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Juan Martn Piaggio (a cura di)

Tecnologia

Le volte laminari in laterizio armato

Il laterizio si identifica, da almeno tremila anni, con la stessa arte del costruire, in tutte le latitudini. A seconda delle risorse e delle necessit, la plasticit della materia prima largilla ha sempre consentito lo sviluppo di forme evolute, adatte a impieghi vecchi e nuovi. Una ricerca da poco conclusa, finanziata dalla Commissione Europea, sullindustrializzazione delle volte in laterizio armato, fortemente voluta dalla Sezione Divisori dellANDIL Assolaterizi, ha dimostrato, ancora una volta, la vitalit e la versatilit di questo materiale

Una volta in laterizio armato con intradosso a vista.

el variegato campo di applicazioni del laterizio murature, solai, manti di copertura, pavimentazioni sono in atto continuamente numerose ricerche, sia sui prodotti per migliorarne le caratteristiche (di resistenza, di isolamento, di durabilit) che sui processi, produttivi ed applicativi. Ma tra le tante investigazioni e sperimentazioni, curiosamente, era quasi del tutto assente la ricerca su una tecnologia che, per molti secoli, stata uno dei punti di forza del laterizio: quella sugli archi e sulle volte. Forse perch altri materiali acciaio, legno, cemento armato sembrano avere una capacit maggiore di coprire le grandi luci che il mondo contemporaneo richiede; forse perch volte e archi in laterizio si identificano con la grande massa, e quindi con costi maggiori; forse perch, per le piccole luci, le volte sembrano es-

sere, a causa della loro monta, penalizzanti rispetto ai solai piani; forse, semplicemente, per pigrizia mentale, per scarsa attitudine ad immaginare scenari alternativi. Eppure, la scienza delle costruzioni ha ormai da secoli evidenziato che le strutture resistono meglio per forma che per massa, e da almeno cinquantanni Eladio Dieste, grande progettista uruguayano(1), ha largamente dimostrato che il laterizio pu produrre strutture ardite, leggere ed anche economiche. Ma in Europa, apparentemente, le volte in laterizio non interessano pi. In questo contesto, nel 1998, alcuni studiosi e progettisti di vari Paesi europei, attivamente incoraggiati dalle Associazioni di produttori di laterizio delle rispettive nazioni (ANDIL Assolaterizi, Hispalyt, Apicer), hanno messo a fuoco un progetto di ricerca applicata, a partire

dalle volte sottili in laterizio armato di Dieste, mirante a una loro produzione industriale; in questo hanno ottenuto il consenso e la partecipazione di alcune aziende produttrici particolarmente attente agli aspetti innovativi, incoraggiate dalla Sezione Divisori dellANDIL, vivamente interessata ad aprire al settore dei laterizi leggeri un campo di applicazione che mostrasse come questo materiale pu anche essere degnamente lasciato a vista. Il progetto di ricerca stato sottoposto al vaglio selettivo della Commissione Europea che, in una serrata competizione con progetti di ricerca provenienti da tutta Europa, ritenen-

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dolo coerente con gli obiettivi di fondo dellUnione (aumentare la competitivit delle Piccole e Medie Imprese, stimolare produzioni non pregiudizievoli dellambiente, sviluppare tecnologie concretamente innovative), lo ha premiato con un finanziamento a fondo perduto pari al 50% dei costi complessivi previsti in fase di progetto. La ricerca si avviata a novembre del 2001 e si conclusa a maggio del 2004(2).

La ricerca ISO-Brick
Il titolo della ricerca era Industrialised Solutions for Construction of Reinforced Brick Masonry Shell Roofs, sintetizzato, come uso nelle ricerche europee, in un acronimo: ISO-Brick. Gli obiettivi che la sperimentazione si poneva erano di elaborare una tecnologia costruttiva industrializzata per la costruzione di volte a guscio in laterizio armato di luce medio-piccola (fino a 15 m) che richiedessero pochissima manodopera, da usarsi sia per le nuove costruzioni che per la copertura di edifici esistenti, e che fosse competitiva con altre tecnologie anche in termini di costi; inizialmente la ricerca puntava allo sviluppo, rivelatosi poi estremamente difficile, di una specifica tecnologia che prescindesse dalla casseratura. La ricerca si suddivideva in 4 pacchetti: 1) caratterizzazione e modellazione numerica; 2) progetto tecnologico, industriale e costruttivo delle volte; 3) produzione degli elementi semi-prefabbricati; 4) collaudo delle tecnologie su prototipi al vero. Il primo pacchetto stato sviluppato in Portogallo, prevalentemente sulla caratterizzazione e la modellazione numerica a livello micro, e in Spagna, dove stata elaborata la modellazione numerica a livello di intere volte costruite in laboratorio. Il secondo pacchetto ha visto coinvolte Spagna e Italia, sia mediante lelaborazione del software per la pro-

gettazione e per il calcolo delle volte, sia per quanto riguarda la soluzione dei numerosi problemi tecnologici che la produzione semi-industrializzata di volte presentava, in stabilimento e in cantiere. Il terzo pacchetto, diretta conseguenza del secondo, stato curato anchesso in Spagna e in Italia, mentre il quarto, la realizzazione di strutture voltate, stato di esclusiva competenza italiana. I due prototipi risultanti, uno a Matera e uno a Ronco allAdige, presso Verona, depongono a favore dellimpegno e della professionalit che nella ricerca hanno profuso le due industrie laterizie italiane coinvolte nella ricerca. La semi-industrializzazione consisteva nella produzione in stabilimento di strisce in cui il laterizio fosse pre-assemblato con larmatura. La larghezza e la lunghezza delle strisce erano determinate sia dalle necessit di lavorazione che dai limiti di carico dei normali mezzi di trasporto. Una volta consegnate in cantiere, le strisce dovevano essere messe in forma (anticatenaria) trasversalmente alla volta da costruire, collegate con barre darmatura longitudinali e, infine, trasformate in una volta monolitica dal getto di malta nei giunti e di calcestruzzo per la cappa finale di completamento. Lo scasseramento, essendo la volta sottoposta a soli sforzi di compressione, potrebbe addirittura avvenire, come usuale per i pilastri, dopo un giorno, invece di dover attendere, come si deve fare con le solette inflesse, per pi di tre settimane. Rispetto agli obiettivi iniziali, la ricerca ha assunto, alla fine, una configurazione assai differente, ma non meno interessante o fruttuosa. Lipotesi di prescindere dai casseri, irrigidendo le strisce, che tendono naturalmente ad assumere la forma catenaria, appese a una struttura girevole, per poi capovolgerle una volta irrigidite, ha presentato quasi da subito dei

