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Fausto Benussi
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Trieste, 10 gennaio 2017
RELAZIONE DI CALCOLO
Comprende anche:
1. Riferimenti normativi.
2. Strutture esistenti.
L’unico problema è stata la ossidazione delle barre d’armatura nelle nervature dei
solai, che, come tipico del magistero povero dell’epoca, erano alloggiate in nervature
troppo strette, con copriferro insufficiente e calcestruzzo mal vibrato entro quelli
spazi addirittura riempiti addirittura con troppo acciaio. L’ossidazione ha avuto uno
sviluppo apprezzabile e che ha provocato distacchi delle fragili cartelle di laterizio
solo sul solaio di copertura, essendo il sottotetto fin dall’origine poco ventilato ed
umido con tendenza alla condensa all’intradosso delle falde (parete fredda). Circa una
decina di anni fa si è opportunamente posto rimedio alla situazione con creazione di
fori grigliati di ventilazione e con un rinforzo in acciaio (rilevato e disegnato in tavola
S01, parte Stato di Fatto).
Tale rinforzo ha di fatto dimezzato la luce originaria (da 5,72 a 5,76 in pianta, con
sviluppo inclinato che risulta di circa 6,30 metri), pertanto con tensioni di lavoro
sull’acciaio ridotte dell’ordine di ¼.
Accidentale:
- Neve: § 3.4 delle NTC: 100 x 0,8 = 80 daN/mq. Con incremento per altitudine
278 m s.l.m.: 88 daN/mq.
- Vento: si riporta l’analisi di carico solo per completezza, ma poi di fatto tale
azione non viene utilizzata come azione sull’edificio, in quanto prevalgono gli
altri carichi.
Si riporta l’analisi delle azioni secondo il D.M. 14/01/2008 (Norme tecniche per le
costruzioni) § 3.3.
La pressione del vento è calcolata secondo l'espressione: p = qb · ce · cp · cd
Provincia: Trieste
Zona: 8
Altitudine: 278 m s.l.m.
Tempo di ritorno Tr: 50 anni
Velocità di riferimento vb(Tr): 30 m/s
Pressione cinetica di riferimento § 3.3.6. qb = ½ r.vb2 = 0,5x1,25x302 =562,5 N/m2
Altezza della costruzione z: 8 m (> zmin: 5 m)
Distanza dalla costa: Terra
Classe di rugosità del terreno: C
Categoria di esposizione del sito: III, kr = 0,20 ; z(0) [m] = 0,10
Coefficiente topografico ct: 1
Coefficiente dinamico cd: 1
Coefficiente di esposizione ce(z): ce(z = 8 m) = 0,68
Coefficienti di forma: quelli di § C3.3.10.1 (ad es. + 0,8 elementi sopravvento, -0,4
sottovento)
Spinta orizzontale su corpi cilindrici (minore di effetti sismici locali): p = 56,25 x
2,58 x 0,7 x 1 = 101,6 kgf/mq
p = qb · ce · cp · cd = 562,5 x 0,68 x 1 x 1 = 382,5 M /m2
. . . . .
Verifica IPE 140:
Mc,Rd = 1,5 x (230 + 88)x1,60 x 3,802 / 8 = 1377 kgfm
(Wmin IPE 140 = 77,3 cm3)
MEd = 77,3 /1,05 x 2350 = 173005 kgfcm = 1730 kgfm >> Mc,Rd
Verifica solaio laterocemento (solo acciaio in campata):
Si è quindi operato con un modello numerico per il codice di calcolo Midas, come
riportato nel seguito in dettaglio. Il fattore di struttura è stato assunto pari a 1,5
(quello del calcestruzzo “fragile”) per tutto l’edificio, anche se per la muratura di
mattoni in elevazione si sarebbe potuto anche usare un valore di 3,0 (2,0 x au/a1 =
1,5). Ma non c’è ne è bisogno data la ampiezza del margine di sicurezza trovato.
Per il calcestruzzo si è assunta la classe minima C8/10, pur avendo verificato con
prove sclerometriche qualità apprezzabilmente superiori.
Si riporta il calcolo sismico per la situazione di stato di fatto. Dato che poi il
suggerimento dato dalla verifica per gli interventi porta ai semplici aumenti di
resistenza di due soli elementi, come si vedrà, è parso inutile, a vantaggio di
semplicità espositiva, riproporre un calcolo pressoché identico post – intervento.
