Giorgio Zanarini

Tecnologia
La muratura armata

Vengono illustrate le caratteristiche più rilevanti delle murature

armate secondo le modalità costruttive previste dal Decreto
Ministeriale 16 gennaio 1996 e si forniscono sintetiche
indicazioni sul dimensionamento semplificato e sui possibili
costi di cantiere

N
el decreto ministeriale 19 giu-
gno 1984 “Norme tecniche rela-
tive alle costruzioni sismiche”,
come pure nel successivo decreto del
24 gennaio 1986, la muratura armata
era prevista, ma ammessa solo come
sistema costruttivo da sottoporre all’e-
same del Consiglio Superiore dei La-
vori pubblici per ottenere la necessaria
“idoneità tecnica”, da rinnovare ogni
tre anni. Ebbero così origine i cosid-
detti “sistemi omologati”.
La muratura armata era utilizzata da
tempo all’estero, e non era sconosciuta
nemmeno in Italia. Infatti già subito
dopo il terremoto di Messina e Reggio
Calabria (28 dicembre 1908) ci fu
un’amplissima fioritura di ipotesi e di
proposte per associare alla resistenza
della muratura la duttilità del ferro:
ipotesi e proposte che rimasero però
praticamente solo a livello di progetto.
Con il Decreto Ministeriale 16 gennaio
1996 “Norme tecniche per le costru-
zioni in zone sismiche”, la muratura ar-
mata è diventata finalmente “metodo
costruttivo” , così come lo sono la mu-
ratura semplice, il cemento armato, le
strutture in legno e in metallo.
La muratura armata del D.M. 16
gennaio 1996 La muratura armata
prevista dal D.M. 16 gennaio 1996 è
una muratura portante rinforzata me-
diante barre metalliche e getti integra-
tivi di conglomerato. È costituita da
elementi resistenti semipieni aventi le
caratteristiche previste dal D.M. 20 no-
vembre 1987 “Norme tecniche per la
progettazione, esecuzione e collaudo
degli edifici in muratura e per il loro
consolidamento”, collegati mediante
malte di classe M1 o M2; al suo interno
sono inserite armature metalliche ver-
ticali concentrate, avvolte da malta o
conglomerato con resistenza caratteri-
stica superiore a 15 N/mm2, armature Immagini del terremoto di Messina e Reggio
orizzontali concentrate, e orizzontali Calabria (28 dicembre 1908).

65 TECNOLOGIA
diffuse, di piccolo diametro. Armature
verticali diffuse di piccolo diametro
sono prescritte soltanto per i fabbricati
con coefficiente di importanza I mag-
giore di 1.
Quindi la muratura armata prevista dal
decreto è, di fatto, una muratura ad ar-
matura concentrata, anche se non
mancano le armature diffuse. Le arma-
ture principali sono infatti disposte
agli incroci dei muri, in corrispondenza
delle aperture e nel corso del muro,
quando la distanza fra muri portanti
fra loro ammorsati supera i 5 metri, ol-
tre che nei cordoli di solaio.
L’armatura resiste alle sollecitazioni di
trazione, sollecitazioni alle quali la
muratura semplice non è in grado di
resistere, e aumenta la duttilità strut-
turale dell’insieme.
Perché la muratura armata I van-
taggi che la muratura armata può for-
nire sono prevalentemente di ordine
strutturale, anche se non mancano ri-
flessi economici.
Sollecitata dal sisma, la struttura ri-
sponde in funzione del suo periodo di
oscillazione, e ne attenua gli effetti
dissipando energia per plasticizza-
zione delle fibre.
La muratura armata è più duttile di una
Incrocio fra due muri e zona
terminale della muratura
(elaborazione di M. Moscati).
muratura normale: ha quindi maggiore
capacità di deformazione, e questo le
consente di assorbire meglio le solleci-
tazioni sismiche attraverso, appunto,
la dissipazione di energia.
Con la muratura armata è possibile su-
perare i limiti di altezza ammessi per le
costruzioni in muratura ordinaria, fino
ad un massimo di 25 metri in zona a
bassa sismicità S=6 (nella stessa zona
l’altezza consentita per la muratura or-
dinaria è di 16 metri) o, nel caso di di-
mensionamento semplificato, ridurre
sensibilmente la percentuale di mura-
tura richiesta nelle due direzioni prin-
cipali del fabbricato (1,5 punti percen-
tuali in meno).
