegnere Del Sarto, nei “Lavori fuori d’accollo” elencati
nella perizia dei lavori si esprime a favore di un radicale restauro degli avelli in quanto costituisco
una parte storia e artistica importante, anche a costo di mancata armonia di forme e concetto con
il nuovo progetto

La Commissione conservatrice si esprime a favore della proposta di Del Sarto e per questo stila un
elenco puntuale delle opere irrevocabilmente approvate per il restauro degli avelli:
1. L’ampiezza degli avelli, che essendo diversa per ogni avello doveva essere mantenuta, divisi in
due gruppi ciascuno da tre con ampiezza perfettamente uguale fra loro
2. Intera ricostruzione e non restauro, perché impossibile
3. Che la linea sulla quale sono disposti gli Avelli, siccome inclinata, venisse modificata
4. Siccome Leon Battista Alberti, nella ricostruzione di SANTA MARIA NOVELLA, ha esteso
l’ingresso, che tale venisse diminuito, lasciandolo in simmetria con quello della parte opposta

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5 Il restauro romantico in Italia e la reazione di Boito

L’architettura italiana partecipo largamente al movimento architettonico europeo della seconda


metà del 1800, il Liberty

Esempi di neogotico:
- 1837 PEDROCCHINO ( Padova ) progettato da Giuseppe Jappelli
- 1838 PALAZZO DEL MUNICIPIO ( Feltre ) di Giuseppe Segusini

Pietro Selvatico il primo in Italia che rivolse i suoi studi non solo all’architettura mediavale, ma
anche di tutte le manifestazioni architettoniche del passato

-> Questa raggiunta posizione critica ( anticipatrice da un certo punto di vista di Riegl ) porta allo
sfondamento dell’architettura del mediovalismo nell’ecclettismo

Confusione del tempo tra architettura e archeologia

SAN PIETRO ( Trento ) esempio di come le teorie di Viollet-le-Duc influenzino i progetti di


restauro del Selvatico

Esempi:
- NUOVO CAMPANILE SANTA CROCE ( Firenze ), neomedievale, di Gaetano Baccanni
- NUOVA FACCIATA SANTA CROCE, progettata rielaborando un preteso disegno di Cronaca, da
Nicola Matas
- FACCIATA DI SANTA MARIA DEL FIORE, iniziata da Arnolfo, durante il XV sec., distrutta nel
successivo, ebbe l’attuale veste per opera di Emilio De Fabris
- FACCIATA DEL DUOMO DI AREZZO, ad opera di Giuseppe Viviani
- FACCIATA DEL DUOMO AD AMALFI, di Enrico Alvino
- Rifacimento di SAN PAOLO a Roma
- Virgilio Vespasiani:
1. SAN LORENZO FUORI LE MURA
2. SAN LORENZO IN DAMASCO
3. SANTA MARIA MAGGIORE
4. SAN GIOVANNI IN LATERANO
- SAN’AMBROGIO, cui dopo l’intervento di Federico von Schmidt ( opera per 15 anni al
DUOMO DI COLONIA ), si sussegui l’intervento di Gaetano Landriani, che completo
stilisticamente il campanile ma rispetto modernamente l’aspetto delle varie cappelle
- SAN CALIMERO ( Milano ), a opera di Angelo Colla, che operò anche su SAN GIOVANNI IN
CONCA ( distrutta ), SANTA MARIA ALLA PORTA, ABBAZZIA DI CHIARAVALLE, SANTA MARIA
IN SARONNO, PALAZZO PUBBLICO DI SARONNO, PALAZZO PUBBLICO DI PIACENZA
- FACCIATE DI SAN SIMPLICITANO ( 1870 ) , SAN MARCO ( 1871 ) , SANTA MARIA DEL
CARMINE ( 1880 ), tutte di Carlo Maciachini
- CONCORSO PER LA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO, di Giuseppe Brentano
- SAN FRANCESCO ( Bologna )

Opere del tutto nuove e non restauri:


- CASTELLO DI TORINO di Alfredo D’Andrade
- PALAZZO COMUNALE ( San Marino ), ad opera di Francesco Azzurri
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6 Camillo Boito

CONSERVARE, NON RESTAURARE

“ ( … ) io preferisco i restauri mal fatti ai restauri fatti bene ( … ) , mi lasciano chiaramente


distinguere la parte antica dalla moderna “
-> giudizio su Viollet-le-Duc

Per quanto riguarda isce le teorie di Ruskin si esprime descrivendo la città di Venezia
completamente in degrado, tristemente irriconoscibile tra le sue macerie

Si scaglia contro la FALSIFICAZIONE ( sia V. che R. ) => monumento come DOCUMENTO

Boito = terza via tra Viollet-le-Duc e Ruskin ( secondo Giovannoni )

Duplice lotta:
1. Affermazione del principio di di conservazione e valorizzazione dei monumenti e la sua
legislazione ( mantenere aspetto artistico e pittoresco del monumento )
2. Contro l’allora universale metodo della integrazione stilistica, con la quale “ ( … ) non c’è
speranza, non c’è ingegno che valgono a salvare dagli arbitrii, e l’arbitrio è una bugia, una
falsificazione, una trappola tesa ai posteri e spesso ai contemporanei. Quanto meglio il
restauro è condotto, tanti più la tenzona riesce insidiosa e trionfa l’inganno “
-> “ Debbo far si che ognuno discerna esser l’opera tutta mia moderna “

Otto direttive per combattere ciò, da seguire secondo le circostanze:


1. Differenza di stile fra il nuovo e il vecchio
2. Differenza dei materiali di fabrica
3. Soppressione di sagome o di ornati
4. Mostra vecchi pezzi rimossi, aperta accanto il monumento
5. Incisione su ciascun pezzo rinnovato della data del restauro o di un segno convenzionale
6. Epigrafe descrittiva incisa sul monumento
7. Descrizione e fotografie dei diversi periodi del lavoro, deposte nel’edificio o in un luogo
prossimo ad esso, oppure descrizione pubblicata per le stampe
8. Notorietà

