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COMUNE DI CASTEL GANDOLFO

AREA METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

LAVORI : RIFACIMENTO DELLA COPERTURA IN LE-


GNO DELLA SCUOLA : ELEMENTARE “LE
MOLE”. INTERVENTO LOCALE AI SENSI
DEL §8.4.1. DEL D.M. 17/01/2018.

COMMITTENTE : COMUNE DI CASTEL GANDOLFO

CALCOLATORE : ING. MATTEO MOSCATELLI


ARCH. CARLO FERRETTI

DIRETTORE LAVORI : ING. MATTEO MOSCATELLI


ARCH. CARLO FERRETTI

RELAZIONE ILLUSTRATIVA
PREMESSA
Al fine di provvedere all’esecuzione di interventi di RIFACIMENTO DELLA CO-
PERTURA IN LEGNO dell’edificio scolastico comunale del plesso ELEMEN-
TARE “LE MOLE”, così come segnalato durante le verifiche svolte in seguito agli
eventi sismici di ottobre, sono stati stanziati dall’amministrazione comunale fondi
per l’esecuzione di quelle opere ritenute necessarie ed urgenti, atte a garantire
l’utilizzo, in condizioni di sicurezza, dei locali scolastici in argomento.
Di seguito sono riportate le criticità oggetto di attenzione e la descrizione som-
maria degli interventi che si intendono eseguire.

SCUOLA ELEMENTARE “LE MOLE”

L’edificio scolastico è stato costruito nell’anno 1962 ed è costituito da due


livelli – piano terra e piano primo collegati da una scala interna e una esterna per
la sicurezza antincendio. La struttura portante è in muratura in pietrame di tufo,
solai intermedi in laterocemento - intonacati nell’intradosso, copertura a tetto in
legno e, per una limitata porzione, a terrazzo. Il soffitto degli ambienti al 1° piano
è costituito da un controsoffitto con orditura in profilati metallici (orditura principale
IPE 180-160 e 140 e orditura secondaria in profilati scatolari 40x80) e, in parte,
cartongesso di finitura.

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La copertura a tetto è costituita da travicelli in legno di abete 10x10 cm
con soprastante tavellinato di laterizio, con sovrastante massetto di calce e te-
gole. Tale orditura secondaria è sostenuta da travi di legno 20x20 circa (arca-
recci), poggiate a loro volta su travi di legno diagonali e inclinate con orditura
spingente sulle murature perimetrali. In alcuni casi gli arcarecci, come ben evi-
denziato nelle seguenti fotografie, sono sostenute con dei puntelli rompitratta
poggiati, a loro volta, su putrelle in acciaio predisposte successivamente alla co-
struzione dell’edificio per risolvere problematiche locali. Tali sostegni sono privi
di fissaggi sia alla base sia in testa e si autosostengono per la compressione di
contrasto e per attrito. E’ chiaro che tale situazione di appoggio precario, può
costituire un pericolo soprattutto nel caso di scosse sismiche a carattere ondula-
torio, che potrebbero causare la perdita dell’equilibrio dei puntelli e, di conse-
guenza, il sostegno degli arcarecci. Altra causa di degrado, rilevata negli elementi
lignei della copertura, riguarda la presenza di locali fenomeni di marcescenza del
legname strutturale, soprattutto nelle zone di appoggio e la presenza di spacca-
ture longitudinali lungo le travi. Come evidenziato dalle seguenti fotografie, a
causa di infiltrazioni idriche dalla muratura esterna e dalla copertura, si sono svi-
luppati attacchi di parassiti da insetti xilofagi, producendo evidenti zone di mar-
cescenza in prossimità degli appoggi delle travature lignee.
Le carenze descritte e testimoniate anche attraverso le foto che seguono sono
state rilevate esclusivamente in due porzioni:
• Porzione di copertura del corpo di collegamento tra blocco orizzontale e
blocco inclinato in pianta;
• Copertura del piano primo del blocco orizzontale della costruzione.