L’inserimento di armature nella mura-
tura, così come l’impiego di blocchi in
laterizio rispondenti alle prescrizioni di
legge (per percentuale di foratura, di-
mensione massima dei fori, spessore
di pareti e setti e resistenza mecca-
nica), non sono, da soli, garanzia di un
buon comportamento alle sollecita-
zioni sismiche.
Alla qualità dei materiali impiegati va
necessariamente associata anche la
regolarità morfologica e costruttiva
dell’edificio, per far sì che le azioni
prodotte dal sisma vengano contra-
state in modo omogeneo: è noto che
Angolo tipo realizzato con blocchi
di cm 30x30, conformati ad H
(elaborazione
di M. Moscati).
66 CIL 76
una configurazione regolare, priva di
sbalzi esuberanti, e soprattutto sim-
metrica, resiste meglio ai terremoti.
Fondamentale, ai fini delle prestazioni
risultanti, è anche la qualità della
posa in opera: una non corretta esecu-
zione può portare a resistenze finali
variabili, minori anche del 60 per
cento. È a questo proposito illumi-
nante la ricerca condotta presso il La-
boratorio di Scienza e Tecnica delle Co-
struzioni dell’Università di Ancona di
cui si parlerà in un prossimo numero e
della quale, nella tabella 1, si fornisce
una prima informazione sui risultati.
Con queste precauzioni progettuali ed
esecutive, valide comunque anche
nelle costruzioni in muratura normale,
la muratura armata è in grado di for-
nire prestazioni eccellenti, certamente
non seconde rispetto ad altri sistemi
costruttivi.
È ancora diffuso il convincimento, er-
rato, che le strutture a telaio in ce-
mento armato siano le sole ammesse
in zona sismica e siano, al di là di
tutto, le più affidabili, citando, a con-
ferma, i cedimenti delle costruzioni in
muratura rilevati in occasione di eventi
sismici.
Non si deve invece dimenticare che,
nella maggioranza dei casi, le costru-

1 Carico totale sui muretti (in kN).
Compressione verticale
giunti continui verticali e orizzontali,
blocchi bagnati: 3385, 2658, 2890
giunti continui verticali e orizzontali,
blocchi asciutti: 2451, 2634, 2567
giunti con interruzione 5 cm,
blocchi bagnati: 2219, 2404, 2526
giunti con interruzione 15 cm,
blocchi bagnati: 1446, 1418, 1299
giunti solo orizzontali,
con interruzione 15 cm,
blocchi bagnati: 1373, 1030, 1318
giunti solo orizzontali,
con interruzione 15 cm,
blocchi asciutti: 1021, 1157, 1076
Compressione diagonale (in kN)
giunti continui verticali e orizzontali,
blocchi bagnati: 441,5 451,2 316,6
giunti continui verticali e orizzontali,
blocchi asciutti: 248,4 336,7 226,3
giunti con interruzione 5 cm,
blocchi bagnati: 386,3 379,4 400,1
giunti con interruzione 15 cm,
blocchi bagnati: 331,2 328,5 350,7
giunti solo orizzontali,
con interruzione 15 cm,
blocchi bagnati: 83,6 108,0 115,4
giunti solo orizzontali,
con interruzione 15 cm,
blocchi asciutti: 46,9 34,5 51,1
zioni presenti sul nostro territorio sono
vecchie, se non antiche, e per esse
vale quanto riportato nella relazione
della Commissione incaricata di stu-
diare e proporre le norme obbligatorie
per i comuni colpiti dal terremoto del
28 dicembre 1908 e da altri anteriori,
pubblicata sul Giornale del Genio Ci-
vile nel 1909: “...in generale le mura-
ture costituenti gli edifici sono di pes-
sima struttura, il materiale pietroso
impiegato è quasi sempre di forma ir-
regolare e più generalmente di ciottoli
fluviali nemmeno spaccati, le malte
non presentano consistenza per cat-
tiva calce e cattive sabbie e i fabbricati
non hanno fondazioni corrispondenti
ad un buon tipo costruttivo”.
Le costruzioni mal fatte hanno portato
discredito e diffidenza nei confronti
delle costruzioni in muratura e troppo
spesso, quindi, si confonde, erronea-
mente, la muratura in laterizio con le
murature povere del passato.
Progettare in muratura secondo il
D.M. 16 gennaio 1996 L’altezza
Media
massima degli edifici è stabilita in
funzione della sismicità del sito e del
2978
tipo di muratura, semplice o armata
2550 (tab. 2).