Tipo di documento
- Antico ( prevale l’aspetto documentario )
- Medievale ( prevale l’aspetto pittoresco )
- Rinascimentale + ( prevale l’aspetto architettonico )

Circostanze a seconda del tipo di documento:


- Restauro archeologico ( antichità )
- Restauro pittorico ( medioevo )
- Restauro architettonico ( rinascimento in poi )

1884 Esposizione nazionale di Torino


1. Bisogna fare l’impossibile, bisogna fare miracoli per conservare al monumento il suo vecchio
aspetto artistico e pittorico

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2. Bisogna che i compimenti, se sono indispensabili, e le aggiunte, se non si possono scansare,
mostrino, non d’essere opere antiche, di essere d’oggi
-> visione nuova e assolutamente rivoluzionaria

1883 relazione al Congresso degli ingegneri ed architetti italiani tenuto a Roma:


1. I monumenti architettonici, quando sia dimostrata incostrabilmente la necessità di porvi mano,
devono piuttosto venire consolidati che riparati, piuttosto riparati che restaurati, evitando in
essi con ogni studio le aggiunte e le rinnovazioni.
2. Nel caso che le dette aggiunte o rinnovazioni tornino assolutamente indispensabili per la
solidità o per altre scuse invincibili, e nel caso che riguardino parti non mai esistite o non più
esistenti e per le quali manchi la conoscenza sicura della forma primitiva, le aggiunte o
rinnovazioni si devono compiere con carattere diverso da quello del monumento, avvertendo
che possibilmente nella apparenza prospettica le nuove forme non urtino troppo con il suo
aspetto artistico.
3. Quando si tratti invece di compiere cose distrutte o non ultimate in origine più fortuite
cagioni, oppure di rifare parti tanto deperite da non poter più durare in opera, e quando non
di meno rimanda il tipo vecchio da riprodurre con precisione, allora converrà in ogni modo
che i pezzi aggiunti o rinnovati, pur assumendo la forma primitiva, siano di materia
evidentemente diversa o portino un segno incisivo o meglio la data del restauro, sicché
neanche su ciò possa l’attento osservatore venire tratto in inganno. Nei momìnumenti
Dell’antichità, o in altri dove sia notevole la importanza propriamente archeologica, le parti di
compimento indispensabili alla solidità ed alla conservazione debbano essere lasciate coi soli
piani semplici o colle sole riquadrature geometriche dell’abbozzo, anche quando non
appariscono altro che la continuazione od il sicuro riscontro di altre parti antiche sagomate ed
ornate.
4. Nei monumenti che traggono bellezza, la singolarità, la poesia del loro aspetto dalla varietà
dei marmi, dei mosaici, dei dipinti ovvero dal colore della loro vecchiezza, o delle circostanze
pittoriche in cui si trovano, o perfino dallo stato rovinoso in cui si giacciono, le opere di
consolidamento, ridotte allo strettissimo indispensabile, non dovranno scemare possibilmente
in nulla conteste ragioni intrinseche ed estrinseche di allettamento artistico.
5. Saranno considerate per monumenti e trattate come tali quelle aggiunte o modificazioni che
in diversi tempi fossero state introdotte nell’edificio primitivo, salvo il caso in cui avendo
un’importanza artistica e storica manifestamente minore dell’edificio stesso e nel medesimo
tempo svisando o mascherando alcune parti notevoli di esso, sia da consigliare la rimozione o
la distruzione. In tutti i casi nei quali riesca possibile o ne valga la spesa, le opere di cui si parla
verranno serbate o nel loro insieme o in alcune parti essenziali possibilmente al monumento
da cui furono rimosse.
6. Dovranno eseguirsi, innanzi di por mano ad una opera anche piccola di riparazione o di
restauro, le fotografie del monumento, poi di mano in mano le fotografie dei principali periodi
del lavoro, e finalmente le fotografie del lavoro compiuto. Questa serie di fotografie sarà
trasmessa al Ministero della Pubblica Istruzione insieme coi disegni delle piante, degli alzati e
dei dettagli, ed occorrendo con acquarelli colorati, ove figurino con evidente chiarezza tutte le
opere conservate, consolidate, rifatte, rinnovate, modificate, rimosse o distrutte. Un resoconto
preciso e metodico delle ragioni del procedimento delle opere e delle variazioni di ogni
specie accompagnerà i disegni e le fotografie. Una copia di tutti i documenti ora indicati
dovrà rimanere depositata presso le fabbricherie delle chiese restaurate o presso l'ufficio cui
spetta la custodia del monumento.
7. Una lapide da infliggersi nell'edificio ricorderà le date le opere principali del restauro.

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8 Gustavo Giovannoni

Teorizza il “restauro scienti co” ( restauro che segue metodo scientifico)


-> Porta a maturazione il discorso già iniziato con Boito con il “restauro lologico” ( che
privilegia il valore storico e non il valore artistico = alla compiutezza dell’edificio e della forma )

Riprende 4 aspetti da Boito:


- non considerare il restauro come un fatto lieto e come occasione di sviluppare un'attività
architettonica e decorativa che meglio potrà avere per oggetto organismi nuovi;
- Seguire la legge del "minimo lavoro" e della "minima aggiunta”;
- Considerare dello stile del monumento le condizioni ambientali più che quelle intrinsecamente
artistiche;
- Vietare tutte le manifestazioni sovrapposte che abbiano carattere d’arte, e disegnare
onestamente le aggiunte non evitabili; fecondare del senso dall'arte il senso storico.

