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Comune di Cento (FE)

NUOVO PLESSO SCOLASTICO


ELEMENTARE IN LOCALITA'
RENO CENTESE

PROGETTO PRELIMINARE

Relazione tecnica
PROGETTISTA

COMMITENTE:
Comune di Cento (FE)
Sede legale via Marcello Provenzali, 15

TASCA studio architetti associati

Federico Scagliarini architetto


CF SCGFRC71C25A944M
Cristina Tartari archittetto
CF TRTCST72P51A944J

Responsabile del procedimento


ing. Carlo Mario Piacquadio
Dirigente Settore Lavori Pubblici
ed Assetto del Territorio
Comune di Cento (FE)

Collaboratori:
Alvaro Casanovas architetto
Fabiana Aneghini architetto

GEOLOGIA-GEOTECNICA
geol. Matteo Simoni

RILIEVO TOPOGRAFICO
TRIGONOS (geom. Maurizio Galletti)
STUDIO DI PREFATTIBILITA' AMBIENTALE
AIRIS srl (ing. Francesco Mazza)
PRIME INDICAZIONI SULLA SICUREZZA
Ing. Alessandro Cesanelli

DIS. n

b01

Archivio

151

Data

Aggiornamenti

Disegni scala

LUGLIO 2013

studio architetti associati


via V.Bottego 4 - 40131 Bologna Italia - info@tascastudio.it
T +39 051 6344434 - F +39 051 6343111 - www.tascastudio.it

TA SCA

COMUNE DI CENTO (FE)


NUOVA SCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE) IN LOCALIT RENO CENTESE
PROGETTO PRELIMINARE
RELAZIONE TECNICA
INDICE

A)
B)

C)

STATO DI FATTO E RILIEVO


PROGETTO EDILIZIO
B.1) SISTEMA DI FONDAZIONE
B.2) SISTEMA STUTTURALE E SISTEMA DI COPERTURA: STRUTTURE IN LEGNO
B.3) OPERE MURARIE
B.4) PARETI DIVISORIE E CONTROSOFFITTI
B.5) ISOLAMENTI TERMICI E ACUSTICI
B.6) PAVIMENTI
B.7) RIVESTIMENTI
B.8) INFISSI INTERNI E ESTERNI
B.9) ACQUEDOTTI E FOGNATURE
B.10) OPERE ESTERNE
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI

Comune di Cento (FE)


NUOVA SCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE) IN LOCALIT RENO CENTESE
PROGETTO PRELIMINARE
Relazione tecnica

PREMESSA
Il presente progetto preliminare relativo ad un nuovo complesso scolastico destinato ad
ospitare due sezioni di scuola primaria (elementare) e una palestra da realizzarsi nella frazione di
Reno Centese di Cento (FE), a seguito del sisma del maggio 2012, che ha reso inagibili le strutture
scolastiche del Comune. La nuova scuola, opportunamente ridimensionata e in vista di una possibile
programmazione scolastica di ampliamento, ospiter lattuale bacino di utenza di Reno Centese e
quello di Alberone, altra frazione del Comune di Cento.

A) STATO DI FATTO
Il lotto su cui sorger la scuola inedificato, pianeggiante e facilmente accessibile da via
Chiesa.
Il rilievo restituito nel progetto preliminare dovr essere integrato in fase di redazione del
progetto definitivo, in quanto attualmente il lotto reso inaccessibile dalla massiccia presenza di
vegetazione spontanea che ne impedisce unesatta restituzione topografica. In quella fase dovr
essere approfondita la reale collocazione delle reti impiantistiche esistenti, al fine di predisporre i
necessari adeguamenti e/o nuovi interventi utili ad allacciare la scuola.
In fase preliminare di restituzione dello stato di fatto, si da evidenza soprattutto in
corrispondenza del lato sud del lotto, di una non corrispondenza tra suddivisione catastale delle
particelle e posizionamento delle recinzioni di confine tra le propriet. Nelle fasi progettuali successive
sar necessario procedere agli opportuni approfondimenti.
La presenza della cabina ENEL MT sul lato ovest del lotto, nonch la rete aerea dei cavi che
circonda il perimetro nord del lotto, rappresentano degli elementi di interferenza, rispetto ai quali
dovranno essere adottate tutte le misure necessarie per consentire ledificazione del plesso scolastico.

B) PROGETTO EDILIZIO (ARCHITETTONICO, STRUTTURALE, IMPIANTISTICO)


B.1) SISTEMA

DI FONDAZIONE
Limpianto fondazionale costituito da una platea in c.a. di spessore 35 cm sul terreno, a
basamento del fabbricato, con sottofondo in ghiaia grossa.
La platea pogger su uno strato in c.l.s. magro dello spessore minimo di 10 cm. formante il
getto di pulizia, costituito da conglomerato cementizio
E' previsto l'impiego di acciaio ad aderenza migliorata del tipo B450C controllato in
stabilimento. I produttori degli acciai impiegati dovranno fornire lattestato di qualificazione, mentre il
centro di trasformazione dovr fornire la dichiarazione di attivit e lattestazione esecuzione prove di
controllo interno.
L'Impresa Appaltatrice dovr fornire su richiesta della D.L., un'adeguata campionatura dei
calcestruzzi e dei ferri impiegati.
Dei calcestruzzi e dei ferri l'Impresa Appaltatrice dovr fornire pure i certificati di prova a
rottura come prescritto dalle attuali norme sui cementi armati.
Tutti i calcestruzzi dovranno inoltre essere opportunamente vibrati secondo le indicazioni della
D.L.
I getti eseguiti a temperatura inferiore a 0C dovranno essere preventivamente autorizzati e
quindi realizzati conformemente alle disposizioni impartite dalla D.L.
Sopra la superficie del magrone dello spessore di cm. 10, si poser una membrana bitume
polimero elastomerica
Per la posa della membrana impermeabile si dovranno rispettare scrupolosamente le
prescrizioni della scheda tecnica del materiale.
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PROGETTO PRELIMINARE
Relazione tecnica