Si può realizzare un piano cantinato o
2383
seminterrato purché l’altezza totale
1388 del fabbricato, dall’estradosso delle
fondazioni alla quota di imposta
delle falde, non superi per più di 4
1240
metri i valori indicati nella tabella 2.
Nel caso che il fabbricato, qualunque
1085
sia la sua struttura, prospetti su
Media strade o spazi pubblici di larghezza L,
prevalgono, se più restrittive, le al-
403,1
tezze H ricavabili dalle formule indi-
270,5 cate nella tabella 3.
388,6
Regole generali comuni a tutte le
costruzioni in muratura in zona
336,8
sismica Le regole generali comuni
a tutte le costruzioni in muratura
102,34
sono poche e chiare, e precisamente:
• le strutture non devono essere
44,3 spingenti (ovvero le spinte devono
essere eliminate con tiranti, cerchia-
ture o altri accorgimenti di analoga
efficacia);
• i solai devono essere in grado di ri-
partire le azioni orizzontali fra i muri
maestri;
• i cordoli sono obbligatori, devono
avere altezza pari a quella del solaio
(e comunque non inferiore a cm 15) e
devono essere armati con ferri di dia-
metro minimo di mm 16 e per almeno
8 cm2 , con staffe ø 6/25”;
• i travetti dei solai devono entrare
nei cordoli per la metà della lar-
ghezza dei cordoli stessi, e comun-
que per almeno 12 cm;
• nelle pareti perimetrali, le aperture
devono essere a distanza di almeno 1
2 Altezza massima H del fabbricato
fuori terra (in m).
S=6 S=9 S = 12
Muratura armata 25 19 13
Muratura ordinaria 16 11 7,5
67 TECNOLOGIA
metro dallo spigolo (compreso lo
spessore del muro ortogonale);
• se l’interrato è realizzato con pareti
in calcestruzzo, lo spessore di que-
st’ultimo deve essere pari almeno
allo spessore del muro in laterizio so-
vrastante; se è fatto in muratura, lo
spessore del muro deve aumentare di
almeno 20 cm.
Regole specifiche per la muratura
armata Si devono usare esclusiva-
mente blocchi artificiali semipieni
con resistenza caratteristica minima
a compressione di 5 N/mm2 e di 1,5
N/mm2 in direzione perpendicolare
ai carichi verticali e nel piano della
muratura; devono risultare conformi
alle caratteristiche geometriche indi-
cate dal D.M. 20 novembre 1987 ed
essere certificati presso laboratori uf-
ficiali con cadenza annuale .
La muratura deve avere una snellezza
s che non può superare il valore di 14
(ho/t < = 14, dove ho è la distanza fra
due solai – altezza di interpiano al
grezzo – e t è lo spessore della mura-
tura). Poiché la muratura deve avere
comunque spessore minimo di 24 cm,
si dovrà assumere il valore che soddi-
sfa entrambe le condizioni.
Le malte devono essere di classe M1
o M2, o equivalenti, e quindi con la
composizione o con le resistenze pre-
viste dal D.M. 20 novembre 1987, in-
dicate nella tabella 4 e 5.
I vani nei quali sono alloggiate le ar-
mature devono invece essere riempiti
con una malta o con un conglomerato
con resistenza caratteristica non infe-
riore a 15 N/mm2.
I giunti di malta devono essere conti-
nui, in verticale e in orizzontale, e de-
vono ricoprire interamente le facce
Altezza massima H del fabbricato
3 fuori terra in funzione della larghezza L
di strade o spazi pubblici.
per L < = 3 m H=3m
per 3<L< = 11 m H=L
per L>11 m H = 11 + 3 (L-11)
Cantiere in provincia di Pesaro.
del blocco. Lo spessore, stabilito dal
progettista, deve essere comunque
compreso fra 5 e 15 mm e deve es-
sere costante in tutto il fabbricato.
È ovviamente escluso l’impiego di
blocchi a incastro, privi del giunto
verticale di malta, o con il giunto con-
centrato in una “tasca”, così come è
escluso l’impiego di blocchi a facce
piane messi in opera a giunti inter-
rotti o con leganti diversi dalle malte
(ad esempio, blocchi rettificati mon-
tati a colla).
