Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
introduzione
Larea della citt su cui insiste palazzo Forti caratterizzata da una ricca sovrapposizione di strutture
edilizie di epoche differenti1, la cui transitoria coesistenza determin uno spazio urbano in continua
evoluzione, che si adatt naturalmente al susseguirsi
delle vicissitudini antropiche del settore nordoccidentale dellisolato2. Questaspetto, invero tuttaltro
che eccezionale per le architetture a destinazione
civile3, costituisce perci la premessa ineludibile per
comprendere le persistenze medievali tuttoggi identificabili negli edifici che compongono lultima versione del palazzo. Lidentificazione della facies edilizia di questarea urbana certamente omogenea nei
secoli XII e XIV in cui inserita la cosiddetta ala di
Ezzelino, non pu perci prescindere dalle relazioni con le costruzioni disposte su via Forti, su vicolo
Due Mori e su vicoletto Due Mori, che oggi, talvolta solo in misura marginale, fanno parte del palazzo
che ospita la Galleria dArte Moderna4 (fig. 1).
Gi a una prima veloce valutazione possibile intravedere fra le pieghe delle testimonianze archeologiche e architettoniche che, nellarco cronologico in
questione, questo settore dellisolato fu protagonista
delle dinamiche sociali delle famiglie che vi dimorarono5, in modo analogo a quanto accadde, a poca
distanza, nelladiacente area urbana occupata dalla
famiglia degli Avvocati6. Nel caso della waita Sancti
Blasii queste relazioni familiari sembrano specchiarsi
in modo palese negli edifici disposti intorno alla corte7, plausibilmente privata, ricavata a occidente, alle
spalle del palazzo, in opposizione a quella di San Biagio, situata a oriente, che sicuramente rivestiva una
rilevanza pubblica per la presenza della chiesa, del
cimitero, delle case dei canonici e di quelle delle altre
famiglie residenti nel settore sud-est dellisolato8.
Le testimonianze documentarie e le puntuali valutazioni storiche presentate da Gian Maria Varanini in
questo volume, unite alla plausibile cronologia del
complesso e alle specifiche relazioni architettoniche
fra il palazzo principale e le molte case-satellite9, sorte
in uno stretto legame di dipendenza, inducono a ritenere, seppur con la dovuta cautela10, che lampia area
34
fa bio coden
il palazzo
La valutazione dellala ezzeliniana non pu prescindere perci da analisi sufficientemente dettagliate sia
degli aspetti costruttivi, come le tecniche murarie e
35
36
fa bio coden
ben documentata per tutto il medioevo33, condizion inevitabilmente il tracciato del prospetto occidentale del nuovo cantiere, il quale ripieg leggermente
verso linterno anzich mantenersi parallelo a quello
dellaltro versante, e influenz, come si vedr, anche
gli edifici del fronte opposto della corte privata.
La fase gotica (fig. 4)
In un momento imprecisato entro i primi decenni del
XIII secolo, in una zona gi occupata da botteghe di
artigiani e da fabbriche civili di secondaria importanza34, si inizi a costruire un ampio palazzo, seguendo
un linguaggio di schietta matrice gotica (E1, N1-N3).
Questoperazione fu di non trascurabile importanza
per lesibizione della raggiunta affermazione sociale
da parte della committenza35 e si concretizz, oltre
che con la strategica e sistematica occupazione di un
settore circoscritto della citt, anche con ladozione
di considerevoli novit da un punto di vista tecnicocostruttivo. Tutto si svolse in tempi abbastanza bre-
vi, da un lato elevando ex novo lala di rappresentanza, che risulta per gran parte di unica fase36, dallaltro
costruendo nuove unit edilizie nelle sue immediate
vicinanze, infine, recuperando delle casetorri, assorbite in un preciso disegno di consolidamento politico-familiare nella zona.
Limportanza di questo palazzo, con pianta a L, subito percepibile, innanzitutto, per il suo considerevole ingombro volumetrico che, in direzione nord-sud,
occupa allincirca met dellisolato37, sviluppandosi
per una lunghezza di circa 40 m e per una larghezza di 8 m38, e in direzione ovest scarta approssimativamente per altri 20 m sul fronte strada39; inoltre
sottolineata dallinnegabile pregio dei parati, interamente in cotto40, con mattoni di misura costante
(26,5/27,8 x 5,5/6 x 12/13,5 cm)41, creati per loccasione e posati su letti di malta molto spessi (fra 1,8 e
3 cm)42; solo i piloni del loggiato e le ghiere che vi si
appoggiano furono previsti in materiale litico.
Allesterno, il settore pi significativo costituito
dalla triplice arcata posta nella parte mediana dellala
37
38
fa bio coden
Sopra a questo ambiente se ne trovava un altro aperto verso est con tre finestre quadrangolari, una delle
quali nel 1966 conservava ancora larchitrave di legno, riemerso durante i primi restauri al palazzo56.
Non possibile identificare la posizione delloriginario accesso di questo ambiente, ma non escluso
che potesse trovarsi nel sottoportico, servito forse da
una scala di legno, proprio dove oggi esiste una porta
pi volte rimaneggiata.
Al secondo piano, infine, si trova la stanza affrescata
di cui si parler pi avanti nel testo.
Lo spazio sopra ai tre ampi arconi era occupato da
una sala che nel muro orientale prevedeva tre grandi
finestre ad arco a tutto sesto, tuttoggi tamponate57,
ma delle quali furono rimesse in evidenza le residue
porzioni nel corso dei restauri del prospetto. assai
difficile verificare se la primitiva forma contemplasse
un sostegno mediano, in modo da creare una bifora
abbracciata da una stessa arcata58, o, se pi semplicemente, vi fosse ununica luce. Unattenta valutazione degli stipiti conferma che in origine ogni singola
apertura era organizzata con modanature continue
lungo il bordo una gola, una fascetta, un cordone,
un elemento probabilmente a sezione quadrangolare
, che creano una lieve strombatura. Lapertura meridionale, della quale sopravvive una considerevole
porzione a destra59, mostra in modo inequivocabile
come il sottile tondino si incurvasse senza prevedere
alcun elemento di raccordo nel punto dellimposta.
Oltre a ci, il dato stilistico di maggior rilievo sicuramente relativo alla tipologia decorativa della ghiera dellarchivolto, ugualmente in cotto, che prevede
due fasce di mattoni posati di taglio con al centro un
pi articolato motivo su fondo incavato. Lapertura
a sud mostra una serie di cani correnti con il ricciolo rivolto sempre verso lalto; la mediana contempla
scaglioni in successione, uniti al centro da una sottile
fascetta, che, partendo da destra con la punta rivolta in alto, si concludono dallaltra parte capovolti,
invece che convergere nella chiave con andamento
speculare; la finestra nord esibisce una sequenza di
losanghe inframmezzate da sottili listelli piatti.
Anche se assai difficile valutare il sistema di accessi
a questa sala, improbabile che un ambiente di tale
imponenza e importanza potesse essere servito unicamente da una scala che lo metteva in comunicazione con il piano del loggiato sottostante60. Forse, con
maggiore plausibilit, il passaggio principale doveva
trovarsi nella testata nord del vano, permettendo in
tal modo il transito dal corpo antistante del palazzo
medievale alla sala caminata che si trova allestremit meridionale; le considerevoli trasformazioni quat-
trocentesche61, volte a creare i nuovi ambienti di rappresentanza della residenza Emilei62, alterarono cos
pesantemente questa parte delledificio da rendere
incerta ogni valutazione al riguardo.
Un varco centinato, tuttora presente nella parete
meridionale, metteva in comunicazione lampia
sala finestrata con quella adiacente, affrescata; la sua
importanza sottolineata dai pochi residui di decorazione ad affresco ancora oggi visibili nellestradosso, nonch dalle elaborate cornici dipinte degli
stipiti. Unaltra apertura, che si trovava nella parete
orientale, in prossimit dello spigolo sud, dal profilo
piuttosto irregolare e oggi tamponata, sicuramente anteriore alle trasformazioni quattrocentesche,
come conferma lintonaco neutro che si spinge sino
allintradosso della sua arcata, sul quale si conservano numerosi disegni e scritte fino ad altezza uomo.
Proprio la continuazione di alcuni di questi schizzi
sotto al setto che delimita attualmente lestremit
settentrionale della sala, ma soprattutto la pi che
plausibile appartenenza dei grandi finestroni a un
medesimo spazio confermano che questambiente
originariamente proseguiva fino al punto corrispondente della testata nord del sottostante portico. Tuttavia, necessario rilevare che la sezione del muro
ovest, proprio dove si trova la maggior parte di queste testimonianze grafiche, fu aumentata di spessore,
probabilmente durante una generale risistemazione
del palazzo a cavallo del Trecento63.
La singolare ampiezza del vano (17,25 x 6,60 m)64, le
grandi finestre aperte sulla corte principale (fig. 6),
che inondavano con grande quantit di luce lo stanzone, la finitura a intonaco bianco ben lisciato, ricoperto in pi punti di scritte, disegni, graffiti e segni di
conto, suggeriscono una destinazione non secondaria nelle dinamiche politico-familiari dei residenti65;
sembra rivestire il ruolo di ambiente logistico, forse
una cancelleria, in relazione diretta con quello che a
sud molto probabilmente era il vero fulcro rappresentativo del palazzo, ovvero la sala caminata.
Questultima, di pianta leggermente trapezoidale
(10,40 x 6,40 m circa, negli assi centrali)66 e affrescata
in ogni sua parte, conferm gi al momento della
scoperta la propria valenza simbolica67, ma, nonostante ci, raramente si giunse a unadeguata comprensione delloriginaria destinazione che, di certo,
doveva essere collegata allespletamento delle pi
importanti questioni burocratiche e alle vicende politiche dei residenti (fig. 7)68.
Nel muro orientale si aprivano due varchi che permettevano laccesso a un ballatoio ligneo di cui non si
conservano tracce69: la prima, ancora esistente, quasi
39
40
fa bio coden
Fig. 8. Restituzione tridimensionale degli edifici medievali della guaita di San Biagio, vista dallalto (elaborazione a cura di Micol Pillon).
41
42
fa bio coden
Fig. 10. Restituzione tridimensionale degli edifici medievali della guaita di San Biagio, vista da nord-est (elaborazione a cura di Micol Pillon).
un vano, di dimensioni differenti rispetto alla soprastante stanza, nel quale sono chiaramente leggibili le
tracce delloriginaria fase costruttiva133. Sulla parete
est, ove si trovano due nicchie da lume una pi antica ad arco, appena oltre le scale, una pi recente,
timpanata, oltre il grande arcone visibile unampia porzione della muratura di epoca medievale, a
ciottoli disposti a spina di pesce, alternati a corsi di
mattoni e a file di frammenti di tegole, comparabile
con analoghe apparecchiature presenti nelle casetorri di vicolo Due Mori, ma differente dal parato degli
scantinati quattrocenteschi presenti nellala orientale del palazzo Forti.