Il risultato infatti è che solo due limitate porzioni dei muri trasversali di estremità
della parte p.t. in calcestruzzo debolmente armato non soddisfano la verifica. Anzi
formalmente solo una delle due e “sforando” del solo 10 % circa i limiti di verifica.
Ma, considerato che le zone più sollecitate sono proprio le zone sud – ovest delle
pareti trasversali, con criterio di buon senso, si è scelto di rinforzarle entrambe anche
se per una delle due il modello teorico non ne indica la cogenza.
Il rinforzo è progettato con semplice inspessimento delle pareti in calcestruzzo da 40
cm con uno “spritz beton” abbondantemente chiodato e armato a solidarizzarsi con
l’esistente per uno spessore di 10 cm, che come minimo incrementa la resistenza
delle pareti del 20% (in realtà parecchio di più grazie all’armatura a rete F 12/20/20).
Nel seguito si riportano figure, tabelle e risultati, nonché le verifiche per il modello
numerico usato. I tabulati completi del Midas e il file di INPUT (83 pagine) vengono
allegati in formato Word in un CD, per motivi di semplicità di lettura e per non creare
cartacei troppo estesi.
. . . . .
In ottemperanza alle indicazioni del § 10.2 delle NTC 2008, si riporta anche un
calcolo sommario di inquadramento dell’ordine di grandezza delle analisi, che dà
ampio conforto sulla buona risposta sismica del fabbricato.
Verifica sismica ai sensi § 10.2 delle NTC 2008. Validazione Codici (modello
numerico). Modellazione eseguita con il software Midas GEN 2013 Plus, numero di
licenza U001-05328, mediante elementi beam e wall.
La costruzione è sviluppata su pianta subrettangolare di dimensioni circa 12,80 x
49,00 metri; sismicamente, essendo la parte bassa seminterrata, ha I piano, sottotetto
e copertura a falde.
L’edificio, ai fini sismici, è caratterizzato da strutture realizzate con un sistema di
pareti in muratura di calcestruzzo non armato al piano scantinato e di mattoni pieni
spessore 40 cm per tutte le murature dei piani superiori, tranne che per quella di spina
della “soffitta” del corpo centrale più alto.
Ai sensi del § 7.8.1.3. “modalità costruttive e fattori di struttura”, è classificata come
“costruzione in muratura ordinaria a due o più piani” e pertanto ha fattore di struttura
2,0x1,8 con duttilità apprezzabile. Ciononostante si esegue l’analisi di tipo lineare
elastico, a vantaggio di sicurezza.
Secondo quanto previsto dal cap. 2 ed ai fini della definizione dei livelli di sicurezza
e delle prestazioni attese, alla costruzione sono stati attribuiti i seguenti parametri,
come già sopra indicato:
• vita nominale Vn = 50 anni
• classe d’uso III CU = 1,5
• periodo di riferimento VR = 475
In riferimento alle prescrizioni di cui al par. 3.2 definizione dei seguenti parametri:
• categoria del sottosuolo A
• categoria topografica T1
• amplificazione topografica ST = 1,0
• zona sismica del sito: 3
• Coordinate del sito Long. = 45.73580950 Lat. = 13.74869764
Ai fini del rispetto del par. 7.2. i criteri di progettazione e modellazione sono :
• classe di duttilità: Non si ha comportamento dissipativi.
• regolarità in pianta ed in alzato: l’edificio è regolare in pianta; anche in alzato la
distribuzione delle rigidezze non ha brusche variazioni e pertanto è regolare;
• tipologia strutturale: struttura in muratura ordinaria
• fattore di struttura q = 3,0 per murature, 1,5 per calcestruzzo non armato.
• criteri per la valutazione degli elementi non strutturali e degli impianti: essendo il
tamponamento strutturale, non sono previsti rivestimenti non strutturali;
• requisiti delle fondazioni e collegamenti tra fondazioni: fondazione continue
costituite da allargamento delle murature in arenaria;
• Criteri adottati per la definizione del modello della struttura: schema a pareti in
muratura.
