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RELAZIONE GENERALE TECNICO SPECIALISTICA VALUTAZIONE della SICUREZZA

(Variante)

Ledificio oggetto dellintervento di miglioramento sismico costituisce la sede Municipale del comune di
Roseto Valfortore, inoltre qualificato quale principale centro C.O.C. nel piano di protezione civile comunale; esso ha
struttura portante in conglomerato cementizio armato, ubicato a Roseto Valfortore (FG) in Piazza S. Antonio n.1, su
di un pendio classificato, dal P.A.I. dellAutorit di Bacino dei fiumi Trigno, Biferno e minori, Saccione e Fortore, a
pericolosit elevata per frana e classe di rischio elevato.

Stralcio IGM

Ledificio stato progettato nel 1972 mentre linizio dei lavori avvenuto nel 1975 e lultimazione della
struttura nel 1978, come risulta dalla documentazione amministrativa e progettuale reperita presso larchivio
comunale. Esso composto da un piano seminterrato e tre fuori terra, ha dimensione in pianta racchiudibile in un
rettangolo di circa 33x14,5 m per una volumetria lorda complessiva di circa 6600 mc.

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Ortofoto con coordinate in diversi sistemi di riferimento

Indagine storica ed acquisizione elaborati di progetto


Ledificio, come detto, stato progettato nel 1972 e realizzato ed ultimato nella struttura negli anni 1975-
1978, come risulta dalla documentazione amministrativa e progettuale acquisita di seguito elencata:
- Elaborati grafici architettonici (20/04/1972-10/03/1977) contenenti: stralcio planimetrico, piante, prospetti
e sezione, particolari costruttivi.
- Elaborati grafici strutturali contenenti: sezioni di scavo, pianta fili fissi e tutte le carpenterie dei piani e
delle fondazioni, tabella pilastri ed armature di tutte le travi di impalcato e di fondazione, particolari
costruttivi travi-cornicioni in c.c.a.;
- Certificato di collaudo statico ai sensi dellart.7 della L.1086/71 dell11/05/1978, con allegata relazione per
prova di carico su parte del solaio del 06/04/1978;
- Documentazione amministrativa tra cui computi metrici estimativi, elenchi prezzi, verbali di consegna
lavori, sospensioni e riprese lavori, collaudo tecnico amministrativo del 14/06/1982.

Levoluzione della normativa e della pratica costruttiva e progettuale degli edifici esistenti in c.c.a.
(conglomerato cementizio armato), ha naturalmente portato nel tempo alla realizzazione di sistemi strutturali differenti
anche a parit di dimensioni globali degli stessi. Mentre gli edifici di nuova progettazione sono fondati sul principio del
Performance Based Design, ovvero su una progettazione di tipo semiprobabilistico guidata dalla probabilit di
superamento di prefissati livelli prestazionali ed in cui la struttura retta dal principio di gerarchia delle resistenze in
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modo da soddisfare con la massima prestazione i vari stati limite che pu raggiungere durante la sua vita utile, gli
edifici esistenti, come quello in esame, sono il frutto di una concezione ingegneristica che basata su modelli di
azioni e di resistenze di tipo deterministico ed in cui la struttura viene verificata solo nei confronti della massima
resistenza (in termini puntuali) degli elementi strutturali che la compongono. Adoperando il concetto delle tensioni
ammissibili (metodo attualmente ancora utilizzabile in Italia in ambiti molto ristretti), la tensione calcolata secondo un modello
elastico. Lapproccio di tipo tensionale non tiene in conto il raggiungimento di condizioni critiche anche per effetti
deformativi, di perdita di equilibrio o di durabilit. Inoltre la struttura non intesa nella sua globalit, ovvero non si
considerano gli eventuali meccanismi di collasso che si possono sviluppare e le varie combinazioni di carico cui pu
essere soggetta. In pratica nelle strutture esistenti tutta la progettazione retta dalle resistenze locali per un solo
livello prestazionale (il superamento della tensione ammissibile), mentre per gli edifici di nuova progettazione tutto il
processo, retto da un principio semiprobabilistico e prestazionale, volto a realizzare strutture che possiedono non
solo un certo livello di rigidezza e resistenza elastiche per far fronte a terremoti di bassa e media intensit e quindi
soddisfare i livelli prestazionali in esercizio, ma anche un certo livello di duttilit sia locale che globale, per far fronte ai
sismi di notevole intensit allo stato limite di collasso. Fondamentalmente si pu suddividere lo sviluppo della
normativa in due filoni principali che comprendono la progettazione degli edifici secondo regole non sismiche e quindi
per soli carichi di tipo gravitazionale, ovvero progettazione degli edifici in una determinata zona sismica e quindi
secondo normative e regole di tipo sismico.
Alla progettazione di tipo gravitazionale sono soggetti tutti quegli edifici esistenti che allepoca della
costruzione erano edificati in zone non classificate sismicamente: il comune di Roseto Valfortore stato classificato
sismicamente nel 1981 con grado di sismicit S=9 - attualmente viene classificato con una ag=0,154161. Per il
periodo temporale di progettazione e costruzione delledificio la normativa tecnica si basata principalmente sulle
regole costruttive dettate dal R.D.L. 2229 del 16/11/1939, dalla Legge n.1086 del 05/11/1971 e dal D.M. 30/05/1972.
Gli aspetti principali di queste norme possono essere riassunti nei riguardi dei seguenti parametri di
progettazione:
1. Il coefficiente di omogeneizzazione n pari al rapporto tra il modulo elastico dellacciaio e quello del
calcestruzzo considerato pari a 10 o 15.
2. Il modulo elastico del calcestruzzo deve essere determinato sperimentalmente, in realt il valore che
viene considerato nei calcoli pari a 20000 Mpa.
3. Tutte le verifiche vengono effettuate tramite il metodo delle tensioni ammissibili.

Il calcolo della struttura veniva effettuato in maniera semplificata. In particolare lo schema strutturale adottato
era molto semplice e non prevedeva la presenza di una maglia strutturale composta da telai sismoresistenti nelle due
direzioni principali. Lo schema pi ricorrente, come riscontrato per ledificio in esame, prevedeva una direzione in cui
si aveva la presenza di tutti i telai perch portanti i solai, mentre nella direzione ad essa ortogonale si aveva la
presenza dei soli telai perimetrali che portavano le tamponature di chiusura laterale.
La progettazione delle colonne veniva effettuata per aree di influenza di solaio e per sforzo normale centrato
rispettando per quanto riguarda le armature longitudinali i limiti imposti dalla normativa. Le travi portasolaio venivano
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calcolate secondo schemi semplificati di travi continue; le travi trasversali perimetrali venivano calcolate secondo lo
stesso schema, ma con i carichi derivanti dalle sole tamponature.
La fase di indagine e conoscenza del fabbricato oggetto di verifica stata espletata tenendo conto delle
considerazioni tecniche e quanto riportato nelle norme dellepoca di progettazione e realizzazione sopra evidenziate,
coniugandole agli elaborati progettuali grafici, tecnici e di contabilit reperiti.
Gli eventi sismici rilevanti per ledificio oggetto di verifica sono stati quello del 23/11/1980 e quello del
31/10/2002.