Proseguendo verso occidente, langolo dellisolato
risulta attualmente occupato da una struttura edilizia di cronologia abbastanza avanzata, di esigua altezza, posta in opera nelle tarde trasformazioni del
palazzo, al fine di rendere limponente prospetto sulla via omogeneo in ogni sua parte134. La presenza nei
43
44
fa bio coden
zia un sistema a fasce alternate abbastanza regolari156. La grande sala al piano terra dovette essere partita fra Quattro e Cinquecento, come confermano i
rapporti stratigrafici fra la parete orientale, eseguita
con una tecnica decisamente scadente e con materiali di recupero posati in modo caotico, e quella
meridionale, nonch le tracce di decorazione ad affresco, di gusto analogo a quello del primo piano del
corpo W3. Il prospetto orientale esterno visibile
da una piccola corte alla quale si accede da vicoletto
Due Mori, appena oltrepassato il sottoportico di un
grande edificio (W7), profondamente trasformato a
met del XIX secolo157: i caratteri arcaici della prima
versione del fabbricato sono presto confermati, nonostante le cospicue alterazioni intervenute a breve
distanza di tempo. Una porta al piano terra e due finestre al primo piano mostrano parti dellarchivolto
e dei fianchi lavorate con conci di pietra gialla squadrati allo stesso modo di quelli presenti nella parete
interna, mentre sembra che il restante parato della
facciata fosse eseguito prevalentemente in mattoni
di grande formato158.
Prima che gli ambienti W5 e W7 invadessero lo spazio
libero alle proprie spalle, uno degli accessi alla corte
interna era garantito da un passaggio, prosecuzione
di vicoletto Due Mori, aderente ai prospetti orientali
delle casetorri sopra ricordate; sullaltro lato della via
affacciavano corpi di fabbrica, di cospicue dimensioni,
che contribuivano a rendere il vicolo stretto e angusto159. Anche se il primo di questi nuclei abitativi (S1)
particolarmente interessante, sia da un punto di vista
costruttivo160, sia perch organizzato intorno a una
piccola corte che lo rende omogeneo, non pu essere
preso in considerazione poich mostra una cronologia decisamente pi avanzata rispetto alle fabbriche
fin dora analizzate161. Lo stesso vale per le scuderie, sistemate immediatamente a est, edificate nellOttocento162. Pi interessante invece il considerevole edificio
posto subito a nord (S2), visibile da una piccola corte
interna e dal cortile retrostante allala ezzeliniana163.
Il suo prospetto occidentale quasi completamente
intonacato, ma mostra al primo piano una finestra ad
arco a sesto acuto, contornata da una muratura a ciottoli disposti a spina di pesce, in pi fasce sovrapposte,
delimitate in modo regolare da mattoni e conci di pietra posati in unica fila. La facciata nord, quasi aderente
allo spigolo del palazzo E1, risulta talmente trasformata da rendere quasi illeggibili le sue strutture medievali. Il piano interrato, visibile dal percorso archeologico
del museo, fortunatamente permette valutazioni pi
precise: lampio ambiente quadrangolare voltato
con una botte eseguita con mattoni di grandi dimen-
sioni, posati di taglio164; i perimetrali, molto rimaneggiati, mostrano un parato a ciottoli disposti a spina
di pesce, alternati a file di coppi rotti, e conservano
ancora piccole nicchie da lume a colmo timpanato. I
tratti morfologici di questo corpo di fabbrica hanno
innegabili simmetrie proprio con le casetorri di vicolo
Due Mori e con la stessa ala ezzeliniana.
note conclusive
Quanto riportato fin dora sembra, in definitiva, dare
credito a ci che si proposto in apertura, ovvero che
alle spalle dellala ezzeliniana si sviluppasse una corte chiusa, di pertinenza di questa parte dellisolato, e
forse quindi di appartenenza, o di uso preferenziale o
esclusivo della cerchia familiare che vi abitava.
In prima istanza necessario sottolineare ancora una
volta che il palazzo principale aveva una struttura a
elle, con tre ambienti giustapposti su via Forti e con
unala di rappresentanza che si affacciava sulla corte
pubblica di San Biagio165. Proprio il prospetto occidentale di questa parte della fabbrica (E1) mostra un
singolare andamento ad angolo ottuso, soluzione
che fu pure adottata nei prospetti occidentali delle
casetorri W2, W3 e W4: i due fronti in questione
mantengono cos uno sviluppo perfettamente equidistante fra di loro; la lunghezza dellala gotica identica a quella dei tre corpi congiunti che affacciano su
vicolo Due Mori; la partizione interna in ambienti,
salvo minime sfasature, la medesima. Per tali motivi si pu ragionevolmente ritenere che fu istituito
un rapporto gerarchico fra il palazzo e le dimore su
vicolo Due Mori, che sorsero in un momento poco
successivo alledificio pi rappresentativo della corte. Questa stretta relazione pare riverberare una contingenza di carattere eminentemente giuridico, vale
a dire la delimitazione di una propriet omogenea,
che nelle concavit dei fili stradali, ampiamente
documentate pure a Verona, trova la propria schietta
giustificazione166. In questo modo, unarea soggetta a
un unico possessore esibiva anche a livello topografico delle inequivocabili caratteristiche, individuabili
proprio nellandamento incavato del fronte degli edifici rispetto a quello rettilineo dellasse viario.
Le tecniche costruttive adottate confermano che nello stesso torno danni furono elevate pure le fabbriche N4, W1 e S2, mentre il corpo W6, sicuramente
il pi antico del gruppo, era preesistente e fu conservato, oltre che per il proprio pregio, anche in virt della sua posizione lungo la stretta via di accesso
che da meridione portava nella corte167. Il tracciato di
questa stradicciola comprovato dallallineamento
45
teva che essere concepito da una delle grandi e affermate famiglie di Verona, bisognosa di uno spazio
circoscritto per il proprio clan, come appunto quella
dei Nascinguerra. Quando pochi decenni dopo Ezzelino giunse a Verona per risiedervi stabilmente ebbe
necessit di una dimora, entro le mura, nella quale
fossero presenti tutti quegli ambienti atti a garantire
lo svolgimento delle proprie attivit pubbliche e private171, con una immediata visibilit nel tessuto urbano, ma anche in grado di offrire unefficace difesa in
caso di rivolte. Per rendere ancora pi sicura la sua
sede egli acquist altre unit edilizie nelle immediate
vicinanze, di cui non si conosce lubicazione, ma che
evidentemente insistevano intorno a una delle due
corti sopra ricordate.
NOTE
1. Cecchini 2007b, p. 291.
2. Sulla mutabilit dellambiente urbano medievale vd. Ballardini 1987, pp. 13, 15; Zanini 1993, p. 355.
3. Alagna 2008, pp. 20-23, 27-29.
4. Cecchini 2007d, p. 306.
5. Sandri 1941-42, pp. 124-126. Cfr. inoltre il contributo di
Gian Maria Varanini in questo volume.
6. Castagnetti 1974, pp. 269-270, 282; Varanini 1988a, pp.
185-187, 228-229. Questo non lunico caso documentato
allinterno della citt di clan familiari aggregati in territori
delimitati, fra medioevo ed et moderna; cfr. Lodi 2002, pp.
76-77; Varanini 1997, p. 57.
7. La tipologia dinsediamento a corte a Verona indagata
da Doglioni 1987, pp. 22-23, 27, e da Zumiani 2000, pp. 309315.
8. Il rapporto fra spazi di pertinenza privata e di uso pubblico
acutamente evidenziato da Doglioni 1987, pp. 26-27. In
et comunale le famiglie veronesi, come peraltro avveniva in
molte citt della penisola, tentarono di appropriarsi di interi settori degli antichi isolati medievali per svariate ragioni,
non ultima la necessit di difesa: cfr. per Verona Varanini
1988a, pp. 188-189, 200-202, 218; Lodi 2002, p. 74.
9. Tale ipotesi rafforzata dal fatto che circa un terzo dellisolato denuncia uninnegabile omogeneit, che un ampio settore posto nello spigolo nordorientale era di pertinenza della
chiesa di San Biagio con i suoi annessi e con il suo cimitero e
che sparse nellarea vi erano molte officine di artigiani.
10. Sancassani 1965, pp. 171, 173, 175; Varanini 1988a, pp.
176-177, 185.
46
fa bio coden
modo rilevante, lo sviluppo urbanistico della citt medievale. Magagnato 1962, p. 64; Doglioni 1987, p. 26; Guidoni
2002, p. 11; Soragni 2002, p. 91.
24. Zumiani 1991, p. 136; Cecchini 2007c, p. 293.
25. Di Lieto 1990, p. 457; Zumiani 2001, p. 5; Cecchini 2007a,
pp. 286, 288; Cecchini 2007b, p. 291; Cecchini 2007h, p. 335;
Cecchini 2007i, p. 335; Cavalieri Manasse 2007, pp. 308309.
26. Zumiani 1991, p. 136; Zumiani 2001, pp. 5, 8, 11; Cecchini 2007c, p. 293; Cecchini 2007e, p. 312; Cavalieri Manasse
2007, p. 308.
27. Zumiani 2000, p. 309.
28. Cecchini 2007e, p. 312.
29. Zumiani 2001, p. 5; Cecchini 2007c, p. 293; Cavalieri Manasse 2007, p. 308.
30. Cavalieri Manasse, Bruno 2003, p. 58.
31. Cavalieri Manasse, Bruno 2003, pp. 47, 49; Cavalieri
Manasse 2007, pp. 308-309.
32. Di Lieto 1990, pp. 457-458, suggerisce una relazione fra
le varie fasi del palazzo.
33. Questa prassi costruttiva, documentata anche a Verona,
ricordata da Doglioni 1987, p. 26.
34. Sandri 1941-42, p. 126.
35. Zuliani 1978, p. 196.
36. Di Lieto 1990, p. 457.
37. significativo che il settore di rappresentanza del palazzo
si addentri nellisolato affacciandosi sulla corte di San Biagio,
anzich sulla via pubblica: Zumiani 1991, p. 136. Le elaborazioni tridimensionali presenti in questo saggio e in quello di
Gian Maria Varanini, curate da Micol Pillon, non intendono
restituire nei minimi dettagli la conformazione dellisolato
nel XIII secolo, ma hanno unicamente lo scopo di presentare
in forma grafica le proposte interpretative della fase medievale. Gli elaborati sono volutamente essenziali ed esemplificativi degli ingombri volumetrici, talvolta solo ipotizzati, nei
quali sono stati inseriti solo gli elementi architettonici la cui
esistenza in epoca gotica gi accertata.