Metodo di analisi e di verifica adottato, al fine del rispetto dei limiti e dei vincoli
imposti dal par. 7.3:
• Analisi Lineare Statica
Ai sensi del par. 7.1, si dichiara il rispetto delle verifiche ai vari Stati Limite (SLO,
SLD, SLV, SLC), tenendo conto dei limiti e dei vincoli imposti dalla Norma ai
paragrafi 7.3.6 e 7.3.7:
Si esegue la verifica conformemente al § 7.8 delle NTC.
SLV:
L’azione sismica a livello di base delle pareti fuori terra è valutabile in:
I livello (murature in calcestruzzo spessore 40 cm).
F = 0,136 x 1,5(CU) x 2,461 / 1,5 x Peso globale da quota piano terra in su = 0,328 x
12,80 x 49,00 x 2500 (valore comprensivo di incidenza murature) = 515207 kgf
Tale azione, vista la grande rigidezza d’assieme, può dividersi per ciascuna delle due
direzioni x ed y, fra le singole rigidezze dei setti.
Per la direzione più sfavorevole, la y, si hanno le due pareti perimetrali 40 x 1280 cm,
e le due centrali 40 x 1280 cui può attribuirsi la forza orizzontale tagliante:
Effetto tagliante (ordine di grandezza ai fini della verifica nello spirito del § 10.2):
t = 128800 / 40 x 1280 = 2,5 kgf/cmq < 4,0 = t0
Per muratura in calcestruzzo non armato Classe 8/10 si ha un valore minimo di t =
4,0 kg/cm2.
Pertanto la verifica di cui sopra (2,5 kgf/cmq < 4,0) è soddisfatta.
Tale azione, vista la grande rigidezza dell’insieme delle pareti, può dividersi per
ciascuna delle due direzioni x e y, fra le singole rigidezze dei setti.
Effetto tagliante (ordine di grandezza ai fini della verifica nello spirito del § 10.2):
t = 31500 / 40 x 1280 x 0,9 (percentuale forature) = 0,68 kgf/cmq
In § C8.A.2 delle NTC per muratura in laterizi pieni, ma con malta di calce, si ha un
valore minimo di 6 N/cm2 e max di 9,2 N/cm2.
Per Livello di Confidenza LC2, si assume il valore medio 7,6 N/cm2.
Pertanto la verifica di cui sopra (6,8 N/cm2 < 7,6) è soddisfatta.
Carico a mq: (1,35x280 p.p. +1,5x150 perm. +1,5x300 acc.) = 1053 kgf/mq
Caso di
Piano
carico Valore
perm 3.3 kN/mq
0 var 3 kN/mq
perm 1 kN/mq
perm 3.3 kN/mq
1
var 3 kN/mq
sottotetto perm 2.3 kN/mq
perm 2.6 kN/mq
copertura
neve 0.88 kN/mq
Carico sismico
La vita nominale della struttura è intesa come il numero di anni nel quale essa, pur adeguatamente
mantenuta, deve poter essere usata allo scopo predestinato. Si assume una vita nominale:
VN 50anni
La classe d’uso in cui la struttura ricade è la Classe III, prevedendo affollamenti significativi.
Visti i dati appena esposti, si ricava il periodo di riferimento per l’azione sismica:
VR VN CU 50 1.5 75 anni
Per la combinazione delle azioni verranno adottati i seguenti coefficienti di combinazione, vista la
destinazione d’uso dell’immobile (Categorie C e D):
0 j 0.7
1 j 0.7
2 j 0.6
Il fattore di struttura assunto per il calcolo delle azioni della costruzione sovrastante è q = 1,5
Parametri indipendenti
STATO LIMITE SLV
ag 0.166 g
Fo 2.486
TC* 0.322 s
SS 1.000
CC 1.000
ST 1.000
q 1.500
Parametri dipendenti
S 1.000
0.667
TB 0.107 s
TC 0.322 s
TD 2.264 s
Carico da neve
Zona Neve = II
Valore caratteristico del carico al suolo (qsk Ce) = 1.10 kN/mq
Materiali
E alpha w
ID Nome [kN/m2] Poisson 1/°C [kN/m3] [kN/(m3*g)]
1 C8/10 2.53E+07 0.2 1.00E-05 2.50E+01 2.55E+00
2 muratura 1.50E+06 0.5 0.00E+00 1.80E+01 1.80E+00
3 fittizio 1.00E-05 0.3 0.00E+00 2.50E+01 0.00E+00
4 rigido 1.00E+10 0.3 0.00E+00 2.50E+01 2.50E+00
Valori per verifiche ca.