Rilievo geometrico strutturale - Risultati delle indagini sulle strutture e sui materiali e relative
elaborazioni.
Ledificio costituito da corpo singolo composto da tre piani fuori terra e da un piano seminterrato. Il piano
seminterrato ha altezza netta sotto solaio di 3,20 m e di 2,95 m sotto trave, il piano terra ha altezza netta di 3,90 m
sotto solaio, il piano primo ha altezza netta di 3,40 m sotto solaio, mentre il piano secondo ha altezza di 3,40 m sotto
solaio piano ed altezze nette interne variabili, nella parte di solaio a falde di tetto inclinate a vista, da 4,20-5,50 m sui
lati bassi della copertura a 5,50-6,50 ai colmi; la superficie complessiva lorda al piano seminterrato di circa 470 mq,
al piano terra di circa 470 mq, al piano primo di circa 450 mq, mentre al piano secondo di circa 265 mq (a
sommare circa 180 mq di terrazzo); laltezza minima fuori terra al parapetto del terrazzo sul prospetto nord principale
di circa 8,85 m, mentre sul prospetto sud di circa 12,25 m, laltezza sul prospetto nord massima al colmo di circa
15,85 m, mentre sul prospetto sud massima allo stesso colmo di circa 19,25 m.
La struttura portante verticale costituita da pilastri in conglomerato cementizio armato 30x40, 40x40, 40x50,
40x60, 50x60 cm; si hanno, quindi telai in c.c.a. con relative travi ribassate 40x50, 50x80, 55x50, 65x60, 30x70 cm e
travi a spessore 120x25, 40x25, e 50x25 cm.
Le fondazioni sono costituite da una sola orditura di travi rovesce in c.c.a. con varie larghezze di base (da
1,20 ad 1,90 m) ed altezza costante di 1,20 m, poggianti su uno strado di magrone di circa 20 cm; la struttura
orizzontale costituita da solai in laterocemento, per uno spessore complessivo pari a 25 cm (20 cm solaio di tetto e
sottotetto ed in parte solaio da 30 cm nella copertura a tetto).
Si evince, una mancanza di regolarit in pianta ed in altezza delledificio per le seguenti caratteristiche: 1)
ledificio costituito da una struttura a telai parziali unidirezionali in c.c.a.; 2) il vano scala posto in modo eccentrico
rispetto alla pianta deviando il centro delle rigidezze da quello delle masse; 3) il corpo di fabbrica non si estende tutto
in elevazione fino alla maggiore altezza, sullintera superficie, ma il secondo piano costituisce circa il 60% dellintera
superficie degli altri piani; 4) parte del piano terra, circa 1/3 della superficie, costituito da portico per il quale su tre
lati non si ha muratura di tompagno, per cui costituisce un piano debole, non avendo, per alcuni pilastri a detta quota,
muratura di tompagno in campata, come si ha invece ai piani soprastanti.
Le indagini condotte hanno permesso di risalire alle citate epoche di progettazione e costruzione
dellimmobile, alla sua tipologia di cantiere, tipologia di materiali e fasi costruttive, inoltre stato possibile reperire
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quasi tutti gli elaborati grafici architettonici ed esecutivi del cemento armato di progettazione (forniti dallamministrazione
comunale); sono state eseguite delle indagini in situ ed in laboratorio, per la verifica di rispondenza delle sezioni ed
armature strutturali a detti elaborati storici e la valutazione delle loro caratteristiche di resistenza del calcestruzzo e
dellacciaio di armatura; nello specifico indagini non distruttive, pacometriche, concentrate specialmente sui pilastri,
per risalire alla sezione resistente di calcestruzzo ed alle armature in essa disposte, indagini sclerometriche ed
ultrasoniche correlate ad indagini distruttive con prelevamento di carote per la valutazione delle caratteristiche
meccaniche del calcestruzzo e prova su barra di acciaio di armatura per rilevarne le caratteristiche di resistenza e,
quindi, la tipologia.
Da dette indagini emerso un forte stato di carbonatazione del calcestruzzo, soprattutto per alcuni elementi,
che ha alterato i relativi valori dellindice di rimbalzo sclerometrico; in virt di detta evenienza e del valore medio di
velocit ultrasonica basso ottenuto (media 3065 m/s inferiore a 3200 m/s), si deciso di non ricorrere al metodo
Sonreb, che abbina proprio detti valori di rimbalzo e di velocit, al fine di compensare sia gli errori dovuti allindagine
sclerometrica che quelli dovuti allindagine ad ultrasuoni, per lottenimento della resistenza media a compressione del
calcestruzzo in sito; infatti, come noto dalla letteratura specifica, per detto metodo, sono presenti varie formulazioni
(norme Rilem, Gasparik, Di Leo e Pascale, Del Monte) che comunque spesso sottostimano il valore della resistenza,
soprattutto quando il calcestruzzo di scarsa qualit; viene, quindi, utilizzata oggi pi spesso la formulazione
generale Rc=aS^bV^c, dove i coefficienti a, b e c possono essere determinati mediante una regressione lineare in
ambiente Excel, abbinando i valori di resistenza ottenuti dalle carote prelevate a quelli dellindice di rimbalzo S e della
velocit ultrasonica V; comunque, come sopra detto, non si ricorso a tale metodo anche perch esso applicabile
per valori della velocit dattraversamento V superiori a 31003200 m/s, mentre per valori inferiori non risulta
attendibile poich esterna al dominio delle curve Sonreb ricavate sperimentalmente e sulla cui base si applica la
formula suddetta. Si considerata, invece, la notoria buona affidabilit delle prove distruttive consistite nel prelievo di
carote e la moderata affidabilit delle prove ultrasoniche.
Al fine di convertire la resistenza ottenuta sulla carota fcar nella corrispondente resistenza in situ fcis viene
utilizzata la seguente espressione fcis=(Ch/d*Cdia*Ca*Cd)*fcar (Masi 2005 Valutazione e riduzione della vulnerabilit sismica di
edifici esistenti in cemento armato E.Cosenza, G.Manfredi, G.Monti, 2008 Polimetrica International Scientific Publisher), dove Ch/d il
coefficiente correttivo per rapporti altezza/diametro (h/d) diversi da 2, pari a Ch/d=2/(1,5+d/h), Cdia il coefficiente
correttivo relativo al diametro, da assumere pari a 1,06, 1,00 e 0,98 per d pari, rispettivamente, a 50, 100 e 150 mm,
Ca il coefficiente correttivo relativo alla presenza di armature incluse, variabile tra 1,03 per barre di piccolo diametro
(10) a 1,13 per barre di diametro elevato (20), Cd il coefficiente correttivo per tener conto del disturbo arrecato
alla carota nelle operazioni di estrazione, assunto come di seguito specificato: fcar<10MPa 1,3-1,7,
10MPa<fcar<20MPa 1,15-1,3 considerato 1,3, 20MPa<fcar<30MPa 1,05-1,15 considerato 1,15; fcar>30MPa 1,0-
1,05.
I valori di resistenza forniti dal laboratorio, in accordo col punto C.11.2.6 della Circolare Istruzione 617/2009
(che riprende quanto riportato nelle Linee Guida febbraio 2008 per la messa in opera e la valutazione delle caratteristiche meccaniche del

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calcestruzzo, emanate dal Consiglio Superiori LL.PP. Servizio Tecnico Centrale) possono ritenersi, con buona approssimazione,
gi riferiti a quella cubica, dove stata rettificata laltezza della carota pari a circa il valore del diametro e, quindi,
portato il valore di h/d=1. Il valore di fcd stato calcolato tramite la seguente espressione:
fcd = (fcis,medcc)/(cFc), dove cc=0,85 il coefficiente riduttivo per le resistenze di lunga durata, fcis,med il
valore medio della resistenza in situ, c=1,5 il coefficiente parziale di sicurezza del calcestruzzo ed Fc=1,2 il
fattore di confidenza (il coefficiente cc stato applicato solo per la determinazione di fcd nelle verifiche di resistenza per le azioni
controllate dalluomo).