38. Di Lieto 2007, p. 341.
39. Lampiezza del braccio lungo via Forti stata solo marginalmente riconosciuta dalla critica, ma, come si vedr oltre, lala settentrionale costituiva una porzione del palazzo
tuttaltro che secondaria.
40. Cox 2007, p. 373, documenta che allatto dello spostamento del soffitto quattrocentesco della sala di rappresentanza si riscontr lutilizzo della tecnica costruttiva a sacco
nei muri perimetrali.
41. Di seguito si propongono i risultati medi di rilievi eseguiti
su pi campioni di mattoni a monumenti veronesi databili
fra la seconda met del XII e il XIV secolo. Palazzo abbaziale di San Zeno: 26,5/27,5 x 6,2/6,6 x 12,7/13,2. Torre del
palazzo abbaziale di San Zeno: settore inferiore 27 x 6/6,5
x 13. Torre dei Lamberti: settore inferiore 27/27,5 x 6,2/7
x 12,7/13; settore superiore 28,5/30 x 5,5/6 x 14/14,8. Palazzo del Comune: 26,5/27 x 6/6,5 x 13,5. Torre del Capitanio: 27,5/28,5 x 13/13,5 x 5,5/6 (Napione, Saggioro 2009,
pp. 28-29). Chiostro nord di SantAnastasia: 25/26,6 x 5,3/6
47
tardi edifici abbattuti nei restauri del Novecento (vd. Cecchini 2007c, pp. 294-295, C4).
74. Di Lieto 1990, p. 461; Cottone 2007, p. 346. Il confronto
con il camino del castello di Monselice pare particolarmente
significativo per comprendere sia la tipologia, sia la decorazione del caso veronese.
75. Di Lieto 1990, p. 461.
76. Di Lieto 1990, pp. 461, 463.
77. Di Lieto 1990, p. 464; Frattaroli 2007, p. 344.
78. La battuta predisposta in una di queste nicchie (la orientale del muro sud) il risultato di un intervento pi avanzato
rispetto alla creazione del ricovero.
79. Frattaroli 1990, p. 469.
80. Di Lieto 1990, p. 461, propone uno sviluppo di 1,1 x 1,6
m di altezza. Cfr. inoltre Doglioni 1987, p. 35
81. Di Lieto 1990, p. 464.
82. Di Lieto 1990, p. 463; Frattaroli 1990, pp. 472-473; Frattaroli 2007, p. 343; Di Lieto 2007, pp. 342, 344.
83. Di Lieto 1990, p. 457.
84. A seguito degli interventi di restauro fu apprestato un
tetto a unica falda, con spiovente inclinato verso oriente.
Cecchini 2007d, p. 306; Cecchini 2007h, p. 332; Cecchini
2007l, p. 370.
85. Di Lieto 2007, p. 341; Coppari 1988, p. 72.
86. Di Lieto 1990, p. 458; Frattaroli 1997, p. 181; Frattaroli 2007, p. 343.
87. Di Lieto 1990, p. 461.
88. Di Lieto 1990, p. 458, nota 10; Di Lieto 2007, p. 341.
89. Linclinazione di questi elementi inferiore rispetto a
quella delle due falde, a propria volta leggibile dallandamento a cuspide degli affreschi della testata meridionale dellaula.
90. Zumiani 2001, p. 11; Di Lieto 2007, p. 341.
91. Gran parte dei merli sopravvive nel lato occidentale
delledificio, valorizzati dalla soluzione del tetto a unica falda
predisposto nei restauri novecenteschi. Uno solo si trova nel
lato opposto, in prossimit dellintersezione con gli ampliamenti successivi. Il tratto rettilineo compreso fra ogni merlo
era a propria volta protetto da unulteriore lastra litica.
92. Di Lieto 1990, p. 458.
93. La parte sommitale mostra, infatti, limpiego di mattoni
di colore pi tenue, apparecchiati a partire da un preesistente
doppio spiovente.
94. Pure Cecchini 2007e, p. 312, suggerisce che il palazzo
giungesse fino a via Forti.
95. Nonostante sia certo che la testata del palazzo (N1) sia
la naturale prosecuzione dellala ezzeliniana, si ritenuto
di identificarla in modo autonomo, poich le particolari caratteristiche architettoniche e volumetriche che la contraddistinguono suggeriscono lopportunit di attribuirle una
specifica identit.
96. Le trasformazioni avvenute per opera degli Emilei portarono alloccultamento completo dei tre fornici; tuttavia,
mentre i due a sud furono riaperti nel Novecento, perch
prospicienti al piazzale, quello a nord rimase tamponato
in quanto si trova in corrispondenza dei corpi di fabbrica
48
fa bio coden
49
Bibliografia
OPERE MANOSCRITTE
OPERE A STAMPA
s.d.
G. Isalberti, Guida artistica di Verona, Verona s.d.
U.G. Tessari, Guida a Palazzo Forti, dattiloscritto presso la Galleria dArte Moderna di Verona, s.d.
1555
A. Bocchi, Symbolicae quaestiones de universo genere, quas serio ludebat libri quinque, Bononiae 1555.
1556
P. Valeriano, Hieroglyphica, sive de Sacris aegyptiorum aliarumque
gentium literis commentarii, Basileae 1556.
1567
A. Alciati, Emblematum libri II. Additae sunt aliquot in altero libro
figurae, Antuerpiae 1567.
1581
A. Alciati, Omnia Andreae Alciati emblemata: cum commentariis,
quibus emblematum omnium aperta origine, mens auctoris explicatur, Antuerpiae 1581.
1611
C. Ripa, Iconologia overo Descrittione dImagini delle Virt, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti, Padova
1611.
1620
O. Rossi, Bresciani illustri, Brescia 1620.
1653
G. Dal Pozzo, Collegii veronensis iudicum, advocatorum doctrina,
natalibus, honoribusque illustrium elogia, Verona 1653.
1718
B. Dal Pozzo (a), Le vite de pittori, de gli scultori, et architetti veronesi, Verona 1718.
B. Dal Pozzo (b), Aggiunta alle vite de pittori, de gli scultori, et
architetti veronesi, Verona 1718.
1720
[G.B. Lanceni], Ricreazione pittorica o sia notizia universale delle pitture nelle chiese e luoghi pubblici della citt e Diocesi di Verona, I,
Verona 1720.
1732
S. Maffei, Verona illustrata, Verona 1732.
1733
[G.B. Lanceni], Continuazione e notizie delle pitture dallanno 1719
fino allanno 1733 di nuovo poste nelle chiese di Verona e sua Diocesi, Verona 1733.
186
1749
G.B. Biancolini, Notizie storiche delle chiese di Verona, II, Verona 1749.
1771
I. Bevilacqua, Memorie della vita di Giambettino Cignaroli eccellente
dipintor veronese, Verona 1771.
1779
G. DEmilj, Per le nozze della signora contessa Margarita Pellegrini col
signor conte Giovanni DEmilj, Verona 1779.
1820-21
G.B. Da Persico, Descrizione di Verona e della sua provincia, I-II,
Verona 1820-21.
1846
G.B. Giuliari Serego, Vita del conte Ignazio Pellegrini veronese []
scritta da lui stesso, Verona 1846.
1847
A. Cartolari, Cenni sopra varie famiglie illustri di Verona, Verona
1847.
M. Sanudo, Itinerario di Marin Sanuto per la terraferma veneziana
nellanno MCCCCLXXXIII, a cura di R. Brown, Padova 1847.
1854
A. Cartolari, Cenni sopra famiglie illustri di Verona, Verona 1854.
1855
A. Cartolari, Cenni sopra varie famiglie illustri di Verona, Verona
1855.
1857
E. De Betta, Erpetologia delle province venete e del Tirolo meridionale, Atti dellAccademia di Agricoltura, Arti e Commercio di
Verona, XXXV, 1857, pp. 1-365.
1886
G.B. Di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, estinte e fiorenti, I, Pisa 1886.
1891
A. Capilupi, Filippino Emigli: nota storico-genealogica, Commentari dellAteneo di Brescia, 1891, pp. 3-48.
D. Zannandreis, Le Vite dei Pittori, Scultori e Architetti Veronesi, ed.
a cura di G. Biadego, Verona 1891.
1892
G. Biadego, Catalogo descrittivo dei manoscritti della Biblioteca Comunale di Verona, Verona 1892.
1902
G. Gerola, Frammenti castrobarcensi (II), Archivio trentino, 16,
1902, pp. 3-14.
1906
G. Bolognini, Verona durante la guerra di Cambrai e il dominio di
Massimiliano dAustria, Verona 1906.
A. Forti (a), Altre notizie sul Benaco, LArena, 20 aprile 1906, opera consultata in estratto.
A. Forti (b), Alcune osservazioni sul Mare sporco ed in particolare
sul fenomeno avvenuto nel 1905, estratto da Nuovo giornale
botanico italiano, XIII, 1906, IV.
1907
A. Avena, Listituzione del Museo Civico di Verona. Cronistoria artistica degli anni 1797-1865, Verona 1907.
1909
A. Forti, Notizie del Museo. Salone di Paleontologia, Madonna Verona, III, 1909, 4, p. 4.
G. Gerola, Il testamento di Azzone Castelbarco (1265), Rivista tridentina, 8, 1909, pp. 1-5.
L. Simeoni, Verona. Guida storico-artistica della citt e provincia, Verona 1909.
1910
A. Forti, V. Dal Nero, Catalogo illustrativo della collezione Petrografica e Paleontologica del cav. Enrico Nicolis, Verona 1910.
1911
C. Montalcini, G. Marcora, A. Alberti, Le Assemblee del Risorgimento. Atti raccolti e pubblicati per deliberazione della Camera dei
deputati, I-XV, Roma 1911.
1912
V. Cavazzocca Mazzanti, I pittori Badile, Madonna Verona, VI,
1912, 22, pp. 11-28.
G. Trecca, Catalogo della Pinacoteca comunale di Verona, Bergamo
1912.
1914
C. Cipolla, Ricerche storiche intorno alla chiesa di Santa Anastasia in
Verona, LArte, XVII, 1914.
A. Forti, Del Drago che si trovava nella raccolta Moscardo e di un probabile artefice di tali mistificazioni: Leone Tartaglini da Fojano,
Madonna Verona, VII, 1914, 1, f. 29, pp. 26-51.
A. Pighi, Zevio, Pro Verona, V, 1914, 11, pp. 2-4.
1915
Cronaca di Anonimo Veronese 1446-1488, edita per la prima volta ed
illustrata da G. Soranzo, Venezia 1915.