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SOSTEGNI PRECARI DELLE TRAVI
DI LEGNO PRINCIPALI

PUTRELLA DI SOSTEGNO SU AP-


POGGIO PRECARIO

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DEGRADO PER MARCESCIENZA
APPOGGIO TRAVE DI COLMO

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DEGRADO PER MARCESCIENZA
APPOGGIO TRAVE PRINCIPALE

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DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO – SCUOLA MOLE
E’ prevista la sostituzione completa degli elementi lignei costituenti la copertura,
con realizzazione di un cordolo in C.A. e altri interventi locali di riparazione degli
elementi murari degradati. Tutti gli interventi sono stati progettati in maniera tale
da non modificare il comportamento globale della struttura, soprattutto ai fini della
resistenza alle azioni sismiche, ciò in quanto, tali opere, non produrranno varia-
zioni significative di rigidezza e peso delle strutture portanti preesistenti. In parti-
colare le sostituzioni integrali di porzioni di solaio di copertura, non comporte-
ranno variazioni significative di rigidezza nel loro piano, né un aumento dei carichi
verticali statici.
In particolare le principali lavorazioni saranno le seguenti:
• installazione di un ponteggio, localmente alle zone di esecuzione degli inter-
venti, necessario per la protezione degli operai e per l’accantonamento prov-
visorio dei materiali di reimpiego – eventuale utilizzo di autocarro con cestello
elevatore;
• rimozione del controsoffitto, delle tegole esistenti, del massetto, della guaina
e del tavellinato di laterizio;
• esecuzione di un cordolo di coronamento in C.A.;
• sostituzione degli elementi lignei;
• ricomposizione dell’orditura lignea del tavolato in legno sp. 2,5 cm e della
copertura preesistente, prestando attenzione a ricostituire a regola d’arte la
guaina impermeabile;
• ricostruzione del controsoffitto sostenuto da una propria orditura metallica,
aventi caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 60;
• eliminazione delle cause che determinano fenomeni di infiltrazioni idriche e
umidità all’interno degli ambienti scolastici;
• Sostituzione plafoniere di illuminazione, con nuovi corpi illuminanti a led,
nelle aule in cui viene rimosso il controsoffitto.

Gli interventi in oggetto sono classificabili come interventi locali ai sensi del
§8.4.1. del D.M. 17/01/2018 dal momento che riguardano i singoli elementi lignei
costituenti la copertura e non producono sostanziali modifiche al comportamento
delle altre parti e della struttura nel suo insieme Inoltre la sostituzione della co-
pertura non comporta una variazione significativa di rigidezza nel piano né un
incremento dei carichi verticali statici. Ciò in quanto l’incremento di carico dovuto

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alla realizzazione del cordolo in C.A. è compensato dal decremento di carico do-
vuto alla sostituzione delle tavelline di laterizio esistenti con tavolato in legno (più
leggero).
Nel calcolo degli interventi di sostituzione degli elementi strutturali di copertura si
è sempre considerato lo schema statico della trave semplicemente appoggiata
ed inoltre è stata verificata la muratura esistente sotto il carico trasmesso agli
appoggi dalle nuove orditure.
Sui solai di piano è stata precedentemente eseguita un’indagine termografica
all’intradosso che ha consentito di definire la stratigrafia completa del solaio, non-
ché le dimensioni e le armature degli elementi portanti senza rilevare evidenze di
anomalie strutturali. Inoltre da una prova di carico condotta su un campo di solaio
di piano, si evince il buon comportamento de formativo dello stesso nei confronti
delle azioni di esercizio, in linea con i limiti deformativi dell’attuale normativa tec-
nica e con le previsioni teoriche. Tali considerazioni hanno quindi permesso di
escludere la necessità di dover eseguire interventi di rinforzo strutturale sui solai
latero-cementizi di piano.

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le fasi di analisi e verifica della struttura sono state condotte in accordo alle seguenti
disposizioni normative, per quanto applicabili in relazione al criterio di calcolo adottato
dal progettista, evidenziato nel prosieguo della presente relazione:

Decreto Ministero Infrastrutture Trasporti 17 gennaio 2018 “Aggiornamento delle


Norme tecniche per le Costruzioni”.

Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, ad integrazione della norma precedente e


per quanto con esse non in contrasto, sono state utilizzate le indicazioni contenute nella:

Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
(G.U. 26 febbraio 2009 n. 27 – Suppl. Ord.) “Istruzioni per l'applicazione delle 'Norme
Tecniche delle Costruzioni' di cui al D.M. 14 gennaio 2008”.