Tenendo in considerazione solo le resistenze ottenute dalle carote si ha una fcis,med = 19,79 N/mm:
Valutazione resistenza del calcestruzzo

CAROTE: fcis=(Ch/d*Cdia*Ca*Cd)*fcar (Masi 2005 Valutazione e riduzione della vulnerabilit sismica di edifici esistenti
in cemento armato
E.Cosenza, G.Manfredi, G.Monti, 2008 Polimetrica International
Scientific Publisher)

fcis,med
El./Piano Altezza carota cm Diametro carota cm Ch/d Cdia Ca Cd fcar (N/mm) fcis (N/mm)
(N/mm)
P23/PS 10.50 10.00 0.82 1.00 1.00 1.30 19.76 20.95
T12-13-PS 1imp. 10.40 10.00 0.81 1.00 1.00 1.15 26.14 24.42
P12-PT 10.40 10.00 0.81 1.00 1.00 1.30 16.78 17.72
P22- 1P 10.50 10.00 0.82 1.00 1.00 1.30 18.07 19.16
P11 - 2P 10.40 10.00 0.81 1.00 1.00 1.30 15.79 16.68
fcis,med = valore medio 19.79
Cdia = coefficiente correttivo relativo al diametro; 1,06 per 50, 1,00 per 100 e 0,98
per 150 mm
Cd = coefficiente correttivo disturbo da rimaneggiamento: fcar<10 1,3-1,7; 10<fcar<20 1,15-1,3 consid.1,3; 20<fcar<30 1,05-1,15,
consid.1,15; fcar>30 1,0-1,05
Ch/d = coefficiente correttivo per rapporti altezza/diametro h/d diversi da 2 =
2/(1,5+d/h)
Ca = coefficiente correttivo relativo alla presenza di armature incluse, variabile tra 1,03 (barre
10) a 1,13 (barre 20)

Inoltre, come sopra accennato, dalle prove ultrasoniche si ottenuto un valore medio della velocit di 3065
m/s ed in base ai dati di letteratura si ha corrispondenza tra la resistenza media data dalle carote e quella media
indicata da detta velocit media, come si evince dalla tabella sotto riportata.

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Per il calcolo della capacit di elementi/meccanismi duttili o fragili, come indicato nella Circolare 617/2009 al
punto C8.7.2.4, si sono impiegate le propriet dei materiali esistenti direttamente ottenute dalle prove in sito e dalle
informazioni aggiuntive, divise per il fattore di confidenza Fc=1,2.

Per il calcolo della capacit di resistenza degli elementi fragili primari, le resistenze dei materiali sono state
divise per i corrispondenti coefficienti parziali e per il fattore di confidenza.
Il valore di fcd considerato per il calcestruzzo nella valutazione di vulnerabilit alle azioni sismiche ed elementi
fragili fcd = 111 Kg/cm (200kg/cm/(1,51,2)), per elementi duttili fcd = 166 Kg/cm (200kg/cm/1,2), per le verifiche di
resistenza a fronte delle azioni controllate dalluomo (carichi permanenti e azioni di servizio) fcd = 94 Kg/cm
(0,85200kg/cm/(1,51,2)).
Per lacciaio di armatura si riscontrata la vecchia tipologia di barre FeB44 non controllata in stabilimento (per
la quale si assumeva una tensione ammissibile di 2200 kg/cm). I valori della resistenza di progetto per lacciaio sono i seguenti:

valutazione di vulnerabilit alle azioni sismiche ed elementi/meccanismi fragili fyd = 3188 Kg/cm
(4400kg/cm/(1,151,2)), per elementi duttili fyd = 3666 Kg/cm (4400kg/cm/1,2), per le verifiche di resistenza a
fronte delle azioni controllate dalluomo (carichi permanenti e azioni di servizio) fyd = 3188 Kg/cm (4400kg/cm/(1,151,2)).

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VARIANTE

Durante la esecuzione dei lavori sono emersi alcuni imprevisti che hanno comportato la redazione di una
perizia di variante, anche a carattere strutturale, per ottemperare al miglioramento sismico delledificio:

- A seguito dello svellimento delle parti della muratura di tompagno e delle parti di tramezzature interne si
constatato un avanzato stato di degrado per molte travi ed alcuni pilastri, con ossidazione della
sezione delle barre di armatura, soprattutto al piano seminterrato, inoltre si rilevata anche, per alcuni
pilastri, una sostanziale riduzione della sezione di calcestruzzo per lattraversamento delle montanti
elettriche di piano.

- Dalla fase di svellimento delle parti di muratura di tompagno al livello dellultimo piano, si riscontrata
una anomala sconnessione strutturale tra la testa dei pilastri n.1, n.9, n.17, n.25 e le relative travi
dellimpalcato di copertura a tetto.

- Dalla visione ravvicinata, consentita dal ponteggio di facciata e dallo svellimento di alcuni elementi
laterizi di facciata, si rilevato un distacco e rigonfiamento degli stessi dalle strutture in c.a. costituente
un pericolo per la pubblica incolumit, compromettendo la sicurezza simica delledificio relativamente
alle parti non strutturali.

In considerazione di quanto sopra riportato occorre eseguire:

- dei ripristini locali con microcalcestruzzo fibrorinforzato e barre di armatura aggiuntive per i pilastri nelle
zone a sezione ridotta dalle montanti elettriche di piano;

- la ricostruzione del copriferro, previa passivazione delle barre di armatura, per una maggiore cospicua
superficie di travi e pilastri;

- la realizzazione del vincolo a cerniera tra le travi ed i pilastri nei nodi in copertura corrispondenti ai
pilastri n.1, n.9, n.17, n.25; detto vincolo sar realizzato mediante lutilizzo di piastre e barre filettate in
acciaio;

- la realizzazione di cordoli-trave c.a. innestati ad alcuni pilastri dellultimo piano per la riduzione della loro
altezza e di quella del tompagno e la messa in opera di tiranti in acciaio inox di collegamento tipo
DETAN-E della Halfen.

- uno svellimento e ripristino degli elementi laterizi del tompagno delle facciate sconnessi ed instabili.

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Sconnessioni in copertura nodi trave-pilastro

Pilastro1

Pilastro9

Pilastro9

9
Pilastro17
Pilastro25

Degrado travi e pilastri

trave

trave

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pilastro pilastro

pilastro

pilastro

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pilastro pilastro

pilastro pilastro

pilastro pilastro

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Prospettiva interventi di variante

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Verifiche di sicurezza
La verifica di vulnerabilit stata eseguita (mediante il software C.D.S. WIN ver. full 2013 della S.T.S. S.r.l. di Catania,
licenza n.31551) conformemente alle norme di cui al D.M. 14/01/2008 ed alla circolare n.617 del 02/02/2009,
specificatamente a quanto previsto al capitolo n.8 relativo alle costruzioni esistenti.

Le prestazioni attese nei confronti delle azioni sismiche sono state verificate agli stati limite, sia di esercizio
che ultimi individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi
strutturali, quelli non strutturali e gli impianti.
Gli stati limite di esercizio sono:
- Stato Limite di Operativit (SLO)
- Stato Limite di Danno (SLD)
Gli stati limite ultimi sono:
- Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV)
- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC)
Le probabilit di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per individuare lazione sismica
agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate nella sottostante tabella:

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Stati Limite PVR: Probabilit di superamento nel periodo di riferimento VR
Stati limite di SLO 81%
esercizio SLD 63%
Stati limite ultimi SLV 10%
SLC 5%

Per la definizione delle forme spettrali (spettri elastici e spettri di progetto), in conformit ai dettami del D.M. 14
gennaio 2008 3.2.3. sono stati definiti i seguenti termini:
Vita Nominale;
Classe dUso;
Categoria del suolo;
Coefficiente Topografico;
Latitudine e longitudine del sito oggetto di edificazione.
Tali valori sono stati utilizzati da apposita procedura informatizzata sviluppata dalla STS s.r.l., che, a partire dalle
coordinate del sito oggetto di intervento, fornisce i parametri di pericolosit sismica da considerare ai fini del calcolo
strutturale, riportati nei tabulati di calcolo (v. immagine sopra).
La struttura stata modellata con il metodo degli elementi finiti utilizzando vari elementi di libreria specializzati
per schematizzare i vari elementi strutturali. In particolare le travi ed i pilastri sono state schematizzate con elementi
trave a due nodi deformabili assialmente, a flessione e taglio utilizzando funzioni di forma cubiche di Hermite, modello
finito che ha la caratteristica di fornire la soluzione esatta in campo elastico lineare per cui non necessita di ulteriori
suddivisioni interne degli elementi strutturali.
Gli elementi finiti a due nodi possono essere utilizzati in analisi di tipo non lineare potendo modellare non
linearit sia di tipo geometrico che meccanico con i seguenti modelli:
1. Matrice geometrica per gli effetti del II ordine;
2. Non linearit meccanica per comportamento assiale solo resistente a trazione o compressione;
3. Non linearit meccanica di tipo elasto-plastica con modellazione a plasticit concentrata e duttilit
limitata con controllo della capacit rotazionale ultima delle cerniere plastiche, essendo stata
effettuata unanalisi sismica statica non lineare di tipo PUSHOVER con le modalit previste dal D.M.
14/01/2008 e s.m.i.
Per gli elementi strutturali bidimensionali (pareti a taglio, setti, nuclei irrigidenti, piastre o superfici generiche) stato
utilizzato un modello finito a 3 o 4 nodi di tipo shell che modella sia il comportamento membranale (lastra) che
flessionale (piastra). Tale elemento finito di tipo isoparametrico stato modellato con funzioni di forma di tipo
polinomiale che rappresentano una soluzione congruente ma non esatta nello spirito del metodo FEM. Per questo
tipo di elementi finiti la precisione dei risultati ottenuti dipende dalla forma e densit della MESH. Il metodo
efficiente per il calcolo degli spostamenti nodali ed sempre rispettoso dellequilibrio a livello nodale con le azioni
esterne. Le verifiche sono state effettuate sia direttamente sullo stato tensionale ottenuto che per le azioni di tipo