Innumerevoli interventi diretti o indiretti su questioni di restauro ed architettura


-> Rivista “Palladio”, da lui iniziata e diretta
Attività al Consiglio superiore delle antichità e belle arti
“Centro di studi per l’architettura”

5 opere dove si trova chiara espressione della sua teoria sul restauro:
- Questioni d’Architettura
- Atti della conferenza interazione d’Atene per il restauro dei monumenti
- La carta del restauro
- La voce “Restauro” nella Enciclopedia Treccani
- Il restauro dei monumenti

IL RESTAURO DEI MONUMENTI


-> scritto negli ultimi anni della sua vita è conclusione della sua esperienza da docente, studioso e
teorico del restauro
1 premessa + 3 parti

Premessa:
- definizione di monumento: “qualunque costruzione del passato, anche modesta, che abbia
valore d’arte e di storica testimonianza”, ivi comprendendo, si noti, “le condizioni esterne
costituenti l’ambiente” (si passa quindi a una analisi più ampio, non solo il monumento in
quanto tale ma tutto l’ambiente circostante, il quartiere)

Prima parte - Storia analitica dei monumenti :


- riguarda la preparazione del restauro ( studio del monumento ):
1. Vaglio dei documenti:
- Diretti : epigrafi, bolli di mattone, monete, contratti, conti, dati catastali, disegni, plastici e
biografie sugli artisti,
- Indiretti: riferentisi solo al riflesso al monumento, quali le cronache storiche e le piante della
città
2. Anatomia della costruzione:
- “ricomporre le varie fasi costruttive dell’edificio e dei suoi elementi”
3. Raffronti stilistici con monumenti coevi:

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fi
- “Elemento essenziale nello studio di un monumento e le sue parti e il riferimento per tipo
similare ad altre opere architettoniche note; e qui entriamo in pieno nella storia dell'architettura
e, più in generale, in quella dell'arte. Ogni opera può considerarsi un elemento di una
evoluzione continua, nella quale da inserire l'opera che è oggetto del nostro studio. In
architettura questa evoluzione è triplice, come triplice la sua essenza, la quale può riportarsi ai
tre titoli vitruviano della utilitas, della firmitas, della venustas, cioè alla corrispondenza allo
scopo utile che il fine, alla consistenza costruttiva, che è il mezzo di attuazione, al carattere
d'arte che alla forma di armonia e di bellezza.”
-> concezione evoluzionistica della storia dell’arte ( oggi inattuale come anche il concetto di
essenza dell’architettura vitruviana, fonte tipicamente romana e classica )
4. Disegni:
- disegno di rilievo, eventualmente accampanato da fotografie e schizzi, dà fedelmente lo stato
attuale
- Disegno di restituzione degli elementi sicuri, ottenuto togliendo le evidenti superfetazioni ed
aggiungendo parti mancanti che accompagnano quelle esistenti, ma che non offrano dubbi su
posizione e forma
- Disegno nel quale si esprime l’ipotesi della ricostruzione totale

Seconda Parte ( riguarda più intimamente la teoria del restauro ):


- Riassunto sui concetti del restauro architettonico nel passato, data l’inizio dei restauri moderni
alla fine del settecento, intravedendo due periodi iniziali:
1. Romano, al tempo del governo napoleonico, e prolungatosi nel pontificato di Pio VII
2. Francese, culminate con i restauri di Viollet-le-Duc ( definito come “antiscientifico” )

-> Architettura moderna : come descritto da un suo giovane allievo Bruno Zeni, Giovannoni,
“ Dell’architettura moderna ( … ) non comprese nulla. La rifiutò in tutti i suoi aspetti. “

A queste due teorie, quella di Viollet e quella moderna, lui contrappose una teoria da lui definita
intermedia ( riprendendo la teoria formulata dal Boito )
I concetti fondamentali sono:
1. Favorire anzitutto le opere di manutenzione, di riparazione, di restauro, di consolidamento, nel
quale ultimo sono pienamente ammessi, quando corre, i mezzi e i procedimenti della tecnica
moderna;
2. In questa opera di rinforzo ottenere il minimo necessario per la stabilità senza esagerazioni di
rinnovamento, considerando come cosa essenziale l'autenticità delle strutture;
3. Nelle detrazioni rispettare tutte le opere che abbiano valore d'arte, anche se di vario tempo,
anche se ne risulti lesa la unità stilistica originaria; considerando cioè la vita artistica che si è
svolta sul monumento e non la prima fase soltanto;
4. Nelle aggiunte disegnare chiaramente le date, distinguendole dalle parti antiche;
5. Adottare in tali aggiunte linee di carattere semplice, proponendosi un'integrazione di massa
più che un abbellimento decorativo;
6. Seguire negli eventuali completamenti dati assolutamente certi, rifuggendo dal trasformare
l'ipotesi in costruzioni e valendosi, ove occorra, di zone neutre, negli eventuali elementi
intermedi ( di non grande importanza ) che occorre raggiungere per ristabilire l’insieme;
7. Avere per l'ambiente in cui si trova il monumento, anche se non è l'originario, ma ne prosegue
rapporti di masse di colore, le stesse cure e gli stessi criteri che per le condizioni intrinseche.
Come tutte le leggi questa bisogno dell'interpretazione caso per caso, specialmente in quanto

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considera la valutazione del valore artistico e dei rapporti tra le parti del momento e di questo
con le condizioni esteriori.
-> Ricalca la “Carta del restauro” e ricalca i valori di restauro “scienti co”

Monumenti morti: quelli di carattere archeologico, le opere fortificate nel medioevo, insomma
quelle costruzioni che non possono essere utilizzate, e da lasciare pertanto a rudere

Monumenti viventi: quelle che ancora oggi possono servire alle moderne necessità, sia per lo
stesso uso per il quale furono costruiti, che per altri eventuali
-> l'utilizzazione per nuovi scopi di monumenti antichi è lecita “purché essa non porti a troppo
gravi adattamenti necessari, a transazioni con le ragioni della storia o dell'arte; cioè se la nuova
destinazione non sia troppo diversa dall’antica”

Si schiera contro la pratica, tanto diffuso specialmente all'estero, di portare elementi di


architettura e ornamenti in genere nei musei

Altra classificazione vi è tra monumenti maggiori e minori, suggerendo diversato di metodo e


soluzioni

Terza Parte - La pratica del restauro:


1. Restauri di consolidamento, propriamente tecnici, ove gli suggerisce di limitare i lavori di
rinforzo al minimo necessario, previa l'accurata osservazione delle lesioni, e la deduzione delle
cause che le hanno prodotte;
2. Restauri di ricomposizione o anastilosi ( in archeologia, ricostruzione di edifici ottenuta
mediante la ricomposizione, con i pezzi originali, delle antiche strutture ) che si attuano nel
riunire in sito, e ricomporre secondo lo ritirare posizione, frammenti dispersi di un
monumento;
3. Restauri di liberazione, consistente nel liberare il monumento da giunte prive di carattere
artistico, ma rispettando ogni parte è valida del momento, a qualsiasi epoca appartenga;
4. Restauri di completamento, ove parti nuove vengono aggiunte a quelle esistenti, onde
raggiungere una compiutezza integrale, operazione lecita perché si tratta di parti accessorie;
mentre sono da evitare i rifacimenti e le innovazioni;
5. Sauri di innovazione, che si distinguono dei precedenti proprio perché aggiungono parti
essenziali di nuova concezione, che con un criterio rigido dovrebbe respingere in blocco ma
che talvolta si rendono pure necessari;

Teoria del diradamento:


In contrasto con la pratica urbanistica del tempo :
- ampiamento e apertura di nuove strade rettilinee tagliate nel centro storico;
- risanamento edilizio sociale dei quartieri più antichi con opere di sventramento il tessuto
costruito.

Giovannoni prevede interventi di natura puntuale, non estesi all'intero quartiere, volte ad
alleggerire la densità edilizia con l'eliminazione di volumi che hanno sovraccaricato il tessuto
edilizio, per ripristinare migliori condizioni igieniche e ambientali.

unità di riferimento per lo studio l'intervento sulla città = quartiere, all'esterno del quale deve
essere spostata la viabilità per lo scorrimento del traffico urbano

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fi
8 La conferenza d’Atene

1909 - Rosaldi proposta prima legislazione italiana per la identificazione e protezione del
patrimonio di bellezze naturali e monumentali
1922 - Rosaldi riesce a imporsi con un nuovo disegno di legge, grazie al sostegno di Molmenti
1939 - nuovo disegno d legge modificato da Luigi Pappagallo
1940 - leggi integrate dal regolamento

-> molto legislativo e burocratico, ha poco a che fare con le teorie del restauro.
Non si interessa solo dei singoli immobili ( per cui prevedere la compilazione e pubblicazione di
elenchi a cura di commissioni provinciali ) ma si preoccupa anche della redazione di piani
regolatori e d’ampliamento di centri abitati, ampliando il concetto di restauro.

1931 -> Conferenza d’Atene

- Congresso di specialisti e cultori del restauro, durante il quale per la prima volta si formularono
norme generali che ogni nazione civile avrebbe dovuto far seguire nella conduzione dei propri
restauri.
- Costante manutenzione del patrimonio monumentale atta ad assicurarne la buona
conservazione;
- Nuovo uso dei monumenti deve rimanere quello per cui erano stati costruiti, o almeno deve
essere una decorosa nuova destinazione;
- Riconosce allo stato di intervenire per la conservazione di monumenti anche se di proprietà
privata;
- Raccomanda il rispetto di ogni epoca, la facile riconoscibilità degli eventuali pezzi
d’integrazione necessari, riconoscendo l’utilità di impiego di moderni mezzi e materiali,
auspicando la collaborazione tra studiosi, tecnici, architetti.

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9 Questioni di storia e restauro

Dopo il conflitto mondiale:


“ La guerra provoca immense distruzioni, senza precedente alcuno per ampiezza, per la rapidità
dell’evento, per il loro carattere assurdo e irrazionale.
In pochi anni l'Italia si trova con i propri monumenti in gran parte danneggiati, soprattutto nelle
grandi città, con enormi fratture nel tessuto edilizio antico, in un quadro di generale distruzione
e con immensi problemi economici. In questa situazione le vecchie idee sul restauro appaiono
insufficienti: teorie elaborate prevalentemente affrontare i problemi di lenta stratificazione sui
monumenti, rivolte ad indagare la qualità formale e strutturale dell'architettura, si trovano
disarmati di fronte ai problemi della ricostruzione “

” La scarsa incidenza della cultura sulle decisioni politiche amministrative, lo scarso impegno degli
storici a dare riscontro nella realtà alle proprie teorie, e, viceversa, l'altrettanto immatura posizione
degli urbanisti, ( … ), Sono causa di una impostazione semplicistica del problema della
pianificazione urbanistica sotto l'impulso delle gravi necessità del dopo guerra e, cosa molto più
grave, degli anni della ripresa economica, caratterizzata da una sfrenata e distruttiva speculazione
edilizia ”

CASO FIORENTINO -> si individuano una serie di concetti e di idee che sono rappresentative dei
problemi del tempo che si stavano verificando in tutta Europa a seguito della seconda guerra
mondiale

Bernard Berenson ( storico dell’arte ), sostenne l’idea della necessità di ricostruzione integrale
delle parti distrutte, riprendendo il motto: “com’era e dov’era”
-> motto gia apparso durante le polemiche sulla ricostruzione del campanile di SAN MARCO
( Venezia ) => andava contro le teorie di A. Riegl sui problemi legati al restauro reintegrativo e sul
valore che lega la copia all’originale

Questa risposta va però letta nel contesto storico in cui ci si trovava, oggi la si può leggere come
una risposta immediata agli avvenimenti e rappresenta un rifiuto, carico di emotività, della
sconvolgente irrazionalità delle distruzioni
-> stessa visione si può applicare alla ricostruzione di VARSAVIA, che è dettata da profonde
ragioni d’identità umana e culturale di una intera nazione

Altri andarono contro Benson, teorizzando una ricostruzione moderna seguendo i principi del
Movimento Moderno. Esponenti di questa teoria sono Ranuccio Bianchi Bandelli e G.
Michelucci, impegnato, in quegli anni, a dare risposte concrete in termini progettuali al Problem
della nuova edificazione in contesti storici.