Dove va posizionata l’armatura
concentrata L’armatura, esclusiva-
mente in acciaio ad aderenza miglio-
rata, deve essere concentrata alle
estremità verticali e orizzontali dei
pannelli murari (porzioni di muratura
comprese fra i solai e fra due aper-
ture o fra intersezioni che le limitano
lateralmente).
L’armatura verticale, pari ad almeno
4 cm2, va quindi posta negli incroci fra
i muri portanti e, sempre nelle mura-
ture portanti, in corrispondenza delle
aperture di porte e finestre.
Se la lunghezza del muro senza in-
croci o aperture supera i 5 metri, deve
essere prevista una armatura concen-
trata intermedia di uguale sezione.
L’armatura orizzontale, se i solai
sono a distanza inferiore a 4 metri,
coincide con l’armatura dei cordoli
(8 cm2 con staffe ø 6/25”).
Se l’interpiano supera i 4 metri, biso-
gna prevedere altra armatura orizzon-
tale, per almeno 4 cm2.
Armatura per almeno 3 cm2, pari a
4 ø 10 o a 6 ø 8 va anche posta lungo
Cantiere in provincia di Perugia.
i bordi orizzontali delle aperture di
porte e finestre.
Il vano che alloggia le armature verti-
cali deve avere dimensione minima
tale che sia inscrivibile un cilindro di
diametro compreso fra 6 e 10 cm. Se
il diametro del cilindro inscritto su-
pera i 10 cm, la sovrapposizione delle
armature verticali deve essere staf-
fata (in alternativa si possono usare
connessioni meccaniche).
Armatura in corrispondenza di una apertura.
Angolo realizzato in opera.
68 CIL 76
Cantiere in provincia di Belluno.
L’armatura diffusa L’armatura oriz-
zontale è sempre obbligatoria e,
come minimo, consiste in un ferro di
diametro ø 5 mm, avvolto dalla malta
dei giunti, ogni 60 cm (e quindi ogni
due corsi, se i blocchi sono alti
25 cm, o ogni tre corsi se i blocchi
sono alti 19 cm).
Negli edifici con coefficiente di im-
portanza I maggiore di 1, per i quali è
prevista anche l’armatura verticale
diffusa, le armature orizzontale e ver-
ticale diffusa devono essere a inte-
rasse non superiore al doppio dello
spessore del muro, e in quantità non
inferiore allo 0,4 per mille del pro-
dotto dello spessore del muro rispet-
tivamente per la sua lunghezza o per
la sua altezza.
Pertanto una parete di spessore
30 cm, alta 3,00 metri e lunga 4,50
metri, dovrà avere armatura verticale
pari almeno a 30x300x0,4/1000 =
3,6 cm2 e armatura orizzontale pari
almeno a 30x450x0,4/1000 = 5,4 cm2
da distribuire all’interno della mura-
tura, con diametro minimo non infe-
riore al ø 5 e interasse non superiore
a 60 cm.
Sovrapposizione e protezione
delle armature I ferri dell’arma-
tura verticale devono avere sovrap-
posizioni di 60 diametri. Le armature
orizzontali dei cordoli vanno ripie-
gate nel muro perpendicolare per
una lunghezza pari ad almeno 30
diametri.
L’armatura orizzontale diffusa
(ø 5/60”) va collegata mediante ri-
piegatura alle barre verticali presenti
alle estremità dei pannelli murari.
Per garantire una buona protezione
4 Composizione delle malte.
Composizione
dalla corrosione, le armature devono
Classe Tipo di malta Cemento Calce Calce Sabbia Pozzolana
essere arretrate di 5 cm rispetto alla aerea idraulica
superficie esterna del muro e, natu- M4 Idraulica – – 1 3 –
ralmente, avvolte dalla malta di allet-
M4 Pozzolanica – 1 _ _ 3
tamento (nel caso dell’armatura dif-
fusa o comunque dell’armatura oriz- M4 Bastarda 1 _ 2 9 _

zontale aggiuntiva per pareti alte più M3 Bastarda 1 – 1 5 _

di 4 metri) o dal conglomerato (nel M2 Cementizia 1 – 0.5 4 _
caso di armatura verticale).