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statico e di esercizio. Per le azioni dovute al sisma (ed in genere per le azioni che provocano elevata domanda di deformazione
anelastica), le verifiche sono state effettuate sulle risultanti (forze e momenti) agenti globalmente su una sezione
delloggetto strutturale (muro a taglio, trave accoppiamento, etc..).
Nel modello sono stati tenuti in conto i disassamenti tra i vari elementi strutturali schematizzandoli come
vincoli cinematici rigidi. La presenza degli orizzontamenti stata tenuta in conto con vincoli cinematici rigidi e con
modellazione della soletta con elementi SHELL.
Il calcolo della capacit della struttura esistente, a resistere al sisma, stato effettuato con verifica
delleffettiva duttilit strutturale, ricorrendo ad unanalisi statica di tipo non lineare (PUSHOVER).
I vincoli tra i vari elementi strutturali e con il terreno sono stati modellati in maniera congruente al reale
comportamento strutturale.
Il modello di calcolo ha tenuto conto dellinterazione suolo-struttura schematizzando le fondazione superficiali
con elementi plinto su suolo elastico alla Winkler.
I legami costitutivi utilizzati nelle analisi globali finalizzate al calcolo delle sollecitazioni sono di tipo
elastoplastico - incrudente a duttilit limitata, elasto-fragile, elastoplastico a compressione e fragile a trazione. Per le
verifiche sezionali sono stati utilizzati i seguenti legami:

LEGAME PARABOLA RETTANGOLO PER IL CALCESTRUZZO

Legame costitutivo di progetto del calcestruzzo

Il valore cu2, per lanalisi non lineare stato valutato in funzione delleffettivo grado di confinamento esercitato dalle
staffe sul nucleo di calcestruzzo.

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LEGAME ELASTICO PREFETTAMENTE PLASTICO O INCRUDENTE O DUTTILITA LIMITATA PER LACCIAIO

Legame costitutivo di progetto acciaio per c.a.


LIVELLO DI CONOSCENZA della STRUTTURA adottato: LC2

Geometria
conoscenza Dettagli strutturali Propriet materiali Metodi di analisi FC
(carpenterie)

Valori usuali per la


Progetto simulato in accordo
pratica costruttiva Analisi lineare
LC1 limitata norma dellepoca e limitate 1.35
dellepoca e limitate statica o dinamica
verifiche in situ
prove in situ

Da disegni di Specifiche originali di


carpenteria Disegni costruttivi incompleti con progetto o certificati di
LC2 adeguata originali con limitate verifiche in situ oppure prova con limitate prove tutti 1.20
rilievo visivo a estese verifiche in-situ in-situ oppure estese
campione o ex- prove in-situ
novo completo
Specifiche originali di
Disegni costruttivi completi con progetto o certificati di
LC3 accurata limitate verifiche in situ oppure prova con estese prove tutti 1.00
esaustive verifiche in-situ in-situ oppure esaustive
prove in-situ

ANALISI SISMICA STATICA NON LINEARE PUSH-OVER


Lanalisi statica non lineare consistita nellapplicare alledificio i carichi gravitazionali ed un
sistema di forze orizzontali che, mantenendo invariati i rapporti relativi tra le forze stesse, sono
state tutte scalate in modo da far crescere monotonamente lo spostamento orizzontale di un
punto di controllo (in sommit delledificio, a livello della copertura) sulla struttura fino al
raggiungimento delle condizioni ultime. Il risultato dellanalisi consistito in un diagramma
riportante in ascissa lo spostamento orizzontale del punto di controllo, in ordinata la forza
orizzontale totale applicata (taglio alla base). Per avere una rappresentazione sintetica molto
efficace della risposta della struttura sotto lazione di forze orizzontali via via crescenti si
costruita la curva di capacit avente in ascissa riportato lo spostamento del baricentro del
solaio di copertura (Punto di Controllo) ed in ordinata il tagliante alla base, ovvero la risultante
delle forze orizzontali applicate:
Domanda: moto sismico del terreno
Capacit: abilit della struttura di resistere alla domanda sismica
Prestazione: misura in cui la capacit assorbe la domanda

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DOMANDA la modellazione dellinput sismico nellanalisi della struttura. In
una time history la domanda direttamente laccelerogramma del moto
sismico. Nellanalisi PUSH-OVER eseguita la domanda invece
rappresentata dallo spettro anelastico dello spostamento. Un determinato
sisma, quindi, provocher sulla struttura uno spostamento, il confronto di
tale valore di spostamento con la CAPACITA della struttura a deformarsi
definir la PRESTAZIONE ovvero come la struttura si comporter sotto
quel sisma in termini di danno o collasso. Lo spettro anelastico dello
spostamento pu essere valutato a partire dallo spettro elastico delle
accelerazioni Se(T) fornito dalla norma.
Sistema di Forze n.1 Forze proporzionali alla massa ed alla forma modale pi significativa per la direzione considerata di ingresso del
sisma; questa distribuzione rappresentativa delle forze di inerzia della struttura integra ovvero elastica (distribuzione triangolare).
Sistema di Forze n.2 - Forze proporzionali alla massa; questa distribuzione rappresentativa delle forze di inerzia della struttura fortemente
degradata ovvero quando si sono
sviluppate importanti deformazioni
anelastiche (distribuzione rettangolare).
Per potere svolgere lanalisi incrementale
non lineare necessario modellare il
comportamento degli elementi strutturali
oltre il limite elastico. Il modello utilizzato
nelle verifiche in oggetto quello delle
travi elastoplastiche a PLASTICITA
CONCENTRATA e DUTTILITA
CONTROLLATA.
Il modello del tipo in serie con le deformazioni totali date dalle deformazioni
elastiche della trave e dalle deformazioni anelastiche concentrate nelle cerniere
plastiche localizzate nelle sezioni critiche.
La cerniera viene modellata con un modello rigido plastico incrudente a
duttilit limitata.
Ci significa che fino a quando non viene raggiunto il valore di snervamento le
rotazioni sono nulle. Quando la rotazione raggiunge il valore ultimo up
lelemento collassa e la forza di richiamo si annulla.
Si definiscono:
Lpl = lunghezza cerniera plastica; y: curvatura allo snervamento; u: curvatura ultima
valutata considerando le deformazioni ultime del conglomerato (tenuto conto del
confinamento) e dellacciaio (da stimare sulla base dellallungamento uniforme al carico
massimo, in mancanza di informazioni si pu assumere che la deformazione ultima
dellacciaio sia pari al 4%).
Nel modello non lineare la valutazione della capacit rotazionale ultima delle cerniere
plastiche ha avuto unimportanza cruciale in quanto questa ha determinato la capacit di
spostamento ultimo dellintera struttura e quindi la capacit di rispondere in maniera
adeguata allazione sismica, in considerazione dellattivazione dei soli meccanismi duttili.

