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La Rivoluzione industriale e l’architettura

Alessandro Antonelli (1798-1888)

incarnò per l’ultima volta esperienze gotiche e classiche, scienza e poesia, tecnica e arte

1841 1 progetto per S. Gaudenzio a Novara


1854 Lavori al Duomo di Novara
1863 Progetto Tempio Israelitico, poi Museo del Risorgimento, poi Mole antonelliana

è stata ammirata la tecnica ma riconosciuta scarsa coerenza formale, cioè scarso coraggio
nell’eliminare la veste stilistica tradizionale
La Rivoluzione industriale e l’architettura

S. Gaudenzio a Novara
doveva essere completato nella facciata e nella cupola
(Tibaldi 1577)

per la facciata propone un pronao a due ordini: esastilo


nell’inferiore, tetrastilo nel superiore
tra le colonne statue di santi

per la cupola prevede calotte sovrapposte e archi parabolici

Antonelli razionalizza la struttura muraria seguendo le


ricerche sulle costruzioni metalliche >> massima leggerezza
strutturale
La Rivoluzione industriale e l’architettura

Cupola di S. Gaudenzio

si imposta sui 4 piloni


costruiti dal Tibaldi tramite
8 arconi scaricatori
intirantati, con profilo
parabolico

pennacchi sferici
La Rivoluzione industriale e l’architettura

sulla ghiera interna prima calotta


cassettonata con ampio oculo sul quale è
appoggiata una volta rovescia con
nervature

al di sopra si vede la calotta di riflessione:


guscio levigato sostenuto da puntoni
arcuati (24)

cupola come aggregazione di


membrature in successione
La Rivoluzione industriale e l’architettura

volta rovescia con nervature

al di sopra si vede la calotta di riflessione:


guscio levigato sostenuto da puntoni
arcuati (24)

cupola come aggregazione di


membrature in successione

materiale murario con accurata scelta del


materiale e fortissima attenzione ai
leganti

monoliticità del materiale murario >>


calotta di riflessione come guscio di
calcestruzzo
La Rivoluzione industriale e l’architettura

ultima parte: castello conico, scheletro di 4 ordini di archeggiature che regge la lanterna

la calotta esterna, senza il peso della lanterna, diventa leggera

mattoni a una testa appena


irrigidita da 24 esili nervature
La Rivoluzione industriale e l’architettura

Mole Antonelliana

soluzioni derivano dallo studio attentissimo


dell’architettura gotica per effetto del Gothic
revival

area angusta acquistata dalla Comunità israelitica


>> sviluppo in altezza

esigenze complesse: locali per uffici, grande sala


per riunioni, h sufficiente per la candelabra a 7
bracci

si mantenne per il salone la pianta quadrangolare


e si cercò di non avere piloni interni
La Rivoluzione industriale e l’architettura

padiglione e tamburo su 20 fulcri


parabolici con interasse di m. 5,4

vele al massimo della leggerezza


costruendole mattone su mattone
con due gusci uno esterno uno
interno dello spessore di 12 cm
ciascuno tenuti insieme da nervature
intersecantesi all’interno >>>
smistare le tensioni
La Rivoluzione industriale e l’architettura

vele al massimo
della leggerezza
costruendole
mattone su mattone
con due gusci uno
esterno uno interno
dello spessore di 12
cm ciascuno tenuti
insieme da
nervature
intersecantesi
all’interno >>>
smistare le tensioni
La Rivoluzione industriale e l’architettura

serie di leganti (archi e tiranti in acciaio) tra le


due fodere

struttura si comporta come quella metallica

perizia costruttiva e assoluta padronanza


tecnica

al livello della lanterna si scatenarono le


polemiche e furono commissionate perizie

l’edificio fu ceduto al Municipio

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