“ I punti di contrasto tra le opere nostre e quelle del passato ( … ) la continuità e tradizione che
dir si voglia, si delineano chiaramente dove le forme determinate della vita nostra coincidono con
quelle modellate della vita del passato ( … ) Nel fatto stesso della imitazione c’è implicita la
negazione della nostra tradizione che è, e non può essere, espressione genuina di vita, intuizione
e non riflesso di forme ”
- Michelucci

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10 John Ruskin

John Ruskin = sociologo, scrittore e critico d’arte

Aveva scoperto il movimento preraffaellita inglese e lo aveva appoggiato, sostenendo pittori


come Holmann Hunt e preparandone altri come Burn-Jones ( con il quale fece un viaggio in
Italia, 1862 - 64)

In architettura:
- Assume la difesa dello stile medievale in contrapposizione con quello neoclassico
-> The Stones of Venice ( 1851 ) sul gotico veneziano e il colore delle sue pietre
- Diffonde il gusto per un’architettura intesa nella natura, i cui esponenti maggiori furono poi
William Morris e Walter Crane

In Italia questa estetica arriva grazie ai lavori di Morris e Burn-Jones nella chiesa di SAN PAOLO
in Via Nazionale, affidata all’architetto George Edmund Street, autore anche della chiesa
d’Ognissanti a Via del Babbuino ( 1882 )

-> La scoperta del gotico veneziano ebbe come deplorevole conseguenza numerose imitazioni
del gotico italiano in Inghilterra, così come quasi contemporaneamente in Italia si accoglieva
l'influsso di quello inglese.

Viollet-le-Duc vs. Ruskin


- vengono da due ambienti differenti e che al tempo necessitavano di diversi approcci e
interventi
- V. Era un tecnico, architetto e costruttore che aveva veramente operato le sue teorie
- R. Era un critico e letterato, che aveva potetuto tenersi lontano dall’applicazione, la sua visone
dunque era diventata più ampia e poteva svolgersi su un livello poetico ideale
- V. Muore nel 1879 e R. Continua a lavorare per almeno altri 20 anni, nei quali le sue teorie si
fanno largamente strada in Europa
-> Morris : 1881, paesaggio terreste, urbano e naturale visto come patrimonio da custodire e
tramandare alle generazioni future

Posizione del Ruskin su opera d’arte ( quindi anche monumento ):


- Creazione che appartiene solo al suo creatore, noi possiamo goderne, assistere alla sua rovina,
ma non abbiamo il diritto di toccarla perché non ci appartiene
- Essa è valida unicamente nella sua forma originaria, qualunque intervento su di essa è arbitrario
e contrario alla sua essenza
- La cosa più saggia è l’accettazione della vita di essa e della sua morta ( a seguito di una
maturazione che dipenderà anche dalle scelte progettuali dell’architetto, che dovrà pensare
anche a come questi appariranno poi nel corso degli anni )
- Anche la rovina ha il suo fascino, è proprio nella rovina che l’architettura meglio si avvicina alle
opere della natura

Morte dell’edificio = rovina = momento di + suggestiva bellezza

Arte gotica = unica degno di essere rivissuta, e in quanto tale architettura nazionale e
contemporanea

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-> suggerisce che, in previsione del futuro, vengano usati materiali soggetti a deterioramento per
un’architettura come il gotico francese, mentre granito e marmi saranno meglio impiegati in stili di
pura linea come il gotico italiano ( paragone tra due espressioni gotiche )

Affermazioni di Ruskin sul restauro :


- “ Come nessun poeta si porrebbe a completare i versi incompiuti dell'Eneide, nessun pittore a
terminare un quadro di Raffaello, nessuno scultore a finire una statua di Michelangelo, così
nessun architetto dovrebbe consentire a terminare una cattedrale ”
- “ Quando si copiano dei vecchi manoscritti, si lasciano in bianco le parole che non si possono
leggere e non si riempiono mai gli spazi vuoti”
- “ È impossibile, così come resuscitare i morti, il restauro di ciò che fu grande e bello in
architettura ( … ) non si evoca lo spirito dell'artigiano morto, gli si faranno guidare altre mani ed
ispirare altri pensieri "

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11 Alois Reigl

Prima enunciazione di Kunstwollen sviluppata in Spatromische Kunstindustrie ( Industria artistica


tardo-romana )
-> A. Reigl si concentra sullo studio di fenomeni artistici di carattere archeologico, sovvertendo
l’impostazione teorica di Winckelmann, che aveva attribuito all’arte classica una valore assoluto

Kunstwollen ( letteralmente significa “volontà d’arte” ) = capacità volontaria e involontaria,


propria di ogni artefice, di porre la propria opera in relazione con la dimensione sociale e culturale
in cui egli si trova ad operare.
-> “indagare il suo rapporto con la sintesi culturale e scientifica coeva e con quella del soggetto
che compie l'analisi"

Weltanschauung = visione, intuizione del mondo; parola utilizzata in particolare da Dilthey,


filosofo tedesco, per indicare l'insieme dei valori e degli atteggiamenti mentali che caratterizzano
una determinata civiltà, include riconoscimento dell'esistenza di diversi tipi di cultura legittimi e
autosufficienti.

-> questa interpretazione del termine esalta il carattere, proprio di qualsiasi opera d’arte, di
espressione dell’interno complesso delle connotazioni culturali in cui essa è stata prodotta ( Marx )

R. è soprintendente della Commissione centrale per l’arte e i monumenti storici in Austria

Der moderne Denkmalkultus sein Wesen und seine Entstehung ( Il moderno culto dei monumenti,
la sua essenza e il suo sviluppo ) del 1903:
- E’ il testo di una conferenza tenuta da R.
- Presenta il testo introduttivo a un progetto di legge per la rielaborazione della tutela dei
monumenti in Austria
- Si cerca di ricostruire il percorso della cultura del monumento e della trasformazione del
concetto di monumento
- E’ diviso in 3 parti :
1. Analisi dei valori propri dei monumenti, si precisa come tali valori sono storicamente comparsi
2. / 3. Indagati gli effetti che la comparsa di tali valori ha avuto sui monumenti e i conflitti che
tra valori si possono generare

1. Definizione del concetto di monumento


-> in primis definizione del concetto di “valore artistico”
Due posizioni:
- arcaica, rivolta all'individuazione di un canone oggettivo di giudizio dell'opera d'arte, di valore
artistico assoluto;
- moderna, sviluppatasi all'inizi del 900, quando tramonta l'illusione di individuare tale valore
assoluto, emerge con forza il concetto di Kunstwollen, con tale il valore artistico diventa
sempre e comunque relativo;

-> si dovrà cominciare a parlare di monumenti storici e valore storico, e non più di monumenti
storico artistici

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Nuovo modo di considerare il patrimonio architettonico -> deriva la necessità di conservare il
monumento semplicemente in quanto documento: riconoscendo a qualsiasi monumento un
valore documentario, cioè un valore di testimonianza storica.