1916
[A. Avena], Memorie del Risorgimento nazionale nel Civico Museo di
Verona, Madonna Verona, X, 1916, 37, pp. 97-110.
1920
A. Forti, Studi su la flora della pittura classica veronese, Madonna
Verona, XIV, 1920, 2-3, ff. 54-55, pp. 57-228.
1922
P. Guerrini, Le carte Emigli della Biblioteca Queriniana di Brescia,
Rivista del collegio araldico, 20 (1922), pp. 59-65, 92-97, 172179, 212-218, 256-261, 337-342, 373-378 (poi in P. Guerrini,
Araldica. Famiglie nobili bresciane, Brescia 1984).
biblio gr afia
187
1923
A. Forti, Una bellezza naturale poco nota. Il Ponte di Veja, Le vie
dItalia, XXIX, 1923, 6, pp. 614-620.
1926
A. Forti, Alghe del Paleogene di Bolca e loro affinit con tipi oceanici
viventi. Conferme di una analogia esistente tra la flora terziaria
mediterranea e lattuale Indo-Pacifica, Padova 1926.
A. Forti, A. Garbini, Antroponimie ed Omonimie nel campo della zoologia popolare (Saggio limitato a specie veronesi), Venezia 1926.
V. Fainelli, La vasta opera scientifica di Achille Forti secondo le
sue pubblicazioni fino al 1925, LArena, 9 maggio 1926.
E. Sandberg-Vaval, La pittura veronese del Trecento e del primo
Quattrocento, Verona 1926.
1937
A. Donella, Achille Forti: 28 Novembre 1878-11 Febbraio 1937, estratto da In memoriam di Israele Achille Italo Forti, Verona 1937.
G. Gola, Achille Forti: commemorazione tenuta a Verona sotto gli auspici del Comune l11 marzo 1937 nel salone dellIstituto Fascista
di Coltura, Verona 1937.
Verona avr un Museo dellImpero, LArena, 2 novembre 1937, p.
3.
1927
A. Forti (a), Il lago di Garda e il suo colore, Il Garda, maggio
1927.
A. Forti (b), Il Ponte di Veja, Il Garda, settembre 1927.
1929
A. Forti, Il Basilisco esistente al Museo Civico di storia naturale a Venezia e gli affini simulacri finora conosciuti. Contributo alla storia
della Ciarlataneria, Venezia 1929.
1931
U. Thieme-F. Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Knstler
von der Antike bis zur Gegenwart, XXV, Leipzig 1931.
1932
A. Forti (a), Il lago di sangue a Pergusa in Sicilia e la prima piaga
dEgitto, Il naturalista siciliano, XXVIII, 1932, 8, pp. 63-86.
A. Forti (b), Palasso del Meio Marcola e Montgolfier, Bollettino
della Societ Letteraria di Verona, 10, 1, gennaio 1932, pp.
5-9 (e tavole allegate).
1932-33
G. Biscaro, Attraverso le carte di S. Giorgio in Braida di Verona esistenti nellArchivio Vaticano, Atti del reale Istituto Veneto di
scienze, lettere ed arti, XCII, 1932-33, parte II, pp. 983-1051.
A. Forti, A. Marcello, R. Pampanini, Una escursione botanica in Tripolitania (16-25 Marzo 1931), Atti del Reale Istituto Veneto di
Scienze, Lettere ed Arti, XCII, 1932-33, parte II, pp. 179-185.
1933
A. Forti, Studi sulla flora della pittura classica veronese, Verona
1933.
1934
G. Sandri, Radetzky a Palazzo Emilei, in Bollettino della Societ
Letteraria di Verona, X, 1934, 1, pp. 3-7.
1935
A. Forti, Testamento olografo del GrandUff. Dott. Prof. Achille Forti,
22 agosto 1935, Verona 1935.
1936
A. Avena, La quadreria di Anton Maria Lorgna, in Anton Maria Lor-
1937-38
G. Gola, Commemorazione del m.e. dott. Achille Forti, Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, XCVII, 193738, pp. 1-35.
L. Messedaglia, In memoria di Achille Forti, Atti del Reale Istituto
Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, XCVII, 1937-38, pp. 3-7.
R. Wittkower, Chance, Time and Virtue, Journal of the Warburg
and Courtauld Institutes, 1, 1937-38, pp. 313-321.
1938
C. Cappelletti, Achille Forti 1878-1937, Rivista di Biologia, XV,
1938, pp. 5-23.
Il Ministro dellEducazione Nazionale inaugurer il Museo del Risorgimento e la sede della Galleria dArte Moderna, LArena, XVII,
30 novembre 1938, p. 3.
La Galleria di arte moderna. Limportante raccolta di opere che il
Ministro dellEducazione Nazionale inaugurer luned nello storico palazzo Emilei, LArena, 3 dicembre 1938, p. 3.
1939
F. Ferroni, Linaugurazione del Museo del Risorgimento a Verona,
estratto da Rassegna Storica del Risorgimento, XXVI, 1939,
2.
C. Manzini, Angelo DallOca Bianca nellarte e nella vita, Verona
1939.
Nuove realizzazioni al Museo del Risorgimento e dellImpero. Cimeli della Rivoluzione offerti dal fondatore del Fascio Terzogenito,
LArena, 1 aprile 1939, p. 3.
1940
Gli Statuti veronesi del 1276 colle correzioni e le aggiunte fino al 1823
(cod. Campostrini, Bibl. Civica di Verona), a cura di G. Sandri,
Venezia 1940.
1941-42
G. Sandri, Nuovi documenti sullultima residenza di Ezzelino in Verona, Atti dellAccademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di
Verona, XX (1941-42), CXX dellintera collezione, pp. 123144.
1949
R. Lebgue, Rabelais, the last of the French Erasmians, Journal of
the Warburg and Courtauld Institutes, 12, 1949, pp. 11-100.
O. Pellegrini, Cenni storici sulla famiglia Pellegrini di Verona, Verona 1949.
188
1952
Fragiocondo (G.C. Zenari), Angelo DallOca Bianca. Maestro darte e di vita, Verona 1952.
H.W. Janson, Apes and ape lore in the Middle Ages and the Renaissance, London 1952.
1953
Aperti al pubblico il Museo del Risorgimento e la Galleria darte moderna, LArena, 5 marzo 1953, p. 5.
A. Avena, Carlo Montanari nel centenario del martirio. 3 marzo 1953,
Verona 1953.
Il commosso tributo di Verona alla memoria di Carlo Montanari,
LArena, 3 marzo 1953, p. 5.
1954
A. Avena, Il viaggio dItalia di Carlo Montanari con Carlo Alessandri (1838-39), Atti dellAccademia di Agricoltura, Scienze e
Lettere di Verona, s. VI, a.a. 1952-1953, CXXIX, 1954, pp.
195-250.
1955
Scipione Maffei. Epistolario (1700-1755), a cura di C. Garibotto, Milano 1955.
1957
C. Del Bravo, Liberale da Verona, Firenze 1957.
1958
R. Chiarelli, Anticipazioni su Ignazio Pellegrini architetto, estratto
da Rivista dArte, XXXI (Annuario 1956), Firenze 1958, pp.
157-186.
G.A. Mansuelli, Galleria degli Uffizi. Le sculture, I, Roma 1958.
1959
F.R. Pesenti, Il ritrovamento di tre libri di disegni di Giambettino Cignaroli, Arte Lombarda, IV, 1959, pp. 125-130.
L. Simeoni, Le origini del comune di Verona, in L. Simeoni, Studi su
Verona nel medioevo, I, Verona 1959 (Studi storici veronesi,
VIII-IX, 1957-58), pp. 87-151.
1960
G.L. Mellini, Il ritrovamento dellultima residenza di Ezzelino in Verona, Architetti Verona, s. I, n. 8, 1960, pp. 26-27.
A.A. Monti della Corte, Le famiglie del patriziato bresciano, Brescia 1960.
E. Piscitelli, Alberti Annibale, in Dizionario biografico degli italiani,
1, Roma 1960, p. 682.
G. Sancassani, I beni della fattoria scaligera e la loro liquidazione ad
opera della Repubblica di Venezia, 1406-1417, Nova Historia,
XII/1, 1960, pp. 1-60.
L. Simeoni, Il comune veronese sino ad Ezzelino e il suo primo statuto, in L. Simeoni, Studi su Verona nel medioevo, II, a cura di V.
Cavallari, Verona 1960 (Studi storici veronesi, X, 1959), pp.
5-129.
1961
T. Lenotti, Famiglie veronesi. Gli Emilei, Vita Veronese, 11-12,
1961, pp. 450-454.
1962
L. Magagnato, Arte e civilt del medioevo veronese, Torino 1962.
1963
L. Simeoni (a), Comuni rurali veronesi (Valpolicella - Valpantena Gardesana), in L. Simeoni, Studi su Verona nel medioevo, IV, a
cura di V. Cavallari e O. Viviani, Verona 1963 (Studi storici
veronesi, XIII, 1962), pp. 109-202.
L. Simeoni (b), Nuovi documenti sullultimo periodo della signoria di
Ezzelino, in L. Simeoni, Studi su Verona nel medioevo, IV, a cura
di V. Cavallari e O. Viviani, Verona 1963 (Studi storici veronesi, XIII, 1962), pp. 251-280.
1964
T. Lenotti, Palazzi di Verona, Verona 1964.
A.M. Romanini, Architettura gotica in Lombardia, Milano 1964.
1964-65
G. Panazza, Appunti per la storia dei Palazzi Comunali di Brescia e
Pavia, Archivio Storico Lombardo, s. IX, XCI-XCII, 1964-65,
IV, pp. 181-203.
1965
R. Chiarelli, Un architetto veronese alla corte di Toscana, Vita Veronese, 1-2, 1965, pp. 17-20.
G. Sancassani, Documenti circa il palazzo di residenza di Ezzelino in
Verona, Studi storici veronesi, XV, 1965, pp. 171-176.
1966
R. Chiarelli (a), Architetture fiorentine e toscane di Ignazio Pellegrini (1715-1790), catalogo della mostra (Firenze, 18-26 aprile
1966), Firenze 1966.
R. Chiarelli (b), Architetture pisane di Ignazio Pellegrini (1715-1790),
catalogo della mostra (Pisa, 1-12 marzo 1966), Pisa 1966.
E. Panofsky, Good Governement or Fortune? The iconography of a
newly discovered composition by Rubens, Gazette des BeauxArts, 68, 1966, 1175, pp. 305-326.
C. Semenzato, La scultura veneta del Seicento e del Settecento, Venezia 1966.
Un museo esemplare. Inaugurate a palazzo Forti le sale sul Risorgimento, LArena, 16 ottobre 1966, p. 3.