18
DATI GENERALI DI STRUTTURA
DATI GENERALI DI STRUTTURA
Massima dimens. dir. X (m) 31,70 Altezza edificio (m) 17,00
Massima dimens. dir. Y (m) 13,90 Differenza temperatura(C) 15
PARAMETRI SISMICI
Vita Nominale (Anni) 100 Classe d' Uso QUARTA
Longitudine Est (Grd) 15,09498 Latitudine Nord (Grd) 41,37077
Categoria Suolo B Coeff. Condiz. Topogr. 1,20000
Sistema Costruttivo Dir.1 C.A. Sistema Costruttivo Dir.2 C.A.
Regolarita' in Altezza NO(KR=.8) Regolarita' in Pianta NO
Direzione Sisma (Grd) 0 Sisma Verticale ASSENTE
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.O.
Probabilita' Pvr 0,81 Periodo di Ritorno Anni 120,00
Accelerazione Ag/g 0,09 Periodo T'c (sec.) 0,37
Fo 2,56 Fv 1,03
Fattore Stratigrafia 'S' 1,20 Periodo TB (sec.) 0,16
Periodo TC (sec.) 0,49 Periodo TD (sec.) 1,96
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.D.
Probabilita' Pvr 0,63 Periodo di Ritorno Anni 201,00
Accelerazione Ag/g 0,11 Periodo T'c (sec.) 0,41
Fo 2,53 Fv 1,14
Fattore Stratigrafia 'S' 1,20 Periodo TB (sec.) 0,18
Periodo TC (sec.) 0,54 Periodo TD (sec.) 2,04
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.V.
Probabilita' Pvr 0,10 Periodo di Ritorno Anni 1898,00
Accelerazione Ag/g 0,25 Periodo T'c (sec.) 0,46
Fo 2,61 Fv 1,78
Fattore Stratigrafia 'S' 1,13 Periodo TB (sec.) 0,20
Periodo TC (sec.) 0,59 Periodo TD (sec.) 2,62
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.C.
Probabilita' Pvr 0,05 Periodo di Ritorno Anni 2475,00
Accelerazione Ag/g 0,28 Periodo T'c (sec.) 0,47
Fo 2,61 Fv 1,87
Fattore Stratigrafia 'S' 1,11 Periodo TB (sec.) 0,20
Periodo TC (sec.) 0,60 Periodo TD (sec.) 2,72
P A R A M E T R I S I S T E M A C O S T R U T T I V O C. A. - D I R. 1
Classe Duttilita' BASSA Sotto-Sistema Strutturale Telaio
AlfaU/Alfa1 1,30 Fattore riduttivo KW 1,00
Fattore di struttura 'q' 2,76
P A R A M E T R I S I S T E M A C O S T R U T T I V O C. A. - D I R. 2
Classe Duttilita' BASSA Sotto-Sistema Strutturale Telaio
AlfaU/Alfa1 1,30 Fattore riduttivo KW 1,00
Fattore di struttura 'q' 2,76
COEFFICIENTI DI SICUREZZA PARZIALI DEI MATERIALI
Acciaio per CLS armato 1,15 Calcestruzzo CLS armato 1,50
Legno per comb. eccez. 1,00 Legno per comb. fondament.: 1,30
Livello conoscenza LC2
FRP Collasso Tipo 'A' 1,10 FRP Delaminazione Tipo 'A' 1,20
FRP Collasso Tipo 'B' 1,25 FRP Delaminazione Tipo 'B' 1,50
FRP Resist. Press/Fless 1,00 FRP Resist. Taglio/Torsione 1,20
FRP Resist. Confinamento 1,10

19
ARCHIVIO TIPOLOGIE DI CARICO
Peso Perman. Varia Anal
Car. Strut NONstru bile Neve Destinaz. Psi Psi Psi Car. DESCRIZIONE SINTETICA DEL TIPO DI CARICO
N.ro kg/mq kg/mq kg/mq kg/mq d'Uso 0 1 2 N.ro
1 300 150 300 0 Categ. C 0,7 0,7 0,6 S1 uffici pubblici
2 300 150 400 0 Categ. E 1,0 0,9 0,8 S1 biblioteca
3 300 100 200 0 Categ. H 0,0 0,0 0,0 S1 copertura terrazzo
4 250 50 50 0 Categ. H 0,0 0,0 0,0 S2 sottotetto
5 250 80 0 190 Categ. H 0,0 0,0 0,0 S2 copertura a tetto
6 350 80 0 190 Categ. H 0,0 0,0 0,0 S3 copertura a tetto 2
7 0 100 400 0 Categ. C 0,7 0,7 0,6 S3 scala a piastra
8 800 0 0 0 Categ. A 0,7 0,5 0,3 muratura di tompagno

COMBINAZIONI CARICHI - S.L.V. - A1 / S.L.D.


DESCRIZIONI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Peso Strutturale 1,30 1,30 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Perm.Non Strutturale 1,50 1,50 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Var.Amb.affol. 1,50 1,05 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60
Var.Neve h>1000 1,05 1,50 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20
Var.Bibl.Arch. 1,50 1,50 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80
Var.Coperture 1,50 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Corr. Tors. dir. 0 0,00 0,00 1,00 -1,00 1,00 -1,00 1,00 -1,00 1,00 -1,00 -1,00 1,00 -1,00 1,00 -1,00
Corr. Tors. dir. 90 0,00 0,00 0,30 0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 -0,30 -0,30 -0,30
SISMA DIREZ. GRD 0 0,00 0,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 -1,00 -1,00 -1,00 -1,00 -1,00
SISMA DIREZ. GRD 90 0,00 0,00 0,30 0,30 0,30 0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 -0,30

COMBINAZIONI CARICHI - S.L.V. - A1 / S.L.D.


DESCRIZIONI 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
Peso Strutturale 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Perm.Non Strutturale 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Var.Amb.affol. 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60 0,60
Var.Neve h>1000 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20
Var.Bibl.Arch. 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80
Var.Coperture 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Corr. Tors. dir. 0 1,00 -1,00 1,00 0,30 -0,30 0,30 -0,30 0,30 -0,30 0,30 -0,30 -0,30 0,30 -0,30 0,30
Corr. Tors. dir. 90 -0,30 0,30 0,30 1,00 1,00 -1,00 -1,00 -1,00 -1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 -1,00 -1,00
SISMA DIREZ. GRD 0 -1,00 -1,00 -1,00 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30
SISMA DIREZ. GRD 90 -0,30 -0,30 -0,30 1,00 1,00 1,00 1,00 -1,00 -1,00 -1,00 -1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

COMBINAZIONI CARICHI - S.L.V. - A1 / S.L.D.


DESCRIZIONI 31 32 33 34
Peso Strutturale 1,00 1,00 1,00 1,00
Perm.Non Strutturale 1,00 1,00 1,00 1,00
Var.Amb.affol. 0,60 0,60 0,60 0,60
Var.Neve h>1000 0,20 0,20 0,20 0,20
Var.Bibl.Arch. 0,80 0,80 0,80 0,80
Var.Coperture 0,00 0,00 0,00 0,00
Corr. Tors. dir. 0 -0,30 0,30 -0,30 0,30
Corr. Tors. dir. 90 -1,00 -1,00 1,00 1,00
SISMA DIREZ. GRD 0 -0,30 -0,30 -0,30 -0,30
SISMA DIREZ. GRD 90 -1,00 -1,00 -1,00 -1,00

COMBINAZIONI RARE - S.L.E.


DESCRIZIONI 1 2
Peso Strutturale 1,00 1,00
Perm.Non Strutturale 1,00 1,00
Var.Amb.affol. 1,00 0,70
Var.Neve h>1000 0,70 1,00
Var.Bibl.Arch. 1,00 1,00
Var.Coperture 1,00 0,00
Corr. Tors. dir. 0 0,00 0,00
Corr. Tors. dir. 90 0,00 0,00
SISMA DIREZ. GRD 0 0,00 0,00
SISMA DIREZ. GRD 90 0,00 0,00

COMBINAZIONI FREQUENTI - S.L.E.


