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CALCESTRUZZO E CEMENTO ARMATO

PRODUZIONE-TECNOLOGIA-SETTORI DI IMPIEGO
Prof. Arch. Domenico D’Olimpio

Corso di Tecnologie dell’Architettura


A.A. 2008-2009
Cemento: Legante Idraulico prodotto per mezzo della cottura di
calcare e sostanze argillose sino a clinkerizzazione (silicato idraulico di
calcio)+ sotanze che ne regolarizzano il processo di idratazione.
Principali tipi di cemento:
“Portland”= Ottenuto per macinazione di clinker + gesso o anidride
“Pozzolanico”= con aggiunta di pozzolana
“D’altoforno”= con aggiunta di loppa basica d’ altoforno.
“Alluminosi”= Ottenuti da alluminati idraulici di calcio

Calcestruzzo: Conglomerato composto da una miscela di Legante


(Cemento) Inerti e Acqua. Attualmente il calcestruzzo è classificato in
base alla resistenza caratteristica di rottura a compressione che varia
comunemente da 250 (Normali) a 400 Kg/cmq (ad alta resistenza)

Cemento Armato: Tecnologia che consiste nell’ uso


contemporaneo di acciaio e calcestruzzo per la realizzazione di un
componente edilizio che possa resistere sia a trazione che a
compressione
Tecnologia del Calcestruzzo di Roma Antica III° sec. A.C
Invenzione del Cemento Portland 1796-1844
Sviluppo della tecnologia del Cemento 1850-1892
Armato
Sviluppo della Prefabbricazione
Cemento Armato Pre e Post-Compresso
“Ferrocemento” (Nervi), volte sottili.
Cementi Speciali
“Eco-calcestruzzi”
XXI secolo
La storia del calcestruzzo inizia con l’ architettura della Roma Antica che sviluppa la tecnica del conglomerato cementizio
mescolando calce acqua ed inerti vari (pozzolana, ghiaia, sabbia, frammenti di laterizi). Il calcestruzzo veniva usato
principalmente per la realizzazione delle murature portanti a “sacco” . L’ esempio più eclatante dell’uso del calcestruzzo è
rappresentato dalla volta del Pantheon, interamente realizzata in conglomerato monolitico gettato a strati con un
contenuto di inerti differenziato per ottenere il progressivo allegerimento della volta dall’ imposta verso la sommità. All’
inizio dell 1800 vengono brevettate le prime tecniche di produzione del “Moderno” Cemento Portland. Il Cemento Armato
viene cominciato ad usare in modo esteso a cavallo del 1900 su impulso di pionieri come Hennebique e Maillart.
IMPIEGHI DEL CEMENTO E DEL CALCESTRUZZO
Malte cementizie: per realizzare allettamenti di murature, intonaci, ecc.
Calcestruzzi: per realizzare strutture di Cemento armato e
Precompresso.
Il c.a e il c.a.p. vengono utilizzati sia per la realizzazione di Strutture portanti
(pilastri, travi, setti, piastre, volte) che di tamponamento (pannelli):
prefabbricate: realizzate in un luogo diverso da quello in cui
assolveranno alla loro funzione (fuori opera)
semiprefabbricate: le strutture, parzialmente realizzate, vengono
messe in opera e poi completate con l’ eventuale armatura integrativa e
un getto di completamento
gettate in opera: le strutture vengono realizzate direttamente nel punto
dove assolveranno la loro funzione (in opera)
Il calcestruzzo non armato trova un largo impiego per la
realizzazione di Blocchi forati da costruzione, Massetti, Magroni,
Pavimentazioni interne ed esterne (pavimentazioni monolitiche,
marmette, autobloccanti), Manufatti per l’ arredo urbano,
con o senza l’aggiunta di additivi, resine e materiale inerte
di vario tipo (argilla espansa,pietre, vetro, resine, materiali organici)
SETTORI DI IMPIEGO

- 1. Protezione ambientale, strutture di contenimento, ecc.


- 2. Opere infrastrutturali (opere stradali, ponti, viadotti, gallerie)
- 3. Costruzioni edilizie
- 4. Elementi e componenti di arredo urbano
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
1. Protezione ambientale,
strutture di contenimento, ecc.
2. Opere infrastrutturali
(opere stradali, ponti, viadotti, gallerie)
2. Opere infrastrutturali
(opere stradali, ponti, viadotti, gallerie)
2. Opere infrastrutturali (opere stradali, ponti, viadotti, gallerie)
2. Opere infrastrutturali (opere stradali, ponti, viadotti, gallerie)
2. Opere infrastrutturali (opere stradali, ponti, viadotti, gallerie)
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo non armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo non armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo non armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo non armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato

a. Strutture prefabbricate in c.a. o c.a.p:


di tamponamento: pannelli sandwich;
di fondazione: pali, plinti, travi rovesce;
di elevazione:
•Lineari: pilastri, travi
•Piane: setti portanti (sandwich o monolitici), piastre-solaio, volte
•Tridimensionali: pareti ad angolo, insieme pareti-solai ecc..

b. Strutture semi-prefabbricate:
(le strutture semiprefabbricate assolvono spesso anche alla funzione di cassero per il getto integrativo)

di fondazione: pali cavi


di elevazione:
•Elementi componibili: blocchi cavi in cls., blocchi cassero in materiali vari.
•Lineari: pilastri cavi, travi, travetti-solaio (a traliccio, in c.a.p., in c.a. e laterizio)
•Piani: piastre-solaio a predalles,in laterizio e c.a., in laterizio e legno, alveolari in
c.a.p,pannelli cavi, pannelli autoportanti metallici per solai.
Travetti prefabbricati in c.a. e laterizio

Predalles
Piastre-solaio alveolari in c.a.p.

