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Spazioerre Impresa di G.

Romano
Piazza Antonio Mancini, 2 – 00196 Roma
www.spazioerre.it – spazioerreimpresa@gmail.com

Strutture
Apertura di un varco
in un muro portante
COSTI E SOLUZIONI

Spesso ci si imbatte su richieste di aperture di vani su muri portanti e di dare non


solo soluzioni tecniche adeguate ma dei prezzi coerenti con tali richieste.
Prima di ragionare sulla fattibilità degli interventi bisogna prendere in considerazione
l'idea che questo tipo di lavorazioni non è sicuramente economico.
Quindi non va confuso il prezzo della fornitura del materiale (travi, piastre, bulloni,
profilati, carpenteria, cemento, ecc..) con la realizzazione e la messa in opera dello
stesso. Il costo totale dell'intervento sarà la somma delle due singole voci (materiale
+ realizzazione).

A tal proposito vorrei fare degli esempi riportando qui di seguito delle schede di
progetto ed i relativi preventivi del materiale e della manodopera.
Prima di redigere un prezzo o di preparare un capitolato bisognerà appurare
adeguatamente il costo del materiale facendosi fare un preventivo di spesa dalle
varie siderurgiche e poi ragionare sul prezzo della manodopera, che in questa caso
sarà altamente specializzata.
Riportiamo la normativa essenziale per poter approfondire questi argomenti, sia a
livello nazionale che regionale:

• NTC 14/1/2008
• D.M. 2018 (aggiornamenti alle NTC 2008)
• Circolare 7/2019
• Circolare 617/2009
• L.R. 13 luglio 2016 n.14
• art. 22 DPR 380/2001

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ESEMPIO PRATICO
PROGETTO E PREVENTIVO PER 5 CERCHIATURE

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FASI LAVORATIVE
• Inserimento in traccia delle piastre a terra del telaio su di un lato del pannello
murario
• Inserimento in traccia dei due montanti del telaio su di un lato del pannello
murario
• Apertura della traccia per inserimento dell'architrave su di un lato
• Posa in opera dell'architrave, pre-carica della stessa mediante cunei metallici
inseriti a forza, previa apposizione di lamiere metalliche a contrasto con la
muratura (per una migliore ripartizione dei carichi ed evitare danneggiamenti
localizzati) fissate alla muratura stessa con malta a ritiro controllato
• Sigillatura dell'architrave con malta a ritiro controllato
• Ripetizione delle fasi lavorative "a", “b”, “c”, “d”, "e" sull'altro lato del pannello
murario
• Collegamento dei montanti e delle architravi mediante le barre filettate inghisate, i
piatti in carpenteria metallica
• Inserimento delle lamiere di collegamento al piede dei telai
• Realizzazione delle perforazioni armate lungo lo sviluppo verticali dei montanti e
del piatto a terra, previa demolizione parziale della muratura
• Demolizione localizzata del pannello murario
• Posa in opera dei piatti di collegamento delle due architravi
• Demolizione totale del pannello murario

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ABACO ELEMENTI PER OGNUNA DELLE 5 CERCHIATURE

• TRAVI HEA140 S275


- n.2 x 1136 con 8 calastrelli cad.
- n.4 x 1315
- n.4 x 900
- n.4 x 250

• PIASTRE
- n.16 calastrelli (116x68x15)
- n.8 (350x180x15)
- n.2 (514x120x15)
- n.12 (140x133x25) 4 fori diametro 17 cad. (giunto travi)

• PROFILATI
- ml 7,5 tondo nervato diametro 12
- ml 3 angolare 80x80x8
- ml 3 piatto 80x8

• BULLONERIA
- n.48 bulloni 16x70 da 8,8 completi di rondelle e dadi

N.B.: piastre e profili s235

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PREVENTIVO SIDERURGICA
MATERIALE PER LE CERCHIATURE € 1.404, 83 cad.

PREVENTIVO DI SPESA
COMPLETO DI ULTERIORE MATERIALE, DEMOLIZIONE, SMALTIMENTO E
MANODOPERA

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ITER PROCEDURALE TECNICO:

Aprire un varco su un muro portante può comportare problemi relativi ai titoli


abilitativi edilizi necessari, all'aggiornamento catastale, potrebbero incidere anche
sulle tabelle dei millesimi che potrebbero variare in seguito al frazionamento di
un'unica unità immobiliare o alla riunione o accorpamento di più unità immobiliari.

• presentazione della relazione di calcolo al GENIO CIVILE


• intervento operativo con varie soluzioni; cerchiatura, putrelle ad
architrave adeguatamente ammorsate
• classificato come "intervento locale" secondo le NTC 2008 quindi si
procede a stilare una analisi di rigidezza.

Non è vietata, sia se viene considerata innovazione, dovendo solo rispettare i


principi previsti dall'art. 1120 cc, art. 1121 cc e art. 1122 cc che regolano le
innovazioni ed individuano gli elementi che non possono essere derogati.

Art. 1120 cc
I condomini, con la maggioranza indicata dal quinto comma dell’articolo
1136, possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o
all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni.
Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità
o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o
che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al
godimento anche di un solo condomino.

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Prescrizioni per realizzare una nuova


apertura su una muratura portante
Cosa si intende per muro portante?

Qualsiasi muratura che ha la capacità di assolvere una funzione strutturale e quindi


è capace di resistere a forze verticali od orizzontali è portante, anche se non ci sono
appoggiati solai o altri carichi. Quindi realizzare un'apertura su una parete
apparentemente ininfluente di mattoni pieni ad una testa (quindi di uno spessore
complessivo di 15 cm compreso di intonaco) è un intervento strutturale e comporta
quindi le verifiche e i permessi adeguati.

