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URBANISTICA: NUOVA IMMAGINE DELLA CITTÀ

Città (fino al XIX sec.) = agglomerati fortificati di origine medievale, con strade strette e
poche piazze dominate da cattedrali e palazzi governativi.
Inurbamento (industrializzazione)  centri sovraffollati, con conseguenze negative sulle
condizioni di vita dei poveri (luoghi malsani, privi di servizi ed aree verdi, covi di malattie).
PIANO REGOLATORE = nuovo strumento amministrativo, che permette di progettare
armoniosamente il rinnovamento delle città. Gusto eclettico del tardo Ottocento.
Nuova città borghese  domina il centro storico, risanato e reso decoroso
dall’abbattimento dei quartieri poveri e malsani:
 Il centro storico diviene attrazione di residenze prestigiose ed edifici pubblici
 Le case operaie ed i quartieri industriali vengono concentrati nelle periferie.
 Luoghi per il tempo libero: caffè, strade (passeggio), parchi urbani, spazi sportivi
 Luoghi della mobilità (stazioni ferroviarie, alberghi e ristoranti)

RICOSTRUZIONE DI PARIGI
Rifacimento di Parigi ( 2° impero di Napoleone III)  modello per il riordinamento della
città borghese. Il progettista Haussmann (prefetto di polizia):
 problemi di igiene pubblica  risana quartieri insalubri
 problemi di ordine pubblico (strette vie centrali)  creazione di grandi viali, su
modello della boulevard, ovvero la strada monumentale ottocentesca = ampio viale
alberato ed illuminato, su cui si affacciano residenze borghesi con edifici di altezza di
6 piani uniformi, al cui piano terra si hanno negozi che affacciano sui marciapiedi
 tendenza alla razionalità e alla regolarizzazione  demolizioni su larga scala per
creare una rete viaria assiale ed un sistema di collegamenti efficienti.
Il centro di Parigi, ridisegnato con una più ampia ed efficiente rete viaria, viene
circondato da un viale ad anello che interseca la piazza dell’Étoile, al cui centro si
trova l’Arco di trionfo (Chalgrin)
 Miglioramento servizi: 2 grandi parchi pubblici, acquedotti e fognature ampliate,
così come l’illuminazione pubblica.

AMPLIAMENTO DI VIENNA (MODELLO PARIGINO)


Architetto Förster  ottica maggiormente conservatrice del centro storico (no interventi).
Obiettivo: urbanizzare zona anulare attorno al centro storico seguendo il progetto per la
costruzione di un doppio boulevard alberato ad anello, noto come il Ring, che viene
fiancheggiato dalle istituzioni più importanti e da aree verdi e panoramiche.

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TRASFORMAZIONE DI FIRENZE
Modello neoconservatore di Vienna.
Regno d’Italia (1861)  capitale d’Italia, però presenta ancora una struttura medievale.
Interventi dell’architetto Giuseppe Poggi:
 Abbattimento mura trecentesche, ad eccezione delle torri, che diventano il fulcro
di nuove piazze
 Anello di viali (su modello parigino dei boulevards), dai quali si aprono in esterno i
nuovi quartieri borghesi
 Prolungamento ideale del viale dei Colli, il quale fulcro panoramico con affaccio
sull’intera città è piazzale Michelangelo
 Lavori su piazza della Repubblica (tra piazza Signoria e piazza Duomo): riallestita
ed ampliata secondo il gusto eclettico del tardo Ottocento (sintesi diversi stili)

L’ “ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI”


Rivoluzione industriale  ingegneri, partendo dalle nuove esigenze di infrastrutture per i
trasporti ed il commercio, sfruttano i nuovi materiali edilizi fortemente innovativi: ghisa,
acciaio e vetro (soffiatura + laminazione) vengono largamente adoperati per costruire intere
strutture  travi, pilastri e lastre.
Nuovo tipo di edilizia: abbandono materiali pregiati in favore dei nuovi materiali
innovativi, gusto per strutture portanti a vista e, quindi, dalla incredibile luminosità.

CRYSTAL PALACE
Architettura di John Paxton destinata alla prima Esposizione universale:
 Progetto: edificio tanto grande quanto facile da costruire (9 mesi)
 Uso di strutture portanti in vista (luminosità)
 Monumentale sede espositiva: tecnologia costruttiva delle serre, ma ingigantita
 Diretto rapporto fra esterno ed interno: edificio dallo sviluppo illimitato ed
interamente vetrato
 Planimetria ricorda quelle delle grandi cattedrali con un corpo principale a 5 navate
ed un transetto coperto da una volta a botte vetrata per accogliere al suo interno
alcuni alberi secolari
 Fine Esposizione universale: smontato e ricostruito in un altro punto di Londra; verrà
poi distrutto da un incendio

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INFRASTRUTTURE MODERNE
Dopo l’esperimento del Crystal Palace  sperimentazioni ed elaborazione di nuovi
metodi costruttivi con il ferro e il vetro per le grandi strutture pubbliche.