Si avr cura di mantenere pulita tutta la sezione interessata fino al getto del calcestruzzo della
platea di fondazione
Le casseforme per la esecuzione della platea saranno del tipo in pannelli metallici standard.
a)
b)

c)
d)

Magrone di sottofondo;
Platea di fondazione;
-Conglomerato cementizio
-Casseforme in pannelli metallici standard;
-Acciao in barre per armature platea
-Rete elettrosaldata acciaio B450A, diametro 10 m;
membrana impermeabile bitumo-elasto polimerica
Massetto isolante con perlite espansa;

B.2) SISTEMA

STUTTURALE E SISTEMA DI COPERTURA: STRUTTURE IN LEGNO

La struttura portante in elevazione del tipo a pannelli in legno tipo Xlam e la copertura ha
una struttura del tipo platform frame dove la resistenza flessionale data da un'orditura di travi chiuse
da pannelli in OSB che garantiscono la rigidit di piano; pareti e copertura sono opportunamente
connessi tra di loro al fine di ottenere un comportamento scatolare.
I setti portanti sono posizionati su tutte le pareti esterne e su alcune pareti interne in modo da
dare la necessaria rigidit nei confronti dell'azione orizzontale.
Ledificio adibito a scuola, quindi in classe d'uso III ai sensi del punto 2.4.2 del DM
14/01/2008, le azioni a cui la struttura chiamata a rispondere sono, oltre al peso proprio e ai carichi
permanenti, il carico di neve in copertura, il carico variabile dovuto al vento e l'azione eccezionale
sismica.
In conformit alla normativa vigente la struttura deve garantire una resistenza al fuoco R60.
Tale requisito viene soddisfatto mediante l'impiego di rivestimenti che offrono un isolamento al fuoco
minimo EI60.
a) DESCRIZIONE GENERALE DELL'OPERA E CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE,
ANALISI E VERIFICA
1)
La copertura ha una struttura ad orditura di travi in legno lamellare disposte ad
interasse costante e dirette lungo la linea di massima pendenza. La copertura controventata nel
piano da pannelli in OSB posti all'intradosso e all'estradosso e chiodati alle travi. E' possibile che gli
elementi di copertura siano pre-assemblati in stabilimento per velocizzare le operazioni di posa.
La scelta di questo tipo di copertura dettata dai seguenti vantaggi: velocit di posa,
leggerezza e possibilit di includere lo strato coibente e il freno vapore all'interno del pannello
infrapponendolo tra le travi.
La struttura di copertura ha il compito di sostenere i carichi verticali (permanente e carico di
neve) e trasmetterli alle pareti.
2)
Le pareti sono del tipo Xlam in abete con direzione principale delle tavole esterne
verticale, hanno il compito di trasmettere i carichi verticali fino alla fondazione.
3)
Le connessioni tra pareti e copertura e tra pareti e fondazione conferiscono alla
struttura un comportamento globale di tipo scatolare, molto efficiente nei confronti delle azioni
orizzontali ed in particolare modo dell'azione orizzontale sismica.
b) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ADOTTATO
1)
Legge n. 1086 del 5/11/1971 "Norme per la disciplina delle opere di conglomerato
cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica."
2)
Legge n. 64 2/2/1974: "Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per
le zone sismiche" DM 14/01/2008: "Norme tecniche per le costruzioni"

