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SOLUZIONI DI RINFORZO INNOVATIVE PER ELEMENTI

IN CEMENTO ARMATO DI TELAI ESISTENTI

consolidamentoedifici@gmail.com – Ing Andrea Bagni


SOLUZIONI DI RINFORZO INNOVATIVE PER ELEMENTI IN CEMENTO ARMATO
DI TELAI ESISTENTI

✓Edifici esistenti in c.a. Analisi del danno, Valutazione della sicurezza


✓Rinforzo di travi e pilastri con materiali tradizionali e con materiali compositi
innovativi. Progetto dell’intervento
✓Rinforzo di travi e pilastri mediante incamiciatura in SCC e staffe giuntate
meccanicamente. Progetto dell’intervento
✓Criteri per la scelta di intervento

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

L’evoluzione degli edifici in cemento armato


Inizio del ‘900
Nascono i primi edifici in c.a., questa nuova soluzione costruttiva permetteva
di ottenere delle performance fino a 10 volte maggiori nei confronti delle
murature relativamente alla resistenza a compressione. Inizialmente sono
stati realizzati prevalentemente edifici misti, sfruttando questi nuovi elementi
principalmente per diminuire l’estensione delle pareti in muratura.
Progressivamente la semplicità costruttiva spingono alla realizzazione di una
struttura a telaio, anche se inizialmente travi e pilastri venivano ancora gettati
direttamente tra pareti di murature portante.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

L’evoluzione degli edifici in cemento armato


Secondo dopoguerra
Gli anni successivi alla seconda guerra mondiale, a causa della forte richiesta
di ricostruzione, ha visto una veloce evoluzione della tecnica costruttiva degli
edifici con telai in c.a. Infatti era possibile costruire in tempi più rapidi edifici
fino a 20 piani, quindi per tale motivo gli edifici misti vengono abbandonati,
per far luogo ad un edificio integralmente a telaio in c.a.
Grazie all’evoluzione tecnologica del materiale calcestruzzo si riescono a
ridurre ulteriormente le sezione dei pilastri mentre per motivi architettonici si
passa alla prevalente realizzazione di travi in spessore.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

L’evoluzione degli edifici in cemento armato


Legge n. 1086 del 5 Novembre 1971 (G.U. n. 321 del 21/12/1971) “Norme
per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato,
normale e precompresso, ed a struttura metallica”
Dagl’anni ’70, grazie all’emanazione di questa legge vengono definiti in
maniera chiara le modalità costruttive degli edifici in c.a. I progetti strutturali
devono essere depositati presso gli uffici del Genio Civile. Dal punto di vista
tecnologico, si fa uso di tamponature più leggere, le barre d’armatura sono
esclusivamente ad aderenza migliorata, i controlli del calcestruzzo si fanno
più stringenti e questo ne comporta un aumento della qualità. Non vengono
ancora però previste disposizioni particolari nei confronti delle azioni
sismiche.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

L’evoluzione degli edifici in cemento armato


1974 – Legge n. 64 del 2 Febbraio 1974 (G.U. n. 76 del 21/03/1974)
“Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone
sismiche”.
1986 – Decreto Ministeriale LL.PP. del 24 Gennaio 1986 (G.U. n. 108 del
12/05/1986). “Norme tecniche relative alle costruzioni antisismiche”.
1996 – Decreto Ministeriale del 16 Gennaio 1996 (G.U. n. 29 del 5/02/1996).
“Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.”
2008 – Decreto Ministeriale del 14 Gennaio 2008 (G.U. n. 29 del 4/02/2008)
“Norme Tecniche per le Costruzioni.”

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi del danno (Linee Guida ReLUIS)


Nella scelta degli interventi di rafforzamento locale non si può, comunque,
prescindere da un'analisi qualitativa complessiva delle caratteristiche delle
parti strutturali e delle parti non strutturali pericolose e del danneggiamento
presente, per impostare un progetto di riparazione e rafforzamento locale
volto ad eliminare o ridurre drasticamente le debolezze e le carenze che
possano compromettere un corretto comportamento d'insieme della struttura.
Dall'analisi qualitativa delle carenze deve derivare un'attenta definizione
concettuale degli interventi locali da effettuare, cui deve seguire la scelta
della tecnologia più idonea, scelta che può derivare da aspetti sia economici
sia realizzativi.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi del danno (Linee Guida ReLUIS)


Il progettista deve tener conto che gli interventi di
rafforzamento locale, pur non richiedendo l'analisi
quantitativa della sicurezza globale dell'opera,
dovranno realizzare un miglioramento del
comportamento sismico della struttura in c.a.
attraverso la riduzione del rischio d'innesco di
meccanismi fragili, quali:
• rottura dei nodi trave-pilastro dovuta alle azioni
trasmesse direttamente dalle travi e dai pilastri
convergenti nel nodo stesso, che tipicamente
avviene per una prevalente sollecitazione
tagliante nel pannello di nodo;

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi del danno (Linee Guida ReLUIS)


• rottura per taglio alle estremità delle travi;
• rottura per taglio dei cosiddetti pilastri corti, tipicamente presenti nelle
scale o determinati dalla presenza di finestrature a nastro con muratura
di tamponamento robusta;

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi del danno (Linee Guida ReLUIS)


Gli interventi di rafforzamento locale nei telai in c.a. dovranno
innanzitutto riguardare nodi e pilastri perimetrali, con priorità per quelli
d'angolo. Non è infrequente che il terremoto abbia procurato danni
anche alle travi in vicinanza della mezzeria, per l'effetto combinato dei
carichi verticali e dell'azione sismica, particolarmente della componente
verticale, spesso dovuti ad una inadeguatezza della trave stessa. Sarà
in tal caso necessario adottare interventi di rafforzamento a flessione e/o
a taglio della trave per migliorarne la capacità portante. Nell'applicare tali
interventi sarà comunque importante evitare di aumentare il momento
resistente della trave all'attacco del nodo per non favorire meccanismi di
collasso a colonne deboli e travi forti, o comunque non variare il
comportamento globale dell'edificio.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi delle fessure su elementi in c.a.

La presenza di fessure verticali su travi in c.a., sul lato intradossale in


mezzeria e sul lato estradossale in estremità, individua le sezioni
maggiormente sollecitate a flessione della trave.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi delle fessure su elementi in c.a.

La presenza di fessure inclinate a 45° su travi in c.a, in prossimità degli


appoggi, individua un possibile collasso per taglio o per torsione
dell’elemento.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Analisi delle fessure su elementi in c.a.

La presenza di fessurazione verticale, per un pilastro, abbinata


all’apertura delle staffe e alla espulsione del copriferro, suggerisce un
eccessiva compressione agente su di esso.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Cause danni elementi in c.a.


• Sisma
• Carichi verticali
• Armatura non sufficiente
• Errori di progettazione e realizzazione
• Carichi eccezionali
• Effetti termici (incendio)
• Corrosione delle barre (copriferro insufficiente)
• Mancato ancoraggio delle barre

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Valutazione della sicurezza di un edificio in c.a.