DESCRIZIONI 1 2
Peso Strutturale 1,00 1,00
Perm.Non Strutturale 1,00 1,00
Var.Amb.affol. 0,70 0,60
Var.Neve h>1000 0,20 0,50
Var.Bibl.Arch. 0,90 0,80
Var.Coperture 0,00 0,00
Corr. Tors. dir. 0 0,00 0,00
Corr. Tors. dir. 90 0,00 0,00
SISMA DIREZ. GRD 0 0,00 0,00
SISMA DIREZ. GRD 90 0,00 0,00

COMBINAZIONI PERMANENTI - S.L.E.


DESCRIZIONI 1
Peso Strutturale 1,00
Perm.Non Strutturale 1,00
Var.Amb.affol. 0,60
Var.Neve h>1000 0,20
Var.Bibl.Arch. 0,80
Var.Coperture 0,00
Corr. Tors. dir. 0 0,00
Corr. Tors. dir. 90 0,00
SISMA DIREZ. GRD 0 0,00
SISMA DIREZ. GRD 90 0,00

20
Valutazione dei risultati e giudizio motivato sulla loro accettabilit

Il software utilizzato permette di modellare analiticamente il comportamento fisico della struttura utilizzando la
libreria disponibile di elementi finiti. Le funzioni di visualizzazione ed interrogazione sul modello permettono di
controllare sia la coerenza geometrica che le azioni applicate rispetto alla realt fisica. Inoltre la visualizzazione ed
interrogazione dei risultati ottenuti dallanalisi quali sollecitazioni, tensioni, deformazioni, spostamenti, reazioni
vincolari hanno permesso un immediato controllo con i risultati ottenuti mediante schemi semplificati di cui nota la
soluzione in forma chiusa nellambito della Scienza delle Costruzioni.

Si inoltre controllato che le reazioni vincolari abbiano dato valori in equilibrio con i carichi applicati, in
particolare per i valori dei taglianti di base delle azioni sismiche si provveduto a confrontarli con valori ottenuti da
modelli SDOF semplificati.

Le sollecitazioni ottenute sulle travi per i carichi verticali direttamente agenti sono stati confrontati con
semplici schemi a trave continua. Per gli elementi inflessi di tipo bidimensionale si provveduto a confrontare i valori
ottenuti dallanalisi FEM con i valori di momento flettente ottenuti con gli schemi semplificati della Tecnica delle
Costruzioni. Si inoltre verificato che tutte le funzioni di controllo ed autodiagnostica del software abbiano dato esito
positivo.

21
Verifiche di sicurezza per le azioni controllate dalluomo - variante

Le verifiche condotte per soli carichi antropici hanno manifestato rispondenza alle attuali norme tecniche
anche per ledificio modellato con le sconnessioni nei quattro nodi trave-pilastro in copertura sopra citati (pilastri n.1, n.9,
n.17, n.25), di seguito sono riportate immagini di sintesi per dette verifiche, dalle quali emerge la positivit della verifica
per tutti gli elementi (si rimanda ai tabulati della relazione di calcolo per i valori numerici di verifica).
Prospettiva

Prospettiva nodi sconnessi

22
Verifica aste carichi antropici

Momenti Mx e My cerniera su nodi pilastri 1, 9, 17 e 25

23
Verifiche di sicurezza per le azioni sismiche VARIANTE

Le verifiche sono state condotte per il nuovo stato futuro consolidato con gli interventi sopra citati, sempre
con modellazione dei telai tridimensionali ancorati alle travi di fondazione; lo stato ante interventi, gi verificato
sismicamente nella progettazione esecutiva, tiene lo stesso indicatore del rischio per la vita uv relativo al rapporto
fra i periodi (TRCLV/TDLV):
(TRCLV/TDLV) = (5/1898)^(1/2,43) = 0,088 = valore dellindice di vulnerabilit per ledificio ante interventi.

Intervento di miglioramento sismico


Da quanto sopra riportato emerge che la vulnerabilit sismica per detto edificio molto alta; infatti le sue
caratteristiche peculiari sono quelle tipiche di strutture progettate e realizzate per resistere ai soli carichi gravitazionali
allinizio degli anni 70, con telai in c.c.a. unidirezionali ed elementi poco duttili per scarso confinamento del
calcestruzzo delle sezioni (staffe aperte a passo da 15 a 25 cm) e per linversione della gerarchia delle resistenze, che per
un buon comportamento duttile (formazione cerniere plastiche nelle travi) della struttura, prevede pilastri forti e travi deboli,
invece per ledificio in esame si ha lesatto opposto, avendo travi di grossa sezione molto armate su pilastri poco
armati longitudinalmente e poco staffati; inoltre i materiali, data la vetust, non sono idonei a contrastare le azioni
cicliche sismiche (calcestruzzo bassa resistenza). Linnesco di meccanismi fragili per rottura a taglio dei pilastri non
consente di dissipare lazione sismica, per cui lintervento in progetto prevede in primis proprio la eliminazione di detti
meccanismi fragili in modo da rendere la struttura globalmente pi duttile e conseguire un miglioramento sismico tale
da rispondere al 60% della domanda in termini di accelerazione e periodo di ritorno richiesti dal D.M. 14/01/2008 per
la specifica azione sismica.
Lintervento di progetto prevedeva e si prevede ancora lincamiciatura di tutti i pilastri e di alcune travi con
microcalcestruzzo fibrorinforzato: Ultra High Performance Fiber Reinforced Cementitious Composites (U.H.P.F.R.C.C.);
detta tecnologia, applicata alledificio oggetto di intervento, permette lattivazione in maniera diffusa su tutta la
costruzione di meccanismi duttili con la conseguente plasticizzazione delle sezioni senza comportare il collasso della
struttura, sul miglioramento al 60%. Lincamiciatura costituisce un rinforzo omogeneo e garantisce un opportuno
effetto di confinamento oltre che un incremento della resistenza flessionale ed a taglio degli elementi strutturali,
migliorando contemporaneamente la durabilit della struttura grazie alle prestazioni della matrice del micro
calcestruzzo stesso. Lo spessore della camicia da applicare previsto quasi per tutti gli elementi da rinforzare pari a
4 cm, solo per alcuni pilastri avr spessore di 5 cm. Lapplicazione di detta camicia prevede prima la preparazione dei
supporti (scarifica e/o sabbiatura), per lasportazione delle parti degradate ed ottenere un buon grado di rugosit
superficiale (1-2 mm), utile a garantire una perfetta aderenza tra il calcestruzzo esistente e il micro calcestruzzo di
rinforzo, il successivo lavaggio e saturazione dei supporti con acqua, leventuale disposizione di rete zincata di
armatura e delle barre di armatura di ripresa di piano, la casseratura e il getto del microcalcestruzzo fibrorinforzato e
da ultimo la protezione dei getti con telo in P.E. dopo la scasseratura. Lintervento di consolidamento rientra tra quelli
24
consentiti dal D.M. 14/01/2008 al punto 8.6, pur essendo il microcalcestruzzo utilizzato per il rinforzo un materiale non
tradizionale, esso per ampiamente trattato nel documento CNR-DT 204/2006: Istruzioni per la Progettazione,
lEsecuzione ed il Controllo di Strutture di Calcestruzzo Fibrorinforzato, considerato documento di comprovata
validit secondo lelenco riportato al capitolo 12 del D.M.2008.