TOUR EIFFEL
Simbolo dell’architettura degli ingegneri.
Pur realizzata in occasione dell’Esposizione ’89
come omaggio alla Rivoluzione francese ed alla
Terza repubblica, essa non presenta riferimenti
stilistici/storici del tempo, bensì si configura
come dimostrazione dell’evoluzione della
tecnica costruttiva (312 m, edificio più alto al
mondo fino al 1930, New York).
Altissima struttura reticolare di ferro che poggia su 4 colossali piloni arcuati, la cui
curvatura procede fino alla punta, dove la torre si assottiglia sempre di più, diventando un
unico traliccio. Complesso ed efficacie sistema di scariche dei pesi e delle tensioni (i due
livelli aperti al pubblico sono funzionali anche a questo obiettivo).
 FISICA, SCIENZA DELLE COSTRUZIONI e STATICA (Ingegneria).

GALLERIA DELLE MACCHINE


Anch’essa realizzata per l’Esposizione universale ’89.
Architetti Dutert e Contamin.
Consiste in un gigantesco spazio unitario di quasi
50.000 m2, chiuso in una struttura sostenuta da ampi
archi reticolari in acciaio a campata unica, utilizzando
il principio statico dell’arco a tre cerniere (ancoraggi)
 privo di sostegni centrali.

MOLE ANTOLEIANA
Architetto sperimenta i limiti delle possibilità delle tecnica
muraria per costruire quest’edificio dall’altezza vertiginosa
(167,5 m): grande blocco quadrato circondato da un colonnato
neoclassico che si eleva in altezza restringendosi fino all’inizio
della cupola a padiglione. Cupola con due sottili murature
separate da un’intercapedine di circa due metri.
Eclettismo del tardo Ottocento: colonnato e lanterna di gusto
classico, cupola e l’altissima guglia di gusto gotico.
Inizialmente funzione di sinagoga per la comunità ebraica.

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GALLERIA DI VITTORIO EMANUELE II, MILANO
Architetto Giuseppe Mengoni  sperimentalismo tecnico italiano (insieme ad Antonelli)
Galleria commerciale dal gusto eclettico in cui le facciate in muratura si contrappongono
alle coperture in vetro sostenute da strutture in ferro lasciate in vista.
La galleria milanese segue la moda europea (Parigi, Londra e Bruxelles) di costruire
passages coperti per la vendita di merci di lusso  archetipo per strutture simili costruite a
Torino, Genova, Roma e Napoli (avrebbe dovuto esserci anche a Firenze).
Galleria Vittorio Emanuele II pensata per
collegare le due più famose piazze dell’epoca:
piazza del Duomo e piazza della Scala e due
strade parallele, via Pellico e via Foscolo,
attraverso due vie coperte, con palazzi eleganti
e negozi lussuosi ai lati. Fin da subito divenne
centro della politica e della cultura, vi
trovarono sede i più importanti caffè milanesi.

Pianta cruciforme con 2 bracci ortogonali e una


copertura a botte in ferro e vetro, che,
intersecandosi, generano al centro uno spazio
ottagonale cupolato in vetro, nella cui cupola le
nervature in ferro vengono esaltate dalla forma a
raggiera. Le facciate degli edifici che perimetrano
la galleria sono a 3 piani in stile neorinascimentale,
mentre gli ingressi richiamano gli antichi archi di trionfo.
Il tutto è arricchito dall’apparato decorativo con stucchi, dipinti e mosaici.

“RIVOLUZIONE” DEL FERRO E DEL VETRO


Principio della modularità: realizzazione industriale in serie  vantaggi:
 Rapidità di assemblaggio e smontamento
 Funzionalità strutturale  flessibilità
 Luminosità
 Economicità
Struttura reticolare  sistema costruttivo con struttura reticolare è composto da una serie
di maglie triangolari resistenti ed indeformabili; questa particolare struttura permette di
realizzare forme tridimensionali complesse, che hanno il vantaggio di essere molto più
leggere, rapide nell’esecuzione ed economiche rispetto a quelle tradizionali.

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