1966-67
M.T. Cuppini, Documenti dellarchivio della Fondazione Miniscalchi Erizzo relativi alla cappella dello Spirito Santo in Santa Anastasia, Atti
e memorie della Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di
Verona, CXLIII, 1966-67, pp. 279-293.
1967
Il quadrilatero nella storia militare, politica, economica e sociale
dellItalia risorgimentale, atti del convegno di studio (Verona,
13-16 ottobre 1966), Verona 1967.
1968
V.J. Koudelka, Pietro di Verona, in Bibliotheca Sanctorum, X, Roma
1968, coll. 746-754.
A. Silli, Pietro di Verona, in Bibliotheca Sanctorum, X, Roma 1968,
coll. 754-762.
biblio gr afia
1969
G. Paccagnini, Il palazzo ducale di Mantova, Torino 1969.
G. Sandri, Nuovi documenti sullultima residenza di Ezzelino in Verona, in G. Sandri, Scritti, a cura di G. Sancassani, Verona 1969,
pp. 73-94 (la ricerca risale al 1941-42).
R. Stuveras, Le putto dans lart romain, Bruxelles 1969.
1970
E. Arslan, Venezia gotica. Larchitettura civile gotica veneziana, Milano 1970.
1971
G. Sancassani, Raffaele Fasanari, Atti e memorie della Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, s. VI, a.a
1968-1969, XII, 1971, pp. 29-44.
Verona anni venti, catalogo della mostra, a cura di L. Magagnato e
G.P. Marchi, Verona 1971.
1972
A. Caiani, Affreschi e disegni inediti di Francesco Lorenzi, Arte Veneta, XXV, 1972, p. 164.
R. Chiarelli, Aggiunte a Ignazio Pellegrini [], in Scritti di storia
dellarte in onore di Ugo Procacci, II, Milano 1972, pp. 598-613.
F. Dal Forno, La facciata delloratorio di San Biagio, Vita Veronese, XXV, 1972, pp. 299-300.
E. Saccomani, Le grottesche di Bernardino India e Eliodoro Forbicini,
Arte Veneta, 26, 1972, pp. 59-72.
1973
F. Dal Forno, Case e palazzi di Verona, presentazione di L. Magagnato, Verona 1973.
. Darragon, Le studiolo du Cardinal Ferdinand la Villa Medicis,
Revue de lArt, 19, 1973, pp. 63-78.
L. Magagnato, G.B. Cavalcaselle a Verona, Verona 1973.
G. Zalin, Leconomia veronese in et napoleonica. Forze lavoro, dinamica fondiaria e attivit agricolo-commerciali, Milano 1973.
1974
A. Castagnetti, La famiglia veronese degli Avvocati (secoli XI-XIII), in
Studi sul Medioevo cristiano offerti a Raffaello Morghen per il 90
anniversario dellIstituto Storico Italiano (1883-1973), I, Roma
1974, pp. 251-292.
1975
G. Bonfiglio Dosio, I bresciani Emigli laureati a Padova nel Quattrocento, Quaderni per la storia dellUniversit di Padova, 8,
1975, pp. 73-88.
G. Della Tomba, Guida storico-artistica dellAbbazia di San Pietro
Apostolo in Villanova di San Bonifacio, s.l. 1975.
La villa nel Veronese, a cura di G. Viviani, Verona 1975.
L. Puppi, Funzioni e originalit tipologica delle ville veronesi, in La villa nel Veronese, a cura di G. Viviani, Verona 1975, pp. 87-140.
G. Schweikhart, Antike Meerwesen in einem Fries der Casa Vignola
in Verona ein unbekanntes des Giovanni Maria Falconetto, Arte
Veneta, XXIX, 1975, pp. 127-133.
1976
N. Cecchini, Dizionario sinottico di iconologia, Bologna 1976.
189
190
biblio gr afia
chio, luglio-settembre 1987), a cura di F. Doglioni, Verona
1987, pp. 13-16.
F. Barbieri, Vicenza citt di palazzi, Cinisello Balsamo (Milano)
1987.
P. Bonuzzi, G. Chiavegato, L. Cordioli, L. Corradini, F. Lorenzetti, D. Mondini, Il complesso edilizio stratificato su Vicolo Due
Mori, in Ambienti di dimore medievali a Verona, catalogo della
mostra (Verona, Museo di Castelvecchio, luglio-settembre
1987), a cura di F. Doglioni, Verona 1987, pp. 89-97.
P. Brugnoli, La rifabbrica quattrocentesca, in La cattedrale di Verona
nelle sue vicende edilizie dal secolo IV al secolo XVI, a cura di P.
Brugnoli, Venezia 1987, pp. 169-244.
A. Carrara, S. Lonardi, M. Zambelli, Gli ambienti del Palazzo
Pellegrini-Bissoni ora Trabucchi, in Ambienti di dimore medievali
a Verona, catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio, luglio-settembre 1987), a cura di F. Doglioni, Verona
1987, pp. 129-147.
A. Castagnetti, La societ veronese nel medioevo. II. Ceti e famiglie
dominanti nella prima et comunale, Verona 1987.
C. Cresti, La Toscana dei Lorena. Politica del territorio e architettura,
Firenze 1987.
R. Derosas, Aspetti del mercato fondiario nel Veneto del primo Ottocento, in Il mercato della terra, a cura di G. Delille e G. Levi,
Quaderni storici, XXII, 65, fasc. 2, agosto 1987, pp. 549578.
A. Di Lieto, Descrizione e interpretazione della struttura architettonica dellambiente entro lala detta di Ezzelino, in Ambienti di dimore medievali a Verona, catalogo della mostra (Verona, Museo di
Castelvecchio, luglio-settembre 1987), a cura di F. Doglioni,
Verona 1987, pp. 100-109.
F. Doglioni, Ambienti di dimore medievali. Temi di ricerca, in Ambienti di dimore medievali a Verona, catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio, luglio-settembre 1987), a cura
di F. Doglioni, Verona 1987, pp. 17-43.
S. Ferrari, A. Venturini, Le case medievali su Via S. Giovanni in
Valle a Corte del Duca, in Ambienti di dimore medievali a Verona, catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio,
luglio-settembre 1987), a cura di F. Doglioni, Verona 1987,
pp. 69-87.
P. Franco, F. Pizzini, La ricostruzione grafica dellambiente affrescato, in Ambienti di dimore medievali a Verona, catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio, luglio-settembre 1987),
a cura di F. Doglioni, Verona 1987, pp. 110-113.
P. Frattaroli, Prime osservazioni sulla decorazione dipinta dellala
medievale di Palazzo Forti, in Ambienti di dimore medievali a Verona, catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio,
luglio-settembre 1987), a cura di F. Doglioni, Verona 1987,
pp. 114-127.
E. Mongiat Babini, Il broletto. Storia e archivi, in Museo novarese.
Documenti studi e progetti per una nuova immagine delle collezioni civiche, a cura di M.L. Tomea Cavazzoli, Novara 1987, pp.
521-528.
F. Pesendorfer, La Toscana dei Lorena: un secolo di governo granducale, Firenze 1987.
J. Rainer, Die zweite Romfahrt Kaiser Friedrichs III., in Geschichte
und ihre Quellen. Festschrift fr Friedrich Hausmann zum 70. Geburtstag, herausgegeben von R. Hrtel, Graz 1987, pp. 183190.
191
192
logo della mostra (Bologna 26 aprile-22 luglio 1990), Casalecchio di Reno 1990, pp. 55-63.
1991
Albano Vitturi, catalogo della mostra (Verona, 1991), a cura di F.
Butturini e G. Cortenova, Verona 1991.
J. Fletcher, The painter and the poet: Giovanni Bellinis portrait of
Raffaele Zovenzoni rediscovered, Apollo, 134, 355, 1991, pp.
153-158.
L. Franzoni, Candelabre del Rinascimento veronese ed alcuni modelli
locali det romana, in Il primo dominio veneziano a Verona (14051509), atti del convegno (Verona, 16-17 settembre 1988), a cura
di G. Gullino, Verona 1991, pp. 203-225.
L. Giacomelli, Gli altari marmorei, in Dalle chiese delle Giudicarie
Esteriori. Un esempio di catalogazione. Beni Artistici e Storici del
Trentino. Quaderni, 2, a cura di E. Chini e F. Menapace, Trento 1991, p. 39 cat. 17 e 17a.
G. Giovannoni, Proposta dinterpretazione simbolica dei rilievi del
portale maggiore di SantAndrea di Mantova, in Storia e arte religiosa a Mantova. Basilica con cattedrale di SantAndrea, latrio
meridionale. Indagini, saggi e restauri dellapparato decorativo,
Mantova 1991, pp. 63-76 (orig. in Civilt Mantovana, n.s.,
6, 1985, pp. 29-52).
Gli Statuti del Comune di Verona del 1327, a cura di S.A. Bianchi e R.
Granuzzo, Roma 1991.
La pittura in Italia. LOttocento, a cura di E. Castelnuovo, I, Milano
1991.
S. Marinelli, Tra Lombardia e Veneto: la pittura dellOttocento a
Mantova e a Verona, in La pittura in Italia. LOttocento, a cura di
E. Castelnuovo, I, Milano 1991, pp. 156-168.
M.G. Martelletto, Lo spazio privato. Aggiornamenti neoclassici e
premesse al neomedioevalismo nelle riduzioni interne, in Case e palazzi di Verona asburgica. Vita sociale e cultura architettonica. Per
un catalogo degli interventi della Commissione dornato dal 1808 al
1866, a cura di M. Vecchiato, Verona 1991, pp. 147-166.
Pittura murale a Verona. Catalogo delle superfici esterne, intonacate e
dipinte. Secoli XVI, XVII, XVIII, XIX, a cura di G. Forti e M.
Cova, Verona 1991.
G. Vasari, Le vite de pi eccellenti architetti, pittori et scultori italiani,
da Cimabue insino a tempi nostri, a cura di L. Bellosi, Torino
1991.
M. Vecchiato, Case e palazzi: proposta di catalogazione, in Case e palazzi di Verona asburgica. Vita sociale e cultura architettonica. Per
un catalogo degli interventi della Commissione dornato dal 1808 al
1866, a cura di M. Vecchiato, Verona 1991, pp. 169-371.
D. Zumiani, Citt darmi, di commercio, di nobili dimore, Verona
1991.
1992
Acta graduum academicorum Gymnasii Patavini ab anno 1461 ad annum 1470, a cura di G. Pengo, Padova 1992.
E. Bovo, Venere, satiri e ninfe, ecco la sala dellorgia, LArena, 5
luglio 1992.
L. Cecchini, Progetto e realizzazione dellintervento di recupero, in La
torre e il palazzo abbaziale di San Zeno. Il recupero degli spazi e
degli affreschi, Verona 1992, pp. 63-99.