M1 Cementizia 1 – – 3 –
Quando l’armatura orizzontale coin-
cide con l’armatura dei cordoli, ad
essa si applicano le prescrizioni rela- Come si dimensiona la struttura • i muri maestri si intersechino con i
tive al copriferrro e alla resistenza del Come per le costruzioni in zone non sog- muri maestri trasversali al massimo
conglomerato previste dal Decreto 9 gette a rischio sismico (D.M. 20.11.87 ogni 7 metri;
gennaio 1996 “Norme tecniche per il “Norme tecniche per la progetta- • la distanza massima fra i solai (o
calcolo, l’esecuzione ed il collaudo zione, esecuzione e collaudo degli fra lo spiccato delle fondazioni e l’in-
delle strutture in cemento armato, edifici in muratura e per il loro con- tradosso del primo solaio) non su-
normale e precompresso e per le solidamento”), si può ricorrere al di- peri i 7 metri (ovviamente lo spes-
strutture metalliche” . mensionamento semplificato, ma si sore della muratura va adeguato an-
può anche eseguire una vera e pro- che in funzione della massima snel-
pria analisi delle sollecitazioni sismi- lezza ammessa, pari a 14);
che e una analisi statica secondo il • ogni muratura strutturale abbia
5 Valori di resistenza per l’equivalenza
delle malte.
metodo previsto per le strutture inte-
laiate.
spessore superiore a cm 24, al netto
degli intonaci;
12 N/mm2 [120 kgf/cm2] per l’equivalenza alla malta M1 Il D.M. 16 gennaio 1996 per le zone • se le fondazioni sono in muratura,
8 N/mm2 [80 kgf/cm2] per l’equivalenza alla malta M2 sismiche prevede in questo caso la presentino un aumento di spessore
verifica elastica secondo il metodo rispetto alle murature in elevazione
5 N/mm2 [50 kgf/cm2] per l’equivalenza alla malta M3
delle tensioni ammissibili. di almeno 20 cm;
2.5 N/mm2 [20 kgf/cm2] per l’equivalenza alla malta M4
La Circolare illustrativa n° 65 del 10 • le aperture di porte e finestre siano
aprile 1997 fornisce anche gli elementi verticalmente allineate. Se non lo
necessari per la verifica con il metodo sono, ai fini della valutazione dell’a-
semiprobabilistico agli stati limite. rea resistente, si devono prendere in
6 Sezione minima di muratura ai vari
piani in zona S = 12 (%). considerazione, per la verifica del
I piano II piano III piano IV piano Il dimensionamento semplificato generico piano, esclusivamente le
Edifici a 1 piano 4,5 - - - In analogia con quanto avviene in porzioni di muro che presentino con-
Edifici a 2 piani 4,5 4,5 - - zona non sismica, anche per quelle tinuità verticale dal piano oggetto di
sismiche si può ricorrere al dimen- verifica fino alle fondazioni;
Edifici a 3 piani 5,5 4,5 4,5 -
sionamento semplificato purché ri- • per ciascun piano, la sezione di mura-
Edifici a 4 piani 5,5 5,5 4,5 4,5
sultino rispettate le seguenti condi- tura resistente non sia inferiore, in en-
zioni: trambe le direzioni, alle percentuali in-
• la pianta dell’edificio sia il più pos- dicate nelle tabelle 6 e 7, riferite alla
sibile compatta e simmetrica rispetto superficie in pianta dell’edificio;
7 Sezione minima di muratura ai vari
piani in zona S = 6 e S = 9 (%). ai due assi ortogonali; • per ciascun piano risulti
I piano II piano III piano IV piano V piano • il rapporto fra il lato minore e σ = N/ (0,60 A) < σ̄m (σ̄m = tensione
Edifici a 1 piano 3,5 - - - - il lato maggiore del fabbricato base ammissibile della muratura in
Edifici a 2 piani 3,5 3,5 - - - sia > = 1/3; funzione della resistenza a compres-
• la distribuzione delle aperture, in sione dei blocchi e della malta; nel
Edifici a 3 piani 4,5 3,5 3,5 - -
pianta e in alzato, sia tale da garan- caso gli spessori dei muri e la distri-
Edifici a 4 piani 4,5 4,5 3,5 3,5 -
tire per quanto possibile la simme- buzione delle aperture siano costanti
Edifici a 5 piani 5,5 5,5 4,5 4,5 3,5
tria strutturale; in tutti i piani, la verifica andrà fatta

69 TECNOLOGIA
al piano più basso dell’edificio);
• nel calcolo della percentuale di
muratura resistente non si conside-
rino i muri aventi rapporto
altezza/lunghezza superiore a 3 (per
interpiano di 3 m, il muro deve avere
lunghezza di almeno 1 m; nel caso in
cui si intersechi con un altro muro, si
può considerare nella lunghezza an-
che lo spessore del muro interse-
cato);
• il sovraccarico (dei solai, delle
scale, dei balconi ecc.) non superi
i 4,0 kN/m2 (400 kg/m2);
• l’altezza del fabbricato non superi
i limiti previsti per la muratura nor-
male (16 m in zona S=6; 11 m in zona
S=9; 7,5 m in zona S=12).