• Sopralluogo dell’edificio
• Analisi storica e raccolta documenti
• Rilievo del sistema strutturale e analisi del danneggiamento
• Caratterizzazione dei materiali
• Definizione dei livelli e dei fattori di confidenza

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.5.2.1Costruzioni di Calcestruzzo Armato o di Acciaio


Sia che si disponga dei disegni originali, sia che si sia prodotto un progetto simulato, per
verificarne la rispondenza alla realtà del costruito in termini di particolari costruttivi occorre
effettuare rilievi in situ. Nei rilievi si possono individuare tre livelli di indagine, in relazione al loro
grado di approfondimento.
Indagini limitate: consentono di valutare, mediante saggi a campione, la corrispondenza tra le
orditure e le caratteristiche dei collegamenti riportate nei disegni costruttivi o ottenute attraverso il
progetto simulato, e quelle effettivamente presenti.
Indagini estese: si effettuano quando non sono disponibili i disegni costruttivi originali, o come
alternativa al progetto simulato seguito da indagini limitate, oppure quando i disegni costruttivi
originali risultano incompleti.
Indagini esaustive: si effettuano quando si desidera un livello di conoscenza accurata e non
sono disponibili i disegni costruttivi originali.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Circolare NTC 2018 -C8.5.2 RILIEVO


Il quantitativo di indagini in-situ basate su saggi dipende dal livello di conoscenza desiderato in
relazione al grado di sicurezza attuale e deve essere accuratamente valutato, anche in vista delle
notevoli conseguenze che comporta sulla progettazione degli interventi. A titolo esemplificativo e
quando realmente possibile, il rilievo dei dettagli costruttivi è finalizzato a conseguire le seguenti
informazioni:

• quantità di armatura longitudinale in travi, pilastri e pareti;


• quantità di barre di armatura piegate che contribuiscono alla resistenza a taglio, presenti nelle
travi;
• quantità e dettagli di armatura trasversale nelle zone critiche e nei nodi trave-pilastro;
• quantità di armatura longitudinale che contribuisce al momento negativo di travi a T, presente
nei solai;
• lunghezze di appoggio e condizioni di vincolo degli elementi orizzontali;
• spessore dei copriferri;
• lunghezza delle zone di sovrapposizione delle barre e dei loro ancoraggi

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Circolare NTC 2018 -C8.5.3 CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI


Prove limitate: prevedono un numero limitato di prove in-situo su campioni, impiegate per
completare le informazioni sulle proprietà dei materiali, siano esse ottenute dalle normative in
vigore all’epoca della costruzione, o dalle caratteristiche nominali riportate sui disegni costruttivi o
nei certificati originali di prova.
Prove estese: prevedono prove in-situ o su campioni più numerose di quelle del caso precedente
e finalizzate a fornire informazioni in assenza sia dei disegni costruttivi, sia dei certificati originali di
prova o quando i valori ottenuti con le prove limitate risultino inferiori a quelli riportati nei disegni o
sui certificati originali.
Prove esaustive: prevedono prove in-situo su campioni più numerose di quelle del caso
precedente e finalizzate a ottenere informazioni in mancanza sia dei disegni costruttivi, sia dei
certificati originali di prova, o quando i valori ottenuti dalle prove, limitate o estese, risultino
inferiori a quelli riportati sui disegni o nei certificati originali, oppure nei casi in cui si desideri una
conoscenza particolarmente accurata

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

NTC 2018 - 8.5.4 LIVELLI DICONOSCENZA E DEI FATTORI DICONFIDENZA


Si distinguono i tre livelli di conoscenza seguenti, ordinati per informazione crescente:
LC1, LC2, LC3
Gli aspetti che definiscono i livelli di conoscenza sono: Geometria della struttura, Dettagli
costruttivi, Proprietà dei materiali, Connessioni tra i diversi elementi e loro presumibili
modalità di collasso.
Il livello di conoscenza acquisito in base ai rilievi, alle indagini sui dettagli strutturali e alle
prove sui materiali, determina i valori dei fattori di confidenza da applicare alle proprietà
dei materiali, anche in maniera differenziata per elementi strutturali o gruppi di elementi,
e suggerisce il metodo di analisi più appropriato. In assenza di valutazioni specifiche, ci
si può riferire alla Tabella C8.5.IV.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.5.4 LIVELLI DICONOSCENZA E DEI FATTORI DICONFIDENZA

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.5.4 LIVELLI DICONOSCENZA E DEI FATTORI DICONFIDENZA


A titolo esclusivamente orientativo, nelle tabelle C8.5.V e C8.5.VI si lega il livello (limitato, esteso,
esaustivo) delle indagini alla quantità di rilievi dei dettagli costruttivi e di prove per la valutazione
delle caratteristiche meccaniche dei materiali

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.5.4 LIVELLI DICONOSCENZA E DEI FATTORI DICONFIDENZA


(a) Nel controllo del raggiungimento delle percentuali di elementi indagati ai fini del rilievo dei dettagli costruttivi
si tiene conto delle eventuali situazioni ripetitive, che consentano di estendere ad una più ampia percentuale i
controlli effettuati su alcuni elementi strutturali facenti parte di una serie con evidenti caratteristiche di ripetibilità,
per geometria e ruolo uguali nello schema strutturale.
(b) Le prove sugli acciai sono finalizzate all’identificazione della classe dell’acciaio utilizzata con riferimento alla
normativa vigente all’epoca di costruzione. Ai fini del raggiungimento del numero di prove sull’acciaio necessario
per acquisire il livello di conoscenza desiderato e opportuno tener conto dei diametri (nelle strutture in c.a.) o dei
profili (nelle strutture in acciaio) di più diffuso impiego negli elementi principali, con esclusione delle staffe.
(c) Ai fini delle prove sui materiali e consentito sostituire alcune prove distruttive, non più del 50%, con almeno
il triplo di prove non distruttive, singole o combinate, tarate su quelle distruttive.
(d) Il numero di provini riportato nelle tabelle C8.5.V e C8.5.VI può esser variato, in aumento o in diminuzione, in
relazione alle caratteristiche di omogeneità del materiale. Nel caso del calcestruzzo in opera, tali caratteristiche
sono spesso legate alle modalità costruttive tipiche dell’epoca di costruzione e del tipo di manufatto, di cui
occorrerà tener conto nel pianificare l’indagine. Sarà opportuno, in tal senso, prevedere l’effettuazione di una
seconda campagna di prove integrative, nel caso in cui i risultati della prima risultino fortemente disomogenei.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.7.2.2 METODI DI ANALISI E CRITERI DI VERIFICA


I fattori di confidenza indicati nella Tabella C8.5.III servono a un duplice scopo:
a. per definire le resistenze dei materiali da utilizzare nelle formule di capacità degli
elementi duttili e fragili; le resistenze medie, ottenute dalle prove in situ e dalle
informazioni aggiuntive, sono divise per i fattori di confidenza;
b. per determinare le sollecitazioni trasmesse dagli elementi/meccanismi duttili a quelli
fragili; le resistenze medie degli elementi duttili, ottenute dalle prove in situ e dalle
informazioni aggiuntive, sono moltiplicate per i fattori di confidenza.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.7.2.2 METODI DI ANALISI E CRITERI DI VERIFICA


Nel caso di analisi lineare con spettro elastico la capacità degli elementi duttili, in termini
di resistenza, si valuta dividendo le proprietà dei materiali esistenti per il fattore di
confidenza FC e la capacità degli elementi fragili per il fattore di confidenza FC e per il
coefficiente parziale. Per i materiali nuovi o aggiunti si impiegano i valori di progetto.
Nel caso di analisi lineare con fattore di struttura q o di analisi non lineare, per gli
elementi duttili la capacità si valuta dividendo le proprietà dei materiali esistenti per il
fattore di confidenza FC, per gli elementi fragili le proprietà dei materiali esistenti si
dividono sia per il fattore di confidenza FC sia per il coefficiente parziale. Per i materiali
nuovi o aggiunti si impiegano i valori di progetto.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.7.2.3 MODELLI DI CAPACITÀ PER LA VALUTAZIONE DI EDIFICI IN CEMENTO


ARMATO
Gli elementi ed i meccanismi resistenti sono classificati in:
“duttili”: travi, pilastri e pareti inflesse con e senza sforzo normale;
“fragili”: meccanismi di taglio in travi, pilastri, pareti e nodi;
Pilastri e pareti soggetti a sollecitazioni di sforzo normale particolarmente elevate possono
manifestare comportamento fragile.