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3)
EN 199511: EC5 "Design of timber structure Common rules and rules for buildings"
EN 1995-1-2: EC5 "Design of timber structure Structural fire design"
4)
CNR DT 206/2007 "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle
strutture in legno"
c) ELENCO DEI MATERIALI IMPIEGATI E LORO MODALIT DI POSA
Per le parti in legno si segnala che la struttura in esercizio risulta protetta dalla stessa
copertura. Mantenendo la impermeabilizzazione efficiente si evita l'esposizione all'acqua meteorica e,
pertanto, si manterr l'umidit relativa interna del materiale al di sotto del 20%, valore al di sotto del
quale non vi l'attivazione delle spore naturalmente presenti nel legno. Al fine di ridurre l'attacco da
parte di altri elementi biologici il materiale dovr essere trattato superficialmente con prodotti fungobattericidi, antitarlo e antimuffa.
Nel caso in cui la struttura dovesse rimanere esposta alle intemperie per lunghi periodi di
tempo si dovr provvedere a protezioni provvisionali.
Le lavorazioni di taglio e sagomatura dovranno essere svolte in stabilimento in possesso delle
attestazioni di denuncia di attivit di trasformazione in osservanza della norma di cui al DM
14/01/2008, e in rispetto degli elaborati grafici. La posa dovr avvenire rispettando i fissaggi e le
indicazioni degli elaborati grafici.
-1) Legno lamellare GL24h secondo UNI EN 1194
Impiegato a vista nella orditura principale della struttura a sostegno della copertura, e come
orditura secondaria al interno dei pannelli di copertura pre assemblati
-2) Pannelli xlam di legno di abete (tipo KLH) certificazione ETA-06/1038
Impiegati nelle pareti verticali e nella formazione della fascia perimetrale di contenimento della
copertura.
Come gi previsto in altre parti del presente CSA, ' possibile utilizzare pannelli di altro
produttore purch equivalente, e con caratteristiche meccaniche analoghe.
-3) Pannelli OSB di spessore 15mm
Impiegati come tamponamenti orizzontali nella formazione dei pannelli pre assemblati di
copertura
LOSB (Oriented Strand Board, pannello a scaglie orientate) un pannello tecnico a base di
legno costituito da scaglie incollate insieme con una resina sintetica che sono successivamente
pressate in diversi strati. Le scaglie degli strati esterni sono in generale orientate longitudinalmente
rispetto alla lunghezza del pannello, mentre le scaglie degli strati intermedi sono di solito ripartite
trasversalmente. Si dovr utilizzare OSB3 con caratteristiche conformi alla norma EN 300.
-4) Acciaio per elementi di carpenteria su misura; Acciaio S275JR
-5) Calcestruzzo Armato Fondazione; resistenza caratteristica Rck: 30 MPa; tipo di cemento:
325; classe di esposizione (UNI 11104) XC2/XC3; acciaio: B450C; inerti: Misti di alveo ben lavati,
vagliati e di granulometria opportuna e ben assortita; acqua: da rete idrica comunale
-6) Connettori e staffe in acciaio per connessione membrature in legno: Staffe angolari tipo
WHT; Acciaio S 355 secondo la norma EN 100252:2004 con fy,k 350 N/mm2. Zincatura galvanica
FeZn 12c di spessore minimo 12 m
-7) Staffe angolari tipo WB e WVS; Acciaio S 250GD secondo la norma UNI EN 10147 con
fy,k 250 N/mm2. Zincatura galvanica FeZn 12c di spessore minimo 12 m
-8) Chiodi anker 4x60; Acciaio C9D secondo la norma EN 100162:1994 con fu,k 600
N/mm2. Zincatura galvanica FeZn 12c di spessore minimo 6 m
-9) Viti da legno torx (HBS TBS VGS VGZ SCH); Acciaio non legato prodotto in conformit
alla norma EN 100162:1994 con fu,k 1000 N/mm2. Zincatura galvanica FeZn 12c di spessore
minimo 6 m
-10) Staffe a scomparsa tipo ALU; Lega dalluminio tipo EN AW 6005 secondo la norma EN
5733:2007, realizzata per estrusione da pezzo unico.
-11) Spinotti lisci; acciaio di classe S235JR con fu,k 360 N/mm2; zincatura a caldo per
immersione in continuo di spessore minimo 50 m
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-12) Barre filettate; acciaio di classe 5.8 con fu,k 500 N/mm2; zincatura galvanica FeZn 12c
di spessore minimo 6 m
-13) Ancoranti meccanici SKR; acciaio con fu,k 1000 N/mm2:zincatura bianca di spessore
minimo 12; m con rivestimento in Cr3+
-14) Ancoranti meccanici Hilti HSA; acciaio con fu,k 1000 N/mm2; zincatura bianca di
spessore minimo 12 m con rivestimento in Cr3+
-15) Resina ancorante vinliestere; resina bicomponente vinilestere senza stirene e agenti
inorganici adatta per ancoraggi su qualsiasi tipo di supporto (cls fessurato e non fessurato)
Propriet meccaniche e fisiche del pannello X-Lam
Il pannello XLam verr prodotto mediante incollaggio su pi strati incrociati di tavole di abete
rosso in classe di resistenza C24 secondo EN338, il prodotto dovr essere in possesso di marcatura
CE, di benestare tecnico ETA.
Le dimensioni massime producibili dallo stabilimento devono essere:
spessore: fino a 50cm, larghezza: fino a 295cm, lunghezza: fino a 16.5m
Le tavole vengono incollate di testa con giunti a dita, lincollaggio delle tavole su pi strati per
comporre il pannello avviene tramite pressa idraulica, viene utilizzata colla PUR senza emissione di
formaldeide nel rispetto della norma EN301.
Il contenuto di umidit del legno pari al 12% 2%.
I pannelli sono adatti allimpiego in classe di servizio 1 e 2 ai sensi della norma EN 1995-1-1.
Il peso specifico dei pannelli: 5kN/m3 (EN1991-1).
La deformazione del pannello al variare dellumidit del legno vale:
sul piano del pannello di circa 0.01% per 1% di variazione dellumidit del legno
trasversalmente al piano del pannello circa 0.2% per 1% di variazione dellumidit del
legno
Il pannello ha una conduttivit termica l = 0.13W/(mK) (norma EN 12524), una capacit
termica di 1600 J/(kgK) (norma EN 12524), una resistenza alla diffusione del vapor acqueo
m compresa tra 25 e 50.
La reazione al fuoco definita dalleuroclasse D-s2, d0, la velocit di carbonatazione pari a
0,67mm/min nel caso si combustione del solo strato esterno e di 0.76mm/min nel caso di combustione
di pi strati.
Il pannello dovr essere dotato dei seguenti certificati europei:
marcatura CE
certificato ETA
Certificazione di sostenibilit forestale PEFC
Certificato FMPA Certificazione delluniversit di Stoccarda
Produzione e caratteristiche del pannello preassemblato di copertura
Si prevede una copertura piana.
Il pannello di copertura sar composto da pannelli OSB3 spessore 15mm e travi in lamellare
GL24h assemblati come da progetto strutturale. Pannelli e travi dovranno essere corredati di marchio
CE.
I pannelli saranno assemblati in modo da essere pronti per il montaggio con freno vapore
interno, sul lato caldo dellisolante e saranno composti con il pannello coibente integrato e interposto
alla struttura in legno lamellare.
Durante la posa si dovr porre in essere tutte le misure provvisionali necessarie per evitare il
contatto della struttura in legno con lacqua meteorica.
Sui pannelli preassemblati per la formazione dellelemento resistente della copertura, si
realizzer una copertura piana non calpestabile finita con uno strato di ghiaia lavata a protezione della
guaina impermeabile di copertura
Sulla copertura verr collocato limpianto fotovoltaico composto da moduli fotovoltaici posati
su una struttura di sostegno fissata agli elementi resistenti della struttura che deve garantire una
tenuta di vento fino a 120 km/ h. Inoltre si posizioner limpianto solare termico costituito da
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collettori solari posati su appositi sistemi di supporto e fissaggio la loro corretta installazione secondo
la geometria di progetto.