Diagrammi stress block nel calcestruzzo e nel materiale U.H.P.F.R.C.C. s = spessore della camicia

Le verifiche strutturali sono state eseguite considerando il contributo del micro-calcestruzzo sia in termini di
compressione che di trazione secondo un modello di calcolo che prevede di sommare alla resistenza della sezione
esistente il contributo della camicia di rinforzo nellipotesi di calcolo di perfetta aderenza tra i materiali, comprovata da
risultati sperimentali. Landamento della tensione di trazione nel materiale U.H.P.F.R.C.C. ipotizzato costante lungo
la zona tesa, in accordo con il documento tecnico (CNR-DT 204/2006) sopra citato; per le sollecitazioni di
compressione stata assunta la classica ipotesi di stress-block.
I valori di resistenza cautelativi caratteristici e di progetto considerati per il microcalcestruzzo fibrorinforzato
sono i seguenti:
UHPFRC Valori caratteristici Valori di progetto

Compressione fFck = 90 Mpa fFcd = 0,85fFck/1,5 = 51 Mpa


Trazione fFtk = 6,5 MPa fFtd = fFtk/1,3 = 5 Mpa

Si tenuto conto dellaumento del valore del modulo elastico E delle sezioni consolidate considerando un
modulo elastico del materiale mediato sulle aree dei due diversi materiali, calcestruzzo esistente e microcalcestruzzo
di rinforzo: Emedio = (AclsEcls + AmicroclsEmicrocls)/( Acls + Amicrocls).

25
La simulazione, col software di calcolo, del diverso comportamento, in termini di aumento di resistenza al
taglio ed aumento di duttilit, delle sezioni confinate mediante la camicia di microcalcestruzzo stata effettuata
considerando i seguenti due aspetti fondamentali:
1. eliminazione delle rotture per meccanismi fragili a taglio delle sezioni;
2. aumento della duttilit delle sezioni comportato dal confinamento dato dalla camicia e dalla sua alta
resistenza ed alta energia di frattura.
Per il primo punto si effettuata una simulazione accorciando il passo staffe esistente nelle strutture
consolidate, considerandole anche confinanti e valutando detta possibilit in termini di staffe equivalenti, comportate
dalla presenza della camicia, secondo la seguente formula:
posto fyd = fyk/s = 430/1,15 = 373,90 Mpa (FeB44 a favore di sicurezza non si applicato il fattore di confidenza pari a 1,2);

posto lo spessore minimo di progetto della camicia s = 40 mm;

As,eq = 2(s1000)mm/mfFtd/fyd Mpa/Mpa = 2(401000)5/373,90 = 1070 mm/m.


Detto valore corrisponde ad una staffatura equivalente di circa 8/10 cm a due braccia.
Per il secondo punto sono stati elaborati i diagrammi momento-curvatura per le sezioni tipiche dei pilastri
considerando lo sforzo di compressione massimo, essendo questa la condizione che penalizza la sezione in termini
di duttilit, sia per le sezioni allo stato attuale che per quelle allo stato rinforzato con la camicia di microcalcestruzzo;
dal confronto dei diagrammi dei due stati si evidenziato, per quello rinforzato, un aumento sia del momento ultimo
che della curvatura di circa il doppio, rispetto allo stato attuale; detta maggiore duttilit stata simulata nel software
oltre che dal raffittimento del passo staffe a 10 cm, anche mediante linserimento di armatura aggiuntiva, in modo da
ottenere diagrammi momento-curvatura simili a quelli risultanti per le sezioni rinforzate con il microcalcestruzzo,
soprattutto in termini di aumento della curvatura; il confronto stato fatto a partire dagli elementi sollecitati dal
massimo sforzo normale, in modo che, a parit di rinforzo per tutti gli elementi, si fosse a favore di sicurezza, avendo
duttilit maggiori le sezioni rinforzate degli elementi sollecitati a sforzo di compressione minore, in considerazione del
fatto che la duttilit della sezione aumenta allaumentare dellarmatura compressa e allaumentare dellarmatura
trasversale, mentre si riduce allaumentare dello sforzo di compressione e dellarmatura tesa.

Di seguito riportato detto confronto per il pilastro a sezione 40x50 cm, con sforzo normale N=1300 Kn.
Stato attuale sez. 40x50 cm staffe 8/20 cm non Stato consolidato sez. 48x58 cm staffe 8/10 cm
confinanti software confinanti - software
N = 130 t N = 130 t
N/Nu = 130/340 = 0,38 N/Nu = 130/350 = 0,37
Mua 30 t Muc 35 t
ua 0,0125 1/m uc 0,0310 1/m

uc / ua = 0,0310/0,0125 = 2,48 --------------- Muc / Mua = 35/30 = 1,17


26
Dominio di resistenza M/N e diagramma curvature - stato attuale (software)

27
Dominio di resistenza M/N e diagramma curvature - stato consolidato (software)

28
DOMINIO 3 - PILASTRO 40x50 N=1300 kN ( s = 4 cm di REFOR-tec GF5 della Tecnochem S.p.a.)

uc / ua = 0,00002375/0,0000095 = 2,50 --------------- Muc / Mua = 500/200 = 2,50

29
Lintervento previsto nel progetto esecutivo, relativo alla realizzazione delle travi di collegamento in
fondazione in calcestruzzo armato, con sezione 60x60 cm, risulta gi ultimato, mentre lintervento di rinforzo con
incamiciatura risulta eseguito per pi del 50 %.

Al fine di ridurre leffetto di piano debole comportato dal portico a piano terra, il progetto esecutivo prevedeva
la realizzazione di una muratura portante in blocchi di tufo, spessore 40 cm, rivestita in pietra similare alla esistente, a
chiusura delle quattro campate in angolo del portico; allo stato attuale detto intervento stato realizzato al grezzo
solo per due campate, resta da eseguire per le altre due e completare con le finiture.

Ledificio, con gli interventi di consolidamento citati, sia relativi al progetto esecutivo che a quelli di variante
sopra citati, raggiunge un miglioramento sismico tale da rispondere al 60% della domanda in termini di accelerazione
e periodo di ritorno richiesti dal D.M. 14/01/2008 per la specifica azione sismica, ovvero il valore del rapporto
capacit/domada superiore al 60%, come si evince dalle tabelle riassuntive seguenti:

push n.1 push n.2 push n.3 push n.4 push n.5 push n.6 push n.7 push n.8
Fx(+)mod+e5 Fx(-)mod+e5 Fy(+)mod+e5 Fy(-)mod+e5 Fx(+)mas+e5 Fx(-)mas+e5 Fy(+)mas+e5 Fy(-)mas+e5

PGACLV/PGADLV 0,702 0,686 1,019 0,713 0,804 0,744 0,925 0,753


(TRCLV/TDLV) 0,664 0,647 1,022 0,676 0,774 0,709 0,912 0,719

push n.9 push n.10 push n.11 push n.12 push n.13 push n.14 push n.15 push n.16
Fx(+)mod-e5 Fx(-)mod-e5 Fy(+)mod-e5 Fy(-)mod-e5 Fx(+)mas-e5 Fx(-)mas-e5 Fy(+)mas-e5 Fy(-)mas+e5

PGACLV/PGADLV 0,698 0,650 0,706 1,038 0,812 0,754 0,766 0,949


(TRCLV/TDLV) 0,660 0,610 0,668 1,045 0,784 0,720 0,733 0,940

Lintervento, inoltre, consegue un aumento della capacit superiore al 20% di quella corrispondente
alladeguamento sismico, infatti: minimo TRCLV = 570 > 20% di TDLV = 0,201898 = 380; inoltre dallo stato attuale a
quello consolidato il valore minimo di TRCLV passato da 5 a 570 ed uv da 0,088 a 0,610.

30
Prospettiva modellazione edificio stato consolidato di variante

Diagramma dello spettro ADSR per meccanismi duttili e fragili entrambi attivati:

Spettro ADSR Sa/g - mm


0,205
0,2

0,195 Fx(+) Prop. Modo + Ecc 5%


Fx(-) Prop. Modo + Ecc 5%
0,19 Fy(+) Prop. Modo + Ecc 5%
0,185 Fy(-) Prop. Modo + Ecc 5%
Fx(+) Prop. Massa + Ecc 5%
0,18 Fx(-) Prop. Massa + Ecc 5%
0,175 Fy(+) Prop. Massa + Ecc 5%
Fy(-) Prop. Massa + Ecc 5%
0,17 Fx(+) Prop. Modo - Ecc 5%
0,165 Fx(-) Prop. Modo - Ecc 5%
Fy(+) Prop. Modo - Ecc 5%
0,16 Fy(-) Prop. Modo - Ecc 5%
0,155 Fx(+) Prop. Massa - Ecc 5%
Fx(-) Prop. Massa - Ecc 5%
0,15 Fy(+) Prop. Massa - Ecc 5%
0,145 Fy(-) Prop. Massa - Ecc 5%

0,14
0,135
0,13
0,125
0,12
0,115
0,11
0,105
Sa/g

0,1
0,095
0,09
0,085
0,08
0,075
0,07

0,065
0,06
0,055
0,05
0,045
0,04
0,035
0,03
0,025

0,02
0,015
0,01
0,005
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 115 120 125
mm.