problemi di instabilit locale nelle fasi transitorie di capovolgimento, per cui stata necessariamente scartata. Sono state provate, in alternativa, varie soluzioni di casseratura: casseri industriali di produzione corrente, utilizzati normalmente per pareti verticali curve, adattati in questo caso alla sezione anticatenaria della volta; casseri regolabili in lamiera dacciaio; guide laterali in legno o in profili dacciaio; casseri pneumatici. La scelta su cui la ricerca tuttavia ha finito per orientarsi stata una tradizionale casseratura in legno, sicuramente pi onerosa e poco industriale, ma che per luna tantum dei prototipi permetteva una maggiore flessibilit progettuale. Il laterizio utilizzato ha anchesso subito una sostanziale evoluzione, pur in una costanza di dimensioni globali: a partire da un elemento semi-pieno, utilizzato per le prime prove in laboratorio, passando per un laterizio con i fori perpendicolari alla curvatura della volta, utilizzato per le prove in Portogallo, fino al prodotto ultraleggero sviluppato in Italia per le volte-prototipo, che meglio si adatta agli impianti produttivi di laterizi forati. Larmatura, inizialmente, doveva essere costituita da una lamiera stirata; questa tuttavia si rivelata poco isotropa ed stata mantenuta solamente come irrigidimento provvisorio per il trasporto e la messa in forma delle strisce sul cassero. Larmatura vera e propria, invece, consiste nelle barre di acciaio che vengono collocate in stabilimento fra una striscia di laterizio e laltra esse servono in quella fase a tenere insieme e in posizione i laterizi e risultano disposte, sulla volta, parallele alla curvatura e da unarmatura di completamento perpendicolare alla curvatura, che lega fra di loro le singole strisce; la cappa di completamento viene inoltre armata con una rete elettrosaldata, che serve in particolare per sostenere i carichi concentrati o punzonanti.

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T E C N OL O G I A

Portogallo

Analisi, prove e tecnologia costruttiva delle volte industrializzate in muratura armata


Paulo B. Loureno, Joaquim O. Barros, Juliana T. Oliveira, Universidade do Minho, Guimares

Compressione monoassiale su un campione intero di laterizio, con facce rettificate.

Le prove sperimentali svolte presso lUniversidade do Minho hanno riguardato i seguenti aspetti: (a) resistenza a compressione e a trazione dei laterizi; (b) resistenza a taglio dei giunti di muratura; (c) comportamento fuori piano di pannelli di muratura; (d) prove di trazione su lamiera stirata e su pannelli di malta armata con lamiera stirata. Si sono anche fatti alcuni tentativi per sviluppare una prefabbricazione integrale delle volte in stabilimento(3).

Prove di compressione e di trazione monoassiale A causa dellimpossibilit di assicurare una completa omogeneit nel materiale e nella geometria per i campioni di laterizio utilizzati, si ottenuta una grande variabilit nei risultati delle prove di resistenza a trazione e nella determinazione dellenergia di frattura. I valori medi ottenuti sono pari, rispettivamente, a 3 N/mm2 e 0,08 N/mm. Si ottenuta una resistenza a trazione leggermente superiore nel caso delle prove eseguite nella direzione di estrusione. Prove a taglio La muratura prevede, normalmente, lo sfalsamento dei giunti verticali. Per verificare sperimentalmente il comportamento a taglio di assemblaggi di muratura a giunti allineati e gettati con malta, si sono eseguite prove di scorrimento lungo i giunti (prove su triplette). stato cos possibile osservare i modi tipici di rottura e rilevare la resistenza a taglio,che in accordo con la legge dattrito di Coulomb. Sono risultati quindi accettabili sia luso di un assemblaggio a giunti allineati, sia luso di malta per i giunti. I parametri meccanici (coesione e coefficiente dattrito) che caratterizzano le interfacce del giunto malta-laterizio sono stati, rispettivamente, uguali a 1,39 N/mm2 e 1,03. Prove di resistenza a flessione Per verificare sperimentalmente il comportamento a flessione di volte in muratura armata sottoposte a momenti flettenti positivi e negativi sono state condotte prove di flessione su quattro punti su pannelli rappresentativi dellintera volta. Nei pannelli con la soletta di calcestruzzo allestradosso (momenti positivi), rigidezze e carichi ultimi pi elevati sono stati registrati nei campioni dotati di un pi alto numero di giunti longitudinali con armature dotate di tensione ultima e di snervamento pi elevate. In questi pannelli, con i fori dei laterizi disposti nella direzione longitudinale del pannello, leffetto dingranamento dovuto alla penetrazione del calcestruzzo allinterno dei fori stessi ha generato un meccanismo resistente nei confronti della propagazione di fessure allinterfaccia tra giunto e laterizio, producendo di conseguenza la rottura del laterizio stesso. Negli altri campioni, la fessurazione si propagata a partire dalle interfacce tra laterizio e giunti di malta trasversali. Entrambe le serie, per questo tipo di campioni, sono giunte a collasso per flessione in modo duttile. Poich il getto di malta non stato vibrato, esso presentava una bassa compattezza, che ha dato luogo ad una perdita daderenza tra le armature e la malta, ad indicare che, con giunti di 25 mm di spessore, difficile assicurare
Trazione monoassiale su un elemento di laterizio con intagli precostituiti.