Cosa non è possibile fare

Parliamo di interventi che non influiscono sul comportamento globale della struttura
e quindi regolamentati da sistemi IMPRESCINDIBILI per non compromettere o
alterare il comportamento sismico dell'edificio.

Non è possibile fare:

• realizzare aperture a cavallo delle intersezioni murarie;


• inserire dei montanti nello spessore dei muri trasversali;
• realizzare apertura di porte o finestre nelle pareti perimetrali esterne a distanza
inferiore ad 1 m dall'angolo compreso lo spessore del muro trasversale;
• realizzare aperture di porte o finestre nelle pareti che lascino una mazzetta muraria
laterale residua inferiore a 50 cm (escluso lo spessore del muro ortogonale). Tale
limitazione non si applica nel caso in cui la parete oggetto di rinforzo prosegua
oltre il muro ortogonale.

Tipologie di intervento

Se la nostra apertura non viola nessuna delle regole soprastanti la nostra apertura è,
in linea di massima, realizzabile (a meno di casi particolari dove i calcoli ci
dimostrino il contrario).

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A seconda del caso gli interventi per ripristinare le caratteristiche della nostra parete
sono divisibili in queste due categorie:

1. Non è necessario un ripristino in termini di rigidezze, resistenza e duttilità


della parete. Sarà quindi sufficiente architravare la nuova apertura.
2. E’ necessario il ripristino in termini di rigidezze, resistenza e duttilità della
parete. In questo caso dovrò intervenire realizzando un telaio in acciaio o
cemento armato intorno alla nuova apertura (comunemente detta
cerchiatura) o dovrò intervenire migliorando le caratteristiche dei maschi
murari rimanenti (per esempio mediante betoncino armato).

La normativa, al fine di inquadrare l'intervento come locale ci chiede che:

"[...] non siano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre


parti e della struttura nel suo insieme e che gli interventi comportino un
miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti."

quindi i nostri calcoli e le nostre verifiche dovranno dimostrare che:

• che la rigidezza dell’elemento variato (parete) non cambi significativamente


rispetto allo stato preesistente (± 15%);

• che la resistenza e la capacità di deformazione, anche in campo plastico, non


peggiorino ai fini del comportamento rispetto alle azioni orizzontali. il taglio ultimo
della parete e lo spostamento ultimo dovranno essere superiori ai valori dello stato
iniziale

Per effettuare queste verifiche dovremmo costruire la curva di capacità della parete
dove interveniamo prima e dopo l'intervento (in pratica è un'analisi non lineare).

La valutazione della rigidezza

La prima verifica da fare è quella sulle rigidezze prima e dopo l'intervento, per come
calcolare la rigidezza dei singoli maschi murari si rimanda alla lettura di questo
articolo ("La rigidezza di un maschio murario)

Allo stato attuale la rigidezza della parete sarà data dalla somma delle
rigidezze dei singoli maschi murari che ne fanno parte:

Kin= K1+ K2 +... + Kn...

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Allo stato modificato si calcola la rigidezza complessiva dell'intera parete allo stato
finale, come somma delle rigidezze dei singolo setti, tenuto conto di eventuali
interventi di consolidamento della muratura (iniezioni di malta, lastre di placcaggio,
ecc.) ed eventuale presenza di cerchiature mediante telai metallici o in cemento
armato:

Kfi = Kmod + KT

Affinché la verifica sulla rigidezza sia soddisfatta dovrò andare a verificare che la
variazione di rigidezze tra il prima e il dopo intervento sia minore del 15% così come
indicato dalle linee guida della Regione Toscana

Si dovrà calcolare quindi la rigidezza di un maschio murario ponendo particolare


attenzione sulla valutazione dell’altezza deformabile.

La rigidezza di un maschio murario

I maschi murari sono schematizzati come elementi monodimensionali vincolati alla


base e collegati in testa dalla trave alta detta anche fascia di piano.

La modellazione a doppio in castro o mensola dipende dal tipo di collegamento che


riesce a garantire la fascia di piano.

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Verifiche e titolo abilitativo

Dal punto di vista normativo (NTC 2008 e anche per le attuali NTC 2018 Norme
tecniche per le costruzioni) la realizzazione di una nuova porta in un muro portante
si configura come “INTERVENTO LOCALE“, a differenza degli altri tipi
(“Miglioramento sismico” e “Adeguamento sismico”) nella progettazione di tale
intervento NON è richiesta la verifica di tutto il fabbricato ma solo delle strutture
coinvolte localmente.

Dal punto di vista della normativa urbanistica il titolo edilizio da presentare in


Comune è una S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Attenzione a demolire delle pareti che sono dei semplici tramezzi (quindi pareti non
portanti, come per esempio un muro di spessore 10 cm) in quanto spesso, nei
vecchi edifici, il solaio del piano superiore, per effetto di un fenomeno chiamato
VISCOSITA’ dei materiali, si “appoggia” anche sulle pareti NON portanti. Quindi se
si demolisce la parete senza delle opportune accortezze si possono creare delle
lesioni nei muri dell’appartamento del piano superiore.

Quando si progetta una nuova apertura in una parete portante, in seguito alla nuova
classificazione sismica del 2004 che ha evidenziato come quasi tutta l’Italia è zona
sismica, non è più sufficiente inserire solo una architrave sopra la stessa ma
bisogna realizzare una “CERCHIATURA” (normalmente in acciaio con profilati e
piatti che seguono tutto il contorno della porta o della finestra che si vuole
realizzare) la quale deve ripristinare la resistenza e la rigidezza della parte di
muratura che verrà eliminata (con una variazione massima tra prima e dopo
l’intervento pari a un +/- 15 %).

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