B.3) OPERE

MURARIE

Per predisporre una base solida utile ad ancorare le pareti divisorie con struttura metallica e
lastre di cartongesso e le partizioni interne vetrate si disporranno delle murature in mattoni con
mattoni forati (6 x 14 x 28 cm) e malta dello spessore di una testa come da voce
Le murature partono dallestradosso della fondazione a platea fino a raggiungere la quota
superiore del getto di completamento dei pannelli radianti, e comprendono tutti gli oneri per la
preparazione del piano di posa, innesti con murature trasversali, sguinci, giunto elastico superiore
quando e se necessario, costituito da striscia di polistirolo o altro materiale elastico approvato dalla
DL, adattamenti, sfridi nolo ed impiego di ponteggi, macchine e/o attrezzi ed ogni altro onere per la
corretta esecuzione del lavoro.
I setti murari in cls armato delle sistemazioni esterne, potranno essere intonacati o rivestiti con
apposita muratura faccia a vista con mattoni industriali tipo ''a mano'' sabbiati, tonalit rossa (25 x 12 x
5,5 cm). La muratura di spessore pari ad una testa sar eseguita con mattoni pieni e malta bastarda

B.4) PARETI

DIVISORIE E CONTROSOFFITTI

Tutte le pareti non strutturali interne e le contropareti, comprese quelle monofacciali con
funzione di placcaggio, sono realizzate con struttura di profilati di acciaio zincato di spessore 6/10
autoportante o ancorata meccanicamente ai pannelli strutturali in legno.
Le pareti di divisione interna, di spessore variabile secondo le stratigrafie di progetto, saranno
realizzate con orditura metallica e semplice o doppio rivestimento in lastre del tipo in Gesso Rivestito
Knauf GKB. Per bagni e cucine il secondo strato sar realizzato con lastre tipo idrolastra ditta Knauf
GKI sp. 12,5 mm (H13) con barriera al vapore (BV).
Le contropareti, dello spessore complessivo variabile sono realizzate con doppia lastra di
cartongesso tipo Gesso Rivestito Knauf GKB (o tipo idrolastra ditta Knauf GKI) sp. 12,5 mm (H13) con
barriera al vapore (BV) per ambienti umidi fissate su struttura autoportante di profilati di acciaio
zincato di spessore 6/10 con eventuale intasamento dellintercapedine con lana di roccia.
Anche i controsoffitti interni e esterni saranno con doppia lastra di cartongesso e/o pannello
tipo Celenit, appesi con tiranti dacciaio regolabili a una struttura di profilati a T in alluminio ancorati al
solaio.
B.5) ISOLAMENTI

TERMICI E ACUSTICI
Lisolamento termico in estradosso della soletta di fondazione verr eseguito mediante
pannelli rigidi di polistirene espanso estruso tipo STYRODUR 2800C con le caratteristiche e il peso
specifico risultanti dalla Relazione tecnica conforme alla L. 10/91;, previo esecuzione di barriera al
vapore
Il solaio di copertura sar coibentato mediante la posa di pannelli termoisolanti in fibra di
legno tipo PAVATHERM previo esecuzione di barriera al vapore dello spessore complessivo di cm.
18, con le caratteristiche e il peso specifico risultanti dalla Relazione tecnica conforme alla L. 10/91
Il rivestimento isolante del tipo a cappotto sar costituito da posa con collante e tasselli di
ancoraggio di lastre di fibra di legno tipo PAVATHERM di spessore 12cm, pi un secondo strato in
lastre di fibra di legno tipo ISOLAIR di spessore 4cm, rete di armatura in fibra di vetro tipo Natura
KALK posata dallalto verso il basso con sovrapposizioni di almeno 10 cm., e successivo rivestimento
spatolato a base di silicati di potassio, con farine di Botticino e pigmenti naturali, additivi funghicidi e
battericidi, a grana media. Colore a scelta della DL.

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Relazione tecnica

B.6) PAVIMENTAZIONI

In tutti gli ambienti interni, sulla soletta in ca armata e dimensionata come risulta dai disegni
del Progetto Esecutivi Strutturale, si getter un massetto di tipo ISOCAL 400 kg/mc di spessore cm.
15 sopra al quale si poser un materassino isolante acustico tipo ISORUBBER della ditta IsoSistem o
equivalente. Sul materassino coibente acustico si poseranno i pannelli radianti dellimpianto di
riscaldamento che saranno inglobati in una caldana additivata di spessore cm. 7. Sopra questa
caldana si realizzer il pavimento industriale per tutti gli ambienti interni principali (ad eccezione dei
bagni e degli ambienti di servizio), in cemento additivato al quarzo colorato in pasta con colore a
scelta del DL. spessore minimo di cm. 3
I pavimenti in tutti bagni, cucine e zone di servizio saranno realizzati in piastrelle di gres
porcellanato di prima scelta antiscivolo di dimensioni 20x20cm tinta unita
Nelle bussole dingresso di entrambe le scuole verr impiegato un pavimento tessile a
tappeto in fibra di cocco.
Le pavimentazioni delle aree esterne saranno realizzate con uno strato di conglomerato
cementizio di almeno cm. 15 additivato in superficie con prodotti indurenti tipo DUROCRET o materiali
equivalenti e/o con piastrelle in calcestruzzo vibrocompresso.
B.7) RIVESTIMENTI

I rivestimenti interni saranno in ceramica monocottura di pasta grossa in piastrelle 20 x 20.