fk 3200 kN/m^2
fvk 760 kN/m^2
gamma.m 3 SLU
fd 888.89 kN/m^2
fvd 211.11 kN/m^2
ftd 316.6667 kN/m^2
E 1500000 kN/m^2
G 500000 kN/m^2
fhd 7388.889 kN/m^2
FC 1.2 LC2
MODELLO – analisi modale – Primi 3 modi:
Fattori di partecipazione modale
Load FZ (kN)
pp 12434.38
perm 5798.472
var 2095.8
neve 533.1438
Tabella verifiche maschi murari
Spessore 40cm
tensione di rottura 360 N/mm2 430 N/mm2 510 N/mm2 550 N/mm2
tensione di snervamento 235 N/mm2 275 N/mm2 355 N/mm2 440 N/mm2
Bulloneria
Nelle unioni con bulloni si assumono le seguenti resistenze di calcolo:
STATO DI TENSIONE
legenda:
fk,N è assunto pari al minore dei due valori fk,N = 0.7 ft (fk,N = 0.6 ft per viti di classe 6.8)
fk,N = fy essendo ftb ed fyb le tensioni di rottura e di snervamento
fd,N = fk,N = resistenza di calcolo a trazione; fd,V = fk,N / √2 = resistenza di calcolo a taglio
Saldature
Su tutte le saldature va eseguito un controllo visivo e dimensionale. Le saldature più importanti (ad esempio le saldature
delle giunzioni flangiate) vanno controllate a mezzo di particelle magnetiche e/o ultrasuoni.
Il filo di saldatura utilizzato è di tipo IT-SG3 (Saldature ad alta resistenza, fino a 600N/mm2), ed ha le seguenti
caratteristiche:
Caratteristiche meccaniche: R=590N/mm2; S=420N/mm2; KV (20°C) = 50J
Composizione chimica media: C = 0.08%; Mn =1.4%; Si = 0.8%; P = 0.02%; S = 0.02%.
I saldatori utilizzati per la costruzione delle strutture vanno certificati secondo la UNI EN 287/1.
CALCESTRUZZO SPRIZZATO
Calcestruzzo C25/30
classe di esposizione XC1
Copriferro minimo previsto dalla circolare conseguente alle NTC 2008, adottando un
copriferro minimo di 35 mm, a cui si aggiunge la tolleranza prevista di 10 mm.
1. Premessa.
Inserimento di profilati IPE 140 di lunghezza circa 3,80 m a soffitto dei sottotetti
della scuola.
Pareti di spritz – beton a rinforzo di pareti in conglomerato cementizio esistenti.
Opere in acciaio.
Elementi del sistema edilizio orizzontali e verticali, aventi il compito di resistere alle
azioni di progetto e di trasmetterle alle fondazioni ed alle altre parti strutturali ad essi
collegate.
LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI
Elevata resistenza meccanica.
Adeguata resistenza al fuoco.
MODALITA’ DI CONTROLLO
Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano
fenomeni di cedimenti strutturali.
PERIODICITA’
Annuale.
PROBLEMI RISCONTRABILI
Possibili distacchi fra i vari componenti.
Perdita della capacità portante.
Rottura dei punti di saldatura o dei giunti specialistici.
Cedimento delle giunzioni bullonate o chiodate.
Fenomeni di corrosione.
Perdita della protezione ignifuga.
POSSIBILI CAUSE
Anomali incrementi dei carichi da sopportare.
Fenomeni atmosferici.
Incendi.
TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico
strutturale).
Riparazioni localizzate delle parti strutturali.
Verifica del serraggio fra gli elementi giuntati.
Ripristino della protezione ignifuga.
Verniciatura.
EVENTUALI ACCORGIMENTI ATTI A MIGLIORARE LA
CONSERVAZIONE DELL’OPERA
Vernici ignifughe.
Altri additivi specifici.
CARATTERISTICHE
Annuale.
PROBLEMI RISCONTRABILI
Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe.
Formazione di fessurazioni o crepe.
Corrosione delle armature.
Disgregazione o deterioramento del cemento con conseguente perdita degli
aggregati.
Movimenti relativi fra i giunti.
Formazioni di bolle d’aria.
POSSIBILI CAUSE
Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua.
Il Progettista strutturale
prof. ing. Fausto Benussi
Trieste, 10 gennaio 2017