G. Comet, Les Calendriers mdivaux, une representation du monde,
Journal des savants, 1992, I, pp. 35-98.
biblio gr afia
E. Cozzi, Verona, in La pittura nel Veneto. Duecento e Trecento, a cura
di M. Lucco, Milano 1992, pp. 303-379.
R. Derosas, Aspetti economici della crisi del patriziato veneziano tra
fine Settecento e primo Ottocento, in Veneto e Lombardia tra rivoluzione giacobina ed et napoleonica. Economia, territorio, istituzioni, a cura di G.L. Fontana e A. Lazzarini, Roma-Bari 1992,
pp. 80-132.
D. Ekserdjian, schede, in Andrea Mantegna, catalogo della mostra
(Londra, Royal Academy of Arts, 17 gennaio-5 aprile 1992;
New York, Metropolitan Museum of Art, 9 maggio-5 aprile
1992), a cura di J. Martineau, Milano 1992, pp. 276-277 cat.
72 e 73.
T. Franco, Belluno, in La pittura nel Veneto. Il Trecento, a cura di M.
Lucco, Milano 1992, pp. 247-271.
L. Giacomelli, Tre altari di provenienza veneta nelle Valli Giudicarie,
Studi Trentini di Scienze Storiche, sezione II, LXXI (1992),
p. 39.
Gi 90mila alla mostra di Paul Klee, LArena, 15 ottobre 1992.
La torre e il palazzo abbaziale di San Zeno. Il recupero degli spazi e
degli affreschi, Verona 1992.
A. Petrucci, Breve storia della scrittura latina, Roma 1992 (nuova
ed. riveduta e corretta della prima: Roma 1989).
P.F. Pistilli, s.v. Broletto, in Enciclopedia dellarte medievale, III,
1992, pp. 765-767.
C. Ripa, Iconologia, a cura di P. Buscaroli, Milano 1992, p. 122-123.
N. Stringa, Nota biografica, in La collezione Casarini a Sacile, a cura
di G. Fossaluzza e N. Stringa, Treviso 1992, p. 264.
P. Thornton, Interni del Rinascimento italiano, Milano 1992.
G.M. Varanini, Il Comune di Verona, la societ cittadina ed Ezzelino
III da Romano (1239-1259), in Nuovi studi ezzeliniani, a cura di
G. Cracco, Roma 1992, I, pp. 115-165.
G.M. Varanini, G. Maroso, I palazzi abbaziali del monastero di San
Zeno di Verona nella documentazionie darchivio (XII-XIV sec.), in
La torre e il palazzo abbaziale di San Zeno. Il recupero degli spazi
e degli affreschi, Verona 1992, pp. 43-62.
Veneto e Lombardia tra rivoluzione giacobina ed et napoleonica. Economia, territorio e istituzioni, a cura di G.L. Fontana e A. Lazzarini, Bari 1992.
R. Wittkower, I pittori di Verona: 1480-1530, in Idea e immagine: studi
sul Rinascimento italiano, Torino 1992 (ed. orig. 1927).
F. Zuliani, Gli affreschi duecenteschi del palazzo abbaziale di San
Zeno: un allestimento cerimoniale per Federico II, in La torre e il
palazzo abbaziale di San Zeno. Il recupero degli spazi e degli affreschi, Verona 1992, pp. 11-42.
1993
P. Ferrari, Brescia, in La pittura in Lombardia. Il Trecento, Milano
1993, pp. 237-264.
E.M. Guzzo, La cattedrale di Verona, Verona 1993.
G. Maifreda, La rubrica degli Israeliti dellArchivio Storico Civico di
Milano, La rivista mensile di Israel, LX, 1993, pp. 24-66.
Pittura murale esterna nel Veneto. Verona e provincia, a cura G. Schweikhart, M. Cova, G. Sona, Bassano 1993.
A. Troiano, Verona ospita la grande arte: dopo Klee c Kandinskij,
1993, Corriere della Sera, 20 maggio 1993, p. 21.
M. Zangarini, Appunti sulla storia del fascismo veronese, in Verona
fascista. Miscellanea di studi su cultura e spirito pubblico fra le due
guerre, a cura di M. Zangarini, Verona 1993, pp. 13-34.
193
194
1997
1797 Bonaparte a Verona, catalogo della mostra (Verona, 1997), a
cura di G.P. Marchi e P. Marini, Venezia 1997.
M. Alippi Cappelletti, Forti Achille, in Dizionario biografico degli
italiani, XV, Roma 1997, pp. 167-169.
R. Bianchi, Notizie del cartografo veneziano Antonio Leonardi. Con
unappendice su Daniele Emigli (o Emilei) e la sua laurea padovana, in Filologia umanistica. Per Gianvito Resta, Padova 1997, I,
pp. 165-221.
G. Bodon, Enea Vico fra memoria e miraggio della classicit, Roma
1997.
M.A. Castieiras Gonzlez, Mesi, in Enciclopedia dellArte Medievale, VIII, Roma 1997, pp. 325-335.
P. Dal Negro, Venezia e la terraferma nel 1796-1797, in 1797 Bonaparte e Verona, catalogo della mostra (Verona, 1997), a cura di
G.P. Marchi e P. Marini, Venezia, pp. 34-38.
S. Ferrari, Piazza Santa Anastasia e lisolato di Palazzo Forti a Verona. Palazzi, logge e architetture dipinte nel secondo Trecento, in
Lo spazio nelle citt venete (1348-1509). Urbanistica e architettura, monumenti e piazze, decorazioni e rappresentazione, atti del I
convegno nazionale di studio (Verona, 14-16 dicembre 1995),
a cura di E. Guidoni e U. Soragni, Roma 1997, pp. 170-178.
P. Frattaroli, Decorazioni affrescate e strutture decorative tessili nel
300 veronese. Originalit e derivazioni, in Lo spazio nelle citt venete (1348-1509). Urbanistica e architettura, monumenti e piazze,
decorazioni e rappresentazione, atti del I convegno nazionale di
studio (Verona, 14-16 dicembre 1995), a cura di E. Guidoni e
U. Soragni, Roma 1997, pp. 179-189.
S. Lodi, Prime indagini sulle architetture dipinte di Giovan Maria Falconetto a Verona e Mantova, in Angelo Beolco detto Ruzante, atti
del convegno di studi (Padova,1995), a cura di F. Crispo, Padova 1997, pp. 187-210.
G.P. Marchi, scheda, in 1797 Bonaparte a Verona, catalogo della
mostra (Verona, 1997), a cura di G.P. Marchi e P. Marini, Venezia 1997, pp. 263-264 cat. 69.
P. Marini (a), Col meno si fa il meglio. Decorazioni di interni veronesei tra Settecento e Ottocento, in 1797 Bonaparte a Verona, catalogo della mostra, a cura di G. P. Marchi e P. Marini, Venezia
1997, pp. 147-163.
P. Marini (b), scheda, in 1797 Bonaparte a Verona, catalogo della
mostra, a cura di G. P. Marchi e P. Marini, Venezia 1997, pp.
251-252 cat. 41.
P. Morel, Les grotesques: les figures de limaginaire dans la peinture
italienne de la fin de la Renaissance, Paris 1997.
H. Porfyriou, Verona XV-XVI secolo, in Fabbriche, piazze, mercati.
La citt italiana nel Rinascimento, a cura di D. Calabi, Roma
1997, pp. 189-223.
G.M. Varanini, Edilizia privata e licenze per loccupazione di scuolo
pubblico a Verona nel Quattrocento, in Lo spazio nelle citt venete
(1348-1509). Urbanistica e architettura, monumenti e piazze, decorazioni e rappresentazione, atti del I convegno nazionale di
studio (Verona, 14-16 dicembre 1995), a cura di E. Guidoni e
U. Soragni, Roma 1997, pp. 56-70.
F. Vecchiato (a), Cronologia veronese 1789-1799, in 1797 Bonaparte
a Verona, catalogo della mostra, a cura di G. P. Marchi e P.
Marini, Venezia 1997, p. 355-367.
F. Vecchiato (b), La resistenza antigiacobina e le Pasque Veronesi, in
1797 Bonaparte e Verona, catalogo della mostra, a cura di G. P.
biblio gr afia
G.M. Varanini, La valle e la famiglia da Marano nelle lotte di fazione duecentesche a Verona, in Marano di Valpolicella, a cura di P.
Brugnoli e G.M. Varanini, Marano di Valpolicella (Verona)
1999, pp. 74-75.
E. Wind, Misteri pagani nel Rinascimento, Milano 1999 (ed. orig.
1958).
1999-2000
A. Montresor, Palazzo Orti Manara, tesi di laurea, Universit degli Studi di Verona, Facolt di Lettere e Filosofia, a.a. 19992000, rel. L. Olivato.
2000
Archeologia a Verona, a cura di M. Bolla, Milano 2000.
D. Calabi, Edilizia pubblica e edilizia privata a Verona tra Quattro
e Cinquecento: alcuni quesiti circa le decisioni, i committenti, la
struttura del cantiere, in Edilizia privata nella Verona rinascimentale, atti del convegno di studi (Verona, 24-26 settembre
1998), a cura di P. Lanaro, P. Marini e G.M. Varanini, Milano
2000, pp. 186-192.
Edilizia privata nella Verona rinascimentale, atti del convegno di
studi (Verona, 24-26 settembre 1998), a cura di P. Lanaro, P.
Marini e G.M. Varanini, Milano 2000.
E. Ferraglio, Il libro dei privilegi di Venezia per la nobilt bresciana
(Biblioteca Queriniana, ms. H.V.5, sec. XV), in Famiglie di Franciacorta nel medioevo, atti della VI biennale di Franciacorta
(Coccaglio, Villa Calini, 25 settembre 1999), Brescia 2000, pp.
61-82.
I. Gaetani di Canossa, Note sugli affreschi delle sale a piano terra di
palazzo Canossa a Verona, in Edilizia privata nella Verona rinascimentale, atti del convegno (Verona 24-26 settembre 1998),
a cura di P. Lanaro, P. Marini e G.M. Varanini, Milano 2000,
pp. 382-384.
S. Lodi, Il palazzo e la contrada. La famiglia patrizia veronese nello spazio urbano, in Edilizia privata nella Verona rinascimentale, atti del
convegno di studi (Verona, 24-26 settembre 1998), a cura di P.
Lanaro, P. Marini e G.M. Varanini, Milano 2000, pp. 79-95.
G. Masciola, Napoleone visse qui giorni decisivi, LArena, 17 maggio 2000.
Stemmario Trivulziano, a cura di C. Maspoli, Milano 2000.