(N/mm2)

u (mm x 10-3)

Diagramma tensione-deformazione per le prove di trazione monoassiale sui laterizi.

carico verticale

spostamento orizzontale (mm)

Lo schema di carico dei pannelli per la prova a taglio.

Diagramma tensione-deformazione per le prove a taglio.

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Preparazione della prova a flessione di un pannello.

delle buone propriet daderenza per larmatura, soprattutto in presenza di barre di diametro di 8 mm. I pannelli con la soletta di calcestruzzo allintradosso (momenti negativi) hanno fatto rilevare basse capacit portanti e un meccanismo di collasso pi fragile, a dimostrazione che le configurazioni di carico che inducono momenti negativi sono le pi sfavorevoli per il sistema strutturale voltato proposto. I risultati indicano anche che un meccanismo fragile di collasso a taglio ha poche probabilit di verificarsi. Prove di resistenza a trazione su campioni di lamiera stirata La sperimentazione ha mostrato che il comportamento dei campioni di lamiera stirata fortemente dipendente dalle modalit di applicazione del carico. Il valore massimo di sollecitazione e la deformazione minima si hanno quando la direzione di carico forma un angolo di 30 con lasse geometrico della lamiera; per angoli di 60 e di 90 la capacit portante troppo bassa e la deformabilit troppo alta. Con un angolo di 0 la capacit resistente di poco inferiore a quella con langolo di 30, ma la deformabilit molto maggiore. Utilizzando i valori di tensione ai limiti della proporzionalit e con il valore massimo di carico, per determinare una sezione equivalente di armatura convenzionale fittizia si verificato che per valori di tensione corrispondenti a deformazioni accettabili il rinforzo fornito dalla lamiera stirata troppo basso. Prove di resistenza a trazione su campioni di malta armata con lamiera stirata La massima resistenza dei campioni, escluso langolo di 30, la somma delle resistenze dei due materiali. Larmatura, quindi, non fornisce alla malta una sufficiente resistenza residua post-cedimento. Limpiego di lamiera stirata risultato quindi non consigliabile per scopi strutturali. Prefabbricazione integrale delle volte Presso lUniversidade do Minho si anche cercato, sulla scorta di analoghe esperienze effettuate su volte a tutto sesto dalla J, Monteiro & Filhos, di mettere a punto un procedimento di prefabbricazione integrale delle volte in laterizio armato. In questo caso, nello stabilimento non si sarebbero prodotte delle strisce piane, da posare sul cassero in cantiere, ma delle vere e proprie volte, da trasportare, gi in forma, sul cantiere. Lesperimento, pur promettente, avrebbe tuttavia comportato di orientare lintera ricerca in una direzione molto diversa da quella intrapresa, per cui stato, dopo le prime prove, accantonato, con lintenzione di approfondirlo in una futura ulteriore ricerca. Sono stati realizzati due modelli a sezione catenaria, con una luce di 4 m e una freccia di 1 m. Si sono prese in considerazione due strategie, finalizzate a mantenere in posizione i laterizi, assicurando al contempo la presenza di giunti di dimensione regolare e con finitura adeguata: (a) listelli in legno fissati alla cassaforma; (b) un profilo estruso in resina polimerica appositamente progettato. In entrambi i casi, i risultati ottenuti si sono dimostrati soddisfacenti: non sono infatti apparse macchie sulla faccia a vista dei laterizi ed i giunti sono stati adeguatamente riempiti. E da rilevare che in ogni caso, si deve provvedere a progettare e realizzare una malta caratterizzata da slump o consistenza adeguati. Si osservato inoltre che una cassaforma con listelli in legno pu essere riutilizzata per un numero limitato di applicazioni, mentre il cassero con inserti in resina pu essere riutilizzato centinaia di volte. La sagoma in resina polimerica stata progettata per: (a) consentire diverse finiture dei giunti; (b) essere compatibile con la larga tolleranza dimensionale tipica dei laterizi (sino a 63 mm). Questi requisiti determinano la rigidezza ed il tipo di materiale impiegato per linserto.

carico (kN)

Spostamento in mezzeria (mm) Diagramma tensione-deformazione per la prova a flessione di un pannello.

carico (kN)

spostamento (mm)

Prove di trazione sulla lamiera stirata.

Procedimenti alternativi per mantenere in posizione i laterizi durante la confezione dei pannelli.