Piastre solaio in c.a. , poliuretano espanso e legno lamellare


Sistema a pannelli-setti portanti e di
tamponamento

Esempio di Sistema a pilastri e piastre


di solaio
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
Strutture prefabbricate
Vantaggi
Organizzazione del cantiere,velocità di esecuzione dell’ opera
Costi finali contenuti
Controllo di qualità dei manufatti in fase di produzione
Svantaggi
Scarsa flessibilità formale e dimensionale (in particolare per la prefabbricazione
“pesante”)
Rischi di scarsa qualità estetico-formale
Criticità dei punti di giunzione
Strutture semiprefabbricate
Vantaggi
Leggerezza, facilità e velocità di messa in opera
Sicurezza del cantiere
Costi finali contenuti
Controllo di qualità dei manufatti in fase di produzione
Svantaggi
Criticità nell’ integrazione-collegamento delle armature ed esecuzione dei getti di
completamento
Tecniche di realizzazione cemento armato in
opera:
1: Realizzazione della forma (casseri o
casseforme)
2: Disposizione delle armature

3: Getto e costipamento del conglomerato


4: Fase di Maturazione del getto
5: Disarmo (nel caso dei casseri
reimpiegabili)

Tecnica alternativa: “a spruzzo” su rete di


acciaio a maglia fine. (1°esempio “sprayhouse” di J.
Johansen 1954)
ASPETTI PROCEDURALI-OPERATIVI
Una volta messi in opera i casseri è il momento di disporre le armature
metalliche. A questo riguardo si raccomanda di:
•pulire accuratamente dalla ruggine tutti i ferri;
•disporre le armature nella posizione progettata con la massima
attenzione;
•sovrapporre i ferri nei punti di giunzione per almeno 20 diametri e per
un minimo di 15 cm(diametro uguale a 5 volte il diametro del tondino)
oppure riunirli con manicotto filettato o saldatura elettrica. La
prosecuzione delle barre deve essere deviata in zona compressa;
•sfalsare le interruzioni;
•nelle membrature tese unire con manicotto filettato;
•mantenere una distanza tra le barre metalliche di almeno cm 2;
•le barre piegate devono avere nelle piegature un raccordo circolare di
raggio non minore di 6 volte il diametro.
•non piegare i ferri a caldo
•spalmare con boiacca di cemento i ferri prima del getto
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
Casseri reimpiegabili
Ad elementi semplici coordinabili per realizzare fondazioni, pilastri,
travi, volte, setti: tubi di cartone, tavole legno, pannelli metallici,
pannelli misti.
Sistemi complessi statici che realizzanno contemporaneamente il
getto di setti e solai : banches e tables, demi-tunnel, tunnel (in disuso).
Sistemi complessi dinamici: casseri automontanti (utilizzato per la
realizzazione di edifici a torre).

Casseri “a perdere”
Ad elementi semplici coordinabili: per realizzare pilastri, setti,
p\areti: pannelli di fibre di legno o materiale plastico (schiume e resine
espanse). pannelli di lamiera grecata semplici o a sandwitch (per i
solai).
Sistemi di elementi complessi:per la realizzazione di pareti portanti:
elementi modulari cavi assemblabili, in genere in calcestruzzo
alleggerito, materiale plastico espanso, schiume dure o fibre di legno
mineralizzate. Possono rientrare in questa categoria anche le strutture
semiprefabbricate per pilastri e solai.
Che realizzano procedimenti costruttivi completi: ad esempio
pannelli di rete tridimensionale e anima in schiuma poliuretanica
(tecnica di realizzazione a “proiezione di malta cementizia strutturale”).
Cassaforma per
setti

Cassaforma di cartone per


pilastri circolari

Sistema a Tunnel
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato
Sistemi ad elementi di fibra di legno mineralizzata

Casseforme per
setti
In poliuretano e
rete elettrosaldata
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato

La maturazione:
La superficie del getto deve essere mantenuta umida per
almeno 3 giorni, in caso di alte temperature e bassa umidità
per tutto il periodo di maturazione. (l’ umidità riduce il
fenomeno del ritiro del conglomerato)

Nel caso di rischio di gelate, proteggere il getto dal gelo


attraverso la copertura con appositi teli e/o riscaldamento con
vapore.

Proteggere le superfici dall’irraggiamento diretto in estate

Evitare di mettere sotto carico le strutture in fase di


maturazione
3. Costruzioni edilizie – il calcestruzzo armato

Il disarmo:

Il disarmo dovrà avvenire, a giudizio del direttore dei lavori,


quando la resistenza del conglomerato avrà raggiunto il valore
necessario in relazione all’ impiego della struttura.

Si consiglia comunque che, nelle migliori condizioni atmosferiche


e con conglomerato di cemento normale, il disarmo non possa
avvenire prima di:

Sponde di travi e pilastri: 3 giorni

Armature di solette di modesta luce: 10 giorni

Puntelli e centine di travi, archi e volte: 24 giorni

Casseri di strutture a sbalzo: 28 giorni


Fenomeni di degrado
•Porosità superficiale
•Distacco dei copriferri
•Perdita di aderenza tra
conglomerato e armature con
conseguente decadimento delle
prestazioni statiche del manufatto.
•Sfarinamento o Sfogliamento
superficiale
•Microfessurazioni
•Crepe
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
4. Elementi e componenti per l’arredo urbano
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO
CARATTERISTICHE ESTETICHE E DI “TEXTURE”
SUPERFICIALE DEL CALCESTRUZZO

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