A. Tomezzoli, Francesco Lorenzi (1723-1787): catalogo dellopera
pittorica, Saggi e memorie di storia dellarte, 24, 2000, pp.
268-269.
G.M. Varanini, Spazio urbano e dinamica sociale a Verona in et
comunale e scaligera. Linee di interpretazione, in Edilizia privata
nella Verona rinascimentale, atti del convegno di studi (Verona,
24-26 settembre 1998), a cura di P. Lanaro, P. Marini e G.M.
Varanini, Milano 2000 pp. 23-36.
D. Zumiani, Modelli di edilizia privata veronese tra Gotico e Rinascimento case con cortile e scala a cielo aperto, in Edilizia privata
nella Verona rinascimentale, atti del convegno di studi (Verona,
24-26 settembre 1998), a cura di P. Lanaro, P. Marini e G.M.
Varanini, Milano 2000, pp. 307-325.
2000-01
A. Molon, La ritrattistica di Paolo Morando detto il Cavazzola, tesi
di laurea, Universit degli Studi di Bologna, Facolt di Lettere
e Filosofia, a.a. 2001-01, rel. V. Fortunati.
195
196
Abitare in citt. La Cisalpina tra impero e medioevo, atti del convegno di studi (Roma, 4-5 novembre 1999), Wiesbaden 2003,
pp. 47-64.
I. Chignola, in Villa Vecelli Cavriani. Un complesso emblematico del
secondo Settecento veronese, a cura di I. Chignola, Verona 2003,
pp. 260-265.
A. Conforti Calcagni, La Tomba di Giulietta a San Francesco al
Corso, in Medioevo ideale e Medioevo reale nella cultura urbana:
Antonio Avena e la Verona del primo Novecento, atti del convegno
di studi (Verona, 28 febbraio-1 marzo 2002), a cura di P. Marini, Verona 2003, pp.195-201.
C. Crestani, G.M. Varanini, Il patrizio veronese Gian Nicola Salerni
e la sua biblioteca, Archivio storico italiano, 166, 2003, pp.
455-502.
W. Dorigo, Venezia romanica. La formazione della citt medioevale
fino allet gotica, Sommacampagna (Verona) 2003.
P. Guglielmotti, Sedi e funzioni civili, in Arti e storia nel Medioevo,
II. Del Costruire: tecniche, artisti, artigiani, committenti, a cura di
E. Castelnuovo e G. Sergi, Torino 2003, pp. 155-185.
J.C. Maire Vigueur, Cavaliers et citoyens. Guerre, conflits et socit
dans lItalie communale, XIIe-XIIIe sicles, Paris 2003 (trad. it. Bologna 2004).
S. Marinelli, Antonio Avena e larte figurativa contemporanea, in
Medioevo ideale e Medioevo reale nella cultura urbana: Antonio
Avena e la Verona del primo Novecento, atti del convegno di studi
(Verona, 28 febbraio-1 marzo 2002), a cura di P. Marini, Verona 2003, pp. 233-239.
P. Marini, Il primo allestimento museale di Castelvecchio, in Medioevo
ideale e Medioevo reale nella cultura urbana: Antonio Avena e la
Verona del primo Novecento, atti del convegno di studi (Verona,
28 febbraio-1 marzo 2002), a cura di P. Marini, Verona 2003,
pp. 155-173.
Medioevo ideale e Medioevo reale nella cultura urbana: Antonio Avena
e la Verona del primo Novecento, atti del convegno di studi (Verona, 28 febbraio-1 marzo 2002), a cura di P. Marini, Verona
2003.
Monselice. La rocca, il castello, a cura di A. Businaro, Cittadella
2003.
M. Pregnolato, C. Tonini, Artisti combattenti e testimoni di guerra
nelle civiche collezioni veneziane (1915-1918), in Venezia fra arte e
guerra 1866-1915, a cura di G. Rossini, Venezia 2003, pp. 199212.
G. Rodella, Gli edifici medievali. Le strutture architettoniche, in Il
Palazzo ducale di Mantova, Mantova 2003, pp.15-52.
A. Settia, I caratteri edilizi di castelli e palazzi, II. Del Costruire: tecniche, artisti, artigiani, committenti, a cura di E. Castelnuovo e
G. Sergi, Torino 2003, pp. 187-211.
S. Settis, Giorgione in Sicilia. Sulla data e la composizione della Pala
di Castelfranco, in Giorgione: le Maraviglie dellarte, catalogo
della mostra (Venezia, 1 novembre 2003-22 febbraio 2004), a
cura di G. Nepi Scir e S. Rossi, Venezia 2003, pp. 32-63.
A. Tomezzoli, Scultori veronesi in Trentino, in Scultura in Trentino.
Il Seicento e il Settecento, a cura di Andrea Bacchi e Luciana
Giacomelli, Trento 2003, pp. 420-449.
2004
S. Androsov, schede, in Gli Este a Ferrara. Il camerino di alabastro.
Antonio Lombardo e la scultura allantica, catalogo della mostra
biblio gr afia
(Ferrara, 14 marzo-13 giugno 2004), a cura di M. Ceriana,
Milano 2004, pp. 168-175 cat. 15-16-17.
R. Bernini, Belluno, in La pittura nel Veneto. Le origini, a cura di F.
Flores DArcais, Milano 2004, pp. 130-133.
E. Cozzi, Treviso, in La pittura nel Veneto. Le origini, a cura di F.
Flores DArcais, Milano 2004, pp. 89-121.
D. Davanzo Poli, Stoffe e pittura: dalle origini al secolo XIII, in La
pittura nel Veneto. Le origini, a cura di F. Flores DArcais, Milano 2004, pp. 293-308.
A. De Marchi, La prima decorazione della chiesa francescana, in I
santi Fermo e Rustico. Un culto e una chiesa in Verona, a cura di P.
Golinelli e C. Gemma Brenzoni, Verona 2004, pp. 199-219.
F. Flores DArcais, Verona (XII-XIII secolo), in La pittura nel Veneto.
Le origini, a cura di F. Flores DArcais, Milano 2004, pp. 183211.
G. Fossaluzza, Pittura architettonico-decorativa, in La pittura nel
Veneto. Le origini, a cura di F. Flores DArcais, Milano 2004,
pp. 245-282.
G. Mariani Canova, La miniatura, in La pittura nel Veneto. Le origini, a cura di F. Flores DArcais, Milano 2004, pp. 223-244.
P. Piva, Architettura, complementi figurativi, spazio liturgico (secoli
IV/V-XIII), in Storia di Cremona, Dallalto Medioevo allEt Comunale, a cura di G. Andenna, Cremona 2004, pp. 364-445.
2005
C. Chemin, R. Veronese, Il castello di Monselice, in Castelli del Veneto tra archeologia e fonti scritte, atti del convegno (Vittorio
Veneto, Ceneda, settembre 2003), a cura di G.P. Brogiolo ed
E. Possenti, Mantova 2005, pp. 117-139.
T. Franco, Note sulla chiesa di San Benedetto al Monte a Verona alla
met del Quattrocento, in Chiesa, vita religiosa, societ nel Medioevo italiano. Studi offerti a Giuseppina De Sandre Gasparini, a cura
di M. Rossi e G.M. Varanini, Roma 2005, pp. 349-359.
C. Guarnieri, Un frescante veronese in San Vigilio a Sabbionara
dAvio e alcuni episodi di protogiottismo tra Verona e la Vallagarina, in Una dinastia allo specchio: il mecenatismo dei Castelbarco
nel territorio di Avio e nella citt di Verona, a cura di E. Napione
e M. Peghini, Avio (Trento) 2005, pp. 74-99.
T. Mannoni, Torri e funzioni, in Case torri medievali, III, atti del IV
convegno di studi (Viterbo-Vetralla, 29-30 aprile 2004), a cura
di E. De Minicis ed E. Guidoni, Roma 2005, pp. 60-66.
G. Marini, B. Tosetti, Repertori decorativi, in Paolo Farinati, 15241606: dipinti, incisioni e disegni per larchitettura, catalogo della
mostra (Verona, 17 ottobre 2005-29 gennaio 2006), a cura di
G. Marini, P. Marini e F. Rossi, Venezia 2005, pp. 120-133.
M. Mason, La chiesa di San Leonardo dellospedale dei Crociferi a Borghetto di Avio, in Una dinastia allo specchio: il mecenatismo dei
Castelbarco nel territorio di Avio e nella citt di Verona, a cura di
E. Napione e M. Peghini, Avio (Trento) 2005, pp. 52-73.
E. Napione (a), Appunti per una storia medievale di Avio: il castello
e le chiese al tempo dei Castelbarco, in Una dinastia allo specchio:
il mecenatismo dei Castelbarco nel territorio di Avio e nella citt di
Verona, Rovereto (Trento) 2005, pp. 18-51
E. Napione (b), Le arche dei Castelbarco: da Guglielmo il Grande a Guglielmo di Avio. Una dinastia allo specchio: il mecenatismo dei Castelbarco nel territorio di Avio e nella citt di Verona, in Una dinastia
allo specchio: il mecenatismo dei Castelbarco nel territorio di Avio e
nella citt di Verona, Rovereto (Trento) 2005, pp. 186-306.
197
198
A. Zamperini, Gusto e celebrazione nelle pitture ottocentesche del palazzo, in Palazzo Malaspina-Nichesola, a cura di V. Senatore
Gondola, Rovereto 2006, pp. 139-155.
V. Zani, schede, in Mantegna e le arti a Verona 1450-1500, catalogo
della mostra (Verona, 16 settembre 2006-14 gennaio 2007), a
cura di S. Marinelli e P. Marini, Venezia 2006, pp. 418-419 cat.
150-151-152.
2007
F. Bricolo, Arrigo Rudi 1929-2007, Architettiverona 79, maggioagosto 2007, pp. 84-108.
D. Campagnola, Restauro apparati in stucco (1993-1994), in Palazzo
Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a cura di
S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, p. 357.
G. Cavalieri Manasse, Testimonianze romane sotto Palazzo Forti, in
Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a
cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, pp. 308-309.
L. Cecchini (a), I miei cantieri di restauro, in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e
P. Nuzzo, Venezia 2007, pp. 286-288.
L. Cecchini (b), Sintesi cronologica dei lavori di Palazzo Forti, in
Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a
cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, pp. 290-291.
L. Cecchini (c), Piano di recupero degli edifici comunali siti nellisolato delimitato da corso SantAnastasia, via Massalongo, via Forti,
vicolo Due Mori, in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di
Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia
2007, pp. 293-297.
L. Cecchini (d), Palazzo di Ezzelino da Romano. Cerniera del museo,
in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007,
a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, p. 306.
L. Cecchini (e), Lettura stratigrafica delle strutture edilizie dallepoca
romana a oggi, in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di
Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia
2007, pp. 312-313.