I rivestimenti di bagni e cucine saranno realizzati con piastrelle del tipo ditta Atlas Concorde
serie DELIGHT 20x20 o equivalente per qualit, caratteristiche dimensionali, modalit di posa e costo
del materiale posato. Il colore sar a scelta della Direzione Lavori, con posa a fuga stretta e per linee
parallele alle pareti o secondo gli ordini della Direzione Lavori.
Il rivestimento sar posato a colla per linee parallele alla verticale, a fuga stretta con
stuccatura in cemento impermeabilizzato, decori esclusi.
Il principale rivestimento esterno sar con il pacchetto di isolamento a cappotto, con
intonaco a base di silicati di potassio con farine di Botticino e pigmenti naturali, additivi funghicidi e
battericidi, a grana media. Colore a scelta della DL.
I rivestimenti esterni, per porzioni limitate delle facciate potranno inoltre essere in:
- res fine porcellanato in piastrelle 20 x 20 cm con finitura levigata
In esterno e come rivestimento puntuale delle facciate verranno impiegate piastrelle in gres
porcellanato di prima scelta. Il colore sar a scelta della Direzione Lavori, con posa a fuga stretta e
per linee parallele alle pareti o secondo gli ordini della Direzione Lavori.
Il rivestimento sar posato a colla per linee parallele alla verticale, a fuga stretta con
stuccatura in cemento impermeabilizzato, decori esclusi.
- fornitura e posa in opera di zoccolino battiscopa in legno cm 1x10 (h), verniciato, lo zoccolino
si poser a incasso.
- Eventuale Parete libreria (parete sud ingresso scuola primaria). LImpresa Appaltatrice ha
anche lonere di sviluppare progetto costruttivo della parete verificando in particolare le condizioni
statiche e di sicurezza del rivestimento.
- Rivestimento con perline di spessore finito 15mm in legno Douglas.
B.8) INFISSI

INTERNI E ESTERNI
Gli infissi interni saranno suddivisi nelle seguenti categorie:
a) porte interne scorrevoli con anta tamburata laccate bianche corredate di struttura metallica
di sostegno interno muro;
b) porte/pareti scorrevoli in legno tamburato scorrevoli su guida esterna tipo Klobenz System
060/80
c) porte ad ante battenti (anche a bilico) in legno tamburato
d) infissi in PVC ad ante vetrate battenti.
e) infissi in PVC ad ante vetrate scorrevoli.
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Relazione tecnica

f) pareti e partizioni vetrate


Gli infissi esterni saranno con profili in PVC a giunto aperto avente come trasmittanza
termica Uf <= 1,1 W/m2K, con i seguenti valori:
Finestra:
a) Valori di trasmittanza termica EN 673: Ug = 0.8 W/m2K
b) Valori di isolamento acustico legge 447 e D.P.C.M. 5/12/97 = 36+1 dB
c) Riempimento vetro camera : gas Argon con una percentuale del 85-90%
d) Trasmissione Calore G= 49 %
e) Trasmissione Luce tv= 71%
f) Distanziali del vetro in materiale isolante con valore termico 4g (psi) H 0,0041 W/m k.
g) Tipologia: Spessore 36 mm. Peso 35 kg/m2. Lastra interna di 4 mm vetro float be,
distanziale in materiale isolante di almeno 10 mm, lastra intermedia di 4mm, distanziale in materiale
isolante di 12 mm e vetro esterno basso emissivo float di 6 mm be.
Porta-finestra:
h) Valori di trasmittanza termica EN 673: Ug = 0.7 W/m2K
i) Valori di isolamento acustico legge 447 e D.P.C.M. 5/12/97 = 36+1 dB
j) Riempimento vetro camera : gas Argon con una percentuale del 85-90%
k) Trasmissione Calore G= 47 %
l) Trasmissione Luce tv= 69%
m) Distanziali del vetro in materiale isolante con valore termico 4g (psi) H 0,0041 W/m k.
n) Tipologia: Spessore 40 mm. Peso 40 kg/m2. Lastra interna di 6/7 mm vetro float be
composta da 2 lastre accoppiate di 3 mm e pellicola 0.38, distanziale in materiale isolante di 12 mm,
lastra intermedia di 4mm, distanziale in materiale isolante di 12 mm e lastra esterna float di 6/7 mm be
composta da 2 lastre accoppiate di 3mm e pellicola 0.38.

