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Abstract Turin Exhibition Centre consists of the main Hall B and the smaller
adjacent Hall C, both designed and constructed by Pier Luigi Nervi (1947-1953). In
this work, Nervi combined for the first time his personal technique of ferrocement
in a large-scale project with an extensive use of prefabrication. This paper, in par-
ticular, reports on the on the seismic vulnerability factors affecting the two halls. In
fact, both halls were realized without accounting for seismic actions, in accordance
with the technical standards of the time. Based on finite element models, several
analyses of Hall B and Hall C were performed in order to: i) assess the vulnerability
of historical spatial structures to seismic actions, with special attention to Nervi’s
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structures; ii) investigate the influence of non-structural elements on the global dy-
namic response; iii) contribute to increase existing knowledge about Nervi’s great
legacy.
1. Introduzione
Fig. 1 Vista assonometrica del punto di intersezione tra la navata principale del Salone B e
l’abside nervato, con l’individuazione dei principali elementi strutturali.
Solaio piano primo (E) Solaio copertura (F) Timpano anteriore (G)
Volta (A)
Abside (B)
Solaio (C)
Timpano (D)
Solaio (M)
Per prevedere la risposta della struttura soggetta ad azioni dinamiche, sono state
estratte le principali forme modali della struttura, quali derivanti da classiche analisi
agli autovalori. Dall’analisi qualitativa dei modi di vibrare è possibile effettuare
delle prime valutazioni sulla propensione degli elementi costitutivi della struttura a
raggiungere le condizioni critiche a seguito di sollecitazioni dinamiche. Di seguito
sono riportati i principali fattori di vulnerabilità sismica dei macro-elementi presenti
dei Saloni B e C.
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Il Salone B
Fig. 4 Confronto tra i due modelli, dove a sinistra è riportato l’edificio integro, mentre a
destra la configurazione che considera il danneggiamento dei muri di tamponamento.
Fig. 7 A sinistra, il ribaltamento del timpano anteriore, a destra i movimenti della grande
volta a botte ondulata.
Il Salone C
Per quanto riguarda il Salone C, i cui modi più importanti sono riportati in Fig.
8, la principale problematica è rappresentata dai movimenti fuori dal piano degli
arconi in cemento armato, come è sottolineato dall’alto fattore di partecipazione dei
modi a essi associati. Il comportamento è determinato dalla grande massa mobilitata
da questi modi caratterizzati da frequenze proprie relativamente basse. Si può inol-
tre osservare come, laddove non efficacemente contrastati, i movimenti fuori dal
piano degli arconi costituiscano un serio fattore di vulnerabilità per strutture spaziali
di questo tipo, in quanto possono provocare ribaltamenti, martellamenti e intera-
zioni tra elementi strutturali e non strutturali (per esempio come nel caso dei solai
ondulati).
Fig. 8 (a) Movimenti flessionali nel piano degli arconi inclinati (b) Movimenti flessionali fuori
dal piano degli arconi inclinati.
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Inoltre, al movimento fuori dal piano degli archi sono associate scarse capacità
di dissipazione e dunque amplificazioni sismiche potenzialmente importanti
[15][16].
Un altro aspetto critico è legato al modo di vibrare traslazionale della calotta
rigida in ferrocemento della volta, rispetto alle più deformabili nervature libere si-
tuate nella parte inferiore della volta. In conseguenza della particolare concezione
strutturale di Nervi, questo modo ricade in una zona amplificata dello spettro di
risposta sismica della struttura. Inoltre, a causa della bassa duttilità associata a que-
sto tipo di meccanismi, eventualmente attivati anche da sismi moderati, le nervature
possono andare incontro a fenomeni di interazione locale con la copertura.
4. Conclusioni
Bibliografia
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