Il rispetto di queste specifiche con-
sente di evitare la verifica sismica
estesa, obbligatoria invece nel caso
in cui una o più delle prescrizioni so-
pra riportate non siano rispettate.
Qualche perplessità rimane sull’ob-
bligo della verifica alla spinta del
vento, secondo quanto previsto dal
D.M. 20 novembre 1987.
Infatti la circolare n° 65 del 10 aprile
1997, illustrativa del D.M. 16 gennaio
1996, ribadisce l’obbligo del rispetto
del D.M. 20 novembre 1987. Ma se si
ricorre al dimensionamento semplifi-
cato, che in zona sismica richiede
percentuali di muratura nelle due di-
rezioni decisamente superiori a
quanto previsto da quel decreto, e se
quel decreto esime dalla verifica al
vento nel caso di edifici con un mas-
simo di tre piani entro e fuori terra,
questa verifica sembrerebbe non
portare ulteriori informazioni agli ef-
fetti della resistenza al sisma, a pa-
rità di altezza dell’edificio.
Se si rispettano tutte le indicazioni
richieste per il dimensionamento
semplificato, l’interpretazione cor-
retta è probabilmente la seguente:
se non si superano i tre piani, non è
necessaria né la verifica sismica, né
la verifica al vento; se invece l’edifi-
cio supera i tre piani (il D.M. 16 gen-
naio 1996 lo consente), si è esentati
dalla verifica sismica ma è obbligato-
ria la verifica al vento secondo il
D.M. 20 novembre 1987.
Le strutture miste Si possono rea-
lizzare edifici con struttura mista, os-
sia edifici nei quali, allo stesso
piano, siano presenti elementi strut-
turali in muratura ed elementi strut-
turali in calcestruzzo o in acciaio,
purché le azioni sismiche siano inte-
gralmente affidate alla struttura in
70 CIL 76
muratura. Naturalmente in questo
caso non si potrà ricorrere al dimen-
sionamento semplificato ma biso-
gnerà eseguire la verifica sismica.
Indicativamente un edificio può es-
sere considerato a struttura mista
secondo il punto C.5.4 del decreto 16
gennaio 1996 quando il rapporto per-
centuale fra la rigidezza della parte
strutturale in calcestruzzo e quella
della parte in muratura risulta infe-
riore al 2÷5 per cento.
L’inserimento di canne fumarie
Il precedente D. M. sismico del 24
gennaio 1986 vietava esplicitamente
l’inserimento di canne fumarie all’in-
terno della muratura portante. In-
fatti l’esame di fabbricati che hanno
subito sollecitazioni sismiche evi-
denzia che le discontinuità struttu-
rali sono elemento di grande debo-
lezza e che nelle discontinuità si
concentrano le lesioni. Quindi, an-
che se il nuovo decreto non è altret-
tanto esplicito, è essenziale che le
canne fumarie e gli eventuali allog-
giamenti di impianti siano previsti
in posizione tale da non interferire
né con le murature portanti, né con i
cordoli di solaio, e che comunque,
nel caso non si possa operare diver-
samente, siano previsti dal progetto
e realizzati durante la costruzione
della muratura, evitando assoluta-
mente il ricorso a rottura successiva.
La muratura dovrà sempre conser-
vare uno spessore non inferiore al
minimo ammesso.
Un modo rapido per progettare
gli “edifici semplici” Stabilita
l’altezza di interpiano del fabbricato,
si determina lo spessore minimo
consentito per le pareti.
Se ad esempio l’interpiano è di 3,00 m,
lo spessore minimo sarà di 24 cm (in-
fatti il limite di snellezza ho/t = s =14
darebbe t = 300/14 = 21,4 cm, spes-
sore non ammesso in zona sismica).