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Spagna

Strumenti numerici per il progetto e lanalisi delle volte in muratura armata


Pere Roca, Universitat Politcnica de Catalunya, Barcellona

I progetti strutturali di Dieste si basano principalmente sulla sua vasta esperienza e sulla capacit di valutazione personale; per contro,i progettisti moderni possono ritenere necessari metodi pi obiettivi che coinvolgano criteri di progetto specifici e metodi di calcolo validati adeguatamente dalle prove sperimentali. I calcolatori moderni ed i metodi numerici forniscono i semplici accessori che permettono allingegnere e allarchitetto sia di accelerare il processo di progetto che di rafforzarne loggettivit e il carattere scientifico. Tre strumenti sono stati sviluppati allinterno della struttura del progetto ISO-Brick. Il software Pro-Shell pensato per consentire una descrizione dettagliata del comportamento delle volte in muratura armata durante lintero processo di carico fino al collasso e inteso per effettuare studi specifici su particolari aspetti della risposta delle volte in muratura armata e per contribuire a validare strumenti di calcolo pi semplificati. Dbs-Roof, pensato come strumento semplificato e pratico per la valutazione strutturale delle coperture a struttura cilindrica e degli archi. Dbs-Roof un attrezzo facile da usare e interattivo che pu essere utilizzato da utenti non esperti (architetti progettisti, ingegneri e imprese di costruzioni) come guida al processo di progettazione ed alla valutazione della fattibilit e della sicurezza strutturale dei subsistemi risultanti. Arch-Roof pensato per aiutare il progettista nella generazione delle forme adeguate per le strutture formate da gusci di muratura armata. Il software dato da un algoritmo di ottimizzazione di forme sviluppato per il progetto creativo delle strutture curve formate da gusci sottili. Sia Pro-Shell che Dbs-Roof sono stati validati dal confronto con risultati sperimentali ottenuti nel Laboratorio di Tecnologia Strutturale dellUniversit Politecnica della Catalogna. Analisi non lineare dei gusci in muratura armata (Pro-Shell) Pro-Shell permette unaccurata modellazione della risposta dei gusci in muratura armata: (1) luso di una formulazione del metodo agli elementi finiti per solidi 3D che permette la descrizione di geometrie arbitrariamente complesse; (2) equazioni costitutive specifiche per materiali fragili, quali calcestruzzo, malta o ceramica, basate su modelli di danno continuo; (3) analisi geometrica non lineare, che tiene conto di grandi spostamenti. Lanalisi dinamica stata implementata per consentire la valutazione della risposta sismica delle strutture. Il comportamento dipendente dal tempo dovuto allo scorrimento viscoso della malta o del calcestruzzo pu anche essere definito grazie allinclusione di un modello viscoelastico. Infine possono essere considerate deformazioni imposte dovute al ritiro della malta, allespansione del laterizio o agli effetti termici dellambiente. I laterizi ed i volumi di legante sono descritti per mezzo di elementi finiti solidi tridimensionali. Elementi a 20 nodi di Serendipit 3D sono stati utilizzati a questo scopo. Questa semplice trattazione resa possibile dalla capacit dellelemento adottato di simulare gradienti di sforzo molto alti nel suo spessore. Linterfaccia di Pro-Shell pu essere usata per generare il modello curvilineo finale dei gusci. Ci permette la generazione automatica delle maglie di elementi finiti per la maggior parte delle comuni

Maglia di elementi finiti iniziale e maglia deformata a collasso (x1200).

Maglia piana iniziale e maglia catenaria generata automaticamente.

Analisi strutturale con Pro-Shell.

Esempi di archi divisi in conci fittizi limitati da sezioni radiali.

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geometrie di gusci in muratura armata (ellissi, catenarie, ecc.).Il rinforzo dacciaio modellato come uno strato orizzontale equivalente ad un elemento solido (mattone o volume della malta) il cui centro di gravit situato alla stessa altezza della barra di rinforzo reale. Gli strati dacciaio possono essere unidirezionali o bidirezionali al fine di considerare una o due famiglie di tondini paralleli disposti approssimativamente alla stessa altezza. Metodo semplificato basato sullanalisi limite (Dbs-Roof) Il software Dbs-Roof deriva dallapplicazione dellanalisi plastica alla valutazione delle volte cilindriche e degli archi di mattone o pietra non armati(4). Il metodo previsto per modellare la geometria consiste nella scomposizione dellintero arco in una serie di segmenti successivi di dimensione ridotta (o conci fittizi) limitati da sezioni localmente normali al loro asse (o localmente radiali). Questa applicazione permette la descrizione della geometria e dello stato di equilibrio di qualunque tipo di arco senza riguardo alla sua relativa complessit geometrica. Si possono usare conci con spessore o altezza variabili. Si tiene conto dellarmatura considerando un insieme di domini resistenti che rappresentano i limiti accettabili delleccentricit delle forze nelle varie sezioni della struttura. Una volta generati la geometria ed i domini resistenti, Dbs-Roof usa procedure di ottimizzazione per applicare automaticamente i teoremi di unicit e sicurezza della plasticit (5). Applicando il teorema di sicurezza si determiner se esiste una possibile soluzione dellequilibrio caratterizzata da una linea di spinta contenuta adeguatamente nei limiti di resistenza della struttura. Lapplicazione del teorema di unicit determiner il valore del massimo moltiplicatore accettabile dei carichi accidentali. La procedura permette un trattamento facile e grafico consistente nella visualizzazione delle linee di spinta e della relativa posizione rispetto al dominio di resistenza della struttura. Creazione delle forme ottimali (Arch-Roof) Il software ArchRoof pensato per fornire un potente strumento di progettazione basato sulle possibilit delle moderne applicazioni 3D digitali. Il metodo basato sul seguente processo: (1) definire il profilo voluto (o partire dalle soluzioni iniziali); (2) ottenere i gusci di forma ottimizzata e (3) modificarli in maniera totalmente interattiva. Le modifiche geometriche possono essere definite facilmente senza riguardo alla loro complessit; una volta che la figura geometrica nuova o modificata stata generata, il software consente la valutazione immediata della relativa validit strutturale. Una rete piana inclusa in un piano orizzontale pu essere definita come geometria iniziale di riferimento per le applicazioni correlate alla generazione di una forma funicolare. Lanalisi per un determinato modello di carico creer come risultato il modello strutturale spaziale finale che corrisponde al modello funicolare per lequilibrio riferito ai carichi esterni. Non appena le condizioni al contorno, i materiali, i carichi e lintera geometria iniziale siano stati definiti, pu essere intrapreso il processo che conduce alla generazione della maglia degli elementi. Il software determiner quindi automaticamente la deformata che corrisponde alla funicolare dei carichi applicati. Ottenuta la risultante forma spaziale anti-funicolare, derivata da uno schema geometrico iniziale, e definite le condizioni al contorno ed i carichi applicati, le forme risultanti possono essere usate per il progetto strutturale di un arco o una volta di muratura o muratura armata. La struttura risultante deve essere valutata strutturalmente per mezzo di unapplicazione quale Pro-Shell.

Esempio di linee di spinta corrispondenti a carichi concentrati per i quali i teoremi di sicurezza e unicit sono rispettivamente verificati.

(a)

(b)

(c)

Rete iniziale dei cavi (a), rete deformata (b) e struttura risultante (c).