La verifica degli elementi “duttili” è eseguita confrontando la domanda in termini di


deformazioni ottenuta dall’analisi con la relativa capacità.
La verifica degli elementi “fragili” è eseguita confrontando la domanda in termini di
sollecitazioni con la relativa capacità.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

La verifica degli elementi “duttili” è eseguita confrontando la domanda in termini di


deformazioni ottenuta dall’analisi con la relativa capacità.
C8.7.2.3.1 Travi, pilastri e pareti: flessione con e senza sforzo normale
La capacità in termini di deformazione è definita con riferimento alla rotazione (“rotazione rispetto
alla corda”) dell’elemento, data dal rapporto tra lo spostamento relativo tra la sezione d’estremità e
la sezione caratterizzata da momento flettente nullo e la loro distanza, pari alla luce di taglio Lv =
M/V.

C8.7.2.3.2 Stato limite di prevenzione del collasso


Allo stato limite di prevenzione del collasso, la capacità θu in termini di rotazione totale rispetto alla
corda può essere valutata alternativamente utilizzando modelli numerici che tengano in debito
conto i contributi del calcestruzzo, dell’acciaio e dell’aderenza acciaio calcestruzzo, ovvero
mediante formule di comprovata validità, come, ad esempio, quelle riportate nel seguito.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

C8.7.2.3.3 Stato limite di salvaguardia della vita


La capacità di rotazione totale rispetto alla corda allo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV),
θSD, può essere assunta pari a 3/4 del valore θu valutato per lo SLC.
C8.7.2.3.4 Stato limite di danno
La capacità θy in termini di rotazione totale rispetto alla corda al raggiungimento della tensione di
snervamento può essere valutata mediante le seguenti espressioni:

θy ¾ θu θu θ

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

La verifica degli elementi “fragili” è eseguita confrontando la domanda in termini di sollecitazioni con
la relativa capacità.

C8.7.2.3.5 TRAVI E PILASTRI: TAGLIO


La domanda massima a taglio nell’elemento può essere determinata, indipendentemente dal livello di
azione considerato, a partire dai momenti resistenti nelle sezioni di estremità, valutati amplificando
le resistenze medie dei materiali tramite il fattore di confidenza appropriato in relazione al Livello di
Conoscenza raggiunto.
Per le azioni sismiche, occorre considerare la riduzione di resistenza a taglio in condizioni cicliche
(…).
La resistenza a taglio VR in condizioni cicliche, quali quelle sismiche, può essere valutata sulla
base dei tre contributi dovuti all’entità dello sforzo normale N, al calcestruzzo e all’acciaio, nonché
dell’interazione con la rotazione flessionale dell’elemento in funzione della parte plastica della domanda
di duttilità, μΔ,pl.

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EDIFICI ESISTENTI IN C.A. ANALISI DEL DANNO, VALUTAZIONE DELLA
SICUREZZA

Vedremo quindi ora una serie di interventi di rinforzo tradizionali e innovativi da poter applicare sugli
elementi del (travi e pilastri) del nostro telaio in c.a. esistente. Tali interventi si possono suddividere in
due categorie:
1) INCREMENTO DELLA RESISTENZA 2) INCREMENTO DELLA DUTTILITA’
Forza

Forza
Spostamento Spostamento
Nei due diagrammi la linea rossa individua il comportamento allo stato di fatto mentre la linea verde il
comportamento dello stesso elemento rinforzato

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SOLUZIONI DI RINFORZO INNOVATIVE PER ELEMENTI IN CEMENTO ARMATO
DI TELAI ESISTENTI

✓Edifici esistenti in c.a. Analisi del danno, Valutazione della sicurezza


✓Rinforzo di travi e pilastri con materiali tradizionali e con materiali
compositi innovativi. Progetto dell’intervento
✓Rinforzo di travi e pilastri mediante incamiciatura in SCC e staffe giuntate
meccanicamente. Progetto dell’intervento
✓Criteri per la scelta di intervento

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

La tecnica tradizionale adottata ancora oggi in numerosi interventi per rinforzare elementi
travi e pilastri all’interno di un telaio in c.a. è il ringrosso di sezione con armatura integrativa.
Mediante questo tipo di intervento si possono conseguire i seguenti obiettivi:
• aumento della capacità portante verticale;
• aumento della rigidezza, dovuto all’incremento della sezione dell’elemento strutturale;
• aumento della resistenza flessionale, grazie all’inserimento di un’appropriata armatura
longitudinale aggiuntiva che deve essere opportunamente resa solidale alle barre verticali
esistenti;
• aumento della resistenza a taglio, grazie all’aggiunta di armatura trasversale;
• aumento della capacità deformativa (duttilità), dovuta al maggior confinamento della
sezione;

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Lo spessore delle “camicie” deve essere tale da consentire il posizionamento di armature longitudinali e
trasversali e la realizzazione di uno spessore del copriferro adeguato.
Ai fini della valutazione della resistenza e della deformabilità di elementi incamiciati sono accettabili le
seguenti ipotesi semplificative:
• l’elemento incamiciato si comporta monoliticamente, con piena aderenza tra il calcestruzzo vecchio
e il nuovo;
• il carico assiale si considera applicato alla sola porzione preesistente dell’elemento per i soli carichi
permanenti, all’intera sezione incamiciata per i carichi variabili e per le azioni sismiche;
• le proprietà meccaniche del calcestruzzo della camicia si considerano estese all’intera sezione se le
differenze fra i due materiali non sono eccessive.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

I valori da impiegare per le resistenze dei materiali sono:


a) per l’acciaio delle strutture esistenti, la resistenza ottenuta come media tra le prove eseguite in sito e
quanto ricavato da fonti aggiuntive di informazione, divisa per il fattore di confidenza appropriato in
relazione al Livello di Conoscenza raggiunto e, solo nel calcolo di VR, divisa anche per il coefficiente
parziale;
b) per i materiali aggiunti, calcestruzzo ed acciaio, la resistenza di progetto.
I valori da impiegare per le resistenze dei materiali nel calcolo del valore della capacità in termini di
resistenza a flessione da usare per la valutazione della sollecitazione di taglio agente su
elementi/meccanismi fragili sono:
c) per l’acciaio delle strutture esistenti, la resistenza ottenuta come media tra le prove eseguite in sito e
da fonti aggiuntive di informazione moltiplicata per il fattore di confidenza appropriato in relazione al
Livello di Conoscenza raggiunto;
d) per i materiali aggiunti, calcestruzzo ed acciaio, il valore caratteristico della resistenza.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Dalle tecniche di intervento tradizionali ai materiali compositi