31
Impegno plastico push n.10

Sforzo normale in copertura a tetto

32
Verifica tiranti acciaio

Verifica tiranti acciaio 24

33
Verifica tiranti acciaio 28

34
Verifica SLU nuove travi-cordoli c.a.

asta 327

asta 328

35
Verifica SLU nuove travi-cordoli c.a.

asta 331

asta 332

36
Verifica SLU nuove travi-cordoli c.a.
asta 333

Verifica SLE nuove travi-cordoli c.a.


asta 327

37
Verifica SLE nuove travi-cordoli c.a.
asta 328

asta 331

38
Verifica SLE nuove travi-cordoli c.a.
asta 332

asta 333

39
Verifica portanza travi di fondazione

Per il dimensionamento delle piastre e barre filettate in acciaio, atte a realizzare il vincolo a cerniera tra le
travi ed i pilastri nei nodi in copertura n.1, n.9, n.17, n.25, si considerato linviluppo del taglio massimo agente sui
pilastri e con apposito foglio di calcolo sono stati verificati il dimensionamento delle barre e delle piastre soprattutto al
taglio (verifica a tranciamento e rifollamento della piastra).
Dimensionamento nodi cerniera con taglio Tx e Ty max pilastri

40
Al fine di verificare landamento e la consistenza dello stato tensionale di dette piastre stata effettuata
anche una modellazione locale agli elementi finiti; le piastre sono state modellate con elementi shell, con maglia
raffittita di circa 1,5 cm, considerando il vincolo elastico dato dalle barre di ancoraggio e dalle piastre ortogonali
saldate di cerchiatura in testa al pilastro, calcolato in base alla loro rigidezza assiale equivalente K=EA/L:
Barra-bullone: K = 21000001,57/40 = 82425 kg/cm
Piastra: K = 210000015/40 = 787500 kg/cm
Lazione considerata quella relativa al taglio massimo sul pilastro n.17 pari a 11,5 t e si verificato il
mancato superamento della tensione di snervamento della piastra di 2350 kg/cm (S235), anche nei punti di
accumulo delle tensioni (Von Mises).

41
42
FOGLIO VERIFICA PIASTRE

VERIFICHE PIASTRE e BULLONI NODI CERNIERA

VERIFICA A TRANCIAMENTO DELLA PIASTRA 30x60x1,5 cm - acciaio S235

Taglio massimo ortogonale 11,5t - As = area piastra netta (sottratti 2 fori 18) = 39 cm

VRD = 3/4fydAs/3 = 0,75x2350x39/1,732 = 39687 kg > 11500 kg

VERIFICA A TAGLIO DEL BULLONE PER SOLLECITAZIONE TAGLIANTE TRASVERSALE (spinotto)

Taglio massimo trasversale 3,4t


BULLONE-BARRA 16 - CLASSE 4.6 - Ares=1,57 cm x 2 sezioni = 3,14 cm

Fv,Rd = 0,6ftbAres/M2 = 0,6x4000x3,14/1,25 = 6029 kg > 3400 kg

VERIFICA A RIFOLLAMENTO PIASTRA (azione spinotto)

Fb,Rd = kftkdt/M2 = 2,5x1x3600x1,6x1,5/1,25 = 17280 kg > 3400 kg

VERIFICA-EQUILIBRIO A TRAZIONE BULLONI e PIASTRE ORTOGONALI

Taglio massimo ortogonale 11,5t -


BULLONE-BARRA 16 - CLASSE 4.6 - Ares=1,57 cm
PIASTRA ORTOGONALE sez 10x1,5 = 15 cm

bullone: Nt,Rd = Afy/M0 = 1,572350/1,05 = 3514 kg

piastra Nt,Rd = Afy/M0 = 152350/1,05 = 33571 kg

equilibrio: 23514+233571 = 74170 kg > 11500 kg

43
Verifica cordone saldatura piastre

Sollecitazioni
N (N) 0
T// (N) 0
T_|_ (N) 120000
M (Nmm) 0

Dati saldatura
Acciaio S235
b (mm) 10
l (mm) 90
n cordoni 2
2
M2 1,25 fyk (N/mm ) 235
2
a (mm) 7,07 ftk (N/mm ) 360

Verifica con formula 4.2.76


Fw,Ed/Fw,Rd 1 con Fw,Rd = aftk/(3M2)
w 0,8 FT TOT (N/mm) 666,667
2
fvw,d (N/mm ) 207,846 F_|_ N (N/mm) 0,000
FT// (N/mm) 0,000 F_|_ M (N/mm) 0,000
FT_|_ (N/mm) 666,667 F_|_ TOT (N/mm) 0,000

Fw,Ed (N/mm) 666,667 S/R


OK
Fw,Rd (N/mm) 1469,694 0,454

Verifica con formula 4.2.78 e 4.2.79


2 2 2
(n_|_ + t_|_ + t// ) 1fyk
|n_|_|+|t_|_| 2fyk
1 0,85
2
2 1 n_|_ N (N/mm ) 0,0000
2 2
t// (N/mm ) 0,0000 n_|_ M (N/mm ) 0,0000
2 2
t_|_ (N/mm ) 94,2809 n_|_ (N/mm ) 0,0000

2 2 2
(n_|_ + t_|_ + t// ) 94,2809 S/R
OK
1fyk 199,7500 0,47

|n_|_|+|t_|_| 94,2809 S/R


OK
2fyk 235,0000 0,40

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45
Verifiche tiranti acciaio inox tipo DETAN-E della Halfen

46
47
48
FINANZIAMENTO e REALIZZAZIONE DELLINTERVENTO

Lintervento stato finanziato in parte dal contributo previsto per interventi di prevenzione del rischio sismico
ai sensi dellart.11 D.L. 28/04/2009 n.39, convertito dalla L. n.77 del 24/06/2009, attuato dallOPCM 4007 del
29/02/2012 (art.2, comma 1, lett.b), per un importo di 568.332,30, cos come previsto dalla D.G.R. Puglia n.975 del
21/05/2013 e Determina Dirigenziale n.752 del 04/12/2013 ed in parte, per 150.000,00, dallamministrazione
comunale con propri fondi; a seguito del ribasso di gara e del quadro economico rimodulato limporto definitivo del
contributo regionale stato ridotto e posto pari ad 471.073,50.
A causa degli imprevisti sopra elencati ed ai conseguenti interventi da mettere in opera, si dovuto redigere
una perizia suppletiva e di variante che ha attinto le risorse economiche dalla voce imprevisti; dette risorse, pur
consentendo di portare a termine lintervento di consolidamento strutturale e, quindi, il miglioramento sismico
delledificio al 60% delle azioni previste dal D.M. 14/01/2008, non sono sufficienti a consentire il ripristino di tutte le
finiture ed impianti a tutti i piani; per cui, cos come gi accettato dallufficio regionale nella fase iniziale
dellassegnazione del finanziamento (la richiesta del comune di finanziamento ammontava ad 1.125.000,00, mentre ne ha ricevuti
in prima assegnazione solo 568.332,30), si completeranno tutte le finiture ed impianti del piano terra, che risulter cos
lunico agibile, mentre occorrono ulteriori risorse economiche per poter eseguire le ulteriori lavorazioni di finitura ed
impianti per rendere agibili il piano primo, secondo e seminterrato.

Il tecnico
Ing. Alberto Mansueto

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