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Italia

Sperimentazione e progettazione delle volte


Francesca da Porto, Filippo Casarin, Enrico Garbin, Claudio Modena, Dipartimento di Costruzioni e Trasporti, Universit di Padova
Sezione dellelemento di laterizio usato per i prototipi (misure in mm).

Sperimentazione sui materiali Per la realizzazione delle volte di muratura armata stato sviluppato e prodotto uno speciale elemento di laterizio forato, avente dimensioni medie di 243x100x43 mm (lunghezza, larghezza, altezza), dotato di due incavi laterali per linserimento dellarmatura longitudinale. Lo spessore delle cartelle esterne e dei setti interni rispettivamente uguale a 8 e 7 mm. La percentuale di foratura misurata varia tra il 41 e il 42%. Sui laterizi sono state effettuate prove meccaniche (resistenza a compressione e modulo elastico nella direzione di foratura, resistenza a compressione nella direzione ortogonale alla foratura secondo il metodo dei provini siamesi) e prove collegate alla durabilit e alla resa estetica dei materiali, quali la determinazione dellattitudine alle efflorescenze e dellassorbimento specifico secondo la UNI 9730-3 [3]. In particolare, si rilevata la robustezza dellelemento di laterizio sviluppato, che a rottura non ha presentato fenomeni fragili neppure in corrispondenza delle ali laterali, le quali si presentano ancora, nella maggioranza dei casi, integre dopo la rottura dei provini. Le prove di tipo non strutturale sono state effettuate su laterizi trattati con prodotti anti-sale disponibili in commercio e su laterizi non trattati, e hanno fatto rilevare una tendenza rispettivamente nulla o bassa allefflorescenza, confermando la valutazione positiva sulle caratteristiche del prodotto individuato. Lassorbimento specifico dacqua pari a 15,5 g/dm2 min. Le malte adottate per il riempimento dei giunti e per il getto della soletta armata superiore sono state selezionate tra prodotti pre-miscelati disponibili in commercio. Esse sono malte idrauliche ad alta resistenza con aggregati selezionati di diametro variabile tra 0 e 4 mm. La malta per il riempimento dei giunti armati ha propriet reoplastiche, indurimento rapido e ritiro limitato. Il rapporto acqua/prodotto utilizzato, in peso, pari a 0,16 ed stato sperimentalmente selezionato mediante prove di getto su pannelli di dimensioni di 1x1 m e giunti di larghezza pari a 20 mm. A causa della limitata dimensione dei giunti, della presenza dellarmatura, della curvatura della volta e della presenza di lamiera stirata e/o maglia elettrosaldata sulla sommit della volta, stato necessario studiare accuratamente la composizione delle malte o calcestruzzi per il getto, in modo da evitare la segregazione degli inerti o leccessivo scorrimento della malta(6). Sono inoltre state misurate la resistenza a flessione e a compressione e il modulo elastico(7). Larmatura longitudinale utilizzata per la costruzione, infine, costituita da barre dacciaio ad aderenza migliorata tipo Feb 44K, con diametro di 8 mm. Data la difficolt di ottenere un adeguato riempimento dei giunti, riscontrata in tutte le volte precedentemente costruite in laboratorio presso lUniversitat Politcnica de Catalunya, si scelto, per la realizzazione degli edifici prototipo, di realizzare i giunti larghi 30 mm anzich i 20 mm inizialmente stabiliti. Si sono effettuate delle prove di flessione a rottura su due pannelli di dimensioni 1x1 m, realizzati con giunti armati larghi 20 mm e 30 mm rispettivamente. Le informazioni ottenute da questi pannelli si sono aggiunte a quelle desunte dalle prove di verifica del comportamento flessionale per momenti negativi e positivi(8). Le prove sono state condotte a

Frammenti degli elementi di laterizio dopo la prova di compressione in direzione dei fori.

(N/mm2)

Diagramma tensione-deformazione

Propriet meccaniche dei laterizi. Resistenza a compressione in direzione dei fori Resistenza a compressione in direzione ortogonale ai fori Modulo elastico in direzione dei fori 43,4 N/mm2

19,28 N/mm2 8,350 N/mm2

Propriet delle malte. Giunti Spessore Resistenza a flessione 210 5,1 mm N/mm2 N/mm2 Soletta 230 5,2 23,9 mm N/mm2 N/mm2

Resistenza a compressione 17,7 Modulo elastico

15.680 N/mm2

25.840 N/mm2

Prove di getto della malta su pannelli con giunti larghi 30 mm.

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controllo di carico, con una configurazione di prova a flessione su tre punti. Si sono effettuati due cicli di carico: il primo in fase elastica sino a 14 kN; il secondo sino al raggiungimento della capacit ultima dei pannelli. In questa seconda fase si sono osservate la rottura per schiacciamento della soletta estradossale e la propagazione di sottili fessure allintradosso, allinterfaccia tra laterizi e malta, sino al collasso che sopraggiunto per rottura localizzata sotto la linea di applicazione del carico. Il carico massimo raggiunto stato pari a 55 kN per il pannello con giunti larghi 30 mm, 53 kN per il pannello con giunti larghi 20 mm. La differente larghezza dei giunti non influenza quindi significativamente la capacit ultima dei pannelli, anche se il pannello con giunti larghi 20 mm ha fatto rilevare una maggiore duttilit in fase post-picco.
Setup delle prove di flessione su pannello.

spostamento (mm)

Propagazione della lesione in mezzeria del pannello con giunti da 30 mm.

Diagramma carico-spostamento in mezzeria per i due campioni testati.

Setup sperimentale per le prove dinamiche su prototipo di volta.

Setup sperimentale per la prova di carico su prototipo di volta.