Per COMPOSITO si intende un materiale ottenuto combinando due o più componenti, o fasi,
in modo che il prodotto finale abbia proprietà diverse da quelle dei costituenti

CARATTERISTICHE PRINCIPALI
✓ bassa densita’, quindi leggerezza
✓ elevate proprietà meccaniche

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Dalle tecniche di intervento tradizionali ai materiali compositi

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Rinforzo di pilastro in c.a mediante installazione di cerchiatura FRP


L’intervento di rinforzo di un pilastro in c.a. con installazione di una cerchiatura FRP si realizza disponendo, ortogonalmente allo
sviluppo longitudinale degli stessi, un tessuto unidirezionale in fibra di carbonio.
L’intervento si realizza, in genere, nelle seguenti fasi operative:
1) Dopo aver eliminato i rivestimenti superficiali (Intonaci, vecchie pitture, olii, ….) scarificare leggermente la superficie in
calcestruzzo
2) Applicare un primer epossidico bicomponente
3) Applicare sul primer ancora fresco, uno strato di stucco epossidico. Tale fase serve per uniformare la superficie di applicazione
4) Applicare sullo stucco epossidico ancora fresco, uno strato di resina epossidica. Questo prodotto epossidico si distingue dal
precedente in quanto essendo più fluido permette l’impregnazione del tessuto secco in carbonio
5) Preparazione e installazione del tessuto secco in carbonio, a completa cerchiatura del pilastro
6) Rullatura con apposito strumento per favorire l’impregnazione del tessuto all’interno del primo strato di resina epossidica
7) Applicazione di un secondo strato di resina epossidica
8) Per il successivo rivestimento minerale è necessario applicare sul secondo stato di resina epossidica ancora fresca uno
spaglio al quarzo.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Inquadramento normativo materiali FRP

ISTRUZIONI TECNICHE CNR DT 200 R1/2013


Al loro interno le indicazione per il dimensionamento del rinforzo FRP sull’elemento oggetto di
intervento. Sono considerati supporti in cemento armato e in muratura di mattone pieno, tufo e
pietrame.

LINEE GUIDA PER LA QUALIFICAZIONE DEGLI FRP


Interessano maggiormente la casa produttrice dei materiali di rinforzo composito. I progettisti devono
comunque adottarle per accettare correttamente il sistema composito di rinforzo in cantiere, e verificare
la bontà del materiale attraverso le prove di accettazione.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Preparazione dei supporti CNR DT 200 R1/2013


4.8. Installazione e particolari costruttivi (FRP su c.a.)
In ogni caso la resistenza media a compressione del calcestruzzo non deve essere
inferiore a 15 N/mm2. In caso contrario, la tecnica di rinforzo descritta nel presente
documento non può essere applicata.
La sabbiatura deve assicurare un grado di ruvidezza almeno pari a 0.3 mm, valutabile
mediante appositi strumenti quali, ad esempio, un profilometro laser oppure
un’apparecchiatura per rugosimetria ottica.
Negli interventi di rinforzo a taglio, torsione e confinamento è opportuno procedere ad un
preventivo arrotondamento degli spigoli degli elementi rinforzati, allo scopo di evitare
pericolose concentrazioni di tensione ivi localizzate, che potrebbero provocare una rottura
prematura del composito. Il raggio di curvatura, dell’arrotondamento deve essere almeno
pari a 20 mm.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Tensione di progetto FRP CNR DT 200 R1/2013


4.1.3 Resistenza allo stato limite ultimo per distacco di estremità (modo 1)
Nell’ipotesi che il distacco coinvolga i primi strati di calcestruzzo e che le lunghezze di
ancoraggio siano maggiori o uguali di quella ottimale, la tensione di progetto del sistema di
rinforzo, ffdd, ovvero il valore della massima tensione alla quale il composito può lavorare
senza che si verifichi il distacco di estremità è fornita dalla seguente relazione:

essendo γf,d il coefficiente parziale indicato nel § 3.4.1 «variabile, a giudizio del progettista, da
1.20 a 1.50 in funzione della maggiore o minore possibilità di prevedere, per la specifica
applicazione, l’effettivo comportamento del composito nei riguardi del distacco dal supporto» .

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Crisi per delaminazione di tipo fragile per i materiali FRP

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Certificazione materiali compositi FRP


«Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di
compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) da utilizzarsi per il consolidamento
strutturale di costruzioni esistenti»
I materiali e prodotti da costruzione per uso strutturale, quando non marcati CE ai sensi del
Regolamento (UE) n.305/2011 o non provvisti di Benestare Tecnico Europeo, debbano
essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all'impiego (nel seguito CIT)
rilasciato dal Sevizio Tecnico Centrale (nel seguito STC), sulla base di linee guida approvate
dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Una particolare attenzione è portata dalle norme all’impiego di materiali non tradizionali e tra
questi ai compositi fibrorinforzati (FRP - Fiber Reinforced Polymer).
La presente Linea Guida fornisce le procedure per l’identificazione, la qualificazione e
l’accettazione dei sistemi di rinforzo FRP.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Certificzione materiali compositi FRP


5.2.9 Controlli di accettazione in cantiere (IMPREGNATI IN SITU)
I controlli di accettazione in cantiere:
- sono obbligatori e di competenza del Direttore dei lavori;
- sono esclusivamente di tipo meccanico;
- devono essere eseguiti su campioni ricavati da laminati realizzati in cantiere con i materiali base
oggetto di fornitura e con la procedura di installazione prescritta dal Fornitore (vedere punto 5.2.11),
impiegando gli stessi addetti del cantiere.
Le prove meccaniche devono essere effettuate da un Laboratorio autorizzato ai sensi dell’art. 59 del
DPR 380/2001, in tempo ritenuto utile dal Direttore dei Lavori ai fini dell’accertamento della qualità e
della conformità alle specifiche di progetto dei rinforzi oggetto di fornitura e comunque non oltre 30 gg.
Le condizioni ambientali devono essere le medesime di quelle di installazione.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Certificzione materiali compositi FRP


5.2.9 Controlli di accettazione in cantiere (IMPREGNATI IN SITU)
I laminati devono essere tanti quante sono le classi dei sistemi di rinforzo da installare, tenendo anche
conto dell’eventuale molteplicità di Fornitori. Devono essere costituiti da 3 strati. Da ciascun laminato
devono essere ricavati 3 campioni, in riferimento ad ogni lotto di spedizione e comunque ogni 500 mq o
frazione di sistema di rinforzo, sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento
dimostrino la provenienza del sistema di rinforzo da uno stesso Fornitore. I valori della tensione di
rottura e del modulo elastico a trazione, entrambi nella direzione delle fibre, calcolati sui suddetti
campioni, all’uopo inviati dal Direttore dei lavori ad un Laboratorio incaricato, devono risultare non
inferiori a quelli nominali codificati nella Tabella 4.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Il calcestruzzo fibrorinforzato FRC è un materiale composito.