B.9) ACQUEDOTTI

E FOGNATURE
Prima dellavvio dei lavori relativi alle fondazioni dovr essere verificata, leffettiva condizione
di realizzazione della nuova rete fognaria, i tratti di rete esistenti sulle vie adiacenti (dimensioni e stato
di manutenzione dei collettori) e la rete su strada in cui ci si dovr innestare nei punti indicati dalle
tavole relative allimpianto fognario.
E prevista una sola rete che raccoglie sia acqua bianche che nere.
Le acque piovane saranno allontanate dal fabbricato di almeno 2 metri mediante condotto
interrato e immesse a dispersione sul terreno.
Prima di immettersi nelle fognature comunali i collettori delle acque nere saranno convogliati
in un apposito pozzetto ispezionabile e, infine, nel sifone terminale tipo Firenze.
Le calate verticali dei pluviali a sezione circolare diametro minimo 100 mm che raccolgono le
acque delle aree di copertura, di logge e terrazze saranno realizzate in acciaio zincato poste in
esterno agli edifici.
Nelle successive fasi di approfondimento progettuale, si potranno prevedere cisterne di
accumulo dellacqua piovana, interrate e/o fuori terra se opportunamente integrate con lintorno.
B.10) OPERE

ESTERNE
Sono le opere di pertinenza dei lotti scolastici e opere di urbanizzazione annesse,
comprensive di opere a verde, pavimentazioni, arredi e recinzioni, reti impiantistiche e illuminazione
pubblica.
Il progetto prevede la piantumazione di alberi e arbusti di nuovo impianto sia internamente al
lotto che esternamente nellarea del parcheggio.
Gli spazi verdi pertinenziali della scuola dovranno essere opportunamente attrezzati con aree
gioco, pavimentazioni e essere parzialmente ombreggiati. Elementi pergolati in metallo sono posti
principalmente sul fronte delledificio a schermare le ampie vetrate.
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PROGETTO PRELIMINARE
Relazione tecnica

Leventuale area verde di connessione tra scuola dellinfanzia esistente e nuova scuola
primaria, dovr essere opportunamente riadattato, anche ed eventualmente prevedendo la
piantumazione di un nuovo manto erboso e leventuale abbattimento di alberi esistenti, previe verifiche
fitosanitarie.
Per quanto riguarda le diverse parti impiantistiche si rimanda alla Relazione Illustrativa
elaborato a01.

C) PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI


Al fine dellesecuzione delle opere oggetto del progetto, dovranno essere osservate tutte le
leggi, normative e regolamenti correlati alla esecuzione del lavoro, con particolare riferimento al
rispetto:
a) della legge 13/9/1982 n.646 e successive modifiche legislative in materia di lotta alla
delinquenza mafiosa emanate anche successivamente alla data di richiesta di offerta;
b) di tutte le norme vigenti in materia antinfortunistica;
c) di tutte le norme legislative o prescrizioni vigenti in materia di edilizia ed impianti, anche se
non espressamente richiamate nel presente Capitolato, quali in ispecie le norme di sicurezza sulla
statica delle costruzioni, le norme ex A.N.C.C. ed ex ENPI, CEI, UNI, risparmio energetico, di
prevenzione incendi, ISPESL, USL, Igiene pubblica, Norme urbanistiche e Regolamento Urbanistico
Edilizio del Comune di Bologna, CNR-ICITE, Regolamento di Polizia Urbana Comunale per gli orari di
lavoro etc.;
d) di tutte le leggi e regolamenti vigenti, relativi all'assunzione, trattamento economico,
assicurativo e previdenziale della mano d'opera.
Sono applicabili tutte le leggi ed i decreti con le eventuali circolari, la normativa comunitaria, le
norme tecniche e comunque le migliori prassi del settore vigenti al momento dellesecuzione delle
opere previste nel presente Appalto e comunque applicabili nel caso di specie, quali in via
esemplificativa e non esaustiva:
COSTRUZIONI

Circolare 2 febbraio 2009 n.617 Istruzioni per lapplicazione delle Nuove Norme
tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008.

UNI EN 1991-1-2 - Eurocodice 1 - Azioni sulle strutture - Parte 1-2: Azioni in generale
- Azioni sulle strutture esposte al fuoco
SCUOLE

Legge 5 agosto 1975, n. 412 - Norme sull'edilizia scolastica e piano finanziario


d'intervento.

Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 - Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia


scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalit didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella
esecuzione di opere di edilizia scolastica.

Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 - Norme di prevenzione incendi per l'edilizia
scolastica.
EDILIZIA

Ripubblicazione del testo del decreto legislativo 6 giugno 2001 n. 378, recante:
Disposizioni legislative in materia edilizia.

DPR 6 giugno 2001 n. 380 Testo Unico delle disposizioni legislativo e regolamentari
in materia edilizia.
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D.Lgs 27 dicembre 2002 n. 301 Modifiche ed integrazioni al DPR 6 giugno 2001 n.
380, recante Testo Unico delle disposizioni legislativo e regolamentari in materia edilizia.

Regolamento urbanistico edilizio del Comune di Bologna.

Legge Regionale n. 31 del 25-11-2002 della Regione Emilia Romagna - Disciplina


generale dell'edilizia
IGIENE

Regolamento di Igiene per la tutela della salute e dell'Ambiente.


URBANISTICA

Legge Regionale 20/2000 della Regione Emilia Romagna - Disciplina generale sulla
tutela e l'uso del territorio.
SISMICA

Legge regionale 30 ottobre 2008, n. 19 - Norme per la riduzione del rischio sismico.

GPG 1885/2009 della Regione Emilia Romagna - Approvazione elenco categorie di


edifici di interesse strategico e opere infrastrutturali la cui funzionalit durante gli eventi sismici
assume rilievo fondamentale per le finalit di protezione civile ed elenco categorie di edifici e opere
infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale
collasso.