Sperimentazione e modellazione di unintera volta Per verificare la fattibilit da un punto di vista costruttivo ed il comportamento strutturale agli stati di servizio e allo stato limite ultimo delle strutture da realizzare, stato costruito e testato in laboratorio un modello in scala 1:1 di volta in laterizio armato, che rappresentava un segmento di larghezza unitaria delle volte da costruire quali prototipi permanenti, avente luce di 8 m, freccia di 2,5 m ed uno spessore di 0,1 m. A differenza dei due prototipi, tuttavia, questo modello non stato costruito su supporti verticali, bens direttamente appoggiato sulla soletta del laboratorio di prove dellUniversit di Padova mediante due blocchi in cemento armato gettati appositamente; questa differenza negli appoggi ha portato ad alcune differenze nel comportamento dei due tipi di volta. Su questo modello costruito in laboratorio sono state condotte prove dinamiche di tipo impulsivo, con rilevamento delle vibrazioni indotte mediante sei accelerometri, a diversi livelli di danneggiamento della volta, raggiunti nel corso della prova di carico. Sulla stessa volta stata infatti effettuata una prova statica, adottando una configurazione di carico vicina a quella che teoricamente minimizza il valore del carico applicato in grado di trasformare la struttura in un meccanismo cinematico, e che permette pertanto di definire uno stato limite per la struttura stessa. Il carico verticale stato applicato in due cicli monotoni, con una velocit pari 5 N/s. Il primo ciclo stato arrestato a 10 kN; il secondo proseguito sino al raggiungimento della capacit portante ultima della struttura. Il comportamento della volta stato inoltre modellato informaticamente, in modo da prevederne il comportamento. Il modello ad elementi finiti della volta testata stato implementato assumendo un comportamento elastico lineare per i materiali, deformabilit dinamica trascurabile del solaio di contrasto del laboratorio nel range delle frequenze considerate e condizioni di vincolo ad incastro alle basi della volta. La geometria del modello virtuale riproduce la forma reale della volta realizzata in laboratorio. Il modello costituito da 2761 elementi di tipo brick e da 4500 nodi. Dallanalisi dei risultati delle prove dinamiche nel dominio del tempo e della frequenza si sono ottenuti i parametri modali della struttura. Le forme modali sperimentali si sono rivelate in buon accordo con quelle ottenute numericamente. Le minime differenze ottenute tra i dati sperimentali e i risultati del modello numerico sono probabilmente correlabili ad imperfezioni della struttura reale, quali difetti nei riempimenti dei giunti o lassunzione di vincolo ad incastro perfetto alle

carico (kN)

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basi della volta, di difficile interpretazione e modellazione. Sia dallacquisizione sperimentale durante la prova di carico che dal confronto col modello numerico stato possibile osservare alcune anomalie nel comportamento strutturale della volta dopo il primo ciclo di carico (condotto sino a 10 kN), sottolineato da un decremento delle frequenze naturali (pari a circa il 4-5%) registrato dalle prove dinamiche effettuate prima e dopo il primo ciclo di carico. Questi risultati indicano che, dopo il primo ciclo della prova di carico, la struttura ha iniziato a manifestare una perdita di rigidezza globale connaturata al raggiungimento e superamento del limite elastico. Alcune non-linearit sono anche direttamente osservabili dal diagramma forza-spostamento, a partire da un carico applicato di circa 4 kN. Inoltre, dopo lo scarico, alla fine del primo ciclo di carico, si verifica una evidente deformazione plastica residua. Durante il secondo ciclo di carico si osserva anche la progressione visibile del danno: dapprima, si registra un distacco della malta dai laterizi allintradosso della volta, in corrispondenza del punto di applicazione del carico; quindi compaiono delle piccole lesioni nella porzione opposta della volta, allestradosso, che crescono in numero e dimensioni al progredire della prova. Questa stata sospesa allapparire di una lesione pi consistente in corrispondenza del punto di applicazione del carico, per una sollecitazione di 22,97 kN. Lo stato limite ultimo stato quindi caratterizzato da una rottura per trazione, con fessurazione dellintradosso della volta e perdita daderenza e/o raggiungimento della tensione di snervamento nelle armature longitudinali. In questo stato, la formazione di due cerniere plastiche principali chiaramente visibile: una sotto il punto di applicazione del carico, laltra posta simmetricamente dalla parte opposta della volta, in posizione estradossale. Altre due cerniere, non completamente sviluppate, iniziano ad essere visibili, in questo stato limite ultimo, vicino alle imposte della volta. Larmatura diffusa (sia quella inserita nei giunti che la rete elettrosaldata annegata nella cappa di completamento) stata efficace nel prevenire la formazione di un meccanismo cinematico, in quanto la struttura non ha raggiunto il collasso, anche al raggiungimento del carico ultimo. Inoltre, non si sono verificati meccanismi fragili locali, collegati al collasso per schiacciamento o per taglio dei giunti in corrispondenza delle imposte della volta, confermando pertanto che il progetto delle basi della volta era adeguato. Dal punto di vista delle finiture, nella volta costruita in laboratorio si potevano notare alcuni giunti non perfettamente riempiti di malta, probabilmente a causa di una non sufficiente vibrazione del cassero; in alcuni punti, inoltre, si potevano riscontrare delle leggere irregolarit di curvatura, dovute al pesante cassero di produzione industriale che era stato adoperato, la messa in opera e calibrazione del quale si erano rivelate piuttosto macchinose, portando, nella realizzazione dei prototipi, ad optare per un cassero costituito da centine e fasciame in tavole di legno, meno industriale ma pi pratico. In un futuro sviluppo della ricerca, questo aspetto meriter di essere approfondito, al fine di rendere lintero processo quanto pi possibile semplice ed industrializzato. I risultati pi che soddisfacenti di questa prova in laboratorio, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza della costruzione, hanno dato il necessario supporto ed incoraggiamento alla realizzazione di due prototipi, destinati a restare quali dimostrazione della bont della tecnologia adoperata, la cui costruzione viene di seguito descritta.

Modo 1 2 3 4 5 6

Frequenza 6,84 15,05 16,74 25,44 37,82

Frequenza FEM 7,12 15,07 16,37 25,74 32,77 38,08

Primi quattro modi di vibrare ottenuti dalla modellazione FE.