Le componenti principali di un calcestruzzo fibrorinforzato sono:
• matrice costituita da calcestruzzo ordinario
• elementi fibrosi discontinui dispersi nella matrice
Inserendo delle fibre all’interno del conglomerato cementizio si ottiene un miglior comportamento a
trazione, e come effetto si ritarda la progressiva apertura delle fessure.
Una volta che il conglemerato si è fessurato le fibre entrano in azione garantendo maggiori resistenze
in questa fase.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Proprietà calcestruzzo fresco: Classe di consistenza


L’inserimento delle fibre all’interno del calcestruzzo può compromettere questa proprietà, per tale
motivo sono indicati dei dosaggi massimi, al fine di evitare l’abbassamento di classe e quindi diminuire
la lavorabilità. Si consiglia di adottare fibre con rapporto d’aspetto non superiore a 100, per evitare che
durante il mescolamento esse si possano addensare in grovigli, difficilmente eliminabili.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Proprietà meccaniche del calcestruzzo indurito


Le fibre non permettono di variare in maniera significativa le prestazioni a compressione del
calcestruzzo, mentre migliorano sensibilmente il comportamento a trazione della matrice fessurata.
Per contenuti di fibre non elevati (con percentuale volumetrica indicativamente inferiore al 2%) il
comportamento è di tipo degradante.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Calcestruzzo degradante Calcestruzzo incrudente


Per piccole percentuali volumetriche di fibre Per percentuali volumetriche di fibre superiori
(circa 0.2-2%) il legame carico-spostamento a (circa 2-8%), il comportamento può diventare
trazione di un FRC presenta ancora un ramo incrudente, grazie alla comparsa di una multi-
discendente (comportamento degradante), ma fessurazione,
è caratterizzato da una resistenza residua e da
una maggiore tenacità.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Certificazione calcestruzzi FRC

A tal fine le NTC prevedono che i materiali ed i prodotti da costruzione per uso strutturale, quando non
marcati CE ai sensi del Regolamento UE n.305/2011 o non provvisti di ETA (European Technical
Assessment) ai sensi dell’art. 26 del Regolamento (UE) n. 305/2011, debbano essere in possesso di un
“Certificato di Valutazione Tecnica” (nel seguito CVT) rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale (nel
seguito STC), sulla base di linee guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
2.3.2 Classi prestazionali del FRC

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Certificazione calcestruzzi FRC


2.3.2 Classi prestazionali del FRC
La prova prevede la misura sperimentale del carico applicato (F) e dell’apertura di fessura alla bocca
dell’intaglio (CMOD, come definito dalle UNI EN 14651); il valore CMOD viene utilizzato come
parametro di controllo della prova.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Certificazione calcestruzzi FRC


2.3.2 Classi prestazionali del FRC
Per classificare il comportamento post-fessurativo di un FRC sono presi in esame due parametri: la
resistenza nominale per fR1k ed il rapporto fR3k/fR1k, che consentono di identificare la classe di tenacità.
La resistenza nominale per fR1k è definita dal numero appartenente alla seguente successione,
immediatamente inferiore al valore di fR1k determinato sperimentalmente:
1.0, 1.5, 2.0, 2.5, 3.0, 4.0, 5.0, 6.0, 8.0, 10.0, 12.0, 14.0 [MPa]
Il rapporto fR3k/fR1k viene invece indicato con una delle lettere a, b, c, d, e, ciascuna delle quali indica un
intervallo di valori, come specificato nel seguito:
a per 0.5 ≤ fR3k/fR1k < 0.7
b per 0.7 ≤ fR3k/fR1k < 0.9
c per 0.9 ≤ fR3k/fR1k < 1.1
d per 1.1 ≤ fR3k/fR1k < 1.3
e per 1.3 ≤ fR3k/fR1k

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Dimensionamento ringrossi sezione calcestruzzi FRC


CNR DT 204-2006
Anche per questo documento è previsto un aggiornamento nel 2020. In questa versione sono
comunque già presentati alcuni aspetti di progettazione per elementi in calcestruzzo fibrorinforzato sia
sul nuovo che su esistente.
4.1 STATO LIMITE ULTIMO PER ELEMENTI MONODIMENSIONALI
Il progetto allo SLU di elementi trave soggetti a flessione richiede la valutazione del momento resistente
ultimo ed il confronto con il momento di progetto.
Si ipotizza che la rottura per flessione si manifesti quando si verifica una delle seguenti condizioni:
• raggiungimento della massima deformazione di compressione, εcu, nel calcestruzzo fibrorinforzato;
• raggiungimento della massima deformazione di trazione, εsu, nell’acciaio d’armatura (se presente);
• raggiungimento della massima deformazione di trazione, εFu, nel calcestruzzo fibrorinforzato.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI CON MATERIALI TRADIZIONALI E CON
MATERIALI COMPOSITI INNOVATIVI. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Fasi applicative ringrossi sezione calcestruzzi FRC


Irruvidire la superficie del calcestruzzo mediante scarifica meccanica o idroscarifica, al fine di ottenere
una rugosità sufficiente per garantire l’aderenza tra calcestruzzo di base e malta fibrorinforzata. Si
consiglia una superficie con scabrezza di almeno 5 mm.
Casserare a tenuta. Bagnare a saturazione con acqua il supporto ma con superficie asciutta
Miscelare in betoniera a bicchiere la malta FRC e gettare la malta all’interno del cassero
Attendere almeno 72 ore prima di procedere alla scasseratura

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SOLUZIONI DI RINFORZO INNOVATIVE PER ELEMENTI IN CEMENTO ARMATO
DI TELAI ESISTENTI

✓Edifici esistenti in c.a. Analisi del danno, Valutazione della sicurezza


✓Rinforzo di travi e pilastri con materiali tradizionali e con materiali compositi
innovativi. Progetto dell’intervento
✓Rinforzo di travi e pilastri mediante incamiciatura in SCC e staffe
giuntate meccanicamente. Progetto dell’intervento
✓Criteri per la scelta di intervento

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI MEDIANTE INCAMICIATURA IN SCC E
STAFFE GIUNTATE MECCANICAMENTE. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Fasi operative incamiciatura con staffe giuntate


Tale tipologia di intervento, benchè si utilizzino materiali
innovativi, prevede però un applicazione conosciuta, poiché
simile alla tradizionale realizzazione di ringrossi di pilastri
con betoncini armati. Infatti si hanno le seguenti fasi
operative per un pilastro in c.a.:
1) Rimozione del calcestruzzo di copriferro delle barre
esistenti
2) Installazione delle nuove armature trasversali chiuse
con giunzioni meccaniche
3) Ricostruzione del copriferro con malta tixotropica o
calcestruzzo SCC per mantenere la sezione iniziale
del pilastro.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI MEDIANTE INCAMICIATURA IN SCC E
STAFFE GIUNTATE MECCANICAMENTE. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Fasi operative incamiciatura con staffe giuntate