Se non ci sono vincoli dovuti all’iso-
lamento termico, si potrà assumere
lo spessore commerciale di 25 cm,
anche se è comunque consigliabile
lo spessore di 30 cm, almeno per le
murature strutturali esterne (sarà
così rispettata anche la protezione
acustica prevista dal D.P.C.M. 5 di-
cembre 1997 “Determinazione dei re-
quisiti acustici passivi degli edifici”).
Fissati gli spessori dei muri, si defi-
nisce la superficie in pianta del fab-
bricato, ad esempio 22,00 x 10,00
metri, avvicinandosi il più possibile
alla misura modulare del blocco
scelto.
In questo caso il rapporto tra i lati
10,15/22,00=0,46 è > 1/3, e quindi
si può ricorrere al dimensionamento
semplificato.
Se si opera in zona S=9 e la costru-
zione è a tre piani, al primo piano si
dovrà avere una quantità di muratura
pari al 4,5% della superficie in
pianta, nelle due direzioni, e quindi
10,05 m2 sia in direzione x che in dire-
zione y; mentre ai piani superiori sarà
sufficiente il 3,5 % e cioè 7,8 m2 in en-
trambe le direzioni.
Se la muratura ha uno spessore
di 30 cm, occorreranno almeno:
• al primo piano 10,05/0,30 = 33,5
metri lineari di muratura resistente in
direzione x e altrettanti in y;
8 Stima dei costi della muratura (escluso il ferro).
Materiale blocchi cm 30x25x19
Malta
Mano d’opera
TOTALE
Spese generali e utile (15%)
TOTALE GENERALE
• al secondo e terzo piano 7,8/0,30 = 26
metri, sempre in entrambe le direzioni.
A questo punto, giocando sulla parti-
zione interna, sulla posizione e di-
mensione delle aperture (allinean-
dole verticalmente per non perdere
muratura utile) ed eventualmente tra-
sformando in muratura portante divi-
sori pensati inizialmente in elementi
forati si avrà una progettazione molto
vicina a quella definitiva.
Affinata la progettazione, si passerà
poi alla modulazione in funzione del
blocco prescelto e quindi al posizio-
namento in pianta delle armature.
Breve valutazione dei costi Le in-
dicazioni di seguito riportate hanno
valore puramente indicativo: molto
dipende infatti dall’esperienza del-
l’impresa e dai costi locali di mano-
dopera e materiali.
In alcuni fra i primi cantieri si è rag-
giunta una resa di 4,2 ore/m3; dopo
le prime esperienze l’impresa può
certamente prevedere una resa di
3,5 ore/m3.
Con una resa prudenziale di 4 ore/m3, e
considerando il costo dei laterizi franco
fornace, si ha un costo di circa 337 mila
lire al metro cubo (tab. 8).
Con un costo della manodopera di
35.000 £/ora e una resa di
3,5 ore/m3 si scende a 295 mila lire
al metro cubo circa. A questa cifra va
naturalmente aggiunto il costo del-
l’acciaio.
La sua incidenza per metro cubo di
muratura è ampiamente variabile in
funzione del progetto del fabbricato.
Si può comunque assumere, di mas-
71 TECNOLOGIA
pezzi 62 x 1700 £/pezzo = £/ m3 105.400
litri 340 x 85 £/litro = £/ m3 28.900
ore 4 x 40.000 £/ora = £/ m3 160.000
£/ m3 294.300
£/ m3 44.145
£/ m3 338.445
sima, una incidenza di 25 kg di ac-
ciaio per metro cubo di muratura,
comprendendo in questo valore an-
che l’armatura dei cordoli di solaio.
I cantieri realizzati sono ormai nu-
merosi, soprattutto in zone a media-
alta sismicità, e il giudizio delle im-
prese e delle Direzioni Lavori è stato
ampiamente positivo.
Certamente però è essenziale, ai fini
del risultato finale, la cura nella reda-
zione del progetto, che deve preve-
dere la esatta localizzazione delle ar-
mature e deve fornire ogni necessaria
informazione all’impresa; natural-
mente è anche fondamentale una at-
tenta presenza della Direzione Lavori.
Ma tutto questo, più che un aggravio
di compiti, va inteso e vissuto come
un importante passo verso il recu-
pero di capacità esecutive e proget-
tuali, fondamentali per il raggiungi-
mento di una maggiore qualità delle
costruzioni, da tempo auspicata. ¶
Pannelli prefabbricati di laterizio armato pronti
per il trasferimento in cantiere.
Nella pagina a fianco:
immagini di cantiere.