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ANALISI DEI CARICHI
La valutazione dei carichi e dei sovraccarichi è stata effettuata in accordo con le
disposizioni del Decreto Ministero Infrastrutture Trasporti 17 gennaio 2018
(G. U. 20 febbraio 2018, n. 42 - Suppl.Ord.) “Norme tecniche per le Costruzioni”.
SI ANALIZZANO I CARICHI IN COPERTURA NELLO STATO ANTE-OPERAM
E POST - OPERAM al fine di verificare l’inesistenza di sostanziali aumenti di
carichi:

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SITUAZIONE ANTE OPERAM:

COPERTURA ESISTENTE in legno massiccio, tavelloni, caldana cls,


guaina impermeabile e tegole alla romana
CARICO PERMANENTE STRUTTURALE :
- peso proprio degli elementi principali (valutato in fase di verifica analitica) :
- peso proprio e permanenti fissi - carico strutturale :
 travi in legno sec. 15x15 : 800 daN/mc x 0,15x0,15x1,00 = 18 kg/mq;
TOTALE CARICO PERMANENTE STRUTTURALE: 18 kg/mq;

CARICO PERMANENTE NON STRUTTURALE :


 tavelloni di laterizio sp. 6 cm : 35 kg/mq;
 caldana in malta ordinaria sp. 5 cm : 1.850 daN/mc x 0,05 m = 92
kg/mq;
 manto impermeabile : 10 kg/mq;
 manto di tegole di laterizio - embrici e coppi 40 kg/mq;
TOTALE CARICO PERMANENTE NON STRUTTURALE: 177 kg/mq;

TOTALE CARICHI PERMANENTI ANTE OPERAM : 18+177 = 195 daN/mq

CARICO ACCIDENTALE: neve/vento 100 kg/mq;

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SITUAZIONE POST - OPERAM:

COPERTURA DI PROGETTO - in travi di legno lamellare, tavolato,


coibentazione, guaina impermeabile e tegole alla romana

CARICO PERMANENTE STRUTTURALE :


- peso proprio degli elementi principali (valutato in fase di verifica analitica) :
- peso proprio e permanenti fissi - carico strutturale :
 cordolo in C.A. : per l’incidenza a mq. si valuta il peso complessivo del
cordolo e si divide per la superficie del tetto : 75 m x 0,30 m x 0,30 m x
2500 daN/mc / 235 mq = 72 kg/mq;
 travi in legno sec. 20 x 20 : 800 daN/mc x 0,20x0,20x1,00 = 32 kg/mq;
 tavolato sp. 2,5 cm : 600 daN/mc x 0,025 m = 15 kg/mq;
TOTALE CARICO PERMANENTE STRUTTURALE: 119 kg/mq;

CARICO PERMANENTE NON STRUTTURALE :


 coibentazione in PUR sp. 5 cm : 180 daN/mc x 0,05 = 9 kg/mq;
 manto impermeabile : 10 kg/mq;
 manto di tegole di laterizio - embrici e coppi 40 kg/mq;
 pannelli fotovoltaici - eventuali 15 kg/mq;
TOTALE CARICO PERMANENTE NON STRUTTURALE: 74 kg/mq;

TOTALE CARICHI PERMANENTI POST OPERAM : 119+74 = 193 daN/mq

CARICO ACCIDENTALE: neve/vento 100 kg/mq;

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Dall’analisi dei carichi sopra riportata, ANTE E POST OPERAM, si evince
che l’intervento di progetto non comporta un aumento dei carichi ne in
fondazione ne sulle murature d’ambito

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AZIONI SULLA STRUTTURA
I calcoli e le verifiche sono condotti con il metodo semiprobabilistico degli stati limite
secondo le indicazioni del D.M. 17 gennaio 2018.
Le azioni sono combinate con le altre (carichi permanenti e accidentali) mediante le
combinazioni di carico visibili nella relazione di calcolo; da esse si ottengono i valori
probabilistici da impiegare successivamente nelle verifiche.
Essendo presenti pilastri in falso, nell’analisi si è anche tenuto conto del sisma verti-
cale.

STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA


Le azioni sulla costruzione sono state cumulate in modo da determinare condizioni di
carico tali da risultare più sfavorevoli ai fini delle singole verifiche, tenendo conto della
probabilità ridotta di intervento simultaneo di tutte le azioni con i rispettivi valori più sfa-
vorevoli, come consentito dalle norme vigenti.
Per gli stati limite ultimi sono state adottate le combinazioni del tipo:

γ G1 ⋅ G1 + γ G 2 ⋅ G2 + γ P ⋅ P + γ Q1 ⋅ Qk1 + γ Q 2 ⋅ψ 02 ⋅ Qk 2 + γ Q 3 ⋅ψ 03 ⋅ Qk 3 + .......

dove:
G1 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio del ter-
reno, quando pertinente; forze indotte dal terreno (esclusi gli effetti di carichi variabili
applicati al terreno); forze risultanti dalla pressione dell’acqua (quando si configurino
costanti nel tempo);
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
P rappresenta pretensione e precompressione;
Q azioni sulla struttura o sull’elemento strutturale con valori istantanei che pos-
sono risultare sensibilmente diversi fra loro nel tempo:
- di lunga durata: agiscono con un’intensità significativa, anche non continuativamente,
per un tempo non trascurabile rispetto alla vita nominale della struttura;
- di breve durata: azioni che agiscono per un periodo di tempo breve rispetto alla vita
nominale della struttura;
Qki rappresenta il valore caratteristico della i-esima azione variabile;
γγ, γq ,γp coefficienti parziali come definiti nella tabella 2.6.I del DM 14 gennaio
2008;
ψ0i sono i coefficienti di combinazione per tenere conto della ridotta probabilità di
concomitanza delle azioni variabili con i rispettivi valori caratteristici.
Le combinazioni risultanti sono state costruite a partire dalle sollecitazioni caratteristi-
che calcolate per ogni condizione di carico; a turno ogni condizione di carico

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accidentale è stata considerata sollecitazione di base (Qik), con ciò dando origine a
tanti valori combinati.

STATO LIMITE DI ESERCIZIO

Fd =  (GKj ) + Qk1 +  (ψ 0i ⋅ Qki ) +  (Pkh )


combinazione rara m n l

j =1 i=2 h =1

Fd =  (GKj ) + ψ11 ⋅ Qk1 +  (ψ 2i ⋅ Qki ) +  (Pkh )


combinazione frequente m n l

j =1 i=2 h =1

Fd =  (GKj ) + ψ 21 ⋅ Qk1 +  (ψ 2i ⋅ Qki ) +  (Pkh )


combinazione quasi permanente m n l

j =1 i=2 h =1

dove:

Gkj valore caratteristico della j-esima azione permanente;


Pkh valore caratteristico della h-esima deformazione impressa;
Qkl valore caratteristico dell’azione variabile di base di ogni combinazione;
Qki valore caratteristico della i-esima azione variabile;
ψ0i coefficiente atto a definire i valori delle azioni ammissibili di durata breve ma an-
cora significativi nei riguardi della possibile concomitanza con altre azioni variabili;
ψ1i coefficiente atto a definire i valori delle azioni ammissibili ai frattili di ordine 0,95
delle distribuzioni dei valori istantanei;
ψ2i coefficiente atto a definire i valori quasi permanenti delle azioni ammissibili ai
valori medi delle distribuzioni dei valori istantanei.
Ai coefficienti ψ0i, ψ1i, ψ2i sono attribuiti i seguenti valori:

CATEGORIA/AZIONE 0i 1i 2i

Categoria A – Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3


Categoria B – Uffici 0,7 0,5 0,3
Categoria C – Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6
Categoria D – Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6
Categoria E – Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso in-
1,0 0,9 0,8
dustriale
Categoria F – Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30
0,7 0,7 0,6
kN)
Categoria G – Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30
0,7 0,5 0,3
kN)
Categoria H – Coperture 0,0 0,0 0,0
Vento 0,6 0,2 0,0

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Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2
Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0

In maniera analoga a quanto illustrato nel caso dello SLU le combinazioni risultanti
sono state costruite a partire dalle sollecitazioni caratteristiche calcolate per ogni condi-
zione di carico; a turno ogni condizione di carico accidentale è stata considerata solle-
citazione di base (Qik), con ciò dando origine a tanti valori combinati.

PROGETTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI


La verifica degli elementi a seconda dello stato limite considerato, avviene col se-
guente procedimento:
• si costruiscono le combinazioni in base al D.M. 17.gennaio 2018, ottenendo un
insieme di sollecitazioni;
• si combinano tali sollecitazioni ;
• per sollecitazioni semplici (flessione retta, taglio, etc.) si individuano i valori mi-
nimo e massimo con cui progettare o verificare l’elemento considerato; per sol-
lecitazioni composte (pressoflessione retta/deviata) vengono eseguite le verifi-
che per tutte le possibili combinazioni e solo a seguito di ciò si individua quella
che ha originato il minimo coefficiente di sicurezza.
La verifica degli spostamenti viene eseguita allo SLE.

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