In merito alla prima fase operativa, al momento della rimozione dello strato di copriferro fino a
raggiungere la parte interna più compatta, può risultare molto efficace rendere tale interfaccia scabra, o
al più inserire anche dei dispositivi di collegamento che permettano una migliore continuità tra getto
esistente e nuovo. Questo aspetto potrebbe risultare uno svantaggio rispetto alla precedente tecnica,
dove non è necessario un irruvidimento importante del calcestruzzo. Tuttavia questa fase ci offre una
ulteriore opportunità, infatti all’interno dell’Eurocodice 8, se durante la scarifica questa lavorazione viene
eseguita in maniera tale da rendere molto scabra la superficie del calcestruzzo, è possibile
incrementare del 5% la rotazione ultima θu.
Tale incremento può raggiungere il 20% qualora vengono inseriti degli specifici elementi di
connessione.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI MEDIANTE INCAMICIATURA IN SCC E
STAFFE GIUNTATE MECCANICAMENTE. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Fasi operative incamiciatura con staffe giuntate


La principale innovazione di questo intervento rispetto alla tecnica tradizionale risiede proprio
nella particolarità di installazione giunto meccanico. Esso consiste in un manicotto costituito
da un profilo in acciaio cavo nel quale si inseriscono le estremità delle barre, con
l’innovazione che il bloccaggio delle barre avviene per mezzo dell’inserimento di chiodi in
acciaio ad alta resistenza inseriti forzatamente in appositi fori con l’ausilio di una specifica
pinza idraulica.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI MEDIANTE INCAMICIATURA IN SCC E
STAFFE GIUNTATE MECCANICAMENTE. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Getto di calcestruzzo
La soluzione di rinforzo con staffe giuntate, presenta il vantaggio di essere variabile anche in
funzione del prodotto che il progettista può scegliere in funzione delle sue necessità.
Infatti è applicabile con diverse tipologie di cls, partendo da cls con caratteristiche
meccaniche tradizionali fino a cls con performance più elevate (premiscelati).
Un dettaglio importante da gestire è la preparazione del supporto, che possiamo assimilare a
quella vista in precedenza per il rinforzo eseguito con FRC.
Oltre alla preparazione è necessario porre attenzione alla maturazione del getto. Infatti più il
materiale è performante più è necessario curare questa fase, per evitare possibili
discontinuità tra i due getti a causa delle caratteristiche meccaniche maggiori del nuovo getto
rispetto a quello dell’elemento esistente.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI MEDIANTE INCAMICIATURA IN SCC E
STAFFE GIUNTATE MECCANICAMENTE. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Crisi del sistema di tipo duttile


La crisi di una barra in acciaio le cui estremità siano connesse con un manicotto avviene in
modalità duttile. Questo poiché le giunzioni meccaniche ad uso strutturale devono soddisfare
i requisiti richiesti dalla norma UNI 11240 “Acciaio per cemento armato – Giunzioni
meccaniche per barre”.
Tra questi requisiti, le UNI 11240 dispongono che “la resistenza a trazione di una giunzione
meccanica deve essere almeno pari al 95% del carico di rottura effettivo misurato sulla
barra”. Di fatto quindi il comportamento del manicotto è assimilabile a quello delle barre
d’armatura permettendo quindi una estesa capacità deformativa del sistema e quindi il
manifestarsi di una crisi di tipo duttile.
Questo aspetto rappresenta un vantaggio rispetto ai materiali compositi, tipo FRP, dove la
crisi avviene mediante un meccanismo di tipo fragile al raggiungimento della tensione di
delaminazione del sistema.

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RINFORZO DI TRAVI E PILASTRI MEDIANTE INCAMICIATURA IN SCC E
STAFFE GIUNTATE MECCANICAMENTE. PROGETTO DELL’INTERVENTO

Dimensionamento dell’intervento
Il medesimo vantaggio che abbiamo per l’applicazione mediante l’utilizzo di materiali
tradizionali, lo riscontriamo in parallelo anche per i progettisti. Infatti la soluzione, pur essendo
innovativa, è dimensionata con un approccio «tradizionale».
Si adottano gli stessi principi di base di una comune struttura nuova in c.a.
Nello specifico, nel caso per esempio di intervento su un pilastro, il progettista si adopererà
nel calcolo:
• Resistenza a taglio dell’elemento rinforzato.
• Incremento della duttilità dell’elemento confinato

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SOLUZIONI DI RINFORZO INNOVATIVE PER ELEMENTI IN CEMENTO ARMATO
DI TELAI ESISTENTI

✓Edifici esistenti in c.a. Analisi del danno, Valutazione della sicurezza


✓Rinforzo di travi e pilastri con materiali tradizionali e con materiali compositi
innovativi. Progetto dell’intervento
✓Rinforzo di travi e pilastri mediante incamiciatura in SCC e staffe giuntate
meccanicamente. Progetto dell’intervento
✓Criteri per la scelta di intervento

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

Rinforzo di pilastro in c.a. criteri di valutazione dell’intervento


1) Posa in opera
2) Durabilità e protezione dell’intervento
3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze
4) Costo

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

1) Posa in opera
Rinforzo con FRP
Questa soluzione presenta la posa in opera più complessa. Sono infatti necessari più
prodotti, (primer epossidici, stucchi epossidici, resina epossidica, tessuto in carbonio) e molti
di essi sono prodotti bicomponenti, i quali emettono VOC.
Per quest’ultimo motivo è necessario l’utilizzo di diversi DPI (mascherina, guanti, tuta).
Inoltre i tempi di posa sono lunghi e difficili da rispettare.
L’unico vantaggio dal punto di vista applicativo è rappresentato dal fatto che la preparazione
del supporto non è rilevante.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

1) Posa in opera
Rinforzo con FRC
In questo caso la posa in opera risulta semplice.
Si tratta semplicemente di realizzare in maniera adeguata la casseratura dopodichè si
procede col getto.
Alcune difficoltà si possono registrare nelle fasi preparative sia del supporto che del
calcestruzzo FRC. Trattandosi di un prodotto composito in questo caso bisogna porre
attenzione nel rispetto delle dosi di miscelazione del prodotto FIBRA all’interno del prodotto
CALCESTRUZZO.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

1) Posa in opera
Rinforzo con staffe giuntate
Questo tipo di intervento possiamo considerarlo intermedio ai due precedenti, in merito alla
posa in opera. In quanto la preparazione del supporto prevede specifiche analoghe al
precedente intervento con materiale FRC.
Il collegamento delle staffe attraverso l’inserimento del Manicotto, possiamo considerarlo
come intervento analogo alla cerchiatura realizzata con i rinforzi FRP, anche se in questo
caso non si usano materiali complessi come le resine epossidiche, e le lavorazioni non
necessitano di tempi di lavorazione precisi e serrati. Rispetto al sistema FRC, e ovviamente
anche rispetto agli FRP, questo sistema ha il vantaggio di essere realizzato con prodotti già
pronti, non serve alcuna miscelazione o preparazione ulteriore in cantiere.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

2) Durabilità e protezione dell’intervento


Rinforzo con FRP
Finitura e decorazione: procedere sulla resina ancora fresca di secondo strato, allo spaglio
di sabbia di quarzo a rifiuto asciutta con granulometria compresa tra 1,2 e 1,9 mm. La finitura
può essere eseguita, dopo completo indurimento dei prodotti epossidici impiegati (circa 1-2
giorni a +23°C), tramite una rasatura cementizia.
Rivestimento protettivo condizionamenti esterni: in ambiente esterno particolarmente
aggressivo è necessario proteggere l’intervento applicando, dopo l’indurimento completo dei
sistemi epossidici impiegati, una pittura elastomerica o una malta elastica bicomponente per
creare un’efficiente barriera contro i raggi U.V., soprattutto quando le strutture sono esposte
alla luce solare.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