Delinea quindi le linee di sviluppo dei “valori in quanto memoria” :


- In origine il monumento era un’opera della mano dell’uomo creato allo scopo di conservare
sempre presenti e vivi singoli atti o destini umani nella conoscenza delle generazioni a venire, si
parla dunque di “valore intenzionale in quanto memoria”;
- Ma il monumento è anche una testimonianza che rappresenti una cappa particolarmente
evidente nel processo evolutivo di un campo determinato dell'attività umana; tale
testimonianza ricoprirà certamente per noi un valore storico;

Valore dell’antico : nel quale rientra il valore storico; tale valore è legato all'idea del trascorrere
del tempo, alla concezione del naturale corso circolare del divenire.

Monumenti intenzionali ( caratteristici dell’Antichità e del Medioevo ), deve far ricordare un


preciso momento del passato

Monumenti storici involontari ( del Rinascimento ), che si riferisce a un premio momento, la cui
scelta dipende dalla nostra volontà soggettiva

Monumenti antichi, qualunque opera della mano dell’uomo, senza riguardo al suo significato e
alla sua destinazione, che mostri soltanto di essere esistita da prima del tempo presente

-> si presentano come fasi successive di un processo di generalizzazione crescente del concetto di
monumento

2. / 3. “ quali richieste ( … ) derivino dal carattere specifico ” di ciascun valore nei confronti del
culto dei monumenti
-> es. il degrado delle superfici e la consumazione degli angoli e degli spigoli

Valore intenzionale -> Restauro, intesa come tentativo di rendere l’opera intramontabile,
pienamente presente a chi ne usufruisce
Valore storico -> Conservazione, cioè il tentativo di conservare nello stato presente il monumento
Valore dell’antico -> Degrado dell’opera, dovuta all'azione congiunta della natura e degli uomini

Per isolvere il conflitto tra valore dell'antico e valore storico sarà sufficiente che le speculazioni e le
ricostruzioni degli studiosi, necessari alla ricerca storico artistica, in quanto umane e perciò
esposte all'errore soggettivo, vengono effettuate su una copia o soltanto con riflessioni o
descrizioni.

Identifica altri valori, detti contemporanei per contrapporli ai primi valori in quanto memoria:
- D’uso, contrasta il valore dell’antico nel momento in cui diviene impossibile l’utilizzo del
monumento.
- > ” Per abbandonare i monumenti al loro destino naturale, come richiesto dal valore dell'antico
e per non contrastare il valore d'uso, sarebbe necessario disporre di opere sostitutive di
funzione equivalente per tutti i monumenti in questione ma questa soluzione risulta
impraticabile sia per motivi strettamente economici, sia per l'influenza dello stesso valore

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dell'antico, per il quale non è indifferente che ne dici un edificio venga o non venga usato
dall’uomo “;
- > il valore d'uso è in contrasto con il valore dell'antico ma ineluttabilmente destinato a
prevalere quando il degrado di un edificio comporti l'eliminazione di un monumento in ragione
dei bisogni materiali umani ( esempio manufatto che sia sul punto di crollare mettendo il rischio
vite umane );
- Artistico ( già espresso dal concetto di Kunstwollen ), separa il valore artistico elementare, o di
novità proprio di ogni opera nuova dal valore artistico relativo inserito in un processo costante
di cambiamento;
- Di novità, richiede un carattere concluso di forma e colore e perciò per qualsiasi monumento
antico esso appare irraggiungibile.
- > Risulta inconciliabile con valore dell'antico laddove quest'ultimo richiede che si manifestino
sul monumento i segni del trascorrere del tempo, il valore di novità esige che esso si mantenga
il più possibile con il carattere concluso del nuovo;
- > Concorda invece per alcuni aspetti con il valore storico laddove quest'ultimo si basa sul
riconoscimento chiaro dello stato originale, che è quello concluso del nuovo;
- Artistico relativo, parametro sul quale viene apprezzata l'opera antica, alla base di tale
apprezzamento è il fatto che il Kunstwollen da cui è scaturita l'opera risponda più o meno al
Kunstwollen di chi lo osserva ed è quindi un valore puramente oggettivo.

Attentissimo all'aspetto documentario, indirizza la sua opera nel settore della tutela, alla
sistematizzazione dell'insieme delle valenze che la contemporaneità individua nei monumenti e/o
documenti.

Ogni singolo monumento, ogni singolo oggetto antico ha un suo valore per la comprensione
dello studio di quel passato da cui proviene.