Quadro fessurativo nella porzione di volta opposta al punto di applicazione del carico, dopo lesecuzione della prova (in alto); intradosso della volta sotto il punto di applicazione del carico, dopo la prova (in basso).

Forza (kN)

Forza (kN)

Spostamento (mm)

Deformazioni ( )

Diagrammi forza-spostamento e forza-spostamenti verticali.

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CIL 107

Italia

La costruzione dei prototipi


Juan Martn Piaggio

I due prototipi, che costituiscono il risultato pi evidente, ed il lascito pi duraturo della ricerca ISO-Brick sono stati costruiti, sulla base di un medesimo progetto, uno quale ingresso ad uno stabilimento industriale presso Matera, laltro come padiglione per la Protezione Civile del Comune di Ronco allAdige (Vr). Il progetto consiste in una volta a direttrice anticatenaria, con luce di 8 m, lunghezza pari a circa 11 m e freccia di 2,50 m; la spinta della volta viene riportata sui quattro pilastri in cemento armato per mezzo di una trave di piano, anchessa in laterizio armato, sui due lati, che contiene anche una trave di irrigidimento della struttura. I due edifici sono stati sottoposti a una serie di prove di collaudo le quali, confrontate con i risultati delle prove distruttive eseguite in laboratorio (sia presso lUniversit di Padova che presso lUniversitat Politcnica de Catalunya, consentono di validare e calibrare il software di calcolo per le future applicazioni. La preparazione delle strisce Le strisce di ferro-laterizio vengono preassemblate in stabilimento su un lungo tavolo di lavoro, sul quale si inchiodano due sponde laterali per aiutare nella posa. Sul tavolo si stende innanzitutto un foglio di carta adesiva rivolta verso lalto, fissata al perimetro. Il foglio viene poi mascherato mediante del normale nastro da carrozziere da 3 cm di larghezza a formare una griglia, nelle caselle della quale posare poi i laterizi; una serie di tacche segnate sul piano o sulle sponde aiutano nella posa del nastro. I laterizi vengono disposti per file, a partire dalla sponda laterale. Una volta posata la prima fila, nellasola laterale dei laterizi, sul lato interno della striscia viene calzato un tondino darmatura da 8 mm, munito di una serie di graffette in filo di ferro (due per ogni laterizio). Queste graffette rivestono pi funzioni: distanziatore tra le file di laterizio, supporto per gli elementi, dispositivo per mantenere il tondino allinterno del getto dei giunti. La seconda fila di laterizi viene posata inserendo lestremit libera di ogni graffetta nellasola laterale dei laterizi, e cos la terza e la quarta fila. Quando tutti i laterizi sono posati, si stende su di essi una lamiera stirata a maglie molto larghe (diagonale 4x11 cm), che viene legata ai tondini darmatura mediante del normale filo di ferro (allincirca un legaccio ogni 3-4 laterizi). Si dispongono infine due tondini darmatura (senza graffette) nelle due asole laterali libere, che vengono poi fissati alla lamiera stirata con del filo di ferro. La striscia a questo punto solidale: possibile sollevarla mediante un argano munito di ganci e depositarla, previo inserimento di un sottile foglio di polistirolo (o altro materiale a protezione della faccia inferiore dei laterizi), sulle altre strisce, in attesa di procedere alla consegna in cantiere. Per entrambi i prototipi realizzati, si sono preparate strisce di diverse lunghezze: 3,50 m circa per le strisce della volta, 1,50 m circa per le ali. La costruzione delle volte Le volte sono costituite da una serie di strisce larghe 1 m circa, disposte trasversalmente allasse della struttura. Per agevolare il montaggio, oltre che per semplificare il trasporto e la movimentazione, ogni se-

Sezione e pianta dei prototipi.

Schema di assemblaggio delle strisce.

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zione di volta viene divisa in un numero dispari di strisce (nel caso in esame, essendo la luce ridotta, solamente 3) per far s che ve ne sia una a cavallo del colmo; questa viene posata per prima e successivamente si dispongono quelle laterali, (se si incominciasse da quelle laterali, esse tenderebbero a scivolare verso il basso), che vengono vincolate a quella centrale saldando le barre darmatura. Nel giunto fra due strisce contigue si inserisce un ulteriore barra darmatura, e altre barre vengono poste nei giunti longitudinali (1 barra ogni 3 giunti). Larmatura viene completata con una piccola gabbia in modo da avere una trave di bordo che segua lintero perimetro della copertura. Nei prototipi realizzati stata disposta, in corrispondenza dei due lati della volta, una trave di collegamento fra le teste dei pilastri, che rimane celata nellangolo fra le ali e la volta stessa; la spinta di questultima viene assorbita dai pilastri sagomati ed incastrati al piede, mentre i plinti di fondazione sono fra loro collegati da travi in c. a. Si procede quindi a gettare i giunti con malta opportunamente dosata (pi fluida al colmo, pi densa verso limposta, per evitare che fluisca nei fori dei laterizi). Questa operazione, che in alcune delle prove eseguite in laboratorio stata fatta mediante una pompa simile a quelle per lo spriz-beton (gettando in una sola volta giunti e cappa), nei prototipi stata effettuata a mano e con molta cura, anche alla luce dei difetti riscontrati sullintradosso delle volte sperimentali costruite in laboratorio. La malta dei giunti va tenuta leggermente ribassata rispetto allestradosso dei laterizi, per assicurare unefficace legame fra questi e la cappa di completamento, evitando che possano insorgere distacchi e scorrimenti fra i due strati. Quando i giunti sono stati tutti riempiti ( opportuna una leggera vibrazione, specie nella parte inferiore della volta, dove la malta pi consistente), si riveste lintero estradosso con una rete elettrosaldata (anche a maglie larghe). Si procede, quindi, al getto della cappa di completamento, che motivi di economia e di robustezza consigliano di realizzare in calcestruzzo. Dato lesiguo spessore della cappa, e ligroscopicit dei laterizi, il getto dovr essere ben bagnato nei primi giorni e tenuto, eventualmente, coperto con teli in polietilene, per evitare un suo troppo rapido asciugamento che comprometta la presa, soprattutto in condizioni ventose di forte insolazione o di alta temperatura dellaria. La volta a questo punto pronta per lo scasseramento: i prototipi, per motivi prudenziali, sono stati lasciati maturare per circa due settimane, ma possibile operare in tempi anche molto pi brevi. Dopo aver rimosso il cassero, necessario staccare la carta protettiva: a questo punto la volta diventa tutta visibile, ed possibile stabilire se sia necessario, qua e l, un ritocco di qualche giunto. Per limpermeabilizzazione della volta sar sufficiente la stesura di una guaina gommosa mediante un rullo, ma anche altre opzioni sono possibili: guaine in rotoli con giunti sovrapposti e saldati, eventualmente protette da una vernice riflettente, guaine pedonabili, e anche, come avvenuto in uno dei due prototipi costruiti, uno strato supplementare di pianelle in laterizio da pavimentazione o da rivestimento (resistenti al gelo) posate a colla. Levacuazione delle acque avverr o mediante doccioni ai quattro angoli della volta (che proiettino lacqua piovana lontano dal piede della struttura) o mediante pluviali preventivamente inseriti agli angoli: in questo caso sar necessario prevedere anche una pendenza per le eventuali porzioni in piano della copertura.