2) Durabilità e protezione dell’intervento


Rinforzo con FRP
Rivestimento protettivo al fuoco: la protezione al fuoco di un sistema FRP è un argomento
alquanto delicato. Attualmente esistono pochissime sperimentazioni a riguardo, e non esiste
un sistema di rinforzo certificato REI. La soluzione è quella di affidarsi a pannelli di calcio
silicato o intonaci intumescenti. La protezione da offrire deve essere dimensionata attraverso
un calcolo da un tecnico abilitato, e in genere lo spessore del protettivo è importante.
Un parametro da monitorare nel dimensionamento del sistema protettivo al fuoco è la
temperatura vetrosa della resina epossidica dei sistemi di rinforzo FRP. Infatti in genere tale
parametro si attesta attorno a un valore di circa 40-60 °C.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Per poter valutare meglio questo parametro di seguito proponiamo un dimensionamento di un
intervento mediante l’utilizzo dei 3 sistemi a confronto su un pilastro in c.a. da esempio,
avente le seguenti caratteristiche geometriche e meccaniche.

Lato pilastro 40 cm
Copriferro 25 mm
Armatura longitudinale 4Φ16
Armatura trasversale st Φ8/20
Compressione media calcestruzzo 20 MPa
Tensione media acciaio 360 MPa

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRP: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata
Come rinforzo FRP consideriamo il sistema composito più comune utilizzato, ovvero quello
con tessuto in fibra di carbonio, avente le seguenti caratteristiche meccaniche:

• Tessuto unidirezionale
• Grammatura 300 gr/mq
• Classe 210C

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRP: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata
Dimensionamento rinforzo a taglio FRP CNR DT 200 R1/2013
4.3.3.1 Resistenza di progetto a taglio

𝑉𝑅𝑑,𝑠 = 39,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑,𝑐 = 333,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑 𝑆𝐸𝑁𝑍𝐴 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 39,3 𝑘𝑁

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRP: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata

d = altezza utile della sezione = 375 mm


ffed = resistenza efficace di calcolo del sistema di rinforzo = 500 N/mmq
tf = spessore della rete di FRP di rinforzo in ordito = 0,167 mm
bf = larghezza della rete di FRP di rinforzo = 100 mm
pf = passo delle reti di rinforzo di FRP = 100 mm
γRd = 1,50 per il meccanismo resistente a taglio
β = angolo di inclinazione delle fibre rispetto all’asse longitudinale = 90°
ϴ = angolo di inclinazione della biella compressa di calcestruzzo = 45°

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRP: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata
Dimensionamento rinforzo a taglio FRP CNR DT 200 R1/2013
4.3.3.1 Resistenza di progetto a taglio
CNR DT 200 R1/2013
3.3.4 Capacità di calcolo
Di regola, l’incremento della capacità di calcolo
𝑉𝑅𝑑,𝑠 = 39,3 𝑘𝑁 dell’elemento rinforzato con FRP non può
risultare superiore del 50% rispetto a quella
𝑉𝑅𝑑,𝑐 = 333,3 𝑘𝑁 dell’elemento non rinforzato. La limitazione non
si applica per azioni eccezionali e sismiche.

𝑉𝑅𝑑,𝑓 = 148 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑 𝑆𝐸𝑁𝑍𝐴 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 39,3 𝑘𝑁 𝑉𝑅𝑑 𝐶𝑂𝑁 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 187,32 𝑘𝑁


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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRP: calcolo incremento duttilità sezione rinforzata
4.5.3 Duttilità di elementi pressoinflessi confinati con FRP
Il confinamento con FRP può essere previsto anche su elementi di calcestruzzo soggetti a
pressoflessione (sforzo normale con grande eccentricità). In tal modo è possibile incrementare la loro
duttilità e, solo in misura ridotta, la loro resistenza.
In mancanza di determinazioni più accurate, la curvatura ultima di una sezione pressoinflessa può
essere valutata ipotizzando, per il calcestruzzo confinato, un classico legame costitutivo del tipo
parabola rettangolo ed amplificando il valore della deformazione ultima, εccu, come di seguito indicato:

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRP: calcolo incremento duttilità sezione rinforzata
4.5.3 Duttilità di elementi pressoinflessi confinati con FRP

𝑓1,𝑒𝑓𝑓 = 0,281 𝑀𝑃𝑎

𝑓𝑐𝑑 = 14,81 𝑀𝑃𝑎

𝜀𝑐𝑐𝑢 = 0,0071

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRC: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata
4.1.3.4 Metodo di calcolo a taglio di travi con armatura longitudinale e trasversale convenzionale
La resistenza ultima a taglio del calcestruzzo fibrorinforzato, VRd, in presenza di armatura trasversale
può essere valutata come somma del contributo a taglio dell’armatura d’anima, VRd,s, più quello del
calcestruzzo fibrorinforzato, VRd,F:

Nel caso di sezione esistente si devono sommare i contributi della sezione di calcestruzzo valutata
come definito nei paragrafi 4.1.2.1.3.1 e seguenti delle NTC e il contributo del rinforzo FRC, come
precedentemente definito.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRC: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata

S = 6 cm

𝑓𝑐𝑘 = 70 𝑀𝑃𝑎 𝑓𝑡𝑘 = 8,5 𝑀𝑃𝑎

𝑉𝑅𝑑,𝑓 = 76,79 𝑘𝑁 𝑉𝑅𝑑,𝑠 = 39,3 𝑘𝑁 𝑉𝑅𝑑,𝑐 = 333,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑 𝑆𝐸𝑁𝑍𝐴 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 39,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑 𝐶𝑂𝑁 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 116,13 𝑘𝑁

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con FRC: calcolo incremento duttilità sezione rinforzata
C8.7.4.2.3 Placcatura e fasciatura in materiali compositi
L’uso di idonei materiali compositi (o altri materiali resistenti a trazione) nel rinforzo sismico di elementi
di c.a. e finalizzato a conseguire i seguenti obiettivi:
• aumento della resistenza a taglio di pilastri, travi, nodi trave-pilastro e pareti mediante applicazione di
fasce con le fibre disposte secondo la direzione delle staffe;
• aumento della resistenza nelle parti terminali di travi e pilastri mediante applicazione di fasce con le
fibre disposte secondo la direzione delle barre longitudinali ed opportunamente ancorate, purche si
garantisca l’efficacia dell’ancoraggio nel tempo
• un aumento della duttilità degli elementi monodimensionali, per effetto dell’azione di confinamento
passivo esercitata dalle fasce con le fibre disposte secondo la direzione delle staffe.
Ai fini delle verifiche di sicurezza degli elementi rafforzati con materiali compositi si possono adottare
documenti di comprovata validità.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con staffe giuntate: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata

d = altezza utile della sezione = 480 mm (considero 6 cm di ringrosso)


ffyd = resistenza efficace delle barre d’armatura nuove = 390 N/mmq
Astaffa = area della staffa = 50 mmq
istaffa = passo nuove staffe = 100 mm
α = angolo di inclinazione delle staffe rispetto all’asse longitudinale = 90°
ϴ = angolo di inclinazione della biella compressa di calcestruzzo = 45°