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11 Ideologie e prassi del restauro con Antologia dei testi

Catechismo per la tutela dei monumenti (1916)

II ) Il valore dell’antico patrimonio artistico

Non solo le persone colte posso capire l’importanza di un monumento, ha un significato per tutti
-> “ ( … ) questo amore non è limitato ad un determinato gruppo di monumenti ne è privilegio di
determinate classi sociali. “
-> è e deve essere accessibile a TUTTI

Le industrie, il commercio interazione, le conquiste tecniche hanno ormai assunto un netto


predominio sulle forza spirituali
-> “ Tuttavia oggi diventiamo sempre più consapevoli, dato che l'uomo non è una macchina, del
fatto che il suo benessere non consiste solo in questo ( parlando dell’industrializzazione ) ”

Nuovi beni ideali = arte antica


-> “ fonte di quelle espressioni che, al pari delle bellezze della natura, possono suscitare nello
spettatore una sensazione che lo sollevi al di sopra della vita di tutti giorni e al di sopra di tutte
quelle preoccupazioni e di quelle tensioni materiali che la vicenda quotidiana porta con sé.“

“ Non solo singole opere dell'arte antica sono cresciute di valore, ma tutto che l'arte antica a
creato c'è diventato prezioso, e non come somma di fatti storici o di modelli artistici ma come una
summa vivente di tutta la nostra vita spirituale “

Oltre che un danno artistico e storico la tutale dei monumenti da un punto di vista economico è
importante perché:
Visite alle città e ai loro monumenti -> senza i monumenti ci sarebbero meno visite e quindi
circolerebbero meno capitali

Monumenti creano stretti legami tra gli abitanti e la loro patria

III ) L’importanza della tutela dei monumenti

“ la tutela dei monumenti non può limitarsi a singole, eccellenti opere d'arte, ma deve
abbracciare tutto ciò che viene considerato un bene artistico pubblico nel senso suddetto. “

“ ( … ) E tantomeno, fra le opere d'arte celebri, la tutela dei monumenti deve essere limitata
a questo o quello stile “

-> Unilateralità degli artisti e dei critici d’arte è nefasta per 2 ragioni:
1. Non c’è tutela degli stili che non sono considerati abbastanza importanti o belli per poter
essere ricordati e questo causa una perdita
2. Tenendo conto di un solo stile per metterlo in risalto veniva tolte tutte le aggiunte e
trasformazioni più tarde, che contrastavano con lo stile originario, tuto ciò che veniva distrutto
veniva sostituito imitando lo stile originario
-> si annullano quindi tutte le trasformazioni architettoniche

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“ ( … ) l'arte, nel suo sviluppo millenario, non può essere giudicata sulla base di una formula
valida per tutti i casi, ma deve essere valutata a seconda dei suoi intenti artistici e le sue relazioni
che sono ovviamente diverse in tempi diversi e in paesi diversi. “

Es. Lo stile gotico che viene ritenuto più consono agli edifici sacri è però meno tradizionale in
Austria per questi ultimi mentre lo stile che più è raffigurante dello sviluppo economico della
chiesa è il barocco

Sentimento non è determinato da una legge stilistica ma è suscitato da una vinse frutto della
somma di forme artistiche universali e caratteri locali e personali
-> “ ( … ) la tutela dei monumenti non deve limitarsi solo a proteggere tutti gli stili: deve essere
rivolta anche al carattere locale e storico dei monumenti che non siamo autorizzati a correggere
secondo qualsivoglia regola, perché con queste correzioni si distrugge proprio ciò che conferisce
al più modesto monumento un valore insostituibile. “

IV ) Falsi restauri

“ ( … ) un’imitazione non può mai sostituire l’originale “


-> sia per quanto riguarda la struttura che per quanto riguarda l’esecuzione, manca l’originalità e
per questo risulteranno sempre come elementi estranei all’edificio

I danni devono essere riparati nel miglior modo possibile

Documento falsificato = sostituzione

Falsificazione annulla ogni effetto che esercita sullo spettatore un monumento intatto

“ ( … ) il consiglio che il restauro non deve essere mai fine a se stesso ma deve rappresentare un
mezzo per garantire al monumento la sua condizione e il suo effetto per conservarlo con rispetto
alle generazioni future. “

V) Doveri generali

Tutela = stesso rispetto che ogni uomo civile ha nei confronti del patrimonio ideale comune
-> “ La tutela è uno dei doveri delle comunità e delle nazioni. ”

Spesso vengono rispettati di più i monumenti di altri popoli che i nostri, essi peccano anche e
sopratutto verso la loro patria e la loro nazione

La tutela dei monumenti deve essere considerata uno dei doveri delle autorità dello stato ( senza
però prevedere imposizioni fiscali che sarebbero solo “superiori interessi dello stato “ )

Brama dei collezionisti che li spinge ad entrare in possesso ad ogni prezzo di opere d’arte
contribuisce a strappare da ogni dove i beni artistici dal territorio da cui ebbero origine

Appello poi ad artisti ( soprattutto architetti ) di non fingere di mare i monumenti quando poi li si
tratta male e non li si rispetta ma invece di tutelarli

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Le opere dell’arte antica devono avere per noi un valore superiore al valore “economico”, devono
essere sentite come parte viva e integrante del nostro essere, tenute in altissime considerazioni

VI ) Alcuni consigli

1) Avvertimenti generali
2 principi basilari:
1. Conservare al massimo i monumenti nella loro funzione e ambientazione originale;
2. E nella loro forma e aspetto inalterati;

2) Rovine
- Non deve essere distrutto fascino -> rovina costruita = mediocre;
- Le misure per ovviare a un rapido declino devono essere irriconoscibili, mantenuta la forma
irregolare;
- Possono di necessità essere costruite strutture ma solo come semplici edifici sottomessi
all'ambiente, senza alcuna esibizione di forme storicizzanti;
- Non possono essere inseriti impianti tali da produrre sommovimenti nel terreno o che rendono
necessari scavi del suolo.

