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L'arco è un elemento strutturale a forma curva che si appoggia su due piedritti ed è generalmente sospeso su uno
spazio vuoto (porta, finestra, ponte, …). Questa funzione, prima della sua invenzione, era esclusivamente svolta del
sistema trilitico, o architravato: un enorme masso di pietra a forma di parallelepipedo viene posto su due strutture
verticali, tramite le quali scarica il peso verso terra. Si tratta, quindi, di una struttura detta “non spingente”, al contrario
dell’arco.
Quest’ultimo, infatti, esercita anche una spinta laterale, che comporta una costruzione più complessa e la necessità di
adottare metodi per generare forze di controspinta all’altezza della linea d’imposta (il punto più debole della struttura).
Tali sostegni laterali possono essere spingenti (es.: archi rampanti) o non (es.: rifianco).
Si tratta di una struttura bidimensionale, per la cui costruzione si ricorre tradizionalmente a una particolare impalcatura
lignea, chiamata centina; tramite la traslazione o la rotazione di archi, si ottengono alcune strutture tridimensionali, come
la volta a botte, la volta a crociera o la cupola.
Struttura
Cuneo (2): ciascun concio dell'arco, tagliato a forma trapezoidale, i cui margini sono disposti in maniera radiale
verso un ipotetico centro. Essenzialmente, i cunei non avrebbero la necessità cha la malta riempia gli interstizi,
stando perfettamente in piedi anche a secco, grazie alle spinte di contrasto che si annullano tra concio e concio.
Chiave d'arco (o di volta) (1): il cuneo centrale alla sommità dell'arco che mette in atto le spinte di contrasto.
Archivolto (o fronte): la faccia dell'arco.
Estradosso (3): la superficie esteriore dell'arco (di solito nascosta).
Linea di estradosso: la linea che delimita l'archivolto superiormente (può anche non essere curva).
Intradosso (5): la superficie inferiore dell'arco.
Linea di intradosso: la linea che delimita l'archivolto inferiormente (sempre curva).
Larghezza: la profondità dell'intradosso.
Spessore: la distanza tra le linee di intradosso ed estradosso.
Piedritto o spalla (4): è il sostegno sul quale si appoggia un arco (può essere una colonna, un pilastro, ...).
Linea o piano d'imposta: la retta che passa dove inizia l'arco e finiscono i piedritti; è una linea sempre
orizzontale, per cui nel caso di arco asimmetrico (con piedritti di diversa altezza) esistono due diverse linee
d'imposta.
Luce (o corda, o interasse) (7): è la distanza tra i due piedritti; tranne che per l’arco asimmetrico, si misura sulla
linea d'imposta.
Freccia (o saetta, o monta) (6): è la distanza massima verticale tra la sommità dell'intradosso e la linea
d'imposta dell'arco.
Rinfianco (8): struttura muraria che circonda l'arco e ne sostiene le spinte laterali.
Sesto: rapporto tra freccia e semicorda. Quando questo è uguale a uno, l'arco viene detto a tutto sesto o a
pieno centro; quando è maggiore di uno, l'arco si dice a sesto acuto; quando è minore di uno, l'arco si dice a
sesto scemo o ribassato.
Storia
I ritrovamenti più antichi di remote forme di arco risalgono al IV-III millennio a.C. e sono state ritrovate in Mesopotamia
(Tepe Gawra, IV millennio a.C.) e nel Basso Egitto (tomba di Helwan, 3000 a.C.; ingresso ad arco in una tomba a Giza,
2600 a.C.). Derivano probabilmente dalle strutture a capanne, chiamate “falsi archi”, formate da due semplici elementi
inclinati l'uno contro l'altro: un esempio è Porta dei Leoni a Micene.
Molte altre forme di arco si svilupparono nei secoli seguenti, come le volte a corsi inclinati (volta nubiana): secondo
l’archeologo C.L. Woolley, sembra che il più antico arco rinvenuto sia a tutto sesto (arco semicircolare di E-Dublal-Mah,
presso Ur), come afferma in "The excavation of Ur". Tuttavia l'esempio riconosciuto da Woolley risale al 1400 a.C. e
l'arco era già da secoli utilizzato per coprire i canali di scolo e i condotti sotterranei nella stessa regione mesopotamica.
L’arco a tutto sesto non fu molto sfruttato in architettura nell’Antica Grecia, ad eccezione di due piccoli archi, detti
volticciole, nel basamento del tempio di Apollo a Didyme e della "Porta Rosa", una sorta di tunnel di collegamento tra i
due versanti di Elea, città della Magna Grecia situata nel Cilento. A quel periodo è datata anche una prima forma di arco
ogivale, nelle mura timoleontee.
L’arco in muratura si sviluppò principalmente in Italia, inizialmente con gli Etruschi (porte e tombe ipogee) e poi con i
Romani.
Altri tipi di arco si sono diffusi più recentemente: l’arco rialzato in Occidente; l'arco a tutto sesto nell’arte tardo-romana,
romanica e paleocristiana; l’arco a sesto acuto nello stile gotico; l'arco parabolico nell'architettura moderna (Antoni Gaudì
nelle sue opere a Barcellona).
Tipi di arco