DGR 121/2010 della Regione Emilia Romagna (sostituito dal DGR n. 687/2011) - Atto
di indirizzo recante individuazione degli interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumit ai fini
sismici e delle varianti, riguardanti parti strutturali, che non rivestono carattere sostanziale e
definizione della documentazione attinente alla riduzione del rischio sismico necessaria per il rilascio
del permesso di costruire e per la denuncia di inizio attivit, ai sensi degli articoli 9, comma 4, e 10,
comma 3, della l.r. n. 19 del 2008.

DGR n. 1879 del 19.12.2011 Atto di indirizzo in merito alla definizione degli interventi
di sopraelevazione, ampliamento e delle strutture compenetranti, ai fini dellapplicazione del paragrafo
8.4.1 delle NTC-2008 e della L.R. n. 19/08.

Circolare della Regione Emilia Romagna n. 114855/2010 del 27 aprile 2010 Disciplina delle varianti in corso dopera ai fini della riduzione del rischio sismico.

Tutte le circolari regionali e i dispositivi normativi sismici seguenti al sisma del maggio
2012.
COSTRUZIONI IN MURATURA

D.M. Min. LL.PP. del 20 novembre 1987 -. Norme tecniche per la progettazione,
esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e loro consolidamento.

UNI EN 1996-1-1 - Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 11: Regole generali per strutture di muratura armata e non armata.

UNI EN 1996-1-2 - Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 12: Regole generali - Progettazione strutturale contro l'incendio.

UNI EN 1996-2 - Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 2:


Considerazioni progettuali, selezione dei materiali ed esecuzione delle murature.

UNI EN 1996-3 - Eurocodice 6 - Progettazione delle strutture di muratura - Parte 3:


Metodi di calcolo semplificato per strutture di muratura non armata.
BARRIERE ARCHITETTONICHE

Legge n. 13 del 9 gennaio 1989 Disposizioni per favorire il superamento e


leliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.

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Legge 104/1992 - Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate.

Legge n. 62 del 27 febbraio 1989 Modifiche ed integrazioni alla legge 9 gennaio


1989 n. 13, recante disposizioni per favorire il superamento e leliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati.

D.M. Min. LL.PP. n. 236 del 14 giugno 1989 Prescrizioni tecniche necessarie a
garantire laccessibilit, ladattabilit e la visitabilit degli edifici privati e di edilizia residenziale
pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e delleliminazione delle barriere
architettoniche.

Circolare del Min. LL.PP. n. 1669/UL del 22 giugno 1989 Circolare esplicativa della
legge 1989, n. 13.

DPR n. 503 del 24 luglio 1996 Regolamento recante norme per leliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.
ANTINCENDIO
ELENCO ATTIVIT SOGGETTE AI CONTROLLI DEI VV.FF.

D.M. 27 settembre 1965 Determinazione delle attivit soggette alle visite di


prevenzione incendi.

D.M. 16 febbraio 1982 Modificazione del D.M. 27 settembre 1965, concernente la


determinazione delle attivit soggette alle visite di prevenzione incendi chiarimenti e criteri
applicativi.

Circolare del Ministero dellInterno, n. 25 del 2 giugno 1982 D.M. 16 febbraio 1982
Modificazioni del D.M. 27 settembre 1965 concernente la determinazione delle attivit soggette alle
visite di prevenzione incendi chiarimenti e criteri applicativi.

D.P.R. 26 maggio 1959, n. 689 (1) - Determinazione delle aziende e lavorazioni


soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco
(1/circ).
NORME TECNICHE E PROCEDURALI PER LA CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL
FUOCO

D.M. 26 giugno 1984 e ss. mm. e ii. Classificazione di reazione al fuoco ed


omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi.

D.P.R. 21 aprile 1993, n.246 - Regolamento di attuazione della direttiva 89/106/CEE


relativa ai prodotti da costruzione.

D.M. 14 dicembre 1993 Norme tecniche e procedurali per la classificazione di


resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura.

D.M. 27 gennaio 1999 Resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura.


Prove e criteri di classificazione.

D.M. 21 giugno 2004 - norme tecniche e procedurali per la classificazione di


resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura.

D.M. 10 marzo 2005 Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da


impiegarsi nelle opere per le quali prescritto il requisito della sicurezza in caso di incendio.

D.M. 15 marzo 2005 Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione


installati in attivit disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al
sistema di classificazione europeo.

D.M. 16 febbraio 2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi


costruttivi di opere da costruzione.

D.M. 5 marzo 2007 - Applicazione della direttiva n. 89/106/CEE sui prodotti da


costruzione, recepita con D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, relativa alla individuazione dei prodotti e dei
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relativi metodi di controllo della conformit di Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Sistemi a
polvere.

D.M. 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attivit
soggette al controllo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

D.M. 9 maggio 2007 Direttive per lattuazione dellapproccio ingegneristico alla


sicurezza antincendio.

D.M. 16 febbraio 2009 Modifiche ed integrazioni al decreto 15 marzo 2005 recante i


requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione.
SEGNALETICA DI SICUREZZA

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 Attuazione dellarticolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123,
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

UNI 9795:2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme


d'incendio - Progettazione, installazione ed esercizio.
NORME TECNICHE E PROCEDURALI PER LA CLASSIFICAZIONE DI REAZIONE AL
FUOCO ED OMOLOGAZIONE PRODOTTI VERNICIANTI IGNIFUGHI

D.M. 6 marzo 1992 norme tecniche e procedurali per la classificazione di reazione al


fuoco ed omologazione dei prodotti vernicianti ignifughi applicati su materiali legnosi.
CRITERI GENERALI DI SICUREZZA ANTINCENDIO

D.M. 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione


dellemergenza nei luoghi di lavoro.