3) Conservazione di edifici antichi ancora in uso


a. Protezione dall’umidità, bisogna areare bene gli ambienti e laddove l’umidità è causata dal
terreno, eseguire lavori di drenaggio
b. Restauri, eliminando rapidamente i piccoli, vengono prevenuti i danni maggiori
-> i miglioramenti devono adattarsi in pieno rispetto il carattere antico del monumento usando
materiali forme adeguati

4) Restauri di vasta portata


a. Copertura
- Mantenuti forma, materiale e colore, a volte magari con il riutilizzo se possibile
- NO ETERNIT
b. Intonacatura
- Grigio per esterno
- Grigio o bianco per interno
c. Pavimenti
- utilizzare lo stesso materiale precedente
- NO LASTRE DI CEMENTO COLORATO

5) Trasformazioni e innovazione di vasta portata in edifici antichi


- portino alla struttura il minor danno possibile e tengano in considerazione l’aspettò globale
dell’antico edificio
- Rivolgersi a esperti

6) Arredi delle chiese


- NO alla ridipinta o ridoratura perché snatura gli elementi
- Continua tutela è meglio
- In caso rivolgersi a esperti

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7) Scultura
- Pietra NO RASCHIATE, basta una spolveratura con spazzola morbida
- Con la ridipinta si perde l’effetto della materia e l’acutezza e il calcolato effetto modellato
- Metallo: deve conservarsi la patina originaria
- Legno: perdono di valore se viene meno policromia e doratura
- Consiglio di competenti

8) Affreschi
- Attenzione quando si rinnova l’intonaco alla possibile presenza di tali
- Avvisare gli organi responsabili

9) Dipinti su tela e su tavola


- Chiamare qualcuno di esperto

10) Oggetti d’arte di vario genere nell’inventario delle chiese


- Mantenuti bene
- Quando non utilizzati non devono essere chiusi in soffitta ma va creato piccolo museo sacro
annesso alla chiesa

11) Mercato d’arte


- Semplicemente NO, diffidare di tutte le richieste

12) Il rinnovamento delle decorazioni in editi antichi


a. Nuova decorazione pittorica e nuove vetrate, va rispettata l’armonia dell’edificio, meglio
semplici pareti e semplici vetrate che qualcosa di disarmonico, in caso da affidare ad un artista
che ne sappia valorizzare gli aspetti e che sappia mettersi in relazione con il costruito;
b. Nuovi arredi liturgici, acquistare SOLO oggetti di buona fattura, artigianato, se non si hanno
capitali aspettare quando se ne avranno abbastanza.

13) L’aspetto dell’ambiente e delle città


a. Campagna
- NO distruzione antico per nuovo o per il traffico
- NO cambiare forme piazze o dei luoghi della città
- Continuità con gli edifici preesistenti
b. Città
- Affidata ad uomini che hanno piena coscienza di tutte le esigenze non solo pratiche ma anche
estetiche dell’architettura cittadina e di tutti i diritti e le esigenze della tutela dei monumenti

14) A chi bisogna rivolgersi per aiuto?


Commissione centrale per la tutela dei monumenti, formata da:
- Ufficio statale
- Uffici regionali

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12 Conservare, non riprodurre il moderno

WEISSENHOF ( Stoccarda ) = quartiere manifesto del Movimento Moderno

Movimento Moderno ha sopratutto curato la diffusione della propria immagine più he la durabilità
del suo messaggio
-> prodotti sono il risultato dell’assemblaggio di materiali poveri, a ciclo biologico di degrado
accelerato

Nel caso del W. è la prima volta che si pensa al problema della sua tutela e salvaguardia

1982 : il governo federale avviato un programma di rilevazione e di interventi di restauro


organizzando in sito il totale recupero del quartiere per il 1987, alla ricorrenza del suo 60º
anniversario.

Patetico tentativo di “ripristinare” un irriproducibile presunto archetipo “originario”


-> “ ripristino è solo una sorta di contagiosa ( e mortale ) malattia infantile del restauratore “

Opinioni su W.:
- persone del tempo (avversari) andava rimosso perché con i suoi intonaci bianchi e le coperture
piane ricordava una villaggio arabo
- Anni ’40 progetto per demolizione e costruzione di una caserma del terzo Reich

1930 : casa di Le Corbusier subisce cambiamenti e edificio di Behnrens trasformato con tetto a
due falde e balconi a veranda

Bombe della seconda guerra mondiale distruggono le case di :


- Gropius
- Taut
- Poelzig
- Hilberseimer
-> tutte rimpiazzate da unifamiliari normali

Anni 70 del novecento :


Prima avvisaglia di un presunto “ ritorno alle origini “ quando la soprintendenza locale aveva fatto
vistosamente colorare di viola azzurro la casa di Max Stamn, con una decisione non felice poiché
smentita da ricerche più attente che hanno dimostrato come il colore era solo sullo sguardo della
porta d'ingresso e non sulle facciate, che erano anche se è bianche.

“ ( … ) anche l’eccessiva attenzione ( … ) può scatenare un interesse cannibale che produce danni
altrettanto irreparabili quanto inutili. È questa la fatale legge del restauro come peggior forma di
distruzione accompagnata dalla falsa descrizione della cosa distrutta denunciata da Raskin, dalla
quale la nostra cultura finalmente prende sempre più le distanze. Ed ebbe un curioso che è una
siffatta prassi in via di esaurimento per i monumenti antichi filtri, come per inerzia a quelli
moderni. ”

Scivolo di scarico = caratterizza ogni cantiere nel quale i materiali esistenti sono ritenuti solo
componenti inessenziali

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-> parlando del restauro del 1983 della seconda casa di Le Corbusier

La casa di Behrens:
- ripristino del tetto piano,
- caccia all'ultimo strato di intonaco (sono almeno sei sovrapposti nel tempo), senza rimuovere
ciò che c'è sopra per riportare alla luce lo strato "primitivo", ci si limita a prelevare un campione
di materiali per meglio conoscerne la storia.

Le case di Oud:
- è stato smantellato l’intonaco;
- per "migliorie tecniche" tutti gli impianti originali sono stati rimossi, come tutti gli elementi
d'arredo fisso ( rubinetti, interruttori, campanelli, maniglie ecc. ) e sostituiti con nuovi elementi
del design più credibile e rassicurante, mentre i nuovi conduttore anche dove erano esibita
vista all'interno delle stanze vengono installate tagliando le pareti, sotto, tracciano i muri.

“ Obiettivo corretto del restauro non può che essere la conservazione di ciò che non si vuole
perdere ( … ) ciò che il tempo ha fatto perdere non si può certo far tornar in vita “

“ Contentiamoci dunque di quello che ci resta e cerchiamo di conservarlo (e dunque di usarlo)


con la stessa cura con cui lo si studia”

“ All’”originario" preferiamo comunque sempre l'originale con il suo peculiare “valore di


antichità” ( Riegl ) “

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