L. Cecchini (f ), Ingresso e visita al museo da corso SantAnastasia
attraverso i cortili interni, in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo,
Venezia 2007, pp. 323-325.
L. Cecchini (g), Percorso dallingresso di via Forti alle sale decorate
settecentesche-ottocentesche del piano nobile, in Palazzo Forti. La
Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, pp. 328-329.
L. Cecchini (h), La nuova cerniera distributiva fra linnesto del Palazzo di Ezzelino e Palazzo Emilei-Forti, in Palazzo Forti. La Galleria
darte moderna di Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e P.
Nuzzo, Venezia 2007, p. 332.
L. Cecchini (i), Itinerario archeologico dellantica Roma al medioevo,
in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona 1982-2007,
a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, p. 332.
L. Cecchini (l), Interventi strutturali: premessa, in Palazzo Forti. La
Galleria darte moderna di Verona 1982-2007, a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, pp. 367-372.
L. Cecchini (m), Il palazzo. Recupero, ampliamento, restauro 19802003, in Palazzo Forti. La Galleria darte moderna di Verona
1982-2007, a cura di S. Baldanza e P. Nuzzo, Venezia 2007, pp.
283-340.
A. Ciresola, Restauro stanze affrescate del Settecento (1988-1992), in
biblio gr afia
D. Tosato, Per Giambettino Cignaroli disegnatore, in Il cielo, o qualcosa di pi. Scritti per Adriano Mariuz, a cura di E. Saccomani,
Cittadella 2007, pp. 390-394.
G.M. Varanini (in collaborazione con L. Rognini), Da Verona a
Parigi: Paulus Aemilius autore del De rebus gestis Francorum
e la sua famiglia, Quaderni per la storia dellUniversit di Padova, 40, 2007, pp. 163-180.
M. Zangarini, Verona 1900-1945: dal socialismo al fascismo, in Storia
della Societ Letteraria di Verona, I. Il sodalizio e la citt, a cura di
M. Zangarini e G.P. Romagnani, Verona 2007, pp. 141-156.
2007-08
A. Marchesini, I disegni inediti dellarchitetto veronese Francesco
Bazerla (1826-1891), tesi di laurea, Universit degli Studi di
Verona, Facolt di Lettere e Filosofia, a.a. 2007-08, rel. D. Zumiani.
2008
A. Alagna, Stratigrafia per il restauro architettonico. Il metodo
dellanalisi stratigrafica delle superfici murarie per la conoscenza e
la conservazione del costruito storico, Roma 2008.
A. Bellieni, Il Palazzo dei Trecento e i palazzi comunali di Treviso.
Origini ed evoluzione storica, architettonica, urbanistica, in Il Palazzo dei Trecento a Treviso. Storia, arte, conservazione, a cura di
G. Delfini e F. Nassuato, Treviso 2008, pp. 31-58.
A. Canova, scheda, in Mantegna 1431-1506, catalogo della mostra
(Parigi, 26 settembre 2008-5 gennaio 2009), a cura di G. Agosti
e D. Thibaut, Milano 2008, pp. 270-271 cat. 102.
E. Cozzi, I palazzi comunali nellItalia settentrionale fra il XIII e gli
inizi del XIV secolo. Temi iconografici e committenza, in Il Palazzo
dei Trecento a Treviso. Storia, arte, conservazione, a cura di G.
Delfini e F. Nassuato, Treviso 2008, pp. 59-73.
I. Dal Prete, Scienza e societ nel Settecento veneto: il caso veronese
1680-1796, prefazione di G.P. Romagnani, Milano 2008.
T. Franco, Il Trecento e il primo Quattrocento, in Gli affreschi nelle
ville venete. Il Cinquecento, a cura di G. Pavanello e V. Mancini,
Venezia 2008, pp. 2-19.
G. Gardoni, Fra torri e magnae domus. Famiglie e spazi urbani a
Mantova (secoli XII-XIII), Verona 2008.
M. Molteni, Divagazioni sanmicheliane: Bartolomeo Giuliari e il
restauro della cappella Pellegrini, in Magna Verona vale. Studi in
onore di Pierpaolo Brugnoli, a cura di A. Brugnoli e G.M. Varanini, Verona 2008, pp. 527-548.
M. Patuzzo, Verona romana medievale scaligera, Verona 2008.
C. Rigoni, scheda, in Gli affreschi nelle ville venete. Il Cinquecento, a
cura di G. Pavanello e V. Mancini, Venezia 2008, pp. 409-415
cat. 114.
E.S., Gioielli in vendita. P. Forti, restano i dubbi, LArena, 4 aprile 2008.
Veneto romanico, a cura di F. Zuliani, Ascoli Piceno 2008.
A. Zamperini, scheda, in Gli affreschi nelle ville venete. Il Cinquecento,
a cura di G. Pavanello e V. Mancini, Venezia 2008, p. 205 cat.
42.
D. Zumiani, Persistenze antiche ed edifici moderni nellisolato formato dalle vie Emilei, SantEgidio, San Mamaso e Garibaldi,
in Magna Verona vale. Studi in onore di Pierpaolo Brugnoli,
a cura di A. Brugnoli e G.M. Varanini, Verona 2008, pp.
549-576.
199
2008-09
E. Benetti, Villa Pull a Chievo: nascita, splendore e morte di un pubblico bene, Universit degli Studi di Verona, Facolt di Lettere
e Filosofia, a.a. 2008-09, rel. A.M. Conforti.
2009
I. Baumgartner, Bartolomeo Cipolla, Venezia e il potere imperiale:
politica e diritto nel contesto della dieta di Ratisbona (1471), in Un
giurista veronese fra la cattedra e le istituzioni: Bartolomeo Cipolla,
atti del convegno (Verona, ottobre 2004), a cura di G. Rossi,
Padova 2009, pp. 277-316.
C. Bismara, Il conte Alessandro Carli di Verona (1740-1814): gli anni
giovanili, il viaggio in Europa e linteresse per le scienze naturali,
Studi storici veronesi, LIX, 2009, pp. 169-181.
B. Bogoni, Galleria dArte Moderna di Palazzo Forti. Verona, 2001, in
Libero Cecchini. Natura e archeologia al fondamento dellarchitettura, a cura di B. Bogoni, Firenze 2009, pp. 354-368.
L. Bonuzzi, Messedaglia Luigi, in Dizionario biografico degli italiani,
73, Roma 2009, pp. 787-789.
G. Bottai, Chiesa e Risorgimento, in G. Bottai, La politica delle arti.
Scritti 1918-1943, Roma 2009, pp. 60-61.
G.P. Brogiolo, Rocca di Monselice. Tra ricerca, restauro e valorizzazione, Progetto restauro, XIV, 2009, 50, pp. 11-17.
R. Caloi, Palazzo Carli a Verona, Verona 2009.
A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo, Milano
2009 (ristampa della seconda ed.: Milano, 1929).
A. Forti, Palazzo Forti allasta. I veronesi non ci stanno, Ars Key,
6 febbraio 2009.
Libero Cecchini. Natura e archeologia al fondamento dellarchitettura, a
cura di B. Bogoni, Firenze 2009.
S. Lodi, scheda, in La torre del Capitanio. Restauri, scoperte e ricerche,
a cura di A. Costantino, E. Napione e M. Valdinoci, Verona
2009, pp. 73-80 cat. 2.
S. Luppi, Verona: ancora risiko su Palazzo Forti, Il Giornale
dellArte, dicembre 2009, n. 293.
G.P. Marchi, I tipografici pensieri di Bartolomeo Giuliari, in Palazzo Giuliari a Verona. Da residenza patrizia a sede universitaria, a
cura di L. Olivato e G.M. Varanini, Sommacampagna (Verona) 2009, pp. 181-196.
F. Mezzavilla, La famiglia Pellegrini tra Verona e Vienna, estratto da
Quaderni del Garda, III, 2009, 9-10.
M. Molteni, Bartolomeo Giuliari invenit: pitture e stucchi del Settecento nel palazzo di San Paolo, in Palazzo Giuliari a Verona.
Da residenza patrizia a sede universitaria, a cura di L. Olivato
e G.M. Varanini, Sommacampagna (Verona) 2009, pp. 141173.
E. Napione, Gli affreschi trecenteschi della Torre del Capitanio e la
pittura di corte nei palazzi scaligeri: le storie dal Ab urbe condita di
Tito Livio, in La Torre del Capitanio. Restauri, scoperte e ricerche,
a cura di A. Costantino, E. Napione e M. Valdinoci, Verona
2009, pp. 39-69.
E. Napione, F. Saggioro, La Torre del Capitanio e le residenze scaligere, in La Torre del Capitanio. Restauri, scoperte e ricerche, a cura
di A. Costantino, E. Napione e M. Valdinoci, Verona 2009,
pp. 17-37.
P. Nuzzo, Relazione di sintesi dello studio analitico sullo stato della
collezione darte moderna e contemporanea, ottobre 2009.
L. Olivato, Palazzo Giuliari nel Settecento: la ricostruzione, in Palaz-
200
Questo volume nasce da unidea dellAssociazione degli Amici di Palazzo Forti e la sua realizzazione stata resa possibile
grazie al contributo della Banca Popolare di Verona
Copyright 2012
Cierre edizioni
via Ciro Ferrari 5
37066 Sommacampagna (Vr)
tel. 045 8581572, fax 045 8589883
www.cierrenet.it
edizioni@cierrenet.it
il palazzo e la citt
le vicende di palazzo emilei forti a verona
Sommario
ix
xi
La presenza ebraica a Verona: Achille Forti, scienziato, umanista e mecenate, Giambattista Ruffo
15
17
i. il medioevo
Aristocratici e patrizi nella contrada di San Biagio/Santa Cecilia a Verona (secoli XII-XV),
Gian Maria Varanini
33 Architettura medievale a palazzo Emilei Forti, Fabio Coden
51 Le pitture medievali, Fausta Piccoli
61 I disegni, le scritte e i graffiti nella cos detta sala finestrata, Massimiliano Bassetti
69 San Biagio: una chiesa scomparsa, la sua storia e il suo corredo artistico, Pierpaolo Brugnoli
77
79
87
giugno 2012
cierre gruppo editoriale
via Ciro Ferrari, 5
37066 Caselle di Sommacampagna, Verona
www.cierrenet.it
Stampato da
cierre grafica
tel. 045 8580900 - fax 045 8580907
grafica@cierrenet.it
per conto di
cierre edizioni
tel. 045 8581572 - fax 045 8589883
edizioni@cierrenet.it
distribuzione libraria a cura di
cierrevecchi srl
via Breda, 26
35010 Limena, Padova
tel. 049 8840299 - fax 049 8840277
fornitori@cierrevecchi.it