D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attivit di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
IMPIANTI A PRESSIONE

D.Lgs n. 93/2000 - Recepimento della direttiva n. 97/23/CEE nota come direttiva PED
(Pressare Equipment Directive).

D.M. n. 329/2004 norme per messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a


pressione.
AUTORIMESSE

D.M. 1 febbraio 1986 norme di sicurezza antincendio per la costruzione e lesercizio


di autorimessa e simili.

Circolare del Ministero dellInterno, n. 1800/4108 del 1.2.1988 autorimesse a box


affacciantesi su spazi a cielo libero con numero di box superiore a nove.

Lettera Circolare n. P1563/4108 del 29.08.1995 D.M. 1 febbraio 1986 criteri per la
concessione di deroghe in via generale ai punti 3.2, 3.6.3 e 3.7.2.
ALIMENTAZIONI IDRICHE IMPIANTI

UNI EN 12845:2009 Installazione fisse antincendio Sistemi automatici a sprinkler


Progettazione, installazione, manutenzione.
PROVVEDIMENTO ANALITICO VALUTAZIONE RESISTENZA AL FUOCO ELEMENTI
COSTRUTTIVI: CEMENTO ARMATO C.A.P. ACCIAIO LEGNO

UNI 9503 Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi
costruttivi di acciaio.

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UNI 9504 Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi
costruttivi di legno.

UNI EN 1992-1-2 - Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte


1-2: Regole generali - Progettazione strutturale contro l'incendio.
PORTE TAGLIAFUOCO

D.M. 14 dicembre 1993 Norme tecniche e procedurali per la classificazione di


resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura.

D.M. 27 gennaio 1999 resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura.


Prova e criteri di classificazione.

D.M. 21 giugno 2004 - Norme tecniche e procedurali per la classificazione di


resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura.
IMPIANTI DI ESTINZIONE

UNI 9795 - Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio


- Progettazione, installazione ed esercizio.

UNI 10779 Impianti di estinzione incendi reti di idranti progettazione installazione


ed esercizio.

UNI EN 671-2 - Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni Parte 2: Idranti a muro con tubazioni flessibili.

UNI EN 671-3 - Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni Parte 3: Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide e idranti a muro con tubazioni
flessibili.

UNI EN 12845 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler Progettazione, installazione e manutenzione.

UNI EN 15004-1 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi a estinguenti gassosi - Parte


1: Progettazione, installazione e manutenzione.
IMPIANTI ELETTRICI

D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008 - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo


11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attivit di installazione degli impianti all'interno degli edifici. E norme CEI
attinenti allattivita

UNI EN 12464-1/2011 - Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte


1: Posti di lavoro in interni.
STRADE

D.Lgs. 30 aprile 1992 n.285 Nuovo Codice della Strada.

D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495 Regolamento di esecuzione e di attuazione del


nuovo codice della strada.

D.M. 22 aprile 2004 Modifica del decreto 5 novembre 2001, n. 6792, recante Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade.

D.M. 19 aprile 2006 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle


intersezioni stradali.

CNR n. 150 Norme sullarredo funzionale delle strade urbane.


SICUREZZA SUL LAVORO

DPR 302 del 1956 - Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di
quelle generali emanate con D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547.

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Legge 123 del 3 agosto 2007 - Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza
sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia.

D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

D.Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 9 aprile 2008, n.81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

D.P.R. 17/05/88 n. 175 - Attuazione della direttiva CEE n. 82/501, relativa ai rischi di
incidenti rilevanti connessi con determinate attivit industriali, ai sensi della legge 16 aprile 1987, n.
183 (2) (1/circ).
SMALTIMENTO AERIFORMI

Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - "Norme in materia ambientale"

UNI 7129/2008 - Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di
distribuzione.
SMALTIMENTO REFLUI

Regolamento del Servizio Idrico Integrato.

Regolamento comunale di fognatura.

Dgr 286/2005 - Direttiva concernente indirizzi per la gestione delle acque di prima
pioggia e di lavaggio da aree esterne (art. 39, Dlgs 11 maggio 1999, n. 152).

Dgr 1860/2006 - Linee guida di indirizzo per gestione acque meteoriche di


dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della deliberazione GR n. 286 del 14/02/2005.
RENDIMENTO ENERGETICO

Delibera della Assemblea regionale 156/2008 in attuazione del Decreto legislativo


192/2005 - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

UNI EN ISO 13790/08 - Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di
energia per il riscaldamento e il raffrescamento.

UNI 8477-2:1985 - Energia solare. Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia.
Valutazione degli apporti ottenibili mediante sistemi attivi o passivi.
INSTALLAZIONE IMPIANTI

Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37- Disposizioni
in materia di installazione degli impianti all'interno di edifici.
INQUINAMENTO ACUSTICO

DGR 673/2004 - Criteri tecnici per la redazione della documentazione di previsione di


impatto acustico e della valutazione del clima acustico.

L. R. 9 maggio 2001, n. 15 - Disposizioni in materia di inquinamento acustico.

UNI serie 140:2000 e seguenti.


SMALTIMENTO RIFIUTI

Delibera della Assemblea regionale 156/2008 in attuazione del Decreto legislativo


192/2005 - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati, della disciplina
della raccolta differenziata dei rifiuti e di altri servizi di igiene ambientale.

Regolamento per la gestione dei materiali naturali derivanti da attivit di scavo e dei
materiali inerti generati da attivit di demolizione e costruzione.

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