catenaria intera - scala 1:50

Disegno a terra della catenaria per la preparazione delle centine.

Costruzione della centina.

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CIL 107

Il collaudo
Francesca da Porto, Filippo Casarin, Enrico Garbin, Claudio Modena, Dipartimento di Costruzioni e Trasporti, Universit di Padova

Per valutare il comportamento strutturale degli edifici prototipo cos costruiti, sono state effettuate delle prove di carico a 28 giorni dal getto di completamento della copertura. La prova consistita nellapplicare staticamente un carico distribuito (massimo valore 2 kN/m), ad incrementi di circa 0,5 kN/m; dopo aver raggiunto il valore massimo, il carico stato ridotto seguendo gli stessi step adottati in fase di carico. Gli spostamenti sono stati misurati per mezzo di otto comparatori centesimali, posizionati seguendo lo stesso schema adottato nella prova statica condotta in laboratorio. Entrambi gli edifici prototipo hanno presentato spostamenti maggiori rispetto al campione di volta testato in laboratorio. Questo essenzialmente dovuto alle condizioni di vincolo alle quali sottoposta la volta nel caso del campione di laboratorio (incastri) e nelle costruzioni reali, dove la volta posizionata tra due travi di bordo ad L e le rotazioni non sono impedite, come confermato anche mediante simulazione numerica. In termini di spostamenti, le prove eseguite sui due padiglioni hanno fornito valori massimi simili, anche se il comportamento in fase di scarico ha presentato alcune differenze. Nella prova condotta a Matera, in particolare, lassenza di spostamenti residui alla fine della fase di scarico denota un comportamento lineare elastico della struttura. CONCLUSIONI Che il laterizio sia un eccellente materiale da lasciare a vista lo si sapeva. Per pochi esperti, che conoscevano lopera di Eladio Dieste, era inoltre noto che era possibile utilizzarlo strutturalmente, in maniera economica, anche per realizzare delle coperture voltate. Ma il come sembrava un segreto destinato a perdersi con la morte del Maestro. Fra i molti scopi che con questa ricerca ci si prefiggeva vi era anche quello di prospettare e valorizzare queste tecniche non solo a una confraternita di catecumeni, ma di renderle anche disponibili a un pubblico largo, di addetti ai lavori oltrech di utenti, che ammirano le volte antiche, ma non credono che sia possibile, oggi, avere spazi di quella qualit, sia con lesempio, sia mediante lindividuazione di strumenti progettuali al passo con i tempi. Le procedure messe a punto sono un primo tentativo, certamente non esauriente, di adattare tecniche nate in un contesto socio-economico molto diverso dalla realt europea del XXI secolo: sembra che il tentativo sia stato fruttuoso. La ricerca ha lasciato molti filoni ancora da esplorare (per esempio, luso di forme diverse, lelaborazione di un abaco di luci e monte possibili, lutilizzo delle volte su appoggi di tipo differente, il loro adattamento a diverse tipologie di utilizzo, ivi compresa la copertura di edifici esistenti) ed ha lasciato intravedere possibilit impensate (il laterizio appositamente prodotto potrebbe, ad esempio, venire utilizzato per la costruzione di pareti armate altamente resistenti e leggere; lo stesso laterizio, prodotto in lunghezze maggiori, potrebbe trovare molti altri impieghi, ecc.); il compito dei ricercatori, insomma, lungi dallessersi esaurito. Conforta la consapevolezza di non rappresentare un caso isolato: in Spagna, in particolare, vi sono numerosi progettisti che seguono filoni di ricerca che corrono paralleli a quello descritto in queste pagine (si veda CIL n 93, pp. 50-59, oppure CIL n 102, pp. 48-57).

Lestradosso della volta rivestito con uno strato di pianelle in cotto.

Prova di carico su un prototipo.

Forza (kN)

Spostamenti (mm)

Confronto tra la prova di laboratorio e la prova in situ.

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La pellicola adesiva viene stesa sul tavolo.

Clips in acciaio vengono inserite lungo il tondino di armatura.

Le clips vengono inserite nella gola laterale dei laterizi.

La prima fila posata.

Il tondino, munito di clips, viene usato come distanziatore.

La lamiera stirata viene fissata ai tondini con del filo di ferro.

Una striscia finita viene sollevata dal tavolo di lavoro.

La pila di strisce in attesa di essere consegnate.

Il cassero pronto ad accogliere le strisce.

La struttura di supporto del cassero.

Le strisce posate sul cassero.

Il reticolo dellarmatura trattiene in posizione i laterizi prima del getto.

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