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con staffe giuntate: calcolo resistenza a taglio sezione rinforzata

𝑉𝑅𝑑,𝑠𝑡𝑎𝑓𝑓𝑒 = 168 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑,𝑠 = 39,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑,𝑐 = 333,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑 𝑆𝐸𝑁𝑍𝐴 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 39,3 𝑘𝑁

𝑉𝑅𝑑 𝐶𝑂𝑁 𝑅𝐼𝑁𝐹𝑂𝑅𝑍𝑂 = 207 𝑘𝑁

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con staffe giuntate: calcolo incremento duttilità sezione rinforzata
4.1.2.1.2.1 Diagrammi di progetto tensione-deformazione del
calcestruzzo - Calcestruzzo confinato
Per il diagramma tensione-deformazione del calcestruzzo confinato è
possibile adottare opportuni modelli rappresentativi del reale
comportamento del materiale in stato triassiale. Questi modelli possono
essere adottati nel calcolo sia della resistenza ultima sia della duttilità delle
sezioni e devono essere applicati alle sole zone confinate della sezione.
Il confinamento del calcestruzzo è normalmente generato da staffe chiuse
e legature interne, che possono raggiungere la tensione di snervamento a
causa della dilatazione laterale del calcestruzzo stesso a cui tendono ad
opporsi.
Il confinamento consente al calcestruzzo di raggiungere tensioni e
deformazioni più elevate di quelle proprie del calcestruzzo non confinato.

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

3) Efficacia dell’intervento e incremento delle resistenze


Rinforzo con staffe giuntate: calcolo incremento duttilità sezione rinforzata
4.1.2.1.2.1 Diagrammi di progetto tensione-deformazione del calcestruzzo - Calcestruzzo
confinato

α = coefficiente di efficienza = 1
𝜎𝑙 = pressione laterale nelle due direzioni x e y, come si vede essa dipende dalla geometria della
staffatura e dalle proprietà meccanica dell’acciaio = 0,56
fck = 25 Mpa
0,56
𝜀𝑐𝑐𝑢 = 0,0035 + 0,2 ∙ 1 ∙ = 0,0079
25

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

4) Costo
Ipotizziamo una stima per i tre interventi proposti, del prezzo comprensivo di posa in opera e
materiali, per il pilastro in esame (40x40 cm), con altezza di 4 m, per un totale di superficie pari a
6,4 mq per pilastro.
VOCE DI CAPITOLO FRP (riferimento prezzario Emilia Romagna 2019)
Fornitura e applicazione di tessuto in fibra di carbonio per il rinforzo strutturale, mediante placcaggio o wrapping, di travi, solai,
solette/impalcati, volte, capriate e pilastri in calcestruzzo armato/calcestruzzo armato precompresso, muratura, legno
(flessione, pressoflessione, taglio e confinamento). Sono compresi: - l'applicazione della rasatura e dell'incollaggio con resina
epossidica; - l'applicazione del tessuto in fibra di carbonio di tipo unidirezionale o bidirezionale; - la stesura di adesivo
epossidico di saturazione; - la rimozione di eventuali parti eccedenti di resina; - l'eventuale spargimento quarzifero per
l'aggrappo dell'intonaco finale. Potranno essere applicati uno o più strati sovrapposti in funzione di quanto prevede il progetto
esecutivo. L'eventuale sovrapposizione in direzione longitudinale (quella della fibra) sarà di almeno 15-20 cm, in direzione
trasversale di almeno 2 cm. Sono esclusi e da computarsi a parte: - l'eventuale demolizione di porzioni di intonaco e delle parti
di calcestruzzo ammalorato ed il successivo rifacimento e/o ripristino; - la preparazione del supporto: tessuti in fibra di
carbonio di tipo unidirezionale:
Applicazione e materiali CFRP (300 gr) TOTALE 1324 €

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

4) Costo
VOCE DI CAPITOLO FRC (riferimento prezzario Emilia Romagna 2019)
Intervento di rinforzo strutturale mediante ricostruzione volumetrica monolitica, con aumento di sezione mediante getto entro
cassero, previa adeguata preparazione dei supporti, di malta colabile fibrorinforzata ad elevata duttilità e altissima prestazione,
FRC, miscelata con fibre di acciaio ottenute mediante trafilatura a freddo del filo ad alta resistenza e alto indice di carbonio,
L'intervento si svolge nelle seguenti fasi: preparazione del substrato, irruvidimento del calcestruzzo; realizzazione cassero a
tenuta e bagnatura a rifiuto del supporto; applicazione di malta colabile fibrorinforzata ad elevata duttilità e altissima
prestazione, FRC (Fiber Reinforced Concrete). Compreso quanto occorre per dare il lavoro finito, escluse le casseformi. Sono
escluse: le prove di accettazione del materiale; le indagini pre- e post-intervento; l’eventuale bonifica del supporto; tutti i sussidi
necessari per l’esecuzione dei lavori. Il prezzo è a metro quadro di ringrosso realizzato, considerando uno spessore medio di 4
cm.
Applicazione e materiale FRC TOTALE 1269 €

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CRITERI PER LA SCELTA DI INTERVENTO

4) Costo
VOCE DI CAPITOLO STAFFE GIUNTATE ALL’ESTREMITA’ (riferimento prezzario Emilia
Romagna 2019)
Fornitura e posa in opera di betoncino colabile autocompattante di resistenza fino a 40 MPa con fibre sentetiche per
incamiciatura di pilastri in calcestruzzo di dimensioni 40x40 in 6 cm di spessore realizzato in cantiere mediante sacchi, incluso:
casseratura idonea, n. 6 barre longitudinali d'armatura f14 mm, staffe f8 mm passo 10 cm alle estremità per una lunghezza di
80 cm e giuntate meccanicamente per mezzo di giunzione assiale in acciaio C45 zincato elettroliticamente, di sezione
quadrata, con foro centrale filettato, per l’unione meccanica di barre d’armatura mediante chiodi di diametro 5 mm in acciaio
zincato ad alta resistenza inseriti nei relativi fori per mezzo di speciali pinze idrauliche; passo 20 cm al centro mediante punti di
saldatura, compresi 4 connettori per faccia del pilastro al fine di garantire l'aderenza tra la nuova camicia ed il pilastro esistente
composti da un gambo in acciaio cementato con corpo filettato di diametro 10 mm per 60 mm di lunghezza e altezza 30 mm,
dotato di rondella mobile premontata in acciaio di spessore 3 mm e diametro 30 mm e testa con cava esagonale da 6 mm da
installare a secco previo preforo con punta da trapano da 8 mm. Sono escluse: la certificazione delle saldatura delle staffe in
mezzeria, la battitura per l’asportazione del calcestruzzo ammalorato, il trasporto dei detriti nell’area di cantiere, la spazzolatura
delle barre in acciaio, il trattamento delle stesse con prodotto passivante.

Applicazione e materiale intervento con staffe giuntate TOTALE 883,84 €

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